Il diritto alla difesa è assicurato dalla costituzione all’articolo 24, oltre che dalle leggi e dai contratti. Ma questi ultimi ogni tanto non aiutano chi si deve difendere. Com’è emerso ad un recente webinar di Confederazione Italiana Medici Ospedalieri a cura dell’avvocato Giancarlo Faletti il medico ospedaliero non è molto aiutato dall’articolo 67 del nuovo contratto nelle cause per responsabilità penale e civile. L’articolo tratta il patrocinio legale, che l’azienda sanitaria dovrebbe mettere a disposizione del medico fin dall’apertura del procedimento insieme ad un legale ed eventualmente ad un consulente. Nei fatti le cose non vanno così “de plano”. Partiamo dagli aspetti positivi: l’articolo recepisce la legge Gelli estendendo il patrocinio legale a mediazione ed accertamento tecnico preventivo alle condizioni previste dai regolamenti aziendali. Ma poi ci sono gli aspetti negativi. Intanto, se l’azienda sceglie un avvocato e il medico ne preferisce un altro, quest’ultimo va pagato dal medico. Solo in caso di assoluzione o proscioglimento il medico può chiedere rimborso delle spese legali ma nei limiti dei minimi tariffari e una parte della spesa resta in capo a lui, che paga per il suo diritto. Inoltre, nei casi di proscioglimento, là dove il giudice non sanziona perché applica una causa di esclusione della sanzione (esempio: chi ha proposto querela l’ha ritirata perché risarcito da medico od azienda) la maggior parte dei regolamenti aziendali non considera la situazione tale da imporre all’azienda il rimborso delle spese legali del medico che ha scelto un suo avvocato di fiducia. I casi di assoluzione dovrebbero invece essere sempre rimborsabili, ma ci sono aziende che distinguono tra assoluzioni per non aver commesso il fatto o il fatto non sussiste da quelle che assolvono perché il fatto non costituisce reato o non è più reato perché depenalizzato. Molto dettagliati nel contratto sono i procedimenti disciplinari per i dirigenti medici e sanitari (articoli 69-79). Nel contratto precedente erano curati dall’ufficio procedimenti disciplinari e dal direttore di struttura e le competenze disciplinari rispettive erano distinte. Il direttore di struttura era competente sulle violazioni di contenuto minore, da rimprovero verbale o sanzione pecuniaria minima. Ora però il rimprovero verbale per i dirigenti non c’è più, si parte dal rimprovero scritto per salire via via a sanzione pecuniaria, sospensione, licenziamento. Viene meno il potere irrogatorio della sanzione in capo al direttore di struttura e tutte le violazioni sono decise dall’ufficio procedimenti disciplinari, eventualmente attivato dal direttore di struttura. Si riduce poi a due ipotesi il venir meno del potere disciplinare: perché esercitato fuori dai termini perentori fissati dalla legge: per la contestazione dell’addebito al dipendente il termine è 30 giorni da quando l’ ufficio procedimenti disciplinari è stato investito della questione; invece per la conclusione del procedimento disciplinare i 120 giorni già fissati in precedenza ma non decorrono più dalla data in cui si è verificato il fatto disciplinarmente rilevante bensì dalla contestazione di addebito. Nella sostanza, il medico ha meno margini processuali di manovra ed è chiamato più spesso a difendersi nel merito con due diritti da ricordare sempre: può acquisire copia integrale del contenuto del fascicolo del procedimento disciplinare; e può utilizzare la “difesa tecnica” che consente in alternativa di comparire di fronte all’ufficio procedimenti disciplinari o di mandare una memoria, assistiti da un dirigente sindacale o da un avvocato, o da entrambi se l’azienda lo consente. (fonte Doctor33)
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Responsabilità medici, ecco che cosa cambia nel patrocinio legale del medico ospedaliero
Posted by fidest press agency su venerdì, 29 luglio 2022
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Appello alla responsabilità per la giustizia che riguarda le persone
Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2022
Gli avvocati di AIAF – Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i minori, CAMMINO-Camera Nazionale Avvocati per le persone, i minorenni e le famiglie e ONDIF (Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia), rispondono volentieri all’appello alla responsabilità sulla giustizia, che riguarda le persone, i minorenni e le famiglie, sottoscritto dai Presidenti dei Tribunali per i minorenni e dai Procuratori della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni. Come avvocati siamo testimoni del disagio, della sofferenza, se non addirittura dello sconcerto delle persone anche minorenni (che rappresentiamo e difendiamo quali curatori speciali) che hanno a che fare con l’attuale nostro sistema di giustizia nelle materie relative alle relazioni interpersonali. Intendiamo renderci interpreti della sfiducia nel sistema da parte dei cittadini che debbono necessariamente richiedere l’intervento giudiziale per la tutela dei diritti nelle relazioni familiari e, in particolare, dei minorenni . Responsabilmente sottolineiamo i tempi dilatati Del suddetto intervento – inconciliabili con la tutela effettiva delle situazioni di vulnerabilità, in particolare di quelle relative ai minori di età; tempi lunghi e insostenibili causati anche dalla trattazione collegiale di molte decisioni. Responsabilmente stigmatizziamo i costi insostenibili per le parti conseguenti al proliferare di giudizi assegnati a più giudici, competenti per le stesse situazioni familiari, che, talvolta, si concludono con decisioni in contrasto l’una con l’ altra. Responsabilmente affermiamo che l’approccio multidisciplinare nella giustizia minorile deve essere preservato, ma con modalità compatibili con il giusto processo e non attraverso esperti interni al collegio, bensì ad esso esterni, rispetto ai quali le parti possano essere rappresentate da un proprio esperto. Condividiamo il necessario approccio multidisciplinare al sostegno e all’ascolto del minore ma invitiamo a evitare interpretazioni forzate della Risoluzione del Parlamento Europeo del 5 aprile 2022, che ne inferiscano la necessità di partecipazione alle decisioni giudiziarie di esperti di altre discipline interni al collegio, ritenuta inidonea dalla Corte Europea dei Diritti dell’ Uomo (D.M.e N. contro Italia, 20 gennaio 2022). Sosteniamo, pertanto, in nome dell’utenza, l’assoluta necessità, che, in applicazione dei principi della normativa europea e della nostra Costituzione, entri in vigore al più presto la c.d. “Riforma Cartabia”, di cui alla I. n. 206/2021, per una giustizia a tutela effettiva delle persone di età minore e degli altri soggetti vulnerabili. (abstract) Fonte: Diana Daneluz
