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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘consumatori’

Istat: la fiducia dei consumatori inverte rotta

Posted by fidest press agency su domenica, 28 Maggio 2023

Da tempo invitavamo alla cautela sui dati relativi alla fiducia dei consumatori: dopo l’entusiasmo iniziale dato dai primi cali del costo dell’energia, una volta visto che i costi di beni e servizi non sono affatto diminuiti ma son rimasti invariati, su livelli altissimi, l’ottimismo è svanito ed è scattato, purtroppo, un clima di generale sconforto.Un andamento prevedibile, in un certo senso annunciato, a cui solo il Governo e le aziende possono rispondere con operazioni di ribasso dei prezzi e sanzioni a chi non effettua i dovuti adeguamenti.A tal proposito, si è tenuta ieri la commissione di allerta prezzi di cui Federconsumatori fa parte, insieme ad Adoc e Assoutenti in rappresentanza delle Associazioni dei Consumatori riconosciute dal CNCU: in tale occasione ha avuto luogo una discussione, in cui le aziende accampavano le scuse e le motivazioni più svariate per giustificare il susseguirsi di aumenti a nostro avviso inammissibili.Riteniamo sia giunto il momento di porre fine a questa situazione, per questo Federconsumatori ha proposto la realizzazione di Osservatori Territoriali presso le Prefetture, con la partecipazione delle Associazioni dei Consumatori riconosciute. Questi condurranno delle serie e dettagliate azioni di monitoraggio sui prezzi di un paniere di beni, con un apposito applicativo, che dovranno condurre, in presenza di scorrettezze o fenomeni poco chiari, ad un tempestivo intervento sanzionatorio da parte di Mr Prezzi e delle Autorità preposte. I rincari, per le famiglie, continuano infatti ad avere ripercussioni insostenibili: secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione attuale, ammontano a 2.443,60 euro annui a famiglia. Aumenti che non hanno lo stesso impatto per tutti: pesano molto di più per le famiglie meno abbienti.Queste ultime, ma non solo, sono ancora costrette a mettere in atto rinunce e sacrifici: secondo le rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori i cittadini continuano a ridurre i consumi di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); a ricercare sempre più assiduamente offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 49% dei cittadini); ad effettuare acquisti presso i discount (+11,9%).Questa dinamica accresce le disuguaglianze, le ingiustizie e le difficoltà nel nostro Paese: per questo si rende sempre più urgente che il Governo affronti questa emergenza con misure in grado di aiutare e sostenere in maniera strutturale e duratura le famiglie, specialmente quelle con minore possibilità di spesa. Si possono trovare i fondi per mettere in atto tali interventi attraverso il potenziamento della lotta ai fenomeni speculativi, all’evasione e all’elusione fiscale, nonché disponendo un aumento della tassazione su extraprofitti (non solo in campo energetico) e rendite finanziarie.

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Con Empowergy l’assistenza per i consumatori è più facile e veloce

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 aprile 2023

Incentivare, semplificare e velocizzare la procedura di segnalazione e di scrittura dei reclami indirizzati ai fornitori di energia da parte dei consumatori. È l’obiettivo di Empowergy, il progetto realizzato dall’associazione CIE – Consumatori Italiani per l’Europa con i fondi ricevuti nell’ambito della sovvenzione dello European Union’s Consumer Programme.In questo quadro estremamente delicato si inserisce Empowergy. Si tratta di un progetto che punta ad incentivare ed a rendere più semplice la procedura di segnalazione e di scrittura dei reclami indirizzati ai fornitori di energia da parte dei consumatori, e, al tempo stesso, a migliorare la gestione di tali procedure da parte dello stesso CIE. Grazie a Empowergy, infatti, c’è un’ottimizzazione dei tempi procedurali, ovvero ricezione della segnalazione, analisi, scrittura e verifiche, invio del reclamo al fornitore o presa di contatto con il consumatore per fornire informazioni utili. Il progetto realizzato da CIE, associazione membro di Beuc e composta dalle associazioni Codici, Aeci e Casa del Consumatore, punta a rafforzare la tutela dei diritti dei consumatori, implementando il servizio di assistenza. Con il Sistema Informativo Integrato aumenta il numero di utenti raggiunti, le pratiche diventano più semplici ed i tempi si riducono. Un nuovo strumento prezioso, un alleato in più per i consumatori.

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Famiglie ed economia. Al calo dell’inflazione non corrisponde benessere di lavoratori e consumatori

Posted by fidest press agency su sabato, 8 aprile 2023

L’inflazione degli ultimi mesi, dopo le fiammate a due cifre di alcuni mesi fa, ha cominciato a calare soprattutto grazie agli effetti della diminuzione delle bollette del gas, ancora in fase calante, a cui si aggiungono anche le recenti diminuzioni della luce. A febbraio 2023, dati Istat di oggi, le vendite al dettaglio sono in calo (-0,1% in valore e -0,9% in volume), grazie ai prodotti alimentari, nonostante i prodotti non alimentari siano in lieve aumento. E sempre Istat di oggi ci informa che il potere d’acquisto delle famiglie, rispetto al precedente trimestre, è calato del 3,7%. Cosa non torna, visto che quando il calo inflattivo si confronta coi consumatori, i numeri diventano negativi? Il calo dell’inflazione si determina da dinamiche che travalicano le politiche nazionali, i mercati energetici europei e mondiali. Quando c’è l’impatto con l’economia italiana, la dinamica del tornare indietro è sconosciuta ad imprenditori ed amministratori: i prezzi dei beni primari rimangono inalterati e, al massimo, diminuiscono la crescita, mentre le remunerazioni rimangono sempre al palo. Questo vorrebbe dire che c’è qualcosa che non va nell’economia italiana e nei suoi imprenditori, pubblici e privati. Governo? Legislatori? Vari attori non lavoratori e non consumatori? Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Editoriale: Incertezza economica e consumatori

