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Posts Tagged ‘contratto’

TIM e WINDTRE: servizi aggiuntivi a pagamento spacciati per modifiche contrattuali

Posted by fidest press agency su domenica, 28 Maggio 2023

Windtre è veterana (tecnicamente, recidiva), mentre TIM è alla prima esperienza. Nella telefonia funziona spesso così, un operatore ha “un’idea” e gli altri lo seguono a ruota, e ciò nonostante l’Antitrust intervenga per sanzionare le pratiche commerciali scorrette con multe, però, ridicole. In questi giorni entrambi i gestori hanno iniziato ad inviare ai propri clienti di telefonia mobile SMS che sembrano comunicazioni di modifiche contrattuali ma che in realtà annunciano l’attivazione di servizi aggiuntivi a pagamento non richiesti. Questo il testo dell’SMS che ricevono i clienti Windtre: “Modifiche contratto. Per esigenze di mercato la tua offerta varia: dal 21/6 i GIGA aumentano a 30 GIGA/mese e dal 1/8 il costo aumenta di 2E/mese. Oppure puoi scegliere un’offerta Plus con i tuoi attuali costi e contenuti ma con 1GB in piu’ al mese, a partire dall’11/8, per il disturbo e senza costi aggiuntivi. Per avere Plus invia OPTIN con SMS gratis al 40400 entro il 30/6. Per ogni esigenza vai nei negozi WINDTRE o chiama 159. Recesso senza costi entro 60gg con racc. A/R, PEC,159, sito, negozi WINDTRE. Info: windtre.it/rtinfo3″ Questo invece il testo che TIM invia ai suoi clienti: “Modifica contrattuale: per le mutate condizioni di mercato, dal primo rinnovo successivo al 26 giugno la tua offerta avrà un costo di 2,69€ al mese in più. Per te, fin da subito e gratuitamente, 50 Giga in più al mese, inviando un SMS con il testo 50GIGA ON al 40916. In alternativa, puoi mantenere invariati costi e contenuti della tua offerta, inviando un SMS gratuito con testo NOVAR ON al 40916 entro il 26 giugno. Recesso senza penali nè costi, mantenendo eventuali rateizzazioni si tim.it, via PEC o nei negozi TIM, entro il 30/7. Maggiori info su on.tim.iy/nw2h” Windtre “vende” 15 GB (il piano tariffario di partenza ne prevedeva già 15) a 2,00 euro al mese, TIM ne “vende” 50 a 2,69 euro al mese; in entrambi i casi, se il consumatore non vuole il servizio aggiuntivo deve attivarsi e inviare un SMS (con testo OPTIN per Windtre, con testo NOVAR nel caso di TIM). In entrambi i casi, se il consumatore non fa nulla – perché se ne dimentica, il costo della distrazione – si ritrova a dover pagare un servizio che non ha mai richiesto. Lo scopo di entrambi è vendere ulteriori servizi, aumentando i prezzi, massimizzando il profitto e minimizzando il rischio di perdere clienti disposti a passare ad altro operatore. A farne le spese il consumatore. Tecnicamente si chiama vendita per “opt-out” ed è vietata dall’art. 65 del Codice del consumo che prevede il consenso espresso (e consapevole) del consumatore per qualsiasi pagamento supplementare (cosiddetto opt-in) e il diritto al rimborso di quanto pagato se il professionista “non ottiene il consenso espresso del consumatore ma l’ha dedotto utilizzando opzioni prestabilite che il consumatore deve rifiutare per evitare il pagamento supplementare”.Windtre è già stata condannata dall’Antitrust, per la stessa pratica commerciale scorretta, ad una multa di 5 milioni di euro per aver violato il codice del consumo su segnalazione di Aduc, e un altro procedimento è ancora in corso, sempre su nostra segnalazione. Evidentemente una multa da 5 milioni di euro non è un deterrente sufficiente (il valore della pratica commerciale sanzionata era di 22 milioni di euro al mese) ma anzi, invoglia anche i concorrenti all’emulazione. Abbiamo denunciato entrambi i gestori all’Antitrust chiedendo che intervenga con urgenza con un provvedimento cautelare che inibisca la prosecuzione della pratica commerciale scorretta. Ai consumatori che avessero ricevuto questi SMS suggeriamo di inviare una segnalazione all’AGCM e ad ADUC per conoscenza; se non vogliono i servizi aggiuntivi e gli aumenti di prezzo dovranno inviare subito l’SMS per evitare la modifica: per Windtre SMS con testo OPTIN al numero 40400, per TIM SMS con testo NOVAR al numero 40916. By Emmanuela Bertucci, legale, consulente Aduc http://www.aduc.it

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Scuola: Rinnovo del contratto, a docenti e Ata mancano 300 euro al mese

