Nicola Di Marco (capogruppo M5S Lombardia): “La Lega perde sempre più i pezzi e la leadership di Salvini, oltre a scricchiolare sotto i suoi inutili tweet, non convince più nemmeno i leghisti. I consiglieri regionali salviniani si sono sentiti abbandonati? Esattamente come i cittadini lombardi, abbandonati da un governo di centrodestra che in questi cinque anni si è letteralmente scordato di loro, soprattutto durante la pandemia. In Lombardia c’è il fuggi fuggi pre-elettorale, dopo gli Assessori è la volta dei Consiglieri regionali, perché la disfatta della Lega prende forma e si concretizzerà nel voto del prossimo 12-13 febbraio”.
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Morto Maroni: PD FVG, addio a uomo di Lega e di Stato
Posted by fidest press agency su martedì, 22 novembre 2022
“Salutiamo con rispetto e cordoglio la figura di Roberto Maroni, uomo di partito, tra i fondatori della Lega, presidente di Regione e Ministro dello Stato. Scompare un personaggio di primo piano della politica italiana, esprimeva con autonomia di pensiero le istanze del federalismo rispettando le Istituzioni in cui ha ricoperto ruoli di alto vertice. È stato un avversario di quelli con cui il confronto poteva essere di livello, e anche operativo come è avvenuto con la Giunta di centrosinistra del Fvg. Alla sua comunità politica famiglia la sincera partecipazione al lutto del Pd del Friuli Venezia Giulia”. Così Renzo Liva, segretario regionale del Pd Fvg, ricorda Roberto Maroni, scomparso nella notte.
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Ucraina: Rojc (Pd) a Lega, voci pro-Putin godono ospitalità
Posted by fidest press agency su sabato, 7 Maggio 2022
“Meraviglia la preoccupazione della Lega per la libertà di stampa in Italia, dove le voci pro-Putin non sono certo imbavagliate, anzi godono di ampia ospitalità. Auspicabile che la Lega si batta davvero affinché il diritto di parola sia concesso anche al popolo russo, dove si va in galera per una parola sbagliata. Il ministro Lavrov è andato in tv a fare una propaganda nauseante e inverosimile, e i testimoni più attendibili della realtà sono i milioni di profughi ucraini nei Paesi europei”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd) replicando alle fonti della Lega secondo cui la censura non è “auspicabile e augurabile in Italia”.
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Green pass: Serracchiani, pandemia ha insegnato prudenza a Lega
Posted by fidest press agency su domenica, 31 ottobre 2021
“Sembra ci sia una parte della Lega che finalmente lascia perdere certe assurde posizioni salviniane, dall”aprire tutto’ agli ‘idranti contro i lavoratori’ e propone di non politicizzare più la pandemia. È quello che dice il Pd con coerenza da sempre, continuando a chiedere che nella lotta al Covid il faro siano medici e scienzati, senza inseguire il consenso o cavalcare il ribellismo. Il dramma della pandemia ha insegnato la prudenza, almeno in alcuni amministratori della Lega che magari un anno fa erano in piazza contro le chiusure. Siamo a un punto di svolta con la quarta ondata che potrebbe farci molto male oppure fermarsi sullo scudo dei vaccini, unica difesa di salute e economia”. Lo afferma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, a proposito dell’invito del presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a “non politicizzare o ideologizzare una pandemia”. Riferendosi agli sviluppi seguìti all’inconto del ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli con il coordinamento no green pass, Serracchiani ha sottolineato che “il Governo ha fatto un passo verso le persone che hanno manifestato pacificamente anche se illegalmente. Ma c’erano anche dei violenti che si volevano nascondere nella folla con l’intento di creare disordini”.
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Migranti: Mura (Pd), ministri della Lega giustizialisti a orologeria
Posted by fidest press agency su giovedì, 7 ottobre 2021
“I ministri della Lega si attengano al loro ruolo istituzionale e provino a ricordarsi che dopo l’epoca del cappio in Aula dicono di esser diventati garantisti: il loro invece è giustizialismo a orologeria. Sarebbe auspicabile che un minimo di certezza del diritto abitasse anche tra i membri leghisti del Governo, che dovrebbero sapere che il giudizio di primo grado non è una condanna definitiva. Teniamoci alle regole, distinguiamo tra procedimenti giudiziari e valutazioni di opportunità politica: ne guadagnerà la qualità della democrazia”. Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) replicando ai ministri della Lega Erika Stefani, Massimo Garavaglia e Giancarlo Giorgetti, che hanno chiesto a Mimmo Lucano “un passo indietro dopo la durissima condanna”.
