Il prof. Stefano Tomelleri, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze aziendali dell’Università degli studi di Bergamo, dove è anche Prorettore con Delega alla progettazione partecipata di Ateneo, è stato eletto Presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), la più antica e ampia società scientifica italiana in ambito sociologico.L’AIS accoglie sociologi di tutte le diverse specializzazioni e prospettive teoretiche e metodologiche. Istituita nel 1982, ha le sue radici nel lungo processo di istituzionalizzazione della sociologia italiana dopo la Seconda guerra mondiale. Attualmente conta più di 800 persone tra soci e socie. «Per la nostra Università e per la città, tra le altre cose, significa che fra tre anni, – precisa il prof. Tomelleri, – ospiteremo un convegno internazionale con centinaia di colleghe e colleghi da tutta Italia e da tutto il mondo. Sarà una straordinaria occasione per mostrare il valore del nostro Ateneo e la bellezza della nostra città».
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Nuovo Presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 gennaio 2023
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Insediamento del nuovo presidente del Brasile
Posted by fidest press agency su domenica, 1 gennaio 2023
Le popolazioni indigene del Brasile hanno importanti richieste sui loro diritti quando il nuovo presidente Luiz Inácio Lula da Silva entra in carica ogg. Il riconoscimento legale dei loro territori, completamente sospeso sotto il precedente governo, è tra i primi punti all’ordine del giorno. Inoltre, il governo Bolsonaro ha emanato alcuni atti legislativi anti-indigeni che il nuovo governo deve abrogare al più presto. Lo Stato deve tornare a rispettare i diritti delle popolazioni indigene e a farli rispettare. Soprattutto, devono finire le continue invasioni per il furto illegale di terre e materie prime. Hanno portato con sé una massiccia ondata di violenza. Negli ultimi anni, molti indigeni sono stati uccisi per aver difeso i propri territori. L’organizzazione ombrello indigena del Brasile, APIB, ha presentato un piano in dieci punti che riassume le principali richieste. Secondo l’APIB, il decreto 001/2017, il cosiddetto Marco Temporal, dovrebbe essere abrogato immediatamente. Secondo questo regolamento, i popoli indigeni possono rivendicare un territorio solo se possono dimostrare di averci già vissuto prima dell’entrata in vigore della Costituzione brasiliana. Inoltre, il piano richiede il ritiro immediato di altri sei atti normativi. Altri quattro saranno ritirati nei primi 100 giorni del governo Lula. Ne sono un esempio il Decreto 10.965, che consente l’estrazione mineraria sul territorio indigeno, e il Regolamento amministrativo 3.021 del Ministero della Salute, che stabilisce l’esclusione della partecipazione sociale nei consigli sanitari distrettuali indigeni. Eloy Terena, coordinatore legale dell’APIB e membro del Gruppo di lavoro per la transizione governativa, sottolinea la demarcazione di 13 territori indigeni che saranno riconosciuti ufficialmente dallo Stato brasiliano nei primi 30 giorni di governo. Spiega: “Per questi 13 territori indigeni non ci sono questioni in sospeso. Cioè, sono pronti per la ratifica. Cinque di loro erano già nell’ufficio presidenziale e sono stati rinviati all’autorità indigena Funai dal governo Bolsonaro. Quello che manca è la volontà politica, ed è per questo che li stiamo sottoponendo al Presidente Lula”. I governi europei dovrebbero garantire che la futura cooperazione bilaterale con il Brasile rispetti i diritti dei popoli indigeni e dei quilombolas (comunità di ex schiavi). Nel promuovere il Fondo amazzonico per la protezione delle foreste e del clima, raccomandiamo un sostegno più forte, preferibilmente diretto, alle organizzazioni indigene. È stato infatti dimostrato che le popolazioni indigene proteggono laforesta amazzonica in modo particolarmente efficace. Questi sforzi dovrebbero essere riconosciuti, anche attraverso il finanziamento di progetti concreti. Inoltre, l’Europa dovrebbe sostenere e adottare leggi severe sulle catene di approvvigionamento che non implichino la deforestazione. I prodotti provenienti dall’Amazzonia o da altre regioni del Brasile che causano violazioni dei diritti umani o distruzione ambientale non dovrebbero entrare in Europa.
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Silvia Tonolo riconfermata presidente Anmar
Posted by fidest press agency su sabato, 10 dicembre 2022
Silvia Tonolo è stata confermata alla presidenza dell’ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici). L’elezione è avvenuta venerdì scorso e per i prossimi tre anni guiderà l’Associazione. Nata a Mirano (VE) la Neo Presidente è attiva in ANMAR da molti anni ed è stata anche presidente della sezione veneta dell’Associazione nel 2012. Insieme a lei è stato confermato l’intero consiglio direttivo di ANMAR. “Sono onorata per la rinnovata fiducia che mi hanno dato i delegati della nostra Associazione -commenta Silvia Tonolo -. Proseguirò nel mio impegno quotidiano a difesa dei diritti degli oltre 5 milioni d’italiani colpiti da malattie reumatologiche. E’ questo l’obiettivo principale che stiamo cercando di raggiungere negli ultimi anni anche grazie alla nascita, in seno alla nostra Associazione, dell’Osservatorio CAPIRE. E’ arrivato il momento di risolvere alcuni problemi che ci trasciniamo da troppi anni. Tra questi i più rilevanti sono la non sempre garantita continuità terapeutica, le lunghe liste d’attesa per visite ed esami e l’implementazione della telemedicina. Migliorare l’assistenza socio-sanitaria ai malati in tutte le Regioni è oggi possibile. E’ però necessaria una più proficua e duratura collaborazione tra i rappresentati delle Istituzioni, dei medici, dei farmacisti ospedalieri e anche dei pazienti. E’ quanto sta avvenendo, per esempio, in Toscana dove da pochi giorni è nato un Gruppo di Lavoro in Reumatologia. Sarà l’organo deputato ad adottare linee-guida e protocolli specifici omogenei in tutta la Regione”. “Come ANMAR riteniamo fondamentale anche rivolgerci a tutta la cittadinanza e non solo a pazienti e caregiver – conclude Tonolo -. Vogliamo sempre di più far conoscere alla popolazione i nostri problemi quotidiani e per questo avvieremo nuove attività di comunicazione”.
