Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia) Sabato 19 novembre 2022 aprirà al pubblico la mostra omonima, focalizzata su quattro settori produttivi – la manifattura, l’agroalimentare, la logistica e il terziario avanzato. Per diversi mesi quattro fotografi (Allegra Martin, Nicolò Panzeri, Andre Pertoldeo e Andrea Simi) e quattro ricercatori (Marta De Marchi, Cristiana Mattioli, Michela Pace e Stefano Saloriani) con la cura di Antonello Frongia (storico della fotografia), Stefano Munarin e Federico Zanfi (urbanisti), hanno raccolto indizi visivi e informazioni statistiche, ascoltato storie e tracciato nuove mappe, nel tentativo di ricomporre un’immagine solida e attuale del lavoro e capire come cambia il territorio nell’epoca di una new economy sempre più sfuggente e apparentemente immateriale. inaugurazione della mostra sarà preceduta da una serie di tavoli tematici condotti dai fotografi, dai ricercatori e dai curatori con i soggetti coinvolti nelle indagini. Saranno presentate anche due pubblicazioni edite nella nuova collana Quodlibet/Linea di Confine: JOBS. Forme e spazi del lavoro. Una indagine interdisciplinare in Emilia centrale e Corpi e macchine la lavoro, esito delle ricerche fotografiche di William Guerrieri.
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JOBS. Forme e spazi del lavoro. Un’indagine interdisciplinare in Emilia Centrale
Posted by fidest press agency su sabato, 29 ottobre 2022
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Le forme del tempo
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 Maggio 2022
Roma 22 giugno – 31 luglio 2022. Inaugurazione: martedì 21 giugno, ore 18-21 Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano Viale Enrico de Nicola 78. La mostra, a cura di Alessandro Dandini de Sylva, è un viaggio nel tempo geologico, archeologico e presente. Dopo i primi due capitoli espositivi al Centro Arti Visive Pescheria e nell’antica Sinagoga di Pesaro, Le forme del tempo cerca ora un nuovo legame con le Grandi Aule delle terme romane. La mostra è un’evoluzione del dialogo tra i due artisti, questa volta dedicato al rapporto tra archeologia del paesaggio e archeologia del linguaggio: i due artisti e il curatore hanno immaginato il percorso espositivo come una conversazione tra immagini e spazio archeologico, per un ritorno arcaico alla riflessione e per una profonda ricerca sulla fotografia e sull’atto stesso del guardare.Insieme ai lavori fotografici, Le forme del tempo presenta una selezione di reperti archeologici, scelti con il direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, con l’intento di creare accostamenti visivi e semantici inaspettati tra le fotografie, le Grandi Aule e i frammenti di tempo riportati alla luce dai magazzini del museo.Come nei precedenti capitoli espositivi le opere dei due artisti sono presentate in un allestimento disegnato per favorire il dialogo con lo spazio archeologico, assorbirne tutte le preziose vibrazioni e offrire ai visitatori un’esperienza culturale originale.La mostra sarà anche una stanza di riflessione dove, durante il periodo espositivo, si terrà un incontro con scrittori e studiosi di archeologia e un laboratorio per bambini in collaborazione con l’associazione Cartastraccia.Le forme del tempo è accompagnata da una pubblicazione edita da Fondazione Malaspina che raccoglie un testo del direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger e una conversazione tra il curatore Alessandro Dandini de Sylva e i fotografi Fabio Barile e Domingo Milella. http://www.museonazionaleromano.beniultural.it
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ESG: fattore determinante per le PMI, in tutte le sue forme di trasversalità
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 Maggio 2022
“Interessante confronto sui temi di sostenibilità e di come questo tema possa essere universalmente applicato anche alle PMI e società non quotate” È il commento di Stefano Ottavi, Direttore Finanziario di Quid Informatica S.p.A., – società operativa nello sviluppo di piattaforme digitali per la gestione dei processi di vendita delle società finanziarie al mercato consumer –, che questa mattina ha presenziato tra gli illustri relatori, ministri e imprenditori di aziende del Festival di Vicenza, all’interno del panel “Le PMI e l’obbligo di disclosure non finanziaria: un’opportunità o un ulteriore ostacolo?”, il dibattito nazionale sulle questioni chiave dell’economia e della società contemporanea focalizzate sul mondo delle imprese top performer. Stefano Ottavi, nel suo intervento, che ha visto la giornalista Daniela Polizzi in qualità di moderatore, ha aggiunto: “Perché, se da un lato ci sono costi di startup fee, dall’altro ci sono dei vantaggi sociali per la comunità oltre che ritorni economici e di valore per l’azienda stessa. Ormai un tema non più rinviabile. Quid Informatica ha avviato un processo di assessment Esg che la porterà nel breve ad essere ESG compliance ed è consapevole del crescente interesse per le informazioni non finanziarie da parte degli stakeholder, a complemento delle tipiche contenute nel bilancio d’esercizio. Quid si muove in questa direzione con un progetto per la redazione di uno strumento di reporting, basato su indicatori di performance in tema di sostenibilità, che allineerà la comunicazione a quella delle societa quotate.” Conclude Stefano Ottavi.