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Lega Navale di Ostia: con la primavera al via anche la stagione delle regate
Posted by fidest press agency su domenica, 11 aprile 2021
Nel pieno rispetto delle norme anti-covid e con tutte le misure di protezione utili ma è ufficialmente iniziato il periodo delle competizioni in alto mare. Il calendario è ricco e ce n’è per tutti i gusti. Ad aprire le danze l’ultimo fine settimana di marzo sono state le tavole a vela della Classe Techno 293 nelle categorie Under 13/15/17 e Plus. Giusto il tempo di rompere il ghiaccio ed ecco alcune delle gare già inserite in calendario dalla Lega Navale di Ostia: il 17 e il 18 aprile toccherà alla nazionale Dart18 (catamarani) spettinare la linea dell’orizzonte nello specchio di mare davanti al litorale romano; il 14 e il 15 maggio occhi puntati sulla nazionale 29er e 49er, mentre il 29 e il 30 maggio sarà la volta della classe Laser. La prima prova è stata quella delle 7 atlete della squadra di casa: Ilaria Marras, Arianna Vittoria Di Legge, Giulia Checchia, Antonella Eramo, Emma Spadoni, Rebecca Viti, Anita Soncini e Lavinia Rodi. Malgrado il periodo di stop forzato la rosa tutta al femminile ha affrontato la regata a testa alta aprendo di fatto la bella stagione. <>. Ma non ci sono solo gli atleti di professione. Dalla Lega Navale di Ostia viene confermata la tendenza fortemente in aumento di appassionati degli sport in acqua che, al netto delle restrizioni, cercano nel mare un modo per praticare attività in maniera sana e a contatto con la natura. In questo mese la Sezione di Ostia sta anche riprendendo le attività di promozione marinaresca con le scuole, ospitando i ragazzi delle Scuola Media dell’Istituto Vincenzo Pallotti di Ostia, avvicinando i ragazzi alla cultura e al rispetto per il mare. <>.
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Sicilia: L’On. Nino Minardo nuovo coordinatore regionale della Lega
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 dicembre 2020
Palermo. Esprimiamo soddisfazione per la nomina del nuovo coordinatore regionale della Lega, il deputato alla Camera On. Nino Minardo che sostituirà il sen. Stefano Candiani. Il rinnovo dei coordinatori fa parte di un processo di cambiamento voluto dallo stesso Matteo Salvini e che ha riguardato 8 regioni tra cui la Sicilia. Ringraziamo il sen. Candiani per il lavoro svolto e auspichiamo una nuova fase per la squadra dei territori. Obiettivo è crescere e far meglio. Sono felice di ritrovare l’On. Minardo alla guida del partito in Sicilia, persona perbene, politico lungimirante da sempre vicino alla sua terra. A lui, a nome di tutto il gruppo dei deputati della Lega all’Ars, vanno i nostri migliori auguri per l’inizio di questo nuovo percorso.” Così l’On. Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega
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Coronavirus: Serracchiani, Lega ricomincia scaricabarile
Posted by fidest press agency su giovedì, 9 luglio 2020
“Al primo rialzarsi dei numeri dei contagi la Lega ricomincia lo scaricabarile buttando colpe sul Governo, sui migranti o sui confini permeabili. Il trucco, quando arriva un problema, è farsi trovare da un’altra parte. In Friuli Venezia Giulia Fedriga ha dimenticato l’entusiasmo con cui ringraziava la Slovenia per aver aperto i confini con 48 di anticipo, da cui hanno guadagnato solo i benzinai d’oltreconfine. Ora è già pronto a imbracciare il pericolo dei Balcani, alla faccia degli spettacoli indegni offerti da Salvini coi suoi bagni di folla. Al Governo si deve chiedere di lavorare di più, certo, ma a 360 gradi controllando per esempio anche gli arrivi dagli Stati Uniti che fanno scali intermedi. Non ci si sveglia improvvisamente additando i rischi e chiedendo che ci pensi il Governo se no è colpa sua”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani (Pd), dopo le prese di posizione di presidenti di Regioni esponenti della Lega a fronte della comparsa di nuovi focolai di Covid19.
