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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘medicina’

I 10 tratti distintivi della “Medicina del Futuro” secondo gli esperti del settore

Posted by fidest press agency su giovedì, 25 Maggio 2023

· Una Medicina che si avvalga dei big data per favorire l’interpretazione dell’unicità del paziente · Una Medicina che sappia giovarsi dei risultati della Ricerca in ogni campo del sapere senza diventarne una palestra applicativa passiva. · Una Medicina che sia predittiva, ma libera dall’ansia predittiva. · Una Medicina che sia di precisione, ma che non conduca alla frammentazione della visione sistemica del paziente nel suo essere un unicuum “corpo-mente-spirito”. · Una Medicina che si avvalga anche dell’integrazione fra diversi approcci diagnostici e terapeutici (overlapping), e tra differenti Farmacologie (di sintesi e naturale-biologica, degli alti e dei bassi dosaggi) e di interventi sulla persona-sistema come, per esempio, quelli di tipo psichiatrico, fisiatrico, termale o come il movimento. · Una Medicina che privilegi un approccio preventivo e non solo terapeutico e che preveda una sempre maggiore accessibilità ed efficienza delle diagnosi e delle cure, ottimizzando il carico umano ed economico dei metodi farmacologici, fisici e chirurgici, e valorizzando anche le tecniche riabilitative. · Una Medicina che preveda, per un paziente sempre più cronico, con comorbidità, politrattato e bisognoso di cure per le proprie disabilità, trattamenti a basso impatto sia sul microcosmo individuale sia sul macrocosmo ambientale attraverso la riduzione del burden farmacologico, dei dosaggi dei medicinali e delle concentrazioni dei loro principi attivi, facendo tesoro anche delle opportunità offerte dalla Low Dose Medicine. · Una Medicina capace di prevenzione primaria e secondaria ed in grado di agire nelle fasi precoci di malattia. · Una Medicina che favorisca il mantenimento del paziente in low disease activity (bassa attività di malattia), una volta portato in remissione. · Una Medicina che consideri che “un’oncia di prevenzione vale una libbra di trattamento”. By Symposium 2023 “Medicina dei Sistemi – Il Paziente del Futuro” fonte: Sanità Digitale.

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Aumento del numero degli studenti iscrivibili alla facoltà di medicina

Posted by fidest press agency su sabato, 20 Maggio 2023

In accordo con il ministro dell’Università Anna Maria Bernini, credo che già da quest’anno il numero di studenti iscrivibili alla facoltà di medicina aumenterà di circa il 30% con un incremento successivo negli anni a venire”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenendo in collegamento alla 19esima edizione di Salute Direzione Nord in programma oggi all’interno della rassegna Direzione Nord, presso il Palazzo delle Stelline a Milano, promossa da Fondazione Stelline e organizzata da Inrete e Fondazione The Bridge con il patrocinio di Regione Lombardia. “Abbiamo messo in evidenza il problema dei medici a gettone e abbiamo trovato una serie di irregolarità- ha detto il ministro-, i medici gettonisti sono impiegati per lo più in reparti di emergenza e non potendo interrompere improvvisamente l’assistenza abbiamo posto dei limiti temporali molto stretti per tornare verso il SSN, che però va reso più attrattivo. Abbiamo poi aumentato il compenso per medici, infermieri, operatori sanitari dell’emergenza urgenza che vogliono svolgere ore di straordinario su base volontaria, portandola a 100€ l’ora. Queste sono le prime misure di un cambio di marcia della sanità che abbiamo in mente e che vede al centro la riqualificazione economica, e anche professionale, degli operatori sanitari”. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante la salute e ha rivelato luci e ombre della nostra sanità, grazie al PNRR lavoreremo per decongestionare il sistema, per investire sulla prevenzione”. By Claudia Tamiro in abstract http://www.ufficiostampa.milano.mi.it

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La medicina estetica al servizio dei pazienti oncologici e chemioterapici

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 Maggio 2023

La Società Italiana di Medicina Estetica SIME, che conta oltre 600 soci in tutta Italia, ha da tempo intrapreso un percorso che mette la medicina sociale tra i focus più importanti dell’attività annuale programmata, partendo dalla necessità di individuare le sensibilità femminili rispetto alla bellezza e alla cura di se stesse nelle pazienti oncologiche. La donna ha il diritto di vedersi e sentire bella anche durante e dopo le terapie oncologiche intraprese attraverso il supporto di un team di medici ed esperti che realizzano per lei un percorso individuale. “Durante i nostri congressi e i numerosi meeting internazionali abbiamo avuto modo di confrontarci sull’argomento ed è venuta fuori l’esigenza di creare un team multidisciplinare che riesca a supportare le pazienti sottoposte a terapie oncologiche nel prendersi cura di se stesse e della loro bellezza – spiega la dottoressa Loredana Cavalieri del consiglio direttivo della SIME – La donna oggi è sempre più consapevole di ciò che vuol essere e noi medici abbiamo il dovere di individualizzare il percorso più giusto dando loro tutti gli strumenti necessari per vivere la propria bellezza anche in presenza di terapie oncologiche”. La medicina estetica può contribuire a migliorare la percezione della propria immagine riflessa, il benessere generale, aiutando il paziente a mantenere una buona qualità di vita e accompagnandolo in un percorso che vada oltre la malattia. La SIME fin dal 2004 ha attivato un servizio di ‘Medicina Estetica in Oncologia e Radioterapia’ presso l’Ospedale Fatebenefratelli Gemelli Isola nel quale sono stati presi in carico dal medico estetico oltre 500 pazienti. La gestione cosmetologica cutanea e i consigli di educazione cosmetica ai pazienti hanno permesso di ridurre le complicanze cutanee di chemio e radioterapia con conseguente minor possibilità di interruzione dell’iter terapeutico a causa di quest’ultime. Con questo obirttivo è stato organizzato, in collaborazione con alcune associazioni del territorio nazionale tra cui Salute Donna, Underforty e la Fondazione Prometeus, l’evento ‘Donna è bellezza oltre ogni confine’, dedicato alle pazienti oncologiche, che si svolgerà il 18 maggio all’Hotel Rome Cavalieri di Roma, alle 17.30. L’incontro costituirà un momento di condivisione e di confronto in un talk che affronterà tutte le tematiche legate alla medicina estetica in oncologia, dove sarà possibile per le pazienti porre domande e chiedere consigli.

