Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°87

Posts Tagged ‘covid’

La lunga ombra del COVID sul cervello e sulla memoria

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 febbraio 2023

lterazioni del metabolismo cerebrale e possibile accumulo di molecole tossiche: secondo una ricerca coordinata dall’Università degli Studi di Milano, gli effetti del COVID si ripercuotono sulla memoria anche a distanza di un anno. Questa è la conclusione a cui è giunto lo studio che ha valutato le conseguenze cognitive (memoria, attenzione, linguaggio…), il funzionamento del cervello e, in un caso, anche la deposizione di molecole tossiche nel cervello, in un gruppo selezionato di pazienti che a distanza di un anno dalla malattia lamentavano ancora disturbi e stanchezza mentale. La ricerca, coordinata dal neurologo Alberto Priori, docente della Statale di Milano e frutto di una collaborazione tra il Centro “Aldo Ravelli” dell’Università degli Studi di Milano, l’ASST Santi Paolo e Carlo e l’IRCCS Auxologico, è stata condotta da un team di neurologi, psicologi e medici nucleari e appena pubblicata su Journal of Neurology.Lo studio ha selezionato sette pazienti che presentavano persistenti disturbi cognitivi rilevati da specifici test neuropsicologici 1 anno dopo il COVID, disturbi mai lamentati prima del COVID. Questo gruppo di pazienti è stato esaminato poi con la metodica di tomografia ad emissione di positroni (PET) usando come marcatore il glucosio legato ad un isotopo radioattivo. Tale metodica consente di valutare quanto una specifica zona del cervello o del tronco encefalico è attiva.Tutti i pazienti presentavano test neurologici alterati: in particolare, quattro pazienti presentavano disturbi cognitivi oggettivati da test neuropsicologici ma PET normali mentre tre pazienti avevano disturbi cognitivi con test neuropsicologici e PET alterati. In tre dei quattro pazienti con persistenti alterazioni cognitive, la PET ha mostrato un ridotto funzionamento delle aree temporali (sede della funzione della memoria), del tronco encefalico (sede di alcuni circuiti che regolano l’attenzione e l’equilibrio) e nelle aree prefrontali (che regolano l’energia mentale, la motivazione e, in parte, il comportamento). In uno di questi pazienti che presentava un disturbo cognitivo più grave è stata anche eseguita anche una PET con una sostanza che permette di visualizzare la deposizione di amiloide nel cervello.Nell’insieme, i risultati dello studio indicano che a distanza di un anno dalla malattia ci possono essere in un certo numero di pazienti ancora alterazioni cognitive che in parte possono essere dovute ad alterazioni psichiche senza un correlato metabolico sul cervello ma, in poco meno della metà dei casi, possono essere correlate ad alterazioni del metabolismo cerebrale e, occasionalmente anche a deposizione di molecole tossiche per i neuroni.

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Covid-19, vaccini meno efficaci con varianti Cerberus e Gryphon

Posted by fidest press agency su domenica, 22 gennaio 2023

I vaccini a mRNA contro il Covid-19, anche quelli bivalenti, hanno una minore efficacia contro le sotto-varianti BQ.1.1 e XBB.1 (le cosiddette Cerberus e Gryphon). È quanto emerge da uno studio coordinato dal Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston e pubblicato sul New England Journal Medicine. La diffusione delle varianti Cerberus peraltro è in crescita in Italia a quanto emerge dall’indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, riferita al 10 gennaio. Secondo l’indagine, la quantità di anticorpi in grado di neutralizzare le sotto-varianti, anche dopo il richiamo con il vaccino bivalente, è fino a 21 volte inferiore rispetto a quanto avveniva con BA.5. Lo studio ha valutato la quantità di anticorpi capaci di neutralizzare diverse varianti nel siero di 16 persone che erano state vaccinate con il prodotto monovalente Pfizer/BioNTech nel 2021, 15 vaccinate con il monovalente nel 2022 e 18 che avevano ricevuto il vaccino bivalente. Un terzo dei partecipanti aveva avuto anche un’infezione documentata da Covid-19, “ma sospettiamo che la maggior parte dei partecipanti sia stato probabilmente infettato, vista l’altra prevalenza dell’infezione da Omicron nel 2022”, scrivono i ricercatori. Oltre al ceppo originario, il team ha preso in considerazione le sotto-varianti più diffuse negli ultimi mesi (BA.5, BF.7, BA.2.75.2, BQ.1.1 e XBB.1) osservando una progressiva riduzione dei livelli di anticorpi neutralizzanti man mano che il virus è mutato. Nel caso dei vaccinati con bivalente, il livello di anticorpi era 40.515 per la versione originaria, 3.693 per BA.5, 2.399 per BA.2.75.2, 508 per BQ.1.1, 175 per XBB.1. Lo studio si riferisce soltanto alla conta degli anticorpi neutralizzanti e non fornisce misurazioni del livello di protezione dei vaccini nella vita reale, che è influenzata anche da altre componenti del sistema immunitario. “Questi risultati suggeriscono che le varianti BQ.1.1 e XBB.1 possono ridurre l’efficacia degli attuali vaccini a mRNA e che la protezione del vaccino contro malattie gravi con queste varianti può dipendere dalle risposte delle cellule T CD8”, precisano i ricercatori. (Fonte Doctor33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , | Leave a Comment »

Il Covid sta assumendo i caratteri di endemia

Posted by fidest press agency su sabato, 31 dicembre 2022

“Negli interventi delle opposizioni conseguiti alla relazione del ministro Schillaci si sono susseguiti consigli e ricette risolutive. Purtroppo dobbiamo convincerci che per il COVID non esistono provvedimenti risolutivi ma interventi da mettere in atto in base all’evoluzione epidemiologica e all’impatto sui servizi sanitari ospedalieri. E dobbiamo ancor di più convincerci che il COVID sta assumendo i caratteri dell’endemia con la quale dobbiamo imparare a convivere, mettendo in atto le opportune precauzioni sapendo che in alcuni momenti potrebbe la diffusione del virus assumere un andamento endemo-epidemico soprattutto a causa dell’importazione di nuove varianti non circolanti in Italia e non controllate dal nostro sistema immunologico. Ho apprezzato molto l’operato del ministro Schillaci, tempestività di intervento su tamponi e sequenziamento, coordinamento con i Ministri della Salute dello spazio Schenghen e valutazione scientifica del rischio dinamica e permanente. Abbiamo il dovere di assicurare agli Italiani il bilanciamento e la contemperanza di valori di pari rango costituzionali quali la salute, il lavoro e la libertà di movimento e di intrapresa. Il ministro Schillaci è sulla strada giusta”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo, capogruppo FdI in commissione Sanità a Palazzo Madama.

