Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 113

Posts Tagged ‘premier’

Meloni premier ‘a tempo’

Posted by fidest press agency su sabato, 22 ottobre 2022

I bookie scommettono sulla data di scadenza del governo. Giorgia Meloni ha ricevuto dal presidente Mattarella l’incarico di formare il nuovo governo, ma per i bookmaker la sua permanenza a Palazzo Chigi ha già la data di scadenza: secondo Oddsdealer.net, fornitore di quote per i bookmaker internazionali, è difficile che il governo Meloni arrivi a concludere la legislatura, un’ipotesi, come rileva agipronews, a 3,30, contro il ’no’ più probabile a 1,25. Le previsioni sono comunque confortanti per la prima parte del mandato: la possibilità che il neo governo duri un anno è infatti offerta a 1,30, mentre per raggiungere almeno 2 anni di legislatura la quota sale a 1,40. Tagliare il ’traguardo’ dei 3 anni di governo vale 1,70, con il ’no’ a 1,95. MSC/Agipro. (n.r.: Ci auguriamo che sia un “auspicio” al contrario perché l’Italia ha bisogno di stabilità politica per combattere e vincere le battaglie economiche e sociali che l’attendono. E conoscendo la Meloni, l’augurio è che possa farcela anche a dispetto dei suoi alleati un pò “turbolenti”.)

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Uk, Boris Johnson si dimette da leader dei Tory: scommesse aperte sul prossimo premier

Posted by fidest press agency su giovedì, 7 luglio 2022

Dopo la raffica di dimissioni nel suo Governo, il premier britannico Boris Johnson lascia la leadership del Partito Conservatore, ma resterà alla guida del Paese fino all’elezione di un successore tra i Tories prevista per ottobre. Intanto i bookmaker hanno già aperto le scommesse sul prossimo primo ministro: in pole, secondo gli analisti Snai, c’è l’attuale segretario di Stato per la difesa, Ben Wallace, favorito a 3,75 davanti al (dimissionario) Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, a 5,50. Sul gradino più basso del podio, rileva agipronews, si piazza la ministra per la Politica commerciale, Penny Mordaunt, a 7 volte la posta, col vicepremier Dominic Raab a 8. Doppia cifra, invece, per la ministra degli Esteri Liz Truss, per il Segretario di Stato per la salute Sajid Javid e per il parlamentare Tom Tugendhat, tutti a 10. Nadhim Zahawi, appena nominato Cancelliere al posto di Sunak, vale 12 volte la scommessa (stessa quota per l’ex Segretario di Stato per gli affari esteri, Jeremy Hunt), mentre il ritorno di Theresa May, premier tra il 2016 e il 2019, vale 25. Una clamorosa vittora del leader del Partito per l’Indipendenza, Nigel Farage, è lontana a 75. MSC/Agipro

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Azienda Italia: buon lavoro al nuovo premier, Italia torni a volersi bene

Posted by fidest press agency su sabato, 13 febbraio 2021

Azienda Italia individua nella nuova squadra di governo il giusto equilibrio tra tecnici e politici, scelti con il giusto metodo per rappresentare alla perfezione le forze politiche che partecipano alla maggioranza.“Draghi è lo spartiacque tra una vecchia visione della politica inconcludente e litigiosa, e una nuova visione differente per metodi e obiettivi”, commenta Karim Shahir Barzegar, Presidente di Azienda Italia. “La prospettiva strategica potrà finalmente dire addio alle politiche assistenzialiste e un rinnovato investimento sulla scommessa delle imprese. L’assistenzialismo provoca infruttuosa dipendenza e spegne lo spirito d’iniziativa annientando la responsabilità dei singoli”.Azienda Italia crede fortemente che l’Italia debba tornare a volersi bene, riappropriandosi di un fondamentale senso dello Stato. Il nostro Paese ha un enorme potenziale inespresso, e questo è il momento giusto per esprimerlo a tutti i livelli.“Siamo pronti a collaborare con questa nuova squadra per raggiungere obiettivi concreti. Auguriamo buon lavoro al Presidente del Consiglio Mario Draghi”, conclude Shahir Barzegar. Azienda Italia è l’associazione del mondo del lavoro, delle imprese e delle professioni che riunisce migliaia di soci in tutta Italia al fine di trovare soluzioni per il rilancio dell’economia reale contro la crisi.

