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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°195

Posts Tagged ‘paese’

Alice nel Paese delle meraviglie

Posted by fidest press agency su martedì, 30 Maggio 2023

Palermo 2, 3 e 4 giugno alle 21.15 a Parco Villa Pantelleria in vicolo Pantelleria 10, traversa di viale Strasburgo la regista Santina Franco e il coreografo Lorenzo Barberini portano in scena “Alice nel Paese delle Meraviglie”. In scena più di 100 giovani ballerine, ballerini, attrici e attori – provenienti da 27 Scuole di Danza di Palermo e provincia e dalla Scuola di Teatro Putia d’arte Malvina Franco – che con la partecipazione straordinaria dei quattro ballerini solisti del Teatro Massimo – Vincenzo Carpino, Alessandro Casà, Alessandro Cascioli, Yuriko Nishihara – e con Nicola Franco nella parte del Cappellaio Matto, racconteranno la storia di Alice, danzata e recitata, attraverso un susseguirsi di quadri coinvolgenti arricchiti da costumi fantasiosi, scenografie, immagini, luci, musiche e ogni elemento che renderà lo spettacolo un viaggio nella fantasia per il pubblico di adulti e bambini.Scenografo e costumista dello spettacolo è Davide Padiglione, scenografo realizzatore è Emilia Gagliardotto, videomapping di Serena Pantaleo, la assistente alle coreografie Carmen Marcuccio. I biglietti di ingresso per assistere allo spettacolo si trovano alla segreteria di Parco Villa Pantelleria telefonando o contattando su Whatsapp il 3387036646.

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“Rimettere la scuola al centro del Paese, così come era stato fatto durante la pandemia”

Posted by fidest press agency su venerdì, 24 marzo 2023

A chiederlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a margine di un incontro tenuto nella sede del Movimento 5 Stelle, in via Campo Marzio a Roma, con il leader Giuseppe Conte, la capogruppo al Senato Barbara Floridia e i parlamentari M5S in commissione istruzione sulle priorità da attuare nel comparto Istruzione. Diversi i temi trattati: il problema degli stipendi bassi, l’alto precariato, il dimensionamento previsto dal Governo e anche l’autonomia differenziata.“C’è bisogno più di ieri – ha continuato il sindacalista rappresentativo – di mettere la scuola al centro degli interessi dell’Italia, anche se va detto che la scuola è già autonoma: non c’è bisogno di un’autonomia differenziata. Come la scuola non ha bisogno più di precarietà, ma di risorse chiare per garantire il diritto allo studio di tutti i nostri alunni. E quando dico tutti significa non differenziare per colore politico o colore di bandiere, da Sud a Nord, in particolar modo per quanto riguarda gli alunni con sostegno, ma in generale gli iscritti nella scuola pubblica”.

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“Il Paese per il suo futuro ha bisogno disperatamente di crescita economica”

Posted by fidest press agency su domenica, 11 dicembre 2022

E’ soprattutto un Paese che invecchia e che dovrà finanziare moltissime spese. – spiega Lucia Aleotti, Vicepresidente Farmindustria, intervenuta oggi all’evento “pensiero n° 1, evitare il sottofinanziamento del servizio sanitario nazionale. La nuova legge di bilancio” promosso dall’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità – Lasciare che gli investimenti del settore farmaceutico si localizzino in altri Paesi significa bloccare la crescita di questo settore nel nostro Paese. Per questo serve urgentemente una cabina di regia a livello governativo che metta insieme gli aspetti del diritto alla salute, della necessità di finanziamento, ma risulta importantissima anche la necessità vitale di attrarre gli investimenti farmaceutici per creare PIL e futuro del Paese. Il farmaceutico può essere un motore straordinario di crescita, lo ha dimostrato già in questi anni quando a fronte di settori che entravano in recessione ha saputo viceversa crescere e esportare in tutto il mondo. Con i suoi 34 Miliardi di euro di produzione, quasi 70.000 dipendenti e 220.000 nell’indotto, può essere anche in futuro area trainante o meno. E questo dipende dalle politiche sanitarie che l’Italia metterà in atto: le politiche sanitarie sono politiche industriali, perché ogni volta che si tocca il livello dei prezzi di un farmaco si toccano i ricavi delle imprese. Le imprese del farmaco sono come le altre imprese, hanno bisogno di equilibrio tra i ricavi e gli investimenti e i costi, e in questo momento più che mai, con grandi difficoltà sul fronte dell’esplosione dei costi produttivi, le imprese farmaceutiche sono oggetto di politiche di attrazione da parte dei vari Paesi nel mondo, anche in Europa”.

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Turchia: Serracchiani, attacco a Paese strategico

Posted by fidest press agency su domenica, 13 novembre 2022

“Esprimo il cordoglio delle deputate e dei deputati del Pd per le vittime della strage di Istanbul e le loro famiglie. Viene colpita la capitale di un Paese particolarmente strategico rispetto al quadro bellico ucraino che ha destabilizzato l’area e gli equilibri globali. Chiarire la matrice dell’attentato, catturare responsabili e mandanti sono le priorità immediate, nell’ambito di un quadro di garanzie. È imprescindibile anche continuare a vigilare sulla sicurezza dentro i confini europei”. Lo dichiara la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, dopo l’esplosione avvenuta nel centro di Istanbul, che causato sei morti e 53 feriti.

