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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘differenze’

“La demenza: differenze di genere, prevenzione e cura”

Posted by fidest press agency su sabato, 3 ottobre 2020

Torino, lunedì 5 ottobre alle ore 16“ Massimiliano Massaia (Dirigente Medico Molinette) interviene sul tema “La demenza: differenze di genere, prevenzione e cura” presso la Sala dei mappamondi dell’Accademia delle Scienze, in via Accademia delle Scienze 6 a T. Viene introdotto dalla vicepresidente dell’Accademia di Medicina, Teresa Cammarota, Primario emerito di radiologia. Il tema viene declinato nell’ottica della Medicina di genere, una branca della Medicina che studia le differenze biologiche e socioculturali tra uomini e donne e l’influenza di questi fattori sullo stato di salute e di malattia, nonché sulla risposta alla terapia. Nello specifico, la demenza «è caratterizzata da una riduzione significativa delle capacità intellettive e da un lento, ma progressivo, percorso involutivo che conduce spesso alla perdita dell’autonomia» (da “Invecchiare senza invecchiare” di G. Isaia). L’incontro inaugura il nuovo programma “Scienze & Salute. Longevità e senescenza: come invecchiare in salute” promosso dall’Accademia delle Scienze e dall’Accademia di Medicina con il supporto della Bioindustry Park di Colleretto Giacosa. Sarà possibile accedere solo su prenotazione, attraverso la registrazione al seguente link: http://www.eventbrite.it/e/biglietti-la-demenza-differenze-di-genere-prevenzione-e-cura-122388233501.

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Differenze di genere nel mondo lavorativo?

Posted by fidest press agency su martedì, 21 Maggio 2019

In tutto il mondo ci sono solo 6 Paesi in cui si può affermare che le donne e gli uomini hanno gli stessi diritti. Parliamo di Francia, Belgio, Danimarca, Lettonia, Lussemburgo e Svezia.In tutti gli altri Paesi del globo, norme alla mano, le donne partono svantaggiate. A sottolinearlo ancora una volta è uno studio della Banca Mondiale, il rapporto “Women, business and the law 2019”, che ha dimostrato come a livello mondiale le donne possano vantare solo tre quarti dei diritti che sono invece riservati agli uomini.
In tutto lo studio ha analizzato 187 Paesi, tenendo in considerazione 8 diversi indicatori, in base ai quali misurare la parità – o meglio, la disparità – di diritti tra uomini e donne. Raccolti tutti i dati, ai singoli Paesi sono stati assegnati i relativi punteggi, da 0 a 100. A livello mondiale, il punteggio medio è di 74 punti, con i Paesi dell’Africa e del Medio Oriente a presentare i risultati peggiori.
Gli indicatori utilizzati dallo studio sono:“Going places”, che si riferisce alla libertà di movimento di uomini e donne, indicatore che in Paesi come Iran, Iraq, Arabia Saudita, Brunei e Cameron (e alcuni altri) non ha raggiunto nemmeno i 50 punti;“Starting a job”, indicatore influenzato grandemente dalla presenza o meno di norme contro le molestie sessuali, presenti in solo 35 Paesi;
“Getting paid”, sulle possibilità di effettuare lavori pagati in tutti gli ambiti;
“Getting Married”, parametro influenzato dalle norme che regolano il matrimonio nonché dalle leggi che puniscono le violenze domestiche;
“Having Children”, relativo alla presenza di norme che tutelano il lavoro dopo la gravidanza; “Running business”, che si concentra sulle reali opportunità di una donna di gestire un’attività in proprio, a partire dall’accesso ai finanziamenti; “Managing Assets”, relativo al diritto di proprietà e di ereditarietà;“Getting a Pension”, ultimo indicatore che confronta le condizioni pensionistiche di donne e uomini.Commentando i risultati finali del rapporto, la Presidente della Banca Mondiale Kristalina Georgieva ha sottolineato che «se le donne avessero pari opportunità rispetto agli uomini per raggiungere il loro pieno potenziale, il mondo sarebbe non solo più giusto ma anche più prospero».
Ma com’è la situazione in Italia? Stando al rapporto della Banca Mondiale, l’Italia presenta un punteggio che – se raffrontato alla media globale – è mediamente alto: il nostro Paese ha infatti raggiunto 94,38 punti, guadagnando il 22° posto, il quale resta comunque tra i peggiori a livello europeo.A pesare è soprattutto la differenza di stipendio tra uomini e donne, un gender gap che, nelle regioni settentrionali, si esplicita con una differenza fino a 880 euro.
«Le indagini degli ultimi anni hanno dimostrato che il gender pay gap complessivo in Italia è indubbiamente molto marcato» spiega Carola Adami, amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati «con gli ultimi dati Eurostat a confermare che la differenza salariale complessiva si conferma oltre il 43,%, una percentuale altissima, risultante da una presenza minima delle donne nelle posizioni di impiego con stipendi più alti».Non è dunque un caso se, nella classifica del World Economic Forum, l’Italia si piazza al 126esimo posto per quanto riguarda la differenza salariale.«Sono indubbiamente tanti i fattori che frenano le donne sul mercato del lavoro, a partire, per esempio, dal diverso congedo dal lavoro per madre e padre: il primo dura 5 mesi, il secondo 5 giorni, danneggiando inevitabilmente le prospettive di assunzione per le donne. Non è tutto qui: i datori di lavoro tendono ovviamente a premiare il lavoro fatto, finendo per incentivare gli uomini, i quali, dedicandosi mediamente meno a casa e famiglia, hanno una maggiore presenza fisica sul luogo di lavoro» » conclude l’head hunter Adami.

