A cura di Giorgio Broggi, Quantitative Analyst di Moneyfarm. Oggi il panico bancario sembra essere quantomeno parzialmente diminuito, con Deutsche Bank in positivo dopo l’apertura dei mercati, seppur non abbia ancora recuperato dopo la caduta di venerdì. La tensione e il nervosismo rimangono alti anche se i fondamentali, a nostro parere, sono abbastanza solidi da reggere le tensioni per il momento. Ci aspettiamo una settimana altamente volatile, dopo un periodo intenso per il sistema bancario globale e le banche centrali. Occorre sottolineare, però, come il sistema bancario europeo e statunitense oggi sia più solido che in passato e che, a differenza del 2008, al momento non vi sono titoli tossici in grado di scatenare conseguenze negative a cascata. Il grafico seguente paragona il tier 1 ratio di oggi a quello della Grande Crisi finanziaria, dove con tier 1 ratio si intende l’indicatore che valuta il grado di capitalizzazione di una banca in rapporto agli assets (pesati per il rischio) e il rischio che grava sulla banca stessa. Dal grafico risulta evidente, per prima cosa, che le banche dei Paesi Sviluppati sono certamente più robuste rispetto al 2008. Inoltre, le banche europee sono certamente più solide delle contropartiamericane. Crediamo che questi numeri, già molto robusti, verranno ulteriormente rafforzati con questa crisi. Sul fronte USA, si nota come le riserve delle banche americane risultino ben superiori ai livelli pre-2008, soprattutto per quanto concerne i grandi istituti di credito, che presentano una situazione ancora relativamente solida, nonostante la volatilità del 2022. Le banche di dimensioni medio-piccole, invece, pur essendo più esposte al rischio, non rappresentano una così grave minaccia per il sistema bancario e l’economia globale. Tutto ciò ci porta a concludere che, se da una parte il sistema bancario, anche grazie all’azione perentoria delle banche centrali, rimane sufficientemente resiliente, dall’altro gli effetti di questa crisi si ripercuoteranno anche sull’economia reale. Prevediamo quindi un rallentamento dell’attività economica: più le banche assumeranno posizioni conservatrici, più ci aspettiamo che le condizioni del credito si inaspriranno, provocando verosimilmente effetti di medio termine anche su famiglie e imprese, dal momento che è aumentata anche la probabilità di una recessione nei prossimi 12 mesi. D’altro canto, la probabile stretta sul credito e il rallentamento delle economie avranno quantomeno un impatto positivo sull’inflazione.È importante sottolineare che le implicazioni della crisi bancaria sul percorso di rialzo dei tassi non sono certe, con la Bce che ha ribadito l’importanza di non confondere stabilità finanziaria e stabilità dei prezzi. La Banca Centrale Europea ritiene infatti che i suoi strumenti di bilancio siano in grado di gestire la stabilità finanziaria dell’Eurozona, lasciando che i tassi di interesse si occupino dell’inflazione. La Fed, da parte sua, ha alzato i tassi, anche se in modo meno incisivo, dando peso alle turbolenze del settore bancario, ma mantenendo come obiettivo primario la lotta all’inflazione. La nostra diversificazione si rivela efficace, con le posizioni in obbligazioni sovrane che hanno registrato buone performance compensando alcune delle componenti più rischiose dei portafogli. (abstract by http://www.moneyfarm.com)
Posts Tagged ‘credit’
SVB, Credit Suisse e ora Deutsche Bank: è l’inizio di una crisi del sistema bancario?