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Italia: non è un Paese per giovani

Posted by fidest press agency su lunedì, 7 novembre 2022

Chissà come finirà con questa storia della legge ad hoc per impedire i raveparty (e non solo). Vedremo. Una cosa emerge: l’Italia sembra non essere un Paese per giovani. Certo, ci sono giovani e giovani. Inclusi quelli che non vanno ai concerti e ai cortei o che sfilano a Predappio, ma innegabilmente esistono anche i giovani che vanno ai raveparty… e non sono pochi. Qualcuno ritiene che lo Stato debba obbligarli ad essere come lui vuole, ma riteniamo ardua questa impresa e, di conseguenza, comprendiamo che questi “qualcuno” si facciano forti solo grazie ai rigori di leggi ad hoc.Intanto, però, esiste il conformismo che, nella fattispecie, si manifesta con la rincorsa ad essere “più reali del re”.Sembra che di questo si sia ammantato il neo-ministro della Giustizia, Carlo Nordio che, partito in quarta con affermazioni e speranza garantiste, sembra si sia arenato nella melma della sua maggioranza. E su questo ne vedremo delle belle: persone, associazioni, aziende, istituti, fondazioni, partiti, cooperative… e chi più ne ha più ne metta: tutte prese dal consueto “dobbiamo pur vivere”.In proposito, prendiamo atto di una sentenza dei giorni scorsi di un giudice di Grosseto:a conferma che le leggi in materia già ci sono, ha assolto 11 giovani fermati a caso tra i migliaia di un rave ad Orbetello nel 2016, assolvendoli dall’accusa di occupazione abusiva, ma condannandoli a complessivi 11mila euro per i danni arrecati alla proprietà (danni che non si capisce quali siano stati, visto che i ragazzi, dopo il rave in un posto abbandonato, avevano anche pulito tutto).Di cosa ci lamentiamo? Dell’allineamento, suo malgrado e con una certa ipocrisia, del giudice di Grosseto alla filosofia giuridica della legge anti-rave del nuovo governo… addolcendola usando “solo” le leggi già esistenti, ma non rinunciando al voler dire ai ragazzi che certe cose non si fanno… ed ecco il risarcimento dei danni inesistenti. Il classico “un colpo alla botte ed uno al cerchio”.Questo a significare che il nostro Paese non è per giovani anche nella versione senza legge anti-rave … figuriamoci con questa nuova legge.Siamo messi male. Invece di porsi il problema (e risolverlo) che sarebbero necessari spazi adeguati per questi raduni musicali, si cerca solo di penalizzarli. Impedendoli del tutto (governo) o punendoli economicamente (giudice di Grosseto). Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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Inflazione: la vera emergenza del Paese

Posted by fidest press agency su domenica, 7 agosto 2022

L’inflazione continua ad essere, assieme alle bollette di luce e gas, la principale emergenza del paese, con i prezzi che anche a luglio hanno fatto registrare rincari record. Un salasso che colpisce le famiglie italiane, indifese di fronte ad incrementi dei listini che si abbattono su settori indispensabili come alimentari e trasporti. Lo denuncia il Codacons, che ha elaborato uno studio per capire come l’inflazione registrata in Italia nei primi 7 mesi dell’anno si rifletta sui bilanci delle famiglie. Oggi il tasso di inflazione acquisita per il 2022 è pari secondo l’Istat al +6,7% – spiega l’associazione – Questo significa che, a parità di consumi, gli italiani subiscono nel corso dell’anno un aggravio di spesa pari a complessi +53,5 miliardi di euro per l’acquisto di beni e servizi rispetto al 2021, a causa proprio dell’aumento di prezzi e tariffe. Solo per la spesa alimentare, la cui inflazione acquisita è pari al +7,5% nel 2022, le famiglie spendono in totale quasi 10,9 miliardi di euro in più. Si apre poi il capitolo spinoso delle vacanze estive, con il settore del turismo colpito nell’ultimo mese da pesanti rincari e il comparto “trasporti” che registra a luglio tariffe in aumento del +13,9% su base annua. “Chi parte per andare in vacanza dovrà mettere mano quest’anno al portafogli – denuncia il Codacons – Solo per la voce trasporti una famiglia si ritrova oggi a subire un salasso pari in media a +481 euro annui rispetto al 2021. A luglio le tariffe dei biglietti aerei internazionali sono infatti salite del +160,2% su base annua, i traghetti del 9,1%, la benzina è aumentata del 22,3% e il gasolio del 30,9%. I pacchetti vacanza salgono del 5,7% mentre per dormire in un albergo si spende in media il 15,8% in più. Accelerano gli aumenti per bar e ristoranti, che a luglio hanno ritoccato i listini in media del +5%”. “Le vacanze estive del 2022 saranno ricordate come le più salate degli ultimi anni, con i prezzi e le tariffe del comparto schizzati alle stelle che rischiano di trasformare la villeggiatura in un lusso per ricchi e di impoverire ulteriormente una consistente fetta di popolazione”.

