Roma Asportato un tumore allo stomaco in una donna di 58 anni: delicato intervento eseguito mediante il sistema robotico Da Vinci Xi di ultima generazione. La paziente grazie alla ridottissima traumaticità dell’accesso mininvasivo, ha potuto lasciare il letto già 24 ore dopo l’operazione. Dopo sole 48 ore ha ripreso una alimentazione orale ed è stata dimessa guarita sia chirurgicamente che oncologicamente, visto che il tumore è stato asportato in modo radicale. L’intervento è consistito in una resezione dello stomaco per asportare un tumore in una donna di 58 anni ed è stato eseguito mediante il sistema robotico Da Vinci Xi di ultima generazione, installato e inaugurato pochi giorni fa nelle sale operatorie del Sant’Eugenio dall’Assessore alla Salute della Regione Lazio e dalla Direzione Strategica della ASL Roma 2, della quale l’Ospedale fa parte. Il Prof. Carlini ha spiegato che il delicato intervento, durato poco più di due ore, è stato eseguito con alcuni mini strumenti ipertecnologici introdotti nell’addome della paziente attraverso quattro piccole incisioni di 8-10 mm e collegati alle braccia del robot. Il movimento e le azioni chirurgiche di questi strumenti sono stati comandati a distanza dal tavolo operatorio sul quale si trovava la paziente, mediante una console elettronica con sensori per le dita del chirurgo. L’intera operazione si è svolta agevolmente e con grande precisione, senza difficoltà né complicanze e senza perdite di sangue ed è perfettamente riuscita. La paziente grazie alla ridottissima traumaticità dell’accesso mininvasivo, ha potuto lasciare il letto già 24 ore dopo l’operazione. Dopo sole 48 ore ha ripreso una alimentazione orale ed è stata dimessa guarita sia chirurgicamente che oncologicamente, visto che il tumore è stato asportato in modo radicale. Il Sant’Eugenio, della ASL Roma 2, infatti ha da tempo ottime professionalità medico-chirurgiche e infermieristiche con grande esperienza di chirurgia laparoscopica avanzata, possiede profonde conoscenze delle più recenti tecniche chirurgiche laparoscopiche ed è dotato della più moderna tecnologia e strumentazione chirurgica laparoscopica esistente. La tecnologia robotica completa la dotazione tecnologica laparoscopica del Sant’Eugenio, della ASL Roma 2, e ne arricchisce le competenze chirurgiche potenziandone l’offerta pubblica relativamente a questo tipo di prestazioni e allineandolo alle migliori realtà chirurgiche italiane. Dopo il kick-off costituito dall’intervento appena eseguito, oltre che dai chirurghi generali, che lo utilizzeranno per interventi su stomaco, fegato, pancreas, vie biliari, milza, surreni, colon-retto e altro, il robot continuerà ad essere usato a pieno regime in particolare dagli urologi per interventi su prostata, vescica, reni e ureteri e dai ginecologi per operazioni su utero e annessi.
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Primo intervento chirurgico robotico all’Ospedale Sant’Eugenio di Roma
Posted by fidest press agency su sabato, 5 novembre 2022
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Intervento per la stenosi uretrale
Posted by fidest press agency su sabato, 25 settembre 2021
By Johann Rossi Mason. Un calcolatore di rischio dedicato per i pazienti con stenosi dell’uretra del pene che devono essere sottoposti a uretroplastica che potrebbe essere utilizzato per consigliare i pazienti in base al loro rischio di fallimento, è quello messo a punto da un gruppo di ricercatori italiani e ora utilizzato di routine. Afferma il Professor Salvatore Sansalone Specialista in Urologia e Andrologia, Università di Tor Vergata Consulente del Ministero della Salute: “Numerose ricerche hanno definito i fattori prognostici negativi che possono portare al fallimento dell’intervento, le recidive e la necessità di operare una seconda volta: l’essere fumatore raddoppia il rischio di fallimento dell’intervento a 10 anni, mentre l’uso di un innesto nella tecnica chirurgia lo aumenta di 1,8 volte e la stenosi causata dalla strumentazione la aumentava di 2 volte e mezza. Interessante però è che proprio il tabagismo è un comportamento modificabile dal paziente e che la cessazione qualche mese prima dell’intervento (e definitivamente) potrebbe avere effetti positivi non solo sulla risoluzione della stenosi ma su tutto il resto dell’organismo diminuendo anche il rischio oncologico.Secondo il calcolatore di rischio utilizzato la probabilità di fallimento del trattamento a 10 anni variava dal 5,8% per i pazienti con caratteristiche favorevoli (ad es. fumatori attuali, nessun uso di innesti ed eziologia idiopatica) al 41,1% per i pazienti con caratteristiche sfavorevoli (ad es. ex fumatori, uso di innesti ed eziologia della strumentazione).Alcune caratteristiche della stenosi: eziologia, lunghezza, stenosi obliterante vs non obliterante, storia di precedente riparazione chirurgica fallita, possono anche influenzare notevolmente l’indicazione per una riparazione in più fasi. Caratteristiche o preferenze del chirurgo, background sulle procedure di trasferimento dei tessuti, uso corrente dell’innesto di mucosa orale per l’uretroplastica, risultato funzionale vs estetico e altro ancora, possono svolgere un ruolo nel prendere una decisione. Per tutte queste ragioni la consulenza al paziente è fondamentale per quanto riguarda la strategia chirurgica e la previsione dell’esito. Sono stati sviluppati calcolatori di rischio per la previsione della malattia linfonodale positiva nei pazienti con cancro alla prostata e aiutano l’urologo nel processo decisionale. Le probabilità derivate dal modello hanno mostrato che il rischio a 10 anni di fallimento del trattamento variava dal 5,8 al 41,1% in base alle caratteristiche del paziente. La prognosi a lungo termine nei pazienti sottoposti a uretroplastica peniena è incerta. Ad oggi, il calcolatore di rischio rappresenta il primo strumento che potrebbe aiutare i medici a prevedere il rischio di fallimento del trattamento a 10 anni. Secondo il nostro modello, tale rischio è largamente influenzato dall’eziologia della stenosi, dall’uso di innesti e dalle abitudini al fumo del paziente. La ‘stenosi’ uretrale’ è una condizione relativamente poco nota ma abbastanza diffusa (specialmente nei maschi con più di 50 anni) che per essere diagnosticata correttamente ha bisogno di una accurata anamnesi prima (la raccolta dei dati della storia medica e familiare del soggetto) e di esami strumentali poi”.
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E’ questa la nuova Rai nuova con l’intervento di Draghi?
