Roma. Buone intenzioni da parte del Presidente della Regione Lazio Zingaretti che tenta di mettere mano su uno dei più annosi problemi della sanità italiana in genere, laziale nello specifico: le liste di attesa.E’ stato presentato il nuovo piano regionale per la gestione di queste ultime, il decreto cambia radicalmente il canale di accesso al sistema che non sarà più unico, saranno infatti due gli accessi: il primo contatto avverrà con il medico di base e sarà quest’ultimo o il medico a cui ci si è rivolti a prenotare la prestazione necessaria e ad assegnare al paziente luogo e data del controllo mediante un software che comunica con il Recup regionale.Rimane comunque un contesto di commissariamento per la sanità laziale ed un magro risultato che andrà innanzitutto monitorato nel tempo per vedere se funziona, ottenuto solamente grazie ad un “patto con i sindacati”e si dà una maggiore centralità al medico di base che rischiava di scomparire, anche perché più di un certificato di malattia e di una ricetta, ora invece potrà anche prenotare le prestazioni. Con questa modalità, non si risolverà il problema delle liste di attesa perché rimarrà la violazione delle stesse a causa dell’assenza di posti letto: se alle 9 del mattino, come avviene, i pazienti vengono dimessi, alle 9:30 quei posti letto saranno già occupati. Quindi come potrà un software risolvere questo tipo di problema che è il vero nodo delle liste di attesa, ovvero la carenza di posti letto?
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Sanità Lazio: Il problema delle liste di attesa
Posted by fidest press agency su giovedì, 13 aprile 2017
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Sanità Lazio : Dimitri (Cisl FP) Sovraffollamento e Carenza di Personale all’Asl RM 5
Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2016
Ogni cittadino iscritto al Servizio sanitario nazionale ha diritto a un medico di famiglia, figura cruciale tanto per la sua salute quanto per il corretto andamento della macchina della sanità.La CISL FP Roma/Rieti Territoriale denuncia con forza il fatto che questa figura Sanitaria di Medicina del Territorio delega, ormai da tempo, alla struttura Ospedaliera il Lavoro di loro Competenza! L’80% di chi arriva nel Pronto Soccorso all’Ospedale di Tivoli , cosi come in quelli delle altre Strutture della ASL RM 5 non ha alcun bisogno di cure ospedaliere. È esplicita consuetudine da parte dei Medici di Base locali, indirizzare presso i punti di primo intervento Ospedaliero i pazienti che invece andrebbero trattati in regime ambulatoriale oppure a domicilio. Possiamo affermare che se il Pronto Soccorso e’ intasato molto dipende da un completo disallineamento dell’attività del Medico di Famiglia con le indicazioni del sistema sanitario locale. Se l’assistenza sul territorio funzionasse davvero, non esisterebbero situazione insostenibili come quelle che si vivono quotidianamente nei Pronto Soccorso delle ASL RM 5. La CISL FP ha piena consapevolezza che ad aggravare la situazione, rendendo difficile e spesso impossibile il deflusso dei Pazienti verso i reparti o posti di continuità assistenziale, sono anche le realtà di pronto soccorso piccole, vecchie e male organizzate a causa di una drammatica carenza di personale dovuta ad un blocco del turnover che combattiamo da almeno 10 anni, la mancanza di incentivi per il personale esposto al Rischio biologico e stress correlato ed i carichi di lavoro eccessivi.L’affollamento cronico – è la cartina tornasole del declino del servizio sanitario locale. (Cecchinelli Dimitri Responsabile Territoriale CISL FP Roma Capitale Rieti).
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Sanità Lazio: malati di reni in rivolta
Posted by fidest press agency su giovedì, 24 novembre 2011
I malati di reni, in rivolta, si appellano alla Regione Lazio. Il finanziamento previsto per l anno in corso di 3.700.000 euro sull erogazione gratuita dei farmaci aproteici, prolunganti l attività renale, impegnato con la delibera di Giunta 570 del 4/12/2010, è terminato e le rassicurazioni della Regione che avevano fatto ben sperare le associazioni sono finite nel dimenticatoio. Le preoccupazioni dei pazienti interessati aumentano, perché vedono profilarsi una sostanziosa spesa mensile fissa per curarsi, se possono permettersela , fanno sapere i vertici delle associazioni interessate.