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Il Referente scolastico Covid19 e nuove responsabilità
Posted by fidest press agency su sabato, 6 novembre 2021
Nel Rapporto ISS COVID-19 – nr. 58/2020 relativo all’emergenza pandemica, in tutte le scuole italiane è stata prevista la nuova figura del Referente scolastico COVID-19 cioè una figura (Ds o docenti) formata nella gestione dei casi di positività a scuola e dei conseguenti contatti stretti. E’ noto che il Referente scolastico COVID-19 è impegnato nella gestione della prevenzione dell’epidemia all’interno della scuola, dei casi eventualmente verificatesi all’interno dei locali scolastici, nell’informazione, tracciabilità e relazione con i responsabili del Dipartimento di Prevenzione territoriali. Nelle proprie mansioni delegate dal dirigente scolastico, il Referente scolastico Covid 19 si fa carico tutti i giorni (weekend compreso) del monitoraggio e della verifica dei protocolli interni, della segnalazione dei casi con sintomatologia, dell’attività di informazione/formazione al personale e alle famiglie, della ricezione di segnalazioni di soggetti contatti stretti di un caso di Covid positivo ed, in ultimo, della verifica del possesso del green pass sulla piattaforma interministeriale da parte del personale scolastico. Ci riteniamo privilegiati poiché, in questa emergenza pandemica, siamo stati e siamo ancora impegnati sul fronte della battaglia al Covid19, ma non possiamo non denunciare che né lo Stato né le OO.SS. hanno ritenuto di dare una meritata attenzione a questa figura senza la quale non si sarebbe potuto arginare la diffusione del covid nelle scuole italiane. Apprendiamo da notizie di stampa che nella bozza del protocollo è previsto che, se il Dipartimento di prevenzione non interviene tempestivamente, il dirigente scolastico insieme al referente Covid devono individuare i possibili “contatti scolastici” del caso positivo e prescrivere le misure di quarantena.In altre parole, dovranno assumere oltre che la responsabilità della segnalazione e del monitoraggio anche quella della tutela sanitaria! Ci sembra di capire che ancora una volta – per aggirare la possibile debolezza del sistema di prevenzione e tutela sanitaria – si voglia scaricare sulla scuola e sui suoi operatori una ulteriore responsabilità! I referenti scolastici Covid 19 iscritti ad Ancodis ritengono questa scelta inaccettabile e annunciano – ove fosse confermata – la rinuncia all’incarico. By Prof. Rosolino Cicero
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“La responsabilità di rete – Network, economia e società”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 settembre 2021
E’ il libro del ricercatore dell’Università di Parma Pietro Battiston, focalizzato sul tema delle reti sociali con applicazioni specifiche a epidemie, fake news e crisi finanziarie.Dalla crisi finanziaria che tra il 2007 e il 2008 ha sconvolto l’economia mondiale, alla pandemia di COVID-19 e prima ancora all’epidemia di Ebola che tra il 2014 e il 2016 ha messo in ginocchio l’Africa Occidentale, passando per il dilagare di fake news in occasione delle elezioni presidenziali statunitensi del 2016: il volume, uscito recentemente per le edizioni il Mulino, intende rivelare come fenomeni apparentemente diversi presentino in realtà caratteristiche simili in un mondo permeato di connessioni di rete di cui non sempre le persone sono consapevoli. Il saggio invita a un viaggio verso una nuova consapevolezza della presenza delle reti nella quotidianità e della responsabilità che deriva dal farne parte. Pietro Battiston, laureato in Matematica, è ricercatore al Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma. La sua ricerca verte sulla teoria delle reti, l’economia sperimentale e l’evasione fiscale, temi su cui ha pubblicato articoli in diverse riviste internazionali.
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Scuola: “Necessario fare chiarezza sulle responsabilità dirigenziali in termini di sicurezza”
Posted by fidest press agency su sabato, 5 giugno 2021
Udir, sindacato dei dirigenti scolastici, ha suggerito degli emendamenti inviando un elenco di proposte alla V Commissione Bilancio della Camera del deputati all’AC 3132 “Conversione in legge del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”. Tante le proposte: misure urgenti in materia di responsabilità sulla sicurezza dei dirigenti delle Istituzioni scolastiche; dimensionamento scolastico: conferma a regime della norma in Legge di Bilancio sulle iscrizioni con 300/500 alunni; misure urgenti in materia di mobilità dei dirigenti scolastici; perequazione interna ed esterna dello stipendio tabellare; reclutamento degli idonei del concorso a dirigente scolastico di Trento e Bolzano. Per visionare tutte le proposte emendative suggerite dal giovane sindacato Udir, cliccare qui.Come indicato, tra le tematiche c’è spazio anche per la sicurezza, argomento caro al sindacato, discusso e promosso in tutte le sedi opportune. Infatti, al fine di tutelare l’operato tanto delicato del capo d’istituto, per quanto riguarda le “misure urgenti in materia di responsabilità sulla sicurezza dei dirigenti delle Istituzioni scolastiche”, all’articolo 50 il sindacato Udir intende porre chiarezza sulle responsabilità dirigenziali in termini di sicurezza delle istituzioni scolastiche, in un momento in cui anche nelle cosiddette zone rosse si prescrive la riapertura dell’attività didattica in presenza per tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Per quanto riguarda invece l’articolo 58, l’emendamento del giovane sindacato si pone l’obiettivo di ascrivere la responsabilità penale e civile del datore di lavoro nell’infortunio da contagio Covid-19 di un dipendente e, nel caso delle istituzioni scolastiche, degli alunni, solo in caso di violazione degli obblighi di legge. Il dirigente scolastico, ai sensi della normativa vigente, è datore di lavoro, tuttavia lo stesso non ha poteri di spesa ed esercita le sue funzioni adempiendo ai doveri che gli vengono imposti dal Ministero dell’Istruzione nella fase di avvio e svolgimento del nuovo anno scolastico in situazione di emergenza sanitaria ancora in atto.
