L’Anief che rappresenta i docenti del settore AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica), a seguito dell’incontro con il Dirigente del personale AFAM dott. Covolan a cui hanno partecipato in delegazione il prof. Nuccio Santochirico e il prof. Pasquale Spinelli, ha inviato le proprie osservazioni al Direttore Generale del Ministero dell’Università e Ricerca (MUR), sulle modalità di reclutamento dallo schema del Decreto Ministeriale per l’a.a. 2023-2024 del settore AFAM.Sono state sollevate una serie di proposte riguardo alla trasparenza e massima partecipazione.Tra i punti evidenziati nelle osservazioni, vi sono l’accesso adeguato ai candidati esterni, la necessità di una pubblicità più ampia dei bandi di concorso e l’importanza di procedure uniformi su tutto il territorio nazionale. Inoltre, il sindacato ha chiesto una riserva di posti per il personale con 36 mesi di servizio e l’esonero dal servizio per i commissari d’esame, al fine di assicurare la loro imparzialità e indipendenza. Si esprime contrarietà al sistema dei 18 punti come sbarramento per l’accesso alle prove e si richiede che i titoli artistici vengano valutati dopo le prove, con criteri nazionali oggettivi. Si propone l’adozione di programmi di esami stabiliti dal Ministero e uniformi su tutto il territorio. È stata sottolineata l’importanza della trasparenza e della partecipazione, richiedendo che il lavoro delle commissioni sia svolto a porte aperte e che vengano introdotte limitazioni alla partecipazione dei commissari con ruoli di direzione o in organi di governo.
Posts Tagged ‘reclutamento’
Università: Anief chiede modifica ai criteri di reclutamento del personale Afam
Posted by fidest press agency su lunedì, 27 marzo 2023
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Scuola: In arrivo un decreto ad hoc sul “Reclutamento” che sulla scia del parere UE potrebbe far cambiare le regole
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 marzo 2023
C’è forte interesse per il decreto legge 13/2023 di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, noto a tanti come “dl Governance Pnrr”: la quinta commissione del Senato ha ricevuto oltre mille emendamenti al testo attuale. Sono una parte delle richieste di modifica, però, potrà essere valutata: in media appena un emendamento su quattro sarà segnalato per il voto. La percentuale del 25% circa di istanze di modifica prese in considerazione non è però assoluta, perché è scesa a quota zero se si considerano gli emendamenti presentati per ‘salvare’ la scuola: subito dopo il termine per la consegna delle proposte di modifica, sono stati ritirati tutti gli emendamenti associati all’Istruzione e ciò è avvenuto dopo l’annuncio al vertice di maggioranza della prossima approvazione di un nuovo decreto legge Pnrr “Reclutamento”. A questo punto, l’iter dell’esame del primo provvedimento in Commissione prevede che giovedì 16 marzo, domani, si attuino le declaratorie di inammissibilità; lunedì 20 è confermato come termine per la presentazione degli emendamenti segnalati; tra martedì 21e giovedì 23 si svolgerà la discussione; martedì 28 è previsto l’inizio delle votazioni. Per il secondo, invece, c’è da attendere la risposta della Commissione UE.Anief, che con la delegazione Cisal, durante un’audizione tenuta proprio in quinta Commissione Bilancio al Senato, ha presentato un “pacchetto” di richieste al decreto ora in via di approvazione non dispera: “A questo punto, la speranza dell’Anief – dichiara il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – è che con il nuovo decreto possano all’ultimo momento essere recepite le risposte della Commissione Europea alle richieste del tavolo Ministero-Sindacati promosse in primis dalla nostra organizzazione sindacale su doppio canale con ruolo da Gps e conferma deroghe nella gestione della fase transitoria sui trasferimenti. Questo avviene, tra l’altro, mentre 4 0mila insegnanti stanno presentando con riserva le domande come rivendicato anche dal sottoscritto durante il confronto a viale Trastevere”.Questo significa che appena il DL Pnrr “Reclutamento” sarà approvato in Consiglio dei ministri, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e assegnato al Parlamento, l’Anief presenterà nuovamente le sue richieste su organici, formazione, graduatorie concorsuali e contratti.