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Vogliamo cambiare il premier?

Posted by fidest press agency su sabato, 18 luglio 2020

Da qualche mese a questa parte si sta maturando l’idea di un cambiamento della governance del Paese a partire dal suo premier. Lo dicono le opposizioni a chiare lettere, e possiamo capirlo, ma ora è la volta di alcune componenti dell’attuale maggioranza esprimendo note critiche, sull’attuale esecutivo, sempre più pungenti. La domanda che ci facciamo è dove vogliono arrivare? Per diventare cosa? C’è chi pensa ad una nuova coalizione incorporando una fetta dell’opposizione che fa capo a Berlusconi ed escludendo i pentastellati ma inglobandone alcuni dissidenti. C’è chi ritiene necessario un rimescolamento delle carte andando a nuove elezioni. Ma se in apparenza le intenzioni possono essere comprensibili, se non accettabili, resta il fatto che siamo al cospetto di una classe politica che ha come sua prima vocazione quella della litigiosità permanente a prescindere. Vi è poi il sospetto che a dar fuoco alla sterpaglia vi è l’avidità di quanti vorrebbero gestire a proprio uso e consumo la mole dei fondi europei in arrivo. A questo punto dovremmo dare ragione a quanti in Europa pensano che l’Italia finirebbe con il non saper cogliere il momento storico favorevole per una serie di riforme necessarie per la sua rigenerazione. E l’esempio del passato lo sta ad indicare. Non possiamo sempre e comunque chiederci: ma io che ci guadagno? Guardiamoci intorno con animo sgombro dai pregiudizi e solo così potremmo renderci conto che non possiamo andare avanti con una giustizia che per ottenere una sentenza definiva impiega dagli otto ai dodici anni se non di più, con una rete intermodale che fa acqua da tutte le parti ed è incapace di alzare il suo livello qualitativo sia per la circolazione delle merci sia delle persone, con una istruzione che non riesce ad interfacciarsi con il sistema produttivo del paese, con un’agricoltura che stenta a crescere, con un sistema sanitario che dovrebbe essere universale ma che sta scivolando verso logiche privatistiche e di profitto e il tutto condito dal fatto che abbiamo platealmente disatteso i due diritti fondamentali: quello alla vita e al vivere. (Riccardo Alfonso)

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Governo: I 23 miliardi trovati dal premier Conte

Posted by fidest press agency su domenica, 19 gennaio 2020

Sorseggiando il caffè di mezza mattinata, mi imbatto con un avventore, Tizio, che, con aria soddisfatta, dice: il Governo ha trovato 23 miliardi, così non pagheremo le tasse. Il tempo di degustare la nera bevanda è troppo breve perché mi avventuri in approfondimenti fra tasse e imposte, ma, con fare interessato, chiedo a Tizio dove il Governo ha trovato i 23 miliardi. Al che, Tizio, rimane perplesso, si riprende e afferma “lo ha detto il presidente Conte al telegiornale”, e se ne va.Conversazione chiusa che vorrei riprendere.Il premier Conte non ha trovato un bel niente, perché i 23 miliardi sono debito. Non esiste la pignatta colma di monete d’oro alla fine dell’arcobaleno, ma c’è un debito pubblico che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 2.444 miliardi, che divisi per 60 milioni di italiani, neonati e centenari compresi, fanno circa 41 mila euro a testa di debito.Il bello, ovvero il brutto, è che nessun giornalista contesti le affermazione del premier Conte.Siamo sempre più convinti che i telegiornali servono a vedere le previsioni meteo. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc) (n.r. pubblichiamo come titolo di testa di oggi quanto ci è pervenuto da Aduc perché come giornalisti, sia pure in sedicesimo, ci siamo sentiti toccati sul vivo. La verità è che stiamo “affogando” nella disinformazione e con il rischio che alla fine dopo aver denudato la verità per ricoprirla solo con le vesti della falsità continuiamo ad osannarla. Dovremmo anche stimolare i lettori e quanti per la loro professione sono in contatto con la gente a considerare con più attenzione le notizie che pervengono e a stimolarne il senso critico e non a lasciare agli altri le conclusioni di comodo per ammannirci le loro castronerie e compiacercene. Bravo Aduc e noi siamo contenti che abbiamo scelto da anni, oramai, di pubblicare i suoi comunicati e ad apprezzarne la competenza e la serietà degli interventi.)

