E’ stata istituita dalle Nazioni Unite per riconoscere il ruolo che le donne e le ragazze svolgono nella scienza e nella tecnologia. Un ruolo fondamentale, ma tutt’oggi ancora limitato.Secondo Eurostat, infatti, le discipline matematiche, come “Tecnologie informatiche” o “Ingegneria, industria e costruzioni”, restano a netta prevalenza maschile. E un recente studio dell’OCSE rileva, da un lato, una mancanza di sicurezza nelle ragazze nelle competenze matematiche, che quindi non prendono in considerazione un percorso universitario in ambito STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), e, dall’altro, l’aspettativa delle famiglie che siano i figli maschi a intraprenderlo. Anche quando ragazzi e ragazze hanno una resa scolastica altrettanto alta.Questione di genetica? La scienza conferma che non centra nulla, quella del Gender Gap – in ambito STEM, come più in generale sul lavoro e a casa – è tutta una questione culturale! E l’unico modo per colmare tale divario è, quindi, l’educazione.Proprio per promuovere un’educazione libera dagli stereotipi di genere, Swiffer, il noto marchio P&G, che da sempre condivide i valori di uguaglianza e inclusività dell’azienda, ha dato il via all’iniziativa “Per vincere insieme contro sporco e pregiudizi” per sostenere le attività in ambito scolastico di AIDOS – Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, che, attraverso corsi di formazione ad hoc e una guida – “Mind The Gap. Costruire l’uguaglianza di genere in ambito educativo” -, aiuta le figure educative a identificare e affrontare i pregiudizi di genere, compresi i propri pregiudizi inconsci. In tal modo si può contribuire a eliminare gli stereotipi di genere e creare una scuola aperta alla diversità. Per un futuro più libero, sicuro e inclusivo per le giovani generazioni.E mentre AIDOS si misura sul campo scolastico, Swiffer propone una mini-guida in cinque passi per vincere la partita del Gender Gap anche tra le mura domestiche, a partire dalle più piccole abitudini quotidiane.
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11/02: Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 febbraio 2023
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Giulia Vannoni: Il canto della scienza
Posted by fidest press agency su domenica, 5 febbraio 2023
Come il teatro musicale interpreta Galileo, Einstein e gli altri. Il contributo dei grandi scienziati alla formulazione di teorie innovative, che hanno spesso condotto a radicali cambiamenti, può essere raccontato in molti modi: non solo mediante le ricostruzioni storiche, ma attraverso la letteratura, il cinema e altre forme artistiche. Anche il teatro musicale ha giocato un ruolo importante nell’offrire una propria rappresentazione di questi personaggi e delle loro fondamentali scoperte: un approccio finora non abbastanza evidenziato, capace però di aprire orizzonti inediti e far luce su dinamiche rimaste talvolta in ombra. Sulla scia di Paul Hindemith, che nel 1957 ha dedicato la sua grandiosa opera Die Harmonie der Welt all’astronomo Keplero, altri compositori hanno trasformato in protagonisti musicali eminenti scienziati, da Galileo fino Einstein e Turing. Figure al centro di svolte epocali, come quelle verificatesi a inizio Seicento e nella prima metà del ventesimo secolo, sono così divenute personaggi centrali dell’attuale produzione operistica. PP: 186 PREZZO: 18,50€ ISBN: 978-88-6897-277-6 COLLANA: BIBLIOTECA DI CULTURA/762 Bulzoni Editore.Bulzoni editore Via dei Liburni 14 Roma
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“Scienza e tecnica. Dalla rivoluzione scientifica alla rivoluzione digitale”
Posted by fidest press agency su martedì, 17 gennaio 2023
E’ il volume della serie Patavina Libertas. Una storia europea dell’Università di Padova la collana di alta divulgazione fondata su solide ricerche d’archivio condotte da giovani storici e storiche dell’Ateneo, che rilegge il percorso padovano in chiave europea, tra spazi e forme della libertas e il suo ruolo negli sviluppi dei saperi umanistici e scientifici. Il libro, curato da Giulio Peruzzi e Valentina Roberti e pubblicato in edizione da Donzelli e Padova University Press, viene presentato al pubblico in occasione delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Ateneo, mercoledì 18 gennaio alle ore 17.00 in Aula Nievo di Palazzo del Bo, via VIII febbraio 2 a Padova. Ospiti dell’incontro