A cura di Dave Chappell, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments. Dopo quello che molto probabilmente è stato l’ultimo rialzo da parte della Federal Reserve statunitense ieri, la BCE ha raffreddato il ritmo della traiettoria di aggiustamento dei tassi, scendendo in linea con le aspettative del mercato e optando per un rialzo di 25 punti base, la metà delle tre mosse precedenti. Per placare i falchi, il reinvestimento delle obbligazioni in scadenza all’interno della APP sembra destinato a terminare a luglio, prima del previsto. Questo dovrebbe aggiungere una certa spinta al rialzo degli spread periferici, anche se la conferma dei reinvestimenti del PEPP fino al 2024 continuerà a offrire maggiore flessibilità all’esposizione dei paesi e pertanto un sostegno.La Presidente Lagarde ha tenuto a sottolineare che la BCE non sta facendo una “pausa” – un chiaro tentativo di distinguere il suo aumento da quello della Fed – ma ha anche segnalato che la maggior parte del percorso verso un livello adeguato di politica restrittiva è ormai nello specchietto retrovisore. In prospettiva, gli effetti ritardati di quello che è stato un aggiustamento aggressivo della politica monetaria cominceranno a ripercuotersi sull’economia reale nei prossimi mesi, in concomitanza con un’accelerazione della liquidazione dei bilanci e con la scadenza dei prestiti a basso costo resi disponibili con le operazioni TLTRO. L’insieme di queste misure dovrebbe agire come un freno molto potente sull’economia dell’Eurozona, che è già in fase di stallo, come confermato dai dati del PIL del 1° trimestre. Lo scenario peggiore di un inverno rigido può aver risollevato il sentiment e l’attività nel breve termine, ma la triplice stretta politica farà presto appassire nuovamente gli spiriti. Fonte. http://www.columbiathreadneedle.it
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Commento post meeting BCE
Posted by fidest press agency su venerdì, 5 Maggio 2023
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PIMCO: Commento in vista del meeting della FED
Posted by fidest press agency su giovedì, 4 Maggio 2023
A cura di Tiffany Wilding, North American Economist di PIMCO. – La Federal Reserve rilascerà una nuova dichiarazione mercoledì alle 20:00. Ci aspettiamo un aumento di 25 punti base dei tassi di interesse; al contempo, ci attendiamo che la Fed lasci intendere una pausa da ulteriori rialzi dei tassi, dati permettendo. – Riteniamo che la Fed possa fare ciò cambiando la forward guidance passando da “qualche politica aggiuntiva di consolidamento” a qualcosa del tipo “politiche aggiuntive di consolidamento”, che le consentirebbe di dare un segnale di pausa pur mantenendo un orientamento all’inasprimento. Riteniamo che il presidente Powell dovrà trovare un difficile equilibrio durante la conferenza stampa, ma alla fine ci aspettiamo che appaia come una “pausa da falco”. Le ricadute dello stress del settore bancario sono incerte, mentre l’inflazione e i salari si sono dimostrati persistenti dopo la riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di marzo. Il risultato è che il comitato è più diviso sulla prossima mossa della Fed di quanto non lo sia stato in diversi trimestri. A nostro avviso, per avere il tempo di valutare l’impatto, il compromesso più probabile è prepararsi a una pausa, condizionata però dai dati in arrivo e mantenendo una maggiore propensione al rialzo per la prossima mossa dell’istituto centrale.
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2° Open Meeting dei Grandi Ospedali italiani che si terrà a Roma
Posted by fidest press agency su venerdì, 17 marzo 2023
Roma il 25 maggio presso la Fondazione Policlinico Tor Vergata e il 26 maggio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea. Si tratta di una speciale e innovativa opportunità di confronto tra i grandi ospedali italiani e i loro stakeholder per migliorare i servizi offerti ai pazienti e al contempo ragionare sul futuro delle professioni e su come valorizzare e gratificare le persone che lavorano in sanità. Dopo il successo della prima edizione di Firenze | Careggi del 2022, la seconda edizione dell’Open Meeting 2023 affronterà i temi più rilevanti e attuali dei grandi ospedali e, in generale, della sanità italiana concentrandosi sullo sviluppo delle eccellenze cliniche del nord, centro e sud Italia.
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Commento post meeting BCE
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 marzo 2023
A cura di Dave Chappell, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments. Di tutte le banche centrali che si riuniranno questo mese, la BCE aveva il compito meno invidiabile. Avrebbe dovuto tenere fede all’impegno preso di un rialzo di 50 punti base, continuando la sua tardiva lotta contro l’inflazione di fondo e i rischi di radicamento dei prezzi più alti? Oppure scegliere di adeguarsi a soli 25 punti base o addirittura astenersi, di fronte all’aumento dell’incertezza nei mercati finanziari, innescato alla fine della scorsa settimana dal fallimento della Silicon Valley Bank e accresciuto ieri dal drammatico calo del prezzo delle azioni di Credit Suisse. Mentre la Fed e la Banca d’Inghilterra hanno il “lusso” di una settimana in più per valutare le potenziali ripercussioni negative delle attuali tensioni, la Presidente Lagarde e il comitato della BCE si sono riuniti ieri con i mercati del rischio vacillanti e i mercati monetari che si interrogavano sul futuro percorso dei tassi di riferimento europei. La decisione è stata quella di mantenere i 50 punti base, ma la rotta tracciata in precedenza è stata messa da parte. In futuro, la politica continuerà a essere guidata dai dati in arrivo. È stato riconosciuto l’aumento dell’incertezza e della volatilità dei mercati e le nuove previsioni per l’inflazione complessiva sono state nettamente inferiori, a causa del calo dei prezzi dell’energia. Tuttavia, l’inflazione core rimane la preoccupazione principale e le previsioni riviste sono meno ottimistiche, pur ipotizzando ulteriori rialzi dei tassi da qui in avanti; pertanto, appare necessario continuare a muoversi a ritmo accelerato, almeno per ora. La decisione è stata approvata da un’ampia maggioranza, mentre alcuni hanno suggerito un approccio più cauto in questa fase, fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sugli attuali problemi di stabilità finanziaria. Le prossime settimane potrebbero dimostrare che i pochi cauti avrebbero dovuto forse esprimere la loro opinione in modo più deciso.
