Non solo i polmoni, ma anche altri organi sono coinvolti nella malattia da Sars-CoV-2 e i tassi di prevalenza dei danni, raggruppati sotto il termine di disfunzione multiorgano, sembrano in aumento tra i dimessi dall’ospedale dopo un’infezione da questo Coronavirus rispetto alla popolazione generale. Ecco quanto emerge da uno studio pubblicato sul British Medical Journal, primo autore Daniel Ayoubkhani dell’Office for National Statistics, Government Buildings di Newport, Regno Unito. «Sappiamo che Covid-19 può causare gravi problemi respiratori, ma può colpire anche altri organi e sistemi all’interno del corpo, inclusi cuore, reni e fegato» spiegano gli autori, ricordando che i sintomi persistenti per più di 12 settimane dopo la malattia da Covid-19 fanno parte della cosiddetta sindrome post-Covid, nota anche come long-Covid, ma che il modello a lungo termine del danno d’organo post-infettivo non è ancora chiaro.Per approfondire l’argomento i ricercatori britannici dell’Ufficio per le statistiche nazionali in collaborazione con l’University College di Londra e l’Università di Leicester hanno confrontato i tassi di disfunzione multiorgano in 47.780 ricoverati in ospedale in Inghilterra con Covid-19 e dimessi vivi entro il 31 agosto 2020, confrontandoli con un gruppo di controllo formato da coetanei della popolazione generale. «In un follow-up medio di 140 giorni quasi un terzo dei dimessi dopo il Covid-19 acuto è stato di nuovo ricoverato, e più di 1 su 10 è deceduto dopo la dimissione» precisa Ayoubkhani, aggiungendo che i tassi di malattie respiratorie, cardiovascolari e diabete sono aumentati in modo significativo nei pazienti Covid-19, con 539, 66 e 29 nuove diagnosi per 1.000 anni-persona, rispettivamente maggiori di 27, 3 e 1,5 volte rispetto a quanto osservato nei controlli. E in un editoriale di commento Manoj Sivan dell’Università di Leeds e Leeds Teaching and Community NHS Trusts, scrive: «Il Covid lungo è un esempio urgente di come i fornitori di servizi sanitari devono gestire la multimorbilità, concentrandosi sui sintomi multisistemici riferiti dai pazienti e sulle loro esigenze riabilitative con programmi di gestione individualizzati. Oggi la necessità più urgente è imparare quale sia la miglior cura multidisciplinare, grazie ai dati sul mondo reale e alle esperienze dei pazienti, da sempre parte importante nella lotta alla disuguaglianza nell’accesso all’assistenza sanitaria». (fonte Doctor33)
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Covid-19, dopo la dimissione ospedaliera in aumento la prevalenza di danno d’organo
Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 aprile 2021
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Giovani donne nate senza un organo: l’utero
Posted by fidest press agency su martedì, 27 ottobre 2020
Si fanno chiamare “le ragazze Roki”, perché sono affette dalla sindrome di Rokitansky. Persone che vorrebbero poter avere dei figli tramite la tecnica della fecondazione assistita con gestazione per altri. Se la proposta di legge Carfagna e Meloni per rendere questa pratica un “reato universale” venisse approvata, potrebbero essere punite con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro, anche nei casi di gestazione per altri conclusa all’estero, nei Paesi in cui questa è consentita da una legge dello Stato. Intanto l’Associazione Luca Coscioni, tramite l’azione dell’Avv Filomena Gallo, che negli anni tramite le aule di giustizia ha smantellato la maggior parte dei divieti inizialmente previsti dalla Legge 40 sulla Procreazione Medicalmente Assistita consentendo la nascita di migliaia di bambini, agirà per vie legali.“Con Maria Sole Giardini, una delle ragazze Roki ci stiamo preparando ad andare nei tribunali e a percorrere la via legale per far sì che, in assenza di una legge, la gestazione per altri altruistica e solidale sia autorizzata nel nostro Paese, caso per caso. La scienza ha consentito a persone con diverse patologie, o impossibilitate ad avere una gravidanza, ma fertili, di poter accedere a questa tecnica, e una legge è l’unico modo per evitare illegalità, sfruttamento e abusi. Per questo la proposta di legge che vuole rendere la gestazione per altri un reato universale, anche se praticata all’estero, è il modo sbagliato per fermare l’illegalità. Serve una legge ed è per questo che oggi siamo qui: per condannare a una voce ogni abuso dei diritti umani e per ripetere, ancora una volta, che una legge tutela più di un divieto”.
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Secondo concerto d’organo della IUC nella Chiesa Evangelica
Posted by fidest press agency su martedì, 23 giugno 2020
Roma Giovedì 25 giugno 2020 alle 21.00 presso la Chiesa Evangelica Luterana di via Sicilia 70 si svolge il secondo concerto della serie “Organizzando” della IUC. L’organista Francesco Finotti esegue musiche di Johann Sebastian Bach, Johannes Brahms e Jean Guillou.Francesco Finotti ha vinto nel 1978 il Concorso Internazionale d’Organo “Franz Liszt” di Budapest e svolge una brillante carriera di concertista, che lo porta a suonare nei più importanti festival d’organo internazionali. La sua discografia comprende musiche di Schumann, Liszt, Franck, J. S. Bach, Mozart, Messiaen, Dupré, Langlais e Satie.