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Taxi: sconfitta per il Paese

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 luglio 2022

“Non chiediamo il ritiro del ddl concorrenza, visto che la sua formale approvazione è legata al Pnrr, ma certo si tratta di un provvedimento inutile e privo di qualunque effetto per le famiglie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Non che la riforma dei taxi o delle concessioni balneari sia importante per le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese, ma certo lo stralcio dell’art. 10 dimostra per l’ennesima volta come in questo Paese basta lanciare fumogeni o bottigliette di plastica, o per dirla con le parole di Draghi, fare proteste non autorizzate e violente, per essere premiati e bloccare qualunque riforma, anche se generica come questa, che chiedeva solo di adeguare l’offerta del servizio alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web, ossia di aggiornarsi all’era moderna invece di restare all’età della pietra” prosegue Dona. “Lo stralcio dell’art. 10 è una sconfitta per il Paese, la dimostrazione di come le lobby vincono sull’interesse generale degli italiani” conclude Dona.

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Italia, un Paese di creduloni

Posted by fidest press agency su martedì, 3 Maggio 2022

Due anni fa, l’Agcom, l’Autorità per la concorrenza e il mercato (Antitrust), pubblicò gli esiti di una indagine sulla “credulità” degli italiani. Dall’analisi emergeva che circa il 60% degli italiani risultava avere «una falsa percezione in relazione a fenomeni misurabili in senso oggettivo, che riguardano una serie di tipologie di contenuti: dalle informazioni sull’economia a quelle di tipo scientifico-ambientale, dai temi importanti dell’agenda politica, quali la situazione economica, l’immigrazione, la criminalità, il lavoro”. L’indagine riportava come “il livello di istruzione e condizione socioeconomica siano in grado di influire sulle percezioni e sul riconoscimento di notizie false.” In sintesi, più una persona è istruita, maggiore saprà difendersi dalle bufale, avendo gli strumenti culturali per analizzare le notizie che circolano.Abbiamo qualche dubbio su questa ultima affermazione dell’Agcom, e ne abbiamo avuta la prova in questi giorni quando, intorno a un tavolo, si è parlato di approvvigionamenti energetici. Ben inteso, i commensali erano tutti professionisti con tanto di laurea. Ebbene, si deridevano le missioni dei nostri governanti in Angola alla ricerca di fonti energetiche suppletive, in particolare di gas, stante la situazione dei rapporti tra Italia e Russia. Si partiva dall’assunto, registrato in una di quelle trasmissioni televisive che classifichiamo come trash, che in Angola non c’è gas e che la missione dei nostri governanti era ridicola e l’insensatezza era avvalorata dalla finta malattia covidiana del presidente Draghi, che così si era sottratto a una brutta figura.E’ appena il caso di ricordare che in Angola, nel 2020, l’Eni ha estratto 33 milioni di barili di petrolio e 600 mila metri cubi di gas. Tra l’altro, l’Angola è tra i maggiori Paesi produttori di petrolio dell’Africa.Il campione dei commensali esaminato è certamente limitato, rispetto alla indagine condotta dall’Agcom, ma è un segnale che induce a riflettere sulla qualità del nostro sistema informativo, spesso basato su trasmissioni spettacolo dove l’importante è riprodurre le scene del Colosseo, con i contendenti che si azzuffano, sicchè aumenta l’audience, quindi la pubblicità e, di conseguenza, gli introiti per i gestori. Attivare i neuroni è sempre più necessario. Primo Mastrantoni, Aduc

