“Non posso che esprimere viva soddisfazione per le nomine di Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, rispettivamente come amministratore delegato e direttore generale della Rai. Si tratta di due profili di altissimo livello, che sapranno garantire al servizio pubblico radiotelevisivo qualità, pluralità e quella linfa culturale nuova che i telespettatori italiani aspettavano da tempo in Rai”. Lo dichiara il senatore Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia a palazzo Madama.
Posts Tagged ‘nomine’
Rai: nomine di Roberto Sergio e Giampaolo Rossi
Posted by fidest press agency su lunedì, 15 Maggio 2023
Posted in Cronaca/News | Contrassegnato da tag: giampaolo rossi, nomine, rai, roberto sergio | Leave a Comment »
Meloni scivola sulle nomine. Il terzo polo abortisce. Non c’è fronte politico che non sia in crisi
Posted by fidest press agency su sabato, 15 aprile 2023
By Enrico Cisnetto. A testimonianza che non bastano le elezioni e un risultato apparentemente netto delle medesime per sistemare i problemi strutturali della politica italiana, a soli 7 mesi dal voto di settembre scorso il quadro politico è drammaticamente costellato di crisi quando non di fallimenti. E a 360 gradi, ovunque si volga lo sguardo: destra, centro, sinistra. Con ciò confermando che se non si ripensa il sistema nel suo insieme – modello politico, partiti, assetti istituzionali, legge elettorale – l’affannosa ricerca di un vincitore, specie se all’obiettivo si arriva drogando i risultati elettorali con modalità premiali che, in presenza di un numero crescentemente ridotto di aventi diritto che esercitano il voto, rendono il parlamento e i governi sempre meno rappresentativi della società, serve solo a coltivare illusioni che ben presto diventano disillusioni. Partiamo da chi le elezioni le aveva vinte: Giorgia Meloni. Inizialmente il combinato disposto della novità e del piglio con cui la presidente del Consiglio aveva mostrato di volersi e sapersi muovere avevano fatto pensare che la sua leadership si sarebbe consolidata, andando oltre la solita luna di miele con l’opinione pubblica di cui tutti i governi godono. Anzi, la risolutezza senza sbavature con cui Meloni si è attestata sul fronte atlantico nella guerra russo-ucraina e la prudenza mostrata con la manovra di bilancio rispetto alle guardinghe attese di un’Europa che certo non gli ha risparmiato massicce dose di scetticismo, le avevano allargato il campo delle simpatie anche a chi non l’aveva scelta nelle urne, finendo così per far passare in secondo piano una valutazione non proprio lusinghiera sul governo nel suo insieme, e su alcuni ministri in particolare. Poi, però, con il passare dei mesi sono via via emersi tre elementi di giudizio non positivi: la percezione di un suo crescente nervosismo, accompagnata da voci insistenti su una sua difficoltà di tenuta psicofisica al cospetto delle stressanti prove cui l’attività di governo costringe, specie se si è, come nel suo caso, fortemente accentratori; la constatazione del vuoto di classe dirigente che la circonda, cui si somma una sua atavica diffidenza verso tutto e tutti, mentre qualche episodio ha fatto vedere come nel suo entourage neppure la fedeltà – che è già in sé un valore molto meno nobile della lealtà – sia garantita; il riscontro di un’agenda di governo tutta costruita sulla risposta, per lo più estemporanea, alle emergenze e dunque priva di respiro strategico, mancanza puntualmente attribuita alle pesanti eredità ricevute dal passato (modalità comunicativa che dopo un po’ diventa inevitabilmente un boomerang).Ma il culmine di questa tendenza involutiva si è avuto nei giorni scorsi con le nomine nelle aziende partecipate dallo Stato. Tralascio qui il giudizio di merito su nominandi e nominati, perchè la valutazione che conta è di natura politica e più precisamente attiene alla capacità di gestire il potere, che nella panoplia delle arti del governare è sicuramente quella più difficile. Delle diverse opzioni tattiche che aveva a disposizione Meloni ha scelto fin dall’inizio quella del “qui comando io”, dapprima negando la possibilità che si desse vita ad un tavolo di maggioranza sul tema – avendo in mente non solo di poter fare di testa sua, ma soprattutto di comunicare che lei non praticava la lottizzazione – e poi trovatasi costretta a istituirlo per i mal di pancia della Lega, alla fine lo ha declinato come semplice “tavolo di consultazione” e non “di decisione”. Ha quindi lasciato trapelare i nomi dei manager che intendeva scegliere, esponendoli per giorni alle indiscrezioni giornalistiche e non, e ha fatto le barricate, anche a costo di frizioni interne al suo partito, fino all’ultima notte di violente trattative, per difendere il suo decisionismo. Salvo poi, all’ultimo momento utile rispetto alle scadenze formali che occorreva rispettare, calarsi clamorosamente i pantaloni di fronte alla minaccia di Salvini di far cadere il governo. Con ciò: a) portando a casa meno di quanto avrebbe ottenuto se avesse scelto la via moderata della concertazione di maggioranza; b) dando l’idea di appartenere alla razza di chi abbaia ma non morde; c) mostrando di temere ma di non saper usare l’arma di ricatto della crisi di governo; d) fallendo l’obiettivo di tenere lontano da sé e dal suo governo l’infamia della lottizzazione, quando invece avrebbe potuto e dovuto rivendicare la pratica dello spoil system.Il risultato è che un Salvini agonizzante ha potuto attaccarsi al bocchettone dell’ossigeno – e c’è da scommettere che, lungi dall’essere stato rabbonito da alcune concessioni ottenute in fatto di nomine, alzerà ancor di più il tiro contro l’odiata Meloni, come dimostra il ritorno ai suoi decreti sui migranti – mentre Forza Italia è riuscita a dare segno di vita proprio nel momento in cui era costretta a metabolizzare la definitiva uscita dalla scena politica del suo fondatore (inevitabile, a prescindete da quale sia l’esito della degenza ospedaliera di Berlusconi) e quindi a interrogarsi sulla possibilità o meno di sopravvivergli. È evidente che in queste condizioni il governo Meloni potrà anche proseguire, ma di certo più faticosamente, anche considerato che lo scenario economico, quello europeo e quello geopolitico nei prossimi mesi getteranno sul suo cammino un numero crescente di ostacoli.Ma se Atene piange (sul latte versato), Sparta non ride. Il Pd, dopo la scossa “nuovista” rappresentata dall’ergersi di una leadership del tutto inventata – tanto da aver nominato alla segreteria chi si era iscritta al partito un attimo prima delle primarie consentendo che il voto dei militanti fosse ribaltato da quello di un non meglio definito “popolo dei gazebo” – è entrato in un cono d’ombra dove a far rumore