Nel nostro Paese mancano 30.000 medici ospedalieri, 70.000 infermieri e circa 100.000 posti letto. Il Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani (FoSSC) chiede al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni provvedimenti urgenti per salvare gli ospedali. L’obiettivo è porre un argine al progressivo depotenziamento della sanità. La crisi del sistema è nei numeri. In 10 anni (2011-2021), in Italia, sono stati chiusi 125 ospedali, ben il 12%. Nel 2011 (tra pubblici e privati) erano 1.120, per diminuire a 995 nel 2021, con un taglio più marcato per le strutture pubbliche (84 in meno). In un solo anno sono stati eliminati quasi 21.500 posti letto, incrementati solo per affrontare i mesi più duri della pandemia: nel 2020 erano 257.977, per poi scendere a 236.481 nel 2021. Mancano almeno 30mila medici specialisti ospedalieri: sono circa 130mila, 60mila unità in meno della Germania e 43mila in meno della Francia. Si assiste anche a un consistente esodo di medici neolaureati e specializzandi, più di 1.000 l’anno, perché all’estero gli stipendi e le condizioni di lavoro sono nettamente migliori. In particolare, nei Pronto Soccorso la carenza di personale è quantificabile in 4.200 camici bianchi (in sei mesi, da gennaio a luglio 2022, se ne sono dimessi 600, circa 100 al mese). Inoltre mancano circa 70.000 infermieri. La previsione della spesa sanitaria sul PIL per il periodo 2023-2026 registrerà già nel 2024 il ritorno al valore del 6,3% rispetto ad una media dell’8,8% dei 37 Paesi dell’OCSE e del 10% circa di Francia e Germania. Oggi in conferenza stampa a Roma i rappresentanti delle 30 Società Scientifiche riunite in FoSSC si sono rivolti direttamente al Presidente Meloni per chiedere la completa revisione dei parametri organizzativi degli ospedali sanciti dal Decreto Ministeriale 70 (DM 70 del 2 aprile 2015).Il Servizio Sanitario Nazionale è sempre meno pubblico e la partecipazione dei privati cittadini alla spesa sanitaria è divenuta via via sempre più imponente fino a raggiungere lo scorso anno la cifra di 37 miliardi, con un numero inferiore di strutture ospedaliere e personale, senza un potenziamento adeguato del territorio. “Dobbiamo abbandonare definitivamente tutte le politiche di deospedalizzazione che hanno colpito il settore negli ultimi 40 anni – sottolineano le Società Scientifiche. Il PNRR prevede un investimento sanitario improntato su due grandi voci: edilizia e tecnologia. “Costruire muri, però, non significa avere ospedali, che richiedono personale e competenze che non ci sono – sottolineano le 30 Società Scientifiche di FoSSC
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La sanità in Italia
Posted by fidest press agency su sabato, 27 Maggio 2023
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Convegno per creare il futuro della sanità
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 Maggio 2023
Roma 25 presso la Fondazione Policlinico Tor Vergata e il 26 maggio presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea per il 2º Open Meeting dei Grandi Ospedali italiani: un’occasione irrinunciabile per costruire insieme il futuro della nostra sanità. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, insieme ad altre figure istituzionali a livello nazionale e regionale, nonché manager e professionisti del settore sanitario e ospedaliero, saranno presenti in questo importante incontro. Nei 30 laboratori co-creativi, vi sarà la possibilità di condividere idee e competenze, mettendo a fuoco strategie e progetti per un rinnovamento e una maggiore equità nel nostro sistema sanitario. Questo sarà un momento fondamentale per discutere e pianificare miglioramenti specifici nei vari ambiti della nostra sanità. By http://www.grandiospedali.it
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Sanità digitale, il punto sull’utilizzo dei medici di famiglia tra rischi e opportunità
Posted by fidest press agency su lunedì, 22 Maggio 2023
Con il Covid, la sanità digitale si è imposta sempre di più nella vita dei medici e dei pazienti che ormai ne fanno un uso quotidiano. A preoccupare i medici, però, è il rischio di un utilizzo inappropriato che i pazienti potrebbero fare in autonomia delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. È quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) in collaborazione con l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano su un campione nazionale di circa 400 medici di medicina generale nell’ambito della ricerca annuale sull’utilizzo della sanità digitale, presentata a Milano. “Emerge un quadro in cui il medico di famiglia sembra fare affidamento, oramai strutturalmente, sulla tecnologia nella gestione della propria professione – afferma Paolo