gli autori, Giorgio Moro (Dipartimento di Scienze chimiche), Franco Cardin (Dipartimento di Matematica), Ettore Fornasini e Pierfrancesco Brunello (Dipartimento di Ingegneria).Il cammino della scienza moderna – iniziato tra la seconda metà del Cinquecento e la fine del Seicento – non è stato lineare, ma le università, in particolare l’Ateneo patavino, vi hanno svolto un ruolo rilevante. Una scienza intrecciata con la tecnica fin dalle botteghe rinascimentali, dove alle competenze artistiche si erano via via affiancate quelle che poi apparterranno all’architetto, all’urbanista, all’ingegnere. Proprio lo sviluppo della tecnica, oggi un settore cruciale dell’eccellenza patavina ma entrata in ritardo nelle università italiane, dimostra quanto sia imprescindibile per il suo sviluppo un’adeguata maturazione culturale e imprenditoriale del territorio.Fin dalla sua nascita la scienza definisce anche i valori che costituiscono il suo ethos; tra questi: l’indipendenza da etnia, nazionalità, religione, classe sociale; il carattere di «proprietà comune» delle conoscenze; l’uso della ragione; la sospensione del giudizio fino alla verifica dei fatti. Sono tutti valori che le società totalitarie hanno sempre cercato di arginare. Non è un caso che inizialmente la ricerca venga svolta nelle accademie, dove si dà corpo a una «Repubblica ideale» fatta di libera discussione e circolazione delle idee, lavoro di gruppo, rispetto delle regole di metodo, confronto di proposte e risultati sulla base di esperimenti e dimostrazioni. Una «Repubblica ideale» ben diversa dal contesto in cui prende le mosse la scienza nuova. Solo in seguito – nel resto d’Europa prima che in Italia – entreranno in scena le università, e tra le italiane l’Università di Padova sarà spesso all’avanguardia, a cominciare dai diciotto anni illuminati dalla presenza di Galileo. Galileo infatti coglie a pieno i fermenti europei dell’epoca, sottolineando l’importanza di introdurre la sperimentazione nel processo di conoscenza dei fenomeni naturali, di valorizzare il ruolo della tecnica per ampliare le conoscenze scientifiche, di affermare la libertà della ricerca e il primato della ragione. Dalla dominazione della Serenissima fino al Novecento, l’Ateneo patavino saprà tenere il passo con gli sviluppi della scienza e della tecnica, anticipando spesso le prospettive future.L’evento viene trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube di Ateneo.
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Cosmetologia: la scienza dietro il prodotto
Posted by fidest press agency su sabato, 23 luglio 2022
Roma. Il corso ogni hanno prevede un numero chiuso di massimo 30 studenti, al quale si accede attraverso una prova di ammissione. Fino alle ore 23:59 del 29 agosto 2022, i candidati devono collegarsi al sito https://roma.unicatt.it e seguire esclusivamente la procedura di iscrizione on-line accessibile dalla home-page. L’esame di ammissione si svolgerà il 7 settembre 2022. il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Cosmetologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma da molti anni si avvale del supporto istituzionale di AIDECO (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia), che da sempre sostiene la rilevante importanza della formazione a livello universitario in ambito cosmetico.Con una storia iniziata più di 30 anni fa, questo corso di laurea triennale prepara gli studenti a diventare personale qualificato nelle varie categorie professionali in ambito cosmetico. Confluenza di differenti e varie competenze tecnico-scientifiche nei campi biologico, chimico, medico ed industriale, il corso ha l’obiettivo di formare in tre anni operatori del comparto, con un bagaglio culturale multidisciplinare, oggi essenziale per una gestione innovativa e strategica nel settore del prodotto cosmetico e della salute (progettazione, produzione, commercializzazione, settore applicativo, consiglio di prodotto).A dimostrazione della validità di questo percorso formativo, negli anni i laureati hanno dimostrato di collocarsi in larga maggioranza nel mondo del lavoro entro pochi mesi dal conseguimento del loro diploma di laurea.La metodologia didattica prevede lezioni teoriche frontali, occasioni di approfondimento e ricerca e attività sperimentali. Diverse componenti essenziali per acquisire le conoscenze di base e le competenze professionali per operare nel settore.
