Tanta meraviglia e indignazione perché un conduttore come Fabio Fazio è stato licenziato dalla Rai dopo “anni di onorato servizio”, e ora sembra che altrettanta sorte potrebbe capitare alla giornalista Lucia Annunziata. Immaginiamo le ulteriori indignazioni e denunce di lottizzazione e cose del genere. Ma…. viviamo in un’altra galassia? La Rai è lottizzata per definizione e struttura, e ci stupiamo che, con il governo in carica, certi conduttori e giornalisti siano rimasti ancora fino ad oggi a fare i loro servizi. Certo, la Rai è lottizzata da tutto il regime dei partiti parlamentari, ma le percentuali di informazione/pubblicità sono calibrate rispetto alle maggioranze che esprime il nostro Parlamento. Ora abbiamo il governo di estrema destra ed è “normale” che l’ “house organ” del regime risponda a chi è maggioranza. Qualcuno (in genere quelli che comandavano prima) straparla di democrazia non rispettata… è noto che alla mancanza di buon gusto non c’è mai limite, soprattutto in ambito di gestione del potere. La Rai è questa. Non c’è altro da aggiungere fintanto che continuerà ad essere azienda di Stato per informazione e cultura di Stato. Gli italiani, con un referendum, avevano chiesto che fosse privatizzata… ma la volontà popolare non è stata rispettata, proprio perché c’è un regime che coinvolge tutti i partiti nell’uso della Rai.Poi ci siamo noi utenti che, per il fatto stesso che abbiamo un tv collegato al digitale terrestre, ci obbligano a pagare un canone che serve per finanziare questa loro Rai. Dobbiamo continuare a farci violentare così? In attesa che la Rai divenga solo informazione istituzionale, magari dopo che ha vinto una gara per l’assegnazione, possiamo disdire il canone. Pur possedendo un tv, se questo non è collegato al digitale terrestre, possiamo non pagare il canone, già da subito. Il prossimo 30 giugno è la scadenza entro cui si può presentare disdetta del canone per i prossimi sei mesi. E’ bene ricordare che, la disdetta va poi presentata ogni anno entro il 31 gennaio per tutto l’anno intero, altrimenti si diventa evasori fiscali.Molti canali Rai, anche in diretta, sono visibili in streaming via Internet, e così per tanta altra informazione. Non avremmo quindi meno informazione ma avremmo solo fatto una scelta di migliore qualità senza essere complici del gioco dei canali di propaganda del regime dei partiti.
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Rai delle nostre pene. Come non contribuire all’informazione di regime
Posted by fidest press agency su martedì, 16 Maggio 2023
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Informazione e pubblicità. Quando si confondono
Posted by fidest press agency su domenica, 11 dicembre 2022
E’ un tasto che pochi pigiano perché la reazione è quasi scontata che sia il silenzio: nel rispondere e nel diffondere. Parliamo di alcune informazioni che “disturbano il manovratore” e che, quand’anche vengono divulgate, il presunto manovratore le ignora. Scriviamo del comportamento dei media di fronte alla pubblicità sui loro device. Per quasi tutti (alcuni in modo esclusivo) la pubblicità è ossigeno… e per averlo si fa di tutto, anche venir meno ai presumibili doveri di informazione. Ci è capitato diverse volte di essere all’origine di un’informazione e di non trovar riscontro mediatico. In diversi dicono: “la notizia non è notiziabile”. Si presume che “notiziabile” sia valutazione professionale e, di fronte a questo, non ci resta che prenderne atto. Siamo sicuri della professionalità di questa valutazione? O siamo noi “paranoici”, tali che vediamo censura e omissioni dovunque, cercando giustificazioni alle nostre pretese? Non siamo malvagi e prevenuti se sosteniamo (come anche ci ha detto fra le righe qualcuno del settore) che un’azienda che compra ogni giorno milioni di euro di pubblicità sui media… va trattata in un certo modo. In passato ci è accaduto lo stesso per, restando nello stesso ambito, Tim e Vodafone e… fare 2+2 ci è venuto facile. Non ce la prendiamo per lo specifico. Ad ognuno la propria professionalità. Ci preme, invece, rilevare che l’informazione è anche questa. La confusione tra la stessa e la pubblicità può generare questi “mostri”. Ricordiamocelo quando leggiamo, vediamo e ascoltiamo.Un altro aspetto dello stesso problema, che accenniamo: articoli/notizie non esplicitamente pubblicitari che – in genere per volontà dell’editore – sono costruiti intorno alla valorizzazione di un prodotto. Alcuni (rari) scrivono esplicitamente che nel testo ci sono anche informazioni pubblicitarie; altri (tanti) non lo scrivono. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
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La deontologia nell’informazione scientifica
Posted by fidest press agency su sabato, 12 novembre 2022
Piacenza 26 novembre, ore 9.00-13.00 Auditorium Fondazione di Piacenza e Vigevano, Via Sant’Eufemia 12. Giovanni Caprara si sofferma su come comunicare la scienza a seguito del Manifesto di Piacenza. Giovanni Rossi presenta l’informazione scientifica e sanitaria nell’evoluzione dell’art. 6 del Testo Unico. Silvestro Ramunno si occupa di Intelligenza artificiale nella nuova “cassetta degli attrezzi” del giornalista. Quando la biologia incontra la fisica in oncologia: come comunicare la complessità è il tema di Giorgio Scita dell’Ifom. Sahra Talano, Università di Bologna, spiega l’importanza di conoscere per divulgare correttamente; un salto nel nostro passato evolutivo utilizzando il radiocarbonio. Piero Martin, Università di Padova, presenta la fusione come energia per un futuro sostenibile e ricadute nell’informazione. Paola Rovellini, imprenditrice MAE, affronta come raccontare nelle notizie il futuro della fibra di carbonio. Il satellite di Piacenza diventa una costellazione è l’intervento conclusivo di Alessandro Fanni di Cshark.
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Editoria: Fieg, Patto di legislatura per l’informazione
Posted by fidest press agency su domenica, 30 ottobre 2022
“Al Patto di legislatura presentato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla quale vanno gli auguri di buon lavoro di tutto il settore, invitiamo ad affiancare un Patto per l’informazione, per ricostruire la fiducia tra istituzioni e cittadini. Patto che si dovrebbe basare su interventi concreti per il sostegno pubblico all’editoria e sulla trasparenza e sulla responsabilità di chiunque operi in Rete. Non è più tollerabile che in Rete si perpetuino condotte prive delle più basilari garanzie di correttezza e di responsabilità, con grave danno per l’informazione. Occorre, poi, consolidare gli interventi di sostegno pubblico all’editoria, rendendoli strutturali con risorse pubbliche adeguate anche a supporto della transizione al digitale”. Così il Presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ha commentato con una nota le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio al Parlamento. “Nella legislatura appena conclusa abbiamo registrato con soddisfazione la convergenza di tutte le forze politiche presenti in Parlamento a sostegno dell’editoria professionale con un ruolo particolarmente attivo dell’opposizione che ha portato ad un rafforzamento degli interventi. Le misure di sostegno pubblico all’editoria – ha continuato il Presidente della Fieg – sono diffuse in tutta Europa. Da una recente indagine comparativa della Presidenza del Consiglio dei ministri emerge che le misure adottate in Italia a favore del settore editoriale non costituiscono né un unicum né un modello a sé stante nel panorama europeo, anzi il nostro Paese è penultimo nell’Unione europea per risorse dirette pro capite impiegate a favore dell’editoria”.