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La misericordia come responsabilità della chiesa
Posted by fidest press agency su giovedì, 29 aprile 2021
La 2° Seduta del XXIII Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana in Italia riprende oggi i lavori. Un sinodo particolare in un anno particolare. I 56 membri del sinodo riuniti in modalità online discuteranno, prenderanno decisioni e stabiliranno la rotta per il futuro cammino della chiesa ispirandosi al tema “Continuità, cambiamento, futuro – La misericordia come responsabilità della Chiesa”.Oltre a sei gruppi di lavoro dedicati ai temi della giustizia di genere, dell’ambiente, della diaconia, della gioventù, della digitalizzazione e dell’elaborazione del periodo Covid-19, l’attenzione principale si concentrerà sul tema della misericordia. Molto attesa la conferenza dell’ospite d’onore, il Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale, pastore Martin Junge, dal quale il sinodo si attende importanti impulsi. Junge, che proviene egli stesso da una piccola chiesa della diaspora, vede la misericordia come antidoto all’indifferenza e come uno “sguardo” dalla forte valenza spirituale e teologica. Questo soprattutto in un momento, ha dichiarato Martin Junge in un’intervista rilasciata alla CELI, “in cui la pandemia di Covid-19 non solo ha portato alla luce ma ha esacerbato la spaventosa disuguaglianza nel mondo” (https://www.chiesaluterana.it/2021/04/26/punti-di-svolta/.Il Sinodo si apre ufficialmente con un culto, oggi, giovedì 29 aprile 2021 alle ore 18.00 e si chiude con un culto tenuto dal decano CELI, Heiner Bludau, il 1° maggio alle ore 18.00. Martin Junge parlerà al Sinodo venerdì 30 aprile a partire dalle 15:00 e sarà anche disponibile per una successiva discussione. La conferenza può essere seguita direttamente in qualità di partecipanti esterni al Sinodo (con traduzione simultanea in italiano) o in streaming su YouTube o Facebook (in tedesco senza traduzione). Gli interessati possono registrarsi sulla homepage della CELI: https://www.chiesaluterana.it/synode-2021/Altri ospiti del sinodo online sono: il vescovo Leon Novak (Slovenia); il vescovo Michael Chalupka (Austria;, il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Ambrogio Spreafico; il Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, FCEI, Pastore Luca Negro; la Moderatrice della Tavola Valdese, Alessandra Trotta; la presidente della Chiesa Metodista d’Italia, OPCEMI, la pastora Mirella Mannocchio; il presidente dell’Unione Battista d’Italia, UCEBI, Giovanni Arcidiacono; la presidente dell’Unione delle Donne Evangeliche in Italia, FDEI, Gabriella Lio; il pastore Olaf Waßmuth della Chiesa Evangelica di Germania e la presidente del Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana della Baviera, Annekathrin Preidel.
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Covid: «Musumeci si prenda la sua responsabilità nei confronti dei siciliani»
Posted by fidest press agency su sabato, 7 novembre 2020
Si è riunita ieri sera in remoto la a segreteria regionale siciliana di Articolo uno, che ha affrontato in particolare due grandi questioni: il Covid 19 e la possibilità per la Sicilia di diventare laboratorio per una nuova sinistra di governo. A dispetto delle rassicurazioni del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e dell’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, la situazione sanitaria della Sicilia è molto delicata. La stessa Agenzia Nazionale per I Servizi sanitari nel suo report ha segnalato i posti letto in Sicilia al limite della saturazione sia per le terapie intensive che per l’area non critica”. La Sicilia è arrivata al 25 per cento di occupazione delle rianimazioni, al 33 per cento dei pazienti meno gravi anche in questo caso vicinissimi al livello di allerta fissato al 40 per cento. Se a questi dati aggiungiamo la cronaca carenza di organico, i ritardi nella realizzazione dei covid center, l’assenza in moltissime realtà della sanità territoriale e dell’assistenza domiciliare integrata la situazione rischia davvero di sfuggire al controllo e ad una gestione equilibrata. «Musumeci e il suo governo invece di giocare a sostenere sempre l’opposto dei provvedimenti nazionali – dice il segretario regionale di Art1 Pippo Zappulla – si assumano le proprie responsabilità e insieme ai numeri rassicuranti che vengono continuamente annunziati diano risposte concrete sia sul terreno sanitario che sul ristoro alle Imprese , lavoratori e famiglie più colpite». La Segreteria Regionale di Articolo uno ha deciso, inoltre di rilanciare e di accelerare l’idea strategica della Sicilia laboratorio nazionale per una nuova sinistra. Dentro l’orizzonte del campo largo delle forze del centrosinistra insieme al M5s lavorare da subito per mettere insieme partiti, movimenti, associazioni, esperienze diffuse nel territorio del variegato mondo della sinistra in un progetto unitario per il cambiamento della Sicilia. Sul diritto al lavoro, all’ambiente, allo sviluppo sostenibile costruire da subito non un nuovo partito ma un progetto unitario in grado di alzare il livello di opposizione al governo Musumeci e di contribuire con proposte serie e innovative al programma per un nuovo governo della Sicilia. «Su questa aggregazione – conclude Pippo Zappulla – lavoreremo con generosità e senza primogeniture nelle prossime settimane e mesi per rispondere da sinistra ai drammi della Sicilia e per rappresentare un laboratorio nazionale positivo».