è il silenzio assordante di Elly Schlein su tutti i temi che contano. Vuoto riempito solo da alcune parole d’ordine “movimentiste” che, oltre a connotare il Pd di “sinistra- sinistra” e ad azzerare lo spazio politico per i riformisti, finiscono con accentuare la sovrapposizione con i 5stelle. Una deriva già iniziata prima delle elezioni con il progressivo abbandono della linea “agenda Draghi” a favore di una masochistica autoflagellazione dovuta al senso di colpa per abbandonato i lavoratori a favore della “borghesia ztl” e che, continuando cosìm culminerà nell’alleanza organica, se non nell’integrazione, con Conte. Il quale, avendo meno da dire del niente di Schlein, ha scelto la via del low profile, nella convinzione che le fatiche e gli errori del centro-destra daranno all’opposizione una rendita di posizione. Inesperta, e come tale facile preda dei “grandi elettori” che l’hanno sostenuta, da Bettini a Franceschini, già endorsata da uno sponsor ingombrante come l’ingegner De Benedetti, la neo-segretaria del Pd dovrà presto misurarsi su temi tanto dividenti quanto decisivi come la fornitura di armi all’Ucraina, il termovalorizzatore di Roma o la riforma fiscale e delle pensioni, trovandosi nella scomoda posizione o di tradire il suo radicalismo o di cancellare definitivamente i connotati di partito di governo del Pd. Cosa che certo non farà bene al sistema politico, tanto più al cospetto delle difficoltà di Meloni e della sua maggioranza.E non sta certo meglio, anzi, il drappello terzopolista che in queste ore ha dato spettacolo con il litigio delle comari Renzi e Calenda. Una contesa poco edificante nella quale è perfettamente inutile cercare i torti e le ragioni perchè è del tutto evidente il “concorso di colpa”, da identificarsi non solo nell’ego espanso all’ennesima potenza dei due litiganti, ma soprattutto nella reiterazione del “reato politico”, già commesso da entrambi, di personalizzazione della politica attraverso l’uso di partiti personali. E tutto questo mentre la crisi del bipolarismo, che si perpetua anche sotto le insegne al femminile del duo Giorgia-Elly, apre enormi spazi politici a chi non sta dentro i due schieramenti. Ma il fatto è che la domanda di riformismo nel Paese è latente, perchè si annida prevalentemente nella sempre più vasta schiera degli astenuti, e dunque abbisogna di chi la sappia far emergere con qualcosa di più e di meglio del semplice mettersi in mezzo, né di qua né di la.Occorre elaborare una teoria del fallimento del bipolarismo italico, spiegandone bene le ragioni all’opinione pubblica e traendone delle conseguenze prima di tutto in prima persona. Ecco perchè il partito che avrebbe dovuto nascere dal patto Renzi-Calenda – e che a questo punto è del tutto abortito – non sarebbe stato la risposta giusta a quella domanda latente di riformismo. Perchè non è mettendo insieme due partiti personali che se ne fa uno vero. Tuttavia, di un partito liberaldemocratico, capace non solo di proporre un’agenda di governo davvero riformista ma prima di tutto di indicare condizioni e strumenti per riformulare il sistema politico-istituzionale mettendo fine alla transizione iniziata nel 1994 e mai chiusa, c’è e sempre più ci sarà bisogno. Lo spostamento a sinistra del Pd e l’inevitabile tramonto di Forza Italia – con Meloni che fatica a compiere la sua trasformazione moderata (nonostante l’incitamento di Marcello Pera a sostituirsi in tutto e per tutto a Berlusconi) e Salvini sempre più radicalizzato a destra (si veda l’abbraccio mortale a cui lo sottopone la Le Pen in un’illuminante intervista a Repubblica) – spalancano praterie al processo costituente di un centro liberaldemocratico. Purché si parta da un impianto culturale, una visione e un progetto politico comune, non dalle personalità che se ne vogliono fare protagoniste (che di statisti in giro non ce ne sono).Come si vede, non c’è un angolo, anche piccolo, del quadro politico, che non sia un disastro. Ma, paradossalmente, questa situazione può forse essere un vantaggio: sgombrato il campo dalle illusioni e dai conseguenti disinganni, c’è più spazio per tornare a tessere la tela della democrazia. By Enrico Cisnetto direttore http://www.terzarepubblica.it
Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: crisi, meloni, nomine, sistema | Leave a Comment »
21Shares annuncia nuove nomine e l’espansione in Medio Oriente
Posted by fidest press agency su domenica, 21 agosto 2022
Zurigo. 21Shares AG, società con sede a Zurigo, leader negli ETP sulle criptovalute, annuncia oggi l’assunzione di tre nuove figure manageriali per l’Europa e il Medio Oriente: Sherif El-Haddad, Head of Middle East; Marina Baudéan, Head of France and BeLux e Oliver Schäfer, Head of Germany; i quali porteranno all’interno della società la loro lunga esperienza in ambito finance e sales.Sherif El-Haddad, ricoprirà il ruolo di Head of Middle East, con sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove si occuperà anche di portare avanti l’espansione di 21Shares in questo mercato. Precedentemente ha ricoperto il ruolo di Head of Asset Management presso Al Mal Capital e, prima ancora, di Managing Partner presso Pearl Capital Management. Infine, ha diretto il comparto asset management di EFG Hermes per oltre 13 anni. El-Haddad vanta una profonda conoscenza nel comparto dei servizi finanziari per il mercato del Medio Oriente e anche una lunga lista di competenze e contatti. Ha conseguito la laurea in accounting presso la American University al Cairo. Circa la sua nomina, ha commentato: “Dopo la Svizzera, dove 21Shares ha sede, Dubai è uno dei mercati più favorevoli è vivaci per i business attivi nelle criptovalute e nella tecnologia blockchain. Sono orgoglioso di poter supportare la società nel suo percorso di crescita, attraverso la sua espansione in Medio Oriente.” Il ruolo di Head of France, Belgium & Luxembourg sarà coperto da Marina Baudéan, la quale dovrà occuparsi principalmente di soddisfare la crescente domanda per gli asset digitali in questi paesi. Il background della Baudéan si è formato prevalentemente nella finanza tradizionale, avendo ricoperto vari ruoli all’interno del comparto fixed income. La sua carriera è iniziata nel 2000 presso Tradeweb – piattaforma elettronica di trading – dalla quale è passata poi a Barclays, dove è rimasta per più di 15 anni, sviluppando il franchise BARX e guidando l’electronic rates distribution team per l’area EMEA. Come molti altri del team di 21Shares, anche lei ha scelto di abbandonare la finanza tradizionale per esplorare maggiormente la grande opportunità rappresentata da criptovalute e blockchain. Ha conseguito la laurea magistrale in Business Administration and Management all’ISC di Parigi.
Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: 21shares, medio oriente, nomine | Leave a Comment »
Deutsche Bank: due nomine chiave in Italia
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 giugno 2022
Deutsche Bank annuncia la nomina di Roberto Coletta a Head of International Private Bank (IPB) Italy e di Chiara Rossato a Head of Human Resources Italy, due ruoli cruciali per il percorso di trasformazione e di crescita sostenibile avviato dalla banca in Italia nell’ultimo biennio. Nel suo nuovo incarico, Coletta porterà avanti l’evoluzione della divisione IPB verso l’obiettivo di diventare nel Paese banca di riferimento per gli imprenditori e le loro famiglie, rafforzando al contempo il presidio sulla clientela affluent e nel credito al consumo. Rossato avrà invece il compito di guidare il personale della banca nel percorso di cambiamento verso nuovi modelli di servizio e di relazione con la clientela, dando nuovo slancio al progetto di innovazione culturale già intrapreso dalla banca a livello globale e locale. Nell’ambito della struttura organizzativa italiana, entrambi riporteranno a Roberto Parazzini, Chief Country Officer Italy; a livello di Gruppo, Coletta riporterà al Global Head of International Private Bank Claudio de Sanctis e Rossato ad Andrea Cozzi, Head of Human Resources EMEA di Deutsche Bank. Una volta conclusi gli iter autorizzativi, Coletta e Rossato entreranno inoltre a far parte del Consiglio di Gestione di Deutsche Bank SpA.
Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: deutsche bank, nomine | Leave a Comment »
Il sindaco di Roma e le nomine nel governo della Capitale
Posted by fidest press agency su martedì, 7 dicembre 2021
“Gualtieri deve aver frainteso il ruolo che è stato chiamato a ricoprire. Fare il sindaco impone la risoluzione di problemi concreti dei cittadini romani. Invece pare che il primo cittadino sia più impegnato a frammentare uffici, magari con competenze chiare e storiche, rendendone il governo complicato. Così come pare dilettarsi a creare uffici di scopo, chiamati a gestire temi anche delicati senza che vengano chiariti compiti, dinamiche, ambiti di azione. Per ora, con l’approvazione della nuova macrostruttura l’evidenza è che in questo modo Gualtieri crea poltrone per nuovi dirigenti; crea nuovi costi; duplica le competenze. Lo ha fatto in queste ore con la miriade di delibere sullo staff del sindaco e degli assessori che prevede un’infornata di nomine e un flusso in entrata di riciclati. E lo fa anche creando uffici di scopo come quello sul clima, che vorremmo capire di cosa dovrebbe occuparsi, o quello LGBT, che invece speriamo non si occupi di foraggiare associazioni odi diffondere teorie gender nelle scuole. Inutile dire che il sindaco non abbia pensato ad istituire un super dipartimento per la famiglia. Ma questo è esemplificativo di come l’inclusivo PD approcci a determinate tematiche. E intanto vigileremo attentamente, affinchè nessuno pensi di poter fare quello che vuole, in maniera dittatoriale e irrispettosa di tutti i cittadini, a Roma: servono meno ‘uffici customer care’, altra chicca della nuova struttura del personale capitolino, e più risposte concrete alle emergenze che si registrano in città” Lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere capitolino della Lega in merito all’approvazione della Deliberazione n. 306 del 2 dicembre 2021 e delle seguenti delibere sui contratti degli staff politici del sindaco e della giunta.
Posted in Roma/about Rome | Contrassegnato da tag: nomine, roma, sindaco | Leave a Comment »
Le nuove nomine nel Gruppo Randstad Italia
Posted by fidest press agency su venerdì, 4 giugno 2021
Il Gruppo Randstad, leader mondiale nei servizi per le risorse umane, prosegue la sua espansione, con un nuovo assetto organizzativo e una governance sempre più specializzata, per favorire la crescita lungo le diverse aree di business. Presente in 38 Paesi con 4.715 filiali e 34.680 dipendenti per un fatturato complessivo di 20,7 miliardi di euro nel 2020, il Gruppo Randstad Italia conta oltre 2000 dipendenti e 300 filiali a livello nazionale, con una crescita del fatturato del 20% nel primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo 2020.La capogruppo Randstad Group Italia Spa controlla al 100% Randstad Italia Spa, agenzia per il lavoro che si occupa di somministrazione di lavoro a tempo determinato e indeterminato, ricerca e selezione del personale, Randstad HR Solutions Srl, la realtà che offre servizi specializzati per la gestione delle risorse umane nelle organizzazioni, supporta le aziende nel miglioramento dei processi HR attraverso servizi di consulenza e formazione e nell’ottenimento di possibili fondi di finanziamento, Randstad Services Srl, che si occupa di servizi in appalto e outsourcing in diversi settori, e Ausy Italy Srl, specializzata nel settore engineering e ICT. Randstad Italia Spa controlla, a sua volta, la società Intempo S.p.A, agenzia per il lavoro a vocazione “specialistica” in ambito portuale. In coerenza con l’evoluzione del Gruppo, a partire dal 30 aprile 2021, Marco Ceresa, confermato nella carica di Amministratore Delegato di Randstad Group Italia Spa, ha assunto anche il ruolo di Group Chief Executive Officer, come responsabile della mission di Randstad in Italia e del business delle società del Gruppo, con la responsabilità della direzione strategica delle stesse. Mantiene, infine, la responsabilità di Randstad Grecia e Randstad Turchia.Tre manager, già Chief Operations Officer delle relative aree di business, assumono nuovi incarichi all’interno delle società del Gruppo, con l’obiettivo di affrontare ancora più efficacemente le sfide di continuità e crescita, cogliendo al meglio le opportunità di mercato e continuando a garantire una governance attenta, credibile e solida. La valorizzazione della leadership al femminile non è una novità per Randstad che vede il 43,24% di donne in posizioni di Senior Management (in crescita rispetto al 40,22% dell’anno precedente), così come il 43% di figure femminili nel Management Team.Elena Parpaiola, già COO dei business Staffing, Permanent e Welfare, è stata nominata Amministratore Delegato di Randstad Italia Spa con il compito di dirigere l’attività della società e di definirne le politiche strategiche e di sviluppo.Simona Tansini, già COO dei business Inhouse, Verticals, Public Sector, Consigliere Delegato di Randstad Services e Amministratore Delegato di Ausy Italy Srl., è stata nominata Amministratore Delegato di Randstad Italia Spa con delega specifica sui business Inhouse, Verticals, Public Sector.Fabio Costantini, già COO dei business education, training, executive academy, consulenza HR, talent development e talent acquisition, oltre che sulle attività di career management attraverso le linee di business Randstad Risesmart e di Randstad Sport, è stato nominato Amministratore Delegato di Randstad HR Solutions Srl, con il compito di dirigere l’attività sociale e di definire le politiche strategiche e di sviluppo della Società.
Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: gruppo, nomine, randstad | Leave a Comment »
Nuove nomine in Angelini Pharma
Posted by fidest press agency su giovedì, 5 marzo 2020
Roberto Lombardo entra nel nuovo ruolo di Pharma Chief Human Resources & Organization Officer, mentre Silvestro Camerini, già Pharma Business Control Director, viene nominato Pharma Chief Financial Officer. Entrambi riportano al CEO Pierluigi Antonelli e faranno parte del “Leadership Team”, il comitato esecutivo di Angelini Pharma.“Sono felice in maniera diversa per queste due nomine – dichiara Pierluigi Antonelli, CEO di Angelini Pharma – Da un lato l’ingresso di Roberto, con la sua profonda esperienza internazionale, ci aiuterà a perseguire uno dei nostri obiettivi strategici: essere un’azienda ambita in cui voler lavorare sia per i nostri collaboratori sia per talenti esterni. La nomina di Silvestro mi rende particolarmente orgoglioso perché riflette l’attenzione alla crescita interna, ugualmente importante. Sono certo che il giusto mix tra talenti interni ed esterni sia la chiave del futuro successo di Angelini Pharma”.
Angelini Pharma è impegnata ad aiutare i pazienti nel combattere diverse patologie con un’attenzione costante e prevalente alla Salute Mentale, incluso il Dolore, alla Malattie Rare e alla Consumer Health.
Angelini Pharma è una “Integrated Company” con ampi e riconosciuti programmi di R&S, impianti di produzione “World Class” e attività di commercializzazione internazionale di principi attivi e di farmaci leader di mercato. http://www.angelinipharma.com.
Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: angelini pharma, nomine | Leave a Comment »
Le nomine: il primo impegno del nuovo Parlamento europeo
Posted by fidest press agency su venerdì, 14 giugno 2019
La nuova legislatura inizierà il 2 luglio 2019 a Strasburgo con l’elezione del nuovo Presidente del Parlamento europeo. Una nomina che dà il via al processo di rinnovamento di tutte le maggiori cariche della UE sulla base, anche, dei risultati delle elezioni europee del 23-26 maggio a cui hanno partecipato più di 200 milioni di cittadini.
La grande notizia delle elezioni è stata l’aumento della partecipazione – dal 42,61% del 2014 al 51% del 2019 – ed una maggiore pluralità e rappresentanza femminile nell’emiciclo: le eurodeputate sono circa il 39% contro il 36% determinato dai precedenti comizi. Ora si apre il momento decisivo in cui questi risultati devono aiutare a determinare la leadership delle principali istituzioni dell’Unione europea. Questo processo inizierà il 2 luglio con la prima plenaria della legislatura e un tema sul tavolo: l’elezione del Presidente del Parlamento europeo, con un mandato di due anni e mezzo. Fino ad allora, gli eurodeputati eletti non prenderanno possesso del loro seggio, il loro mandato di cinque anni inizierà quindi alle 10.00 del 2 luglio.
Come viene eletto il Presidente del Parlamento europeo?
La prima sessione plenaria sarà presieduta dal Presidente uscente, Antonio Tajani (PPE, IT), che darà il via alla votazione per la nomina del suo successore. Può presentarsi all’investitura di Presidente ogni deputato appoggiato da un gruppo politico o da una ventesima parte della Camera (38 deputati). I membri del Parlamento dovranno depositare in un’urna una scheda con il proprio voto, che è segreto. Il nuovo Presidente ha bisogno della maggioranza assoluta dei voti per essere eletto, ossia di 376 suffragi, se questa non viene raggiunta si può ripetere il voto con le medesime regole in altre due occasioni. Se dopo il terzo turno nessun candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta, i due candidati più votati nell’ultima votazione si confronteranno in un quarto turno, in cui sarà sufficiente la maggioranza semplice dei presenti. Una volta eletto, il Presidente potrà fare delle dichiarazioni e quindi presiedere il resto della sessione in cui si dovranno eleggere i 14 vicepresidenti e i 5 questori. In questo caso ogni eurodeputato dovrà consegnare una scheda con un minimo di oltre la metà dei posti da assegnare e come massimo il numero totale degli stessi posti (ossia, al primo voto in cui si assegnano 14 vicepresidenze dovranno essere espresse tra le 8 e le 14 preferenze). I candidati hanno bisogno della maggioranza assoluta per essere eletti, se non tutte le vicepresidenze vengono assegnate al primo turno, si procederà ad un secondo turno e, infine, ad un terzo, in quest’ultima occasione basterà la maggioranza semplice per l’elezione.
Come si formano le commissioni?
Durante questa prima plenaria, il Parlamento europeo dovrà decidere anche il numero dei componenti di ogni commissione. In primo luogo i gruppi politici ed i deputati non inscritti dovranno inviare le proprie proposte, tanto dei nomi come del numero di membri di ogni commissione (nella scorsa legislatura oscillavano tra i 25 ed i 73 eurodeputati). Queste proposte verranno votate dalla Conferenza dei Presidenti (l’organo formato dai portavoce dei diversi gruppi politici e dal Presidente del Parlamento) e, una volta approvate, saranno sottoposte alla plenaria, che è chiamate a votarle a maggioranza semplice in questa stessa prima sessione del 2-4 luglio. La settimana successiva a Bruxelles le commissioni si riuniranno per eleggere i propri presidenti e vicepresidenti (per un massimo di 4), con mandato sempre di due anni e mezzo. Il lavoro delle commissioni è fondamentale perché sono gli organi incaricati di approvare i testi legislativi prima del loro arrivo in plenaria, con la possibilità di includere emendamenti e modifiche. Sono inoltre loro a nominare l’equipe negoziatrice del Parlamento per i triloghi con il Consiglio e la Commissione (le riunioni informali in cui Parlamento e Consiglio, con la mediazione della Commissione, si confrontano per raggiungere una posizione comune su una proposta legislativa), a valutare i candidati a commissario europeo, ad organizzare audizioni con esperti, ad adottare rapporti di iniziativa propria ed a supervisionare il lavoro, nel loro ambito di azione, delle altre istituzioni ed organi della UE.