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Educazione/Informazione sessuale nella scuola
Posted by fidest press agency su domenica, 2 ottobre 2022
Educazione/informazione sessuale continuano ad essere le grandi assenti nella didattica della scuola dell’obbligo. Un’iniziativa del Consiglio regionale della Toscana apre un varco che potrebbe essere una sorta di avanguardia.Il tema “dell’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità” all’interno della programmazione didattica ha portato all’approvazione, in Consiglio regionale della Toscana, a due atti.Nel primo si impegna la Giunta “a promuovere e finanziare iniziative e percorsi di educazione alla sessualità rivolti a ragazzi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, con il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico regionale e delle singole istituzioni scolastiche”. Non esistendo normativa nazionale, l’atto impegna la Giunta regionale a promuovere e finanziare queste iniziative. Col secondo si impegna la Giunta a sollecitare Governo e Parlamento, all’emanazione di una disciplina nazionale che preveda l’inserimento della materia nella didattica delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. In attesa si chiede alla Giunta di promuovere e realizzare iniziative in merito. E’ “buffo” che questa approvazione avvenga proprio in concomitanza dell’arrivo in Parlamento di una maggioranza di destra che darà vita ad un nuovo governo. Che stando a quello che abbiamo sentito (o non sentito) in campagna elettorale, non sembrerebbe disponibile a questioni del genere. Vedremo chi saranno i ministri e, nello specifico, alla Pubblica Istruzione… che se la destra dovesse approvare proposte del genere dopo che la sinistra al governo da anni non ha mai fatto nulla, sarebbe un caso molto eccezionale. Intanto questi atti della Toscana sono importanti, ponendo questa Regione all’avanguardia in materia. Ché se dovessero realizzare autonomamente quanto previsto sarebbe una sorta di esperimento che, altre regioni, potrebbero (volendo) prendere come esempio per meglio stimolare governo e ministero.Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
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Guerra Russia-Ucraina e informazione
Posted by fidest press agency su venerdì, 18 marzo 2022
“Un’accortezza la userei: parlerei di meno e farei di più. Tutto avviene alla luce del sole. Ma comunicare la tipologia di armi, la destinazione, o informare sulle sanzioni al millimetro sono tutti dati che possono essere utili alla controparte”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia dagli studi di Agorà. Sui possibili sviluppi delle trattative, Rampelli ha precisato: “Se non c’è resistenza non ci sono negoziati. Ci auguriamo tutti che le trattative si facciano e siano efficaci. Ma in questa fase ci sembra di capire che la Russia voglia aumentare il suo peso contrattuale e il posizionamento dei carrarmati lo dimostra”. Interpellato sull’accoglienza, il vicepresidente ha chiarito: “Nessun equivoco su questo. Lo abbiamo sempre sostenuto. Fratelli d’Italia non ha posto ostacoli all’accoglienza dei profughi ucraini, che sono profughi veri perché stanno scappando dalla guerra. Abbiamo dato tutta la nostra disponibilità sollecitando anche una semplificazione burocratica perché le procedure sono piuttosto complicata. Ora più che mai bisogna distinguere i rifugiati politici dai migranti economici. Non è un caso che di fronte a questa tragedia planetaria, sembra che i trafficanti di uomini abbiano sospeso le attiività”. https://fidest.wordpress.com/2022/03/14/la-pace-dei-popoli-e-quella-di-chi-ci-governa/
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Glocal 2021 e l’informazione: «Siamo ciò che scegliamo di connettere»
Posted by fidest press agency su lunedì, 15 novembre 2021
È la frase di Federico Badaloni a riassumere il sabato di Glocal 21, penultimo giorno per il Festival del Giornalismo Digitale in corso a Varese, che ha visto proseguire la serie di incontri e corsi sul grande tema del tempo. E il panel che ha visto protagonista l’architetto dell’informazione, con la direttrice di Donna Moderna Annalisa Monfreda, era proprio centrato sul tema: “Il tempo del lettore”.La frase simbolo di questo appuntamento è stata: «Siamo ciò che scegliamo di connettere», cercando di rispondere alle domande sulla professione giornalistica rispetto a contesto, tempo cronologico di chi scrive ma anche di chi legge, oltre alla presenza fisica che è diventata un’incognita con la pandemia. La direttrice di Donna Moderna ha parlato anche, assieme al direttore di Menelique Giovanni Tateo, di «giornalismo veloce e giornalismo lento».Molto interessante il primo appuntamento di giornata in Sala Campiotti. I giornalisti Cecilia Sala e Lorenzo Cremonesi hanno fatto il punto sulla situazione attuale in Afghanistan, dove sono stati pochi mesi fa per raccontare il ritorno dei Talebani, vissuto in prima persona come corrispondenti.Nel pomeriggio è stato il momento dei dati e del data journalist con i giornalisti Tomaso Bassani, Riccardo Saporiti e Isaia Invernizzi. Diversi gli appuntamenti giornalieri con la storia: Pier Vittorio Buffa, Isabella Insolvibile e Nicola Maranesi hanno condotto il panel “Il tempo del giornalismo e della storia” mentre Annalisa Camilli, Andrea Franceschi e Sara Poma hanno parlato di “Giornalismo e memoria”.L’acqua è stata protagonista nel pomeriggio con il panel organizzato in collaborazione con Alfa Srl, “Una marea di cronaca: storie acquatiche fra dati, musei liquidi, strade fluide”. L’archeologa Flavia Amato, il giornalista scientifico Marco Ferrari e il presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli hanno discusso della gestione del bene più prezioso sulla Terra. «Si parla poco del fatto che di acqua ce n’è dappertutto – ha spiegato Ferrari -, ma quella che si può utilizzare per l’agricoltura e l’industria è una parte minima. Riuscire a spiegare questo discorso è complicato. È importante comunicare anche che il ciclo dell’acqua si sta modificando profondamente». La giornata di Glocal si è conclusa con le premiazioni: premio Angelo Agostini dedicato ai videomaker, quello per data journalist e infine la squadra vincitrice di Bloglab, il laboratorio di giornalismo digitale riservato a studenti di scuole superiori e università.