Per questo, è partita una lettera indirizzata alla Governatrice Polverini e all Assessore Aldo Forte, per avere risposte concrete sulla questione. Abbiamo pazientemente atteso, ma tutte le dichiarazioni in tema sembrano essere sfavorevoli , spiegano il Segretario dell associazione Malati di reni, Roberto Costanzi e quello regionale di Cittadinanzattiva, Giuseppe Scaramuzza. Chiediamo di essere informati con urgenza sulle iniziative in atto sia verso i farmacisti sia per reperire nuovi fondi regionali e avere una data certa per il ripristino dell erogazione degli alimenti . In assenza di risposte, ci riserviamo il diritto di qualsiasi tipo di azione a tutela dei malati nefropatici , concludono.
Sull argomento, sono partite due interpellanze al Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese, a firma di Giulia Rodano, consigliera del gruppo Idv alla Pisana e Ivano Peduzzi (Fds), il quale invita a considerare anche l allarme lanciato dal Segretario nazionale dell associazione del cittadino Assotutela , secondo cui i pazienti con insufficienza renale cronica non hanno più la possibilità di usufruire del contributo regionale e ciò sta causando dei gravi problemi economici a tutti coloro che ne usufruivano. Rilevato che ad oggi oltre 5.000 malati sono ancora senza una risposta e non hanno, quindi, la possibilità di effettuare la spesa mensile dei prodotti aproteici gratuitamente, indispensabili per ritardare il loro ingresso in terapia dialitica , si legge nel testo del documento redatto, invece, dalla Rodano, si chiede all Assessore alle Politiche Sociali e alla Presidente della Regione, quali provvedimenti la Regione intenda prendere in merito alla situazione e di dare, a tutela dei malati di insufficienza renale cronica, una data certa per il ripristino dell erogazione degli alimenti aproteici .
La spesa per gli alimenti aproteici per persona da parte della Regione è di 120,00 euro al mese; 160,00 per i bambini, mentre il costo di un mese di dialisi è di 2.500 euro.
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Sanità Lazio e contratti lavoro part-time
Posted by fidest press agency su giovedì, 26 Maggio 2011
I Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie del Lazio, scelti dalla Presidente Polverini, stanno selvaggiamente revocando i contratti di lavoro part-time che per il 90%, riguardano le donne, lavoratrici costrette a rinunciare ad una parte del salario per prendersi cura di bambini, anziani, disabili e sopperire così alla carenza di servizi sociali di questa regione. La revoca obbliga il rientro in servizio a tempo pieno già dal 1° giugno, proprio quando chiudono le scuole, nel tentativo di recuperare qualche unità di fronte ad un’enorme carenza di personale, carenza aggravata ulteriormente dalle ferie estive e che porterà inesorabilmente alla chiusura/accorpamento di numerosi reparti e servizi. Prosegue la rappresentante USB: “Nonostante la nostra denuncia e la richiesta di un intervento tempestivo, che ponesse un argine alla discrezionalità dei singoli Direttori Generali come avvenuto in altre Regioni, e l’appello al senso di appartenenza ad un genere già fortemente penalizzato nel mondo del lavoro, la Polverini, evidentemente presa da altre priorità, non ha neanche risposto a questo grido d’allarme, rendendosi responsabile di quello che tra breve arrecherà un danno sociale e personale enorme alle lavoratrici e ai lavoratori di questa Regione”, conclude Licia Pera.
