Ravenna fino al 15 luglio 2023, martedì 23 maggio alle ore 18.30 Galleria Erica Ravenna, Via della Reginella 3, Via di Sant’Ambrogio 26 – 00186 Roma Opening: mercoledì 29 marzo 2023, ore 18.00 Apertura al pubblico: 29 marzo – 15 luglio 2023 Orari di apertura: 10.30 – 13.30; 15.30 – 19.30; sabato mattina aperto dalle 10.30 alle 13.30; sabato pomeriggio e domenica su appuntamento Testi in catalogo di: Benedetta Carpi De Resmini e Ludovico Pratesi Presentazione del catalogo: martedì 23 maggio 2023, ore 18.30 verrà presentato il catalogo a cura di Erica Ravenna con testi di Benedetta Carpi De Resmini e Ludovico Pratesi. Intervengono gli autori in dialogo con Tomaso Binga e Simona Weller. Nell’esposizione “FARE UNO dalla Parola al Segno un dialogo possibile”, una selezione di opere di artisti che hanno attraversato la seconda metà del Novecento da Carla Accardi a Tomaso Binga, da Mirella Bentivoglio e Simona Weller a Vincenzo Agnetti, da Alighiero Boetti a Jannis Kounellis e Gino Marotta, evidenzia un tipo di sentire comune nell’ambito della ricerca artistica che ha caratterizzato gli anni ’60 e ’70 e allo stesso tempo – in un momento storico di grande attenzione e riscoperta dell’arte al femminile – pone la questione di una dialettica tra le “due metà dell’avanguardia”. “Il confronto tra le opere ne sottende uno più profondo: universi poetici convenzionalmente ritenuti distanti dialogano al di fuori delle gerarchie e delle strutture convenzionali del linguaggio. Il logos – non a caso in greco ‘pensiero e parola’ – nel suo potenziale unificante è ciò che apre ad un processo di relazione. La parola diventa immagine e dà vita a nuovi significati […] E’ dialogo anche quello tra Benedetta Carpi de Resmini e Ludovico Pratesi, i due autori del testo in catalogo: una rinnovata conferma di quanto questo sia essenziale nella relazione tra identità e diversità e mai come in questo momento storico, così necessario.” (E. Ravenna).
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Mostra: Fare Uno dalla Parola al Segno un dialogo possibile
Posted by fidest press agency su sabato, 20 Maggio 2023
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Mostra: FARE UNO dalla Parola al Segno un dialogo possibile
Posted by fidest press agency su sabato, 25 marzo 2023
Roma 29 Marzo – 15 Luglio 2023 Opening: Mercoledì 29 Marzo, Ore 18.00. Galleria Erica Ravenna Via della Reginella 3, Via di Sant’Ambrogio 26. La Galleria Erica Ravenna presenta una collettiva con una selezione di opere di Carla Accardi, Tomaso Binga, Mirella Bentivoglio, Simona Weller, Vincenzo Agnetti, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis e Gino Marotta, proseguendo così, a pochi mesi dalla personale di Tomaso Binga “Scrivo di proprio pugno” (settembre – dicembre 2022), il suo programma espositivo con una riflessione sugli intrecci tra linguaggio e immagine e sulle poetiche che hanno accomunato una linea di ricerca dell’arte contemporanea, nata dalle prime avanguardie del Novecento e sviluppatasi fino ai giorni nostri.Nella mostra “FARE UNO dalla Parola al Segno un dialogo possibile”, una selezione di opere di artisti che hanno attraversato la seconda metà del Novecento da Carla Accardi a Tomaso Binga, da Mirella Bentivoglio e Simona Weller a Vincenzo Agnetti, da Alighiero Boetti a Jannis Kounellis e Gino Marotta, evidenzia un tipo di sentire comune nell’ambito della ricerca artistica che ha caratterizzato gli anni ’60 e ’70 e allo stesso tempo – in un momento storico di grande attenzione e riscoperta dell’arte al femminile – pone la questione di un confronto tra le “due metà dell’avanguardia”. ll richiamo all’assunto lacaniano della “(im)possibilità di fare UNO”, accompagna quindi tale riflessione attraverso un dialogo a più voci nel quale protagonista è la PAROLA come fondamento dell’immagine “in cui l’essere si riconoscerà e attraverso la quale riconoscerà gli altri”. In occasione della presentazione del catalogo, nel mese di maggio, si svolgerà un Talking in Galleria.