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Commento post meeting BCE
Posted by fidest press agency su venerdì, 3 febbraio 2023
A cura di Dave Chappell, gestore mercato obbligazionario di Columbia Threadneedle Investments. In controtendenza rispetto ai recenti segnali provenienti dal Regno Unito e dagli USA, la BCE ha mantenuto il suo orientamento precedente, aumentando i tassi di 50 punti base e impegnandosi preventivamente in un ulteriore aumento di mezzo punto nella prossima riunione di marzo. Da quel momento valuterà il successivo percorso della sua politica monetaria. Le prospettive sono state giudicate meno cupe rispetto all’ultima riunione del Consiglio, grazie soprattutto ai costi energetici significativamente più bassi e all’aumento dei redditi. Per contro, i prezzi dei generi alimentari continuano a salire e l’inflazione di fondo, pur essendo stabile rispetto al livello di dicembre, è ancora troppo elevata. I rischi per la crescita economica sono diventati più equilibrati, così come quelli per l’inflazione, almeno nel breve periodo. Un fattore esterno di indebolimento della crescita potrebbe arrivare da un’ulteriore recessione globale, mentre un’accelerazione della ripresa in Cina potrebbe rappresentare un rischio di aumento della crescita e dell’inflazione. Mentre un eventuale brusco inasprimento delle condizioni di credito, sia per le imprese che per le famiglie, potrebbe fungere da fattore interno di indebolimento della crescita. Anche se la riunione di marzo sembra bloccata a +50 punti base, le condizioni globali potrebbero essere molto diverse quando la commissione si riunirà a metà giugno. Sebbene la Presidente Lagarde abbia sottolineato che in seguito ci sarà ancora molto da fare, la Banca Centrale potrebbe trovarsi da sola nel continuare a perseguire una politica monetaria in territorio restrittivo. La fine sembra essere prossima e i mercati lo hanno percepito.
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Meeting Fed: è possibile un cambio di rotta della politica monetaria?
Posted by fidest press agency su venerdì, 3 febbraio 2023
A cura di Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel. La Federal Reserve ha aumentato nuovamente i tassi in occasione della prima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) del 2023, portando il tasso sui Fed funds al 4,75% con un aumento di 25 punti base. Nel comunicato che annuncia la decisione, si afferma che probabilmente sarebbero stati necessari “continui aumenti” per contenere l’inflazione. Nella conferenza stampa successiva alla riunione, il Presidente Powell ha rafforzato questo messaggio, affermando che il “lavoro della Fed non è finito” e che è “troppo presto per dichiarare vittoria” contro l’inflazione. Powell ha anche aggiunto che “continui aumenti” significa “un altro paio” di rialzi dei tassi di 25 punti base. Come sosteniamo da mesi, i tassi overnight probabilmente saliranno e resteranno alti più a lungo di quanto il mercato si aspetti. E nulla di quanto abbiamo sentito mercoledì dalla Fed ci ha dissuaso da questa view. Tuttavia, i mercati finanziari hanno reagito positivamente con il protrarsi della conferenza stampa post-riunione. I mercati azionari hanno annullato le perdite precedenti e i titoli di Stato sono saliti. Questo è successo a causa delle previsioni differenti di mercati e Fed, e per il fatto che Powell ha aperto le porte a un possibile errore di politica monetaria, che potrebbe (eventualmente) indurre a un pivot.In primo luogo, il mercato sembra molto più favorevole a uno scenario in cui l’inflazione si riduce rapidamente. Nel frattempo, la Fed rimane più scettica (come noi): Powell ha infatti parlato della divergenza tra le aspettative della Fed e i prezzi del mercato obbligazionario, affermando che “è positivo che la disinflazione che abbiamo visto finora non sia avvenuta a spese di un mercato del lavoro più debole”. Ma ha poi aggiunto che “il processo di disinflazione a cui stiamo assistendo è in una fase iniziale”.In base alle nostre discussioni con gli investitori, alcuni vedono una prova più definitiva che il processo disinflattivo è già ben avviato. Anche alcuni giornalisti presenti alla conferenza stampa del FOMC hanno messo in dubbio l’approccio della Fed, sostenendo, in modo aggressivo, che la variazione annualizzata a 3 mesi dell’inflazione core avesse già subito un rallentamento in linea con l’obiettivo della Fed – ovvero, se il tasso di variazione attuale fosse stato mantenuto per un anno.In risposta, Powell ha riconosciuto che i prezzi dei beni sono crollati di recente, trascinando al ribasso il tasso di variazione dell’inflazione core, ma ha anche avvertito che i prezzi dei beni finiranno per stabilizzarsi, riducendo quindi la spinta sull’inflazione core). Allo stesso tempo, i prezzi degli affitti non hanno ancora rallentato e i servizi non abitativi (l’altro “56% dell’inflazione core”, secondo Powell) non mostrano “ancora segnali di disinflazione”, registrando tassi di inflazione superiori al 4%, secondo gli ultimi dati. Anche se il restante 44% dell’inflazione core PCE dovesse registrare un tasso di inflazione dello 0% per l’anno in corso, un’ipotesi alquanto improbabile, la sola parte dei servizi non abitativi manterrebbe l’inflazione core PCE al di sopra del target del 2% fissato dalla Fed. Anche in questo caso, secondo la Banca Centrale americana, è troppo presto per cantare vittoria.Questo è il messaggio che i mercati hanno apprezzato. Si tratta di un sottile, ma importante, cambiamento nella comunicazione che potrebbe risultare fondamentale nel corso dell’anno.
