L’11 gennaio 2023 sara’ il primo anniversario della scomparsa del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. Nel ricordarne la luminosa testimonianza di persona buona, mite e generosa, vorremmo una volta ancora invitare chi ne ha apprezzato l’impegno morale e civile a dare seguito ad una delle sue iniziative di pace, di solidarieta’, per i diritti umani di tutti gli esseri umani: l’impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente. Da Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli il 23 agosto 2021 espresse pubblicamente – con una conferenza stampa, un video e un tweet – la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d’America di concedere la grazia a Leonard Peltier. Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scrisse, in italiano e in inglese: “Inviero’ una lettera alle autorita’ statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell’American Indian Movement, in carcere da 45 anni. Spero che le autorita’ accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque”. “I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years. I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere”.
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In ricordo di David Sassoli e il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 gennaio 2023
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TuttiMedia dedica il progetto NewsMedia4Good a David Sassoli
Posted by fidest press agency su giovedì, 20 gennaio 2022
L’Osservatorio TuttiMedia dedica a David Sassoli il progetto NewsMedia4Good, lanciato lo scorso dicembre in Fieg all’evento Nostalgia di Futuro 2021, e al quale la Federazione degli editori ha assicurato appoggio e sostegno. Franco Siddi, presidente TuttiMedia, ricorda: “David Sassoli mi confidò che la sua era una scelta di sola andata nel mondo della politica EU, ma che sarebbe rimasto fedele al giornalismo, ai suoi valori fondamento di libertà e democrazia. Con NewsMedia4Good noi di TuttiMedia ci impegniamo in questo percorso, simbolo di una battaglia che sposa appieno le convinzioni di Sassoli, e perciò invita ad un’azione comune tutti gli attori del mondo dell’informazione per riaffermare che i media sono da sempre soggetti di democrazia, consapevolezza, promozione del sapere e soprattutto del pensiero critico”. David Sassoli, attento ai temi del digitale come negli incontri “Idee per un nuovo mondo”, auspicava una rivoluzione basata su un approccio equo che garantisse a tutti pari opportunità nel mondo digitale, ed in linea con queste convinzioni, aveva inviato un messaggio di apprezzamento per NewsMedia4Good scrivendo: “Il mondo online deve essere uno strumento di partecipazione, emancipazione e deve puntare a diminuire le disuguaglianze”. Per questo TuttiMedia ha deciso di dedicare NewsMedia4Good al suo ricordo.
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Al via la decima edizione di Scuola d’Europa, dedicata a David Sassoli
Posted by fidest press agency su lunedì, 17 gennaio 2022
Roma 18 gennaio l’inaugurazione al Liceo Mamiani con Roberto Sommella, presidente dell’associazione La Nuova Europa La Nuova Europa (www.lanuovaeuropa.it) nel 2017, è giunta alla sua X edizione e prende avvio domani, 18 gennaio, al Liceo Mamiani di Roma. Il progetto internazionale si svolge due volte l’anno e si rivolge ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni delle scuole superiori di diversa nazionalità, con una formazione non convenzionale sul processo d’integrazione europea e le principali politiche da esso coinvolte. Questa edizione vanta la collaborazione della Fondazione Antonio Megalizzi, dello Europe Direct dell’Università Roma Tre e della Rete nazionale di scuole “Laboratorio di cittadinanza” ed è realizzata con il contributo di ACRI, Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio. L’obiettivo è quello di un’educazione alla cittadinanza attiva in chiave storica, economica, geopolitica, giuridica e culturale, secondo un modello didattico integrato di lezioni frontali e laboratori: un metodo partecipativo che si propone di stimolare nei giovani l’elaborazione di una propria idea di Europa, sul piano dei contenuti e su quello dei comportamenti, e la condivisione di valori e del vivere insieme, rafforzando il senso di appartenenza a un progetto comune e la formazione di un’identità europea che prescinda dalla nazionalità di origine. In questo senso, la Scuola si ispira ai princìpi di mobilità, scambio ed esperienza del progetto Erasmus. La X edizione è dedicata allo scomparso presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, insignito del Premio “La Chiave d’Europa” 2019, a cura dell’associazione La Nuova Europa e del Comune di Ventotene. Le lezioni della Scuola sono a cura di docenti universitari ed esperti di politiche europee ed offrono agli studenti lo stato delle più recenti ricerche e riflessioni in materia d’integrazione europea. Nei laboratori di cittadinanza, invece, i ragazzi sono coordinati da tutor di poco più grandi, secondo il principio della peer-to-peer education, ed elaborano un documento con le loro proposte che verranno condivise in assemblea plenaria e poi trasferite sulla piattaforma della Conferenza sul futuro dell’Europa https://futureu.europa.eu/?locale=it. Naturale prosecuzione della Scuola d’Europa, il Ventotene Europa Festival (8-13 Maggio 2022), che giunge quest’anno alla sesta edizione. Ragazze e ragazzi provenienti da scuole internazionali europee (Varese, Berlino, Parigi, Roma) torneranno a incontrarsi e a dibattere in presenza sull’isola del Manifesto federalista, mentre nella Scuola “Altiero Spinelli” si svolgerà un’edizione speciale di Scuola d’Europa per i bambini della Primaria e della Secondaria. È fondamentale, infatti, spiegare anche ai più piccoli, con strumenti conoscitivi di facile apprendimento, le radici dell’Europa e il significato che l’isola dove risiedono ha avuto per la costruzione del progetto europeo, luogo di origine del progetto stesso con i confinati Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni e la stesura del Manifesto Per un’Europa libera e unita.
