Roma Sabato 25 febbraio 2023 – ore 17 Sala Curci (Villa Malta) La Civiltà Cattolica – via di Porta Pinciana, 1 (ingresso gratuito). Un racconto della genesi dell’opera e delle storie in essa contenute, accompagnato da una serie di canzoni che prenderanno spunto, in maniera evocativa, dalle vicende narrate. Intervengono gli Autori Angela Iantosca e Romano Cappelletto. Modera Livia Siclari, Avvocato e dottoranda di ricerca in Law & Social Change. Interventi musicali di Simona Sciacca (voce), Alessandro Chimienti (chitarra), Mauro Menegazzi (fisarmonica). Chi sono le 21 donne della Costituente? Quali sono le loro storie, la provenienza, l’impegno e le battaglie che hanno portato avanti sacrificando spesso la vita privata e la propria famiglia in nome di un Bene superiore? “Ventuno. Le Donne che fecero la Costituzione” prova a raccontare tutto questo, dando voce alle protagoniste che parlano di se stesse in prima persona, coinvolgendo il pubblico in una narrazione appassionata e che vuole illuminare i nomi che la Storia ha messo nell’ombra. Il testo, pubblicato in occasione del 75° anniversario della Costituzione italiana (entrata in vigore il 1° gennaio 1948) e rivolto agli studenti delle scuole secondarie (13-16 anni), intende ridare dignità a chi ha lottato senza tirarsi mai indietro e vuole mostrare quanta strada ci sia ancora da percorrere alla luce della contemporaneità delle battaglie di ieri che sono quelle che ancora oggi donne e uomini continuano a combattere.Il libro, arricchito dalla prefazione di Livia Turco, presidente della Fondazione “Nilde Iotti”, è un testo utilizzabile per l’educazione civica nelle scuole, per parlare in generale della Costituzione e, in particolare, del ruolo della donna nella società.
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Le donne che fecero la Costituzione
Posted by fidest press agency su sabato, 18 febbraio 2023
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Introduzione dell’italiano in costituzione
Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 gennaio 2023
“Apprezzo l’iniziativa dell’Accademia della Crusca che intende proporre un glossario per l’appropriata traduzione in italiano delle parole straniere, in particolare l’inglese, entrate nel nostro dizionario, nel parlato e addirittura nei testi amministrativi e normativi. Concordo soprattutto sullo spirito con il quale l’Accademia affronta la questione: la lingua dev’essere accessibile, a scuola, come sul lavoro, al mercato, negli uffici della pubblica amministrazione. Comunicare attraverso una lingua straniera significa diminuire i diritti democratici delle persone meno istruite. La lingua è prima di tutto democrazia oltre che identità. Se come conservatore mi preoccupo della nostra identità come politico eletto dal popolo italiano mi devo battere per l’accessibilità alla legge, e quindi la democrazia. E questo spirito dovrebbe animare tutti coloro che rappresentano in un modo o in un altro la Repubblica italiana, che sia parlamentare, ministro o ad (e non ceo) di un’azienda partecipata dello Stato”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, primo firmatario della Pdlc sull’introduzione dell’italiano in Costituzione.
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Lavoro: La Costituzione ha 75 anni
Posted by fidest press agency su giovedì, 5 gennaio 2023
I lavoratori di Scuola, Istruzione e Ricerca chiedono il rispetto dei diritti fondamentali: stipendi adeguati, ricongiungimento alla famiglia e stabilizzazione del lavoro. Nella ricorrenza del 75° anniversario della Costituzione italiana, introdotta il 1° gennaio 1948, il sindacato ricorda come il diritto al lavoro sia fondante per la cittadinanza e per il bene della Repubblica italiana: chi è stato eletto per governare il Paese ha quindi il dovere di rimuovere ogni ostacolo per il progresso economico e civile della Paese, senza mortificare la dignità umana di ogni cittadino.Anief lotta da tre lustri contro la precarietà nel comparto Istruzione e Ricerca: proprio per rispondere a questa esigenza, l’organizzazione sindacale torna a chiedere oggi al Governo in carica di adeguare l’indennità di vacanza contrattuale nello stipendio dei lavoratori di Scuola, Università e Ricerca, così da permettere la tutela delle retribuzioni. Come chiede di rimuovere i vincoli nei trasferimenti per tutelare la famiglia, di prevedere un doppio canale di reclutamento dei precari così da tutelare la dignità e la parità sostanziale.“Con le nostre istanze sindacali – ricorda oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – chiediamo semplicemente di rispettare gli articoli fondamentali della Costituzione: quelli che tutelano il diritto ad avere una retribuzione dignitosa, a ricongiungersi con la famiglia laddove vi siano le condizioni a partire dalla presenza dei posti liberi da coprire, ma anche ad essere assunti nei ruoli dello Stato senza vivere per anni e anni l’umiliazione della precarietà solo per alleggerire la spesa pubblica. I padri costituenti ci hanno lasciato un testo che va applicato, non solo celebrato: chi è stato eletto perché ciò avvenga non può dimenticarlo, ancora di più perché questi principi sono gli stessi che guidano l’Unione europea di cui l’Italia – conclude il sindacalista – fa pienamente parte”.