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Il valore delle differenze. Tra teorie e pratiche educative

Posted by fidest press agency su sabato, 19 Maggio 2018

Parma lunedì 21 maggio alle 9.30, nell’Aula Magna del Plesso Carissimi (Borgo Carissimi, 10) seminario Il valore delle differenze. Tra teorie e pratiche educative. Dopo alcune riflessioni d’apertura della psicologa sistemica Serena Dinelli e dei pedagogisti Cosimo Di Bari e Dimitris Argiropoulos, docente di Pedagogia speciale all’Università di Parma, gli studenti lavoreranno in quattro gruppi tematici, dedicati alle differenze culturali, sociali, di genere e all’omofobia.
La conclusione del seminario, alle 16.15, è affidata alla conferenza del prof. Franco Cambi, già docente all’Università di Firenze e past president della Società italiana di Pedagogia. La conferenza è aperta a tutta la cittadinanza.Il seminario conclude il corso di Pedagogia delle differenze voluto dall’Unità Educazione del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali e dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Parma.

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“Melanomi, le differenze contano”

Posted by fidest press agency su domenica, 28 Maggio 2017

università bresciaBrescia lunedì 29 maggio alle ore 18.30 presso Aula Magna S. Faustino dell’Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Economia, con il patrocinio di IMI – Intergruppo Melanoma Italiano. Un tumore maligno della cute con un’incidenza in continua crescita, addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni, che nel nostro Paese si stima presenti 13.800 nuovi casi l’anno. L’iniziativa, patrocinata da IMI (Intergruppo Melanoma Italiano), partita da Genova a luglio dello scorso anno, sta proseguendo anche quest’anno nei principali centri ospedalieri italiani.
“Fino a pochi anni fa il melanoma era considerato una neoplasia rara, oggi è in crescita costante in tutto il mondo. Nelle Regioni settentrionali i tassi arrivano fino a 12 casi ogni 100.000 persone, in quelle meridionali si attestano intorno ai 6-7 casi ogni 100.000 abitanti.– afferma il Prof. Alfredo Berruti, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università degli Studi di Brescia – Il melanoma è quindi una malattia per la quale è necessaria un’attività continua di sensibilizzazione e di prevenzione. Inoltre, nuove strategie terapeutiche hanno sensibilmente migliorato le possibilità di cura e questo è importante per tutti coloro che si ammalano di questa patologia.”Negli ultimi anni, grazie ai progressi della ricerca scientifica, sono migliorate le conoscenze sui diversi tipi di melanoma ed è oggi possibile caratterizzare questa malattia a livello molecolare, ovvero a partire dal DNA. Si è scoperto così che i melanomi non sono tutti uguali, ma ne esistono di diversi tipi, ciascuno con caratteristiche diverse che lo identificano permettendo una cura mirata e specifica. Sono state identificate le mutazioni genetiche più frequenti che all’interno della cellula tumorale, ne regolano la crescita cellulare, come ad esempio la mutazione a carico del gene BRAF, che riguarda circa il 50% dei melanomi e che permette un trattamento a bersaglio molecolare diretto verso la mutazione specifica.In questi casi l’approccio terapeutico è radicalmente diverso, non più chemioterapia, ma farmaci intelligenti che, utilizzando i bersagli molecolari specifici, hanno dimostrato di essere efficaci nei pazienti che presentano quella specifica mutazione.“L’incontro di Brescia, aperto alla popolazione e ai pazienti, ha lo scopo di fare il punto sulle misure preventive: la prevenzione primaria, che agisce sui fattori di rischio e la prevenzione secondaria, che attraverso la diagnosi precoce, ha lo scopo di ridurre la mortalità per questa malattia. – prosegue il Prof. Alfredo Berruti – Inoltre si darà ampio spazio alle possibilità di cura: le nuove strategie terapeutiche basate sulla terapia a bersaglio molecolare e l’immunoterapia e alla gestione degli effetti collaterali. Infine si tratteranno gli aspetti emozionali di fronte alla diagnosi e durante il percorso terapeutico e il ruolo dell’alimentazione come prevenzione e nel percorso di cura. Dermatologi, oncologi medici, dietiste e psicologhe e le associazioni dei pazienti animeranno l’incontro”.
Le necessità informative dei pazienti sono quindi molte e le occasioni di confronto con i medici, insieme all’attività svolta dalle Associazioni pazienti presenti sul territorio nazionale (Melanoma Italia Onlus e AIMaMe), aiutano l’accesso ad informazioni corrette e aggiornate e nel contempo favoriscono la formazione di una comunità forte e strutturata che possa operare per una sempre migliore gestione del paziente con melanoma. Affrontare oggi il melanoma significa, per il paziente e il familiare, avere molte domande. Il Progetto Melanomi nasce proprio con l’intento di dare una risposta a questa necessità informativa e associativa dei pazienti. “La diagnosi precoce rappresenta lo strumento più efficace per il controllo clinico-prognostico del tumore cutaneo. Per questo motivo è molto importante che i nostri pazienti, e la popolazione in generale, siano adeguatamente informati sulla malattia e sulle sue potenziali conseguenze. L’esperienza ci ha insegnato che se vogliamo veramente sensibilizzare in un ambito difficile come questo, dobbiamo essere i primi a fornire servizi utili e supporto ai pazienti e alle loro famiglie, coinvolgendo la comunità allargata, nonché le istituzioni” dichiara la dott.ssa Giovanna Niero, Vice Presidente di A.I.Ma.Me.