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 marzo 2023

La fotografia delle statistiche Istat dell’ultimo mese ci suggerisce una scontata incertezza e, soprattutto, un periodo più lungo per il rientro dell’inflazione. Se qualcuno si era entusiasmato perchè i prezzi energetici cominciavano a rientrare a livelli pre invasione russa dell’Ucraina e qualche punto percentuale dell’inflazione veniva a venire meno dopo i picchi a due cifre dei mesi scorsi… è bene che si dia una calmata: la traversata, verso lidi poco conosciuti e nuovi, è ancora lunga.La nostra economia sta attraversando la classica dinamica rialzista del bene rifugio, la casa, i risparmiatori erodono le riserve che avevano accumulato in pandemia visto che allora avevano speso poco in generale, le ricadute inflazionistiche (italiane, europee e mondiali) su beni di consumo base sono scioccanti (cibo e trasporti al top)… dinamiche che comunque fanno crescere i consumi e la voglia di consumare: la gente non ne poteva più di stare chiusa in casa a consumare virtualmente. Comportamenti che però non vogliono dire che stiamo marciando di corsa verso il bello.Secondo noi, inoltre (e speriamo di essere smentiti dai fatti….) le ricadute delle politiche protezioniste, corporative e nazionaliste del governo devono ancora manifestarsi.Nel contempo assistiamo ad una serie di “impazzimenti” delle istituzioni che presagiscono il peggio: si pensi, per esempio, che in crisi di giustizia e sicurezza, governo media e partiti di ogni tipo non trovano di meglio che parlarsi addosso sul “pericolo anarchico”, difesa dei confini dall’assalto dei migranti, presunta illogicità del 110%. Sfociando, al momento, in provvedimenti assurdi, ridicoli e pericolosi come quelli sui rave party, sul rifiuto di etichette alimentari europee, rivalutazione delle energie fossili e del nucleare, negazione di azioni green deal (come la conversione delle produzioni di motori a combustione), accesso alla giustizia più costoso e più difficile,…Occorre quindi essere attenti e non strafare: non ci sono le condizioni che ci potrebbero consentire un miglioramento della situazione attuale. Anzi. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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“GAM: La riscossa dei consumatori cinesi darà nuova linfa al lusso”