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La Comunità di Sant’Egidio si stringe attorno alla famiglia di David Sassoli
Posted by fidest press agency su martedì, 11 gennaio 2022
Lo ricorda come un uomo leale, per cui l’essenza della politica è lavorare per il bene comune e non solo per quelli della propria parte, fedele ai principi di democrazia e umanesimo di cui è portatrice la storia dell’Europa. Poco più di un mese fa, il 30 novembre scorso, aveva partecipato alla nostra Giornata internazionale contro la pena di morte, con un messaggio pieno di speranza per l’avanzamento di questa battaglia, di cui era fermamente convinto e che definiva “un dovere morale irrinunciabile”. Per l’Europa e per tutti. Scompare un caro amico che conoscevamo sin dall’inizio, dagli anni della sua formazione, cattolico, democratico, giovane e uomo del dialogo, e lungo il suo itinerario professionale e politico. Nel suo intenso impegno al Parlamento europeo – di cui è stato un presidente stimato da tutte le parti politiche – è riuscito a farsi orientare da quegli ideali di umanità e giustizia, che sono oggi più che mai indispensabili per guidare le istituzioni, per una Unione capace di incarnare un progetto di democrazia umanista, proprio a partire dal rispetto dei diritti umani e della protezione dei più fragili. Significativa, a questo riguardo, la sua adesione all’appello “Senza anziani non c’è futuro” contro “una sanità selettiva” e a favore della domiciliarità delle cure, lanciato da Sant’Egidio all’inizio della pandemia da Covid 19.
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Morto David Sassoli presidente del Parlamento europeo
Posted by fidest press agency su martedì, 11 gennaio 2022
“L’Italia e l’Europa perdono una grande personalità. Un uomo attento, determinato, preparato, che non ha mai fatto mancare, anche nei momenti più duri, il suo impegno politico per tenere saldi i valori fondanti dell’Unione e che, in prima persona, da tempo era impegnato nel processo di riforma. Un processo a cui credeva davvero. Ai familiari di David Sassoli, a chi gli ha voluto bene, un forte abbraccio e le più sentite condoglianze”. Così Laura Castelli, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze. David Sassoli è morto presso il centro oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone dove era stato ricoverato in seguito ad una grave forma di disfunzione del sistema immunitario. Il 9 novembre scorso era stato colpito da una brutta polmonite da legionella. Dopo la degenza a Strasburgo era rientrato in Italia per la convalescenza ma in seguito ad una brutta ricaduta è stato di nuovo ricoverato presso il nosocomio di Aviano dove si è spento nella notte passata.
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Sassoli: Rafforzare centralità del Parlamento in Europa
Posted by fidest press agency su sabato, 11 settembre 2021
Bruxelles. Dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. “Ho riunito oggi tutti i deputati e le tutte le deputate che hanno partecipato alla riflessione sul futuro del parlamento e della democrazia parlamentare europea dopo l’esperienza della pandemia”. “Ho ricevuto le raccomandazioni dei gruppi di lavoro che per tre mesi hanno discusso del parlamento del futuro”.“Sì è trattato di un lavoro straordinario che, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, ha visto la partecipazione attiva e appassionata di tanti deputati e tante deputate, un importante scambio di esperienze”.“Questa è solo la fine del primo tempo. L’obiettivo ora è rafforzare la centralità del parlamento nel contesto istituzionale e nel rapporto con i cittadini”.“Ora porterò il frutto di questo lavoro all’attenzione degli organi di governo del parlamento europeo per una discussione e una valutazione approfondite su quali misure prendere per il parlamento del futuro”.“Il Covid ci ha aperto gli occhi ed ha cambiato il nostro modo di lavorare come parlamento. Il parlamento sa ora di cosa deve discutere”.“Dobbiamo essere fieri di noi stessi e della centralità del nostro parlamento in questa stagione difficile”.“Il parlamento deve avere tante voci e tante idee e possiamo arrivare a compromessi giusti per il buon funzionamento della nostra istituzione”.
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Sassoli e la speranza di una nuova Europa
Posted by fidest press agency su lunedì, 7 dicembre 2020
Di Leonello Tronti. Il mondo è in fermento. È in corso da tempo un ridisegno degli equilibri geopolitici sconvolti dalla fine dell’assetto bipolare uscito dalla Seconda guerra mondiale, e un elemento non secondario è costituito dal ruolo presente e futuro dell’Unione europea. La pentola della Grande transizione sta bollendo, e ai crescenti problemi politici, economici, sociali e ambientali si è aggiunta quest’anno la crisi pandemica. Il virus ha premuto l’acceleratore del cambiamento, mettendo a nudo non soltanto la grande difficoltà di coordinamento internazionale di fronte all’emergenza sanitaria, ma anche i nodi irrisolti di un’Europa che sinora ha costruito il suo processo unitario nella sigla di una considerevole prudenza, condizionata da antiche diffidenze nazionali come dalla scelta strategica di metterne alla base la moneta unica. Certo è innegabile che la costruzione europea abbia fortemente ridimensionato e reso governabili e pacifici i conflitti tra i paesi membri. Tuttavia, sotto il profilo economico non si può proprio dire che l’Unione abbia brillato a paragone con le grandi economie del pianeta. Dal 2008 almeno l’Europa cresce poco e l’Italia, anche da prima, e sistematicamente ancora meno. Una delle cause che frenano l’agilità dell’Unione come soggetto economico è che la sua gestione è ancora condizionata dalla logica degli accordi intergovernativi. Il potere degli stati nazionali, che si esprime attraverso il Consiglio e segue in larga prevalenza la regola dell’unanimità, conferendo a ogni Paese membro un diritto di veto, è ancora nettamente predominante non solo sulla Commissione, i cui responsabili sono nominati dai governi nazionali (anche se soggetti all’approvazione del Parlamento