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Legge elettorale: priorità

Posted by fidest press agency su martedì, 27 marzo 2012

«Presentarsi alle urne con una nuova legge elettorale è il primo passo che la politica deve compiere per iniziare un vero percorso di rinnovamento e recuperare credibilità. Le forze politiche devono impegnarsi per trovare un’intesa su questo tema, certamente più urgente della discussione sulle nomine Rai. Nel caso in cui non si riesca a raggiungere un accordo insisto nel proporre la modifica dei due aspetti che non funzionano con l’attuale formulazione: introduciamo le preferenze per consentire agli italiani di scegliere i singoli parlamentari e modifichiamo il premio di maggioranza al Senato per garantire la governabilità. Si tratta di un’operazione che richiederebbe pochissimo tempo, ma sarebbe assolutamente necessaria in caso di assenza di soluzioni alternative, perché ripresentarsi al voto con le liste bloccate sarebbe improponibile, per gli italiani e per la dignità dei parlamentari». È quanto dichiara il deputato del PdL, Giorgia Meloni.

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Volontariato nell’Unione Europea

Posted by fidest press agency su sabato, 11 giugno 2011

(Centro Maderna) In occasione dell’Anno Europeo del Volontariato 2011, è stato pubblicato sul sito della Commissione Europea il nuovo il nuovo “Studio sul Volontariato nell’Unione Europea”. Lo scopo di questo studio è stato quello di aiutare la Commissione a valutare in che modo il volontariato potrebbe essere ulteriormente promosso a livello europeo e raggiungere una migliore comprensione delle condizioni dello stato del volontariato nei 27 Stati membri a livello nazionale, regionale e locale per identificare le tendenze, le somiglianze e le differenze, le opportunità e le sfide. La relazione finale di questo studio prevede anche uno studio di settore sul volontariato nello sport con 27 schede nazionali. Lo studio ha anche il fine di assistere la Commissione nel determinare la direzione delle future iniziative a livello europeo volte a promuovere il volontariato. Fonte: auser.it, europa.eu

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Dialogo con le religioni

Posted by fidest press agency su domenica, 22 Maggio 2011

“Ho molto apprezzato le parole pronunciate del Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici ieri mattina in Piazza del Campidoglio durante la cerimonia del premio Stefano Gaj Tachè, giovane ucciso nel 1982 nell’attento alla Sinagoga di Roma. Aprirsi al dialogo con il mondo islamico per combattere ogni forma di fanatismo e per abbattere le differenze, è un invito al dialogo molto importante che tutti noi dobbiamo raccogliere. Queste parole giungono a pochi giorni dall’inizio della settimana della cultura islamica promossa da Roma Capitale che il Sindaco Gianni Alemanno presenterà quest’oggi. Roma ha la forza, il ruolo e le peculiarità per rilanciare il tavolo per il dialogo interreligioso, un percorso che va ripreso e che può trovare a Roma la sua sede ideale. Da sempre la nostra città rappresenta il luogo di incontro, sottolineo pacifico, tra culture, tradizioni e religioni diverse, per questo dobbiamo dar vita ad un nuovo corso basato sul dialogo e il rispetto delle differenza affinchè esse siano momento di confronto e non di scontro, solo così potremo gettare le basi per una pacifica convivenza e lottare insieme contro ogni forma di fanatismo e intolleranza”. Questo quanto dichiara Federico Rocca Consigliere del PdL di Roma Capitale.

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Torna l’Australiana… ma è davvero influenza?

Posted by fidest press agency su lunedì, 11 ottobre 2010

Milano 12 ottobre 2010 – ore 11.00 Edelman – Via Varese 11, presentazione in conferenza stampa di una guida pratica per distinguere le forme virali dal semplice raffreddore. Un’iniziativa promossa da ANIFA-Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione. Due esperti spiegheranno le differenze tra queste patologie i cui sintomi si possono attenuare con l’utilizzo dei farmaci da banco.  Dott. Claudio Cricelli Presidente della Società Italiana di Medicina Generale Prof. Fabrizio Pregliasco Professore di Virologia presso l’Università degli Studi di Milano.
Secondo gli esperti, l’influenza stagionale alle porte deriva dai ceppi virali analoghi a quelli protagonisti nell’inverno 2008/2009, torna quindi l’Australiana.  Con l’approssimarsi della stagione fredda, al primo colpo di tosse, raffreddore, mal di gola, si pensa a un possibile contagio influenzale. Molto spesso in realtà si tratta di forme diverse, dette parainfluenzali.