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Lingua italiana: Inserimento in costituzione
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 dicembre 2022
“Prendo atto con piacere della diffusa esigenza di costituzionalizzare la lingua italiana. Argomento che nelle scorse legislature si era sviluppato attraverso presentazioni di proposte di legge costituzionali per modificare l’articolo 12 o in alternativa l’articolo 9 (c’è un confronto tra storici della lingua e costituzionalisti) e come emendamenti alle varie riforme costituzionali sulle quali il parlamento era impegnato. Purtroppo senza esito. La campagna di questi giorni che vede il presidente dell’Accademia della Crusca Marazzini sostenere questa necessità e le parole del ministro per la Cultura Sangiuliano sono di conforto rispetto a una battaglia che- da minoritaria- sta diventando di pubblico dominio. In questo senso va anche letto il mio personale impegno affinché la pubblica amministrazione, negli atti di competenza della Camera, fossero scritti in lingua italiana. Desta una certa meraviglia (e anche irrisione da parte gli italiani che si vantano della loro anglofonia) ma scrivere e parlare in una lingua inglese o in un’altra lingua straniera significa anche impedire alle persone meno istruite l’accesso ai diritti. La lingua, oltre a essere Madre, è anche e soprattutto la porta della democrazia. Ed è per questa ragione che le leggi e gli atti ufficiali di ogni pubblica amministrazione devono essere scritti senza utilizzare forestierismi”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli che ha depositato anche in questa legislatura due proposte di legge, una costituzionale e l’altra ordinaria, per l’inserimento dell’italiano in Costituzione, la sua tutela e promozione nella pubblica amministrazione.
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Ventuno: Le donne che fecero la Costituzione
Posted by fidest press agency su martedì, 29 novembre 2022
Roma mercoledì 30 novembre 2022 – ore 17.30 FNSI – Sala Azzurra (primo piano) – Corso Vittorio Emanuele II, 349. Nel 75° anniversario della Costituzione italiana, un libro che racconta ai ragazzi (e non solo) la storia delle ventuno donne che fecero parte dell’Assemblea costituente. E che qui parlano in prima persona, mettendo in luce le tante battaglie combattute … e da combattere ancora oggi. Intervengono Livia Turco, Presidente della Fondazione “Nilde Iotti”, e Giancarlo Tartaglia, Segretario Generale della Fondazione sul Giornalismo Italiano “Paolo Murialdi”.Contributo di Giuseppe Giulietti, Presidente Federazione Nazionale della Stampa Italiana Modera Federica Angeli, Giornalista. Sono presenti gli Autori Angela Iantosca e Romano Cappelletto. IL LIBRO – Chi sono le 21 donne della Costituente? Quali sono le loro storie, la provenienza, l’impegno e le battaglie che hanno portato avanti sacrificando spesso la vita privata e la propria famiglia in nome di un Bene superiore? “Ventuno. Le Donne che fecero la Costituzione” prova a raccontare tutto questo, dando voce alle protagoniste che parlano di se stesse in prima persona, coinvolgendo il pubblico in una narrazione appassionata e che vuole illuminare i nomi che la Storia ha messo nell’ombra.Il testo, pubblicato in occasione del 75° anniversario della Costituzione italiana (entrata in vigore il 1° gennaio 1948) e rivolto agli studenti delle scuole secondarie (13-16 anni), intende ridare dignità a chi ha lottato senza tirarsi mai indietro e vuole mostrare quanta strada ci sia ancora da percorrere alla luce della contemporaneità delle battaglie di ieri che sono quelle che ancora oggi donne e uomini continuano a combattere. Il libro, arricchito dalla prefazione di Livia Turco, presidente della Fondazione “Nilde Iotti”, è un testo utilizzabile per l’educazione civica nelle scuole, per parlare in generale della Costituzione e, in particolare, del ruolo della donna nella società.
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Polonia: tribunale costituzionale illegittimo, inadatto a interpretare la costituzione
Posted by fidest press agency su giovedì, 28 ottobre 2021
In una risoluzione approvata con 502 voti favorevoli, 153 contrari e 16 astensioni, i deputati hanno sottolineato che il Tribunale costituzionale polacco manca di validità giuridica e indipendenza ed è privo di qualifiche per interpretare la costituzione del paese. Dopo l’acceso dibattito in plenaria di martedì alla presenza del Primo ministro polacco e della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il Parlamento “deplora profondamente” la decisione del 7 ottobre 2021 “in quanto attacco alla comunità europea di valori e leggi nel suo complesso”, e afferma che il Tribunale è stato trasformato “in uno strumento per legalizzare le attività illegali delle autorità”.Nel testo, il Parlamento plaude alle decine di migliaia di manifestanti che sono scesi in piazza in proteste di massa pacifiche contro la decisione del Tribunale e per il loro desiderio di una Polonia democratica forte al centro del progetto europeo. I deputati ribadiscono il loro sostegno ai giudici polacchi che applicano ancora il primato del diritto dell’UE e che deferiscono i casi alla Corte di giustizia europea, nonostante il rischio per la loro carriera.I deputati sottolineano che, secondo la costituzione della Polonia, i trattati UE devono essere direttamente applicati nell’ordinamento giuridico interno e prevalgono in caso di conflitto di leggi. Accusano il Primo ministro polacco di “utilizzare indebitamente il potere giudiziario come strumento per realizzare la propria agenda politica” e affermano che la Polonia si è volontariamente impegnata a essere vincolata alle disposizioni dei trattati istitutivi e alla giurisprudenza della Corte di giustizia europea.Ripristinare lo Stato di diritto senza danneggiare i cittadini. Il Parlamento chiede che il denaro dei contribuenti dell’UE non venga concesso ai governi che “in modo flagrante, mirato e sistematico” minano i valori europei, e chiede a Commissione e Consiglio di intraprendere azioni urgenti e coordinate.