Ad aprire il concerto, intitolato “I colori dell’organo, sono due composizioni di Brahms di rarissimo ascolto, sebbene siano indubbiamente dei capolavori. La prima è il “Preludio e Fuga in la minore WoO 9” del 1856, in cui il giovane autore manifesta già la sua grande padronanza dell’organo e del contrappunto, ispirandosi chiaramente al modello di Bach ma immergendolo nello spirito e nell’armonia dell’epoca romantica. Esattamente quarant’anni dopo Brahms dava l’addio alla musica e alla vita con l’op. 122, che consiste nell’elaborazione organistica di undici corali luterani, che dimostrano in pari misura ingegno e poesia e mettono a raffronto passato e futuro: Finotti esegue il limpido e soave corale “Schmücke dich, o liebe Seele”. Simmetricamente il concerto si chiude con altre due opere di Brahms: prima un altro corale dall’op. 122 intitolato “Herzliebster Jesu” (Amatisssimo Gesù) e poi un’altra composizione giovanile, il “Preludio e Fuga in sol minore WoO 10”.Tra questi quattro lavori di Brahms sta il “Concerto per organo in do maggiore BWV 594” di Bach, che nel 1710 trascrisse o piuttosto riscrisse genialmente per il suo strumento prediletto il Concerto per violino e orchestra d’archi di Vivaldi noto come “Grosso Mogul”.Completa il programma una selezione di “Jeux d’Orgue op. 34”, un’opera del 1974 di Jean Guillou, per ricordare ad un anno dalla scomparsa quest’illustre esponente della grande tradizione organistica francese.I posti per il pubblico sono necessariamente ridotti per rispettare il distanziamento sociale e le altre disposizioni per la prevenzione del coronavirus (si ricorda l’obbligo di indossare la mascherina). L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione, telefonando dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 ai n. 06-3610051/2 e non oltre le ore 13 di giovedì 25 giugno 2020 (è possibile prenotare per un massimo di 4 persone, comunicando i nomi dei partecipanti).
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Rassegna d’organo della IUC
Posted by fidest press agency su martedì, 16 giugno 2020
Roma Giovedì 18 giugno alle 21.00 apre la rassegna l’organista romana Livia Mazzanti con un omaggio a Roma: il concerto sarà intitolato “ROMA DESERTA”, ripensando ai giorni del lockdown, quando agli occhi dei pochi passanti la città si presentava nel suo aspetto più autentico. Al titolo si aggiunge una citazione di Goethe: “Tutto è come lo immaginavo, e tutto è nuovo”.
Livia Mazzanti è un’organista dall’ampio orizzonte interpretativo, che spazia dal Rinascimento ai giorni nostri. È anche improvvisatrice, arte trasmessale da Giacinto Scelsi a Roma, quindi da Jean Guillou, col quale si è a lungo perfezionata a Parigi. I suoi concerti l’hanno condotta in Europa, Nord e Sud America e Medio Oriente. Le sue incisioni di opere di Schoenberg, Busoni, Hindemith, Scelsi, Guillou e la riscoperta in prima mondiale delle integrali organistiche di Rota e Castelnuovo-Tedesco, sono considerate di riferimento.Il programma offre un’immagine musicale della Roma antica e moderna, alternando grandi compositori per organo attivi a Roma tra Seicento e Settecento e musicisti dei secoli successivi, dall’Ottocento ai nostri giorni, che hanno espresso le sensazioni suscitate in loro dalle bellezze di Roma.
Si inizia con la “Toccata sesta” del Secondo Libro di Gerolamo Frescobaldi, il più grande compositore di musica organistica del Seicento, nato a Ferrara ma vissuto per oltre quarant’anni a Roma, dove ebbe l’incarico di organista di San Pietro. Domenico Zipoli era nato a Prato, ma si trasferì giovanissimo a Roma, dove fu organista a Santa Maria in Trastevere e alla Chiesa Nuova, finché nel 1716 venne inviato dai suoi superiori (apparteneva infatti all’ordine dei Gesuiti) nelle missioni dell’America del Sud: si ascolterà uno dei brani più famosi, la “Canzona in sol minore”, pubblicata poco prima di lasciare per sempre Roma. Poi Livia Mazzanti eseguirà la “Toccata settima in re minore” di un altro grande compositore toscano trapiantato a Roma, Bernardo Pasquini, che fu organista in importanti chiese come Santa Maria Maggiore nonché “organista del Senato e del Popolo Romano” e compose anche per la grande aristocrazia, come i Borghese, i Chigi e Cristina di Svezia.
Ai tre compositori del periodo barocco Livia Mazzanti alterna tre compositori di epoche successive. Di Mario Berlinguer, nato a Roma nel 1961, esegue “Jeux d’escalier” del 2012, ispirato all’intreccio barocco delle scale di Trinità de’ Monti. Il Novecento è rappresentato da “In nomine Lucis”, composto nel 1974 da Giacinto Scelsi, che inventò una tecnica speciale per ottenere dei microtoni e degli effetti sonori che sembrerebbero preclusi a questo strumento. Il concerto si conclude con Franz Liszt, che per molti anni scelse di vivere a Roma e nel 1862 compose “Évocation à la Chapelle Sixtine”, in cui rievoca le impressioni ricevute dall’ascolto del Miserere di Allegri e dell’Ave verum di Mozart sotto gli affreschi di Michelangelo. I posti per il pubblico saranno necessariamente ridotti per rispettare il distanziamento sociale e le altre disposizioni per la prevenzione del coronavirus (si ricorda l’obbligo di indossare la mascherina). L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione, telefonando al n. 06-3610051/2 entro le ore 13 di giovedì 18 giugno 2020 (è possibile prenotare per un massimo di 4 persone, comunicando i nomi dei partecipanti).
“Organizzando” proseguirà il 25 giugno e il 7 luglio con altri due concerti, sempre nella Chiesa Evangelica Luterana di via Sicilia 70, con inizio alle 21, di cui saranno protagonisti rispettivamente Francesco Finotti (musiche di Brahms, Bach e Guillou) e Daniel Matrone (musiche Bach, Saint-Saëns, Guilmant e Matrone).
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Pilot Chemical Corp. Acquires Órgano Síntesis
Posted by fidest press agency su domenica, 8 dicembre 2019
Pilot Chemical Corp., headquartered in Cincinnati, Ohio, announced today it has purchased Órgano Síntesis S.A. de C.V. (OSSA) located in Toluca, Mexico. The acquisition expands Pilot Chemical’s business into the Mexican market and South and Central America and provides growth opportunities for the company’s existing surfactants and antimicrobial businesses. OSSA manufactures products for the personal care, disinfection, sanitizing, cleaning, oil and gas, and water treatment industries and serves customers worldwide.