I gruppi politici, formazione e compiti
I gruppi politici sono una delle chiavi di funzionamento del Parlamento europeo nelle sue prime settimane, dalla presentazione delle candidature alla Presidenza alla composizione delle commissioni.
Per potersi formare, un gruppo politico deve essere costituito da almeno 25 eurodeputati eletti in almeno un quarto degli Stati membri (ossia in sette). La data ultima in cui notificare la creazione di un gruppo, indicando i suoi membri, è il prossimo 24 giugno, in modo da poter essere presente alla plenaria inaugurale. La creazione di un nuovo gruppo può comunque essere comunicata in qualsiasi altro momento della legislatura. Ogni gruppo politico ha a disposizione una dotazione economica, che varia a seconda delle dimensioni del gruppo stesso e che è finanziata dal Parlamento europeo per la contrattazione di assistenti e/o per altre funzioni amministrative. Questi fondi non possono essere usati per coprire spese di campagna elettorale, che siano europee, nazionali, regionali o locali, né per finanziare partiti politici a livello nazionale ed europeo o qualsiasi altro organismo dipendente da questi ultimi.
I gruppi decidono internamente chi sarà il loro portavoce nella plenaria, o capogruppo, che li rappresenterà anche nella Conferenza dei Presidenti. Quest’ultimo è l’organo incaricato di pianificare l’attività legislativa e negoziatrice del Parlamento europeo, le relazioni con le altre istituzioni UE e con i parlamenti nazionali e con quelli dei paesi terzi.
Come si elegge il Presidente della Commissione europea?
La seconda plenaria della legislatura, che si terrà dal 15 al 18 luglio, sarà la prima occasione per nominare il prossimo Presidente della Commissione europea. Previamente gli Stati membri, riuniti nel Consiglio europeo, devono proporre un candidato decidendo a maggioranza qualificata, ma devono farlo tenendo conto dei risultati delle elezioni europee e del fatto che il Presidente della Commissione deve essere eletto a maggioranza assoluta – 376 voti – dal Parlamento europeo.
Se il candidato non supera questa soglia, il Consiglio deve proporre un nuovo candidato entro un mese. Dalle elezioni del 2014 è in vigore il sistema degli Spitzenkandidaten, per cui i principali partiti politici europei hanno indicato un loro candidato a presiedere la Commissione.
E come vengono nominati i commissari?
Per l’elezione dei commissari, il Consiglio, in accordo con il neo-eletto Presidente della Commissione, adotta un elenco di candidati, uno per ogni Stato membro. Questi candidati devono presentarsi dinanzi alle varie commissioni parlamentari, in base alle competenze previste per ciascuno, per delle audizioni (che si terranno presumibilmente ad ottobre).
Dopodiché ogni commissione si riunisce per elaborare una valutazione delle competenze e delle prestazioni del candidato, da trasmettere al Presidente del Parlamento. È già accaduto che una valutazione negativa abbia indotto i candidati a ritirarsi dalla procedura. L’intera Commissione, inclusi il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, deve poi essere approvata dal Parlamento europeo.Una volta che il Presidente della Commissione e i commissari hanno ottenuto l’approvazione del Parlamento, è il Consiglio a nominarli ufficialmente, deliberando a maggioranza qualificata.
Posted in Estero/world news, Politica/Politics | Contrassegnato da tag: nomine, parlamento europeo | Leave a Comment »
Il nuovo Ragioniere Generale dello Stato e il nuovo Comandante Generale della Guardia di Finanza
Posted by fidest press agency su martedì, 21 Maggio 2019
A Biagio Mazzotta, e al Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana, nuovo Comandante Generale della Guardia di Finanza, designati dal Consiglio dei ministri, auguri di buon lavoro da parte di laura Castelli, vice ministro dell’Economia e delle Finanze e che in proposito dichiara: “Sono certa che continueranno a servire lo Stato con la stessa professionalità e abnegazione con cui lo hanno fatto sino ad oggi. Al dott. Franco ed al Generale Toschi, che li hanno preceduti nei rispettivi incarichi, un sincero ringraziamento per quanto hanno fatto fino ad ora nell’interesse ed al servizio della Nazione”.
Posted in Cronaca/News, Politica/Politics | Contrassegnato da tag: biagio mazzotta, giuseppe zafarana, nomine | Leave a Comment »
Sicilia: Richiesta revoca di tutte le nomine effettuate dal governo Crocetta
Posted by fidest press agency su martedì, 22 Maggio 2018
A seguito delle indagini della DDA di Caltanissetta, oltre a quelle di alcune Procure siciliane, che stanno sollevando il velo su quello che ormai viene definito “governo clandestino”, che avrebbe avuto al suo vertice l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, UNCI ed UNICOOP Sicilia chiedono al Presidente della regione, Musumeci, ed all’Assessore regionale alle Attività produttive, Turano, l’immediata revoca di tutte le nomine effettuate dal governo Crocetta di pertinenza dell’Assessorato Attività Produttive ad iniziare, prioritariamente, con l’azzeramento dei vertici di IRCAC su cui UNCI ed UNICOOP Sicilia hanno già presentato esposti e denunce alla Procura della Repubblica ed al TAR. Su tale tematica, negli scorsi mesi, UNCI ed UNICOOP Sicilia, attraverso i propri presidenti Pasquale AMICO e Felice COPPOLINO, hanno più volte chiesto di essere ricevuti dal Presidente Musumeci e dall’Assessore Turano senza ottenere alcuna risposta forse perché l’argomento in questione era scottante dimenticando che proprio sulle nomine dell’IRCAC lo stesso Musumeci, da presidente della Commissione antimafia della precedente legislatura, aveva audito le due associazioni riscontrando anomalie nella procedura delle nomine. Lo strappo sull’IRCAC con la nomina di SAM BEN-ABDELEALI e degli altri due componenti il cda, rappresenta l’ultimo atto di 5 anni votati al ridimensionamento scientifico della cooperazione siciliana anche, e questo è molto grave, con complicità all’interno del sistema cooperativo. Da tale commistione è nato un ostracismo nei confronti del movimento cooperativo quasi come a punire il sistema della cooperativa e favorendo altre tipologie societarie. In tal senso UNCI ed UNICOOP Sicilia hanno letto la scelta del governo Crocetta nell’avere tolto alle cooperative siciliane la possibilità di godere del benefit del 50% sul costo della revisione in un momento di grave crisi economica e del sistema imprenditoriale. Tutto questo nel totale silenzio delle addetti ai lavori tranne le proteste di UNCI ed UNICOOP Sicilia. L’avere tolto la norma sull’abbattimento del 50% del costo revisione alle cooperative siciliane è stato il prezzo della svendita della cooperazione isolana in un “do ut des” che giorno dopo giorno viene fuori dalle inchieste giudiziarie. Vogliamo sapere cosa intende fare della cooperazione siciliana il governo Musumeci e se intende rimuovere le ampie zone grigie rimaste dal governo Crocetta. UNCI ed UNICOOP Sicilia chiedono la revoca delle nomine, il ripristino delle agevolazioni a favore della cooperazione siciliana e il recepimento della legge 59/92 . http://www.medianewspalermo.it
Posted in Cronaca/News, Politica/Politics | Contrassegnato da tag: nomine, revoca, richiesta, sicilia | 1 Comment »
Nuove nomine del consiglio direttivo della Sige
Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 marzo 2018
Domenico Alvaro, professore di gastroenterologia dell’università ‘La Sapienza’ di Roma è il nuovo presidente della Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (Sige) per il biennio 2018-20. Succede al professor Antonio Craxì, gastroenterologo dell’università di Palermo.