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Festival Arte e scienza
Posted by fidest press agency su lunedì, 13 giugno 2022
Roma 9 – 19 luglio, 1, 2 ottobre 2022 Concerti, video musicali d’autore, installazioni sonore, improvvisi di musica, teatro e danza, workshop, incontri, proiezioni di film. La nuova edizione del Festival ArteScienza “ECOFORME. Conflitti e solidarietà dell’espressione creativa” ideato fin dalla prima edizione nel 1993 dal Centro Ricerche Musicali. “La nuova edizione del Festival – spiegano Laura Bianchini e Michelangelo Lupone fondatori del CRM e coordinatori artistici del Festival – trae spunto dalle concezioni musicali ed ecologiche di Krzysztof Penderecki. Numerosi al Goethe-Institut gli artisti internazionali che si alterneranno sulla scena: dalla Germania arrivano l’Ensemble Ascolta e il duo di intuitive music Markus Stockhausen (figlio di Karlheinz) e Tara Bouman, dalla Polonia il solista di live set Marcin Dymiter | Emiter che presenterà un lavoro ispirato all’Arboretum di Penderecki. A loro si affiancano il trio di instant composition Abdelnour/Ernst/Yamasaki, e un nutrito gruppo di interpreti italiani dediti con particolare attenzione alla sperimentazione e alla musica d’oggi: il flautista Gianni Trovalusci, il Quartetto di sax Saxatile che esegue quattro prime assolute per ArteScienza, l’Eko Ensemble impegnato in due capisaldi della musica contemporanea quali Kontakte di Karlheinz Stockhausen e Transicion II di Mauricio Kagel, e il Quartetto Maurice cui spetta l’ultimo concerto al Goethe-Institut. Per gli ultimi due giorni della prima parte di festival, il 18 e 19 a luglio, ci si sposterà nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, per approfondire un repertorio pensato per l’organo di Sant’Ignazio ed elettronica. Si consolida infine la collaborazione con la Fondazione Musica per Roma per l’appuntamento conclusivo del Festival previsto in autunno il 2 ottobre al Parco della Musica. Il PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista presenta un programma che approfondisce la scrittura musicale di Marta Gentilucci (1973), allieva di Marco Stroppa e una predilezione per la computer music con residenze importanti all’IRCAM di Parigi e per il biennio 2021-22 all’Accademia di Francia – Villa Medici, e del compositore austriaco Georg Friedrich Haas (1953), esponente di spicco della musica spettrale. Completano il programma i progetti formativi di masterclass di Andrew McPherson sul pianoforte aumentato e l’incontro con studiosi di fama internazionale, fra cui Michel Imberty e François Delalande, curato dal compositore Emanuele Pappalardo. L’1 ottobre al Parco della Musica il seminario a cura di Tonino Battista direttore del PMCE.Info e biglietti: da 15 a 5 euro.www.artescienza.info
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Scienza, tecnica e democrazia, alla prova delle emergenze
Posted by fidest press agency su sabato, 20 novembre 2021
Roma giovedì 25 novembre 2021, alle ore 16.00 Per partecipare in sala conferenze è obbligatorio prenotare attraverso il calendario. L’incontro sarà trasmesso in streaming: https://youtu.be/WyVtuj5VLzc Partecipano: Pierluigi Barrotta, ordinario di filosofia della scienza, cattedra “Galileo Galilei”, Università di Pisa Roberta Calvano, ordinaria di diritto costituzionale, Sapienza Università di Roma Pierluigi Contucci, ordinario di fisica matematica, Università di Bologna Mario De Caro, ordinario di filosofia morale, Università Roma Tre Coordina: Giovanni I. Giannoli, membro del Consiglio dei Garanti della Fondazione Basso La distinzione tra “lavoro scientifico” e “lavoro politico” è costitutiva del mondo moderno: è legata all’affermazione della borghesia, al suo “saper fare”, al suo ingegno. Ma si tratta di una distinzione/relazione che si è andata complicando progressivamente, col consolidarsi della “società della conoscenza”, quando cioè la scienza e la tecnica hanno assunto un ruolo decisivo, nella produzione della ricchezza e nell’organizzazione della società.Con l’articolarsi progressivo delle professioni e delle competenze, le responsabilità del decisore politico sono andate anch’esse crescendo, se si continua a riconoscere che l’ordinamento gerarchico dei valori, le finalità sociali degli interventi e le norme che devono governarli non ricadono (o non dovrebbero ricadere, per loro natura) nel dominio specifico della scienza, ma appartengono (o dovrebbero appartenere) al popolo sovrano.Quando il merito dei problemi e la complessità delle decisioni presuppongono (a loro volta) competenze specialistiche, l’eventualità che il sovrano (cioè il popolo) si trovi nelle condizioni migliori, per esercitare quel potere che gli compete, diventa sempre più problematica: se la scelta richiede competenze elevate e non condivise, per la maggioranza dei cittadini (che non possiedono quelle competenze) i presupposti della scelta vengono meno.Quando infine la dimensione dei problemi diventa globale, e i tempi della decisione si restringono, il rapporto tra “saperi speciali” e democrazia diventa estremamente critico, se non del tutto evanescente.L’apologia della scienza e della tecnica, nella congiuntura attuale dell’Occidente, è