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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘istat’

Istat: la fiducia dei consumatori inverte rotta

Posted by fidest press agency su domenica, 28 Maggio 2023

Da tempo invitavamo alla cautela sui dati relativi alla fiducia dei consumatori: dopo l’entusiasmo iniziale dato dai primi cali del costo dell’energia, una volta visto che i costi di beni e servizi non sono affatto diminuiti ma son rimasti invariati, su livelli altissimi, l’ottimismo è svanito ed è scattato, purtroppo, un clima di generale sconforto.Un andamento prevedibile, in un certo senso annunciato, a cui solo il Governo e le aziende possono rispondere con operazioni di ribasso dei prezzi e sanzioni a chi non effettua i dovuti adeguamenti.A tal proposito, si è tenuta ieri la commissione di allerta prezzi di cui Federconsumatori fa parte, insieme ad Adoc e Assoutenti in rappresentanza delle Associazioni dei Consumatori riconosciute dal CNCU: in tale occasione ha avuto luogo una discussione, in cui le aziende accampavano le scuse e le motivazioni più svariate per giustificare il susseguirsi di aumenti a nostro avviso inammissibili.Riteniamo sia giunto il momento di porre fine a questa situazione, per questo Federconsumatori ha proposto la realizzazione di Osservatori Territoriali presso le Prefetture, con la partecipazione delle Associazioni dei Consumatori riconosciute. Questi condurranno delle serie e dettagliate azioni di monitoraggio sui prezzi di un paniere di beni, con un apposito applicativo, che dovranno condurre, in presenza di scorrettezze o fenomeni poco chiari, ad un tempestivo intervento sanzionatorio da parte di Mr Prezzi e delle Autorità preposte. I rincari, per le famiglie, continuano infatti ad avere ripercussioni insostenibili: secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione attuale, ammontano a 2.443,60 euro annui a famiglia. Aumenti che non hanno lo stesso impatto per tutti: pesano molto di più per le famiglie meno abbienti.Queste ultime, ma non solo, sono ancora costrette a mettere in atto rinunce e sacrifici: secondo le rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori i cittadini continuano a ridurre i consumi di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); a ricercare sempre più assiduamente offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 49% dei cittadini); ad effettuare acquisti presso i discount (+11,9%).Questa dinamica accresce le disuguaglianze, le ingiustizie e le difficoltà nel nostro Paese: per questo si rende sempre più urgente che il Governo affronti questa emergenza con misure in grado di aiutare e sostenere in maniera strutturale e duratura le famiglie, specialmente quelle con minore possibilità di spesa. Si possono trovare i fondi per mettere in atto tali interventi attraverso il potenziamento della lotta ai fenomeni speculativi, all’evasione e all’elusione fiscale, nonché disponendo un aumento della tassazione su extraprofitti (non solo in campo energetico) e rendite finanziarie.

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Istat: per 35,1% famiglie situazione economica peggiorata

Posted by fidest press agency su sabato, 13 Maggio 2023

Secondo i dati Istat resi noti oggi, il 35,1% delle famiglie nel 2022 considera peggiorata la propria situazione economica negli ultimi 12 mesi, contro il 30,5% del 2021. “Dato grave e preoccupante, ma atteso!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”E’ evidente che il caro bollette e il caro prezzi hanno inciso pesantemente sulla condizione economica delle famiglie, aggravandola. Anche il dato di chi considera invariata la propria condizione non va letto necessariamente come positivo. Insomma, chi faceva fatica ad arrivare alla fine del mese sia nel 2021 che nel 2022, rientra in questa definizione. Non c’è da stare allegri” conclude Dona.

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Industria: Istat, fatturato febbraio +1,3%

Posted by fidest press agency su lunedì, 1 Maggio 2023

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria a febbraio sale dell’1,3% sul mese precedente e del 7,2% su base annua. “Dati positivi! Il fatturato, infatti, torna a crescere su base congiunturale non solo considerando l’effetto ottico dovuto all’inflazione, che falsa e gonfia i dati, ma anche in volume, +0,8% su gennaio 2023” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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Istat: Pil I trim +0,5%