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Il dialogo e la solidarietà di Papa Francesco al di sopra delle parti per la pace
Posted by fidest press agency su lunedì, 7 novembre 2022
La Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) segue con attenzione un’altra importante giornata a livello internazionale con Papa Francesco che continua a unire nel Bahrein musulmani, laici e cristiani in nome della pace e del dialogo e contro le guerre e gli armi e continua a parlare di pace. Apprezziamo molto e stiamo seguendo la sua visita nel Bahrein che sta scrivendo un’altra pagina importante nella storia per consolidare un buon rapporto con l’islam. “Il messaggio molto importante e non va calato nel vuoto ma deve essere raccolto in modo concreto da tutti i paesi arabi, musulmani ma anche occidentali. L’occidente si deve impegnare a favore della pace non solo in Ucraina ma in tutti i Paesi. Noi restiamo al di sopra delle parti, difendiamo; I diritti umani, tutte le religioni sia in occidente che nei nostri paesi arabi e musulmani, la pace per tutti in occidente e in tutti i contenenti compreso in Palestina, Siria, Yemen, Iraq in tutti i paesi arabi e africani. Noi, come Papa Francesco, diciamo sì alla pace! La pace che unisce e non che divide nelle piazze in base a partiti e l’interesse politico e economico. Ci appelliamo al Governo Italiano per far valere la legge internazionale sui migranti. L’Italia è molto amata nei nostri Paesi di origine per la sua grande solidarietà e per questo occorre salvare i migranti che scappano da fame e violenze e a cui non possiamo far mancare l’aiuto e il sostegno. Noi ribadiamo che è urgente far rispettare tutti gli accordi bilaterali ,Il coinvolgimento di tutti i paesi confinanti e europei nei processi di accoglienza e solidarietà e combattere la violenza contro donne e uomini”. Così dichiara il fondatore della Comunità del mondo arabo in Italia e del movimento Uniti per Unire Prof. Foad Aodi.
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Diciamo No alle armi nucleari e SÍ a forti gesti di pace e di dialogo
Posted by fidest press agency su lunedì, 31 ottobre 2022
Dal 24 febbraio 2022 la Russia di Putin con l’invasione dell’Ucraina ha portato la guerra nel cuore dell’Europa. Una guerra che comporta in prevalenza vittime civili, tra cui in maggioranza donne, bambini e anziani, a causa di bombardamenti su abitazioni, scuole, ospedali, centri culturali, chiese, convogli umanitari. Questa guerra si pone accanto alle tante altre sparse per il mondo, per lo più guerre dimenticate perché lontane da noi. Da quando è apparso sulla terra l’uomo ha cominciato a combattere contro i propri simili: Caino ha ucciso Abele. E poi tutta una sequela di guerre: di conquista e di indipendenza, guerre rivoluzionarie e guerre controrivoluzionarie, guerre sante e guerre di religione, guerre difensive e guerre offensive, crociate…fino alle due guerre mondiali. Con la creazione delle Nazioni Unite si pensava che la guerra fosse ormai un’opzione non più prevista, una metodologia barbara, dunque superata, per la soluzione dei conflitti. E invece no. Eccoci ancora con il dramma della guerra vicino a noi. Don Primo Mazzolari, dopo l’esperienza drammatica di due guerre mondiali, era giunto alla conclusione, in “Tu non uccidere”, che la guerra è sempre un fratricidio, un oltraggio a Dio e all’uomo, e di conseguenza, tutte le guerre, anche quelle rivoluzionarie, difensive ecc., sono da rifiutare senza mezzi termini. Ora, di fronte al drammatico conflitto in corso in Ucraina, è Papa Francesco a ricordarci costantemente che la guerra è “una follia, un orrore, un sacrilegio, una logica perversa”: “Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo distruzione? In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate il fuoco. Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni” (Angelus di domenica 3 ottobre 2022).Servono urgentemente concrete scelte e forti gesti di pace. Di fronte all’evocazione del possibile utilizzo di ordigni atomici, e dunque di fronte al terribile rischio dello scatenarsi di un conflitto mondiale, un gesto dirompente di pace sarebbe certamente la scelta da parte del nostro Paese di ratificare il “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”, armi di distruzione di massa, dunque eticamente inaccettabili. L’abbiamo già chiesto ad alta voce in 44 presidenti nazionali di realtà del mondo cattolico e come movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, con la sottoscrizione, nella primavera del 2021, del documento “L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”, e poi con un secondo documento del gennaio 2022. L’hanno chiesto centinaia di Sindaci di ogni colore politico. L’hanno chiesto in un loro documento i vescovi italiani. L’hanno chiesto associazioni e movimenti della società civile. “La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo e di impostare le relazioni internazionali” (Papa Francesco, 24 marzo 2022).