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Intelligenza artificiale in medicina

Posted by fidest press agency su martedì, 9 Maggio 2023

Il bot di intelligenza artificiale ChatGPT può non solo rispondere alle domande quotidiane dei pazienti, ma addirittura farlo meglio dei medici, almeno per qualità della risposta ed empatia, secondo i risultati di uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine. «Ci sono molte persone che fanno domande ai medici che a volte non ricevono risposta oppure ottengono risposte sbagliate. Cosa possiamo fare per aiutarle? Penso che la messaggistica assistita dall’intelligenza artificiale potrebbe essere un punto di svolta per la salute pubblica» spiega John Ayers, del Qualcomm Institute presso l’Università della California San Diego a La Jolla, USA, autore principale dello studio.I ricercatori hanno selezionato casualmente 195 scambi di opinioni dal forum Reddit r/AskDocs nell’ottobre 2022, in cui medici hanno risposto a domande pubbliche. Gli esperti hanno quindi inserito ogni domanda in una sessione di ChatGPT 3.5 alla fine di dicembre dello stesso anno. Ogni serie di domande e risposte è stata valutata da tre medici, a cui è stato chiesto di scegliere quale risposta fosse migliore e di giudicare la qualità delle informazioni fornite, nonché l’empatia. Le risposte medie dei medici erano significativamente più brevi delle risposte del bot (52 parole rispetto a 211 parole).Ebbene, su 195 scambi, i valutatori hanno preferito le risposte di ChatGPT a quelle dei medici nel 78,6% dei casi. Alle risposte del bot è stata assegnata una valutazione di qualità significativamente più alta rispetto alle risposte dei medici, tanto che la percentuale di risposte valutate come di qualità buona o molto buona è stata più alta per ChatGPT (78,5%) rispetto ai medici (22,1%).Inoltre, le risposte di ChatGPT sono state valutate come significativamente più empatiche rispetto alle risposte dei medici, e anche in questo caso la percentuale di risposte classificate come empatiche o molto empatiche è stata più elevata per ChatGPT (45,1%) che per i medici (4,6%).Gli esperti pensano che ChatGPT potrebbe aiutare ad alleggerire l’onere di rispondere ai messaggi dei pazienti, che danno un contributo ben documentato al burnout dei medici.In un commento correlato, Ron Li, Andre Kumar e Jonathan Chen, della Stanford University School of Medicine di Palo Alto, USA, spiegano che i medici possono iniziare a implementare la tecnologia nella pratica clinica, e usarla per semplificare le attività basate sul testo o migliorare la formazione in medicina, ma avvertono che i modelli di intelligenza artificiale potrebbero risvegliare i pregiudizi e produrre altri danni.«La medicina è molto più che elaborare informazioni e associare parole a concetti; è attribuire un significato a quei concetti mentre ci si connette con i pazienti come un partner fidato per costruire vite più sane»sottolineano gli esperti. In un altro articolo di accompagnamento, Teva Brender, della University of California San Francisco School of Medicine (Stati Uniti), scrive che la promessa dell’intelligenza artificiale di alleggerire il carico di documentazione e altri compiti comuni, spesso ripetitivi, dovrebbe essere pesata rispetto ai potenziali danni, come l’inasprimento di pregiudizi esistenti.«I medici dovranno imparare come integrare questi strumenti nella pratica clinica, definendo confini chiari rispetto all’autonomia dell’intelligenza artificiale. Comunque, sono cautamente ottimista riguardo a un futuro di migliore efficienza del sistema sanitario, migliori risultati per i pazienti e riduzione del burnout con l’aiuto di queste tecnologie»conclude il ricercatore. (Fonte Doctor33)

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Virtual Reality e Realtà Aumentata a supporto della formazione in medicina

Posted by fidest press agency su domenica, 30 aprile 2023

“Un passo decisivo in avanti per migliorare la nostra attività di formazione. Da anni, sia come Università La Sapienza, sia come SIRM, come SIUMB ed EFSUMB, siamo impegnati nel tentativo di migliorare la nostra capacità di formazione di studenti, di specializzandi, di giovani colleghi, ma anche di altri esperti. E questi nuovi sistemi ci permettono, sicuramente, di potenziare la nostra capacità di sviluppare le tecniche di insegnamento”. Così il Prof. Vito Cantisani, ha definito la nuova tecnologia Canon Medical presentata ieri al Policlinico Umberto I di Roma. Presenti con lui Alex Dell’Era, Responsabile Marketing e Pubbliche Relazioni con un approccio multimodale e il Prof. Carlo Catalano.Canon Medical Systems Italia – nell’alveo del costante impegno per l’istruzione e la cooperazione attiva con gli operatori sanitari nei principali settori della diagnostica per immagini dell’universo Canon, quali ecografia, risonanza magnetica, tomografia computerizzata, angiografia e HIT – ha deciso di mettere insieme due tecnologie d’eccellenza nella soluzione presentata ieri: la piattaforma ecografica Aplio i-seriesPrism Edition e la soluzione esclusiva di Canon, il sistema EOS VR, in grado di generare un’esperienza di realtà aumentata senza precedenti. La presentazione teorica sull’ecografia addominale in diversi organi viene intervallata da esperienze immersive di Realtà Virtuale (VR), con contenuti di Realtà Aumentata (AR) disponibili su visori che riprendono i contenuti teorici in maniera pratica. Il discente, dopo aver appreso la teoria, sarà proiettato immediatamente in una vera e propria sala ecografica dove vedrà un operatore effettuare diverse scansioni addominali, spiegare l’anatomia e dimostrare come l’indagine deve avvenire per agevolare la diagnosi.

