E’ partita la corsa contro il tempo per l’individuazione del tutor per l’orientamento e del docente orientatore nelle scuole di secondo grado a partire dal prossimo anno scolastico: con la circolare n. 958 del 5 aprile 2023, il ministero chiede alle scuole di comunicare i nominativi dei docenti destinati ai percorsi formativi utilizzando la piattaforma “FUTURA PNRR” dalle ore 15:00 del 17 aprile 2023 sino alle ore 15:00 del 2 maggio 2023. Si tratta di docenti che saranno impegnati nell’attività di orientamento degli alunni nelle future scelte dei percorsi scolastici e professionali. In particolare – è scritto nella circolare del MIM – nella scuola secondaria di primo e secondo grado, il docente tutor è chiamato a svolgere due attività: – aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-port-folio personale e cioè: – a. il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la personalizzazione; – b. lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale (trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei o, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO)); – c. le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive.; – d. la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”. – costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali e delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento di cui punto 10 delle citate Linee guida, avvalendosi del supporto della figura dell’orientatore, definito al punto 10.2 delle stesse Linee guida come il docente che per ciascuna istituzione scolastica gestisce, raffina e integra i dati della piattaforma con quelli specifici raccolti nei differenti contesti territoriali ed economici e li mette a disposizione delle famiglie, degli studenti e del tutor. Tutto questo lavoro per un riconoscimento economico che varia tra i 1.500 euro lordo Stato e i 2.000 euro lordo Stato per il docente orientatore e tra i 2.850 euro lordo Stato e i 4.750 euro lordo Stato per il docente tutor. Lascio valutare agli esperti di tasse quanto resterà alla fine di un anno scolastico al povero docente! Adesso, vista la ristrettezza dei tempi e i necessari passaggi collegiali, c’è chi esprime preoccupazione proponendo il differimento dei termini. Ancodis – nel silenzio generale delle organizzazioni sindacali – denuncia l’ennesimo tentativo di “sfruttamento professionale legalizzato”, considerato il tempo che dovrà essere dedicato alla FORMAZIONE e, soprattutto, il carico di LAVORO richiesto.Ma ci rendiamo conto che a fronte della QUALITA’ e della QUANTITA’ di lavoro previsto dal ministero per le nuove figure lo Stato ricambia di fatto con un modestissimo riconoscimento economico?Si continua a chiedere di svolgere LAVORO aggiuntivo mal retribuito e soprattutto senza alcun effetto nella carriera professionale del docente! E allora prima di sprecare risorse per il tutor per l’orientamento e per il docente orientatore, fermiamoci un attimo a ricordare il lavoro che svolgono per le loro comunità scolastiche i collaboratori del ds individuati ai sensi del comma 5 art. 25 del D. Lgs 165/2001, i tantissimi responsabili di plesso che consentono alle sedi distaccate di funzionare, le funzioni strumentali individuate ai sensi dell’art.33 del CCNL scuola 2006/2009, i Coordinatori didattici e i coordinatori di dipartimento, gli animatori digitali, i docenti tutor per i neoimmessi, i referenti di sistema (Inclusione, Covid19, PON, ERASMUS, PCTO, Privacy, Intercultura, Bullismo e cyberbullismo, INVALSI, Istruzione parentale, Istruzione ospedaliera, Istruzione carceraria, mobility manager). C’era davvero bisogno di queste due nuove figure di sistema? O bastava semplicemente mettere ordine a quelle già esistenti prevedendo specifiche aree di operatività e offrendo in cambio oltre che un riconoscimento economico dedicato una possibilità di percorso di vera carriera professionale?E se – visto il trattamento delle attuali figure di sistema – alle condizioni date nessuno accettasse l’onere del nuovo incarico? By Rosolino Cicero
Posts Tagged ‘docente’
ANCODIS: docente tutor e orientatore con le scuole in corsa contro il tempo
Posted by fidest press agency su domenica, 9 aprile 2023
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Scuola: Carta del docente ai precari
Posted by fidest press agency su domenica, 9 aprile 2023
Anche i supplenti devono avere i 500 euro per aggiornarsi, a Pistoia 1.000 euro a un’insegnante.Solo l’avere imposto la didattica a distanza a tutto il corpo insegnante, durante la pandemia da Covid19, è un motivo più che sufficiente per assegnare la Carta del docente anche ai precari: a sostenerlo è il Tribunale di Pistoia che ha accolto il ricorso di una docente, assistita dai legali Anief, che reclamava la mancata ricezione della card annuale da 500 euro per gli anni scolastici 2020/21 e 2021/22, quando la dad ha avuto la sua massima diffusione.Il giudice del lavoro ha scritto nella sentenza che “l’art. 2 del decreto legge n. 22/2020 ha, poi, statuito quanto segue: “3. In corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione, potendo anche disporre per l’acquisto di servizi di connettività delle risorse di cui alla Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di cui all’articolo 1, comma 121, della legge n. 107/2015”. Secondo il giudice quella decisione, di imporre la didattica a distanza, è stato anche il motivo per il quale “il Consiglio di Stato, Sezione Settima, il quale, con sentenza n. 1842/2022 pubblicata il 16.3.2022”, ha mutato “il proprio precedente orientamento di cui alla sentenza n. 3979/2017” annullando “gli atti amministrativi impugnati nella parte in cui non contemplavano i docenti non di ruolo tra i destinatori della carta del docente”.