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Ugl Sanità Lazio: Consorzio Ri.Rei
Posted by fidest press agency su domenica, 20 febbraio 2011
Come al solito, il Gruppo Unisan facente parte del Consorzio Ri.Rei., ad oggi non ha ancora pagato gli stipendi, mentre il Gruppo Osa si – lo dichiarano in una nota il Coordinatore dell’UGL Sanità Privata di ROMA e Provincia e il RSA Ugl Sanità Luca Albanese del Consorzio Ri.Rei – Via Sbricoli – i quali si domandano come sia possibile poichè il Consorzio è unico ed accreditato con il SSR. Inoltre – continuano i Sindacalisti – questo è una vicenda che puntualmente si verifica tutti i mesi, pertanto si auspica un intervento deciso da parte della Regione Lazio poichè la situazione ormai non è più tollerabile da parte del personale che comunque continua a svolgere il proprio lavoro con professionalità. Non ultimo per importanza stamane la bacheca sindacale (UGL Sanità) ubicata all’interno della sede di Via Sbricoli del Consorzio Ri.Rei è stata vittima dell’ennesimo atto vile da parte di ignoti, i quali hanno letteralmente strappato tutte le comunicazioni sindacali destinate a tutto il personale, effettuate sia dall’ RSA aziendale che dalla Segreteria provinciale e Regionale UGL Sanità. Il Segretario Ugl Sanità di ROMA e Lazio Antonio Cuozzo dopo avere appreso dai dirigenti territoriali la notizia dell’accaduto – dichiara – “La ferma condanna ad un’atto così turpe in quanto ne va dell’informazione al personale tutto, che costantemente deve essere aggiornato sulle vicende del Consorzio di cui sono dipendenti e auspica che fatti del genere non avvengano in futuro”.
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Sanità Lazio: abbattere tempi attesa
Posted by fidest press agency su giovedì, 15 aprile 2010
Fanno ben sperare le parole del Presidente della Giunta Regionale del Lazio On. Renata Polverini illustrando tra i suoi obiettivi primari quello di abbattere i tempi di Attesa, che il nostro sindacato ritiene essere una grave piaga nella sanità laziale. Lo dice in una nota il Dirigente Regionale Ugl Sanità Lazio Pietro Bardoscia che da mesi conduce indagini ed offre proposte per ridurre i tempi di attesa nel Lazio. Sicuramente l’intenzione di far collegare tutte quelle strutture che ad oggi sono fuori dal sistema di prenotazioni unico regionale e prevedere di prolungare l’orario di utilizzo dei macchinari per arrivare a tenere aperti tutto il giorno servizi di analisi e diagnosi sono elementi che, insieme alla necessità di far aumentare l’offerta alle strutture sanitarie pubbliche dall’attuale 35% ad almeno il 70% delle proprie agende, possono contribuire a diminuire i tempi di attesa. Ma gli sforzi vanno compiuti da tutte le parti in causa, compresi gli utenti che usufruiscono di questi servizi prevedendo delle sanzioni, simili a quelle che si stanno applicando in alcune strutture sanitarie pubbliche del Lazio in cui si fa pagare per intero il costo della prestazione che il cittadino ha effettuato senza aver provveduto poi al ritiro dei referti medici. Per questo secondo noi – prosegue Bardoscia – occorre prevedere delle sanzioni per quei cittadini che occupano dei posti, prenotando visite specialistiche o esami diagnostici strumentali, senza poi presentarsi all’appuntamento recando un danno grave a chi che invece avrebbero bisogno di effettuarla anche con una certa urgenza; percentuale che, secondo i dati in nostro possesso, purtroppo è molto alta incidendo in maniera significativa sui tempi di attesa. Certamente si può prevedere un potenziamento del Recall Regionale ( facente parte del sistema Re.cup ), che rappresenta un servizio di promemoria delle prestazioni sanitarie prenotate tramite Re.cup (inclusi gli sportelli Cup delle varie aziende) in base al quale il contact center ricorda ai pazienti i loro appuntamenti sanitari con una settimana di anticipo rispetto alla data dell’esame da effettuare; nei dati in nostro possesso, in un anno sono migliaia le richieste di revoca degli appuntamenti che hanno permesso anche di re immettere nel circuito dei posti disponibili nel breve tempo permettendo un lieve snellimento delle liste di attesa. La Ugl Sanità – conclude Bardoscia – come dichiarato più volte anche in passato, offre la sua esperienza e conoscenza su questo tema per adottare nel prossimo Piano di Rientro dei Tempi di Attesa Regionale previsto per il 2010, tutte quelle misure che permettano una reale inversione che i cittadini laziali aspettano da 5 anni.