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Due conferenze sui prossimi passi del dialogo ebraico-cattolico
Posted by fidest press agency su lunedì, 28 marzo 2022
Roma. La prima conferenza si terrà lunedì 4 aprile 2022 dalle ore 17.00 alle 18.30, presso l’Aula Minor della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino in Largo Angelicum, 1, Roma. Gli interventi saranno tenuti in inglese e italiano e sarà fornita una traduzione simultanea. La seconda conferenza si terrà martedì 5 aprile 2022 dalle ore 18.00 alle 19.30, presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana in Piazza della Pilotta, 4, Roma. Per la partecipazione in presenza è richiesta la registrazione obbligatoria su http://www.unigre.it Martedì 5 aprile 2022, ore 18:00 Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana Live streaming: bit.ly/JC-dialogue Negli ultimi 50-60 anni il dialogo ebraico-cristiano ha visto il susseguirsi di molti progressi, alcuni quasi inimmaginabili qualche decennio fa. Nonostante i traguardi raggiunti le possibilità dinanzi sono ancora innumerevoli e complesse. Il Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici della Pontificia Università Gregoriana e l’Istituto Tomista della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino congiungono le loro forze per offrire uno sguardo prospettico sui prossimi passi delle relazioni ebraico-cristiane, proponendo una serie di due conferenze sui prossimi passi del dialogo ebraico-cattolico. La prima conferenza offrirà uno sguardo più panoramico e completo, mentre la seconda sarà indirizzata al complesso tema della Promessa della Terra, raramente toccato per la sua delicata natura storico-politica e altrettanto imprescindibile sia per la sua centrale importanza per il Popolo d’Israele che per la Bibbia ebraica. Durante la prima conferenza del 4 aprile 2022, dal titolo “Da Gerusalemme a Roma: riflessioni cattoliche su un Documento dei Rabbini Ortodossi”, S.E. Mons. Bruno Forte (Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto) presenterà una rilettura cattolica dell’ultimo significativo documento, redatto in campo rabbinico, sul rapporto tra ebrei e cristiani. Grande conoscitore del dialogo ebraico- cristiano e noto teologico cattolico, Mons. Forte offrirà alcune proposte circa le sfide del dibattito odierno. Il suo intervento verrà seguito da una risposta ebraica della Prof.ssa Karma Ben Johanan (Università di Humboldt, Berlino). La seconda serata prevista per il 5 aprile 2022, dal titolo “Prospettive cattoliche ed ebraiche sulla Promessa della Terra e il suo significato contemporaneo” vedrà il Prof. Gavin D’Costa (Università di Bristol) e Rav David Rosen (American Jewish Committee) confrontarsi – nella forma di un dialogo – circa la Promessa della Terra. Il Prof. D’Costa intravede una teologia emergente nella Chiesa Cattolica e una chiara posizione diplomatica giuridica nei confronti del “popolo ebraico che vive nella terra che si chiama Israele” e si interrogherà sulla possibilità di andare oltre la posizione giuridica sino ad un’affermazione teologica di Israele, visti gli insegnamenti in via di sviluppo scaturiti dal Vaticano II. Rav David Rosen mostrerà l’importanza della Terra d’Israele all’interno della tradizione biblica e rabbinica, argomentando circa il suo significato permanente per il Popolo Ebraico.
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13esima edizione di “21 minuti – Dialoghi sul Futuro”
Posted by fidest press agency su sabato, 20 novembre 2021
Sabato 20 novembre dalle 10 alle 17 in live streaming, presso gli studi Informasistemi, si terrà la 13esima edizione di “21 minuti – Dialoghi sul Futuro”, una conference internazionale itinerante dedicata alle idee in grado di ripensare il mondo. Patrizio Paoletti è l’ideatore e il Chairman dell’evento. È lui a tessere il fil rouge di ogni edizione, orientando il pubblico nel percorso di un’esperienza formativa senza eguali che interseca, feconda, fa evolvere i saperi dell’uomo. In occasione dell’edizione 2021, il tema verterà sulla riflessione relativa su soluzioni innovative alle crisi attuali e al fine di costruire una visione condivisa per un futuro sostenibile. Oggi più che mai ci confrontiamo con le conseguenze drammatiche del climate change, dei cambiamenti geopolitici e sociali e della crisi sanitaria in corso. Nonostante gli ingenti sforzi profusi nel quadro dell’agenda 2030, i dati a disposizione ci indicano che il loro impatto risulta ancora insufficiente. 21 minuti promuove la costruzione di un nuovo approccio che, attraverso l’interazione tra i saperi della Filosofia, dell’Arte, della Scienza e dell’Economia, faccia emergere i valori e le competenze necessari per essere agente di cambiamento oggi, al fine di contribuire all’agenda politica globale di sviluppo sostenibile, orientando individui, aziende, capitali e governance.