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Un Paese e i suoi eroi

Posted by fidest press agency su martedì, 11 gennaio 2022

di Vincenzo Olita. E fu l’inizio, con Garibaldi l’Italia aveva un eroe, addirittura, per duemondi; in seguito il Paese si è dovuto accontentare di eroi domestici, ma è bene chiarirci:usiamo l’espressione eroe nell’accezione limitata a chi offre spassionata dedizione alla gestione del governo della propria comunità e da questa ne è magnificato. Pur nella sua breve storia, l’Italia offre un’estesa galleria di personalità collocabili in questo quadro. Da Giovanni Giolitti a Benito Mussolini, nella prima metà del secolo, da Alcide De Gasperi ad Amintore Fanfani, nell’immediato dopoguerra, da Craxi a Berlusconi, a cavallo tra prima e seconda repubblica, dai contemporanei Giorgio Napolitano, Mario Monti, Renzi e Conte, tutti osannati, riconosciuti come statisti, alcuni come salvatori della Patria. Questa elencazione non per un ricordo storico, solo per evidenziare una nostra caratteristica che ci induce a privilegiare amori a prima vista per disconoscerli immediatamente dopo, a perseguire lunghe lune di miele per poi incenerirle con altrettanta passione. Di Giolitti alla fine delle sue cinque presidenze del Consiglio si ricordava il trasformismo, l’autoritarismo dei suoi prefetti, fino a essere indicato come il ministro della mala vita. Di Mussolini è superfluo ricordare ascesa e caduta. Dei due statisti che tanto significarono per la ricostruzione, e di Craxi si ricorda l’oblio seguito a sconfitte politiche e parlamentari. Di Berlusconi, Renzi e Conte abbiamo negli occhi le loro miserevoli uscite di scena, dagli interessati non ancora interiorizzate, ma dalla certa replica. Il tandem Napolitano-Monti di grande e rapida ascesa, equiparabile solo all’altrettanta rapida pubblica disaffezione, ci porta a ragionare sul tandem Mattarella-Draghi di consistente modernità, di grosso appeal, di entusiasmante popolarità.Sarà ancora così fra qualche tempo? “Spes unica imperii populi romani” (ultima speranza per l’autorità del popolo romano) così Tito Livio definiva il dittatore Cincinnato, ma troppa acqua è passata sotto i ponti del Tevere per indurci a osannare ultime speranze per il popolo italiano. Al Presidente del Consiglio riconosciamo il necessario cambio di marcia rispetto all’Erasmo da Foggia, suo predecessore, ma a indicarlo come leader dell’Europa e ancor più, è piaggeria. In carica da metà febbraio ’21 con lo spread a 90 punti base e i solerti commentatori che lo davano ormai vicino a quota 70, il 7 febbraio ’22 il differenziale lo ritroviamo a 138,7. Nella conferenza stampa di fine anno il solito Pierino, giornalista dall’aria contrita, chiede se era preoccupato dalla risalita dell’indice:Draghi, con superiore intelligenza, precisa che i movimenti dello spread non sono controllabili da singole personalità,ma frutto di variabili internazionali. E allora, per l’informazione domestica, nel ’21 come poteva scaturire quota 70 solo dall’arrivo del novello Cincinnato? Il nostro Pil nel 2021 sale del 6,3%, siamo i primi in Europa, la Germania solo del 2,6%, sì ma l’informazione è monca, se non precisiamo che, nel ’20 il Pil italiano ha perso l’8,9%, quello tedesco il 4,9%. Nel biennio, quindi, il nostro recupero è stato del -2,6 quello tedesco del -2,3. Potremmo proseguire nell’evidenziare, delusioni, criticità e punti deboli del Presidentema non vuole essere questo il nostro intendimento che, invece, vuole rimarcare la sostanziale crisi della politica e delle istituzioni, dicui il Governo Draghi è snodo ed emblema.Con un Parlamento alla vigilia di una corposa ristrutturazione, che non rispecchia più nella sua composizione gli orientamenti dell’elettorato, che approva la legge di bilancio senza che la Commissione della Camera, a essa preposta, possa esprimere il proprio parere, siamo del tutto tranquilli perché abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti dal pomposo PNRR,traguardo solo burocratico e formale. E ancor più tranquilli perché abbiamo scoperto la resilienza,termine rassicurante che indica la trasformazione delle crisi in opportunità che non converte, però, malinconia e depressione provocate dall’azzeccagarbugli parola.E ancora, considerando che abbiamo un sagace nonno al servizio delle Istituzioni, poco interessa se andiamo trasformando, silenziosamente, la nostra in Repubblica semipresidenziale.Su questo terreno dobbiamo essere grati all’altro pedalante del tandem che, rifiutando una proroga al suo mandato, ci risparmia uno scivolamento verso una Monarchia-Presidenziale. La sua attenzione istituzionale, purtroppo, si ferma qui:solo un assordante silenzio sulla crisi della giustizia,che per il Presidente del CSM avrebbe dovuto essere di primaria preoccupazione. Molti interventi farciti di ovvietà e piattezza, tanto buonismo e tanta energia dedicata ad impedire elezioni anticipate, con il risultato di ritrovarci con un sistema politico, nel suo complesso, collassato. Un tandem, che non amiamo, che ha pedalato lontano dal cuore del Paese, lontano dalle condizioni delle nostre carceri, dei nostri ospedali, delle nostre scuole, dal nostro malaffare, dalle case occupate abusivamente ai nostri vecchi, dalla loro sanità, in definitiva, dal nostro mal di vivere. Il futuro? Al Presidente Mattarella, così come a Berlusconi e all’inconsistente Frattini, auguriamo sereni pensionamenti, per il Presidente Draghi auspichiamo che per serietà istituzionale, per coerenza personale e per dedizione agli interessi nazionali, voglia continuare nel lavoro di Palazzo Chigi, lavoro raccontato ma tutto da realizzare. Alla politica la resilienza per una scelta ponderata e accorta per il Quirinale:non abbiamo bisogno di nuovi e passeggeri eroi,ma di una religione che assicuri, tra l’altro, la nostra libertà di pensiero. Vincenzo Olita Direttore Società Libera

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Le idee di 700 esponenti della classe dirigente per guidare il Paese