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , | Leave a Comment »

Variati, interrogazione urgente alla Commissione Europea su Covid e Cina

Posted by fidest press agency su sabato, 31 dicembre 2022

L’europarlamentare PD chiede l’adozione di misure comuni per il blocco europeo dopo l’esplosione dei casi in Cina: “L’Europa agisca insieme” Nell’interrogazione, Variati chiede alla Commissione come sta coordinando le diverse misure di emergenza messe in atto dagli Stati Membri, e se ritiene che la mancanza di dati trasparenti provenienti dalla Cina sulla diffusione del virus e delle nuove varianti non sia sufficiente per attivare immediatamente a livello europeo il cosiddetto “freno di emergenza”, cioè il meccanismo con cui uno Stato membro può sospendere urgentemente e temporaneamente tutti i viaggi in entrata di cittadini extracomunitari, provenienti da paesi extra UE m, qualora la situazione epidemiologica sia peggiorata rapidamente e, se venga rilevata una variante del virus di particolare preoccupazione. “Nelle ultime settimane la situazione cinese ha conosciuto una rapida escalation – commenta ancora Variati – soprattutto dopo che le autorità hanno cancellato la politica del ‘Covid Zero’, anche sull’onda delle proteste di piazza, e riaperto i viaggi all’estero senza limiti. Non abbiamo numeri ufficiali, e anche dall’OMS ci aspetteremmo di più su questo fronte, ma le stime di alcune agenzie europee parlano di decine di milioni di contagiati in Cina in questo momento. I rischi di nuove varianti, che potrebbero diffondersi anche in Europa, non devono essere trascurati. L’Unione deve parlare con una voce sola”.

Posted in Politica/Politics | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Long-Covid pediatrico, ecco quanto è frequente e i sintomi più diffusi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 dicembre 2022

Mentre i sintomi e i meccanismi del long-COVID sono stati ampiamente studiati nella popolazione adulta, le informazioni sulla prevalenza e sulla diagnosi del Long-Covid nelle popolazioni pediatriche rimangono poco chiare. La scarsità può essere in parte spiegata da sfide metodologiche, come l’assenza di una definizione ufficiale standardizzata per la definizione di questa patologia tra i bambini fino ad ora. In un recente studio, pubblicato su Nature Communications, i ricercatori hanno analizzato bambini e adolescenti di età compresa tra sei mesi e 17 anni per valutare i fattori di rischio e la prevalenza dei sintomi persistenti della sindrome post-Covid-19. Nello studio, i ricercatori hanno utilizzato i dati di uno studio di coorte prospettico in corso chiamato SEROCoV-KIDS a Ginevra, in Svizzera, che valuta longitudinalmente gli impatti sulla salute e sullo sviluppo della pandemia di Covid-19 nei bambini e negli adolescenti. Il gruppo di ricerca ha esplorato la prevalenza dei sintomi post-COVID nella popolazione pediatrica utilizzando una prospettiva sierologica confrontando i minorenni positivi con una coorte di controllo non infetta per formare una diagnosi standardizzata della sindrome.La valutazione si è basata sulla raccolta di campioni di sangue per testare gli anticorpi contro la nucleoproteina SARS-CoV-2 e un questionario online compilato dal genitore o dal tutore legale, che valutava la salute e lo sviluppo dei figli.I dati includevano anche informazioni su fattori sociodemografici come sesso, età, situazione finanziaria della famiglia e livello di istruzione dei genitori. Gli anticorpi anti-nucleoproteina sono stati scelti per differenziare tra le risposte immunitarie suscitate dalle infezioni e quelle suscitate dalla vaccinazione poiché i vaccini approvati durante il periodo di studio comprendevano vaccini a mRNA che generavano solo anticorpi anti-proteinaspike.I risultati hanno evidenziato come la prevalenza aggiustata per sesso ed età dei sintomi persistenti tra i bambini sieropositivi è stata del 9,1%. L’età, le condizioni di salute croniche sottostanti come l’asma e lo stato socioeconomico inferiore erano importanti fattori di rischio della sindrome post-COVID. Nel complesso, i risultati hanno indicato che la popolazione adolescenziale è a maggior rischio di sviluppare la sindrome post-COVID, con lo stato socioeconomico e le condizioni di salute croniche che sono altri fattori di rischio.I sintomi post-COVID predominanti includevano dolore addominale, anosmia, difficoltà di concentrazione, dolori muscolari, mal di testa, difficoltà respiratorie e costipazione. Inoltre, la maggiore probabilità che i bambini provenienti da un contesto socioeconomico inferiore manifestassero sintomi post-COVID indica una maggiore suscettibilità alla SARS-CoV-2, una maggiore incidenza di comorbidità e una diversa aderenza alla campagna vaccinale in base allo stato socioeconomico.L’inclusione di casi COVID-19 asintomatici o lievemente sintomatici ha portato probabilmente a una stima inferiore della prevalenza della sindrome post-COVID rispetto ad altri studi che hanno analizzato solo campioni RT-PCR positivi sintomatici.Sebbene i risultati indichino già una maggiore prevalenza di sintomi post-COVID negli adolescenti, gli autori si aspettano che il valore sia in realtà più elevato poiché gli adolescenti sono generalmente meno disponibili con i genitori in merito ai loro problemi di salute. L’elevata prevalenza di sintomi post-COVID tra gli adolescenti è preoccupante poiché potrebbe esacerbare gli impatti già dannosi della pandemia di COVID-19 su questa fascia d’età. (fonte Doctor33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , | Leave a Comment »

Covid-19, i vaccinati sono meno contagiosi? La risposta su Nature

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 dicembre 2022

Le persone vaccinate e rivaccinate contro Covid-19, se anche si infettano come spesso accade con le varianti della famiglia Omicron, sono meno contagiose per gli altri. In altre parole, oltre a proteggere dalla malattia grave, i vaccini hanno anche un certo effetto nel contenere la circolazione virale. In estrema sintesi è questa la conclusione di un gruppo di scienziati dell’Università di Ginevra, in Svizzera, autori di un articolo pubblicato su ‘Nature Reviews Microbiology’. Nel passaggio chiave dell’analisi si legge che, “tra pazienti non vaccinati, completamente vaccinati o boosterizzati, non sono state riscontrate differenze significative nella quantità di Rna virale” recuperabile dopo infezione da varianti Omicron BA.1 e BA.2 di Sars-CoV-2. Ma per i contagiati “i titoli infettivi”, ossia in grado di trasmettere Covid, anche “dopo una sola dose vaccinale di richiamo erano inferiori”. Nel loro complesso, gli studi esaminati dai ricercatori elvetici indicano che “la tripla vaccinazione riduce la carica virale infettiva”, pur non variando “il periodo di tempo durante il quale il virus può essere isolato” dai contagiati Omicron. “Anche se i vaccini” anti-Covid “attualmente utilizzati sono ancora basati sulla proteina Spike del virus ancestrale” Wuhan “e stimolano principalmente una risposta immunitaria sistemica, piuttosto che mucosale – evidenziano gli autori – sono stati” comunque “osservati effetti sulla carica virale, sulla diffusione e sulla trasmissione del virus infettivo”. ((Fonte Doctor33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Europa. Non basta covid, guerra, energia per capire che è l’Unione che fa la forza