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Robeco: Cosa aspettarsi dal meeting della BCE
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
A cura di Martin van Vliet, Strategist Global Macro Team di Robeco.Come la Fed, anche la BCE ha deciso di rallentare il ritmo di inasprimento dei tassi di riferimento nella riunione di dicembre, aumentando il tasso di interesse sui depositi di 50 punti base (pb) (invece di 75 pb), portandolo al 2,0. Questo valore si colloca all’estremo superiore delle aspettative della BCE sul tasso nominale “neutrale” a lungo termine, in cui la politica dei tassi d’interesse non è né restrittiva né accomodante. Tuttavia, la banca centrale ha riservato una sorpresa di carattere tutt’altro che accomodante ai mercati finanziari. Dopo la precedente riunione di ottobre, il Presidente Lagarde aveva sottolineato che “sono stati compiuti progressi sostanziali nel ritiro di una politica monetaria accomodante” e aveva lasciato intendere che la BCE si sarebbe semplicemente limitata a definire i principi del quantitative tightening (QT) a dicembre. Lagarde ha invece annunciato l’inizio vero e proprio del QT: a partire dall’inizio di marzo 2023, il portafoglio relativo ai programmi di acquisto di titoli pubblici e privati (APP) si ridurrà in media di 15 miliardi di euro al mese fino alla fine del secondo trimestre.Inoltre, Lagarde ha dichiarato che “sulla base di una sostanziale revisione al rialzo delle prospettive inflazionistiche” – lo Staff prevede che l’inflazione core dell’Eurozona rimanga al di sopra del 2% fino al 2025 – un’ampia maggioranza del Consiglio Direttivo si attende che i tassi di riferimento vengano aumentati “significativamente” e questo comporterebbe probabilmente altri rialzi da 50 pb.In prospettiva, il nostro scenario principale prevede che la BCE aumenti il tasso sui depositi di almeno altri 100 pb con le prossime tre riunioni. Temiamo, tuttavia, che un contesto economico e di mercato peggiore del previsto impedisca alla BCE di andare molto oltre il 3%. Inoltre, siamo scettici sulle aspettative dei mercati secondo cui il tasso di interesse sui depositi si manterrà (ben) al di sopra del 2,5% nei prossimi anni, poiché non riteniamo che tutte le economie dell’Eurozona siano in grado di gestire strutturalmente condizioni di finanziamento più rigide associate a questo scenario di tassi.
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BlueInvest Day, the meeting point for blue economy entrepreneurs, innovators and investors
Posted by fidest press agency su domenica, 29 gennaio 2023
Brussels Thursday, 9 March 2023 10:00 – 17:45 CET. Royal Library of Belgium. Live or online! Organised by the European Commission’s Directorate-General for Maritime Affairs and Fisheries (DG MARE), BlueInvest Day 2023 brings together founders, investors and stakeholders to discuss the scaling of financing for a sustainable blue economy.It will present funding opportunities through reverse pitches from active funds and facilitate impact-driven investor-to-project matching. It will also host the fourth BlueInvest Awards: 16 top blue businesses will pitch it out on stage and a panel of investors will give their verdict across 5 categories: Net Zero, Circular Economy and Preventing Ocean Pollution, Responsible Food Systems & Ocean Observation, plus the People’s Choice category, where the audience picks a winner. The event will feature Virginijus SINKEVIČIUS, European Commissioner for Environment, Oceans & Fisheries, Roger HAVENITH, Deputy CEO of the European Investment Fund, and Pierre KARLESKIND, Member of the European Parliament and Chairman of the Committee on Fisheries. It will include keynote addresses and an expert panel session focusing on the financing for sustainable technologies in the blue economy.
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PGIM Fixed Income: post FED Meeting – Short-Term Pain, Long-Term Gain
Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 settembre 2022
A cura di Robert Tipp, Portfolio Manager del fondo PGIM Absolute Return. Nell’ultima riunione il FOMC ha aumentato il tasso sui Fed Funds di 75 punti base e ha innalzato in modo significativo il percorso previsto per il tasso ufficiale nei prossimi anni. Le reazioni del mercato erano prevedibili visto l’esito aggressivo: aumento dei tassi a breve, calo dei prezzi delle azioni e ampliamento degli spread del credito. Tuttavia, la Fed potrebbe essere vicina alla fine del ciclo di rialzo e anche i tassi a lungo termine, che sono scesi dopo la riunione, potrebbero essere vicini al picco. Le quattro implicazioni per i mercati Punto 1: I tassi a lungo termine sono vicini al “picco” del ciclo? Nonostante il drammatico ri-prezzamento della parte finale della curva nelle ultime settimane, che è proseguito fino a mercoledì 21 settembre– per esempio, il Treasury a 2 anni, è salito di oltre 100 pb negli ultimi due mesi – l’obbligazionario a lungo termine sta a malapena toccando nuovi massimi di rendimento rispetto a metà giugno. In effetti, i rendimenti dei Treasury a lungo termine sono scesi. Punto 2: Valvola di sfogo: Tassi a breve termine. Nonostante i rialzi dei tassi di mercoledì 21 settembre, resta il fatto che l’economia non ha ancora cambiato chiaramente rotta, con un’inflazione che si mantiene criticamente alta a causa di una domanda superiore all’offerta. Finché questa tensione economica permane, il tasso sui Fed Funds e i rendimenti dei Treasury a breve termine fungeranno da valvola di sfogo, e le aspettative sui tassi potrebbero non essere ancora superiori a quelle attuali. Punto 3: Percorso accidentato, ma forse non letale per i prodotti di rischio… Nonostante la debolezza di mercoledì 21 settembre, a questo punto i prezzi delle azioni sono al di sopra e gli spread creditizi al di sotto dei loro livelli peggiori