Posted by fidest press agency su martedì, 28 marzo 2023
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Credit Outlook 2023: inflazione, tassi e mercato energetico
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 febbraio 2023
Inflazione, andamento dei tassi e prezzi dell’energia impattano negativamente sull’evoluzione del profilo di rischio delle imprese non finanziarie italiane, in continuità con quanto osservato dall’inizio del conflitto in Ucraina e in controtendenza rispetto ai segnali di ripresa visti nella seconda parte del 2021. L’instabilità della situazione macroeconomica e geopolitica, infatti, si riflette anche sullo scenario predittivo base, o ottimistico, che al momento è dato come più verosimile: la probabilità di default delle aziende italiane passa dal 5,68% di dicembre 2022 al 5,80% di dicembre 2023 (+2%), rimanendo significativamente al di sopra del 4,45% di fine 2019. A dirlo è Cerved Rating Agency, l’agenzia di rating italiana specializzata nella valutazione del merito di credito di imprese e nella misurazione delle performance ESG, che nel suo recente Credit Outlook 2023 ha aggiornato le stime analizzando, come di consueto, un portafoglio di oltre 18.000 aziende rappresentativo dell’economia italiana. In uno scenario avverso, con un sensibile peggioramento della congiuntura economica e un nuovo rialzo dei prezzi energetici (che invece al momento sono in calo, così come l’inflazione) e dei tassi di interesse, la probabilità di default salirebbe addirittura al 7,23%, ma attualmente questa ipotesi non è la più quotata. Nel complesso, però, il sistema economico è sano. Il Credit Outlook individua, infatti, una quota di 1.087 imprese con struttura economica finanziaria abbastanza solida da poter emettere nel 2023 ben 13,1 miliardi di euro di minibond, di cui più della metà “green”: 6,7 miliardi, grazie a 537 possibili emittenti nei settori maggiormente esposti alla transizione ecologica ed energetica. “I dati non correggono ancora l’incremento di rischio che si è verificato durante e dopo il Covid – conferma Fabrizio Negri, Amministratore Delegato di Cerved Rating Agency – anche se la situazione va migliorando rispetto a qualche mese fa: la previsione attuale di 5,8% di rischio percepito (PD) a dicembre 2023 è infatti inferiore al 5,91% a giugno 2023 calcolato a metà dello scorso anno. In termini di dimensione aziendale, le probabilità di default più elevate riguardano le PMI, con stime che arriverebbero al 6,03%, ma a differenza degli anni precedenti l’aumento del rischio interesserebbe anche le grandi aziende, che passerebbero dal 2,9% di fine 2022 al 3,25% di fine 2023. Quanto alla distribuzione sul territorio, il rischio percepito varia molto per area geografica, con previsioni più confortanti al Nord: il dato medio di PD per i prossimi 12 mesi nel Nord-Ovest si ferma al 5,5%, addirittura al 4,8% nel Nord-Est, mentre al Centro arriva fino al 7,08%, al Sud al 7,03% e nelle Isole al 7,6%.Sempre all’interno del Credit Outlook 2023, Cerved Rating Agency ha stimato per il 2023 un mercato potenziale di minibond pari a 13,1 miliardi di euro, per oltre 1000 (1087) possibili imprese emittenti. Miliardi che potrebbero scendere a 11,7 in caso di scenario negativo (indebolimento della congiuntura economica e persistenza di pressioni inflattive trainate dai prezzi energetici e da una politica monetaria sempre più restrittiva), ma che in ogni caso dimostrano la buona solidità della struttura economica finanziaria delle imprese target. Un posto di tutto riguardo occupano poi i mini green bond, che raggiungerebbero i 6,7 miliardi di euro con 537 potenziali imprese emittenti, appartenenti a settori maggiormente esposti alla transizione ecologica ed energetica: costruzioni, automotive, attività manifatturiere, fornitura di energia elettrica, gas e acqua, gestione dei rifiuti, trasporto e magazzinaggio, servizi di informazione e comunicazione, attività immobiliari, agricoltura, siderurgia, chimica, plastica e gomma, produzione di macchinari.
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Cerved Credit Management si aggiudica la gara avviata da REV Gestione Crediti S.p.a.
Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2022
Cerved Credit Management (CCM) si è aggiudicato la gara, avviata a marzo, con cui è stata messa in vendita la piattaforma operativa di REV Gestione Crediti – la società, partecipata al 100% dal Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) istituito presso Bankitalia, nata nel 2015 per trovare una collocazione ai crediti delle quattro banche del Centro Italia poste in risoluzione (Popolare Etruria, Banca Marche, Cassa di Chieti e CariFerrara) – e riceverà l’incarico di gestione degli 8,3 miliardi di crediti NPL residui (dagli iniziali 10) e di prestazione di servizi accessori. “Siamo molto soddisfatti del risultato, perché si tratta di una delle maggiori operazioni in termini di volumi degli ultimi tre anni – commenta Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved Group –. Avere ottenuto l’incarico dimostra concretamente al mercato il pieno rilancio di Cerved Credit Management e conferma la centralità di questa divisione nella strategia complessiva del Gruppo. Dal 2017 siamo tra i 4 servicer di REV per una porzione importante del portafoglio e durante questo periodo crediamo di avere operato con prestazioni caratterizzate da performance, trasparenza e spirito di partnership. Abbiamo fortemente creduto in questa operazione e REV ha visto in noi solidità e affidabilità, nonché il know how e la struttura necessari per portare a termine in modo efficace e accurato la gestione del portafoglio residuo e successivamente garantire prospettive di lavoro di medio-lungo periodo alle persone di REV che ora entrano a far parte della nostra squadra”. “C’è grande soddisfazione per questa operazione – afferma Maria Teresa Bianchi, Presidente di Rev Gestione Crediti – dimostra l’apprezzamento del mercato per il buon lavoro svolto in questi anni dalla società ed il valore del suo capitale umano”. Con questa operazione Cerved Credit Management supera i 44 miliardi di euro di crediti deteriorati in gestione e si conferma come operatore leader di mercato con un approccio multispecialistico che spazia su tutto il ciclo di vita del credito e nelle diverse asset class. Nella procedura di gara e nella negoziazione e finalizzazione dei contratti, il Gruppo Cerved è stato assistito dallo studio Gattai, Minoli, Partners, mentre REV è stata assistita dallo Studio Legance – Avvocati Associati e da PWC nella qualità di advisor industriale.
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Halo Labs Announces Unexpected Surge in Sales Enters into Commitment Letter for CDN$10 Million Unsecured Credit Line
Posted by fidest press agency su domenica, 24 gennaio 2021
Toronto, Ontario Halo Labs Inc. (“Halo” or the “Company”) (NEO: HALO, OTCQX: AGEEF, Germany: A9KN) today announces that unexpected surge in sales and the Company has entered into a commitment letter (the “Commitment Letter”) to obtain up to CDN$10 million in unsecured, non-dilutive and non-convertible credit from an arm’s length lender.”January has started off with a bang as a result of unanticipated increased sales of finished goods to dispensary clients. We need capital for raw material, packaging supplies, inventory restocking and general working capital purposes,” stated Kiran Sidhu, Chief Executive Officer of the Company.The financing is comprised of an unsecured non-revolving line of credit for up to CDN$10 million (the “Credit Facility”). The Company will be permitted to draw from the Credit Facility for a period of 12 months from the date of closing. Individual draws under the Credit Facility will bear interest at a rate of 9% per annum and have a maturity date of 18 months from the date of drawdown.
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Osservatorio NPE realizzato da CRIBIS Credit Management
Posted by fidest press agency su venerdì, 18 dicembre 2020
E’ la prima edizione della società del Gruppo CRIF specializzata nella gestione in outsourcing dei processi di collection e di NPL management, con l’obiettivo di fornire una visione complessiva e costantemente aggiornata del mercato rispetto al rischio di credito e alla dinamica delle procedure giudiziali.L’analisi dei tassi di default nel periodo compreso tra giugno 2016 e giugno 2020 mostra un andamento decrescente, in misura contenuta per le persone fisiche, più marcato per le persone giuridiche e ancora più pronunciato per le società di capitali. In particolare, nell’ultima rilevazione le persone giuridiche presentano un tasso di default compreso tra 2,5% e 3,5%, mentre per le persone fisiche questo è inferiore al 2%, seppur in crescita sotto la pressione dello shock economico causato dalla pandemia.Considerando l’andamento degli stock di mercato degli NPE tra dicembre 2015 e giugno 2020, si evidenzia un trend decrescente delle posizioni deteriorate, che passa da circa 300 miliardi di € a poco più di 110 miliardi di €, con una riduzione più consistente tra il 2017 e il 2018.Infine, la suddivisione in base alla tipologia di soggetti non finanziari mostra che il 77% dei crediti deteriorati presenti sul mercato a giugno 2020 è imputabile alle Società non Finanziarie (cioè società di capitali, società di persone e società semplici o di fatto con più di 5 addetti), con uno stock in netta contrazione rispetto a dicembre 2015, dovuto principalmente alla riduzione delle sofferenze. Alle Famiglie produttrici (che comprendono imprese individuali e società semplici) è invece imputabile l’8% dello stock di crediti deteriorati rilevato a giugno 2020, mentre alle Famiglie consumatrici è riferibile il rimanente 15% dello stock.
