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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 113

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L’uomo è condannato a un movimento continuo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 agosto 2018

Ma giunto al più alto livello la sua intenzione di volervi restare stabilmente si inserisce un qualcosa che lo turba e lo spinge a compiere passi retrogradi. L’esempio dell’Eden in cui vissero Eva e Adamo lo ha dimostrato. Essi, per un eccesso di sicurezza, finirono con il perdere tutto, tranne l’amore.
E’ questo il filo d’Arianna, figlia del mitico re di Creta Minosse e di Pasifae che salva Teseo che si era avventurato nel labirinto per uccidere il Minotauro. E’ un filo d’amore. E’ quello che permette all’eroe di ritrovare la via del ritorno.
Sono storie simboliche, forse semplicemente spettacolari, ma tanto confacenti alla natura stessa dell’essere umano che si ritrova sempre con lo stesso ricorrente tema: quello del sentimento più puro che sprona all’azione, alla ricerca, alla bellezza e ci aiuta a capire la vita e ancor più la morte.
E’ tutto questo solo sentimento? Forse. Il sentimento, tuttavia, non inganna mai. Non coglie e non afferma che un rapporto, e questo non è un’apparenza ingannatrice. Esso non delude, per quanto primitivo può apparire.
E’ invincibile, universale e ci conduce sulle esistenze e le realtà e le annuncia con evidenza manifesta. Allora può servire di base a un giudizio assoluto e necessario. E’ la coscienza dell’esistente e delle esistenze.
L’attenzione che diamo a una cosa è sempre proporzionata all’interesse che essa c’ispira o alla forza di volontà che vi mettiamo. Quando questi due principi dell’attenzione si concentrano su un determinato oggetto, allora soltanto essa raggiunge il suo più alto grado di forza. In una passione, nulla ci sfugge di ciò che con essa ha rapporto, vicino o lontano che sia. I senza anima o gli uomini deboli di carattere, che, di fatto, non s’interessano di nulla, non sono suscettibili d’attenzione, o almeno di una valida attenzione. Per loro è necessario ritornare a vivere per assaporare ciò che hanno perso nelle vite precedenti. Sono i Teseo senza la loro Arianna. (Riccardo Alfonso) (I precedenti sono reperibili sulla pagina “confronti” undicesima parte)

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