Se tralasciamo il discorso su ciò che i nostri padri pensavano sull’Europa da europei e ci limitiamo a considerare i fatti odierni dobbiamo renderci conto che dopo tanti sforzi unitari e le relative accelerazioni annettendo senza farci molti scrupoli paesi che non avevano ancora maturato l’idea dello stare insieme e le regole che avrebbero dovuto condividere e alla possibile perdita di parte della loro sovranità in tema di politica estera, di economia, di finanza, di giustizia, di certo la loro vocazione unitaria avrebbe mostrato non poche crepe. È questo a mio avviso il tallone di Achille di una comunità che pensa ai propri confini in termini nazionali e non di certo sovranazionali. L’Europa sembra oggi insofferente al conto che la storia le presenta dopo decenni di colonialismo, post colonialismo e di governi fantoccio in paesi dove l’ordine di scuderia era quello di sfruttare, impoverire, immiserire in nome del profitto fine a sé stesso. Abbiamo fatto scempio degli stessi diritti che enunciavamo con orgoglio in nome della “realpolitik” per dedicarci animo e corpo alla ricerca e il mantenimento del potere, indipendentemente da questioni religiose o morali. Eravamo tanto invasati alla ricerca diplomatica di un primato fra gli Imperi Europei che abbiamo saputo dar seguito naturale alle feluche dei propri ministri, diplomatici, accademici sostituendole con gli elmi del guerriero e scatenare guerre sanguinose e immani distruzioni per affermare un predominio che la diplomazia delle feluche non era riuscita ad assicurare. Ora che i tempi del guerreggiare in armi sono passati di moda un’altra cultura si è affermata affinando l’ingegno degli europei verso un modo di pensare più ricercato. Così l’Europa comunitaria si è trasformata in uno scudo protettivo e in un terreno di lauti profitti per chi avendo perso la guerra sul terreno di battaglia ritrova la sua revanche in senso storico politico nel campo dell’economia e della finanza. Questo doppio binario di politica interna ed internazionale messo in piedi da chi continua a sentirsi storicamente erede di un passato imperiale è destinato a far pagare un prezzo molto elevato a quelle nazioni in Europa e altrove che hanno subito il fascino del più forte e non compreso l’insidia che nascondeva. Se questa è l’Europa che vogliamo abbiamo sbagliato alla grande perché non vi è dignità per i sudditi. E qui mi fermo. Come dire? Ai posteri l’ovvia sentenza. (Riccardo Alfonso direttore centri studi sociali e politici della Fidest)
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L’Europa che vorremmo
Posted by fidest press agency su venerdì, 8 gennaio 2021
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Storia di un’idea: Il “Taccuino d’Artista”
Posted by fidest press agency su sabato, 21 novembre 2020
E’ il nuovo libro dello scrittore e critico d’arte Donato Di Poce dal titolo Taccuini d’Artista “ARTIST NOTEBOOKS & POETRY BOX” ovvero Storia di un’idea: Il “Taccuino d’Artista” da Leonardo da Vinci a Basquiat per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Ogni uomo, è attratto consapevolmente o no dal bisogno di un’esperienza estetica della vita e del mondo. E più che dalla bellezza di un’opera o dalla personalità di un artista, ama scoprire le poetiche, i processi creativi, la sequenza realizzativa di un’idea, le impronte e le tracce, i tentativi, gli abbozzi e le cancellazioni di una comunicazione iconica e segnica che è anche e sempre una comunicazione psicologica.Da qui, l’interesse per i segni preistorici sulle grotte, i disegni preparatori degli artisti, i diari, i dessins e i collages, le sinopie, gli “skethbook”, i progetti, i “carnets” gli scarabocchi, la “mail-art” e i “libri monotipi”, in una parola “I percorsi nascosti della creatività”, che ci permettono di entrare nelle “stanze segrete” e negli “atelier” degli artisti, di sbirciare dal loro buco della serratura, per vedere, toccare, leggere, “i taccuini segreti degli artisti”. Donato Di Poce, ama definirsi un ex poeta che gioca a scacchi per spaventare i critici. ( Nato a Sora – FR – nel 1958, residente dal 1982 a Milano ). Poeta, Critico d’Arte, Scrittore di Poesismi, Fotografo. Artista poliedrico, innovativo ed ironico, dotato di grande umanità, e CreAttività. Ha al suo attivo 29 libri pubblicati(tradotti anche in inglese, arabo, rumeno e spagnolo) , 20 ebook e 40 libri d’arte Pulcinoelefante. Dal 1998 è teorico, promotore e collezionista di Taccuini d’Artista. Ha realizzato L’Archivio Internazionale di TACCUINI D’ARTISTA e Poetry Box di Donato Di Poce, progetto espositivo itinerante.