europeo), ma anche sul Parlamento stesso. Il suo perimetro d’azione non contempla, infatti, la possibilità di proporre autonomamente testi di legge, ma solo di approvare (insieme al Consiglio) quelli proposti dalla Commissione (su indicazione del Consiglio). Non desta perciò stupore che lo stato di emergenza legato al montare delle crisi globali, ed esploso con quella sanitaria, provochi frizioni nei rapporti tra Consiglio e Parlamento – con la Commissione chiamata a mediare tra i due. Il caso in questo momento più acuto è quello dell’approvazione del bilancio dell’Unione nel periodo 2021-2027, al cui interno si colloca il Next Generation EU: l’impegno per complessivi 750 miliardi di euro che il Consiglio ha deliberato a luglio per fronteggiare la pandemia. L’approvazione del bilancio comunitario costituisce, per il Parlamento europeo, l’occasione istituzionale in cui può rappresentare con maggior forza i suoi orientamenti al Consiglio e alla Commissione. Ma quest’anno si chiede all’Europarlamento di accettare non solo il taglio di 226 miliardi alla sua proposta di bilancio di maggio, con l’azzeramento o quasi dell’ambizioso programma Eu4health, così come dello strumento di ricapitalizzazione delle imprese, oltre a pesanti tagli ai progetti di ricerca Horizon, Coesione e Investimenti, nonché al Just Transition Fund. Si chiede anche l’assenso a generosi sconti (rebates) sui contributi al bilancio comunitario, concessi anzitutto alla Germania e poi ai paesi ‘frugali’, chiamati con la Francia a coprire la differenza tra contributi nazionali e sussidi a fondo perduto. Infine, si sarebbe chiesta anche l’adesione al blando compromesso strettamente economico raggiunto in Consiglio sul tema bollente del rispetto dello Stato di diritto in tutti i Paesi aderenti all’Unione: tema sul quale il Parlamento europeo si è espresso già dal 2014, attivando contro l’Ungheria la cosiddetta “opzione nucleare”, il procedimento (di cui allo stato si è persa traccia) che, una volta approvato dal Consiglio a maggioranza qualificata, comporterebbe per quel paese la privazione del diritto di voto nelle istituzioni europee. Su questo terreno accidentato si è mossa la Germania, presidente di turno dell’Unione, per cercare di raggiungere attraverso un triangolo (tra Consiglio, Parlamento e Commissione) un nuovo accordo che sblocchi il bilancio comunitario (che attende da luglio l’approvazione dell’Europarlamento) e, con esso, il programma di sostegno ai paesi colpiti dalla pandemia. Una nuova proposta di accordo trilaterale (la “clausola dello Stato di diritto”) è stata raggiunta nelle scorse settimane, che sancisce l’impossibilità di accesso ai fondi europei da parte dei paesi che non rispettano nel proprio ordinamento i principi democratici (libertà di opposizione, indipendenza della magistratura, libertà di stampa ecc.). Ma nei giorni scorsi Ungheria e Polonia hanno annunciato il proprio veto alla bozza di accordo, bloccando la possibilità che il Consiglio lo approvi e, quindi, il Parlamento dia il via libera al nuovo bilancio e al programma Next Generation EU. È questo lo sfondo conflittuale su cui si colloca la “rivoluzionaria” intervista alla Repubblica del 15 novembre di David Sassoli, che del Parlamento è presidente: intervista che apre un fuoco di fila di idee per la riforma dell’Unione che evidentemente rappresentano motivi di malessere e desideri di riforma di una parte rilevante degli europarlamentari. Proviamo a metterle in fila. Si parte dalla cancellazione dei debiti accumulati dai governi per rispondere al Covid, per passare all’istituzione di eurobond permanenti, e poi alla riforma radicale del Mes (che dovrebbe essere gestito direttamente dalle istituzioni europee) e in parallelo del Patto di stabilità (che dovrebbe abbandonare l’ossessiva attenzione al debito), fino a richiedere una riforma dei trattati europei che elimini il diritto di veto in tutti gli ambiti della politica dell’Unione. È proprio quest’ultimo punto che più rileva ai fini dell’attuale stallo delle trattative sul bilancio comunitario. Sassoli indica che le modalità di governo dell’Unione vanno riformate, specificando che “bisogna mettere mano ai trattati (…) innanzitutto per eliminare il diritto di veto in capo ai singoli governi, uno strumento anacronistico in quanto al giorno d’oggi servono decisioni rapide, anche a beneficio dei cittadini e degli stessi governi”. In linea di principio è difficile dargli torto, ma bisogna rendersi conto che, se non si potesse avviare il programma Next Generation prima di avere eliminato dai trattati europei le decisioni all’unanimità, quei fondi li vedrebbe per l’appunto la prossima generazione (e forse nemmeno quella). Passando ad altro, molto scalpore ha suscitato l’accenno alla possibilità di cancellare i debiti contratti dai governi per rispondere al Covid, considerata da Sassoli “un’ipotesi di lavoro interessante, da conciliare con il principio cardine della sostenibilità del debito”. In effetti, la semplice cancellazione del debito non potrebbe che danneggiare i creditori e inoltre, come ha notato la stessa Lagarde, per la parte posseduta dalla BCE, comunque rilevante, è espressamente vietata dai trattati europei. Ma se non la cancellazione, almeno la sterilizzazione non sarebbe impossibile. Esistono diversi strumenti per realizzare un risultato analogo alla cancellazione parziale, i più semplici dei quali (a parole) sono la crescita dell’economia, che riduce il rapporto debito/Pil, e l’inflazione, che riduce il valore del debito non indicizzato. Ben sappiamo, però, quanto in entrambi i casi si tratti di risultati molto difficilmente raggiungibili nell’Europa e ancor più nell’Italia di oggi. Esiste però uno strumento più mirato, segnalato in Italia, tra gli altri, da Giavazzi e Tabellini, Fassina, Becchetti, Cottarelli, ed è quello dell’emissione di titoli perpetui o consolidati: bond irredimibili o a lunghissima scadenza che, come le azioni, offrono all’acquirente un rendimento ma non prevedono il rimborso del capitale, o lo prevedono dopo un periodo di tempo molto lungo, anche di un secolo. Nel caso