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Ebrei e cristiani: dal dialogo allo studio insieme
Posted by fidest press agency su sabato, 6 novembre 2021
Roma Martedì 9 novembre 2021, ore 17 Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana Piazza della Pilotta 4 Live streaming: bit.ly/BW-lectures. La conferenza, inaugurata dal saluto di P. Nuno da Silva Gonçalves SJ, Rettore della Pontificia Università Gregoriana, avrà luogo alle 17:00 presso l’Aula Magnadell’università. Gli interventi saranno tenuti in inglese e italiano, con servizio di traduzione simultanea. L’evento è gratuito e aperto al pubblico. Le iscrizioni per partecipare presenzialmente sono aperte sino all’8 novembre. Sarà possibile seguire la serata anche via live streaming all’indirizzo: bit.ly/BW-lectures. Nello spirito della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate questo appuntamento si pone l’obiettivo di riconoscere l’inestimabile patrimonio spirituale e, attraverso uno studio condiviso dei testi biblici, di favorire un arricchimento reciproco osando mettere in dialogo le rispettive tradizioni e interpretazioni delle Sacre Scritture, sia ebraiche che cristiane. Per maggiori informazioni: xxthbwlecture@unigre.it Il ventesimo anniversario delle Conferenze Brenninkmeijer-Werhahnha una stretta corrispondenza con l’anniversario della fondazione del Centro Cardinal Bea. Ispirandosi alla visione del cardinale gesuita Augustin Bea, il Centro a lui intitolato presso la gregoriana è dedito alla promozione della conoscenza teologica e della comprensione circa l’ebraismo da una prospettiva sia ebraica che cristiana. Per favorire uno scambio reciprocamente arricchito e creare spazi di dialogo e interazione, il Centro Bea si concentra sull’insegnamento, la ricerca e gli scambi accademici tra cristiani ed ebrei.La Licenza in Studi Giudaici e Relazioni Ebraiche-Cristiane, approvata dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica il 20 ottobre 2020, è la prima laurea ecclesiastica in Studi ebraici e Relazioni ebraico-cristiane ed è offerta esclusivamente presso la Pontificia Università Gregoriana. L’approvazione della nuova Licenza, nel presente anno accademico, ha visto triplicarsi il numero degli iscritti rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Il metodo di insegnamento condiviso, tipico del Centro, riunisce competenze accademiche e offre un’esperienza viva delle relazioni ebraico-cristiane. «Come introdurre a un dialogo autentico senza una conoscenza dal di dentro? Il dialogo va portato avanti a due voci, e la testimonianza di docenti ebrei e cattolici che insegnano insieme vale più di tanti discorsi», ha dichiarato Papa Francesco in occasione di un’udienza con i docenti e gli studenti del Centro Cardinal Bea
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Religioni: Il dialogo prima di tutto
Posted by fidest press agency su giovedì, 14 ottobre 2021
Tra le religioni, tra gli uomini e le donne, nella coppia e al potere, in famiglia e in Chiesa. È il nostro auspicio per il presente e il futuro. Da qui nascono molti nostri progetti. Un volume che racconta la nascita del Documento sulla Fratellanza Umana, un successo epocale nel dare un fondamento solido ai rapporti tra musulmani e cristiani in tutto il mondo, firmato da Ahmad At-Tayyeb, Grande Imam di Al-Azhar, e Papa Francesco. E poi la storia di un uomo dell’’ndrangheta attiva a Milano, la “capitale morale” del Paese, condannato a sedici anni di prigione per gravissimi reati (che ha scontato interamente), che oggi racconta il prezzo da pagare per essere un criminale; l’atroce pena rappresentata dal carcere e cosa significa cambiare vita. Una riflessione molto attuale: salute o salvezza? Se andiamo a ripercorrere la storia del termine “salute” (dal latino salus), ci accorgiamo che i cristiani hanno deliberatamente modificato il suo significato, spodestando l’accezione di salute fisica in favore del significato di salvezza. E il futuro? La speranza è che l’esperienza della pandemia possa far nascere nuovi significati e desideri degli incontri in presenza, far riscoprire il rispetto dei riti, nella loro portata risanatrice più profonda. Sappiamo che i cambiamenti hanno bisogno di tempo e di esperienze su larga scala e quindi abbiamo un’occasione: essere così tanti coinvolti e così a lungo, può sostenere un cambiamento reale, anche delle rappresentazioni più profonde e antiche.
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Il dialogo tra chi legge e chi scrive
Posted by fidest press agency su sabato, 17 luglio 2021
A volte si ha l’impressione che esiste una barriera, sebbene non dichiarata e non voluta, tra chi legge e chi scrive. Parliamo di un certo tipo di giornalismo che fa dell’informazione uno strumento per esprimere una propria opinione e con la presunzione d’essere nel giusto e quindi condivisa dal lettore. E’, alla fine, un peccato di presunzione che spesso non ripaga. Il buon giornalismo s’identifica in un modo diverso. Il fatto sia esso di cronaca nera o bianca, resta quello che è. Sta, semmai, al buon cronista, non trascurare i particolari significativi che possono orientare il lettore ma non influenzarlo in favore di una tesi in luogo di un’altra. A questo punto si possono anche esprimere delle opinioni personali, ma sempre e in ogni circostanza ben bilanciate e capaci di stimolare riflessioni e suscitare