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Scuola: Reclutamento, arriva la proposta di legge per stabilizzare i precari e rispondere alle urgenze della scuola come chiesto da Anief
Posted by fidest press agency su domenica, 12 febbraio 2023
A presentare il ddl sulla stabilizzazione dei supplenti è il primo partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia, che in questo modo rompe gli indugi e invia un importante segnale al Governo: la proposta di reclutamento prevede le immissioni in ruolo dalla prima e seconda fascia delle GPS, le Graduatorie Provinciali per le Supplenze, con soluzioni sulla gestione delle attuali graduatorie concorsuali ordinarie e straordinarie nella fase transitoria di attuazione del PNRR: la proposta riguarda anche agli idonei di religione e la mobilità del personale, come suggerito da Anief durante l’ultima audizione in Senato sulle modifiche al decreto Milleproroghe.Secondo il presidente Anief, Marcello Pacifico, “la presentazione della proposta di legge a firma dei senatori Ella Bucalo e Francesco Iannone, entrambi di Fratelli di Italia, è veramente importante, perché arriva mentre è in corso di discussione all’ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito la riforma del reclutamento previsto dal PNRR e dopo il voto alle proposte sul precariato avvenute in queste ore in Parlamento. Sulle possibili immissioni in ruolo da Gps, anche da seconda fascia e pure su materia e non solo su sostegno, come sollecitato da tempo dall’Anief, continuiamo a nutrire fondate speranze. Come pure sulle modifiche alla regolamentazione della mobilità, con la richiesta praticamente unanime di fare cadere gli attuali vincoli a spostarsi che il ministero dell’Istruzione vorrebbe attuare”.Il sindacato ricorda che per la fase transitoria del reclutamento, da adottare nell’anno in corso e nel 2024, in attesa dell’entrata in vigore della Legge di riforma 79/2022, chi amministra la scuola in Italia attende ancora la risposta della Commissione Europea sulla proposta del Ministero dell’Istruzione e del Merito che prevede l’assunzione da prima e seconda fascia Gps in un percorso comprendente la formazione universitaria, una prova concorsuale in uscita e l’anno di prova, parallelamente a un eventuale ulteriore concorso riservato al personale con 36 mesi di servizio. L’UE dovrà anche verificare la possibilità della messa a regime dei nuovi vincoli soltanto per i neoassunti a partire dai nuovi concorsi prevista dalla riforma sul PNRR. Anief, infine, ha rivendicato, anche all’interno del decreto Pnrr, prossimo all’approvazione, lo stanziamento di risorse aggiuntive per il personale amministrativo e DSGA, oltre che per armonizzare le questioni pendenti sulla gestione della fase transitoria, quali la validità delle graduatorie del concorso ordinario, l’integrazione del concorso straordinario, la conferma dei contratti stipulati con la clausola della riserva, il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero, il corso-concorso abilitante pendente per i ricorsisti, l’accesso al Tfa sostegno in deroga al numero programmato, i passaggi di qualifica cosiddetti “verticali”.
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Scuola “precariato, tuteliamo l’esperienza sul campo, sì al doppio canale di reclutamento”
Posted by fidest press agency su giovedì, 8 dicembre 2022
Il presidente dell’Anief, dalla sua pagina personale Facebook, ha parlato delle novità e delle urgenze sulla scuola. Marcello Pacifico ha detto che “sul reclutamento abbiamo bisogno del doppio canale di reclutamento”, valorizzando chi insegna anche da molti anni nelle nostre scuole. Bisogna tutelare l’esperienza sul campo.
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Tra gli “affari correnti” del Governo Draghi c’è pure il Dpcm sul reclutamento docenti
Posted by fidest press agency su venerdì, 29 luglio 2022
Ci sono anche diversi decreti legislativi sulla riforma del reclutamento e formazione scolastica tra gli “affari correnti” che nelle prossime settimane dovrà condurre il Governo Draghi, anche dopo le dimissioni del premier e lo scioglimento delle Camere deciso dal Capo dello Stato con il ritorno alle urne già fissato per il prossimo 25 settembre. Il primo decreto attuativo dovrà essere emanato entro una settimana, il 31 luglio, e si tradurrà in un provvedimento della presidenza del Consiglio dei Ministri che perfeziona il percorso dei 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale. Questa è la prima tappa che porterà al nuovo percorso per diventare insegnante, composto da una lunga serie di titoli ed esami da superare: laurea magistrale (triennale per ITP), percorso abilitazione di 60 CFU, concorso, anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva. Anief ha espresso già tutte le sue remore a proposito di questo impianto normativo. Adesso, seguirà il suo iter di approvazione punto per punto. Pungolando gli addetti alla formulazione dei diversi decreti legislativi di attuazione della Legge 79/2022. Il primo è proprio il Dpcm da pubblicare entro 31 luglio sul decreto 60 CFU. “Secondo il nostro sindacato – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – c’è un passaggio fondamentale che non dovrà mancare nel Dpcm: quello delle quote di riserva per docenti precari e di ruolo, che dovranno necessariamente prevedere per tutti l’accesso fuori dal numero programmato. È chiaro che se non sarà così, se anche stavolta dovesse prevalere la logica di lasciare fuori gli idonei, per noi sarà inevitabile produrre ricorso”.
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Scuola: Approvato nuovo reclutamento docenti
Posted by fidest press agency su martedì, 28 giugno 2022
Il legislatore ha ancora una volta dimenticato i precari della scuola: sono loro i veri assenti nel testo sul nuovo reclutamento dei docenti, oggi approvato dall’Aula del Senato composto dal maxi-emendamento sostitutivo del ddl 36 per l’attuazione del Pnrr presentato dal Governo e che ora passa all’esame della Camera. A sottolinearlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: nel corso di una diretta sui canali di Orizzonte Scuola, il sindacalista autonomo ha bocciato le decisioni prese a Palazzo Madama. Il leader dell’Anief ha detto che c’è da “attendere il testo definitivo e il successivo decreto ministeriale, per comprendere la portata delle decisioni approvate. Intanto, però, possiamo dire che sicuramente sui supplenti è stato approvato un decreto con un testo pasticciato, anche rispetto all’Unione europea. L’Europa ci chiede una procedura certa, in tempi certi, per stabilizzare i precari. Invece noi rispondiamo con la possibilità di inserire i precari ed il personale di ruolo nei percorsi universitari per conseguire l’abilitazione e pure la specializzazione su sostegno, ma solo su quote di riserva e non in sovrannumero”. “Come non convince – ha spiegato Pacifico – la valutazione esterna dopo l’anno di prova. E poi arrivano le assunzioni dalle GPS, ma solo dagli elenchi aggiuntivi su sostegno: rimangono fuori, non si comprende perché, chi insegna la disciplina ed è abilitato, quindi in prima fascia, come pure i colleghi in seconda fascia che insegnano da tanti anni. L’UE dice esattamente il contrario”. Pacifico ha quindi commentato la “tassa” esosa da 128 euro per partecipare al concorso nella scuola. “La Repubblica deve rimuovere gli ostacoli per la ricerca del lavoro. Non impone tasse. È una vergogna di Stato. Come quella che per fare il docente servono cinque procedure selettive, ma scherziamo?”. Il sindacalista autonomo ha quindi ricordato che “ai precari vengono sottratti in modo illegittimo i soldi delle ferie di luglio e agosto, degli scatti di carriera, della carriera non considerata in modo completo, della Rpd e della Cia in busta paga quando firmano una supplenza breve. Anche per questu dicenti – ha detto ancora il sindacalista Anief – noi abbiamo chiesto di inserire una indennità specifica nel contratto che si deve firmare. Lo Stato ci deve molti soldi, dico ‘ci deve’ perché anche io sono stato precario otto anni”.