“Da settimane la Lega sta facendo a gara con se stessa – continua la parlamentare – per togliere paletti e precauzioni, senza attuare al contempo campagne informative e preventive, e lasciando molto a desiderare su controlli e tracciamenti. Tra il lockdown e lo sbraco, tra il boicottaggio all’App Immuni e la richiesta di Tso, dovrebbe esserci l’equilibrio e la vigilanza delle istituzioni regionali, e continuare a esibire i muscoli del ‘siamo stati i primi’, ‘siamo i migliori’ davvero a nulla serve”.
“Adesso – aggiunge Serracchiani – ci dicono dalla Regione Friuli Venezia Giulia che vogliono potenziare la sorveglianza e ampliare il tracciamento: era ora, speriamo lo facciano presto con trasparenza. Importante è che si capisca una volta per tutte che il Covid va gestito, che occorre allestire la comunità a vivere con questo rischio e a controllarlo, smettendo di considerarlo un’arma di propaganda”.
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Intenzioni di voto: Lega stabile e PD in calo. Crescono ancora M5S e FdI
Posted by fidest press agency su sabato, 23 Maggio 2020
Frena, per questa settimana, il calo della Lega, che resta stabile al 24,6%, mentre perde quasi mezzo punto il PD, riportando a 3 punti la distanza dal partito di Salvini.Continua invece a salire il Movimento 5 Stelle (17,2%), consolidando una tendenza che rileviamo ormai da 2 mesi e ritrovando così il livello delle Europee di un anno fa.Sale ancora Fratelli d’Italia (14,7%), la forza che sta mostrando la maggiore capacità espansiva e che in questi mesi ha compensato la flessione della Lega.Poche variazioni nel gradimenti dei politici. Conte stabile al 59%, così come i leader di centro destra, Meloni (34%) e Salvini (29%). Perde un punto Zingaretti (27%), appaiandosi così a Di Maio. Scendono anche Berlusconi (21%) e Renzi (10%).Sul Decreto rilancio, gli italiani si dividono. Lo giudica positivo il 52% del campione, segnalando quote di delusione o scetticismo anche tra quanti apprezzano l’operato complessivo del Governo rispetto all’emergenza Covid (il 66% degli italiani, pur segnando una significativa flessione nell’ultima settimana). Le riaperture delle attività economiche di questa settimana sono bene accolte da tre cittadini su quattro (78%), ma si registra la diffusa convinzione che gli italiani tenderanno ad abbassare la guardia: il 53% ritiene, infatti, che in questa fase ci saranno comportamenti meno prudenti.
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“Autonomia? Giunta leghista ossessionata dal potere”
Posted by fidest press agency su martedì, 14 aprile 2020
“Già a suo tempo è stato inevitabile notare come “cultura” e “autonomia” nelle competenze di un solo assessorato dovessero comportare un enorme sforzo e soprattutto un interpretazione positiva. Purtroppo la giunta leghista, invece, interpreta il concetto di autonomia in maniera provocatoria e strumentale, come si denota dal comunicato stampa rilasciato dall’assessore stefano bruno galli, che rivendica successi che sono stati possibili solo all’operosità dei lombardi. Il Movimento 5 stelle ha voluto fortemente il referendum per l’autonomia della Lombardia, e ne siamo stati promotori, un’autonomia che potesse diventare una marcia in più alla nostra Regione per far viaggiare più veloce il nostro Paese. Ci spiace notare che in un momento d’emerganza, in cui riceviamo aiuti da tutto il mondo, il tema principale pare essere il potere, che poi puntualmente non è stato esercitato quando se ne aveva la possibilità. L’autonomia va innanzitutto esercitata nall’ambito delle proprie competenze, è troppo facile scaricare le responsabilità allo Stato quando si è in difficoltà per poi rivendicare maggiori competenze”, così Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia.
“Eviterei toni trionfalistici sulla creazione di nuovi ospedali – spesso funzionanti solo grazie ai contributi di associazioni, fondazioni, Ong e dello Stato e sopratutto sulla gestione della crisi. Si dovrà aprire una lunga riflessione sul modello Lombardo, e sulla responsabilità che la politica degli ultimi 20 anni basata sulle privatizzazioni e sull’aziendalizzazione partitica della sanità pubblica, i numeri parlano chiaro e ancor di più parleranno chiaro le azioni finalizzate alla ripartenza… cosa che altre Regioni che chiedono “autonomia” stanno facendo invece diessere ossessionate dal potere”, conclude Mammì”.