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Scuola. Decreto “agostano”: dichiarati ammissibili gli emendamenti per la responsabilità e la mobilità dei presidi
Posted by fidest press agency su mercoledì, 30 settembre 2020
Richiesti da Udir per tutelare il lavoro dei dirigenti scolastici, ora la parola passa al voto della V Commissione del Senato dove si vaglierà la norma per gli idonei del concorso dirigenti Trento e Bolzano. Vedi testo emendamenti. All’esame della V commissione Bilancio al Senato in attesa del voto gli emendamenti al decreto “agostano” Disegno di Legge n. 1925 Conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104. Marcello Pacifico, Presidente nazionale Udir, ha affermato che “con tali emendamenti si salvaguarda la figura del dirigente scolastico e il sereno svolgimento dell’anno scolastico, così come la mobilità dei Dirigenti che permetterebbe a chi lavora lontano dalla propria Regione di poter ricongiungersi coi propri cari, eliminando il fastidioso fenomeno delle reggenze ancora numerose in questo anno scolastico 2020/2021. Per quanto riguarda la responsabilità dei dirigenti scolastici sull’avvio in sicurezza dell’anno scolastico 2020/2021, si chiede con l’emendamento 32.0.17 che i dirigenti scolastici, ottemperando a tutte le prescrizioni previste dalle linee guida ‘Piano scuola 2020/2021’, non sono punibili penalmente ai sensi dell’articolo 51 del C.P. in quanto l’operato degli stessi deve intendersi come adempimento di un dovere impartito da una norma giuridica e/o organo superiore.La norma si pone l’obiettivo di ascrivere la responsabilità penale e civile del datore di lavoro nell’infortunio da contagio Covid19 di un dipendente e, nel caso delle istituzioni scolastiche, degli alunni, solo in caso di violazione degli obblighi di legge. Per quanto concerne misure urgenti per la mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici, si chiede con gli emendamenti 32.0.18 e 33.0.4 che “I dirigenti scolastici, assunti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e che superano l’anno di prova, sono tenuti a permanere nella regione di assegnazione per un periodo non superiore a 3 anni. A domanda, ogni anno, vengono conferiti incarichi dirigenziali a Dirigenti Scolastici provenienti da altre regioni per il 30% complessivo dei posti vacanti annualmente. Per la mobilità, i dirigenti scolastici immessi in ruolo nell’anno scolastico 2019/2020, a seguito del concorso bandito nel 2017, nonché quelli in ruolo da anni e assegnati fuori della propria regione, possono presentare domanda di trasferimento sul 100% dei posti vacanti e disponibili, nel rispetto della graduatoria di merito con particolare riguardo anche all’anzianità di servizio maturata nel ruolo di dirigente e alla modalità di assunzione attraverso il concorso nazionale, prima delle nuove immissioni in ruolo.Infine con l’emendamento 32.0.9 si chiede di ammettere i candidati che hanno superato le prove scritte e orali dei concorsi per l’ammissione al corso di formazione per dirigenti scolastici nelle Province Autonome di Trento e Bolzano ma che non vi sono stati ammessi perché non collocati in posizione utile nelle relative graduatorie. La nomina di tali candidati avverrà successivamente all’assunzione degli idonei del concorso a dirigente scolastico indetto con decreto del Direttore generale del Ministero dell’università, dell’istruzione e della ricerca n.1259 del 23 novembre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale n. 90 del 24 novembre 2017, nel territorio nazionale e nel limite dei posti annualmente vacanti e disponibili.
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Referendum. Vittoria del sì: Ora responsabilità e riforme
Posted by fidest press agency su lunedì, 21 settembre 2020
Marco Fumagalli (M5S Lombardia): “La vittoria del SI al referendum è un’indicazione ben precisa che i cittadini hanno voluto dare a questa classe politica di procedere speditamente per dotare la nostra democrazia di istituzioni più efficienti. Con questo voto si apre una nuova stagione di riforme istituzionali a cominciare dal superamento del bicameralismo perfetto. Le forze politiche sono chiamate ora ad un senso di responsabilità nel rispondere con i fatti a questo voto con cui i cittadini richiedono di proseguire sulla via del cambiamento. A cominciare da una legge elettorale proporzionale in cui sia possibile l’espressione del voto di preferenza. Il fatto che il NO ha comunque avuto un certo consenso è indicativo di come si sia tentato di strumentalizzare questo voto per mettere in difficoltà il Governo. Questo intento è miseramente fallito e ora la classe politica è tenuta con un maggior senso di responsabilità a discutere su riforme istituzionali che soddisfino la volontà del popolo italiano”.
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Scuola: Il Ministero dà ragione al presidente Udir sulla responsabilità dei presidi in tema di Covid-19
Posted by fidest press agency su domenica, 30 agosto 2020
Certo, nello scorrere, l’articolo 51 si scopre che “se un fatto costituente reato è commesso per ordine dell’autorità, del reato risponde sempre il pubblico ufficiale [c.p. 357] che ha dato l’ordine. Risponde del reato altresì chi ha eseguito l’ordine, salvo che, per errore di fatto abbia ritenuto di obbedire a un ordine legittimo. Non è punibile chi esegue l’ordine illegittimo, quando la legge non gli consente alcun sindacato sulla legittimità dell’ordine.” Pertanto, la responsabilità penale non è in capo al Dirigente Scolastico ma all’amministrazione Pubblica (in questo caso al MI) se e solo se i protocolli attuativi da essa emanati non sono stati seguiti dai dirigenti mediante l’applicazione di efficaci ed idonee misure preventive e protettive per l’utenza ed i lavoratori.