Driven by Pilot Chemical’s strategy to increase growth and innovation and put a deeper focus on its customers, the acquisition provides international diversification and a platform for Latin America growth. OSSA’s technology, testing/research plant facility, certification under the FDA’s Current Good Manufacturing Practice (cGMP) regulations, and R&D capabilities give Pilot Chemical new ways to serve new and existing customers.“Today marks an important milestone for Pilot,” said Mike Clark, president and chief operating officer of Pilot Chemical. “OSSA greatly enhances our opportunities for growth and allows for further expansion into new technologies and manufacturing capabilities. It has an outstanding reputation in the marketplace, and together we are well positioned for the future.”
OSSA will retain its name under Pilot’s leadership. Soto, who has spent the last 17 years at OSSA, will remain as director general of OSSA and report to Clark. The acquisition includes OSSA’s workforce of nearly 100 employees, its headquarters office in Mexico City and production site in Toluca, Mexico.
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Concerti di organo della IUC
Posted by fidest press agency su lunedì, 10 giugno 2019
Roma martedì 11 giugno 2019 alle 21.00 presso la Chiesa Evangelica Luterana di via Sicilia 70. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti una di concerti di organo della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti.
L’organista Francesco Finotti suonerà l’organo realizzato nel 1930 dalla casa tedesca Steinmeyer, collocato nella cantoria sulla controfacciata della chiesa. È uno strumento moderno a trasmissione elettrica, con due tastiere e pedaliera, ottimo anche per la musica del passato. Il concerto si apre e si chiude nel nome di Johann Sebastian Bach, il più grande autore di musica per organo di tutti i tempi, di cui Finotti eseguirà la Toccata, adagio e fuga in do maggiore BWV 564 e il Concerto n. 2 in la minore BWV 593, che è la rielaborazione fatta da Bach di un Concerto di Vivaldi. Inoltre l’Andante in fa maggiore K 616 di Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei suoi pochi brani per organo: è un breve pezzo d’occasione destinato ad un organo meccanico ma Mozart lo scrisse al culmine della sua maturità ed è un piccolo capolavoro. Seguono due delle cinquecentocinquantacinque Sonate di Domenico Scarlatti, quella in re minore K 516 e quella in sol maggiore K 125, scritte originariamente per clavicembalo, ma adatte a tutti gli strumenti a tastiera: due piccoli, scintillanti gioielli. A questi tre autori del Settecento Finotti accosta il Preludio, fuga e variazione in si minore op. 18 di César Franck, un caposaldo della letteratura organistica dell’Ottocento.
Francesco Finotti ha vinto nel 1978 il Concorso Internazionale d’Organo “Franz Liszt” di Budapest e svolge una brillante carriera di concertista che lo porta a suonare nei più importanti festival d’organo internazionali. La sua discografia comprende musiche di Schumann, Liszt, Franck, J. S. Bach, Mozart, Messiaen, Dupré, Langlais e Satie.
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Concerti d’organo nelle chiese di Roma
Posted by fidest press agency su lunedì, 3 giugno 2019
Roma Mercoledì 5 giugno alle 21.00 la chiesa di San Luigi dei Francesi, in piazza San Luigi dei Francesi, ospita il secondo appuntamento con “Organizzando”, la serie di concerti d’organo nelle chiese di Roma organizzati dalla IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti, ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Protagonista di questo concerto sarà Daniel Matrone, francese nato in Algeria da genitori di origine italiana e parigino di studi. Da vent’anni è organista titolare della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma ed è stato nominato Officier des Arts et des Lettres dal Ministero francese della cultura. Numerose sue incisioni hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi, come Choc du Monde de la Musique, Diapason d’or e Diapason d’or du siècle nel 2000.Matrone inizierà il suo concerto con due grandi compositori tedeschi, entrambi collegabili a Bach, per differenti motivi: prima un “Preludio e fuga” e un “Corale” di Dietrich Buxtehude, il maggior precursore tedesco di Bach nel campo della musica sacra, poi la Sonata n. 2 per organo di Felix Mendelssohn, che all’inizio dell’Ottocento riscoprì Bach, all’epoca quasi totalmente dimenticato.In quanto allievo a Parigi di Marie-Claire Alain e di Maurice Duruflé, Matrone è erede della grande e gloriosa scuola organistica francese, a cui è dedicata tutta la seconda parte del concerto, col “Preludio e fuga op. 109” di Camille Saint-Saëns, che esalta al massimo lo stile improvvisativo e la sbrigliata fantasia di questo illustre compositore del secondo Ottocento, e con lo “Scherzo in do minore” di Eugène Gigout, vissuto tra Ottocento e Novecento, allievo di Saint-Saëns e sua volta maestro della Alain, che fu insegnante di Matrone: questo certifica la continuità dell’antica tradizione organistica francese.Daniel Matrone concluderà con due brani composti da lui stesso: “Nobody Knows the Trouble I’ve Seen” (uno dei brani del “Triptyque pour le Normandie”, la nave bruciata nel porto di New York nel 1942) e “Preludio alla memoria d’Alfredo Casella”.Alla musica si unisce la pittura, perché tra tanti altri capolavori San Luigi dei Francesi custodisce ben tre tele di Caravaggio, che ne fanno la chiesa più ricca al mondo di opere di quel geniale pittore. “Organizzando” proseguirà l’11 e 19 giugno nella Chiesa Evangelica Luterana di via Sicilia, rispettivamente con gli organisti Francesco Finotti e Livia Mazzanti.
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Festival “Un Organo per Roma 2019”
Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2019
Roma Sabato 4 maggio 2019 alle ore 19, nella Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia in via dei Greci 18, il Festival “Un Organo per Roma 2019” – ideato e diretto dal M° Giorgio Carnini e organizzato dall’Associazione Camerata Italica in collaborazione con il Conservatorio Santa Cecilia, l’Istituzione Universitaria dei Concerti, l’Accademia Filarmonica Romana, l’Associazione Nuova Consonanza, con il patrocinio dell’Accademia Tedesca Villa Massimo e della Società Dante Alighieri – propone una singolare serata: il concerto-spettacolo “Mi Buenos Aires perdido: la doppia nostalgia” in ricordo del grande Luis Bacalov, patrocinato dall’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.Un evento assolutamente da non perdere per molti motivi. In primo luogo la presenza di un attore come Andrea Giordana, che interpreterà un melologo in prima esecuzione assoluta composto da Giorgio Carnini su testo di Cesare Mazzonis, che descrive la doppia nostalgia e perdita delle radici di chi è emigrato da giovanissimo in Argentina ed è ritornato in Italia da adulto.Tutto si condensa intorno al tango: un complesso tipico formato da giovani affermati musicisti, un organo che sottolinea – da patriarca – le evoluzioni della musica e di una danzatrice, Luisa Pandolfi, che stilizza i movimenti tangueros.