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Manolo Valdés: Le forme del tempo
Posted by fidest press agency su sabato, 17 ottobre 2020
Roma, 17 ottobre 2020 – 10 gennaio 2021 Museo di Palazzo Cipolla, Via del Corso, 320 La mostra “Manolo Valdés. Le forme del Tempo” è stata fortemente voluta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che la promuove, ed è realizzata da POEMA in collaborazione con la Galleria Contini di Venezia, con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia. La rassegna è curata da Gabriele Simongini. Una settantina di opere (provenienti dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private) fra quadri e sculture (in legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone, acciaio, ferro, ecc.), alcune delle quali di grandi dimensioni, daranno conto del percorso creativo di Valdés dai primi anni ottanta (poco dopo la conclusione dell’esperienza di Equipo Crónica) ad oggi.Nella ricerca figurativa e ludicamente visionaria di Valdés gli artisti del passato più o meno lontano (da Velázquez a Rubens e Zurbarán, da El Greco a Ribera fino a Léger, Matisse, Lichtenstein, ecc.) diventano interlocutori con cui intrattenere un contatto giornaliero, a cui rendere omaggio e che ampliano lo spazio polifonico del suo lavoro. È come se l’immagine prelevata da Valdés nel passato più o meno recente si fosse trasformata recependo i mutamenti dell’arte successiva (soprattutto attraverso l’informale e la Pop Art) fino ad approdare in una nuova veste davanti a noi, con i buchi e le lacerazioni della materia impressi da questo lungo viaggio nel tempo. Il catalogo della mostra, pubblicato da Manfredi Edizioni, conterrà i testi del Prof. Emanuele, di Gabriele Simongini, di Kosme de Barañano, oltre a tutte le opere esposte e ad un’ampia bio-bibliografia. Intero € 6,00 Ridotto € 3,00 – valido per giovani fino a 26 anni, adulti oltre i 65 anni, forze dell’ordine e militari con tessera, studenti universitari con libretto, giornalisti con tessera, titolari di apposite convenzioni: (Fai, La Feltrinelli, Biblioteche di Roma, Touring Club Italiano, LUISS). Biglietto gratuito – valido per bambini sotto i 6 anni, visitatori diversamente abili incluso 1 accompagnatore.
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Le forme dell’acqua
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 luglio 2020
Un nuovo studio numerico, risultato di una collaborazione tra la Sapienza Università di Roma e la Princeton University, ha dimostrato per la prima volta l’esistenza di due diverse forme di acqua, ovvero di due distinte fasi liquide che a bassissime temperature si separano, galleggiando l’una sull’altra. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Science, apre nuove strade alla comprensione dei misteri legati al liquido della vita. Ogni liquido assume la forma del contenitore che lo accoglie. Sappiamo che è così perché riusciamo a osservarlo direttamente con i nostri occhi. Eppure questa affermazione vale solo a livello macroscopico. A livello molecolare infatti ogni liquido ha una forma propria determinata dalla posizione spaziale in cui si dispongono le molecole che lo compongono. L’acqua, il liquido della vita, potrebbe invece essere differente e avere, non una, ma bensì due forme molecolari diverse: una forma in cui localmente ogni molecola è circondata da quattro altre molecole disposte con una geometria tetraedrica (ordinata) e con le quali forma dei legami particolarmente intensi (i legami idrogeno), e una in cui la struttura tetraedrica invece è significativamente distorta, ovvero una configurazione più disordinata, in cui alcune molecole formano solo tre o cinque legami idrogeno.La competizione tra queste due strutture spiegherebbe le anomalie dell’elemento più prezioso e abbondante della Terra: l’acqua infatti ha un comportamento che differisce da quello di tutti gli altri liquidi esistenti in natura. Per esempio come solido ha una densità inferiore che come liquido (si spiega così il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (è in assoluto il liquido che impiega più tempo per riscaldarsi), ha una tensione superficiale elevata (le gocce d’acqua rimangono integre su molte superfici, come sulle foglie delle piante, e non si espandono come gli altri liquidi).Nonostante i molteplici lavori, teorici e sperimentali condotti negli ultimi venti anni, non sono state prodotte prove definitive del ruolo giocato da queste due strutture all’interno dell’acqua. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science fornisce una prova inequivocabile, basata sui più accurati modelli oggi disponibili, che l’unicità dell’acqua dipenda proprio dalla non univocità della sua forma. Il lavoro, frutto della collaborazione scientifica fra Francesco Sciortino del Dipartimento di Fisica della Sapienza di Roma e il team di Pablo Debenedetti della Princeton University (USA), ha dimostrato per la prima volta che a temperature bassissime la “competizione” tra le due strutture genera due fasi liquide ben distinte, con diversa densità e che il passaggio tra le due “acque” costituisce una vera e propria transizione di fase, esattamente come avviene, ad esempio, da una fase solida a una gassosa. In particolare, i ricercatori hanno visto che al di sotto della temperatura di circa -180 gradi Kelvin, l’equivalente di -90 gradi Celsius, dove l’acqua è metastabile rispetto al ghiaccio, la densità del liquido comincia a oscillare fra due valori: liquido a bassa densità e liquido ad alta densità. “Come il ghiaccio che galleggia sull’acqua – spiega Francesco Sciortino – sotto i 180 gradi Kelvin, l’acqua di bassa densità galleggia sopra l’acqua di alta densità. Abbiamo dimostrato, con modelli alquanto accurati, un punto critico per la transizione liquido-liquido: la prova teorica che serviva per convincere la comunità scientifica che è possibile avere un sistema puro (una sola componente) con più di una fase liquida”.