Posted by fidest press agency su sabato, 29 aprile 2023

Secondo i dati resi noti dall’Istat, il Pil nel primo trimestre 2023 sale dello 0,5% sul trimestre precedente e dell’1,8% su base annua. “Dato misero! Siamo appena sopra lo zero rispetto al trimestre precedente. Certo, visto che il Governo si accontenta a fine anno di avere una crescita del Pil dell’1%, con appena 0,1 punti percentuali in più tra lo scenario tendenziale e quello programmatico, considerato che la variazione acquisita per il 2023 è già pari allo 0,8%, la meta non può non essere raggiunta neanche nello scenario peggiore possibile immaginabile. Si tratta, però, di un compitino facile facile, senza pretese, che sarebbe in grado di svolgere anche lo scolaro più asino della classe” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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Istat: produzione febbraio -0,2% su mese, -2,3% su anno

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 aprile 2023

Secondo i dati resi noti dall’Istat, la produzione industriale a febbraio scende dello 0,2% sul mese precedente e del 2,3% su base annua. “Dati pessimi! Si sperava almeno in un rimbalzo tecnico, invece non solo prosegue il ribasso congiunturale, ma ora diventa negativo pure il dato tendenziale. Certo se ci si accontenta di avere nel 2023 una crescita del Pil dell’1%, con appena 0,1 punti percentuali in più tra lo scenario tendenziale e quello programmatico, il traguardo potrà essere comunque raggiunto nonostante il calo della produzione di oggi. Si tratta, però, di una magra consolazione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo lo studio dell’associazione, se la produzione di febbraio 2023, nei dati corretti per gli effetti di calendario, è scesa del 2,3% rispetto a febbraio 2022, è comunque superiore sia rispetto al 2021, +1,1%, sia nel confronto con febbraio 2020, l’ultimo mese pre-lockdown, con +0,8%. A incidere negativamente sono soprattutto l’energia e i beni intermedi. Il raffronto è negativo solo con febbraio 2019: -1,9 per cento. “Questi dati attestano che le industrie non sono al tracollo, dato che la produzione non è inferiore rispetto al 2021 o al 2020. Nulla, quindi, è perduto e l’obiettivo del Governo è raggiungibile. E’ evidente, comunque, che non si tratta di dati esaltanti e che non c’è una svolta per il Paese, che si limita a galleggiare” conclude Dona.

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L’Istat ha pubblicato i dati relativi all’utilizzo delle risorse idriche in Italia, regione per regione

Posted by fidest press agency su domenica, 26 marzo 2023

Da questi dati si evince che ogni giorno si perdono 157 litri d’acqua a persona, con perdite nelle reti comunali di distribuzione pari al 42,2%. Il quadro è drammatico: perdite fino al 52,5% in Sicilia; calo delle precipitazioni; razionamenti in crescita – commenta il presidente di Confeuro Andrea Michele Tiso.Sono dati allarmanti che dimostrano quanto questo tema, legato a quello della siccità e del cambiamento climatico siano sempre più urgenti. Certamente il Governo sta intervenendo su questi temi e si studia un piano nazionale dell’acqua e la nomina di un commissario straordinario e confidiamo nella bontà di tale programma. Riteniamo però che i tempi siano tardivi, soprattutto per quanto riguarda il settore agricolo – prosegue il presidente Tiso.C’è poi il problema della burocrazia e del sovraffollamento degli enti che gestiscono il servizio idrico. In Italia ne contiamo addirittura 2.391. I dati relativi al 2020 parlano di 1.619 enti che gestivano l’approvvigionamento di acqua per uso potabile, 1.965 per le reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile, 2.131 per le fognature comunali e 1.377 per la depurazione delle acque reflue urbane. Bisogna attuare una forte razionalizzazione di tali enti che crea problemi burocratici e lungaggini per l’attuazione delle misure attuative – continua Andrea Tiso. Infine vogliamo ricordare al Governo che la tecnica e la tecnologia sono dalla nostra parte. Esistono risorse e sistemi tecnologici che permettono di limitare al massimo lo spreco dell’acqua nei vari settori. Quindi da un lato bisogna investire in nuove tecnologie e dall’altro vanno riviste le infrastrutture della rete idrica nazionale – conclude il Presidente di Confeuro.

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Casa: Istat, +3,8% prezzi nel 2022

Posted by fidest press agency su martedì, 21 marzo 2023

Secondo l’Istat, in media, nel 2022, i prezzi delle abitazioni aumentano del 3,8%. “Bene, ottima notizia! Un fatto positivo che cresca il valore delle case degli italiani. Purtroppo, però, si tratta di un dato destinato presto a peggiorare” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il rialzo repentino dei tassi di interesse deciso dalle Bce, facendo salire il costo dei mutui, produrrà una drastica riduzione dei volumi di compravendita, già in calo, non a caso, del 2,1% nel quarto trimestre 2022, con conseguenze negative sui prezzi delle case” conclude Dona.