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Bermuda Premier Announces Commitment to Digital Currencies at Tech Summit

Posted by fidest press agency su domenica, 20 ottobre 2019

Premier David Burt officially opened the Bermuda Tech Summit yesterday and announced the country would begin accepting 1:1 U.S. dollar-backed digital currencies for the payment of government taxes, fees and services as part of its efforts to ensure Bermuda continues to lead the development of the global fintech industry.The keynote conversation between Bermuda Premier David Burt and Circle CEO Jeremy Allaire, moderated by Jessel Mendes, BDA Board Member and Partner at EY (Photo: Business Wire) Throughout the day, more than 300 attendees, a third of whom travelled to Bermuda from overseas, heard from an impressive array of expert speakers who discussed the transformational impact of technology on investment and business models in a wide range of industry sectors relevant to Bermuda. The Bermuda Business Development Agency (BDA) hosted the free-to-attend summit, titled ‘Focused on the Future,’ in partnership with FinTech Bermuda.
On why he chose Bermuda to operate his business, Jeremy Allaire said: “To build our international business we needed to find a jurisdiction that understood the breadth of digital assets and the scope of what we want to achieve. Bermuda is way ahead than any other country in this regard. As the adoption of digital currencies becomes mainstream, countries like Bermuda who are participating in the innovation stand to benefit and are helping to create a world where the exchange of value is as efficient, free and open as the exchange of information, knowledge and content is today.” Keynote speaker Terence Mills, CEO of Al.io and a member of the Forbes Technology Council contributing on the topic of artificial intelligence (AI), spoke to a packed room about the future of work, and the challenges and potential of integrating AI into workflows. He gave an engaging presentation on using technology to drive efficiencies with the U.S. healthcare system as an example case.Other panels highlighted relevant themes such as the increasing demand from customers for connectivity in hospitality, remote working as a future business model in place of an office and thinking inclusively when it comes to building technological infrastructure. It was clear based on discussions throughout the day that realising the grand promise of innovation and new technology requires a collaborative effort and support from both the public and private sectors.

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Banche e gli affari di famiglia del premier

Posted by fidest press agency su sabato, 2 luglio 2016

merkel angelaDichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: “Renzi in un mare di guai. Altro che addossare la responsabilità dell’attuale crisi bancaria ai governi che l’hanno preceduto: chi conosce la condizione delle banche italiane da più di due anni è proprio lui. Ed è proprio lui che piuttosto che metterne in sicurezza i bilanci prima dell’entrata in vigore del Bail-in ha pensato a sistemare gli ‘affari di famiglia’ del giglio magico. Aggravando la situazione. Tutto il tema dei crediti deteriorati che affossa il sistema bancario del nostro paese deriva, infatti, dalla valutazione che ne è stata fatta in occasione del fallimento pilotato delle quattro banche care al premier a novembre 2015. E da allora non si è ancora trovata una soluzione. Non si stupisca, quindi, Renzi se in questi giorni di turbolenza dei mercati le banche italiane sono nell’occhio del ciclone: è lui che le ha indebolite piuttosto che rafforzarle negli anni del suo governo. E tutto per il suo miope provincialismo e la sua sete di potere. Poi in extremis ha provato a fare il furbetto con la Brexit, cogliendo la palla al balzo per definirla una ‘circostanza eccezionale’ per cui si può derogare al Bail in. Ma la signora Merkel non ci è cascata. Renzi alla frutta, le sta provando davvero tutte. Con il solo risultato che più va avanti più si rende ridicolo. Dura poco”.