Posted by fidest press agency su martedì, 14 marzo 2023

A cura di Swetha Ramachandran, Investment Director, Luxury Equities di GAM. Il 2022 è stato un anno difficile, ma speriamo fortemente che il 2023 porti prospettive molto diverse per il settore del lusso, soprattutto grazie al ritorno del consumatore cinese. Nel 2019, il consumatore cinese rappresentava un terzo della domanda del settore e il 90% della sua crescita, ma negli ultimi tre anni è stato praticamente assente dalla scena mondiale a causa della pandemia. Nel 2019 oltre la metà di tutta la spesa dei consumatori cinesi per il lusso è stata effettuata al di fuori della Cina continentale. Dal 2020 in poi, tuttavia, i viaggi dei cinesi al di fuori della Cina sono stati praticamente inesistenti. Nel 2019 si sono registrati 170 milioni di viaggi in uscita dalla Cina, mentre nel 2022 il totale ammontava a soli 8,5 milioni (lo stesso numero del 2000, quando la Cina era un’economia molto diversa da quella attuale). Ciò significa che la quota di spesa all’estero per il lusso – quella che il consumatore cinese avrebbe potuto spendere per il lusso se avesse viaggiato all’estero – è stata decimata. Vale poi la pena considerare il cambiamento tra il 2021 e il 2022. Il primo trimestre del 2022 è iniziato bene, ma alla fine di marzo a Shanghai sono stati imposti i lockdown che sono stati paralizzanti, non solo dal punto di vista della domanda, ma anche perché Shanghai è un hub logistico per molti marchi del lusso. Le loro attività in Cina sono state di conseguenza interrotte, a differenza di quanto avvenuto nel 2020, quando gli hub logistici del lusso hanno continuato a funzionare. Tutto ciò ha avuto un impatto cumulativo negativo sul sentiment dei consumatori cinesi e sul loro accesso a questi beni a causa dell’indisponibilità degli stessi anche online. Di conseguenza, lo scorso anno i consumatori cinesi hanno fatto registrare un nuovo calo anche a parità di consumi domestici.Sappiamo che questo non è attribuibile alla perdita di interesse dei consumatori. I dati suggeriscono che il segmento più resiliente nel 2022 è stata la bellezza di lusso, che avviene per il 50% online e che ha recuperato in modo netto, anche se ha sofferto nel secondo trimestre a causa delle interruzioni della logistica. Nel terzo trimestre, non appena l’economia è stata riaperta e la domanda online ha potuto essere soddisfatta, il mercato della bellezza di lusso si è ripreso. Purtroppo, i segmenti più legati ai negozi fisici, come la moda e la gioielleria, non ne hanno beneficiato perché sono principalmente offline.Anche i dati sui viaggi sono in netta ripresa. Il turismo interno cinese è già a circa il 75% dei livelli pre-pandemici, mentre i viaggi internazionali all’inizio dell’anno erano al 10% dei livelli pre-pandemici. L’Europa sarà probabilmente tra le destinazioni principali non solo perché il consumatore cinese è attratto dalle mete culturali, ma anche per il divario di prezzo tra i beni di lusso cinesi ed europei che attualmente, a causa della debolezza dell’euro rispetto ai livelli pre-pandemia, è tra il 30-35%. Questo rende molto attraente per i turisti cinesi viaggiare all’estero e fare acquisti di lusso.Ci si chiede sempre quale paese sarà la prossima Cina, ma noi crediamo, come Bain nel suo studio China Luxury 2023, che la risposta sia che la Cina sarà la prossima Cina, poiché abbiamo appena scalfito la superficie in termini di penetrazione di questo mercato. Si stima che Louis Vuitton, il più grande marchio di lusso al mondo e in Cina, abbia avuto circa cinque milioni di consumatori cinesi nel 2018. Si tratta di cinque milioni di consumatori di una classe media che cumula circa 400 milioni di persone, destinata a raddoppiare fino a 800 milioni entro la fine del decennio in corso. Ciò dimostra chiaramente che l’azienda dispone di una notevole possibilità di espansione rispetto ai livelli attuali senza svalutare il proprio marchio. La Cina rimane il mercato che sta aggiungendo il maggior numero di consumatori a medio e alto reddito. L’India, il sud-est asiatico e i paesi africani emergenti svolgeranno un ruolo di rilievo, ma non nella misura in cui lo farà la Cina, motivo per cui siamo entusiasti dell’immediata e attuale ripresa di questo mercato. Il minore apporto del consumatore cinese (dal 33% della spesa globale per il lusso al 17% dello scorso anno) ammonta a circa 33 miliardi di euro in termini assoluti, creando così un enorme margine di recupero. Non si tratta di un recupero che, a nostro avviso, richiederà molto tempo. Anzi, si sta già verificando, con le code che si formano e i consumatori che iniziano a spendere i loro risparmi in eccesso. Riteniamo che quanto stia accadendo sia simile a quello che abbiamo osservato negli Stati Uniti, dove tutto il 2021 e la maggior parte del 2022 sono stati caratterizzati da una fase di ripresa, con le aziende che hanno costantemente registrato vendite migliori delle attese e le previsioni sugli utili che sono aumentate, di conseguenza, con un certo ritardo. Riteniamo che il mercato non abbia ancora prezzato appieno l’entità del recupero che può scaturire da questo gruppo di consumatori chiave, per cui ci aspettiamo che le azioni continuino a reagire positivamente man mano che questi upgrade degli utili vengano prezzati.

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Benzina: Urso, rialzi ingiustificabili, tuteliamo consumatori

Posted by fidest press agency su martedì, 10 gennaio 2023

Il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso, rispetto al caro-carburante, ha dichiarato di aver coordinato una duplice azione per stroncare la speculazione (Guardia di Finanza e Mr Prezzi) e che la prossima settimana riunirà le associazioni dei consumatori per confrontarsi sugli strumenti più idonei.”Bene la convocazione delle associazioni di consumatori. Il Governo, comunque, non accampi scuse! Non vorremmo, insomma, che le speculazioni diventassero un’arma di distrazione di massa” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Il primo responsabile di quanto sta accadendo, infatti, è il Governo stesso che ha deciso di aumentare le tasse agli italiani, prima alzando le accise di 10 cent a partire dal 1° dicembre e poi non rinnovando dal 1° gennaio lo sconto rimasto di 15 cent. Una stangata, solo quest’ultima, pari a 9 euro e 15 cent per un pieno da 50 litri” prosegue Dona.”Quanto alle speculazioni, è da marzo dello scorso anno che ancora attendiamo risposte, sia rispetto al nostro esposto alla Procura di Roma, che aveva aperto un fascicolo d’indagine il 14 marzo 2022, sia rispetto ai 3 esposti inviati all’Antitrust l’11 marzo 2022, il 24 marzo 2022 e l’8 aprile 2022. La Guardia di Finanza, poi, aveva finito con il multare alcuni distributori colpevoli di aver comunicato dati errati al ministero o che esponevano prezzi sbagliati. Insomma, se il Governo vuole fare davvero una battaglia contro le speculazioni accolga settimana prossima la richiesta che facciamo da anni in occasione della legge annuale sulla concorrenza, ossia di dare più poteri alle istituzioni preposte ai controlli, ad esempio dando una definizione di prezzo anomalo, considerando pratica scorretta quella di chi, approfittando di eventi come scioperi dei trasporti, maltempo, pandemia, guerra in Ucraina, pratica ricarichi eccessivi, condizionando indebitamente i consumatori” conclude Dona.