di titoli di questo tipo acquistati dalla banca centrale europea, lo Stato emittente incasserebbe il controvalore del capitale ceduto e, con un anno di ritardo, si vedrebbe restituiti dalla Banca centrale nazionale, sotto forma di utili di signoraggio, anche gli interessi pagati alla BCE. Un’opportunità tutta ancora da costruire, che però non solo non si può escludere ma andrebbe considerata dai governi europei con la massima attenzione. Interessanti e innovativi sono anche gli altri obiettivi di riforma sinteticamente proposti da Sassoli, tra i quali va ricordata, in considerazione dell’evidente fallimento della linea di credito sanitario cui nessun paese ha voluto aderire, l’idea di assorbire il Mes all’interno delle istituzioni europee come strumento comunitario e non più intergovernativo (oggi, in effetti, è statutariamente una banca privata di diritto lussemburghese). Trasferendo alle istituzioni europee la sua dotazione di 400 miliardi, attualmente congelata, si potrebbe abolire l’Eurogruppo e creare un Tesoro a livello europeo, che “sarebbe governato dalla Commissione in base a norme comuni e non più dalle logiche dei governi, in cui prevalgono quelle dei più forti”. La creazione di questo nuovo strumento finanziario risponderebbe alla necessità di rendere permanenti le emissioni di debito comune perché, afferma Sassoli, “abbiamo avuto un grande successo con i bond di Sure e avremo un grande successo con quelli del Recovery. È un modello da rendere definitivo”. Una più ampia emissione di bond europei potrebbe inoltre impegnare la Bce nel finanziamento della transizione ecologica che, oltre ad essere una necessità ineludibile, è anche uno strumento della ripresa post-covid e un cardine dello sviluppo di lungo periodo. Insomma, nella pentola della Grande Transizione bollono fortunatamente anche i primi elementi di un nuovo progetto europeo, rivolto al futuro e a uno sviluppo sostenibile: un progetto certo tutto da sviluppare, ma basato su idee forti che, va sottolineato, vengono proposte dall’unica istituzione comunitaria democraticamente eletta. Con le parole di Sassoli l’Europarlamento prospetta ai governi dell’Unione un’uscita dalla crisi che vuole essere un autentico rafforzamento e una qualificazione della costruzione europea: un rafforzamento che può assicurarne il cammino e la solidità per lunghi anni a venire, per la prossima generazione almeno. Saranno in grado i governi e le istituzioni europee di raccogliere la sfida? Sapranno le organizzazioni dei lavoratori stimolarli e spronarli in questa direzione? (fonte: isril.it)
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Dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo sul risultato delle elezioni presidenziali americane
Posted by fidest press agency su domenica, 8 novembre 2020
“Abbiamo seguito con grande attenzione le elezioni presidenziali statunitensi. Elezioni di un grande partner dell’Unione Europea, di un alleato con cui abbiamo fatto tanta strada nell’epoca contemporanea e con cui vogliamo continuare a lavorare.” “Al nuovo Presidente Joe Biden, i nostri auguri di buon lavoro.” “Il mondo ha bisogno di un forte rapporto fra Europa e Stati Uniti, di un rilancio delle relazioni transatlantiche in grado di affrontare le sfide che il nostro tempo ci presenta. Con la pandemia del Covid 19, è la prima volta che Europa e Stati Uniti affrontano una sfida globale senza una visione comune. E questo rende meno efficaci le nostre risposte.” “Ma non è solo la pandemia a chiedere un rapporto più saldo e concertato. Abbiamo valori comuni, un forte attaccamento alla democrazia e alla libertà. Insieme possiamo lottare contro il cambiamento climatico, affrontare la transizione verde e la trasformazione digitale, impegnarci per la nostra sicurezza, contrastare il terrorismo e difendere i diritti umani. Un mondo con meno diseguaglianze è interesse comune.” “Non vedo l’ora di lavorare con il Congresso degli Stati Uniti e con la nuova amministrazione.”
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Sassoli: Il PE si è adattato per poter continuare a funzionare e le voci dei parlamentari europei vengono ascoltate
Posted by fidest press agency su domenica, 25 ottobre 2020
Dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo sul funzionamento del Parlamento durante la pandemia. “Durante la pandemia, abbiamo lavorato per garantire che il Parlamento europeo rimanesse aperto e che potesse continuare a svolgere le sue funzioni fondamentali. Tutto ciò ha permesso alla nostra istituzione di votare rapidamente delle misure sanitarie che erano necessarie per affrontare la crisi del COVID-19 in aprile e maggio”. “In tutta Europa stiamo ora assistendo ad una seconda ondata della pandemia. Ciò incide profondamente sul nostro lavoro in Parlamento che continua a funzionare, adattando metodi di lavoro per garantire la continuità democratica e fare in modo che le voci dei deputati possano essere ascoltate. Questa settimana votiamo dossier legislativi molti importanti, con 13 sessioni di voto e più di 1500 votazioni. Siamo partiti a marzo con solo 11 operazioni di voto e siamo arrivati ad oggi con un numero di votazioni che è tre volte superiore a quello di settembre. Questo è un chiaro esempio di come il Parlamento si stia adattando e svolga il suo ruolo anche nelle circostanze più difficili”. “Abbiamo anche adattato il modo in cui i deputati possono partecipare ai dibattiti, permettendo collegamenti dagli uffici di Rappresentanza del Parlamento in ogni Stato membro, dando così la possibilità ai membri del Parlamento di prendere la parola anche senza dover essere fisicamente presenti in Aula. Proprio oggi, questo processo ha permesso a 130 deputati di intervenire durante la sessione Plenaria. Il dibattito è essenziale per il nostro lavoro, perché sono queste riflessioni che danno forma alle decisioni che prendiamo. Questi cambiamenti contribuiscono a garantire che tutti gli eurodeputati siano pienamente coinvolti nel processo decisionale, permettendo loro di discutere e controllare le principali decisioni che vengono prese sul futuro dell’Europa”.