Posted by fidest press agency su martedì, 2 Maggio 2023

Al personale della scuola, docenti e Ata, mancano nello stipendio 300 euro netti al mese: sono quelli che servirebbero per allineare le loro buste paga alla media UE e a spazzare gli effetti del caro energia e inflazione che alla fine di quest’anno arriverà a sfiorare il +15% in soli due anni. Un piccolo passo avanti è l’impegno preso ieri dal Governo che ha approvato una mozione con cui si impegna ad innalzare le spese per l’istruzione e la valorizzazione del personale. Lo sostiene il sindacato Anief.“Stando così le cose – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – reputiamo che oltre ad aumentare la spesa per la Conoscenza rispetto al Prodotto interno lordo nazionale, sia dovere di chi governa il Paese dare un compenso giusto a chi si occupa della sana crescita dei giovani. Oltre ad un aumento generalizzato, ricordiamo che serve una indennità specifica per chi svolge l’attività in trasferta fino a 81 euro di rimborso al giorno, ma anche sotto forma di buoni pasti, come avviene in altri settori, ad esempio con i metalmeccanici. Non sono delle concessioni, ma indennità assegnate a tutti i lavoratori, sia privati che pubblici. Perché nella scuola non si può? Noi non ci rassegniamo e lo torneremo a chiedere nel prossimo incontro all’Aran, dell’11 maggio, per il rinnovo del contratto collettivo nazionale 2019-2021 del comparto Istruzione e Ricerca”.“Anche noi vogliamo chiudere la trattativa, come ha intenzione di farlo la parte pubblica: l’intenzione, però, deve essere reciproca, perché se sulla parte economica possiamo solo contrattare sulla destinazione, che per noi deve riguardare anche il personale Ata, invece sulla parte normativa chiediamo di ricevere risposte positive. Come pure per introdurre le indennità oggi inesistenti, i tanti diritti calpestati, partendo da personale precario e donne, sino alla formazione per il personale in orario di servizio”, conclude il presidente nazionale Anief.

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Scuola: Rinnovo del contratto, l’Aran ora vuole chiudere in fretta

Posted by fidest press agency su lunedì, 20 marzo 2023

L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni ha infatti aggiornato il calendario di convocazioni per le confederazioni e le organizzazioni sindacali: la prima riunione è fissata per il 23 marzo alle ore 10.30, seguita da quelle del 27 marzo alle ore 15 e del 30 marzo alle ore 10. La stampa specializzata ricorda che il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha sottolineato che l’obiettivo è lavorare con i sindacati a ritmo serrato per giungere alla conclusione della negoziazione per il rinnovo del contratto nel più breve tempo possibile: il contratto non riguarda solo il mondo della scuola, ma anche l’articolato universo degli enti di ricerca, delle accademie e dei conservatori e delle università. Il presidente dell’Aran si è quindi rivolto ai sindacati dimostrino la volontà di chiudere l’accordo nel più breve tempo possibile.“La volontà a chiudere deve essere reciproca – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché sulla parte normativa ci aspettiamo di ricevere risposte positive su formazione per il personale in orario di servizio, maggiore flessibilità nei recuperi del lavoro svolto, indennità stipendiali e una forte riduzione delle incombenze e della burocrazia. Su quella economica, invece, chi governa continua a pensare che qualche sgravio fiscali o la revisione degli scaglioni possano bastare per risollevare gli stipendi dei lavoratori che tra spese post-covid, guerra in Ucraina e caro-energia sono stati depotenziati da un’inflazione cresciuta tra il 10% e il 15 in soli due anni”. Entro 24 mesi il Governo ha programmato “per i dipendenti meno aliquote: le aliquote Irpef dovrebbero passare da 4 a 3 e ciò permetterebbe di ottenere stipendi più alti. Le ipotesi sul tavolo, come riporta Il Sole 24 Ore, sarebbero più di una, ma quella che piacerebbe di più al governo sarebbe l’accorpamento dei primi due scaglioni con l’estensione fino a 28mila euro di reddito lordo annuo dell’aliquota del 23%, oggi fermo a 15mila euro, e al 25% sui redditi superiori.“La verità – continua Pacifico – è che un milione e mezzo di lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca non possono attendere altri due anni per avere tra l’altro uno stipendio non maggiorato ma solo detassato. Le persone devono fare la spesa oggi e lo fanno sempre più con difficoltà. La verità è che in queste condizioni avere incrementato le buste paga degli insegnanti e del personale Ata di appena l’1,5%, con aumenti effettivi collocati tra 6 ai 14 euro, ha prodotto un ulteriore impoverimento della categoria. La verità è che il Governo avrebbe dovuto introdurre una indennità di vacanza contrattuale piena, pari ad almeno dieci volte quella approvata nella Legge di bilancio 2023. E questo per legge. Ecco perché Anief ha avviata una compagna di recupero del vero tasso indennità di vacanza contrattuale, gratuita e senza impegno rilanciando nel contempo il recupero dell’anno 2013, anche questo sottratto illegittimamente dalla carriera del personale”

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Scuola:“Il contratto nazionale non verrà toccato”

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 febbraio 2023

Sono dichiarazioni importanti quelle rilasciate oggi dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rispondendo al question time alla Camera a una interrogazione sulle sue parole su presunti stipendi della scuola differenziati tra Nord e Sud. Il ministro ha detto che le sue parole “sono state strumentalizzate”, perché “tutti gli stipendi del personale scolastico devono essere adeguati” e per questo “abbiamo già finalizzato l’accordo economico per gli aumenti contrattuali lo scorso novembre, la scorsa settimana ho firmato la modifica dell’atto d’indirizzo per la nuova destinazione di 300 milioni di euro”. Valditara ha anche ribadito che “occorre trovare soluzioni al problema della disparità nei costi della vita. Ho affermato – ha detto – che non è giusto che uno stipendio sia basso in un luogo dove il costo della vita è elevato. La sinistra riformista aveva l’obiettivo di bilanciare merito e bisogno, ma questo è stato trascurato”.