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Regione Salento? Perplessità

Posted by fidest press agency su sabato, 14 agosto 2010

Regione Salento? Un doppione per giustificare inefficienza e creare nuove clientele Negli ultimi tempi e’ stata ripresentata l’iniziativa di creare la Regione Salento. Tranne qualche isolato caso di coerenza, la proposta esce fuori solo quando a governare la Regione e’ un presidente non salentino. Il nuovo ente locale dovrebbe comprendere le province di Lecce, Brindisi e Taranto. A dire dei promotori le differenze socio-culturali tra le tre Province ed il resto della Regione sono tali che solamente la creazione di questa nuova istituzione potrebbe dare effettivo slancio a quei territori. Non s’ignora il dibattito che mette le radici in tempi lontani – gia’ nell’assemblea costituente s’avanzarono proposte in tal senso – tuttavia una visione pragmatica della situazione attuale porta a concludere che al di la’ di sbiaditi campanilismi, la proposta appare anacronistica e dannosa. Chi paga? I cittadini e il buon diritto, ovviamente: – creare ex novo la struttura di un ente che non esiste non e’ cosa da poco; – la tempistica non certo breve –visto  e considerato che per la creazione sarebbe necessaria una legge costituzionale– non gioverebbe alla risoluzione di problemi che chiedono risposte immediate. I tempi biblici della sanita’, la gestione degli enti locali, le tasse locali che aumentano mentre diminuisce la qualita’ dei servizi: tutti problemi che, evidentemente, devono trovare soluzione nell’immediato; – considerato come sono gestiti dai partiti gli enti locali, la nuova regione servirebbe solo a creare una piu’ vasta clientela per gli attuali predatori del diritto e della buona amministrazione. L’impressione e’ che l’adesione di certa classe dirigente a questa iniziativa sia dettata piu’ dalla volonta’ di scaricare la propria ininfluenza ed inefficienza su altre istituzioni che da quella di impegnarsi in azioni utili al benessere pubblico: uno scaricabarile tipicamente italiano. Una politica di ampio respiro guarda ai problemi cercando soluzioni efficaci, immediate ed economiche, non lasciandosi andare a costosissime retoriche autonomiste buone solo a dare visibilita’ ed aumentare il proprio potere clientelare. (Alessandro Gallucci, delegato Aduc-Lecce)

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Nichi Vendola a “Oltre le differenze”

Posted by fidest press agency su giovedì, 20 Maggio 2010

Siena 21 maggio.  Nichi Vendola è l’attesissimo ospite della quinta puntata di “Oltre le differenze”, il primo format radiofonico a Siena e tra i primi in Italia, interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex, transessuale e queer. Nello spazio condotto da Natascia Maesi e Eleonora Sassetti in onda, venerdì 21 maggio dalle 21, sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.250 per il centro storico di Siena, FM 93.200 per la provincia di Siena sud, Valdichiana e Arezzo, FM 93.500 per la zona Chianti e FM 99.100 per la Valdelsa e in streaming su http://www.antennaradioesse.it), il presidente della Regione Puglia e leader di Sinistra Ecologia e Libertà interverrà sul tema del complesso rapporto tra religione e omosessualità. Seguirà l’intervista doppia a Don Franco Barbero presbitero della Comunità cristiana di base di Pinerolo, noto come il prete che sposa i gay e Padre Claudio Giuseppone, parroco della Chiesa di Santa Petronilla a Siena, che è più volte intervenuto sulla storia di Sara e Margherita e sulla loro decisione di avere un figlio. Spazio poi al consueto scaffale: una selezione di libri, film, appuntamenti culturali e festaioli a tema.

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Quando si comincia ad essere anziani?

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 aprile 2010

(Centro Maderna) Uno studio dell’Università del Kent ha evidenziato un risultato soprendente: la giovinezza finirebbe a 35 anni, mentre la terza età comincerebbe a 58. Il dato emerge da un sondaggio condotto su 40.000 europei in 21 Paesi da European Social Survey’s e rivela la percezione dell’invecchiamento altrui, molto più veloce rispetto al proprio. Per la maggior parte degli intervistati la terza età arriva uno o due anni prima dei 60 anni, quando molti, fanno notare gli studiosi, si sentono ancora attivi e vitali. “Essere etichettati come troppo giovani o troppo vecchi – spiega lo psicologo Dominic Abrams, uno degli autori della ricerca – è un’esperienza vissuta male dal 63% della popolazione”. Non mancano però le differenze di percezione nei diversi Stati: in Norvegia ci si può sentire giovani fino a 34 anni, in Belgio e Slovenia si arriva fino a 44 anni. Il posto ideale per sentirsi eternamente giovani è Cipro. Per gli abitanti dell’isola si è giovani fino a 52 anni e si diventa vecchi dai 67 anni in poi.