Scorreranno sullo schermo immagini di una Buenos Aires ormai scomparsa, dovute alla ricerca e all’arte di Marina Rivera. Organizzazione scenica di Carlos Branca, regista tra l’altro di molte opere di Luis Bacalov.Completerà la serata la Suite Baires I di Bacalov in una versione di Angelo Bruzzese per organo, archi e pianoforte solista.Al pianoforte e alla direzione lo stesso Giorgio Carnini. Suona il gruppo strumentale di tango El Malandrín è composto in gran parte da studenti ed ex studenti argentini del Conservatorio Santa Cecilia. All’organo Angelo Bruzzese.Giunto ormai al suo penultimo concerto, il Festival “Un Organo per Roma” conferma la sua inclinazione alla riscoperta di uno strumento non esclusivamente a vocazione ecclesiastica ma inserito a pieno titolo nel grande concertismo.
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La rassegna: Un organo per Roma
Posted by fidest press agency su giovedì, 28 febbraio 2019
Roma sabato 2 marzo 2019 alle 19.00 nella Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia (via dei Greci 18), dopo il grande successo dell’inaugurazione con la magnifica Banda dell’Arma dei Carabinieri, prosegue con un singolare concerto ad ingresso gratuito, con una formazione mai ascoltata fino ad ora: organo e contrabbassi! Il dialogo – al quale si aggiunge un violino – sembrerebbe assai bizzarro. Eppure grazie allo spunto offerto da Giovanni Bottesini, il più grande contrabbassista dell’800 nonché compositore, questo incontro diventa non solo possibile ma divertentissimo.La lettura in chiave ironica degli stilemi operistici, a loro tempo trattati molto seriamente da un certo filone della musica sinfonica italiana, dà luogo a situazioni spassosissime, con i protagonisti che con le loro mimiche fanno finta di immedesimarsi in una trama che vorrebbe invece essere seriosa.Questo bel programma, attraverso un mosaico che comprende anche opere di altri compositori dell’Ottocento – Rossini, Verdi e, accanto a questi due giganti, i semisconosciuti Sperati e Petrali – ci presenta lo spaccato di un’epoca italiana in cui l’influenza dell’opera era veramente pregnante. Inoltre una prima esecuzione assoluta di Angelo Bruzzese. Gli interpreti sono Daniele Rossi (organo), Camilo Calarco e Gerardo Scaglione (contrabbasso) con la partecipazione di Sebastian Zagame (violino).Ci sono tutte le premesse per una serata che sarà difficile dimenticare.
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Festival “Un Organo per Roma”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 febbraio 2019
Roma Dal 16 febbraio al 10 maggio sei gli appuntamenti a Roma nella Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia (via dei Greci 18) e nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano (via dei Fori Imperiali 1) – tutti a ingresso gratuito – per la sesta edizione del Festival “Un Organo per Roma” ideato da Giorgio Carnini e promosso dalla Camerata Italica in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana, il Conservatorio Santa Cecilia, l’Istituzione Universitaria dei Concerti, e da quest’anno l’Associazione Nuova Consonanza (anche in virtù delle numerose prime esecuzioni in programma) e con il patrocinio della Dante Alighieri e dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo.L’inaugurazione sabato 16 febbraio (ore 19, Conservatorio) sarà affidata alla Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri diretta dal Magg. Massimiliano Ciafrei, che torna al Festival, questa volta con alcuni “esperimenti” che potrebbero sembrare azzardati, come l’esecuzione del Concerto in sol minore di Poulenc, in cui l’organo dialoga non con gli archi, ma con flauti, clarinetti, ottoni, con tutta una banda!
Il progetto Un organo per Roma non è solo un festival ma anche e soprattutto un movimento di opinione a cui da diversi anni gli artisti che gratuitamente prestano la loro opera, ed il pubblico stesso, partecipano per sollevare il problema della mancanza nella Capitale di un vero organo nel suo principale sito concertistico, l’Auditorium del Parco della Musica.
La rassegna di quest’anno presenta, accanto ai programmi più innovativi, come l’insolito abbinamento di due contrabbassi con l’organo (2 marzo, Conservatorio) ‒ in cui saranno rivisitati due celebri e divertenti brani del Maestro per eccellenza del contrabbasso, Giovanni Bottesini, vissuto nel XIX secolo ‒, anche un classico, l’integrale delle Sonate di Mendelssohn, che ascolteremo assieme ad alcune sue composizioni per soli e coro. I due appuntamenti dedicati a Mendelssohn (il 6 aprile e il 10 maggio) si terranno, anziché nella sede storica della Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia, nell’antica Basilica dei Santi Cosma e Damiano, che ha un’eccezionale acustica e ormai da qualche anno ospita alcuni degli eventi del festival.
Alla fine dell’Ottocento la musica d’organo nelle chiese ‒ soprattutto in Italia ‒ era contaminata dal melodramma a tal punto che persino nel momento dell’Elevazione non era inusuale ascoltare marcette e arie d’opera. Fu dunque necessario procedere ad una pulitura, una “purificazione” del repertorio liturgico. Così nacque la riforma ceciliana, qui testimoniata dal concerto (13 aprile, Conservatorio) dedicato all’organo in Italia, in cui si ascolteranno brani “riformati” accanto a composizioni contemporanee.
Il 4 maggio il Conservatorio ospiterà Mi Buenos Aires perdido: la doppia nostalgia, un omaggio alla memoria di Luis Bacalov, in cui l’organo, assieme ad un vero complesso tipico, si cimenterà con stilemi propri del tango. Oltre alla Suite Baires 1 di Bacalov ascolteremo in prima esecuzione assoluta il melologo che dà il titolo alla serata, recitato da Andrea Giordana su testo di Cesare Mazzonis, musica di Giorgio Carnini.