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Scuola: Riforma Pnrr reclutamento e formazione docenti
Posted by fidest press agency su domenica, 26 giugno 2022
Nella riforma Pnrr su reclutamento e formazione degli insegnanti nella serata di ieri sono stati approvati dalle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali del Senato gli emendamenti 26.0.10 (già 26.1 testo 2), 27.1 (testo 3 corretto), 44.126 (testo 5), 45.2 (testo 3), 46.9 (testo 4), 47.14 (testo 3) e Coord. 1. Oggi il testo arriva in Aula, in vista dell’approvazione definitiva che potrebbe arrivare domani. Sono confermate le anticipazioni fornite da Anief sugli emendamenti approvati rispetto al Decreto Legge n. 36 originario pubblicato in Gazzetta il 30 aprile scorso,“Il nostro è un giudizio al decreto legge è complessivamente negativo, perché sono andate in porto solo parziali modifiche, nonostante alcune abbiano recepito le nostre proposte presentate in audizione – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – . A questo punto, la parola passerà ancora una volta all’Unione europea, alla quale il nostro sindacato indirizzerà sicuramente le nuove denunce per discriminazione di tantissimi dipendenti, precari e non solo, oltre che ai tribunali italiani”, conclude il leader Anief.
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Scuola: Reclutamento giovani e precari
Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 giugno 2022
Riprende la discussione sul rinnovo contrattuale per il quale Anief chiede la firma di un contratto “ponte” per il triennio 2019/21 per portare subito arretrati e aumenti in busta paga ad ogni dipendente e poi concentrare gli sforzi, anche sul piano normativo, per il Ccnl del 2022/24. Intervistato oggi da Orizzonte Scuola, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega che “l’aumento dell’inflazione oltre il 7% impone al Governo un impegno preciso a trovare risorse adeguate nella prossima legge di bilancio e a tutti noi di pretendere un contratto ponte che dia i 3.000 euro e i 107 euro di aumenti lordi subito per rimandare nel merito al nuovo tavolo per il rinnovo del CCNL 2022/2024 tutte le questioni poste da parte sindacale e datoriale”. Per quanto riguarda la lotta alla supplentite, Pacifico spiega che “sicuramente la fase transitoria sulla gestione del precariato non risponde alle denunce che Anief ha portato avanti in Europa e le ha avute accolte, sia dal Comitato europeo dei diritti sociali, sia dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. L’Europa ci chiede di dare una procedura certa per l’assunzione dei precari, che l’Italia in passato garantiva attraverso l’assunzione dalle graduatorie permanenti e che da domani dovrà essere garantita attraverso l’assunzione in una prima fase dalle GPS, in una seconda fase, dopo l’anno di formazione, attraverso la conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato”. Il sindacalista sostiene che “prima che vada a regime il nuovo sistema di formazione degli insegnanti, bisogna proseguire con l’assunzione da GPS, senza vincoli. Poi bisogna inserire chi è in seconda fascia nel nuovo sistema di formazione iniziale. Quando c’erano le SISS si era aperto un canale di abilitazione di un anno ai precari con 36 mesi di servizio, questi precari sono stati inseriti nelle graduatorie permanenti per entrare nei ruoli. Non si capisce perché a distanza di 20 anni non si possa fare la stessa cosa”. Il leader Anief chiede poi di “rispettare un’altra direttiva europea, la 70 del 99 e l’88 del 2003, che prevede che la formazione si faccia in orario di servizio e sia retribuita. Questo non è contemplato nell’atto di indirizzo nel rinnovo del contratto”. Sui 24 CFU universitari, Pacifico ha detto che il sistema “deve essere inglobato all’interno del nuovo sistema di riconoscimento dei crediti. Poi deve essere data una semplificazione alle procedure per entrare nei ruoli: dopo che si fa un accesso a numero programmato in entrata e un esame di abilitazione in uscita, è inutile proporre il concorso per valutare chi è stato abilitato all’insegnamento. Tanto vale rafforzare il tirocinio nell’anno di formazione, trasformarlo in anno di prova e confermare nei ruoli chi esce da questo percorso”.
