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Nasce la Grande Pompei

Posted by fidest press agency su lunedì, 16 ottobre 2023

Un parco diffuso di cui fanno parte le aree archeologiche di Pompei, Boscoreale, Oplontis e Stabia e tutto il territorio circostante. Un unico biglietto, valido per tre giorni, percorsi di visita integrati, navette gratuite per i visitatori, che collegano tutto il giorno i siti. Riaprono l’Antiquarium di Boscoreale con una sala dedicata agli scavi in corso nella villa suburbana di Civita Giuliana, con il carro cerimoniale rinvenutovi nel 2021 e le ville di Stabia; dopo il restauro delle coperture, la villa dei Misteri avrà un impianto di illuminazione, alimentato con tegole fotovoltaiche simili a quelle antiche. Allo scopo di far conoscere questa unica Grande Pompei, il Parco ha avviato un nuovo piano di fruizione, che prevede un’offerta di visita integrata tra i vari siti, differenziata per tariffe e durata di visita. Tutti i siti saranno collegati attraverso un servizio navetta, Pompeii Artebus, già attivo ma che è stato implementato con ulteriori bus, per garantire la piena raggiungibilità e la conoscenza incrociata di ogni luogo. La visita a Pompei si amplia attraverso un’offerta multipla che include l’itinerario delle ville suburbane, tra cui la Villa dei Misteri, restaurata e illuminata; l’Antiquarium di Boscoreale con la sala di Civita Giuliana e la nuova accessibilità delle ville di Stabia. Per un itinerario più breve Pompeii Express, al costo di 18€, consentirà di visitare l’area archeologica dentro le mura, ad esclusione delle ville suburbane ubicate lungo via delle tombe. Ma anche l’Antiquarium, il museo interno alla città e l’area espositiva della Palestra grande che ospita mostre temporanee. Tra queste, a dicembre una grande mostra dedicata a “L’altra Pompei”, quella dei ceti più umili. Per chi vuole approfondire la conoscenza del sito e del territorio, Pompeii Plus, al costo di 22 €. L’offerta consentirà di visitare tutta l’antica città di Pompei dentro le mura, con Antiquarium e area espositiva della Palestra grande ma anche di spingersi oltre, verso le ville suburbane. Da Villa dei Misteri, alla villa di Diomede fino alla Villa Regina a Boscoreale con l’Antiquarium, che riapre nel suo rinnovato allestimento. Quest’ultimo con una sala interamente dedicata agli scavi della villa suburbana di Civita giuliana, a nord di Pompei, dove verrà esposto il celebre carro cerimoniale. Il pacchetto Pompei Plus include il servizio navetta Pompeii Artebus, che ogni collega la Villa dei Misteri, con Villa Regina e Antiquarium, con ritorno a Piazza Esedra a Pompei. Percorso a circuito continuo, a partire dalle ore 9,30. Per scoprire tutti i siti della Grande Pompei, che necessitano di qualche giorno in più, è stato ideato il biglietto 3 days a 26 € che include Pompei con il percorso delle ville suburbane con l’Antiquarium di Boscoreale, ma anche la Villa di Poppea ad Oplontis, e Stabia, con Villa San Marco e Villa Arianna e il Museo Libero d’Orsi presso la Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia, che presto sarà riaperto con il suo rinnovato allestimento museale e riorganizzazione dei depositi. Il tutto con navetta gratuita (orari consultabili sul sito http://www.pompeiisites.org). Permane l’abbonamento annuale My Pompeii Card al costo di 35€ (8€ ridotto tra 18 e 25 anni, valido per i cittadini della Comunità Europea) che consente di visitare tutti i siti del Parco ogni volta che si desidera, con durata annuale dalla data di acquisto. Mentre l’accesso ai singoli siti sarà di 8 € per Villa Regina e l’Antiquarium di Boscoreale, per Villa di Poppea ad Oplontis, e per il Museo Libero d’Orsi presso la Reggia di Quisisana. Per Villa San Marco e Villa Arianna a Stabia permane l’ingresso gratuito. Riduzioni e gratuità sui vari pacchetti, come da normativa. Permane, inoltre, la maggiorazione da applicare su tutti i biglietti di 1€ nell’ambito dell’iniziativa del Ministero della Cultura per l’Emilia Romagna, a sostegno del patrimonio culturale danneggiato dall’alluvione, fino al 15 dicembre. Inoltre, il Parco programmerà periodicamente una serie di visite speciali nei cantieri in corso e in aree esclusive degli scavi.