interesse da parte del lettore. Questa ricerca di una misura equilibrata può diventare importante per chi, ad esempio, scrive sui periodici e deve mettere in conto il fatto che si scrive un certo giorno e la lettura è, a sua volta, differita nel tempo. Nel mezzo vi possono essere altri momenti, altri avvenimenti che rendono la notizia meglio definita e, a volte, di segno contrario all’idea iniziali che ci siamo fatta. Ricordo, ad esempio, un episodio di cronaca oggi non più recente in cui un professore di religione ebreo denunciò l’aggressione di un gruppo di estremisti. Ci vollero ben quindici giorni agli inquirenti per scoprire che si trattò di una mera invenzione. Nel frattempo, furono risvegliati i fantasmi del passato nazifascista, le sue violenze e l’antisemitismo. Quando tutto finì in una bolla di sapone talune persone arrivarono a pensare il contrario anche per quanto riguarda i lager nazisti e si chiesero se non si fosse trattato anche in quel caso di un’esagerazione degli ebrei? Per noi la lezione resta. La cronaca deve limitarsi ai fatti e non essere l’occasione per un clamore che vada oltre il fatto in sé stesso. Similare discorso vale per gli affari di politica. Quante volte ci chiediamo se sia mancata agli elettori la necessaria “memoria lunga” per ricordare e ricordarci l’affidabilità di questo o quel politico messo alla prova, durante il suo mandato, e risultato inattendibile o semplicemente poco corretto con gli elettori del suo collegio? Vi è in tutto ciò una morale e lasciamo al lettore trarla nel verso giusto. (Riccardo Alfonso)
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“Un dialogo notturno con gli antichi: Polibio, Machiavelli e la ‘Costituzione’ di Roma”
Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021
Parma. L’incontro, inserito nel ciclo Prime lezioni di storia antica, è in programma per martedì 25 maggio alle 17 sul canale Youtube dell’Università di Parma. Relatore sarà il curatore dei Seminari di Europa Alessandro Pagliara, docente di Storia romana.Il docente introduce l’incontro con un breve abstract:“A conclusione della terza guerra macedonica, nel 168 a.C., l’eminente uomo politico greco Polibio di Megalopoli, con mille altri personaggi di spicco della lega Achea, è ‘deportato’ a Roma, di cui diverrà il più importante osservatore e storico nell’epoca dell’apogeo dell’imperialismo. Nel 1512, rientrati i Medici a Firenze con la conseguente caduta della Repubblica retta dal Soderini, Niccolò Machiavelli (che dal 1498 era a capo della seconda Cancelleria) non solo viene allontanato dalla politica, ma persino imprigionato e torturato. In una celebre lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513, Machiavelli descrive la sua vita di allora: all’inanità delle occupazioni diurne fa da contrasto l’intimo e toccante dialogo notturno con i grandi autori del mondo antico. Altissimo tema della ricerca di Machiavelli, approfondita poi nel cenacolo riunito presso gli Orti Oricellari, è la storia di Roma antica, indagata soprattutto sulla scorta di Livio, ma anche – pur dissimulandone la conoscenza al modo elegante degli Umanisti – sulla base della riflessione di Polibio nel sesto libro delle sue Storie”. I Seminari di Europa sono promossi dall’Ateneo con il Comune di Parma, e sono realizzati con il patrocinio e il sostegno finanziario dell’Istituto Italiano per la Storia antica, della Giunta Centrale per gli Studi Storici e della Fondazione Cariparma.La partecipazione all’edizione 2020-21 dei Seminari di Europa – organizzati da soggetto qualificato MIUR – è valida per i docenti come aggiornamento professionale per sei ore complessive. Gli insegnanti potranno iscriversi gratuitamente attraverso la piattaforma S.O.F.I.A., selezionando l’iniziativa formativa 56976. L’ultimo incontro è fissato per martedì 1° giugno: Domenico Vera (Università di Parma) parlerà di L’imperatore romano: questo sconosciuto.
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Su riforma fiscale governo deludente. Ora verificare dialogo maggioranza-opposizione
Posted by fidest press agency su lunedì, 16 novembre 2020
“Sulla riforma fiscale il governo ha deciso di cambiare tutto per non cambiare niente, nel senso che a fronte dei grandi proclami la bozza della legge di Bilancio sul tema raffredda qualsiasi entusiasmo, prevedendo uno stanziamento in tre anni di soli 4 miliardi. Anzi, per l’esattezza non si tratta di 4 ma 2,5 miliardi nel 2022 e 1,5 a regime a decorrere dal 2023. Insomma, soltanto 1,5 miliardi per misure strutturali più 1 miliardo per misure una tantum per il solo 2022. Alla luce di tutto questo quello che è finanziato è la stabilizzazione del bonus mensile decrescente da 100 euro a zero per i dipendenti con redditi tra 28.000 e 40.000 euro, attualmente in vigore solo fino al 2021. Altro che riforma epocale. E dire che con l’attuale situazione avrebbe avuto molto più senso finanziare, anche soltanto per 2 o 3 periodi di imposta, una riduzione del prelievo fiscale sul lavoro autonomo. Mi auguro che in corso di esame sia possibile apportare modifiche a questa legge di Bilancio, secondo quella collaborazione tra maggioranza e opposizione che proprio il premier Conte ha auspicato e che attendiamo di verificare in Parlamento”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia, Gilberto Pichetto Fratin, responsabile nazionale del Dipartimento Finanze e Bilancio.