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Scuola: Si allarga l’asse contro il decreto di riforma del reclutamento
Posted by fidest press agency su domenica, 5 giugno 2022
L’azione del sindacato comincia a fare breccia in Parlamento: è di oggi l’appello dell’on. Luigi Gallo, vice presidente del Gruppo parlamentare M5S della Camera, perché le Camere fermino l’approvazione del Decreto Legge n. 36, nella parte relativa alla scuola, con cui il Governo intende cambiare in peggio il reclutamento e la formazione permanente degli insegnanti. La stessa presentazione di oltre 300 richieste di modifica del testo, pervenute alla 1ª commissione (Affari Costituzionali) e 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato, sono sinonimo del malessere generalizzato verso una riforma inutile e dannosa. L’on. Gallo, subito dopo avere incontrato una delegazione dei sindacati che l’altro ieri hanno scioperato e manifestato contro il D.L. n. 36, stamane si è rivolto al Partito democratico chiedendo di non fare “tagli nella scuola”, ma di continuare la politica del taglio delle classi pollaio, perchè “gli studenti hanno già pagato un prezzo troppo alto”. “Prendiamo atto – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che le nostre richieste sono state recepite da una parte dei politici che reggono anche la maggioranza parlamentare. Approvare questo decreto legge sul nuovo reclutamento allontanerebbe ancora più l’Italia dalle indicazioni che arrivano da Bruxelles e dalle sentenze di Lussemburgo sul precariato da combattere, non di certo da conservare come invece continua a fare il nostro Paese. Inoltre, se si vogliono premiare i docenti perché insegnano, allora si cominci a dare loro una retribuzione degna di questo nome, senza dimenticare di assegnare la Carta docente ai precari e come ha stabilito di recente la Corte di Giustizia Europea. La verità è che la formazione deve essere garantita a tutti precari e di ruolo, docenti, educatori e Ata, ovviamente retribuita e svolta in orario di servizio: approvando i nostri emendamenti, tutto questo si potrebbe realizzare fornendo così – conclude Pacifico – le risposte alla scuola che il nostro Governo continua ad eludere”.
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Decreto 36 Pnnr su riforma reclutamento e formazione docenti
Posted by fidest press agency su martedì, 31 Maggio 2022
Sul Decreto Legge n. 36, collegato al Pnrr che cambia assunzioni e formazione dei docenti è giunto il tempo delle decisioni: scaduti in queste ore i termini per la presentazione di ordini del giorno ed emendamenti alle commissioni riunite 1ª (Affari Costituzionali) e 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato, a cui è stato assegnato l’esame del testo prima dell’approdo in Aula. Sulle decisioni dei senatori avranno il loro peso le indicazioni pervenute anche dalle audizioni e degli interventi da parte dei rappresentanti del Governo, come quella di ieri del ministro Patrizio Bianchi. Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha ribadito l’importanza di approvare gli emendamenti suggeriti da Anief al decreto Pnrr, perché su formazione e reclutamento danno “delle risposte certe al personale della scuola. Servono risposte innanzitutto per i giovani – dice il sindcalista all’agenzia Teleborsa – che hanno un percorso di un anno di formazione universitaria, in modo che arrivino direttamente al ruolo. Occorre poi dare risposte certe ai precari, affinché possano essere messi in sovrannumero in questo anno di formazione universitaria e, dopo il conseguimento dell’abilitazione, possano ottenere la conversione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato”.Il sindacalista autonomo si sofferma anche sui “213mila insegnanti precari chiamati l’anno scorso per far funzionare in maniera ordinata le nostre scuola”, chiedendo al Governo di dare finalmente quella “risposta che serve all’Europa e quella risposta alle tante battaglie che l’Anief porta avanti da quando è stato fondato, che hanno portato a vincere dinanzi al Comitato europeo per i diritti sociali, al Consiglio d’Europa ed alla Commissione europea, mettendo in stato di mora l’Italia sulla questione della supplentite” mai risolta per scelte sbagliate di chi governa la scuola.
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Scuola: Riforma reclutamento e formazione docenti, si mobilitano tutti i sindacati
Posted by fidest press agency su martedì, 10 Maggio 2022
Si allarga la protesta contro il Decreto Legge n. 36, sulla riforma del nuovo reclutamento, valutazione e formazione degli insegnanti, pubblicato sabato scorso in Gazzetta Ufficiale nelle misure urgenti per l’attuazione del PNRR: alla denuncia immediata dell’Anief per un progetto che toglie 2 milioni di euro annui dalla carta per l’aggiornamento dei docenti, arrivando a dimezzarne l’importo, fa sparire 10mila cattedre dall’organico di diritto e finanzia la nuova scuola di Alta Formazione con i soldi del personale, ha fatto seguito in queste ultime ore una “forte mobilitazione sindacale”, a partire dalle Rsu, di tutte le altre organizzazioni rappresentative per totale mancata “attenzione e coinvolgimento”. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “tutto il sindacato della scuola si è schierato apertamente contro questa assurda riforma contenuta nel Pnrr, che anziché aggiungere risorse per formare i docenti gli toglie 250 euro l’anno per assegnarli a pochi colleghi, probabilmente non più del 25%, che si formeranno non in aula e verranno pure giudicati da un Comitato di valutazione interno alla loro scuola. Venerdì prossimo abbiamo intenzione di mandare un primo importante segnale al Governo che disattende, anzi ripudia, le promesse fatte giusto un anno fa a Palazzo Chigi con il Patto per la Scuola. Di quell’accordo non è rimasto nulla e chi ha preso questa strada ora si dovrà assumere le sue responsabilità, perché – conclude Pacifico – il popolo della scuola non starà a guardare: già il 6 maggio siamo sicuri che una parte delle scuole non apriranno e sarà solo l’inizio”.