Posted by fidest press agency su domenica, 2 gennaio 2022

Sono 700 le proposte degli esponenti della classe dirigente pubblica e privata del Paese raccolte dall’Osservatorio Economico e Sociale Riparte l’Italia. 700 soluzioni concrete sui principali nodi irrisolti che il sistema Paese si trova ad affrontare: PNRR, Sostenibilità, Transizione Digitale, riforma della Pubblica Amministrazione.La piattaforma digitale dell’Osservatorio in un anno di attività ha costruito un big data di proposte e soluzioni concrete per la ripartenza, quotidianamente aggiornato e messo a disposizione gratuitamente degli utenti. In un anno oltre 500 mila cittadini hanno visitato il sito e letto e partecipato alle proposte. Da questa attività è nato il Rapporto 2021 “Le sfide da vincere per la rinascita”, pubblicato oggi dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia e disponibile sulla piattaforma online http://www.ripartelitalia.it.Il documento riassume le attività e le proposte raccolte nel 2021 dall’Osservatorio, che ha seguito da vicino e ha dato voce alla ripartenza dell’Italia. Oltre 10 mila articoli caricati con cadenza quotidiana per dare risalto al dibattito pubblico sulla ripresa economica e sociale dell’Italia. Un panorama arricchito dagli oltre 700 contributi esclusivi, con diversi eventi realizzati in presenza e in streaming tramite webinar e una community quanto mai estesa di componenti delle istituzioni e del governo, di imprenditori e di manager, di professionisti e di professori universitari. L’Osservatorio ha raccontato il 2021 attraverso alcune direttrici specifiche. Particolare risalto è stato dato ai temi legati alla Green Economy e al PNRR, due elementi centrali nella ripartenza dell’Italia. Una sezione della piattaforma è stata dedicata al mondo delle Imprese, con approfondimenti dedicati alla sostenibilità e alla transizione digitale. Altri focus specifici hanno riguardato il mondo della Sanità e della Scuola, centrali nella gestione della pandemia e nella conseguente ripartenza. Tutte le notizie sono state riportate dando particolare risalto alle due direttrici trasversali indicate dal Governo, il Sud e la Parità di Genere. Nella piattaforma sono stati pubblicati anche diversi Documenti originali con le statistiche più rilevanti in chiave di ripartenza e i discorsi integrali del Premier Mario Draghi. La facilità di consultazione e approfondimento hanno contraddistinto il successo dell’Osservatorio, con ampio seguito di lettori della newsletter quotidiana come anche dei canali social. Il Paper di quest’anno, realizzato nuovamente con la collaborazione di Davide Maria Locatello, Dottorando nell’Università di Bologna, ha una finalità ancora più precisa e orientata, arricchita da una consapevolezza accresciuta costantemente in un anno di dibattito. I singoli capitoli che indicano i vari temi di approfondimento sono infatti corredati da una sintesi finale attraverso la quale possono generarsi nuove proposte per affrontare il nuovo anno nell’ottica della ripartenza e della ripresa dell’Italia. Il rapporto integrale è scaricabile al seguente link: https://www.ripartelitalia.it/le-sfide-da-vincere-per-la-rinascita/

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Governo. L’Italia è il Paese dell’anno, secondo l’Economist. Grazie a Draghi

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 dicembre 2021

Così la classifica del prestigioso settimanale britannico, politico-economico, The Economist. Il premio non va al più grande o al più ricco Paese, ma a quello che è migliorato di più nel 2021, cioè l’Italia. Il merito va a un capo del Governo “competente e rispettato a livello internazionale” e che “per una volta, un’ampia maggioranza di politici ha messo da parte le proprie divergenze per sostenere un programma di riforme profonde”, preparando e utilizzando i fondi europei del Recovery Fund, con l’adozione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Alcune considerazioni appaiono doverose. Il presidente Draghi è in carica dal febbraio scorso, succeduto al governo Conte II che alcuni partiti, il Pd (Letta segretario) e M5S (Di Maio, di fatto capo politico) volevano riproporre per un governo Conte III. L’operazione “Draghi premier” è stata condotta da Italia viva (leader Matteo Renzi). Da ricordare che a capo del Ministero della Giustizia, siede l’ex presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia. Come dire: siamo usciti dalle caverne del diritto. Il fatto positivo è che, di fronte all’emergenza sanitaria, provocata dalla pandemia, tutti i partiti hanno collaborato per formare il governo Draghi, del quale l’Economist tesse le lodi. L’unico partito rimasto fuori è FdI che si è sottratto alla responsabilità di co-governare l’Italia in un momento difficilissimo per il nostro Paese. Quando la nave è in difficoltà astenersi non è da patrioti. Primo Mastrantoni, Aduc

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Riorganizzare il Paese con il mondo dell’Economia sociale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

Un bel mondo che oggi, molto più di ieri, manifesta l’importanza del Pil che produce ma soprattutto l’etica con cui opera. Su questo sto lavorando molto, anche favorendo un dibattito a livello europeo per far sì che l’Europa capisca che l’impresa sociale è un’impresa che ha un minore lucro e per questo gli strumenti a disposizione, soprattutto per il finanziamento, non possono essere gli stessi di un’impresa normale. Una volta marmorizzata questa posizione sarà possibile far ciò che questo settore si aspetta per non essere considerato un indicatore ordinario dell’impresa ma un indicatore che è innovativo e che ha degli impatti sociali. Sono convinta che costruire sul futuro significa costruire su criteri europei importanti come questi e serva ancor di più per unire un settore che, in tutta Europa, non solo dice ma produce moltissimo e che ha sicuramente bisogno di un sostegno forte dalla politica”. Lo ha detto, intervenendo all’Assemblea Nazionale di Legacoop, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Ragazze e ragazzi che cambieranno il futuro del nostro paese

Posted by fidest press agency su giovedì, 7 ottobre 2021

Al via il podcast originale di Radio 24 di Federico Taddia e Matteo Bussoli. Un viaggio nella “Generazione Z” una fotografia attuale, contemporanea, visionaria e sorprendente dell’Italia di domani. I Padrieterni di Federico Taddia e Matteo Bussola spostano il loro sguardo dai padri alle figlie e ai figli, per narrare i protagonisti di domani in campo politico, sociale, economico e artistico. In ogni episodio l’incontro con un under 20 che si sta facendo notare per le proprie capacità, intuizioni e iniziative, per parlare di futuro e di presente, di sogni e di realizzazioni, di conflitti con il mondo degli adulti e di fallimenti, di prospettive e di visioni. Un patto generazionale formato podcast, per scoprirsi e conoscersi meglio, con un occhio al presente e uno al futuro. Federico Taddia e Matteo Bussola, i padri perfettamente imperfetti del programma “I padrieterni”, incontrano e raccontano con il loro sguardo tipicamente curioso, ironico e meravigliato, i ragazzi che cambieranno l’Italia nel 2030. Tra intellettuali in erba, precoci scienziati, giovanissimi imprenditori, artisti, innovatori, creativi, freschi protagonisti del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’economia e della società civile.