Vicepresidente della Sige è stata confermata la professoressa Patrizia Burra, gastroenterologa dell’ospedale policlinico di Padova, mentre segretario è stato eletto il professor Bruno Annibale, gastroenterologo dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma.Entrano a far parte del consiglio direttivo della società scientifica il professor Antonio Benedetti dell’ospedale Umberto I di Ancona e il professor Edoardo Savarino dell’università di Padova, mentre restano confermati per il prossimo biennio la professoressa Filomena Morisco dell’università ‘Federico II’ di Napoli, il professor Alfredo Di Leo del policlinico di Bari, il professor Santino Marchi dell’università di Pisa, il dottor Gianluca Ianiro del policlinico Agostino Gemelli di Roma e il professor Gerardo Nardone dell’Università di Napoli ‘Federico II’.
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: consiglio direttivo, nomine, sige | Leave a Comment »
Roma: Oggi è stato nominato il nuovo Cda a tre di Atac
Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 agosto 2017
E’ composto dal presidente e Ad Paolo Simioni, Cristiano Ceresatto e Angela Sansonetti. “Questa governance ha il compito di risanare l’azienda, di rilanciarla, di mantenerla pubblica, di tutelare tutte le persone che ci lavorano. Noi andiamo avanti, perché Atac deve restare ai romani”. Lo dichiara l’Assessora alla Città in Movimento di Roma Capitale, Linda Meleo. “Sappiamo che è un percorso difficile, ma ne eravamo a conoscenza già dai primi giorni del nostro mandato. Questo cambiamento significa solo che non siamo disposti ad arretrare di un solo passo. L’operazione di risanamento richiede tempo e interventi specifici e la nuova governance di Atac è stata composta pensando proprio alle esigenze della municipalizzata”. “Nella squadra oltre al presidente e Ad Paolo Simioni, anche Cristiano Ceresatto e Angela Sansonetti, a cui vanno i miei migliori auguri. E’ bene sottolineare che il loro compito è quanto mai determinate e centrale soprattutto in un momento così delicato per l’azienda. La municipalizzata ha bisogno di figure di alto livello professionale, competenti a livello gestione aziendale e sul tema trasporti. Siamo certi che la nostra scelta e la configurazione del Cda a tre risponda proprio alle esigenze e necessità di Atac”, spiega Meleo.
Posted in Roma/about Rome | Contrassegnato da tag: atac, cristiano ceresatto, nomine, paolo simioni | Leave a Comment »
Scuola: ancora problemi per le graduatorie d’istituto e le nuove nomine
Posted by fidest press agency su venerdì, 28 luglio 2017
Il Miur ammette che vi sono problemi solo nell’ultimo giorno utile per inoltrare il modello B, tramite Istanze on line, attraverso cui 700mila precari indicano le scuole dove collocarsi in lista d’attesa a seguito della presentazione della domanda di inserimento o aggiornamento nelle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia valide per il triennio 2017/2020. Ora, fuori tempo massimo, spunta anche l’ipotesi della proroga e del modello cartaceo. Nel bailamme organizzativo ministeriale sono coinvolti altresì i 52mila precari, probabilmente anche meno visto l’alto numero di graduatorie di merito e a esaurimento a corto di candidati, da assumere a tempo indeterminato entro il prossimo 14 agosto: per loro non è prevista alcuna chiamata diretta, perché i dirigenti scolastici non sono disposti a lavorare anche a ridosso del ferragosto. La procedura passa nelle mani degli Usr che effettueranno le assegnazioni su scuola in base al punteggio dei candidati.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Sta crollando, nei fatti, un altro pezzetto della Buona Scuola di Renzi. Quello delle macchinose, illegittime e inutili individuazioni del personale attraverso la scelta dei presidi. Lo avevamo detto sin dall’inizio: il problema non era nel numero dei criteri da indicare, come invece sostenevano i sindacati rappresentativi, ma proprio nella inapplicabilità del sistema all’interno della PA, che per legge deve essere legato all’anzianità di servizio e ai titoli acquisiti. Per quel che riguarda l’invio del modello B, si tratta dell’epilogo di un processo di aggiornamento telematico creato in modo quasi dilettantistico: si è partiti con un regolamento che escludeva una sfilza di categorie, contro cui abbiamo presentato ricorso. Poi, sono subentrati i problemi di compilazione. Infine, altre problematiche riguardanti gli invii. Considerando i tanti nodi non sciolti, come i 100mila posti che andranno ancora in supplenza, con molti posti di sostegno e di alcune classi di concorso che potrebbero non essere coperti, per non parlare dei 1.900 posti da preside e 1.700 da Dsga che andranno in reggenza, in attesa di concorsi mai pronti, è ormai certo che l’avvio dell’anno scolastico 2017/18 sarà purtroppo come tutti gli ultimi: caotico e pieno di incognite.
Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: graduatorie, istituto, nomine, scuola | Leave a Comment »
Mobilità docenti: pericolo punteggi non corretti per la fretta di non fare in tempo le nomine
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 Maggio 2017
Per fare in modo che ci siano ‘i docenti in cattedra per il 1° settembre ed evitare l’assurda situazione creatasi lo scorso anno scolastico, quando a novembre c’erano ancora classi scoperte e assegnazioni provvisorie fatte e rifatte più volte’, c’è il fondato pericolo che non vi siano i tempi tecnici per la verifica dei titoli e servizi presentati, oltre che per una corretta e obiettiva valutazione. A denunciarlo sono dei docenti, secondo cui gli Usr potrebbero lavorare con l’assillo del ‘dobbiamo fare in tempo’, tralasciando l’importante procedura di controllo che dovrebbe accompagnare la valutazione delle domande: qualcosa potrebbe sfuggire e i punteggi risultare alterati, in particolare del servizio svolto nelle scuole paritarie, scrive oggi la stampa specializzata.
A fornire assistenza legale su questo genere di ricorsi è l’Anief che, contro la mancata assegnazione del servizio svolto nelle scuole paritarie, ha predisposto apposito ricorso al giudice del lavoro impugnando la tabella valutazione dei titoli previsti dalla mobilità 2017/18; il giovane sindacato, inoltre, ha organizzato un ricorso analogo, per chi ha svolto lo stesso genere di servizi d’insegnamento avverso alla tabella di valutazione titoli della mobilità d’ufficio, la cosiddetta ‘domanda condizionata’; sempre al giudice del lavoro è possibile impugnare la tabella valutazione titoli ai fini della compilazione delle graduatorie interne d’istituto 2017 che non abbiano contemplato correttamente la valutazione del servizio pre-ruolo o di altro servizio pre-ruolo o di ruolo prestato nella scuola paritaria, nei percorsi di formazione professionale, nelle scuole comunali anche situati nelle piccole isole.
Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: docenti, mobilità, nomine | Leave a Comment »
Nomine Cda Ama, Diaco (M5S): “Presentati curricula in Commissione
Posted by fidest press agency su sabato, 13 Maggio 2017
Roma “In adempimento all’articolo 24 co 4 lettera F dello Statuto di Roma Capitale, la Commissione Ambiente, dopo aver preventivamente invitato con nota formale i commissari a prendere visione dei curricula relativi alle candidature dell’organo di amministrazione di Ama spa, effettua il formale passaggio in commissione e rimette tutto alla sindaca per i successivi atti di sua competenza. Infatti, prima che vengano effettuate le nomine, la procedura vuole che la commissione competente ne dibatta; a tal fine, noi abbiamo invitato i consiglieri con nota ufficiale a prendere atto della visione dei 140 curricula pervenuti per la nomina del CdA di Ama, dando pertanto il via a un’operazione trasparenza mai contemplata dalle forze dell’opposizione. Ciò a riprova che questa amministrazione capitolina agisce secondo criteri sempre limpidi, imparziali e trasparenti: mentre a noi mai nessuno ha mostrato i curricula in commissione, ma solo pacchettini preconfezionati con nomi dei soliti amici degli amici”. Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione capitolina Ambiente Daniele Diaco (M5S).
Posted in Roma/about Rome, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: ama, commissione, curricula, nomine | Leave a Comment »
Nomine Rai in controluce
Posted by fidest press agency su domenica, 7 agosto 2016
“In questa tempesta perfetta creata ad hoc dai Renzi’s boys della Rai alcune cose non possono passare sotto silenzio: il blitz alle direzioni dei tg, non giustificato né dai dati auditel né da ombre sulla professionalità dei direttori rimossi, ha una sola ragione: la normalizzazione dell’informazione pubblica per dare al capo dell’Esecutivo un’ultima chance, vincere il referendum sulla riforma costituzionale. Fermo restando che non abbiamo nulla contro i nuovi direttori, ai quali facciamo gli auguri di buon lavoro, speriamo che alcune vocazioni siano rispettate. Per esempio, il format di approfondimento realizzato da Marcello Masi. Un contenitore innovativo all’interno della striscia serale che ha interpretato le tendenze della società senza cedere al luogo comune con letture originali. Così come la vocazione sociale del tg3 a conduzione di Bianca Berlinguer e il pluralismo di Rai Parlamento di Gianni Scipioni Rossi. Ci dispiacerebbe non poterli più seguire con l’imprinting che abbiamo avuto modo di apprezzare. In secondo luogo: il metodo di interlocuzione istituzionale con la Vigilanza Rai. Campo Dall’Orto, veterano della tv ma novizio della Rai e pertanto acerbo nelle relazioni politico-istituzionali, è stato costretto dal governo a presentare i nuovi direttori ad agosto, praticamente di nascosto dal grande dibattito pubblico, senza un nuovo piano editoriale e quindi curiosamente svincolando i nuovi direttori dalle scelte strategiche del piano. Una procedura imbarazzante che rischia di minare la credibilità professionale dei nuovi vertici Rai, trattati da Renzi come solitamente si fa con terze e quarte file. Più che un normale avvicendamento sembra essere un’esecuzione militare in piena regola”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, componente della commissione di Vigilanza della Rai.
Interpellata dai giornalisti alla Camera, il presidente i Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ha dichiarato: “nessuno mette in discussione la professionalità dei nuovi direttori dei tg, ai quali auguriamo buon lavoro. È però evidente per le modalità di queste nomine il tentativo sempre più chiaro di Renzi di trasformare il servizio pubblico in un megafono per il governo e per il Pd. E se tu non vuoi un servizio pubblico ma vuoi un megafono per te stesso almeno non lo devi far pagare agli italiani. Allora bisogna abolire il canone, altro che metterlo in bolletta e Renzi la Rai se la paga da solo”.
Posted in Cronaca/News, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: controluce, nomine, rai | Leave a Comment »
Federdoc: tutte le nomine del nuovo organigramma
Posted by fidest press agency su sabato, 16 luglio 2016
Roma. Si è riunito oggi nella Capitale il Consiglio di Amministrazione di Federdoc,(Confederazione Nazionale dei Consorzi Volontari per la Tutela delle Denominazioni dei Vini Italiani) eletto lo scorso 15 giugno, per nominare i vertici della Federazione. Confermato alla Presidenza Riccardo Ricci Curbastro (Consorzio Franciacorta). Conferme anche per Francesco Liantonio (Presidente Consorzio Vini Doc Castel del Monte) e Stefano Zanette (Presidente Consorzio Prosecco DOC), con la carica di Vice Presidenti. La novità più sostanziale riguarda Giuseppe Liberatore (Direttore Consorzio Chianti Classico), già in Vice Presidenza, che ha avuto l’incarico di curare i rapporti istituzionali e il coordinamento tecnico operativo di Federdoc.