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Rinnovo contratto dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari del SSN

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 gennaio 2023

“Apprendiamo positivamente dal Presidente ARAN Antonio Naddeo – dichiara l’Intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria – che sarebbe prossima l’apertura del negoziato per il rinnovo del CCNL 2019/2021.” “Le Organizzazioni sindacali sono pronte, affinchè i medici e i sanitari dipendenti del SSN, che continuano con il loro lavoro a sorreggere la Sanità Pubblica con un contratto scaduto ormai da 4 anni e stipendi falcidiati dall’inflazione, possano finalmente vedere un adeguamento non solo economico di una professione che si avvia lentamente alla destrutturazione”. “Auspichiamo pertanto che il Ministro della salute Orazio Schillaci riesca, come promesso, a presentare l’atto d’indirizzo in Consiglio dei Ministri, prima dell’incontro con l’Intersindacale di categoria programmato per il 25 gennaio presso il Ministero della Salute, e che Governo e Regioni diano finalmente il via al rinnovo contrattuale in tempi brevissimi, al fine di non danneggiare ulteriormente e definitivamente l’attrattività del lavoro negli ospedali. La demolizione della Sanità Pubblica è vicina. Occorre fermarla. E il contratto è il primo passo”.

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Istruzione: Contratto, firmato il rinnovo all’Aran per dare aumenti e arretrati a 1,5 milioni di dipendenti entro Natale

Posted by fidest press agency su domenica, 11 dicembre 2022

All’Aran i sindacati rappresentativi hanno sottoscritto definitivamente la parte economica del contratto collettivo nazionale di lavoro già definita lo scorso 11 novembre che coinvolge circa un milione e mezzo di dipendenti del comparto Istruzione e Ricerca: gli arretrati e gli aumenti in busta paga, che andranno ad incidere sulla parte fissa tabellare e sul salario accessorio, arriveranno in questo modo prima di Natale. L’accordo, che arriva dopo il via libera della Corte dei Conti, riguarda il triennio 2019/2021: a fronte dell’1,7% del tasso di inflazione programmata e dell’indennità di vacanza contrattuale erogata, si assegneranno arretrati per 2.400 euro e aumenti di 120 euro medi, con un incremento del 4,2%. Nelle prossime ore l’Aran trasmetterà il testo agli organi competenti per permettere il pagamento delle spettanze, arretrati e aumenti, entro Natale. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, presente all’Aran, spiega che quello di oggi “è un accordo ponte, da noi chiesto già ad inizio estate, in attesa della sottoscrizione delle altre parti del contratto relative ad altri aspetti economici, come l’ordinamento professionale Ata, oltre che giuridici, che giunge dopo lo stanziamento di ulteriori 500 milioni per il salario accessorio del personale docente e Ata (100 milioni per RDP e CIA a partire dal 2022, 100 milioni una tantum per il 2022, più 300 milioni per valorizzare il personale docente cui si aggiungono altri 150 milioni nell’ultimo disegno di legge di bilancio)”.“Ora tocca al Governo – prosegue Pacifico – stanziare altri 5 miliardi per allineare l’indennità di vacanza contrattuale in attesa di trovare le risorse per il nuovo accordo per il triennio 2022/2024 rispetto al tasso di inflazione per il 2022/2023 del 11,4%, oltre che garantire da subito ulteriori aumenti a gennaio automatici di 150 euro a dispetto dei 30 euro stanziati con assegno una tantum nella manovra 2023”.Anief ricorda che a questo scopo ha chiesto e ottenuto la presentazione di diversi emendamenti al decreto legge Aiuti quater e al disegno di legge di bilancio 2023, con il fine di rimettere alla contrattazione le risorse per la valorizzazione professionale del personale docente e per finanziare la riforma dell’ordinamento professionale del personale Ata e la valorizzazione dei Dsga. Con la sottoscrizione del Ccnl 2019-21 cadrà anche l’ultimo ostacolo al pieno esercizio della rappresentatività di Anief, che da domani potrà così nominare propri rappresentanti (TAS) in ogni sede di lavoro per la contrattazione integrativa di istituto, ateneo, enti di ricerca, accademie e conservatori e partecipare alla contrattazione integrativa nazionale e regionale. “Grazie a chi ci ha sostenuto, è solo l’inizio”, chiosa il presidente Pacifico.

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Scuola: Rinnovo del contratto, stanziati solo 100 milioni

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 dicembre 2022

“Senza risorse aggiuntive, i 300 milioni del Miglioramento dell’offerta formativa, che il ministro dell’Istruzione avrebbe voluto utilizzare per il ‘merito’ del personale, dovranno necessariamente tornare alla contrattazione per il rinnovo del contratto e quindi ad aumentare gli stipendi del personale scolastico”: a ricordarlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla luce dei soli 100 milioni presenti nel decreto legge n. 176 Aiuti quater per questo capitolo di spesa pubblica.Pacifico ricorda che in base al “patto” stipulato lo scorso 10 novembre tra i sindacati rappresentativi e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ammontano a “500 i milioni promessi a tutti i lavoratori della scuola da utilizzare in fase di contrattazione. Se non verranno approvati emendamenti al decreto – spiega il presidente Anief – siamo pronti a chiedere i soldi del Mof; perché alla servono, comunque, risorse specifiche e aggiuntive per valorizzare concretamente il personale all’interno del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro andando a modificare in meglio profili e livelli professionali, anche del personale Ata e Dsga”.