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Scuola: Arriva il docente tutor
Posted by fidest press agency su domenica, 2 aprile 2023
Sul docente tutor, in arrivo a settembre 2023 per combattere gli abbandoni precoci degli studi e migliorare l’orientamento, il Ministero dell’Istruzione non torna indietro: 40 mila insegnanti delle superiori a partire da questo mese verranno individuati e formati on line, inizialmente solo per il triennio finale, e successivamente anche per i primi due anni e per il triennio delle medie. “L’Istituto Superiore della Sanità ci ha detto che un adolescente su due è a rischio: cosa si vuole aspettare?”, dichiarano gli psicologi in una nota ripresa da Tuttoscuola. I dubbi riguardano anche la formazione dei tutor dovranno essere formati: I docenti seguiranno lezioni di psicologia e pedagogia, con esame finale”, ha detto il ministro Valditara, rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera, suscitano più di qualche perplessità e preoccupazione“. L’Ordine degli Psicologi chiede: “Davvero – si legge in una nota – secondo il ministro sono sufficienti 20 ore di formazione aggiuntive per i docenti, con qualche ora di psicologia, per sostituirsi ai professionisti di cui necessitano le nostre ragazze e i nostri ragazzi nelle scuole?”. Al docente tutor verrà assegnato un bonus annuale variabile da 2.850 euro a 4.750 euro lordo Stato, come è stato deciso in contrattazione: i fondi arriveranno dai 150 milioni destinati alla valorizzazione del personale scolastico (art. 1 comma 561 della Legge di Bilancio 2023). Chi accetterà il ruolo, dovrà impegnarsi per un triennio per raggiungere obiettivi PNRR. La ripartizione dei 150 milioni per i tutor sarà fatta in base al solo numero degli alunni delle classi terminali di ogni istituto secondario di secondo grado.I docenti interessati dovranno seguire un corso di formazione di 20 ore gestito da Indire e completamente on line, che inizierà ad aprile di quest’anno. Tra i criteri non vincolanti ma indicativi per l’individuazione di tali figure: avere prestato 5 anni di servizio a tempo indeterminato; avere svolto funzioni interne alla scuola su orientamento, Pcto e dispersione; impegnarsi a ricoprire tale incarico per almeno un triennio. Il ministero a breve pubblicherà la circolare esplicativa decreto ministeriale che sarà emanato entro i 180 giorni previsti dalla legge: la circolare, presentata per sommi capi ai sindacati, delinea i criteri circa l’individuazione, il percorso e la remunerazione del tutor.
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Scuola: Valditara sogna lo studiolo a scuola per ogni docente
Posted by fidest press agency su sabato, 25 febbraio 2023
“Mi piacerebbe che ogni docente avesse un suo studiolo a scuola, una postazione con un pc, una libreria, dove poter preparare le lezioni, ricevere i genitori, fare ricerca. Una scuola intelligente è una scuola che crea serenità nell’apprendimento e nell’insegnamento”. A dichiararlo è stato oggi il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, nel presentare una manifestazione sull’innovazione della scuola. Anche al sindacato Anief piacerebbe che ogni insegnante operasse a scuola in contesti moderni e più congeniali alla formazione degli alunni, per realizzare al meglio la sua funzione di docente: certamente più di un passo in avanti può essere fatto utilizzando i miliardi del Pnrr, una parte dei quali dedicati proprio all’innovazione tecnologica degli istituti.“La pandemia ci ha ricordato quanto tre anni fa eravamo indietro nelle connessioni e nel grado di digitalizzazione degli istituti scolastici – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , dobbiamo dare atto ai governi di quegli anni di avere investito tanto per digitalizzare le scuole, con buoni risultati che hanno portato, anche grazie all’azione del sindacato, ad una didattica a distanza più efficace di quella comunque già soddisfacente approntata durante il periodo del lockdown da Covid. Ben venga, quindi, un ulteriore salto qualitativo a livello di didattica innovativa”. “Diventa tuttavia ancora più urgente – continua Pacifico – che il personale scolastico, docenti e Ata, venga rispettato anche a fine mese: quando, tra due giorni, giovedì mattina, quasi un milione e mezzo di docenti e amministrativi riceveranno lo stipendio si ritroveranno un esiguo elemento accessorio una tantum, pari alla miseria dell’1,5 per cento dello stipendio.