di giugno, il che suggerisce che, per quanto riguarda i mercati, le probabilità di un hard landing non sembrano essere più elevate di quanto non fossero a giugno, il che riflette un piccolo voto di fiducia da parte dei mercati, nonostante il percorso verso tassi d’interesse più elevati e l’inflazione ostinata. Di conseguenza, il bicchiere delle prospettive per la propensione al rischio dovrebbe essere mezzo vuoto o mezzo pieno a seconda dell’evoluzione dell’inflazione. Punto 4: Il percorso del dollaro si conferma al rialzo. Mentre in gran parte del mondo si discute delle basi dell’elevata inflazione e dell’aumento dei tassi a breve termine, per quanto riguarda le valute, la situazione degli Stati Uniti sembra meno grave o migliore di quella del resto del mondo. Per concludere la Fed ha evidenziato la propria determinazione a ridurre l’inflazione, continuando a spostare verso l’alto la traiettoria prevista per il tasso sui Fed funds in risposta alle rilevazioni più elevate. Tuttavia, il mercato continua a confidare nella capacità della Fed di stabilizzare l’inflazione e i rendimenti a lungo termine, e a meno che non si verifichi un altro aumento delle aspettative sui tassi a breve, potrebbero già trovarsi nella “zona di picco” per questo ciclo. Per quanto riguarda la propensione al rischio, sebbene sia le azioni che i prodotti a spread siano rimasti deboli dopo la riunione di mercoledì 21 settembre, stazionano comunque a livelli migliori rispetto ai livelli peggiori toccati a giugno, suggerendo che, in assenza di una Fed ancora più falco e/o di un peggioramento del contesto dei fondamentali, la propensione al rischio potrebbe essere incanalata in un processo di stabilizzazione.
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PIMCO: Commento in seguito al meeting della FED
Posted by fidest press agency su venerdì, 29 luglio 2022
A cura di Tiffany Wilding, US Economist di PIMCO. Come ampiamente previsto, la Federal Reserve ha aumentato il tasso d’interesse target di 75 punti base, portando il punto medio dell’intervallo di riferimento al 2,35%, appena al di sotto della stima sulla neutralità nel lungo periodo.Nel corso della conferenza stampa, il presidente Powell ha anche affermato che una politica monetaria “modestamente restrittiva” è giustificata dagli attuali fondamentali economici, tra cui l’inflazione elevata, e ha accennato al fatto che a settembre potrebbe essere necessaria un altro aggiustamento di rilievo al tasso sui Fed Funds per garantire che la politica monetaria sia restrittiva.Il mercato dei Treasury ha registrato un’impennata in risposta alla dichiarazione e ai commenti di Powell, suggerendo che i mercati stavano prezzando il rischio di un’azione più aggressiva alla luce delle recenti sorprese sull’inflazione.In effetti, l’inflazione in gran parte del mondo è stata più persistente di quanto previsto da molti banchieri centrali. Ciò ha sollevato il timore che possa essere necessaria una recessione – e non solo un periodo di crescita inferiore al trend – per ripristinare la stabilità dei prezzi. Ciò sembra particolarmente vero negli Stati Uniti, dove, sebbene l’inflazione complessiva probabilmente si ridurrà nei prossimi mesi a causa del recente calo dei prezzi globali del petrolio e dell’agricoltura, l’inflazione dei salari e del mercato degli affitti – due aree in cui le tendenze dei prezzi tendono a essere più persistenti – hanno effettivamente accelerato (per esempio, si veda il Wage Growth Tracker della Fed di Atlanta).Sebbene vi sia incertezza circa l’esatto livello del tasso dei Fed Funds coerente con le indicazioni “modestamente restrittive” fornite dal presidente Powell, è chiaro che i membri del FOMC non ritengono di averlo ancora raggiunto, e potrebbe essere più vicino al picco del 4% del 2023 previsto dalla stima media inclusa nel SEP pubblicato a giugno.
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PIMCO: Pre-meeting BCE
Posted by fidest press agency su sabato, 23 luglio 2022
A cura di Konstantin Veit, Portfolio Manager European Rates di PIMCO Nel corso della riunione di politica monetaria di giugno, la BCE si è espressa a favore di un rialzo iniziale dei tassi di 25 punti base a luglio, seguito da un rialzo potenzialmente più consistente a settembre, che porrebbe fine a otto anni di tassi negativi nell’eurozona. L’attuale valutazione di mercato di un ciclo dei tassi di interesse di 175 punti base suggerisce quindi un territorio ampiamente neutrale per la BCE, con un picco del tasso di riferimento dell’1,25% all’inizio del 2023. La maggioranza del Consiglio direttivo è probabilmente ancora favorevole al concetto di normalizzazione graduale della politica monetaria; tuttavia, eventuali ulteriori sorprese al rialzo dell’inflazione potrebbero far oscillare il pendolo verso manovre più aggressive sui tassi e stimolare discussioni sulla normalizzazione dei bilanci. Riteniamo che la BCE aumenterà tutti i tassi di interesse dello stesso livello, mantenendo invariato il corridoio tra il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento, poiché un inasprimento di tale corridoio limiterebbe l’insieme di incentivi incorporato nelle operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO) e scoraggerebbe l’attività del mercato monetario in senso più ampio. Ciononostante, in un contesto di abbondanti riserve in eccesso, il tasso sui depositi rimane l’unico tasso di riferimento per i mercati monetari, una situazione destinata a perdurare data l’enorme quantità di liquidità in eccesso nel sistema e la mancanza di piani in essere di liquidazione dei bilanci. Una liquidazione passiva delle TLTRO vedrebbe il bilancio della BCE ridursi di circa il 25% nei prossimi 2 anni e mezzo, senza spingere la liquidità in eccesso al di sotto della soglia richiesta per mantenere i tassi del mercato monetario