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Giornalisti: Rojc (Pd), c’è intolleranza contro informazione
Posted by fidest press agency su domenica, 31 ottobre 2021
“La libertà di stampa è uno dei beni più preziosi della democrazia, e proprio in questi giorni è sotto l’attacco di frange incontrollate anche in Italia. Le Istituzioni hanno il dovere di stigmatizzare e difendere con la massima energia i comportamenti di chi pratica intolleranza, intimidazione e violenza contro gli operatori dell’informazione. L’Italia è un Paese libero ed è assurdo che chi invoca ‘libertà’ abbia insultato e attaccato la stampa”. Lo ha detto oggi a Ronchi dei Legionari (Gorizia) la senatrice Tatjana Rojc (Pd), a margine della Giornata dedicata alla Libertà di stampa in memoria di Cristina Visintini, promossa dall’associazione culturale Leali delle Notizie, dalla società Filarmonica Giuseppe Verdi e dall’amministrazione comunale. Per la senatrice “è significativo e giusto ritrovarsi nel ricordo di Cristina Visintini e in onore dei giornalisti caduti, imprigionati o minacciati dalle mafie e dai regimi autoritari. E a riprova di un’attenzione verso la categoria da parte del Governo – ha aggiunto Rojc – va segnalata la norma di spesa della Legge di Bilancio che, anche grazie a sollecitazioni venute a livello regionale e al lavoro dell’on. Serracchiani, potrà permettere la salvezza dell’Inpgi mantenendo l’autonomia dell’Istituto”.
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Stromboli: una nuova informazione su pericolosità e allertamento rapido
Posted by fidest press agency su giovedì, 19 agosto 2021
L’Info Point di Stromboli è stato rinnovato e arricchito con nuovi pannelli informativi realizzati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile (DPC) Con testi in italiano e inglese, il visitatore può prendere coscienza della pericolosità connessa all’attività vulcanica dello Stromboli e al Sistema di allertamento nazionale per i vulcani italiani, con un focus particolare sui due sistemi sperimentali di allertamento rapido (Early Warning) per le esplosioni parossistiche e per i maremoti sull’isola di Stromboli. In particolare, il pannello informativo dedicato alla pericolosità vulcanica dello Stromboli, alla luce delle conoscenze della ricerca scientifica, rappresenta le varie tipologie di fenomeni che possono interessare il vulcano: dall’attività ordinaria alle esplosioni maggiori e parossistiche, passando per le colate laviche, le frane nella Sciara del Fuoco, i maremoti, gli incendi e i terremoti.Il pannello sul Sistema di allertamento nazionale per i vulcani italiani, elaborato dal Dipartimento della Protezione Civile, è dedicato ai differenti “livelli di allerta” dichiarati dal DPC sulla base dei dati forniti dal sistema avanzato di monitoraggio dei parametri geofisici e geochimici di Stromboli. Nella visita il turista acquisirà informazioni utili per la sua sicurezza e sulle fasi operative di protezione civile per le eruzioni vulcaniche a livello nazionale. Si evidenziano, in particolare, i due sistemi sperimentali di allertamento rapido (Early Warning) realizzati dal DPC che, in caso di evento a Stromboli, attivano automaticamente le sirene pochi istanti prima del verificarsi di un’esplosione parossistica del vulcano o nel caso di un allarme maremoto. Nelle Sale Visitatori delle due strutture di Stromboli e Vulcano, infatti, team specializzati di ricercatori dell’INGV accolgono il pubblico illustrando il vulcanismo eoliano e i rischi connessi, fornendo informazioni sul livello di attività in tempo reale dei vulcani, sui sistemi di monitoraggio delle isole e sulle ricerche scientifiche condotte dall’INGV. La comunicazione scientifica costante è per INGV e DPC un’attività strategica per la mitigazione del rischio e in tale ottica sono impegnati per ampliare le informazioni ai visitatori, rafforzando gli strumenti di divulgazione già presenti negli Info Point INGV, da sempre strutture di supporto per l’informazione scientifica e di protezione civile.
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Informazione e opinione pubblica. Chi e come la fa
Posted by fidest press agency su venerdì, 2 luglio 2021
Chissà quanti che leggono ora seguono anche alcuni dei quotidiani cartacei o i tg nazionali delle grandi emittenti (Rai inclusa) e, di conseguenza, si fanno un’idea su cosa accade nel nostro Paese e nel mondo. Non tanti, credo, nonostante i numeri ufficiali di giornali ed emittenti radio e tv ci diano sempre numeri iperbolici che, però tradotti in soldoni, non sembrano essere sufficienti alla vita di questi media: tutti (Rai soprattutto con il cosiddetto canone) godono di finanziamenti pubblici, senza i quali non ci sarebbero o dovrebbero essere notevolmente ridimensionati. Questo per dire che l’informazione riguarda tutti noi contribuenti e, anche se ci disinteressiamo, ne siamo comunque partecipi. In genere ci si fa molto caso per la Rai, tv di Stato per eccellenza di informazione e trattenimento (tanti agognerebbero di non pagare quel canone che ci arriva nella bolletta della luce), ma ci si pensa meno per tutti gli altri media. Eppure è così. Questa informazione viene in genere definita come la voce dell’opinione pubblica. In pratica: fatti e opinioni selezionate con varie logiche e motivazioni da gruppi di persone che dirigono questi media per scelta di loro editori privati (società a scopo di lucro) o del loro editore pubblico (Rai, controllata da specifica commissione parlamentare e dove il Governo decide direttore e presidente del CdA). Questa macedonia di operatori, in linea di massima, informa su quel che accade, dovendocene fornire una visione obiettiva (per scelta dei singoli editori privati o per scelta della tv di Stato-Rai, che dovrebbe essere di tutti). Se quanto sopra è chiaro, vuol dire che quanto leggiamo, vediamo e ascoltiamo tutti i giorni sono le cose importanti che contribuiscono alla nostra vita. Ognuno di noi potrebbe lamentare o glorificare questa o quell’altra informazione. Gli argomenti e i problemi non mancano (covid, crisi economica, governo, guerre, povertà, estate, turismo etc.). Ma c’è una notizia, con tanto di approfondimenti e quasi ovunque nei titoli di testa che dovrebbe essere quella eccellente per la formazione della cosiddetta opinione pubblica: la crisi del partito M5S, la guerra tra Conte e Grillo, i loro statuti, etc Siamo sicuri sia questo l’argomento più determinante per riportare fatti e opinioni e formare l’opinione pubblica? Ognuno ci faccia la propria riflessione. Pensando alla vita di tutti i giorni, al futuro di sé e del mondo. Noi abbiamo ulteriormente sviluppato alcuni dubbi, a partire dal fatto che questi “sviluppatori” di opinione pubblica (Rai in testa) dobbiamo per forza pagarli noi. Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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Nuove scoperte sulla risoluzione dell’infiammazione e del dolore cronico
Posted by fidest press agency su martedì, 1 giugno 2021