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Saldi al via con sconti buoni, in risalita rispetto a quelli praticati nel 2022

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 gennaio 2023

E’ quanto emerge dallo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni Istat.L’Abbigliamento (Indumenti + Accessori) quest’anno registrerà un abbassamento medio dei prezzi del 23%, in aumento di 1,3 punti percentuali su gennaio 2022 e di 1,2 punti sui saldi della scorsa estate.Il record della convenienza spetta agli Indumenti, che con una riduzione del 24% rappresentano la voce più scontata, +0,6 punti sui precedenti saldi invernali.Le Calzature segneranno un ribasso del 21%, +0,6 punti rispetto all’inverno 2022. Nel complesso, per Abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 22,8%. La diminuzione minore del prezzo, come sempre, spetta agli Accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei listini del 14%. “Pur di invogliare i consumatori agli acquisti, i commercianti hanno deciso di alzare gli sconti praticati rispetto al 2022, sia nel confronto con i saldi invernali che estivi. Visto il caro bollette e l’inflazione galoppante, che sta colpendo il potere d’acquisto delle famiglie, speriamo sia sufficiente per risollevare temporaneamente i consumi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “I dati Istat, comunque, confermano che gli sconti pubblicizzati in vetrina, 70% e 50%, non sono veritieri. Per questo suggeriamo di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi improbabili” conclude Dona. Fonte: UNC su elaborazione dati Istat (By Mauro Antonelli Unione Nazionale Consumatori)

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Istat: Fiducia dei consumatori

Posted by fidest press agency su sabato, 24 dicembre 2022

L’Istat rileva, per il secondo mese consecutivo, un rialzo della fiducia dei consumatori, trainato da “un’evoluzione positiva delle opinioni sulla situazione economica del Paese.” Un eccesso di ottimismo, a nostro avviso trainato dal clima festivo, che però stride con la reale situazione delle famiglie, in forte difficoltà persino nel fare regali e nel portare in tavola un ricco cenone di Natale e fine anno. Ecco perché questi dati non devono far abbassare la guardia al Governo, a cui chiediamo di prendere provvedimenti urgenti e maggiormente incisivi, prima di tutto per contrastare la povertà e ridurre le crescenti disuguaglianze. Il Governo, inoltre, è chiamato ad assumere le opportune misure di contrasto ai fenomeni speculativi in atto (a cui stiamo assistendo anche in occasione delle festività), rafforzando i poteri dell’autorità di vigilanza sui prezzi e istituendo degli Osservatori territoriali dedicati, con la partecipazione attiva delle Associazioni dei consumatori. Per aiutare realmente e in modo tangibile le famiglie è prioritario intervenire anche sul fronte dell’energia, disponendo la sospensione dei distacchi per morosità per gli utenti domestici e la rateizzazione lunga delle bollette, anche attraverso una garanzia pubblica a prestiti bancari finalizzati, per famiglie e piccole e medie imprese.

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Inflazione cresce. Consumatori spettatori in attesa

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 dicembre 2022

Stime preliminari Istat: inflazione cresce dello 0,5% su base mensile e dell’11,8% su base annuale. Ci abbiamo fatto l’abitudine? Speriamo di sì, perché non ci sarebbero opzioni alternative in questo Pianeta che sta prendendo (in tutti i sensi) fuoco. Tante questioni sono venute al dunque con, la principale, che per fare le cose insieme tra diversi, occorre che le regole siano chiare e scritte con inchiostro indelebile. Situazione che non era tale nei rapporti che, per chi ha concepito la mondializzazione economica come un’ubriacatura, sono stati presi con Paesi come Russia, Iran, Cina e tanti altri. Per ora sono esplosi quelli con la Russia, non si capisce cosa i nostri politici abbiano intenzione di fare con l’Iran che ribolle di desiderio di libertà, e nulla sembra essere cambiato per quanto riguarda la Cina, con cui – G20 di Bali soprattutto – i nostri politici hanno continuato a sorridere, stringere le mani e intessere rapporti economici. Niente ci dice che domani mattina non potrebbe accadere, come per la Russia, con Iran e Cina. E, soprattutto per quest’ultima, altrochè inflazione all’11 per cento e qualche grado in meno nei caloriferi delle abitazioni e vacanze e divertimenti più ristretti…. Ve l’immaginate se la Cina decide per una qualche sua idea di “riprendersi” (per esempio) Taiwan con lo stesso stile della Russia di Putin usato per l’Ucraina… cosa accadrebbe a tutto quello che prendiamo a diamo a quel Paese? Un disastro. A questo punto si dovrebbe poter capire che il nostro 11,8% annuale il governo e il Parlamento stiano prendendo i giusti provvedimenti. Non lo sappiamo. I primi segnali ci lasciano perplessi (rave, pos, contante, mamme coi figli che vanno in pensione prima), ma occorre che la finanziaria arrivi ad essere approvata. Poi sapremo con certezza. Allo stato ci tocca aspettare fluttuanti nei vortici dell’economia mondiale, verso la quale individualmente possiamo solo cercare di farci meno male coi nostri piccoli accorgimenti individuali e famigliari. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Istat: scende la fiducia dei consumatori