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 dicembre 2022

Che l’Ue sia importante non siamo certo noi a doverlo ricordare. Oggi siamo vivi e possiamo ancora mangiare, riscaldarci, lavorare e divertirci solo grazie al fatto che siamo nell’Unione. Ma sembra che nell’Unione questo non sia chiaro, partendo proprio da cose elementari e di base. Ora, a parte l’Ungheria di Orban, per capire che – banalmente – l’Unione fa la forza, ci sembra che non ci voglia tanto, ma sembra che questo non sia chiaro a due Paesi importanti come Austria e Paesi Bassi.. L’area Schengen dell’UE, priva di frontiere, è la più grande zona di libera circolazione al mondo ed è spesso citata come uno dei principali risultati dell’integrazione europea. Dal 1 gennaio 2023 ne farà parte la Croazia (in Ue da luglio 2013), ma è stata respinta l’adesione a Bulgaria e Romania (in Ue dal 2007). Il veto viene per entrambi dall’Austria, per la sola Romania dai Paesi Bassi. Eppure Romania e Bulgaria “soddisfano tutti i requisiti. Hanno aspettato a lungo. I loro cittadini meritano di far parte a pieno titolo dell’area Schengen”, ha dichiarato ai giornalisti Ylva Johansson, Commissario europeo per gli Affari interni. Il Parlamento europeo ha votato a favore. Il veto sarebbe a causa delle preoccupazioni che Austria e Paesi Bassi hanno su come Bulgaria e Romania affrontano corruzione e migrazione… preoccupazioni che possono ben essere estese a tutti i paesi dell’Europa centrale e orientale, ma anche a Italia e Grecia…. C’è qualcuno che sembra considerare l’Unione come una sorta di club e non un progetto politico verso gli Stati Uniti d’Europa. Progetto in cui è bene “lavare i presunti panni sporchi in casa” piuttosto che aspettare che ognuno si presenti alla porta con un lindo corredo di lusso. Valga un solo esempio: non è forse la legislazione Ue ad aver favorito ricchezza e diritti? Imponendo anche a chi fa finta di non aver compreso la superiorità in certi ambiti del diritto europeo su quello nazionale, e della opportunità di estendere questi ambiti (salute e difesa, per esempio)?Crediamo ci si confronti male con l’esclusione contrapposta all’inclusione, per quanto problematica potrebbe essere. By Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

Posted in Estero/world news | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Anche il Covid può essere una malattia professionale coperta dall’Inail

Posted by fidest press agency su sabato, 15 ottobre 2022

Pure quando non viene dimostrato l’evento infettante. La vicenda riguarda un infermiere in servizio presso una Rsa. Dopo qualche anno di assistenza ad anziani malati e con problemi di epatite, l’uomo aveva contratto la malattia. Ma mai si era ricordato di essersi punto con una siringa o di essere venuto direttamente a contatto con sangue infetto. Lui aveva subito presentato domanda per incassare la copertura Inail ma senza successo. Quindi aveva impugnato il diniego di fronte al Tribunale che aveva ancora una volta negato il suo diritto. Stessa sorte in Corte d’Appello. Il lavoratore è dovuto arrivare in Cassazione per ottenere il primo verdetto favorevole pubblicato il 10 ottobre 2022 nel quale si afferma espressamente che, anche in questi casi, la copertura Inail dev’essere garantita. Per gli Ermellini, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, hanno ricordato che accogliendo il ricorso di un infermiere che sosteneva di aver contratto l’epatite in una Rsa mentre cambiava anziani ammalati, senza provare, però, di essersi punto e sporcato con il sangue infetto hanno scritto nell’ordinanza: “nell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, costituisce causa violenta anche l’azione di fattori microbici o virali che, penetrando nell’organismo umano, ne determinino l’alterazione dell’equilibrio anatomo – fisiologico, sempreché tale azione, pur se i suoi effetti si manifestino dopo un certo tempo, sia in rapporto con lo svolgimento dell’attività lavorativa, anche in difetto di una specifica causa violenta alla base dell’infezione» con l’aggiunta che «la relativa dimostrazione può essere fornita in giudizio anche mediante presunzioni semplici”. Nel caso sottoposto all’esame della Corte sbagliano i giudici territoriali che, con una motivazione non sempre coerente e lineare, in cui è menzionata la necessità di una «certa individuazione del fatto origine della malattia», a collocare il punto di caduta ultimo del proprio ragionamento nella conclusione per cui si sarebbe infine dovuta dare, anche alla luce della pregressa Epatite B, «la prova rigorosa dell’evento infettante in occasione di lavoro». Precursore di questa importante ordinanza era stata una circolare dell’Inail, la 22 del 2020 con la quale l’istituto aveva chiarito che è infortunio sul lavoro l’infezione da Sars-Cov-2 contratta per motivi di servizio. E per dimostrare l’origine professionale della malattia basta la presunzione semplice, fino a prova contraria dell’Inail.

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Non solo Covid. Anche l’influenza è un pericolo