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Alemanno e le “borgate” romane

Posted by fidest press agency su venerdì, 26 marzo 2010

«Non posso non respingere nella maniera più netta l’accusa che Italia Nostra mi rivolge di “essere in continuità con Veltroni e Rutelli per quanto riguarda la politica delle periferie e l’attenzione alle ‘archistar’”».  Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Ci sono, infatti – aggiunge Alemanno –  delle differenze fondamentali che un’associazione qualificata come Italia Nostra non può non cogliere: la prima è che, insieme alle cosiddette “archistar” internazionali, sono chiamati a partecipare al convegno, con la stessa dignità o anche con ruoli superiori di coordinamento, gli italianissimi esponenti degli ordini professionali e delle facoltà di architettura e di ingegneria della città di Roma. Quindi, il nostro workshop, pur avendo una proiezione internazionale di altissimo profilo, non trascura affatto i talenti di casa nostra». «Ma la differenza ancora più importante è che qui siamo di fronte a un workshop, cioè a un confronto culturale, e non alla remuneratissima concessione di incarichi professionali, magari a chiamata diretta, come è successo per la Teca dell’Ara Pacis affidata a Richard Meier. Questa – prosegue Alemanno – è la differenza decisiva. Le proposte che raccoglieremo nel workshop dell’8 e 9 aprile ci serviranno per lanciare dei concorsi di idee e dei bandi progettuali aperti a tutti, in cui ogni studio potrà liberamente partecipare e sarà giudicato per il valore del suo lavoro e non per la notorietà delle sue firme. Credo che, come ha fatto il presidente Sarkozy per Parigi, anche Roma meriti un dibattito di respiro internazionale per affrontare i problemi urbanistici della Città storica e delle periferie, problemi che si trascinano da ormai mezzo secolo. Inoltre, in occasione di questo convegno, ci sarà una mia visita con l’architetto Meier all’Ara Pacis per definire, possibilmente in maniera concordata, la correzione della Teca e una sua profonda ricontestualizzazione urbanistica in quella parte di centro storico. Ugualmente – conclude il sindaco Alemanno – insieme all’architetto Calatrava, visiteremo i cantieri di Tor Vergata per studiarne la migliore finalizzazione in vista della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020».

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Politiche sociali

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 marzo 2010

“Alleanza strategica e pragmatica delle Consigliere di parità e degli Ispettori del lavoro a tutela delle lavoratrici madri in particolare, e in generale dello sviluppo delle politiche attive a promozione dell’occupabilità regolare  nel mercato del lavoro. Sul territorio l’intensa attività di vigilanza degli ispettori e la stretta collaborazione con le consigliere di parità ha registrato nel 2009  un significativo aumento del controllo sia delle violazioni amministrative in ordine alla tutela economica delle lavoratrici madri , rispetto all’anno 2008 ,  è aumentato del 67%; sia delle  ipotesi di reato in ordine alla tutela fisica delle lavoratrici madri , che sempre rispetto all’anno 2008 sono aumentate del 155%. L’attività dell’anno in corso è orientata a  sviluppare  i criteri di rischi  connessi alle differenze di genere previsti dall’art. 28 del Testo Unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Questa attività  tra Consigliere e Ispettori è la risposta più efficace alle polemiche sollevate anche recentemente sulla abolizione della legge n. 188 del 2007, che obbligava i lavoratori ad utilizzare una procedura telematica per le dimissioni volontarie. Tale procedura infatti è stata abrogata con il decreto 112 ( art 39, comma 10,lettera l) .Per presentare le dimissioni volontarie non è più  necessario adempiere alla procedura informatica che rappresentava un deterrente per i datori di lavoro all’assunzione di personale femminile.La maternità , i rischi di licenziamenti a tutela delle lavoratrici madri si prevengono e si contrastano  sostenendo il lavoro regolare in un rapporto corretto tra datori di lavoro e lavoratrici promuovendo controlli efficaci , responsabilizzando le aziende ,le parti sociali, sensibilizzando efficacemente  il sistema del mercato del lavoro locale.” (Alessandra Servidori –Consigliera nazionale di parità)

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I diritti del fanciullo

Posted by fidest press agency su martedì, 17 novembre 2009

Roma 18 novembre alle ore 11 nella sala Alcide de Gasperi Camera dei deputati (ingresso Uffici del Vicario 21)  in occasione del 20° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti del fanciullo, i movimenti per la vita e per la famiglia, hanno predisposto una proposta di legge per la modifica dell’art.1 del Codice Civile, che estenda i diritti personali dal momento della nascita al momento del concepimento. In un periodo in cui molto si parla di giustizia, la proposta vuole ricordare che la prima condizione di giustizia è l’eguaglianza tra i cittadini, a prescindere dalle differenze di sesso, di razza o di età.  La proposta del Mpv è aperta alle sottoscrizioni dei parlamentari di tutte le formazioni politiche. L’Udc ha deciso di farla propria come Partito. Per presentare l’iniziativa comune, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, Gianpiero D’ Alia e Michele Vietti per l’Udc, e Carlo Casini, per il Mpv, terranno una conferenza stampa.  Nel corso della conferenza stampa verrà presentata anche la “Dichiarazione sui diritti del bambino non ancora nato”, in cui si afferma, tra l’altro, che “ogni bambino, fin dal concepimento, è titolare del diritto alla vita, alla salute, alla integrità fisica” e deve vedersi “riconosciuta la capacità giuridica”. Tale documento verrà proposto al Congresso del PPE che si svolgerà a Bonn il 9 e 10 dicembre prossimi, affinché sia fatto proprio da tutti i partiti europei del PPE.