La norma di fatto disciplina il principio di non contraddizione, secondo cui l’ordinamento non può da un lato riconoscere al soggetto la possibilità di agire in un certo modo e dall’altro sanzionare tale suo comportamento. La differenza sta nel fatto che l’esercizio del diritto presuppone un potere di agire riconosciuto dalla legge, mentre l’adempimento del dovere si riferisce ad un obbligo e non ad una scelta di agire, presupponendo che il comportamento sia ammesso dalla legge in quanto imposto. Nel merito, l’art. 51 C.P. non indica quando la norma su cui si fonda il diritto debba ritenersi prevalente, rispetto alla norma penale incriminatrice. Il problema sorge perché in taluni casi è la norma penale ad avere prevalenza sulla norma che fonda il diritto esercitato, poiché non è sufficiente che si attribuisca un diritto ma è necessario, allo stesso tempo, che possa essere esercitato mediante l’azione arrecante reato.Il contagio da Covid19 si qualifica così come un infortunio che, come tale, schiude un potenziale profilo di responsabilità penale per il datore di lavoro solo se non abbia adottato le misure necessarie a prevenirne il rischio, in adozione vincolante ai protocolli dettati dal diretto gerarchico superiore che si configura nel Dirigente dell’USR e nel Ministro competente stesso.Chi è seguito dagli esperti legali e consulenti Udir, infatti, potrà in maniera agevole dimostrare come non sia imputabile ad esso l’inosservanza delle misure antinfortunistiche, quale causa di infezione-malattia del lavoratore, e dei reati di lesioni personali gravi o gravissime ai sensi dell’art. 590 c.p. (salvo ipotesi di malattia lieve, guaribile in meno di 40 giorni, nel qual caso scatterebbe anche la procedibilità a querela), oppure di omicidio colposo ai sensi dell’art. 589 c.p. qualora al contagio sia seguita la morte.Infatti i presidi devono adempiere all’obbligo di tutela della salute e sicurezza per i propri lavoratori e dell’utenza, attraverso l’applicazione, l’adozione e il mantenimento delle prescrizioni e delle misure contenute nell’articolo 2, comma 6, del DPCM 26 aprile 2020, che impone il rispetto dei contenuti del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali, nonché le linee guida di cui all’articolo 1, comma 14 del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33 e le indicazioni tecnico scientifiche di settore ad indirizzo ministeriale.Pertanto, in sede Civile il riconoscimento della tutela infortunistica da parte dell’INAIL NON E’ RILEVANTE ai fini del riconoscimento della responsabilità civile del Dirigente Scolastico fermo restando che è «conditio sine qua non» accertare la colpa datoriale per esser stato proprio lui a causare l’evento dannoso. Per cui l’osservanza dei protocolli ministeriali è idonea a rappresentare assolti gli obblighi richiamati, ex art. 2087 cc, da parte del datore di lavoro.Cosa ben diversa nei profili di responsabilità in sede penale ove dovrà esser preliminarmente eseguito dall’autorità competente l’accertamento rigoroso non solo del nesso di causalità ma anche di quello imputabilità in capo al Dirigente Scolastico nelle sue vesti datoriali. Ricordiamoci che già da tempo l’articolo 271 del Testo Unico sulla Sicurezza, imponeva l’obbligo al datore di lavoro di valutare anche il rischio biologico. Questo è il problema che il legislatore dovrà affrontare e risolvere nel decreto agostano n. 104 in fase di conversione in Legge dello Stato. È bene evidenziare che trascurare gli obblighi previsti dal D.Lgs. n. 81/2008 sarebbe già di per sé motivo di sanzione penale, in forma di arresto o ammenda, a prescindere dal fatto che si siano verificati o meno degli infortuni sul lavoro. Pur tuttavia il riconoscimento dell’infortunio da parte dell’INAIL NON ASSUME ALCUN RILIEVO al fine di sostenere l’accusa, considerate: sia Il principio di presunzione di innocenza, sia l’onere della prova a carico del pubblico Ministero.
In ogni caso, l’ipotesi di infortunio da virus Covid-19 si deve ritenere che costituisca ipotesi di colpa del lavoratore, nei casi in cui il lavoratore non faccia uso di dispositivi di protezione individuale o non osservi le distanze di sicurezza; mentre costituisce ipotesi di colpa per il capo d’istituto se non adotti ed al contempo curi l’osservanza delle misure preventive e protettive imposte con DPCM od Ordinanze Regionali. Quindi il Dirigente Scolastico per liberarsi in toto da ogni forma di responsabilità deve dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare l’infortunio e quindi il danno alla persona, ovvero di esser riuscito ad adottare ogni forma di cautela necessaria per impedire il verificarsi del danno stesso. (in sintesi)
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Scuola: balletto responsabilità tra comitato e Governo
Posted by fidest press agency su sabato, 13 giugno 2020
“L’audizione in commissione Cultura alla Camera del prof. Miozzo, coordinatore degli esperti del comitato tecnico scientifico,che avrebbe dovuto studiare le modalità della riapertura delle scuole, è stata criticata anche dalla stessa maggioranza. Idee confuse, pochi dati certi e balletto delle responsabilità tra il comitato degli esperti e il Ministro. Peccato che a rimetterci saranno gli studenti, le famiglie, i docenti e tutti gli operatori scolastici che rischiano di vedere compromessa l’apertura del nuovo anno scolastico per l’incapacità dei tecnici e l’inadeguatezza del ministro Azzolina. FDI ha chiesto spiegazioni e approfondimenti in ordine all’uso delle mascherine per gli alunni, alla sanificazione, alle autocertificazioni ecc. ritenendo la relazione del prof Miozzo vaga e inconsistente. Ora il ministro dovrà necessariamente venire in commissione a rendere conto personalmente dell’inadeguatezza del comitato di esperti da lei nominato”.Lo dichiara Paola Frassinetti vicepresidente della Commissione Cultura della Camera e responsabile del dipartimento istruzione di FDI.
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«La stragrande maggioranza degli italiani ha rispettato le regole con grandissimo senso di responsabilità”
Posted by fidest press agency su martedì, 21 aprile 2020
“E’ stato ed è tuttora un sacrificio, ma uno sforzo non inutile perché ha salvato la vita ad un numero di cittadini italiani che va dai 50mila ai 120mila. E questo ci rende davvero felici». Lo ha dichiarato Carlo Sibilia, Sottosegretario di Stato all’Interno nel corso del talk con Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Opportunity, che si inserisce tra le attività della campagna #GiffoniaUnMetrodaTe, ideata per questa fase di emergenza, un contenitore di idee e di incontri che sta ottenendo un importante riscontro in termini di partecipazione e di visualizzazioni.Quello degli italiani è un sacrificio non inutile. Come non lo è stato quello dei bambini e dei ragazzi sui quali le nuove regole legate al contrasto al Covid-19 hanno probabilmente impattato ancor più che sulle altre fasce della popolazione. E’ a loro che Carlo Sibilia fa appello per un ulteriore sforzo da compiere fino all’avvio effettivo della cosiddetta fase 2: «Vi invito a tenere duro – ha detto rivolgendosi ai più giovani – a continuare a coltivare le vostre passioni come avete fatto in questi lunghi quarantacinque giorni. E’ un sacrificio quello che state facendo. Con i mezzi di cui disponiamo, con le dirette e con il digitale, con quegli strumenti che voi sapete utilizzare così bene, con la cultura e l’arte con cui state riempiendo le vostre giornate, sono certo che usciremo ancora più forti da questa fase così complicata. Molte delle attività che vedono impegnati i giovani in questo periodo si svolgono in rete. La scuola è in rete oggi. Ecco perché stiamo lavorando proprio per ampliare le potenze di rete: internet è uno dei canali più importanti per la socializzazione in questi tempi così fuori dal nomale».