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Il grande banchetto

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 agosto 2023

La geopolitica del cibo, il futuro dell’alimentazione di Antonio Picasso Demografia, clima, scarsità di risorse naturali e ora anche una pandemia e una guerra. Sembrano le Dieci piaghe d’Egitto, e invece sono solo i nuovi asset delle politiche internazionali dell’alimentazione. A questi va aggiunta la sovranità alimentare: vessillo, o forse chimera, di movimenti politici e governi, tutti accomunati dall’obiettivo di svincolarsi dalle dinamiche internazionali che ruotano intorno al cibo: come viene prodotto, distribuito e consumato. La sostenibilità alimentare è un fattore geopolitico. L’industria dell’agrifood – altamente impattante sull’ambiente – pesa sugli assetti economici (filiere globali delle materie prime) e sugli equilibri tra i blocchi (Occidente contro Oriente, Nord contro Sud del mondo). È oggetto di spregiudicate speculazioni finanziarie in cui il divario tra ricchi e poveri è molto più evidente che in altri contesti, come anche di investimenti e innovazioni azzardate e velleitarie: dal cibo sintetico alle fantasiose etichettature dei prodotti, dalle app per le diete personalizzate alle farine di insetti. Paesi Edizioni 128 pagine 13 euro

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“Madre Teresa: non c’è amore più grande”

Posted by fidest press agency su sabato, 29 aprile 2023

Dall’8 e l’11 maggio, in più di 125 cinema in Spagna, sarà proiettato Il film definitivo sulla vita e l’eredità di Madre Teresa di Calcutta. Il film ha il sostegno di Papa Francesco che ha ricevuto i produttori alla prima del film a Roma e ha inviato loro una lettera di benedizione. Nella lettera il Santo Padre ha ringraziato “per tutti gli sforzi compiuti per catturare la vita di questo santo la cui vita e testimonianza hanno dato molto frutto”. Ha anche ringraziato questa iniziativa audiovisiva che “aiuta, in modo creativo, a rendere accessibile lo zelo per l’evangelizzazione, soprattutto alle giovani generazioni, promuovendo il desiderio di seguire Cristo”. Anche il popolare attore messicano, Eduardo Verástegui , ha raccomandato il nuovo film sui suoi social network, invitando le persone ad assistere alla prima del film in Messico e in America Latina: “Vai al cinema con la tua famiglia, con i tuoi amici, il tuo apostolato, il tuo movimenti, e conosciamo questo messaggio profondo di Madre Teresa di Calcutta. Una storia che ci riempirà di fede, amore e speranza”.

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“Madre Teresa: no hay Amor más grande”

Posted by fidest press agency su sabato, 29 aprile 2023

Solo los días 8 y 11 de mayo, en más de 125 cines de España la película definitiva sobre la vida y el legado de la Madre Teresa de Calcuta. La película cuenta con el respaldo del Papa Francisco quien recibió a los productores en la premier del filme en Roma y les dirigió una carta impartiendo su bendición. En la carta el Santo Padre dio las gracias “por todos los esfuerzos realizados en plasmar la vida de esta santa cuya vida y testimonio ha dado mucho fruto”. También agradeció esta iniciativa audiovisual que “ayuda, de manera creativa, a volver accesible el celo por la evangelización principalmente para las jóvenes generaciones, impulsando el deseo de seguir a Cristo”. También el popular actor mejicano, Eduardo Verástegui recomendó el nuevo filme en sus redes sociales, invitando a asistir al estreno de la película en México y Latinoamérica: “Vayan al cine con su familia, con sus amigos, su apostolado, sus movimientos, y conozcamos este mensaje profundo de la Madre Teresa de Calcuta. Una historia que nos va a llenar de fe, amor y esperanza”.

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Concerto gratuito nell’ambito della rassegna “Il Grande in Provincia”

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 agosto 2022

Padernello (BS) Giovedì 1 settembre, alle ore 21, il concerto (gratuito) Folkways va in scena al Castello, nell’ambito della rassegna “Il Grande in Provincia” Per una sera, il Castello di Padernello si trasforma in un suggestivo jazz club, offrendo il palco per un evento gratuito che fa parte della fortunata rassegna musicale “Il Grande in Provincia”, giunta alla settima edizione. Giovedì 1 settembre alle ore 21 la scena sarà calcata da Costanza Alegiani (voce e composizioni); Marcello Allulli (sassofonista); Riccardo Gola (bassista); Fabrizio Sferra (batterista), per il concerto Folkways che propone sia brani originali sia folk songs ricche di storia. La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti. Per prenotazioni: https://www.castellodipadernello.it/eventi/il-grande-in-provincia/ L’iniziativa, che porta l’eccellenza del Teatro Grande fuori dalle proprie mura per incontrare il pubblico in cornici e atmosfere sempre diverse della provincia bresciana, è realizzata dalla Fondazione del Teatro Grande e dalla Provincia di Brescia, con la collaborazione della Fondazione Provincia di Brescia Eventi. L’evento al Castello di Padernello è in collaborazione con Comune di Borgo San Giacomo, Fondazione Castello di Padernello, Associazione Comuni Terre Basse.