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Università Europea. Formazione integrale: due nuove iniziative per il dialogo e la solidarietà
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 novembre 2020
Roma. L’Ufficio Formazione Integrale dell’Università Europea di Roma (UER) ha avviato due nuove iniziative per incoraggiare la cultura dell’incontro e della solidarietà nel difficile periodo dell’emergenza sanitaria.La prima è “UER’s got talent”, un concorso in cui gli studenti potranno inviare video di loro attività artistiche: musica, danza, recitazione, pittura, disegno, scultura, giochi di prestigio, mimo, scenette comiche, arte del riciclo, realizzazione di costumi e qualunque altra espressione della propria creatività.Ma non sarà una raccolta di semplici esibizioni del proprio talento. Gli studenti, nei loro video, dovranno ispirarsi a temi sociali e di solidarietà: il dialogo, l’accoglienza, l’ascolto, l’immigrazione, la disabilità, le dipendenze, il sostegno per i poveri, gli emarginati e gli invisibili della nostra società.I video saranno pubblicati sulla pagina Instagram di Formazione Integrale UER. Le persone potranno votarli facilmente, cliccando su “mi piace”.La seconda iniziativa è la nascita di una web radio dedicata agli studenti, che parteciperanno attivamente alla realizzazione delle trasmissioni.I temi sociali e di solidarietà saranno il filo conduttore dei programmi. Ma nel palinsesto della web radio ci sarà spazio anche per altri argomenti, come lo sport, la cultura, la musica, il cinema, il teatro, l’arte e l’attualità.Le prime trasmissioni saranno diffuse su web alla fine del mese di novembre.“Stiamo vivendo un momento difficile per l’emergenza sanitaria”, spiega Padre Gonzalo Monzón LC, Direttore dell’Ufficio Formazione Integrale dell’Università Europea di Roma. “Non è facile coltivare le relazioni umane. Il grande rischio, nel mondo di oggi, è quello di rinchiudersi nel proprio guscio, dimenticandosi che esistono gli altri. Tante persone hanno bisogno di una parola di conforto, di una mano tesa, di un gesto d’amore. Le nostre due nuove iniziative, che vedranno i giovani protagonisti, vogliono rappresentare un contributo alla cultura della solidarietà e dell’impegno sociale”.
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Il dialogo tra chi legge e chi scrive
Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 agosto 2020
A volte si ha l’impressione che esiste una barriera, sebbene non dichiarata e non voluta, tra chi legge e chi scrive. Parliamo di un certo tipo di giornalismo che fa dell’informazione uno strumento per esprimere una propria opinione e con la presunzione d’essere nel giusto e quindi condivisa dal lettore. E’, alla fine, un peccato di presunzione che spesso non ripaga. Il buon giornalismo s’identifica in modo diverso. Il fatto sia esso di cronaca nera o bianca, resta quello che è. Sta, semmai, al buon cronista, non trascurare i particolari significativi che possono orientare il lettore ma non influenzarlo in favore di una tesi in luogo di un’altra. A questo punto si possono anche esprimere delle opinioni personali, ma sempre e in ogni circostanza ben bilanciate e capaci di stimolare riflessioni e suscitare interesse da parte del lettore. Questa ricerca di una misura equilibrata può diventare importante per chi, ad esempio, scrive sui periodici e deve mettere in conto il fatto che si scrive un certo giorno e la lettura è, a sua volta, differita nel tempo. Nel mezzo vi possono essere altri momenti, altri avvenimenti che rendono la notizia meglio definita e, a volte, di segno contrario all’idea iniziali che ci siamo fatta. Ricordo, ad esempio, un episodio di cronaca oggi non più recente in cui un professore di religione ebreo denunciò l’aggressione di un gruppo di estremisti. Ci vollero ben quindici giorni, agli inquirenti, per scoprire che si trattò di una mera invenzione. Nel frattempo, furono risvegliati i fantasmi del passato nazifascista, le sue violenze e l’antisemitismo. Quando tutto finì in una bolla di sapone talune persone arrivarono a pensare il contrario anche per quanto riguarda i lager nazisti e si chiesero se non si fosse trattato anche in quel caso di un’esagerazione degli ebrei? Per noi la lezione resta. La cronaca deve limitarsi ai fatti e non essere l’occasione per un clamore che vada oltre il fatto in sé stesso. Similare discorso vale per gli affari di politica. Quante volte ci chiediamo se sia mancata agli elettori la necessaria “memoria lunga” per ricordare e ricordarci l’affidabilità di questo o quel politico messo alla prova, durante il suo mandato, e risultato inattendibile o semplicemente poco corretto con gli elettori del suo collegio? Vi è in tutto ciò una morale e lasciamo al lettore trarla nel verso giusto. (Riccardo Alfonso)
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Dialogo interreligioso e dialogo tra singoli credenti
Posted by fidest press agency su martedì, 10 marzo 2020