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Camera dei Deputati: mozione sulla ‘Medicina estetica’

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 aprile 2023

E’ volta a garantire ai cittadini la massima sicurezza sulle prestazioni erogate dai medici, impegnando il Governo ad individuare percorsi formativi e di aggiornamento tali per cui la pratica della medicina estetica sia riservata solo a soggetti in possesso di specifiche e documentate competenze. “La medicina e la chirurgia estetica sono discipline medico-chirurgiche finalizzate alla cura della propria immagine mediante interventi di natura asportativa o additiva di varia entità o motivate dalla mancata, ragionevole, accettazione di una parte del proprio corpo a causa di difetti menomanti che possono riverberarsi anche sul piano psicofisico e delle relazioni sociali – si legge nella mozione promossa dall’onorevole Annarita Patriarca (FI), quale prima firmataria e sottoscritta da esponenti di FdI e Lega. Nello specifico 1) per adottare le iniziative di competenza volte a prevedere, in accordo con le università, e con gli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri e le società scientifiche accreditate presso il Ministero della salute, l’individuazione di percorsi di formazione e di corsi di aggiornamento specialistici post laurea per i laureati in medicina e chirurgia e/o in odontoiatria e protesi dentaria, per gli ambiti di rispettiva competenza, che possono svolgersi nell’ambito delle scuole di specializzazione in chirurgia plastica e dermatologia o mediante la frequenza di master universitario di II livello in medicina estetica, nonché di corsi di aggiornamento nell’ambito di programmi di formazione continua in medicina (Ecm) organizzati dagli ordini professionali o dalle società scientifiche accreditate, affinché la pratica della medicina estetica sia riservata a soggetti in possesso di specifiche competenze e di titoli di studio certificati;2) Per adottare le iniziative di competenza volte a prevedere l’istituzione di registri territoriali dei medici estetici e degli odontoiatri estetici, associati ai rispettivi albi professionali tenuti presso gli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, e di un correlato registro unico nazionale che ne raccoglie i dati, tenuto presso la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri; per la permanenza nel quale deve essere prodotta attestazione della partecipazione con cadenza almeno triennale, a corsi di aggiornamento su diagnostica, clinica e terapia in medicina estetica, organizzati e certificati dall’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri o dalle società scientifiche accreditate”. La Società Italiana di Medicina Estetica dal 1990 ha istituito una ‘Scuola di Formazione in Medicina Estetica’ quadriennale con la collaborazione della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli. I quattro anni di Corso sono stati voluti dalla SIME per avvicinare il più possibile il percorso formativo a quello delle specializzazioni universitarie. Per il tirocinio pratico dei discenti è stato creato nel 1994 il primo Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica ospedaliero presso l’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina, ora Gemelli-Isola. I registri dei medici estetici sono già stati attivati in 12 Ordini dei Medici provinciali in Italia inserendo nei requisiti le specializzazioni che comprendessero un percorso formativo in Medicina Estetica, i medici che avessero seguito un percorso formativo quadriennale con le caratteristiche delle 2 Scuole presenti in Italia gestite scientificamente dalla Società Italiana di Medicina Estetica a Roma e dall’Agorà a Milano, che hanno diplomato ad oggi oltre 3 mila medici in Italia, o che avessero seguito un master universitario.

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Centro meeting internazionale “Italian Summit On Precision Medicine”

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 aprile 2023

Roma 28 aprile ore 12.30 Villa Aurelia Largo di Porta San Pancrazio 2. Dal 28 al 29 aprile per due giorni a Roma si riuniscono oltre 100 tra i massimi esperti italiani ed europei sull’oncologia di precisione. L’obiettivo è avviare un confronto tra i principali opinion leader sulle prospettive future della medicina di precisione e l’applicazione nel reale nella pratica clinica quotidiana. In sede congressuale venerdì 28 aprile si tiene una conferenza stampa alla quale partecipano: Paolo Marchetti (Direttore Scientifico IDI di Roma, Professore Ordinario f.r. di Oncologia all’Università La Sapienza di Roma e Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata) e Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione Nuovi farmaci per Terapie Innovative dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano. la medicina di precisione è sempre più importante in oncologia, così come in altre branche della medicina. La migliore conoscenza della natura dei tumori ha portato alla messa a punto terapie mirate e su misura del singolo paziente. Sempre più i farmaci anti-tumorali colpiscono dei bersagli specifici in base alle mutazioni che presentano le neoplasie. Ciò nonostante non tutte le domande degli specialisti hanno trovato una risposta. Esistono, infatti, molti casi in cui un farmaco che deve colpire un bersaglio molecolare non funzioni. La ricerca deve quindi proseguire per trovare nuove e più efficaci opzioni terapeutiche.

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Parma: Test in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, Medicina veterinaria per a.a. 2023-2024

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 aprile 2023

Parma. Si è svolta regolarmente all’Università di Parma la prima sessione di test on line per l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico a numero programmato a livello nazionale in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, Medicina veterinaria a.a. 2023-2024. Nel complesso 1087 le candidate e candidati presenti: 840 per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria, con una percentuale di presenze del 94,7% rispetto alle 887 persone iscritte alla prova; 247 per Medicina veterinaria, con una percentuale di presenze del 90,5% rispetto alle 273 persone iscritte alla prova. I test si sono svolti al Campus Scienze e Tecnologie e nelle aule di via Del Prato. Questi i posti disponibili: Medicina e Chirurgia: 260 posti (di cui 20 riservati a extracomunitari) Odontoiatria e Protesi Dentaria: 30 posti (di cui 2 riservati a extracomunitari) Medicina veterinaria: 80 posti (di cui 3 riservati a extracomunitari) Il numero dei posti indicati è provvisorio: i numeri definitivi verranno assegnati con successivi decreti ministeriali.Per l’anno accademico 2023-2024 l’ammissione a questi corsi avviene a seguito del superamento della prova d’esame “TOLC” (Test OnLine CISIA): TOLC-MED per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria, TOLC-VET per Medicina veterinaria. Il test viene erogato mediante la piattaforma informatica di CISIA (Consorzio interuniversitario sistemi integrati per l’accesso) e deve essere svolto nelle Università, nelle aule predisposte dagli Atenei. La seconda sessione dei test TOLC-MED e TOLC-VET all’Università di Parma è a fine luglio (nel periodo 15-25 luglio): per questa seconda “finestra” le iscrizioni sono aperte dal 15 giugno fino alle 14 del 5 luglio 2023. L’iscrizione ai test TOLC-MED e TOLC-VET può avvenire esclusivamente sul portale https://www.cisiaonline.it Al test ci si può iscrivere indipendentemente dalla provincia di residenza.