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 luglio 2021
E’ saltata l’assemblea Rai per l’approvazione del bilancio. Azionisti: ministero Economia 99,56% e Siae 0,44%. Quindi niente bilancio approvato e indicazioni nuovo ad e presidente. Per questi ultimi pendono i nomi di Carlo Fuortes e Marinella Soldi che, indicati dal premier Mario Draghi, godono di un certo lasciapassare (“al di fuori dei partiti”, “sopra le parti”… che per un ente gestito e controllato dai partiti, non è auspicio di chissà quale gestione – 1), che però è soggetto al vaglio del Consiglio dei ministri (con maggioranza due terzi) e della Commissione parlamentare di vigilanza (40 membri per la quale in questi giorni Camera e Senato sono chiamati a votare 4 consiglieri di propria competenza).Già questo potrebbe bastare per capire come, per quanto si parli di nuova gestione, quest’ultima è più che altro un modo di dire, essendo la realtà organica come sempre alle logiche dei poteri dei partiti nel Parlamento.Ma aggiungiamo alcune informazioni apprese dai media. Si vuole scalzare il rappresentate di Fratelli d’Italia in cda per sostituirlo con persona vicina al segretario Pd Gianni Letta. Ma sembra che Draghi non abbia intenzione di inimicarsi ulteriormente la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Inoltre sembra che manchino i voti di Forza Italia e della Lega in Commissione di vigilanza e, per averli, si paventano nomine di direttori e altro in posti di responsabilità in Tg1, Rai1, Rai2 Rai Sport… a cui aggiungere la spartizione per il nascituro portale di informazione online e il canale in lingua inglese, molto sponsorizzato dalla Lega.Se chi legge è riuscito ad arrivare fin qui, oltre ad essersi stancato o incuriosito (i pastoni dei più importanti media nazionali sono pieni di queste notizie con tanto di nomi e cognomi), avrà avuto la conferma che la Rai è “cosa dei partiti”. Altro che “la Rai sei tu” o “la Rai di tutto e di più”. E’ informazione/intrattenimento di Stato, in regime di monopolio e abuso di posizione dominante (il cosiddetto canone che percepisce a differenza dei suoi concorrenti). Niente di nuovo, per carità. Importante è non farsi illusioni su ricette Draghi in materia. Almeno fino a quando non si sarà usciti dal non rispetto del referendum in cui gli italiani chiesero la privatizzazione, così come anche stabilito dalla legge Gasparri successivamente.Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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Intervento cardiochirurgico con l’aiuto del robot
Posted by fidest press agency su lunedì, 14 giugno 2021
Milano. Un intervento da record, il primo a livello mondiale, realizzato all’Ospedale Niguarda da una équipe congiunta di urologi e cardiochirurghi del reparto Cardiotoracovascolare, sostenuto dalla Fondazione De Gasperis, per rimuovere un tumore renale di oltre 20 cm esteso dall’addome fino al cuore su una paziente di 83 anni. L’operazione chirurgica è stata eseguita a regola d’arte “senza cicatrici” ricorrendo ad una tecnica mininvasiva ad hoc che combina l’uso del robot chirurgico e della cannula aspira-tumore per arrivare, attraverso la giugulare, al cuore. L’intervento, durato 9 ore, ha infatti permesso di rimuovere il tumore renale ( che partendo dalla vena renale stava risalendo nella vena cava fino all’atrio destro del cuore) senza ricorrere alla chirurgia a cuore aperto e senza l’apertura dell’addome, riducendo significativamente il rischio particolarmente elevato in questa paziente in relazione all’età e alla sua fragilità. I cardiochirurghi hanno rimosso parte dell’infiltrazione cardiaca attraverso il sistema di aspirazione nella vena giugulare per poi spingere la restante parte nell’addome dove gli urologi, supportati dalle pinze del robot (azionato a distanza da un chirurgo, che seguiva l’intervento tramite videocamera miniaturizzata inserita sulle braccia del robot), hanno asportato l’infiltrato neoplastico con delle incisioni molto piccole della parete addominale. “Questo approccio è stato possibile grazie all’utilizzo di un device innovativo- spiega Claudio Russo, Direttore della Cardiochirurgia-. In questo modo l’inserimento della cannula di aspirazione a livello di una vena del collo, collegata ad una pompa centrifuga e ad un filtro, ha permesso l’aspirazione ad alto flusso del tumore. Il sangue aspirato dall’interno del cuore durante l’intervento chirurgico è stato filtrato e re-immesso nel circolo arterioso attraverso un’altra cannula posta all’altezza dell’arteria femorale. Il circolo ad alto flusso ha permesso di aspirare parte dell’infiltrato del tumore e di creare un vacuum che come una ventosa ha agganciato il trombo neoplastico per spingerlo nel circolo dell’addome dove con il robot è stato possibile rimuoverlo” .È stato, dunque, un intervento di équipe studiato e messo a punto grazie alla collaborazione tra medici ed infermieri, anestetisti e tutto il personale di sale operatoria dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda.
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Cardiochirurgia robotica, intervento a 1200 km di distanza
Posted by fidest press agency su giovedì, 27 Maggio 2021
Si è tenuto a Bergamo il primo intervento europeo di telementoring in cardiochirurgia robotica. L’équipe del dottor Alfonso Agnino, responsabile della Cardiorobotica e Chirurgia mininvasiva di Humanitas Gavazzeni, ha eseguito un intervento di riparazione della valvola mitrale con un innovativo sistema di telecamere collegate alla consolle del robot che ha consentito la partecipazione in diretta degli specialisti del cuore dell’Università di Rennes e una nuova modalità di controllo del campo operatorio.A 1200 Km da Bergamo, l’équipe guidata dal professor Amedeo Anselmi, docente all’Università di Rennes, e dal professor Jean Philippe Verhoye, presidente della Société Française de Chirurgie Thoracique et Cardio-Vasculaire, ha potuto assistere in diretta all’interna seduta operatoria e partecipare al debrief finale sul caso.Il telementoring garantisce altissimi livelli di interazione, formazione e abilitazione delle competenze riducendo le sedute di formazione in presenza e mettendo in rete i professionisti al di là dei confini. In futuro, questa tecnologia potrebbe aprire le porte alla cooperazione da remoto di specialisti internazionali per i casi più complessi, valorizzando le esperienze dei Centri più all’avanguardia per la formazione di nuovi esperti. Di norma, durante gli interventi di cardiochirurgia robotica, il cardiochirurgo primo operatore muove i bracci del robot da una consolle lontana dal tavolo operatorio usando mani e piedi. La sua visuale è immersiva, dentro al cuore. Il secondo chirurgo, invece, sta accanto al paziente, al tavolo operatorio.Per la seduta di telementoring la sala operatoria è stata rivoluzionata: grazie a un nuovo sistema prototipo è stato possibile coordinare alla colonna centrale del robot Da Vinci X due postazioni con telecamere ad altissima risoluzione, una utilizzata per il controllo dell’intera sala operatoria e l’altra per il controllo del tavolo operatorio.Questo settaggio della macchina/robot sviluppato per la seduta formativa ha permesso al dottor Agnino di avere in contemporanea sullo schermo della consolle le immagini di 4 visori governate attraverso la pedaliera del robot, come in una sala regia. È stato possibile quindi osservare le immagini in arrivo dalle due telecamere o dalla strumentazione di supporto, come elettrocardiogramma ed ecocardiogramma.