Posted by fidest press agency su martedì, 20 settembre 2022

Alla vigilia della nuova stagione influenzale, il professor Massimo Volpe, presidente della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC), lancia un appello alla vaccinazione antinfluenzale insieme al professor Massimo Andreoni, uno dei protagonisti della battaglia contro il Covid-19 Ogni anno si registrano in Italia 5.000-15.000 decessi per influenza, molti dei quali per complicanze cardiovascolari, quali infarti, ictus e scompenso cardiaco. Il vaccino antinfluenzale può proteggere il cuore e risultare un salva-vita. Questo fa prevedere che anche da noi la stagione 2022-23 sarà impegnativa. Per questo come SIPREC, rinnoviamo l’appello alla vaccinazione. Non c’è solo il Covid. Anche l’influenza può uccidere”.“L’influenza – ricorda il professor Volpe – ogni anno provoca 5.000-15.000 morti in Italia, che possono sembrare pochi se confrontati con quelli causati dal Covid-19, ma non lo sono affatto. Prima di tutto, si tratta di morti evitabili; inoltre, questi decessi si verificano nell’arco dei 3-4 mesi di circolazione del virus influenzale, quindi in un lasso di tempo molto contenuto”. “Che il vaccino anti-Covid stia funzionando lo dimostrano i numeri – ricorda il professor Andreoni – siamo passati dai 120.000 morti in eccesso nel 2020, ai 60.000 morti nel 2021, ai 17.000 decessi per Covid nei primi 6 mesi del 2022. Non ci stancheremo mai dunque di invitare la popolazione, in particolare i fragili e gli anziani, a vaccinarsi, anche contemporaneamente, sia contro il Covid che contro l’influenza”. “È necessario dunque – sottolinea il professor Volpe – continuare a fare informazione sull’importanza delle vaccinazioni, anche sul classico vaccino antinfluenzale, finito un po’ nel dimenticatoio negli ultimi anni, perché messo in ombra dalla minaccia del Covid. È molto preoccupante il calo delle vaccinazioni antinfluenzali al quale stiamo assistendo, che è dovuto sia ad una certa ‘stanchezza’ delle vaccinazioni, ma anche al grande classico della ‘elegia’ dell’influenza, cioè all’idea che questa malattia significhi farsi tre giorni a letto e di riposarsi. Non è così purtroppo; l’influenza può complicarsi in modo grave nell’anziano e nei fragili, per questo non va sottovalutata”. “Non esistono vaccini per malattie banali – sottolinea il professor Andreoni – Il solo fatto che esista il vaccino per una certa malattia, dovrebbe far riflettere sulla potenziale gravità della stessa. Quella che ci attende sarà una stagione complicata. L’anno scorso è stata la paura di essere ‘scambiato’ per un caso di Covid ad aver motivato il ricorso alla vaccinazione antinfluenzale. Quest’anno, ci auguriamo che l’aumentata consapevolezza dei rischi comportati da entrambi i virus, quello influenzale e il SARS CoV-2, induca a lasciare da parte le ‘esitazioni’ e a vaccinarsi contro entrambi. Anche insieme”.

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Vaccini Covid aggiornati

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 settembre 2022

Il Ministero della Salute ha diramato una circolare sull’utilizzo nuovi vaccini bivalenti efficaci anche contro le varianti Omicron. La circolare prevede che per i nuovi vaccini anti Covid la priorità sia data agli over 60 e ai fragili «ancora in attesa di ricevere il secondo richiamo (quarta dose)» con l’aggiunta di operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza. Oltre a queste categorie un ulteriore somministrazione viene offerta in via prioritaria a tutta la popolazione sopra i 12 anni che non ha abbiano ricevuto il primo richiamo (terza dose) «indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (prima e seconda dose). Quindi chi si è vaccinato con AstraZeneca, Janssen, Pfizer-Biontech o Moderna potrà sottoporsi alle dosi aggiornate, prodotte da Pfizer-Biontech e Moderna. L’ulteriore vaccinazione potrà essere fatta «secondo le tempistiche» previste dalle precedenti disposizioni vale a dire dopo un intervallo di almeno 120 giorni dall’ultima somministrazione. Il ministero della Salute ha inviato a Regioni e Asl la circolare con le modalità di utilizzo dei nuovi vaccini bivalenti approvati il 1 settembre dall’agenzia europea dei farmaci Ema e il 5 settembre da Aifa. Si tratta di composti aggiornati, contenenti due ceppi virali, quello originale del 2020 e la variante Omicron BA. 1 di novembre 2021 considerati più efficaci di quelli attuali per prevenire la forma grave di Covid e il ricovero in ospedale. Questi nuovi strumenti di immunizzazione saranno disponibili nei centri nei prossimi giorni. A metà della prossima settimana dovrebbero essere approvati composti aggiornati sulla base delle sottovarianti BA 4 e 3, ora più diffuse. Nella circolare il ministero ha messo in pratica le raccomandazioni di Ema e ECDC, l’agenzia europea per il controllo delle malattie infettive. (fonte Doctor33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

La pediatra: bene nuove regole covid, importante consentire la frequenza a scuola

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 settembre 2022

Roma – Mascherine in classe solo per alunni e docenti fragili; basta didattica digitale integrata per gli studenti positivi; finestre aperte per garantire il ricambio dell’aria; frequenza consentita (indossando la mascherina) a chi presenta sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali ma senza febbre. Queste le principali novità contenute nel vademecum per il contrasto alla diffusione del Covid-19 che il ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole in vista della loro riapertura. Indicazioni che dimostrano “come si voglia favorire il più possibile il ritorno degli studenti in presenza”, commenta Valentina Grimaldi, pediatra di famiglia-psicoterapeuta, consigliera Omceo Roma. “Consentire la frequenza scolastica è prioritario- continua Grimaldi- perché questi due anni in cui i ragazzi hanno seguito le lezioni a distanza, non hanno avuto contatti con i coetanei e hanno perso tanti momenti di socialità, hanno creato una serie di problemi dal punto di vista comportamentale, relazionale e di crescita. Ora l’orientamento di favorire il ritorno in presenza mi sembra quello giusto”.”E’ finito il tempo della dad- evidenzia ancora la consigliera Omceo Roma- si torna a comportarsi come si faceva prima, ossia se il bambino sta male resta a casa, senza necessità di dover seguire le lezioni a distanza. Anche questo è un messaggio di ritorno alla normalità”. “Di fronte all’allentamento delle norme, però- precisa la pediatra- è opportuno un maggior senso di responsabilità da parte delle famiglie. Tra le misure di prevenzione di base è raccomandata l’igiene delle mani e l’osservanza della cosiddetta ‘etichetta respiratoria’. Con questo termine si intendono I corretti comportamenti da mettere in atto per tenere sotto controllo il rischio di trasmissione di microrganismi tra le persone, quali ad esempio proteggere la bocca e il naso durante gli starnuti o i colpi di tosse utilizzando fazzoletti di carta. Fondamentale non mandare i bambini a scuola se stanno male, essere ancora più accorti di fronte a un raffreddore che non convince e magari fare un tampone di controllo in più”. Infine Grimaldi tiene a sottolineare come sia “opportuno continuare a promuovere le vaccinazioni anti Covid perché bisogna ricordarsi- evidenzia- che la situazione epidemiologica in cui ci troviamo oggi è anche frutto della campagna vaccinale. Allentare le misure- conclude- non vuole dire che non si debba più ricorrere al vaccino”.