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Medicina estetica non invasiva: migliorare l’aspetto si può, senza stravolgimenti

Posted by fidest press agency su venerdì, 21 aprile 2023

La medicina estetica è una branca della medicina che cura il benessere psico-fisico dei pazienti, migliorando la qualità della vita di chi soffre un disagio dovuto a un inestetismo. Il campo di azione della medicina estetica spazia dalla prevenzione nella formazione degli inestetismi alla correzione, mediante interventi non invasivi, dei disequilibri estetici del corpo.Una prima definizione di medicina estetica è stata data dal Dottor Jean Jacques Legrand nella Parigi del 1973, dove si intuì per la prima volta che la salute dell’individuo comprende anche l’equilibrio e l’armonia tra aspetto fisico e aspetto interiore nelle diverse fasi della vita. Alla luce di queste riflessioni, negli anni a venire emerse chiaramente che l’aspetto fisico di una persona rispecchia anche la sua salute interiore, il suo status di benessere relazionale e sociale. Prendersi cura di sé stessi è, infatti, il primo intervento da compiere per riacquisire fiducia in sé e nelle relazioni interpersonali.La medicina estetica viso è sicuramente l’area a cui i pazienti si interessano maggiormente, essendo il volto il primo biglietto da visita da mostrare alle altre persone. Le occhiaie che caratterizzano la zona sottorbitale, ad esempio, così come le rughe d’espressione, degli occhi o della fronte, nonché difetti estetici delle labbra o del mento, trovano nella medicina estetica un importante e risolutivo alleato.Tra i più rinomati centri di Medicina estetica troviamo il Biomedic Clinic & Research, un Centro Medico Polispecialistico di Medicina Integrata situato a Villa Guardia, in provincia di Como. Da oltre 30 anni il Centro abbina l’utilizzo dei sistemi biofisici con la medicina convenzionale. I cardini della metodica diagnostica e terapeutica sono la collaborazione e il costante coordinamento tra l’approccio tradizionale medico e le opportunità offerte dalle medicine complementari di comprovata efficacia.Presso il Biomedic vengono utilizzate: La Medicina Estetica Biologica, che utilizza un approccio agli inestetismi nella maggiore naturalezza possibile, cercando di ottenere la maggiore efficacia, ma sempre nel più totale rispetto dell’organismo; La Medicina Estetica Rigenerativa che utilizza nuove tecnologie di autoinnesto di cellule per promuovere il rinnovamento cellulare, in combinazione anche con laser di ultima generazione, a seconda del tipo di inestetismo da trattare; I Trattamenti Laser, utilizzati per mitigare o eliminare una serie di condizioni cosmetiche della pelle, come rughe, acne, cicatrici, cheratosi, ecc.; La Medicina Estetica Integrata, che utilizza diversi strumenti per trattare uno specifico inestetismo, in particolare con l’obiettivo di consentire a chiunque di potersi occupare dell’inestetismo che lo sta disturbando, secondo una gradualità di approccio, che inizia con trattamenti domiciliari creati con tecnologia biofisica, accessibili anche a distanza. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet http://www.biomediccenter.com/it/medicina-estetica

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Oltre i limiti della medicina grazie alla tecnologia

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 aprile 2023

A cura di Gloria Grigolon, Investment Specialist di Pictet Asset Management. L’enorme quantità di dati a disposizione, l’impiego di Intelligenza Artificiale e dispositivi indossabili di ultima generazione sono tra le innovazioni che più impatteranno non solo sulla qualità del servizio offerto, ma anche sull’accuratezza degli studi clinici, sulla capacità preventiva, sulla formazione di nuovi talenti e sull’accessibilità al sistema sanitario di base e specialistico. Aree di straordinario interesse, sulle quali si concentra la strategia Pictet-Health. L’editing del genoma è tra le innovazioni più discusse in ambito medicale. L’attività comporta, infatti, la modifica del DNA di organismi viventi come piante, animali, ma anche esseri umani. Mentre nell’ambito vegetale l’editing del genoma ha il potenziale di sviluppare, ad esempio, nuove e migliori qualità di cibo, più resistenti agli attacchi esterni di parassiti, il suo utilizzo in ambito medicale può aiutare a contrastare l’insorgere e lo sviluppo di importanti patologie. In particolare, la tecnologia che sta dietro al sistema CRISPR (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) permette di agire come una sorta di forbice, “sfruttando i meccanismi naturali” dei virus invasori e “tagliando” i filamenti di DNA infetti.L’editing via CRISPR applicato a livello umano ha il potenziale per rivoluzionare il trattamento di talune malattie, compiendo passi significativi contro cancro e HIV nel giro di pochi anni. Non solo: modificando le mutazioni cellulari, la tecnologia CRISPR potrebbe essere in grado di trasformare il trattamento di patologie rare come la fibrosi cistica e la anemia falciforme, con un minor impatto in termini di costi ed effetti. Un ostacolo da superare è però quello che riguarda i problemi etici legati al suo utilizzo: l’editing genetico ha infatti il potenziale di modificare i genomi alla nascita, una pratica sperimentata in Cina nel 2020 da un gruppo di scienziati che ha affermato di aver creato i primi “neonati di design” utilizzando il CRISPR. Il mercato della realtà virtuale e quello della realtà aumentata attraversano in tutto il mondo una fase di piena espansione, specie in ambito sanitario, per il trattamento di determinate patologie, ma anche a supporto di medici e chirurghi.Un gruppo di ricercatori statunitensi del California Institute of Technology ha sviluppato particolari tipologie di bendaggi che utilizzano sensori per monitorare la guarigione delle ferite e somministrare farmaci là dove necessario. (abstract by bc-communication.it)

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Medicina difensiva, depenalizzare la colpa per fermare esodo medici