ancora accompagnata – del resto – dalla sua ricorrente demonizzazione, che tende a presentare la tecnica come un sistema, per sua natura anti- (o a-) democratico, nichilista, inevitabilmente incline all’egemonia e al dominio. Tale – secondo alcuni – sarebbe l’esito dell’illuminismo e dei suoi discendenti, che hanno accompagnato lo sviluppo industriale degli ultimi secoli e sono pervenuti a una sorta di deificazione della razionalità strumentale e calcolante, la quale ha assunto le vesti di una teologia della tecnica.Malgrado questo punto di vista sia probabilmente minoritario nell’establishment della cultura contemporanea, la sua presa di massa non va sottovalutata. Per altro, è senz’altro vero che l’uso della scienza – nel sistema sociale in cui siamo messi – è per molti versi funzionale a obiettivi di estrazione e di dominio, che espongono la scienza e la tecnica all’attribuzione di qualità negative, come fossero implicite in essa.Questo è l’intreccio di problemi che ha motivato l’interesse della Fondazione Basso per il problema, anche alla luce di accadimenti particolari, che sono espressivi di una tendenza: per esempio, la designazione di un tecnico alla Presidenza del Consiglio, il fatto che l’implementazione del PNRR e la definizione delle misure anti-pandemiche siano stati affidati a specialisti, la pervasività degli algoritmi nella nostra vita ordinaria di tutti i giorni. Accadimenti, decisioni e processi che hanno specifiche ragioni e/o giustificazioni, ma che s’iscrivono – appunto – in una specifica tendenza. Che va di nuovo analizzata, da vari punti di vista.
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Campagna vaccinale e fiducia nella scienza
Posted by fidest press agency su giovedì, 1 luglio 2021
Con il decollo della campagna vaccinale, gli italiani contano sempre di più sulla scienza per tornare alla vita di sempre, spianando così la strada per la ripresa del Paese. Sono infatti ben 9 su 10 gli italiani che si fidano della scienza (91%) e che ritengono che, proprio grazie ad essa, il 2021 possa essere un anno migliore rispetto al precedente (89%). La pandemia ha inoltre rinnovato l’attenzione sulle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), specialmente tra le generazioni più giovani: la maggioranza degli italiani (88%) è concorde sul fatto che più persone dovrebbero perseguire carriere in ambito STEM, ritenendo altresì importante aumentare la diversità e l’inclusione in questo campo (84%). Ciò nonostante, solo la metà degli italiani crede che questo rinnovato interesse nei confronti della scienza continuerà a crescere una volta cessata l’emergenza sanitaria (50%).L’emergenza da Covid-19 ha anche fatto aumentare l’attenzione nei confronti dell’ambiente per tre italiani su quattro (77%). Tra i problemi principali che la scienza dovrebbe risolvere, infatti, le persone indicano come prioritarie il cambiamento climatico (51%), che supera persino la pandemia (46%). In generale, la scienza è vista come un elemento essenziale per plasmare, rafforzare e migliorare l’Italia, con 9 italiani su 10 che ritengono che gli investimenti nella scienza rendano il Paese più forte (90%). Tuttavia, qualunque sia il problema che la scienza dovrebbe risolvere, le persone la considerano una responsabilità condivisa sia tra pubblico e privato, che con altri Paesi. Secondo il 92%, infatti, gli Stati dovrebbero cooperare per creare soluzioni basate sulla scienza per affrontare le grandi sfide globali, e ci dovrebbe essere maggiore collaborazione tra il pubblico e il privato per far progredire la scienza. Sono questi i risultati dello State of Science Index di 3M, una ricerca globale annuale che dal 2018 indaga l’immagine della scienza. Per la prima volta, quest’anno, l’indagine è stata estesa a 17 Paesi, includendo anche l’Italia.“La scienza sta diventando sempre più un elemento di unione, mentre il mondo testimonia un impegno crescente nella missione comune per costruire un futuro più sicuro, più verde, più forte e più equo”, ha dichiarato Marc Routier, Vicepresidente della South East Europe Region di 3M. “La fiducia nella scienza viene confermata ogni giorno nel vedere il suo impatto concreto nelle nostre vite, dai rimedi contro il COVID-19, al supporto alle cause ambientali, che fanno la differenza”.
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“Come creare fiducia nella scienza e sconfiggere la fobocrazia”
Posted by fidest press agency su domenica, 9 Maggio 2021
In programma il 17 maggio alle ore 15 e promosso da Janssen Italia e Fondazione Mondo Digitale. All’evento, centinaia di studentesse e studenti si cimenteranno in un Creative Jam lavorando in modalità collaborativa in sei stanze digitali per la creazione di una campagna Instagram per sconfiggere la fobocrazia. Nel corso dell’evento verranno anche presentati i risultati della Ricerca sulla fiducia nella scienza da parte dei giovani realizzata da Fondazione Mondo Digitale con l’analisi dell’Università Campus Bio-Medico di Roma nell’ambito di Fattore J. Interverrà all’evento Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. L’evento potrà essere seguito in diretta streaming sul canale YouTube di Fondazione Mondo Digitale.