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Da Lega emendamento vergogna su operatori sanitari
Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 aprile 2020
“Una vergogna. Da un lato il senatore Salvini fa tanta retorica sul valore degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Coronavirus mentre dall’altra in Senato lavora per scaricare sulle loro spalle le responsabilità civili e penali. Salvini ritiri l’emendamento vergogna che lascia scoperti medici, infermieri e operatori sanitari”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in merito all’emendamento presentato dalla Lega, con primo firmatario il senatore Salvini, al ddl di conversione del decreto Cura Italia e che scaricherebbe sugli operatori sanitari le responsabilità civili e penali.”Salvini smentisce Salvini – spiegano i sindacati -. Il senatore della Lega, che in Aula a Palazzo Madama invocava maggiori tutele e protezioni per i medici e per il personale sanitario tutto impegnato nella gestione di questa emergenza, ora è lo stesso che presenta un emendamento che tutela solo i datori di lavoro nei confronti della responsabilità civile e penale, scaricando tutto sulle spalle degli operatori sanitari”. Con questo emendamento, affermano i sindacati, “gli operatori sanitari pagherebbero questa emergenza tre volte: perché sono senza Dpi e mettono a rischio la propria salute, perché non hanno alcuna valorizzazione professionale ed economica e, adesso, con la responsabilità civile e penale che gli verrà scaricata sulle spalle, nonostante il contesto in cui operano e l’alta soglia di rischio alla quale sono sottoposti”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl precisano che “non è assolutamente ciò che abbiamo chiesto al Parlamento in queste ore. Abbiamo, al contrario, chiesto una valorizzazione economica, riconoscendo una indennità al personale impegnato nell’emergenza; così come, anche attraverso il protocollo sottoscritto col Ministero della Salute, abbiamo chiesto che in via prioritaria il personale avesse dispositivi di protezione individuale adeguati e che fossero sottoposti al test coloro che sono stati esposti al rischio. Il tutto insieme ad un potenziamento in termini di risorse umane per dare ristoro a tutti quegli operatori che da giorni, e per molte ore, sono alle prese con la gestione di questa emergenza. Questo emendamento della Lega è una vergogna, ci aspettiamo che venga ritirato subito”, concludono.
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Fratelli d’Italia: “Da Lega nervosismo incomprensibile”
Posted by fidest press agency su venerdì, 28 febbraio 2020
“Se vuole governo larghe intese lo faccia ma eviti attacchi a FdI. I toni dell’onorevole Morelli dispiacciono e denotano un nervosismo incomprensibile. L’attuale assetto della Rai è frutto delle scelte della Lega quando era al governo, che peraltro nessuno ha condiviso con Fratelli d’Italia. Gli amici della Lega se vogliono fare governi di larghe intese sono liberi di farli, come del resto hanno già fatto. Ma senza dubbio farebbero bene ad evitare di prendersela con chi come Fratelli d’Italia non ha alcuna intenzione di farli”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè, capogruppo nella Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.
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Andiamo verso il bipolarismo: Pd-Lega
Posted by fidest press agency su domenica, 2 febbraio 2020
By Enrico Cisnetto. È bastato il voto in due regioni – importante soprattutto per il sovraccarico di significati politici nazionali che gli erano stati forzosamente attribuiti – per far tornare in auge il bipolarismo. La crisi dei 5stelle, forza non più decisiva e ormai destinata ad estinguersi scissione dopo scissione, il recupero del Pd, oggettivo ma forse un po’ troppo frettolosamente ipervalutato, e la conferma che la Lega è il perno del centro-destra nonostante l’evidente sconfitta politica del presuntuoso e “smoderato” Salvini, hanno proiettato l’immagine di un sistema politico tornato a dividersi, bipolaristicamente, tra destra e sinistra. Ma siamo sicuri che sia davvero così? E nel caso, sarebbe un bene o un male? Diciamo prima di tutto che l’analisi di coloro che registrano, e in certi casi celebrano, il ritorno del bipolarismo, parte da un assunto sbagliato. Si dice, infatti, che il movimento 5stelle fosse il terzo polo, e in quanto tale di centro, e che venendo meno quella centralità