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Inflazione: Istat, febbraio +9,1%

Posted by fidest press agency su sabato, 18 marzo 2023

Secondo i dati definitivi di febbraio resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione annua diminuisce al 9,1%, dal 10% del mese precedente. “Bene, effetto gas sull’inflazione. Il calo dei beni energetici sta contribuendo a raffreddare il rialzo dei prezzi. Una ragione in più, oltre a quella di non dare il colpo di grazia alle famiglie stremate da un anno e mezzo di caro bollette, perché il Governo proroghi anche nel prossimo trimestre tutti gli sconti su luce e gas, altrimenti l’inflazione interromperà il suo cammino in discesa, con effetti devastanti sul potere d’acquisto delle famiglie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Il costo della vita, infatti, continua a crescere, anche se con una dinamica attenuata. Per una coppia con due figli, l’inflazione al 9,1% significa una stangata pari a 2828 euro su base annua, di cui 1015 solo per mangiare e bere, 1063 euro per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2608 euro, 916 per cibo e bevande, 964 euro per le spese di tutti i giorni. In media per una famiglia il rincaro è di 2199 euro, 744 per prodotti alimentari e bevande analcoliche, 782 euro per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Il primato spetta sempre alle famiglie numerose con più di 3 figli con una mazzata pari a 3181 euro, 1212 solo per nutrirsi” prosegue Dona.”Quanto alla fine del mercato tutelato, che per la luce delle parti condominiali scade tra due settimane, il 1° aprile 2023, è una vergogna che, nel silenzio generale, il Governo, pur di fare un regalo ai venditori del mercato libero, che magari hanno già fatto extraprofitti milionari, abbia preferito bastonare e discriminare le famiglie che abitano in condomino, i luoghi di culto e le associazioni no profit. Basti pensare che rispetto ai dati Istat di oggi, a febbraio 2023 la luce del libero è rincarata su base annua del 101,3%, contro il +6,1% del tutelato. Abbiamo anche scritto al ministro Urso, ai membri della Commissione attività produttive della Camera, ma nell’ultima occasione utile, il Milleproroghe, il Governo ha espresso parere negativo all’emendamento decretandone la bocciatura. Una decisione a dir poco imbarazzante!” conclude Dona.

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Industria: Istat, fatturato 2022 +18%

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 marzo 2023

Secondo i dati resi noti dall’Istat, il fatturato dell’industria a dicembre sale dello 0,7% sul mese precedente e del 14,9% su base annua, mentre nella media del 2022 cresce del 18% sul 2021. “Bene, dati positivi! Nonostante il fatturato sia gonfiato all’inverosimile dall’inflazione alle stelle, anche le variazioni in volume registrano una dinamica positiva, per quanto molto più attenuata” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il 2022 si chiude non solo con un rialzo sul 2021, +18%, e, ovviamente, sul 2020 (+44,6%), anno di Covid e di lockdown, ma anche rispetto ai valori pre-crisi. Secondo il nostro studio, infatti, se si confronta il fatturato del 2022 con quello pre-pandemia del 2019, è superiore del 28,1%, +30,2% il fatturato interno, +24,3% quello estero. Insomma, si sono interamente e abbondantemente recuperati i valori pre-Covid e pre-lockdown, anche se l’inflazione gioca un ruolo non certo secondario” conclude Dona.

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Istat industria: dato positivo, ma sotto agosto e 2019