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L’idea di andare in pensione
Posted by fidest press agency su martedì, 25 agosto 2020
Da molte parti si sollecita l’allungamento dell’età lavorativa di un pensionamento ritardato rispetto al limite oggi stabilito. Io, e lo dico da anni, sono convinto che questo sistema previdenziale come quello assistenziale abbiano fatto il loro tempo e che sia giunto il momento di una loro rivisitazione alla luce di un mutato rapporto esistenziale dettato dalle nuove tecnologie e dalla ricerca scientifica e medica. Cosa potremmo avere in cambio? Un contratto assicurativo decennale di previdenza e assistenza prelevabile sulle retribuzioni dei lavoratori e che consentissero, al suo scadere, una rendita mensile pari al 20% sulla base dell’ultimo stipendio percepito e altrettanto nei decenni successivi. Nello stesso tempo l’assistenza sanitaria da universale dovrebbe trasformarsi in “prevenzione universale” nel senso che ogni persona ha diritto ad avere check-up periodico a prescindere dal suo stato di salute per individuare eventuali malattie asintomatiche. Tutti dotati di un chip dal quale vi sia l’anamnesi del proprio stato di salute, le terapie adottate, i risultati ottenuti, i controlli specialistici effettuati e i farmaci assunti. Nello stesso tempo ognuno sarà chiamato a donare il proprio sangue periodicamente per una banca del sangue personalizzata da utilizzare in caso di necessità o anche da tenere a disposizione per gli usi delle sale operatorie.
Un progetto che ha un suo limite, per via di un nostro deforme concetto mercantilistico, poiché dobbiamo passare dall’idea che l’essere umano non è più un bene economico ma sociale, e quindi talune prestazioni devono restare gratuite poiché se vale il diritto alla vita altrettanto deve valere il diritto a vivere nel migliore dei modi. Per estensione lo stesso concetto vale per l’istruzione, l’avere un’abitazione e un lavoro. È un passaggio concettualmente difficile ma vitale. (Riccardo Alfonso)
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Il rigetto per un’idea di capitalismo pigliatutto
Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 agosto 2020
Il capitalismo di stampo statunitense sta mostrando tutti i suoi limiti entro e fuori i suoi confini. Questa sua continua interferenza negli affari interni degli altri stati e nella pretesa di volerli tenere sotto tutela in nome di una libertà viziata da interessi legati alle lobby affaristiche, condizionata dal cinismo e dall’avidità, sembra aver raggiunto un punto di non ritorno. E’ un potere che trasforma in carta straccia gli accordi internazionali, il rispetto della dignità umana, la volontà di quanti vorrebbero una società dal volto umano.Gli Stati Uniti tendono a proiettare l’immagine di una società dove la politica è suddita dei poteri forti e se tende a condizionarli è spazzata via senza tanti complimenti. E’ un paese che è incline a ripiegarsi su se stesso, con le sue contraddizioni, con le sue lotte intestine, con i frutti della violenza data da una cultura dell’avere sull’essere che comporta l’imbarbarimento della società e la caduta dei suoi valori fondanti.E’ una classe politica che ha trovato la sua Caporetto nell’avidità dei suoi membri. Un tutto condizionato dal dio denaro. Per il dio denaro ogni sacrificio è degno di rispetto e la lotta diventa spietata perché se si è ricchi non basta, bisogna averne di più e se si è poveri si diventa automaticamente dei perdenti. Questo modello di società se ci appaga nel presente non sembra trovare spazio nel futuro. Le tensioni sociali che provocano, l’allargarsi della schiera di chi ne esce sconfitto, la depressione che ingenera per una vita vissuta nel vuoto e la caducità degli ideali che s’infrangono lungo la scogliera degli interessi partigiani, delle congreghe malavitose, dei comitati d’affari che favoriscono gli arrampicatori sociali, cinici e spietati, hanno raggiunto il loro punto di rottura ed ora siamo arrivati alla resa dei conti. Alla consapevolezza che non è più premiante la logica dell’avere che costantemente e inesorabilmente umilia quella dell’essere. Ed è anche una questione culturale se si pensa che chi studia, lavora, ricerca è spesso estraneo al mondo dell’avere e ciò facendo diventa un soggetto fuori al circuito degli interessi economici e finanziari di una società sempre più proiettata alla spinta di una prosperità fine a se stessa. Se questi parametri non s’invertono la prospettiva di un imbarbarimento del sistema diventa concreta e con essa la violenza e l’anarchia. (Riccardo Alfonso)
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Idea politica e idea dello Stato
Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 agosto 2020
L’idea della politica e l’idea dello Stato modernamente inteso, sono oggi in rotta di collisione. E’ una frattura semantica conseguente al riconoscimento dell’asse centrale della società civile, alle multi e interdipendenze, alla razionalità plurale. Il nesso non si trova più concentrato nello Stato, in una classe, struttura, o ceto, ma in ogni soggetto. Il principio di libertà (persona) diritto alla proprietà (natura) s’identifica in un agire dotato di senso solo se rispetta questi due canoni fondazionali, di là della tripartizione del potere che Weber ha proposto: razionale, tradizionale, carismatico.