I luoghi del Festival:Conservatorio Santa Cecilia (via dei Greci 18) concerti alle ore 19
Basilica dei Santi Cosma e Damiano (via dei Fori Imperiali 1) concerti alle ore 18
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L’organo come non l’avete mai sentito
Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 novembre 2018
Roma venerdì 16 novembre 2018 Tempio Valdese – Piazza Cavour (ingresso via Marianna Dionigi 59) – ore 21.00 – Biglietto: 10 euro+ddp Carlot-ta suona nel suggestivo Tempio Valdese di Piazza Cavour. Pianista e compositrice, l’artista presenta il suo nuovo album “Murmure”, un canzoniere folk-pop interamente costruito attorno alle sonorità dell’organo a canne.
Uno strumento antico e imponente che si associa normalmente al repertorio sacro e al contesto liturgico, sotto l’abile guida di Carlot-ta condurrà il pubblico in un viaggio che esplora in modo contemporaneo e drammatico le sue infinite possibilità sonore, alternando momenti intimi e malinconici a registri scanzonati e irriverenti, solenni e impetuosi. Tra ballate romantiche, valse musette, danze macabre e motivetti synth-pop, prende così vita un tour che non poteva svolgersi se non nelle chiese e negli auditorium. L’artista suonerà inevitabilmente uno strumento ogni volta diverso con le sue specifiche caratteristiche e peculiarità, dando vita a un concerto sempre irripetibile. Ad accompagnarla tra i visual curati da Matteo Bellizi e Natsumi Corona, i fedeli compagni di sempre: Christopher Ghidoni (synth, voce e chitarra); e Paolo Pasqualin (percussioni).Uscito lo scorso aprile per Incipit Records/Egea Music, il disco è stato registrato tra Italia, Svezia e Danimarca ed è prodotto da Paul Evans, parte del team del Greenhouse Studio di Reykjavik che annovera tra le sue produzioni album di Björk, Sigur Ros, Damon Albarn, Cocorosie e molti altri. Murmure è il suono che l’aria produce quando entra nei polmoni e in questo contesto rappresenta il respiro delle canne d’organo. Un amore a prima vista per Carlot-ta, che per lo strumento ha momentaneamente abbandonato il piano.“L’organo a canne – racconta – è inevitabilmente connesso a un luogo e un posto ben preciso. Per suonarlo devi necessariamente spostarti nel suo spazio, cosa che non succede con nessun altro strumento. Non lo puoi possedere. Ogni movimento attiva un meccanismo complicato, che fa entrare l’aria nelle canne e lo fa respirare. È come dare vita a un animale, enorme e grottesco. Ti fa sentire potente, e allo stesso tempo carico di un timore reverenziale”.Dieci canzoni originali in inglese e una in francese in cui l’uso personale degli strumenti e della voce ricorda Björk (artista a cui critici e giornalisti l’hanno paragonata), “Murmure” è un disco epico e trionfale, oscuro e immaginifico. Esplora luoghi, suoni, emozioni, muovendosi con abilità tra riferimenti letterari e biblici. Percussioni e tessiture elettroniche dettano il tempo per un canzoniere cupo e barocco, in cui la musica risente delle influenze nord-europee, del cabaret weimariano, del chamber folk, della canzone francese. Un disco fuori dal tempo dalla scrittura contemporanea e marcatamente pop.Ventisette anni e 300 concerti all’attivo, Carlot-ta – al secolo Carlotta Sillano – firma con Murmure il suo terzo disco, preceduto da Songs of Mountain Stream (2014, anno in cui vince il premio SIAE alla Creatività) e Make me a Picture of the Sun (2011, secondo posto al Tenco, Premio Ciampi per la Migliore Opera Prima, Premio MEI Supersound per il miglior disco dell’anno).
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Morricone e l’Organo: Un rapporto quasi sacrale
Posted by fidest press agency su lunedì, 15 ottobre 2018
Roma Sabato 20 ottobre alle ore 19 nella Sala Accademica del Conservatorio “Santa Cecilia” in via dei Greci 18, il Festival “Un Organo per Roma 2018” organizzato da Camerata Italica, IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti) e Conservatorio “Santa Cecilia” si concluderà con l’Omaggio ad Ennio Morricone per i suoi 90 anni.Il concerto “Morricone e l’organo: un rapporto quasi sacrale”, ovvero l’utilizzo dell’organo come ponte verso diversi “rituali” come quelli western, sarà preceduto da una conversazione su “Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita”, libro di interviste del Maestro con Alessandro De Rosa, che interverrà in un brevissimo video.La serata, con la partecipazione del Maestro, sarà condotta da Giovanni D’Alò insieme a Carla Conti, Roberto Giuliani e Giorgio Carnini e vedrà la partecipazione di storici collaboratori che da anni affiancano il grande compositore nell’esecuzione della sua musica: Gilda Buttà, Bruno Battisti D’Amario, Gino Lanzillotta, Carlo Romano, Luca Pincini, Paolo Zampini, il soprano Susanna Rigacci, l’organista Alberto Pavoni ed il Coro “Claudio Casini” dell’Università di Roma Tor Vergata diretto da Stefano Cucci, presenza immancabile in ogni concerto del Maestro sia in Italia che all’estero.
Il concerto è pensato come se le musiche di Morricone scaturissero da musiche di Bach, Frescobaldi e Stravinsky: si parte infatti da questi tre autori per passare con una transizione – come se Morricone meditasse sulla musica di quei maestri del passato – alla musica di Morricone stesso ed in particolare alle sue più famose composizioni per il cinema, da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto a Mission, da C’era una volta il West a Cinema Paradiso, da La Battaglia di Algeri a C’era una volta in America.Questo concerto è in collaborazione con “Alziamo il volume”, la serie di incontri con l’autore curata da Carla Conte e Roberto Giuliani.Il Festival, ideato da Giorgio Carnini e promosso dalla Camerata Italica in collaborazione con il Conservatorio di Santa Cecilia e l’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC) è parte di un progetto più ampio che tende a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulla grave mancanza di un organo da concerto al Parco della Musica come previsto inizialmente da Renzo Piano. Il Festival si prefigge inoltre la messa in luce di giovani talenti presenti all’interno del Conservatorio “Santa Cecilia” e la diffusione, in prima esecuzione assoluta, di opere sia di giovani che di affermati compositori.