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Trasformazione digitale del Paese

Posted by fidest press agency su domenica, 27 giugno 2021

“Oggi, come mai prima d’ora, si sono realizzate due importanti condizioni per la trasformazione digitale di cui l’Italia ha bisogno per recuperare il gap accumulato negli ultimi 20 anni rispetto i paesi più avanzati. Da un lato, la pandemia ha imposto un vero e proprio “elettroshock culturale” che ha permesso a tutti i livelli di scoprire il valore del digitale. Dall’altro, è stata finalmente definita una chiara priorità all’innovazione digitale nell’agenda politica, grazie al PNRR che ne ha fatto uno degli ambiti prioritari per le politiche industriali del paese. Il Piano mette a disposizione circa 50 miliardi di euro per la digitalizzazione: una dotazione di per sé significativa, anche se da sola insufficiente a recuperare il nostro gap digitale, ma che dovremo essere in grado di moltiplicare. Imprese e pubbliche amministrazioni dovranno realizzare progetti di grande portata per amplificarne l’effetto, lavorando insieme, con l’obiettivo comune dell’innovazione. Mai come oggi possiamo giocare la partita per la trasformazione digitale”. Lo ha detto Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360, aprendo l’intervento a FORUM PA 2021 del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, a confronto con rappresentanti della PA centrale e locale e del mondo delle imprese.“Lo sviluppo sostenibile del paese passa necessariamente dalla definizione di una nuova, coerente ed efficace politica per l’innovazione volta a trasformare la PA in chiave digitale e sostenere la competitività delle imprese – ha detto Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA – Per accelerare la digitalizzazione è necessaria una chiara governance tra i soggetti pubblici e privati, con una definizione dei ruoli e degli obiettivi tra il sistema locale e nazionale dell’innovazione”.

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Pnrr, Melilli: “L’approvazione dell’Europa avvia la fase di crescita del nostro Paese”

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 giugno 2021

Il presidente commissione Bilancio alla Camera: “Ricostruiamo un tessuto sociale ed economico più solido ed inclusivo per uscire dalla crisi pandemica” “Con l’approvazione della Commissione Europea al Pnrr, presentato dall’Italia, si avvia una nuova fase di crescita per il nostro Paese. Nel prossimo futuro l’obiettivo principale sarà rappresentato dalla ricostruzione di un tessuto sociale ed economico ancora più solido e inclusivo, che sostenga imprese e cittadini fuori dalla crisi pandemica. Dovremo porre al centro il lavoro ed i diritti, le giovani generazioni e le donne. Spetterà adesso a tutti noi, dal Governo alle istituzioni locali fino alle aziende, procedere con rapidità alla realizzazione del Piano. E’ il percorso più ambizioso che l’Italia abbia mai affrontato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”. Così Fabio Melilli, presidente commissione Bilancio alla Camera.”Abbiamo davvero un’occasione straordinaria, con la possibilità di cambiare le strutture portanti del nostro modello economico. Punteremo, come descritto nel Piano, su una diffusa riconversione ecologica e su processi di digitalizzazione nel settore pubblico e privato per raggiungere standard elevati, in linea con le altre nazioni europee. In questo processo di cambiamento, sarà fondamentale porre sempre al centro il lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori. Da oggi – conclude Melilli – possiamo costruire un’Italia più ricca, moderna e al tempo stesso più giusta. Protagonista in un’Europa che saprà distinguersi ancora come baluardo di democrazia, per i valori di libertà e di giustizia sociale”.

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“Fondi d’investimento e istituzioni finanziarie attori protagonisti nella ripartenza del Paese”

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

“Non intervenire sulle singole imprese o su specifici settori economici, ma creare i presupposti necessari per il rilancio collettivo del nostro Paese. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, presentato al Parlamento dal Premier Mario Draghi, si pone un obiettivo ambizioso all’altezza delle sue potenzialità: rinverdire i fasti di un nuovo miracolo economico italiano. Dall’innovazione e la digitalizzazione al rafforzamento delle infrastrutture, dall’istruzione e la ricerca alla salute, senza tralasciare tematiche sempre più rilevanti quali l’inclusione sociale e la transizione ecologica. Tutti aspetti attentamente trattati nelle sei missioni che si pone il Pnrr congiuntamente alle riforme della pubblica amministrazione e della giustizia”. Lo ha dichiarato nel suo intervento sul blog istituzionale di Deloitte Italia l’amministratore delegato del Financial Advisory, Antonio Solinas, sottolineando come “il miracolo italiano del Secondo Dopoguerra sia stato il frutto di un contesto geopolitico e sociale molto diverso da quello attuale, ma ad ogni modo oggi le persone avvertono l’esigenza di importanti cambiamenti strutturali. Dietro alle imprese ci sono le persone, la spinta per la ripartenza arriva dalla collettività dopo aver dimostrato per lunghi mesi resilienza e abilità nel fronteggiare i periodi più complessi. Non a caso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato delle risorse europee non solo come base per ripartire, ma come ‘trampolino di lancio per un salto in avanti, verso la rinascita della nostra comunità attraverso uno sforzo corale delle istituzioni e delle forze economiche e sociali’. Proprio in questi giorni Deloitte ha annunciato l’avvio di una partnership con primari operatori di mercato, quali ad esempio Redo Sgr i cui principali azionisti sono Cdp e Intesa Sanpaolo, per lo sviluppo di progetti aventi a oggetto social housing, residenze universitarie convenzionate, infrastrutture sociali, operazioni di rigenerazione urbana e recupero di immobili inutilizzati a Milano e nelle principali città lombarde. “Questo è un segnale – ha aggiunto Solinas – che fondi di investimento e istituzioni finanziarie sono pronte ad aprirsi a nuove iniziative con orizzonti di investimento di lungo termine, come nel caso del lancio del fondo infrastrutturale Pramerica ITER. Iniziative che non guardano solo alle aziende, ma alle persone che ci sono dietro alle aziende. Bisogni nuovi che cambieranno i modelli operativi delle aziende per soddisfare in modo diverso le esigenze di clienti e stakeholder. Quando si pensa alla crisi attuale non bisogna pensare tanto a situazioni patologiche, quanto alla possibilità di crescere e innovare i business perché, come sottolineato di recente dalla Banca d’Italia, ‘sostenere nel tempo gli effetti sulla crescita degli interventi previsti nell’ambito del Pnrr richiede attenzione alla loro efficacia nell’aumentare non solo la domanda aggregata, ma anche la capacità produttiva del Paese e che le riforme previste abbiano concreta attuazione’.