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Scuola: Rinnovo contratto, organico aggiuntivo, graduatorie allargate concorso Straordinario bis

Posted by fidest press agency su domenica, 27 novembre 2022

Risorse per rinnovare il contratto 2022-24 dando al personale gli aumenti promessi e valorizzarne le prestazioni, organico aggiuntivo di almeno 40mila docenti e Ata, inserire in graduatoria tutti i partecipanti al concorso Straordinario bis, bandire un corso-concorsi per dirigenti scolastici, confermare in ruolo tutti i lavoratori della scuola che hanno terminato con esito positivo l’anno di prova e sono stati poi defenestrati, a partire dai maestri con diploma magistrale: sono i primi emendamenti al decreto legge n. 176 Aiuti quater che il sindacato Anief ha predisposto e farà presentare in Parlamento per chiederne l’approvazione in fase di conversione in legge prevista a partire dal 3 dicembre, il giorno successivo alla scadenza delle istanze emendative.“Stiamo raccogliendo, anche tra il personale, le urgenze più impellenti per il bene della scuola e i suoi operatori – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , ed una volta definite le porteremo all’attenzione dei parlamentari attraverso richieste di modifica del decreto legge 176 sulle misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica. Ai nuovi andranno aggiunti gli emendamenti già pronti, che faremo pervenire alla V Commissione Bilancio del Senato, per risolvere alcune questioni che se non affrontate porterebbero le nostre scuole pubbliche alla deriva: lo stanziamenti di risorse per la contrattazione con effetti diretti sul personale docente, Ata e Dsga, che sinora non ha avuto alcun riscontro perché anche nella Legge di Bilancio non vi sono investimenti; il ripristino dell’organico aggiuntivo per il triennio; integrare le graduatorie del Concorso straordinario bis; ridefinire un corso-concorso bis per dirigenti scolastici; confermare o reintegrare nei ruoli del personale dirigente e docente che ha superato l’anno di prova”. Il sindacato ritiene che occorrono risorse per valorizzare i Dsga, i profili professionali del personale ATA e per istituirne dei nuovi, come pure risposte per l’organico aggiuntivo e a tutti quei precari che hanno partecipato al concorso straordinario ed oggi sono esclusi dal reclutamento. Ma c’è anche dell’altro. “Con il DL 176/2022 – continua Pacifico – si sta profilando anche un nuovo bonus da 80 euro per l’anno 2022, di cui beneficeranno anche 1,2 milioni di lavoratori della scuola: pure in questo caso, però, i supplenti ‘brevi’ saranno esclusi. Per Anief questo non è logico, né legittimo e siamo pronti a dimostrarlo dinanzi al giudice: docenti e Ata, possono presentare ricorso con Anief per ottenere gli assegni mensili negati. Lo scopo è salvaguardare il diritto alla riscossione mensile della Retribuzione professionale docenti (per gli insegnanti) e il Compenso individuale accessorio (per il personale Ata)”.

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Scuola Rinnovo contratto ma ai supplenti “brevi” e dell’organico Covid aumenti ridotti

Posted by fidest press agency su giovedì, 17 novembre 2022

C’è una categoria che nella scuola non potrà beneficiare di un doppio amento stipendiale previsto dal 2022, a seguito dell’ipotesi di accordo relativa al rinnovo contrattuale di categoria e l’impegno del Governo a stanziare 200 milioni, destinato ad incrementare il salario accessorio di tutti gli altri lavoratori del comparto: gli esclusi sono i supplenti brevi, compresi quelli collocati nell’organico Covid, quindi docenti e Ata, che non potranno percepire l’assegno una tantum e gli incrementi del 2022. Entrambi gli importi, da collocare nel salario accessorio (RPD per gli insegnanti e CIA per il personale Ata), gli verranno dunque negati. Ma non è detta l’ultima parola: perché grazie ai ricorsi gratuiti promossi dai legali del sindacato Anief nei tribunali del lavoro, vi sono buone possibilità di essere recuperati. “Se – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – per il vecchio contratto 2016/2018 la retribuzione professionale docenti (RPD) e il contributo individuale accessorio ATA (CIA) erano negati ai supplenti brevi e saltuari e riconosciuti soltanto ai supplenti con contratti in scadenza 30 giugno o 31 agosto, la giurisprudenza, nel rispetto del diritto euro-unitario e del principio di non discriminazione, ha infatti nel frattempo riconosciuto a tutti i lavoratori precari tale assegno mensile. Per i giudici, al di là della durata del rapporto di lavoro, queste ‘voci’ stipendiali vanno sempre assegnate”, conclude il sindacalista autonomo.