Lo Stato e l’impresa economica sono i due grandi elementi creati dal mondo moderno. Entrambi sono attraversati dalla politica ma in forma sempre più ridotta, semplice postulato normativo, a una forma di giustificazione del potere esistente. In questo modo, la politica non è più riconoscibile come centro di una società, ma solo come sistema autoreferente senza finalità extra-sociali. Un potere che sempre più s’identifica con il vecchio detto: auctoritas non veritas facit legem. (Riccardo Alfonso)
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Partecipazione al Corso IDEA
Posted by fidest press agency su venerdì, 14 giugno 2019
Parma. Scade il prossimo mercoledì 17 luglio il termine per i docenti delle scuole superiori per presentare domanda di partecipazione al Corso IDEA (corso di aggiornamento-formazione teorico e pratico di Matematica, Fisica, Chimica, Economia e Informatica) per l’a.a. 2019-20.È infatti attiva anche per il prossimo anno accademico la Convenzione tra l’Università di Parma e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna (Ambiti Territoriali di Parma, Piacenza e Reggio Emilia) per la realizzazione di un corso di aggiornamento-formazione teorico e pratico rivolto ai docenti delle scuole secondarie superiori di Matematica (43 posti), Fisica (13 posti), Chimica (7 posti), Informatica (1 posto) ed Economia (1 posto).Le domande devono pervenire entro mercoledì 17 luglio al Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche dell’Università di Parma.
Il progetto IDEA nasce nel 1998. Nei suoi diciannove anni di attività ha permesso a numerosi docenti delle scuole superiori delle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza di partecipare alla didattica universitaria, effettuando un consistente e motivante aggiornamento professionale. D’altra parte, ha offerto agli studenti del primo anno dell’Ateneo di Parma la fruizione di esercitazioni di matematica, fisica, chimica, disegno, informatica ed economia.Tutte le informazioni e il fac-simile della domanda sono reperibili sulla pagina web del progetto IDEA (https://smfi.unipr.it/it/progetto-idea).
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L’idea di Europa e la costruzione europea, tema della prolusione di Giuliano Amato
Posted by fidest press agency su martedì, 15 gennaio 2019
Roma giovedì 17 gennaio 2019, ore 11.45 Aula magna – Rettorato piazzale Aldo Moro verrà inaugurato l’anno accademico 2018-2019, 716° dalla fondazione di Sapienza Università di Roma. Dopo i saluti istituzionali, il rettore Eugenio Gaudio introdurrà la cerimonia; seguiranno gli interventi di Natasha Rinaldi, studentessa della Facoltà di Architettura, in rappresentanza degli studenti e di Andrea Bonomolo, direttore dell’Area Affari legali dell’Ateneo, a nome del personale tecnico-amministrativo.A Giuliano Amato, giudice della Corte costituzionale, è affidata la prolusione dal titolo “Dall’idea di Europa alla costruzione europea”. Il presidente della European Civis University Yvon Berland, il presidente dell’University College London Michael Arthur e il rettore della Université libre de Bruxelles Yvon Englert porteranno il loro saluto alla comunità universitaria. Durante la cerimonia verranno premiati il laureato più giovane e il docente emerito più anziano dell’Ateneo. Nel corso della mattinata MuSa Classica, MuSa Jazz e MuSa Coro diretti dai maestri Paolo Camiz, Giorgio Monari e Francesco Vizioli, proporranno degli intermezzi musicali.
