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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

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La Consulta ritiene l’ergastolo ostativo incompatibile

Posted by fidest press agency su domenica, 18 aprile 2021

L‘ergastolo è un inferno, ancora più brutto dell‘inferno vero perché quello dell‘aldilà lo sconti da morto ma questo lo sconti da vivo. Per questo nessun uomo, nessuna donna, anche con i valori opposti al resto della società perbene, merita di passare tutta la sua vita in carcere e, anche se poi non dovesse accadere, il solo pensiero “fine pena mai” equivale alla più terribile tortura. La Corte Costituzionale ha imposto di rivedere l’ergastolo ostativo, c’è da essere contenti? Si! Ma non tanto, perché questa terribile condanna continuerà ad esistere, a rafforzarsi e a legittimarsi. Già in passato la Corte Costituzionale non aveva abolito l’ergastolo perché aveva affermato che tale pena non è contraria alla funzione rieducativa, solo perché potrebbe non essere perpetua. Insomma in Italia l’ergastolo c’è… perché non c’è. Per questo mi piace ricordare che nella Francia rivoluzionaria l’orrore per questo tipo di pena fu tale che l’Assemblea Costituente, mentre mantenne la pena capitale, vietò la pena dell’ergastolo: fu così che nel codice penale del 28 settembre 1791 la pena più grave dopo la morte fu la pena di ventiquattro anni.Come l‘abolizione della pena di morte ha legittimato l‘ergastolo, adesso la probabile possibilità della liberazione condizionale per gli ergastolani ostativi legalizzerà ancora di più l‘ergastolo. Questa terribile pena è peggiore della morte perché più lunga da scontare: la morte dura un attimo, l’ergastolo, a parte rare eccezioni, dura tutta la vita. Per questo bisognerebbe essere contrari, senza sé e senza ma, a qualsiasi tipo di pena che non abbia un inizio e una fine. Lo Stato può togliere la libertà di un uomo, può limitarla, ma non per sempre. La vita, si dice, dà la possibilità di risorgere dopo una caduta: un buon sistema penitenziario dovrebbe fornire questa possibilità, invece senza un fine pena certo e sicuro ti proibisce di pensare al futuro, perché questo non dipende più da te ma dalla fortuna, dal destino, dal caso.L’eventuale liberazione di un ergastolano non è automatica, né un diritto: è una concessione, una possibilità, la cui attuazione dipende dalla discrezionalità dell’autorità giudiziaria, sulla base di criteri per loro natura senza vincoli, o, peggio, di pura casualità, come l’indulgenza, o la severità, il coraggio dei giudici di sorveglianza.La sofferenza della pena può essere anche accettata, purché rimanga una speranza reale, e non solo teorica, come quella che un ergastolano può usufruire della liberazione condizionale. La forza della giustizia e di una società sta nel perdonare il colpevole in tempi accettabili, perché altrimenti col passare degli anni il colpevole diventa una vittima e qualsiasi popolo si dovrebbe vergognare della sofferenza quando questa non è più necessaria.La pena per funzionare dovrebbe essere un’opportunità e non solo una punizione, perché giustizia non vuol dire vendetta, ma anche compassione verso chi ha fatto del male. E poi bisognerebbe chiedersi che se ne fa la società della punizione del colpevole se è solo carcere che non produce pentimento. Credo, o mi piace pensare, che le vittime dei reati desiderino più che i loro carnefici soffrano e scontino una pena che gli faccia “bene”, per fare uscire loro il senso di colpa per il male fatto. Credo anche che per prevenire i crimini bisogna umanizzare le pene, perché una pena cattiva e dannosa è controproducente non solo per chi la subisce ma anche per la società.Dopo questa sentenza della Corte Costituzionale immagino che molti diranno e scriveranno: “Centinaia di boss mafiosi ergastolani potrebbero uscire dal carcere”. Tranquilli! Continueranno a morire in carcere perché sarà molto difficile che qualcuno possa farcela, basti pensare che ci sono ergastolani non ostativi che sono in carcere da 30/40 anni e non sono mai usciti. By Carmelo Musumeci

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Consulta delle Professioni Sanitarie

Posted by fidest press agency su giovedì, 9 gennaio 2020

”L’istituzione della Consulta permanente delle Professioni sanitarie è un passo importante per aprire una nuova fase della governance dell’assistenza sanitaria, che si allontani dalla logica economicista e si basi sulla ricognizione effettiva dei bisogni e delle criticità del Servizio sanitario, confrontandosi con i professionisti della salute che ogni giorno cercano di rispondere nel modo migliore alla domanda di cure e assistenza dei cittadini” ha detto il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, commentando la firma del Decreto Ministeriale che ha istituito in nuovo organismo consultivo. “La Federazione rivolge un plauso al Ministro della Salute, Onorevole Roberto Speranza, per la sua politica volta al massimo coinvolgimento di tutti gli attori della tutela della salute, così come era stato richiesto anche nel corso dell’Assemblea nazionale delle professioni sanitarie il 23 febbraio 2019. La Federazione, i farmacisti italiani, offrono fin d’ora la massima collaborazione al Ministro per quella che ci auguriamo sia una stagione di rinascita del nostro Servizio sanitario”.