Per raggiungere questi risultati sono state necessarie simulazioni estremamente lunghe di sistemi particolarmente grandi, un vero tour-de-force numerico che ha richiesto una enorme quantità di risorse di calcolo, sia a Roma che a Princeton. Gli autori infatti hanno risolto le equazioni del moto che descrivono l’evoluzione del liquido per ben 100 miliardi di volte di seguito coprendo così un intervallo temporale di circa 100 microsecondi, per osservare la transizione tra i due liquidi che avviene sulla scala di decine di microsecondi, prima che l’acqua cristallizzi. “Grazie a questo lavoro – conclude Sciortino – disponiamo di un modello e di dati numerici accurati che ci consentiranno in futuro di osservare la struttura molecolare su scala subnanometrica, per dimostrare sperimentalmente questa transizione di fase e per scartare scenari termodinamici rivelatisi inadeguati a coglierne l’esistenza”. (foto: Legami idrogeno copyright uniroma)
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Mostra Emilio Scanavino: Genesi delle forme
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 ottobre 2019
Parma Palazzo Pigorini 10 novembre – 15 dicembre 2019. L’inaugurazione avverrà sabato 9 novembre alle 17.30 nelle sale di Palazzo Pigorini Strada della Repubblica 29/A, Inaugurazione Sabato 9 novembre, ore 17.30 Date 10 novembre – 15 dicembre 2019Orari Giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30 | Sabato e domenica dalle 10 alle 18.30 Ingresso libero, a cura di Cristina Casero ed Elisabetta Longari in collaborazione con l’Archivio Emilio Scanavino e il sostegno del Comune di Parma. La rassegna offre una lettura inedita dell’opera di Emilio Scanavino (Genova, 1922–1986), artista che è stato protagonista della stagione italiana della pittura informale negli anni Cinquanta, aggiornando poi i suoi modi nei decenni seguenti lungo una traiettoria personale e coerente.
Nelle sue fotografie Scanavino immortala brani di realtà – corde, innesti, insetti, muri, nodi, pietre -, tutti elementi che qui diventano forme primarie, archetipi, il cui senso va oltre il loro significato letterale. Come evidenzia una delle due curatrici, Elisabetta Longari, “la fotografia aiuta Scanavino a leggere con evidenza il carattere particolare della materia, ne capta la qualità, la struttura segreta”, e quindi il motivo per cui egli ricorre a questo strumento espressivo è “la conoscenza, la più profonda e diretta possibile. La fotografia in questo quadro si rivela un ottimo strumento d’indagine, l’obiettivo è un occhio ravvicinato cui non sfugge nulla, o comunque che sa cogliere ciò che l’occhio umano non afferra”. L’artista, dunque, assegna alla fotografia un ruolo fondamentale nel processo di genesi delle forme del suo immaginario, non fondato soltanto sulla sua invenzione, sulla sua immaginazione, ma capace di trarre forza anche da quella ricognizione sulla realtà che egli compie anche attraverso il mezzo fotografico.
Emilio Scanavino (Genova, 1922 – Milano, 1986), conseguito il diploma artistico, nel 1942 si iscrive alla Facoltà di Architettura dell’Università di Milano, ma interrompe gli studi a seguito della chiamata alle armi. Nel 1947 Scanavino si reca per la prima volta a Parigi dove soggiorna qualche tempo e, accanto ai critici, incontra i poeti e gli artisti, Edouard Jaguer, Wols, Camille Bryen. L’esperienza parigina si rivelerà fondamentale nel suo percorso stilistico, in particolare per gli echi del postcubismo che assimila e interpreta in chiave personale fin dal 1948, quando espone alla Galleria l’Isola di Genova. Nel 1950 alla XXV Biennale di Venezia espone Soliloquio musicale e suscita l’attenzione della critica. Sarà invitato alla Biennale di Venezia anche nel 1954, nel 1958 e nel 1960 con una sala personale. Nel 1951, in occasione di una mostra personale alla londinese Galérie Apollinaire, trascorre un periodo a Londra, dove viene profondamente colpito dall’opera di Bacon, Sutherland e Matta. Dal 1968 lavora sempre di più a Calice Ligure, avendovi stabilito una comunità artistica, specialmente dedita alle attività artigianali e alla ceramica. Alla sua opera sono state dedicate mostre personali presso la Kunsthalle di Darmstadt (1973), Palazzo Grassi di Venezia (1973) e Palazzo Reale di Milano (1974).