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Scuola: La Costituzione italiana continua a non avere seguito
Posted by fidest press agency su giovedì, 3 giugno 2021
Almeno nella scuola. Dove il diritto al lavoro non viene contemplato, respingendo la direttiva Ue 70/1999, con centinaia di migliaia di docenti titolati, selezionati, formati, abilitati e specializzati ma poi lasciati incredibilmente per decenni a fare i precari a 1.300 euro al mese, spesso a centinaia o migliaia di chilometri da casa. Il Covid19, nella sua straordinarietà e con tutto il seguito di problemi che ha portato per la difficile convivenza in classe e i rischi di contagio tra alunni e personale, era una motivazione più che valida per la loro stabilizzazione, ovviamente assieme all’incremento degli organici e degli spazi dovuto alle esigenze derivanti dal contesto straordinario. Invece, le aule sono rimaste le stesse, gli alunni non sono diminuiti. Invece niente. Anche gli stipendi sono rimasti immutati, come se la Corte Costituzione, nell’estate del 2015 non avesse mai dichiarato illegittimo il blocco stipendiale, e come se il Covid non avesse posto ancora in modo più netto l’esigenza di introdurre una diaria da rischio biologico. Nemmeno il processo di reclutamento è stato modificato. Con l’aggravante che i già inefficaci concorsi hanno potuto procedere a ritmi ancora più lenti. Così il precariato ha assunto proporzioni gigantesche. Come se non bastasse, nello stesso periodo si sono inasprite le regole sulla mobilità del personale: invece di favorire l’avvicinamento dei lavoratori, riducendo quindi gli spostamenti dei cittadini, come indicato più volte dal Comitato tecnico scientifico per i comportamenti in tempo di Covid, si è preferito portare a ben cinque anni il tempo minimo di permanenza dei neo-assunti sulla sede di destinazione scolastica. E nello stesso tempo si è deciso di negare pure l’assegnazione provvisoria annuale: una condizione che, in presenza di motivazioni personali e posti vacanti cui potere essere destinati, permetterebbe perlomeno di dare una risposta parziale ad un problema oggettivo.
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Il British Council annuncia la costituzione del ‘CAB’
Posted by fidest press agency su domenica, 28 marzo 2021
Il British Council ufficializza la nascita del primo Cultural Advisory Board (CAB), il tavolo di confronto tra esponenti del mondo della Cultura di Italia e Regno Unito volto a indagare i temi di maggiore rilevanza nel settore per fornire risposte concrete e attuabili.Il Cultural Advisory Board rientra nel piano programmatico di iniziative e impegni istituzionali per il 2021, eredità della UK/Italy Season 2020 e testimonianza dell’impegno dell’ente britannico a sostenere insieme a partner nel Regno Unito e in Italia la ripresa e lo sviluppo della cultura, delle politiche sociali e di un futuro sostenibile.Il 2021 è un anno importante per i due Paesi, che sono coinvolti nella leadership del G7 e del G20 e che collaboreranno in occasione di COP26, la conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, per la costruzione di un futuro sostenibile.Il British Council Italy Culture Advisory Board si riunirà tre volte nel corso del 2021 per guidare l’agenda condivisa sulle questioni chiave per il prossimo futuro: · Aumentare la resilienza e il posizionamento del settore culturale britannico e italiano, attraverso un dialogo costante e la condivisione di conoscenze e competenze · Incrementare i benefici per il Regno Unito e l’Italia derivanti dalle relazioni culturali bilaterali dei due paesi · Posizionare la cultura al centro delle relazioni bilaterali fra Regno Unito e Italia “Il British Council Italy Culture Advisory Board nasce dal terreno fertile della Stagione di eventi culturali bilaterali ‘UK/Italy 2020’ dell’autunno scorso, e rappresenta oggi un veicolo chiave per guidare ciò che il British Council fa da oltre 80 anni: costruire connessioni, comprensione e fiducia tra le persone nel Regno Unito e in altri paesi attraverso l’arte e la cultura, l’istruzione e la lingua inglese.” ha precisato la Launay.A comporre il CAB neo-costituito un parterre di riconosciuti professionisti ed esperti del mondo culturale e artistico, nominati a seguito di un bando aperto nel febbraio 2021, che ha cercato di garantire una gamma complementare di esperienze e conoscenze in modo che il board rifletta la ricca diversità del settore della cultura italiana, nel rispetto dei principi di Equality, Diversity e Inclusion propri del British Council. Ne fanno parte: · Leonardo Alfonsi, Direttore, Psiquadro, impresa sociale per la communicazione della scienza · Diana Anselmo, Studentessa e attivista, Vice Presidente di Al.Di.Qua. Artists · Ugo Bachella, Presidente, Fondazione Fitzcarraldo · Andrea Cusumano, Artista, academico, e Direttore Artistico Letterature Festival Internazionale · Linda Di Pietro, Chief Cultural Officer, BASE · Fabrizio Grifasi, Direttore Generale ed Artistico, Fondazione Romaeuropa · Francesco Mannino, Manager Culturale e Presidente, Associazione Officine Culturali Impresa Sociale ETS · Prof. Cav, Simon Mordant, co-presidente esecutivo Luminis Partners; vicepresidente del MOMA PS1 di New York; membro del Comitato Esecutivo del Tate International Council di Londra · Prof. Federica Olivares, Direttrice, International Program in Cultural Diplomacy, Università Cattolica del Sacro Cuore · Maria Nevina Satta, Direttrice, Sardegna Film Commission · Massimiliano Tonelli, Direttore, Artribune.