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Consulta FNOPI dei Cittadini-Pazienti

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 dicembre 2019

Due protocolli d’intesa della Federazione con Fais Onlus (Federazione delle Associazioni di Incontinenti e Stomizzati) e Fincopp (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico). Le due Associazioni identificano nell’infermiere l’unica figura in grado di promuovere progetti di informazione e comunicazione su incontinenza e stomia che facciano emergere le buone prassi e il rapporto “preferenziale” tra personale infermieristico e pazienti; far conoscere, attraverso gli infermieri, la realtà degli stomizzati e l’importanza della condivisione in tutte le sue forme, attraverso una specifica azione di sensibilizzazione culturale mediante il quotidiano agire professionale per affermare un più alto livello di inclusione sociale e contrastare lo stigma. E per questo li vogliono a fianco per elaborare con loro proposte per il Governo e per le Regioni e per attivare, anche attraverso i singoli Ordini provinciali, incontri pubblici e/o convegni sull’incontinenza e le disfunzioni del pavimento pelvico, sul territorio nazionale, regionale e locale.Fais Onlus ha chiesto alla FNOPI di aiutare la Federazione a ridurre le diseguaglianze presenti sul territorio nazionale in riferimento alla presa in carico delle persone portatrici di stomia. Di istituire un tavolo tecnico per l’elaborazione di un documento da proporre alla Conferenza permanente Stato Regioni e Province autonome, che preveda anche l’inserimento delle prestazioni infermieristiche in stomaterapia nei nomenclatori regionali.Di supportare la costituzione di un tavolo permanente sull’incontinenza presso il ministero della Salute che lavori per rendere operative le indicazioni previste dall’accordo sul “Documento tecnico di indirizzo sui problemi legati all’incontinenza urinaria e fecale” sancito nel gennaio 2018 dalla Conferenza Stato-Regioni, anche per promuovere progetti di informazione e comunicazione su incontinenza e stomia che facciano emergere le buone prassi e il rapporto “preferenziale” tra personale infermieristico e pazienti.
Altra sinergia è quella necessaria per far conoscere, attraverso gli infermieri, la realtà degli stomizzati e l’importanza della condivisione in tutte le sue forme, attraverso una specifica azione di sensibilizzazione culturale mediante il quotidiano agire professionale per affermare un più alto livello di inclusione sociale e contrastare lo stigma.

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SCUOLA: Diplomati magistrale, prossima l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato

Posted by fidest press agency su domenica, 17 febbraio 2019

Il 20 febbraio, l’organo di rilievo costituzionale potrebbe ristabilire il giudicato violato nel dicembre 2017 sull’inserimento in GaE di migliaia di maestre e maestri e la conseguente pasticciata soluzione politica che ha prorogato di un anno i contratti annuali e indetto un concorso straordinario non selettivo – con DDG n. 1456 del 7 novembre scorso – per insegnanti che già avevano superato l’anno di prova. Marcello Pacifico (Anief): L’accertamento dell’annullamento erga omnes del decreto ministeriale potrebbe dare il via alla riaperture delle GaE per tutto il personale abilitato e risolvere il problema della copertura del turn over con quota 100. In alternativa, toccherà a marzo alla Corte di Suprema di Cassazione giudicare la legittimità della decisione che ha sconvolto lo stato di diritto nella gestione dei supplenti della scuola.

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Scuola: Settimana decisiva in Senato per risolvere il contenzioso pendente presso la Consulta

Posted by fidest press agency su domenica, 27 gennaio 2019

Rispetto al testo approvato nell’emendamento presentato dai relatori sulla partecipazione al prossimo concorso di chi ha svolto la funzione di DS per due anni, l’opposizione (i senatori Roberto Berardi, Luigi Vitali, Antonio Iannone, Dario Damiani, Loredana De Petris, Vasco Errani, Pietro Grasso, Francesco Laforgia, Marco Marsilio, Alessandrina Lonardo) e la maggioranza (i senatori Alessandra Maiorino, Michela Montevecchi, Agnese Gallicchio, Marco Pellegrini) ripresentano in aula gli emendamenti Udir per la partecipazione dei ricorrenti 2011 a un nuovo corso riservato, e quelli per la semplificazione del lavoro delle segreterie sull’utilizzo delle risorse residue rimaste alle scuola, sulla sicurezza e la responsabilità dei dirigenti scolastici e sulla valutazione.
Prevista per domani 28 gennaio 2019, in seduta plenaria al Parlamento, la discussione per la conversione in legge del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, Atto del Senato n. 989.
Il testo originario presenta una necessaria quanto importante, all’articolo 10 del DL 135/18, semplificazione amministrativa in materia di reclutamento dei dirigenti scolastici: dal corso-concorso si passa al concorso con l’assunzione di gran parte dei primi vincitori dal 1 settembre prossimo, con un certo risparmio determinato dalla soppressione del corso di formazione, originariamente previsto, e dal semiesonero per la formazione per i candidati ammessi. Inoltre, viene previsto anche l’aumento del numero dei vincitori, in quanto l’articolo 29 del Testo Unico del pubblico impiego dispone l’ammissione di un numero superiore del 20% rispetto ai posti in bando, ferme restando le facoltà assunzionali. Il risparmio ammonta a 8,26 milioni di euro previsti per il semiesonero per il biennio 2018-2019 che confluiscono nel fondo di cui all’art. 1, comma 202, legge 107/2015, rimanendo a disposizione per le assunzioni del personale della scuola.
ll modello del corso-concorso così delineato si sostanzia, secondo il Governo, di una procedura estremamente lunga e complessa, inidonea, in prima applicazione, a sopperire alle criticità organizzative delle istituzioni scolastiche. Nell’anno scolastico 2018/19 sono 1.536 i posti di dirigente scolastico vacanti e disponibili. Nel 2017/18, le reggenze assegnate sono state 1.748, tenendo conto anche di scuole sottodimensionate e dei distacchi (comandi) presso altre amministrazioni o sindacali.Nell’ottica di accelerare, in prima applicazione, lo svolgimento della procedura per il reclutamento dei dirigenti scolastici, che se svolta secondo quanto previsto renderebbe impossibile le immissioni in ruolo a decorrere dal 2019/2020, e dunque nel preminente interesse della funzionalità del sistema scolastico, si propone la modifica, per razionalizzare il procedimento.
Suscita perplessità per la difficile interpretazione la norma proposta nell’emendamento 10.500 sul nuovo concorso da bandire a conclusione della procedura in corso: “nell’ambito del primo concorso bandito successivamente al 1º gennaio 2019, è assicurato un punteggio aggiuntivo, in sede di valutazione dei titoli, a tutti i concorrenti cui sia stata conferita, per almeno due interi anni scolastici, la qualifica di dirigente scolastico, e che abbiano svolto le relative funzioni, senza essere mai stati valutati negativamente. I predetti soggetti sono ammessi direttamente alle prove scritte del concorso di cui al precedente periodo. A coloro tra i medesimi soggetti che abbiano, altresì, superato tutte le prove, sia scritte sia orali, di precedenti concorsi pubblici per dirigenti scolastici, è riservato il 50 per cento dei posti”. Sembrerebbe interessare i presidi incaricati o tutti quegli attuali presidi che potrebbero vedersi annullata la nomina per effetto della propria decisione della Consulta attesa dopo l’udienza del 2 aprile dopo la richiesta del Governo di rinvio della seduta di novembre in attesa delle modifiche che avrebbe apportato alla legge 107/15 scrutinate. A tal proposito niente è stato scritto se non diversi emendamenti dell’opposizione che sanerebbero il contenzioso se recepiti nel maxi emendamento con l’estensione della procedura riservata a tutti i ricorrenti avverso il bando del 2011.