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Religion Today Film Festival

Posted by fidest press agency su domenica, 11 ottobre 2009

Bassano (VI), 14 ottobre alle ore 20:40 presso Villa San Giuseppe, venerdì 16 ottobre a Bolzano, alle 16.40 presso il Teatro Cristallo, e domenica 18 ottobre a Trento, alle ore 20.30 al Teatro San Marco. l’appuntamento con Deir Mar Musa e mercoledì Le proiezioni del documentario Deir Mar Musa sono in lingua italiana con sottotitoli in inglese, ingresso gratuito o ad offerta libera. “Rinascere dall’alto. Vita nuova nella fede” è il tema della XXII edizione di Religion Today Film Festival, il primo festival itinerante dedicato al cinema delle religioni che dal 1997 promuove la cultura del dialogo e il riconoscimento delle differenze tra le religioni. Ogni anno decine di pellicole provenienti da tutto il mondo vengono iscritte al concorso, che rappresenta un’importante occasione di dibattito e condivisione internazionale sulle tecniche, le teoriche e le poetiche della cinematografia attuale. Quest’anno il Festival toccherà le città di Trento e provincia, Roma, Bolzano, Bassano (Vi) e Nomadelfia (Gr), dove tra il 14 e il 24 ottobre saranno proiettati 57 film, per le categorie del lungometraggio, del cortometraggio e del documentario. Parteciperà nella sezione documentari anche Deir Mar Musa, il documentario prodotto dal COSV sulla comunita monastica siriana che, grazie a padre Paolo dall’Oglio, e rinata nel monastero che fu di San Mose l’Abissino, a 1300 metri sulle montagne che si rivolgono a Nebek. Padre Paolo dall’Oglio vi si trasferì nel 1991 per ricostruire una concreta relazione e una stretta collaborazione tra Cristiani e Mussulmani, con l’aspirazione di diventare un vero e proprio punto di riferimento interculturale ed interreligioso. L’orizzonte del monastero e quello della relazione islamo-cristiana, una relazione ancora difficile e sofferta in molti luoghi, che e parte integrante della vocazione spirituale dei monaci e delle monache di Deir Mar Musa. La scelta della lingua araba, come lingua della vita sociale e liturgica della comunita monastica, si colloca in questo contesto. In tale prospettiva e stato elaborato un progetto di approfondimento della collaborazione interculturale e interreligiosa di cui fa parte anche il COSV.

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Multe ai ciclisti

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Viviamo in un Paese nel quale, salvo limitatissime eccezioni, non esiste una politica della mobilità ciclistica. Nel quale gli impegni a favore della mobilità sostenibile o non ci sono, o restano sulla carta. Un Paese che sembra ragionare solo in chiave “auto-centrica” relegando la promozione della mobilità dolce e leggera (come pure del trasporto collettivo) alle dichiarazioni di facciata, e talvolta neppure a quelle. Per rendersi conto delle differenze non occorre andare lontano: basta attraversare uno dei confini nazionali, verso la Francia, la Svizzera, l’Austria o la Germania. Senza scomodarsi ad arrivare sino al Nord Europa. Basta uno sguardo per capire, anche senza voler approfondire. E’ dunque davvero difficile, oggi, riuscire a far passare il provvedimento che sanziona i ciclisti equiparandoli agli automobilisti, ai fini della sanzione accessoria della decurtazione dei punti della patente, come un intervento serio, motivato, non demagogico, utile alla sicurezza stradale, giusto, ragionevole.. Cifre di una guerra sulle strade, che viene addomesticata con parole più o meno tranquillizzanti, espressione di fatalità ineluttabili: “incidenti”, in realtà spesso omicidi dolosi derubricati a colposi. Cinquemila morti l’anno sulle strade, anche urbane, più il carico di feriti, di invalidi, i costi individuali, familiari, sociali. Migliaia di caduti fra i quali vi sono innanzitutto pedoni e ciclisti. Come porre un freno? Spostando l’attenzione su altri obiettivi. Eccoli, allora, i nuovi pirati della strada: vanno in bicicletta. Non sfrecciano a 90 all’ora sulle strade urbane, ma sono assai più temibili, silenziosi, insidiosi, feroci. Ecco perché vanno sanzionati in modo esemplare. Comprensibile che faccia notizia, al pari dell’uomo che morde il cane. Ci sarà di che sbizzarrirsi, in queste prime settimane di applicazione delle nuove norme del Codice della strada in vigore da qualche giorno (art. 219 bis CdS). Dato che, come avevamo già chiarito all’indomani dell’approvazione della legge, non c’è da parte nostra alcuna rivendicazione di impunità o di immunità per una categoria di utenti delle strade, ma solo una esigenza di  maggiore ponderatezza nei provvedimenti legislativi, non si può sfuggire a  un nodo di sostanza: ci si rende conto che il Codice della strada prevedeva già obblighi e sanzioni anche per i ciclisti, che a qualcuno toccava farle rispettare, e che non erano per questo affatto necessarie nuove norme? La bicicletta continua ad essere vista dal legislatore nazionale come un “veicolo ibrido”, secondo le convenienze: sugli incroci si impone spesso al ciclista di trasformarsi in “pedone”, altre volte si impone di seguire il traffico veicolare a motore, in altri casi lo si induce ad inventarsi dei percorsi che non esistono, talvolta si pretende che utilizzi percorsi ciclabili oggettivamente inadatti e pericolosi, talaltra lo si costringe di fatto a rifugiarsi sui marciapiedi per proteggere la propria incolumità. Questo è “se vi pare” il ciclista urbano, in Italia. Sarebbe utile che legge e buon senso procedessero insieme, sempre. In questo caso, pare proprio che abbiano deciso di seguire strade diverse. (Eugenio Galli Responsabile Ufficio legale FIAB)