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Primo intervento di epatectomia destra robotica
Posted by fidest press agency su sabato, 20 marzo 2021
Roma. Ad una giovane paziente di 22 anni italo-americana è stata asportata una grande massa epatica, di circa 15 centimetri di diametro che occupava tutto il lobo destro del fegato. Le caratteristiche radiologiche della malattia hanno consentito di procedere con l’intervento di chirurgia robotica. L’intervento si è svolto circa 6 mesi fa, dopo la decisione multidisciplinare formulata nel corso del Disease Management Team (DMT) dell’Istituto, dedicato alla malattie gastrointestinali ed epato-bilio-pancreatiche. “Sono state eseguite 6 piccole incisioni di meno di 1 centimetro nell’addome – illustra Gian Luca Grazi, direttore dell’ unità di chirurgia Epato-bilio-pancreatica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) – e la parte di fegato asportata, che conteneva la malattia, è stata estratta da una piccola incisione eseguita sopra il pube che non si noterà. L’alternativa a “cielo aperto” sarebbe stata di eseguire un’incisione di alcune decine di centimetri al di sotto delle costole di destra e prolungata in alto fino a sotto lo sterno.” Il nodulo era di natura benigna ma aveva tutte le caratteristiche per degenerare. La ragazza oggi sta benissimo: “la proposta di essere operata con il robot non mi ha stupita, – ha detto entusiasta la giovane nata in Italia, che studia e fa la spola con gli USA dove ora vivono i genitori – sono cresciuta con i serial americani come Gray’s Anatomy e non avrei proprio immaginato di fare un intervento meno tecnologico anche Italia”. I risultati degli interventi di chirurgia del fegato sono pubblicati sulla rivista “Journal of Laparoendoscopic & Advanced Surgical Techniques”. “E’ il primo intervento di epatectomia destra robotica realizzato nella nostra regione Lazio – dichiara Francesco Ripa di Meana, direttore generale IFO – poiché l’uso del robot nella resezione del fegato è ancora poco diffuso nei centri di chirurgia epatica. L’Unità di chirurgia epato-bilio-pancreatica e l’Unita di neoplasie peritoneali dell’IRE garantiscono interventi molto specifici per i tumori dell’area addominale.” All’Istituto Regina Elena il robot è utilizzato ormai con buona soddisfazione da parte dei pazienti e dei chirurghi di varie specialità. Introdotto oltre 10 anni fa, ad oggi sono 2 i robot in uso in IFO quotidianamente. I chirurghi infatti privilegiano, ove possibile, l’attività robotica rispetto alla laparoscopica, per i vantaggi legati all’ergonomia dello strumento e alla precisione di asportazione che consente la tecnica, per i tempi di ripresa dei pazienti, la minor perdita ematica e le cicatrici praticamente invisibili. L’epatectomia destra è storicamente il principale intervento della chirurgia del fegato. La prima descrizione formale dell’operazione è stata fatta da un chirurgo francese, Jean-Louis Lortat-Jacob, che la eseguì il 16 ottobre 1951. Il fegato è un organo impari, l’unico nel nostro corpo, che è composto anatomicamente da due parti: destra e sinistra. La forma dell’organo è però asimmetrica: la metà destra del fegato è sempre molto più grande della metà sinistra, potendo giungere al 60%-70% dell’organo. Asportare quindi una tale massa di fegato funzionante ha posto da sempre timori sulla capacità del fegato rimanente di supportare adeguatamente la vita del paziente, oltre che essere un gesto assai complesso dal punto di vista tecnico a causa dei rapporti di vicinanza della parte destra del fegato con importanti vasi del corpo, in particolare con la vena cava inferiore. Per questo l’esecuzione di una epatectomia destra rappresenta ancora oggi il massimo traguardo di formazione professionale per il chirurgo che si occupa di chirurgia del fegato e delle vie biliari.
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Primo intervento di impianto cocleare
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 ottobre 2020
Innsbruck. La prima persona in Europa a ricevere un impianto cocleare completamente impiantabile è stato un giovane uomo con una perdita uditiva prossima al grado profondo. I sistemi di impianto cocleare (CI), che sostituiscono le parti non funzionanti dell’orecchio e stimolano elettronicamente il nervo acustico, sono da lungo tempo il trattamento standard per chi soffre di perdita uditiva da grave a profonda. Attualmente sono costituiti da un impianto interno che viene posizionato chirurgicamente sotto la pelle e da un processore audio che viene indossato esternamente, dietro l’orecchio. Il processore audio contiene il microfono necessario per captare il suono e l’alimentatore. Gli impianti cocleari totalmente impiantabili rappresenteranno la tecnologia più innovativa e sofisticata nel campo delle soluzioni uditive. Il TICI contiene, in un unico dispositivo sottopelle, tutti i componenti interni ed esterni di un sistema di impianto cocleare, compreso il processore audio, il microfono e l’alimentatore.Con il primo impianto TICI, MED-EL ha confermato ancora una volta la sua posizione leader nel campo degli impianti uditivi. L’azienda internazionale, con sede in Austria, ad Innsbruck, è conosciuta per la sua grande attenzione alla ricerca e sviluppo e per il costante superamento dei confini tecnologici a beneficio dei propri utenti.È stato il Prof. Philippe Lefebvre, capo del Dipartimento di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Universitario di Liegi e Professore all’Università di Liegi, ad eseguire la prima chirurgia TICI in Europa. Si tratta di uno dei maggiori esperti in implantologia uditiva, con un’ampia esperienza nella tecnologia dei microfoni impiantabili. “Abbiamo testato l’impianto dopo l’intervento e siamo felici che tutto funzioni come previsto. La moderna tecnologia di impianto cocleare si è evoluta ad un ritmo impressionante, dando risultati uditivi eccezionali. Il TICI è una pietra miliare nel campo degli impianti cocleari. Poter integrare tutti i componenti all’interno di un unico dispositivo sottocutaneo è stata infatti l’ambizione alla base dell’impianto cocleare sin dall’inizio”, sottolinea il Prof. Lefebvre.Nell’ambito dello studio di fattibilità clinica, nei prossimi due mesi seguiranno altri interventi chirurgici con impianto cocleare totalmente impiantabile, a Liegi e Monaco di Baviera.