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La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital

Posted by fidest press agency su lunedì, 11 luglio 2022

Si parte il 3, 4, 5 ottobre con TIZIANO. L’IMPERO DEL COLORE, una produzione Sky, Kublai Film, Zetagroup, Gebrueder Beetz e Arte ZDF. All’aprirsi del 1500, in una città coperta d’oro che svetta ammiratissima sopra una foresta sommersa, un ragazzo scende dalle montagne del dogado per essere ricordato come “il più eccellente di quanti hanno dipinto”. Straordinario maestro del colore e geniale imprenditore di se stesso, tanto innovativo nella composizione di un’opera quanto nel saperla vendere, Tiziano Vecellio (1488/1490 –1576) diviene in pochi anni pittore ufficiale della Serenissima e sommo artista ricercato dalle più ricche e famose corti d’Europa. Da Ferrara a Urbino, da Mantova a Roma fino alla Spagna di Carlo V e di suo figlio Filippo II, Tiziano attraversa il secolo illuminandolo con i suoi dipinti e ispirando artisti di tutte le epoche successive. Perfetto interprete della religione e della mitologia e ritrattista di immediata potenza espressiva, domina il suo tempo oscurando i contemporanei, sempre tenendo fede al suo motto: “l’arte è più potente della natura”. Il film è diretto da Laura Chiossone e Giulio Boato e scritto da Lucia Toso e Marco Panichella con la supervisione di Donato Dallavalle. Il 7, 8, 9 novembre arriverà MUNCH. AMORI, FANTASMI E DONNE VAMPIRO, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital e diretto da Michele Mally, che firma anche la sceneggiatura con Arianna Marelli. Non esiste al mondo pittore più celebre, eppure meno conosciuto di Edvard Munch. Se il suo “Urlo” è diventato un’icona dei nostri tempi, il resto della sua produzione non è altretanto famoso. Ora invece Oslo, l’antica Kristiania, segna una svolta per la conoscenza dell’artista. Il nuovo Museo MUNCH – inaugurato nell’ottobre 2021 – è uno spettacolare grattacielo sul fiordo della capitale norvegese, pensato per ospitare l’immenso lascito del pittore alla sua città: 28.000 opere d’arte tra cui dipinti, stampe, disegni, quaderni di appunti, schizzi, fotografie ed esperimenti cinematografici. Tutto questo straordinario patrimonio ci offre una visione d’eccezione della mente, delle passioni e dell’arte di questo genio del Nord. Il docufilm si impegna a gettare nuova luce su Edvard Munch, un uomo dal fascino profondo e misterioso, un precursore e un maestro per tutti coloro che vennero dopo di lui. Allo stesso tempo, è anche un viaggio attraverso la Norvegia di Munch, alla ricerca delle radici e dell’identità di un artista universale per provare a interrogarci sul tema principale del suo multiforme lavoro: la sua idea del Tempo. Munch ha scritto: “Non dipingo ciò che vedo, ma ciò che ho visto”. E in effetti ha ripetuto i suoi soggetti, dipingendo e ridipingendo le stesse immagini per conservarle nel suo atelier, ponendo le basi della pratica dei Multipli. Il suo concetto di Tempo era un equilibrio delicato e originale tra passato e presente, uno strumento per vivere la propria esistenza, un ponte attraverso le dimensioni dell’universo per entrare in contatto con il mondo dei fantasmi e degli spiriti. Con gli interventi di Leif Ove Andsnes, Pianista; Giulia Bartrum, Øivind Lorentz Storm Bjerke ed Elio Grazioli, storici dell’arte; Stein Olav Henrichsen, Direttore del Museo MUNCH di Oslo; Erik Höök, Direttore dello Strindbergsmuseet di Stoccolma; Iver Kleive, Compositore; Siri Kval Ødegård, Soprano e Imprenditrice; Carl-Johan Olsson, Curatore Pittura del XIX secolo al Nationalmuseum di Stoccolma; Sue Prideaux, Scrittrice e Biografa; Frode Sandvik, Curatore Kode di Bergen; Linn Solheim, Restauratrice; Jon-Ove Steihaug, Direttore del Dipartimento Mostre e Collezione al Museo MUNCH di Oslo; Gunnhild Øyehaug, Scrittrice. Il 28, 29 e 30 novembre sarà finalmente il turno dell’atteso BOTTICELLI E FIRENZE. LA NASCITA DELLA BELLEZZA, con la voce narrante di Jasmine Trinca, prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital, ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani. Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. Tra le innumerevoli botteghe e i palazzi del governo, tanta bellezza convive con il lato oscuro della città, fatto di lotte per il potere e intrighi di efferata violenza. Un artista, più di tutti, ha saputo proiettare nelle sue opere le luci e le ombre di un’epoca destinata a rimanere indimenticata: Sandro Botticelli (1445-1510). Riviviamo la Firenze delle botteghe attraverso la vita di Botticelli, le collaborazioni, le sfide e i successi. Dall’esordio sotto l’ala dei Medici, Botticelli si impone come l’inventore di una Bellezza ideale, che trova la sua massima espressione in opere come Primavera e Nascita di Venere. La morte di Lorenzo Il Magnifico, le prediche apocalittiche di Girolamo Savonarola e i falò delle vanità segnano la parabola discendente del maestro fiorentino, destinato a un oblio di oltre tre secoli. La riscoperta di Botticelli ad opera dei Pre-Raffaelliti dà inizio un’autentica Botticelli-mania, che dal XIX secolo si protrae fino a oggi. Da Salvador Dalí a Andy Warhol, da David LaChapelle a Jeff Koons e Lady Gaga, nessuno sembra immune al fascino eterno di Botticelli e delle sue opere, continuamente re-immaginate dagli artisti di ogni sorta, fino a entrare nell’immaginario collettivo. Raffinato disegnatore, ritrattista rivoluzionario, straordinario interprete del suo tempo: questo è Sandro Botticelli, l’inventore della Bellezza.