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 aprile 2023

La medicina difensiva continua a costare molto al Servizio sanitario nazionale: forse ben più dei 10 miliardi stimati nel 2015 dalla commissione ad hoc coordinata dal giurista Guido D’Alpa, quando il Fondo sanitario era sui 110 miliardi. Il ministro della Salute Orazio Schillaci, medico ed esperto di diagnostica, ha lanciato la proposta di depenalizzare l’atto medico, o meglio, la colpa grave, in linea con quasi tutti i paesi del mondo. Motivo: la legge Gelli Bianco del 2017, pur venuta incontro in molti modi ai medici in sede di giudizio civile e penale, non ha modificato i comportamenti precedenti. Certo, adesso spetta al cittadino provare la responsabilità del medico dipendente di struttura pubblica o privata in caso di contenzioso, poiché trattasi di responsabilità extracontrattuale (articolo 2043 del codice penale) e non più contrattuale come da precedenti indirizzi dei magistrati. E per denunciare c’è tempo non più 10 anni ma 5. Tuttavia, i medici continuano a prescrivere esami in più per dimostrare di aver seguito le linee guida. Nella legge in effetti c’è un elemento che non ha infuso sicurezza nei sanitari, almeno non quanto i “padri” del provvedimento speravano: il nuovo articolo 590 sexies del codice penale ha sì escluso il contenzioso penale in caso di colpa grave non attribuibile ad imprudenza o negligenza, ma solo se il medico dimostra di aver seguito linee guida, raccomandazioni o “buone pratiche”; e ha inserito un secondo paletto: bisogna tener conto delle specificità del caso concreto. Risultato: sebbene sia stato posto un tetto ai risarcimenti in caso di rivalsa della struttura, e soprattutto sebbene il numero di condanne penali sia rimasto intorno al 2%, i medici continuano a prescrivere esami per “difendersi”. Altra cosa è il contenzioso civile dove i medici sono invece chiamati a risarcire nel 10-15% dei casi. Tra l’altro, da una recente ricerca di Tribunale di Roma ed Eurispes arriva un dato ancora più inquietante sui procedimenti stragiudiziali: nel 29,7% dei casi gli accertamenti tecnici preventivi previsti dalla legge Gelli Bianco, quelli che evitano le cause, indicano comunque una qualche responsabilità del medico. Per Schillaci tuttavia gran parte delle problematiche inerenti agli esami in più nasce dal timore di contenziosi penali «e la medicina difensiva ingolfa le strutture, aumenta i tempi d’attesa e confonde il medico curante che deve trarre le conclusioni da tanti accertamenti». Per il Ministro, bisogna effettuare solo gli esami di cui il paziente ha realmente bisogno. E la depenalizzazione è l’arma vincente contro gli sprechi della medicina difensiva. In questa riflessione, Schillaci trova il supporto del presidente Fnomceo Filippo Anelli, secondo cui depenalizzare è il primo passo per fermare la fuga dei medici dal Servizio sanitario nazionale. Si tratta di pratiche non sempre aderenti alle norme di legge -sottolinea Anelli – e che ci hanno portato nel passato a fare segnalazioni al consiglio nazionale forense». Abstract font Doctor33)

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Convegno su medicina di genere nella scienza della fisioterapia

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023

L’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, con la collaborazione dell’Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI), ha ospitato l’evento scientifico ‘Genders medicine in Physiotherapy Science – Medicina di genere nella scienza della fisioterapia’. Obiettivo dell’incontro è stato quello di informare sulla crescente consapevolezza delle necessità di salute determinate e associate al genere, condividere e programmare strategie di educazione, formazione, presa in carico e, infine, discuterne l’impatto sulla scienza della fisioterapia. L’evento ha coinvolto numerosi ricercatori ed esperti del tema in diversi campi della medicina, come la riabilitazione, la bioingegneria e la farmacologia. Dopo la presentazione del progetto a cura della dottoressa Martina Putzolu, vincitrice del bando ‘Women in Physiotherapy Science’, ha preso la parola la dottoressa Franca Di Nuovo, referente per la medicina di genere della regione Lombardia, componente dell’Osservatorio nazionale per la medicina di genere dell’Istituto superiore di sanità, che si è soffermata sulla medicina di genere in Italia e in regione Lombardia, dalla legge alla sua declinazione. Molto significativa anche la presenza dei Presidenti neoeletti dei quattro Ordini dei Fisioterapisti OFI della Lombardia, a sottolineare l’importanza del cammino comune tra rappresentanza della professione e società scientifica.”A cornice di questo evento- è intervenuta la dottoressa Greta Castellini, membro del consiglio direttivo nazionale di AIFI, Responsabile della promozione e sviluppo della ricerca in Fisioterapia- si è concluso l’evento con la cerimonia di consegna della pergamena alla vincitrice del bando ‘Women in Physiotherapy Science’ da parte dell’Avvocato Patrizia Polliotto, rappresentante di ‘Donne Leader in Sanità (LEADS)’ che ha patrocinato l’evento. Inoltre, a tutte le candidate partecipanti al bando è stato regalato un libro sulla medicina di genere quale augurio per una promettente carriera”.”Ci auguriamo che questo evento possa essere il primo di molti altri- ha poi affermato Gianola- perché abbiamo bisogno di prendere coscienza delle differenze associate al genere. Continueremo a promuovere iniziative come ‘Women in Physiotherapy Science’ per le giovani colleghe, affinché attraverso le opportunità, le informazioni e la conoscenza si possano appassionare alla scienza e, soprattutto, trovino occasione per fare network”. “Più siamo- ha concluso Gianola- più conseguiremo ottimi risultati, l’unico modo per garantire non l’uguaglianza ma l’equità di genere”.

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Sofinnova Partners lancia strategia di medicina digitale

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 marzo 2023

La strategia di medicina digitale è la prima del suo genere in Europa ad avere un approccio che coniuga il biotech con la tecnologia, investendo in start-up innovative che integrano l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico e l’analisi dei dati con la medicina per fornire un’assistenza sanitaria personalizzata, efficiente e in grado migliorare la salute dei pazienti a costi minori rispetto alle terapie attualmente disponibili.Il Medtech riguarda nuovi dispositivi o tecnologie che possono essere utilizzati per diagnosticare o trattare condizioni mediche, mentre la medicina digitale può, ad esempio, favorire l’ottimizzazione delle tecnologie fornendo fra l’altro dosaggi personalizzati o monitorando le risposte dei pazienti in tempo reale. Sofinnova Partners è una società di venture capital che investe nelle scienze della vita, specializzata in sanità e sostenibilità (biotecnologia, biofarmaceutica, medtech, biotecnologia industriale e da ora anche medicina digitale) Con 2,5 miliardi di euro in gestione, Sofinnova Partners finanzia l’innovazione e costruisce aziende in collaborazione con imprenditori visionari (500 aziende dal 1972, oltre 100 società attualmente in portafoglio, e un solido track record con casi storici come Genentech, Biogen, CoreValve e Corvidia) Sofinnova Partners è una società europea, con uffici a Parigi, Londra e Milano composta da un team diversificato con solide competenze scientifiche, mediche e commerciali.