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Dl ristori: Intervento rapido e puntuale del Governo
Posted by fidest press agency su martedì, 27 ottobre 2020
“Con un intervento rapido e puntuale il Governo ha mantenuto l’impegno preso con le categorie interessate dal Dpcm: è stato fatto uno sforzo anche per assicurare tempi certi e iter semplificati. Mille euro d’indennità per i lavoratori stagionali di turismo, spettacolo e altri prestatori d’opera, indennizzi a fondo perduto e stop ai contributi sul lavoro per le aziende colpite e una serie di altre norme a sollievo di chi ha sostenuto i sacrifici più pesanti. Non è la panacea ma è il segno che il Governo c’è e fa”. Così la presidente della commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani, in merito al pacchetto lavoro del decreto Ristori.
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Intervento di neurochirurgia robotica
Posted by fidest press agency su martedì, 1 settembre 2020
La Nurochirurgia dell’Azienda Ospedale Università di Padova, ha eseguito un delicato intervento di neurochirurgia robotica su un uomo di 54 anni affetto da un tumore cerebrale posizionato in sede profonda occipitale destra di 3 cm di diametro.
Il Prof. Andrea Landi, Neurochirurgo, primo operatore dell’equipe chirurgica, ha condotto l’intervento per raggiungere la neoplasia del cervello, che non sarebbe stata altrimenti accessibile per via chirurgica tradizionale. Il Prof. Domenico D’Avella, direttore Cattedra di Neurochirurgia/Università di Padova e la Neurochirurgia, diretta dal Dott. Franco Chioffi, hanno utilizzato un sistema tecnologico che consiste nell’integrazione del neuro-navigatore con un braccio robotico, in grado di allineare e posizionare autonomamente gli strumenti chirurgici, in questo caso la cannula per i prelievi bioptici.
L’utilizzo del braccio robotico, guidato da Andrea Landi – prof. associato di Neurochirurgia, seguendo le informazioni ottenute dalla navigazione cerebrale, ha permesso di eseguire la biopsia stereotassica con procedura mini-invasiva chirurgica, assicurando un’elevata precisione e riducendo i tempi operatori. L’intervento si è svolto rapidamente, eseguendo un foro di accesso di pochi millimetri nella teca cranica raggiungendo il bersaglio. Sono stati eseguiti i prelievi bioptici con estrema precisione sul tumore profondo e sotto il continuo controllo visivo assicurato dal sistema di navigazione accoppiato al robot. La biopsia è stata effettuata con successo, senza complicanze chirurgiche. I Neurochirurghi di Padova sono ora tra i pionieri di questo tipo di intervento. L’operazione, ben tollerata dal paziente, è durata solo un’ora grazie alla mini-invasività della tecnica applicata. La TAC cerebrale, eseguita come di consueto dopo l’intervento, ha confermato l’estrema precisione della biopsia.
L’intervento eseguito di recente, ha permesso di ottenere, attraverso il riscontro istologico, la diagnosi di natura del tumore e la sua caratterizzazione molecolare per impostare i successivi trattamenti, secondo criteri di “medicina personalizzata”.
L’equipe chirurgica che ha realizzato l’intervento robotico, era composta da: Prof. Andrea Landi, primo operatore, Dott. Francesco Paoloni e Dott. Samuel Caliri, assistenti, Dott.ssa Marzia Grandis, anestesista. Infermieri di sala: Sabrina Fanton, Antonella Quatosi, Elena Zaramella. Hanno collaborato inoltre con sinergia, il Prof. Domenico D’Avella Cattedra di Neurochirurgia dell’Università di Padova, oltre a diverse Unità Operative del Dipartimento di Neuroscienze: la Neurochirurgia diretta dal Dott. Franco Chioffi, la Terapia Intensiva diretta dalla Dr.ssa Marina Munari, la Neuroradiologia diretta dal Dott. Francesco Causin, la Clinica Neurologica diretta dal Prof. Maurizio Corbetta, nonché la Neurologia del Sant’Antonio, che aveva approfondito la situazione del paziente. (By dr.ssa Luisella Pierobon)
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“Importante intervento per enti microcredito e PMI”
Posted by fidest press agency su lunedì, 23 marzo 2020
Nel Decreto Legge “Cura Italia”, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, sono state inserite importantissime norme che intervengo in materia sanitaria e poi, a tutela del lavoro, dell’impresa e che favoriscono l’accesso al credito delle PMI. Tra queste, l’articolo 49 prevede la garanzia gratuita per quelle PMI che accedono, per l’80%, al Fondo di Garanzia. Lo stesso vale anche per gli enti di microcredito (che siano PMI) affinché gli stessi possano acquisire, dal sistema bancario, la provvista necessaria per finanziare le PMI con operazioni di microcredito (a loro volta garantibili dal Fondo all’80% e senza valutazione). Con questa operazione di finanza etica si eleva a 40.000 euro l’importo massimo delle operazioni di microcredito e si facilita l’accesso al credito alle imprese in difficoltà. È un tema su cui stavamo lavorando nei mesi scorsi e che ha, giustamente, trovato spazio all’interno di questo provvedimento. Mentre con l’aumento del plafond del Fondo di Garanzia alle PMI (un miliardo e mezzo di euro) riusciremo, con operazioni di microcredito, a generare un effetto leva e soddisfare una platea molto più grande di Piccole e Medie Imprese che avranno bisogno di accedere al credito. Questa operazione, complessivamente, consentirebbe sostanzialmente di ammettere 70 miliardi di nuovi finanziamenti”.Lo ha scritto su Facebook il Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sen. Steni Di Piazza.
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Giuseppe Conte: “L’Europa deve ascoltare il popolo”
Posted by fidest press agency su martedì, 12 febbraio 2019
Strasburgo Oggi in un dibattito in plenaria a Strasburgo sul futuro dell’Europa, il Presidente del Consiglio Conte ha detto: “Questa è un’occasione preziosa per invertire il processo di distacco fra governanti e governati, che se alimentato può portare all’implosione” del progetto europeo. L’Europa è di fronte “a un tornante decisivo”, “il popolo chiede con urgenza di essere ascoltato”, ha affermato il Presidente del Consiglio italiano Conte davanti al Parlamento europeo. Il presupposto essenziale per rilanciarlo sono “solidarietà e coesione fra gli stati membri”, ha aggiunto.
Politica estera
Fra le sfide da affrontare per rilanciare il processo di integrazione europea, Conte ha menzionato un seggio comune UE nel Consiglio di sicurezza ONU, il rafforzamento del rapporto con gli USA, un dialogo forte con Russia e Cina e la realizzazione della difesa europea comune.
Migrazione
“La gestione della migrazione e il completamento della struttura della governance finanziaria sono due sfide emblematiche per ripristinare fiducia e solidarietà in Europa”. Conte ha sottolineato che serve una soluzione stabile per la gestione dei flussi migratori, inclusi i cosiddetti movimenti secondari, basata su una vera solidarietà fra paesi membri. Il Presidente del Consiglio ha anche chiesto un nuovo approccio ai problemi dell’Africa, con un partenariato fra uguali.