Pagine di cultura religiosa della Fidest. Sono due dialoghi distinti ma convergenti. Il primo è quello che si svolge a livelli più ufficiali, tra rappresentanti religiosi d’ambo le parti. Nel secondo non è tanto il fare grandi discussioni teologiche ma nel cercare di capire quali sono i valori che realmente una persona incarna nel suo vissuto, per considerarli con attenzione e rispetto. Si potranno trovare, non di rado, molte più consonanze pratiche di quanto non possano avvenire in una disputa teologica. Ciò vale soprattutto per i valori vissuti della giustizia e della solidarietà. E’ un discorso che può presentarsi difficile, per molti aspetti. La nostra indifferenza e degrado morale possono indurre a equivoci. Lo dobbiamo al fatto che l’arabo è portato a vedere religione e società come un tutt’uno. A questo punto, anche in forza delle esperienze storiche delle crociate, è facile identificare e comprendere per loro, sotto una sola condanna, i vizi dell’occidente e le colpe dei cristiani. Per contro gli occidentali, in siffatta delicata lettura, ricorrono spesso a due posizioni errate. La prima è quando trattano con noncuranza il fenomeno. Si rileva quando si limitano a pensare all’Islam, come una costellazione remota che li sfiora soltanto di passaggio o che tocca loro per i problemi d’assistenza, ma che non avrebbe un impatto culturale e religioso. Da tale posizione si scivola facilmente a sentimenti di disagio e quasi di rifiuto o d’intolleranza. La seconda è data dallo zelo disinformato. Si fa d’ogni erba un fascio, si propugna l’uguaglianza di tutte le fedi senza rispettarle nella loro specificità, si offrono indiscriminatamente spazi di preghiera o addirittura luoghi di culto senza aver prima ponderato che cosa significhi questo per un corretto rapporto interreligioso. Occorre invece ricercare uno sforzo serio di conoscenze, la ricerca di strumenti e l’interrogazione di persone competenti. E’ finito il tempo delle lotte di conquista da una parte e delle crociate dall’altra. Vi è un altro terreno su cui cimentarsi. Dobbiamo ritrovarci in un’immensa distesa, dove gli esseri umani possano vivere rinnegando le contese, l’uso della forza. Va prefigurato come un luogo ideale per ricercare d’esporre in modo sincero e a tempo opportuno il proprio credo, e ad accettare anche i disagi e le sofferenze per amore di un Dio padre, d’Abramo e dei suoi figli, di tutti, nessuno escluso. Vi sono tensioni, valori, motivi condivisi, anche dai non credenti, e sta a noi risaltarli senza esigerli come un primato esclusivo di una parte in luogo di un’altra. Lo stesso discorso, ovviamente, va rivolto agli ebrei sia in confronto con i cristiani e sia tra loro e i musulmani. “Crediamo, infatti, – riprendendo le parole del Cardinale Martini – che non si possa realmente camminare verso il Redentore che viene, se non si ha il coraggio di rivolgere lo sguardo verso il volto del fratello, di rivolgergli la parola di solidarietà, di cercarne la fiducia, la riconciliazione.”
Il punto di non ritorno sta proprio nella terra che oggi è diventata, al tempo stesso, luogo di preghiera e di contesa. Ci riferiamo alla Terra Santa. Lo è per i cristiani, e gli ortodossi, eredi dell’antica tradizione cristiana bizantina e per gli ebrei. Lo è per i palestinesi cristiani e per i fedeli dell’Islam. Basta ricordare che la venerazione per Gerusalemme, di questi ultimi, li portò a costruire la Cupola della Rocca (Qubbet ha-Sakhrà) e la Moschea al-Aqsà. Oggi la modernità s’interroga sul senso e le dimensioni di tali realtà. Esse sono insieme spirituali e storiche, e l’invito diventa, sempre più vigoroso, per coniugarlo con le richieste del pluralismo e dell’universalità. (Riccardo Alfonso)
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“Ringrazio la Comunità di Sant’Egidio per la sua iniziativa di dialogo a Roma”
Posted by fidest press agency su domenica, 23 febbraio 2020
Così il presidente del Sud Sudan Salva Kiir, che oggi ha annunciato la formazione del governo di unità nazionale, con il principale leader dell’opposizione Riek Machar nominato primo vicepresidente. Alla cerimonia di insediamento del nuovo governo, a cui ha partecipato una delegazione della Comunità, Kiir ha elogiato il negoziato svolto a Roma, che ha permesso l’inclusione delle forze di opposizione che non avevano finora aderito al processo di pace, in particolare i leader del SSOMA Thomas Cirillo, Paul Malong e Pagan Amun. “Voglio congratularmi con loro per aver firmato a Roma l’accordo per la cessazione delle ostilità – ha affermato il presidente – e auguro loro di procedere velocemente nei colloqui con la delegazione del governo guidata da Barnaba Marial Benjamin. Noi tutti dobbiamo utilizzare questo momento per portare nuova vita nel nostro Paese attraverso la pace, la riconciliazione e il perdono”. “Noi apprezziamo il Santo Padre, papa Francesco, per le sue preghiere e per la sua richiesta di pace per il Sud Sudan. Con questa importante cerimonia di oggi, noi lo abbiamo certamente ascoltato e siamo orgogliosi di potergli annunciare che ci siamo riconciliati”, ha concluso Kiir.