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Com’è nata l’idea Stato?
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 agosto 2018
La lunga e complessa opera d’espansione di un impero, appartenente al popolo e non a un sovrano, trasformò la vita della popolazione ellenica in tutto il mediterraneo. Decaddero le oligarchie aristocratiche ed anche le monarchie teocratiche mentre i ceti diseredati cessarono di essere tali, migliorarono le loro condizioni, e non accettarono più la superiorità quasi eroica e divina dei ricchi. Si passò, quindi, a un nuovo livello di potere. Ciò avvenne in opposizione a un’aristocrazia sempre più prepotente e avida. Il contrasto poteva, a volte, sfociare nella tirannide. Sta di fatto che gli uomini che s’impadronivano del potere, lottando contro l’aristocrazia, per lo più provenivano dallo stesso ambiente. Le tirannidi, tuttavia, non concepirono opera rivoluzionaria. Nell’azione di governo, in generale, i tiranni erano più preoccupati di non distruggere le forme tradizionali dello stato che di regolare in modo duraturo la loro posizione. Sovente i tiranni si resero protagonisti d’iniziative volte alla concessione di benefici economici ai ceti meno abbienti ridistribuendo la ricchezza in forma più equa operando tassazioni più pesanti nei riguardi dei ricchi. Con il denaro, così procurato, il tiranno iniziava lavori pubblici nell’interesse degli emarginati. In questo modus vivendi s’innestò l’esperienza ateniese del quinto secolo a. C. ma con una base di partenza che risale per lo meno a due secoli prima. Furono gli stessi aristocratici a realizzare leggi dirette alla distruzione del proprio predominio e dei propri privilegi.
Di concessione in concessione si arrivò alla piena parità di tutti i cittadini rispetto alla collettività locale. A esprimere tale svolta, pur nella sua lente fase evolutiva, nei rapporti sociali di un popolo che vive in comunità, fu Esiodo. La sua poesia richiamava la vita e le opere degli umili nella dignità del proprio lavoro. Così nacquero nuovi modelli esistenziali con Callino e Tirteo che esaltavano il valore dei combattenti nella formazione serrata delle falangi, con Mimmermo e Saffo che cantavano la giovinezza e con essa gli ardori della vita amorosa. Solone, a sua volta, invocava ordine e giustizia. (Riccardo Alfonso)
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L’idea di andare in pensione
Posted by fidest press agency su martedì, 6 marzo 2018
Da molte parti si sollecita l’allungamento dell’età lavorativa di un pensionamento ritardato rispetto al limite oggi stabilito. Io, e lo dico da anni, sono convinto che questo sistema previdenziale come quello assistenziale abbiano fatto il loro tempo e che sia giunto il momento di una loro rivisitazione alla luce di un mutato rapporto esistenziale dettato dalle nuove tecnologie e dalla ricerca scientifica e medica. Cosa potremmo avere in cambio? Un contratto assicurativo decennale di previdenza e assistenza prelevabile sulle retribuzioni dei lavoratori e che consentissero, al suo scadere, una rendita mensile pari al 20% di quanto si è percepita e altrettanto nei decenni successivi. Nello stesso tempo l’assistenza sanitaria da universale dovrebbe trasformarsi in “prevenzione universale” nel senso che ogni persona ha diritto ad avere check-up periodico a prescindere dal suo stato di salute per individuare eventuali malattie asintomatiche. Tutti dotati di un chip dal quale vi sia l’anamnesi del proprio stato di salute, le terapie adottate, i risultati ottenuti, i controlli specialistici effettuati e i farmaci assunti. Nello stesso tempo ognuno sarà chiamato a donare il proprio sangue periodicamente per una banca del sangue personalizzata da utilizzare in caso di necessità o anche da tenere a disposizione per gli usi delle sale operatorie.