Il numero di pazienti con patologie infiammatorie e dolore cronico è in costante aumento, ma per loro ci sono buone notizie: negli ultimi anni sono state realizzate scoperte illuminanti sulla fase di risoluzione dell’infiammazione, e in particolare sul ruolo cruciale delle proresolvine, che offrono opzioni di trattamento innovative.Una delle più importanti ricerche in materia è quella condotta dal Prof. Charles Serhan della Harvard Medical School: sarà lui in persona a presentarne i risultati durante lo European Summit on Inflammation Resolution, il più importante evento internazionale sul tema, che quest’anno avrà un’edizione digitale promossa da Metagenics Academy.L’appuntamento è sabato 12 giugno, dalle 14.00 alle 18.30. La partecipazione è gratuita e l’iscrizione è obbligatoria: https://www.europeansummitspm.eu/it/ Molto più di un semplice webinar, l’evento sarà un vero e proprio virtual summit che riunirà i maggiori esperti mondiali secondo un format innovativo, che ricorda i grandi eventi televisivi, unendo al rigore scientifico la massima chiarezza divulgativa.L’EU Summit on Inflammation Resolution riunirà da tutto il mondo gli specialisti più in vista impegnati nella ricerca sui meccanismi degli SPM o proresolvine e sulle loro applicazioni cliniche più promettenti nel trattamento delle patologie infiammatorie. «Oggi abbiamo la conferma che sia possibile intervenire sulla riduzione dell’infiammazione – spiega Maurizio Salamone, direttore scientifico di Metagenics Academy – Dopo lunghi anni di studi scientifici, un’innovativa ricerca della Harvard Medical School ha dimostrato che larisoluzione dell’infiammazione non è un processo passivo e incontrollabile. Al contrario, procede attraverso pathway specifici e dipende da una serie di fattori ben definiti e modificabili. In particolare gioca un ruolo cruciale il meccanismo degli SPM o proresolvine. Oggi è possibile, grazie al progresso delle tecniche farmacologiche di estrazione, derivare gli SPM dagli acidi grassi essenziali Omega-3, ottenendo così integratori naturali che offrono un approccio innovativo, integrativo alla terapia farmacologica, nel trattamento delle patologie infiammatorie, nonché straordinarie prospettive di intervento nelle malattie cardiovascolari e reumatologiche».L’evento del 12 giugno vedrà alternarsi sul palco virtuale i massimi esperti mondiali nel trattamento delle patologie infiammatorie: Charles Serhan (scopritore delle proresolvine e professore all’università di Harvard) e un panel di punta dei massimi esperti europei (Joan Claria, Giovanni Scapagnini, Loukman Omarjee, Nicola Biagio Mercuri, Valerio Chiurchiù e Vincent Castronovo)
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Libertà di informazione: Russia e Bielorussia pari sono
Posted by fidest press agency su lunedì, 31 Maggio 2021
Non è solo per il nome simile, la Bielorussia è anche detta Russia Bianca ma, anche, per i comportamenti dei due presidenti, Vladimir Putin e Alijaksandr Lukashenka, che imprigionano gli oppositori: Aleksej Navalny è detenuto nelle carceri russe e Roman Protasevich in quelle bielorusse.Ultima azione è quella del presidente Lukashenka che ha obbligato all’atterragio un aereo europeo, partito da una capitale europea (Atene) con destinazione una altra capitale europea, Vilnius (Lituania). L’aereo aveva a bordo il giornalista Protasevich, inviso al regime bielorusso, così Lukashenka ha colto l’occasione del sorvolo sul territorio bielorusso per costringere militarmente il velivolo ad atterrare. In risposta, l’Ue ha chiesto ai vettori europei di evitare il sorvolo sul territorio bielorusso e impedisce agli aerei delle compagnie bielorusse di fare altrettanto sul territorio comunitario.In soccorso di Lukashenca è arrivato Putin che ha deciso (ufficialmente per motivi tecnici) di proibire alle compagnie aeree europee di sorvolare il territorio russo, se scelgono di non volare su quello bielorusso. In Bielorussia, come in Russia, l’informazione è strettamente controllata dai rispettivi governi e il fatto che un giornalista, in questo caso Protasevich, faccia informazione diversa da quella decisa dal regime bielorusso, provoca reazioni illegittime e violente. L’Ue ha imposto misure restrittive nei confronti della Bielorussia, anche in relazione alle elezioni presidenziali, definite fraudolente, che hanno riconfermato Lukashenka, al potere dal 1994 (ben 27 anni!). L’Ue non riconosce i risultati delle elezioni, in quanto né libere né regolari.Ulteriori sanzioni sono state definite in questi giorni e riguardano l’export, il settore petrolifero e quello finanziario.La libertà di informazione è uno dei cardini della democrazia. Negarla, arrestando chi informa, definisce un regime dittatoriale. Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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Distorta informazione sui vaccini mRna. Ci si mettono anche gli esperti
Posted by fidest press agency su mercoledì, 26 Maggio 2021
Il Prof. Giorgio Palù, membro autorevole del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) e Presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA), in audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato, il 18 maggio ha dichiarato che la seconda dose dei vaccini a mRna, cioè Pfizer e Moderna, “può essere somministrata anche dopo 90 giorni. Secondo studi in questo modo la risposta è più forte”. “E’ molto importante la risposta cellulo-mediata, per la quale non abbiamo ancora nella routine pratica una misurazione”. E questo è così vero che su ‘Nature’ la settimana scorsa è uscito un lavoro che dimostra che potremmo ritardare anche di 90 giorni la seconda dose con un vaccino anti-Covid a mRna perché la risposta che si ha nel richiamo, il cosiddetto boost, è ancora più forte. Questo è un dato che ulteriormente ci rassicura”.Per fortuna usa ”POTREMMO”, dato che comunque è necessario che tali eventuali studi, in realtà uno studio, siano adeguatamente resi pubblici e presentati all’Agenzia europea per i medicinali (EMA) per richiedere il prolungamento del periodo tra prima e seconda dose di Pfizer e Moderna. Lo studio in realtà riguarda solo Pfizer.Il pezzo su Nature, reperibile qui https://www.nature.com/articles/d41586-021-01299-y, riporta solo la notizia di uno studio e non un lavoro. Non si tratta di un articolo scientifico, infatti, dato che il lavoro completo è riportato nelle referenze solo come preprint, ovvero stesura preliminare in bozza, accessibile online, ma non ancora accettato per la pubblicazione su una rivista scientifica, come dichiarato dagli autori. Lo studio è stato condotto dall’Università di Birmingham, in collaborazione con l’Ente di Salute Pubblica inglese. La notizia non è stata correttamente interpretata, e soprattutto diffusa, dal Prof. Palù, che parla di lavoro e sembra abbia letto solo il titolo, senza neppure impegnarsi ad esprimere in italiano il concetto ‘boost’, cioè ‘aumento’.Si riporta la traduzione del pezzo reperibile su Nature dal titolo Delaying a COVID vaccine’s second dose boosts immune response, dove si evidenziano i punti importanti.Traduzione della notizia: Ritardare la seconda dose del vaccino COVID aumenta la risposta immunitaria Gli anziani che hanno aspettato 11-12 settimane per il loro secondo vaccino hanno avuto livelli di anticorpi di picco più alti di quelli che hanno aspettato solo 3 settimane. Di fronte a una fornitura limitata di vaccini, il Regno Unito ha intrapreso un audace esperimento di salute pubblica alla fine del 2020: ritardare le seconde dosi di vaccini COVID-19 nel tentativo di massimizzare il numero di persone che sarebbero almeno parzialmente protette da ricovero e morte. Ora, uno studio suggerisce che ritardare la seconda dose del vaccino mRNA Pfizer-BioNTech potrebbe aumentare le risposte anticorpali dopo la seconda inoculazione più di tre volte in quelli più anziani di 80 anni.