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Maggiore dialogo tra gli operatori pubblici e privati
Posted by fidest press agency su sabato, 1 febbraio 2020
Torino Mercoledì 5 febbraio, alle ore 10:00 Centro Congressi Unione Industriale Via Vela, 17 riunione del Tavolo di coordinamento Imprese&Cultura, ove sarà illustrata la piattaforma informatica per la gestione di un calendario condiviso di eventi e iniziative culturali tra gli Enti Culturali del nostro territorio, realizzata nell’ambito di un Gruppo di Lavoro espressamente dedicato a tale strumento negli scorsi mesi. L’obiettivo che ci si pone con l’utilizzo del calendario condiviso è un maggiore dialogo tra gli operatori pubblici e privati, volto al coordinamento delle iniziative culturali della nostra area. L’incontro proseguirà con gli aggiornamenti relativi ai gruppi di lavoro sui Musei d’impresa e altri strumenti per valorizzare il patrimonio culturale delle Imprese ed esprimere altresì le potenzialità, in termini di attrazione turistica, della tradizione industriale del nostro Territorio.
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Buddisti: favorire il dialogo e le libertà civili e religiose di ogni comunità
Posted by fidest press agency su lunedì, 27 gennaio 2020
In occasione del Giorno della Memoria e in questo momento in cui i fatti di cronaca mostrano tristemente il ripresentarsi di preoccupanti atti di discriminazione, intimidazione e violenza, l’Unione Buddhista Italiana desidera esprimere la propria più ferma vicinanza alla comunità ebraica del nostro Paese.La nostra speranza era che questi episodi potessero ormai appartenere alla storia passata e che l’odio e il razzismo non trovassero più terreno per prosperare e riemergere. Ma il loro ripetersi in tutto il mondo ci dice che purtroppo non è così.Questo ci richiede di vigilare e essere sempre più attivi nella società per favorire e sostenere i valori di convivenza, rispetto, libertà e di essere al fianco di tutti i cittadini che sono discriminati per la loro origine, condizione o convinzione religiosa.
Crediamo infine sia importante lavorare a fianco di tutte le comunità religiose e di tutte le realtà che credono nel dialogo perchè ciascun essere umano possa professare liberamente la propria appartenenza, il proprio credo e la propria cultura e perché siano sempre riconosciuti quei diritti civili che sono la base di un paese democratico e civile.
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La musica nel dialogo ebraico-cristiano
Posted by fidest press agency su domenica, 3 novembre 2019
Roma Mercoledì 6 novembre 2019, ore 18:00 Pontificia Università Gregoriana Piazza della Pilotta 4 incontro su “La musica ebraica e cristiana”. In questa conferenza, l’etnomusicologo francese e Direttore dell’Istituto Europeo di Musica Ebraica, Hervé Roten esplorerà “La musica ebraica: quando il singolare è plurale”. A fargli da controparte il celebre musicologo e teologo Prof. Philippe Charru, S.J. che discuterà sul tema “Bach and Mozart: una teologia attraverso il suono?“. Modererà l’incontro Claudio Procaccia, PhD, Direttore del Dipartimento di Cultura Ebraica della Comunità Ebraica di Roma. Conclude la sua riflessione P. Etienne Vetö: «La musica di un’altra tradizione può risvegliare e stimolare i sentimenti religiosi, lasciandoci tuttavia liberi di rimanere fedeli alla nostra fede e alle nostre credenze. La bellezza è semplicemente il modo migliore per vedere che un’altra fede è bella».
I relatori: Hervé Roten, PhD – Docente al Conservatoire National dell’8° Arrondissement di Parigi e coordinatore di YUVAL (Associazione per la conservazione della tradizione musicale ebraica), nel 2016, Roten è stato nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministro francese della Cultura e Comunicazione per il suo contributo e impegno a favore della cultura francese.
Philippe Charru, S.J. – Capo del Dipartimento di Estetica del Centre Sèvres – Facultés Jésuites de Paris, considerato un luminare sulle opere di Johann Sebastian Bach, Charru è anche titulaire del grande organo della Chiesa di Saint-Ignace a Parigi. Gli interventi saranno rispettivamente in inglese e francese, con un servizio di traduzione simultanea. L’evento è gratuito e aperto al pubblico.
In questa conferenza, l’etnomusicologo francese e Direttore dell’Istituto Europeo di Musica Ebraica, Hervé Roten esplorerà “La musica ebraica: quando il singolare è plurale”. A fargli da controparte il celebre musicologo e teologo Prof. Philippe Charru, S.J. che discuterà sul tema “Bach and Mozart: una teologia attraverso il suono?“. Modererà l’incontro Claudio Procaccia, PhD, Direttore del Dipartimento di Cultura Ebraica della Comunità Ebraica di Roma. Conclude la sua riflessione P. Etienne Vetö: «La musica di un’altra tradizione può risvegliare e stimolare i sentimenti religiosi, lasciandoci tuttavia liberi di rimanere fedeli alla nostra fede e alle nostre credenze. La bellezza è semplicemente il modo migliore per vedere che un’altra fede è bella».
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