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Dal tumore si guarisce di più

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 luglio 2009

Sono oltre un milione e mezzo gli italiani che hanno sconfitto il cancro, fra cui 400 mila sopravvissuti a un tumore al seno. Un risultato ottenuto anche grazie alle terapie a bersaglio molecolare, cure innovative e personalizzate che, dal 1998 al 2008, hanno portato a un aumento del 5% della sopravvivenza nel caso dei tumori al seno, colon-retto, rene, stomaco-intestino e linfomi. Il tutto insieme a una prevenzione più stringente, programmi di screening innovativi e trattamenti ‘tradizionali’ sempre più affinati. Un mix che colloca l’Italia tra i Paesi europei con la più bassa mortalità per cancro. Lo hanno sottolineato ieri a Roma gli specialisti intervenuti a un incontro voluto dal Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita della presidenza del Consiglio (Cnbbsv). “In futuro – sottolinea il presidente del Cnbbsv, Leonardo Santi – le terapie saranno sempre più personalizzate, ma in questo momento occorre potenziare la ricerca concentrandola sui marcatori biologici, in modo da trattare solo i pazienti che rispondono a quella cura. Ed evitando fughe in avanti o inutili pessimismi sulle prospettive legate all’uso di questi medicinali innovativi: c’è ancora molto da fare. E le valutazioni tecniche – incalza l’esperto – non devono mai passare in secondo piano rispetto a considerazioni sugli equilibri di spesa. Insomma, occorre razionalizzare gli interventi, tenendo conto che le terapie personalizzate hanno prodotto benefici evidenti per i malati di tumore”. Ricercatori, oncologi e farmacologi riuniti a Roma sono convinti che il futuro sarà sempre più rivolto alla personalizzazione delle terapie. “E’ improprio – dice infatti Francesco Cognetti, direttore del dipartimento di oncologia medica dell’Int Regina Elena di Roma – parlare di tumore al seno. Si deve usare il plurale, perché le differenze biologiche fra le pazienti sono tante”. La buona notizia è che questa neoplasia è fra quelle che “più hanno beneficiato della target therapy, che può portare alla guarigione. Oltre tutto i farmaci molecolari nel caso del seno sono già utilizzati ed efficaci nella fase adiuvante”, dopo l’intervento chirurgico.

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Razzismi

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 luglio 2009

Like the VirginMilano 9 Luglio alle ore 18:30 (fino al 15 settembre) Via Simone D’Orsenigo 6 la Famiglia Margini presenta con la partecipazione di Amnesty International, il patrocinio de La Provincia di Milano, e il sostegno di AceA consumi etici e stili di vita solidali e L’Altropallone. e a cura di Grace Zanotto presenta le opere degli artisti Atomo, Reia e De Lutti, Pietro Geranzani, Angelo Cruciani, Paolo Cassarà, Beatrice Morabito, Emanuele Benedetti, Max Papeschi, Fabrizio Bellomo, Federica Palmarin, Francesco Giusti, Elcin Ekinci, Ana Pedroso, Claudio Onorato, Soheil Doaei & Luca Dalmazio.  Roberto Ruta & Lisa Chiari presentano YI SHU. Un film documentario sul boom dell’arte contemporanea Made in China. “Razzismi” non è semplicemente una Mostra che parla delle differenze, dal colore della pelle a quelle economiche, è un indagine sulla paura della diversità senza pretese di risoluzione ma con l’intento di mostrare visceralmente quella che è l’essenza del terrore nel confronto. Dopo 5000 anni di storia sociale l’animale uomo ricade ciclicamente nei medesimi errori, nonostante il notevole progresso evolutivo di pensiero è ancora convinto che la specie umana sia distinta in razze biologicamente diverse tra di loro, con la presunzione di trovare caratteri che determino un predominio da parte di quella che sa imporsi sulle altre. Sono i Meticci  i figli del futuro.  La scelta di appartenere a ideologie o gruppi comporta la recinzione in enclavi e ghetti. Nascono associazioni all’interno delle etnie, punk o yuppies comunisti e culturisti. La diversità è magico dono della vita.  http://www.famigliamargini.com (like the virgin)

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Prima Giornata Europea della sclerosi sistemica