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SACE: Paola Valerio è il nuovo Presidente Export Credit Group dell’OCSE
Posted by fidest press agency su giovedì, 24 novembre 2022
Paola Valerio, Responsabile delle Relazioni Internazionali di SACE, è stata eletta Presidente del Working Party on Export Credit and Credit Guarantees (ECG) dell’OCSE, ricoprendo anche la carica di Vicepresidente del Gruppo dei Participants. I Paesi membri dell’OCSE, eccetto Cile, Costa Rica e Islanda, fanno parte anche dell’Export Credits Group (ECG) che Paola Valerio, in qualità di Presidente, guiderà per il prossimo anno. Obiettivi dell’autorevole gruppo di lavoro sono lo scambio di informazioni sui sistemi di crediti all’esportazione e sulle relative attività di supporto dei Paesi aderenti e la negoziazione del set di strumenti normativi che regolano la governance dell’export credit come, ad esempio, le misure di anti-corruzione, le policy sul sustainable lending e i principi di due diligence per la valutazione dell’impatto socio-ambientale dei progetti supportati, con la finalità di stabilire standard internazionali e di trovare soluzioni a una serie di sfide sociali, economiche e ambientali. e di trovare soluzioni a una serie di sfide sociali, economiche e ambientali. Questo importante riconoscimento certifica ancora una volta l’impegno e il ruolo di riferimento a livello internazionale di SACE e delle sue persone. In qualità di Head of International Relations, Paola Valerio ha la responsabilità di curare le relazioni con il peer group e con le Istituzioni con cui SACE interagisce in ambito internazionale.
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Si sta diffondendo nella classe politica italiana una duplice tentazione: “reclutare” il Presidente della Repubblica
Posted by fidest press agency su lunedì, 21 novembre 2022
By Enrico Cisnetto. Da un lato, mi riferisco al desiderio coltivato da parte della maggioranza di governo, in modo latente ma non per questo poco evidente, di “mettere in mezzo” Sergio Mattarella, scaricandogli addosso tutte le tensioni che si sono generate e si stanno generando dentro l’esecutivo e tra le forze che lo sostengono. Dall’altro, parlo del malaccorto tentativo delle opposizioni – diciamo tre su quattro – di usare il Capo dello Stato come proprio simbolo, dipingendolo impegnato a “mettere pezze” ai marchiani errori di palazzo Chigi, cercando così di coprire il vuoto di idee e proposte che c’è a sinistra. In entrambi i casi si tratta di una brama sbagliata e pericolosa.Ora, non c’è dubbio che già dalla scorsa legislatura Mattarella sia stato costretto, suo malgrado, a interpretare il ruolo di inquilino del Quirinale in modo, diciamo così, “interventista”. Sempre nei limiti previsti dalla Costituzione, in ciò aiutato dalla sua naturale prudenza e ritrosia, ma conscio che del fatto che la Carta gli assegna il compito di farsi “garante” dei supremi interessi della Nazione e del buon funzionamento delle istituzioni. Ma basta scorrere la cronaca politica a partire dall’esito delle elezioni del 2018 in poi, per trovare non solo più che giustificati, ma anche indispensabili, gli atti compiuti e le parole spese. Il Capo dello Stato non ha determinato lo svolgersi della vita politica – non poteva e non doveva farlo, e non lo ha fatto – ma è puntualmente intervenuto ogni qualvolta le circostanze richiedevano un’azione “protettiva”. Negli ultimi giorni lo ha dovuto fare ripetutamente. Per esempio, di fronte alla pericolosa rottura diplomatica che si stava consumando con la Francia sulla questione migranti, ha saggiamente ricucito il rapporto istituzionale con Macron, conscio della necessità di evitare un pernicioso isolamento dell’Italia in Europa. Per esempio, si è avvalso delle sue prerogative nel valutare gli atti di governo, sia avvertendo che sarebbe stato improprio, non sussistendo le ragioni di necessità e urgenza, inserire l’intervento legislativo sui limiti all’uso del contante nel cosiddetto “decreto aiuti” – fermo restando che si è guardato bene dall’entrare nel merito – sia consigliando in modo discreto ma fermo una serie di interventi correttivi al discusso (e discutibile) decreto anti-rave. Per esempio, ancora, ha ritenuto opportuno ricordare pubblicamente che la pandemia non è finita, incitando tutti alla “responsabilità” e alla “precauzione” di fronte ad alcune incaute dichiarazioni che finivano per ammiccare ambiguamente alle tesi “no-vax”. In particolare, ha sollevato dubbi sulle annunciate disposizioni che prevedevano un’amnistia per medici e personale sanitario non vaccinato come sull’abolizione dell’obbligo dell’uso delle mascherine in ospedale, provvedimenti che non a caso il governo ha poi accantonato.Di fronte a questa postura del Quirinale, da una parte c’è chi si è messo a mugugnare sostenendo – magari non esplicitamente, ma facendo intendere o facendolo scrivere da qualche giornale – che quelle del governo erano scelte politiche al cospetto delle quali gli interventi della presidenza della Repubblica e la moral suasion da essa esercitata si configurano come indebite ingerenze, un tentativo se non di delegittimazione quantomeno di messa sotto tutela del governo Meloni. Non è arrivato a tanto Ignazio La Russa, intervenuto a difendere “la fermezza” quale carattere identitario del governo di destra-centro (con ciò dimenticando che il ruolo di garanzia proprio del presidente del Senato dovrebbe imporre di non schierarsi) ma