Posted by fidest press agency su domenica, 12 febbraio 2023

Secondo i dati resi noti dall’Istat, la produzione industriale a dicembre sale dell’1,6% sul mese precedente e dello 0,1% su base annua.“Dato positivo. Il rialzo della produzione, infatti, non solo è consistente ma interrompe una discesa che durava da agosto” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”I problemi, però, restano. Il cammino da percorrere per uscire dal tunnel della crisi è ancora lungo. Secondo il nostro studio, se la produzione di dicembre, nei dati destagionalizzati, è positiva su novembre (+0,6%), rispetto ad agosto 2022, ossia al precedente dato congiunturale positivo, siano ancora sotto dell’1,2 per cento (cfr. tabella n. 1), -3,4% per i beni di consumo durevoli, unico dato negativo anche rispetto a novembre. Una cartina di tornasole che attesta la difficoltà delle famiglie. Inoltre se la produzione nel 2022 è salita dello 0,5% rispetto al 2021, si è ancora sotto nel confronto con il dato pre-pandemia del 2019, -0,1%, gap che sale al 2,4% per i beni di consumo non durevoli (cfr. tabella n. 2)” prosegue Dona.”I dati di oggi attestano l’urgenza di ridare capacità di spesa alle famiglie che, stremate dal caro bollette e dal caro inflazione, rinviano gli acquisti di beni durevoli. Altrimenti il 2023, per quanto tecnicamente non in recessione, vedrà, nonostante il Pnrr, una crescita dello zero virgola, di certo insufficiente per il rilancio del Paese” conclude Dona.

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Istat: produzione novembre -0,3% su mese, -3,7% su anno

Posted by fidest press agency su sabato, 14 gennaio 2023

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, la produzione industriale a novembre scende dello 0,3% sul mese precedente e del 3,7% su base annua. “Si profila lo spettro della recessione. Prosegue inarrestabile il calo della produzione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Serve un cambio nella politica economica del Governo. L’Esecutivo ha ragione nel sostenere che bisogna puntare sulla crescita, perché solo se si crea ricchezza si può poi ridistribuire, ma per far ripartire la crescita bisogna ridare capacità di spesa alla famiglie. Solo se decollano i consumi, infatti, le imprese possono tornare a produrre a pieno regime, altrimenti non avranno ordinativi. I consumi rappresentano il 60% del Pil. Il fatto che secondo i dati di oggi a crollare maggiormente rispetto a ottobre, dopo l’energia, siano i beni di consumo, deve essere un campanello d’allarme per il Governo. Se i consumatori non acquistano, le imprese non producono. E’ elementare!” conclude Dona.

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Istat: vendite novembre, +0,8% su mese, +4,4% su anno

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 gennaio 2023

Secondo i dati Istat resi noti oggi, a novembre le vendite in valore al dettaglio salgono dello 0,8% rispetto al mese precedente e del 4,4% su base annua. “Il rialzo delle vendite è solo un effetto ottico che dipende dall’inflazione, come dimostra il dato delle vendite in volume rispetto a novembre 2021, fortemente negativo sia per quelle non alimentari, -1,8%, che per quelle alimentari che precipitano addirittura del 6,3%. Insomma gli italiani sono a dieta forzata. Il rialzo invece su ottobre 2022, che in volume si ha solo per le vendite non alimentari, +0,7%, dipende anche in parte dal Black Friday. Non è un caso che le dotazioni per l’informatica e la telefonia siano al secondo posto delle variazioni tendenziali con +5,3%” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. (by Mauro Antonelli)

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Dati Istat su PA

Posted by fidest press agency su giovedì, 29 dicembre 2022

Sale il numero di lavoratori a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione e la crescita va ricondotta all’aumento di precari nella scuola (e nella sanità). A dirlo è l’Istat: nell’ultimo Censimento Permanente delle Istituzioni Pubbliche, riporta come, in relazione al tipo di contratto, il personale in servizio si articoli in 2.974.360 dipendenti a tempo indeterminato (l’82,6% del personale occupato nelle istituzioni pubbliche), 421.929 dipendenti a tempo determinato (l’11,7%) e 205.420 non dipendenti (il 5,7%). In media, sintetizza la stampa specializzata, i dipendenti a tempo determinato rappresentano il 15,7% del personale in servizio presso le Amministrazioni dello Stato e presso le Province e città metropolitane. È nel periodo 2017-2020 che “l’occupazione di lavoratori dipendenti aumenta complessivamente del 2,6%, con il personale a tempo indeterminato che prosegue il calo già avviato in precedenza (-2,1%) mentre quello a tempo determinato registra un forte aumento (+48%), dovuto principalmente alle assunzioni effettuate nel comparto scuola e negli enti del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per far fronte alla pandemia da Covid-19, evidenzia l’Istat”.“I dati dell’Istat non ci sorprendono, ma ci amareggiano – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché confermano quello che sosteniamo inascoltati da 15 anni: il precariato nella scuola è tutto ‘merito’ di chi governa, che non vuole seguire quanto chiede l’Unione europea dal 1999, quando ha emesso la direttiva 70 che chiede ai Paesi membri di combattere l’abuso di contratti a tampo determinato assorbendo nei ruoli, sui posti vacanti, tutti coloro che hanno i titoli e svolto almeno 36 mesi di supplenze. Nel corso degli anni ci sono state anche delle sentenze storiche, come quella del 2014 prodotta dalla Corte di giustizia europea, ma anche più recentemente la posizione del Comitato europeo dei diritti sociali”.“Anche il Pnrr – continua il sindacalista autonomo – non sembra avere cambiato le cose: sono 70mila quelli gli insegnanti da assumere in ruolo, ma se non cambiamo le norme sulle graduatorie dei concorsi, a cominciare dallo straordinario bis, e sulle assunzioni da Gps, allargando le immissioni in ruolo alle materie, è tutto inutile