non si può che tornare all’assetto bipolare del sistema politico. Ma qui si confonde l’agnosticismo dei pentastellati rispetto alla novecentesca suddivisione delle forze politiche con una posizione di centro che è storicamente non meno definita di destra e sinistra. Come abbiamo sempre sostenuto fin dagli albori del grillismo, un soggetto nato e cresciuto sul rifiuto della politica (il famoso “vaffa”) non è né di destra, né di centro, né di sinistra, ma inevitabilmente pesca elettori provenienti da tutti gli schieramenti, e in particolare da quelli più estremi. Elettorati diversi che riesce a far convivere con facilità fintanto che resta movimento extraparlamentare o partito di opposizione, ma che inevitabilmente gli presentano il conto allorquando va al governo e deve passare dagli slogan ai fatti. E infatti, i pentastellati sono entrati in crisi quando hanno varcato la soglia del potere, vuoi perché impreparati a gestirlo – hanno finito per scimmiottare, anche malamente, ciò che fino a poco prima aveva demonizzato – vuoi perché le diverse anime sono entrate in contraddizione, generando un conflitto gestibile solo con l’immobilismo (non scegliere per evitare di spaccarsi). Dunque, la progressiva (e iper veloce) caduta del loro consenso non fa sparire una posizione centrale nello scacchiere politico, che non è mai esistita. Semplicemente rimette in gioco una grande quantità di voti. Che nel caso dell’Emilia-Romagna per i due terzi sono andati al Pd – da cui erano in gran parte venuti – ma che probabilmente in altre aree del Paese potrebbero premiare di più la Lega. Certo, il centro politico – inteso come l’area popolata dagli elettori meno radicalizzati, cioè riformisti e quindi più orientati verso sinistra, e moderati, e quindi più orientati verso destra – non è presidiato, se non da forze marginali destinate, purtroppo, a rimanere tali. Ed è questo vuoto, non la crisi pentastellata, a spingere il sistema politico a polarizzarsi intorno al Pd e alla Lega. Un fatto che Dario Franceschini, tra i tanti, celebra come una conquista e pensa di cementare con una legge elettorale proporzionale alla tedesca (cioè con lo sbarramento al 5%). Uno strumento buono per un fine cattivo.Gli assertori di questa tesi, infatti, partono dal presupposto che la vittoria del governatore Bonaccini in Emilia-Romagna abbia ridato la forza perduta al Pd, il quale per raggiungere la maggioranza a livello nazionale non dovrà far altro che allearsi (per poi annettersi) il movimento 5stelle o quella parte di esso più orientata a sinistra, recuperare le varie forze alla sua sinistra, a cominciare da quella dove erano finito Bersani e D’Alema, ed enfatizzare il rapporto simbiotico con le Sardine, versione aggiornata di quello che furono i vari movimenti, dai Girotondi al Popolo viola. Simbolo di questo schema politico sono gli accordi, in corso di realizzazione, che dovrebbero portare i giornalisti Ruotolo e Sansa, esponenti del sempreverde “partito giustizialista”, ad essere candidati governatori (sic!) per la sinistra rispettivamente in Campania e Liguria, dove si voterà prossimamente. Insomma, un Pd al tempo stesso grillizzato e sardinizzato che, come sostiene Luca Ricolfi, marcia verso la creazione del PUS-Partito unico della sinistra, il cui collante politico non potrà che essere l’antisalvinismo, il giustizialismo e l’assistenzialismo, a fronte di un definitivo abbandono del mai veramente decollato progetto liberal-riformista (Renzi l’ha evocato ma mai veramente praticato), che invece richiederebbe alleanze di ben altra tempra. Analogo processo di radicalizzazione si va formando sul fronte opposto. Il crollo al limite dell’inesistenza di Forza Italia in Emilia-Romagna – fatto molto più anticipatorio di quel che accadrà su scala nazionale del risultato in Calabria – la crescita relativa del partito della Meloni e la conclamata incapacità di Salvini, con la sua strategia estremistica, di intercettare il voto moderato, mettono una pietra tombale sul vecchio centro-destra, ormai solo destra. E nello stesso tempo inchiodano la Lega intorno ad una quota (30%) che consentirebbe di conquistare gli agognati “pieni poteri” solo attraverso una legge elettorale iper-maggioritaria, che (per fortuna) non è nell’ordine delle cose.Di conseguenza, il “nuovo bipolarismo” sarebbe formato da due poli estremizzati, impediti nel dialogare con il centro che peraltro non esiste più sul versante destro