Un progetto che ha un suo limite, per via di un nostro deforme concetto mercantilistico, poiché dobbiamo passare dall’idea che l’essere umano non è più un bene economico ma sociale, e quindi talune prestazioni devono restare gratuite poiché se vale il diritto alla vita altrettanto deve valere il diritto a vivere nel migliore dei modi. Per estensione lo stesso concetto vale per l’istruzione, l’avere un’abitazione e un lavoro. E’ un passaggio concettualmente difficile ma vitale. (Riccardo Alfonso)
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Idea politica e idea dello Stato
Posted by fidest press agency su venerdì, 2 marzo 2018
L’idea della politica e l’idea dello Stato modernamente inteso, sono oggi in rotta di collisione. E’ una frattura semantica conseguente al riconoscimento dell’asse centrale della società civile, alle multi e interdipendenze, alla razionalità plurale. Il nesso non si trova più concentrato nello Stato, in una classe, struttura, o ceto, ma in ogni persona umana. Il principio di libertà (persona) diritto alla proprietà (natura) s’identifica in un agire dotato di senso solo se rispetta questi due canoni fondazionali, di là della tripartizione del potere che Weber ha proposto: razionale, tradizionale, carismatico.
Lo Stato e l’impresa economica sono i due grandi soggetti creati dal mondo moderno. Entrambi sono attraversati dalla politica ma in forma sempre più ridotta, semplice postulato normativo, a una forma di giustificazione del potere esistente. In questo modo, la politica non è più riconoscibile come centro di una società, ma solo come sistema autoreferente senza finalità extra-sociali. Un potere che sempre più s’identifica con il vecchio detto: auctoritas non veritas facit legem. (Riccardo Alfonso)
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Idea di un “Erasmus del Mediterraneo”
Posted by fidest press agency su martedì, 24 ottobre 2017
“Ho letto con interesse le riflessioni del ministro degli Esteri Angelino Alfano a proposito del tema dei migranti e dell’idea di un ‘Erasmus del Mediterraneo’ che possa promuovere maggiore integrazione e migliore conoscenza reciproca tra i paesi che vi si affacciano. Una simile iniziativa esiste già ed è gestita dall’Agenzia Nazionale per i giovani grazie ad Erasmus+ un progetto ‘gemello’ ma più inclusivo dell’Erasmus universitario, fa anche un lavoro intenso e specifico, ma poco conosciuto, con gli stati che si affacciano sul Mediterraneo: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Tunisia, anche Siria”. Lo afferma Giacomo D’Arrigo, direttore dell’Agenzia nazionale Giovani a proposito della proposta dell’Erasmus del mediterraneo lanciata oggi dal ministro Alfano.
“Dal 2014 ai primi mesi del 2017 sono stati coinvolti quasi 5100 giovani in attività di mobilità con i Paesi del Mediterraneo, con 14 milioni e mezzo di euro di fondi erogati – ricorda D’Arrigo -. In dieci anni, considerando oltre all’Erasmus + anche il precedente Gioventù in azione, sono stati oltre 11 mila i giovani che hanno fatto scambi o attività di volontariato in questi paesi”.
“Basterebbe quindi mettere a sistema quanto di buono esiste già – conclude – e creare una strategia di inclusione che passi della nuove generazioni, sfruttando risorse già esistenti. E’ questo uno dei terreni principali della nuova sfida per un’Europa integrata. Non muri ma viaggi, incontri, conoscenza. Quando questi ragazzi torneranno avranno negli occhi e nel cuore altre culture, altri insegnamenti, altri sapori e altri umori ma soprattutto avranno più libertà, più empatia, più lungimiranza, più ‘visione’ di un futuro dove non ci sarà spazio per intolleranza e razzismo”.
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L’idea di andare in pensione
Posted by fidest press agency su martedì, 3 ottobre 2017
Da molte parti si sollecita l’allungamento dell’età lavorativa di un pensionamento ritardato rispetto al limite oggi stabilito. Io, e lo dico da anni, sono convinto che questo sistema previdenziale come quello assistenziale abbiano fatto il loro tempo e che sia giunto il momento di una loro rivisitazione alla luce di un mutato rapporto esistenziale dettato dalle nuove tecnologie e dalla ricerca scientifica e medica. Cosa potremmo avere in cambio? Un contratto assicurativo decennale di previdenza e assistenza prelevabile sulle retribuzioni dei lavoratori e che consentissero, al suo scadere, una rendita mensile pari al 20% di quanto si è percepita e altrettanto nei decenni successivi. Nello stesso tempo l’assistenza sanitaria da universale dovrebbe trasformarsi in “prevenzione universale” nel senso che ogni persona ha diritto ad avere check-up periodico a prescindere dal suo stato di salute per individuare eventuali malattie asintomatiche. Tutti dotati di un chip dal quale vi sia l’anamnesi del proprio stato di salute, le terapie adottate, i risultati ottenuti, i controlli specialistici effettuati e i farmaci assunti. Nello stesso tempo ognuno sarà chiamato a donare il proprio sangue periodicamente per una banca del sangue personalizzata da utilizzare in caso di necessità o anche da tenere a disposizione per gli usi delle sale operatorie.