ancorati al tasso sui depositi.La questione importante sarà quale quadro di riferimento la BCE deciderà di utilizzare per esprimere tale giudizio e quali saranno i requisiti di condizionalità. Un rapido ampliamento degli spread non può essere spiegato in modo adeguato dai fondamentali macroeconomici, che tendono a muoversi lentamente. E mentre la velocità delle oscillazioni degli spread potrebbe talvolta fornire una giustificazione meno discutibile per un intervento, un ampliamento più graduale degli spread o movimenti sfavorevoli dovuti a eventi politici interni sono meno semplici da affrontare. Non crediamo che la BCE divulgherà molti dettagli sul proprio processo decisionale e non ci aspettiamo di certo che comunichi i massimali degli spread o le stime del fair value degli spread dei vari Paesi. La BCE ha annunciato che le disposizioni speciali dovute alla pandemia applicabili nell’ambito di TLTRO III termineranno a giugno. Mentre all’inizio dell’anno la scadenza anticipata del finanziamento di 50 punti base aveva fatto prevedere rimborsi anticipati di TLTRO potenzialmente consistenti, l’aggressivo riprezzamento dei tassi di riferimento della BCE ha successivamente cambiato le carte in tavola per le banche. Dato che il tasso applicato ai prestiti TLTRO dopo il mese giugno 2022 è pari al tasso medio dei depositi presso la banca centrale durante l’intera durata dell’operazione, le banche sono ancora incentivate a mantenere la propria liquidità TLTRO, poiché il tasso di prestito sarebbe inferiore al tasso applicato ai depositi della banca centrale in caso di rialzo dei tassi. Dei 2,1 mila miliardi di euro di TLTRO in circolazione, pensiamo che i prestiti per l’arbitraggio ammontino a circa la metà di tale importo, mentre il resto è stato preso in prestito per i finanziamenti. Per quanto ingenti possano essere i rimborsi anticipati, riteniamo che non provocheranno un sostanziale inasprimento delle condizioni di liquidità, purché siano in gran parte limitati all’ammontare dei prestiti contratti per l’arbitraggio del tasso sui depositi, dato che tali fondi sono rimasti inattivi presso le varie banche centrali nazionali e non sono mai circolati sui mercati monetari. Non ci aspettiamo quindi che i rimborsi TLTRO abbiano un impatto sostanziale sullo Euro short-term rate (€STR), in quanto i depositi overnight non garantiti delle istituzioni finanziarie che non hanno accesso alla deposit facility della BCE non dovrebbero essere influenzati ampiamente da un simile calo delle riserve bancarie. Analogamente, la pressione sul fixing dell’Euribor deriverebbe principalmente dalla sostituzione da parte delle banche dei finanziamenti della banca centrale con finanziamenti non garantiti sul mercato. Tuttavia, i rimborsi TLTRO probabilmente libereranno un po’ di collaterale, compresi i titoli di Stato prelevati dal pool di garanzie delle banche centrali nazionali e messi a disposizione del mercato dei pronti contro termine. Potremmo quindi assistere a una modesta pressione al ribasso sui tassi repo in caso di significativi rimborsi TLTRO, ma nulla di rilevante, poiché prevediamo anche che la domanda di garanzie di alta qualità rimanga solida. Con uno scenario di tassi non negativi sempre più prossimo a concretizzarsi, una configurazione invariata dei tiering sembra un’ipotesi di base ragionevole, piuttosto che una modifica tardiva del coefficiente. Una volta lasciati alle spalle i tassi di riferimento negativi, riteniamo improbabile che la BCE riveda tale politica in futuro e che piuttosto si adoperi per l’accomodamento attraverso acquisti netti di attività, disposizioni di liquidità favorevoli alle banche e varie tipologie di forward guidance. (Abstract) http://www.verinieassociati.com
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Commento post meeting BCE
Posted by fidest press agency su venerdì, 22 luglio 2022
A cura di Antonella Manganelli, AD e Responsabile Investimenti di Payden&Rygel Italia. La BCE oggi ha annunciato un rialzo di 50 punti base, al di sopra dei 25 punti base attesi. Anche il tono della banca centrale è risultato più rialzista del previsto: Christine Lagarde ha reiterato come il mandato della BCE sia uno solo, ovvero il contenimento dell’inflazione, facendo intendere l’accettazione da parte dell’Istituzione del fatto che l’abbassamento dei prezzi possa avvenire anche a costo di un impatto negativo sulla crescita. Poco consolante poi l’annuncio sullo strumento anti-frammentazione, che purtroppo non è risultato né dettagliato né convincente quanto sperato. In aggiunta, quanto comunicato è suonato abbastanza complesso nell’ipotesi di un’eventuale implementazione. E l’immediata reazione del mercato non ha mancato di mostrare proprio questo scetticismo: l’Euro non si è apprezzato, gli spread si sono allargati. Guardando al prossimo futuro, anche alla luce degli eventi politici del nostro Paese di questa settimana, è diventato molto probabile che al mercato venga voglia di testare le intenzioni della BCE, e quel livello di spread di 250 punti base che finora sembrava un tetto. Pertanto, crediamo che per adesso il rischio per spread e rendimenti a scadenza dei governativi italiani sia purtroppo al rialzo; allo stesso tempo, l’inversione di tendenza potrebbe essere molto veloce se la BCE dovesse decidere di agire più velocemente di quanto adesso non sembri. In altre parole, l’unica certezza per ora sembra restare la volatilità.Con oltre 146 miliardi di dollari in gestione, Payden & Rygel è leader nella gestione del risparmio gestito e annovera tra i suoi clienti banche centrali, fondi pensione, imprese di assicurazione, università, banche private e fondazioni di varia natura. Società di gestione indipendente e non quotata, Payden & Rygel ha sede a Los Angeles con uffici a Boston e hub di gestione a Londra e a Milano.