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Presentato il programma della grande fiera bresciana

Posted by fidest press agency su venerdì, 20 Maggio 2022

Brescia – 5, 6 novembre e 12, 13 novembre 2022 ORARIO 10-19 Ingresso gratuito. Brixia Forum. Arredi, complementi, finiture, interior design, garden, wellness e sostenibilità. Mostre, food e tanto altro. È davvero ricco il programma che proporrà la nona edizione di Dentrocasa Expo, la fiera gestita da Events Factory Italy del Gruppo BolognaFiere, dedicata al design, all’arredamento e ai servizi per la casa.Due weekend dedicati al design gl al Brixia Forum di via Caprera, a Brescia: 5, 6 novembre e 12, 13 novembre.“Il concetto di casa è cambiato e la pandemia è stato un acceleratore di questa trasformazione. DentroCasa Expo, è il racconto del design frutto dell’ingegno e della tradizione del made in Italy che nasce nella provincia produttiva italiana, di cui questo meraviglioso territorio ne è una prova di eccellenza. –dichiara Donato Loria – I mercati non comprano prodotti ma le storie e la cultura che li caratterizzano. DentroCasa Expo ha numerose storie da raccontare attraverso i suoi espositori, è un contenitore ricco di valori che trasmette il meglio della tradizione locale e facilita nuove opportunità di business.“Sono molteplici le novità introdotte quest’anno – chiude Loria – “Un nuovo logo, per evolvere la propria immagine. A firmarlo un vero designer, Cristiano Gatto. Il nuovo logo rappresenta la contemporaneità dell’evento e mette al centro il concetto di casa. Un logo che si fa ricordare, di forte impatto, infatti il suo è un formato social”. “Un nuovo format, per una fiera esperienziale” – afferma Silvia Ingravallo – Tutte le iniziative sono state pensate per dare massimo protagonismo agli espositori. DentroCasa Expo diventa una fiera polisensoriale, tutta da gustare”.

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Giuliano Montaldo: Un grande amore

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 aprile 2021

Autobiografia. Collana le Polene, pp. 192, 16 euro. Un’imperdibile racconto autobiografico, in occasione dei novant’anni di uno dei più grandi registi italiani. “Sono passati sessant’anni ma il mio esordio nella regia con Tiro al Piccione non smette di essere un ricordo amaro. Il film era tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Giosa Rimanelli e venne presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1961. Il pubblico in sala accolse la pellicola con applausi calorosi e convinti ma il giorno dopo venne massacrata dalla critica dei giornali di destra e di sinistra, poco propensi ad apprezzare la storia di un ragazzo che si arruolava nell’esercito della Repubblica di Salò. Nel film era espresso con chiarezza un concetto semplice ma evidentemente fastidioso: il ragazzo voleva servire la sua Patria e, anche se con ritardo, si rendeva conto che la Patria non si trovava a Salò ma dalla parte opposta. Il fuoco veneziano, amico e nemico, contro Tiro al piccione fu spietato. E il piccione impallinato ero io.” Iniziano così queste memorie autobiografiche di Giuliano Montaldo che ripercorrono un’intera vita e carriera al cui centro si ritrova un costante filo rosso: l’amore per Vera Pescarolo.