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European parliament: Plenary session
Posted by fidest press agency su giovedì, 22 ottobre 2020
Parliament President David Sassoli will announce this year’s winner of the Sakharov Prize for Freedom of Thought at 12.00. Three finalists have been shortlisted by the Foreign Affairs and Development committees for the Conference of Presidents to decide on the winner. Golden Passports no more. Serious security threats through the sale of EU passports and visas to criminals and the recent launch of infringement procedures by the Commission against “Golden Passport” schemes in Malta and Cyprus will be discussed in a debate with Commissioner Didier Reynders at 10.00. Energy and Green Deal. MEPs will discuss with Commissioner Kadri Simson the current state of the Energy Union and how to align the EU energy policy with the European Green Deal, at around 11.00. Women under-represented in foreign policy. Starting at 9.15, MEPs will discuss with Commissioner Jutta Urpilainen how to improve gender equality in the EU´s foreign and security policy. A resolution will be put to the final vote on Friday morning. Votes: The first voting session lasts from 09.15 until 10.30; results will be announced at 13.00. MEPs will vote on further amendments tabled to the legislative proposals on the Common Agricultural Policy (CAP) reform. The second voting session lasts from 14.30 until 15.45, for the final vote on a resolution to fight global deforestation, and votes on amendments to the resolution on gender equality in EU foreign policy, and to the CAP reform; results will be announced at 18.15. The third voting session will last from 20.00 to 21.15, with votes on further amendments to the CAP. The results are scheduled to be announced on Friday at 8.45.
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Press Conference by Parliament President David Sassoli on latest COVID-19 developments and EP votes
Posted by fidest press agency su mercoledì, 21 ottobre 2020
Bruxelles. To day at 15.00, the President of the European Parliament will hold a press conference in the Anna Politkovskaya pressroom to update journalists on the evolving working procedures in the European Parliament and on major votes on the plenary agenda. Debate on summit outcome: future of EU-UK relationships, COVID-19 coordination, long-term budgetMEPs will debate with Charles Michel, Commission VP Maros Sefkovic and EU Chief negotiator for relations with the UK, Michel Barnier on the conclusions of the 15-16 October meeting of EU leaders in Brussels. Amongst other things, the EU Summit was meant to improve coordination of measures to counter the second peak of COVID-19 infections and to set the lines for negotiating future relations with the UK while preparing for any scenario after 31 December.
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Sassoli: Non vogliamo un mondo di privilegiati
Posted by fidest press agency su sabato, 17 ottobre 2020
Bruxelles. Il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli in occasione dell’inaugurazione della mostra organizzata dalla ONG Samusocial, ha riaffermato nel suo discorso di apertura la necessità dei governi e delle istituzioni nazionali di concentrarsi sulla lotta alla povertà, all’emarginazione e alla disuguaglianza.La mostra, che racconta la storia delle donne senza fissa dimora ospitate al Parlamento europeo durante i mesi più duri della pandemia di COVID19, rimarrà esposta al Parlamentarium fino a Febbraio 2021.Nel suo discorso, il Presidente del Parlamento ha detto:“Noi qui non stiamo soltanto inaugurando una mostra di fotografie. Noi, qui e adesso, affermiamo un principio: le istituzioni pubbliche devono essere vicine ai cittadini, soprattutto a quelli più deboli e indifesi. Con questo spirito abbiamo aperto l’edificio Kohl alle donne senza tetto in collaborazione con Samusocial e costruito una forte rete di solidarietà a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo”. “Il Covid ci ha rivelato tante realtà: ha rivelato la nostra fragilità, il nostro essere importanti l’uno per l’altro, l’importanza della sanità pubblica, l’importanza di agire insieme e di collaborare per il bene comune. Ma, dopo anni di silenzio colpevole, è anche venuta alla luce una realtà che molti negavano: quella della povertà e della emarginazione”.“La verità è che in questi anni la “crescita” è stata solo per pochi. E sono cresciuti solamente i mercati, dove le persone svolgono il ruolo di consumatori o spettatori. Per questo è stata nascosta la povertà. Noi invece vogliamo parlarne. Per una ragione molto semplice: la povertà non va nascosta. Per me la povertà va combattuta e sconfitta. Questo deve essere il nostro modo di affrontare la ricostruzione dopo le devastazioni socio-economiche create dalla pandemia”.“Questo è il nostro chiodo fisso nel negoziato in corso con il Consiglio Europeo per il bilancio pluriennale della UE: usare la leva delle enormi risorse economiche che l’Unione Europea metterà a disposizione di tutti, per cambiare il modo di vivere, non per restaurare il passato così come era. Per avere finalmente una economia ecologicamente sostenibile, che valorizza le risorse del pianeta e non le impoverisce, che abbia al centro il bene di tutti e non solo il profitto di pochi”.“Dovremo combattere. Insieme. Anche più di prima. Cominciando a denunciare come una vergogna il fatto che, spesso purtroppo, a voi vengano negati pochi soldi per le vostre iniziative, mentre altri fanno circolare miliardi di euro per investimenti finanziari che arricchiscono soltanto pochi privilegiati. Abbiamo bisogno di voi, perché noi, insieme possiamo cambiare l’Europa, renderla più vicina alle persone perché più giusta, perché capace di sconfiggere la povertà e le disuguaglianze. Non vogliamo un mondo di privilegiati”.