certo le sue parole sono apparse come un esplicito dissenso tra la prima e la seconda carica dello Stato, cosa che ci si poteva e doveva risparmiare. Mentre dall’altra parte, a sinistra, si è voluto caricare di significato gli interventi del Quirinale, della serie “Mattarella ferma i fascisti”, finendo così per alimentare la tesi “vittimista” della destra. I più vivi complimenti a entrambe le fazioni.Sono convinto, come dimostra la prudenza con cui si è mossa al drammatico G20 di Bali, che Giorgia Meloni sia la prima ad aver apprezzato la saggezza istituzionale di Mattarella e ad essere infastidita da questa duplice tendenza a tirarlo per la giacca. Ma il presidente del Consiglio deve andare oltre. E capire che se il Capo dello Stato è costretto a monitorare il governo è per via della sua già dimostrata propensione, pur in un solo mese di vita, alla faciloneria e all’improvvisazione. Finora si è data la responsabilità di tutto ciò a Matteo Salvini, alle sue fughe in avanti e al desiderio di recuperare il consenso elettorale perduto. Vero, ma Meloni deve ragionare anche sulla fragilità di gran parte della sua classe dirigente, come dimostra la vicenda delle improvvide dichiarazioni del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato (“Non c’è la prova che senza vaccini saremmo stati peggio”). Quanto al segretario della Lega, forse bisognava pensarci meglio prima di fare con lui un patto in chiave anti Berlusconi, ritenendolo meno pericoloso per gli assetti della maggioranza del Cavaliere e di quanto accade dentro Forza Italia.Vedremo nei prossimi giorni la manovra di bilancio e da lì capiremo se e quanto Salvini sia riuscito a scaricarci dentro tutte le cambiali elettorali che ha firmato, dalla flat tax alle pensioni, senza curarsi di quanto costino e di dove andare a prendere le risorse. Ma non c’è dubbio che per Meloni sia già venuto il momento di fare i conti con Salvini e il “salvinismo”, perchè più tardi ci sarà il chiarimento e più sarà oneroso per chi ha la paternità (maternità) del governo. Il gioco del leader della Lega con Meloni è evidente: far compiere al governo scelte il cui vantaggio in termini di consenso va a lui (o almeno così ritiene) e il cui prezzo da pagare in termini di responsabilità va sul conto di lei. Fatti loro, si potrebbe osservare, se non fosse che in gioco c’è la pelle del Paese.Dar fuoco alle polveri della spesa pubblica, peraltro non in conto capitale per sostenere investimenti ma per distribuire risorse a debito, in un momento in cui l’Europa si accinge a riformulare le regole del “patto di stabilità” e a valutare il rispetto degli impegni con il Pnrr, è un suicidio bello e buono. Tanto più che, a torto o a ragione, il primo governo di destra della storia repubblicana certo non gode di simpatie a Bruxelles, a Francoforte e nelle principali cancellerie continentali. Una delle ragioni dell’attivismo del Quirinale, probabilmente la principale, è proprio la preoccupazione di garantire l’ancoraggio dell’Italia all’Europa, e nel contempo rassicurare il contesto internazionale circa la nostra fedeltà euro-atlantica. I pericoli vengono dal rapporto che tanto Salvini quanto Berlusconi coltivano, seppure in modo molto diverso, con Vladimir Putin. E dal retaggio sovranista di Meloni e del suo partito, oltre che dello stesso segretario della Lega.Da quando ha messo piede a palazzo Chigi la leader di Fratelli d’Italia sembra intenzionata a voler consolidare il ruolo dell’Italia, come ha cercato di fare a Bali, pur circondata da una malcelata diffidenza. Ma essendo fin qui promossa in atlantismo e rimandata, se non bocciata, in europeismo, rischia di commettere l’errore di credere di poter compensare l’isolamento continentale con la tutela statunitense (che è stata brava ad assicurarsi da Biden quando fino a ieri sperava nella vittoria dei candidati trumpiani nelle elezioni di Midterm). Ed è proprio Mattarella, cui non sfugge come l’interesse italiano sia in egual misura atlantico ed europeo e che questi legami siano le due facce della stessa medaglia, l’unico che può aiutare Meloni a compiere i passi giusti e a tenere la barra dritta. Ma questo presuppone due cose: tenere a bada la tentazione della sua gente, cresciuta nell’isolazionismo antagonista e quindi povera di cultura istituzionale liberale, di rovesciare sull’inquilino del Quirinale l’accusa di voler delegittimare la destra e mettere sotto tutela il governo; non concedere alla sinistra lo spazio per farne una bandiera. Se invece si farà prendere dall’orgoglio identitario o anche solo dalla paura di deludere il suo mondo e la parte più oltranzista del suo elettorato, allora mangiare non dico il panettone ma anche solo la colomba potrebbe rivelarsi impossibile. By Enrico Cisnetto direttore http://www.terzarepubblica.it
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ANSO cresce e rinnova il direttivo: Giovannelli confermato presidente
Posted by fidest press agency su giovedì, 17 novembre 2022