Economia e crescita
Superare l’austerity significa “bilanciare crescita e stabilità” e impegnarsi a perseguire il valore della solidarietà sociale e dello sviluppo sostenibile, ha poi dichiarato Conte. Ha inoltre chiesto maggiori investimenti su giovani, istruzione e innovazione, e di dare priorità all’occupazione e alla creazione di strumenti per la crescita.Ha concluso chiedendo più poteri per il Parlamento europeo, inclusi quello di inchiesta e di iniziativa legislativa, per ridare credibilità all’Europa agli occhi dei cittadini.L’Europa è di fronte “a un tornante decisivo”, “il popolo chiede con urgenza di essere ascoltato”, ha affermato il Presidente del Consiglio italiano Conte davanti al Parlamento europeo.
Politica estera
Fra le sfide da affrontare per rilanciare il processo di integrazione europea, Conte ha menzionato un seggio comune UE nel Consiglio di sicurezza ONU, il rafforzamento del rapporto con gli USA, un dialogo forte con Russia e Cina e la realizzazione della difesa europea comune.
Migrazione
“La gestione della migrazione e il completamento della struttura della governance finanziaria sono due sfide emblematiche per ripristinare fiducia e solidarietà in Europa”. Conte ha sottolineato che serve una soluzione stabile per la gestione dei flussi migratori, inclusi i cosiddetti movimenti secondari, basata su una vera solidarietà fra paesi membri. Il Presidente del Consiglio ha anche chiesto un nuovo approccio ai problemi dell’Africa, con un partenariato fra uguali.
Economia e crescita
Superare l’austerity significa “bilanciare crescita e stabilità” e impegnarsi a perseguire il valore della solidarietà sociale e dello sviluppo sostenibile, ha poi dichiarato Conte. Ha inoltre chiesto maggiori investimenti su giovani, istruzione e innovazione, e di dare priorità all’occupazione e alla creazione di strumenti per la crescita.
Ha concluso chiedendo più poteri per il Parlamento europeo, inclusi quello di inchiesta e di iniziativa legislativa, per ridare credibilità all’Europa agli occhi dei cittadini.
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Intervento del Presidente Assologistica, Andrea Gentile, su “Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry”
Posted by fidest press agency su sabato, 2 febbraio 2019
Tutti concordiamo sul fatto che le infrastrutture (strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti) rappresentino lo “scheletro” di un Paese, ovvero quell’ossatura indispensabile per consentirgli di “muoversi” e “far muovere” i suoi cittadini e le merci. E ancora tutti concordiamo sul fatto che Infrastrutture efficienti e connesse siano il presupposto indispensabile e fondamentale non solo per consentire un’efficace circolazione delle merci (e ovviamente delle persone), ma anche per favorire l’internazionalizzazione del nostro Paese e il suo completo inserimento nella rete dei corridoi trans-europei e nell’area mediterranea. Le infrastrutture sono un mezzo importante e determinante, ma non il fine, per la crescita economica di un Paese. E il loro stato di salute influisce su tutta la nazione e non su questa o quella Regione, su questo o quel distretto, su questa o quella specifica area economica. Una cosa deve essere chiara, il crollo del ponte Morandi non ha danneggiato (sotto svariati punti di vista) solo Genova e la Liguria, ma l’Italia intera e conseguentemente la sua economia.Sul ruolo strategico delle infrastrutture nel favorire l’internazionalizzazione di uno Stato ci basti riflettere in merito a quanto sta facendo la Cina con la Belt and Road Initiative, il cui scopo non è unicamente quello di collegare fisicamente la Cina alle città dell’Eurasia, ma anche quello di favorire l’export della sovra-produzione cinese, di ampliare il suo accesso a materie prime e mercati di esportazione, accrescendo al tempo stesso il peso finanziario e istituzionale della Cina in aree strategiche del globo. Vedete quante finalità dietro a delle “semplici” infrastrutture fisiche!Ma veniamo all’Italia e a quelli che si possono considerare alcuni dei suoi mali infrastrutturali: polarizzazione del trasporto su alcuni grandi assi; concentrazione sul traffico via gomma rispetto a quello su rotaia; inefficienze organizzative del sistema ferroviario; difficile e faticosa mobilità nel Meridione nonostante la dinamicità dei suoi porti; scarsa propensione alla programmazione. Ma, dopo quanto avvenuto a Genova lo scorso agosto e adesso il blocco della Orte-Ravenna, il tema centrale per il nostro Paese diventa la messa in sicurezza e la manutenzione delle opere infrastrutturali esistenti.Leggo testualmente dal recente documento del MIT relativo al Piano della Comunicazione 2019: “Per garantire maggiore trasparenza e conoscenza per i cittadini, per le associazioni di categoria e gli enti locali il MIT avvierà il primo Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (AINOP), nato con il Decreto Genova e presentato nel mese di ottobre 2018, che grazie all’Iop, un codice fiscale identificativo di tutte le infrastrutture italiane, renderà possibile il continuo monitoraggio delle opere pubbliche. Un vero e proprio archivio che finalmente, grazie alla tecnologia, potrà mettere in condivisione le informazioni relative a tutti i ponti, viadotti, gallerie, cavalcavia, dighe e acquedotti, porti e infrastrutture portuali, aeroporti, edilizia residenziale pubblica e altre opere presenti sul territorio italiano, un vero e proprio censimento di infrastrutture e strutture pubbliche. Il Ministero, per il 2019, approfondirà anche il tema del cruscotto delle opere pubbliche, che può essere definito la “blockchain dei cantieri”, che renderà possibile conoscere e condividere in piena trasparenza i dati tecnici e contabili di tutti i cantieri attivi in un determinato momento su tutto il territorio nazionale”.Si tratta di iniziative che non ci possono che trovare d’accordo. E anche se il compito può sembrare arduo, è indubbio che in qualche modo occorra iniziare a monitorare quella che è la reale “dotazione” infrastrutturale del nostro Paese e il suo effettivo stato di salute, al fine di ridare forza a quello “scheletro” la cui salute è presupposto per la buona salute dell’intero Paese, della sua economia e per consentirgli di essere un attore di peso nel consesso europeo e internazionale. Il filosofo e giurista inglese Francesco Bacone sosteneva che “Il dominio dell’uomo consiste solo nella conoscenza: l’uomo tanto può quanto sa”. Forse la strada da percorrere ora ci è più chiara. Non ci resta che partire. Davvero!