Il pensiero del direttore Claudio Gubitosi è andato ai sindaci che oggi si trovano a fronteggiare l’emergenza, un avamposto dello Stato, il front office delle comunità. Su questo il Sottosegretario Sibilia si è trovato concorde nel riconoscere il ruolo svolto dalle istituzioni locali: «Il Ministero dell’Interno – ha aggiunto – è a disposizione dei sindaci. Vogliamo essere un loro interlocutore vicino e diretto. Siamo a loro totale servizio, oltre al ruolo che le Prefetture italiane stanno svolgendo con un impegno davvero encomiabile. Stiamo dando il nostro sostegno ai sindaci in maniera concreta, attraverso tutte le risorse che siamo riusciti ad intercettare. Abbiamo messo a disposizione dei Comuni quattrocento milioni di euro per la prima fase dell’emergenza, per le necessità primarie».L’Italia ha risposto bene secondo Sibilia alle regole imposte dal momento, alla necessità del distanziamento sociale, all’obbligo di stare a casa come unico strumento per contenere il contagio: «Inizialmente – ha continuato il Sottosegretario all’Interno – tante altre Nazioni dicevano che non avrebbero introdotto le regole italiane. Oggi, invece, si ritrovano tutti sul nostro modello e stanno attingendo alle modalità che noi abbiamo introdotto per rispondere a questa emergenza. In questo momento mi piace sottolineare il ruolo importantissimo svolto dalle nostre forze dell’ordine, dai nostri carabinieri, dai nostri poliziotti, dai nostri vigili del fuoco. Si è creato con i cittadini un legame viscerale. Oggi si è capito veramente il ruolo che svolgono, quello di metterci in sicurezza, di proteggerci, anche dai nemici invisibili. In Italia si sono verificate in questi giorni situazioni eccezionali. I nostri uomini si sono messi al servizio degli italiani, senza tirarsi mai indietro, mettendo a rischio la propria vita. E oggi ricordiamo i tanti rappresentanti delle forze dell’ordine e personale sanitario che in seguito a questa emergenza hanno perso la vita».
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L’Aquila. sindaco Biondi: “Premier Conte scarica ogni responsabilità su Comuni ed Enti locali”
Posted by fidest press agency su giovedì, 2 aprile 2020
“Di fronte a un’emergenza sanitaria mondiale e a un complesso quadro economico nazionale, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha scaricato demagogicamente ogni responsabilità sugli enti locali, fornendo l’impressione distorta che questi saranno coperti d’oro”.È la denuncia del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che in questo modo commenta le dichiarazioni rese nel corso della conferenza stampa di ieri in cui sono state annunciate le misure economiche per fronteggiare la crisi derivante dal contagio da Covid-19.“In maniera del tutto spregiudicata, il premier ha mescolato due annunci che, oltre a unire fatti non connessi tra loro, stanno instillando nei cittadini la convinzione che i loro portafogli saranno presto riempiti grazie ai sindaci. – spiega Biondi – La realtà è ben diversa. Come già accaduto lo scorso anno verrà anticipata la liquidità, 4 miliardi di euro, derivante dallo sblocco del Fondo di solidarietà comunale, peraltro alimentato dagli stessi Comuni. Una misura ordinaria che il presidente Conte, sprezzante delle responsabilità che ha imputato in capo ai singoli municipi e ai primi cittadini, ha voluto abbinare al suggestivo annuncio di risorse, ulteriori 400 milioni, per l’acquisto di beni di prima necessità”.“Nel caso specifico del Comune dell’Aquila, la quota spettante dei 4 miliardi rappresenta una mera anticipazione di cassa che non influisce in alcun modo sui nostri conti, visto che abbiamo approvato il bilancio di previsione entro il 2019, nei tempi di legge e senza proroghe. Si tratta di somme già iscritte nella contabilizzazione dell’ente. Quanto ai 400 milioni, sembra che per i Comuni come L’Aquila ci sarà uno stanziamento di 368mila euro euro ma non è affatto chiaro quale dovrà essere la platea di beneficiari e le modalità con cui sarà erogato il contributo una tantum. Una cifra utile, ma che rappresenta una goccia nel mare”.“Faccio sommessamente notare che L’Aquila, 70mila abitanti, conta 28mila nuclei residenti, di cui i 500 più fragili sono già sostenuti dall’ente comunale che, peraltro, non conosce il dato di quanti percepiscono il reddito di cittadinanza perché ne è in possesso l’Inps. Ragioniamo di una somma inadeguata, di un provvedimento più che insufficiente, che si abbatterà sui Comuni già sommersi di responsabilità, mobilitati 24 ore su 24. A ciò si aggiungerà, a causa dell’improvvido annuncio, la delusione per un’aspettativa mancata da parte dei cittadini a cui, in realtà, il Governo sta facendo l’elemosina”.“Mi appello, in questo particolare momento storico, più che in altri, normalmente caratterizzati anche da animata e sana dialettica politica, agli organi di informazione che hanno la responsabilità di semplificare e tradurre in quotidianità decreti e regole. Si dia contezza consapevole delle nuove norme, si chiariscano sempre ruoli di decisori ed esecutori. Si spieghi agli italiani il momento. Noi, dal canto nostro, come sindaci, come – e di questo devo dar ragione al presidente Conte – avamposti in “guerra”, continueremo a lavorare per la dignità e la serenità dei nostri cittadini. Ma, per favore, non raccontateci favole”, conclude Biondi. (fonte: L’ufficio stampa del Comune dell’Aquila G.A.)
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Consiglio Europeo: Sassoli: Mi aspettavo più assunzione di responsabilità
Posted by fidest press agency su venerdì, 27 marzo 2020
La somma dei governi nazionali non è l’Europa. “Ci saremmo aspettati una più forte assunzione di responsabilità dai leader. Ora abbiamo due settimane di tempo per lavorare, sperando che si sciolgano le riserve e vengano date risposte”Questo è il primo commento del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli alle conclusioni del Consiglio di ieri, rilasciato durante la partecipazione alla rubrica “Los Desayunos” del canale UNO di RTVE, in collegamento da Bruxelles.“Ci sono le istituzioni europee che stanno combattendo per difendere i nostri cittadini, le nostre vite e la nostra democrazia – ha continuato Sassoli – nessuno può uscire da solo da questa emergenza. Per questo la miopia e l’egoismo di alcuni governi va contrastata. Voglio essere molto chiaro: I governi nazionali non sono l’Europa”“Abbiamo bisogno che i nostri paesi spendano tutto quello che debbono spendere. Per fare questo serve uno strumento comune per garantire il debito. Deve crescere rapidamente tra i nostri governi la coscienza che l’Europa non uscirà da questa crisi come è entrata. C’è ancora una consapevolezza troppo bassa di questo. Le Istituzioni europee lo hanno capito. E’ ora che lo capiscano anche i governi” ha concluso il Presidente dell’europarlamento.