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Governo ottiene dalla Consulta il rinvio dell’udienza sulla legittimità del corso riservato voluto dalla Buona Scuola

Posted by fidest press agency su martedì, 20 novembre 2018

Avevamo già preannunciata la notizia del rinvio (link: https://fidest.wordpress.com/2018/11/18/governo-ottiene-dalla-consulta-il-rinvio-delludienza-sulla-legittimita-del-corso-riservato-voluto-dalla-buona-scuola/) ma da più parti ci è stato chiesto di confermare quanto scritto probabilmente perché increduli che l’iniziativa governativa fosse realmente avvenuta. Abbiamo rigirata la richiesta agli organi sindacali (Udir, Anief nello specifico) e il riscontro ha confermato quanto da noi già rilanciato e con la seguente precisazione:
“Tra le motivazioni della richiesta del governo alla Consulta la possibilità che alcuni ricorrenti possano superare l’attuale procedura e la volontà di modificare le regole dell’attuale concorso e d’intervenire per legge sull’argomento. Udir ricorda che ha presentato due emendamenti specifici per semplificare le future assunzioni e far partecipare al corso riservato gli attuali ricorrenti e i presidi incaricati per risolvere una volta per tutte la vertenza. 
La grande attesa si è arrestata improvvisamente: erano tantissimi i ricorrenti pronti ad assistere “all’udienza del 20 novembre in cui la Consulta avrebbe dovuto riunirsi per pronunciarsi in merito alla legittimità della legge 107, nella parte in cui al comma 88 discrimina i ricorrenti del concorso Ds 2011 rispetto ai ricorrenti del 2004 – 2006”. Tra le motivazioni, a quanto pare, ci sarebbero le nefaste conseguenze che deriverebbero dal riconoscimento, da parte della Corte, dell’illegittimità “costituzionale dei commi 87 e 88 della legge 107/2015”. Inoltre, “una pronuncia di accoglimento metterebbe a rischio tutti i dirigenti sanati dalla legge 107/2015 che dovrebbero fare ritorno ai ruoli di appartenenza, per non parlare dei posti disponibili, che spetterebbero ai ricorrenti del 2011 e non potrebbero essere più assegnati ai vincitori del concorso 2018”.
La questione risulta molto complessa e ingarbugliata: Udir, nato con l’intento di stare dalla parte dei DS, ha abbondantemente fatto riferimento alla giustezza di un sistema di reclutamento più snello, che permetta l’ottimo funzionamento degli istituti. Con l’intento di portare avanti tale progetto, all’Atto della Camera 1334 in discussione in questo momento presso la V Commissione Bilancio, il giovane sindacato ha presentato 7 emendamenti, tra i quali quello per l’ammissione dei ricorrenti 2011 e dei presidi incaricati a un nuovo corso riservato. Tale risoluzione consentirebbe la composizione della controversia giudiziaria ancora in corso prima del pronunciamento della Consulta sul tema, nonché la copertura dei posti vacanti all’esito delle domande di pensionamento che decorreranno dal 2019. Infatti, ‘per le assunzioni relative ai dirigenti scolastici, all’articolo 28, dopo il comma 1’, il sindacato ha proposto di aggiungere che è “estesa anche agli aspiranti che hanno in corso un contenzioso avverso il decreto direttoriale del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca 13 luglio 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 56 del 15 luglio 2011”. Inoltre, “sono ammessi, altresì, tutti i soggetti non in quiescenza che, alla data di entrata in vigore della presente legge, abbiano svolto la funzione di dirigente scolastico per almeno un triennio a seguito di conferma degli incarichi di cui all’articolo 1-sexies del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43”. Per quanto riguarda la copertura finanziaria, si provvederebbe attraverso l’impiego di “risorse destinate alla contrattazione collettiva nazionale di lavoro in favore dei dirigenti scolastici integrate da quelle previste dall’articolo 1, comma 86, della legge 13 luglio 2015, n. 107, come modificata dall’articolo 1, comma 591, della legge 29 dicembre 2017, n. 205.” Inoltre, con l’altro emendamento rivolto alla semplificazione concorso DS 2018, “alle procedure di reclutamento dei dirigenti scolastici si applicano le disposizioni normative previgenti a quanto previsto dall’articolo 1, comma 217, della Legge 28 dicembre 2015 n. 208 di modifica dell’articolo 29, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165”: quindi, “con Decreto del Ministro dell’istruzione sono abolite le disposizioni relative all’obbligo di frequenza del corso di formazione dirigenziale di cui al Decreto ministeriale del 3 agosto 2017, n. 138 e disposta l’assunzione diretta dei vincitori all’esito della procedura concorsuale”.