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A Binario F nuove alleanze e competenze per la ripartenza del paese

Posted by fidest press agency su sabato, 1 Maggio 2021

Nasce nell’ambito di Binario F, lo spazio fisico e virtuale di Facebook dedicato alle competenze digitali, la prima comunità inclusiva per la valorizzazione del capitale umano, la formazione continua e la ricerca di soluzioni condivise per lo sviluppo sostenibile. Facebook e Fondazione Mondo Digitale rinnovano la collaborazione con il programma “Vagone FMD. Da 01 a 100” puntando su reti cooperative, alleanze ibride e competenze digitali diffuse per ridare valore a relazioni e territori. Hanno già aderito all’iniziativa Anci, Forum del Terzo Settore, Confcommercio Giovani Imprenditori e CNA Giovani Imprenditori. Online il calendario dei prossimi appuntamenti gratuiti con format originali per contenuti e metodo di lavoro.Secondo il “Digital Economy and Society Index” le imprese italiane occupano in Europa il 22esimo posto su 28 paesi per capacità di integrare le tecnologie digitali, con solo il 10% delle pmi che vende online e il 15% che usa servizi cloud. Nonostante l’accelerazione provocata dall’emergenza sanitaria, con un incremento dell’uso di piattaforme di e-commerce (+50%), manca ancora una visione strategica per la trasformazione digitale di processi e modelli di business. Una recente ricerca di Fondazione Italia Sociale rivela che anche nel terzo settore la spinta all’innovazione è frenata da un basso livello di competenze digitali, dalla mancanza di fondi e da una resistenza a contaminarsi con altre realtà e settori differenti.È in questo contesto che Fondazione Mondo Digitale e Facebook Italia rinnovano la loro collaborazione con il programma “Vagone FMD. Da 01 a 100”, nato nel 2018 proprio a Binario F, nello spazio della Stazione Termini di Roma dedicato al potenziamento delle competenze digitali. Dopo aver coinvolto più di 4.000 persone, con oltre 150 sessioni formative in presenza, il programma supera ora i confini della capitale per sostenere nuovi modelli di trasformazione digitale a partire dai bisogni delle persone e dei singoli territori. Nel progetto vengono coinvolti enti locali, istituzioni, artigiani e piccole imprese, giovani e operatori del terzo settore: la sfida è aiutare le comunità a stringere alleanze ibride e acquisire strumenti critici e competenze strategiche per progettare insieme la trasformazione e la ripartenza del tessuto produttivo e sociale post pandemia, senza lasciare indietro nessuno.

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Bisogna mettere la scuola al centro del Paese

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 marzo 2021

“Bisogna mettere la scuola al centro del Paese”. Così Marcello Pacifico segretario confederale della Cisal al tavolo di confronto di oggi con il ministro Bianchi su un patto per l’istruzione e la formazione. “Per Cisal – ha spiegato – gli assi fondamentali da sviluppare sono la ripartenza in sicurezza, la ridefinizione degli organici, una nuova politica di reclutamento che riconosca l’esperienza di migliaia di precari del sistema nazionale di istruzione, il rinnovo del contratto con una formazione ripensata come attività lavorativa, opportunità e non un costo, un ripensamento dell’obbligo scolastico e delle regole sui trasferimenti del personale”.

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“Se la donna investitrice è una perla rara ma anche un modello aspirazionale per la crescita del Paese”