ed è limitato e diviso (Renzi, Calenda, Bonino) sul versante di sinistra. Inoltre, ripropone il vecchio (e fallimentare) schema di una persona – in questo caso Salvini – che è insieme leader indiscusso di un fronte e pressoché unico collante di quello opposto. Con l’aggravante (dal punto di vista della consistenza di questa presunta nuova stagione politica cui i fans del bipolarismo hanno già applaudito) che il suo perno, Salvini, è già nella parabola discendente: ha trasformato il voto di domenica scorsa in un referendum su di lui, commettendo un errore grossolano, e l’ha perso; non comanda da solo come voleva, ma deve costruire una coalizione; non ha abbattuto il governo Conte2 come aveva promesso, anzi gli ha allungato (almeno un po’) la vita; difficilmente avrà i numeri per eleggere un presidente della Repubblica salviniano. Ed è facile prevedere che, in conseguenza di tutto ciò, nel suo partito qualcuno comincerà a chiedergli il conto. Insomma, rispetto al vecchio bipolarismo, passiamo dalla padella alla brace. È dal 1994 che la politica tenta di recuperare credibilità coltivando l’illusione che per mettere le cose a posto occorra dar vita ad un sistema per cui “la sera delle elezioni bisogna sapere chi ha vinto”. Ma non sta scritto da nessuna parte che debba essere per forza così in una democrazia parlamentare, nella quale, non essendo un sistema presidenziale, è normale che le maggioranze di governo si formino in parlamento. Noi, invece, per tutta la Seconda Repubblica abbiamo avuto un maggioritario solo nelle urne, senza adeguare l’architettura istituzionale. Con molti danni e nessun vantaggio. Per esempio, non ha prodotto stabilità, visto che nessuna coalizione è stata mai confermata alla successiva tornata elettorale e che i governi si sono alternati con maggioranze assai più variabili di quelle della Prima Repubblica. Inoltre non c’è stata l’auspicata semplificazione, visto che i partiti si sono moltiplicati esponenzialmente rispetto ai tempi del proporzionale. Insomma, quello che abbiamo realizzato negli anni scorsi è stata una mostruosa caricatura del bipolarismo. Conseguenza, anche, del dna di un paese individualista, frazionista e campanilista come il nostro, che non è fatto per un sistema politico maggioritario in cui chi vince prende tutto e chi perde fa l’opposizione preparandosi al game successivo. Perché chi conquista la maggioranza dei seggi parlamentari per effetto di meccanismi “dopanti” del voto, poi si ritrova incapace di governare, non avendo il sufficiente consenso nella società. Ora vogliamo replicare l’esperienza, e in peggio.Si dirà: ma TerzaRepubblica è nata, tanti anni fa, intorno al rifiuto dell’illusione maggioritaria e alla critica al bipolarismo “armato” che la fine della stagione proporzionale ha prodotto, quello basato sullo schema “berlusconismo e anti-berlusconismo” della Seconda Repubblica; una fase storica che è coincisa con il declino socio-economico e morale dell’Italia, non per pura casualità ma come rapporto di causa ed effetto. Dunque, è logico aspettarsi da voi le critiche sulle qualità di questo rinascente bipolarismo. Può darsi che in noi scatti un riflesso condizionato. Ma vi pare che le nostre siano considerazioni infondate? (fonte: http://www.terzarepubblica.it)
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Lega: Serracchiani, sovranismo e identità nuovi idoli
Posted by fidest press agency su domenica, 22 dicembre 2019
“Il congresso della Lega ha chiarito definitivamente che è un partito centralista, indifferente alle domande del Nord, alla questione meridionale e a qualunque vera istanza federalista: per la Lega il sovranismo e l’identità sono i nuovi idoli e il capo del partito Salvini ne è il custode. Il lavoro, la politica economica, i bisogni sociali, le povertà, le minoranze di ogni tipo sono marginali o emarginati. Il sovranismo sostituisce il pluralismo e la democrazia liberale”. Lo afferma la deputata del Debora Serracchiani, commentando i lavori del congresso della Lega, oggi a Milano.
“Contro l’Europa a prescindere, con l’euro sotto sotto in discussione – ha aggiunto la parlamentare – Salvini ha indicato i suoi nemici, interni e internazionali. Il Pd non vuole nemici né guerre ma – precisa – siamo altro e alternativi a tutto questo”.
Per Serracchiani “l’insistenza con cui Salvini si propone come simbolo di tutto il ‘popolo’ italiano è uno degli aspetti più pericolosi del nuovo corso”.