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Governo ottiene dalla Consulta il rinvio dell’udienza sulla legittimità del corso riservato voluto dalla Buona Scuola

Posted by fidest press agency su domenica, 18 novembre 2018

Tra le motivazioni della richiesta la possibilità che alcuni ricorrenti possano superare l’attuale procedura e la volontà di modificare le regole dell’attuale concorso e d’intervenire per legge sull’argomento. Udir ricorda che ha presentato due emendamenti specifici per semplificare le future assunzioni e far partecipare al corso riservato gli attuali ricorrenti e i presidi incaricati per risolvere una volta per tutte la vertenza. Una ulteriore conferma della notizia ci perviene direttamente dal sindacato Udir: “Confermiamo che abbiamo appreso dall’ufficio contenzioso che l’udienza, del 20 novembre, c/o la Consulta, è stata rinviata su istanza del Consiglio dei Ministri, che si propone di risolvere la problematica del contenzioso, intervenendo con legge sull’argomento. Confermiamo, inoltre, che gli emendamenti citati nell’articolo, sono stati depositati da Udir, presso la V Commissione Bilancio della Camera a DDL 1334”. Ulteriori notizie saranno pubblicate nell’edizione del 20 novembre prossimo sul sito della Fidest.

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Scuola: Concorso dirigenti scolastici, il 20 novembre si pronuncia la Consulta

Posted by fidest press agency su sabato, 7 luglio 2018

La Corte Costituzionale deciderà se l’art. 1, comma 88, della legge 107/15 abbia peccato di illegittimità nel prevedere una procedura riservata per il reclutamento dei dirigenti scolastici rivolto ai soli ricorrenti del concorso 2004 o a quelli del 2011 se destinatari di un provvedimento di primo grado favorevole discriminando così gli altri ricorrenti. Il rischio, se non interviene il Parlamento, è che centinaia di presidi possano essere licenziati. Anief chiede pertanto una modifica al Decreto Legge “Dignità” per ammettere i ricorrenti del 2011 e neutralizzare un eventuale provvedimento che renderebbe illegittima l’assunzione disposta a seguito delle procedure riservate disposte dal D. M. n. 449 del 20 luglio 2015.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Chiediamo a deputati e senatori di estendere a tutti i ricorrenti del 2011 la possibilità di partecipazione al corso-concorso, in un momento in cui ancora per i prossimi due anni scolastici avremo una scuola su quattro scoperta, quindi affidata in reggenza. Abbiamo tentato in tutti i modi di evitare che il contenzioso arrivasse alla Consulta, salvaguardando le immissioni in ruolo avvenute senza pregiudicare l’indizione del nuovo concorso, ma i nostri docenti ricorrenti hanno pieno diritto di ottenere una sessione di concorso a loro riservata, alla luce del danno professionale loro cagionato da un’amministrazione non all’altezza della situazione.

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Campidoglio, al via secondo ciclo di lavori della Consulta cittadina