Un progetto che ha un suo limite, per via di un nostro deforme concetto mercantilistico, poiché dobbiamo passare dall’idea che l’essere umano non è più un bene economico ma sociale, e quindi talune prestazioni devono restare gratuite poiché se vale il diritto alla vita altrettanto deve valere il diritto a vivere nel migliore dei modi. Per estensione lo stesso concetto vale per l’istruzione, l’avere un’abitazione e un lavoro. E’ un passaggio concettualmente difficile ma vitale. (Riccardo Alfonso)
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Partecipazione al Corso IDEA
Posted by fidest press agency su martedì, 27 giugno 2017
Parma. Scade il prossimo 23 luglio il termine per i docenti delle scuole superiori per presentare domanda di partecipazione al Corso IDEA (corso di aggiornamento-formazione teorico e pratico di Matematica, Fisica, Chimica ed Economia) per l’a.a. 2017/2018.
È infatti attiva anche per gli anni accademici 2017-18 e 2018-19 la Convenzione tra l’Università di Parma e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna (Ambiti Territoriali di Parma, Piacenza e Reggio Emilia), per la realizzazione di un corso di aggiornamento-formazione teorico e pratico di Matematica, Fisica, Chimica ed Economia rivolto ai docenti delle scuole secondarie superiori di Matematica (46 posti), Fisica (13 posti), Chimica (7 posti), Informatica (1 posto) ed Economia (1 posto).
Le domande devono pervenire entro il 23 luglio al Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche dell’Università di Parma in uno dei seguenti modi:
raccomandata con ricevuta di ritorno da spedire a Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatica – Plesso di Matematica, Parco Area delle Scienze 53/A, 43124 Parma
consegna a mano all’indirizzo sopracitato
via e-mail all’indirizzo: protocollodipscienzemfi@unipr.it
Il progetto IDEA nasce nel 1998. Nei suoi diciannove anni di attività ha permesso a numerosi docenti delle scuole superiori delle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza di partecipare alla didattica universitaria, effettuando un consistente e motivante aggiornamento professionale. D’altra parte, ha offerto agli studenti del primo anno dell’Ateneo di Parma la fruizione di esercitazioni di matematica, fisica, chimica, disegno, informatica ed economia.
Tutte le informazioni e il fac-simile della domanda sono reperibili sulla pagina web del progetto IDEA.
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“Premio dall’idea all’impresa”
Posted by fidest press agency su giovedì, 12 novembre 2015
Milano 26 novembre 2015 a Milano presso UniCredit Pavilion la startup milanese con il suo sistema di ammortizzatori di emergenza per elicotteri, sarà tra i finalisti protagonisti della serata di Premiazione. Da uno spin-off del Politecnico di Milano avviato nel 2010, con l’obiettivo di analizzare i dati relativi agli incidenti nel settore elicotteristico civile europeo, ad una startup vera e propria in procinto di certificare una propria linea di prodotti. È questa – in breve – la storia di Sia Aerospace e della sua gamma RTF-27.C, progettata per ridurre drasticamente i danni subiti al personale in volo e al velivolo durante un atterraggio di emergenza in elicottero. La giovane azienda meneghina si è così aggiudicata un posto tra i 5 finalisti del Premio Gaetano Marzotto 2015 candidati a vincere il “Premio dall’idea all’Impresa”, che prevede 50.000 euro in denaro e 20 periodi di residenza e affiancamento per un valore complessivo di 680.000 euro.Identificata una forte frequenza di eventi critici nel settore dei velivoli di classe leggera e intermedia durante gli anni di ricerca, Sia Aerospace è diventata nel 2012 una società autonoma, che ha affrontato un periodo di accelerazione ed incubazione presso Polihub, capace di mettere a punto la tecnologia High Efficency Metal Energy Dissipation (HEMED) di cui è proprietaria. Sfruttando un sistema di ammortizzatori senza ritorno di forza, in grado quindi di disperdere l’energia cinetica generata da un impatto grazie a un design innovativo e di facile impiego, il team ha saputo sviluppare una tecnologia ad alta efficienza con peso estremamente ridotto: RTF-27.C offre una riduzione media dei danni del 35%, con un peso massimo di 20Kg per elicottero di classe leggera/intermedia.Il prodotto consiste in un kit aggiuntivo formato da 4 pezzi da