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Convegno internazionale “Le forme del sapere. La filosofia classica tedesca ieri e oggi”
Posted by fidest press agency su lunedì, 9 settembre 2019
Parma. Da martedì 10 a giovedì 12 settembre, nell’Auditorium del Palazzo del Governatore (piazza Garibaldi), si terrà il convegno internazionale “Le forme del sapere. La filosofia classica tedesca ieri e oggi”, organizzato dall’Unità di Filosofia del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma.
Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali. Tra i relatori, i docenti dell’Ateneo di Parma Beatrice Centi e Faustino Fabbianelli.Il convegno intende presentare le coordinate principali di un dibattito ancor oggi attuale: oggetto di discussione saranno infatti le differenti forme del sapere e la funzione che la filosofia, con il proprio sapere specifico, è chiamata a svolgere nei confronti delle altre scienze. Gli studi degli ultimi decenni hanno restituito una nuova immagine della filosofia classica tedesca, aprendo originali prospettive di ricerca, riscoprendo autori “minori” e disegnando inattesi confini storiografici. Si tratterà di tracciare nuovamente le differenti costellazioni che uniscono i molteplici assunti speculativi del pensiero classico tedesco. Ogni sezione è dedicata ad un filosofo ovvero a un periodo della filosofia classica tedesca.L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Parma, rientra nel programma “Piani di Orientamento e Tutorato” (POT) del MIUR ed è presente sulla piattaforma SOFIA quale attività accreditata per la formazione e l’aggiornamento dei docenti.
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Le forme imprenditoriali di crescita economica
Posted by fidest press agency su domenica, 29 luglio 2018
L’epoca attuale non è soltanto caratterizzata dalla meccanizzazione dei metodi produttivi. Oggi prevale il concetto del lavoro cooperativo. “Nel passato l’artigiano specializzato controllava il processo produttivo dal principio alla fine, mentre nella moderna tecnica esso si articola in una molteplicità di operazioni, divise in varie fasi, ciascuna delle quali è trattata come un processo indipendente.” “L’intero ciclo di produzione dalla materia prima al prodotto finito è suddiviso in un certo numero di fasi distinte e ciascun prodotto finito deve passare attraverso non poche di quelle fasi.” Lo stesso ragionamento vale per l’agricoltura attraverso la formazione di cooperative, di consorzi e d’imprese per la trasformazione industriale ed energetica delle risorse della terra. Ciò permetterebbe, tra l’altro, di ridurre la filiera distributiva per favorire, in questo modo, un maggior guadagno del produttore e una minore spesa del consumatore. Si afferma, non certo impropriamente, che creare valore significa determinare benessere. D’altra parte un’impresa per dimensionare la sua effettiva performance economica deve misurarsi con la sua capacità di creare valore. Questo, pur se è innegabile come risultato finale, dà per scontato che l’azienda abbia in precedenza garantito lungo la catena produttiva e di sbocco un valore aggiunto per tutti gli attori da lei coinvolti: fornitori, clienti, dipendenti ecc. E’ un concetto tipico assimilato dall’azionista che stima il reddito ottenuto dal suo investimento in ragione della ricchezza che è stata creata per lui.
Una ricchezza acquisita se il valore del capitale non è stato mortificato, in altre parole la perdita non ha compromesso la sua tenuta complessiva. Non si tratta di un concetto nuovo. Già anni fa la performance economica aziendale, il cosiddetto residual income, calcolava il valore economico aggiunto (Vea) con la differenza tra il reddito di esercizio (Re) e il costo del capitale investito (Coc).