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Scuola: Piange lo stipendio di febbraio di tanti docenti e Ata
Posted by fidest press agency su lunedì, 20 febbraio 2023
Molti docenti e Ata avranno amare sorprese dallo stipendio di febbraio, in pagamento giovedì prossimo e i cui dettagli sono già visibili, con il “cedolino”, collegandosi con la piattaforma digitale NoiPA: a circa un milione di insegnanti e Ata con contratto a tempo indeterminato e determinato con scadenza 31 agosto e 30 giugno 2023, è stato infatti applicato il conguaglio fiscale con molti casi di riduzione di importo per via del calcolo a debito (anche molto oneroso): “a tal punto – scrive Orizzonte Scuola – da non far percepire gli aumenti derivanti dalla nuova sequenza contrattuale economica firmata lo scorso 6 dicembre. Con la mensilità di febbraio 2023 entrerà in vigore anche la nuova indennità di vacanza contrattuale: si tratta di un esiguo elemento accessorio una tantum, una sorta di anticipazione da assegnare solo per il 2023, da corrispondere per tredici mensilità, nella misura solo dell’1,5 per cento dello stipendio, in attesa dei rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024 che, come è noto, sono tutti scaduti già da 11 mesi.Il problema è che l’indennità di vacanza contrattuale assegnata dovrebbe essere dieci volte tanto: la somma assegnata in busta paga va dai 6 ai 14 euro, a seconda dei profili professionali e del livello di carriera raggiunto, per una media quindi che a stento arriva a 10 euro mensili. “Questo aumento dovrebbe essere mediamente pari a quasi 100 euro al mese, perché è la legge a prevederlo: nel 2022 il costo della vita è stato pari all’8,1%, poi c’è il 2023, per il quale si prevede almeno un altro 4,3% di inflazione: mentre il nostro Ufficio Studi ha calcolato un incremento nello stesso periodo di quasi il 15%. Anief ha quindi deciso di procedere con una compagna di recupero del tasso indennità di vacanza contrattuale, gratuita e senza impegno, adeguatamente aggiornato e che qiundi si ponga in aperto contrasto per l’applicazione di un’aliquota ridotta in chiara violazione della legge”. Anief ricorda che il costo della vita si va ad aggiungere al problema dei lavoratori della scuola che percepiscono stipendi ai quali mancano annualmente quasi 5 mila euro rispetto alla media della Pubblica amministrazione e in ritardo abissale rispetto ad altri Paesi europei come la Germania e quelli d’oltremanica. C’è poi anche il problema che iggi in Italia lo stipendio degli insegnanti precari o assunti in ruolo nei primi otto anni di carriera risulta inferiore a quello di un operaio che opera nel campo edilizio: se questi percepisce in media 1.600 euro al mese, un docente laureato collocato nella fascia stipendiale iniziale si ferma a meno di 1.500 euro mensili. Anche in Francia i compensi iniziali risultano non altissimi, ma non certo ai livelli sotto la soglia della dignità che vengono assegnati nel nostro territorio nazionale: nel paese transalpino, scrive Le Monde, lo stipendio degli insegnanti pur risultando in decrescita si colloca sempre ben al di sopra di quello di un operaio edile. “Un insegnante in Italia nel 1993 guadagnava 29 milioni lire: per quale motivo – spiega Marcello Pacifico – lo stesso docente nel 2023 ha perso metà stipendio, visto che va a prendere in media 29 mila euro? Questo significa che negli ultimi 30 anni il personale della scuola ha perso quasi metà del valore della busta paga. Nello stesso periodo, un operario edile ha avuto invece quasi raddoppiato lo stipendio. E anche il salario minimo è di fatto raddoppiato per gli altri lavoratori italiani”.
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Scuola: Stipendi insufficienti per fare il docente e Ata lontano da casa
Posted by fidest press agency su martedì, 24 gennaio 2023
Lo scrive la stampa specializzata sottolineando i sacrifici di tanti lavoratori della scuola: “a stento riescono a pagarsi l’affitto lontano dai propri cari o sono costretti a farsi centinaia di chilometri ogni giorno pur di mantenere il posto a scuola”. Esemplare è la vicenda di Rocco: “un collaboratore scolastico calabrese che vive e lavora a Modena, che non può permettersi nemmeno il “lusso” di avere un’auto, ma soprattutto di andare regolarmente a trovare la sua famiglia a Bovalino. Ci sono docenti immobilizzati che spesso si ritrovano a pagare le spese di casa nella città dove lavorano al Nord e mandare i soldi nella casa dove stanno la famiglia, i figli, che vedono poche volte l’anno con i biglietti aerei alle stelle”: il punto è che “si può essere disposti a fare qualche sacrificio per arrivare poi a una situazione migliore. Il vero problema è l’assenza della prospettiva futura”.Il sindacato Anief ha già espresso all’Aran la necessità di prevedere per questi dipendenti un’indennità di trasferta: lo ribadirà anche nei tre giorni di incontri della prossima settimana, a partire da dopodomani. “Il comparto – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è colmo di precari, soprattutto al Nord dove è più forte il flusso migratorio: per questo chiediamo un’indennità specifica legata alla trasferta e all’erogazione dei buoni pasti come avviene, ad esempio, anche per i metalmeccanici. Certo, servono delle risorse, che seguono ad uno specifico atto di indirizzo, altrimenti gli organi di vigilanza boccerebbero la nostra proposta per mancata copertura finanziaria”.Anief ricorda anche che il legislatore ha disposto di recente un assegno di mille euro per i docenti che insegnano nelle piccole isole e ha destinato 30 milioni di euro per favorire la continuità didattica: “ma è sbagliato – incalza Pacifico – perché non c’è alcun ‘ristoro’ per chi deve affrontare spese sempre più alte, per via del caro energia e dell’inflazione che al termine del 2023 farà registrare un preoccupante +15% in soli due anni. Anche le richieste di trasferimento del personale sono la conseguenza di questo stato di povertà salariare dovuto ai costi per vivere anni ed anni lontano da casa”.