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La costituzione e il populismo
Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 luglio 2020
Alcune parti della costituzione, per giustificarne la cancellazione, sono state tacciate di populismo o di eccesso di democrazia con il bipolarismo parlamentare. E da qui un altro micidiale fendente è stato inferto alla stessa democrazia essendo stata considerata un concetto finito con il populismo. In verità, come osserva Marco Benvenuti “già a partire dall’etimologia di entrambe le parole: il demos, il populus si ritrova il loro comune denominatore nella complessiva assunzione di un fattore legittimante”.In altre parole, possiamo identificare il popolo nella sua vocazione democratica e populistica come una entità in continuo divenire, “costituita da milioni di liberi cittadini, le cui aspirazioni e volontà non dovrebbero essere ostacolate da regole o leggi limitanti ed eccessivamente invasive.”A rappresentare questa espressione della volontà popolare consciamente o inconsciamente lo sono i singoli uomini politici, a prescindere dai movimenti o dai partiti in cui militano o che rappresentano, allorché hanno investito la loro credibilità e relativo consenso sul dialogo diretto con i cittadini, con il loro “popolo”, riducendo il peso e il ruolo di intermediazione svolto dal partito e dalle istituzioni di cui pure ne fanno parte. Compongono questa famiglia gli stessi politici che “pur ispirandosi al populismo hanno saputo realizzare uno Stato rappresentativo e democratico, adottando politiche utili e necessarie per lo sviluppo del loro Paese e in sintonia con esso e nello stesso tempo hanno saputo far comprendere e accettare soluzioni impopolari, ma che nessuno si sognerebbe d’indicarle come populiste.” (Riccardo Alfonso)
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Convenzioni costituzionali e consuetudini costituzionali
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 luglio 2020
Il funzionamento della forma di governo oggi è messo sotto la lente d’ingrandimento da chi, dagli anni Novanta in poi, ha seguito la lunga transizione da una “democrazia compromissoria” a quella “maggioritaria” venendo meno le condizioni politiche e sociali su cui si era retta nella sua prima fase. Per quanto possiamo dire che non ci siamo evoluti come è accaduto nel sistema britannico con il “governo del premier” anche l’Italia, che si fonda su una costituzione scritta e rigida, riconosce l’operare di regole non scritte come consuetudini e convenzioni costituzionali. Del resto, la stessa disciplina costituzionale italiana sulla forma di governo si caratterizza per la sua elasticità tanto che, come rileva Leopoldo Elia, le norme sulla forma di governo sono a “fattispecie aperta”. È quanto accaduto in Italia dal 1994 in poi. Siamo passati da un “parlamentarismo compromissorio”, basato su coalizioni post-elettorali, sulle crisi extra-parlamentari, sulla configurazione del Presidente del Consiglio quale mediatore fra i partiti, ad un “parlamentarismo maggioritario” con coalizioni annunciate al corpo elettorale. La stessa scelta popolare del Presidente del Consiglio è avvenuta senza modifiche della costituzione formale. Con le ultime elezioni politiche del 2018 il cambiamento della natura dei rapporti politici e di governance è apparso chiaro ma anche stridente. Avevamo un “blocco del centro destra con Forza Italia, la Lega e Fratelli d’Italia e sull’altro versante, a briglie sciolte, gli altri partiti. I risultati usciti dalle urne non hanno permesso il raggiungimento della maggioranza assoluta per la formazione del governo. È stata praticata una via alternativa scomponendo le formazioni per cercare una diversa maggioranza parlamentare. I tracciamenti erano due: La lega con i pentastellati o il partito democratico con questi ultimi. Alla fine, è sortito un “pasticciaccio” con i pentastellati che hanno governato prima con la Lega e poi con il partito democratico e il LeU. E in entrambi i casi il risultato è stato deludente e continua a lasciare molti strascichi polemici e velenosi con cambi di casacca da parte dei parlamentari e persino con una scissione nel PD. Quelli che sono usciti più malconci sono stati i pentastellati nella parte del tertium non datur. E ora che si fa? La risposta classica sarebbe: ai posteri l’ardua sentenza, ma noi abbiamo un Presidente della Repubblica ed è la sua la posterità che attendiamo. (Riccardo Alfonso)
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“Lodevole la costituzione del Think Tank della Logistica”
Posted by fidest press agency su sabato, 28 marzo 2020
“Se fino a qualche tempo il tema della strategicità e importanza del settore logistico poteva considerarsi tema per addetti ai lavori e tutt’al più tema caro al mondo politico (specialmente nei vari e frequenti passaggi elettorali), ora la questione è chiara davvero a tutti. Senza la logistica e i trasporti il mondo, non solo quello economico-produttivo, rischia il collasso”. Sono queste le parole di Andrea Gentile, al timone di Assologistica, Associazione in prima linea nell’attuale situazione emergenziale, come del resto tutte le altre sigle del settore, la maggior parte delle quali (tra cui anche Assologistica) ha aderito all’appello di Ebilog e Freight Leaders Council di dar vita a un Think Tank, ovvero un team di esperti e imprenditori per affrontare in modo costruttivo le sfide che attendono la logistica del dopo coronavirus.“Quella di Ebilog e Freight Leader Council è un’iniziativa lodevole e alla quale aderiamo, consapevoli che – pur essendo ora impegnati a fronteggiare un’emergenza davvero straordinaria – occorra iniziare a ragionare su come affrontare quella sorta di ‘ricostruzione’ che ci attende una volta chiusasi l’attuale difficilissima situazione. E’ importante muoversi da subito per ragionare sulle azioni che istituzioni, imprese e il sistema Paese nella sua interezza dovranno mettere in campo per non vanificare gli enormi sforzi e i sacrifici che il mondo della logistica e dei trasporti stanno affrontando in questi giorni. E dare un futuro, non solo economico, al nostro Paese”, conclude Gentile.