Questo rapporto costo/beneficio è oggi molto avvertito giacché è aumentata la fascia dell’azionariato diffuso accrescendo, di pari passo, l’attesa d’investimenti capaci di recuperare i margini di profitto del passato. In ciò s’innesta sempre di più l’evidente ragione che il valore del capitale è funzione del futuro: un capitale vale, infatti, in misura pari al valore attuale dei redditi che promette di governare in futuro. D’altra parte imparare a gestire il proprio capitale, a ripartirne i rischi, è spesso impresa non facile. Penso alle aziende quotate in borsa e a capitale diffuso (public companies), per cui la quotazione azionaria può essere intesa come misura sufficientemente rappresentativa del valore come non potrebbe essere per imprese che, pur quotate in borsa, hanno una proprietà concentrata e il valore di Borsa esprime al meglio il valore attribuibile a quote marginali di proprietà. Come si può agevolmente notare tale impatto non è agevole se il risparmiatore vuole scendere in campo e misurarsi con l’investimento azionario con l’intento di recuperare il calo dei tassi dei titoli pubblici. Questa è pur sempre da considerarsi una possibilità che provocherà grossi spostamenti di capitali dal pubblico al privato, man mano che si prenderà coscienza di tale realtà. Nello stesso tempo imporrà un miglioramento e un rapporto di fiducia più marcato tra l’investitore-risparmiatore e il suo intermediario. (Riccardo Alfonso)
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“Nudge”: nuove forme di intervento pubblico
Posted by fidest press agency su martedì, 3 febbraio 2015
Roma venerdì 6 febbraio 2015, ore 11.00 aula Calasso – facoltà di Giurisprudenza piazzale Aldo Moro 5, Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale, interviene sul tema ” ‘Nudge’: nuove forme di intervento pubblico”, nell’ambito dell’inaugurazione del master interuniversitario di II livello in Diritto amministrativo (MIDA). La prolusione del giurista è preceduta dagli interventi di presentazione del Master da parte dei direttori Vincenzo Cerulli Irelli, docente di diritto amministrativo alla Sapienza e Bernardo Giorgio Mattarella, docente di diritto amministrativo presso la Libera Università degli Studi Sociali Guido Carli (LUISS). (Cristina Torquato)
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Festival Flamenco Puro
Posted by fidest press agency su martedì, 5 aprile 2011
Torino, dal 7 al 10 aprile, ad esplorare toque, cante e baile d’autore. Flamenco Puro è un festival innovativo e unico in Italia perchè presenta il flamenco in tutte le sue forme, avvicinando il pubblico a questa particolare arte con spettacoli, stage ed un concorso nazionale. Diretto da Monica Morra, direttore artistico e presidente dell’Associazione culturale Arte y Flamenco, che da oltre dieci anni a Torino e in Italia promuove le attività di questa particolare cultura, quest’anno la manifestazione porta l’attenzione all’atmosfera particolare dei luoghi protagonisti del flamenco, i tablaos andalusi, luoghi di incontro tra ballerini, musicisti e pubblico senza mediazione alcuna, in cui l’arte flamenca prende vita ogni sera. La cultura flamenca verrà esplorata in
tutte le sue forme, e proprio quegli spazi tipici, dove vive più profondamente la magica atmosfera di quest’arte senza tempo, verranno ricreati a Torino per tre serate speciali. I concerti di toque e cante, organizzati in collaborazione con Folk Club e la Bottega Musicale del Flamenco, vedranno esibirsi artisti rappresentativi del genere a livello internazionale come il chitarrista Juan Ramon Caro, il cantante Rafael De Utrera ed il ballerino Rafael Campallo, che sarà anche l’insegnante degli stages di baile in programma per tutto il week end. Accanto ai grandi ospiti che incanteranno la platea con le loro esibizioni, il festival organizza anche il Concorso Nazionale di Baile Flamenco “Ciudad de Torino”, un’importante occasione di studio, confronto e crescita per tutti i ballerini partecipanti. (rafa, flamenco,artey)
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In giardino con mamma e papà
Posted by fidest press agency su lunedì, 21 febbraio 2011
Forme e colori, oggetti curiosi e divertenti, api e farfalle, fiori colorati: un mondo affascinante per i bambini di ogni età, ma anche per gli adulti che desiderano condividere e riscoprire le grandi emozioni che la natura può offrire. Arricchito da foto esplicative a colori che accompagnano passo passo genitori e figli nelle loro attività, un manuale che, attraverso il giardinaggio, insegna ad amare la vita in tutte le sue forme. di Lorena Lombroso e Simona Pareschi Edizioni San Paolo 128 pagine € 14,00
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”Colori e forme di Alessandro Nastasio”
Posted by fidest press agency su giovedì, 6 gennaio 2011