“Questa novità – spiega Ricci Curbastro – è determinata dalla volontà della Federazione di rendere sempre più efficaci le proprie istanze e dalla necessità di avere una “squadra” quanto più strutturata e organizzata possibile, con obiettivi condivisi in vista dei crescenti impegni nazionali e internazionali della filiera vitivinicola a Denominazione di Origine Italiana .” Tra i volti nuovi del Cda eletto a giugno figurano Filippo Mobrici (Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato), Franco Cristoforetti (Consorzio Tutela Vino Bardolino Doc), Pietro Biscontin (Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Grave), Stefano Cinelli Colombini (Consorzio del Vino Brunello di Montalcino), Leone Massimo Zandotti (Consorzio Tutela Denominazione frascati) e Salvatore Li Petri (Consorzio Tutela Vini Doc Sicilia).Il Collegio dei Probiviri è composto da Luca Petrelli, Alberto Germanò e Luisa Ficari. Revisore unico dei conti è Marco Morolli.
Posted in Cronaca/News, Recensioni/Reviews | Contrassegnato da tag: federdoc, nomine, organigramma | Leave a Comment »
“Repubblica”: da settembre nuove nomine
Posted by fidest press agency su sabato, 9 luglio 2016
Attilio Giordano, direttore de Il Venerdì di Repubblica ha resistito fino all’ultimo alla scrivania del settimanale pur essendo molto ammalato, senza dire nulla in redazione, e ha preparato servizi e copertine per le uscite del giornale fino a settembre. Così dopo la morte del giornalista avvenuta il 1 luglio, il direttore di Repubblica, Mario Calabresi, ha scelto di affidare a Aligi Pontani, capo redattore dello sport di Repubblica, decidendo il passaggio del testimone dal 1 settembre, quando il lavoro lasciato in eredità da Giordano sara’ esaurito. Toccherà a Cristina Guarinelli, sovraintedere il lavoro fino a quella data. Capo redattore allo sport diventerà Angelo Carotenuto, al suo ritorno dalle Olimpiadi. Dopo il passaggio a La Stampa di Massimo Vincenzi, capo redattore centrale diventa Claudio Tito, che lascia la responsabilità del politico a Stefano Capellini, un giornalista meno legato di Tito al mondo renziano. Valentina Desalvo diventa capo redattore della cultura dove comincerà a studiare il nuovo settimanale culturale che Calabresi ha intenzione di lanciare. (foto: venerdì)
Posted in Cronaca/News, Editoriali/Editorials, Uncategorized | Contrassegnato da tag: attilio giordano, mario calabresi, nomine, repubblica | Leave a Comment »
Nomine: Michal Ron (SACE) ri-eletta alla Vice Presidenza di Berne Union
Posted by fidest press agency su giovedì, 5 novembre 2015
Nel corso dell’Annual General Meeting di , la Berne Union, l’Unione internazionale degli assicuratori del credito all’esportazione e degli investimenti, ha conferito l’incarico di Vice Presidente a Michal Ron, Managing Director International Business di SACE.
La conferma di questo mandato per il secondo anno consecutivo non ha precedenti nella storia della Berne Union e rappresenta un importante riconoscimento del lavoro svolto da SACE all’interno dell’associazione che, con oltre 80 membri e 100 miliardi di nuovo export e investimenti diretti esteri finanziati o assicurati solo nel primo semestre 2015, ha un perimetro ormai globale e gioca un fondamentale ruolo stabilizzatore e di stimolo per l’economia mondiale.
“Gli incontri di questi giorni, ospitati dall’agenzia di export credit cinese SINOSURE, hanno una portata molto significativa, perché dimostrano la cooperazione tra le diverse realtà, grandi e piccole, attive in questo comparto, intensificando il confronto tra esperti, inclusi esportatori e investitori. In questo nuovo anno che ci aspetta, rafforzeremo la cooperazione avviata per ampliare gli strumenti a sostegno del commercio e degli investimenti, migliorare l’accesso delle PMI al credito e all’assicurazione e accrescere lo scambio di esperienze e good practices”, ha dichiarato Michal Ron, che attualmente è responsabile delle attività di SACE in ambito internazionale, presso l’OCSE, il Club di Parigi e l’Unione Europea, così come dei servizi di training & advisory destinati alle agenzie di export credit.
La Presidenza di Berne Union è stata conferita a Topi Vesteri, Deputy CEO e Chief Credit Officer, della società di export credit finlandese FINNVERA.
Posted in Estero/world news, Recensioni/Reviews | Contrassegnato da tag: berne union, michal ron, nomine, shanghai | Leave a Comment »
Nuove nomine in Ford Italia
Posted by fidest press agency su giovedì, 28 Maggio 2015
Con effetto dal 1 giugno 2015 Marco Buraglio, in precedenza Sales Planning & Ordering Distribution Manager, rivestirà la posizione di Commercial Vehicles Manager, riportando a Domenico Chianese, Presidente e Amministratore Delegato di Ford Italia. Buraglio, ingegnere meccanico, è entrato in Ford nel 2002, dove ha maturato diverse esperienze in Ford Italia nel Service, nel Sales e nel Marketing e in Ford Europa nel Pricing Team.
Sempre dal 1 giugno 2015 Riccardo Magnani, in precedenza Field Operation Manager, rivestirà la posizione di Marketing Manager, riportando a Domenico Chianese, Presidente e Amministratore Delegato di Ford Italia. Magnani, ingegnere aereonautico, è entrato in Ford nel 2001, ricoprendo diverse posizioni in Italia nel Sales, nel Marketing, nel Credit e nel Service, e maturando esperienze all’estero nel Marketing Team di Ford Europa e nel Global Team.Massimiliano Napoli, in precedenza Sales District Manager Centro-Sud Italia, subentrerà a Magnani nel ruolo di Field Operation Manager, riportando a Luca Caracciolo, Customer Service Director di Ford Italia. Napoli, laureato in economia e commercio, è in Ford dal 2002, dove ha maturato diverse esperienze in Ford Italia nel Service, nel Sales e nel Marketing e in Ford Europa nel Marketing Team.(foto: marco, riccardo e massimiliano)
Posted in Cronaca/News, Recensioni/Reviews | Contrassegnato da tag: director, ford italia, nomine, operation manager | Leave a Comment »