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President Sassoli press conference on EU summit
Posted by fidest press agency su mercoledì, 30 settembre 2020
Bruxelles. Thursday 1 October at 15:30 – Where: Anna Politkovskaya pressroom and via Skype EP President David Sassoli will hold a press conference at 15.30 tomorrow (1 October) following his address to heads of state or government at the EU summit. He will comment on the topics EU leaders will discuss during their meeting, such as Belarus, relations with Turkey and with China, the single market, industrial policy and digital transformation.President Sassoli will also reiterate Parliament’s position and expectations regarding the ongoing negotiations on the EU’s long-term budget (MFF) and on Own Resources. Follow the press conference LIVE on Parliament’s webstreaming.
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Sassoli: Profondamente preoccupato per la mancanza di progressi nei negoziati sulla Brexit
Posted by fidest press agency su martedì, 15 settembre 2020
Dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, a seguito dell’incontro con il capo negoziatore dell’UE Michel Barnier“Tra poco più di tre mesi, il diritto comunitario non sarà più applicabile nel Regno Unito. Il tempo non è dalla nostra parte e francamente sono profondamente preoccupato, considerando la mancanza di progressi nei negoziati in questa fase avanzata. L’UE rispetta la sovranità del Regno Unito e ci aspettiamo che il Regno Unito rispetti i nostri principi fondamentali su cui siamo stati trasparenti e chiari fin dall’inizio. Pur non volendo un accordo ad ogni costo, esortiamo il Regno Unito a lavorare con noi in maniera costruttiva e a trovare dei compromessi che siano nell’interesse di entrambe le parti. Per quanto riguarda l’attuazione dell’accordo di recesso, la fiducia e la credibilità sono fondamentali. Ci aspettiamo che il Regno Unito rispetti pienamente gli impegni che ha negoziato e sottoscritto l’anno scorso – soprattutto per quanto riguarda i diritti dei cittadini e l’Irlanda del Nord. Pacta sunt servanda. Qualsiasi tentativo da parte del Regno Unito di minare l’accordo avrebbe gravi conseguenze. L’Unione, con le sue istituzioni e gli stati membri, sono impegnati e profondamente uniti pe un accordo giusto in favore dei cittadini europei e britannici. Confermiamo tutto il nostro sostegno e la nostra fiducia nel negoziatore Michel Barnier”.
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Sassoli: “L’accesso alla rete deve essere riconosciuto come un nuovo diritto umano”
Posted by fidest press agency su martedì, 28 luglio 2020
Estratti della lettera inviata dal Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in risposta a Romano Prodi sull’importanza dell’accesso ad Internet per tutti. La versione integrale della lettera è stata pubblicata sul giornale La Repubblica.“Mai come in questi mesi di lockdown migliaia di persone in Europa e nel mondo hanno dovuto lavorare, studiare, acquistare cibo, comunicare con le persone care utilizzando una connessione Internet. Al tempo stesso, l’impossibilità di accesso alla rete, per ragioni geografiche, economiche o sociali, si è rivelata un pesante elemento di marginalizzazione.Per molti bambini non avere accesso a Internet ha significato in questi lunghi mesi vedersi negare il diritto fondamentale all’istruzione e alla conoscenza. Ma non solo. Per tante donne e uomini, l’impossibilità a connettersi ha prodotto mancanza di informazioni e messo a rischio la loro vita.Internet, così come lo conosciamo, si basa sul principio innovatore e profondamente democratico della neutralità della rete. Questo principio stabilisce che tutti i bit che circolano in Internet siano trattati allo stesso modo, senza discriminazioni. Non possono essere rallentati o avere priorità a seconda del potere d’acquisto di chi li emette o ne è destinatario. In questo momento l’Unione Europea è il principale attore globale che garantisce per legge questo principio così fondamentale della nostra epoca.Però non basta. Perché non sia fonte di disuguaglianza, è altrettanto necessario che l’accesso alla Rete si basi su regole di equità. Come nel caso dell’energia elettrica o di altri servizi considerati essenziali, l’impossibilità di accedere a Internet – il cosiddetto divario digitale – non ha soltanto impatto sul lavoro, l’impresa, lo sviluppo scientifico, sociale e culturale. Altrettanto forti sono gli effetti sulla vita quotidiana delle persone, negli aspetti anche intimi del loro benessere e della loro felicità.Il Covid19 ha reso palese qualcosa di già evidente: la digitalizzazione non aspetta. La questione non è se avverrà o meno, ma se sarà per tutti…É un inganno far credere che le persone non possano approfittare in modo equo e dignitoso di ciò che il digitale offre se non conoscono la sua tecnologia. Questo porta ad ingiustizie. Non si tratta di tempestare di apps gli utenti, finché diventino clienti fedeli o estenuati si ritraggano abbandonando l’uso di questi strumenti. Il punto è assicurare trasparenza, informazione in modo che ognuno abbia la capacità di capire e decidere. L’accesso alla rete come nuovo diritto umano. Il Parlamento europeo è pronto a questa sfida”.