Posted by fidest press agency su domenica, 28 giugno 2009

Lunedì 29 giugno si celebra in tutta Europa la prima Giornata Europea della sclerosi sistemica, malattia cronica del sistema immunitario, rara e invalidante, che in Italia colpisce circa 25.000 persone.  L’iniziativa è promossa da FESCA, la Federazione delle Associazioni Europee di sclerosi sistemica, con l’obiettivo di promuovere l’informazione su questa malattia che in Italia, unico tra i paesi europei, non è ancora riconosciuta come malattia rara, fatta eccezione per Piemonte e Toscana.  In occasione della Giornata, le associazioni italiane che aderiscono alla Federazione Europea, AILS, ASSMAF e GILS,  chiedono che la sclerosi sistemica venga finalmente riconosciuta malattia rara in tutto il nostro Paese, senza differenze regionali. “È stato firmato un decreto legge più di un anno fa, ma le misure approvate con il Decreto del 23 aprile 2008 si sono bloccate alla Corte dei Conti” – chiarisce Ilaria Galetti, rappresentante FESCA Italia. “Si attende un nuovo Decreto del Governo che riconosca in tutte le Regioni la sclerosi sistemica come patologia rara.”
Grave malattia del sistema immunitario, cronica ed invalidante, la sclerosi sistemica comporta una fibrosi della pelle e degli organi interni e un danno vascolare irreversibile. Sono circa 25.000 le persone colpite dalla malattia in Italia, con 1.000 nuovi casi ogni anno, soprattutto tra le donne. La sclerosi sistemica può manifestarsi a tutte le età, eccezionalmente anche in età infantile e anche se il picco di insorgenza è tra i 40 e 50 anni, la forma più grave insorge più precocemente e colpisce i giovani tra i 20 e i 25 anni. Fondamentale è il riconoscimento tempestivo della malattia per rallentarne la progressione. E la diagnosi precoce è al centro del progetto europeo VEDOSS (Very Early Diagnosis Of Systemic Sclerosys), promosso da EUSTAR (European League against Rheumatism – EULAR – Scleroderma Trials and Research), che prevede la creazione di ambulatori per la diagnosi precoce, un programma educazionale e la realizzazione di un data base per la centralizzazione dei dati clinici di tutti i pazienti. Ad oggi sono operativi 160 Centri per un totale di quasi 9.000 pazienti. “Il gruppo EUSTAR ha inoltre identificato le Red Flags per il Medico di Medicina Generale: il fenomeno di Raynaud e la positività degli anticorpi anti-nucleo. In presenza di questi due segni” – spiega Marco Matucci Cerinic, Medicina Interna, Università degli Studi di Firenze e Presidente EUSTAR – “i pazienti verranno inviati direttamente ai centri EUSTAR per determinare la natura primaria o secondaria del fenomeno di Raynaud e poter diagnosticare la sclerosi sistemica nelle sue fasi più precoci al fine di iniziare un trattamento adeguato a contenere l’evoluzione della malattia”.

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Differenze antropologiche

Posted by fidest press agency su lunedì, 22 giugno 2009

Simplicio scrive a Rosario. La parola “antropologia” mi ricorda molto da vicino la selezione della specie. Farà di certo storcere il naso a qualcuno e persino al mio amico Rosario che su questo argomento  mi ha fatto pervenire un suo pensiero. Vorrei, in proposito, fare solo alcune riflessioni sui superuomini e su quelli “antropologicamente minorati, tarati e diversi”. Senza scomodare Darwin io la vedo in modo più semplice. La specie umana si è distinta dalle altre perché ha sviluppato quelle doti che potrei chiamare intelligenza, socialità, creatività e via di questo passo. E’ diventato, in altre parole, un animale pensante e con quel pensiero ha costruito ideologie e modelli di società ma ha anche generato lotte, divisioni, violenze, prevaricazioni. Oggi ci ritroviamo con tutti questi “elaborati mentali” che taluni hanno sfruttato al meglio solo per se stessi e il proprio clan e in funzione antagonista nei riguardi degli altri della propria specie considerandoli, di fatto, un “sottoprodotto”. Così ci ritroviamo con uomini ricchi, prepotenti ed egocentrici e la restante massa relegata allo spirito gregario del sottoposto e dello schiavo. Nell’antica Roma, in un certo tempo della sua storia, vi fu un barlume d’intelligenza allorché i plebei fecero pesare il loro ruolo cooperativo rispetto ai patrizi ma fu un fuoco fatuo. Oggi il solco si è ampliato perché si sono raffinate le intelligenze e la brutalità e l’arroganza si sono trasformate da scure da boscaiolo in stiletto da salotto. Ma la sostanza è la stessa. C’è da una parte il “dominatore” e dall’altra una umanità senza volto condannata se non proprio dalla miseria materiale da quella della incapacità di far valere la propria intelligenza e di trasfonderne il messaggio. Potremmo mai augurarci una svolta? Io la vedo solo in un modo. Accadrà nel momento in cui la maggioranza prenderà coscienza della sua forza e dell’assurdità di essere considerata una minoranza irrilevante e da beffeggiare di continuo. In tutto questo vi è solo un punto debole, e non da poco. E’ che non è facile misurare alla pari l’onestà intellettuale degli uni con la disonestà degli altri che è amorale, spregiudicata e ha tutte le leve del comando nelle proprie mani. Un tempo il feudatario era arbitro indiscusso della vita e della morte dei suoi sudditi, un semplice sospetto poteva mandare al rogo della sacra inquisizione un innocente, oggi non si arriva a tanto ma in pratica si fa di più umiliando le intelligenze e massificandole.(Simplicio)

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