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Il Grande Vecchio delle sardine

Posted by fidest press agency su venerdì, 6 dicembre 2019

Piacenza Sabato 7 Dicembre alle ore 18 si inaugura presso lo Studio Baldini art gallery in via Scalabrini 122 la mostra “Sardine 2000” (7 dicembre 2019-8 febbraio 2020). Tutti sanno (più o meno) chi sono i grandi giovani che hanno promosso, secondo la vulgata mediatica, l’attuale movimento delle Sardine ma fino ad ora non si sapeva chi ne era o ne sarebbe il “Grande Vecchio”. L’attuale mostra “Sardine 2000“ oggi ci disvela che il grande vecchio altri non sarebbe che Lino Baldini storico gallerista piacentino (fondatore e gestore per anni della Galleria Placentia Arte che ha promosso molti giovani talenti).E’ lui infatti che in tempi non sospetti ha prodotto e realizzato nel 1995 la mostra “Mille e non più Mille” ad Arte Fiera di Bologna (Bologna, si badi bene, città dove è nato l’attuale movimento… tutto ritorna… tutto si tiene…) in cui l’artista Corrado Bonomi ha esposto 1000 scatolette di sardine semiaperte dal cui fondo occhieggiava il simpatico pesce (multicolore nella finzione creativa di ieri e di oggi).A conferma che l’opera d’arte ha spesso un carattere polisemico, cioè assume significati anche diversi soggettivamente nello sguardo del fruitore ed oggettivamente nel suo interagire con la realtà e con lo sviluppo temporale, questo lavoro che nel 1995 ci parlava della imminente soglia del nuovo secolo e delle speranze riposte in un radioso progresso che questa scadenza portava con sé (speranze in gran parte frustrate) e contemporaneamente delle paure di un futuro incognito (paure poi concretizzatesi anche più dell’immaginabile) oggi immergersi nella Wunderkammer allestita nello spazio di via Scalabrini si hanno sensazioni simili ed al tempo diverse.In un primo momento si è piacevolmente colpiti dal fatto di essere circondati-accolti nell’insieme di queste allegre creature che finalmente possono emergere dalla loro scatoletta-prigione che qualcuno ha aperto a metà. Ma contemporaneamente si è colti dal pensiero-incubo che quelle stesse scatolette possano presto rinchiudersi, anche su di noi.
Chi ha in mano le redini di quella Società Liquida magistralmente teorizzata da Zygmunt Bauman ha imparato che si possono tollerare (fino a che rimangono liquidi) anche movimenti di opposizioni agli interessi consolidati purché siano controllabili con l’uso manipolatorio degli strumenti mass media e social media e purché la chiave della scatoletta sia in mano a LORO e possano usarla quando lo ritengano necessario. Forse l’attuale mostra ci parla anche di questo: della speranza che noi fruitori-attori coltiviamo. University of Camberradi potere aprire completamente le scatolette esposte e della nostra paura che siano invece LORO ad avere il potere di richiuderle. (Professor Benjamin Walker)

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Film: Nel mondo grande e terribile

Posted by fidest press agency su sabato, 27 Maggio 2017

Gramsci AntonioTorino lunedì 29 maggio alle ore 20,30 presso la sala 3 del Cinema Massimo di Torino (Via Verdi 18), il biglietto d’ingresso ha un costo di 3,00 Euro in programmazione il film Nel mondo grande e terribile diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria (Italia 2017, 80’, col.). L’evento in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) e l’Associazione dei Sardi di Torino “A. Gramsci”, in collaborazione con la Fondazione Istituto Piemontese
Antonio Gramsci Onlus. Il film racconta la vita e le idee di Gramsci attraverso le parole che ha scritto nelle Lettere dal carcere e nei Quaderni del Carcere. Nel film vengono mostrati gli ultimi dieci anni della vita di Antonio Gramsci in carcere un carcere duplice: materiale, concreto ma anche intangibile, immaginario. Un periodo duro e faticoso. Ciononostante, le sue riflessioni durante il carcere, hanno lasciato una traccia indelebile nel pensiero filosofico contemporaneo. Lo spazio scenico del presente carcerario è mostrato anche come uno spazio mentale, quasi astratto che si allarga e si restringe a seconda del suo stato d’animo. Il prigioniero Gramsci lotta, dibatte, rievoca. Nella sua cella si materializzano i suoi ricordi e i suoi fantasmi. Il film sarà introdotto dall’autore Daniele Maggioni, Dunia Astrologo (Direttrice dell’Istituto Gramsci di Torino), Enzo Cugusi (Ass. A. Gramsci) ed Edoardo Peretto (Switch on Future). (foto: gramsci)