È il primo studio effettuato su come un tale ritardo influisce sui livelli di anticorpi del coronavirus, e potrebbe ispirare le decisioni di programmazione del vaccino in altri paesi, dicono gli autori. “Questo studio supporta ulteriormente un insieme di prove in aumento sul fatto che l’approccio adottato nel Regno Unito per ritardare la seconda dose ha davvero pagato”, ha detto Gayatri Amirthalingam, un epidemiologo dell’Ente Salute Pubblica inglese di Londra e un co-autore del preprint, durante un briefing stampa. Molti vaccini COVID-19 sono dati in due dosi: la prima inizia una risposta immunitaria, e la seconda, intervento di richiamo, la rafforza. Gli studi clinici dei tre vaccini usati nel Regno Unito hanno generalmente caratterizzato un intervallo di tre o quattro settimane tra le dosi. Ma per alcuni vaccini esistenti, un’attesa più lunga tra la prima e la seconda dose produce una risposta immunitaria più forte. Ritardare i richiami di COVID-19 potrebbe anche espandere l’immunità parziale tra una fascia maggiore della popolazione rispetto al programma di dosaggio più breve. Il 30 dicembre, il Regno Unito ha annunciato che avrebbe ritardato la seconda dose fino a 12 settimane dopo la prima. Per determinare se il ritardo ha pagato, Amirthalingam e i suoi colleghi hanno studiato 175 destinatari del vaccino di età superiore a 80 anni che hanno ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer o 3 settimane o 11-12 settimane dopo la prima dose. Il team ha misurato i livelli di anticorpi dei destinatari contro la proteina spike della SARS-CoV-2 e ha valutato come le cellule immunitarie chiamate cellule T, che possono aiutare a mantenere i livelli di anticorpi nel tempo, hanno risposto alla vaccinazione.I livelli di anticorpi al picco erano 3,5 volte più alti in coloro che hanno aspettato 12 settimane per il loro richiamo rispetto a quelli delle persone che hanno aspettato solo 3 settimane. Il picco di risposta delle cellule T era più basso in quelli con l’intervallo prolungato. Ma questo non ha causato un declino più rapido dei livelli di anticorpi nelle nove settimane dopo l’iniezione di richiamo.I risultati sono rassicuranti, ma sono specifici per il vaccino Pfizer, che non è disponibile in molti paesi a basso-medio reddito, dice Alejandro Cravioto, presidente del gruppo consultivo strategico di esperti sull’immunizzazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. I paesi dovranno considerare se le varianti che circolano nella loro particolare regione potrebbero aumentare il rischio di infezione dopo una sola dose di vaccino, dice. Per il Regno Unito, estendere l’intervallo tra le dosi è stata chiaramente la scelta giusta, ma il blocco del paese merita parte del credito per quel successo, dice Stephen Griffin, un virologo dell’Università di Leeds, Regno Unito. “La gente è teoricamente vulnerabile tra il primo e la seconda vaccinazione”, dice. “Ciò che ha funzionato nel Regno Unito è il mantenimento delle restrizioni allo stesso tempo della vaccinazione”. Riferimento: Parry, H. M. et al. Preprint at medRxiv https://doi.org/10.1101/2021.05.15.21257017 (2021). Conclusioni: Le risposte anticorpali di picco dopo la seconda dose del vaccino BNT162b2 sono notevolmente migliorate nelle persone anziane quando questa è ritardata a 12 settimane, anche se le risposte cellulari sono inferiori. La vaccinazione ad intervallo prolungato può quindi offrire il potenziale per migliorare ed estendere l’immunità umorale. È ora necessario un ulteriore follow-up per valutare l’immunità a lungo termine e la protezione clinica.In breve si inserisce il significato che distingue l’immunità umorale, che migliora con l’intervallo più lungo tra le due somministrazioni di Pfizer, e l’immunità mediante le cellule, che invece peggiora.L’immunità umorale si riferisce alla produzione di anticorpi, e a tutti i processi che la accompagnano per l’eliminazione degli elementi patogeni. Questa cresce ritardando la seconda dose per i soggetti con più di 80 anni.L’immunità mediante le cellule è la più efficace nel rimuovere cellule infettate da virus. Questa decresce ritardando la seconda dose per i soggetti con più di 80 anni. er concludere lo studio non ha assolutamente la valenza che gli attribuisce Palù. Carla Rossi, consulente Aduc, Presidente del Centro di Studi Statistici e Sociali (Ce3S), già Professore all’Università degli Studi di Roma, Tor Vergata (in abstract)
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L’informazione quotidiana nel tg a misura di senior
Posted by fidest press agency su martedì, 27 aprile 2021
Un’informazione chiara e puntuale sull’attualità, sulle vaccinazioni, l’evoluzione della pandemia, ma anche con un occhio agli aspetti pratici, alle piccole grandi problematiche di ogni giorno, dall’economia alla cura della casa, la salute, il benessere, l’offerta culturale, la tecnologia. Questo e molto altro in Senior News, il primo tg a misura di senior, che offre informazione, rubriche utili, consigli sui più vari aspetti della quotidianità, con un linguaggio pensato appositamente per gli utenti silver, centrato sui loro bisogni e interessi. Nato da Senior Italia FederAnziani, il format spazia fra i temi più importanti per i senior, viaggiando sul social network più frequentato dagli over 65 (Facebook), su Youtube, attraverso la rete virtuale dei centri anziani, divenuta, in questi mesi di pandemia, più attiva che mai. Insomma un tg interamente dedicato agli over 65 e ai loro bisogni, in rete tutti i giorni dal lunedì al venerdì, alle 14.30, sul web. Tanta attualità ma anche tante rubriche di carattere pratico, come l’appuntamento con la cucina, e poi ancora la rubrica per la digital inclusion, utile per imparare per esempio ad usare le app, i consigli sulla salute sessuale dei senior, e ancora l’appuntamento settimanale con grey-panthers.it con i suoi preziosi suggerimenti su temi di grande interesse per i senior.