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Istat: Fiducia dei consumatori

Posted by fidest press agency su sabato, 24 dicembre 2022

L’Istat rileva, per il secondo mese consecutivo, un rialzo della fiducia dei consumatori, trainato da “un’evoluzione positiva delle opinioni sulla situazione economica del Paese.” Un eccesso di ottimismo, a nostro avviso trainato dal clima festivo, che però stride con la reale situazione delle famiglie, in forte difficoltà persino nel fare regali e nel portare in tavola un ricco cenone di Natale e fine anno. Ecco perché questi dati non devono far abbassare la guardia al Governo, a cui chiediamo di prendere provvedimenti urgenti e maggiormente incisivi, prima di tutto per contrastare la povertà e ridurre le crescenti disuguaglianze. Il Governo, inoltre, è chiamato ad assumere le opportune misure di contrasto ai fenomeni speculativi in atto (a cui stiamo assistendo anche in occasione delle festività), rafforzando i poteri dell’autorità di vigilanza sui prezzi e istituendo degli Osservatori territoriali dedicati, con la partecipazione attiva delle Associazioni dei consumatori. Per aiutare realmente e in modo tangibile le famiglie è prioritario intervenire anche sul fronte dell’energia, disponendo la sospensione dei distacchi per morosità per gli utenti domestici e la rateizzazione lunga delle bollette, anche attraverso una garanzia pubblica a prestiti bancari finalizzati, per famiglie e piccole e medie imprese.

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Istat, salario netto lavoratori cala del 10% tra 2007 e 2020

Posted by fidest press agency su mercoledì, 21 dicembre 2022

Secondo l’Istat, confrontando le variazioni a prezzi costanti nelle componenti del costo del lavoro tra il 2007 (anno che precede la crisi economica) e il 2020 risulta che la retribuzione netta a disposizione dei lavoratori si è ridotta del 10%. “E’ il problema irrisolto del Paese. E’ quanto andiamo denunciando dal 2002 e poi ripetuto dal 2007. Fino a che gli stipendi e le pensioni restano al palo, mentre il costo della vita sale, le tariffe e le bollette aumentano, l’Italia non crescerà. I consumi rappresentano il 60% del Pil. O ridiamo capacità di spesa agli italiani o non si va da nessuna parte” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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Inflazione: Istat, novembre +11,8%

Posted by fidest press agency su martedì, 20 dicembre 2022

Secondo i dati definitivi di novembre resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione annua è pari a +11,8% come a ottobre “Una sciagura! Il fatto che l’inflazione sia stabile all’11,8% come a ottobre vuol dire che la situazione delle famiglie resta stabilmente catastrofica e insostenibile. Un rialzo che non si aveva da oltre 38 anni fa non è certo consolante. La conseguenza è una gelata sul Natale e sui consumi, visti i rincari insostenibili e il caro bollette. Il Governo avrebbe dovuto fare qualcosa, sia per ridare capacità di spesa alle famiglie, ad esempio detassando le tredicesime, sia per calmierare i prezzi. Invece non solo non ha fatto niente, ma è addirittura andato nella direzione opposta, riducendo di 10 cent lo sconto sulle accise dei carburanti. I nostri più sentiti ringraziamenti!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per prodotti alimentari e bevande analcoliche, che segnano un +13,6%, una famiglia pagherà in media 767 euro in più su base annua. Una batosta che sale a 1046 euro per una coppia con 2 figli, 944 per una coppia con 1 figlio. Nel caso delle coppie con 3 figli, poi, si ha una mazzata record di 1249 euro nei dodici mesi” prosegue Dona. “Per quanto riguarda l’inflazione nel suo complesso, il +11,8% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 3974 euro su base annua, di cui 2136 per abitazione, elettricità e combustibili, 1083 per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 3689 euro. In media per una famiglia il rincaro è di 3250 euro, 1940 per l’abitazione, 797 per il solo carrello della spesa. Il primato spetta ancora una volta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una scoppola pari a 4466 euro, 1286 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona” conclude Dona.