Posted by fidest press agency su domenica, 30 ottobre 2022

Secondo i dati Istat resi noti oggi, a ottobre scende la fiducia dei consumatori da 94,8 a 90,1. “Nessun effetto elezioni sulla fiducia dei consumatori. Nonostante dal voto sia emerso un risultato e una maggioranza chiara, e quindi, a differenza della passata legislatura, ci fosse certezza su chi avrebbe governato, questo esito non ha al momento prodotto un miglioramento della fiducia. Unico segnale positivo è quello sulle attese sulla situazione economica dell’Italia che di solito è la voce che trae maggior beneficio dall’arrivo di un nuovo Governo. Niente a che vedere, però, con l’effetto Super Mario che all’epoca fece passare le attese -20,2 a +2,6, non solo in territorio positivo ma con un balzo di ben 22,8 punti percentuali, mentre ora si passa da -77,4 a -70,7, appena 6,7 punti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “In ogni caso, dato che la fiducia dei consumatori viene rilevata nei primi 15 giorni del mese, quindi prima dell’incarico ufficiale alla Meloni e della presentazione dei ministri, dovremo attendere novembre per capire se vi sarà un effetto maggiore. Quello che è certo è che al momento la fiducia è minata dal caro bollette e dal carovita e che, al di là delle attese, contano i giudizi sulla situazione economica della famiglia e del Paese, entrambi peggiorati” conclude Dona. By Mauro Antonelli

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Nuovo governo, consumatori e utenti

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 ottobre 2022

Varato il nuovo governo, ci domandiamo cosa succederà per i diritti degli utenti e consumatori. Stando a quanto abbiamo ascoltato in campagna elettorale ci dovrebbero essere molte rose e fiori. Ma non siamo nati oggi per sapere che una cosa sono le campagne elettorali, altro è la realtà. Per sapere come questa nostra esperienza sia reale non ci sono alternative ad aspettare per vedere cosa succederà. Lo faremo con quella attenzione e disponibilità che caratterizza gli oltre trenta anni che Aduc c’è: pragmatismo, concretezza, liberalizzazioni, sburocratizzazione, libertà, giustizia.Per continuare a farlo – e meglio – occorre collaborazione diffusa, individuale e istituzionale. La prima – individuale – è quella di coloro che ci sostengono e interagiscono con noi, comunicandoci e affidandoci le loro storie, i loro problemi sì da trovare soluzioni o, comunque, farsi meno male. La seconda – istituzionale – è lo Stato, quello di governo e di amministrazione, quello di giustizia e di legislazione. Rispetto al quale siamo altro (2), non contrapposto ma dialogante, pretendente e suggerente. Il giorno dopo il nuovo governo, per svolgere questa funzione, abbiamo bisogno di tutti. Ogni consiglio e ogni problema del singolo diventa anche nostro. Per meglio intenderci, facciamo un solo esempio. In campagna elettorale uno dei partiti oggi al governo si è impegnato ad abolire il canone Rai. Lo aveva fatto anche in campagne elettorali precedenti, da cui era anche risultato sempre maggioranza. Abbiamo sempre aspettato che la promessa divenisse realtà. Ma siamo sempre qui. Questa volta, dalla promessa si passerà ai fatti? Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Fiducia consumatori come i polli di Trilussa? Calo di chi stava ‘mediamente’ bene

Posted by fidest press agency su martedì, 30 agosto 2022

Dati Istat per agosto sulla fiducia economica: in crescita per i consumatori, in calo per le imprese. Un po’ di stupore visto l’andazzo, ma matematica e statistica non sono opinioni.Informazioni e preoccupazioni sono invece all’ordine del giorno, accentuate dal fatto che in campagna elettorale, anche il candidato o il partito più ottimista, fa la sua parte declamando le negatività e i propri presunti rimedi.Noi abbiamo sensazione che coi dati diffusi oggi si sia materializzata la celebre poesia di Trilussa sulla statistica: scienza secondo la quale se tu mangi due polli al giorno, e io nessuno, tu e io mangiamo in media un pollo al giorno a testa.A significare che sono aumentate le differenze economiche tra le persone: i ricchi ci sono sempre e aumentano un pochino, i poveri invece crescono molto; e nella loro “categoria” arrivano molti che prima non erano considerati poveri (per esempio: alcuni piccoli commercianti con bollette energetiche stratosferiche); mentre sono in lista d’attesa per l’ingresso in “categoria” molti lavoratori cosiddetti medi che – pur se già molto colpiti dalla crescita dei prezzi già in atto – non hanno ancora avuto “la mazzata”, ché i prezzi energetici incideranno molto sulle loro economie domestiche solo con l’arrivo della stagione più fredda e, di conseguenza, il maggiore uso di energia.Ci sembra siano i preamboli di una sempre maggiore accentuazione delle differenze economiche, con maggiore assottigliamento dei cosiddetti medi. Vincenzo Donvito Maxiahttp://www.aduc.it

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Unione Naz. Consumatori su inflazione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 17 agosto 2022