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Sanità Lazio: sprechi e cattiva gestione
Posted by fidest press agency su sabato, 13 febbraio 2010
Roma Il 13 febbraio alle ore 15:00 a Largo Millesimo (Torrevecchia), si terrà la manifestazione, organizzata dall’Ugl Sanità del Lazio, per il lavoro e l’occupazione contro lo spreco e la cattiva gestione. Lo dichiarano in una nota il Dirigente Regionale Pietro Bardoscia e il Segretario Provinciale Ugl Sanità di Roma Antonio Cuozzo. La manifestazione di sabato sarà caratterizzata soprattutto dalla partecipazione attiva sul palco dei lavoratori della sanità pubblica e privata che racconteranno l’incubo della cassa integrazione o della procedura di mobilità che hanno vissuto o stanno vivendo a causa di una gestione della sanità laziale che noi consideriamo fallimentare. Dimostreremo anche la nostra assoluta convinzione che il Piano Sanitario Regionale approvato recentemente nel Lazio non proponga linee di intervento che, nella salvaguardia del futuro dei lavoratori della Sanità sia regionale sia provinciale, siano in grado di: a) riconvertire il sistema sanitario provinciale, da sempre orientato sull’offerta dei servizi sanitari rispetto invece ai reali bisogni di salute dei cittadini, affermando la centralità del territorio rispetto alla centralità dell’ospedale b) di valorizzare la multidisciplinarietà, l’integrazione professionale e la continuità delle cure rispetto alla separazione di funzioni e di specialità; c) di prevedere un programma preciso e puntuale del processo di accreditamento delle strutture sanitarie private sulla base di due condizioni necessarie ossia fabbisogno di strutture e funzionalità; d) prevedere una riorganizzazione nella composizione dei soggetti, pubblici e privati, erogatori dei servizi sanitari (modello di gestione pubblico – privato), soprattutto di natura riabilitativa. Pertanto – concludono i sindacalisti – la “razionalizzazione, lo sviluppo e la riqualificazione del sistema di offerta sanitario” sono necessari solo se generano risparmio, ottimizzazione e ridistribuzione dei posti letto non sulla pelle dei lavoratori e dei loro nuclei familiari. Solo così è possibile intravedere un nuovo “sistema di sanità, pubblica e privata, sostenibile e competitiva“ per la Provincia di Roma.
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Sanità Lazio e interpellanza Pd
Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 dicembre 2009
“Sarà discussa il 17 dicembre l’interpellanza urgente presentata da oltre 40 senatori del Pd, tra cui gli eletti nella Regione Lazio, che chiede al governo di anticipare una quota del gettito fiscale di competenza della Regione e una parte delle quote del Fondo sanitario nazionale connesse all’attuazione degli obiettivi del Piano di rientro dal deficit del sistema sanitario della Regione Lazio”. Ad annunciarlo è il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda – primo firmatario del testo – che oggi, nel corso della conferenza dei capigruppo, ha insistito per la calendarizzazione immediata dell’interpellanza urgente rivolta al Ministro dell’economia e al Ministro della salute. Nell’interpellanza si chiede al governo di “anticipare una quota del gettito fiscale di competenza della Regione Lazio nonché una parte delle quote del Fondo sanitario nazionale, di competenza della regione Lazio, connesse alla attuazione degli obiettivi del Piano di rientro”. Il Pd chiede inoltre che “la somma trasferita” sia “sufficiente per fronteggiare i pagamenti dei crediti sanitari previsti per la fine del corrente anno e per reintegrare le anticipazioni di tesoreria”. Nel ripercorrere le tappe che, nel tempo, hanno portato alla gestione commissariale e alle enormi difficoltà che attualmente vive la sanità nella Regione Lazio e nel ricordare i piani e le azioni di risanamento messe fino ad oggi in campo, l’interpellanza sottolinea che “per consentire il riallineamento tra competenza e cassa nel segmento sanitario è importante ridurre il ritardo temporale con cui viene trasferito il gettito delle imposte regionali destinate al settore; sulla base delle stime del dipartimento delle entrate dovrebbe essere trasferita almeno una quota significativa del gettito relativo sia all’anno precedente che a quello in corso (attualmente lo scarto, per il Lazio, è pari a 2,2 miliardi); si tratta – si legge ancora nell’interpellanza – di un ritardo comune anche alle altre Regioni, ma per il Lazio di particolare rilievo per l’importanza del gettito addizionale richiesto per sanare lo squilibrio tra costi e ricavi della sanità. Il ritardo nei trasferimenti obbliga la Regione, e le Asl, al tiraggio della anticipazione straordinaria presso la tesoreria fino al limite massimo, con oneri per interessi di oltre 100 milioni l’anno”. “Dalla relazione svolta dal sub commissario al tavolo di verifica del 10 novembre scorso – si legge ancora nell’interpellanza – emerge un notevole sforzo attuato dalla Regione ma, nonostante questo sforzo, molti obiettivi devono essere ancora pienamente conseguiti”.