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Scuola: Riforma reclutamento docenti
Posted by fidest press agency su giovedì, 5 Maggio 2022
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi continua a difendere con i denti la sua riforma del reclutamento e formazione dei docenti imposta tre giorni fa in Consiglio dei ministri nel Decreto Pnrr 2: con questo programma “delinea un percorso chiaro per chi vuole diventare insegnante nelle scuole secondarie dopo anni in cui le regole sono cambiate più volte, generando confusione e allontanando molte persone, soprattutto i più giovani dall’insegnamento”, dice oggi il ministro al Messaggero. Inoltre, dice Bianchi, “con la riforma, i cui contenuti sono anche legati all’impegno preso con l’Europa sul Pnrr, nascerà la Scuola di alta formazione per dare linee guida, per una formazione continua che possa arricchire la professionalità del corpo docente. E poi avremo finalmente concorsi annuali, a garanzia di una maggiore continuità. Entro il 2024 assumeremo 70mila docenti”.Replica di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Secondo noi la riforma non è affatto risolutiva per andare a coprire l’enorme buco di posti vacanti che si è andato a creare per avere insistito su concorsi male impostati ed essersi opposti al doppio canale di reclutamento negando le assunzioni da tutte le graduatorie Gps e dei precari con 24-36 mesi di servizio. Questa riforma, approvata dal Governo senza il sostegno delle parti sociali, dei sindacati e dei lavoratori va cambiata, perché rende troppo lungo e complesso il percorso verso la stabilizzazione: talmente di difficile attuazione che due cattedre su tre oggi vacanti continueranno a rimanere senza titolare”.“Contro questo obbrobrio normativo – continua il sindacalista – siamo pronti a mobilitarci e a tornare in piazza, anche a scioperare: senza se e senza ma, tutti insieme. Perché è bene ricordare che la logica di questa riforma del reclutamento è quella selettiva-competitiva aziendale: all’aggiornamento incentivato, ad esempio, potranno accedere solo la metà dei docenti richiedenti. E anche il ruolo di mentoring e tutoring sarà pagato solo a poche migliaia di insegnanti, lasciando fuori gli altri 850mila. Questi sarebbero gli attesi incentivi di carriera per i docenti da valorizzare? Intanto il contratto è fermo da 40 mesi e gli aumenti previsti copriranno un terzo dell’inflazione che nel frattempo si è accumulata. Così non si può andare avanti: cambiamo la riforma. A maggio manderemo un segnale importante, assieme a tutti i lavoratori della scuola. Se non basterà, se la conversione in legge del decreto non dovesse produrre cambiamenti sostanziali, siamo pronti a ricorrere nei tribunali d’Europa e d’Italia”, conclude Pacifico.
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Scuola: Formazione obbligatoria e reclutamento
Posted by fidest press agency su lunedì, 10 gennaio 2022
Anief apprezza la proposta del ministro Patrizio Bianchi di aprire a degli incontri tematici sulla formazione obbligatoria del personale e sul reclutamento, attraverso un calendario fitto di incontri: lo dice il leader del giovane sindacato, Marcello Pacifico, commentando le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione durante l’incontro con i sindacati, ponendo però da subito delle condizioni: “Certamente – dichiara il presidente Anief ad Italia Stampa – la formazione deve essere un elemento fondante nella vita professionale di tutti i lavoratori della scuola, ma va anche necessariamente retribuita, come ci ha ricordato la Corte di Giustizia Europea. E deve essere svolta durante l’orario di servizio”. “Sul nuovo reclutamento del personale siamo convinti – ha aggiunto il sindacalista autonomo, fautore del doppio canale di assunzioni, quindi anche direttamente da graduatoria – che dobbiamo trovare una soluzione che finalmente fornisca una risposta concreta agli oltre 200mila precari in servizio nelle nostre scuole. Questo perché i piani realizzati dei governi degli ultimi cinque anni, con i concorsi straordinari e riservati, si sono dimostrati fallimentari: vogliamo discutere, abbiamo le nostre proposte per combattere la piaga della precarietà della scuola”.
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Nuovo reclutamento degli insegnanti
Posted by fidest press agency su lunedì, 15 novembre 2021
Secondo la stampa specializzata, il nuovo reclutamento degli insegnanti comincia a prendere forma. Fonti parlamentari, riferisce Orizzonte Scuola, parlano di uno schema che prevede concorsi con una sola prova scritta a risposte chiusa seguìto, per chi lo supera, dall’anno di formazione e prova. L’accesso alla procedura concorsuale sarà consentito solo previo conseguimento dell’abilitazione, che potrà essere acquisita totalizzando 60 CFU, di cui 24 riservati al tirocinio. Si tratta di un’ipotesi ancora tutta da verificare, esattamente come le voci di una possibile nuova fase transitoria per i precari con almeno tre anni di servizio, che chiedono di essere assunti attraverso una procedura per titoli e servizi.“Il reclutamento dei docenti – ricorda Marco Giordano, Segretario generale ANIEF – è una delle riforme-chiave previste dal PNRR. È significativo che una parte delle risorse del Next Generation EU siano state destinate a questo, evidentemente anche l’Europa si è accorta di quanto sia inefficace il nostro sistema di assunzione dei docenti. Non si può continuare a lasciare scoperti ogni anno decine di migliaia di posti autorizzati per le immissioni in ruolo mentre crescono a dismisura i contratti a tempo determinato. Servono misure strutturali, anche sui precari storici, non l’ennesima e inutile fase transitoria”.Sul reclutamento, ANIEF da anni chiede il ritorno al sistema del cosiddetto “doppio canale”, che prevede assunzioni al 50% dai concorsi ordinari (da bandire con regolarità) e al 50% da graduatorie per titoli e servizi.“Chiediamo l’immediata convocazione del tavolo sul reclutamento affinché non si ripetano gli errori del recente passato. L’argomento è di centrale importanza e non possiamo permetterci altri passaggi a vuoto”. Questa la richiesta dell’Anief, inviata anche formalmente al ministro, avanzata dal presidente nazionale Marcello Pacifico. “Come Anief – continua il leader del giovane sindacato – abbiamo analizzato il problema sotto tutti i profili e abbiamo una proposta forte che il ministero deve ascoltare e vagliare in sede ufficiale. È necessario riaprire i percorsi abilitanti presso le università e riconoscere finalmente il lavoro di chi è precario da tre o più anni. Il merito riguarda sia chi vince un concorso che chi fa questo mestiere da anni in attesa di essere stabilizzato. Gli uni e gli altri saranno, infine, valutati durante l’anno di prova, con buona pace di chi parla a vanvera di sanatorie”.
