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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 108

Posts Tagged ‘povertà assoluta’

Governo. Povertà assoluta e propaganda

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 gennaio 2020

In 8 mesi la povertà assoluta è diminuita del 60%. E’ la dichiarazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza di fine anno. E’ così? No. Saremmo tutti contenti di un risultato del genere, così come siamo “scontenti” di chi genera illusioni.Vediamo. Una persona è povera assoluta quando manca di beni e servizi essenziali (acqua, cibo, vestiario, abitazione). L’Istat dichiara che nel nostro Paese ci sono 5 milioni di poveri assoluti. Sull’argomento eravamo già intervenuti, contestando la definizione di povertà assoluta perché basata sulla autodichiarazione delle persone sui propri consumi, non sul reddito o sul patrimonio.
Un esempio serve a chiarire: nel 2015, gli italiani che si dichiaravano nullatenenti sono diminuiti dal 70% al 14%, dopo che dalla autodichiarazione si è passati al controllo oggettivo. Nel Sud i nullatenenti sono diminuiti dal 90% al 20%.
Applicando un analogo ragionamento, ci chiediamo come ci possono essere 5 milioni di poveri assoluti e soltanto 2,4 milioni di percettori del Reddito di cittadinanza. Urge un controllo oggettivo sulle autodichiarazioni dei poveri assoluti.
E’ altrettanto urgente verificare le dichiarazioni del premier Conte sulla riduzione del 60% della povertà assoluta. Non ci risultano statistiche ufficiali in questo senso.La povertà è un problema serio e non può essere usata a fini propagandistici.L’anno scorso Conte aveva raccontato che il 2019 sarebbe stato un anno bellissimo con il Pil, cioè la ricchezza prodotta dall’Italia, che sarebbe aumentato del 1,5%, invece, ci siamo schiantati allo 0,2%.Se questo è un premier. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

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Italia: minori in povertà assoluta

Posted by fidest press agency su martedì, 22 ottobre 2019

Negli ultimi dieci anni il numero dei minori che vivono in povertà assoluta, senza i beni indispensabili per condurre una vita accettabile, è più che triplicato, passando dal 3,7% del 2008 al 12.5% del 2018. Oggi sono oltre 1,2 milioni. Un record negativo che ha visto un netto peggioramento negli anni più duri della crisi economica, tra il 2011 e il 2014, in cui il tasso di minori in condizioni di povertà è passato dal 5 al 10%, trasformando un fenomeno circoscritto in una vera e propria emergenza. Solo nel 2018, ben 453.000 bambini di età inferiore ai 15 anni hanno dovuto beneficiare di pacchi alimentari. La povertà dei minori si riflette anche sulle difficili condizioni abitative in cui molti di loro sono costretti: in un paese in cui circa 2 milioni di appartamenti rimangono sfitti e inutilizzati, negli anni della crisi il 14% dei minori ha patito condizioni di grave disagio abitativo. L’Italia continua a non avere un Piano strategico per l’infanzia e l’adolescenza, investe risorse insufficienti in spesa sociale, alimentando gli squilibri esistenti nell’accesso ai servizi e alle prestazioni, condannando proprio i bambini e le famiglie più in difficoltà ad affrontare da sole, o quasi, gli effetti della crisi.Per contro, anche la scuola è stata in questi anni colpita pesantemente dai tagli alle risorse, spesso “lineari”, che hanno penalizzato le aree già in difficoltà. Sebbene nell’ultimo decennio si siano fatti grandi passi in avanti sul tema della dispersione scolastica, abbattendo di -5,1% la media nazionale dei cosiddetti “Early school leavers”, le differenze tra regioni sono drammatiche. Il dato complessivo del Paese nel 2018, che si attesta al 14,5%, fa registrare per il secondo anno consecutivo un pericoloso trend di ripresa del fenomeno della dispersione scolastica. In un paese fragile dal punto di vista sismico e idrogeologico, quasi il 79% delle scuole censite nelle aree a medio-alta pericolosità sismica non hanno una progettazione antisismica e il 53,9% delle scuole italiane (tra quelle che hanno compilato il dato) non ha il certificato di agibilità e quasi un terzo non ha un collaudo statico.
Questi alcuni tra i dati messi in luce dal X Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, La pubblicazione a cura di Giulio Cederna e dal titolo evocativo “Il tempo dei bambini”, fa il bilancio della condizione dei bambini e adolescenti in Italia negli ultimi dieci anni e viene presentata quest’anno contemporaneamente in dieci città italiane (Roma, Milano, Torino, Udine, Ancona, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Catania e Sassari) in occasione della nuova edizione della campagna “Illuminiamo il futuro” per il contrasto alla povertà educativa.

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Italia: oltre 5 milioni in povertà assoluta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 giugno 2018

Secondo i dati resi noti dall’Istat, nel 2017 la povertà assoluta raggiunge i valori più alti dall’inizio delle serie storiche, iniziate nel 2005.”Una vergogna! Battuto ogni precedente record storico sulla povertà assoluta, sia per gli individui che per le famiglie, sia in termini di incidenza che in valore assoluto. Il fatto che non si siano mai avuti dati così negativi, dimostra che quanto è stato fatto finora per ridurre le diseguaglianze e combattere la povertà non è stato sufficiente” dichiara Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Le famiglie in povertà assoluta salgono in un solo anno del 9,8%, passando da 1 mln e 619 del 2016 a 1 mln e 778 mila del 2017. In 10 anni, dal 2007 al 2017, registrano un’impennata del 116 per cento. Anche gli individui poveri aumentano del 6,7% rispetto al 2016 e del 182,7% rispetto al periodo precrisi” prosegue Dona.”I dati ci dimostrano che non basta aiutare i poveri con un sostegno al reddito. Bisogna anche rimuovere le cause della povertà, altrimenti le file dei poveri continueranno ad ingrossarsi. Non è solo la crisi e la perdita del posto di lavoro ad aver prodotto questi risultati, ma un fisco sempre più iniquo che ha tassato sempre di più chi già faticava ad arrivare alla fine del mese, violando il criterio della capacità contributiva fissato dall’art. 53 della Costituzione” conclude Dona.

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Aumentano le casalinghe in povertà assoluta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 luglio 2017

istatSecondo i dati Istat resi noti oggi, nel 2015 sono più di 715 mila le casalinghe in povertà assoluta, il 9,3% del totale. “Un dato molto allarmante, soprattutto perché in netta crescita rispetto all’anno precedente. Le casalinghe, insomma, sono sempre più povere. Rispetto al 2014, le casalinghe in povertà assoluta sono passate da 650.197 a 715.564, con un rialzo del 10,05%. In termini percentuali, si passa dall’8,7% delle casalinghe al 9,3% (dato 2015). Particolarmente accentuato il peggioramento del Centro, +24,19%, anche se la situazione resta comunque la migliore rispetto al resto d’Italia” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Questo dato dovrebbe preoccupare il Governo, visto che significa che il 9,3% delle casalinghe non ha soldi a sufficienza per uno standard di vita minimamente accettabile, per poter acquistare beni e servizi essenziali per una vita dignitosa. Per questo, è urgente che il provvedimento appena varato sulla povertà sia al più presto esteso a tutti i poveri assoluti” conclude Dona.

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