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Scuola: Contratto, entro il 26 novembre i sindacati di nuovo convocati per la firma definitiva

Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022

“Gli aumenti da dare a dicembre agli inseganti e al personale Ata erano necessari, perché purtroppo l’inflazione è forte, è arrivata al 12%, e con gli attuali stipendi del 2018 non si arriva neanche a fine mese. Li avevamo chiesti già a maggio, con un contratto ponte, che adesso è arrivato”. Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il sindacalista, intervistato dalla Tecnica della Scuola, si dice soddisfatto per l’esito del confronto con il ministro Giuseppe Valditara, che in due soli incontri ha creato le condizioni per sottoscrivere il Ccnl 2019-2021, che ora andrà sotto esame degli organismi di controllo. “Quelli approvati venerdì all’Aran – spiega Pacifico – sono incrementi del 4,22%, una percentuale più alta del contratto precedente, del 3,48%. Sono tra i 100 e i 110 euro lordi per i docenti, mentre per il personale ATA si tratta di 60-70 euro, dipende dal profilo professionale. Gli arretrati dovrebbero quantificarsi attorno ai 2.000 euro: qualche lavoratore avrà 2.500 euro, altri 1.500. Tutti avranno una tassazione più favorevole, perché sono stati assegnati per un periodo già trascorso. Sono sempre pochi e insufficienti”. Il sindacalista autonomo ricorda che “oltre alle risorse delle ultime tre leggi di bilancio, il rinnovo” del contratto di Istruzione, Università e Ricerca porterà ulteriori 100 milioni a partire dal 2022. Queste risorse aggiuntive andranno sul salario accessorio: sulla retribuzione professionale docenti per i docenti e contributo individuale accessorio per gli Ata. Gli unici esclusi saranno i supplenti brevi e saltuari, per colpa del vecchio contratto, il quale dice che purtroppo chi stipula questo genere di supplenze non può avere in busta paga la voce del salario accessorio. Ma va anche ricordato che la Cassazione ha detto che tutti hanno diritto ad accedervi e quindi basterà fare ricorso per recuperarli”.

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SCUOLA – Rinnovo contratto, c’è il sospirato accordo con Valditara

Posted by fidest press agency su martedì, 15 novembre 2022

Il contratto per 1,4 milioni di lavoratori e lavoratrici è stato firmato. Aumenti e arretrati in busta paga a dicembre. Raggiunto L’accordo politico tra il ministro Valditara e i sindacati. Passa il contratto ponte chiesto da #Anief sei mesi fa, quando è scoppiata la crisi energetica e l’inflazione è schizzata. A dicembre, in busta paga arretrati e aumenti di stipendio. Aumenti lordi sopra i 100 euro e più di 3 mila in media per gli arretrati. Domani la firma in Aran della sequenza contrattuale relativa alla parte economica per stipendio tabellare e salario accessorio parte fissa. Governo stanzia 100 milioni in più per retribuzione professionale docenti (85,8%) e contributo individuale accessorio (14,2%) una tantum per il 2022. A decorrere dal 2022, altri 89,4 milioni per RPD e 14,8 per CIA. Valditara si impegna a trovare risorse aggiuntive ulteriori in legge di bilancio per aumenti tabellari e in caso contrario a destinare alla contrattazione i 300 milioni del MOF. Con successiva sequenza contrattuale si affronteranno i temi dei profili e ordinamenti professionali personale amministrativo, mobilità, formazione, valorizzazione Dsga, contrattazione integrativa, relazioni sindacali, lavoro a distanza. Il Governo s’impegna a cambiare le norme anche per garantire la parità di trattamento del personale degli enti di ricerca non vigilati.

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Scuola: Contratto, Pacifico (Anief): “Aumenti non percepiti a causa del carovita

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 novembre 2022

Oggi pomeriggio Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha parlato, in diretta dalla sua pagina personale Facebook, del contratto, che per la prima volta il sindacato firmerà. Pacifico ha chiarito che “questi aumenti stipendiali, insufficienti rispetto all’inflazione alle stelle, vogliono segnare una strada che va verso la direzione di recuperare quello che è stato perduto negli anni passati. Nel particolare, gli arretrati verranno assegnati a tutti coloro che hanno lavorato negli anni precedenti (negli anni 2019, 2020, 2021 e 2022), ma l’aumento sarà per tutti. Soltanto i supplenti brevi e saltuari non hanno il salario accessorio, perché il contratto, quello precedente, nega la parte fissa – Rpd e Cia – ma fortunatamente c’è Anef che ha vinto con i propri ricorsi fino in Cassazione. Quindi queste somme si possono recuperare. Ogni giorno, pubblichiamo i bollettini che registrano le vittorie del sindacato”.“Ad oggi è stato firmato un accordo politico e un ipotesi di contratto che si trasformerà in contratto quando verrà sottoscritto. Quello su cui noi vogliamo battere è l’ordinamento professionale e la valorizzazione del ruolo del Dsga. Per questi temi il governo ha messo da parte 40 milioni di euro che sono pochi. La pressione sul governo continua, per avere maggiori risorse non solo per i docenti ma anche per il personale Ata. Parlando di Mobilità, bisogna eliminare i vincoli; ci fa piacere che gli altri sindacati stanno sposando la visione di Anief. Continueremo insomma le nostre battaglie, senza dimenticare mai la parità di trattamento tra personale di ruolo e personale precario”, ha concluso il sindacalista autonomo.