“Senior News cerca ogni giorno di ascoltare le necessità che emergono dai senior e rispondere con dei contenuti adeguati”, dichiara Eleonora Selvi, Portavoce di Senior Italia FederAnziani e Direttrice Responsabile di Senior News, “Un tg pensato appositamente per loro significa non solo informare, ma anche aiutarli ad affrontare la preoccupazione, la solitudine, l’ansia per una situazione, come quella attuale segnata dal Covid, impegnativa sul piano psicologico. D’altra parte sono proprio loro, i senior, che hanno dimostrato, in tanti, grande forza nel reagire e adattarsi al contesto della pandemia. L’idea di questo tg è nata, infatti, proprio nel momento della chiusura dei centri anziani e del distanziamento sociale. Ci siamo resi conto di quanto ‘tecnologici’ siano i nostri senior, che hanno dimostrato tutta la loro resilienza riorganizzando rapidamente la loro vita sociale attraverso Youtube, Facebook e i sistemi di messaggistica per proseguire a casa propria le attività che prima svolgevano nei centri sociali: dai corsi di ginnastica, ballo e musica, a quelli di cucina, solo per fare qualche esempio. A questa loro dimestichezza con smartphone e Pc vogliamo rispondere portando loro nuovi contenuti, con una striscia di informazione quotidiana che veicoli importanti consigli su come mantenersi in salute, fare prevenzione, imparare a riconoscere i sintomi delle principali patologie croniche e gestirle al meglio, ma anche informare su temi come pensioni, economia, risparmio, diritti, difesa dei consumatori, su come difendersi dalle truffe e su come vivere bene anche in periodi difficili come quello che stiamo attraversando, che vede negli anziani la fascia di popolazione più fragile e bisognosa di corretta informazione. E tutto questo anche con il coinvolgimento delle società scientifiche e delle organizzazioni dei medici e degli operatori sanitari che da sempre lavorano al nostro fianco, in modo da garantire un’informazione scientifica corretta e impeccabile”.Ampio spazio alla salute, per rispondere ai bisogni e alle domande del popolo della terza età. Ecco quindi che il tg arricchisce, grazie alla sua ampia diffusione e al suo linguaggio peculiare, l’impegno che Senior Italia FederAnziani da sempre porta avanti nel sensibilizzare i senior con le sue campagne di informazione sanitaria. I temi, quelli centrali dal punto di vista della salute dei senior: la promozione dei sani stili di vita, l’attenzione alla prevenzione, le malattie croniche, le patologie respiratorie, l’asma, l’asma grave, la bpco, le patologie oncologiche, il tumore del polmone o carcinoma polmonare, la leucemia, il diabete, lo scompenso cardiaco, l’ipertrofia prostatica benigna, la cistite, la fragilità ossea, le patologie delle valvole cardiache, l’ipercolesterolemia, l’incontinenza urinaria, l’epatite C, l’aderenza alla terapia. Argomenti puntualmente approfonditi anche attraverso video interviste a medici ed esperti.
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L’informazione al consumatore deve essere sempre trasparente e veritiera
Posted by fidest press agency su giovedì, 18 marzo 2021
In merito al NutrInform Battery, Cia-Agricoltori Italiani condivide la posizione del Governo italiano che, dopo aver ascoltato i pareri del mondo scientifico, ha proposto il sistema di etichettatura fronte-pacco come alternativa all’etichetta a semaforo francese, il Nutriscore, per l’adozione di un sistema di etichettatura armonizzata nel mercato unico.Secondo Cia il nostro Paese si è, finora, battuto a Bruxelles per promuovere un sistema normativo basato solo su rigorosi pareri scientifici, per garantire ai consumatori le informazioni più dettagliate e di facile comprensione sugli alimenti. Tutto questo senza che venga mai pregiudicata la competitività del sistema agricolo europeo o siano danneggiate le filiere di qualità. Come è già stato ampiamente dimostrato, agire come sistema Italia si rivela sempre premiante. Occorre,ora, lavorare a stretto contatto col mondo della scienza e della ricerca per raggiungere un largo consenso sulla proposta del “sistema a batteria” italiano. Un metodo che premia la qualità e dei prodotti e informa davvero il consumatore. L’Europa deve favorire un’etichettatura nutrizionale che sia informativa/formativa e non prescrittiva, come invece rischia di essere il Nutri-score, che -secondo Cia- comporta la stigmatizzazione di prodotti specifici che sono parte integrante della nostra dieta e delle tradizioni rurali europee.
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Coronavirus: Salvare l’informazione
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 dicembre 2020
La Federazione Italiana Editori Giornali, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, lo SNAG, il SI.NA.GI, il FENAGI, l’UILTuCS, l’Usiagi e la CISL Giornalai, verificato che gli interventi per il settore, introdotti da Governo e Parlamento su iniziativa del Sottosegretario Martella con i decreti per l’emergenza e la manovra di bilancio, vanno nella giusta direzione, rilevano che nel corso dell’esame parlamentare non sono state introdotte alcune ulteriori e attese misure in favore della filiera dell’editoria giornalistica.Il diritto dei cittadini ad una informazione plurale e di qualità si garantisce assicurando condizioni di sostenibilità economica a tutto il settore. I giornalai ribadiscono la necessità e l’urgenza di adeguate azioni a difesa della filiera dell’informazione minacciata, in un momento di evoluzione strutturale verso il digitale, da una crisi senza precedenti, aggravata dalla Pandemia da Covid-19, per: ▪ salvaguardare l’indipendenza economica ed il pluralismo; ▪ assicurare la capillarità della diffusione dell’informazione; ▪ garantire i livelli occupazionali ed il welfare del settore; ▪ preservare la rete delle edicole presidio necessario per garantire accesso all’informazione a tutti i cittadini.
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Covid: Serracchiani, Conte avvii campagna informazione su vaccini
Posted by fidest press agency su martedì, 1 dicembre 2020
“Avviare una campagna di comunicazione per informare i cittadini dell’importanza e opportunità di vaccinarsi, facendo ampio uso dei media tradizionali e dei canali social, eventualmente anche ricorrendo a testimonial popolari, e contemporaneamente avviare ogni azione utile a smascherare le cosiddette “fake news” sull’utilizzo dei vaccini che continuano a circolare in rete. La richiesta non ha connotazioni partitiche e auspico possa essere condivisa trasversalmente”. Lo chiede la presidente della commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte con un’interrogazione sottoscritta dai colleghi dem Elena Carnevali, Andrea Frailis, Stefania Pezzopane e Antonio Viscomi.Ricordando che “lo stesso Ministro Speranza ha annunciato che il Piano per le vaccinazioni contro Covid-19 è una priorità assoluta del Governo”, la parlamentare spiega che “una volta disponibili in massa i vaccini, l’adesione consapevole da parte della popolazione sarà l’arma migliore che abbiamo a disposizione per combattere la pandemia. Poiché le caratteristiche della campagna vaccinale anti-Covid sarà necessario informare per tempo il pubblico e rassicurarlo sulla sicurezza dell’immunizzazione”. “E’ al contempo necessario contrastare la diffusione di false notizie che – aggiunge Serracchiani – potrebbero insinuare preoccupazioni o diffidenza nei confronti dei vaccini, un fenomeno che l’Oms ha definito una minaccia globale”.