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Imprese in costituzione: meno tasse e burocrazia
Posted by fidest press agency su mercoledì, 19 febbraio 2020
“Ho letto l’intervista a Licia Mattioli, molto bella, ed i cui contenuti condivido in larga parte. È giunto il momento di sdoganare il ruolo centrale dell’impresa riconoscendogli quello di chi crea valore nella società. Credo si debba avviare una riflessione seria sul tema, arrivando anche ad inserire il concetto in Costituzione. Il nostro Paese è grande, nel mondo, anche grazie alle nostre imprese, al settore manifatturiero, al Made in Italy. E questo ruolo dobbiamo riconoscerglielo esplicitamente, con politiche dedicate.Il 32% del nostro PIL deriva dall’export, è il segno inequivocabile della bontà della nostra produzione. Nonostante le difficoltà quotidiane che il mondo dell’impresa deve affrontare, c’è chi non si è mai arreso.Meno burocrazia e meno tasse, è quello che ci chiedono ed è quello che dobbiamo garantire all’intero sistema Paese. Aumentando anche la difesa dell’interesse nazionale, all’interno di regole europee che dobbiamo contribuire a migliorare.Sono proprio questi i temi principali su cui stiamo lavorando al Tavolo di Governo per realizzare una ampia e rivoluzionaria riforma fiscale, che ci permetta non solo di ridurre le tasse alle imprese, ma anche di rivedere il nostro fisco, troppo complesso ed articolato.
Serve una visione di lungo periodo, non una politica elettorale fatta di slogan. Servono politiche strutturali, non norme che cambiano ogni giorno.Questo è il lavoro che stiamo portando avanti, con un confronto costante con le parti sociali, perché dal benessere delle nostre aziende, sul territorio, dipende la salute e il benessere dei nostri cittadini”.Così il Vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.
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Scuola: Regionalizzazione e la Costituzione
Posted by fidest press agency su martedì, 16 luglio 2019
Secondo il leader del giovane sindacato scolastico, l’intenzione del presidente della Regione Lombardia è chiaramente quella di assumere più personale o pagarlo di più con i soldi della Regione Lombardia. Bene, lo faccia allora; noi siamo pronti a sostenerlo, sempre che i docenti non diventino impiegati regionali, peraltro assunti con concorsi regionali e obbligati a svolgere un nuovo orario di lavoro maggiorato. Nel frattempo, però, gli suggerisco di studiare tutte le sentenze della Corte Costituzionale e non sono i periodi a lui più congeniali.Sull’autonomia differenziata la Lega ha scommesso tantissimo. Trascurando anche il fatto che i suoi ministri, per rispettare il ruolo che ricoprono e il giuramento fatto davanti al Capo dello Stato, a difesa di tutti gli italiani, non possono uscire più di tanto allo scoperto.
Le affermazioni di circostanza di Marco Bussetti hanno però lasciato scontento il governatore della Lombardia: intervenuto subito dopo il ministro, ha scritto Orizzonte Scuola, secondo il presidente della regione Bussetti si è dimostrato “ancora meno realista del re”, ha detto il governatore, citando una sentenza della Corte Costituzionale, la 13 del 2004, la quale afferma che “il compito di organizzare la scuola può essere demandato alle Regioni, così come succede per la sanità”. Quindi, “le graduatorie regionali le facciamo lo stesso” ha detto ancora Fontana. “È un falso problema, in consiglio regionale sia il PD che i 5 Stelle hanno votato per l’autonomia, mi sembrano tutti un po’ confusi”. Poi ha concluso “è come per la sanità, spero lo capiscano o invocherò la sentenza, che vale per tutte le Regioni”.
Secondo Anief in confusione è invece chi ha chiesto di trasformare la scuola pubblica italiana in un servizio da gestire a livello locale. E se i Comuni riescono a farlo ben venga. In caso contrario, certe regioni si arrangino pure. Perché nelle intenzioni di Lombardia e Veneto, spetta alle regioni prendere una serie di decisioni, accollandosi anche gli oneri finanziari e organizzativi: bandire concorsi e trasformare i docenti in impiegati regionali; aumentare i fondi per le scuole con risorse regionali; diminuire il numero di alunni per classe; regionalizzare gli USR; integrare gli stipendi dei docenti regionali con fondi della Regione, gestire anche la mobilità dei docenti, con la possibilità di aumentare gli anni di permanenza a più di 5 dopo l’assunzione in Regione.