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Intervento di chirurgia addominale d’avanguardia
Posted by fidest press agency su sabato, 19 gennaio 2019
Brescia. Si chiama “Live From Singapore and Italy: Ventral Hernia Repair” l’evento di pratica chirurgica che verrà eseguita in parallelo presso il National University Hospital di Singapore e Fondazione Poliambulanza di Brescia. Nello stesso momento, in diretta mondiale, il giorno 22 gennaio 2019, le équipe guidate dal dottor Edoardo Rosso, Direttore del dipartimento di chirurgia generale e specialistica di chirurgia del pancreas e del fegato di Fondazione Poliambulanza e dal dottor Davide Lomanto, Direttore del centro di chirurgia mininvasiva dell’Ospedale di Singapore, saranno coinvolte in una plastica di laparocele, un’operazione per curare l’ernia che insorge a seguito di interventi di chirurgia addominale. “L’operazione che eseguiremo per via laparoscopica (in 3D, 4K UHD) permetterà di ripristinare la continuità della fascia muscolare, la cui apertura ha determinato la fuoriuscita dell’ernia – chiarisce il dottor Rosso -. Interverremo con una rete di ultima generazione per un miglioramento della qualità di vita del paziente. Il laparocele causa una modifica del profilo costituzionale del malato e ne condiziona i movimenti. Non va sottovalutato, inoltre, il rischio di chiusura del tratto intestinale e la sua possibile resezione chirurgica”. La scelta di eseguire l’intervento nelle due realtà ospedaliere ha un obiettivo didattico. “Eseguiremo passaggi diversi tecnicamente, per l’ordine delle procedure e per l’utilizzo degli strumenti – chiarisce la dottoressa Francesca Guerini, componente insieme al dottor Enea Bondioli e al dottor Angelo Gardinazzi dell’équipe chirurgica guidata dal dott. Rosso -. Attraverso il parallelismo sarà possibile per l’osservatore notare le differenze e quindi focalizzare l’attenzione sui vari passaggi”.
L’intervento potrà essere seguito in diretta dalle ore 9.00 alle ore 11.00 (ora italiana) o in differita, inserendo le proprie credenziali sulla piattaforma Hernia U (www.herniau.com).
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Intervento del Presidente Tajani alla cerimonia per il ventesimo anniversario dell’euro
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 gennaio 2019
Strasburgo.“Oggi celebriamo l’anniversario dei 20 anni della nostra moneta.L’Euro è utilizzato da 340 milioni di cittadini europei, ed è la seconda moneta più importante al mondo. Secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro, tre europei su quattro danno un giudizio positivo sulla moneta unica. L’Euro ha reso più trasparente e competitivo il nostro mercato interno, facilitando le transazioni, gli spostamenti, il commercio, il turismo. Durante la crisi economica, anche grazie al Quantitative Easing deciso dalla BCE, la moneta comune ha svolto una funzione di scudo, evitando il collasso delle economie più deboli.Tuttavia, la crisi ha anche evidenziato l’incompletezza dell’edificio dell’Euro e alcuni errori compiuti nella gestione del problema dei debiti sovrani. Va riconosciuto che non tutti sono convinti del buon funzionamento della moneta unica. Anche in quest’Aula, vi sono colleghi che criticano la costruzione dell’euro, e che considerano l’Unione Monetaria e gli eccessi di austerità come un freno alla crescita e all’occupazione.Personalmente, resto convinto della bontà del progetto dell’Euro. Ma l’euro non è fine a sé stesso. Deve essere uno strumento per realizzare un’economia sociale di mercato, con l’obiettivo di portare prosperità e lavoro a tutti cittadini.È, dunque, imperativo finire l’edifico che abbiamo cominciato costruire. L’Unione Bancaria e il Mercato dei Capitali vanno completati al più presto, così come vanno portate avanti l’Unione Fiscale e quella Economica. Non possiamo rimanere in mezzo al guado, dove rischiamo di essere travolti da una nuova crisi.I dati più recenti indicano un deciso rallentamento della crescita e della produzione industriale, con il rischio di una nuova recessione in alcuni Paesi europei. Crescono le disparità economiche e sociali tra i diversi territori dell’eurozona e, in alcune regioni, un giovane su due non trova lavoro.È evidente che mancano ancora strumenti efficaci per rilanciare gli investimenti, sostenere l’economia reale, creare lavoro e stimolare la convergenza sociale e regionale.È, dunque, urgente dare seguito alla richiesta di questo Parlamento di un bilancio adeguato a queste sfide.Il mio appello è che quella di oggi non sia una mera celebrazione, dove ci culliamo sugli allori, ma una presa d’atto dei problemi ancora aperti. Chiedo un’assunzione di responsabilità ai leader europei per avviare urgentemente quei cambiamenti necessari per rafforzare l’euro e rilanciare crescita e occupazione”.
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Intervento del Presidente del Parlamento Europeo al dibattito sul ‘Futuro dell’Europa’
Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 ottobre 2018
Il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha partecipato alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni, nell’ambito del dibattito sul ‘Futuro dell’Europa’ e del discorso del Presidente del Comitato Europeo delle Regioni, Karl-Heinz Lambertz, sullo “Stato dell’Unione Europea: la visione delle regioni e delle città”. L’evento ha avuto luogo nel quadro della ‘Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2018’.Durante l’intervento, il Presidente Tajani ha dichiarato:“Anche se con modalità diverse, il Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni riuniscono membri eletti dai cittadini a livello europeo, locale e regionale. Forti di questa prerogativa, dobbiamo lavorare insieme per offrire risposte concrete ai nostri cittadini, e per progettare insieme a loro un’Europa più efficace, più giusta e più rappresentativa.I rappresentanti eletti a livello regionale e locale in Europa svolgeranno un ruolo cruciale nelle prossime elezioni europee. Essi conoscono e comprendono i problemi e le necessità del territorio e dei cittadini che amministrano. Sono nella posizione migliore per dare ascolto alle cause profonde delle loro preoccupazioni, e per trovare soluzioni efficaci. Dobbiamo unire le nostre forze. Non possiamo permettere che venga messo in crisi il sistema di principi e valori che hanno fatto del progetto europeo un successo senza precedenti. Non possiamo dare per scontati lo stato di diritto, la democrazia, il benessere. Il rischio di perdere le nostre conquiste di civiltà è sempre dietro l’angolo: è compito nostro difenderle ogni giorno”.