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La scienza delle risorse umane secondo Reverse
Posted by fidest press agency su giovedì, 1 aprile 2021
“Human Resources Science”. Ecco il nuovo chiaro payoff di Reverse, società di head hunting fondata nel 2017 da Alessandro Raguseo e Daniele Bacchi, che ha rimodellato la propria immagine all’insegna dell’innovazione, dell’utilizzo di tools specifici, del metodo scientifico, dell’oggettività e della certezza dei risultati grazie ad un approccio data driven – aspetti che la contraddistinguono nel panorama delle risorse umane.Reverse è riuscita a trasformare l’head hunting in una scienza esatta, in cui il time to hire è ridotto al minimo e il match tra candidato ed esigenze aziendali è perfetto perché, grazie al metodo scientifico e alle tecnologie utilizzate, viene personalizzata la strategia per ogni mandato di ricerca.Reverse è infatti la prima società ad aver digitalizzato tutti i processi di ricerca del personale, integrando sapientemente tecnologia e saper fare umano: oltre a garantire la certezza dei risultati, la tecnologia viene utilizzata per velocizzare e semplificare i processi e svolgere attività ripetitive e automatiche, in modo da lasciare all’Head Hunter quanto più tempo possibile per dedicarsi alla relazione diretta e umana con il candidato, prendendosi cura delle persone. Da sempre un passo avanti in termini di sperimentazione, ricerca e miglioramento continuo dei servizi offerti, Reverse ha sviluppato software e messo a punto soluzioni per rendere il lavoro preciso e scientifico. Tra le innovazioni ideate e adottate per risolvere i problemi dell’head hunting contemporaneo spiccano: Il recruiting collaborativo: Reverse è l’unica società di head hunting in Europa ad applicare il metodo del recruiting collaborativo, dove le hard skills dei candidati sono valutate dagli Scout, specialisti della stessa categoria professionale del profilo da cercare appartenenti ad un corposo network internazionale tessuto dalla società. Il segugio elettronico: Hound, il “cane da caccia” creato nei laboratori di Reverse, è in grado di fiutare in tempi record il candidato in qualunque canale si trovi. Appena lo individua, scava e colleziona tutte le informazioni sul candidato presenti sul web. Il Candidate Design: per definire le esigenze aziendali e i profili da cercare, Reverse realizza una lavagna virtuale su cui vengono tracciate le esigenze dell’azienda in forma visuale. Su questa board interattiva verrà data forma al profilo ricercato componendo un’immagine chiara e fresca del candidato. Il maggiordomo artificiale: in Reverse ogni head hunter può contare sull’aiuto di un software che lo supporta nella gestione di tutte le attività connesse a una ricerca, senza perdere il filo. Job Viewer: in piena trasparenza, grazie ad un’interfaccia intuitiva e “smart”, l’azienda mandataria può visualizzare in tempo reale tutto il processo di lavoro, partecipando agli avanzamenti. Job Reputation Analysis: si tratta di un’indagine che Reverse offre al cliente per condividere con lui i dati raccolti dalla tecnologia durante il processo di ricerca e selezione. Ad esempio, consente di indagare sui motivi per i quali alcuni candidati non sono interessati all’offerta di lavoro dell’azienda, informazioni preziose che consentono di prendere decisioni chiave per portare una selezione al successo.
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Scienza online per i bambini dell’ospedale pediatrico Meyer
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 marzo 2021
Nuove attività educative e di svago rivolte ai piccoli pazienti di lunga degenza: il Museo Galileo prosegue la collaborazione avviata già nel 2016 con la scuola primaria dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze con un ciclo di sei incontri a partire da ieri. In questo momento di emergenza pandemica, estremamente difficoltoso per tutti gli studenti, il Museo ha ripensato le proprie attività adattandole al digitale, in questo caso proponendo ai bambini del Meyer visite e attività a distanza con collegamenti online.