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PIMCO: Commento in vista del meeting della FED
Posted by fidest press agency su venerdì, 17 giugno 2022
A cura di Allison Boxer, US Economist di PIMCO. Questa settimana la Fed rilascerà una nuova dichiarazione, una sintesi delle proiezioni economiche (SEP) e un dot plot. I dati di venerdì sono stati forieri di diverse cattive notizie per la Fed e sono risultati coerenti con le nostre aspettative che la prossima riunione sarà all’insegna dei falchi. Ci aspettiamo un aggiornamento significativo delle proiezioni sui tassi di interesse e che il presidente Powell appaia molto più risoluto a fare tutto il necessario per combattere l’inflazione rispetto alla riunione di maggio. La nostra previsione di base è che la Fed aumenti i tassi di 50 pb questa settimana e cerchi di preparare il terreno per la possibilità di un rialzo di 75 pb a luglio; ma, se il mercato prezza un rischio maggiore di 75 pb nei prossimi giorni, pensiamo che questo darà alla Fed l’opportunità di essere più aggressiva mercoledì. Ci aspettiamo che il presidente Powell sfrutti la conferenza stampa per lasciare intendere che rialzi più consistenti sono di nuovo sul tavolo e che non rallenteranno a settembre. In prospettiva, un’inflazione più vischiosa si sta traducendo in un front loading della politica della Fed ancora più aggressivo che crea un serio rischio di eccessivo irrigidimento e, in ultima analisi, un maggiore rischio di ribasso per le nostre prospettive di crescita che sono già in fase di stallo.
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PIMCO: Commento in reazione al meeting della FED
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 giugno 2022
A cura di Allison Boxer, US Economist di PIMCO. Una riunione storica del FOMC ha portato a un rialzo dei tassi di 75 punti base e a una revisione del dot plot che suggerisce che l’aggressivo inasprimento della politica monetaria continuerà probabilmente nelle prossime riunioni. Le revisioni delle previsioni di crescita e del tasso di disoccupazione contenute nel Summary of Economic Projections (SEP) lasciano intendere che la Fed sta iniziando a riconoscere che un percorso più rapido di inasprimento della politica monetaria andrà a scapito di una crescita più lenta e di un aumento della disoccupazione. La Fed prevede ora una crescita del PIL statunitense pari all’1,7% nel 2022 e nel 2023, in netto calo rispetto al 2,8% e al 2,2% rispettivamente. Anche la disoccupazione dovrebbe salire rispetto ai livelli attuali. Il dot plot mostra che la Fed è unanime nel ritenere che il tasso sui fondi debba superare le stime di neutralità entro la fine dell’anno. Ma solo pochi membri si aspettano che i tassi raggiungano un picco significativamente superiore a quello già prezzato dai mercati.
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Commento post meeting BCE
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 giugno 2022
A cura di Antonella Manganelli, AD e Responsabile Investimenti di Payden&Rygel Italia. Riunione che ha sicuramente sorpreso sul lato rialzista, quella di oggi. I punti principali coperti sono stati tre: la revisione delle previsioni sui dati macroeconomici; le indicazioni sulla politica monetaria a breve termine; e il commento sulla frammentazione del continente, ovvero la differente situazione tra Europa periferica e centrale. Sui dati macroeconomici, la BCE ha svelato nuove previsioni, con revisioni al rialzo per l’inflazione e al ribasso per la crescita, quindi un quadro macroeconomico sicuramente meno rassicurante. Da qui, il commento sulla politica monetaria, che ha confermato il termine del programma di acquisto di titoli sul mercato secondario a giugno, ma che soprattutto ha confermato un rialzo dei tassi di 25 punti base a luglio e che, addirittura, non ne ha escluso un secondo da ben 50 punti base a settembre. A preoccupare il mercato è stata poi la mancata rassicurazione sulla sostenibilità del debito per i Paesi dell’Europa periferica, rispetto alla quale il problema inflazione è sembrato essere prominente per la Banca Centrale. Il mercato ha reagito con un notevole incremento dei rendimenti a scadenza dei governativi europei, e un allargamento degli spread, ovvero dei differenziali tra governativi periferici e area centrale dell’Europa.Con oltre 146 miliardi di dollari in gestione, Payden & Rygel è leader nella gestione del risparmio gestito e annovera tra i suoi clienti banche centrali, fondi pensione, imprese di assicurazione, università, banche private e fondazioni di varia natura. Società di gestione indipendente e non quotata, Payden & Rygel ha sede a Los Angeles con uffici a Boston e hub di gestione a Londra e a Milano.