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Scuola: Reclutamento docenti
Posted by fidest press agency su sabato, 29 Maggio 2021
“Difficile coprire così tante cattedre vacanti entro settembre 2021. Le cattedre vuote sono davvero tante, più di 112mila. Leggendo il decreto Sostegni bis viene da pensare che chi lo abbia scritto non abbia contezza dei tempi organizzativi delle scuole” così la segretaria generale Cisl Scuola, Maddalena Gissi, ha commentato il decreto Sostegni bis pubblicato ieri in Gazzetta a “L’ora di buco, storie di vita scolastica”, la trasmissione radiofonica di Tuttoscuola su Radio Cusano Campus.Numerose le criticità evidenziate dalla Gissi sul decreto che ha riformato il reclutamento della scuola: per fare in modo di coprire il maggior numero di cattedre vacanti entro l’avvio del nuovo anno scolastico, viene previsto il recupero di 5 classi di concorso STEM attraverso i concorsi ordinari e l’assunzione di circa 18mila precari storici con almeno tre anni di servizio. “Solo individuare la prima fascia con le tre annualità e recuperare le 5 discipline STEM con il concorso ordinario produrrà un effetto che in percentuale sarà molto al di sotto delle 70mila unità previste dal Ministro – ha detto Gissi -. Infanzia e Primaria hanno tante disponibilità residue in GAE e in prima fascia, ma le tre annualità limitano molto il personale di sostegno con titolo di specializzazione che non le ha”.”Ci chiediamo quale sia la ratio di questo modello di reclutamento. Certo, abbiamo aperto una breccia, si inizia a pensare che esiste una doppia modalità di assunzione, attraverso graduatoria e attraverso concorso. Avvieremo un’interlocuzione con il Parlamento e con il Ministro per chiedere l’apertura dei tavoli e modifiche incisive nel decreto Sostegni bis che presenta contenuti contraddittori che non favoriscono la risoluzione del problema della meritocrazia”. E un Tavolo sulla “Formazione iniziale, Reclutamento, Formazione permanente”, nell’ambito delle attività previste dal Patto, secondo quanto anticipato a Tuttoscuola, è stato intanto convocato dal Capo di Gabinetto del MI, Luigi Fiorentino, per il prossimo 3 giugno alle ore 10.Altra novità presente nel decreto Sostegni bis che ha suscitato parecchie perplessità da parte dei candidati sta nel fatto che chi non dovesse superare il concorso debba restare fermo un anno. “Ci fa molto sorridere questa cosa – ha commentato la segretaria Cisl Scuola – .Chi non supera il concorso starà fermo un anno per evitare l’affluenza che crea la corsa alla prova concorsuale. Non avendo il coraggio di fare delle preselettive, vogliono alleggerire a monte la partecipazione: un’idea fuori luogo!”.”Tutto dovrà essere espletato a breve, ma se le prove si completassero entro ottobre, saranno interrotti i rapporti lavorativi con i supplenti: una cosa che non è mai successa! Abbiamo bisogno di garantire continuità scolastica. Noi siamo dell’idea si debba aprire un percorso per abilitare il personale in seconda fascia”, ha concluso Maddalena Gissi.
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Scuola: Riforma reclutamento
Posted by fidest press agency su martedì, 27 aprile 2021
Come si andrà a realizzare la riforma del reclutamento voluta dalla Funzione pubblica? “Per quanto riguarda la scuola – spiega il leader dell’Anief – c’è un concorso ordinario che è stato bandito, ci sono centinaia di migliaia di domande presentate, ma se si cambiano le regole bisogna riaprire i termini. Inoltre, servirebbe un test semplificato da realizzare attraverso una prova scritta e un orale come prova simulata. Per quel che riguarda invece gli idonei che hanno svolto con esito positivo tutte le precedenti procedure concorsuali, come gli insegnanti di religione cattolica o coloro che hanno superato i concorsi ordinari e riservati tra il 2016 ed oggi, deve essere garantita la loro immissione in ruolo. Così come a coloro che risulteranno idonei all’ultimo concorso straordinario, le cui graduatorie sono state pubblicate o si è in procinto di farlo”.Il sindacalista autonomo ricorda che “per avere tutti gli insegnanti in cattedra a settembre sarà importantissimo dare la possibilità di assumere direttamente dalle graduatorie Gps, cioè dalle Graduatorie provinciali per le supplenze. Sono graduatorie per titoli già pronte e laddove le GaE sono esaurite, senza più candidati o non pronte le graduatorie del concorso straordinario”, vanno utilizzare “per evitare di trovarci con 70 mila cattedre nuove vacanti autorizzate per il ruolo e anche il ‘balletto’ delle supplenze”.Marcello Pacifico, quindi, sostiene che vi sono tutti i motivi per “ricorrere alla cosa più semplice: il reclutamento attraverso queste graduatorie, ovviamente facendo fare un corso di abilitazione per chi ne è sprovvisto con la valutazione finale e il tirocinio eventualmente svolto nell’anno di prova. Quindi, l’importante è avere tutti gli insegnanti a settembre: docenti che meritano, sia chi è risultato idoneo ai concorsi sia chi insegna da anni nelle nostre scuole”.