installare su velivolo in prossimità del carrello, senza necessità di modifiche all’elicottero, ed è compatibile con gli altri sistemi già a bordo. Rispetto ai dispositivi concorrenti può dimostrare vantaggi in termini di peso (-75% rispetto a soluzioni che prevedono air-bag esterni o sedili con protezioni aggiuntive), di attivazione automatica (non necessitando di intervento manuale), di assenza problemi di funzionamento (non dipendendo da sistemi elettrici o oleo-pneumatici) e con un ciclo di vita lungo. Il prodotto è in linea con gli standard più competitivi del settore, impiegando materiali all’avanguardia a ridotto impatto ambientale e metodologie di produzione moderne. I test si stanno svolgendo presso due centri specializzati a Napoli (CIRA) ed Oxford (STFC), a seguito di due partnership già avviate con un cliente italiano ed uno europeo, ma il progetto ha saputo già riscuotere interesse oltreoceano da parte di diverse aziende impegnate nella ricerca sui rapporti di interazione tra macchine ed operatori. Il concetto tecnologico alla base infatti, pur procedendo verso l’obiettivo del 100% di compatibilità tecnica del mercato attuale, non intende rivolgersi esclusivamente al segmento per il quale è stato inizialmente ideato. La tecnologia HEMED offre svariate possibilità e può essere impiegata in tutti quei settori nei quali è centrale la ricerca di maggior sicurezza delle persone, come quello automobilistico o ferroviario, fino all’impiego su velivoli di linea o per uso spaziale. Il Premio Gaetano Marzotto, promosso e ideato da Associazione Progetto Marzotto, ha durata decennale. Il Progetto Marzotto nasce per creare, attraverso una serie di azioni diversificate, un nuovo tessuto sociale (www.progettomarzotto.org), il Premio Gaetano Marzotto ne è un’appendice, con l’obiettivo di individuare e promuovere lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali, in grado di rispondere a criteri di sostenibilità economico-finanziaria e generare al tempo stesso benefici concreti per il territorio italiano, in primis occupazionali. foto:aerospace)
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«Roma futura, un’idea di città»
Posted by fidest press agency su giovedì, 7 aprile 2011
Roma 8 aprile 2011 – ore 9.30 Sala Quaroni, Eur Spa, Via Ciro Il Grande 16 si svolgerà il terzo appuntamento di «Roma Futura, un’idea di città», ciclo di workshop promossi dall’associazione ‘Fratelli d’Italia’. Il workshop di venerdì declinerà il concetto di solidarietà nella famiglia e nel sociale. L’evento si svolgerà nella sola seduta mattutina in cui saranno approfondititi il tema della famiglia con rifermento al quoziente familiare e il sociale con particolare rifermento al contrasto alle tossico dipendenze, all’uso dell’alcool da parte dei giovani, e le politiche giovanili. L’obiettivo dell’iniziativa è approfondire temi ed elaborare proposte attraverso un dibattito aperto e propositivo con associazioni, enti di promozione sociale, del terzo settore e rappresentanti istituzionali, che saranno presenti all’appuntamento.
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“Dall’idea all’impresa”
Posted by fidest press agency su lunedì, 28 marzo 2011
Sesto San Giovanni 29 marzo 2011 – ore 11.00 Incubatore d’Imprese Innovative LIB – via Venezia 23, Sesto San Giovanni (dove siamo) Interverranno: Alvise Biffi, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda Mattia Macellari, Consigliere Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda Carlo Lio, Amministratore Delegato Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo Andrea Mascaretti, Presidente BIC La Fucina Domenico de Stefano, Presidente Consiglio Notarile di Milano Andrea Zonca, Consigliere Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano Sostenere la nascita e la crescita di nuove realtà imprenditoriali sul territorio. È questo l’obiettivo dell’iniziativa messa a punto daGruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, Consiglio Notarile di Milano, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo e BIC La Fucina che selezionerà cinque nuove idee imprenditoriali particolarmente innovative e con elevate possibilità di tradursi in realtà proposte da giovani imprenditori. Ai vincitori verranno messi a disposizione servizi, spazi ed iniziative di orientamento, di sviluppo e di sostegno alla capacità imprenditoriale.