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Annual meeting of the American Society for Clinical Oncology
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 giugno 2022
Lo studio osservazionale retrospettivo RALU valuta la sicurezza e i risultati clinici del trattamento sequenziale con radio-223 dicloruro seguito da lutezio-177-PSMA (177Lu-PSMA) nel trattamento degli uomini con tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione. In questa prima analisi ad interim dei dati di 49 pazienti, la sequenza terapeutica radio-223/177Lu-PSMA è stata ben tollerata. I pazienti trattati con 177Lu-PSMA mostravano una sopravvivenza globale (OS) mediana di 12,6 mesi dall’inizio della terapia. Lo studio RALU ha valutato i pazienti con tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione trattati con almeno una dose di radio-223 e almeno una di 177Lu-PSMA in sequenza. I dati sono stati raccolti da alcuni centri della Germania, e l’età media dei pazienti era di 72 anni (57-83). Radio-223 dicloruro è una terapia alfa mirata (TαT) approvata che ha dimostrato di prolungare la vita dei pazienti con mCRPC con metastasi ossee sintomatiche senza metastasi viscerali. La terapia ha inoltre mostrato di offrire benefici significativi di qualità di vita, con un profilo di sicurezza paragonabile a placebo. Radio-223 dicloruro è l’unico trattamento per gli uomini con mCRPC con un punteggio di 5 su 5 della Magnitude of Clinical Benefit scale (MCBS) della European Society for Medical Oncology (ESMO), un sistema utilizzato per misurare il valore dei trattamenti antitumorali e supportare un migliore processo decisionale. Il radio-223 dicloruro è autorizzato per il trattamento dei pazienti con tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) con metastasi ossee. Radio-223 dicloruro è la prima e unica terapia alfa mirata approvata che ha dimostrato di prolungare la vita degli uomini con mCRPC con metastasi ossee e la prima terapia mirata con radioligando (TRT) approvata per il tumore della prostata. Con un’esperienza clinica real-word di più di 7 anni, radio-223 dicloruro ha mostrato risultati di sopravvivenza consistenti negli studi real-world (RWE). A livello globale sono stati trattati più di 85.000 uomini dal momento del suo primo utilizzo. Il farmaco è stato approvato in più di 50 Paesi ed è attualmente in fase di ulteriore valutazione in un ampio programma di sviluppo clinico nel tumore della prostata.
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Il multilateralismo al centro del meeting dei BRICS
Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2022
By Mario Lettieri e Paolo Raimondi Lo scorso 19 maggio i ministri degli Esteri dei Paesi BRICS si sono incontrati, in via telematica, per discutere della situazione strategica globale e per promuovere il loro processo di cooperazione e d’integrazione. Si tratta di un evento degno di grande attenzione da parte dell’Occidente e in particolare dell’Unione europea. E’ opportuno sempre ricordare che i BRICS rappresentano più del 40% della popolazione mondiale e ben il 20% del Pil del pianeta. Ovviamente la guerra in Ucraina è stata affrontata. Al punto 11 della Dichiarazione finale si afferma: ”I ministri hanno ricordato le loro posizioni nazionali sulla situazione in Ucraina espresse nelle sedi appropriate, segnatamente il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l’Assemblea Generale dell’Onu. Essi sostengono i negoziati tra Russia e Ucraina. Hanno anche discusso le loro preoccupazioni per la situazione umanitaria in Ucraina e dintorni ed hanno espresso il loro sostegno agli sforzi del Segretario generale delle Nazioni Unite, delle agenzie Onu e del Comitato Internazione della Croce Rossa per fornire aiuti umanitari in conformità con la risoluzione 46/182 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.”. Importanza grande ha assunto la sessione separata del gruppo “BRICS Plus”, che ha incluso l‘Argentina, l’Egitto, l’Indonesia, il Kazakistan, la Nigeria, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, il Senegal e la Tailandia in rappresentanza dei Paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo. E’ in considerazione un possibile allargamento dei BRICS. Se ne discuterà a giugno in Cina al 14° summit annuale, dedicato a una “Nuova era di sviluppo globale”. Il presidente cinese Xi Jinping, definendo la situazione attuale di grande “turbolenza e trasformazione”, ha chiesto un rafforzamento della cooperazione, della solidarietà e della pace attraverso la Global Security Initiative per una “sicurezza comune” da affiancare alla sua Global Development Initiative (Gdi). Egli ha rilevato che lo scontro tra blocchi contrapposti e la persistente mentalità della guerra fredda dovrebbero essere abbandonati a favore della costruzione di una comunità globale di “sicurezza per tutti”. E’opportuno ricordare che la Gdi è stata valutata positivamente da più di 100 Paesi e da molte organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite. La Dichiarazione fa del multilateralismo l’idea portante della politica dei BRICS. Ribadisce il ruolo guida del G20 nella governance economica globale e sottolinea che esso “deve rimanere intatto per fronteggiare le attuali sfide globali.”. Evidentemente l’aggettivo “intatto” indica la volontà di avere anche la Russia nei meeting del G20, che, dopo l’Indonesia, nei prossimi tre anni saranno presieduti rispettivamente dall’India, dal Brasile e dal Sud Africa. Un certo disappunto è stato manifestato nei confronti dei Paesi ricchi che nella pandemia Covid non hanno dato una giusta attenzione ai bisogni dei Paesi in via di sviluppo. In sintesi, di là del dramma della guerra, nel mondo ci sono segnali per realizzare iniziative miranti a un nuovo ordine mondiale. Per esempio, l’ex presidente brasiliano Lula Da Silva, candidato alle elezioni di ottobre, propone esplicitamente la creazione di una nuova valuta, il Sur, da usare nel commercio latinoamericano per non continuare a dipendere dal dollaro. A marzo diverse società cinesi hanno acquistato carbone russo pagando in yuan. E’ il primo acquisto di merci russe pagate in valuta cinese dopo che la Russia è stata sanzionata dai Paesi occidentali. Crediamo che sia il momento non solo di valutare meglio gli interessi dell’Unione europea ma anche di accentuare il ruolo di maggiore autonomia per contribuire a realizzare un assetto multipolare. Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista
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Il multilateralismo al centro del meeting dei BRICS
Posted by fidest press agency su martedì, 31 Maggio 2022