In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care (Tabella n. 1), Bolzano dove l’inflazione annua, pari a +10%, la più alta d’Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2658 euro. Al secondo posto Trento, dove il rialzo dei prezzi del 9,5% determina un incremento di spesa pari a 2486 euro per una famiglia media. Sul gradino più basso del podio Milano, dove il +8,1% genera una spesa supplementare pari a 2199 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Bologna (+8,6%, +2145 euro), poi Brescia (+8,1%, 2136 euro), in sesta posizione Ravenna (+8,8%, +2127 euro), poi Verona (+9,1%, 2118 euro), Padova (+8,7%, +2025 euro) e Firenze (+8,6%, +2006 euro). Chiude la top ten Perugia, +8,6%, pari a 1976 euro. La città più virtuosa è Campobasso, con un’inflazione del 6,9% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1263 euro. Segue Catanzaro (+7,1%, +1326 euro) e Bari (+7,8%, +1354 euro). In testa alla classifica delle regioni più “costose” (Tabella n. 2), con un’inflazione annua a +9,7%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 2521 euro su base annua. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,7% implica un’impennata del costo della vita pari a 2001 euro, terzo il Veneto, +8,5%, con un rincaro annuo di 1946 euro. La regione più risparmiosa è il Molise, +6,9%, pari a 1263 euro, seguita da Puglia (+7,9%, +1279 euro) e Marche (+7,3%, +1423 euro).

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Istat: il calo della fiducia dei consumatori è un segnale allarmante

Posted by fidest press agency su lunedì, 1 agosto 2022

La fiducia dei consumatori a luglio crolla ai minimi da maggio 2020. In discesa anche l’indice del clima di fiducia delle imprese. Un dato che non sorprende, purtroppo, anzi conferma la situazione di forte incertezza e precarietà che caratterizza la condizione delle famiglie e dell’intero sistema economico. Questo clima non potrà che incidere negativamente sulle abitudini e sulle scelte di consumo dei cittadini, già estremamente ridimensionate e prudenti alla luce della crisi.Secondo le rilevazioni aggiornate dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le famiglie stanno già rinunciando a carne e pesce, il cui consumo è sceso di oltre il 16%, scelgono verdure e ortaggi più convenienti, spesso ricorrendo alle offerte e ai banchi “last minute” con i prodotti più vicini alla scadenza. In tema di vacanze, le famiglie che possono concedersi il lusso di partire optano per soluzioni low cost (cercando ospitalità presso amici e parenti o prenotando fuori stagione) o riducono la durata del proprio soggiorno. Diminuiscono, inoltre, le spese per la cura della persona e persino le spese per la salute: si tagliano le visite specialistiche non urgenti, le cure odontoiatriche, ma soprattutto si taglia sulla prevenzione.Ecco perché abbiamo chiesto, nell’ambito delle disposizioni previste dal DL aiuti bis, una riforma dell’IVA attenta e mirata, utile a superare la fase di emergenza sostenendo le famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà che, come dimostrano i recenti dati, sono le più colpite dal forte incremento dell’inflazione.La proposta che abbiamo elaborato prevedere la revisione delle aliquote su una serie di prodotti essenziali, che genererebbe un risparmio annuo di 531,57 Euro a famiglia (quella media di 2,5 componenti).A fianco a misure di carattere temporaneo, come l’azzeramento dell’IVA su beni di prima necessità, la nostra proposta guarda a una riforma strutturale delle aliquote, che perduri oltre l’emergenza: a iniziare dalla riduzione dell’IVA sui prodotti energetici e sui carburanti, sui generi alimentari essenziali, nonché su altri beni e servizi di prima necessità.“Si tratta di un’operazione doverosa e necessaria, se si intende sostenere le famiglie e scongiurare il rischio di una spirale negativa fatta di contrazione dei consumi, riduzione delle produzioni e delle attività, con effetti deleteri sul fronte occupazionale.” afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori.

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Fiducia consumatori in calo

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 luglio 2022

La stima Istat per la fiducia dei consumatori registra un calo a luglio, da 98,3 a 94,8 (1) con un minimo che non si registrava da maggio 2020. Nessun numero è drammatico ma è sintomatico del sentire negativo dei consumatori, soprattutto per quello che è stato l’avvenimento negativo per eccellenza nel mese di luglio, sfiducia e caduta del governo; sentimento che porta a considerare negativi i prossimi periodi, visto che è l’Esecutivo che decide su sostegni e contributi per far fronte alla tre crisi gravi che continuano a caratterizzare il periodo: guerra, energia e covid.La caratteristica degli acquisti, infatti, è verso i beni durevoli, anche perché in questo periodo estivo, una delle spese maggiori tipiche (turismo) è tra quelle che sta maggiormente subendo rincari.Visto che nei prossimi periodi le situazioni per le crisi non sembrano essere verso il superamento, ma instabilità e peggioramento, il consumatore fa bene a scommettere solo sul lungo periodo.Si spera che questa lezione economica sia tale per chi offre servizi e prodotti per i consumatori (la cui fiducia è anche in calo), sì da farli ricredere che non è con aumenti selvaggi e continui che potranno risolvere le loro difficoltà.Mai come in questo periodo è necessaria una grande alleanza tra gli attori del mercato, produttori e consumatori. Il governo Draghi ci stava provando, ma qualcuno ha ritenuto opportuno fosse più importante qualche deputato o qualche potere in più per se stesso piuttosto che maggiore sicurezza e felicità per consumatori e produttori. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Diritti consumatori ed elezioni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 luglio 2022