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La grande danza con Rina Schenfeld

Posted by fidest press agency su sabato, 1 agosto 2015

rinarina2Milano lunedì 10 agosto ore 21 Fabbrica del Vapore Via Procaccini 4 Biglietto: intero €15, ridotto €12, combinato (dialogo+ Alma Mater entro 7 giorni) €20. Rina Schenfeld offre ad Alma Mater un assolo che “come sempre, contiene echi della mia madre spirituale Martha Graham ma questa volta è soprattutto una lettera intima alla mia anima gemella, fin dai tempi del nostro incontro come allieve della Juilliard School di New York, Pina” – racconta la stessa Rina Schenfeld. La performance della ballerina israeliana è un rituale della femminilità, lode alla donna come fonte di vita dell’umanità. Uno straordinario contributo internazionale che si intreccia alle eteree apparizioni delle leggendarie étoile scaligere Liliana Cosi e Oriella Dorella, presenti nel video realizzato per l’occasione la cui regia è stata curata dallo stesso Avital, e dialoga con lo straordinario affresco sonoro composto di centinaia di voci di donne diffuso dagli altoparlanti in marmo, terracotta, cemento e pietra di Architettura Sonora, con “l’onda dorata” di Enzo Catellani e il Terzo Paradiso di Pistoletto. Dopo l’imperdibile appuntamento con Rina Schenfeld seguiranno altri eventi “in dialogo”: il 15 e 16 agosto una performance di nonne e madri filippine dirette da Avital stesso e il concerto di finissage, il 28 agosto, con il padre dell’avanguardia sonora spagnola contemporanea, il compositore Llorenç Barber, insieme alla cantante Montserrat Palacios accompagnata da una macchina da cucire e Avital con la sua chitarra elettrica. (foto: rina)

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La moneta tra leggenda e realtà