Misericordia, responsabile del Centro Studi della FIMMG – Il medico sta maturando, per le diverse soluzioni tecnologiche disponibili, delle consapevolezze che permettono di distinguere efficacemente benefici e opportunità rispetto ai possibili rischi. Anche rispetto a nuovi scenari, come quelli basati sugli algoritmi dell’intelligenza artificiale, il medico di famiglia sembra essere in grado di apprezzarne i vantaggi, ma anche di individuare pericoli e criticità”.I temi trattati dall’indagine hanno riguardato la spesa affrontata dalla professione per i sistemi ICT, l’utilizzo della telemedicina e degli strumenti digitali per la comunicazione, delle App mediche per i pazienti e dell’intelligenza artificiale. Come in precedenti indagini i Medici di Famiglia dichiarano di utilizzare già le risorse della telemedicina (il 41% la televisita, il 33% la teleassistenza) e laddove non utilizzate, dichiarano il proprio interesse a farlo nel futuro (il 66% di quelli che non utilizzano i sistemi di telemedicina, dichiara comunque l’interesse a poterlo fare). Dalle risposte del campione emerge un analogo interesse per l’utilizzo della diagnostica di primo livello (il 20% dichiara di utilizzare l’elettrocardiogramma e il 56% dichiara l’interesse a farlo prospetticamente; il 25% dichiara di utilizzare già la spirometria e il 51% dichiara l’interesse a farlo nel futuro). Per quanto riguarda la comunicazione con i propri assistiti, estesa durante e dopo la pandemia su tanti diversi canali, il campione dei MMG dichiara di utilizzare App di messaggistica istantanea (73%) anche se la prospettiva sembrerebbe essere quella di riuscire a contenerne l’uso (la percentuale scende al 43% se guardiamo l’utilizzo futuro); maggiore interesse sembrerebbe emergere invece per altre App/piattaforme dedicate all’uso sanitario (38% di utilizzo attuale), che diventano oggetto di interesse per un futuro per il 70% del campione. Attraverso i canali digitali fluiscono oramai molte informazioni tra gli assistiti e i propri medici: il 93% dichiara di utilizzare questi sistemi per inviare ricette elettroniche; il 92%, su questi sistemi, riceve richieste da parte dei pazienti; l’89% ci riceve referti di analisi/esami; l’85% lo utilizza per condividere chiarimenti su terapie e farmaci; il 79% per scambiare informazioni sullo stato di salute; il 67% riceve richieste per prenotare appuntamenti per visite. Il campione riferisce di aver consigliato ai propri assistiti almeno una volta App per tenere sotto controllo parametri vitali o clinici (43%), per migliorare l’attività fisica (42%), per migliorare l’aderenza terapeutica (40%), per migliorare l’alimentazione (36%).Il 72% dei medici è preoccupato (da 7 a 10 in una scala fino a 10) per l’uso inappropriato che i pazienti potrebbero fare in autonomia, se lasciati da soli, delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale; il 73% ritiene (con voti da 7 a 10) che questi strumenti debbano costituire risorsa per il medico e non per il paziente. “Tra i medici di famiglia, risulta consolidato il ruolo di strumenti digitali tradizionali e non specifici per la Sanità, come l’e-mail e le App di messaggistica istantanea (es. WhatsApp) – afferma Chiara Sgarbossa, Direttrice dell’Osservatorio Sanità Digitale – Tuttavia, le piattaforme di comunicazione dedicate all’uso sanitario sono tra gli strumenti di maggiore interesse per il futuro: la possibilità di gestire su un unico strumento più funzionalità utili per la gestione dei pazienti e nel rispetto della privacy è tra i benefici maggiormente riconosciuti. Inoltre, tali strumenti permettono di separare i canali di comunicazione personali da quelli professionali, evitando l’utilizzo inappropriato ad oggi associato alle App ‘generaliste’ di messaggistica istantanea”. (fonte: Doctornews33)
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Sanità, Fossi (Pd): “Governo stralcia emendamento per stabilizzare precari”
Posted by fidest press agency su sabato, 20 Maggio 2023
“Il Governo stralcia l’emendamento al decreto Bollette che avrebbe permesso di stabilizzare i ricercatori precari del comparto sanitario. Questa destra si riempie la bocca della ‘difesa degli italiani’ ma lascia nell’incertezza lavorativa milioni di persone”. Così Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della commissione Lavoro, commenta lo stralcio dell’emendamento per stabilizzare i precari della sanità. “L’emendamento era stato approvato in Commissione Lavoro – spiega Fossi – ma verrà soppresso perché mancano le risorse. La norma avrebbe permesso di riconoscere a questi ricercatori, fondamentali per il Servizio Sanitario Nazionale, quello che spetta loro. Ma il Governo ha deciso di fare un vergognoso passo indietro”.