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Informazione: nasce il contratto Uspi – Cisal
Posted by fidest press agency su martedì, 20 ottobre 2020
Un nuovo contratto per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale nei settori della comunicazione e dell’informazione periodica locale e on line e nazionale no profit. A sottoscriverlo sono state l’Uspi, ovvero l’Unione Stampa Periodica Italiana, fondata nel 1953, che riunisce mille editori di 3mila testate periodiche e on line, e la Cisal, la Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, costituita nel 1957, che con 1 milione 700mila iscritti è la più importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia. Il protocollo d’intesa, firmato nella sede nazionale della Cisal, al numero 1 di Salita San Nicola da Tolentino, a Roma, disciplina i rapporti di lavoro subordinato instaurati nei settori della comunicazione e dell’informazione nel rispetto dell’art. 21 della Costituzione, dell’art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Legge 3 febbraio 1963, n. 69 (“Ordinamento della professione di giornalista”).A firmare il contratto sono stati, per l’Uspi, il segretario generale Francesco Saverio Vetere, il vice segretario Sara Cipriani e il vice presidente Luca Lani, per la Cisal il segretario generale Francesco Cavallaro, il segretario confederale Fulvio De Gregorio e il segretario generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli.Cinque le qualifiche professionali: praticante, collaboratore redazionale, corrispondente, redattore con meno e con più di 24 mesi di attività lavorativa, e coordinatore. Per il settore dell’on line, naturalmente, il contratto si applica anche alle nuove figure professionali da tempo presenti nelle piattaforme digitali e multimediali: community manager, web deloveper, web designer, web editor, web imagine editor, videomaker, social media manager. I minimi contrattuali sono compresi tra i 1310 euro del praticante e i 1670 euro lordi al mese del coordinatore più tredicesima mensilità e 7 scatti biennali pari al 3% del minimo tabellare. Le retribuzioni dei collaboratori variano, invece, dal numero di collaborazioni (almeno 2, 4 o 8 a mese), rispettivamente 130, 250 e 500 euro, mentre i minimi dei corrispondenti dai 300 euro nei comuni fino a 30mila abitanti ai 730 euro nelle regioni e nelle città metropolitane. Ai giornalisti contrattualizzati Uspi-Cisal i contributi previdenziali verranno versati alla Gestione Principale dell’Inpgi, mentre quelli assistenziali ad un fondo che le parti provvederanno ad individuare per garantire ai dipendenti la migliore copertura sanitaria integrativa. Uspi e Cisal hanno, inoltre, condiviso l’importanza, specialmente con le attuali modeste prospettive della previdenza tradizionale, di garantire ai lavoratori anche un ulteriore contributo dell’1% della retribuzione mensile da destinare alla previdenza complementare. Previsti, tra l’altro, due giorni di permesso straordinario, anche frazionabili in mezze giornate, per l’aggiornamento professionale e l’acquisizione dei crediti formativi.Uspi e Cisal hanno sottoscritto anche un verbale di accordo sul lavoro autonomo che rende giustizia al settore più debole. Il trattamento economico minimo per i collaboratori coordinati e continuativi è di 3.000 euro (250 al mese per un minimo 144 articoli l’anno per i quotidiani (12 articoli in media per mese di almeno 1.600 battute), 45 per i periodici (almeno 1.800 battute), 40 segnalazioni/informazioni per le agenzie di stampa (anche corredate da foto/video). Se le segnalazioni o informazioni sono corredate da foto il compenso base è maggiorato del 30%, se corredate da video non montati è maggiorato del 50%. Inoltre, minimo 40 collaborazioni per le società di comunicazione e 40 segnalazioni/informazioni (anche corredate da foto/video) per il web.L’importante clausola di garanzia evidenziata nel contratto Uspi-Cisal stabilisce che, nel caso in cui il numero di prestazioni richieste dall’azienda risultasse inferiore al minimo annuale indicato, il pagamento delle stesse avverrà adottando il criterio della proporzionalità.Infine, l’Uspi ha sottoscritto con Cisal, Cisal Terziario, Anpit, Cidec, Confimprenditori, Unica e Cui, un protocollo d’intesa per l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro per dirigenti, quadri, impiegati e operai del “Terziario Avanzato”. Ritenendone l’applicazione «particolarmente adatta all’editoria», l’Uspi intende, così, garantire tutte le figure professionali non giornalistiche del mondo dell’informazione e della comunicazione.«Insomma – sottolineano Francesco Cavallaro e Francesco Saverio Vetere – un fondamentale passo in avanti a sostegno di un settore che merita di essere non solo salvaguardato, ma incoraggiato e valorizzato da norme e tutele finalizzate a garantire sostenibilità alle aziende e dignità ai lavoratori».
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Glocal 2020: Il ruolo dell’informazione in epoca di pandemia
Posted by fidest press agency su domenica, 11 ottobre 2020
Varese Il festival si apre il 12 novembre mettendo subito a fuoco il tema: all’incontro “Emergenza Covid: le fonti, le testimonianze, le fake news, la deontologia dei giornalisti” sono attesi gli interventi di Valerio Staffelli (Striscia la notizia), Michele Vitello, Vito Romaniello (LaPresse), Luca Viscardi (Radio Number One), Alessandro Politi (Le Iene) e Alessandro Galimberti (presidente Ordine dei Giornalisti della Lombardia). Sarà importante ascoltare le testimonianze dei giornalisti che hanno contratto il virus e che per alcune settimane hanno vissuto in prima persona quello che poi hanno raccontato sul loro giornale. Modera Paolo Pozzi, portavoce del presidente dell’Ordine lombardo dei giornalisti. Inizio alle 9 in sala Campiotti a Varese.Il programma prosegue affrontando la “scienza in prima pagina”, ovvero: come comunicare correttamente dati e ricerche scientifiche, trasmettendo anche il grado di incertezza che, per sua natura, la circonda? Spazio inoltre al mondo dello sport, dal campo da gioco al business, con le competizioni ferme le testate sportive sono state costrette a reinventarsi. La pandemia ha significato anche smartworking. Quindi, la riorganizzazione delle redazioni, la continuità produttiva e gli scenari futuri. Tra i relatori degli incontri previsti venerdì 13 novembre in Sala Campiotti: Roberta Villa, giornalista e divulgatrice scientifica, diventata celebre sui social grazie al suo modo di spiegare la pandemia in tutti i suoi aspetti, sociali e medici, anche attraverso le stories su Instragam; Isaia Invernizzi, datajournalist dell’Eco di Bergamo: è colui che nei giorni in cui i dati venivano diffusi spesso in maniera acritica ha contribuito a dare un ordine alle informazioni e a combattere l’infodemia; Umberto Rosini Technical Project Manager alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’esperto che ogni giorno ha compilato il bollettino sui contagi, la notizia più attesa dagli italiani. Anche quest’anno Festival Glocal porta con sé i due premi giornalistici che dal 2018 accompagnano il festival. Il primo, riservato ai video maker e dedicato alla memoria di Angelo