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Un Organo per Roma
Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 ottobre 2018
Roma Sabato 13 ottobre alle ore 19 nella Sala Accademica del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” in via dei Greci 18 concerto ad ingresso gratuito del Festival “Un Organo per Roma 2018”, organizzato da Camerata Italica, IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti) e Conservatorio “Santa Cecilia”.Il concerto è interamente dedicato a “Liszt organista e pianista”. Questo leggendario virtuoso del pianoforte fu infatti anche un grande appassionato dell’organo, sia come compositore che come esecutore. Si ascolteranno due sue composizioni, la Fantasia Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen (tratta dal corale che apre una cantata sacra di Bach) e il Preludio (Fantasia) e Fuga su B.A.C.H., il cui soggetto principale è ricavato dalle quattro lettere del cognome del grande Johann Sebastian, che in tedesco indicano le note si bemolle, la, do, si naturale. Entrambe queste composizioni esistono in due versioni, una per pianoforte e una per organo, che si adattano perfettamente alle caratteristiche specifiche dei due strumenti.Le due composizioni saranno eseguite in entrambe le versioni approntate da Liszt, offrendo così un’opportunità unica di fare un interessantissimo confronto e accorgersi che, nonostante le due versioni siano generate da una simile ispirazione, suonano in maniera profondamente diversa sui due strumenti. Gli interpreti sono l’organista Alberto Pavoni e il pianista Andrea Baggioli.Alberto Pavoni, dopo gli studi organistici in Italia, si è perfezionato in Austria e Germania. Ha dato concerti in vari paesi europei, in estermo oriente (Giappone e Corea del sud), negli Usa, in Argentina e in Perù. Ha inciso un disco con musiche organistiche di Max Reger e registrato sue elaborazioni di musiche di Musorgskij e Schumann. Svolge anche un’intensa attività di compositore, sia di musica classica che leggera.Andrea Baggioli, docente del Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, si dedica particolarmente alle pagine meno note del repertorio pianistico dell’Ottocento, di cui ha anche realizzato varie registrazioni e incisioni. Oltre che a Roma (IUC, Festival Nuovi Spazi Musicali, Università Roma3) e in altre città italiane, ha suonato in Germania, Spagna e Romania.
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Riprende il festival Un Organo per Roma
Posted by fidest press agency su martedì, 2 ottobre 2018
Roma Sabato 6 ottobre ore 19 i concerti si terranno tutti alle ore 19 nella Sala Accademica del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” in via dei Greci 18 e saranno ad ingresso gratuito.
Sabato 6 ottobre, il primo concerto della seconda parte del Festival, “Dialogo tra ance e flauti”, vede il confronto di un’intera orchestra di flauti con l’organo, che eseguiranno tre composizioni contemporanee in prima assoluta: “Turbamento ed estasi” di Ferdinando Curinga, “S’i’ fosse vento” di Antonio Di Pofi e “Divertissment” di Gianluca Ruggeri.L’organo da solo eseguirà inoltre la celeberrima Toccata e fuga in re minore BWV 565 di Johann Sebastian Bach e l’orchestra di fiati da sola la Passacaglia di Handel, un Concerto di Jean Boismortier e Greensleeves di Anne McGinty, una fantasia sulla notissima canzone popolare inglese.Partecipano l’Orchestra di Flauti del Conservatorio “Santa Cecilia” diretta da Franz Albanese, l’organista Cristiano Accardi, la cantante Delia Russo, i percussionisti Francesco Conforti, Rosario Ceraudo, Tommaso Sansonetti e Yuri Vallario.
Il Festival, ideato dall’illustre organista Giorgio Carnini e promosso dalla Camerata Italica in collaborazione con l’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC) e il Conservatorio di Musica Santa Cecilia, è parte di un progetto più ampio che tende a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulla grave mancanza di un organo da concerto al Parco della Musica come previsto inizialmente da Renzo Piano.“Le precedenti edizioni del Festival – spiega Giorgio Carnini – hanno risvegliato nella nostra città, dopo anni di letargo, l’interesse del pubblico verso il concertismo organistico, grazie ad una scelta dei programmi mirata a sottolineare l’universalità del linguaggio organistico attraverso il dialogo con strumenti e forme musicali diversissime”.
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Secondo concerto del festival “Un organo per Roma”
Posted by fidest press agency su lunedì, 30 aprile 2018
Roma Sabato 5 maggio ore 19 nella splendida Sala Accademica del Conservatorio, in via dei Greci 18, l’organo dialoga con la voce e gli strumenti a fiato, che, nonostante siano così diversi all’apparenza, sono simili all’organo, perché in tutti il suono è prodotto dall’aria che attraversa le canne vibrando. Il primo brano in programma è un Inno religioso del grande musicista dell’epoca romantica Felix Mendelssohn-Bartholdy. Si prosegue con Raffaele Manari, che nel primo Novecento ha dato un grande impulso alla rinascita della musica organistica in Italia, e con cinque autori contemporanei, gli italiani Maurizio Gabrieli, Claudio Dall’Albero, Francesco Telli e Riccardo Riccardi e il tedesco recentemente scomparso Bernhard Krol. In tutte queste composizioni – tre delle quali sono in prima esecuzione assoluta – l’organo suona sia da solo sia in dialogo con una voce solista o col coro o con gli strumenti a fiato.
Partecipano il Quintetto di Fiati del Conservatorio “Santa Cecilia”, l’Ensemble Vocale Thesaurus diretto da Alberto Galletti, il soprano Galina Ovchinnikova, il mezzosoprano Federica Paganini, il cornista Stefano Berluti, il timpanista José Manuel Mires. Alla tastiera dell’organo si alternano Federico Vallini e Paolo Tagliaferri. Dirige Stefano Mastrangelo.
E’ stato organizzato da Camerata Italica, IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti e Conservatorio “Santa Cecilia”, con la direzione artistica di Giorgio Carnini. Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito.