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Scuola: Valditara vuole dare autorevolezza ai docenti, ma la strada immediata non è quella del docente tutor
Posted by fidest press agency su domenica, 27 novembre 2022
Ridare autorevolezza e rispetto alla figura dell’insegnante, di pari passo con il merito. È questo uno degli obiettivi prefissati dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che punta forte sul rilancio della docenza, anche attraverso la creazione di un gruppo di lavoro nominato “Autorevolezza e Rispetto” con l’obiettivo di mettere in campo strategie per ridare centralità al ruolo del docente. Il ministro, in queste ore ha detto di pensare alla figura di un docente tutor, consigliere delle famiglie, che sia formato e pagato di più, “che non lavori in ordine gerarchico. Il docente tutor in un team si prende carico di quei ragazzi che hanno difficoltà, ovviamente un docente preparato, che abbia determinate competenze”. Anief si è sempre detta aperta e possibilista ad una carriera della docenza. Prima, però, le risorse vanno tutte convogliate sull’allineamento stipendiale dei nostri insegnanti rispetto almeno alla media europea. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “occorre da subito rilanciare la professione andando a risollevare gli stipendi e chiudere definitamente l’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale sottoscritta lo scorso 11 novembre, con arretrati tra i 1.500 e i 2.500 euro e aumenti medi superiori ai 120 euro. Sono cifre che consideriamo l’inizio di un percorso, come anche concordato il giorno prima con lo stesso ministro Valditara. Inoltre occorre valorizzare i profili professionali del personale ATA ed i Dsga. E ripristinare l’organico aggiuntivo, come pure introdurre deroghe sulla mobilità, la revisione del sistema di formazione e reclutamento, che deve portare subito e con il doppio canale alle 70mila immissioni in ruolo che ci chiede l’Europa. Sono modifiche da apportare con emendamenti al DL 176 Aiuti quater, come pure alla Legge di Bilancio”, conclude Pacifico.
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Scuola: Docente precaria lascia il servizio con diversi giorni di ferie non goduti
Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 novembre 2022
Le ferie non godute dal lavoratore precario vanno sempre pagate. Lo ha ribadito tribunale del Lavoro di Modena nell’esaminare il ricorso, prodotto nel luglio 2020 da una docente di scuola primaria che per tre anni, tra il 2015 e il 2019, si è vista negare la “monetizzazione” dei giorni di ferie non utilizzati: la maestra, assistita dai legali Anief, aveva chiesto una somma “pari alla differenza tra il numero di ferie maturate in ciascun anno scolastico e il numero delle giornate di sospensione delle lezioni definite dal calendario scolastico regionale e dei giorni di ferie effettivamente fruiti”. Dopo avere esaminato la normativa vigente, in particolare sulla base di quanto indicato nella sentenza n. 77/2018 della Corte Costituzionale che si è espressa sulla “rivendicazione del diritto alla monetizzazione delle festività soppresse”, sulla scia della decisione del “Tribunale di Parma n. 41/2022, che quivi si richiamano ex art. 118 disp. att. c.p.c.”, il giudice di Modena ha dato ragione alla ricorrente optando per il pagamento delle giornate di ferie, previa decurtazione dei “soli giorni di sospensione delle attività didattiche secondo il calendario scolastico dell’anno di riferimento e i giorni di ferie effettivamente richiesti e fruiti, così come dedotto in giudizio e quantificato da parte attrice”. Marcello Pacifico, presidente Anief, ricorda che “cancellare i giorni di ferie non godute di lavoratore docente o Ata della scuola rappresenta una decisione dell’amministrazione del tutto sbagliata, frutto di una norma altrettanto errata che come sindacato continueremo a contrastare in tutte le sedi. È chiaro che fino a quando non cambierà la legge, sarà indispensabile ricorrere in tribunale. Come già accade con gli scatti di anzianità e altre indennità, quali Rpd e Cia e tante altre “voci” mai pagate: invitiamo gli interessati a verificare la consistenza del danno subito andando ad utilizzare il Calcolatore gratuito online messo a disposizione dall’Anief e se lo ritengono contattando le nostre sedi territoriali”
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Scuola: Carta del docente per il periodo di precariato
Posted by fidest press agency su domenica, 9 ottobre 2022
Dopo l’ordinanza della Corte di Giustizia Europea che, su ricorso Anief patrocinato dagli avvocati Ganci, Miceli, Rinaldi e Zampieri, ha riconosciuto la spettanza dell’emolumento previsto dalla c.d. carta elettronica del docente anche per il periodo di precariato, arriva una pioggia di sentenze favorevoli per i ricorrenti Anief.Solo nell’ultima settimana, infatti, e in tempi record considerato che l’ordinanza della Corte di Giustizia Europea è stata pubblicata il 22 maggio di quest’anno, sono stati ben sette i Tribunali che hanno già condannato il Ministero dell’Istruzione a pagare il valore economico della carta del docente per tutto il periodo di precariato. Nello specifico, si sono già pronunciati a favore dei ricorrenti i Tribunali di Milano, Marsala, La Spezia, Savona, Verbania, Torino e Vercelli. Nei prossimi giorni saranno calendarizzate le discussioni dei ricorsi presenti da ben 9.000 soci dell’Anief.I Tribunali ordinari, nel riconoscere il bonus di 500 con gli arretrati per tutto il periodo di precariato, hanno richiamato la già citata pronuncia della Corte di Giustizia Europea secondo la quale “la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999 osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero dell’istruzione, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, mediante una carta elettronica”.I Giudici del Lavoro, sul punto, hanno sottolineato che “Alla luce di questo intervento del giudice europeo, la domanda di parte ricorrente non può che considerarsi fondata; la Corte di Giustizia infatti non ha fatto riferimento al principio di non discriminazione in astratto, ma, contrariamente a quanto opinato dalla Difesa del Ministero, ha proprio affermato che la normativa interna confligge con quella europea ove preveda un beneficio, quale la ‘Carta elettronica’ per la formazione e l’aggiornamento professionali, destinandola poi soltanto al personale in servizio a tempo indeterminato” (così Tribunale di La Spezia, sentenza del 19 settembre 2022).