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 marzo 2021

A cura di Antonella Massari, Segretario Generale AIPB – Associazione Italiana Private Banking. “Le donne sostengono l’altra metà del cielo”, recita l’antico proverbio cinese. Un cielo assai grigio quello femminile in questo nostro nuovo millennio che invoca sostenibilità e inclusione ma deve fare i conti con retaggi culturali stratificati e con una crisi economica e sociale post pandemica.
Sono lieta di apprendere che anche nel programma di governo “la mobilitazione di tutte le energie del Paese nel suo rilancio non può prescindere dal coinvolgimento delle donne” e che il governo Draghi abbia intenzione di impegnarsi in questa direzione.Ma resta il fatto che, come giustamente l’ha definita Linda Laura Sabbadini, presidente dell’engagement group Women20 al G20 nell’audizione parlamentare a inizio febbraio, si tratti di un’emergenza nazionale. Nel 2020, a causa del Covid che ha colpito duramente alcuni settori dell’industria, sono stati persi 444mila posti di lavoro, di questi 312mila erano donne, facendo sprofondare il tasso di occupazione femminile, che già era tra i più bassi in Europa, al 48,6% (ISTAT 2020) contro il tasso medio europeo del 62,4%. Solo nel mese di dicembre le donne che hanno perso il lavoro sono state 99mila su un totale di 101mila nuovi disoccupati. Di questi il 60% è giovane, cioè ha un’età inferiore ai 34 anni.Se partiamo dal presupposto che la metà del Paese è donna, è evidente che marginalizzarla dal lavoro, dai processi decisionali, dalle sedi del potere, sia controproducente e dannoso per tutti: il cielo non si può dividere. Oggi meno del 10% di tutti i dirigenti e quadri occupati in aziende italiane è donna. Ed è chiaro come anche nel nostro settore sia necessario valorizzare il ruolo femminile.Secondo le nostre rilevazioni, il Private Banking gestisce quasi 1/3 del risparmio delle famiglie italiane, di cui circa 300 miliardi di euro fanno riferimento a donne, decisori finanziari individuali o capofamiglia che gestiscono il patrimonio finanziario familiare. Una cifra considerevole e sorprendente per chi è abituato a pensare che la gestione dei grandi patrimoni sia riservata a capofamiglia di genere maschile. Si tratta del 10% della ricchezza finanziaria privata complessiva del nostro Paese, se consideriamo solo il segmento servito dal Private Banking la percentuale sale al 35%. In un mondo in cui le donne sono fortemente sottorappresentate in tutti i settori, esse rappresentano un terzo del patrimonio gestito dal settore del private banking: addirittura più di quanto siano le masse servite dal private banking riconducibili al segmento di “imprenditori”, che pesa invece per il 20%. Questo peso considerevole delle donne nella detenzione dei patrimoni privati italiani inserisce il Private Banking tra i settori chiamati a riflettere sulla questione femminile.
Se la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro farebbe aumentare il Pil globale di 28 trilioni di dollari (McKinsey) gli effetti di politiche e scelte positive per aumentare l’occupazione femminile potrebbe avere effetti estremamente più rilevanti di politiche attive generiche. Più donne al lavoro, più donne in posti chiave, con ruoli professionali di responsabilità andrebbe naturalmente ad aumentare anche il peso delle donne che investono in economia reale, con effetti a cascata su tutto il sistema. Le nostre analisi ci dicono, che se il rilancio dell’economia può trovare nel risparmio privato un valido sostegno, l’investitore donna può dare un contributo assai rilevante, va protetto e reso più rappresentativo. Come industria abbiamo il dovere di conoscere e servire al meglio i profili della clientela femminile, così come hanno imparato a farlo il settore della moda e della grande distribuzione.
L’obiettivo dovrebbe essere perseguito prendendo in considerazione svariati aspetti della realtà italiana che fanno, ad esempio, capo a ministeri differenti. Mi riferisco in primis a quello del Lavoro, dello Sviluppo Economico, dell’Istruzione e Università, dell’Economia e naturalmente delle Pari Opportunità, un approccio olistico che implica una visione strategica e con un punto di sintesi al più alto livello. Un progetto con obiettivi precisi, misurabili e con momenti di verifica anche ravvicinati per non trovarci tra alcuni anni al punto di partenza. Ricordo che l’Agenda di Lisbona prevedeva un tasso di occupazione femminile nell’Unione Europea oltre il 60% nel 2010.
Le azioni per farlo sono pratiche e culturali. Nel discorso programmatico il presidente Draghi si è espresso chiaramente “Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto delle quote rose: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra genere”: non possiamo che essere d’accordo ad auspicare che gli effetti pratici delle linee guida indicate dal Governo siano rapidi incisivi e duraturi. Ma servono norme positive per superare gli stigmi e i limiti di accesso al mercato del lavoro e alla carriera.

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Sistema Paese: La vera sfida è la realizzazione delle riforme

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 marzo 2021

Roma – “La sfida più grande non è rappresentata dalla mera assegnazione delle risorse del Recovery Plan, in quanto tale, a cui sta lavorando il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la squadra diretta da Carmine Nuzzo, un uomo dello Stato che ho avuto modo di conoscere in questi anni e di cui apprezzo le indubbie capacità. Ma dalla realizzazione di quelle riforme, dalla concorrenza, ai tempi della giustizia civile, dalla lotta all’evasione fiscale all’efficacia della Pubblica Amministrazione, che come ha ricordato il Commissario Gentiloni, obbligatoriamente devono accompagnare ciascuna missione d’intervento presente nel PNRR per poter mettere a terra i progetti.È su questo che dobbiamo concentrare il lavoro di Parlamento e Ministeri, per fare ciò che non è stato fatto negli ultimi decenni. E che ha rallentato il Paese, rendendolo meno competitivo.Serve un lavoro di squadra, perché questa è un’occasione importante ed irripetibile. Nei prossimi giorni, grazie anche al lavoro dei tecnici del MEF, potremo approfondire il piano, completandolo con i dettagli sui singoli progetti, per chiarire e definire ulteriormente gli obiettivi strategici e i relativi cronoprogrammi”. Lo scrive, in un post sui social, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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