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Eventi cardiovascolari e danno d’organo, iperaldosteronismo primario e ipertensione essenziale a confronto
Posted by fidest press agency su domenica, 3 dicembre 2017
Vi sono prove contrastanti, basate su studi eterogenei, sul fatto che l’eccesso di aldosterone sia responsabile di un aumento del rischio di complicanze cardio- e cerebrovascolari nei pazienti affetti da iperaldosteronismo primario. Un recente studio – apparso su “Lancet Diabetes and Endocrinology” e condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino – ha inteso valutare l’associazione tra iperaldosteronismo primario ed eventi avversi cardiaci e cerebrovascolari, danno agli organi bersaglio, diabete e sindrome metabolica, rispetto all’associazione tra ipertensione essenziale e questi stessi eventi cardiovascolari e a carico degli organi bersaglio, integrando i risultati di studi precedenti.
Più in dettaglio, scrivono gli autori, coordinati da Paolo Mulatero, del Centro Ipertensione Arteriosa presso la Divisione di Medicina Interna dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, «abbiamo effettuato una meta-analisi di studi osservazionali prospettici e retrospettivi che hanno confrontato pazienti con iperaldosteronismo primario e ipertensione essenziale, per analizzare l’associazione tra iperaldosteronismo primario, da un lato, e, dall’altro, ictus e malattia coronarica (come endpoint co-primari) e fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, danno d’organo bersaglio, sindrome metabolica e diabete (come endpoint secondari)». È stata condotta una ricerca su MEDLINE e sulla Cochrane Library di articoli pubblicati fino al 28 febbraio 2017, senza restrizioni circa la data di inizio. Gli studi eligibili dovevano avere confrontato pazienti affetti da iperaldosteronismo primario con pazienti con ipertensione essenziale (utilizzati come gruppo di controllo) e avere riportato gli eventi clinici o gli endpoint di interesse. Gli autori hanno anche posto a confronto tra loro i vari sottotipi di iperaldosteronismo primario, gli adenomi producenti aldosterone e i casi di iperplasia surrenale bilaterale. «Abbiamo identificato 31 studi per un totale di 3838 pazienti con iperaldosteronismo primario e 9284 pazienti con ipertensione essenziale» scrivono Mulatero e colleghi, elencando i risultati dello studio. «Dopo una mediana di 8.8 anni (IQR 6.2-10.7) dalla diagnosi di ipertensione i pazienti affetti da iperaldosteronismo primario, rispetto a quelli con ipertensione essenziale, presentavano un aumentato rischio di ictus (odds ratio [OR] 2.58, 95% CI 1.93-3.45), malattia coronarica (1.77, 1.10-2.83), fibrillazione atriale (3.52, 2.06-5.99) e scompenso cardiaco (2.05, 1.11-3.78)». Questi risultati, sottolineano gli autori, erano in linea con quelli dei pazienti con adenoma producente aldosterone o iperplasia surrenale bilaterale, senza differenze tra questi sottogruppi. Allo stesso modo, aggiungono, l’iperaldosteronismo primario ha incrementato il rischio di diabete (1,33, 1.01-1.74), sindrome metabolica (1.53, 1.22-1.91) e ipertrofia ventricolare sinistra (2.29, 1.65-3.17).
Il messaggio-chiave che emerge dallo studio, secondo l’équipe di Mulatero, consiste nel fatto che diagnosticare l’iperaldosteronismo primario nelle prime fasi della malattia, consentendo così l’inizio precoce di un trattamento specifico, è importante in quanto i pazienti che ne sono affetti presentano un rischio cardiovascolare superiore rispetto a quelli con ipertensione essenziale.
By Arturo Zenorini – fonte doctor33)
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“Un Organo per Roma”
Posted by fidest press agency su lunedì, 20 marzo 2017
Roma sabato 25 marzo 2017 alle 18.00 nella Sala Accademica del Conservatorio “Santa Cecilia” (via dei Greci 18, ingresso gratuito fino ad esaurimento posti) sarà inaugurata la quarta edizione del Festival dall’attrice Claudia Koll, gli organisti Giorgio Carnini e Alberto Pavone, i percussionisti Tommaso Sansonetti e Francesco Conforti e Gianluca Ruggeri ai live electronics “Un Organo per Roma” ideato da Giorgio Carnini e promosso dall’Associazione Camerata Italica in collaborazione con l’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC), il Conservatorio “Santa Cecilia” e l’Accademia Filarmonica Romana.
Questo primo appuntamento – intitolato “Il drammatico si minore” in quanto ruota intorno a questa tonalità – rispecchia l’ampio ventaglio di proposte del festival, che vuole sia far conoscere meglio la grande musica per organo del passato sia valorizzare la scrittura contemporanea per quello che è spesso definito il re degli strumenti, paragonabile a un’intera orchestra per le sue vastissime possibilità.
Il concerto inizia infatti con un imprescindibile omaggio al più grande compositore per organo di tutti i tempi, Johann Sebastian Bach, di cui si ascolterà il Preludio e Fuga in si minore BWV 544, a cui farà seguito il 2°corale, sempre in si minore, di César Franck, il più grande emulo di Bach nell’Ottocento. Questi due grandiosi e magnifici brani saranno interpretati all’organo da Giorgio Carnini.