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Docente: supplenze per due anni con stipendio ridotto
Posted by fidest press agency su lunedì, 3 ottobre 2022
La retribuzione professionale docenti non può essere negata al personale docente precario: lo ha sentenziato il giudice del Tribunale di Vercelli, sezione Civile-Lavoro, che esaminando il ricorso, patrocinato dall’Anief, presentato lo scorso mese di aprile da una docente per avere insegnato negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 senza vedersi assegnata la cosiddetta Rpd, ha reputato la domanda “fondata” per via si “un’ingiustificata disparità di trattamento rispetto ai colleghi docenti a tempo indeterminato e a quelli a tempo determinato con supplenze annuali”. Dopo avere rimarcato che la docente, come supplente temporanea, ha offerto un oggettivo “sostegno al miglioramento del servizio scolastico sovrapponibile a quello reso dagli altri colleghi” e che la negazione dell’Rpd non terrebbe conto con quanto è previsto dalla “Corte di Giustizia dell’Unione Europea ed interna (art. 6 d. lgs 268/2011)”, oltre che dalla “Corte di Cassazione con pronuncia del 27.7.2018 n. 20015”, il Tribunale di Vercelli ha stabilito “il diritto della ricorrente alla retribuzione professionale docenti per gli anni scolastici 2017/2018, in relazione al servizio effettivamente prestato in forza dei contratti a tempo determinato sottoscritti quantificata nella somma complessiva di € 1.667,55”.
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Bonus Carta del docente 2022/23
Posted by fidest press agency su domenica, 2 ottobre 2022
Con il buono, del valore di 500€, sarà possibile acquistare prodotti venduti e spediti da Amazon nelle categorie Libri, eBook, E-Reader Kindle, tablet Fire e una selezione di prodotti informatici. Ogni anno il rientro a scuola porta con sé nuove sfide. Per gli studenti che iniziano o tornano a misurarsi con le proprie capacità e pronti ad accrescere il proprio sapere e per gli insegnanti, che invece devono mantenersi sempre al passo con i tempi e preparati a far fronte alle istanze in continua evoluzione delle giovani generazioni. Ed è proprio rinnovando l’adesione all’iniziativa Bonus Carta del docente promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che Amazon.it, con un’ampia offerta di prodotti in diverse categorie, supporta attivamente questo processo di aggiornamento costante dei docenti di tutta Italia.Per poter usufruire della Carta – il cui valore è di 500€ – l’insegnante deve dotarsi dell’identità digitale SPID e autenticarsi sul sito cartadeldocente.istruzione.it a partire dal 27 settembre 2022.Nel corso della passata edizione (2021/2022) gli acquisti degli insegnanti su Amazon.it si sono concentrati su dispositivi high-tech che rendono più smart, dinamica e immediata l’esperienza didattica, come laptop, notebook e tablet dei migliori brand.La portabilità è al centro, per garantire sempre una gestione fluida dell’insegnamento, come nel caso della Tavoletta Grafica con Penna Wacom One di Wacom che, grazie ai display interattivi e alle tavolette con penna, permette di trasferire visivamente i concetti e di accedere ad un’esperienza didattica collaborativa e creativa. Ma la tecnologia non è stata l’unica protagonista degli acquisti dello scorso anno, anche diversi libri hanno catalizzato l’interesse dei docenti, ne sono esempio titoli di narrativa come Fabbricante di lacrime di Erin Doom e La Canzone di Achille di Madeline Miller. Per l’insegnamento, specialmente quello della musica, tra i bestseller si trovano Suoni e Silenzi: Il solfeggio più facile del mondo! o Le quattro stagioni: Musica a scuola per tutto l’anno di Libero Iannuzzi.
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Scuola: Docente catanese precaria per oltre dieci anni
Posted by fidest press agency su giovedì, 22 settembre 2022
Lo Stato non può servirsi della professionalità di un docente precario per tutto l’anno scolastico e poi licenziarlo a giugno, lasciando senza stipendio nei mesi estivi. A stabilire questo concetto è stato il giudice del lavoro del Tribunale di Catania. Nel decidere sul ricorso di una docente della scuola media immessa in ruolo il 1° settembre 2017, difesa dall’Anief attraverso i legali Marco Di Pietro, Walter Miceli e Fabio Ganci, il giudice ha esaminato la richiesta di risarcimento per la mancata somministrazione dei compensi estivi di diversi anni di supplenza. “Finalmente – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief – la giurisprudenza sta dando ragione ai diritti di tantissimi precari licenziati e riassunti per anni e anni come se fossero delle pedine del gioco del Monopoli. Non funziona così, lo diciamo da quando siamo nati come sindacato autonomo e lo stiamo ribadendo in tutte le sedi, istituzionali e giudiziarie, come pure in piazza. Adesso, sta prendendo vita un nuovo corso: quello che porta al recupero di tanti soldi per docenti, ma anche Ata, indebitamente licenziati ogni anno al termine delle lezioni o del mese di giugno”.