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Istat: produzione settembre -1,8% su mese, -0,5% su anno

Posted by fidest press agency su domenica, 13 novembre 2022

Secondo i dati resi noti dall’Istat, la produzione industriale a settembre scende dell’1,8% sul mese precedente e dello 0,5% su base annua.“Dati negativi. Se in agosto il rialzo ci aveva illuso sul buon andamento delle nostre industrie, allontanando lo spettro di una recessione, a settembre si torna alla dura realtà” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “In ogni caso, secondo il nostro studio, se la produzione di settembre, nei dati corretti per gli effetti di calendario, è negativa su settembre 2021, -0,5%, al di là dello scontato +4,6% su settembre 2020, anno di piena pandemia, è comunque ancora superiore rispetto a settembre 2019, +1,1%” conclude Dona.

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Istat: scende la fiducia dei consumatori

Posted by fidest press agency su domenica, 30 ottobre 2022

Secondo i dati Istat resi noti oggi, a ottobre scende la fiducia dei consumatori da 94,8 a 90,1. “Nessun effetto elezioni sulla fiducia dei consumatori. Nonostante dal voto sia emerso un risultato e una maggioranza chiara, e quindi, a differenza della passata legislatura, ci fosse certezza su chi avrebbe governato, questo esito non ha al momento prodotto un miglioramento della fiducia. Unico segnale positivo è quello sulle attese sulla situazione economica dell’Italia che di solito è la voce che trae maggior beneficio dall’arrivo di un nuovo Governo. Niente a che vedere, però, con l’effetto Super Mario che all’epoca fece passare le attese -20,2 a +2,6, non solo in territorio positivo ma con un balzo di ben 22,8 punti percentuali, mentre ora si passa da -77,4 a -70,7, appena 6,7 punti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “In ogni caso, dato che la fiducia dei consumatori viene rilevata nei primi 15 giorni del mese, quindi prima dell’incarico ufficiale alla Meloni e della presentazione dei ministri, dovremo attendere novembre per capire se vi sarà un effetto maggiore. Quello che è certo è che al momento la fiducia è minata dal caro bollette e dal carovita e che, al di là delle attese, contano i giudizi sulla situazione economica della famiglia e del Paese, entrambi peggiorati” conclude Dona. By Mauro Antonelli

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Istat: produzione agosto +2,3% su mese, +2,9% su anno

Posted by fidest press agency su sabato, 15 ottobre 2022

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, la produzione industriale ad agosto sale del 2,3% sul mese precedente e del 2,9% su base annua.Dati positivi. Considerato che in agosto non tutte le imprese sono aperte, è apprezzabile soprattutto il rialzo rispetto a luglio, perché si allontana, almeno per ora, lo spettro di una recessione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Una conferma del buon andamento è che, secondo il nostro studio, la produzione di agosto, nei dati destagionalizzati, è superiore del 3,9% anche rispetto a febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, e dell’1,4% nel confronto con gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia. Nei dati corretti per gli effetti di calendario, poi, al di là dello scontato +2,9% su agosto 2020, anno di piena pandemia, la produzione è superiore anche rispetto ad agosto 2019, +2,1%, e nel confronto con agosto 2018, +0,8 per cento” conclude Dona.

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Istat: a rischio povertà 25,4% popolazione

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 ottobre 2022

Secondo l’Istat, nel 2021 poco più di un quarto della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale (25,4%). “Dati drammatici! Vergognosi! Anche se il rischio di povertà resta stabile non vuol dire che i valori siano degni di un Paese civile” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Inoltre, nel 2022, con il caro bollette e il carovita, questa situazione già inquietante ed esplosiva è destinata a peggiorare. L’inflazione alle stelle, infatti, è una tassa invisibile che colpisce soprattutto i ceti meno abbienti. In questo caso, poi, riguardando spese obbligate come luce, benzina, gas e alimentari, impoverisce proprio chi è già a rischio povertà, trasformandolo in povero assoluto” conclude Dona.

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