I percorsi didattici, personalizzati a seconda dell’età e degli interessi degli alunni e delle indicazioni dei loro insegnanti, spaziano dallo spettacolo dei burattini, per un primo approccio al mondo della scienza per i più piccoli, a visite virtuali alle splendide collezioni di strumenti scientifici del Museo con una guida d’eccezione, Galileo Galilei “in persona”.I bambini avranno così l’occasione di avvicinarsi al mondo della scienza e alle figure dei grandi scienziati del passato in maniera appassionante e divertente.Uno dei percorsi nasce direttamente dalla richiesta di uno dei piccoli pazienti, appassionato di chimica, che desiderava intervistare un ricercatore di questa materia: si tratta di “Chimicando”, un programma di attività online progettate appositamente per la scuola del Meyer in collaborazione con il Politecnico di Torino. Le divertenti e istruttive esperienze di chimica saranno svolte a distanza da un operatore, ma potranno essere eseguite anche da casa con l’aiuto di semplici schede. Per far sentire i piccoli ricoverati uniti ai loro compagni di scuola, durante le attività sarà collegata l’intera classe. (foto: lezioni galileo in copyright)
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Le donne nella scienza
Posted by fidest press agency su venerdì, 12 febbraio 2021
L’11 febbraio è stata la Giornata delle donne nella scienza, indetta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ed è proprio della partecipazione delle donne alla ricerca scientifica, e dei pregiudizi che la hanno accompagnata nel corso del tempo, che vi vogliamo parlare nella nostra newsletter di febbraio.E lo facciamo a partire dalla riscoperta della figura di Lady Montagu, di cui ci racconta Maria Teresa Giaveri in Lady Montagu e il dragomanno: l’aristocratica inglese ebbe infatti il merito di intuire che un metodo praticato da donne in Oriente poteva essere risolutivo contro il vaiolo e decise di portarlo in Occidente. Qui vi proponiamo un articolo del 1722 in cui Lady Montagu si scaglia con grande determinazione contro i medici e la loro diffidenza.Dal ‘700 agli algoritmi il salto è ardito. La lotta contro i pregiudizi è però la stessa. Aurélie Jean, l’autrice di Nel paese degli algoritmi, ci mostra come i bias, i pregiudizi cognitivi, siano il problema stesso della modellizzazione matematica.Elena Dal Pra, la traduttrice del libro della Jean, ci racconta invece com’è stato il suo viaggio alla scoperta del paese degli algoritmi. Infine un’anticipazione: poichè ad aprile uscirà il nuovo libro di Simona Lo Iacono che ha per protagonista proprio una donna scienziata, le abbiamo chiesto di raccontarci come è avvenuto l’incontro con Marianna Ciccone, altrimenti detta la “tigre di Noto”, e chi era questa donna affascinante e combattiva come tutte quelle che incontrerete in questo cammino. Neri Pozza Editore.
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Vaccini: tra scienza, politica ed economia
Posted by fidest press agency su mercoledì, 9 dicembre 2020
Di Giuseppe Ippolito, Salvatore Curiale. Con una corsa che non ha precedenti nella storia della scienza, in meno di un anno si è arrivati dalla scoperta di un nuovo patogeno, il SARS-CoV-2, e ad avere a disposizione diversi vaccini per combattere l’infezione. Adesso però inizia un’altra corsa, non meno complessa e delicata: passare dal vaccino alla vaccinazione effettiva, superando ostacoli, distorsioni di mercato, esitazioni e dubbi dei cittadini, nazionalismi e interferenze economiche e geopolitiche. Se ne è parlato nel corso di un webinar organizzato dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e svoltosi Il 27 novembre scorso, nell’ambito della quindicesima notta europea dei ricercatori, con la partecipazione di Giuseppe Ippolito, Franco Locatelli e Rino Rappuoli. Ne ripercorriamo gli aspetti principali.E dunque il traguardo è vicino: le sperimentazioni cliniche hanno fornito risultati promettenti e, sulla base di questi dati e dell’assenza di rilevanti reazioni avverse nel corso di tutte le fasi di sperimentazione, le società produttrici di due candidati vaccini – Moderna e BioNTech-Pfizer – hanno richiesto alle autorità regolatorie negli USA e in Europa l’autorizzazione all’uso emergenziale. La Gran Bretagna ha già concesso il 2 dicembre l’autorizzazione al vaccino Pfizer con una procedura che ha avuto tempi sorprendentemente brevi, entro la fine dell’anno si pronuncerà la FDA americana e tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 l’EMA europea. In sintesi, con il 2021 potranno partire le vaccinazioni della popolazione, in base alle priorità che saranno stabilite nazione per nazione seguendo però una logica comune: operatori sanitari, residenti nelle case di riposo, addetti ai servizi essenziali, persone anziane e/o con gravi patologie sono quasi dappertutto le categorie in cima alla lista.