Posted by fidest press agency su domenica, 26 dicembre 2010

(Parte quarta 2nda sezione) dal saggio: “Il più grande crimine” di Paolo Barnard). Oggi le maggiori monete non sono convertibili in oro. Ok, ma allora che valore hanno in realtà? Nessuno, è la risposta. E questo anche per altri motivi. La moneta moderna è emessa in varie forme, chiamate dai tecnici M1…M2…3…4 ecc., ma tutte queste forme sono o pezzi di carta stampata che valgono solo il prezzo della carta, o monetine che valgono il misero metallo con cui sono fatte, oppure altri pezzi di carta da nulla (es. titoli di Stato) o ancora impulsi elettronici emessi da banche e BC, cioè aria fritta. Sappiate che oggi oltre l’80%-90% in media di tutto il denaro circolante al mondo è solo impulsi elettronici che compaiono sui computer, basta, è nulla di concreto. Dobbiamo fare un salto di coscienza contro natura per capire cosa sia veramente il denaro, perché non esiste idea al mondo più cementata nella mente delle persone del fatto che i soldi siano un valore*. Non sono mai in sé. I soldi, la moneta, sono solo un mezzo, che, in rigoroso ordine di tempo, lo Stato s’inventa per primo, poi se lo inventano le banche e infine tutti lo usano. Il denaro è come un codice di apertura di serrature, che permette di avere accesso a cose e sevizi, proprio come il codice del telecomando del vostro cancello automatico. Il denaro, come quel codice, non esiste nella realtà materiale, esso è impulsi elettronici che viaggiano per banche e computer, oppure è scritto come codice su dei pezzi di carta (banconote e titoli di Stato), e ha valore solo se ad esso si associa qualcos’altro, come chiarisco fra un attimo. Ma si badi bene che quanto ho appena affermato non è un giochetto filosofico sui termini, è immensamente rilevante per capire poi come lo Stato spende, cosa sono veramente le banche, come gira l’economia. Vi faccio un paio di esempi per rendere evidente ciò che avete appena letto, e cioè che il denaro di per sé è solo un codice astratto. Voi andate in banca, e chiedete un prestito di 10.000 euro. La banca vi dice ok, e vi apre un conto corrente (di seguito c/c) con 10.000 euro. Cosa ha fatto la banca? Ha premuto un tasto e ha creato un numero elettronico, 10.000, cioè nulla di valore, solo un numero – la banca si inventa letteralmente quel prestito. Voi a quel punto decidete di prendere quei 10.000 euro e di restituirli il giorno stesso alla banca. La banca cancellerà con un altro tasto il vostro debito. Nulla ha guadagnato, nulla avete perso, nulla è mai esistito, anche se c’erano ben 10.000 euro in un c/c a un certo punto, che a chiunque sembrano una notevole ricchezza. Era aria fritta, in sé, nulla di materiale e nulla di proprietà della banca, né del cittadino, come invece potrebbe essere una casa o un gioiello che non si annullano scambiandoseli. Secondo esempio: immaginate le banche come un sistema unico, che in effetti è ciò che le banche sono. Il Sig. A va in banca e ottiene un prestito di 10.000 euro. La banca si inventa dal nulla quella cifra, e apre un c/c per il Sig. A. Il c/c rappresenta il debito della banca verso A (gli dovrà mettere a  quei soldi). La banca riceve da A una carta con su scritto “devo restituirvi questi soldi”, che rappresenta il bene che la banca ha in mano in cambio del c/c di A. Situazione: la banca ha dato al Sig. dei numeri elettronici creati dal nulla = zero valore, e lui le ha dato un pezzo di carta = zero valore. Poi A spende quel denaro per comprare un’auto, che invece è un valore concreto, che lui possiede non la banca. Il concessionario verserà i 10.000 euro del Sig. A creati dal nulla, cioè aria fritta, nella sua banca, ed essa è costretta ad accettare come validi quei soldi aria fritta inventati da un’altra banca.Situazione a livello di banche come sistema unico: c’è una banca, quella del Sig. A che è a credito di 10.000 euro (A glieli deve ridare), e ce n’è un’altra che è a debito di 10.000 euro (li deve al concessionario che li ha versati). Esiste quindi a livello di sistema bancario un credito che è annullato da un debito. Pari, nessun profitto per le banche finora, infatti quei 10.000 euro per le banche non sono nulla, solo impulsi elettronici inventati da una banca e accettati come buoni da un’altra banca. A dovrà lavorare per restituire quei soldi, ma non lavorerà per pagare la banca, bensì per pagare la sua auto. Allabanca, attraverso le rate pagate da A, ritorneranno indietro gli impulsi elettronici aria fritta che si è inventata. Ovviamente, col meccanismo degli interessi si generano altri codici sia per la banca che per i c/c di A e del concessionario, ma questo di nuovo non è una ricchezza reale, sono solo codici astratti che possono o non possono essere un bene al netto (se la banca è in passivo anche gli interessi scompaiono). Ma allora cosa diavolo dà alla moneta di Stato il suo valore? Cosa la rende così necessaria al punto che (quasi) tutti lavoriamo come muli per ottenerla? Due sono le risposte:
1) Il fatto che lo Stato accetta solamente la sua stessa moneta come pagamento valido delle tasse e delle obbligazioni che i cittadini gli devono corrispondere.
2) Il fatto che le BC e le banche commerciali che hanno emesso la moneta di Stato creata dal nulla, sempre la riconoscono come valida quando gli torna indietro sotto forma di pagamenti dei cittadini. Ecco cosa oggi dà valore al denaro degli Stati, che altrimenti sarebbe solo cartaccia o impulsi elettronicida nulla, facilmente sostituibile con altro.