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Riforme: Premier riforme asso piglia tutto

Posted by fidest press agency su venerdì, 27 Maggio 2016

la-costituzione-della-repubblica-italiana«Renzi straparla dal Giappone, affermando che “la riforma costituzionale non dà alcun potere in più al presidente del Consiglio”, e che “non tocca i poteri del Governo.”» – A dichiararlo, in una nota, è il Presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, che precisa: «Ebbene, forse il troppo sake oppure il consistente fuso orario annebbiano il Premier, che omette di dire che le modifiche alla Costituzione prospettate dalla sua riforma, seppur non prevedendo esplicitamente nuovi poteri al Premier, si integrano necessariamente con quelle connesse al nuovo sistema elettorale predisposto per la Camera dei deputati, l’unica legata al Governo dal rapporto fiduciario. L’Italicum – continua Brunetta – che concede il premio di maggioranza ad una sola lista, comporta, nei fatti, un cambiamento surrettizio della forma di governo che, con il tempo, porterebbe ad una sorta di “Premierato assoluto”. Anche se, di fatto, il Presidente della Repubblica mantiene la prerogativa di nominare il capo del governo, con il nuovo sistema e con la possibilità di indicare il nome del leader di partito sulla scheda, la modifica implicita è definitivamente compiuta, e tale modello, come sottolineato da diversi esperti in materia, diventa particolarmente preoccupante nella misura in cui risulta privo degli idonei contrappesi, visto che la Camera, con i suoi 630 deputati, potrà decidere in merito a tutte o quasi tutte le cariche istituzionali. Quindi – conclude Brunetta – il duo Renzi-Boschi ha messo insieme un castello di norme con un unico obiettivo: quello di rendere il futuro Presidente del Consiglio un asso piglia tutto. Manca un elemento però: le certezze di Renzi non sono più quelle del periodo in cui ha elaborato il suo disegno, né tantomeno ha ancora gli elementi per essere sicuro di essere lui ad assumere quel ruolo in futuro. Magari il Giappone per questo sarà illuminante…chissà!” conclude Brunetta.

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Sondaggio: fiducia al premier

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 dicembre 2011

Prof. Mario_Monti

Image via Wikipedia

Secondo i dati diffusi dall’istituto Crespi Ricerche, diretto da Luigi Crespi, la fiducia degli Italiani nel Premier Mario Monti è al 56%. Le preferenze per il Governo sono al 60%. Alla domanda “Lei crede che mario Monti, con il suo Governo, sia la persona giusta per risolvere la crisi del nostro Paese” ha risposto in modo affermativo il 54,2% degli intervistati, un calo rispetto al 58,4% del 2 dicembre e all’86,8% del 18 novembre. Per quanto riguarda i ministri, ad occupare il podio delle preferenze sono tre donne: Elsa Fornero al 56%, Anna Maria Cancellieri al 56% e Paola Severino al 50%.

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Dovere civico votare sì al Referendum

Posted by fidest press agency su giovedì, 9 giugno 2011

Domenica 12 e lunedì 13 giugno gli italiani dovranno recarsi alle urne per votare i quattro quesiti del referendum contro il legittimo impedimento, il nucleare e la privatizzazione dell’acqua pubblica. Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, ha così commentato l’evento: “Domenica prossima si gioca una partita molto importante per il futuro del nostro Paese e per testare la consistenza politica dell’attuale maggioranza che ha, letteralmente, messo in ginocchio l’intera Nazione, curando gli interessi di pochi e, soprattutto, del Premier a danno della maggior parte dei cittadini. Per gli italiani è un dovere civico primario recarsi alle urne per votare SI ai quattro quesiti proposti e, soprattutto, per raggiungere il quorum necessario per rendere valido il risultato. Il manipolo di politicanti aziendali che ci governa le ha provate tutte per far sì che le date fondamentali del 12 e 13 giugno passassero in sordina o che addirittura i quesiti venissero annullati, ma per fortuna credo che la coscienza degli elettori, anche in virtù dei risultati delle ultime elezioni amministrative, si stia riprendendo da un lungo torpore indotto da una propaganda mediatica senza precedenti. Credo – continua il presidente dell’Italia dei Diritti – che solo un folle o un “senza cervello”, per dirla con il Premier, o un direttamente interessato possano apporre una croce sul NO per i quesiti proposti che, ricordiamo, dovranno ribaltare gli effetti di alcune leggi partorite dall’incoscienza di chi ha sacrificato sull’altare di vari interessi in gioco il bene del Paese.
Infatti, a parte il trito e ritrito concetto del Premier perseguitato dalla magistratura, a cui ormai non crede più nessuno, e che fa riferimento alla legge sul legittimo impedimento, con la favola di Berlusconi che per poter governare non può recarsi in tribunale, è veramente senza una logica, se non affaristica, inseguire il disegno nucleare senza invece investire sulle energie rinnovabili, come sarebbe certamente più giusto e più sicuro. Del resto rasenta i confini dell’assurdo anche il fatto che un bene comune e primario come l’acqua debba finire nella morsa speculativa di alcuni privati senza scrupoli.