È strabiliante la velocità con la quale gli scienziati di tutto il mondo sono saltati su questo treno e strabiliante è stata la quantità di ricerche effettuate: non solo sui vaccini, ma anche sulla diagnostica, sulla clinica, sull’uso dei farmaci, sull’epidemiologia. Il metodo scientifico, l’arrivare ai risultati partendo dalla discussione dei dati e dal confronto delle opinioni, ha dimostrato tutta la sua validità. I numeri parlano da soli: a oggi sono quasi 80.000 le pubblicazioni disponibili sulla banca dati Pubmed, più di 4.000 i trial clinici censiti sul database clinicaltrials.gov, oltre 200.000 le sequenze genomiche depositate che permettono di ricostruire l’albero genealogico di questo virus che alla fine del 2019 ha fatto il salto di specie innescando l’epidemia.Ma se l’obiettivo di tutti i candidati vaccini è lo stesso, e cioè far produrre al corpo umano una risposta immunitaria contro la proteina spike, diverse sono invece le strategie che si utilizzano. Il sistema più tradizionale e consolidato è quello di inoculare il virus stesso, inattivato o attenuato: è quello che si fa per esempio con il vaccino contro il morbillo o la poliomielite. In alternativa si inocula l’involucro virale, svuotato del materiale genetico: sono i VLC (virus-like particle o particelle virus-simili), utilizzati per esempio per il vaccino contro il papillomavirus. Infine si possono iniettare solo le specifiche proteine del virus contro le quali si vuole ottenere la risposta immunitaria, di solito insieme ad una sostanza adiuvante che potenzia la risposta immunitaria dell’organismo. I vaccini contro la pertosse e contro le epatiti A e B sono realizzati con questa tecnologia.Queste tecnologie ampiamente collaudate sono alla base di molti candidati vaccinali contro il coronavirus. Tra quelli già in fase 3, ci sono tre vaccini cinesi e uno indiano basati su virus inattivato, un vaccino canadese basato su VLC, un vaccino cinese e uno americano basato su proteine. Ma l’enorme progresso che hanno compiuto negli ultimi anni le tecnologie bioingegneristiche in campo medico ha reso possibili nuovi approcci alla creazione di vaccini. È il caso dei preparati basati sugli acidi nucleici (RNA o DNA), come quelli messi a punto da BioNTech/Pfizer e da Moderna, con i quali viene inserito nelle cellule umane il codice genetico della proteina S. In questo modo è il corpo umano stesso a produrre la proteina contro cui deve essere attivata la risposta immunitaria. Nei vaccini a vettore virale, infine, si utilizza un virus innocuo per l’uomo, per esempio un adenovirus umano o dei primati, si «taglian» dal suo genoma le istruzioni per la replicazione e le si sostituiscono con quelle che codificano la proteina spike. Attualmente ci sono quattro vaccini di questo tipo in fase 3: uno cinese, uno americano, uno russo e uno anglo-svedese. Questa è anche la tecnologia usata dal candidato vaccino ReiThera, che è in corso di sperimentazione presso lo Spallanzani di Roma e che utilizza come vettore l’adenovirus del gorilla.Sarà solo il tempo a dirci quale è la tecnologia migliore, ma forse non ci sarà un solo vincitore, e un tipo di vaccino potrebbe rivelarsi più adatto di un altro per determinate fasce demografiche o etniche, o per persone con specifiche patologie o con il sistema immunitario compromesso. Un vaccino che stimola una risposta robusta e ben coordinata del sistema immunitario ci garantirebbe una immunità a lungo termine e l’assenza di infezioni, mentre una risposta più debole o meno coordinata renderebbe possibile la reinfezione ma si spera ridurrebbe comunque i sintomi e la severità della malattia. Solo il tempo e il follow-up sulle vaccinazioni ci dirà quale vaccino, o quale tipo di vaccino, attiva al meglio questa sinergia virtuosa tra i linfociti B e i linfociti T e garantisce la copertura più estesa e duratura contro l’infezione. È evidente però che più vaccini avremo, e di più tipologie, maggiore sarà la probabilità di ottenere una immunizzazione consistente e duratura. È vero dunque, come ha scritto su Science Meredith Wadman, che il vaccino più rischioso è quello che non viene somministrato, ma nel caso dei vaccini il rapporto tra benefici e rischi va valutato con particolare attenzione, perché si tratta dell’unico tipo di medicinale che viene somministrato ai sani. Ci vuole una prima fase della sperimentazione, nella quale si valuta sicurezza e immunogenicità su un numero limitato di persone, e si mette a punto la dose che garantisce il bilanciamento ottimale tra efficacia e possibili effetti collaterali; quindi nella seconda fase si allarga l’inoculazione a un numero più ampio di persone, e infine nella terza fase il vaccino viene somministrato a decine di migliaia di volontari, e contemporaneamente ad altrettanti volontari viene somministrato un placebo; dal rapporto tra il numero di persone che sviluppano l’infezione o la malattia nell’uno o nell’altro gruppo