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Scuola: Stop docente esperto, conferma organico Covid
Posted by fidest press agency su mercoledì, 7 settembre 2022
Cancellare la norma sul ‘Docente esperto’ e prorogare l’organico Covid composto da almeno 40mila docenti e Ata: le richieste di modifica del DL Aiuti bis formulate dall’Anief trovano accoglimento anche tra gli emendamenti dei partiti. Alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno oggi annunciato che quella “del ‘Docente esperto’, bocciata da tutti è una norma non idonea a valorizzare il merito e per tale motivo riteniamo assolutamente necessaria la sua eliminazione dal decreto. Quanto all’organico Covid, nato durante il Conte II per affrontare l’emergenza pandemica e favorire il rispetto delle misure anti-contagio, il Governo Draghi ha scelto di non rinnovarlo compiendo un grave errore”. Contro il docente esperto, da formare per nove anni e da pagare non prima del 2032, si sono anche posti il Pd e Fratelli d’Italia, oltre che Leu che ha promosso un emendamento per cancellarne l’introduzione in fase di conversione di legge.
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ANCODIS: il CCNL del personale docente negli Enti locali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 agosto 2022
Ancodis evidenzia un’importante novità per il personale della scuola dell’infanzia comunale. Si tratta dell’introduzione – nella funzione docente – del coordinatore pedagogico che assume un ruolo strategico nell’azione didattica della scuola. Si infrange così il tabù dell’unicità della funzione docente e si prevede una differenziazione stipendiale che riconosce competenze, ruolo e funzioni specifiche.Ancodis allora propone di seguire le orme anche nel rinnovo del prossimo CCNL scuola evidenziando la necessità che anche nella scuola pubblica statale si proceda all’individuazione di una nuova area professionale aperta ai collaboratori del dirigente scolastico e alle figure di sistema – oggi strutturate in ciascuna scuola – impegnate nel funzionamento organizzativo e didattico.
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Istruzione: “La figura del docente esperto deve saltare
Posted by fidest press agency su giovedì, 18 agosto 2022
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è stato intervistato dall’agenzia Italia stampa: commentando il decreto Aiuti bis, il leader del sindacato ha affermato che “la figura del docente esperto deve saltare, perché non è prevista in questa fase eccezionale di urgenza, è un argomento fuori dai poteri del governo. Piuttosto si dovrebbe cercare di risolvere altri problemi concreti, come quello dell’organico Covid, le scuole hanno bisogno dell’organico Covid. Hanno bisogno di confermare 40.000 posti: senza organico Covid le scuole non possono riaprire a settembre”.
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Il docente esperto nella scuola del 2032? Lavora già nella scuola autonoma di OGGI
Posted by fidest press agency su giovedì, 11 agosto 2022
Nel comma 16 dell’art. 21 della Legge 59/97, si legge “Nel rispetto del principio della libertà di insegnamento e in connessione con l’individuazione di nuove figure professionali del personale docente, ferma restando l’unicità della funzione, ai capi d’istituto è conferita la qualifica dirigenziale….”. Dovremo, dunque, aspettare 35 anni per poter avere la prima nuova figura professionale: il docente esperto che rappresenta il punto di arrivo del percorso di formazione previsto dalla recente legge 76/22. Infatti, coloro che liberamente decidono di aderire al percorso formativo e dopo 9 anni lo concluderanno con una valutazione positiva potranno assumere a partire dall’anno scolastico 2032/2033 il nuovo status di docente esperto (ma soltanto 8000 per anno scolastico, assolutamente POCHI!) con il diritto ad un assegno annuale di 5.650 euro che comunque si somma al trattamento stipendiale corrispondente alla fascia stipendiale. Abbiamo capito bene: a partire dall’anno scolastico 2032-2033! Meglio tardi che mai direbbe qualcuno…. Non possiamo non riconoscere che la libera scelta di un docente di aderire al percorso di formazione DEVE portare come è giusto che sia al raggiungimento di un obiettivo professionale. La cosa che non ci piace affatto è non aver previsto cosa accadrà alla scuola nel corso di questi 10 anni e cioè, secondo Ancodis, NULLA! E questa “distrazione” rimane la criticità non risolta. Dall’approvazione dell’art. 21 comma 16 – in questi lunghi 25 anni! – non si è fatto nulla per i veti incrociati della politica e dei sindacati. Per il futuro prossimo il personale docente continuerà a lavorare nella scuola alle attuali condizioni contrattuali con una carriera piatta, che non riconosce nulla a chi si impegna a lavorare bene anche acquisendo maggiore carico di lavoro, con tempi più lunghi di permanenza al servizio della sua comunità scolastica e con formazione specifica conseguita. Diamo una notizia: I docenti esperti già li abbiamo quotidianamente in campo! Con questa proposta certamente innovativa – perché comunque la si pensi è così – il Governo ha stabilito cosa accadrà fra un decennio dimenticandosi però di quanto occorre fare per la scuola di oggi e dei prossimi anni. Resta di fatto un gap temporale senza proposte e soluzioni che a noi collaboratori e figure di sistema di Ancodis non sta affatto bene. Adesso è il tempo delle scelte ragionevoli e non ideologiche, nel quale occorre coraggiosamente