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Sanità Lazio: tempi attesa sconfortanti
Posted by fidest press agency su domenica, 29 novembre 2009
Dopo le lamentele di molti cittadini sui tempi di attese esorbitanti di molti esami diagnostici strumentali, il Dirigente Regionale Ugl Sanità Lazio Pietro Bardoscia ha fatto condurre un’indagine su 10 esami che abbiamo ritenuto essere tra i più richiesti dai cittadini, per verificare i loro tempi di attesa nelle Aziende Sanitarie Locali, nelle Aziende Ospedaliere, negli IRCCS, nei Policlinici Universitari del territorio di Roma. Lo comunica in una nota il Segretario Provinciale Ugl Sanità Roma e Provincia Antonio Cuozzo. Premettendo che per gli esami diagnostici strumentali i tempi di attesa non dovrebbero superare i 60giorni, i dati ottenuti non sono molto incoraggianti. Sono soprattutto le risonanze magnetiche, in cui è stata aggiunta anche una quota fissa di 15,00 euro ad impegnativa, ad avere i tempi di attesa più lunghi; per una RMN della Colonna senza e con contrasto,nell’ospedale Sandro Pertini nell’ASL RmB si prevede un’attesa di 219 giorni, 226 g. al Policlinico Tor Vergata, ai 163 g. nell’Ospedale Sant’Andrea. Per una RMN dell’Addome Superiore Totale le prime disponibilità si trovano nell’Ospedale Grassi nell’Asl RmD dove si attendono 150 g. circa, 170 giorni al San Camillo Forlanini, ai 200 g. del C.T.O Andrea Alesini. Per un Angio Rm Distretto Vascolare i tempi non migliorano, si passa dai 130 giorni del San Camillo Forlanini ai 170 g e 200 g. del Policlinico Calisino e Sant’Andrea. Passando nel versante dell’Ecografie i risultati non sembrano migliorare molto: per una Ecografia Addome Completo si passa dai 120 g. del Poliambulatorio Luzzati nell’Asl RmA ai 150g. del San Filippo Neri, mentre per una Ecografia Ostetrica si passa dai 43g. del Poliambulatoria Sant’Anna nell’Asl Rm A ai 102 g del Santo Spirito nell’Asl RmE. Molte sono le richieste dei cittadini per l’ EcoColordopplergrafia Cardiaca a riposo o dopo prova fisica o farmacologia, i tempi di attesa per questo esame diagnostico varia dai 130 giorni del Presidio Offanengo dell’Asl Rm E ai 170 g. del San Giovanni Addolorata. L’indagine sui tempi di attesa relativi agli altri esami che abbiamo voluto verificare sono simili a quelli sopraelencati. Occorre migliorare questi tempi di attesa – conclude Cuozzo – e l’unico modo possibile è un aumento delle disponibilità delle agende di tutte le aziende sanitarie locali, delle A.O. degli Irccs e dei Policlinici Universitari al Centro Unico Prenotazioni della Regione Lazio, e prevedere la possibilità di includere, per lo meno sulle prestazioni critiche, anche le strutture private accreditate.