Proposta di legge che, secondo alcune indiscrezioni, oltre a destare molte perplessità in diversi parlamentari, ha visto in questi giorni non a caso una diminuzione da 16 a 4 punti di gestione dell’autonomia scolastica. E chi lo ha fatto, a differenza del governatore della Lombardia, ha avuto i suoi motivi. Probabilmente, a differenza del governatore Fontana, ha letto a fondo i tentativi passati andati tutti sistematicamente a vuoto sulle proposte di regionalizzazione in Trentino, peraltro dopo le sentenze della Consulta n. 107/2018 (sulla L. Regione Veneto) e la n. 6/2017 e 242/2011 sulla Legge Trento 5/2006, anch’esse tutte negative.
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Scuola – Anief chiede in Parlamento l’inserimento della materia Cittadinanza e Costituzione italiana e dell’Unione europea
Posted by fidest press agency su martedì, 12 marzo 2019
Si è svolta l’audizione presso la VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione in merito all’esame della proposta di legge “Istituzione dell’insegnamento dell’educazione civica nella scuola primaria e secondaria e del premio annuale per l’educazione civica” AC n. 682 e abbinati. Il presidente nazionale del sindacato, Marcello Pacifico, a capo della delegazione composta anche dalle prof.sse Daniela Rosano e Chiara Cozzetto ha proposto l’introduzione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione italiana e dell’Unione Europea, con un minimo annuale ulteriore di 33 ore rispetto ai vigenti quadri orari, con insegnamento affidato a docenti A046 e priorità al potenziamento, e l’estensione dell’oggetto degli studi alle istituzioni europee. In tal modo potrebbero essere anche utilizzati proficuamente i 5 mila insegnanti della A046 attualmente impegnati nelle scuole.
Il sindacato ha più volte sottolineato come lo studio dell’educazione civica, unitamente al diritto comunitario, possa giovare alla nostra scuola, poiché rappresentano l’emblema dei principi necessari alla crescita e alla formazione delle nuove generazioni. Nello Statuto delle studentesse e degli studenti adottato con DPR 249/1998, la scuola è stata definita come “comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza”. Lo studio di Cittadinanza e Costituzione è stato introdotto dalla legge 169/2008. non come disciplina autonoma, ma come oggetto di iniziative di sensibilizzazione e di sperimentazione nazionale e attualmente non è presente come materia autonoma all’interno dei quadri orari, ma sviluppato all’interno dell’area disciplinare storico-geografica e storico sociale nel monte ore complessivo.
L’art. 1, co. 7, lett. d), della L. 107/2015 ha inserito fra gli obiettivi del potenziamento dell’offerta formativa lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri. L’art. 2, co. 4, del d.lgs. 62/2017 ha disposto che nell’ambito del primo ciclo sono oggetto di valutazione le attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione; ciò si è applicato già dall’a.s. 2017-2018. A sua volta, l’art. 17, co. 10, ha disposto che il colloquio previsto nell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo accerti anche le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a Cittadinanza e Costituzione.
La proposta avanzata da Anief vuole l’istituzione della disciplina come materia autonoma, con un minimo annuale aggiuntivo di non meno di 33 ore per la scuola primaria e 66 ore per la secondaria. Per la scuola primaria e secondaria di primo grado la disciplina andrà impartita dai docenti dell’area storico-geografica, per la scuola secondaria di secondo grado è necessaria una preparazione specifica dei docenti; per tale motivo, vengono indicati gli appartenenti alla classe di concorso A046 con utilizzo prioritario dei docenti che si trovano su potenziamento per valorizzarne le specifiche professionalità. Inoltre Anief vuole estendere l’oggetto degli studi alle istituzioni europee: a livello europeo, si ricorda, anzitutto, che la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE), relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, delinea 8 competenze chiave, tra cui le Competenze sociali e civiche. In particolare, “la competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica”. Più nello specifico, “la competenza civica si basa sulla conoscenza dei concetti di democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili, anche nella forma in cui essi sono formulati nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e nelle dichiarazioni internazionali e nella forma in cui sono applicati da diverse istituzioni a livello locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “non si possono formare cittadini consapevoli e responsabili se non in una prospettiva più ampia che vada oltre i confini nazionali e conduca verso una coscienza eurounitaria; infatti è di primaria importanza la condivisione di temi come l’educazione civica, il diritto comunitario, partendo dalle Carte fondamentali e dai Trattati Europei. La promozione di equità, coesione sociale e cittadinanza attiva grazie all’educazione scolastica è anche uno dei principali obiettivi individuati dalle Conclusioni del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione del 12 maggio 2009. L’importanza strategica dell’educazione civica nelle scuole è stata ulteriormente sottolineata nella dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione adottata durante la riunione ministeriale informale tenutasi a Parigi il 17 marzo 2015, con la quale i Ministri dell’Istruzione hanno lanciato un appello ad agire a tutti i livelli di governo per consolidare il ruolo dell’istruzione nel promuovere i valori condivisi di una cittadinanza europea attiva. Siamo dunque certi che l’introduzione e la sua promozione sia necessaria e porterà certamente i frutti sperati”.