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Nucleare: ottima decisione

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2011

Emma Bonino, vice Presidente del Senato, ed Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale in Commissione Ambiente, sulla sentenza della Cassazione che ha trasferito il referendum sulle parti del decreto omnibus che mantengono aperta la possibilità del ritorno al nucleare, hanno dichiarato: “Ottima la decisione della Corte di Cassazione di mantenere il referendum sul nucleare perché i cittadini possano esprimersi su una questione così importante. La sentenza sgombra il campo dall’intento del Premier, anche pubblicamente manifestato, di prendere nuovamente in considerazione il nucleare magari tra un anno, ritenendo gli italiani “non idonei” a pronunciarsi. A questo punto serve però garantire il massimo dell’informazione sull’imminente scadenza referendaria, recuperando il tempo perso anche con approfondimenti nelle trasmissioni di massimo ascolto senza escludere trasmissioni ad hoc da organizzare in prima serata in vista del voto.”

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Pericolo imminente per i Milanesi

Posted by fidest press agency su domenica, 22 Maggio 2011

Lettera al direttore. Sono preoccupata. Seriamente preoccupata per i bambini milanesi. No, non tanto per l’aria inquinata, che pure rappresenta un grave pericolo per la loro salute. In questo momento è ben altro che mi angoscia. Bronchiti, allergie, asma, son bazzecole in confronto al pericolo imminente. Pisapia, poffarbacco! Se vince Pisapia ai ballottaggi, Milano sarà in mano ai comunisti, e sono sin troppo note le loro abitudini mangerecce. Il premier non ci ha pensato ad avvertire le mamme milanesi? Perde colpi il Cavaliere? (Veronica Tussi)

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Governo: Melodramma premier

Posted by fidest press agency su domenica, 3 aprile 2011

“Ormai è evidente che il premier, persa totalmente la percezione della realtà, crede di essere il protagonista indiscusso di un melodramma così, mentre il paese necessita di una concreta azione di governo, continua a regalarci performances degne dei peggiori attori al declino della loro carriera. Ostenta una sicurezza a cui ormai non crede più neppure lui, perché definire i responsabili il “terzo polo” della sua impantanata maggioranza è il segno evidente della parabola discendente e ineluttabile del suo esecutivo. Mantiene ancora il più stretto riserbo sul toto nomine per i sottosegretari, ma imbonisce Scilipoti apprezzando le sue proposte sull’istituzione di due nuovi dipartimenti ministeriali, sul contenzioso bancario e sull’omeopatia. Continua a criticare l’impianto istituzionale dello Stato e ogni giorno oltraggia i poteri costituzionali; sbandiera un pragmatismo inesistente sulla risoluzione delle emergenze, da Napoli all’Abruzzo fino al più recente allarme profughi a Lampedusa. Auspico il superamento di questa fase grottesca e umiliante della storia politica del paese al più presto e che si possa finalmente dar vita a un nuovo modello di Repubblica, basato sul rigore morale e istituzionale, sul merito e sul rilancio di un’immagine positiva e realistica dell’Italia”. Lo dichiara l’on. Roberto MENIA, coordinatore nazionale di FLI.

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Premier si dimetta

Posted by fidest press agency su lunedì, 14 febbraio 2011

“Le donne che, ieri, sono scese in piazza hanno scritto una pagina straordinaria di resistenza ed opposizione alla deriva etica e politica di questo governo” lo afferma in una nota Massimo Donadi, presidente dei deputati di Italia dei Valori. “Ora, i partiti ed in particolare le forze di opposizione, devono evitare tatticismi inutili e sterili e cogliere i segnali evidenti di questa riscossa civile per mandare a casa Berlusconi, il quale, ancora oggi, conferma la sua visione delle donne da utilizzatore finale. Il presidente del Consiglio si dimetta, se ancora ha una dignità e si vada al voto per restituire a questo paese quel decoro che il premier ha infangato” conclude Donadi.