Roma 8 – 17 Gennaio 2011 – Museo Crocetti – Via Cassia, 492 – Lunedí-Sabato ore 11.00-13.00 – 15.00-19.00 – Domenica 11.00-18.00 Martedí 11 e Mercoledí 12 chiuso Ingresso libero. Mostra curata da Franco Maria Messina
“Pittore milanese, Alessandro Nastasio è ormai uno dei nomi fatidici dell’arte italiana del Novecento e del primo decennio del nuovo secolo. Dopo aver studiato nella sua città e poi lavorato a Roma con Sarra e Purificato, passa all’insegnamento. Nel contempo inizia la grande serie di mostre delle sue opere sia in Italia che all’estero. L’arte e la poetica del disegno di Nastasio creano mondi altri, dove lo spettatore si trova spiazzato ma emozionato, poiché è invitato ad accedere alla fantasia e all’irreale di un mondo perfetto cullato dalle curve e dalle onde di forme rassicuranti. Sono i colori e le forme che attirano immediatamente, ma essi non sono fini a se stessi, quanto invece ‘portavoce’ dei contenuti. Nelle sue opere Nastasio rende evidente lo stretto rapporto che lo lega alla natura, raffigurata anche attraverso simboli primordiali. I temi cari sono i miti, le leggende e le divinità, che egli collega perfettamente ai paesaggi in cui ambienta le storie, che racconta attraverso la pittura, avvalendosi di una stesura del colore che alterna tratti netti e materici, che fungono quasi da contenitori delle immagini, a campiture piú tenui che caratterizzano gli sfondi. Apparato Critico di Laura Baldi e Paola Manera Allestimento di Caterina Crispolti – Organizzazione “The Wit”
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Maurizio Aprea
Posted by fidest press agency su giovedì, 18 novembre 2010
Milano fino al 10/12/2010 via Moscova, 66 Ostrakon studio Il nuovo racconto (opere 1980-2010) a cura di Piero Del Giudice Maurizio Aprea chiama le sue stupefacenti trasformazioni: Radiopitture, Oscillanti, Endosculture. Fisica e Arte: la luce, quando cade su una superficie previamente trattata con pigmenti o graffiata con una punta secca, produce effetti coloristici o rivela contorni di forme che mutano a seconda dell’angolo di incidenza. Se il medium e’ costituito da un pacchetto di lastre trasparenti (plexiglass) sapientemente ordinate, scalfite individualmente, il cambiamento del punto di vista, attuato per spostamento dell’osservatore o per lieve movimento dell’artefatto, innesca il fenomeno del morphing, massimamente fluido in quanto costituito da infiniti stati intermedi. Metafora degli infiniti stati dell’essere. “ Lui e’ pittore, scultore su plexiglas, installatore, teorico della luce, analista della forma, indagatore della complessità dell’individuo e raccontatore di storie: short-stories, minimali, effimere, ma ancora meravigliate dell’esistente, come in un epigono nostrano di Raymond Carver, tra metropolitano e ambientalista, realista e mitologico. (maurizio aprea)
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Luca Pignatelli: Analogie e Sculture
Posted by fidest press agency su giovedì, 11 novembre 2010
Firenze 28 novembre 2010 – 13 febbraio 2011 (Inaugurazione Sabato 27 novembre ore 18) Galleria Poggiali e Forconi inaugurerà la mostra personale di Luca Pignatelli, a cura di Marina Fokidis. Il nucleo centrale della mostra è rappresentato da oltre 20 grandi lavori inediti, con al centro immagini di sculture della tradizione greco-romana, classica ed ellenistica. Le sculture-fotografie in bianco e nero abitano la memoria collettiva e ci sono familiari: sono soggetti della
mitologia, eroi, antenati culturali, statue classiche conosciute nelle forme odierne, quindi decapitate. A loro l’artista dona una nuova appartenenza: la scultura perde la natura specifica della pietra e diviene quadro. Alle immagini apollinee ed eroiche, si contrappone un fondo dionisiaco scuro, fatto di inchiostri tempere pezze e cuciture che si
amalgamano come una tettonica a placche, in subbuglio, un cantiere sulla tela. Nell’insieme, è difficile dire a quale tempo appartengano queste opere: di fronte a noi convivono il senso di urgenza del contemporaneo e la quieta profondità del passato.
In mostra a Firenze anche alcune opere di piccolo formato intitolate Analogie, che utilizzano riproduzioni del suo sterminato archivio. Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo.
Il lavoro artistico di Luca Pignatelli conosce una risonanza di portata internazionale sin dagli anni ‘90. Ha esposto – limitando l’elenco alle mostre personali più recenti –, alla Biennale di Venezia e al Mamac di Nizza (2009), al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, al Teatro India di Roma (2007), alla Annex Plus–White Box e alla Ethan Cohen Fine Arts di New York (2006), alla Galerie Daniel Templon a Parigi e alla Galerie Mudimadue di Berlino (2005), alla Generous Miracles Gallery di New York. Vive e lavora a Milano.