OSARE per la scuola del futuro e per quella dei prossimi decenni. Seppur apprezziamo il tentativo di aprire un nuovo percorso di carriera (chi vivrà vedrà dicono gli scettici e i carrierapiattisti), riteniamo che è OGGI il tempo nel quale occorre attivarlo, riconoscendo il grande lavoro che abbiamo fatto in questi anni, che facciamo e che continueremo a fare nelle nostre comunità scolastiche. Il tema della valorizzazione e della vera carriera deve essere affrontato già OGGI; non è possibile aspettare 10 anni! La previsione del middle management scolastico deve essere stabilita OGGI; non è possibile gettare il primo seme nel 2032! Il LAVORO di quanti oggi si impegnano a diverso titolo nella scuola autonoma deve essere riconosciuto OGGI; non è possibile sottoscrivere un CCNL di fatto già vecchio nella visione e nei contenuti!. Il principio della carriera piatta deve essere messo in discussione OGGI poiché è la condizione per rendere il lavoro del docente più attrattivo, motivante, gratificante e cancellare la possibilità dell’insegnamento quale ripiego “in attesa di trovare un lavoro migliore e più remunerativo”. Allora diciamolo chiaramente: considerata la complessità della scuola autonoma, non è più il tempo dell’appiattimento della professione docente e da OGGI – non fra 10 anni! – occorre aprire la strada all’ammodernamento di un sistema arcaico, che il personale docente deve poter contare su un’opportunità di carriera che non è solo e soltanto la progressione per anzianità, che questa possibile innovazione deve incardinarsi nel sistema scolastico italiano con parametri transitori connessi a tre fattori: impegno nella didattica, impegno nell’organizzazione e nel funzionamento, impegno nella formazione. In caso contrario, domani è tardi e resteremo colpevolmente fermi per un decennio al comma 16 dell’art. 21 comma 16 della Legge 59/97 con buona pace dell’Europa e di quanti hanno creduto e credono che un cambiamento di sistema è possibile. L’ANCoDiS sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche.
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Arriva il docente senior
Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 agosto 2022
Colpo di mano del Governo Draghi: dopo le dimissioni del premier e lo scioglimento delle Camera, avrebbe dovuto svolgere solo i cosiddetti “affari correnti”, invece travalica ampiamente i suoi poteri e con il decreto legge Aiuti bis si appresta a portare modifiche importanti al Pnrr emanando una norma che introduce una nuova figura di insegnante, il docente senior, con obbligo triennale di sede ricompensata attraverso un indennizzo di 5.650 euro (dopo tre anni di formazione incentivata) da assegnare a soli 8mila lavoratori lasciando a bocca asciutta gli altri 850mila. E con entrata a regime del tutto solo nel 2032. Mentre il CdM non spende un euro per affrontare l’emergenza Covid a scuola, lasciando i nostri istituti scolastici per il terzo anno consecutivo senza impianti di areazione e per la prima volta da quando c’è la pandemia anche senza organico covid. Il sindacato Anief non ci sta e si appella a al Capo dello Stato Sergio Mattarella per bloccare gli effetti devastanti e scellerati di queste decisioni unilaterali del Governo. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “con questo blitz finale, il Governo sta umiliando i lavoratori della scuola e calpestando il contratto: introduce la figura del docente esperto, ma la norma non è né urgente, perché andrebbe a realizzarsi nel 2032, né tantomeno di ordinaria amministrazione, apportando invece novità importanti rispetto al progetto approvato del PNRR. Di fatto – continua Pacifico – con il decreto Aiuti bis si cambia lo stato giuridico dei docenti, ma con effetti pratici che si vedranno solo tra dieci anni e comunque ci sarà solo un docente esperto per scuola. Gli altri vengono ancora una volta trattati da incapaci e senza aumenti. Siamo sicuri che tutto questo sia costituzionale? Gli insegnanti italiani non saranno esperti ma neanche fessi. Difendiamo dignità e libertà. Come sindacato autonomo chiediamo lo stralcio di queste disposizioni inserite a sorpresa in un decreto di fine legislatura e vere risorse alla scuola”.
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Scuola: Arriva il docente di motoria alla primaria
Posted by fidest press agency su martedì, 7 dicembre 2021
La Legge di Bilancio 2022 porta il docente di motoria specializzato nelle classi quarte e quinte della primaria, ma dimentica i primi tre anni di ciclo. Con uno specifico emendamento alla manovra, Anief chiede che si preveda la sua introduzione in tutte le classi, non solo in quelle terminali. Nella modifica alla richiesta formulata alle commissioni che stanno esaminando il testo al Senato, il sindacato sostiene che “l’introduzione dell’educazione motoria nella scuola primaria è apprezzabile poiché a salvaguardia della salute e preludio per uno stile di vita sano da annoverare come fattore culturale decisivo per il benessere individuale e del singolo cittadino” e “l’educazione posturale è fondamentale nei primi anni di sviluppo dell’individuo”. Marcello Pacifico, presidente Anief dichiara: “Apprezziamo l’ottima decisione del Governo di introdurre l’educazione fisica già in tenera età. Chiediamo però uno sforzo in più, perché ora va estesa a tutte le classi della scuola primaria. La corretta postura e la crescita fisica sana è fondamentale per la crescita dei bambini, nessuno escluso”.