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Scuola: Rinnovo contratto, a Valditara piace la proposta Anief: firmare subito e nel 2023 gli altri fondi

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 novembre 2022

Firmare subito il contratto scaduto da quattro anni, con gli aumenti già previsti, compresi gli arretrati. Ma anche prevedere un secondo step per il prossimo anno, che porterà nuove risorse per aumentare gli stipendi degli insegnanti: è l’ipotesi a cui starebbe pensando Giuseppe Valditara, il nuovo Ministro dell’Istruzione e Merito., per tutelare l’interesse dei lavoratori di ottenere immediatamente gli aumenti già calcolati. Secondo la stampa specializzata, il ministro già nei prossimi giorni potrebbe convocare i sindacati per illustrare la proposta.L’idea di Valditara sarebbe quella di inserire una nota sul contratto, ovvero entro il 2023 rimpinguare i fondi con nuove risorse aggiuntive. Se si optasse per la sequenza contrattuale, almeno gli incrementi già stanziati e gli arretrati potrebbero arrivare subito. Non sarebbe la prima volta per una soluzione del genere: già nel 2007 il Governo Prodi aveva agito in questo senso. Se invece si dovesse attendere lo stanziamento delle risorse aggiuntive in manovra, si dovrebbe modificare l’atto di indirizzo e far partire una lunga trafila burocratica. Adesso, resta da capire cosa ne sarà del piccolo tesoretto di 300 milioni provenienti dal salario accessorio, quello destinato alla valorizzazione degli insegnanti e sul quale negli ultimi giorni del Governo Draghi era stata trova un’intesa con i sindacati per riversare una parte del fondo proveniente dal MOF sul contratto.Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “l’opzione sull’allungamento dei tempi per modificare l’atto di indirizzo del contratto non andrebbe presa nemmeno in considerazione. È da prima dell’estate che chiediamo un contratto ‘ponte’, con gli ulteriori aumenti da trattare subito dopo: per questo, concordiamo con il ministro Valditara quando dice che si dovrà fare di tutto per sottoscrivere il Ccnl 2019-21 prima di Natale e fare avere nel contempo alla scuola ‘soldi freschi’. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: facciamo avere fino a 4mila euro di arretrati al personale, più oltre 100 euro medi di aumento, grazie anche ai circa 300 milioni inizialmente destinati al Mof: non torniamo sugli accordi presi. È questa la nostra linea e la comunicheremo al ministro quando ci convocherà al Ministero, speriamo davvero il prima possibile”, conclude il sindacalista autonomo.

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Scuola: Rinnovo del contratto, Valditara potrebbe cambiare la destinazione dei 340 milioni del Mof?

Posted by fidest press agency su sabato, 29 ottobre 2022

Con la costituzione del nuovo Governo e ministro dell’Istruzione, torna in primo piano il rinnovo del contratto scuola, scaduto da 46 mesi: si tratta, ricorda oggi il Sole 24 Ore, dell’unico contratto del pubblico impiego non ancora rinnovato. Un rinnovo che vale oltre 2 miliardi e bisogna considerare anche i 5 miliardi di arretrati. Il quotidiano economico scrive che è uno degli ultimi atti del ministro Bianchi è stato quello di spostare i 340 milioni destinati alla valorizzazione della professione insegnante sul rinnovo contrattuale. Quindi, si domanda cosa farà, adesso, il ministro dell’Istruzione e del Merito: girerà le risorse nel contratto nazionale o andrà allo scontro con i sindacati. Intanto, i 340 milioni sono al momento bloccati, fermi sul parere del Ministero dell’Economica che tarda ad arrivare. Sempre secondo quanto segnala il Sole 24 Ore, le perplessità tecniche e politiche sul cambio di destinazione del fondo da 340 milioni sono parecchie. Spunta una terza via, scrive sempre oggi Orizzonte Scuola, cioè quella di far passare l’attribuzione dei fondi del contratto da un vincolo di destinazione al salario accessorio, in base ai criteri di distribuzione che la stessa intesa tra Governo e sindacati dovrebbe disciplinare. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non vuole nemmeno prendere in considerazione che il nuovo Governo possa spostare la destinazione dei 340 milioni destinati al rinnovo del contratto. Si tratterebbe di un esordio davvero infausto. “Finiamola di giocare con la pelle dei lavoratori della scuola – dichiara il sindacalista autonomo – perché di fronte a una inflazione superiore al 10% soltanto nell’ultimo anno, è vergognoso il solo pensare che i 340 milioni debbano essere assegnati al merito, un oltraggio visto che la copertura per gli aumenti contrattuali è ferma al 4,22%. Invece di cambiare il destino di un contratto già definito e da chiudere in fretta, è bene che il nuovo ministro ci convochi il prima possibile: abbiamo tanti dossier da affrontare e dei primi provvedimenti da prendere: oltre al contratto scaduto da 46 mesi, con l’inflazione 10 punti sopra e le regole da rivedere, c’è il problema dell’organico aggiuntivo, del precariato, della mobilità e molto altro”.

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Scuola: Con il nuovo contratto basta trattamenti di serie B