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“Nell’importante intervento chirurgico al Sant’Andrea tutte le contraddizioni del nostro SSN”
Posted by fidest press agency su martedì, 25 settembre 2018
Ci riempie di orgoglio l’intervento chirurgico di ricostruzione facciale effettuato all’A.O. Sant’Andrea che vanta pochissimi precedenti al mondo, ma al tempo stesso non possiamo non denunciare le tante contraddizioni di questo servizio sanitario Nazionale. Nell’equipe del Prof. Fabio Santanelli di Pompeo, in qualità di vice, c’è un giovane e bravo chirurgo, Benedetto Longo, precario da anni che spera di superare questa condizione con un contratto a tempo indeterminato.Lo dichiara in una nota il Segretario Generale UIL FPL Michelangelo Librandi. Sinceramente tutto questo è insopportabile ed inaccettabile. La UIL FPL – prosegue Librandi – da anni sta denunciando questo stato di cose e lo ha ribadito anche all’Evento svoltosi a Salerno in occasione del 40 anniversario dalla nascita del Servizio Sanitario. Chiediamo con forza al Governo di porre fine al precariato e di superare il vincolo di riduzione dell’1,4% della spesa per il personale degli enti del SSN rispetto al livello del 2004.Ricordiamo la riduzione di oltre 50.000 unità in sanità negli ultimi 8 anni; per i soli infermieri, ad esempio, parliamo di 5,4 unità ogni mille abitanti contro i 9 mila della media Ocse.Inoltre chiediamo un intervento nei confronti dell’ARAN che, ad oggi, deve ancora attivare la commissione paritetica per attuare pienamente il CCNL 2016-2018 Sanità, in materia di incarichi e valorizzazione del personale, per adeguare le classificazioni ferme da oltre 20 anni, oltre ad essere indispensabile lo stanziamento da parte del Governo di risorse necessarie per avviare il confronto per il rinnovo del contratto 2019 – 2021 oltre a rinnovare il CCNL della Dirigenza Medica, sanitaria e Veterinaria.Chiediamo maggiori investimenti in sanità, partendo dal potenziamento della rete territoriale, e confidiamo in un maggior sforzo per favorire e finanziare gli interventi formativi mirati e finalizzati alla crescita professionale e scientifica delle Professioni Sanitarie e del resto del personale. Sottovalutare la formazione sarebbe un errore imperdonabile, visto che a causa del blocco del turn over e ai turni massacranti, non è stato possibile formare molti lavoratori in nuove tecnologie, ad esempio in nuovi macchinari, che in molte situazioni ha provocato un importante allungamento dei tempi di attesa per esami diagnostici. Ed infine – conclude Librandi – ci auguriamo in un aumento del Fondo Sanitario Nazionale che prevede per l’anno in corso 110,1 miliardi e, tenendo conto di ulteriori riparti e fondi vincolati, raggiungono complessivamente la cifra di 113,4 miliardi, a nostro avviso ancora insufficienti, ricordando che il nostro livello di spesa in rapporto al Pil è inferiore a quello degli altri Paesi europei.
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Catania, secondo risolutivo intervento grazie al Taser ma senza azionarlo
Posted by fidest press agency su martedì, 11 settembre 2018
Fsp: “Primi buoni frutti della sperimentazione. E’ uno strumento utile ed efficace a tutela di tutti, anche con le ristrette regole e la complessa procedura di utilizzo”. Dopo quello di Milano, è avvenuto a Catania il secondo risolutivo intervento portato a termine grazie al taser sperimentato dagli uomini della Squadra Volante. Nel pomeriggio di ieri, infatti, un extracomunitario irregolare e senza fisa dimora, che assieme a un altro soggetto stava molestando i passanti mettendo anche le mani addosso ad alcune donne, è finito in manette dopo un rocambolesco inseguimento quando, dopo averlo fermato, gli agenti lo hanno invitato a desistere dalla sua violenta resistenza estraendo e mostrandogli la pistola a impulsi elettrici. Erano le 16.30 circa quando la Volane è stata allertata per via della presenza di due uomini, in pieno centro città, che molestavano i passanti, bloccandoli e chiedendo loro insistentemente dei soldi. Giunti sul posto i poliziotti hanno raccolto le dichiarazioni di quattro donne che, come altri cittadini, erano state insidiate dai due, i quali avevano anche tentato di bloccarle fisicamente, e che hanno fornito agli agenti la descrizione per identificare i molestatori, riuscendo poi a indicarne uno in lontananza. Appena l’uomo si è accorto della presenza della polizia, però, ha tentato di allontanarsi. Ne è nato un lungo inseguimento a piedi, per le strade della città, fino a che l’equipaggio della Volante è riuscito a bloccare il fuggitivo che ha subito reagito con violenza tentando di scagliarsi contro uno degli agenti. E’ stato a quel punto che uno dei poliziotti ha estratto il taser mostrandolo all’uomo, che ha subito smesso di dimenarsi e scalciare consentendo di portare a termine il suo arresto, dopo il quale è stato possibile accertare che si tratta di un immigrato irregolare, che parrebbe essere stato ospite del Cara di Mineo avendo con sé il badge della struttura rilasciato nel maggio scorso.
“A due giorni dall’avvio della sperimentazione dei taser giungono puntuali i primi buoni frutti di questa importante dotazione – commenta Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia, Federazione Sindacale di Polizia -. Uno strumento utile ed efficace, che consentirà di tutelare in maniera più calibrata la sicurezza di tutti, pur se, va ribadito a beneficio dei facili detrattori degli strumenti operativi per le Forze dell’ordine, le regole e la procedura per il suo utilizzo sono estremamente restrittive e complesse, più di quanto si possa immaginare. Si conferma in poche ore l’assoluta infondatezza dei dubbi e delle polemiche sollevate da qualcuno che, per partito preso, ama additare gli operatori della sicurezza come pericolosi soggetti pronti a nuocere ai cittadini, sorvolando allegramente sui danni gravissimi che essi subiscono nell’espletamento del proprio dovere. L’adeguatezza delle dotazioni di servizio, unita alla grandissima professionalità che contraddistingue da sempre le Forze dell’ordine italiane, sono il solo e unico modo per dimostrare con i fatti la credibilità e l’autorevolezza dello Stato che rappresentiamo con pesanti oneri e massimo onore”.
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Procedura d’avanguardia per un paziente affetto da conseguenze neurologiche della cirrosi epatica
Posted by fidest press agency su martedì, 14 agosto 2018
Affetto da gravi conseguenze neurologiche della cirrosi epatica, un paziente è stato sottoposto alla chiusura per via venosa della comunicazione anomala che si era aperta fra la vena renale sinistra e la vena proveniente dalla milza. L’operazione è stata eseguita da un’equipe interdisciplinare di clinici dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova; radiologi interventisti: Dott. Giulio Barbiero e Dott. Michele Battistel della Radiologia diretta dal Prof. Diego Miotto, gastroenterologi: Dott. Marco Senzolo dell’Unità Trapianti Multiviscerali diretta dalla Prof.ssa Patrizia Burra, con il coordinamento clinico del Prof. Piero Amodio e della Dott.ssa Sara Montagnese della Clinica Medica a Orientamento Epatologico diretta dal Prof. Paolo Angeli dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova.
La cirrosi epatica può causare saltuari disturbi mentali come l’encefalopatia epatica. Questi disturbi possono divenire persistenti, simili a una condizione di demenza alla quale si alternano momenti di incertezza dell’espressione verbale con comportamenti bizzarri e inadeguati che rendono il paziente disabile, costringendolo ad una condizione di completa dipendenza.