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Osservatorio CRIF-Mister Credit sulle frodi creditizie tramite furti d’identità
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 luglio 2020
Lo studio evidenzia che nel 2019 in Italia i casi rilevati siano stati oltre 32.300 per un danno stimato che supera i 150 milioni di Euro. Rispetto all’anno precedente il numero di frodi risulta in ulteriore crescita del +19,7% ma al contempo è diminuito l’importo medio (-5,9%), attestatosi a circa 4.650 Euro, a dimostrazione che le organizzazioni criminali ormai non disdegnano nemmeno le operazioni fraudolente su beni di importo più contenuto. Ma la costante crescita di questo fenomeno criminale non sembra arrestarsi tanto che le elaborazioni relative ai primi 4 mesi del 2020 mostrano un ulteriore incremento nei primi 2 mesi dell’anno (+5%) prima che il lockdown disposto dal Governo attenuasse la dinamica nel successivo bimestre (-12,8%), in virtù della drastica riduzione degli spostamenti delle persone e la temporanea chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali.Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, ecc), che rappresentano la metà del totale e presentano un importo del ticket medio pari a 5.500 Euro.Infine l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit mostra che, ancora una volta, la maggioranza delle vittime sono uomini (61,2% dei casi). Relativamente alla distribuzione per fascia di età, quella in cui si si rileva il maggior numero di casi è quella degli under 30 anni, con il 23,8% del totale. Seguono la classe compresa tra i 41 e 50 anni, con il 23%, e quella tra 31 e 40 anni, con il 21,2%.
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New Day Founder Joins UK Fintech Curve to Lead its New Credit Business
Posted by fidest press agency su martedì, 17 dicembre 2019
Curve, the Over-The-Top banking platform that consolidates multiple cards and accounts into one smart card and app, has appointed Paul Harrald, a founding member of SAV Credit, now New Day, to lead the company’s new Curve Credit Business. Paul joins from Chinese Venture Capital firm CreditEase where he ran UK and European private equity investments and where he first developed a keen interest in Curve. Paul takes up his new role as part of a distinguished career that includes being CIO and Director of Analytics at SAV Credit, now the £1bn alternative credit business New Day, occupying a seat on RBS retail banking boards as well as working as a credit and risk advisor at Google. He was also one of the youngest academics to achieve tenure at Manchester University and has been a visiting Professor in Computer Science at UCL.Curve Credit will allow Curve customers to pay off their credit card debt and to split transactions into instalments, flexibly and simply managed within Curve’s app. Curve’s unique position as an OTT banking platform with read/write access enables customers to make smart decisions based on their spending and credit habits across all their financial products, regardless of where they pay and to whom. Curve Credit will be an alternative to revolving credit and will feature the ability to make full, ad hoc, partial, and regular repayments from a variety of sources. Customers will have complete visibility of payment schedules and amounts outstanding. Although Curve Credit is still in its very early stages, Harrald has big plans for the new product and is preparing to apply for FCA approval.
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AM Best Affirms Credit Ratings of Arab Reinsurance Company S.A.L.
Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019
AM Best has affirmed the Financial Strength Rating of B+ (Good) and the Long-Term Issuer Credit Rating of “bbb-” of Arab Reinsurance Company S.A.L. (Arab Re) (Lebanon). The outlooks of these Credit Ratings (ratings) remain negative.The ratings reflect Arab Re’s balance sheet strength, which AM Best categorises as very strong, as well as its marginal operating performance, neutral business profile and appropriate enterprise risk management. The negative outlooks reflect ongoing pressure on the business profile assessment, stemming from AM Best’s concerns over Arab Re’s ability to navigate the challenging underwriting conditions prevailing in its core markets. In addition, the increased social, political and economic instability in Lebanon, where the company is domiciled and writes approximately 10% of its business, have heightened the pressure on the ratings.Arab Re’s balance sheet strength is underpinned by its risk-adjusted capitalisation, which is maintained at the strongest level, as measured by Best’s Capital Adequacy Ratio (BCAR), reflective of low underwriting leverage. The company’s shareholder equity reached USD 104.6 million at year-end 2018, up 1.7% from USD 102.9 million at the end of 2017. The capital base is sufficient to absorb the elevated investment risk arising from exposure to Lebanese assets, notably Lebanon sovereign debt and cash deposits in local banks, and credit risk stemming from unrated retrocessionaires. In response to the heightened economic and political risk in Lebanon, Arab Re has decreased its exposure to domestic securities and increased its proportion of assets held outside Lebanon, notably by redirecting its cash flows to Bahrain and Oman.Arab Re has a track record of marginal operating profitability, with a five-year (2014-2018) weighted average return-on-equity of 4% and return on premium of 8.3%. Whilst operating profit remains supported by good investment returns, the company has experienced weak technical performance in recent years, with ongoing difficult underwriting conditions resulting in a five-year weighted average combined ratio of 107.2%. Net income increased marginally to USD 5.5 million in 2018, due to a slight improvement in technical results and investment income. AM Best expects the cancellation of loss making accounts to improve technical results in the longer term; however, combined ratios are likely to remain above 100% in the short to medium term. Arab Re has a niche position in its core markets in the Middle East and North Africa region, built upon its original role as a reinsurer for the Arab insurance market and longstanding relationships with cedants. Gross written premium increased by approximately 6% to USD 67.9 million in 2018. However, AM Best expects Arab Re’s business profile to remain under pressure in the short to medium term, constrained by challenging market conditions and a lack of growth opportunities in core markets.
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Crédit Agricole Group – ResearchAndMarkets.com
Posted by fidest press agency su lunedì, 2 dicembre 2019
The “Enterprise Tech Ecosystem Series: Crédit Agricole Group” report has been added to ResearchAndMarkets.com’s offering.
Crédit Agricole is a provider of banking and related financial services. It offers a range of retail and corporate banking, investment banking, and insurance solutions. Its retail banking portfolio includes savings products, accounts, debit cards, and credit cards, as well as loans for mortgages, students, vehicles, real estate, agriculture, and personal needs. Its corporate banking offering comprises business financing, term deposits, treasury management, cash management, and other services. The bank offers investment banking solutions such as asset management and merger and acquisition advisory. It has a presence across Europe, the Americas, Africa, the Middle East, and Asia. Crédit Agricole operates under various brands such as LCL Bank and Insurance, BforBank, LCL Private Banking, Amundi, CPR Asset Management, Crédit Agricole Assurances, Eurofactor, Sofinco, and Indosuez Wealth Management, among others.This report provides insight into Crédit Agricole Group’s fintech activities, including its digital transformation strategies, its innovation programs, its technology initiatives, its estimated ICT budget, and its major ICT contracts.