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science, scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Cura domiciliare Covid

Posted by fidest press agency su venerdì, 9 settembre 2022

Uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano, e pubblicato di recente su “Lancet Infectious Diseases”, porta chiarezza sull’utilità d’impiego degli antinfiammatori non steroidei (Fans) nelle cure domiciliari per i pazienti affetti da Covid-19 in forma lieve – uso già previsto dai protocolli del ministero della Salute. Si ricordano le fasi fondamentali dell’infezione: a una ‘acuta o ‘virale’ – con interazione del virus con il recettore Ace2 – che causa febbre e tosse secca e spesso si risolve spontaneamente, segue una seconda fase con aumento della carica virale e sviluppo di infiammazione polmonare, con tosse e difficoltà respiratorie. La possibile evoluzione in una terza fase con infiammazione sistemica può risultare potenzialmente letale. Ormai è noto che il disturbo da colpire all’esordio non sono i sintomi ma l’infiammazione. Secondo la review pubblicata su “Lancet”, l’obiettivo di usare Fans fin dall’inizio dei sintomi è duplice: ridurre il rischio di aggravamento della malattia ed evitare un buon numero di ricoveri. In studi precedenti – riporta Giuseppe Remuzzi, direttore del Mario Negri – abbiamo dimostrato che nei pazienti Covid curati precocemente con Fans si ha una riduzione di ricoveri del 90% rispetto a chi aveva ricevuto solo terapie sintomatiche [un dato, peraltro, rilevato su un singolo studio con un campione molto ristretto]; inoltre, in base a un altro studio, è emerso che i Fans inibiscono contemporaneamente la maggior parte dei mediatori dell’infiammazione, in modo simile agli anticorpi monoclonali – come tocilizumab o anakinra, diretti contro specifiche citochine pro-infiammatorie. Circa il meccanismo d’azione dei Fans – tra i quali aspirina, nimesulide, celecoxib, ibuprofene (la cui efficacia in questo contesto è comprovata da molteplici studi osservazionali retrospettivi) – risulta correlato all’inibizione delle ciclossigenasi (Cox-1 e, soprattutto, Cox-2), dei prostanoidi e delle prostaglandine, laddove Sars-Cov-2 aumenta l’espressione dei geni che codificano per Cox-1, Cox-2 e la sintetasi citosolica della prostaglandina E. All’azione dei Fans fa seguito una complessa e articolata attività di stimolo su varie cellule del sistema immunitario (macrofagi, mastociti, cellule dendritiche, cellule T) che contrastano le azioni del virus. I Fans, utili nelle forme lievi-moderate, hanno inoltre il vantaggio rispetto ai monoclonali (per uso ospedaliero, utilizzati nelle forme gravi) e anche rispetto agli antivirali (il cui impiego è pure previsto in fase precoce) di essere poco costosi. Da specificare, comunque, che gli antivirali – bloccando la replicazione virale – se somministrati entro i primi 5 giorni dallo sviluppo dei sintomi sono molto efficaci nell’evitare ospedalizzazione e morte. In ogni caso – si sottolinea nella review – qualora i sintomi peggiorassero durante il trattamento con Fans, è necessario passare ai corticosteroidi e, in caso di ulteriore aggravio del quadro, procedere immediatamente al ricovero. Fermo restando l’utilità preventiva della vaccinazione. (fonte Doctor33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Vaccini Covid: Ema approva bivalenti anti-Omicron

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 settembre 2022

Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema ha raccomandato l’autorizzazione di due vaccini bivalenti che forniscono protezione anche contro la variante Omicron del Covid-19: Comirnaty Original/Omicron BA.1 e Spikevax Bivalent Original/Omicron BA.1. Sono destinati all’uso come dose booster, cioè in soggetti (di età pari o superiore a 12 anni) che hanno ricevuto almeno la vaccinazione primaria anti-Covid-19. Il passaggio successivo per la campagna vaccinale in Italia è l’autorizzazione all’immissione in commercio dall’Aifa, il cui comitato tecnico-scientifico si riunirà lunedì mattina, come anticipato dal ministro Roberto Speranza a mezzo stampa: “Il 5 settembre l’Aifa si pronuncerà e credo che le prime forniture arriveranno attorno alla prima decade di settembre”. I vaccini, precisa l’Ema sono versioni adattate dei vaccini originali Comirnaty (Pfizer/BioNTech) e Spikevax (Moderna) per proteggere anche la sottovariante Omicron BA.1, oltre che dal ceppo originale di Sars-CoV-2. Infatti, la nota dell’Agenzia spiega che si tratta di vaccini adattati per rispondere meglio alle varianti circolanti di Sars-CoV-2, nello specifico alla variante Omicron/BA.1.Gli studi approvativi hanno dimostrato che possono innescare forti risposte immunitarie contro Omicron BA.1 e il ceppo Sars-CoV-2 originale in persone precedentemente vaccinate e in particolare, sono più efficaci nell’innescare risposte immunitarie contro la sottovariante BA.1 rispetto ai vaccini originali. Con effetti collaterali osservati paragonabili a quelli osservati con quelli originali: tipicamente lievi e di breve durata. I vaccini originali, Comirnaty e Spikevax, precisa l’Agenzia europea, sono ancora efficaci nel prevenire malattie gravi, ospedalizzazioni e decessi associati al Covid-19 e continueranno a essere utilizzati nelle campagne di vaccinazione nell’UE, in particolare per le vaccinazioni primarie. Saranno le autorità nazionali degli Stati membri dell’UE a determinare chi dovrà ricevere quali vaccini e quando, tenendo conto di fattori quali i tassi di infezione e ospedalizzazione, il rischio per le popolazioni vulnerabili, la copertura vaccinale e la disponibilità di vaccini.I vaccini adattati funzionano allo stesso modo dei vaccini originali. Ogni vaccino contiene molecole di mRNA per produrre le proteine​​spike del SARS-CoV-2 originale e della sottovariante Omicron BA.1. La proteina spike è la proteina di superficie del virus che utilizza per entrare nelle cellule del corpo e può differire tra le varianti del virus. Adattando i vaccini, si amplia la protezione contro le diverse varianti.Disporre di un’ampia gamma di vaccini adattati destinati a diverse varianti di SARS-CoV-2, sottolinea l’Ema offre agli Stati membri una pluralità di opzioni per pianificare le loro strategie di vaccinazione e “questo è un elemento chiave nella strategia generale per combattere la pandemia in quanto non è possibile prevedere come si evolverà il virus in futuro e quali varianti circoleranno questo inverno”. Ema fa sapere che altri vaccini adattati che incorporano varianti diverse, come le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 (appena approvati negli Usa dall’Fda), sono attualmente in fase di revisione da parte dell’Ema o saranno presentati a breve e, se autorizzati, estenderanno ulteriormente l’arsenale di vaccini disponibili. “Fatta salva la valutazione scientifica dell’Ema – ha detto la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides – nelle prossime settimane ci aspettiamo anche un parere sui vaccini adattati Omicron BA.4 e BA.5 come parte del nostro ampio approccio al portafoglio di vaccini che ha caratterizzato il nostro lavoro sin dall’inizio”. (SZ) Fonte Farmacista33