By Mario Lettieri e Paolo Raimondi. Lo scorso 19 maggio i ministri degli Esteri dei Paesi BRICS si sono incontrati, in via telematica, per discutere della situazione strategica globale e per promuovere il loro processo di cooperazione e d’integrazione. Si tratta di un evento degno di grande attenzione da parte dell’Occidente e in particolare dell’Unione europea. E’ opportuno sempre ricordare che i BRICS rappresentano più del 40% della popolazione mondiale e ben il 20% del Pil del pianeta. Ovviamente la guerra in Ucraina è stata affrontata. Al punto 11 della Dichiarazione finale si afferma: ”I ministri hanno ricordato le loro posizioni nazionali sulla situazione in Ucraina espresse nelle sedi appropriate, segnatamente il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l’Assemblea Generale dell’Onu. Essi sostengono i negoziati tra Russia e Ucraina. Hanno anche discusso le loro preoccupazioni per la situazione umanitaria in Ucraina e dintorni ed hanno espresso il loro sostegno agli sforzi del Segretario generale delle Nazioni Unite, delle agenzie Onu e del Comitato Internazione della Croce Rossa per fornire aiuti umanitari in conformità con la risoluzione 46/182 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.”. Importanza grande ha assunto la sessione separata del gruppo “BRICS Plus”, che ha incluso l‘Argentina, l’Egitto, l’Indonesia, il Kazakistan, la Nigeria, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, il Senegal e la Tailandia in rappresentanza dei Paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo. E’ in considerazione un possibile allargamento dei BRICS. Se ne discuterà a giugno in Cina al 14° summit annuale, dedicato a una “Nuova era di sviluppo globale”. Il presidente cinese Xi Jinping, definendo la situazione attuale di grande “turbolenza e trasformazione”, ha chiesto un rafforzamento della cooperazione, della solidarietà e della pace attraverso la Global Security Initiative per una “sicurezza comune” da affiancare alla sua Global Development Initiative (Gdi). Egli ha rilevato che lo scontro tra blocchi contrapposti e la persistente mentalità della guerra fredda dovrebbero essere abbandonati a favore della costruzione di una comunità globale di “sicurezza per tutti”. E’opportuno ricordare che la Gdi è stata valutata positivamente da più di 100 Paesi e da molte organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite. La Dichiarazione fa del multilateralismo l’idea portante della politica dei BRICS. Ribadisce il ruolo guida del G20 nella governance economica globale e sottolinea che esso “deve rimanere intatto per fronteggiare le attuali sfide globali.”. Evidentemente l’aggettivo “intatto” indica la volontà di avere anche la Russia nei meeting del G20, che, dopo l’Indonesia, nei prossimi tre anni saranno presieduti rispettivamente dall’India, dal Brasile e dal Sud Africa. Un certo disappunto è stato manifestato nei confronti dei Paesi ricchi che nella pandemia Covid non hanno dato una giusta attenzione ai bisogni dei Paesi in via di sviluppo. In sintesi, di là del dramma della guerra, nel mondo ci sono segnali per realizzare iniziative miranti a un nuovo ordine mondiale. Per esempio, l’ex presidente brasiliano Lula Da Silva, candidato alle elezioni di ottobre, propone esplicitamente la creazione di una nuova valuta, il Sur, da usare nel commercio latinoamericano per non continuare a dipendere dal dollaro. A marzo diverse società cinesi hanno acquistato carbone russo pagando in yuan. E’ il primo acquisto di merci russe pagate in valuta cinese dopo che la Russia è stata sanzionata dai Paesi occidentali. Crediamo che sia il momento non solo di valutare meglio gli interessi dell’Unione europea ma anche di accentuare il ruolo di maggiore autonomia per contribuire a realizzare un assetto multipolare.
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PIMCO: Reazione al meeting della FED
Posted by fidest press agency su lunedì, 9 Maggio 2022
A cura di Allison Boxer, US Economist di PIMCO. La Federal Reserve è riuscita a varare il più grande rialzo dei tassi dal 2000 e allo stesso tempo sorprendere le aspettative del mercato con una certa dose di atteggiamento da “colomba”. La notizia principale della conferenza stampa è stata la respinta di Powell circa l’ipotesi di un rialzo di 75 punti base che i mercati avevano iniziato a prezzare. Se la dichiarazione si è concentrata esclusivamente sui rischi di inflazione e Powell ha sottolineato che la Fed è assolutamente concentrata sul riportare l’inflazione al target, ha anche riconosciuto che l’istituto centrale statunitense dovrà essere agile nel destreggiarsi con i dati in arrivo. Il che è coerente con la nostra visione che prevede la continuazione di un ritmo “spedito” di rialzi dei tassi mentre la Fed sfrutterà l’estate per invertire rapidamente i tagli dell’era pandemica, ma alla fine dovrà essere “agile” nel governare i rischi al ribasso per la crescita.
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PGIM Fixed Income: commento al meeting BCE odierno
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 marzo 2023
A cura di Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income. La decisione odierna della BCE contiene tutti gli elementi chiave delle nostre attese. In primo luogo, si è attenuta al ben noto rialzo di 50 pb per far fronte all’inflazione. Allo stesso tempo, però, l’ultimo annuncio riconosce le recenti turbolenze dei mercati finanziari non suonando dunque stonato. In secondo luogo, non è stata fatta alcuna menzione all’accelerazione dell’andamento del QT oltre il secondo trimestre, che a mio avviso è la decisione giusta. Inoltre, sono state fornite rassicurazioni sugli strumenti di liquidità e sulla supervisione regolamentare e di vigilanza all’interno dell’Area Euro – vale la pena sottolineare fondamentali forti nella regione. In terzo luogo, la dichiarazione contiene un notevole spostamento verso un tono più dovish, sottolineando la dipendenza dai dati e rinunciando a segnalare successivi rialzi dei tassi. Si tratta di un cambiamento importante che apre le porte alla possibilità che questo rialzo sia l’ultimo, almeno per il prossimo futuro. In effetti, un cambiamento nei fondamentali macro potrebbe giustificarlo: in Europa l’erogazione di credito all’economia reale si basa maggiormente sulle banche e quindi, a parità di altre condizioni, le recenti turbolenze si tradurrebbero in condizioni finanziarie più rigide che altrove. Inoltre, secondo l’ultima indagine sui prestiti bancari della BCE, le condizioni finanziarie si stavano già rapidamente irrigidendo e l’economia interna non si sta surriscaldando come quella Oltreoceano.
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