Tra pochi mesi ANSO compirà vent’anni e di strada da allora ne è stata fatta tanta. Quasi cento editori hanno scelto di far parte dell’Associazione Nazionale della Stampa Online. Gli stessi che si sono dati appuntamento domenica 13 novembre a Varese per la classica assemblea annuale che ha scelto il nuovo direttivo allargandolo a sette consiglieri. La grande novità è l’apertura verso nuovi soggetti editoriali testimoniata dall’ingresso di Open nel gruppo dirigente dell’associazione. Quattro conferme, due novità e un rientro per dirigere ANSO da qui al 2026. Nel ruolo guida è stato confermato Marco Giovannelli, direttore di Varesenews e presidente della Varese web srl. Con lui sono stati confermati Vincenzo Cifarelli, fondatore di Netnews, Giacomo Di Girolamo, direttore di Tp24, la testata online più seguita in Sicilia Occidentale e Riccardo Di Nardo, amministratore unico della società editoriale Informa srl. Torna nel direttivo Saverio Zeni editore di OK!Mugello e fanno il loro primo ingresso Nathalie Grange di Aostasera che sarà vice presidente dell’associazione e Andrea Garantola di GOL Impresa Sociale Srl, editrice di Open. Le testate aderenti ad ANSO coprono tutto il territorio nazionale, da Aosta a Trapani, passando per tutte le regioni del nostro Paese. Con sede a Milano, l’associazione svolge un importante lavoro di rappresentanza delle istanze delle piccole testate digitali. Servizi legali, di consulenza del lavoro, analisi del mercato, gestione delle problematiche con le principali piattaforme digitali. ANSO ha poi una serie di convenzioni e un rapporto privilegiato con un network pubblicitario a cui aderiscono tanti soci. Il lavoro più importante è il networking che permette ai soci di avere una relazione stretta tra loro potendo contare sulla sinergia che la rete permette. In questi anni ANSO ha sviluppato diversi progetti tra cui uno di quality journalism dedicato ai piccoli borghi in Italia. Un progetto giornalistico che ha raccontato 25 realtà di diverse regioni con strumenti avanzati storie, numeri, dinamiche sociali ed economiche dei luoghi meno noti.
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Tutti gli uomini del Presidente: investire nella Cina di Xi Jinping
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 novembre 2022
A cura di Lan Wang Simond, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management. Dal suo ingresso nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, nel 2001, il Paese ha raddoppiato il suo PIL pro capite ogni otto anni, triplicato la spesa per ricerca e sviluppo ed è diventato leader mondiale nella tecnologia ambientale, 5G e intelligenza artificiale. C’è quindi una concreta possibilità che diventi la principale economia globale entro la fine del decennio. Tutto ciò non sarebbe stato, probabilmente, possibile senza la sua squadra di riformatori, che ha svolto un ruolo di primo piano nella trasformazione del Paese. Gli avvenimenti più recenti, però, suggeriscono che potrebbe essere necessario rivedere le aspettative: la seconda economia più grande al mondo sembra ora avere in mente un percorso diverso. Disinvestire è un’opzione allettante: molti investitori potrebbero giungere alla conclusione che, con una gestione dell’economia sempre più centralizzata e sempre meno trasparente, in futuro la volatilità dei mercati finanziari cinesi sarà ritenuta troppo elevata, indipendentemente dai rendimenti che potrebbero generare. Inoltre, la probabile estensione delle politiche che di recente hanno frenato la crescita (strette normative su grandi società ad alta redditività e controllo inefficace del mercato immobiliare in difficoltà) non è certamente una ricetta per gli investimenti di successo. Resta poi aperta la questione su come e quando Pechino deciderà di archiviare la politica zero-Covid. Ma esiste un’alternativa all’uscita dalla Cina. La strada più sensata per gli investitori potrebbe essere quella di allineare le proprie partecipazioni alle priorità a lungo termine del governo cinese. Questa è la nostra posizione di default, in quanto riteniamo che la Cina sia troppo estesa e troppo profondamente radicata nel sistema economico-finanziario globale per poter essere ignorata. In pratica, si tratterebbe di allocale il capitale nelle società che operano in settori ritenuti strategici da Pechino. In cima alla lista si trova il settore dell’energia pulita, il cui sviluppo è considerato prioritario dal governo. Gli analisti prevedono che, nei prossimi anni, la crescita degli utili tra le aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili supererà di gran lunga quella della maggior parte delle altre aziende. È inoltre significativo il fatto che il presidente Xi abbia utilizzato la platea del Congresso del Partito Comunista per ribadire l’impegno della Cina a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2060. Un altro settore che offre un buon potenziale di investimento è la sanità, nel quale la Cina sta diventando rapidamente competitiva. Dalle università del Paese escono ogni anno circa 4,7 milioni di ingegneri e questo rappresenta senza dubbio un grande vantaggio nello sviluppo di tecnologie complesse, come la biotecnologia, le scienze biologiche e la chirurgia robotica. Inoltre, se il governo riuscisse a spostare il baricentro dell’economia dalle esportazioni ai consumi interni, i tempi potrebbero rivelarsi eccezionalmente fertili per le società cinesi di beni di consumo e del settore finanziario. A complicare ulteriormente le cose si aggiunge la scarsità di dati affidabili. Da quando Xi è al potere, la Cina ha ridotto di circa tre quarti il numero delle statistiche economiche pubblicate, il che rende necessario per gli investitori una comprensione molto più approfondita della politica cinese, impresa estremamente complessa per chi non dispone di risorse sul campo.Ad ogni modo, è altrettanto chiaro che la Cina non può sperare di raggiungere i suoi obiettivi senza capitale estero. Il suo crescente deficit fiscale (attualmente pari a 1.000 miliardi di dollari) e le sue ambizioni industriali sono un forte incentivo a tenere aperta la porta agli investimenti internazionali. Gli investitori esteri, quindi, vedranno ancora emergere nuove opportunità. Ciò significa che la Cina (le sue azioni, le sue obbligazioni e la sua valuta) dovrebbe rimanere una costante di ogni portafoglio di investimento globale. (abstract fonte: http://www.bc-communication.it
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Elio Catania nominato Presidente del CdA di Mexedia
Posted by fidest press agency su giovedì, 27 ottobre 2022
“Sono onorato di entrare nel team di Mexedia, un gruppo innovativo che opera su scala internazionale in un settore in grande sviluppo. Cercherò di mettere a disposizione quanto ho accumulato in tanti anni nell’applicazione delle tecnologie a tante aree di business.” Lo ha dichiarato Elio Catania in occasione della nomina a Presidente di Mexedia, la tech company fondata dall’imprenditore Orlando Taddeo. Catania, già Presidente ed amministratore delegato di IBM Sud Europa e America Latina, Presidente e amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e di Atm-Azienda Trasporti Milanesi, è stato membro, tra gli altri, dei CdA di Intesa San Paolo e Telecom Italia. La tech company, quotata in Francia sul listino Euronext Growth Paris e diventata da maggio Società Benefit, ha chiuso il 2021 con un fatturato consolidato di 131,8 milioni di euro e 7 milioni di EBITDA e negli highlights relativi al 30 giugno 2022 conferma un trend dì crescita che registra 83 milioni di euro dì fatturato e 4 milioni dì EBITDA. L’azienda offre soluzioni innovative e strumenti avanzati racchiusi in un unico ecosistema tecnologico integrato per consentire alle aziende di gestire tutte le attività di comunicazione con i clienti. “La scelta del Presidente Catania – dichiara il fondatore ed amministratore delegato di Mexedia Orlando Taddeo – di guidare il nostro CdA è un ulteriore tassello per la crescita di Mexedia. La sua esperienza nell’ambito dell’innovazione tecnologica darà un apporto fondamentale allo sviluppo e alla crescita dell’azienda secondo il piano strategico definito”. Mexedia ha annunciato a settembre l’acquisizione di Phonetime e Matchcom, rafforzando così la sua presenza negli Stati Uniti e Sud America. Le due società, che hanno un fatturato complessivo di circa 300 milioni di dollari, hanno un ruolo di primo piano nel settore di riferimento ed una forte presenza nel mercato statunitense e dell’America Latina, con un’ampia rete di più di 450 clienti a livello globale, tra cui operatori di telefonia fissa, mobile ed OTT (come Amazon e Facebook) e quartier generale negli Usa, a Miami, e sedi in Brasile, Colombia, Cile, Spagna ed India. A queste due acquisizioni seguirà entro dicembre quella di Intermatica, società operativa dal 1997, piattaforma per la fornitura di VAS (servizi a valore aggiunto) per il mobile ed il satellitare.
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Da Oltreoceano gli Auguri per il neo Presidente del Senato Ignazio La Russa
Posted by fidest press agency su venerdì, 14 ottobre 2022
Dallas, Texas Apprendiamo da Oltreoceano con grande soddisfazione l’elezione di Ignazio La Russa a Presidente del Senato della Repubblica. Ignazio è stato sempre vicino ed interessato agli amici e compatrioti d’America e dei vari Continenti. Da Paternese, Siciliano di origine come Ignazio, e soprattutto da Italiano sono orgoglioso che il Sen. La Russa assumera’ la seconda carica piu’ alta della Repubblica Italiana. Circa 40 anni fa conoscevo personalmente presso l’hotel Excelsior di Catania il Sen. Nino La Russa, il quale da lassù ne sarà altrettanto orgoglioso della lunga attività professionale e parlamentare del figlio Ignazio, il quale oggi raggiunge meritatamente lo scranno più alto e prestigioso del Senato.” Sono certo che grazie alle competenze, qualifiche e alla grande esperienza politica, Ignazio La Russa nella sua nuova veste di alto profilo istituzionale saprà rappresentare tutti i Senatori, e la nostra Nazione. A nome mio personale, del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo e della Confederazione Siciliani in Nord America rivolgiamo al Presidente La Russa le più vive congratulazioni, dichiara Vincenzo Arcobelli.”
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Elezione Ignazio La Russa a presidente del Senato
Posted by fidest press agency su giovedì, 13 ottobre 2022
“L’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato, seconda carica dello Stato, costituisce molto più del compimento di un sogno. Con lui, benché di qualche anno più grande, abbiamo attraversato tutte le temperie della destra, dalla ghettizzazione, alla battaglia per avere cittadinanza politica nelle università, nelle periferie, nelle assemblee elettive alla guida della nazione. Già protagonista di governo con Alleanza nazionale, ha sposato fin dal 2012 la causa di Fratelli d’Italia, costruendone passo dopo passo ogni successo. È giusto che proprio con lui oggi si compia questo passaggio storico. Aver ottenuto più voti di quanti ne avesse il centrodestra dimostra l’elevatissimo profilo di Ignazio e la sua capacità di aggregare al di là degli schieramenti. Un sogno realizzato grazie a Giorgia Meloni, alla sua tenacia e al suo desiderio di libertà”. È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli.
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Gli Stati membri dell’IFAD eleggono il nuovo presidente
Posted by fidest press agency su sabato, 2 luglio 2022
7 LUGLIO 2022 Il Fondo Internazionale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) sede dell’IFAD in via Paolo di Dono 44 il 7 luglio elegge il suo prossimo presidente, designando una nuova leadership in un momento cruciale, in cui l’aumento dei prezzi degli alimenti, dell’energia e dei fertilizzanti minaccia di scatenare una crisi alimentare mondiale e di ridurre ulteriori milioni di abitanti delle aree rurali alla fame e alla povertà. L’elezione avrà inizio alle 9.30 e si svolgerà a porte chiuse. Dopo che i risultati saranno annunciati agli Stati membri dell’IFAD, il discorso di accettazione del nuovo presidente e la conferenza stampa saranno accessibili ai giornalisti accreditati tramite un link che verrà fornito loro a tempo debito. Il presidente assumerà la guida dell’IFAD, un’istituzione finanziaria internazionale con 177 stati membri, per i prossimi quattro anni, durante i quali il Fondo moltiplicherà il proprio impegno per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e per rafforzare la resilienza delle comunità rurali alle conseguenze del cambiamento climatico. I piccoli agricoltori producono un terzo degli alimenti consumati nel mondo e sono essenziali per assicurare la sicurezza alimentare globale. Ma la loro produttività e il loro benessere hanno risentito pesantemente della guerra in Ucraina, che ha fatto impennare i prezzi degli alimenti, dell’energia e dei fertilizzanti. Questo shock arriva mentre i piccoli produttori faticano ancora a riprendersi dall’impatto della pandemia di COVID-19. Inoltre, le loro comunità rurali sono tra le più colpite dalle devastazioni provocate dal cambiamento climatico.Tramite forme di finanziamento innovative e donazioni, l’IFAD gioca un ruolo cruciale nel migliorare la resilienza delle popolazioni rurali, aiutandole ad aumentare la sicurezza alimentare e a sconfiggere la fame e la povertà. Tra il 2019 e il 2021, l’IFAD ha aiutato 77 milioni di persone ad aumentare i propri redditi, 67 milioni di persone ad accedere più agevolmente ai mercati, 60 milioni di persone ad aumentare la produzione e 40 milioni di persone a rafforzare la propria resilienza.
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Roberto Messina rieletto Presidente FederAnziani
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 giugno 2022
Il Consiglio Nazionale di Senior Italia FederAnziani, la federazione nazionale della terza età, ha eletto oggi Roberto Messina come Presidente Nazionale a seguito delle dimissioni di Eleonora Selvi. Messina, già fondatore e a lungo Presidente della federazione, torna quindi alla guida dell’organizzazione che rappresenta i senior in Italia.“Sono onorato dell’incarico assegnatomi dal Consiglio Nazionale”, dichiara Messina, “che ringrazio per la fiducia accordatami. Ma il mio ringraziamento speciale in questo momento va anche, e soprattutto, a Eleonora Selvi per il grande lavoro svolto nel suo mandato di Presidente, portato avanti col massimo impegno in difesa e a supporto dei senior italiani, in un momento peraltro come quello della doppia crisi in atto (Covid e conflitto in Ucraina) che duramente li ha colpiti con i suoi contraccolpi sociali ed economici. La presidenza di Eleonora Selvi è stato un momento importante di crescita per la nostra organizzazione che si è mostrata proattiva, capace di incidere realmente nella società, quale interlocutore che rappresenta i senior presso l’opinione pubblica, le istituzioni, il mondo della salute e del sociale”. “Questo momento così difficile”, prosegue Messina, “ci chiede ora di andare avanti col massimo impegno, occupandoci della tutela sociale, sanitaria, economica delle persone senior, di sviluppare progetti e proposte in grado di sostenere concretamente le persone Over 65 nei vari ambiti della loro vita. Sono molte le sfide a cui siamo chiamati a dare il nostro contributo come organizzazione e, come sempre nella nostra storia, cercheremo di farlo attraverso il dialogo con tutti gli attori coinvolti, nel rispetto dei principi della nostra organizzazione e dell’idea di una comunità inclusiva, accogliente e solidale con tutti, a partire dai più fragili”. (n.r. La Fidest si congratula con Eoberto Messina per la sua rielezione. Lo fa con piacere e aperta disponibilità per ogni forma di collaborazione)
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Nuovo Presidente nazionale di USPI-Unione Stampa Periodica Italiana
Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 Maggio 2022
Antonio Delfino, Direttore Comunicazione e Relazioni istituzionali di Giuffrè Francis Lefebvre, è stato eletto Presidente nazionale di USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) nel corso del Consiglio nazionale che si è tenuto il 19 maggio scorso a Roma presso la sede nazionale di USPI. L’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI), costituita nel 1953 con atto pubblico, è disciplinata ai sensi dell’art. 36 del Codice Civile. Non persegue fini di lucro ma svolge prevalentemente attività di assistenza ai propri iscritti (oltre 1.000 testate periodiche, anche telematiche, edite o trasmesse con qualunque mezzo da medie e piccole imprese editoriali e da enti e associazioni no-profit) e di loro rappresentanza in tutte le sedi pubbliche o private nelle quali tale rappresentanza è richiesta o prescritta. Tra le altre finalità dell’USPI: rappresentare la stampa periodica italiana nella tutela dei diritti e degli interessi professionali, morali e materiali dell’intera categoria; organizzare ricerche e studi, dibattiti e convegni su temi che riguardano la stampa periodica ed i suoi rapporti con la realtà sociale; svolgere in campo interno e internazionale tutte le azioni connesse al conseguimento dei suoi scopi, assumendo ogni iniziativa che, a tal fine, riterrà idonea; coordinare, nei limiti dell’attuale Statuto, l’attività professionale degli associati nei loro rapporti con le amministrazioni e gli istituti, sia pubblici che privati; difendere ed elevare il prestigio della categoria. Giuffrè Francis Lefebvre (GFL) è leader in Italia nell’offerta di soluzioni e servizi editoriali tradizionali e digitali, portali specialistici, piattaforme integrate, software e formazione accreditata in aula e online per le aree professionali legale, fiscale, lavoro e per le imprese. La società è nata nel 2018 dalla fusione tra la storica casa editrice Giuffrè, fondata a Milano nel 1931 e da sempre tra i principali player del mercato editoriale professionale legale, e Memento Francis Lefebvre, da 30 anni specializzata nella produzione di volumi e supporti digitali per i professionisti fiscali e del lavoro, con più di 50 mila clienti solo in Italia. GFL è parte del gruppo Lefebvre Sarrut, multinazionale attiva in Europa con numerose aziende controllate in 8 Paesi, con 2.600 dipendenti e un fatturato annuo di oltre 550 milioni di euro.
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Candidature per eleggere il prossimo presidente dell’IFAD
Posted by fidest press agency su giovedì, 31 marzo 2022
Mentre la sicurezza alimentare mondiale suscita preoccupazione crescente in tutti i governi del mondo, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) ha lanciato oggi un appello ai suoi 177 Stati Membri perché presentino i propri candidati all’elezione del prossimo presidente del Fondo. L’IFAD è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite e un’istituzione finanziaria internazionale con il mandato di alleviare la povertà rurale e la fame.La carica di presidente è la più alta dell’IFAD e comporta la responsabilità di guidare l’organizzazione e presiederne il consiglio di amministrazione. Le candidature per la funzione di presidente possono essere presentate solo dagli Stati Membri dell’IFAD e devono essere ricevute dal Segretario dell’IFAD entro il 6 maggio 2022.Il nuovo presidente guiderà l’IFAD in un periodo particolarmente complesso. Si teme fortemente che l’aumento dei prezzi degli alimenti e del carburante – aggravato dall’attuale conflitto in Ucraina – possa provocare una crisi alimentare globale, che colpirebbe con maggiore gravità le popolazioni rurali più povere del mondo. I piccoli agricoltori sono già provati dall’impatto della pandemia del COVID-19, oltre che da siccità, cicloni e altre catastrofi naturali. Si prevede che i loro redditi verranno penalizzati da maggiori costi dei fattori di produzione, e da un minore accesso ai mercati. Verosimilmente, tutto ciò avrà anche effetti devastanti e a lungo termine sulla qualità della loro alimentazione e sulla loro sicurezza alimentare. L’IFAD ha un ruolo essenziale nell’aumentare la capacità di adattamento e resilienza dei piccoli produttori rurali agli shock causati da eventi estremi, e nel garantire che possano continuare a produrre alimenti e ricavarne un reddito. Gli investimenti del Fondo nell’adattamento al cambiamento climatico e nei sistemi alimentari sostenibili contribuiscono a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile di sconfiggere la povertà ed eliminare la fame.Una volta completato il processo di elezione, il nuovo presidente verrà nominato il 7 luglio 2022, durante la prima sessione speciale del Consiglio dei Governatori dell’IFAD. Il Consiglio dei Governatori è il principale organo di governo dell’IFAD, con pieni poteri decisionali.Il mandato del presidente dell’IFAD dura quattro anni ed è rinnovabile una sola volta. Il nuovo presidente assumerà l’incarico il 1 ottobre 2022.
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Katalin Novák alla presidenza della Repubblica d’Ungheria
Posted by fidest press agency su giovedì, 10 marzo 2022
“Congratulazioni a Katalin Novák, eletta oggi Presidente della Repubblica d’Ungheria, la prima donna nella storia della Nazione magiara. Un politico determinato e capace alla quale mi lega un sentimento di amicizia e stima. Da Ministro della Famiglia ha dimostrato con i fatti che è possibile investire sulle politiche a sostegno per la famiglia e la natalità e sono convinta che saprà essere all’altezza del ruolo che da oggi è chiamata a ricoprire, soprattutto in questo delicato momento storico che vede l’Ungheria in prima linea nell’accoglienza dei rifugiati ucraini”. Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia e dei Conservatori europei (ECR Party), Giorgia Meloni.
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Eleonora Selvi nuova Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani
Posted by fidest press agency su venerdì, 25 febbraio 2022
Il consiglio nazionale di Senior Italia FederAnziani, la federazione delle associazioni della terza età, ha eletto Eleonora Selvi, già portavoce dell’organizzazione, come Presidente Nazionale, a seguito delle dimissioni di Roberto Messina.“Ringrazio il Consiglio Nazionale per la fiducia accordatami”, dichiara la nuova Presidente, “e ringrazio Roberto Messina per il lavoro unico che ha svolto in questi anni, fondando questa federazione prima e rendendola poi un’organizzazione così proattiva, così capace di incidere realmente nella società, un interlocutore che rappresenta i senior presso l’opinione pubblica, le istituzioni, il mondo della salute e del sociale”.“Sono onorata per questo incarico che porterò avanti col massimo impegno”, prosegue Selvi, “Nei prossimi mesi la nostra federazione continuerà a lavorare coerentemente con i suoi principi statutari, occupandosi della tutela sociale, sanitaria, economica delle persone senior, sviluppando progetti e proposte che possano sostenere concretamente le persone Over 65 nei vari ambiti della loro vita. Il conflitto appena apertosi in Ucraina oltre a rappresentare una tragedia umanitaria che interroga le nostre coscienze è una minaccia enorme per il futuro delle famiglie italiane e degli anziani, che si troveranno a dover scontare le pesantissime conseguenze economiche delle tensioni geopolitiche in atto. Non ci si è ancora risollevati dalla pandemia che una guerra alle porte dell’Europa rischia di mettere in ginocchio la nostra economia, andando a colpire come sempre soprattutto i soggetti più vulnerabili. In questo contesto, occorrerà difendere ancora più energicamente i nuclei familiari e i pensionati, specialmente meno abbienti, dal possibile impatto dei terribili eventi cui stiamo assistendo”. (n.r. Un cordiale augurio di buon lavoro alla nuova presidente nazionaleEleonora Selvi e l’auspicio di poter continuare la reciproca proficua collaborazione a livello comunicativo)
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Expo 2030, M5S-LcR: “Grande soddisfazione per Raggi presidente di commissione”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 febbraio 2022
“Esprimiamo grande soddisfazione per l’elezione di Virginia Raggi a presidente della commissione speciale su Expo 2030, che dovrà accompagnare la candidatura di Roma a ospitare uno dei più importanti eventi internazionali. L’Expo 2030 rappresenta una vetrina internazionale che, oltre a generare sviluppo e benessere per i cittadini romani, deve presentare al mondo il volto di una città finalmente all’avanguardia. E’ stato stimato da uno studio di settore che i benefici economici diretti e indiretti che l’indotto generato da Expo sulla Capitale e sull’Italia sarà di oltre 11 miliardi di euro. Nessuno migliore quindi di Virginia, promotrice dell’iniziativa quando era sindaca di Roma, a gestire un dossier così fondamentale e complesso come quello di Expo: metterà la sua grande esperienza a servizio della cittadinanza. Facciamo un grande in bocca al lupo a lei e a tutti i commissari, tra cui il vicepresidente Antonio De Santis: grazie alla disponibilità di tutti i consiglieri possiamo rimboccarci le maniche e metterci subito al lavoro”. Così in una nota congiunta i gruppi capitolini M5S e Lista Civica Raggi Ecologia e Innovazione.
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Mattarella: Rojc (Pd), gruppi lavorino su temi Presidente
Posted by fidest press agency su martedì, 8 febbraio 2022
“Voglio credere che siamo trasversalmente tutti pronti a metterci al lavoro sui temi fondamentali indicati dal presidente Mattarella, il quale ha riconosciuto al Parlamento una centralità che dobbiamo saper confermare con atti puntuali. La richiesta delle nostre capogruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani ai presidenti delle Camere rivendica e si assume la responsabilità attiva di questo ruolo. Quelle sollevate dal Presidente sono le questioni su cui il Paese ci interpella da tempo, i gruppi del Pd sono pronti a dare risposte e l’auspicio vivissimo è che questa disponibilità sia larghissima e subito operativa”. Così la senatrice Tatjana Rojc (Pd), sulla lettera delle capogruppo del Pd alla Camera e al Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi ai Presidenti delle Camere, con la proposta di una specifica sessione di dibattito parlamentare sul seguito da dare al discorso di ieri del Presidente della Repubblica.
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Roberta Metsola eletta nuova Presidente del Parlamento europeo
Posted by fidest press agency su martedì, 18 gennaio 2022
Stamani i deputati hanno eletto Roberta Metsola (PPE, MT) Presidente del Parlamento europeo fino al 2024, con 458 voti al primo turno su 690 (voti necessari 309). Roberta Metsola è stata eletta al primo turno di votazione, in cui ha ricevuto una maggioranza di 458 voti su 616 voti validi, fra tre candidati presenti. All’inizio della giornata, Kosma Złotowski (ECR, PL) aveva ritirato la sua candidatura. La Presidente Metsola guiderà il Parlamento nella seconda metà dell’attuale legislatura, fino alla costituzione di un nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 2024. Nata a Malta nel 1979, Roberta Metsola è deputata europea dal 2013. È stata eletta primo vicepresidente nel novembre 2020 ed è stata Presidente ad interim dopo la scomparsa del Presidente Sassoli, l’11 gennaio. Sarà la terza donna Presidente del Parlamento europeo, dopo Simone Veil (1979-1982) e Nicole Fontaine (1999-2002).Rivolgendosi ai deputati subito dopo la sua elezione, la Presidente Metsola ha dichiarato: “La prima cosa che vorrei fare come Presidente è pensare all’eredità di David Sassoli: era un combattente, ha lottato per l’Europa e per noi, per questo Parlamento. […] Onorerò David Sassoli come Presidente difendendo sempre l’Europa, i nostri valori comuni di democrazia, dignità, giustizia, solidarietà, uguaglianza, Stato di diritto e diritti fondamentali”.“Voglio che la gente recuperi un senso di fiducia e di entusiasmo per il nostro progetto. […] Cari europei, nei prossimi anni, le persone in tutta Europa guarderanno alla nostra istituzione per la leadership e la direzione, mentre altri continueranno a testare i limiti dei nostri valori democratici e dei principi europei. Dobbiamo lottare contro la narrativa anti-UE che si diffonde così facilmente e così rapidamente. La disinformazione e la cattiva informazione, amplificate ulteriormente durante la pandemia, alimentano il facile cinismo e le soluzioni a buon mercato di nazionalismo, autoritarismo, protezionismo, isolazionismo”. “Queste sono delle false illusioni che non offrono soluzioni. L’Europa è esattamente il contrario. Rappresenta tutti noi che ci difendiamo l’un l’altro, che avviciniamo i nostri popoli. Si tratta di difendere i principi dei nostri padri e madri fondatori, che ci hanno portato dalle ceneri della guerra e dell’olocausto alla pace, alla speranza e alla prosperità. […] Ventidue anni fa, Nicole Fontaine è stata eletta, 20 anni dopo Simone Veil. Non passeranno altri due decenni prima che la prossima donna sia qui”, ha concluso.
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Scomparsa del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli
Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 gennaio 2022
“Gli anziani europei sono profondamente addolorati per la scomparsa del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, che sarà sempre ricordato per il suo impegno limpido e generoso specialmente a sostegno dei cittadini europei più fragili.” Lo dichiara Roberto Messina, Presidente di Senior International Health Association. “Vogliamo ricordare il Presidente e amico Sassoli con le sue parole, ovvero con l’auspicio che le Istituzioni europee continuino a promuovere, come da lui richiesto, quei ‘cambiamenti coraggiosi e massicci che coinvolgano la nostra società e che mostrino uno spirito di rinnovata solidarietà intergenerazionale, tanto a sostegno dei giovani, quanto a protezione degli anziani’. Alla sua famiglia va il nostro più affettuoso pensiero”.
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