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Il referendum della Lega sulla legge elettorale è solo propaganda
Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 settembre 2019
“Il referendum che la Lega vorrebbe fare è un imbroglio, solo un sistema per far propaganda ai danni dei Consigli regionali che dovrebbero piegare i loro lavori alle esigenze di uno scontro nazionale. La maggioranza in Parlamento ha già uno schema di riforma della legge elettorale che potrebbe arrivare in aula ben prima che si tenga il referendum, inficiandolo. Per non parlare del vaglio della Corte di Cassazione e del fatto che le minoranze linguistiche sarebbero schiacciate”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd), commentando il referendum che la Lega propone per abrogare la quota proporzionale prevista dalla legge elettorale in vigore. Per Rojc “è bizzarro che la Lega senta il bisogno di cambiare legge elettorale solo adesso che è all’opposizione in Parlamento, mentre non l’ha fatto quando era in maggioranza”.
Riferendosi alla situazione del Friuli Venezia Giulia, la senatrice osserva che “il fatto che Fedriga abbia dato immediatamente la disponibilità a nome della Regione dimostra definitivamente che l’interesse del presidente non è in primo luogo per il Friuli Venezia Giulia, ma è tutto piegato verso Roma e la Lega. Spero che i consiglieri di una Regione autonoma – conclude – non si piegheranno a farsi dettare il calendario dei lavori da via Bellerio”.
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La Lega di Matteo Salvini ha tradito gli italiani e il Governo del Cambiamento
Posted by fidest press agency su lunedì, 19 agosto 2019
Godeva del sostegno del 60% dei cittadini, precipitando il Paese nel caos in pieno agosto e rischiando di provocare danni innumerevoli: dall’aumento dell’IVA, al blocco della riforma della Giustizia e delle leggi sull’acqua pubblica, sul salario minimo o per salvare il nostro mare.Salterà anche il lavoro della Commissione d’inchiesta sugli affidi che avrebbe dovuto restituire giustizia alle famiglie coinvolte nel “Caso Bibbiano” e, in questa settimana di dolore in cui ricorre l’anniversario del crollo del Ponte Morandi, è triste ricordare che questa decisione scellerata farà saltare anche la revoca delle concessioni ad Autostrade.
È stata probabilmente proprio la necessità di preservare i potenti di sempre, la vera causa di una crisi innescata da chi, oltre a preservare gli interessi dei Benetton, doveva scongiurare che si arrivasse all’ultimo voto utile sulla riforma portata avanti dal MoVimento 5 Stelle per tagliare ben 345 parlamentari e altrettante poltrone di amici degli amici.Il MoVimento 5 Stelle ha tenuto la barra dritta: prima il taglio dei parlamentari e poi torniamo al voto subito e senza problemi. Salvini messo alle corde prima si è detto sfavorevole (ad una riforma che la stessa Lega ha votato favorevolmente per ben tre volte), poi dopo essere stato contestato in piazza, incalzato dal MoVimento e dai suoi stessi sostenitori che stanno abbandonando in massa la sua pagina Facebook, martedì in Senato si è detto favorevole a tagliare le 345 poltrone. Peccato che fosse un bluff, la “mossa della disperazione”: se la Lega sfiducerà il Governo il 20 agosto, infatti, le attività parlamentari si bloccheranno e salterà il voto sul taglio dei parlamentari previsto per il 22 agosto. Insomma solo un altro tentativo di prendere in giro gli italiani. Cosa aspettarsi d’altronde da chi, nell’ultima settimana, ha annunciato di voler votare contro il suo stesso Governo e quindi anche contro se stesso. Salvini infatti, nonostante gli annunci, non ha ancora neanche rassegnato le dimissioni da ministro del Governo che intende sfiduciare.
La verità è che Salvini ha tradito gli italiani, ha gettato la maschera ed è tornato subito ad Arcore dall’amico di sempre Silvio Berlusconi. A difendere i cittadini italiani rimane ancora una volta soltanto il MoVimento 5 Stelle. Saremo al fianco del Presidente Conte in aula e accetteremo le decisioni del Presidente della Repubblica, l’unico a poter decidere come e quando si va al voto.