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 aprile 2018

Roma. Si è tenuto questa mattina in Campidoglio un incontro della Consulta Cittadina della Sicurezza Stradale, Mobilità Dolce e Sostenibilità per illustrare i risultati del primo ciclo di attività messe in atto dai Gruppi di lavoro, in stretta sinergia con Roma Capitale, e per fare il punto sui prossimi interventi. “L’Amministrazione ha valutato l’ordine di priorità delle 101 proposte presentate, a ottobre scorso, fornendo una programmazione del quadro economico sull’arco triennale. Molti progetti sono previsti in Bilancio, 20 proposte sono già finanziate: dai lavori sulla segnaletica per il monitoraggio e prevenzione degli incidenti stradali ai passaggi pedonali, piste ciclabili e ciclopedonali, all’installazione di semafori intelligenti e videosorveglianza per il controllo e l’accertamento delle violazioni alla circolazione, passando per le attività dedicate alla formazione e alla sensibilizzazione nelle scuole, fino alla realizzazione di hub multimodali e parcheggi per biciclette. Puntiamo a interventi diretti a perseguire l’obiettivo ‘Vision Zero’ per la riduzione degli incidenti stradali, portando avanti il programma iniziato con l’avvio dei lavori della Consulta”, dichiara l’Assessora alla Città in Movimento di Roma, Linda Meleo.“Sono stati aperti tavoli permanenti di confronto e di collaborazione con le Forze dell’Ordine per la condivisione di attività di formazione nelle scuole, attività di presidio e di controllo mirate, così come sono partiti gruppi di lavori inter-disciplinari per la valutazione e l’attuazione delle proposte della Consulta, con il coinvolgimento di tutti gli Assessorati, Dipartimenti, Forze dell’Ordine, senza dimenticare i Municipi, per la condivisione di misure e interventi di specifica competenza locale”, spiega il presidente della Commissione Mobilità, Enrico Stefàno. La Consulta Cittadina della Sicurezza Stradale, Mobilità Dolce e Sostenibilità ha presentato 101 proposte a ottobre scorso, fra queste circa il 63% riguarda interventi a salvaguardia degli utenti vulnerabili (pedoni, ciclisti, bambini, anziani e persone con disabilità).
Dal 31 ottobre a oggi i lavori della Consulta, in particolare attraverso la Commissione di Coordinamento e i Referenti dei Gruppi di lavoro, sono proseguiti in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Città in Movimento e la Commissione Mobilità con l’analisi in dettaglio delle singole proposte e la verifica di modalità e termini di attuazione.
Le proposte sono state verificate e valutate rispetto a: soggetti competenti; eventuale sovrapponibilità con programmi e progetti in itinere presso i vari Uffici dell’Amministrazione; stato di attuazione di tali progetti; possibilità di inserimento nella programmazione economica di Roma Capitale prevista nel DUP 2018-2020; collegamento con quanto disposto dall’art. 208 del Codice della Strada o altri provvedimenti normativi; possibilità di programmare in autonomia una serie di iniziative (prevalentemente afferenti al settore “cultura”) attraverso il coinvolgimento delle competenze presenti in Consulta.Dal mese di aprile saranno avviati i Gruppi di Lavoro. Ogni Gruppo si incontrerà con cadenza quindicinale nelle sedi già rese disponibili presso Roma Servizi per la Mobilità, Roma Metropolitane, Dipartimento Mobilità e Trasporti, Anas, ACI.
I lavori della Commissione proseguiranno con incontri mensili che coinvolgeranno, ogni 2 mesi, i referenti dei Gruppi di Lavoro. Con cadenza periodica si terranno i tavoli inter-istituzionali (con i diversi Assessorati/Dipartimenti, Forze dell’Ordine, Municipi).

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Governo: dalla consulta tre sonore bocciature

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 dicembre 2017

palazzo consulta“Tre sonore bocciature dalla Corte Costituzionale al Governo su scuola, Enti Locali e giustizia/intercettazioni. Sulla cosiddetta legge della ‘buona scuola’ la Consulta giudica irragionevole e discriminatorio il divieto ai docenti assunti a tempo indeterminato di partecipare ai concorsi per coprire a regime i ruoli scoperti; sul Decreto intercettazioni ha accolto il ricorso del Capo della Procura di Bari; sulla Legge che detta i criteri agli Enti Locali per il pareggio di Bilancio ha obiettato che non può essere un Decreto del Governo, ma deve essere il Parlamento a compiere le scelte sui limiti dell’indebitamento delle Amministrazioni. È la conferma di un Governo sciatto ed incapace di legiferare su temi strategici per la tenuta dello Stato e per la democrazia e capace, invece, solo di approvare norme tarate sulla convenienza politico-elettorale”. Lo afferma il deputato di Forza Italia Rocco Palese, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera.

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Pensione: la Corte costituzionale calpesta i diritti dei pensionati

Posted by fidest press agency su venerdì, 27 ottobre 2017

meloni_3_250x339«Ecco come funziona la giustizia sociale in Italia: se sei un pensionato d’oro sei intoccabile, se invece hai una pensione normale il Governo può metterti le mani in tasca quando e come vuole e rimanere impunito. È quello che è successo con l’ultima vergognosa sentenza della Corte Costituzionale, che ha salvato il Governo e ha calpestato il sacrosanto diritto di 6 milioni di pensionati di riavere indietro 30 miliardi di euro di mancate rivalutazioni. Un vero e proprio esproprio che l’Esecutivo ha perpetrato ai danni dei cittadini e contro il quale Fratelli d’Italia si è battuto fin dal primo momento, mettendo a disposizione dei cittadini un pool di avvocati e giuristi e promuovendo azioni legali e migliaia di atti di diffida. La nostra battaglia continuerà e continueremo a chiedere #restituiteilmaltolto». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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Consulta: nuovo colpo ai pensionati

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 ottobre 2017

palazzo consulta“Nuovo colpo ai pensionati; dopo l’innalzamento dell’età pensionabile arriva dalla Consulta la ratifica al taglio delle pensioni per sei milioni di italiani: ennesima ingiustizia è fatta.Ormai lo Stato, in tutte le sue declinazioni ed Istituzioni, si accanisce sulla categoria dei pensionati cercando in tutti i modi di fare cassa sulla pelle di chi lavora ed avrebbe diritto di smettere e di chi ha lavorato versando contributi la cui rendita è stata sterilizzata dal governo Monti/Fornero e ridicolizzata da quello Renzi/Poletti/Boeri. Anche il Presidente dell’Inps, infatti, merita di essere inserito nella categoria dei persecutori dei pensionati viste non solo le sue ripetute ed irritanti dichiarazioni in merito ma, soprattutto, considerato l’allarmismo mediatico alimentato dai suoi tecnici sui costi della perequazione dovuta agli italiani.La sentenza di oggi ratifica la violazione del patto di lealtà tra lo Stato ed i cittadini, un patto che Forza Italia ed il nuovo futuro Governo di centrodestra dovrà invece rilanciare e mettere in cima ai provvedimenti per restituire dignità e giustizia alle lavoratrici ed ai lavoratori italiani”. Lo afferma in una nota Renata Polverini, deputata di Forza Italia.