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Antivirali Covid, 100mila pazienti trattati a casa. Il report Aifa

Posted by fidest press agency su sabato, 3 settembre 2022

Sono stati finora 118.081 i pazienti con Covid-19 che hanno ricevuto un trattamento antivirale precoce in Italia (+5,7% rispetto all’ultimo monitoraggio di 14 giorni fa). Di questi, 100.000 sono stati trattati a domicilio con Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir, di Pfizer) o molnupiravir (Lagevrio di Merck/Msd) Lagevrio, mentre 18.000 con remdesivir (Veklury), somministrabile in ambulatorio. E’ quanto emerge dal 17/mo report dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sugli antivirali contro il Covid-19, indicati per pazienti non ospedalizzati ma con rischio di sviluppare forme gravi di malattia. Se si considerano le prescrizioni in rapporto ai positivi, si osserva che per Paxlovid nell’ultima settimana monitorata risultano 491 richieste farmaco su un totale di 167.018 positivi a Covid, con una prevalenza dello 0,29%. Per molnupiravir invece la prevalenza è dello 0,36% (608 richieste farmaco su 167.018 positivi). I trattamenti avviati con Paxlovid, autorizzato in Italia da fine aprile 2022, sono stati 56.414, la regione con il maggior numero di trattamenti è il Lazio (6.558) seguita dalla Lombardia (6.505). Dal 17 al 23 agosto, le richieste sono aumentate dell’8,1% rispetto al report di due settimane prima. Un aumento trainato dalle terapie acquistate attraverso la distribuzione per conto (Dpc), ovvero prescritte dal medico di base e ritirate dal paziente in farmacia sotto casa: in 14 giorni, sono aumentate del 12,4%, per un totale di 29.973. Mentre le prescrizioni di Paxlovid in strutture ospedaliere, finora sono state 26.518, con una crescita del 3,7% in 2 settimane.I trattamenti avviati con molnupiravir, autorizzato in Italia a fine dicembre 2021, sono stati finora 43.657 e il Lazio è la regione che ne conta finora di più (5.588), seguita da Puglia (4.223). Dal 17 al 23 agosto 2022, rispetto alle 2 settimane precedenti, le richieste sono aumentate del 2,9%. Infine, i trattamenti per forme precoci di malattia avviati con remdesivir (Veklury), somministrabile in ambulatorio e non a domicilio, finora sono stati 18.010, con una crescita del 5,3% nelle ultime due settimane (mentre i trattamenti con questo farmaco in pazienti già ospedalizzati e gravi sono stati 99.717). (fonte Doctor-news)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Scuola: Prevenzione covid, prime linee guida

Posted by fidest press agency su mercoledì, 17 agosto 2022

Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha rilasciato una dichiarazione all’agenzia Italia stampa circa le prime linee guida, tra regioni e stato, sull’apertura degli istituti a settembre, sulla prevenzione covid. Il sindacalista autonomo ha affermato che “sì, sono arrivate queste prime linee guida e ribadiscono la necessità di utilizzare l’aerazione manuale, perché purtroppo le classi sono sprovviste di ventilazione. Ma sottolineano il fatto che c’è l’esigenza di dare più risorse e più organici alle scuole: non è possibile pensare in questo momento di aprire le scuole a settembre con gli attuali organici”, ha concluso Pacifico.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Covid: frena la discesa dei casi con i ricoveri stabili

Posted by fidest press agency su sabato, 13 agosto 2022

La curva dei casi di Covid-19 frena la sua discesa in Italia e il rallentamento riguarda la maggior parte delle province, probabilmente legato ai maggiori contatti tra le persone in occasione delle vacanze. Stabili anche i ricoveri in area medica e nelle terapie intensive nella settimana dal 26 luglio al 2 agosto negli ospedali della rete sentinella della Fiaso, dopo la diminuzione del -2% registrata la scorsa settimana. Resta bassa la percentuale di occupazione delle rianimazioni: 4,4% del totale dei pazienti Covid. Sul fronte delle cure, intanto, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera all’utilizzo dell’anticorpo monoclonale Evusheld (tixagevimab e cilgavimab) nel trattamento precoce di soggetti con infezione da SARS-CoV-2 a rischio di una forma grave di COVID-19. Finora il medicinale era disponibile solo per la profilassi pre-esposizione in soggetti ad alto rischio. Con questo ampliamento, l’Aifa rende disponibile «un’opzione terapeutica per via intramuscolare per i soggetti nei quali la prescrizione dei farmaci antivirali e degli anticorpi monoclonali autorizzati è considerata inappropriata dal punto di vista clinico e/o epidemiologico, in relazione alla circolazione delle varianti virali», si legge in una nota dell’agenzia. La decisione anticipa la valutazione dell’Agenzia europea del farmaco Ema, che sarà completata a settembre 2022. Sul fronte delle cure, da un maxi-studio multicentrico israeliano pubblicato su ‘Jama Network Open’ e condotto su 29.611 operatori sanitari, è emerso che la quarta dose di vaccino protegge di più dal covid. Il lavoro scientifico ha valutato l’impatto del secondo booster di Pfizer/BioNTech sul tasso di infezioni ‘breakthrough’ (cioè in persone vaccinate) in epoca Omicron. È emerso che la percentuale di infezioni breakthrough è stata del 6,9% fra le persone vaccinate con 4 dosi, mentre è risultata più alta – cioè del 19,8% – nei vaccinati con 3 dosi. Questi dati, concludono gli autori, suggeriscono che una quarta dose di vaccino è stata efficace nel prevenire contagi Covid negli operatori sanitari, contribuendo a mantenere le funzioni del sistema sanitario durante la pandemia, durante l’ondata Omicron. Secondo i dati Fiso, circa il 95% dei ricoverati vaccinati nelle intensive e il 77% in reparti ordinari sono immunizzati da oltre sei mesi e l’età media dei pazienti vaccinati in area medica è di 76 anni e scende a 66 nelle rianimazioni. «C’è quindi un chiaro ritardo di tale fascia della popolazione nel sottoporsi alla quarta dose, che espone i soggetti fragili e gli over 60 alle conseguenze più gravi della malattia da Covid», osserva la Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Nei reparti ordinari ci sono stati 21 nuovi ingressi. Si tratta di pazienti «con Covid», il cui ricovero è stato determinato da altre patologie ma che sono risultati positivi al tampone. L’incidenza di questi pazienti con COVID è salita questa settimana del +7,5% nei ricoveri ordinari e complessivamente questa categoria rappresenta il 58% del totale dei pazienti Covid presenti negli ospedali oggetto della rilevazione.Non solo danni economici e problemi di salute a lungo termine per chi ha avuto Covid-19. La pandemia rischia di lasciarci in eredità anche una società più violenta, caratterizzata da una maggiore aggressività individuale. «Stiamo approfondendo con una ricerca ad hoc il fenomeno. E i primi dati indicano che senza dubbio nel post Covid nella società si osserva una maggiore violenza». Lo anticipa all’Adnkronos Salute Armando Piccinni, direttore dell’Osservatorio sulla salute mentale in Italia e presidente della Fondazione Brf per la ricerca in psichiatria e neuroscienze, in base ai primi risultati di uno studio in corso sul Long Covid, messo a punto dalla Fondazione. «I primi dati indicano che l’aggressività fuori casa e all’interno della famiglia cresce notevolmente. Nella nostra ricerca stiamo cercando di evidenziare quali sono gli elementi che permangono maggiormente nei pazienti dopo il Covid. E abbiamo scoperto che nervosismo, aggressività, irritabilità sono tra gli items più evidenziati nel post infezione, sono alla ‘vetta’ dei disturbi post Covid. Un elemento individuale che si ripercuote nel sociale», dice Piccinni. «L’assistenza per la salute mentale deve essere una rete a cui debbono collaborare tutti, costituita da: assistenti sociali, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, farmacisti. Ma anche figure sociali di riferimento non legate all’assistenza socio-sanitaria, come ad esempio i parroci che hanno spesso una chiara idea della situazione del quartiere in cui operano e che possono segnalare e sostenere. Ben vengano, in quest’ottica, accordi istituzionalmente regolati con i diversi operatori socio-sanitari del territorio», conclude Piccinni. (fonte Doctor33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Scuola: Organico Covid e più aule, ora lo chiedono pure le Regioni