Si va a votare a settembre. Noi avremmo preferito che il governo di Mario Draghi avesse continuato, non tanto perché eravamo sostenitori a prescindere, ma ché ci è sembrato il meno peggio tra i tanti delle ultime decine di anni, soprattutto per la sua propensione europeista. Ma, non si può avere tutto e, del resto, i partiti che lo fiduciavano erano molto diversi fra loro, con molto, ma proprio molto opportunismo caso per caso.Non chiediamo ai concorrenti la lista delle promesse. Non ci fidiamo di nessuno. In questa fase, nostri interlocutori non sono coloro che si apprestano ad avere il consenso elettorale, ma chi dovrebbe esprimere questo consenso, gli elettori.Chiediamo agli elettori di prestare attenzione, già in questa fase di formazione delle liste, a coloro che, nell’ultimo governo e negli anni precedenti, hanno operato con risultato (quindi bando alle chiacchiere), per gli interessi degli utenti e dei consumatori. E soprattutto che lo abbiano fatto non violando le leggi base del nostro patto civico ed economico: concorrenza, libero mercato, mutualità, rispetto e affermazione dei diritti individuali. L’elenco è lungo e ci sono anche questioni che, per esempio, sono tra quelle considerate causa della caduta del governo . Un elenco che svilupperemo nel tempo da qui alla consultazione di fine settembre, sì che ogni elettore posa avere strumenti di valutazione.In questa fase di partenza della “campagna elettorale” crediamo sia opportuno che il cittadino utente e consumatore, nonché elettore, faccia mente locale e tesoro del proprio potere. Il voto che esprimeremo per il rinnovo di Camera e Senato è il massimo potere in assoluto, individuale ed istituzionale del nostre regime democratico. Ogni elettore non dovrebbe essere passivamente in attesa di vedere programmi e volti di chi si offre per rappresentarci, per poi scegliere, ma dovrebbe contribuire a partire dal proprio bagaglio di informazioni, e in base a questo “attivamente partecipare” con stimoli di vario tipo alla formazione delle liste.Sia chiaro. Non siamo nati ieri. Non ci aspettiamo niente di particolarmente rivoluzionario da questa “partecipazione attiva”. Conosciamo i nostri interlocutori istituzionali, che hanno confermato ciò che sono in come e perché è stato sfiduciato il governo Draghi. Ma il pessimismo del giudizio non deve necessariamente compromettere la speranza e l’impegno per un mondo diverso.Perché sia chiaro, soprattutto per le legioni di persone che stano già valutando di non partecipare al voto… il mondo non si cambia da sé e, nonostante i deliri dei metodi putiniani di fare politica, non ci sono Bastiglie o palazzi d’Inverno da assaltare e far diventare propri, ma “solo” da far funzionare la democrazia. Vincenzo Donvito Maxia: http://www.aduc.it

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Consumatori su indagine Bankitalia: dati drammatici

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 luglio 2022

“Dati drammatici, che destano molta preoccupazione. Il leggero calo rispetto al 2016 non sposta di una virgola l’allarme che genera questo dato. Se più della metà degli italiani arriva con difficoltà a fine mese, vuol dire che spenderà il meno possibile e solo per i consumi obbligati. Non è un caso, ma ne è anzi la diretta conseguenza, che, sempre secondo Bankitalia, nel 2020 la spesa media familiare si è ridotta in termini reali del 9,7 per cento rispetto al 2016 e si attesta sul valore più basso dal 1980” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Cifre che dimostrano l’urgenza di una riforma fiscale che riduca quei tributi che gravano su tutti indipendentemente dalla capacità contributiva, ad esempio abbassando ulteriormente le bollette di luce e gas o azzerando l’Iva sui beni necessari” conclude Dona.

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Istat: scende a giugno la fiducia dei consumatori

Posted by fidest press agency su venerdì, 1 luglio 2022

Secondo i dati Istat resi noti oggi, a giugno scende la fiducia dei consumatori da 102,7 a. 98,3″L’effetto Ucraina, caro bollette e caro carburanti continua a pesare come un macigno sulla fiducia degli italiani. Dopo il rimbalzo tecnico del mese scorso, prosegue il crollo della fiducia dei consumatori iniziata a gennaio per via dei rialzi del costo della vita e dei rincari di luce e gas. Rispetto a dicembre 2021, quando la fiducia era a 117,7, si è sotto di una voragine pari a 19,4 punti percentuali!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Peggiorano anche le attese sulla situazione economica dell’Italia da -60,8 di maggio a -61,5 di giugno. Un calo di per sé piccolo se non fosse per il fatto che a marzo avevano già segnato un tracollo record mai verificatosi dall’inizio delle serie storiche, partite nel gennaio 1998″ prosegue Dona.”Fallimento anche per il bonus di 200 euro, almeno per ora. Purtroppo l’annuncio del bonus non è bastato a ridare fiducia alle famiglie rispetto alla loro situazione economica, che peggiora sia nel giudizio che nelle attese. Vedremo se le cose miglioreranno a luglio, quando sarà effettivamente erogato” conclude Dona. (By Mauro Antonelli)