Marina Fokidis è una critica d’arte e curatrice indipendente. Insieme a Sotirios Bahtsetzis ha fondato la Kunsthalle Athena. È membro fondatore e direttore di Oxymoron, un’associazione non profit dedicata alla promozione dell’arte contemporanea visiva in ambito internazionale. (luca Pignatelli analogie)
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Spazi e forme di Identità per i Giovani
Posted by fidest press agency su lunedì, 18 ottobre 2010
Il Progetto prevede la formazione di 20 giovani scelti tra le associazioni giovanili marchigiane, che avranno il ruolo di agenti moltiplicatori su tutto il territorio regionale e, in particolar modo, sulle comunità in cui vivono. I beneficiari ultimi del progetto saranno i giovani scolarizzati e non, tra i 14 e i 28 anni. Una particolare attenzione sarà rivolta ai giovani che vivono condizioni socio-economiche svantaggiate, che riceveranno una formazione su particolari tematiche inerenti la cittadinanza, la multiculturalità e la mondialità. Nella Marche, il ruolo di focal point è stato affidato al CVM (Comunità Volontari per il Mondo), Ong attiva da oltre 30 anni nel continente africano (attualmente in Etiopia e Tanzania) con progetti di cooperazione allo sviluppo, oltre che sul territorio in ambito formativo e di sensibilizzazione sulle tematiche del volontariato, della solidarietà internazionale e della cittadinanza attiva. Questa gli argomenti che verranno trattati nel Corso di Formazione:
Prima attività: La persona e il cittadino: le radici interiori della democrazia docenti disponibili: Achille Rossi (Centro studi L’Altrapagina Città di Castello), Ivo Lizzola (Università di Bergamo), Roberto Mancini (Università di Macerata).
Seconda attività: I metodi della politica. Potere verticale e potere orizzontale docenti disponibili: Marco Revelli (Università del Piemonte Orientale), Sergio Labate (Università di Macerata).
Terza attività: imparare a leggere il territorio e la città docenti disponibili: Stefano Ricci (sociologo, Fermo), Fabio Ragaini (Gr. Solidarietà, Moie).
Quarta attività: azione politica e responsabilità economica docenti disponibili: Pietro Raitano (direttore della rivista “Altreconomia”), Miriam Giovanzana (ex direttore della rivista “Altreconomia).
Quinta attività: democrazia, legalità e cooperazione tra le culture docenti disponibili: Tonio Dell’Olio (vicepresidente associazione Libera), Giovanna Cipollari (Centro Volontari per il Mondo, Ancona), Giuseppe Stoppiglia (Associazione Macondo, Bassano del Grappa)
Il centro delle attività sarà proprio la sede CVM di Porto San Giorgio (FM), in Viale delle Regioni n.6, dotata di attrezzature multimediali e informatiche e laddove verranno formati almeno 20 operatori locali sulle tematiche sopra descritte e trasmettere loro competenze sui principali strumenti di “comunicazione sociale”: produzione di documentari audio e video, organizzazione di eventi culturali, di sensibilizzazione e raccolta fondi. Il progetto si concluderà il 25 Maggio 2011.
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Matthias Stom
Posted by fidest press agency su martedì, 5 ottobre 2010
Palermo fino al 6/1/2011 Piazza Bologni, 18 Palazzo Alliata di Villafranca Due tele mai esposte in occasione della VI Giornata Nazionale della FIDAM a cura di Pierfrancesco Palazzotto Durante la mostra si potranno ammirare due splendide grandi tele di Matthias Stom appena restaurate raffiguranti la Lapidazione di Santo Stefano e il Tributo della Moneta. Matthias Stom, noto anche come Stomer, pittore fiammingo o olandese, e’ uno dei piu’ straordinari artisti del naturalismo nordico seicentesco che assimilano e sintetizzano in forme diverse la lezione di Caravaggio.Vive a Palermo dalla fine degli anni ’30 del Seicento dove, plausibilmente un importante esponente della prestigiosa famiglia Alliata di Villafranca gli commissiona i due quadri in pendant. Numerose sue opere rimangono nei piu’ importanti musei di tutto il mondo (Louvre, Hermitage, Metropolitan Museum di New York, National Gallery di Londra, Palazzo Barberini a Roma, Museo Capodimonte a Napoli, Rijskmuseum di Amsterdam, Thyssen-Bornemisza di Madrid, etc). I due quadri non sono mai stati mostrati ad un grande pubblico, l’occasione la offre il restauro finanziato dall’Assessorato Regionale ai BB.CC.AA. e all’Identità Siciliana per conto del Museo Regionale di Palazzo Abatellis.