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Autonomia regioni e attuazione articolo 116 Costituzione
Posted by fidest press agency su lunedì, 11 marzo 2019
“Apprendiamo che il Consiglio federale della Lega Nord oggi avrebbe deciso – attraverso le dichiarazioni del segretario nazionale Matteo Salvini – che le nuove intese sull’autonomia sono di esclusiva competenza delle regioni e del governo e che valuterà come coinvolgere il Parlamento senza stravolgere il testo. Praticamente l’intenzione è quella di fare una sostanziale modifica costituzionale, attivando l’art. 116 della nostra Carta, senza però i quattro passaggi rituali. Ma è bene si sappia che non si può fare. L’art. 116 che consente questa procedura prevede una legge che lo regolamenti e che non è mai stata approvata. L’art. 116 senza questa legge attuativa non si può attivare per tale materia. Per cui se Salvini, che non vuole evidentemente affrontare il dibattito parlamentare, conferendogli tutti i poteri della rappresentanza popolare, intende utilizzare la procedura facilitata del 116 deve approvare in CdM un disegno di legge per normarlo. Fino a quel momento ogni tentativo di evitare le Camere sarà da ritenersi un colpo di mano, un accordicchio elettorale consentito dal M5S in cambio di qualche altra cosa, magari del blocco del Tav. Alla faccia del senso dello Stato”. E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.
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Costituzione e sovranità nazionale: esperienza ungherese nel contesto europeo
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 febbraio 2019
Roma Mercoledì 13 febbraio p.v. alle ore 18.30 presso la Sala Liszt del Palazzo Falconieri (Via Giulia, 1) si terrà la lectio magistralis Costituzione e sovranità nazionale – esperienza ungherese nel contesto europeo del Prof. Gábor Hamza, Professore ordinario dell’Università degli Studi “Eötvös Loránd” di Budapest, Facoltà di Giurisprudenza, Socio ordinario dell’Accademia Ungherese delle Scienze Esistono diversi concetti relativi all’Europa nonché all’Unione europea. Il processo della creazione di un “diritto pubblico europeo” non è in contrasto con la necessità della conservazione di importanti tratti specifici dell’identità nazionale o della sovranità nazionale degli Stati membri dell’Unione europea. Il ricco patrimonio giuridico ungherese per l’Europa è d’importanza notevole. Le costituzioni (leggi fondamentali) tra cui quelle ungheresi s’iscrivono nelle plurisecolari tradizioni europee.Ingresso gratuito.
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Insegnamento Costituzione è prioritario per gli italiani
Posted by fidest press agency su giovedì, 13 dicembre 2018
Ho pensato che un blog può essere uno strumento facile, agevole, per dialogare direttamente con i cittadini. La politica appare ancora distante, chiusa nel Palazzo e lontana dai problemi della gente. Con il sito http://www.mariastellagelmini.it ho voluto creare uno spazio per parlare con chi sta a casa, con le mamme, con le donne, con i giovani, per confrontarci e portare in Parlamento delle proposte di legge che siano frutto di una condivisione. Basta con il Palazzo chiuso, con una politica autoreferenziale”.Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo a “Pomeriggio 5”, su Canale 5. “Saranno tanti i temi che potremo affrontare, e il primo riguarda i nostri figli. I giovani hanno grandissime opportunità, hanno grande talento, si tratta di una generazione di ragazzi in gamba, con voglia di fare, ma anche esposta a tanti rischi, a tanti pericoli, come abbiamo visto con la vicenda tragica della discoteca. Il problema, in quel caso, non è di costruire delle leggi, ma di fare rispettare le regole che già ci sono: è un problema di come si vive la cittadinanza e di come decidiamo di essere cittadini e di costruire l’Italia di domani. La prima proposta che ho pensato è di far vivere la Costituzione all’interno delle nostre scuole. La Costituzione non rappresenta un libro impolverato, ma è l’insieme di valori che ci fanno essere italiani. Costruire a scuola i cittadini di domani, imparare cos’è la Costituzione e cosa vuole dire l’identità italiana, sentirsi parte di una comunità, credo sia estremamente importante”, ha concluso.
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Modificare la costituzione per difendere la sovranità italiana
Posted by fidest press agency su domenica, 4 novembre 2018
“In Commissione Affari Costituzionali è iniziato l’iter della proposta di legge di Fratelli d’Italia che consente, attraverso una serie di modifiche costituzionali, di difendere la nostra sovranità nel rapporto con l’Unione Europea. Grazie alle modifiche che fece la sinistra nel 2001, oggi l’Italia è completamente assoggettata e asservita a qualsiasi starnuto dell’Unione europea e non ai principi delle Istituzioni europee. Noi invece vogliamo una Costituzione che consenta di difendere l’interesse nazionale italiano nel momento in cui le norme delle Istituzioni europee dovessero andare contro quell’interesse. Vedremo come andrà il voto e come si comporteranno le forze di maggioranza. Intanto il Pd che, sul tema dell’asservimento alle Istituzioni europee, è cintura nera ha preso subito la parola per dire che non è d’accordo”. Lo dice il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un video pubblicato su Facebook insieme ai deputati di FdI componenti della Commissione Affari costituzionali, Emanuele Prisco e Giovanni Donzelli.