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Scuola e PA: Riforma reclutamento
Posted by fidest press agency su martedì, 13 aprile 2021
Ogni amministrazione pubblica definirà il concorso più adatto. “La novità – dice oggi il ministro Renato Brunetta – è rendere obbligatoria la fase iniziale della valutazione dei titoli di studio legalmente riconosciuti per l’ammissione alle prove successive, al posto dei test preselettivi a crocette. Una decisione coerente con le pratiche internazionali, ad esempio quella europea di Epso. Non saranno invece valutati all’inizio titoli di servizio o esperienza professionale”. Non vi sarebbe, quindi, alcuna intenzione di realizzare una preselezione per titoli di servizio. “Non è assolutamente vero. Servizio ed esperienza, insieme ai titoli di studio, potranno soltanto concorrere alla formazione del punteggio finale. Una facoltà, quest’ultima, nelle disponibilità delle singole amministrazioni da rendere eventualmente esplicita nei bandi di reclutamento, coerentemente con il livello di specializzazione del profilo da reclutare”, specifica il ministro.“La fase di valutazione – continua – prevista implica invece che le singole amministrazioni potranno individuare un numero massimo, più o meno ampio, di candidati, da ammettere alle prove successive, anche senza fissare un punteggio minimo che deve essere posseduto dai candidati. In base alla composizione della platea di partecipanti, potrebbero dunque accedere alle fasi successive anche tutti coloro che sono semplicemente in possesso dei requisiti di partecipazione”.Di questa possibilità e dell’intervento del ministro per la PA parla stamani Orizzonte Scuola: secondo la rivista specializzata “ad oggi l’unico dato certo è che i concorsi ordinari potranno essere avviati dalla data del 3 maggio, ma di fatto per la scuola non è stata ancora assunta nessuna decisione. I bandi non sono stati modificati e le indicazioni fornite nell’articolo” pubblicato oggi dal ministro Renato Brunetta “derivano dal nuovo Decreto ma non sappiamo come e se le novità saranno applicate”.Ma a quali concorsi della scuola già banditi si fa riferimento? Riguardano il DD n. 498 del 21 aprile 2020 per infanzia e primaria (12.861 posti) e il DD n. 499 del 21 aprile 2020 per la scuola secondaria I e II grado, i cui posti sono stati incrementati a 33.000 con il DD n. 649 del 3 giugno 2020. Quindi per complessivi oltre 45 mila cattedre da assegnare. A queste procedure vanno aggiunte quelle dei concorsi riservati ai docenti di Religione Cattolica e agli insegnanti specializzati sul Sostegno, per i quali si attendono ancora i bandi. Sommando tali procedure con quella straordinaria della secondaria, le cui prove uniche sono in fase di svolgimento, dovendo svolgere ancora le suppletive, come indicato dal Tar del Lazio, si arriva ad oltre 90 mila posti da docente da assegnare.Il sindacato Anief ribadisce l’importanza di attivare selezioni sulla base di titoli e servizi, andando ad utilizzare tutte le graduatorie già esistenti. Poi vanno attuati corsi abilitanti periodici, abbandonando il numero chiuso, oltre alla riapertura annuale delle GaE, le assunzioni da graduatorie d’Istituto e l’addio all’organico di fatto. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief “abbiamo nella scuola oltre 100 mila posti in deroga o in organico di fatto, che fanno dell’Italia l’unico Paese europeo dove dominano le cattedre libere che ogni anno vengono affidate a docenti diversi. Diamole, quindi, a chi ha dimostrato sul campo di portare avanti egregiamente la professione”.
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Scuola: canale speciale di reclutamento per chi ha anni di esperienza d’insegnamento
Posted by fidest press agency su giovedì, 25 marzo 2021
Si è appena concluso il webinar organizzato dal sindacato Anief “Concorso straordinario, pubblicazione graduatorie: quali tutele per i partecipanti e per gli esclusi?”, tenuto dal presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e dal legale Anief Walter Miceli. È stato ribadito come chi lavora nella scuola da tanti anni debba ricevere il medesimo trattamento di chi vince un concorso.Nel corso della diretta, Marcello Pacifico ha affermato che, tra coloro che hanno insegnato nelle nostre scuole per più di 36 mesi, “il 15% non ha partecipato alla prova preselettiva: in alcune regioni i candidati sono stati meno dei posti messi a bando. Come sindacato, anche per coloro che non hanno superato la prova scritta, vogliamo impugnare la graduatoria finale. Nel frattempo non ci arrendiamo, abbiamo presentato emendamenti per permettere la loro stabilizzazione. Noi ci batteremo fino a quando lo Stato abuserà di contratti a tempo determinato: chi ha lavorato per anni nella scuola ha lo stesso diritto di chi ha vinto un concorso, bisogna dare ai precari una prospettiva”.Walter Miceli ha detto che “è necessario adottare misure contro la precarietà, che produce un danno esistenziale, perché è evidente che un insegnante che ha superato i 40 anni e non ha fatto altro che insegnare nella vita non può essere messo davanti al bivio di superare il concorso o vivere l’oblio senza possibilità di continuare questo lavoro. La direttiva comunitaria del 1999, che impone di sanzionare gli Stati membri che reiterano i contratti a tempo determinato, è stata ignorata per anni in Italia. Nel 2010 è stato varato un piano di riduzione dei docenti di sostegno che ha tagliato 100mila cattedre: da qui nasce il sindacato Anief, che ha avviato un’azione collettiva. Intanto con la sentenza Mascolo l’Italia deve adeguarsi all’Europa sui contatti a termine. La Buona scuola in seguito realizza un piano straordinario di assunzione per 100mila precari, ma avvia il piano di stabilizzazione solo per gli iscritti alle GaE”.“Serve dunque – continua l’avvocato Miceli – una graduatoria parallela a quella del concorso, che trasformi lentamente i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Chi ha lavorato per tanti anni insegnando e ha dedicato tutta la propria vita a questo deve essere o stabilizzato o deve avere risarcito il danno, davanti al giudice ordinario, non inferiore a 12 mensilità. Queste azioni dell’Anief sono strumenti di persuasione nei confronti dello Stato affinché la piaga del precariato sia abolita. Prima la voce di Anief che chiedeva di stabilizzare per titoli e servizi era marginale e solitaria, ma oggi le cose sono cambiate: molte forze politiche appoggiano la volontà del sindacato di riaprire il doppio canale di reclutamento. Si tratta adesso solo di convincere il legislatore, anche usando lo strumento del ricorso”.