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 agosto 2022

A circa 30 giorni dal rientro a scuola arrivano le prime indicazioni operative dalla Conferenza delle Regioni: tra le disposizioni ritenute centrali per combattere la pandemia, si indicano risorse umane aggiuntive e la creazione di spazi didattici ulteriori rispetto agli attuali. “È che quello che Anief sostiene da tempo – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico: nel Decreto Aiuti bis serve la proroga dell’organico Covid e la realizzazione di nuove classi per riaprire le scuole a settembre. Sono disposizioni che occorre necessariamente attuare alla ripresa dei lavori delle Camere, perché il Governo dimissionario a guida Mario Draghi ha tutte le ragioni per farlo, perché ha la licenza di mettere mano agli ‘affari correnti’, evitando in questo modo di ritrovarci un altro anno scolastico in condizioni di estremo disagio e con le lezioni in presenza fortemente a rischio”La conferenza Stato-Regioni ha inviato il documento alle scuole per presentare le possibili misure di mitigazione e contenimento della circolazione virale adottabili nell’anno scolastico 2022-2023 fornendo elementi utili di preparedness e readiness. Le Regioni raccomandano l’areazione frequente degli ambienti in assenza di un piano di revisione del rapporto alunni docenti per classe come denunciato dal sindacato.Nel documento si chiede espressamente di fornire alle scuole risorse umane aggiuntive per garantire gli interventi previsti fermo restando che “allo stato attuale delle conoscenze e della situazione epidemiologica si prevedono quindi misure standard di prevenzione da garantire per l’inizio dell’anno scolastico e possibili ulteriori interventi da modulare progressivamente in base alla valutazione del rischio, prevedendo un’adeguata preparazione degli istituti scolastici che renda possibile un’attivazione rapida delle misure al bisogno. Si riportano in calce, in tabella 1, le misure non farmacologiche di prevenzione”.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Covid, durata della contagiosità: le ipotesi da nuovi studi scientifici

Posted by fidest press agency su domenica, 7 agosto 2022

Per quanto tempo le persone positive a Covid sono contagiose? È la domanda tornata alla ribalta negli ultimi giorni in Italia dove ci si interroga e si discute dell’opportunità di ridurre l’isolamento per i positivi. Gli studi scientifici al riguardo stanno crescendo e non sembrano in linea con le speranze dei molti che vorrebbero l’alleggerimento delle regole. Secondo le ultime evidenze, pubblicate su ‘Nature’, una serie di studi “confermano che molte persone con Covid rimangono infettive anche nella seconda settimana dopo i primi sintomi”. Una ricerca Usa, messa a disposizione in via preliminare sul server ‘medRxiv’, non ancora dunque sottoposta a revisione paritaria, si concentra su Omicron e suggerisce che un quarto delle persone che hanno contratto questa variante “potrebbero essere ancora contagiose dopo 8 giorni”.Le persone, è la riflessione degli esperti, possono perciò continuare a trasmettere il virus per più tempo rispetto a quanto indicato per esempio negli States dai Cdc, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, che fra i primi a dicembre scorso hanno dimezzato il tempo di isolamento raccomandato a 5 giorni, affermando che la maggior parte della trasmissione di Sars-CoV-2 si verifica da uno a 2 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi e da 2 a 3 giorni dopo. Molti scienziati continuano a contestare quella scelta: a loro avviso le riduzioni della durata del periodo di isolamento, ora comuni in giro per il mondo, sono guidate “dalla politica piuttosto che da nuovi dati rassicuranti”, si legge.I fatti su quanto tempo le persone sono infettive “non sono cambiati”, afferma Amy Barczak, specialista in malattie infettive del Massachusetts General Hospital di Boston. È sua la ricerca che ha valutato la durata della contagiosità dei positivi alla variante Omicron di Sars-CoV-2. “Non ci sono dati per supportare 5 giorni o qualcosa di inferiore a 10 giorni” di isolamento, osserva. A chi vuole sapere quanti giorni esattamente vanno considerati, gli esperti replicano che la risposta è complicata. “Se una persona sia contagiosa o meno, in realtà dipende da un gioco di numeri, è una probabilità”, afferma Benjamin Meyer, virologo dell’Università di Ginevra in Svizzera. I fattori sono tanti e mutevoli.”Ci sono ancora cose di cui non siamo perfettamente sicuri, ma il messaggio molto conciso sarebbe che, se sei positivo all’antigene, non dovresti uscire e interagire da vicino con persone che non vuoi siano infettate”, riassume Emily Bruce, microbiologa e genetista molecolare dell’Università del Vermont a Burlington. Per Bruce è importante ricordare che, sebbene possano esserci sintomi persistenti, questi non indicano una continua contagiosità. “E penso che sia perché molti dei sintomi sono causati dal sistema immunitario e non direttamente dal virus stesso”. I ricercatori con accesso a un laboratorio di livello 3 di biosicurezza, come Barczak, possono eseguire esperimenti per verificare se il coronavirus Sars-CoV-2 vivo può essere coltivato da campioni prelevati da pazienti per diversi giorni consecutivi. Eì molto insolito che il contagio si prolunghi dopo 10 giorni”.Altri studi utilizzano i livelli di Rna virale misurati dai test Pcr per dedurre se qualcuno è infettivo. Un progetto condotto dal Crick Institute e dall’University College Hospital, a Londra, può attingere ai dati di tamponi effettuati su più di 700 partecipanti, ottenuti dal momento in cui si sono sviluppati i sintomi. Uno studio basato su questi dati suggerisce che un numero significativo di persone mantiene una carica virale sufficientemente alta da innescare un’infezione anche “nei giorni da 7 a 10”, indipendentemente dal tipo di variante o dal numero di dosi di vaccino ricevute. Lo studio è approdato su ‘medRxiv’ il 10 luglio. Yonatan Grad, infettivologo della Harvard Th Chan School of Public Health di Boston, Massachusetts, che ha lavorato su studi simili sull’infettività basati sulla Pcr, concorda sul fatto che 10 giorni siano una regola pratica utile per quando non si dovrebbe più essere contagiosi. Ma avverte che un piccolo numero di persone potrebbe ancora esserlo oltre quella soglia. Alcuni di questi casi negli Stati Uniti sono stati collegati all’antivirale Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir), evidenzia: “C’è un fenomeno di ‘rimbalzo’ che fa sì che le persone vedano i loro sintomi risolversi e potrebbero anche risultare negative a un test rapido, ma poi pochi giorni dopo i sintomi e il virus si ripresentano”. Barczak afferma che questa è una delle domande chiave che i ricercatori stanno ora studiando. “Gli antivirali cambiano la dinamica dei sintomi, cambiano la dinamica della risposta immunitaria e cambiano la dinamica con cui si rilascia” virus, dice. “Penso che questo sia davvero importante, perché le persone sono fuori nel mondo pensando di non essere contagiose dopo 10 giorni. Ma se hanno un ‘rimbalzo Paxlovid’, potrebbero esserlo”. (fonte Farmacista33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Covid, agosto senza restrizioni ma resta incognita Centaurus