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Malattie cardiovascolari, un paziente su cinque ad alto rischio rifiuta le statine

Posted by fidest press agency su domenica, 19 marzo 2023

Secondo uno studio pubblicato su JAMA Network Open, più del 20% dei pazienti ad alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari non assume le statine prescritte dai medici. «Il nostro studio evidenzia un numero allarmante di pazienti che rifiutano le statine e ci dice che i medici devono discutere con i pazienti del perché di questa situazione. Dobbiamo capire meglio quali sono le loro preferenze ed essere in grado di fornire un’assistenza più incentrata sul singolo individuo» afferma Alex Turchin, della Harvard Medical School di Boston, che ha diretto il gruppo di lavoro. Dopo aver notato che molti dei loro pazienti con colesterolo alto, tra cui alcuni con diabete, sceglievano di non assumere farmaci sicuri e benefici come le statine per ridurre il rischio di infarto e ictus, Turchin e il suo team hanno cercato di valutare più in profondità questo fenomeno. Lo studio si è concentrato quindi su più di 24.000 pazienti ad alto rischio che soffrivano di malattie coronariche o vascolari, diabete, colesterolo molto alto o avevano subito un ictus. A tutti i partecipanti sono stati raccomandati farmaci a base di statine per ridurre il rischio di infarto e ictus e ridurre i livelli di colesterolo. I ricercatori hanno rilevato che, mentre circa due terzi dei pazienti a cui era stata raccomandata la terapia con statine hanno provato ad assumerla da subito o dopo un periodo di tempo in cui l’hanno rifiutata, circa un terzo non l’ha mai fatto. Dallo studio è inoltre emerso che è stato necessario tre volte più tempo per ridurre i livelli di colesterolo LDL a livelli inferiori a 100 mg/dL nelle persone che inizialmente non hanno voluto assumere le statine, rispetto a quelle che l’hanno fatto da subito. La più grande sorpresa dello studio, tuttavia, è stata il tasso di rifiuto molto più elevato da parte delle donne rispetto agli uomini. Gli autori suppongono che questo possa essere dovuto almeno in parte alla falsa convinzione che le malattie cardiache abbiano un impatto maggiore sulle persone di sesso maschile. «Penso che si sottovaluti quanta differenza abbia fatto la medicina moderna per la durata e la qualità vita, e il ruolo che farmaci come le statine possono svolgere in tutto questo» conclude Turchin. (Fonte Cardiologia33)

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Università, in vista revisione numero di studenti a Medicina

Posted by fidest press agency su domenica, 12 marzo 2023

La ministra dell’Università Anna Maria Bernini apre ad una revisione del numero di studenti che i corsi di Medicina possono ospitare: fino a un 20-30% in più di matricole da portare alla laurea in 6 anni, con la speranza che i laureati siano tanti quanti gli specializzandi che servono al servizio sanitario e nessuno resti fuori. Replicano i giovani medici di SIGM: bene il lavoro della commissione ministeriale che ha portato all’allargamento, ma i posti vanno calibrati sui fabbisogni per singola specialità sommati tra loro, e le associazioni di giovani medici vanno ascoltate. Nei giorni scorsi la Ministra ha difeso il numero programmato, «pensato non per limitare il numero di immatricolazioni né per ridurre un numero di laureati sproporzionato rispetto alla capacità di assorbimento del mercato del lavoro, ma per mantenere nei percorsi di formazione degli atenei uno standard qualitativo adeguato e costante, specie per quei profili professionali per i quali si richiede una integrazione tra didattica frontale ed esperienze di tirocinio». Bernini aggiunge però che il livello di programmazione dei posti «non può essere unicamente commisurato alle capacità formative del sistema, che vanno finanziate e rafforzate». La sfida, cui è stato chiamato a rispondere un pool di docenti guidato dall’ex Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, è «individuare un livello sostenibile di accessi, che assicuri maggiori ingressi legati al fabbisogno reale, senza trascurare la qualità della formazione». Di qui l’obiettivo di aumentare gli accessi.Bernini ricorda che a partire dall’anno accademico 2022-23 si è passati dal concorsone in presenza per tutti ad una nuova modalità di test (Tolc, cioè Test OnLine CISIA), ripetibile più volte e accessibile già agli studenti iscritti al penultimo anno delle scuole di secondo grado: «Una novità he ha già avuto ottimi risultati ad ingegneria ma da sola non poteva risultare soddisfacente. Il tema resta quello di adeguare i numeri di accesso a Medicina al fabbisogno reale di medici e di specialisti aumentando l’offerta potenziale del sistema universitario, con l’aumento già dal 2023-24 dei numeri nell’ordine del 20-30% del totale, e preservando il livello qualitativo della formazione, che richiede la valorizzazione dello svolgimento di internati nei reparti e più chance di tirocinio, anche in convenzione con le aziende ospedaliere, per aprire le università ai territori e modulare il fabbisogno del personale sanitario alle esigenze delle realtà territoriali».Il Segretariato Giovani Medici SIGM replica ricordando come chieda da anni una programmazione sanitaria che tenga conto dei fabbisogni reali del Paese. «Alla luce delle dichiarazioni della Ministra Bernini -dice la Segretaria Nazionale SIGM Annalisa Napoli -auspichiamo che l’adeguamento del numero di posti per l’accesso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia sia condotto sulla base della domanda di medici specialisti nelle diverse branche, valorizzando quelle ad oggi gravate dalle maggiori carenze ma anche dal più alto tasso di abbandoni. Riteniamo opportuno, come rappresentanti istituzionali dei giovani medici, prendere le distanze dalle posizioni che propongono di abolire il numero programmato quale panacea per colmare le lacune che gravano sul SSN». Per Napoli, il percorso formativo va «programmato e strutturato per rispondere al reale fabbisogno quali-quantitativo di professionisti della salute che occorrono al nostro Paese. Ben venga una revisione delle modalità di selezione volta a rendere quanto più meritocratico e fruibile l’accesso al percorso universitario, ma, nel contempo, è necessario che Istituzioni, associazioni di categoria e stampa informino correttamente sul tema, evitando di alimentare proposte vacue e fuori contesto». In particolare, una corretta progettualità non andrebbe basata sul mero dato pensionistico, la differenza tra chi entra e chi esce dal mondo del lavoro, bensì «sull’evoluzione dello scenario epidemiologico alla quale il nostro sistema salute è andato incontro, dando centralità, già nella formazione pre-lauream, alla cronicità e all’assistenza territoriale, accompagnando alla logica di programmazione un’adeguata attenzione alla qualità dei percorsi formativi, alla stabilizzazione e alla tutela del personale, e limitando la fuga in atto dal SSN. Plaudiamo all’istituzione della commissione ministeriale che definirà il programma di accesso a Medicina sulla base dei dati relativi ai reali fabbisogni del SSN, ma riteniamo altresì fondamentale il confronto proficuo e diretto con le associazioni di rappresentanza dei giovani medici quali principali attori in campo. Chiediamo dunque a Bernini un tavolo con il MUR ed il coinvolgimento nei lavori della commissione.Serve una visione globale e la seria volontà di investire sulle risorse umane e sulla loro formazione quale atto di responsabilità per garantire la tutela della salute della popolazione». By Mauro Miserendino fonte: Doctor33