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Chiesa, magistrati, notai uniti per una consulta anticorruzione

Posted by fidest press agency su martedì, 24 ottobre 2017

raffaele cantone“Una consulta anticorruzione che vedrà insieme movimenti e gruppi ecclesiali, istituzioni culturali e società civile per rispondere al magistero del Papa e agli appelli dei vescovi italiani e all’inizio del 2018 Ainc promuoverà un grande forum sul tema con esponenti della Chiesa, professioni, università”. Lo ha annunciato il presidente di Ainc il notaio Roberto Dante Cogliandro durante l’incontro su “Giustizia, lotta alla corruzione e promozione di una cultura della legalità, al tempo di papa Francesco” che ha visto protagonisti davanti al cardinale Walter Kasper, Raffaele Cantone, Presidente Anac, il Cardinal Francesco Coccopalmerio, Francesco Cananzi, membro CSM.Un tema di grande attualità, che ha visto dialogare alti esponenti della Santa Sede, e delle istituzioni moderati da Raffaele Luise, Direttore del Corso di Perfezionamento in Dialogo interculturale ed interreligioso.L’incontro, promosso dall’Università Telematica Pegaso, dall’Ainc e dal Regno dei SS Pietro e Paolo, si è svolto a Roma presso il Centro Russia Ecumenica.Le linee guida del Seminario sono date dai numerosi pronunciamenti di papa Francesco sulla “malattia” della corruzione e dal recente libro di Raffaele Cantone La corruzione spuzza.Sullo sfondo il dibattito acceso che si è prodotto attorno al varo da parte del Governo del Codice Antimafia, che prevede anche per i corrotti che agiscano in gruppo il sequestro preventivo dei beni, sull’esempio di quanto avviene nei confronti della mafia.E’ la prima volta , dopo l’approvazione del Codice Antimafia e della proposta vaticana di comminare la scomunica anche ai corrotti, che rappresentanti del Vaticano, delle Istituzioni italiane e della società civile si confrontano su questo tema. Infine è stata lanciata l’idea che Ainc, l’associazione italiana dei notai cattolici, si farà promotrice della consulta anticorruzione.

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Consulta perentoria: nessuno tocchi il diritto all’istruzione dei disabili

Posted by fidest press agency su domenica, 1 gennaio 2017

corte costituzionaleLa Corte Costituzionale si è espressa circa la questione spesa che la regione Abruzzo è tenuta a fornire a proposito dell’assistenza e del trasporto degli alunni diversamente abili: con la sentenza 275/2016, i giudici hanno anche ricordato l’importanza dell’applicazione dell’articolo 38, terzo comma, della Costituzione, che tutela il diritto all’istruzione dei disabili e la loro integrazione scolastica; come ribadito, inoltre, dalla Legge 5 febbraio 1992, n. 104, la quale attribuisce al disabile il diritto soggettivo all’educazione e all’istruzione a partire dalla scuola materna fino all’università. La tutela di tale diritto impone alla discrezionalità del legislatore un limite invalicabile nel rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie per gli interessati, tra le quali rientra il servizio di trasporto scolastico e di assistenza poiché, per lo studente disabile, esso costituisce una componente essenziale ad assicurare l’effettività del medesimo diritto.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): dopo questa sentenza, riteniamo ancora più incredibile che il Miur abbia potuto pubblicare il Decreto Ministeriale n. 948, per specializzare appena 5.108 docenti su 40mila posti liberi. Sono numeri risibili, perché si intende, quindi, regolarizzare meno del 15 per cento dei posti vacanti: una percentuale che diventa ancora più piccola se si pensa che passeranno almeno altri due-tre anni, prima di vedere a compimento il nuovo modello selettivo e formativo dei nuovi insegnanti, ancor di più dopo la caduta del Governo Renzi. Diventa, quindi, una necessità impellente pubblicare il terzo ciclo abilitante Tfa; lo atesso vale per tutte le classi di concorso che presentano posti vacanti.