Agostini, chiede ai partecipanti di candidare progetti che raccontano il locale che incontra il globale, un concetto ben riassunto dal nome del festival. Possono partecipare i lavori pubblicati dopo il 31 ottobre 2019. In palio per il vincitore un premio di 1.000 euro. Il secondo è invece riservato invece ai giornalisti che lavorano con i dati. Per partecipare, i candidati devono proporre un lavoro di data journalism pubblicato su una testata giornalistica riconosciuta dopo il 31 ottobre 2019. In palio un premio da 500 euro. A corollario degli incontri, tre le serate previste: il 12 novembre, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio intervista Gianfranco Fabi, giornalista e professore dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza; il 13 novembre, Michele Mezza presenta una serata dedicata al ricordo del filosofo Giulio Giorello scomparso lo scorso giugno, sarà presente anche la compagna di una vita del filosofo Roberta Pelachin. Il 14 novembre al centro congressi Ville Ponti la compagnia teatrale di Valentina Maselli metterà in scena le memorie dei lettori di Varesenews, raccolte durante il periodo di lockdown. Testimonianze di vita quotidiana, racconti emozionanti e storie di sorrisi e lacrime. La maggior parte degli eventi Glocalnews dà la possibilità di ottenere crediti per la formazione professionale continua (FPC)A causa dell’attuale situazione di emergenza sanitaria da Covid-19 gli ingressi agli incontri saranno contingentati e a numero chiuso. Sarà obbligatorio registrarsi su Eventbrite e sulla piattaforma Sigef. http://www.luccamuseum.com
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A proposito d’informazione e di false notizie
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 luglio 2020
di Agostino Spataro. Oggi, gran parte dell’informazione è manipolata, usata come arma ipnotica di distrazione di massa. La verità? Sembra che non interessi a nessuno. E’ un optional. Da tempi immemorabili la sua ricerca è il chiodo fisso di teologi e di filosofi. I primi sono convinti d’averla trovata e vogliono imporla a tutti con mezzi impropri; i secondi continuano a cercarla con il lanternino. C’è anche chi nega l’esistenza della verità oggettiva, assiomatica, incontestabile e, addirittura, ne sconsiglia l’uso perché ritenuta dannosa per la convivenza pacifica dell’umanità. Un pensiero, a dir poco, singolare, stimolante elaborato dal filosofo austriaco Heinz von Foerster:“il discorso sulla verità ha conseguenze catastrofiche e distrugge l’unità dell’umanità. Il concetto significa guerra- si pensi soltanto alle crociate, alle infinite guerre di religione e alle terribili procedure dell’Inquisizione. Ci si deve ricordare di quanti milioni di persone sono stati mutilati, torturarti e bruciati per imporre con la violenza la propria idea di verità.”(La verità è l’invenzione di un bugiardo- Colloqui per scettici”- Meltemi Editori, Roma, 2001)
Condivisibile o meno, la tesi trova riscontri nella degenerazione in atto del giornalismo sempre più caratterizzato da un’informazione (specie televisiva) corsara, sguaiata, alterata e mirata a deviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi esistenti e, soprattutto, dagli affari inconfessabili dei gruppi dominanti proprietari dei giornali e dei canali. La questione si è acuita con il dilagare sui media, sui “social” della piaga delle false notizie che molti, quasi per nobilitarle, chiamano “fakes”.A proposito, perché tutto quest’abuso di termini stranieri nei media italiani? Esibizionismo provinciale o espediente per escludere dall’accesso alla informazione una fetta consistente del pubblico che sconosce l’inglese? Forse entrambe le cose. Fatti gravissimi che contribuiscono a indebolire, demolire l’identità culturale del popolo italiano, non per portarla nell’alveo del multiculturalismo (per altro da definire), ma “all’ammasso” ossia nel vortice del processo di omologazione in atto pilotato da una cultura egemonica.In Italia c’è anche bisogno di recuperare la sovranità linguistica. Le lingue straniere dovranno essere usate per migliorare i rapporti con l’estero e non per peggiorare quelli con l’interno.Una situazione deregolata in cui ciascuno confeziona una propria verità e la propina al lettore sempre più confuso, incapace di scegliere fra le tante in circolazione. Un impasto male assortito che alimenta un clima rissoso di odio e di violenza, verbale o scritta, d‘intolleranza e di mala educazione che contraddistinguono certi operatori dell’informazione (specie televisiva) impegnati a svolgere, diligentemente, il compitino loro assegnato e ben retribuito.Anche a causa di tale degenerazione la nostra civiltà politica è in declino. E’ finito il tempo del libero e civile confronto delle idee, delle opinioni, del rispetto reciproco.Viviamo nell’epoca della supremazia della finanza globalizzata prevaricatrice perfino dei poteri istituzionali degli Stati sovrani, oltre che dei diritti fondamentali dei lavoratori, dei cittadini.Da qui nasce l’antipolitica che ha soppiantato la politica mediante “campagne” mediatiche condotte da una casta dei giornalisti d’elite e di conduttori tv contro la casta dei politici. Mai una campagna contro la casta dominante dei (loro) padroni editori.L’obiettivo ormai é palese: fiaccare, demolire quel che resta del sistema democratico, partecipativo, cambiare la Costituzione repubblicana, sperimentare nuove forme di governo. Quali?
Domanda: perché si lascia fare tutto ciò? La risposta non è facile. Tuttavia, sappiamo che nulla avviene per caso e per così lungo tempo!Tutto si fa in nome e per conto del’opinione pubblica, anche se in realtà nessuno la rispetta. Poiché non si vuole un’ opinione pubblica critica e reattiva, ma solo una sterminata platea di consumatori, d’individui isolati, esasperati e tuttavia ricettivi di ogni castroneria distillata dal “pensiero unico” (o politicamente corretto!) delle oligarchie neo-liberiste globalizzate.
Ovviamente, non tutta la categoria dei giornalisti pratica questo modo di fare informazione. Molti ancora resistono, combattono contro tali metodi; tanti li subiscono passivamente.In particolare, in questo esercizio si segnala una categoria di zelanti, e vocianti, arrivisti che si spingono oltre il dovuto, fino ad apparire una sorta di “servitori volontari” come quelli descritti da Etienne de la Boe-tie. (in “La servitù volontaria, 1571”)
Spiace ma questa è, in sintesi, la realtà prevalente nell’informazione italiana e straniera cui fa da pendant un giornalismo minoritario ed eroico formato da una schiera di giornalisti che in diversi Paesi (Italia compresa) continuano a essere discriminati, minacciati, imprigionati, mutilati, uccisi. A ogni morte un “coccodrillo” improvvisato, un dis-corso di circostanza, talvolta una lapide.Il ciclo riprenderà a funzionare più di prima poiché il messaggio resta: l’assassinio di un giornalista é un monito per chi, eventualmente, pensa di seguirne le orme. (fonte: Agoravox,it) dall’introduzione al libro “Giornalista senza giornale”:
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/546829/giornalista-senza-giornale/ (Agostino Spataro)
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