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Sanità: Fontana ora vuole modificare la riforma
Posted by fidest press agency su sabato, 20 Maggio 2023
Nicola Di Marco (Capogruppo M5S Lombardia): «Apprendiamo che il Presidente Fontana abbia aperto alla possibilità di modificare la Riforma Sanitaria. L’ultima volta fu il nostro gruppo a chiedere di migliorare una (non)riforma che non avrebbe risolto, anzi avrebbe peggiorato, i problemi della sanità lombarda e per tutta risposta fummo portati fuori dall’Aula consiliare dalla Digos. Le parole di Fontana sono oggi la clamorosa ammissione di un fallimento annunciato, cercato e difeso con tutte le proprie forze dal centrodestra lombardo. Bocciare la riforma sanitaria varata meno di due anni fa, dopo un mese di sedute e Consiglio convocato anche di domenica (prima volta nella storia dell’Istituzione), ammettendo la necessità di quelle modifiche che avevamo richiesto in tutti i modi, è la conferma di quanto l’inadeguatezza di questo governo regionale possa nuocere gravemente alla salute dei lombardi» così il Consigliere regionale Nicola Di Marco, in merito alle parole del Governatore Fontana, il quale aveva dichiarato: “L’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha detto che farà valutazioni sull’opportunità di introdurre eventuali modifiche” nella riforma sanitaria lombarda. “Io la vedo come un’apertura. Mi sembra una dimostrazione di democrazia e disponibilità. Contrariamente a chi non vuole cambiare niente, se noi faremo valutazioni che vanno in una direzione diversa prenderemo in considerazione la possibilità di cambiare”.
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Osservatorio Sanità Digitale PoliMi
Posted by fidest press agency su domenica, 14 Maggio 2023
Milano Giovedì 18 Maggio 2023, ore 10.00 – 16.00 Aula De Carli, Edificio B9, Campus Durando, via Durando 10. L’innovazione digitale ha un ruolo fondamentale nelle riforme e negli investimenti definiti dal PNRR per il settore Salute. Per sfruttare al meglio questa occasione, occorre comprendere le esigenze e le priorità degli stakeholder del settore, monitorare il livello di sviluppo delle iniziative in corso e identificare le azioni per superare le attuali barriere. Durante il Convegno sarà fornita una fotografia dello stato di sviluppo della Sanità Digitale in Italia, anche attraverso la discussione con esperti e rappresentanti istituzionali. Saranno inoltre presentati i casi finalisti e proclamati i vincitori del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2023.
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“La sanità resta la cenerentola del Governo Meloni”
Posted by fidest press agency su martedì, 2 Maggio 2023
La girandola di cifre esibita dal Def non riesce a nascondere questo fatto evidente ai cittadini che chiedono un pubblico migliore. Invece la virata verso la privatizzazione e le esternalizzazioni è ormai scelta acquisita della destra, al Governo come nelle Regioni a loro guida. L’endemica carenza di personale non sarà affrontata, la sanità territoriale resterà indietro e per il disagio psichico si presentano tempi duri. E poi c’è chi ironizza sul Mes”. Lo afferma la capogruppo in commissione Politiche europee al Senato Tatjana Rojc (Pd), dopo il via libera da parte dell’aula del Senato alla risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza (Def) 2023.
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Medici in piazza per salvare la sanità pubblica
Posted by fidest press agency su lunedì, 3 aprile 2023
Dallo spopolamento della medicina del territorio con 1,5 milioni di assistiti presto privati del medico di fiducia, alle vessazioni subite dai medici di famiglia di alcune regioni sugli stipendi; dal burn-out all’autonomia differenziata accusata di dividere ancora di più l’assistenza nelle regioni tra Nord e Sud: sono le ragioni di una manifestazione originata dai medici di famiglia Fimmg in Puglia. L’evento coinvolgerà gli altri sindacati del pianeta sanità, e gli Ordini. Dopo il congresso straordinario del 25 marzo, Fimmg porta il malcontento di una categoria che perde pezzi e vede avvicinarsi lo spettro delle mutue abbandonate dall’Italia 45 anni fa, “un sistema ove per potersi curare bisognerà avere una assicurazione e le prestazioni gratuite saranno erogate in base a quello che ognuno potrà pagare alla sua assicurazione”, come recita un corsivo Fimmg Bari. I medici lamentano la mancata applicazione delle norme vigenti che consentirebbero ai mmg fino a 850 assistiti di non perdere l’incarico di guardia medica: in Puglia la cessazione è imposta arrivati a 650 pazienti; e ai medici del corso di formazione in medicina generale è impedito di sostituire i titolari che incorrono in gravi malattie o infortuni; intanto, tardano le pubblicazioni dei bandi di assegnazione delle ore e degli ambiti carenti; alle dottoresse in allattamento non è riconosciuto il punteggio ai fini della graduatoria di medicina generale per il periodo di sospensione dell’attività.C’è poi un tema scottante: non solo la Regione non investe nuove risorse che consentano a tutti i medici di famiglia di avere collaboratori di studio e infermieri nei propri studi ma chiede indietro stanziamenti di 16 anni fa. Lo denuncia Fismu, ora confluita nella Federazione Medici del Territorio-FMT nuova sigla che comprende anche Uil Medici, Sumai ed Umi: la segretaria regionale Anna Lampugnani lamenta la richiesta della Regione di restituire compensi ricevuti dal 2007 a titolo di indennità previste dall’accordo integrativo e destinate a collaboratori di studio ed infermieri. «Dopo anni – denuncia Lampugnani – si tenta di fare cassa chiedendo la restituzione retroattiva di indennità da noi già investite per far funzionare gli ambulatori. Ma la Regione deve onorare un contratto ancora vigente, e deve reperire altri fondi adeguati per sostenere il livello professionale