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Scuola: Riforma 0-6 anni stoppata dalla Consulta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 dicembre 2016

palazzo consultaRiforma 0-6 anni stoppata dalla Consulta, il parere delle Regioni non può essere aggirato: per il ministro Fedeli è la prima patata bollente. Il ricorso della Regione Puglia ha evidenziato l’illegittimità di una parte della delega per l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione sino all’inizio della scuola primaria, che avrebbe dovuto rappresentare una delle più importanti riforme programmate dalla Legge 107/2015. Con la sentenza n. 284/2016, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima il comma 181, lett. e punto 1.3 che sovrasta la competenza regionale sulla materia, “in quanto l’ambito relativo all’individuazione degli standard strutturali e organizzativi in materia di istituzioni che operano nell’ambito dell’istruzione rientra nella competenza del legislatore regionale”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): quella di superare la potestà regionale, garantita costituzionalmente, è purtroppo una dimenticanza troppo frequente del legislatore: basti pensare che è ancora ‘pendente’, in tribunale, la questione costituzionale sull’esclusione dei docenti di ruolo dal Concorso a cattedra, che Anief ha sollevato subito dopo aver preso atto dell’ultimo bando selettivo per selezionare nuovi insegnanti. Tornando all’obbligo scolastico, è evidente che non si può aggirare il parere previsto per legge della conferenza con le Regioni. Sarebbe opportuno anche cominciare a riflettere sull’anticipo della primaria a 5 anni di età degli alunni, attraverso l’inserimento in classi ‘ponte’ di compresenza tra docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, garantendo in questo modo un insegnamento potenziato nell’anno più delicato per la formazione in tenera età.

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Renzi e il paese bloccato

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

palazzo consultaPer il presidente del Consiglio pro tempore, Matteo Renzi, la decisione della Consulta in merito alla riforma della Pubblica amministrazione del ministro Marianna Madia ‘dimostra che Paese è bloccato’. Eh no, caro Renzi… La Consulta non dimostra che il Paese è bloccato, la Consulta dimostra che tu non rispetti le leggi e purtroppo questo ti accade troppo spesso nel tuo agire politico. Te ne freghi delle norme e delle regole, e pensi solo al tuo tornaconto personale. Questo è vero il problema dell’Italia, non la Consulta”. Semmai la bocciatura della riforma della PA è paradigmatica: questo governo non è capace e non è in grado di fare alcuna riforma, men che meno quella Costituzionale”.Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. (n.r. Dobbiamo proprio alla Corte costituzionale se è stata riconosciuta l’illegittimità del blocco delle pensioni, del fermo del contratto ai pubblici dipendenti e altre cosette del genere. E’ che la Consulta, per quanto già ora fortemente condizionata, resta l’unico baluardo all’invadenza del potere esecutivo e di questa maggioranza del Parlamento agli abusi e alle illegittimità perpetrate ai danni dei ceti medi che pure costituiscono la maggioranza assoluta del paese ma che viene sistematicamente ingannata e ricattata con lo spettro dell’ingovernabilità e della instabilità sistematica del paese.)

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Pensioni: la Consulta scarica gli sprechi di Stato sugli italiani

Posted by fidest press agency su domenica, 14 agosto 2016

corte costituzionaleLa Corte costituzionale ha confermato che il “contributo di solidarietà” sulle pensioni più alte non è una tassa illegittima. In tal modo, la Corte costituzionale passa da garanzia per il cittadino contro eventuali abusi del potere politico a strumento per confermare il carattere arbitrario e discriminatorio dello stesso potere politico che sperpera i soldi dei cittadini e poi li tassa per riparare i danni compiuti. La Corte costituzionale conferma, con una sentenza, la decisione del governo Letta secondo la quale il “contributo di solidarietà” di tremila euro sulle pensioni più alte non è una tassa aggiuntiva e illegittima, bensì un “prelievo” tutto interno al circuito pensionistico allo scopo di tenerlo in equilibrio. Così, la Corte costituzionale passa da garanzia per il cittadino contro eventuali abusi del potere politico a strumento per confermare il carattere arbitrario e discriminatorio dello stesso potere politico che sperpera i soldi dei cittadini e poi li tassa per riparare i danni compiuti. Nessuno ha rilevato la mostruosità della sentenza. Lo faccio io qui, dove c’è maggiore sensibilità per diritti soggettivi. Non pare neppure escluso che l’andazzo si riproponga per altri casi nei quali siano in gioco i diritti soggettivi del cittadino formulati dal contratto stipulato con lo Stato grazie al quale, a seguito di anni di contributi versati, gli è corrisposta una pensione adeguata, affinché dopo aver sperperato i propri guadagni non divenga un peso sociale per lo Stato.L’Italia è una via di mezzo fra il dirigismo fascista e quello sovietico, maturata nel 1948 con la Costituzione detta la più bella del mondo, che è semplicemente una cattiva imitazione di quella sovietica. Vengono così al pettine, con i danni prodotti da una politica di sinistra falsamente sociale e anche le carenze della politica della destra. L’Italia rimane senza una identità statuale definita in senso liberale e un pasticciaccio di destra, truccato di sinistra. Invece della riforma costituzionale che dovrà essere approvata fra un paio di mesi dagli italiani, Renzi avrebbe dovuto provvedere a riparare i danni compiuti nell’immediato secondo dopoguerra, quando ancora permaneva il mito dell’Urss. Si è persa così un’altra occasione di fare dell’Italia un Paese di cultura liberale inserito fra le democrazie liberali dell’Occidente. Anche il governo di Renzi si rivela un bluff statalista e dirigista quanto erano i governi che lo hanno preceduto e che lui avrebbe dovuto rottamare. Alla bisogna dovrebbero provvedere i media, ma sono anch’essi figli di quella stessa cultura dirigista e statalista che caratterizza il Paese. L’Italia ce la farà mai a diventare finalmente una vera democrazia liberale? Personalmente ne dubito.A impedirlo è la cultura egemone e fino a quando non farà un bagno in quella democratico-liberale, non ne usciremo. Le premesse neppure si intravedono. Restiamo un Paese dalla cultura terzomondista, illiberale, ancorata come è alla convinzione che spetti allo Stato risolvere i problemi che la società civile non è capace di affrontare e di risolvere autonomamente. E viviamo in una parvenza di Stato di diritto in cui, come dimostra la sentenza della Corte costituzionale, a prevalere è l’incertezza piuttosto che la certezza del diritto. (fonte: di Piero Ostellino/IlGiornale, 11/08/2016 – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21412)