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“Rinnovamento delle Pa e nuovo reclutamento”
Posted by fidest press agency su domenica, 28 febbraio 2021
È il titolo del convegno organizzato dalla Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale (Rglps), con il sostegno della Fp Cgil, in programma venerdì 5 marzo in diretta sulle pagine Facebook di Collettiva e della Fp Cgil dalle ore 10 alle ore 13.30.L’iniziativa, aperta dai saluti di Serena Sorrentino (Segretaria generale Fp Cgil) e introdotta da Umberto Carabelli (Direttore Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale), vedrà la partecipazione di: Giancarlo Vecchi (Professore nel Politecnico di Milano): ‘Il reclutamento e la formazione nella PA: l’esigenza di individuare i profili di competenza necessari e sviluppare la formazione continua’; Antonio Naddeo (Presidente Aran): ‘Il reclutamento nelle PA: sistema degli inquadramenti nei contratti collettivi e fabbisogni reali di personale’; Sergio Gasparrini (Magistrato della Corte dei Conti): ‘Programmazione delle assunzioni: amministrazioni pubbliche a metà del guado tra vecchie prassi e nuove prospettive’; Alessandro Boscati (Professore nell’Università Statale di Milano): ‘Dalle esigenze dell’organizzazione alle modalità di reclutamento: punti critici della disciplina vigente e possibili interventi di riforma’; Vincenzo Luciani (Professore nell’Università degli Studi di Salerno): ‘I concorsi pubblici tra merito e imparzialità: quali modelli per soddisfare realmente i bisogni delle amministrazioni’; Barbara Gagliardi (Professoressa nell’Università degli Studi di Torino): ‘Ai confini del concorso pubblico: modelli atipici di concorso e nuove esigenze di reclutamento’; Lorenzo Zoppoli (Professore nell’Università degli Studi di Napoli – Federico II): ‘Il reclutamento nelle pubbliche amministrazioni tra vincoli, parodie, buone pratiche ed emergenze. Come migliorare il sistema’. A chiudere i lavori Umberto Carabelli. Appuntamento venerdì 5 marzo in diretta Facebook dalle ore 10 sulle pagine di Collettiva e della Fp Cgil.
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Scuola: Reclutamento di docenti e ata, Anief chiede soluzioni urgenti per l’emergenza
Posted by fidest press agency su domenica, 26 gennaio 2020
Dopo l’incontro con la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico indica le linee guida: “Call veloce estesa alle graduatorie d’istituto provinciali, si sblocchino le assunzioni per personale amministrativo, tecnico e ausiliario”
Il giorno dopo l’incontro al ministero dell’Istruzione tra Lucia Azzolina, titolare del dicastero, e le delegazioni dei sindacati rappresentativi, idee chiare in casa Anief. A esprimerle è il presidente nazionale Marcello Pacifico, intervistato dal quotidiano on line Linkiesta: «Il ministro – sottolinea – si è impegnato sul lancio di specifici tavoli. Attraverso il concorso straordinario avremo 25mila assunti a settembre, ma ricordiamo come quest’anno toccheremo il record di 170mila supplenti. Per questo abbiamo chiesto al ministro di usare il meccanismo della chiamata veloce, estendendolo alle nuove graduatorie di istituto provinciali che saranno usate per stabilire le supplenze. In attesa che i concorsi abbiano seguito, cosa che non sarà veloce, almeno riusciremmo a reclutare gli stessi precari chiamati dalle graduatorie di istituto». I concorsi da soli non bastano. «Deve essere una scelta politica – puntualizza il leader di Anief – secondo noi quella che suggeriamo è l’unica soluzione per rispondere all’emergenza del precariato».Il personale scolastico necessario a far funzionare la macchina dell’istruzione non si limita a quello docente, e anche qui i problemi non sono da meno: «Per il personale Ata – argomenta nel corso della stessa intervista – abbiamo chiesto di risolvere il problema dei precari amministrativi, che da anni sono chiamati nelle nostre scuole. Abbiamo quindi richiesto un impegno a sbloccare queste assunzioni»
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