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Il ruolo del docente nella crescita degli alunni
Posted by fidest press agency su lunedì, 15 novembre 2021
Ripartono le attività formative per insegnanti di ogni ordine e grado, gratuite e aperte a tutti, di FAES Campus, la Scuola di alta formazione del FAES a cui collaborano dirigenti e docenti scolastici, professori universitari e pedagogisti. Si tratta di tre cicli di 3 o 4 lezioni, su differenti temi che verranno sviluppati online tra il 17 novembre e l’11 maggio, il mercoledì pomeriggio tra le 16.30 e le 18. Scuole FAES è un network di oltre 500 scuole nel mondo – dagli asili nido ai licei – che segue un metodo basato su educazione personalizzata, didattica partecipativa, tutoring, alleanza scuola famiglia: grazie alla propria esperienza e a partnership qualificate con professionisti e Università, promuove progetti di formazione e ricerca per contribuire allo sviluppo dei contesti scolastici e alla loro valorizzazione. Per l’anno scolastico 2021-22, FAES Campus propone tre cicli di incontri. Il primo, in partenza il 17 novembre, verterà su “Essere in relazione, coltivare le relazioni: il ruolo dei docenti nella crescita degli alunni”: quattro appuntamenti (17 novembre, 1 e 15 dicembre, 19 gennaio) su temi che vanno dall’individualismo all’educazione all’amicizia e ai rapporti di coppia, fino alla comunicazione gentile. Il 9 febbraio sarà la volta di aspetti legati all’etica della professione docente: insegnare l’etica della professione, il docente come guida (elementi di leadership etica), come trovare il coraggio di fare la cosa giusta sono gli argomenti che verranno affrontati rispettivamente il 9 e 23 febbraio e il 16 marzo. L’ultimo ciclo riguarderà invece la didattica innovativa e l’apprendimento attivo: si partirà da “La filosofia dell’active learning, il punto di vista psicologico” (30 marzo) e “Strategie didattiche per apprendimenti plurali” (6 aprile) per continuare con “Tecnologia efficace per accrescere competenze negli studenti” (27 aprile) e concludere con “Gli ostacoli all’apprendimento: disturbi emotivi e relazionali” (11 maggio). Le lezioni online saranno tenute da docenti universitari e professionisti qualificati: Riccardo Fanciullacci, docente di Filosofia e Etica della comunicazione all’Università degli Studi di Bergamo; Saverio Sgroi, educatore e orientatore; Armando Catapano, cappellano del Collegio Universitario Torriana di Fondazione RUI Milano; Giovanni Grandi, docente di Filosofia morale e Etica pubblica e conflitti all’Università degli Studi di Trieste; Paola Premoli, docente di Etica nelle organizzazioni all’Università degli Studi di Padova; Fabrizio Bracco, docente di Metodi e strumenti in psicologia dell’orientamento e Ergonomia cognitiva all’Università degli Studi di Genova; Davide Parmigiani, docente di Media e tecnologie per la didattica e Strategie didattiche attive all’Università degli Studi di Genova. Per informazioni più puntuali e iscrizioni consultare il sito https://www.faesmilano.it/faes-campus/
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Retribuzione Professionale Docente
Posted by fidest press agency su martedì, 15 giugno 2021
La Retribuzione Professionale Docente – o il Compenso Individuale Accessorio per il personale ATA – si legge a chiare lettere nella sentenza del Giudice del Lavoro di Arezzo (ottenuta con il patrocinio dell’Avv. Simona Fabbrini) e nelle due sentenze del Giudice del Lavoro di Roma (ottenute con il patrocinio dell’Avv. Salvatore Russo) che ricordano anche i pronunciamenti della Corte di Cassazione, rientra “nelle «condizioni di impiego» che, ai sensi della clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, il datore di lavoro, pubblico o privato, è tenuto ad assicurare agli assunti a tempo determinato i quali «non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”. L’art. 7, comma 1, del CCNL per il personale del comparto scuola del 15 marzo 2001, che attribuisce la retribuzione professionale docenti a tutto il personale docente ed educativo, dunque, deve essere interpretato “nel senso di ricomprendere nella previsione anche tutti gli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla l. n. 124 del 1999”.“La Suprema Corte di Cassazione ci ha già dato ragione sull’argomento RPD o CIA ai supplenti temporanei – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ed è palese come la norma contrattuale non operi distinzioni in ordine alle diverse tipologie di supplenze e, dunque, anche per il personale assunto per espletare incarichi di durata inferiore a quella annuale si pongono le medesime finalità di valorizzazione della funzione e di riconoscimento del ruolo svolto dagli insegnanti e dal personale ATA, in relazione alle quali il trattamento accessorio è stato istituito e, dunque, deve essere sempre riconosciuto anche per le supplenze brevi di cui fanno parte, anche, le cosiddette supplenze Covid”. Ministero dell’Istruzione, infatti, nuovamente soccombente contro le ragioni patrocinate dal nostro sindacato e condannato per discriminazione del personale con contratti di supplenza “breve e saltuaria” a corrispondere la RPD mai riconosciuta ai ricorrenti per i mesi di servizio svolti e al pagamento, anche, delle spese di giudizio, per un totale che supera, per le tre sentenze, i 10mila Euro.
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