La seconda parte del concerto si rivolge invece alla contemporaneità, con la prima esecuzione assoluta del monodramma La Ballata del silenzio per voce recitante, organo e percussioni di Gianluca Ruggeri su testo di Rocco Familiari, con la partecipazione straordinaria di Claudia Koll (voce recitante). Alberto Pavoni sarà all’organo e Tommaso Sansonetti e Francesco Conforti alle percussioni. Il compositore stesso sarà ai live electronics. I movimenti coreografici saranno realizzati dal ballerino e coreografo Vito Blasi, con la partecipazione delle ballerine Francesca Sanfilippo, Silvia Salvadori, Cristina Cecilia, Sofia Doria e Giusi Anghelone. (foto: claudia koll, Giorgio Carnini, ruggeri_gianluca)
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Concerto di voci ed organo
Posted by fidest press agency su sabato, 22 gennaio 2011
Palermo 23/1/2011 ore 21,00 Chiesa di San Domenico (Domus Domenicana). “Sacred Chorus”, concerto di voci e organo del Coro Sancte Joseph di Bagheria. Lo spettacolo rientra nel ciclo delle manifestazioni della rassegna “Note di Sacralità” ideata da Carlo Alberto Sausa e prodotta con la direzione di Fabrizio Corona da Endas Sicilia nell’ambito delle iniziative del Circuito del Mito. La performance artistica è affidata al gruppo vocale di 35 coristi, accompagnati da un organista e diretti dal maestro Mauro Visconti. Il gruppo si è costituito nel 1994 per iniziativa di monsignor Gino Lo Galbo, parroco della Chiesa Madre di Bagheria con il preciso intento di svolgere la promozione religiosa attraverso la diffusione della musica sacra. Dall’anno della sua fondazione ha tenuto centinaia di concerti, riscuotendo particolari apprezzamenti e riconoscimenti da parte del pubblico e della critica. Ha Collaborato con il Conservatorio “V. Bellini”, l’“Accademia delle Belle Arti” di Palermo, la Fondazione “Teatro Massimo” di Palermo, la Fondazione “Orchestra Sinfonica Siciliana” e con numerosi Comuni della Sicilia. Numerosissime le collaborazioni con le più importanti associazioni musicali e culturali dell’isola. Il coro ha avuto l’onore di esibirsi in presenza dell’ex Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, del Presidente della Repubblica Ciampi e della Regina del Belgio. Due sono i CD realizzati nell’ambito delle produzioni della “Butterfly Records” di Palermo: in entrambi i casi sono stati incisi brani inediti del compositore bagherese Mauro Visconti. Nel novembre 2004 il gruppo corale ha realizzato, in collaborazione con l’orchestra della Fondazione “Orchestra Sinfonica Siciliana”, l’opera “Il Mistero del Corporale” del compositore romano Alberigo Vitalini. Nell’ottobre 2005 ha partecipato in Vaticano, nella qualità di coro guida, alla Messa di apertura del Sinodo mondiale dei Vescovi,presieduta da Sua Santità Benedetto XVI. Per l’occasione si esibiranno insieme al coro, Maria Colletta (soprano) e Vincenzo Tarantino all’organo. Il programma prevede musiche di D. Zipoli, “Canzona in sol min”; G. P. Palestrina “Sicut cervus”, D.Bartolucci “Jubilate Deo”, O sacrum convivium”, “Exultate iusti”; M. Visconti “Pater Noster”; C. Saint-Saëns “Tollite hostias”; V. Bellini “Sonata per organo”, M. Visconti “Mane nobiscum Domine”, “Ave Maria”,”Ti rendo grazie”; C. Franck “Panis angelicus”; C. Gounod “Inno pontificio”. Gli spettacoli sono gratuiti. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito http://www.ilcircuitodelmito.it (Chorus)
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Vespri d’organo
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 ottobre 2010
Somma Lombardo 9 ottobre alle 21.00 Vespri d’organo nella basilica di Sant’Agnese con la rassegna dei Vespri d’organo “Laudate Deum in Chordis et Organo”, organizzata dalla parrocchia con il contributo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, il patrocinio della Città di Somma Lombardo e della Fondazione Visconti di San Vito. Dopo il concerto di venerdì 24 settembre, che ha visto impegnato Marco Ruggeri, sarà l’organista e compositore varesino Giacomo Mezzalira a cimentarsi sulla tastiera del “Bernasconi”. Il programma comprende brani di autori italiani e tedeschi a cavallo fra Sette e Ottocento, Bossi, Kuchar, Reinken, Gherardeschi, Petrali, Paolucci, Rheinberger, Tasso, Lucchesi, Brixi, Krebs, completato dalla Toccata del francese Dubois, compositore francese attivo fra Otto e Novecento. Il Maestro Giacomo Mezzalira accompagna a un’intensa attività didattica nel Civico Istituto Musicale Pareggiato “Puccini” di Gallarate (VA), nel Civico Liceo Musicale “Malipiero” di Varese e nella Scuola Paritaria “Manfredini” di Schianno (VA), un impegno compositivo che si è concretizzato nella pubblicazione di raccolte per gli editori Carrara di Bergamo e Rugginenti di Milano. La sua raccolta Tribus vocibus è stata incisa dal Coro da camera di Varese, sotto la direzione del M° Gabriele Conti. Giacomo Mezzalira dirige inoltre, dal 1988, la Corale della Basilica di San Vittore di Varese. Direttore artistico della rassegna è il musicologo Matteo Mainardi.
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Organalia Ekklesia 2010
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 ottobre 2010
Torino 9 ottobre, alle 21.15, nella stupenda chiesa parrocchiale del Santo Volto a (Via Val della Torre, 3), capolavoro dell’architettura sacra contemporanea, opera dell’elvetico Mario Botta, si terrà il concerto conclusivo di Organalia Ekklesia 2010. Alla console dell’organo costruito dagli organari Fratelli Ruffatti di Padova nel 2007, strumento dotato di tre tastiere e pedaliera, siederà il francese Olivier Vernet. Docente al Conservatorio ‘Ranieri III’ del Principato di Monaco e al Conservatorio Regionale di Nice, Vernet è il direttore artistico dei Festivals Internazionali d’Organo di Monaco e di Mougins. Il programma, di raro interesse, metterà in evidenza le caratteristiche sonore di questo strepitoso strumento. Infatti, dopo un’apertura nel segno di Felix Mendelssohn ‘Bartoldy con il Preludio e Fuga in Do minore, il Tema con variazioni in Re maggiore, la Sonata n. 3 in La maggiore, Vernet passerà all’esecuzione di Tre pezzi del danese Niels Gade, compositore, ingiustamente, poco conosciuto, vissuto nell’Ottocento. La parte dedicata al Novecento sarà, invece, aperta dal britannico Karl Jenkins con il brano, di sicuro effetto, Trumpeting Organ Morgan, al quale faranno seguito l’americano John Kuzma autore dell’American Suite e dello svedese Gunnar Idestam del quale ascolteremo alcuni estratti da Katedralmusik. Organalia Ekklesia è un progetto dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Torino che si avvale del sostegno della Fondazione CRT. L’ingresso al concerto è libero e gratuito.
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