Il Museo Diocesano di Palermo e l’Associazione Amici dei Musei Siciliani, che gestisce l’organizzazione della mostra con la relativa fruizione del palazzo, offrono cosi’ alla cittadinanza e ai turisti un evento imperdibile di valore internazionale, occasione di riappropriazione e fruizione di un tassello della cultura artistica in Sicilia. La mostra si svolgerà all’interno della “Sala Verde” detta anche “Sala da Ballo” del Palazzo Alliata di Villafranca, proprietà del Seminario Arcivescovile, con la possibilità di visitare la “Sala dello Stemma”. http://www.amicimuseisiciliani.it (stom)
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Mostra personale: Frammenti
Posted by fidest press agency su lunedì, 30 agosto 2010
Roma (zona Colosseo) 4 settembre ore 18.30 (dal 4 al 10 settembre 2010) Via Ostilia 41, VISTA Arte e Comunicazione. In questo luogo Soqquadro espone la mostra personale di Luigi Profeta curata da Marina Zatta; La sperimentazione di Luigi Profeta si costruisce su geometrie nette e superfici polimateriche, che dividono lo spazio tramite sagome dai contorni precisi, contrassegnate da un colore o da un motivo specifico. Le cromie che appaiono in questi lavori sono forti, incisive, accostate in molti casi a lastre di materia metallica. Il suo comporre è sempre calibrato, ordinato e razionale – anche quando gli spazi appaiono gremiti di grovigli filiformi – basandosi sulla dialettica tra forme e sostanze diverse, sull’alternanza di forme geometriche (cubi, parallelepipedi, sfere) che emergono in bassorilievo e, superfici piatte e monocrome, su cui elementi tessili giocano spesso di contrasto. Profeta rivela sapienza costruttiva negli accostamenti, dando vita a tensioni tra ordine e caos, tra istinto e ragione, dove anche
parole e numeri diventano le tracce simboliche di un percorso laborioso e introspettivo, che si rivela nella testimonianza esplicitamente narrativa delle sue titolazioni. Le forme in cui si declina il suo percorso artistico ricordano le architetture primarie di certe costruzioni giocattolo, anche se qui nulla fa pensare a un intento ludico, né tanto meno al ritrovamento di un tempo perduto. Si tratta piuttosto di una ricognizione sulle origini della forma, e sulla purezza delle geometrie euclidee, esplorate come fonte primaria di comprensione delle regole che governano le forze della natura, e quindi anche come utopia di un apparato regolatore su cui ordinare i comportamenti umani. http://www.soqquadro.eu
“Vista” è un centro dedicato all’arte ed alla comunicazione che nasce dall’esperienza di alcuni giornalisti da sempre impegnati nell’organizzazione di eventi d’arte e cultura. Una project gallery che si rivolge ai giovani talenti esordienti ma accoglie anche esperienze confermate all’ombra della splendida cornice del Colosseo. (frammenti, insperato)
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Quattro forme d’arte
Posted by fidest press agency su venerdì, 16 luglio 2010
Grottaglie (Ta) monastero di San Francesco di Paola a apre le sue porte alla prima Biennale Internazionale di Pittura, Scultura, Oreficeria, Ceramica. Una rassegna di oltre cento opere realizzate da ottanta artisti di quattordici nazioni gratuitamente fino al 3 ottobre. L’esposizione, curata da Monsignore Pietro Amato, è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 17,30 alle 20,30.
Pietro Amato, professore ordinario della Pontificia Università Orientale e direttore del Museo Storico del Vaticano, si avvale anche di un’antologica del ceramista campano Elvio Sagnella, che presenta diciotto suoi capolavori: maioliche sorte dalla fantasia delle mani in movimento. L’esposizione presenta anche un prezioso catalogo, nel quale i singoli manufatti hanno una loro scheda, corredata di commento critico. “La prima serie della Biennale Internazionale di Grottaglie – spiega Monsignore Pietro Amato – non ha scopi commerciali, né di promozione di idee e di categorie di persone. Si propone, invece, di porsi in sintonia con le motivazioni e gli ideali delle origini delle biennali dove il protagonista assoluto è il movimento della luce, che le mani rivelano, operando”. (bassa)
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Salvatore Maria Sergio
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 giugno 2010
Napoli fino al 2/7/2010 Piazza Plebiscito, 1 Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III Personae: Il volto dei vinti. Storie e destini dipinti da Salvatore Maria Sergio e raccontati da Mauro Giancaspro dal 16 giugn alla Sala Leopardi della Biblioteca Nazionale di Napoli. Una carrellata di -Personae -,scaturite dalla pluriennale esperienza forense di Salvatore Maria Sergio , ineluttabilmente segnate dalla sofferenza , dalla paura, dalla rabbia. -Un pittore rivoluzionario, appassionato e fuori ruolo- cosi’ lo definisce Giancaspro nel libro-catalogo che accompagna la mostra. -La sua pittura – aggiunge – e’ l’ ineliminabile necessità di tradurre in tinte, prevalentemente cupe e tenebrose, e in forme, quasi sempre esasperatamente fisiognomiche al limite del grottesco e del caricaturale, il dolore,la noia, la disillusione di cui la nostra vita e’ piena.- Quello di Sergio e’ un nuovo ciclo dei vinti. Uomini e donne senza luogo , senza tempo, senza storie, fissati sulla tela in una sconsolante solitudine senza sfondi, senza ambienti, che Mauro Giancaspro sottrae al loro destino attraverso i brevi racconti che accompagnano il catalogo . l.T. (sergio)
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