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Sassoli: é l’ora di scegliere. Le condizioni dell’europarlamento
Posted by fidest press agency su venerdì, 17 luglio 2020
Brussels. Estratti del discorso del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli al Consiglio europeo. “Le discussioni e le decisioni che saremo chiamati a prendere saranno determinanti per riconfigurare l’Unione dei prossimi decenni”. “Ciò che tutti desideriamo ottenere è chiaro. L’idea della crescita infinita si è esaurita per sempre. È arrivato il tempo di scegliere come e dove crescere nell’interesse dei cittadini e del pianeta. La pandemia ci consegna nuove responsabilità e doveri: la responsabilità di scegliere e il dovere di farlo nell’interesse di tutti e non di pochi. Se questo è il quadro le scelte su dove investire sono chiare: economia verde, salute, formazione, diritti digitali, diritti democratici e diritti sociali. Inclusione invece che esclusione. E devo dire che questa era la nostra visione quando il Parlamento europeo ha accordato la sua fiducia alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Le nostre priorità erano già quelle giuste, e la crisi adesso non ha fatto altro che confermarci in questa convinzione.” “Il piano di ripresa deve essere all’altezza delle nostre ambizioni. Deve contribuire a trasformare l’economia e lottare contro le disparità che si stanno aggravando. Della crisi dobbiamo aver paura perché gli effetti sociali e la perdita di posti di lavoro non risparmiano nessuno. Il pacchetto di misure annunciato dalla Commissione europea il 27 maggio è un passo decisivo nella lunga storia dell’integrazione europea. La Commissione ha proposto, per la prima volta, di prendere in prestito fino a 750 miliardi di euro sui mercati finanziari nel quadro di un nuovo strumento di ripresa. È questo il dispositivo essenziale di cui dotare l’Europa in questa fase. Il Parlamento sostiene questa impostazione, il suo importo e la ripartizione indicata tra sovvenzioni e prestiti.” Il Presidente ha continuato a parlare delle priorità del Parlamento: “Ci aspettiamo l’introduzione di un pacchetto di risorse proprie con un impegno alla loro entrata in vigore il prima possibile e comunque entro il 2023. Così pure riteniamo che sia giunto il momento di eliminare tutti gli sconti nella contribuzione degli Stati membri, che sono iniqui e difficili da giustificare. Per il Parlamento queste sono priorità. Così come un meccanismo di governance che fissi in modo adeguato il principio del controllo democratico sull’allocazione delle risorse e l’approvazione dei piani nazionali di ripresa. A soldi presi in prestito insieme deve corrispondere una gestione rispettosa del metodo comunitario.
Sarebbe inimmaginabile che un’Europa che ha deciso una risposta comune alla crisi escluda il Parlamento. Sarebbe un grave errore compiere un passo indietro rispetto a tutte le riforme della governance economica attuate in Europa dopo l’ultima crisi finanziaria.” Riguardo al QFP, il Presidente Sassoli ha detto: “Dobbiamo dirci le cose con chiarezza. Il Parlamento è deluso dalla proposta di QFP presentata a questo tavolo. Perché vi sia ripresa non è possibile agire senza garanzie di finanziamento costanti e a lungo termine. Questa è una condizione fondamentale per il Parlamento.” “Siamo cresciuti insieme attorno a valori comuni. Non riduciamo l’Unione europea ad un distributore automatico di soldi. Il Parlamento dà una grande importanza alla buona gestione delle risorse comuni e al tempo stesso al rispetto dei principi dello stato di diritto. Non è una opzione: solidarietà e benefici del mercato comune vanno di pari passo con il rispetto dei nostri valori.” “Come avete capito bene il Parlamento darà il suo consenso al QFP solo al soddisfacimento delle priorità che oggi ho richiamato. Lo dico con tutto il rispetto dovuto al vostro ruolo, ma anche con la fermezza che deriva dal mandato che ho ricevuto dal Parlamento a grandissima maggioranza con la risoluzione votata nel maggio scorso.”Il Presidente ha sottolineato la necessità per l’Europa di affrontare le crescenti disuguaglianze:“Negli anni passati ci hanno detto che quello che andava bene ai ricchi sarebbe andato bene anche ai poveri. Lo sappiamo tutti che non è andata così. Da troppi decenni chi nasce povero, resta povero. Da troppi decenni la mobilità sociale, così importante per la mia generazione, non funziona più. È per questo che il Parlamento chiede un progetto più ambizioso. Noi rappresentiamo tutti i cittadini europei e la grande maggioranza è composta da quelli che non ce la fanno. Se noi non saremo all’altezza e non risponderemo con coraggio e senso della giustizia a questa moltitudine, che ha il diritto ad un futuro sereno, per sé e per i propri figli, non avremo soltanto un grande problema di costruzione europea, ma di vera e propria tenuta delle istituzioni democratiche.”
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Dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli
Posted by fidest press agency su giovedì, 4 giugno 2020
Il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli oggi ha avuto uno scambio di vedute con il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in vista del prossimo Consiglio europeo del 19 Giugno.Al centro dei colloqui il pacchetto costituito da NextGenerationEU e dal QFP. Sassoli ha ribadito che: “La posizione del Parlamento è che il pacchetto si può migliorare ma attenzione a non tornare indietro. Il dialogo tra le istituzioni europee in questo momento è particolarmente importante per dare una risposta rapida ai cittadini”.Sassoli, infine, ha invitato i due Presidenti ad un confronto costante e ad incontrare le diverse istanze dell’Europarlamento nelle prossime settimane.