Posted by fidest press agency su sabato, 22 ottobre 2022

Il nuovo contratto dovrà necessariamente mettere sullo stesso piano i diritti del personale della scuola precario rispetto a quelli dei colleghi ruolo, sia per la parte economica che per quella normativa e deve valere per i docenti, ma anche per il personale Ata. Lo dicono i sindacati, ma anche le aule di giustizia, ad iniziare dalla sentenza Mascolo di qualche anno fa giudicata dalla Corte di giustizia europea e che impone l’applicazione della direttiva Ue 70 del 99 a tutela dei precari, come pure la Cassazione italiana. A sostenerlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante l’incontro odierno all’Aran per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del personale del comparto Istruzione, Università e Ricerca degli anni 2019-2021. “Durante l’incontro, il cui tema mi fa pensare a un ossimoro, abbiamo parlato della parte comune del contratto che riguarda il personale amministrativo e tecnico delle scuole, degli enti di ricerca e delle università – ha detto il sindacalista – e noi abbiamo detto che rispetto al vecchio contratto se si vogliono rispettare le norme comunitarie si deve chiaramente citare la Direttiva europea e quindi trattare anche il tema delle ferie, dei permessi, della malattia e della parità di trattamento di fatto, economica e giuridica, prevedendo una equiparazione tra personale precario e di ruolo”.”Bisogna dire basta – ha continuato Pacifico – ai contratti che discriminano i precari dell’amministrazione, a partire dal personale ATA della scuola, che dovrà vedersi riconoscere tutti i diritti, sia da precario sia per quando entrerà in ruolo. È una necessità che vale ovviamente anche per il personale delle altre amministrazioni pubbliche. Per questo motivo vogliamo creare delle sinergie con altre realtà, come il Movimento dei direttori dei servizi generali e amministrativi, così da portare alla valorizzazione delle singole figure che lavorano nelle nostre scuole e che sono indispensabili per il buon funzionamento della macchina formativa. Come pure abbiamo la forte necessità di implementare gli organici Ata. Infine – ha concluso il sindacalista autonomo – non bisogna dimenticare che questo non è solo un tema da affrontare all’Aran, ma anche politico”.

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Scuola: Rinnovo del contratto, si continua a perdere tempo

Posted by fidest press agency su venerdì, 21 ottobre 2022

Prosegue la trattativa all’Aran per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del personale del comparto Istruzione, Università e Ricerca degli anni 2019-2021. Stamane l’incontro si è incentrato sulla parte comune del CCNL riguardante il rapporto di lavoro: ferie, malattie, congedi e permessi. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha detto: “così non va bene, con l’inflazione al 10% stiamo perdendo solo tempo”. Secondo il leader del giovane sindacato “va certamente apprezzato il tentativo di snellimento che sta portando avanti l’amministrazione, ma nei contenuti abbiamo posto diversi rilievi perché il contratto proposto dall’amministrazione è palesemente peggiorativo rispetto a quello vigente. Tuttavia, la nostra idea rimane quella del “contratto ponte”: aumenti e arretrati da approvare subito, il resto si discuterà in occasione del prossimo rinnovo contrattuale 2022/24”. Proseguono gli incontri all’Aran per il rinnovo del contratto degli impiegati pubblici: oggi si è svolta una riunione, appena terminata, durante la quale Anief ha posto le sue posizioni sugli istituti relativi alla parte generale sul rapporto di lavoro. Il confronto fra le varie tematiche si è confermato tutt’altro che semplice e anche per questo motivo procede non sempre serenamente. Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha ribadito che “non bisogna perdere altro tempo: chiediamo al governo in via di formazione che nella nuova Legge di Bilancio trovi le risorse necessarie innanzitutto per adeguare l’indennità di vacanza contrattuale. Abbiamo stimato che ci vogliono 6 miliardi per aggiornare questa indennità, che dovrebbe portare un aumento da gennaio 2023 del 4%, quindi di altri 70-80 euro nelle more del nuovo contratto 2022-24”. Nel frattempo, ha aggiunto il sindacalista autonomo, “gli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico sono scivolati in basso, diventando tra quelli più bassi d’Europa e d’Italia: non possiamo pensare di aumentarli con gli artifizi come la riduzione del cuneo fiscale: servono risorse aggiuntive importanti e aumenti veri. Per questo, al nuovo governo chiediamo di garantire i 6 miliardi per coprire l’indennità di vacanza contrattuale, con aumenti automatici in busta paga del 4% così da permettere l’indicizzazione IPCA”

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Scuola: Contratto alla stretta finale, il 18 ottobre sindacati all’Aran

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 ottobre 2022

Siamo alla stretta finale sul rinnovo del contratto delle aree Scuola, Università, Afam e Ricerca: dopo la richiesta del ministro Patrizio Bianchi al ministero della Funzione pubblica, nei giorni scorsi, del finanziamento aggiuntivo di 300 milioni di euro, per il prossimo martedì 18 ottobre l’ARAN ha già fissato una nuova convocazione per la parte comune del CCNL 2019/21. Considerando che nel frattempo saranno nominati i presidenti delle Camera e a seguire si darà mandato alla formazione del nuovo Governo, si stanno andando a determinare tutti i presupposti per arrivare alla sottoscrizione della firma in autunno.“Non possiamo permetterci di attendere ancora – dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché l’inflazione ha divorato un’altra bella fetta dello stipendio dei dipendenti pubblici, ma più di tutto dei docenti e Ata perché continuano a prendere lo stipendio, già striminzito, di quattro anni fa, che rispetto alla media europea fa avere loro in busta paga oltre mille euro in meno ogni mese. Quel contratto collettivo nazionale è stato firmato, nell’ultimo periodo, praticamente per quasi tutti i ministeri, Sanità compresa, e pure per gli Enti locali. Perché la scuola, che dove notoriamente gli stipendi sono di gran lunga i più bassi di tutti, dobbiamo ancor aspettare. Noi vogliamo subito un contratto ‘ponte’, considerando che le economie sono state già stanziate e le ultime in arrivo, si arriverà ad oltre 110 euro medi, quindi circa 25 euro in più dell’ultimo contratto. Finiamola con gli attendismi”.“Certamente – continua il leader dell’Anief -, al nuovo Governo chiederemo di fare entrare nella Legge di Bilancio 2022 delle risorse consistenti ulteriori: perché servono almeno 6 miliardi per coprire l’indennità di vacanza contrattuale, con aumenti automatici in busta paga del 4% per permettere l’indicizzazione IPCA. Gli economisti di Stato che si siederanno al tavolo con noi – conclude Pacifico – sanno bene a cosa ci riferiamo: sui compensi dei lavoratori della scuola è tempo di agire, come più volte promesso in campagna elettorale da tutti i partiti che hanno partecipato alle ultime elezioni politiche”.