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Lega e Fratelli d’Italia si preparano a governare
Posted by fidest press agency su martedì, 13 agosto 2019
“Le analisi fatte sui voti delle Europee e sugli ultimi sondaggi dicono che Lega e Fratelli d’Italia insieme avrebbero oggi un’ampia maggioranza in entrambe le camere. Abbiamo le nostre differenti sensibilità ma sui grandi temi, dall’economia all’immigrazione alla famiglia, abbiamo valori comuni. E in Europa siamo stati gli unici due partiti italiani a votare contro la Von der Leyen, voluta da Merkel e Macron a capo della Commissione Ue. Se ci sarà l’alleanza? Mi auguro di sì. Tutto può succedere e noi siamo pronti ad ogni evenienza. Ma un’alleanza tra noi e la Lega è naturale e ci consentirebbe di costruire un governo coeso, capace di durare cinque anni e di dare le risposte che gli italiani attendono. Non avrebbe senso rischiare ancora di non avere una maggioranza dopo il voto e preferire un altro contratto di governo a un programma comune votato dai cittadini”.Lo dice in una intervista al Secolo d’Italia il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.“Sono molto soddisfatta del lavoro che i gruppi parlamentari di Camera e Senato di Fratelli d’Italia hanno svolto in questi 14 mesi. Non era facile il ruolo di opposizione patriottica, lo abbiamo svolto con coerenza e con la capacità di essere presenti, e spesso determinanti, su molti temi – continua – come abbiamo già fatto si riparte dal merito e dai territori, magari con qualche innesto di qualità dal mondo del lavoro e dell’impresa. Se tutto va come ci auguriamo, Atreju, che si tiene all’Isola Tiberina di Roma dal 20 al 22 settembre, sarà l’apertura della nostra campagna elettorale e il momento in cui ci confronteremo con le realtà produttive e con i nostri alleati delle destre europee. E anche l’occasione per accogliere in Fratelli d’Italia nuovi amici che ci aiuteranno a rafforzare il nostro progetto. Quale programma per l’Italia? Il clou sarà la nostra ricetta trumpiana: meno tasse per chi produce, più investimenti pubblici per far ripartire la crescita. Un errore da non commettere? Pensare che sia già vinta. E vigilare in questi giorni per evitare che si riaffaccino i soliti giochi di palazzo e garantire agli italiani il ritorno alle urne. Poi dobbiamo essere pronti a fronteggiare qualsiasi colpo basso, perché un governo realmente sovranista farebbe paura a troppa gente. Un rimpianto? Si poteva staccare la spina prima, il giorno dopo le Europee. L’ho chiesto più volte a Matteo Salvini ma lui ha provato fino all’ultimo a salvare il salvabile. Ma come abbiamo detto fin dal primo giorno, l’Italia della tassa piatta e quella del reddito di cittadinanza non possono stare insieme. E il conto pagato dagli italiani alle follie del m5s è stato già fin troppo salato. Quindi meglio tardi che mai”, conclude.
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Il Sindacato Aeronautica Militare e la posizione di Lega e Forza Italia
Posted by fidest press agency su sabato, 13 luglio 2019
Il SIAM – in una nota, critica aspramente le prese di posizione di Lega e Forza Italia in merito alla polemica con i 5 Stelle sul DDL sui sindacati militari. “Siamo increduli di fronte ad una Lega che trovi il tempo di sorridere su un tema così importante come i diritti sindacali dei militari”- afferma il SIAM.
“Gli emendamenti approvati dalla Lega, e che ancora oggi a quanto pare sostengono, sono sufficienti per capire che l’unico sindacato che la Lega di Salvini vuole è quello imbavagliato e legato mani e piedi, costruito appositamente per non essere d’intralcio ai vertici militari e forse anche a quelli politici.
In tutto questo, paradossalmente, il Partito Democratico avrebbe i numeri per ribaltare la partita ed invece abbiamo l’impressione che rimanga volutamente nell’ombra e ci chiediamo quale sia il vero motivo. Infine anche la compattezza che decanta l’onorevole Tripodi di Forza Italia nel suo comunicato non può considerarsi un valore aggiunto se questa è volta a limitate i basilari diritti dei militari. Abbiamo l’impressione – conclude il SIAM – che questa legge, piuttosto che tutelare i diritti dei lavoratori con le stellette voglia tutelare gli equilibri con gli Stati Maggiori. L’occasione della nostra audizione in Commissione Difesa del 16 luglio prossimo, sarà l’occasione per ribadire ed argomentare con decisione il perché riteniamo totalmente inaccettabile il testo unificato oggi in discussione. Vedremo se la tanto decantata vicinanza ai militari è reale oppure si dovrà tradurre in vicinanza alle gerarchie militari”
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