degli ambulatori di medicina generale». A fianco dei sindacati ci sarà la Fnomceo, sabato, con Filippo Anelli, Presidente Omceo Bari e Fnomceo, con il vice Giovanni Leoni e con il segretario generale Roberto Monaco. Anelli sottolinea come «per garantire il diritto alla salute del cittadino servono riforme che vadano incontro ai nuovi bisogni di salute tutelando lo spirito universalistico, equo e solidale del nostro SSN». Monaco rimarca la richiesta degli Ordini di vincolare parte delle risorse del fondo sanitario nazionale al sostegno dei professionisti. «Aver investito 30 miliardi in 4 anni in sanità è sicuramente una nota positiva, ma se non si investono analoghe risorse sul personale si mette a rischio il servizio sanitario pubblico».Solidali con i mmg i sindacati della dirigenza medica Anaao Assomed e Cimo Fesmed, che escono con un comunicato congiunto. «I medici di famiglia scendono in piazza 3 mesi esatti dopo la manifestazione organizzata a Roma dall’intersindacale della dirigenza medica e sanitaria “Uniti per la sanità”». E manifestano, «con lievi ma dovute differenze, degli stessi problemi che riscontriamo negli ospedali di tutta Italia, afflitti dalla stessa carenza, che si tenta di rattoppare affidando i turni al far west delle cooperative non controllate né regolate da nessuno; i problemi sono strettamente concatenati: se il territorio non funziona, non potrà funzionare l’ospedale, e viceversa. Le soluzioni dovrebbero essere altrettanto intrecciate. Creare un grande movimento che coinvolga i cittadini e tutti i lavoratori del settore dovrebbe essere l’obiettivo di tutti: Anaao Assomed e Federazione Cimo-Fesmed hanno già iniziato a lavorare con gli altri sindacati». Pino Gesmundo, Segretario generale Cgil Puglia guarda con preoccupazione alla “mancata implementazione del fondo sanitario per far fronte all’aumento dei materiali e dei costi energetici” e all'”arretramento in termini di spesa se rapportata al Pil nel prossimo triennio”. «C’è un disegno di smantellamento del SSN contro il quale il sindacato si sta già mobilitando con iniziative per sensibilizzare i cittadini. Alle regioni del Mezzogiorno vanno garantiti standard di servizi pari a quelli delle regioni più avanzate, altro che autonomia differenziata». (Fonte DoctorNews33)
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Sanità, USB: il Decreto Bollette regala a infermieri e ostetriche doppio lavoro e cottimo
Posted by fidest press agency su domenica, 2 aprile 2023
L’abolizione del vincolo di esclusività per infermieri e ostetriche, contenuta nel Decreto Bollette, è uno specchietto per le allodole, la condanna a inseguire qualcosa di inesistente. Per le professioni sanitarie è il miraggio di aver conseguito la libertà dai vincoli mentre, in realtà, si è ottenuto solo orario di lavoro senza limiti e paragonabile al cottimo.Perché in effetti solo di cottimo e doppio lavoro si può parlare quando – per sopperire alla mancanza di infermieri che garantiscano il funzionamento delle strutture territoriali previste dal Pnrr – si induce il personale, dopo turni massacranti nei reparti, a svolgere ulteriori attività per portare a casa uno stipendio finalmente dignitoso.Viene inoltre eliminato il vincolo delle 8 ore per l’attività intramoenia e si alzano le tariffe incentivando così il personale a sottoporsi a un vero e proprio tour de force, alla faccia del concetto di benessere psico-fisico, con rischi concreti per la sicurezza propria e dei pazienti.Si palesa in tutta evidenza, a dispetto della malriposta esultanza, da una parte l’incapacità dei sindacati corporativi di ottenere aumenti contrattuali tali da permettere che non venga intaccata la qualità della vita e dall’altra, in nome di un distorto concetto di crescita e sviluppo professionale, la assoluta mancanza di tutela dall’Ordine degli Infermieri, che si è guardato bene dal richiedere aumenti retributivi tali da adeguarsi alla media Ocse.Il Decreto Bollette nasconde anche altro e cioè la possibilità di affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici in ambito ospedaliero, per ora limitatamente ai servizi di emergenza-urgenza. Non a caso Confcooperative Sanità ha subito attivato insieme alle federazioni dei medici e degli infermieri un gruppo di lavoro per trovare e proporre soluzioni alla mancanza di personale prevedendo, con occhio interessato anche alla gestione di attività territoriali e assistenza domiciliare, aggregazioni e organizzazione degli operatori in cooperativa.Insomma, mentre da una parte si tenta di applicare una stretta sulle costose prestazioni a gettone dei medici, di contro si spalanca la porta a nuove massicce esternalizzazioni e a nuovi e imponenti trasferimenti di risorse dal pubblico al privato.Un Decreto Bollette che rischia di mandare definitivamente in “bolletta” quel poco che rimane del Servizio sanitario nazionale. Quello che c’è di positivo, come ad esempio la possibilità di procedere d’ufficio contro chi aggredisce il personale sanitario e l’anticipo della indennità per chi opera nei pronto soccorso, non servirà davvero a fermare l’emorragia di medici e infermieri e a risolvere la drammatica carenza di personale.Il Servizio sanitario nazionale è allo stremo e, come non mai, c’è il rischio concreto della sua definitiva implosione. La continua sottrazione di risorse ha completamente stravolto i suoi principi fondanti e cioè che la salute si tutela “senza distinzioni di condizioni individuali o sociali e secondo le modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio”. È necessario tornare allo spirito originario del SSN e non c’è altro modo se non quello di garantire un incremento costante del fondo sanitario, togliere il tetto alla spesa per il personale, garantire stipendi che facciano tornare appetibili le professioni sanitarie, impedire ulteriori esternalizzazioni di servizi e l’espansione del privato.