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Sanità: Fp Cgil, bene approvazione atto indirizzo per contratto Medici e Dirigenti Ssn

Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 ottobre 2022

“Bene l’approvazione dell’atto d’indirizzo per l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto dei medici e dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale per il triennio 2019/2021. Un passo importante che attendevamo da mesi, ora manca ancora la bollinatura del Ministero dell’economia e delle finanze per avviare il tavolo di contrattazione”. Lo dichiara il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, dopo il via libera da parte del comitato di settore Regioni-Sanità della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.“Un segnale positivo – prosegue – che segue l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del contratto del comparto sanità. Quella dei dirigenti del Ssn sarà una trattativa importante perché siamo sollecitati tutti dalla responsabilità di valorizzare, oggi più di ieri, il lavoro di chi da sempre è garante della salute dei cittadini e che ha fronteggiato la pandemia con coraggio, competenza e dedizione, senza mai tirarsi indietro anche quando sono mancati mezzi e risorse adeguate”.Per Filippi, “è necessario far fronte alla grave crisi che il Ssn sta attraversando soprattutto in termini di carenza di personale. Organizzazione dei servizi, condizioni di lavoro, retribuzioni e valorizzazione delle carriere, sono le aree sui cui il contratto deve incidere per favorire i processi di reclutamento nel piano assuzionale straordinario, che la Fp Cgil sollecita da anni. I professionisti chiedono certezze dei diritti e delle tutele, è ora di dare risposte appropriate anche per arginare la fuga dai servizi a cui stiamo assistendo”, conclude. By Giorgio Saccoia

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Scuola: Il rinnovo del contratto porterà 120 euro lordi a docente ma non a tutti

Posted by fidest press agency su domenica, 9 ottobre 2022

Le cifre medie che andranno ai docenti “saranno 120 euro lordi”, agli Ata un po’ meno, ma “non a tutti, perché andranno in base ad alcune modifiche introdotte dalla legge di bilancio per premiare la professionalità. Sono certamente di più degli 80 euro lordi del contratto 2016-2018, sarà il 25% in più. Ma è ancora certamente lontano dalle promesse elettorali e da quello che abbiamo sempre denunciato: l’inflazione registrata negli ultimi otto mesi è raddoppiata. Sono comunque 20 punti di differenza”. Percentualmente, ha continuato Pacifico, “siamo al 4,22% di aumento rispetto al 3,48% del precedente contratto. Nella legge di bilancio nuova bisognerà trovare delle risorse in più, innanzitutto per adeguare l’indennità di vacanza contrattuale. Abbiamo stimato che ci vogliono 6 miliardi per aggiornare l’indennità di vacanza contrattuale, che dovrebbe portare un aumento da gennaio 2023 del 4%, quindi di altri 70-80 euro nelle more del nuovo contratto 2022-24”.

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Scuola: Rinnovo del contratto, si va verso l’accordo

Posted by fidest press agency su sabato, 8 ottobre 2022

Il rinnovo del contratto del personale scolastico 2019/21 si avvia verso l’approvazione, così come chiesto da diversi mesi da Anief: il ministero ha infatti deciso di rendere totalmente disponibili per il Ccnl i nuovi fondi, pari a 300 milioni di euro, stanziati dall’ultima legge di bilancio e destinati al salario accessorio. Inoltre, le risorse dello scorso anno pari a complessivi 800.860.000 euro verranno assegnati in queste ore alle scuole, nell’ambito del Programma Annuale, con le stesse finalizzazioni dell’anno scolastico passato. Decisiva è stata la comunicazione del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi al ministero della Funzione pubblica per l’integrazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale. “Si sta realizzando – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sostanzialmente quello che avevamo chiesto ad inizio estate, quindi tre mesi fa, senza però essere ascoltati. Lo sblocco era necessario, ancora di più perché è arrivato nel giorno della pubblicazione del report annuale Education at a Glance 2022, Uno sguardo sull’istruzione, che ha reso ancora più evidente la distanza dei salari reali dei nostri insegnanti rispetto a quelli dell’area Ocse. Se a questo aggiungiamo la crisi energetica e l’inflazione galoppante, le cui conseguenze peggiori su famiglie e cittadini devono ancora realizzarsi, lo sblocco del contratto diventa ancora più rilevante: per gli insegnanti e il personale Ata, che prendono stipendi praticamente fermi da troppi anni, è stato fatto un primo importante passo in questa direzione, che porterà fino a circa 125 euro ai docenti e a 85 euro per il personale Ata. Il prossimo lo dovrà fare il nuovo Governo, per coprire o almeno ridurre in modo importante i gap stipendiali che sempre l’Ocse ha evidenziato tra i docenti italiani e quelli degli altri Paesi: per pareggiare i conti, ogni lavoratore della scuola – conclude Pacifico – dovrà avere almeno altri 200-300 euro netti con il Ccnl 2022-24”.

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