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Europa Sassoli: Indietro non si torna
Posted by fidest press agency su giovedì, 4 giugno 2020
Dichiarazione del Presidente Sassoli sul piano di rilancio UE a seguito dell’incontro con il gruppo di contatto del QFP “Ho avuto un colloquio proficuo con il gruppo di contatto del PE per il QFP. Abbiamo iniziato a valutare la proposta presentata dalla Commissione per il prossimo bilancio dell’UE e per un piano di rilancio europeo.Il Parlamento europeo accoglie con favore le proposte della Commissione ed è pronto a lavorare per migliorarle ulteriormente nelle prossime settimane.È chiaro che non possiamo tornare indietro rispetto al livello di ambizione espresso nel pacchetto della Commissione. Ciò che sarà deciso nelle prossime settimane avrà un impatto sulla vita dei nostri cittadini negli anni a venire. Come rappresentante dell’unico organo eletto direttamente dai cittadini europei, il Parlamento europeo deve essere pienamente coinvolto nell’attuazione del piano di rilancio. Stabiliremo le priorità in modo che il sostegno sia diretto dove è maggiormente necessario e dove potrà avere un impatto maggiore per i cittadini europei.Dobbiamo fare in modo di non lasciare un peso sulle spalle delle prossime generazioni. Ora abbiamo la possibilità di progettare un’Europa nuova: più equa, più verde, più digitale e che sia proiettata verso il futuro. Per realizzare queste ambizioni, abbiamo bisogno dei mezzi adeguati.Abbiamo l’opportunità di riformare le entrate del bilancio dell’UE. Per questo motivo, per noi, l’introduzione della voce sulle risorse proprie rimane un prerequisito essenziale per un accordo sul QFP. Abbiamo ancora bisogno di maggiore chiarezza da parte della Commissione su questo punto. L’Europa intera è stata investita dall’attuale crisi. Questo è il momento di impegnarsi per costruire un futuro sostenibile”.
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Sassoli: Frugali diventino consapevoli
Posted by fidest press agency su giovedì, 28 Maggio 2020
Dichiarazione del Presidente Sassoli dopo la proposta dei governi austriaco, danese, olandese e svedese. Intervistato oggi dal network di donne corrispondenti Brux-Elles, il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha così risposto ad una domanda a proposito delle proposte di Austria, Danimarca, Olanda e Svezia: “Faccio un appello alla loro responsabilità. Non esistono Paesi frugali ed altri spendaccioni. Piuttosto esistono Paesi consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte e Paesi inconsapevoli. Per questo chiedo a tutti di essere all’altezza di questo momento storico. Tutti si avvantaggiano dei benefici del Mercato europeo e anche i paesi che hanno sollevato obiezioni ne sono tra i principali destinatari. Mi auguro che tutti siano consapevoli. Non è il tempo della rigidità ma della ricostruzione, altrimenti saremo costretti ad un’Europa a diverse velocità.”
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Sassoli: Insieme saremo più forti
Posted by fidest press agency su domenica, 10 Maggio 2020
Estratti del discorso del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, durante il vertice UE-Balcani occidentali “L’Unione europea ha ricevuto un sostegno molto apprezzato nella lotta contro il coronavirus da parte dei paesi dei Balcani occidentali. Voglio ringraziare sinceramente i loro dirigenti per gli impegni presi lunedì in occasione della conferenza dei donatori organizzata dall’UE. Da parte sua, l’Unione, con un aiuto complessivo pari a 3.3 miliardi di euro, di cui 38 milioni di sopporto immediato per il settore sanitario, non ha fallito nel suo ruolo di maggiore partner dei Balcani. Sappiamo che insieme saremo più forti”.A proposito del processo di allargamento, Sassoli ha aggiunto:“Il Parlamento ha accolto con favore la decisione di aprire i negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l’Albania. È anche favorevole alla nuova metodologia per l’allargamento proposta dalla Commissione, in quanto offre più credibilità a una prospettiva rapida di adesione. Tuttavia, la natura più politica della nuova metodologia, non deve ostacolare l’impegno dell’Unione europea per un’adesione progressiva fondata sui meriti rispettivi dei candidati. (…) I valori fondamentali sui quali la nostra Unione è stata costruita devono rimanere il faro che illumina il percorso di ogni paese verso l’Unione europea”.Sulla cooperazione con le istituzioni democratiche dei Balcani occidentali, Sassoli ha dichiarato:“Il Parlamento europeo è desideroso di irrobustire la sua cooperazione con le istituzioni democratiche dei Balcani. Voglio in quest’occasione ribadire con chiarezza una cosa fondamentale. Misure straordinarie di emergenza possono essere legittime per combattere con efficacia la propagazione del virus. Invece la sospensione dei diritti, o meglio dei doveri di ogni parlamento nel controllo e la supervisione di tali misure, non lo sarà mai. Parlamenti forti ed efficaci sono una condizione sine qua non di qualsiasi processo di allargamento dell’Unione europea. Questo è il messaggio sul quale ho già fortemente insistito in occasione dello Speakers Summit che ho organizzato a Bruxelles a gennaio.Ma non possiamo chiedere sforzi ai nostri partner dei Balcani, se non siamo capaci di dimostrare esemplarità anche all’interno dell’Unione europea. Credo quindi che sia necessario rinforzare i meccanismi esistenti per garantire il rispetto dello stato di diritto. È anche fondamentale che la Conferenza sul futuro dell’Europa si riunisca senza indugio. E lo dico con chiarezza: di questo futuro i Balcani occidentali ne fanno parte, ed è perciò inimmaginabile che non vengano associati ai lavori della Conferenza (…).“In conclusione, il Parlamento europeo vuole rimanere un partner affidabile a fianco dei paesi candidati all’adesione. L’allargamento è una delle conquiste più grandi dell’Unione europea. Adesso lavoriamo tutti per garantire che lo rimanga”.
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