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Per i bookmaker Tremonti prossimo premier

Posted by fidest press agency su mercoledì, 9 febbraio 2011

L’affaire Ruby, e le tribolazioni nella vita politica. Il momento no di Silvio Berlusconi continua a occupare le lavagne dei bookmaker esteri che dopo le scommesse sulla fiducia e sulle eventuali dimissioni danno una lista di possibili successori del premier. Per la sigla Bet1128, come riporta Agipronews, in prima linea c’è Giulio Tremonti, a 1,75, seguito a 2,20 da Roberto Maroni e a 4,50 da Luca Cordero di Montezemolo. Per l’opzione Draghi si sale a 5,50, Casini è  a 7,00, mentre per Alfano e Fini l’offerta si piazza a 8 volte la scommessa. Decisamente più staccati Bersani e Vendola: i primi protagonisti della Sinistra sono a 15,00 e 25,00. Tutte le altre ipotesi rientrano nella categoria “Altro”,  data a 2,50.

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Confronto Premier-Bersani

Posted by fidest press agency su domenica, 30 gennaio 2011

“Al posto del rito dei monologhi e dei videomessaggi vagamente mubarakiani (intendendo lo zio in questo caso), il Presidente del Consiglio accetti, come in ogni democrazia occidentale, di confrontarsi nel faccia a faccia televisivo con il capo del maggior partito di opposizione, come gli ha proposto oggi Enrico Letta. Sarebbe il modo migliore per far capire agli italiani la verità. Se non accetta vuol dire che della verità, appunto, ha paura”. Lo dichiara Alessia Mosca, deputato PD e vicepresidente di TrecentoSessanta, l’Associazione di Enrico Letta.

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Governo: il paese non può più aspettare

Posted by fidest press agency su martedì, 25 gennaio 2011

Da sei mesi a questa parte, l’azione dell’esecutivo non è sufficiente. O questo governo è in grado di fare le riforme, altrimenti bisogna fare altre scelte. Il Paese non può più aspettare”. E’ Emma Marcegaglia, questa volta a rompere gli argini. Una reazione durissima che arriva proprio dagli amici più stretti del premier, dai ‘compagni di viaggio’ che l’hanno sostenuto in tutti questi anni. Parole che possono essere interpretate in un solo senso: nell’azione del governo non ci sono proprio più segni di vita. Il paese, come da mesi denunciamo su questo blog, è abbandonato a se stesso e, questa volta, non basta più neanche la roboante propaganda governativa. L’azione dell’esecutivo è un elettroencefalogramma piatto. E’ di pochi mesi fa l’ultima delle tante interviste a cui ci ha abituato da quindici anni a questa parte il ministro Tremonti. Titoloni, caratteri cubitali sui giornali con accattivanti annunci di prossime riforme istituzionali, del fisco, del welfare che da lì a pochi mesi il governo e il Parlamento avrebbero approvato. A queste promesse è seguito sempre il nulla. Per questo dopo aver leto le sue interviste subentra spesso un senso di vuoto, un horror vacui. Gli annunci, gli spot, non bastano più. Il Paese è fermo. Un’inefficienza che questa volta potrebbe significare entrare in un tunnel di declino senza vie d’uscita. Un’inettitudine che l’Italia in questo momento non si può permettere. In questi giorni, come avete potuto leggere sul sito, non ho praticamente mai parlato del caso Ruby, se non per soffermarmi su particolari che avevano una particolare rilevanza politica. Un premier che è come un sultano d’altri tempi e d’altri luoghi abbarbicato sulla sua poltrona dorata. Avrebbe dovuto avere solo la decenza di dimettersi. Era l’unica via per togliere il paese dall’imbarazzo in cui lo ha cacciato la sua condotta politica e morale. Un paese ormai allo sbando, senza giuda. Per questo mercoledì proporrò all’ufficio di presidenza del partito di promuovere una grande manifestazione nazionale. Una mobilitazione che, a detta di tutti i sondaggi, può portare in piazza ad urlare la propria indignazione più della metà dell’Italia vera, quella che lavora seriamente, che produce e che rispetta le leggi.

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L’impedimento del Premier secondo l’Idv

Posted by fidest press agency su venerdì, 14 gennaio 2011

“E’ facile dire l’avevamo detto, eppure é proprio così. Italia dei Valori aveva posto in commissione e in Aula tutte le obiezioni di carattere costituzionale, riscontrabili nella decisione della Consulta, davanti al terzo tentativo, non meno maldestro, di procurare l’ennesimo scudo al premier. E rimane bocciato chi aveva testardamente lavorato per partorire quel testo in soccorso del premier, irriducibilmente allergico alle aule di giustizia” così Federico Palomba, capogruppo IDV in Commissione Giustizia alla Camera, commenta la sentenza della Consulta sul legittimo impedimento. “Sapevano benissimo che questo terzo tentativo non era meno sconcio. Ma volevano ugualmente garantire “serenità” al premier dandogli l’assoluta discrezionalità di eclissarsi per diciotto mesi, magari in giro per mercati e fiere rionali. Bastava la sola copertura di una dichiarazione, una tantum ogni sei mesi, dei fidi scudieri di Palazzo Chigi che era severamente impegnato in azioni di governo per mettere all’angolo i giudici” aggiunge il capogruppo IDV in commissione Giustizia alla Camera. “Ora sarà difficile che ci sia qualche altra mosca cocchiera che ci riproverà, anche perchè dove non è arrivata la Consulta arriverà il referendum dell’Italia dei Valori” conclude Palomba.

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Giustizia: due pesi e due misure

Posted by fidest press agency su venerdì, 22 ottobre 2010

“Se Berlusconi si ritiene diffamato, ha tutto il diritto di fare le azioni che ritiene più opportune. La differenza fra me e lui è che se io mi sento diffamata non posso tirare in tribunale lui, mentre lui può tirare in tribunale me”. Così parla Milena Gabbanelli a Radio 24, a proposito dell’azione legale intrapresa dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi nei confronti della trasmissione Report per l’inchiesta sulle proprietà del premier ad Antigua andata in onda domenica scorsa.

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Dal “predellino” di Mirabello la stoccata letale al premier

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 settembre 2010

L’accorato discorso del Presidente Fini da quel di Mirabello, secondo l’on. Razzi, è sembrato più una requisitoria alla Di Pietro che una trattazione politica, almeno per buona parte di esso. Questa la considerazione a caldo dell’on. eletto all’estero «non si finisce mai di imparare perché questa politica proprio non la capisco – ha detto – è stato un discorso da opposizione al governo, ma Fini dove stava quando fu eletto Presidente della Camera dal suo ex  padron Berlusconi? Non ne condivise allora il programma, direttive e linea? – ha precisato-». L’elettorato attento e vigile, deve capire che è facile per Fini opporsi in questa fase dopo aver usufruito di tutti i vantaggi politici offerti dal suo ex padrone Berlusconi. I riferimenti espliciti di Fini al garantismo, alla fiducia nella magistratura “caposaldo della democrazia italiana”, al governare e non comandare, al popolo in quanto insieme di cittadini e non di sudditi «è sicuramente apprezzabile, noi dell’Italia dei Valori non abbiamo fatto e non facciamo altro da tempo immemore, lo gridiamo in tutte le piazze d’Italia e non solo d’Italia, ma è importante leggere però tra le righe perché se è vero che ha messo paletti e fissato argini alla politica senza freni né etica del Popolo della Libertà, è pur vero che sostanzialmente tiene due piedi in una staffa- puntualizza Razzi-». Non dimentichiamoci che il Presidente Fini ha dismesso sino ad ora troppe camicie, non c’è da fidarsi più di tanto infatti, morale della favola è che si andrà avanti così perché, a suo dichiarare, non sarà mai contrario al Lodo Alfano ed al Legittimo impedimento e questo basta e la dice lunga sulla posizione sibillina del Presidente». A proposito poi della posizione degli ex colonnelli di Alleanza Nazionale, Gasparri e La Russa su tutti, l’on Razzi ha speso parole di biasimo «sino a quando non occupavano poltrone importanti, erano fedeli al loro capo Fini, oggi che si trovano comodi dove sono seduti, gli si sono rivoltati contro nel peggiore dei modi e poi – ha continuato- diciamoci la verità quale governo avrebbe mai eletto ministro La Russa?».

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