Posted by fidest press agency su domenica, 7 agosto 2022

Ha inizio il primo agosto senza restrizioni da quando è piombata la pandemia da Covid-19 nel nostro Paese, ma gli esperti invitano alla cautela. La sottovariante BA.2.75, ribattezzata dai social Centaurus, ha fatto il suo ingresso in Italia con il primo caso registrato. Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento, «non sappiamo ancora come si comporterà la cosiddetta Centaurus. Questa sottovariante si è diffusa velocemente in India, ma lì non avevano avuto tre ondate causate da Omicron, come noi in Italia. Per ora bisogna osservare senza fare previsioni». «Perché una variante si sostituisca a quella precedente – spiega – deve necessariamente avere un vantaggio. In senso assoluto non è detto che le nuove sottovarianti di Omicron siano più contagiose delle precedenti. Il vantaggio, nel caso della BA5, per esempio era dato da una maggiore capacità di infettare persone già immunizzati dalle precedenti varianti. Per Centaurus dobbiamo attendere per saperne di più». I dati testimoniano di un calo di casi, ricoveri e intensive: i nuovi contagiati sono 36.966, in calo rispetto al giorno prima, come anche le vittime, 83 contro le 121 delle 24 ore precedenti. Dopo una fase di oscillazione, la curva dei ricoveri a livello nazionale ha superato il picco e ha iniziato una fase di discesa sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive. A livello regionale fanno eccezione Marche e Sardegna; crescita più debole in Abruzzo e Lombardia. E’ quanto indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). La campagna vaccinale d’autunno, intanto, è in preparazione, con la possibilità della somministrazione in un’unica seduta di anti Covid e antinfluenzale, mentre proseguono le quarte dosi per gli over 60. E si attendono i vaccini aggiornati. «I vaccini attuali non riescono a prevenire i contagi. Proteggono solo per 2-3 mesi, poi il livello degli anticorpi si abbassa, sono necessari vaccini nuovi ma non ci sono più i finanziamenti”, spiega in un’intervista a ‘La Repubblica’, Rino Rappuoli, responsabile scientifico della multinaziona» e farmaceutica Gsk che qualche giorno fa ha partecipato all’incontro con AshishJha, coordinatore della risposta al Covid per gli Stati Uniti. Secondo Rappuoli sono necessari «Vaccini completamente nuovi, capaci di proteggerci non solo dalle varianti di Sars-Cov2, ma anche da tutti gli altri Coronavirus. Ma esiste un problema, quello dei fondi. «Non c’è più lo sforzo di due anni fa – segnala l’esperto – esistono due o tre trial nel mondo per i vaccini mucosali, niente a che vedere con la mobilitazione del 2020».(fonte Doctor33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Covid, tampone negativo in presenza di sintomi

Posted by fidest press agency su sabato, 30 luglio 2022

È difficile stimare quanti casi riguardi, e quali persone siano più a rischio, soprattutto perché sempre meno ci si sottopone ai test ufficiali. Così come difficile è capirne la causa. L’ipotesi più supportata “è legata al comportamento del nostro sistema immunitario: si pensa che i sintomi precedano il risultato positivo ai test perché oggi il sistema immunitario si attiva molto più velocemente contro il virus. All’inizio della pandemia, infatti, i contagi avvenivano tra persone che non avevano mai preso prima Sars-CoV-2 e che non erano vaccinate, e il virus poteva agire indisturbato per diversi giorni prima che l’infezione fosse tale da essere rilevata dal sistema immunitario. Oggi, invece, con la maggior parte della popolazione vaccinata o già esposta al virus, la reazione immunitaria più rapida e può portare a casi in cui si hanno sintomi, ma non si risulta positivi, perché la carica virale non è ancora sufficiente rispetto alla sensibilità del test”.Un’altra ipotesi riguarda la diversa dinamica con cui le più recenti varianti circolano nell’organismo. Alcuni studi, infatti, hanno rilevato, con le nuove varianti, un minore accumulo delle particelle virali nelle cellule del naso, rendendo più probabili i falsi negativi. Una terza possibilità è che sia il riflesso del maggior ricorso ai tamponi fai-da-te, molte persone non raccolgono con cura il materiale biologico, determinando più falsi negativi. Per ora non serve preoccuparsi, ma può essere utile prendere qualche precauzione. “Un test negativo in presenza di sintomi non dovrebbe essere un lasciapassare per uscire”, conferma Emily Martin, epidemiologa dell’Università del Michigan. E questo vale in presenza di tutti i tipi di virus. (fonte Farmacista33)

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »