Roma 17 aprile alle ore 18:30, Villa Medici Viale della Trinità dei Monti, 1 ospiterà nel suo Grand Salon il secondo talk di questa serie che vedrà la partecipazione di Olivier Saillard, storico della moda, curatore e docente NABA, in conversazione con Luigi Piccolo, direttore della Sartoria Farani, su temi quali il corpo e le silhouette nella moda e l’influenza di questi aspetti su stilisti e designer attraverso i secoli. Una riflessione sulle modifiche apportate ai corpi e ai manichini nelle diverse epoche storiche e della moda. Inoltre, esamineranno come questi cambiamenti abbiano influenzato la preparazione dei capi d’archivio per le grandi esposizioni. Il ciclo di incontri “Racconti di moda, costumi e archivi” – aperto al pubblico – si concentra sugli archivi di moda e costume, esplorando le questioni culturali, la conservazione, l’accessibilità, la messa in scena, il racconto e la relazione con il fashion design contemporaneo. L’evento è gratuito
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“Racconti di moda, costumi e archivi”
Posted by fidest press agency su domenica, 16 aprile 2023
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Primo appuntamento dell’edizione 2023 di Racconti della Natura
Posted by fidest press agency su lunedì, 20 marzo 2023
Padova martedì 21 marzo negli spazi del Museo dell’Orto Botanico, via Orto Botanico 15 a Padova, alle ore 18.00, insieme all’autrice Brunella Torresin ed Elena Canadelli, storica della scienza e responsabile scientifica del nuovo Museo botanico, ripercorreremo la vicenda umana e professionale di Maria Sibylla Merian, una scienziata, artista e imprenditrice che ha rivoluzionato il modo di approcciarsi alla natura regalandoci opere d’arte ineguagliabili.Donna, divorziata con due figlie, cinquantaduenne: anche negli ambienti più colti della società europea di fine Seicento, il talento poco valeva a riscattare una condizione femminile inesorabilmente minoritaria. Consapevole del proprio valore di pittrice, illustratrice e naturalista, Maria Sibylla Merian ha saputo tramutare a suo vantaggio pregiudizi e costrizioni secolari, in un modo che ancora oggi appare sbalorditivo, grazie a un impegno instancabile, fatto di rigore, pazienza, visione, studio. Si imbarca, alla fine del mese di giugno 1699, su un veliero della Compagnia Olandese delle Indie Occidentali, che da Amsterdam la porterà nella colonia del Suriname, per una spedizione che è al tempo stesso artistica, scientifica e commerciale: per sostenerne i costi ha venduto tutto ciò che possedeva. Nelle terre incognite del Nuovo Mondo raccoglie insetti e altri animali che osserva e disegna, documentando minuziosamente quello che più le sta a cuore, e cioè il processo di trasformazione. Serpenti, iguane, rospi, bruchi e farfalle, con le piante di cui si nutrono, daranno vita a meravigliose tavole di incisioni acquerellate: un corpus prezioso per l’avanzamento delle scienze naturali, che ha saputo catturare l’interesse di collezionisti, studiosi e intellettuali di tutta Europa, da Linneo a Goethe. Dotata, temeraria e determinata, Maria Sybilla Merian ci offre l’esempio di un destino eccezionale, compiuto forzando le convenzioni sociali, reinventando i codici della sua professione, realizzando una felice sintesi di arte e scienza.Brunella Torresin, giornalista culturale, dopo essere stata a lungo redattrice de «La Repubblica», collabora oggi alle pagine e agli inserti culturali dell’edizione nazionale del quotidiano. È autrice di traduzioni e di scritti di storia del teatro.L’evento è gratuito e si svolge negli spazi del Museo botanico. Per partecipare è richiesta la prenotazione online.Nel gran teatro della natura. Maria Sibylla Merian, donna d’arte e di scienza 1647-1717 è in vendita al bookshop a partire dal 21 marzo. Al termine dell’evento è previsto un breve firma-copie.
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Mariella Bettineschi: L’era successiva e altri racconti
Posted by fidest press agency su sabato, 7 gennaio 2023
Roma via della Vetrina 21 z2o gallery giovedì 26 gennaio 2023 dalle 18 alle 20.30 e finoa al 16 marzo 2023. Orario di apertura: da lunedì a sabato 13.00 – 19.00 (o su appuntamento). La partecipazione nel 1988 alla XLIII Biennale di Venezia su invito di Achille Bonito Oliva, nel 1989 il trasferimento a Berlino – città in cui l’artista risiederà fino al 1995, sino ad arrivare al successo della cruise di Dior del 2022 con la presentazione di una installazione immersiva da L’era successiva, sono soltanto alcune delle tappe salienti di un percorso artistico lungo e frastagliato. Mariella Bettineschi (Brescia, 1948) si è confrontata, con consapevolezza, con il proprio ruolo di donna e artista ancor prima di affermarsi sulla scena nazionale, seguendo una vocazione assolutamente autonoma all’interno di un ambiente marcatamente maschile. Dopo la formazione accademica presso l’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara di Bergamo, ben presto Bettineschi mostra i sintomi di una chiara insofferenza verso un certo sistema dell’arte e, soprattutto, una specifica tensione a distaccarsi dall’adesione ad alcuni linguaggi espressivi che pensa possano limitarne la ricerca. L’era successiva e altri racconti sottolinea un interesse non episodico per l’utilizzo di media differenti attraverso cui Bettineschi ha implementato una ricerca formale ed espressiva assolutamente personali. Da un lato, l’importanza ascritta al “saper fare”, quella perizia tecnica di accademica memoria che ha consentito all’artista, nel corso degli anni, di districarsi tra strumenti, tecniche e soluzioni formali disparate per arrivare a una sintesi compiuta del proprio universo immaginifico; dall’altro, un’infaticabile ricerca legata a quella discontinuità a-temporale che fa della sua intera produzione un unicum per quanto riguarda l’ampiezza dei contenuti e dei topoi affrontati. http://www.z2ogalleria.it
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Natale a Venezia: I racconti della vigilia
Posted by fidest press agency su lunedì, 7 novembre 2022
Antologia a cura di Elisabetta Tiveron e Caterina Schiavon. Diciotto racconti d’autore, con una prefazione narrativa firmata dal più famoso e amato duo comico veneziano, che si collocano nel momento più prossimo al Natale, in una Venezia più che mai sorprendente e fuori dagli schemi. La vigilia di Natale, a Venezia, non è solo preparazione di piatti tradizionali, auguri tra amici e parenti, ultimi acquisti, attesa. È il riaffiorare di tempi perduti, di legami, di modi. È il deflagrare di sentimenti estremi, ed estremamente umani. È la potenza di un luogo unico al mondo, che sempre mescola ritemprante bellezza e oscuro mistero, voci e silenzi. Questo e molto altro, in un moltiplicarsi di ambientazioni che a partire dal cuore della città si aprono, intrecciano isole e terraferma, portano chi legge a spasso in un piccolo mondo liquido racchiuso nell’abbraccio del litorale da un lato, e della gronda lagunare dall’altro.Il terzo volume dell’antologia natalizia offre al lettore una visione più allargata, storie che si dipanano in un ampio lasso di tempo e in uno spazio – fisico, emotivo – che non sempre coincide con l’immaginario legato a Venezia, ma che risulta essere molto più aderente al reale, in forme e contenuti. Una modalità che fa emergere anche le criticità (dallo spopolamento, all’overturismo, ai rischi del cambiamento climatico) che si celano dietro la facciata di una città spettacolare, sognata, desiderata ma anche assai problematica, contraddittoria, finanche sconosciuta.
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Mostra “Racconti e ritratti di medicina e malattia”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 settembre 2022
Parma 30 settembre alle ore 16.00, in occasione della “Notte dei ricercatori e delle ricercatrici – Researchers’ Night” verrà inaugurata la mostra “Racconti e ritratti di medicina e malattia” presso l’atrio delle Colonne del Palazzo centrale dell’Ateneo di Parma, in via Università 12. La mostra resterà aperta dal 30 settembre al 24 ottobre 2022, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 19.00. La mostra, ideata dall’Ufficio Stampa del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con il Master in “Comunicazione Scientifica-CoSe” dell’Università di Parma, è un vero e proprio viaggio immersivo in cui si affrontano i concetti di malattia, cura e salute, e dove lo spettatore viene guidato alle rappresentazioni artistiche su pestilenze, cancro, pazzia e patologie varie. La peculiarità unica di questa mostra è che questi ambiti vengono esposti attraverso le forme di narrazione letteraria (epica, poesia, romanzi), artistica (quadri ed espressioni figurative) e multimediale che hanno caratterizzato le diverse epoche storiche.Il percorso si snoda in sei percorsi tematici, declinati in “stanze”: si racconta di “peste o epidemia?” in una stanza che riporta indietro nel tempo a quando le malattie della collettività erano punizioni divine; di cancro nella stanza “Il male (non più) incurabile” – un tempo nascosto, quanto meno sotto il velo dell’eufemismo, il cancro diviene oggetto di una sempre maggiore esplicitazione da parte di chi ne è colpito. Si parla di sofferenza mentale nella stanza “Pazzi da legare, pazzi con cui parlare”: a partire da Freud, un modello di narrazione che si pone in antitesi rispetto all’emarginazione e alla reclusione del malato psichico, a lungo praticati come metodo sanitario.L’edizione 2022 della mostra si arricchisce, nella settima stanza, della collezione antropologico-criminale delle ceroplastiche dell’anatomico Lorenzo Tenchini: prenotandosi, sarà possibile vedere le 46 riproduzioni (maschere) del volto dei soggetti (per lo più carcerati ed emarginati) su cui Tenchini eseguì gli studi anatomici, associate a schede inerenti alla loro storia personale e giudiziaria.La mostra è a ingresso libero e gratuito. Per informazioni consultare il sito web della mostra raccontiritrattimedicinamalattia.cnr.it o il canale Facebook: “Racconti e Ritratti di Medicina e Malattia” o instagram “raccontiritrattimalattia”.
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Sei racconti: “Il cuore nello scrigno”
Posted by fidest press agency su martedì, 29 marzo 2022
Considerato tra i più grandi autori di fumetto mai esistiti, Dino Battaglia si è sempre contraddistinto per il suo stile elegante e dalla grande potenza espressiva. Pur essendo dichiaratamente laico, il fumettista veneziano intraprese una salda collaborazione con il «Messaggero dei ragazzi», che trattava di temi perlopiù religiosi. Tutto nacque dall’incontro con l’allora direttore del periodico, padre Giovanni Colasanti, con il quale amava conversare e discutere, in un reciproco rispetto di opinioni. Da una parte Colasanti apprezzava l’arte di Battaglia e non poneva veti sulle sue scelte artistiche, dall’altra l’artista si sentiva stimato e dava il meglio di sé. Ed è proprio sul «Messaggero dei ragazzi» che, tra il 1973 e il 1979, furono pubblicate le storie ora raccolte nel volume “Il cuore nello scrigno” pubblicato da Edizioni NPE. Sei racconti edificanti reinterpretati dallo stile raffinato del maestro: La leggenda di San Cristoforo, che narra di come il guerriero riuscì a servire il più grande monarca del mondo; La leggenda di San Giorgio, secondo cui il cavaliere salvò una principessa condannata a morte; Il giocoliere della Madonna, il quale gareggiò con i monaci cistercensi nell’onorare la Vergine; Il cuore nello scrigno, in cui una giovane gelosa chiede un’orribile prova d’amore al suo fidanzato; I candelieri del vescovo, ispirato a I miserabili di V. Hugo, e Il cantico di Natale, dal racconto di C. Dickens. Sei storie legate dal filo rosso della “santità”, vista nella prospettiva laica della leggenda, quella attribuibile a certi modi di agire umani. Con la prefazione di Gianni Brunoro e gli approfondimenti di Laura De Vescovi, moglie e collaboratrice di Dino Battaglia, che aiutano a comprendere l’arte e i sentimenti di questo grande maestro. In libreria dal 24 marzo.
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“Storie e racconti a Villa Pamphilj”
Posted by fidest press agency su domenica, 23 Maggio 2021
Roma. Domenica 23 maggio, alle ore 11, 14 e 16, nel giardino del Teatro Villa Pamphilj, Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, tre spettacoli di varietà e follia dal titolo “Trio Churro” con Emanuele Avallone e Daniele Spadaro della Compagnia Chien Barbu Mal Rasè.Due scalmanati circensi promettono di raccontare la storia del circo dalla sua nascita ad oggi, ma non sono in grado di eseguire realmente i numeri. Con una serie di invenzioni strampalate e grazie all’aiuto del pubblico riescono ad eseguire, nonostante tutto, i numeri annunciati. “Trio Churro” è inserito nella rassegna Storie e Racconti a Villa Pamphilj organizzata dal Teatro Verde di Roma – nel Parco più bello d’Europa – che offre spettacoli per tutti, grandi e piccini, con burattini, attori, giocolieri, clown, immagini e sogni, rispettando rigorosamente tutte le normative anticontagio Covid19. Per tutti gli spettacoli è necessaria la prenotazione. Prossimo spettacolo domenica 30 maggio – ore 11, 14 e 16 – biglietto 8 euro “Il circo all’improvviso” teatro circo con Gianluigi Capone Gianluigi Capone è un artista poliedrico e sorprendente, di quelli che “sanno fare tutto” intrattiene il pubblico di ogni età con acrobazie, figure, immagini, musica dal vivo, clownerie, giocolerie e giullarate. Ne “Il Circo all’improvviso” gioca con il fuoco, con diabolo, clave, palline e fazzoletti… gioca con i pensieri, le idee, i sogni. “Storie e racconti a Villa Pamphilj”è una produzione Teatro Villa Pamphilj (Dir. Artistica Veronica Olmi) a cura di Teatro Verde e rientra nel programma Roma Culture. http://www.teatrovillapamphilj.it
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Sherlock Holmes Day
Posted by fidest press agency su giovedì, 20 Maggio 2021
Un uomo dal quoziente intellettivo sopra la media, con uno sguardo acuto e penetrante e conoscitore di “ogni particolare di tutti i misfatti più orrendi perpetrati” nel suo secolo. È Sherlock Holmes, il detective nato nel 1887 dalla penna dello scrittore scozzese Arthur Conan Doyle e comparso in 4 romanzi e ben 56 racconti.Dal suo alloggio londinese al 221B di Baker Street, dove ora sorge un museo dedicato, Holmes è diventato una delle più importanti figure della letteratura britannica tanto da essere uno dei personaggi più rappresentati sul grande e piccolo schermo, con oltre 200 apparizioni diverse.Per celebrare uno degli investigatori privati più celebri di tutti i tempi e una delle figure inglesi che hanno fatto la storia della letteratura internazionale, in occasione dello Sherlock Holmes Day del 22 maggio, Cambridge Assessment English, che da oltre 80 anni opera come ente certificatore della lingua inglese nel nostro paese, condivide 8 parole inglesi legate al mondo di Sherlock Holmes e dell’investigazione che vengono usate anche in italiano e altrettante curiosità. (fonte: agenziapressplay)
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Giacomo Celentano: “Racconti sotto l’albero”
Posted by fidest press agency su martedì, 15 dicembre 2020
Racconta due storie di amore e di fede ambientate nella società di oggi. È un libro che parla di speranza e che sprona a guardare con occhi diversi la nostra vita e quella degli altri. Giacomo Celentano è il secondo dei tre figli di Adriano e Claudia Mori. Ha 54 anni. È cantautore e scrittore. Come cantautore Giacomo, finora, ha realizzato tre album: Dentro al bosco, CGD, 1989; Inevitabilmente noi, in duetto con la moglie Katia, Giack Celentano’s Club, 2009; Via d’uscita, PDD, 2013.Come scrittore Giacomo ha pubblicato: La luce oltre il buio, Piemme, 2012; Nel nome del padre, Piemme, 2014; I tempi di Maria, Itaca, 2017; La conversione, Edizioni Dottrinari, 2018.
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Nuovo libro di racconti Skyline
Posted by fidest press agency su lunedì, 31 agosto 2020
Treviso. Giovedì 3 settembre, alle ore 18.30, nello spazio antistante la Libreria Universitaria San Leonardo di Treviso (Piazza Santa Maria dei Battuti n.16) Annalisa Bruni presenterà il suo nuovo libro di racconti Skyline (Cleup, 2020). Dialogherà con lei Silvia Battistella.«In Skyline, come in altre opere, Annalisa Bruni osserva, analizza, mostra, racconta singoli universi che incrociano fantasia e realtà, spunti di cronaca, suggestioni letterarie. Scorrono i suoi racconti, conducono in luoghi e non-luoghi che diventano quell’altrove dove è stimolante perdersi, per qualche momento. Come ogni buon libro dovrebbe riuscire a fare. Annalisa Bruni usa la penna anche come impegno collettivo, azione sociale, smaschera ipocrisie e personaggi che si macchiano di abusi. La sua ricerca fruga dentro ambiti molto diversi, ricostruisce lo skyline di persone e situazioni. Non giudica, però smaschera. E lascia al lettore l’ultima parola.» (dalla Prefazione di Francesca Visentin)Questo libro, attraverso i personaggi delle storie che vi vengono narrate, traccia un variegato panorama che ci parla della nostra contemporaneità. Ogni storia disegna il profilo di una situazione, uno skyline umano che si staglia sul vasto orizzonte della realtà che viviamo ogni giorno. Una realtà fatta di contraddizioni, scelte difficili, fallimenti e rinascite, ricordi e sguardi verso il futuro, ricerca di sé. Una realtà che ci riguarda tutti.
Annalisa Bruni, scrittrice veneziana, ha pubblicato cinque raccolte di racconti: Storie di libridine (Edizioni della laguna, 2002, finalista al Premio Settembrini-Regione Veneto 2003), Altri squilibri (Helvetia Edizioni, 2005), Della felicità donnesca e altri racconti (Nova Charta, 2008), con Cleup Tipi da non frequentare (2013), Tipe da frequentare (ma per quanto?) (2016), Anch’io mi ricordo. Tra Venezia, Mestre e dintorni (2019), Skyline (2020). Nel 2015, per i tipi di Cleup, ha pubblicato la raccolta di poesie: Andando a capo (prima di finire la riga) e, con Stefano Pittarello, il volume Langenwang ovvero Il disastro della puntualità. Suoi racconti sono pubblicati in diverse antologie, tra cui, le più recenti: Io sono il Nordest (Apogeo editore, 2016) curato da Francesca Visentin e Porto Marghera. Cento anni di storie (1917-2017), a cura di Cristiano Dorigo ed Elisabetta Tiveron, Helvetia editrice, 2017. Ha curato numerose antologie di racconti, tra cui, nel 2008, M’ama. Mamme, madri, matrigne oppure no, con A. Cilento e S. Chemotti, per Il poligrafo editore. Laureata in lettere, pubblicista, è stata funzionaria alla Biblioteca Nazionale Marciana. Ha scritto sceneggiature radiofoniche e radiodrammi prodotti e messi in onda dalla RAI, dalla Radio Svizzera italiana, dalla Radio Nazionale Croata e dalla Radio Ceca. Tiene corsi e lezioni di scrittura creativa dal 1998, attualmente collabora a quello de “Il Portolano” a Treviso.
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Racconti e interviste con le librerie fotografiche di Roma
Posted by fidest press agency su venerdì, 26 giugno 2020
Panzoo, dal 2014, raccoglie dati sulla fotografia romana, li condivide, informa sulle attività di musei, gallerie, associazioni fotografiche, mappa i luoghi della fotografia. Negli ultimi anni è stato rilevato un rapido incremento del numero delle librerie fotografiche romane che sono cresciute quantitativamente in breve tempo, legandosi contemporaneamente alla crescita dell’editoria fotografica. Partendo da tali analisi e mappature, Panzoo ha avviato il progetto “Dialoghi con le librerie”: nato con l’intento di raccontare le storie di librai coraggiosi e appassionati, si è presto trasformato anche in una webzine, disponibile già sul sito web di Panzoo. Le librerie fotografiche romane sono piccoli e vivaci mondi creativi dove circolano energia, passione, competenza; sono, inoltre, molto differenti tra loro perché differenti i percorsi di formazione dei loro fondatori, le offerte (di libri e di servizi) e gli obiettivi. C’è chi fa ricerca sui “nuovi linguaggi”, sulla “fotografia d’avanguardia”; oppure c’è chi è specializzato nella fotografia “trouvè”, nella “fotografia anonima e famigliare”. C’è chi si occupa “della materia di cui sono fatti i libri”, chi di consulenza editoriale, iconografica e bibliografica, di libri rari e da collezione e chi si prende cura di una biblioteca di 4000 volumi.
Ma al di là delle evidenti differenze, qualcosa le avvicina: il confortevole clima che si produce al loro interno. Ognuna è un piccolo salotto dove il libro non è solo merce da vendere, ma principalmente è uno strumento di dialogo, di confronto e di moltiplicazione dei punti di vista sul mondo. In ogni libreria non si trovano semplicemente libri, ma esperienze, punti di vista, occasioni, stimoli: intorno al libro fotografico ogni libreria offre una varietà di servizi che danno la misura della complessità di questo settore – consulenza, formazione, ricerca bibliografica e iconografica, fotografie. Il libro fotografico, infatti, negli ultimi anni ha avuto una trasformazione radicale: non più semplice catalogo o contenitore di belle immagini, ma, a partire dalle storiche sperimentazioni di William Klein, Edward Ruscha, Daido Moryiama, ecc. è diventato territorio di ricerca e innovazione, sia dal punto di vista dei contenuti, sia dal punto di vista del design. Il libro fotografico ha conquistato spazio crescente nelle principali fiere del libro d’arte e nelle fiere della grafica; è presente dal 2017 con uno spazio specifico, The Photobook Cloud, alla Fiera della piccola e media editoria, Più libri più liberi. Il libro fotografico si è conquistato spazi dedicati all’interno di fiere d’arte (Arte Fiera Bologna – Printville), di fiere di fotografia (Paris Photo; MIA Milano; Unseen Amsterdam) e di festival fotografici (Les Rencontres des Arles; Cosmos; Festival Fotografia Europea Reggio Emilia; Cortona On The Move che ha promosso un Dummy Award); per arrivare ai Festival dedicati specificamente all’editoria fotografica come Vienna Photo Book Festival (dal 2013), Fiebre Photobook Madrid (dal 2013), Gazebook Punta Secca, Ragusa (dal 2015); e più recentemente ai Festival dedicati alla microeditoria e alle fanzine: Funzilla Roma (dal 2015); Menabò Bologna (atteso per l’autunno 2020). Nell’ultimo decennio c’è stata anche una crescita verticale del mercato indipendente costituito da piccoli editori e selfpublisher, che, nonostante un mercato sempre più saturo, ha determinato complessivamente una evidente crescita qualitativa dei prodotti.
Per raccontare questi mondi così ricchi e stratificati, Panzoo ha strutturato interviste modulari, con macro-temi uguali per tutti – storia della libreria/biografia, l’identità, i clienti, la libreria/i libri, il punto di vista del libraio – in modo da poter leggere trasversalmente le interviste, mantenendo allo stesso tempo una struttura aperta. Le interviste sono state presentate ai librai e successivamente raccolte da Chiara Russo Spena e da Rubina Postiglione, attive con il blog The Art Place Mag. Le librerie intervistate sono: b.strO’F, Leporello, Libreria Marini, ONEROOM, Paper Room, Senza Titolo. La webzine, curata nella grafica e infografica da Studio Mistaker, è visionabile e scaricabile sul sito http://www.panzoo.it
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Racconti da lontano
Posted by fidest press agency su mercoledì, 17 giugno 2020
Osservare un’opera d’arte, leggere un libro, guardare un film non possono essere azioni passive, ma coinvolgenti, a volte dolorose e faticose.La verità è che un’opera non esiste senza interazione con l’osservatore, non esiste come semplice struttura, ma ha bisogno, per vivere, dell’intervento interpretativo.Davanti alle immagini delle statue abbattute nelle piazze americane ed europee, o all’”epurazione” di Via col Vento, sorge il dubbio di essere sempre meno preparati al lavoro di decodifica, di interpretazione, necessari alla fruizione della Cultura e dell’Arte.Se la sensibilità collettiva è diventata miope, l’Arte è la lente necessaria per tornare a vedere, perché non c’è emancipazione nella distruzione del passato, ma al contrario nella costruzione di un pensiero critico che ci renda consapevoli.Per queste siamo convinte che anche un piccolo esperimento come il nostro TELESCOPE – che a ogni uscita colleziona nuovi, preziosi e inediti punti di vista di galleristi, curatori e artisti, giornalisti e critici d’arte – sia in realtà necessario a tenere viva la nostra curiosità verso il senso della Cultura, per non farci cadere nella tentazione della pigrizia, che giorno dopo giorno si trasforma in conformismo, grigiore, “sonno della ragione”.In questa edizione, nella sezione RACCONTI, Marco Marelli – direttore di Forme Uniche piattaforma dedicata alla cultura contemporanea, storico e critico d’arte – ci offre un ritratto di Piero Gilardi, artista “gentile e potente”, fondatore del PAV di Torino; Alessandra Mammì, storica dell’arte e giornalista per l’Espresso, D di Repubblica, Artribune, scrive un ricordo di Ilya Kabakov legato a una mostra al Centro per l’arte contemporanea Lugi Pecci di Prato; mentre Petra Chiodi, contributor di Kooness, scrive di #20TRACKSOF A daily music selection for slow living, progetto ideato durante il lockdown da Club to Club e disponibile su Spotify.Nella parte dedicata ai VIDEO troviamo la presentazione del curatore Andrea Contin della rassegna di performance CORPI SUL PALCO, ora in mostra al MMSU di Rijeka (Croazia) come evento del calendario della capitale europea della cultura 2020; e le immagini di alcune performance storiche di Shozo Shimamoto, maestro giapponese del movimento Gutai, in mostra nella sede milanese di Cardi Gallery.La sezione EXTRA presenta invece Radio GAMeC Real Live, che dal 18 giugno al 23 luglio porterà nel cortile del museo di Bergamo e in streaming su YouTube numerosi ospiti per parlare della “ripartenza”; la presentazione del catalogo della mostra di Vincenzo Agnetti edito da BUILDING, che si terrà alla Cappella Portinari all’interno della Basilica di Sant’Eustorgio a Milano; e IO È UN ALTRO, il progetto digitale di MASBEDO a cura di Adriana Rispoli per l’Istituto Italiano di Cultura di Copenhagen.Vi ricordiamo che l’archivio di tutte le edizioni di TELESCOPE è disponibile su http://www.larafacco.com
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Patrick Mcgrath: Racconti di follia
Posted by fidest press agency su martedì, 11 febbraio 2020
Traduzione di Alberto Cristofori e Andrea Silvestri. Uscita prevista: 5 marzo. Riuniti per la prima volta in un unico volume tutti i racconti – di cui 6 inediti – del maestro del thriller psicologico.
Per la prima volta nella sua carriera, Patrick McGrath ha deciso di raccogliere in unico libro i racconti che lo hanno incoronato – assieme ai romanzi Follia, Spider, Trauma, La guardarobiera – tra i più grandi scrittori noir contemporanei. Racconti di follia include sei storie inedite, che confermano i temi cari all’autore e la capacità di alimentare un universo di inquietudine, tensione, enigma. Tra vampiri, ossessioni mentali, delitti passionali, manie inconfessabili, strane visioni angeliche, una New York percorsa dai fantasmi del passato e della psicosi, McGrath alterna ironia e suspense, oscurità e rivelazioni. Un libro imperdibile per completare la mappa letteraria del grande scrittore inglese.
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“Racconti a Natale” con la proiezione del film “Le confessioni di una donna”
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 dicembre 2019
Palermo 28 dicembre ore 18.30 – Real Teatro Santa Cecilia Piazza Teatro Santa Cecilia 5, ingresso gratuito, con la proiezione della pellicola cinematografica “Le confessioni di una donna”, un film muto del 1920 ambientato in alcuni suggestivi luoghi della Sicilia, tra Taormina, Palermo, Mondello e Siracusa. La sonorizzazione è affidata ad alcuni Maestri della Scuola Popolare di Musica del Brass, e ai solisti dell’Orchestra Jazz Siciliana. Diversi i Maestri del Brass che eseguiranno le musiche dal vivo tra cui Vito Giordano, Umberto Porcaro, Diego Spitaleri, Fabio Lannino ed il giovane allievo Ciccio Drummer Foresta. Presenti durante l’esecuzione live anche i solisti dell’Orchestra Jazz Siciliana, fiore all’occhiello del Brass che di recente ha accompagnato artisti come Billy Cobham e Christian Tumalan, big del panorama musicale internazionale. Tra i Maestri dell’OJS presenti nello storico teatro che accompagneranno con improvvisazioni la pellicola cinematografica ci saranno Ninni Pedone, Francesco Marchese, Salvatore Pizzurro, Faro Riina, con la consulenza del Direttore OJS Domenico Riina. Saranno eseguite delle musiche secondo la tradizione jazzistica, alternando composizioni originali a sessioni di improvvisazione, per l’intera durata della proiezione. Un regalo in musica che le due Fondazioni intendono fare all’insegna della cultura e della promozione della musica jazz a tutta la cittadinanza. Gli eventi continueranno con la proiezione dello stesso film a Taormina il 30 dicembre alla Casa del Cinema, sempre ad ingresso gratuito e con la stessa formazione musicale. “Racconti a Natale” proseguirà il 29 dicembre alle 18.30 al Blue Brass allo Spasimo con l’esibizione “Fantasia di Natale” con Giovanni Renzo al pianoforte e con il concerto delle “Ladies” il 31 dicembre alle ore 11.30 al Teatro Antico di Taormina.
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The Children of the Great War
Posted by fidest press agency su martedì, 28 agosto 2018
Venezia Venerdì 31 Agosto 2018 «L’unica storia al mondo della Grande Guerra raccontata dagli ultimi superstiti e ripresi in un documentario dal regista Alessandro Bettero: i bambini di allora» nella 75° mostra internazionale d’arte cinematografica.
Centenari e ultracentenari, e i figli dei soldati. Sono gli ultimi testimoni della Prima Guerra mondiale combattuta sul fronte italiano. Vissero la guerra in casa, dall’Isonzo all’Adige quando l’Italia Nord orientale era contemporaneamente un campo di battaglia e un territorio abitato. Famiglie intere, spesso imparentate tra loro, si ritrovarono involontariamente nemiche su fronti opposti. Da una parte: italiani, francesi, inglesi, americani e cecoslovacchi. Dall’altra: austriaci, tedeschi e ungheresi. Questa è l’unica storia al mondo della Grande Guerra raccontata dagli ultimi superstiti: i bambini di allora.
La guerra rappresentò per questi bambini l’opportunità di assaggiare la marmellata degli inglesi, di procurare le lumache ai francesi, di veder volare il dirigibile Zeppelin, di conoscere D’Annunzio ed Hemingway, di assistere alla violenza e alle atrocità della guerra, di sopravvivere alla terribile influenza “spagnola”. Ma anche di sperimentare la fame e la sofferenza, la rabbia e la morte, la speranza e il riscatto e, finalmente, la pace. Un’epopea in cui spicca l’eroismo delle donne. Nell’anno del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, sono questi bambini a raccontare senza mediazioni narrative, senza voice-over, quel capitolo decisivo della nostra storia, qui suddiviso in “cinque atti”: la vita prima della guerra, la guerra in casa e i padri al fronte, Caporetto e la ritirata, la vittoria, le speranze tradite.
Il documentario è arricchito da filmati e foto d’epoca ritrovati negli archivi di tutto il mondo, da re-enactment storico, e con la voce originale del discorso della vittoria del generale Diaz.Frutto di un lavoro capillare e certosino durato alcuni anni, questo film è la testimonianza irripetibile e introvabile di un pezzo di storia che ora appartiene alla memoria collettiva dell’Italia, ma anche dell’Europa e del mondo. Durante e dopo le registrazioni delle loro testimonianze, i “Bambini” sono quasi tutti scomparsi. Dei loro drammi, della loro vita, delle loro memorie è rimasto questo film. La loro ultima e consapevole eredità, preziosa per noi e per chi verrà dopo di noi. Una sessantina di storie personali e familiari che nessun libro ha mai raccontato, e mai potrà raccontare. Un monito per noi e per le generazioni future. Un messaggio, senza tempo, di pace e di tolleranza. Lingue: Italiano, Inglese (sottotitoli)
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Una serata di racconti e visioni sull’Onegin di Ciajkovskij
Posted by fidest press agency su giovedì, 5 aprile 2018
Fagagna (Udine) Venerdì prossimo, 6 aprile, alle 21, arriverà nella sede di Villa Aurora (in via Diaz 47) Elena Tsareva per “Tre settimane (ma non erano felici)”, una serata di racconti e visioni sull’Onegin di Ciajkovskij, ispirato all’omonimo romanzo in versi di Puškin, uno dei capisaldi della letteratura russa ottocentesca. Tsareva, originaria di Iževsk, vicino ai Monti Urali, ma friulana di adozione, è specializzata in storia della musica e dell’arte russa: per i partecipanti al Salotto “tradurrà” i significati nascosti della vicenda di Evgenij e Tatjana, con una conversazione intersecata da selezioni video e audio. Sarà dunque un’occasione preziosa avere a Fagagna l’esperta, che parlerà di musica russa e s’inoltrerà tra le pieghe culturali e storiche di una coinvolgente vicenda letteraria (con Puškin) e musicale (con Ciajkovskij).
http://coropopmagico.wixsite.com/salottomusicale
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Jhumpa Lahiri: I racconti di Ernest Hemingway
Posted by fidest press agency su lunedì, 20 marzo 2017
Roma Martedì 21 Marzo 2017, ore 11:00 Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, Sala Ignazio Ambrogio Via del Valco di San Paolo 19 Jhumpa Lahiri ed Ernest Hemingway hanno molto in comune. Hanno ricevuto entrambi il Premio Pulitzer. Sono due maestri del racconto. La loro prosa è elegante, chiara, precisa. Scrivono di spaesamenti e di culture che si accavallano. Raccontano trasformazioni identitarie e linguistiche.
Martedì 21 marzo alle 11, per accompagnare gli studenti e le studentesse del corso di I annualità in Lingue e Letterature Anglo-Americane, dedicato quest’anno a Ernest Hemingway, il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere ha invitato Jhumpa Lahiri a tenere un’eccezionale lezione di stile dedicata a I racconti di Ernest Hemingway.Interverranno il Rettore Mario Panizza, Luca Pietromarchi, Sara Antonelli.
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Las Madres: Poesie e racconti delle Madri di Plaza de Mayo
Posted by fidest press agency su sabato, 26 novembre 2016
Bologna Sabato 26 novembre 2016, ore 21 Villa Benni, Via Saragozza 210. Il primo nucleo di questo spettacolo, a cura dell’Associazione Culturale Youkali, è nato all’interno del programma di Festa della Storia 2007 da un’idea del regista argentino Carlos Branca in occasione delle celebrazioni in onore dell’arrivo a Bologna della Presidente delle Madri di Plaza de Mayo, Hebe Maria Pastor de Bonafini il 17 ottobre 2007 per il conferimento della Laurea ad Honorem alle Madri di Plaza de Mayo. Las Madres è dedicato alla memoria degli oltre 30.000 argentini desaparecidos negli anni tra il 1976 e il 1983 e alla lotta per la verità sulla sorte dei loro figli, combattuta dalle Madri. Gli attori (voci recitanti: Simona Sagone, Patricio Lolli Fisarmonica: Salvatore Panu Ballerini: Styliana Scarlatti, Patricio Lolli) proporranno al pubblico poesie e racconti scritti dalle Madri di Plaza de Mayo in occasione di un laboratorio di scrittura. I testi, nati dall’esigenza di dare parole ai sentimenti contrastanti che albergavano nei cuori di queste coraggiose donne, sono diventati un prezioso dono a tutte le donne e gli uomini del mondo: un messaggio di speranza e una testimonianza di come sia possibile e anzi necessario saper trasformare la rabbia e il dolore in vita e in lotta per la libertà e la verità. Oltre alle poesie scritte dalle Madri anche alcune canzoni argentine sul tema della memoria.
Perchè “Le Madri”?
Le Madri di Piazza di Maggio sono le ambasciatrici nel mondo della lotta e dei valori dei loro figli, assassinati e fatti scomparire perchè volevano un mondo migliore. Hanno trasformato lo strappo lacerante della perdita del loro bene più grande in lotta: con il loro coraggio, la loro perseveranza e la loro tenacia hanno fatto sì che i crimini terribili di cui si è macchiata la dittatura militare che ha usurpato il potere in Argentina in quegli anni venissero conosciuti in tutto il mondo ed alcuni dei colpevoli finalmente processati e puniti. Il loro grande desiderio di giustizia ha fatto in modo che gli orrori subiti non venissero nascosti e tanto meno dimenticati. Perchè solo dalla conoscenza reale e successiva denuncia dei fatti può nascere la speranza che crimini tanto orribili non si ripetano mai più. (Carlos Branca Regista Argentino) (foto: canti)
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Il Miglior Racconto Fantastico
Posted by fidest press agency su martedì, 27 ottobre 2015
Lucca Venerdì 30 ottobre, dalle 16:00, presso la Sala “Giovanni Ingellis” di Lucca Games, si svolgerà la premiazione del XXI Trofeo RiLL per il Miglior Racconto Fantastico, bandito dall’associazione RiLL – Riflessi di Luce Lunare.Il Trofeo RiLL è uno dei più importanti concorsi letterari italiani per racconti fantastici:possono partecipare storie fantasy, horror, di fantascienza e, in generale, qualunque racconto sia (per trama e/o personaggi) “al di là del reale”. A ciascuna delle edizioni più recenti del Trofeo RiLL hanno partecipato circa 250 racconti (297 nel 2015), inviati soprattutto dall’Italia, ma anche dall’Australia, gli USA, il Giappone, l’Uruguay e i paesi dell’Unione Europea.
Dal 1994 la cerimonia finale del Trofeo RiLL ha luogo al festival internazionale Lucca Comics & Games, che segna quindi per RiLL la chiusura di un anno di attività ed è l’occasione per proporre le nuove iniziative associative.Durante la cerimonia finale del XXI Trofeo RiLL sarà presentata l’antologia “Non di solo pane e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni”, tredicesima uscita della collana “Mondi Incantati” (ed. Wild Boar), che pubblica ogni anno i migliori racconti del Trofeo RiLL e di SFIDA, e che è realizzata col patrocinio di Lucca Comics & Games. Inoltre, il volume contiene quest´anno una sezione speciale, con i racconti vincitori di cinque premi letterari banditi all’estero e dedicati al fantastico: l’Aeon Award Contest, Irlanda; il James White Award, Regno Unito; il premio Visiones, Spagna; il Nova Short Story Competition, Sud Africa; l’AHWA Flash & Short Fiction Competition, Australia. Dal 2013 RiLL porta avanti il progetto RiLL Europe: una serie di gemellaggi con altri concorsi letterari europei, i cui racconti vincitori vengono pubblicati su “Mondi Incantati”. L’interesse suscitato
dall’iniziativa ha spinto RiLL ad allargarne la portata, e quindi per il 2015 RiLL Europe diventa RiLL World Tour, grazie alle nuove collaborazioni con la Science Fiction and Fantasy South Africa (SFFSA) e l’Australian Horror Writers Association (AHWA). “Non di solo pane e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” è un’antologia di quindici racconti, per arrivare senza fatica, senza passaporto e senza visto d’ingresso oltre i confini della fantasia e dell’ignoto, oltre la frontiera fra il mondo visibile e quello invisibile. Aprono il volume i cinque racconti premiati del XXI Trofeo RiLL, scelti dalla giuria del concorso, composta da scrittori, giornalisti, accademici e autori di giochi: Vincitore del XXI Trofeo RiLL: “Non di solo pane”, di Davide Camparsi (Verona) Un racconto sorprendente, soffuso di poesia, che stempera i momenti più intensi e drammatici con una lieve e mai banale ironia. Affronta in maniera convincente e per nulla
dottrinale temi molto delicati come il libero arbitrio, il rapporto con Dio e l’accettazione del Male.
Secondo Classificato: “La notte che bruciammo la Croma”, di Massimiliano Malerba (Roma) Un riuscito racconto di fantascienza, insieme omaggio e tradimento del Cyberpunk di William Gibson, qui rivisitato sullo sfondo di una Roma post-apocalittica, ma ancora popolata di bande criminali e che mantiene i suoi proverbiali tratti di sciatteria generalizzata.
Terzo Classificato: “Quelli dell’impianto”, di Luigi Rinaldi (Nettuno, Roma) Un racconto ben costruito e dall’ottimo ritmo. Le disavventure dei protagonisti (una sgangherata coppia di idraulici del futuro) sono narrate mischiando abilmente avventura, umorismo, romanticismo ed erotismo.
Quarto Classificato: “Notte stellata”, di Antonella Mecenero (Briga Novarese, Novara) Una ghost-story che mischia politica e fantastico, tratteggiando inoltre con molta cura i diversi personaggi. Condotto con mano sicura, ha un finale inaspettato e per questo particolarmente
apprezzabile.
Quinto Classificato: “Draco dormiens”, di Giorgia Cappelletti (Trento) Un originale racconto fantasy ambientato in una realtà molto vicina alla nostra. Riesce a mettere insieme in modo efficace elementi “alla Indiana Jones” e creature fantastiche come i
draghi.
Parteciperanno alla premiazione due giurati del Trofeo RiLL: Andrea Angiolino (autore di giochi e giornalista) e Beniamino Sidoti (giornalista e docente di scrittura creativa). (foto: non di solo pane)
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Esce per Rubbettino “Il sesso dei gatti e altri racconti”
Posted by fidest press agency su sabato, 21 febbraio 2015
Una silloge di Sharo Gambino in cui convivono, e si valorizzano a vicenda, le due fasi letterarie dell’autore: l’ironia alla Jerome e il neorealismo che caratterizza la seconda parte della sua produzione culminata con il romanzo Sole nero a Malifà, del quale è presente, nel volume, il nucleo originario, il racconto “Al di là della valle”. Lo scrittore calabrese, a quasi sette anni dalla scomparsa, rivive in questi racconti. Se ne percepisce la voce schietta, l’ironia serafica e il sarcasmo spigliato; ne riecheggia la voce, tra le casupole di mattoni rossi e pietra, tra le stradine sterrate e i paesaggi aridi e fiammeggianti della sua Calabria. E con lui rivive anche una Calabria sconosciuta ai più, nascosta tra le pagine di cronaca e opacizzata dai clichè che una regione complessa come questa si porta dietro.
Gambino rifugge dagli stereotipi e contemporaneamente delinea situazioni e caratteri in cui tutti possono rispecchiarsi, per empatia o grazie alla sua straordinaria capacità di rendere i dettagli così definiti da restituire al lettore una realtà comoda in cui immergersi. Comoda per l’immaginazione, ma sottilmente e piacevolmente sbilenca per il retrogusto amaro di certe storie.
È qui che si fondono le due anime di Gambino, romantico ed illuminista insieme, ricercatore attento e narratore sublime, realista e magico, raccoglitore di voci sommerse, fine conoscitore della tradizione e della storia.
Lontano dalle morali, dagli insegnamenti a piè di pagina, le storie di Gambino hanno una funzione catartica: per l’autore stesso, che attraverso la narrazione raggiunge l’immortalità; per i suoi personaggi, vinti e umili, emarginati e ribelli che con un guizzo, una trovata, o anche solo un’espressione conquistano la rivalsa; per i lettori che attraverso le piccole storie sono condotti, a volte per mano, a volte trascinati con foga, nei misteri della Storia. Nel saggio che introduce il volume Annarosa Macrì, sua amica da sempre ed estimatrice, sottolinea l’urgenza di Gambino di raccontare storie, ma anche la necessità di chi lo legge di averne ancora: “Abbiamo sempre bisogno di un’altra storia, anche quando sembra di no.” Antichi e moderni insieme, i protagonisti dei suoi racconti sono caratteri completi e tratteggiati nitidamente spesso con poche battute, specchio di un’umanità che per Gambino, scrittore di dettagli e paradossi, fu eterna ispirazione.
Definito da Vito Teti “il cantore delle piccole cose” o “il narratore delle Serre” per il profondo legame con Serra S.Bruno e Nardodipace, con la sua terra che è “aperta e isolata”, Gambino riesce a raccontare i luoghi in una molteplicità di colori che dal “locale” passa al “globale” e che chiarisce il rapporto di ogni calabrese con la sua terra, che è poi il rapporto dell’uomo con la sua casa:
“Il paese si ama e si odia, ma l’odio raramente è definitivo, aspetta l’occasione per stemperarsi, addolcirsi fino a trasformarsi del tutto e assumere la tinta e la sostanza del suo contrario, com’è di quegli innamorati che finito il bisticcio, chiarito un equivoco che aveva provocato la frattura, tornano ad amare con raddoppiata intensità” come egli stesso ebbe modo di scrivere. (foto copertina)
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