Spiego il primo punto: chiedetevi perché mai così tanti cittadini lavorano sodo per guadagnare la moneta di Stato, piuttosto che altre monete che si potrebbero inventare. Chiunque potrebbe creare
denaro, ad esempio immaginiamo gli ‘Itali’. Basterebbe stamparli e decidere che da oggi in poi ce li
riconosciamo validi a vicenda nelle vendite e acquisti di beni e servizi. Ma potremmo poi con gli Itali pagare le tasse, le imposte e tutti gli altri balzelli pubblici e di Stato? No, lo Stato non ce li riconoscerebbe. E allora ci toccherebbe lavorare metà giornata per guadagnarci gli Itali e metà per
intascare gli Euro che lo Stato riconosce. Un caos. Ecco che allora tutti noi siamo costretti a riconoscere la moneta di Stato come valido metodo di pagamento del nostro lavoro, e poi anche come valido metodo di pagamento delle cose che compriamo, poiché chi le vende dovrà anch’egli pagare le sue tasse/imposte con quella moneta, per cui la necessita. Insomma, la moneta di Stato la necessitiamo tutti quella dovremo guadagnarci. Il secondo punto è altrettanto chiaro: siete a cena e pagate con la carta Visa. La Visa riceverà un assegno dalla vostra banca. Ma quell’assegno è nulla, carta straccia, proprio perché come detto il denaro in sé non ha valore. Visa lo depositerà in un’altra banca, e ancora quella somma sarà nulla di valore, solo un numero teorico apparso su un computer. Poi accade che la BC verrà informata dell’esistenza di quell’assegno versato da Visa nella sua banca, e provvederà ad accreditare a quella banca l’importo dovuto coi soldi di Stato prelevati dalle riserve della vostra banca. Solo a quel punto il vostro pagamento sarà ritenuto da Visa valido: è accaduto infatti che il vostro denaro che fu emesso da Stato e poi da banche come aria fritta, è stato però riconosciuto come valido sia dalle medesime banche ma soprattutto dalla stessa BC, e questo e solo questo gli ha conferito il valore finale, perché anche in questo caso la BC non avrebbe riconosciuto come valida alcuna altra moneta. Visa è soddisfatta. Ecco quali sono quegli ingredienti che se aggiunti all’inerte e nullo denaro gli danno finalmente valore. E qui rispondo alla domanda posta all’inizio di questa parte: se è vero che la moneta (banconote, impulsi elettronici, monetine, titoli di Stato ecc.) altro non è che una serie di IO VI DEVO emessi dallo Stato ai cittadini, cosa è esattamente che lo Stato deve ai cittadini in cambio di quella moneta (cioè quando i cittadini gliela restituiscono)? La risposta è conseguente a quanto detto sopra nel punto 1: lo Stato, in cambio della sua moneta, ci deve il nostro diritto di saldare tutto ciò che gli dobbiamo usando quella stessa moneta. Solo questo. Si potrebbe obiettare che in ciò lo Stato è tiranno, perché in effetti si inventa una sua moneta, obbliga i cittadini a lavorare per ottenerla col solo scopo di potersi poi liberare delle imposte che lo stesso Stato gli impone. Cioè lo Stato appioppa a ogni singolo cittadino un ‘peccato originale’ (le tasse da pagare) e lo costringe a usare la sua moneta per liberarsi da quel ‘peccato’. Ma non è solo arbitrarietà. Pensateci bene: se non ci fosse questo sistema, chi mai lavorerebbe per il settore pubblico, cioè statale? Pochissimi. Perché i privati potrebbero inventarsi altre monete in concorrenza con quelle dello Stato, e in virtù dei maggiori profitti promettere poi maggiori vantaggi ai cittadini, per cui quasi nessuno finirebbe a lavorare per il settore pubblico e lo Stato medesimo cesserebbe di esistere. Sarebbe il trionfo dei signorotti locali in stile feudale, cioè nascerebbero veri e propri Stati privati con monete private entro lo Stato. Un caos. Ma si badi bene che in virtù degli stessi principi enunciati, anche le eventuali monete private perderebbero ogni valore se non fossero riconosciute come valide per pagare le inevitabili tasse all’interno di quei mini Stati privati. * Cresciamo con un’idea conficcata in testa: il denaro ha valore in sé (sappiamo ora che non è vero), dunque le banche sono ricchissime. Sbagliato, le banche non sono affatto ricchissime, anzi, nel mondo degli affari non svettano per profittabilità. So che in questo preciso istante state pensando “follia pura”, ma non lo è. Il problema è invece l’habitus mentale che abbiamo cementato nella mente secondo cui il denaro ha valore in sé, ergo chi lo maneggia si arricchisce tanto, e che deriva da una profonda incomprensione di cosa esso sia. Vi offro una prova al volo: il motivo per cui siamo arrivati alla terribile crisi finanziaria del 2008-2010 è che tante banche commerciali hanno cercato di trasformarsi in banche d’investimento e hanno preteso poi di fare giochi speculativi azzardatissimi. Ma perché l’hanno fatto? Precisamente perché i banchieri si resero conto che il business della gestione dei conti correnti, prestiti/mutui e piccolo risparmio, cioè essere banche normali, era roba di poco conto rispetto ai profitti di chi giocava in serie A, ovvero gli istituti d’investimento speculativi. Essere banche commerciali significa infatti gestire il denaro per la vita ordinaria di cittadini e aziende, e siccome quel denaro non è una ricchezza in sé, pochi sono i grandi guadagni.(Paolo Barnard)

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