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Auto senza conducente: i deputati chiedono norme su sicurezza e responsabilità
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 gennaio 2019
Strasburgo I deputati accolgono con favore lo sviluppo della mobilità automatizzata, ma chiedono ulteriori sforzi per garantire la sicurezza stradale e il sostegno all’industria europea. Secondo il testo della risoluzione non vincolante, approvata con 585 voti a favore, 85 contrari, 26 astensioni, in vari paesi del mondo si sta passando rapidamente alla diffusione sul mercato della mobilità connessa e automatizzata e l’UE deve rispondere in maniera molto più proattiva ai rapidi sviluppi in tale settore.I deputati accolgono con favore la comunicazione della Commissione europea “Verso la mobilità automatizzata”, ma sottolineano che sono necessari ulteriori sforzi per garantire finanziamenti sufficienti a sostegno del settore e norme adeguate in materia di sicurezza e responsabilità in caso di incidenti.Il Parlamento esorta inoltre la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per mantenere un ruolo guida nell’armonizzazione tecnica a livello internazionale dei veicoli automatizzati nel quadro della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) e della convenzione di Vienna.Occorre poi integrare i sistemi di salvaguardia per consentire la coesistenza di veicoli automatizzati con veicoli privi di connettività e automazione.Nel testo, si chiede alla Commissione di presentare norme dettagliate per i velivoli automatizzati e di definire i livelli di automazione per la navigazione sia interna che marittima, al fine di incoraggiare l’utilizzo delle imbarcazioni autonome. Dovrebbero inoltre essere elaborate norme che rendano possibili sistemi ferroviari e di trasporto leggero su rotaia autonomo. Per creare un’iniziativa strategica sul trasporto autonomo guidata dall’industria, occorre istituire un partenariato congiunto (impresa comune) sulla falsariga di Shift2Rail per il trasporto ferroviario e di CleanSky per l’industria aeronautica.Infine, la ricerca dovrebbe concentrarsi anche sugli effetti a lungo termine dei trasporti autonomi su questioni quali l’adattamento dei consumatori, l’accettazione sociale, le reazioni fisiologiche, le risposte fisiche, la mobilità sociale e la riduzione degli incidenti.
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Governo: Serve maggiore responsabilità e coerenza
Posted by fidest press agency su lunedì, 17 dicembre 2018
In questi anni è mancata una vera e propria direzione e questo ha generato delle forme di schizofrenia politica che hanno creato gravi danni al Paese. Anche in questi giorni, con dichiarazioni che da una parte si richiamano alla linea dura con l’Europa e dall’altra cambiano la sostanza iniziale di provvedimenti come “quota 100” e il “reddito di cittadinanza”, non si sta facendo altro che alimentare un caos che spesso si traduce in un unico ma fondamentale dato: lo spread. Quest’ultimo indicatore non è, come spesso viene definito, un numero della sola finanza, ma un elemento che incide con forza sugli investimenti, e di conseguenza sul lavoro e sulla vita dei lavoratori. A complicare un quadro non proprio lineare c’è anche l’opposizione dell’esecutivo alla modernizzazione delle infrastrutture e quindi la consequenziale difficoltà a creare nuove opportunità di lavoro. L’Italia di oggi, invece, ha bisogno di prospettive ed occasioni e non di chiudersi dentro un fortino che al suo interno ha anche molto poco da difendere.
Come Soggetto Giuridico siamo assolutamente convinti dell’esigenza di investire sul lavoro e sui lavoratori piuttosto che, come invece sta avvenendo, giocare con le paure dei cittadini attraverso la ricerca di capri espiatori che facciano dimenticare tutte le responsabilità della politica.La situazione del Paese è onestamente difficile e dobbiamo prenderci tutti le nostre responsabilità, noi come organizzazione della rappresentanza sindacale che deve agire responsabilmente e il governo come colui che detiene un potere esecutivo che deve dimostrare di saper amministrate con lungimiranza, serietà e trasparenza.
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Petizione del Moige per dire basta a chi lucra irresponsabilmente sulla pelle dei nostri figli
Posted by fidest press agency su giovedì, 13 dicembre 2018
Di fronte ai morti di Corinaldo non possiamo restare fermi e in silenzio ma dobbiamo subito agire per evitare che ci siano altre “Lanterne Azzurre”.“In questi giorni, emerge con forza una mancanza inaccettabile di responsabilità collettiva che non è soltanto a Corinaldo ma molto più diffusa sul territorio nazionale.
Il rispetto delle norme è fondamentale soprattutto per i gestori di locali e discoteche e per tutti coloro che entrano in contatto con i minori, organizzando eventi in cui spesso circolano droga, alcol e fumo, ed altre sostanze vietate.