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Università, verso un ampliamento dei posti a Medicina

Posted by fidest press agency su sabato, 4 marzo 2023

Sarebbe un suicidio formativo, aprire le porte dell’Università a tutti quelli che desiderano diventare medici. Lo pensano gli ospedalieri del sindacato Anaao Assomed, ma anche alcuni docenti universitari, per ragioni diverse. Il Ministero dell’Università e della Ricerca però tira dritto. Un mese fa ha istituito una commissione guidata dall’ex Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio per valutare se abolire il numero chiuso all’ingresso a Medicina e il test. In questi giorni, mentre uscivano i decreti MUR che fissano nel nuovo anno accademico 14.787 posti nelle varie sedi di facoltà, Salvatore Cuzzocrea presidente della conferenza dei rettori ha chiesto agli atenei una ricognizione delle strutture per valutare se si possa aumentare il numero di immatricolati del 20, del 25 o del 30%. Si andrebbe, in caso di aumento, verso i 17-19 mila posti con un rapporto, in concomitanza con il nuovo test online, di un “nuovo” ingresso ogni 3 candidati. Il problema è che per assorbire fra 6 anni i neo-laureati lo stato dovrà immatricolare come minimo 16 mila specializzandi pagando altrettante borse. Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico a Catania la Ministra Anna Maria Bernini ha “promesso”: «sarà allargato non solo il margine di ingresso ma anche il collo di bottiglia delle specializzazioni». E ha ricordato che ci saranno nuove specializzazioni come ingegneria biomedica e robotica.Secondo il Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio l’orientamento del MUR «contiene errori di fondo: in Italia non mancano medici laureati, bensì specialisti soprattutto in alcune branche i cui bandi delle scuole di specialità vanno deserti. Aprire il numero di accessi a Medicina è un vero e proprio suicidio formativo e professionale anzitutto per le Università che non sarebbero in grado di farsi carico di gestire un numero così alto di studenti».Un altro “no” viene dal mondo dei docenti. «Il problema da risolvere non è solo quantitativo ma soprattutto qualitativo», spiega il decano dei cardiologi Francesco Fedele, tra i sostenitori dell’abolizione del test d’ingresso. «Per selezionare -puntualizza Fedele- non va utilizzato il test che conosciamo e che porge 60 domande quasi mai tarate in modo da individuare chi si presta ad essere un buon medico. Il test online da una parte non evita il numero chiuso, e dall’altra non evita che entri nel circuito dell’apprendimento chi il medico non lo sa fare e sceglie poi le specialità meno adeguate rispetto ai bisogni della gente. Da tempo noi sosteniamo che la selezione debba avvenire una volta entrati all’università, per tutti i candidati, nelle materie principali dei primi due anni, con esami rigorosi alla fine di percorsi di insegnamento che si potrebbero realizzare non dentro l’ateneo – è vero, non tutte le strutture sono adeguate per avere più studenti – bensì con lezioni online che, invece di numeri e persone vogliose, consentirebbero al SSN di reclutare individualità adeguate e di risolvere parte dei problemi». (fonte Doctor33)

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Medicina: Nuovo Indice di Risparmio di Tempo

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 febbraio 2023

L’indice mette a confronto i sistemi di 10 Paesi sviluppati, tra i primi e gli ultimi classificati, in termini di tempo risparmiato dai pazienti per ottenere un appuntamento dal medico, andare in farmacia o in ospedale, ordinare i farmaci e accedere alla contraccezione. Essendo il primo database completo di questo tipo, è lo strumento migliore per i consumatori per prendere decisioni informate ed evitare la noia e le complicazioni mediche di una lunga attesa.Chiunque può utilizzare questo elenco per scoprire cosa aspettarsi nel proprio Paese di residenza, sia che si tratti di una malattia cronica sia che si stia per recarsi dal medico di famiglia per un controllo periodico. Gli utenti possono anche prendere nota dei trattamenti offerti all’estero consultando l’indice. I consumatori sono nella posizione migliore per fare le scelte migliori e più sane per se stessi. Possono chiedere al proprio medico un consulto online invece di uno di persona e votare con i piedi se è disponibile un’opzione migliore altrove. Sebbene nessun Paese sia in prima posizione in tutte le categorie, i pazienti cronici in Svizzera risparmiano sette ore e mezza di vita rispetto alle loro controparti in Italia. I pazienti abituali in Australia hanno bisogno di più di un’ora per raggiungere l’ospedale e potrebbero recuperare fino a 5 ore della loro vita all’anno se vivessero invece in Giappone o negli Stati Uniti.