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Idea di università
Posted by fidest press agency su giovedì, 24 marzo 2011
Concesio (Brescia), 25-26 marzo 2011 Istituto Paolo VI – Auditorium Vittorio Montini. A distanza di quasi trent’anni dal convegno su L’idea di università promosso nell’ottobre del 1982 dall’editrice Studium di Roma, si torna a riflettere su un tema cardine per lo sviluppo del Paese in continuità ideale, di intendimenti propositivi e storico-culturali con l’impegno di Giovanni Battista Montini in favore della gioventù universitaria. Negli ultimi decenni all’università d’élite, volta specialmente alla preparazione della classe dirigente, è succeduta l’università di massa, che, per essere tale, ha spesso sacrificato le sue caratteristiche originarie. Da qualche tempo, tuttavia, è in corso un riposizionamento del ruolo e della funzione degli studi universitari, di cui la recente riforma costituisce, se ben attuata, una tappa significativa per la loro piena qualificazione. Prima tuttavia che sugli aspetti normativi e strutturali, ha aggiunto ancora Camadini, la questione viene proposta a partire «dal nesso creativo che non deve mai spegnersi, nella coscienza dell’uomo, fra le sue capacità di conoscere, valutare ed orientare pensieri ed azioni e il fine a cui la ragione e la fede lo ispirano e sospingono».Ai lavori congressuali, che saranno aperti dal presidente dell’Opera per l’Educazione Cristiana e dalla relazione del presidente di Studium Vincenzo Cappelletti, interverranno i rettori delle università statali di Brescia e di Bergamo, e quelli della Cattolica del Sacro Cuore di Milano e della Lumsa di Roma, i quali affronteranno le questioni ancora aperte nell’applicazione concreta della riforma, sollecitati dalle indicazioni del prof. Alessandro Schiesaro nella sua veste di consulente del Ministero. I nodi cruciali, inoltre, del rapporto tra fede e cultura, ricerca umanistica e ricerca scientifica, mondo dell’economia e saperi, della formazione e dei formatori, anche nel quadro europeo degli studi, saranno discussi da F.G. Brambilla, E. Berti, A. Quadrio Curzio, G. Bertagna e C. Xodo. Calendario lavori:ore 10.00 Saluto di apertura, Giuseppe Camadini, Presidente dell’Opera per l’Educazione Cristiana Introduzione: Università e cultura nei convegni di Studium Vincenzo Cappelletti, Presidente dell’Editrice Studium Prima sessione: L’università come istituzione Modelli europei di università Stefano Paleari, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Tavola rotonda: Assetto istituzionale e organizzazione dell’Università italiana: le questioni aperteModera: Luciano Pazzaglia, Direttore dell’Archivio per la Storia dell’educazione in ItaliaAlessandro Schiesaro, Università degli Studi La Sapienza, Roma, Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’Università Cattolica del S. Cuore, Milano, Sergio Pecorelli, Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, Giuseppe Dalla Torre, Rettore della Libera Università S. Maria Assunta, Romaore 15.30 Seconda sessione: L’università luogo del pensiero Modera: Augusto Preti, Università degli Studi di Brescia Fede cristiana e cultura universitaria Franco Giulio Brambilla, Vescovo ausiliare di Milano, Preside della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale Università e ricerca della verità: cultura umanistica e cultura tecnico-scientifica Enrico Berti, Università degli Studi di Padova Giovanni Battista Montini-Paolo VI: l’idea di università Angelo Maffeis, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, MilanoSabato 26 marzo, ore 10.00 Terza sessione: L’Università luogo della formazione Modera: Enzo Siviero, Vice presidente del Consiglio Universitario Nazionale Università, economia e società Alberto Quadrio Curzio, Università Cattolica del S. Cuore, Milano Per una pluralità di soggetti nella formazione superiore Giuseppe Bertagna, Università degli Studi di Bergamo Formare i formatori: la pedagogia di fronte alle trasformazioni dell’università Carla Xodo, Università degli Studi di Padova Conclusioni: Vincenzo Cappelletti, Presidente dell’Editrice Studium
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