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Precariato scuola: la Consulta dice che è illegittimo

Posted by fidest press agency su domenica, 17 luglio 2016

Pacifico marcelloLo ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, nel corso della XIV Conferenza organizzativa legali: la posizione presa dalla Corte Costituzionale è sulla stregua di quanto espresso 20 mesi fa dalla Corte di Giustizia Europea. Quello compiuto dall’Esecutivo Renzi – ossia aver avviato il piano straordinario d’assunzioni per alcune categorie di docenti e un fondo risarcitorio da 10 milioni di euro – è solo un primo passo. Dopo sei anni di contenzioso, si è arrivati ad un punto fermo: uno Stato che usa e getta il personale precario assume un comportamento illegittimo. Ora, l’attenzione si sposta su tutti gli altri docenti precari abilitati inseriti nelle graduatorie d’istituto e ai laureati a cui l’amministrazione non vuole dare alcuna prospettiva. Oltre che al personale Ata, che non è personale di serie B e va stabilizzato allo stesso modo. Oggi più di ieri, basterà dimostrare al giudice di aver svolto oltre 36 mesi di supplenza su posto vacante, per ottenere almeno il risarcimento: i 10 milioni indicati nel comma 132 della Buona Scuola sono solo un acconto.

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Consulta antimafie

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2012

“Legambiente ha aderito con convinzione alla Consulta Antimafie della Provincia di Roma, la situazione delle infiltrazioni mafiose nella Capitale è molto preoccupante e serve una reazione determinata delle istituzioni, con un coinvolgimento forte della società civile -ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, intervenendo all’insediamento della Consulta Antimafie della Provincia di Roma-. Il lavoro congiunto di istituzioni, forze dell’ordine e associazioni, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, è fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata e alle illegalità diffuse. La Consulta è uno strumento importante per lavorare sull’educazione alla legalità e sui beni confiscati alle mafie, sui quali serve trasparenza e chiarezza, visto che ad oggi non si capisce quali e quanti siano, come siano assegnati e controllati, mentre è fondamentale che la restituzione alla collettività serva per diffondere una nuova cultura della legalità. Legambiente Lazio porterà nella Consulta provinciale l’esperienza decennale di lotta alle ecomafie basata su un rapporto annuale, azioni giornaliere di educazione alla legalità, che in questi mesi coinvolgeranno oltre 2mila ragazzi, e supporto ai cittadini tramite il numero verde del nostro osservatorio che riceve 60 segnalazioni al mese.” Colpiscono nell’ultimo Rapporto Ecomafie di Legambiente le 231 infrazioni accertate nell’area romana per reati che riguardano i rifiuti, che portano questo territorio al terzo posto della classifica delle province in Italia per questi fenomeni, mentre sono pure preoccupanti le 246 infrazioni nella provincia che la fanno piazzare quinta in Italia nel ciclo del cemento. Nel 2012, secondo i recenti dati del SILP Cgil, dall’inizio dell’anno sono 574 le proprietà sottratte a bande mafiose, il 53% nella Capitale.

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La Consulta dice no ai quesiti su legge elettorali: sconforto nell’ambiente universitario

Posted by fidest press agency su lunedì, 16 gennaio 2012

È all’ordine del giorno la bocciatura, da parte della Consulta, dei due quesiti sulla legge elettorale proposti dai promotori referendari. Quesiti entrambi volti a chiedere l’abolizione della legge elettorale attualmente in corso.
Molti i malumori sulla controversa decisione anche nell’ambiente universitario. A pronunciarsi al riguardo, il vice presidente nazionale di Azione Universitaria Dario Moscato « A differenza di quanto deciso dalla Consulta, riteniamo fondamentale l’importanza dell’introduzione delle preferenze all’interno delle liste elettorali e, soprattutto, di un codice etico che vada a regolamentare all’insegna della legalità la politica, salvaguardandola dalle varie ingerenze esterne».Anche il capogruppo di Studenti per le Libertà-Azione Universitaria al CNSU Erio Buceti, ha dichiarato: « Visto il no della Consulta ad oggi pressoché impossibile cercare di introdurre una nuova legge elettorale prima che si rinnovi la prossima legislatura. E questo è paradossale, dal momento che dovrebbero essere i cittadini a scegliere da chi farsi rappresentare e non subire le decisioni di chi sta in Parlamento solo perché rappresenta un lobby finanziaria o perché rappresentato dai partiti, senza alcuna legittimazione dal popolo.Per quanto riguarda l’istituzione del tanto discusso codice deontologico, anche Buceti condivide la necessità dell’istituzione di questo strumento in quanto «sia i partiti che qualsiasi soggetto operante nel settore pubblico, dovrebbero attenersi al rispetto di un codice etico riconosciuto e sottoscritto da tutti, tenendo come caposaldo del vivere quotidiano l’esperienza di vita trasmessa dai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ancora oggi, esempi di massima onestà. Dobbiamo proprio a Paolo Borsellino una delle più importanti frasi che dovrebbero ispirare la politica attuale: “Un politico in odor di mafia anche se non condannato non va candidato”.

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