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IHS Markit Selected to Deliver Canada’s Federal Carbon Credit and Tracking Solution
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 luglio 2019
IHS Markit (NYSE: INFO), a world leader in critical information, analytics and solutions, today announced it will deliver the Government of Canada’s Carbon Credit and Tracking Solution. The solution will reinforce Canada’s federal measures to mitigate emissions under the Pan-Canadian Framework on Clean Growth and Climate Change, and provide tracking for the federal Output-Based Pricing System. “Canada is committed to reducing its carbon emissions across industries, while creating incentives for firms to embrace clean energy and growth,” said Kathy Benini, managing director and global head of Environmental Solutions at IHS Markit. “By leveraging our experience and knowledge in designing and delivering national and international registries, Canada will have a best-in-class solution for the federal carbon pricing backstop.”The federal Output-Based Pricing System is designed to ensure there is a price incentive for industrial emitters to reduce emissions, spur innovation, maintain competitiveness and eliminate carbon leakage. Using the infrastructure provided by IHS Markit, Canada will be able to support these objectives.IHS Markit has designed and developed greenhouse gas registries and auction infrastructure for governments in the Americas, EMEA and APAC. Its Environmental Registry is the largest global registry for carbon, water and biodiversity credits. Since its inception, the Environmental Registry has provided full tracking for the lifecycle of more than 350 million credits.
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Stable credit market as property companies’ shares reach new high
Posted by fidest press agency su venerdì, 5 luglio 2019
In the July issue of CREDI, the Main index increases from 50.3 to 50.8 indicating a slightly improved credit market. Property companies maintain a positive view of the credit market, while banks are increasingly pessimistic about the future.“This year’s second CREDI survey reflects a stable credit market, where improved access to credit and extended credit durations counteract expectations of higher credit margins. The CREDI Main index is boosted in particular by an improved perception of the current situation among banks. However, banks are increasingly pessimistic going forward as their Expectations index falls to its second-lowest point in the history of CREDI. Furthermore, the average interest rate of listed property companies increased slightly to 2.0 per cent, marking the end of the trend of decreasing interest rates that lasted for 21 quarters,” says Martin Malhotra, Project Manager at Catella.“The equity market has rebound strongly this year, with the total return of the Stockholm OMX 30 index being nearly 20 per cent. The main driver has been the U-turns of the major central banks and the expectation that we will see lower interest rates and more quantitative easing from the central banks going forward. The Swedish equity market is a reasonably good leading indicator of the CREDI Main index, and its development suggests that we will see stable credit sentiments during the coming quarters,” says Arvid Lindqvist, Head of Research at Catella.“The reduction in long-term interest rates has also been reflected in property companies’ preference shares, where the average dividend has fallen to 6.1 per cent since the turn of the year. Also, as the volume-growth of outstanding bonds continues to slow down, the bond market’s share of the listed property companies’ debt has remained at 28 per cent,” Martin Malhotra concludes.The Catella Real Estate Debt Indicator (CREDI) is attached and can also be downloaded from catella.com/en/news-and-pressreleases/research. CREDI consists of two parts: one is an index based on a survey of listed property companies and active banks, and the other a set of indices and analyses based on publicly available data.
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Global Credit Specialist CIFC Completes Initial UK Research Team Hires
Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 luglio 2019
Global credit specialist CIFC, which launched a European office in London last year, has completed the first phase of its UK research team recruitment with the appointment of its fourth analyst.Senior Analyst Rinse Terpstra has joined from Chenavari Investment Managers where he worked as a senior investment analyst focusing on CLOs. He has more than 12 years of leveraged loan and high yield credit experience in Western and Central Eastern Europe as well as Turkey.Analyst Zoltan Paller has joined from UBS where he focused on leveraged finance and direct lending opportunities in the EMEA region. Prior to UBS, he held positions in the Corporate Credit team of Morgan Stanley in Budapest and Fitch in London.
Analyst Max Elliott-Taylor has joined from Investcorp Credit Management in London where he was an associate in the credit research team investing in leveraged loans and high yield bonds for five years.Analyst Alessandro Garello Cantoni has joined from Bank of America Merrill Lynch where he worked for five years focusing on Italian and Iberian markets and later leveraged finance origination in the EMEA region.Their hires follow the recruitment last year of Managing Directors Joshua Hughes and Dan Robinson to open the London office and start building out the team.
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