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Sanità: Carta di Bucarest per sostenere i professionisti della sanità nel mondo
Posted by fidest press agency su venerdì, 31 marzo 2023
“L’Associazione medici di origine straniera in Italia (AMSI), l’unione Medica euromediterranea (UMEM) e il Movimento Internazionale Interprofessionale Uniti per Unire, firmano e aderiscono alla Carta di Bucarest condividendo l’analisi, le proposte e le criticità sollevate che coincidono con le nostre osservazioni e proposte denunciate negli ultimi 15 anni, ma purtroppo non fummo ascoltati in tempo anzi, ostacolati”, Cosi dichiara Il Presidente Amsi e UMEM, Prof.Foad Aodi ,nonché membro della Commissione Salute Globale Fnomceo e che illustra le nostre statistiche a riguardo: -In Europa ci sono più di 650 mila medici di origine straniera di cui 150 mila mobili; -Non ci sono procedure omogenee (modalità e tempi )per il riconoscimento dei titoli eseguiti all’estero in tutti i paesi europei ,oltre che ai salari; -Negli ultimi 5 anni più di 10 mila richieste di medici ,infermieri e fisioterapisti all’Amsi ed UMEM dalle strutture pubbliche e private italiane e europee; -In atto ci sono numerosi Deserti_Sanitari_Europei che direttamente ed indirettamente causano #Deserti_Sanitari in Africa ,Paesi Arabi ,Asia ,India ,Pakistan perché a loro volta i medici locali scelgono le offerte migliori in Europa; -Sono aumentate negli ultimi 3 anni del 45% le richieste da parte dei medici e professionisti della sanità italiani per andare a lavorare all’estero; -Sono aumentate negli ultimi 3 anni del 35% le richieste dei medici e professionisti della sanità dall’estero per esercitare in Italia ,grazie al decreto Cura Italia e Decreto medici ucraini e per il reclutamento da parte delle regioni italiane di medici ed infermieri dall’estero.
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Sanità: Fp Cgil, Schillaci dia le risposte necessarie
Posted by fidest press agency su sabato, 25 marzo 2023
“Il Ministro Schillaci dia le risposte necessarie”. Così la Fp Cgil commenta le dichiarazioni del titolare del dicastero della Sanità ieri nel question time alla Camera dei Deputati. “Condividiamo le preoccupazioni del ministro – afferma la Funzione Pubblica Cgil – per la piaga delle aggressioni nelle strutture sanitarie, ma ci permettiamo di fargli notare che la lotta alle aggressioni è il sintomo di una malattia che si chiama impoverimento del Servizio sanitario nazionale. Siamo già in ritardo su questo fronte, ogni iniziativa è utile ma dica da quando e quanto sarà diffusa”. Così come, prosegue il sindacato, “è certamente apprezzabile l’intenzione di mettere risorse per rendere attrattivo il lavoro nel Servizio sociosanitario nazionale, peccato che quelle parole vengano dall’esponente di un Governo che non ha messo un euro per il rinnovo del contratto dei lavoratori della sanità che, anziché essere premiati, vedranno di nuovo il blocco dei salari”. Quanto inoltre, osserva la Fp Cgil, “alla scelta di potenziare, a questo scopo, il valore delle prestazioni aggiuntive, spacciando questa soluzione come quella che può convincere i professionisti a non lasciare o a tornare nel Ssn, si ricade sempre nello stesso errore. Se le retribuzioni sono insufficienti e i carichi di lavoro insopportabili non si tratta di fare lavorare di più chi è già in servizio: si tratta di pagare meglio quei professionisti per quello che già fanno e assumerne altri. Il ministro non lisci il pelo ai cottimisti della sanità nascosti dentro qualche ordine, qualche associazione e qualche lobby datoriale: non è quella la strada giusta. Dica piuttosto cosa intende fare per far fronte all’esodo di personale che egli stesso annuncia per i prossimi anni. A costo di essere ripetitivi: serve un piano straordinario di assunzioni. Invece, aggiunge la Funzione Pubblica Cgil, “è molto positiva la presa di coscienza del ministro Schillaci rispetto al fenomeno delle esternalizzazioni che stanno mangiando pezzi interi del Servizio sanitario nazionale, essendo spesso la chiave per aggirare il fenomeno dei tetti alla spesa di personale e ai blocchi delle assunzioni e rischiando di cambiarne per sempre la natura. Lo aspettiamo alla prova dei fatti, ribadendo fin da subito la nostra disponibilità a un confronto vero, ad esempio per condurre insieme una battaglia affinché l’applicazione del Dm 77/22, a vincoli esistenti, non trasformi il Pnrr nella più grande operazione di esternalizzazione della sanità mai vista nel nostro paese. Sui trattamenti previdenziali agevolati da tempo chiediamo che il periodo di lavoro prestato nella pandemia covid valga doppio e che per la sanità come per tutti si superi la Fornero”. Per il sindacato, “assunzioni, salari e giusta pensione potrebbero essere un primo passo nella pacificazione fra gli operatori tutti e quelle istituzioni che, dopo averli definiti eroi, non hanno dato seguito adeguato a quelle parole. Ma il grande assente è il finanziamento del Fondo sanitario nazionale. Il ministro lo sa che, come denunciano anche le Regioni, sarà il responsabile del collasso della sanità pubblica? Dalle sue parole sembra omettere questo che non è un dettaglio ma il problema del Paese”, conclude la Fp Cgil.