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Sanità Lazio
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 novembre 2009
Roma. «Non ci si può ancorare a falsi appigli e rimandare ulteriormente il riordino della rete ospedaliera che deve essere parte integrante del Piano sanitario del Lazio, senza il quale è carta straccia». E’ quanto dichiara Luigi Celori, Presidente della Commissione per la Riforma del Sistema sanitario della Regione. «I cittadini – continua – non possono continuare a pagare gli esosi conti della sanità regionale, frutto della mala gestione di anni da parte del centrosinistra. E’ necessario un cambio di rotta. E’ tempo di agire e di fare le scelte giuste. Occorre tagliare gli sprechi, investire sulla prevenzione, valorizzazione i medici di famiglia, informatizzare le prestazioni sanitarie». «Chiediamo – conclude Celori – più trasparenza per una sanità finalmente diversa di cui possano realmente beneficiare i cittadini».
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Ugl sanità Lazio: “Montino ci riprova ancora”
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 ottobre 2009
É quasi incredibile la mancata convocazione della UGL Sanità al tavolo regionale sulla mobilità del personale e sugli accreditamenti delle strutture sanitarie previsto alla Regione Lazio per martedi 29 Ottobre 2009 alle ore 10. Lo dicono in una nota il Segretario Provinciale e il Segretario Regionale della Ugl Sanita Antonio Cuozzo e Cesare Secci. Il 29 settembre scorso proprio il Segretario Regionale della UGL Sanità Cesare Secci, durante l’incontro tra le sigle sindacali confederali, il Vice Presidente Montino e l’Assessore Tibaldi, aveva ricordato l’enorme ritardo nella stesura della “lista di mobilità” per il personale, che sta perdendo il lavoro a causa della tentata riduzione della spesa sanitaria regionale. Tale lista era stata più volte promessa dal Senatore Montino dopo le vicende legate ai licenziamenti della clinica Valle Fiorita, la situazione si è ora aggravata dalla mobilità attuata dal Gruppo Tosinvest, per finire con la difficile situazione dell’IRCCS Lucia; anche la prassi degli accreditamenti alle strutture ospedaliere era stato un’argomento sollecitato dalla UGL proprio per poter dare certezze sul futuro agli imprenditori e ai lavoratori. Facciamo fatica – conclude Cesare Secci – a spiegare questa decisione di Esterino Montino di escluderci da una trattativa che proprio noi avevamo con forza sollecitato, probabilmente le notizie sulle candidature alle prossime elezioni o qualche altro ignoto problema politico devono aver fatto assumere al Vicepresidente della Regione questo inspiegabile atteggiamento di chiusura nei confronti della nostra sigla sindacale che peraltro è anche firmataria del contratto nazionale ARIS – AIOP, FdG”. (Dott.Antonio Cuozzo Segretario Provinciale Ugl Sanità Roma e Provincia)
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Tagli ircss San Raffaele
Posted by fidest press agency su sabato, 28 marzo 2009
«Marrazzo e i suoi direttori generali ci devono dimostrare come spendono i 12 miliardi di euro che ci costa la sanità del Lazio. Siamo stufi di parole e di promesse. A quattro anni dal suo insediamento, il presidente Marrazzo invece di operare tagli su sprechi e consulenze continua a chiudere gli ospedali e a tagliare i servizi. A pagare le conseguenze per la sua incapacità di gestire la cosa pubblica é la fascia più debole della popolazione: bambini, anziani e malati. Un presidente isolato e in palese contrasto con parte della sua maggioranza, farebbe bene a rassegnare le dimissioni per ridare la parola ai cittadini». E’ quanto dichiara Luigi Celori, Presidente della Commissione raccolta di analisi e predisposizione proposte per la Riforma del Sistema sanitario regionale. « L’assenza di Marrazzo in Commissione Sanità e del suo assessore Montino la dice lunga sulla considerazione che ha dei cittadini del Lazio. Centri di eccellenza per la riabilitazione pediatrica come il San Raffaele alla Pisana non possono fare le spese per la sua inefficienza. Non è possibile mortificare l’alta professionalità di medici e paramedici che lì operano, né tantomeno creare ulteriori disagi ai bambini e alle loro famiglie che fino ad oggi hanno usufruito di quel servizio. Continueremo – conclude – a stare al loro fianco per evitare che chi sperpera risorse pubbliche possa seguitare a farlo e per chi, al contrario, ha bisogno di risposte possa continuare ad ottenerle».
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