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Medioevo e medicina

Posted by fidest press agency su domenica, 12 febbraio 2023

Un nuovo studio internazionale, coordinato da Sapienza in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il McDonald Institute for Archaeological Research di Cambridge, le Università di Aix-Marseille e di Caen in Francia e l’Università di Washington, rivela l’esistenza di trapanazioni nel cranio di una donna longobarda, rinvenuto nel cimitero di Castel Trosino, presso Ascoli Piceno. Le analisi macroscopiche, microscopiche e la tomografia computerizzata (TC) hanno rilevato i segni di almeno due operazioni effettuate sul cranio, tra cui un intervento chirurgico a forma di croce, di poco precedente alla morte della donna. Inoltre grazie all’applicazione di un nuovo metodo di indagini biochimiche ad alta risoluzione, applicato a uno dei denti conservatisi, sono state ricostruite alcune variazioni della dieta e della mobilità della donna, dai primi anni di vita all’età adulta. Ciò ha permesso di identificare cambiamenti nell’alimentazione e nell’ambiente frequentato nel corso della sua vita, e di evidenziare cura e interesse fornitole dalla comunità.“Abbiamo scoperto – spiega Ileana Micarelli dell’University of Cambridge, ex post doc in Sapienza e primo autore dello studio – che la donna era sopravvissuta a diversi interventi, essendo stata sottoposta a una terapia chirurgica a lungo termine, che consisteva in una serie di trapanazioni successive.”“L’ultimo intervento chirurgico – conclude Giorgio Manzi del Dipartimento di Biologia ambientale della Sapienza – sembra essere avvenuto poco prima della morte dell’individuo. Non ci sono lesioni che possano far pensare alla presenza di traumi, tumori, malattie congenite o altre patologie. Inoltre, anche se è intrigante considerare la possibilità di un motivo rituale o giudiziario, nessuna evidenza osteologica o storica sostiene ipotesi del genere.” La scoperta della rara testimonianza di un intervento di trapanazione apre la strada a futuri studi sulle ragioni e sulle modalità di terapia, oltre che sul ruolo assistenziale della comunità nei confronti del malato durante il Medioevo.

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Sedute scientifiche dell’Accademia di Medicina nel primo trimestre 2023

Posted by fidest press agency su venerdì, 13 gennaio 2023

Torino Martedì 24 gennaio alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Progressi scientifici e tecnologici in Medicina di Laboratorio” a ricordo di Nicola Riccardino, già Presidente dell’Accademia dal 2008 al 2010. Giuseppe Poli, Professore di Patologia Generale, Università di Torino e past President dell’Accademia di Medicina, e Giuseppina Viberti, già Direttrice del Laboratorio analisi cliniche e microbiologia all’Ospedale San Luigi, ricorderanno le sue numerose innovazioni nelle procedure di laboratorio e la sua attività nell’ambito della SIPMeL di cui fu socio onorario.I relatori della riunione scientifica, introdotti da Giuseppe Poli, saranno Francesco Curcio, Professore Ordinario di Patologia Clinica dell’Università di Udine e Rossana Cavallo, Professoressa di Microbiologia e Microbiologia Clinica dell’Università di Torino.Francesco Curcio considera come gli esami di laboratorio rappresentino solo il 1,5% della spesa complessiva del SSN, ma che costituiscano la base di oltre l’80% delle diagnosi e sottolinea l’importanza dell’appropriatezza (la capacità di usare l’esame giusto al momento giusto) per il corretto governo del percorso clinico, sottolineando il ruolo del professionista della Medicina di Laboratorio, in grado di porsi come consulente del Clinico e della Direzione Sanitaria per il governo dei processi clinici aziendali. Inoltre, la riduzione drastica dei costi e dei tempi per ottenere un profilo genico ha aperto le porte alla genomica nella cura e nella prevenzione, in moltissime patologie.Rossana Cavallo descrive il panorama attuale della diagnostica microbiologica che impone sfide importanti in termini di precisione, rapidità e produttività. Le nuove tecnologie sono diventate imprescindibili per l’ottimizzazione e la razionalizzazione di queste attività, tra queste un ruolo cruciale è giocato dalle tecniche che consentono l’identificazione rapida degli agenti patogeni e delle resistenze farmacologiche, oltre allo studio del microbiota umano. Quest’ultimo rappresenta un ambito ancora poco conosciuto, ma molto promettente, anche ai fini della gestione clinico-terapeutica di numerose patologie. Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://unito.webex.com/unito/onstage/g.php MTID=e7a4ce958964d702b2dd58bce77d2a21eanche disponibile sul sito dell’Accademia di Medicina http://www.accademiadimedicina.unito.it.

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Descrizione e commenti al Premio Nobel 2022 per la Medicina Svante Pääbo

Posted by fidest press agency su lunedì, 12 dicembre 2022

Torino Venerdì 16 dicembre alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “Descrizione e commenti al Premio Nobel 2022 per la Medicina. Svante Pääbo: la paleogenetica, scienza dell’oggi”. L’incontro verrà introdotto da Lorenzo Silengo, Professore emerito di Biologia Molecolare, Università di Torino. Il relatore sarà Alberto Piazza, Professore di Genetica umana, Università di Torino. Entrambi sono soci ordinari dell’Accademia di Medicina. Svante Pääbo (personalmente conosciuto dal prof. Piazza) è nato a Stoccolma nel 1955. Dopo aver studiato egittologia e lingua russa a Upssala si è dedicato alla medicina. L’interesse per la biologia molecolare lo ha dapprima stimolato a esaminare il DNA delle mummie egiziane: questa ricerca ha determinato in lui significative frustrazioni, descritte con disperato umorismo nel quinto capitolo della sua autobiografia dal titolo “L’uomo di Neanderthal. Alla ricerca dei genomi perduti” (2014) che segna la nascita di una nuova disciplina scientifica: la paleogenetica. Dal 1999 dirige il Dipartimento di Genetica Evoluzionistica del Max-Planck-Institut für Evolutionäre Anthropologie di Lipsia, da lui progettato e realizzato quale istituzione interdisciplinare, oggi tra le più avanzate e attive del panorama internazionale. Il sequenziamento degli estinti uomo di Neanderthal e uomo di Desinova identifica le origini biologiche degli antenati più vicini a noi, ipotizzando alcune risposte alla domanda: chi siamo?Nello scorso mese di settembre sulla rivista “Science” è stato pubblicato, con Svante Pääbo quale penultimo autore, un contributo che individua nella sostituzione di un singolo amminoacido (Arginina al posto di Lisina) nella proteina TKTL1 la possibile differenza nella neurogenesi e nella densità delle connessioni neuronali nella corteccia prefrontale di Homo Sapiens rispetto a Neanderthal. Basta questa mutazione a spiegare perché noi siamo ancora qui e loro no? Se la funzione di tale differenza fosse confermata, quali implicazioni, quali applicazioni potrebbe suggerire in Medicina? Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito http://www.accademiadimedicina.unito.it.

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