Ciò talvolta è causato da alterazioni della circolazione del sangue all’interno dell’addome: si aprono nuove comunicazioni che sottraggono il sangue dei visceri all’azione depuratrice del fegato e lo riversano, non depurato, nella circolazione generale.Un catetere è stato introdotto per via percutanea mini-invasiva attraverso la vena femorale, spinto fino alla vena renale sinistra e introdotto nella comunicazione anomala con la vena proveniente dalla milza. Quindi, è stato introdotto del materiale pro-coagulante che ha impedito il passaggio di sangue nella vena renale e lo ha re-diretto verso il fegato per essere depurato.
La manovra si è conclusa positivamente e il paziente di 70 anni ha ripreso la sua vita di prima, riacquistando buona parte delle sue funzioni mentali.La multidisciplinarietà ha permesso di realizzare a Padova e per la prima volta in Veneto, con successo, questa nuova procedura d’avanguardia effettuata in pochi centri al mondo. (Dr.ssa Luisella Pierobon)
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Tariffe: Tar, legittimo intervento Agcom su bollette mensili
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 marzo 2018
Per il Tar del Lazio deve ritenersi del tutto legittima la delibera dell’Autorità delle comunicazioni che ha stabilito come corretta nelle bollette telefoniche la fatturazione mensile e non quella a 28 giorni.”Una motivazione del tutto condivisibile, che conferma quella che è sempre stata la nostra tesi, ossia che l’Authority è del tutto legittimata ad individuare un periodo minimo di un mese per le fatturazioni telefoniche e a dare un quadro di riferimento anche rispetto alle condizioni contrattuali, se è fatto in nome della trasparenza e della tutela dei consumatori, che hanno il diritto di poter confrontare in modo chiaro le diverse offerte” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Diverso, ovviamente, il giudizio rispetto alla sospensiva concessa alle compagnie telefoniche, con la quale il Tar ha invece bloccato i rimborsi, sostenendo che il loro ammontare elevato appariva in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili delle aziende ed era indeterminata la somma da corrispondere” prosegue Dona. “Una decisione alla quale, per fortuna, l’Authority delle Comunicazioni ha già posto prontamente rimedio, sostituendo il rimborso in denaro sotto forma di posticipo della fatturazione, ma che resta assurda nei suoi presupposti. Ora attendiamo i rimborsi, considerato che non ci sono più scusanti per indennizzare i consumatori” conclude Dona.
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Chirurgia plastica, l’intervento per rifarsi il naso diventa smart
Posted by fidest press agency su giovedì, 4 gennaio 2018
È uno degli interventi di chirurgia estetica più eseguiti, negli ultimi tempi sempre più richiesto grazie ad alcuni miglioramenti introdotti: è la rinoplastica, l’operazione di rimodellamento del naso
che può essere eseguita in versione “smart”. “Molti pazienti decidono di operarsi al naso per ragioni estetiche, altri per ragioni funzionali, altri ancora per entrambi i fattori: – dice Pierfrancesco Bove, chirurgo estetico socio della Federazione Italiana Medici Estetici con studi a Milano, Roma, Napoli, Lecce e Salerno -. La smart-rinoplastica mette in pratica tutti gli accorgimenti necessari per ottenere un ottimo risultato estetico senza soffrire”. Ecco le cose da sapere sulla smart-rinoplastica:
1) Accurata visita pre-operatoria. “La visita è fondamentale per comprendere le aspettative dei pazienti e il risultato desiderato – afferma Bove -. Bisogna eseguire una TAC per evidenziare il difetto da correggere, sia che si tratti di deformazioni estetiche, congenite o causate da incidenti o traumi, sia che siano presenti problemi respiratori come setto deviato e turbinati ipertrofici che costringono il paziente a respirare a bocca aperta”.
2) Il candidato ideale. Il naso ha un ruolo importantissimo nell’armonia totale del volto. “La rinoplastica rimodella un dorso prominente o una punta troppo larga: con piccoli ritocchi si può
ritrovare un aspetto gradevole e armonioso. Inoltre, si possono risolvere problemi funzionali di natura respiratoria” spiega ancora Bove.
3) L’intervento. “La rinoplastica rimodella la struttura ossea e cartilaginea del naso alla quale poi si adatterà, senza subire alcun tipo di cambiamento, la cute sovrastante” afferma il chirurgo
plastico. L’operazione si esegue in anestesia locale o totale, secondo il tipo di intervento, e dura da 45 minuti a 2 ore.
4) Niente più tamponi. “I tamponi, utilizzati per fermare il sanguinamento, non hanno certo una buona fama e, anzi, sono uno degli aspetti più temuti – dice Bove -. Oggi non servono più: con la
smart-rinoplastica si usano garze iodoformiche che possono essere rimosse dopo 24/48 ore in modo del tutto indolore”.
5) Post-operatorio. Il post-operatorio è considerato, erroneamente, l’aspetto più critico del rifacimento del naso: “Basta rivolgersi al chirurgo giusto e utilizzare alcuni accorgimenti per renderlo meno traumatico – afferma Bove -. Dopo l’intervento si applica sul dorso del naso una medicazione rigida in silicone, molto più confortevole dei gessetti utilizzati fino a qualche tempo fa, che bisogna tenere per solo 4 giorni. Quindi si usano semplici cerotti chirurgici per
altri 6 giorni”.
6) I campi elettromagnetici. Si utilizza un dispositivo medico che, grazie a un campo elettromagnetico pulsato, aiuta la guarigione delle cellule danneggiate. “Dopo l’intervento di smart-rinoplastica si applica un apparecchio che permette una guarigione più rapida e indolore grazie ai campi elettromagnetici. L’utilità di questi ultimi è testata da decenni, ma solo da poco si dispone di apparecchi miniaturizzati che li rendono disponibili ai pazienti anche durante laterapia domiciliare” spiega il chirurgo plastico.
7) Nessun dolore. Contrariamente a quanto si pensa, la smart-rinoplastica è un intervento indolore. “L’unico fastidio potrebbe essere la comparsa di edemi o lividi, comunque molto ridotti, sul naso o attorno agli occhi. Un consiglio è dormire in posizione semi-seduta nelle due notti successive all’intervento, applicando ghiaccio sulla parte operata, per limitarne la comparsa. La ripresa è comunque lampo, anche se per vedere il risultato definitivo del proprio naso bisognerà attendere qualche mese” aggiunge Bove.
8) Quando operarsi. L’inverno è la stagione preferita per chi si sottopone a rinoplastica: “Non esistono particolari controindicazioni per operarsi al naso in qualsiasi periodo dell’anno, tuttavia molti approfittano dei mesi freddi in quanto nei giorni successivi all’intervento è sconsigliata l’esposizione prolungata al sole per evitare problemi di cicatrizzazione” dice Bove.
9) Niente più selfie con mano davanti al viso. “Molti pazienti mi mandano le foto che si scattano dopo l’intervento: alcuni mi hanno confessato che prima pubblicavano sui social solo immagini in cui
coprivano il naso, ora invece sorridono felici senza più nascondersi” conclude il dottor Bove.
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