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I consumatori si fidano meno dello Stato… strano sarebbe il contrario. Fiducia nell’Ue

Posted by fidest press agency su mercoledì, 29 giugno 2022

A giugno 2022 si stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 102,7 a 98,3. Dati già annunciati nei giorni scorsi con la stima europea del’Ecfin: -23,6 (2,4 di calo) in zona euro e -24 (1,9 di calo) nell’Ue a Ventisette. Sarebbe strano il contrario visto l’andazzo che, nonostante la finta e mediatizzata euforia per le vacanze, è segnato da livelli di inflazione che non conoscevamo da tempo. E siamo solo all’inizio. Le conseguenze della guerra Ucraina non sono ancora in essere, l’autunno ci farà capire e vivere cosa significa aver affidato la nostra energia ad un paese autarchico e violento come la Russia. A parte l’aspetto politico che vede l’Ue ancora tentennare e “sbagliare i tempi” sull’adesione dell’Ucraina all’Unione (4), è preoccupante la mancanza di decisione sulla crisi dei prodotti energetici a cui si è aggiunta la restrizione delle forniture dalla Russia; a cui fa da aggravante il comportamento a-civico e corporativo delle aziende del settore che, pur con tutti gli sforzi fatti dal governo per contenere fiscalmente i prezzi dei carburanti, contribuiscono a mantenerli alti coi loro incrementi cosiddetti stagionali. Senza fiducia dei consumatori non si va nessuna parte. Si continua ad avere uno Stato che cerca di fare il possibile (pur con condizionamenti burocratici e corporativi) e i suoi amministrati che, pur traendone vantaggi, continuano a minare la stabilità economica con politiche di accaparramento e aggressive al limite delle tolleranze antitrust. La negativa fiducia italiana non si risolverà nei confini nazionali. L’Ue è fondamentale. Ma l’Unione, oggi messa male anch’essa, ha una forza che lo stato sovranista non ha, potendo trattare i mercati mondiali con una potenza di circa 450 milioni di consumatori. Vincenzo Donvito Maxia : http://www.aduc.it

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ROBECO: riparte la spesa dei consumatori cinesi

Posted by fidest press agency su domenica, 12 giugno 2022

Commento a cura di Colin Graham, Head of Multi-Asset Strategies di Robeco. La Cina può contare su quattro motori di crescita: la dipendenza dalle esportazioni; i massicci investimenti privati; una platea di consumatori con una crescente capacità di spesa; e la spesa pubblica dello Stato. Tuttavia, il terzo motore è stato duramente colpito da una nuova ondata di Covid-19, la pandemia che ha avuto origine nel paese nel 2020. Le autorità cinesi hanno in programma enormi provvedimenti di stimolo, tra cui la riduzione dei tassi d’interesse in una fase in cui i paesi occidentali hanno cominciato ad aumentarli. L’ultima minaccia posta dal Covid al benessere e alla prosperità della popolazione cinese ha indotto le autorità ad attuare rigorosi lockdown a Shanghai e in altre regioni, mentre a Pechino sono state applicate misure meno draconiane. Le prospettive economiche si sono gravemente deteriorate, come accade ovunque con le chiusure, e i consumatori sono stati mandati in letargo. Il PMI dei servizi cinese ha registrato un valore inferiore a 40, segno di un rallentamento che si traduce in una desincronizzazione dell’economia interna e della politica monetaria con il resto del mondo. Mentre altre banche centrali hanno innalzato i tassi e inasprito le condizioni finanziarie, la People’s Bank of China (PBoC) li ha tagliati e ha alleggerito gli obblighi di riserva delle banche.I piani del governo comprendono anche lo stimolo fiscale. Di recente le autorità cinesi hanno annunciato l’intenzione di aumentare la spesa per le infrastrutture di 45 miliardi di dollari, di sostenere il settore aereo con 52 miliardi di dollari e di offrire sgravi fiscali per 20 miliardi di dollari alla classe media. Gli sgravi fiscali sembrano giungere al momento giusto del ciclo per rilanciare la crescita, a differenza degli Stati Uniti, dove il governo ha riversato ingenti somme di denaro in un’economia già surriscaldata. Anche se l’utilizzo di queste precedenti misure di stimolo è soggetto alla legge dei rendimenti decrescenti, il pacchetto di provvedimenti farà ripartire l’economia al termine dei lockdown. Nel breve termine, l’economia avrà la meglio sull’ideologia; il primo ministro del presidente Xi e il suo vice rassegneranno probabilmente le dimissioni alla XX Conferenza del Partito, permettendo alla leadership di prendere le distanze dalle recenti e dubbie decisioni politiche legate al Covid. Questo significa che la Cina continua a rappresentare un’opportunità di investimento, soprattutto perché la domanda di materie prime rimane essenziale per mantenere lo status di fabbrica del mondo, di cui il paese storicamente gode. Restiamo del parere che la Cina sia investibile sia tramite esposizioni rappresentative della domanda di materie prime, come l’America Latina e l’Asia, sia direttamente nelle società cinesi.

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