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Sanità: Rojc (Pd), carenza infermieri è vulnus da risolvere
Posted by fidest press agency su venerdì, 3 marzo 2023
Audizione Ordine infermieri in Commissione Politiche Europee del Senato. “Siamo di fronte a una carenza di personale infermieristico e a uno scarso interesse per le scuole infermieristiche che rappresentano un grave vulnus del Sistema sanitario nazionale”. Così la senatrice Tatjana Rojc, capogruppo del Pd nella Commissione Politiche Europee a Palazzo Madama, a seguito dell’audizione di Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni infermieristiche (FNOM) che ha esposto “le gravi difficoltà in cui versa un comparto professionale determinante per la vita dei cittadini”. Precisando che “l’audizione è stata fortemente voluta dal gruppo del PD”, Rojc ha sottolineato che “bisogna fermare il continuo depauperamento delle professioni infermieristiche, femminilizzate per il 70% soprattutto nei settori di assistenza e ostetricia”. Rojc ha anche chiesto di “aprire un serio confronto politico per un settore della sanità pubblica che sta vivendo un momento particolare anche a causa della pandemia che ne ha evidenziato carenze, rendendo il sistema più fragile”. Per la senatrice dem “sono da affrontare questioni come la violenza contro il personale sanitario, l’innovazione dei contratti di lavoro che possa far conciliare la vita privata e il lavoro, garantire il progresso di carriera per le donne, l’unificazione dei contratti tra pubblico e privato, come richiesto all’Italia anche dall’UE”.
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«Non vogliamo essere gli “utili idioti” della sanità pubblica e del governo regionale in Sicilia
Posted by fidest press agency su sabato, 25 febbraio 2023
Siano date le giuste risorse economiche per la salute dei cittadini che hanno bisogno di curarsi». Con queste semplici e lapidarie parole il presidente siciliano di Acap Salute (Associazione Centri Accreditati Privati Salute), dottore Salvatore Pizzuto, ha aderito, col sindacato regionale che ha guidato, allo sciopero della sanità accreditata privata siciliana. Lo sciopero e il corteo sono la conseguenza finale della serrata delle strutture convenzionate in Sicilia con il Servizio sanitario regionale siciliano, che hanno chiuso le saracinesche da martedì 21 febbraio per protestare contro la decisione dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo di ridurre i fondi della spesa sanitaria regionale 2022 di circa 30 milioni di euro. «Siamo presenti in oltre 400 Comuni in Sicilia – ribadisce Pizzuto – comprese aree montane e isole dove la sanità pubblica è assente. Ed è questo il premio? Riducendo l’assegnazione dei fondi alle strutture a noi che abbiamo lavorato anche durante la pandemia covid senza mai fermarci? È solo un gesto che esaspera tutta la sanità e tocca in particolare i singoli cittadini costretti, senza il nostro supporto, o ad affidarsi ai tempi biblici delle strutture pubbliche. Per esempio, per quanto riguarda l’ambito della Fisoterapia, noi copriamo, a differenza della sanità pubblica, l’intero territorio regionale siciliano. Senza di noi le conseguenze sono solo lunghe liste di attesa e i tempi di ripresa del cittadino». Da Acap accusano inoltre il governo del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani di «mancanza di una programmazione, l’applicazione dei contratti, il pagamento delle spese del 2022, l’uso dei fondi inutilizzati sul fronte dell’emodialisi, della radioterapia e delle liste d’attesa».