Per questo abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Governo di approvare con urgenza misure più restrittive e più controlli per tutti i locali pubblici che vogliono organizzare eventi per i minori.In particolare chiediamo di introdurre misure come l’obbligo di telecamere a circuito chiuso; controlli della polizia durante ogni evento pubblico dedicato ai minori; obbligo di apertura e chiusura in orari diversi dai locali per gli adulti; divieto di ingresso ai minorenni nelle discoteche per adulti; chiusura immediata e revoca della licenza per chi supera il numero di ingressi legalmente consentiti; revoca definitiva a chi vende oppure ospita individui che vendono ai minori alcol, fumo, droghe o pasticche allucinogene e droganti. Crediamo che queste richiesta siano una base importante per garantire ai nostri figli un divertimento senza rischi e in sicurezza”. Queste le parole di Antonio Affinita, direttore generale del Moige – Movimento Italiano Genitori. Link alla petizione: https://www.citizengo.org/it/signit/167254/view
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Scuola: Sicurezza e responsabilità dei dirigenti scolastici
Posted by fidest press agency su giovedì, 22 novembre 2018
Udir, sin dalla sua fondazione, si batte affinché la giustizia entri all’interno della scuola: uno dei punti cardini della sua battaglia è la Sicurezza. Il dirigente scolastico ha il compito di garantire la sicurezza all’interno del proprio istituto, tutelando da un lato l’integrità psico-fisica dell’alunno e vigilando dall’altro sui soggetti a cui è demandato il compito di garantire la sicurezza, adottando misure atte a prevenire eventuali rischi all’interno delle istituzioni scolastiche. Ma certamente, come il sindacato ha avuto più volte modo di affermare, sulla testa del DS non possono ricadere colpe di cui non ha responsabilità. Infatti, alla luce delle numerose criticità emerse sul tema della sicurezza a scuola, è inderogabile esentare i dirigenti scolastici italiani da qualsiasi responsabilità, onere civile, amministrativo e penale derivanti dai danni strutturali degli edifici scolastici da loro diretti, laddove abbiano tempestivamente richiesto alle autorità locali proprietarie dell’immobile l’intervento, sia strutturale che di manutenzione, utile ad assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso.L’emendamento si focalizza sull’individuazione del datore di lavoro che risulta essere “il proprietario dell’immobile nel Dirigente tecnico all’uopo individuato, con delega vincolata ad apposito potere di spesa attraverso uno specifico capitolo del bilancio dell’ente locale rappresentato” che risulta anche essere “l’unico responsabile della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Istituzione scolastica, ai sensi dell’art. 18, comma 3, del presente Decreto nonché dell’art. 3, della legge 11 gennaio 1996, n. 23, in attuazione dell’articolo 14, comma 1, lettera i), della legge 8 giugno 1990, n. 142”. Dunque, nel caso di pericolo grave, immediato e imprevedibile, il DS “ha la facoltà di inibire porzioni di spazi didattici sino anche a l’intera Istituzione scolastica ed educativa, senza incorrere in pregiudizio alcuno, in quanto ogni lavoratore deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa come sancito all’art. 44 del presente Decreto”: la disposizione va comunicata al Proprietario dell’immobile nonché al Prefetto quale garante della salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità”. Per tale suo agire, il DS non può essere sanzionato “per reato d’interdizione di pubblico servizio né le giornate lavorative didatticamente perse devono essere recuperate per il raggiungimento della soglia dei duecento giorni di lezione”. Il proprietario, dal canto suo, “è obbligato ad intervenire repentinamente per dare conferma o rettifica della disposizione presa dal Dirigente Scolastico”.Inoltre, prima di ogni anno scolastico, il proprietario è tenuto, mediante l’Ufficio tecnico preposto, a eseguire sopralluoghi all’interno e all’esterno di ogni plesso scolastico di pertinenza “per verificare le condizioni di fruibilità ed agibilità dei locali ad uso scolastico, relazionando formalmente al Dirigente scolastico e contestualmente certificando il regolare avvio delle attività didattiche nel rispetto delle norme di cui al presente decreto” ed è obbligato alla redazione e all’aggiornamento periodico del “Documento di Valutazione dei Rischi di cui all’art. 28 per tutti i plessi di pertinenza, da trasmettere al Dirigente Scolastico per gli adempimenti consequenziali di vigilanza a salvaguardia dell’utenza e dei fruitori a qualunque titolo”.Dal canto suo, il dirigente scolastico “ha l’obbligo di comunicare i provvedimenti inibitori e interdettivi, di propria competenza, al Proprietario dell’immobile e al Prefetto” e di individuare “un Servizio di prevenzione e protezione idoneo per ogni istituzione rappresentata, nominando tra il proprio personale un numero di addetti e preposti tali da esser sempre presenti in ogni momento di attività didattica lavorativa”. Tale servizio è composto da: “un R.S.P.P. in possesso dei titoli formativi così come sanciti dall’Accordo definito dalla Conferenza Stato Regioni Rep. Atti n. 128 del 7 luglio 2016; un A.S.P.P. interno per ogni plesso operante nella medesima struttura afferente all’Istituzione e distinto dal responsabile di Plesso che è individuato come Preposto; una squadra di addetti antincendio ed una di addetti al primo soccorso entrambe non inferiori a tre per plesso, il cui numero può aumentare a seconda del numero di piani, delle dimensioni della struttura e degli spazi esterni”. Tali figure devono essere individuate tra il personale docente e Ata dell’istituto o all’esterno.
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Scuola: Personale Ata con i livelli retributivi bloccati e più responsabilità
Posted by fidest press agency su martedì, 30 ottobre 2018
Ai sensi dell’art. 34 del CCNL 2016/18, Miur e parti sociali avrebbero dovuto realizzare entro fine luglio 2018 analisi e verifiche anche comparative per valorizzare le professionalità di oltre 250 mila lavoratori che operano nelle nostre scuole a supporto della docenza e della dirigenza scolastica, ma in primis per rendere un servizio migliore a studenti e famiglie. In attesa di conoscere il testo e di essere invitata ai tavoli, Anief si rivolge all’Aran e chiede al governo, al Miur e al Mef gli stanziamenti necessari per collocare i collaboratori scolastici al quarto livello di carriera esecutiva e il personale tecnico ed amministrativo al quinto e sesto livello, con una rivisitazione del ruolo dirigenziale del Dsga. Nel frattempo, le responsabilità a fronte dello stesso stipendio tabellare prevedono sia un innalzamento dei titoli di studio d’accesso, sia maggiori carichi di lavoro e competenze: oggi occorre un diploma di scuola superiore per gli assistenti amministrativi (ex applicati di segreteria) e per i tecnici di laboratorio, e un diploma di qualifica per i collaboratori scolastici (ex bidelli), ma la retribuzione non è mai stata cambiata: corrisponde al 3° e 4° livello della carriera esecutiva, ovvero poco più di mille euro netti al mese. Intanto nella legge di Bilancio potrebbe essere previsto uno specifico fondo economico per il personale Ata; il fondo dovrebbe essere utilizzato per indennità di reggenza DSGA su due scuole e possibilità per il personale Ata ex Co.co.co di trasformare il contratto da part time a tempo pieno.
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