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Costituzione di ConsulCoin Cryptocurrency Fund
Posted by fidest press agency su domenica, 7 ottobre 2018
Malta. E’ il primo fondo d’investimento europeo regolato al mondo dedicato a società quotate e prodotti finanziari basati sulla tecnologia Blockchain e sulle principali criptovalute. Si tratta dell’ultimo progetto di “Magiston Funds Sicav Plc”, una società di investimento a capitale variabile (SICAV) regolata e con sede a Malta. Il fondo è stato creato grazie all’expertise di Consulcesi Tech, hi-tech company leader nell’ambito della Blockchain e della Cybersecurity, nata come spin-off all’interno di Consulcesi Group, la più grande realtà in Europa dedicata ai professionisti del settore medico sanitario, con un’esperienza decennale nei servizi tecnologici, finanziari, legali e assicurativi. ConsulCoin Cryptocurrency Fund si pone l’obiettivo di superare il vecchio sistema degli exchange, che ha mostrato notevoli criticità soprattutto nell’ambito della sicurezza, proponendo in alternativa uno strumento in grado di garantire trasparenza e convenienza per gli investitori. Inoltre, l’uso delle nuove tecnologie come la blockchain riduce in modo sostanziale le commissioni di ogni singola transazione. Tutto questo, in un contesto regolamentato, può fornire agli investitori istituzionali una soluzione che potrebbe aggiungere un’interessante diversificazione al loro portafoglio.Negli ultimi 18 mesi Consulcesi Tech, insieme a un gruppo di esperti internazionali, ha effettuato un’analisi approfondita del mercato criptografico focalizzandosi in particolare sulla volatilità dei prezzi di valutazione del mercato e sugli investitori intrinseci e sui rischi di regolamento.
Tra gli esperti fintech coinvolti figurano: Core Asset Management SA, società con oltre 20 anni d’esperienza nella gestione patrimoniale in Svizzera; Aurum Trust & Finance SA, Family Office indipendente svizzero con una vasta esperienza in consulenza, innovazioni finanziarie e strategie di gestione del patrimonio; Mashfrog SpA, tra le principali aziende nell’industria fintech con una grande expertise nella generazione di Token blockchain e nella realizzazione di smart contract che ha lanciato la prima ICO europea dei RoboAdvisor; Link CampusUniversity, ateneo leader nel panorama italiano e internazionale che da anni investe nella formazione dei massimi esperti di Blockchain. Per diffondere la consapevolezza della portata della rivoluzione tecnologica che si prospetta, Consulcesi Tech è impegnata anche in progetti formativi per spiegare che cos’è la Blockchain e come cambierà radicalmente le nostre vite. Per questo Andrea e Massimo Tortorella, rispettivamente Ceo di Consulcesi Tech e Presidente di Consulcesi Group, hanno scritto il saggio “Cripto-svelate. Perché da Blockchain e monete digitali non si torna indietro” (edito da Paesi Edizioni), con l’influente contributo dell’economista Edward Luttwak, che ha firmato la prefazione.
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“Avvocatura e magistratura nella Costituzione”
Posted by fidest press agency su martedì, 12 giugno 2018
Modena 14 giugno, dalle 15.30, presso la Camera di Commercio di Modena in Via Ganaceto incontro organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Modena in collaborazione con il Consiglio Nazionale Forense dal titolo “Avvocatura e magistratura nella Costituzione” Si parlerà di quella che, se attuata, diventerebbe una vera e propria rivoluzione copernicana perché si trasformerebbe il potere giudiziario, in amministrazione della giustizia, inteso come servizio alla comunità e in particolare al cittadino grazie ad una piena e vera parità tra Avvocatura e Magistratura, con un pieno riconoscimento costituzionale della funzione dell’Avvocato.“Solo apparentemente è un tema per addetti ai lavori, dato che ogni cittadino ha interesse ad avere una giustizia equa che consenta a chiunque di vedere tutelati i propri diritti con un giusto processo. Come categoria ogni giorno operiamo affinché questi principi fondanti trovino coerente applicazione, ma abbiamo al tempo stesso la convinzione che una consacrazione esplicita anche all’interno della Costituzione del ruolo dell’avvocatura renderebbe ancora più percepibile la nostra funzione di contrappeso nell’ambito dell’amministrazione della giustizia” ha sottolineato l’avvocato Daniela Dondi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Modena.
A rendere ancora più interessante e qualificato l’incontro in programma per giovedì prossimo saranno i relatori Andrea Mascherin, Presidente Nazionale del Consiglio Forense, CNF, e Giovanni Canzio, Primo Presidente Emerito della Corte di Cassazione. Sono inoltre previsti gli interventi degli avvocati Rosa Capria, Consigliere Segretario CNF, Giuseppe Pacchioni, Vicepresidente CNF, e Celestina Tinelli, Consigliere CNF.Sarà quindi un’occasione per parlare della Costituzione italiana, con particolare attenzione agli articoli che fissano i principi ai quali si deve ispirare l’amministrazione della giustizia, e della proposta del Consiglio Nazionale Forense che chiede di inserire un esplicito riferimento all’Avvocatura all’interno della carta costituzionale per dare piena attuazione alla parità tra l’esercizio della professione di avvocato e quella di magistrato.
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