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Ospedale Sant’Andrea: fiore all’occhiello della sanità laziale
Posted by fidest press agency su sabato, 4 febbraio 2023
“La visita all’ospedale Sant’Andrea insieme al futuro presidente della Regione Lazio Francesco Rocca è il simbolo di un antico sodalizio. Vado spesso in visita in quell’ospedale perché sono legato a quella struttura per ragioni umane e politiche. Negli anni 2000, insediatasi la giunta di centrodestra, Storace decise di trasformare quello scheletro in cemento armato in un ospedale. E mi chiede di aiutarlo. Affidammo a Francesco Rocca il ruolo di direttore generale e quella struttura in pochi anni divenne il fiore all’occhiello della sanità italiana. Trovarsi qui serve a mantenere salda quella visione e sostenere il progetto di riscatto della Regione Lazio. Esattamente come facemmo 20 anni credendo nel Sant’Andrea e credendo in Francesco Rocca. E con oggi spero si chiudano definitamente le domande sulle presunte frizioni che esistono soltanto nella testa di chi vede la politica come scontro, competizione e darwinismo sociale senza considerare invece l’importanza e la preziosità dei legami che si saldano nel corso di decenni di amicizia e condivisione di valori”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia commentando la visita presso l’ospedale Sant’Andrea fatta con il candidato presidente alla Regione Lazio avv. Francesco Rocca.
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Sanità: Mandelli (FOFI), bene ministro Schillaci su disparità specializzandi, vanno superate
Posted by fidest press agency su sabato, 4 febbraio 2023
“Apprezziamo molto l’attenzione rivolta dal ministro Schillaci alle disparità che ancora oggi esistono tra gli specializzandi di area sanitaria. Da tempo sono personalmente impegnato per garantire l’equiparazione dello status giuridico e del trattamento contrattuale ed economico dei farmacisti, e con loro di tutti gli altri specializzandi non medici, a quello degli specializzandi medici”. Così il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), Andrea Mandelli. “Tutti gli specializzandi dell’area sanitaria – prosegue – sono chiamati a un percorso formativo di livello elevato le cui spese, in assenza di una posizione contrattuale, sono completamente a carico dei singoli. Una distinzione tanto penalizzante quanto ingiustificata, che va sanata quanto prima, prevedendo per gli specializzandi non medici un trattamento economico-normativo analogo a quello riservato ai medici. Seguiremo, perciò, con attenzione quanto emergerà dal gruppo di lavoro per l’approfondimento di questa importante tematica, istituito nell’ambito dell’Osservatorio nazionale per la formazione sanitaria specialistica e confidiamo che si possa presto arrivare a una soluzione di una questione ormai annosa”, conclude.
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La conciliazione in sanità: il nuovo orizzonte legislativo
Posted by fidest press agency su venerdì, 27 gennaio 2023
La soluzione alle criticità della giustizia civile prevista dal PNRR è affidata prioritariamente al potenziamento degli strumenti di definizione delle liti alternativi alla sentenza, le cosiddette ADR (Alternative Dispute Resolution). “Una progressiva applicazione di tali istituti può avere un impatto fortemente positivo sull’efficienza della pubblica amministrazione e su una nuova cultura di fiducia tra cittadini e istituzioni – spiega Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Relyens – In particolare in ambito sanitario”. A questo orizzonte è stato dedicato l’incontro “Gli strumenti complementari della risoluzione delle controversie” ospitato presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo a Milano e organizzato da Relyens, in qualità di Risk Manager e assicuratore della sanità italiana ed europea, in collaborazione con l’Avvocato Ernesto Macrì. Tra gli esperti presenti, in ordine di intervento: Paola Moreschini, Vicepresidente dell’Osservatorio sui conflitti e sulla conciliazione; Arturo Iadecola, Vice Procuratore generale presso la Corte dei conti; Tiziana Frittelli, Direttore generale dell’AO San Giovanni Addolorata e Presidente nazionale di Federsanità; Maria Gagliardi, Professoressa associata di Diritto Privato presso la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa (Istituto Dirpolis, Lider-lab). Relyens è il Gruppo mutualistico europeo di riferimento nel campo dell’Assicurazione e della Gestione dei rischi, specialista degli operatori sanitari e territoriali. Fonte: http://www.relyens.eu
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Sanità: notizia positiva la proroga della ricetta elettronica
Posted by fidest press agency su venerdì, 23 dicembre 2022
“Accogliamo con favore la volontà del Governo di prorogare di un anno la ricetta elettronica sperimentata durante la fase emergenziale e che ha accelerato in modo considerevole il processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco. La possibilità, per il cittadino, di ricevere la prescrizione medica direttamente sul proprio smartphone, in alternativa al promemoria cartaceo, ha rappresentato un passaggio epocale nell’ottica di una reale semplificazione dell’accesso alle cure per i pazienti. Lo dichiara il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), Andrea Mandelli, ricordando che è grazie soprattutto ai farmacisti che ha avuto successo l’implementazione del sistema della ricetta dematerializzata, pensato per ridurre gli spostamenti dei pazienti durante il primo lockdown. “Si tratta di una misura importante che auspichiamo possa diventare strutturale nel prossimo futuro, mantenendo l’impianto attuale che prevede che il medico trasmetta per via telematica il promemoria al paziente, al quale è garantita la libera scelta di recarsi dal proprio farmacista di fiducia ai fini della dispensazione del medicinale”, conclude Mandelli.
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Sanità, sicurezza delle cure e gestione del rischio: missione possibile (e doverosa)
Posted by fidest press agency su sabato, 17 dicembre 2022
La prevenzione e la gestione del rischio in ambito sanitario rimane un obiettivo fondamentale, tanto più in questa fase di costruzione dei sistemi sanitari del futuro. La nuova alleanza terapeutica passa attraverso la sicurezza delle cure, il recupero delle relazioni fiduciarie con i pazienti, la prevenzione dei conflitti e la copertura dei risarcimenti, nel caso di eventi avversi. La legge 24/2017 ha aperto la strada, dettato i principi e indicato la via: è questo il tempo di fare il punto su quel che è stato fatto e su ciò che resta da fare, anche nei mutati contesti post emergenziali. Perciò la Fondazione Italia in Salute è tornata ad alimentare il dibattito sul tema con un convegno dal titolo “La Gestione del Rischio Sanitario a cinque anni dalla Legge n. 24/2017: le attività del Centri Regionali per la sicurezza delle cure e dei Clinical Risk Manager a confronto”.Si è rivelato importante il contributo di una survey che ha visto coinvolti Coordinatori dei Centri regionali per il Rischio clinico e i Risk manager di diverse aziende sanitarie, che hanno avuto la possibilità di mettere a fattor comune le proprie esperienze, i traguardi raggiunti e gli ostacoli sin qui incontrati.”La gestione del rischio e della sicurezza delle cure, la responsabilità degli operatori e delle strutture sanitarie sono temi che è necessario portare ancora avanti – spiega Federico Gelli, presidente onorario della Fondazione -. La discussione non deve interrompersi, ma proseguire attraverso il confronto, poiché coinvolge professionisti di tutto il Paese. Il Servizio Sanitario Nazionale sta attraversando una fase di evoluzione e occorre mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione del rischio. Una forma di tutela tanto per gli operatori sanitari quanto per i cittadini”.
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Sanità: Mandelli (FOFI), necessario investire su personale
Posted by fidest press agency su martedì, 13 dicembre 2022
“È tempo di investire di più in Sanità, potenziando la prossimità e puntando su quei professionisti, come medici di medicina generale, farmacisti e infermieri, che già oggi sono il punto di riferimento dei cittadini e che collaborano all’interno di quella rete multiprofessionale indicata dalla riforma dell’assistenza territoriale”. Così a Sky Tg24 il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani Andrea Mandelli, che poi ha proseguito: “Il contributo dei professionisti sanitari durante la pandemia è stato straordinario: ora è indispensabile investire sul personale sanitario per aumentare il numero dei professionisti e garantire una retribuzione economica adeguata all’impegno profuso quotidianamente al servizio della salute degli italiani. Per quanto riguarda il PNRR, piuttosto che creare nuove infrastrutture che presentano numerose criticità per una efficace implementazione, sarebbe opportuno rafforzare quelle strutture che già funzionano, a partire dai farmacisti e dalle farmacie di comunità. Proprio ieri, in Lombardia abbiamo raggiunto un milione di dosi di vaccino anti-Covid somministrate nelle farmacie, con punte di oltre settemila vaccinazioni al giorno. E stiamo contribuendo in maniera determinante alla campagna antinfluenzale che in Lombardia è gratuita per tutta la popolazione”, ha concluso.
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“Nella legge di bilancio sulla sanità pubblica non troviamo assolutamente nulla”
Posted by fidest press agency su sabato, 10 dicembre 2022
Non è stata presa in considerazione – spiega Marco Furfaro, Membro Commissione Affari Sociali della Camera intervenuto oggi all’evento “pensiero n° 1, evitare il sottofinanziamento del servizio sanitario nazionale. La nuova legge di bilancio” promosso dall’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità – dopo grandi promesse anche molto importanti ci ritroviamo schiacciati a parlare del tetto al contante, del limite al pos e dell’abolizione del reddito di cittadinanza. Non vedo in tutto questo nessuna visione a lungo termine in un paese in cui stanno aumentando problematiche sostanziali come disuguaglianza, povertà oltre allo strascico dagli anni del covid che hanno messo a dura prova la sanità pubblica. Tutto il comparto sanitario è in difficoltà e nella legge di bilancio, nonostante i nostri sforzi ci siamo trovati di fronte ad un muro, sul finanziamento del fabbisogno sanitario non ci sono fondi a disposizione. Il bilancio di alcune regioni, e di conseguenza i servizi ai cittadini, sono messi a dura prova, non si parla di personale medico o rinnovo dei contratti. Non so se la destra ha scelto ideologicamente di colpire la sanità pubblica andato contro ciò che realmente servirebbe. Siamo sotto la media europea di 12 miliardi. Noi faremo una battaglia nelle aule parlamentari per sostenere il comparto sanitario, perché così com’è rischia di venire meno al diritto alla cura delle persone. ÉE necessario che sia sancito il valore universale della sanità pubblica. http://www.ufficiostampa.milano.mi.it
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