si ricava la percentuale di efficacia del vaccino. A quel punto le agenzie regolatorie analizzano nel dettaglio i dati e decidono se concedere l’autorizzazione definitiva secondo regole e procedure ben definite a livello internazionale. Successivamente alla fase di registrazione, il vaccino entra nella rete di farmacovigilanza, che valuta tutte le possibili associazioni tra vaccinazione e potenziali effetti collaterali, consentendo di acquisire informazioni più ampie su tutta la popolazione trattata e sulla eventuale presenza di reazioni, e di mettere così a punto eventuali azioni di correzione. E c’è poi il problema per nulla secondario della paura del vaccino. I sondaggi in tutto il mondo mostrano che un numero consistente di persone rifiutano il vaccino o semplicemente pensano che non sia ancora sicuro e non sono intenzionati a vaccinarsi, almeno all’inizio. E quando, come è avvenuto in molti paesi tra cui gli Stati Uniti, il semplice indossare la mascherina viene visto come un atto politico anziché una misura di salute pubblica, diventa essenziale una leadership responsabile e una comunicazione attenta ed efficace. Più che la costrizione conta la convinzione a vaccinarsi, e quindi è fondamentale una campagna di comunicazione pubblica che spieghi chiaramente quali sono i vantaggi e i rischi: minimi, ma ci sono anche quelli. Ben vengano quindi le discussioni pubbliche e anche le polemiche sulla necessità di maggiore trasparenza nella comunicazione dei dati clinici, sui meccanismi di distribuzione, sulle priorità da seguire nella vaccinazione, sull’opportunità o meno di derogare, in una fase così particolare, alla disciplina sulla tutela della proprietà intellettuale. Sono temi che, anche se spesso molto tecnici, riguardano tutti, e vanno discussi apertamente e pubblicamente, soprattutto in un paese come il nostro dove nel recente passato molte forze politiche anche di governo hanno apertamente e sciaguratamente avversato questo fondamentale strumento di salute pubblica. (abstract – Testo integrale a https://bit.ly/39I4XsH)
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Vaccini: all’incrocio tra scienza, politica ed economia – webinar live
Posted by fidest press agency su venerdì, 27 novembre 2020
Da oggi a partire dalle ore 19, la pagina facebook dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” (https://www.facebook.com/INMISpallanzani/) ospiterà un webinar live su Vaccini: all’incrocio tra scienza, politica ed economia. A discutere delle varie implicazioni di un tema che oggi è centrale nel dibattito pubblico saranno: Giuseppe Ippolito, Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Rino Rappuoli, Chief Scientist di GSK Vaccines. Il Webinar, organizzato dall’INMI, fa parte del programma della Notte Europea dei Ricercatori 2020, realizzata come ogni anno da Frascati Scienza e promossa dalla Commissione Europea nell’ambito delle azioni Marie Curie. Anche quest’anno, sia pure in forma virtuale a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, la manifestazione metterà a disposizione del pubblico appassionato di scienza centinaia di appuntamenti articolati intorno a quattro temi fondamentali: Smart cities, salute e benessere, energia e ambiente, arte e studi umanistici. La partecipazione al webinar è gratuita e non richiede prenotazione.
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Giovani e scienza, quattro vincitori junior per la ricerca del Regina Elena
Posted by fidest press agency su lunedì, 23 novembre 2020
Cinque giovani e brillanti ricercatori, quattro dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) e una della Sapienza Università di Roma, vincono due progetti nel bando del Ministero della Salute per la ricerca finalizzata Giovani Ricercatori 2020. Il primo è tutto al femminile e incentrato sullo studio di un enzima (SCD1), un nuovo bersaglio terapeutico e biomarcatore predittivo dell’attività di cellule staminali tumorali. A ottenere il finanziamento per lo studio multidisciplinare sono Italia Falcone, ricercatrice della Oncologia Medica 1 IRE, Simona di Martino, ricercatrice della Biobanca Oncologica IRE, e Claudia De Vitis, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare della Sapienza, con il supporto dell’ oncologo Laura Pizzuti della Oncologia Medica 2 IRE. Molto attraente è Il secondo progetto vinto da Benito Chiofalo, della Unità di Ginecologia Oncologica IRE. Si propone di identificare l’assetto immunologico condiviso tra l’ interfaccia materno-fetale e il cancro dell’endometrio. Questo perché i meccanismi immunologici messi in atto nel tessuto endometriale, affinché il feto non venga rigettato durante la gravidanza, sono simili a quelli che il cancro utilizza per evadere il sistema immunitario (immune-escape). Lo studio permetterà di scoprire potenziali target di immunoterapia per interferire con il processo di attivazione dell’evasione immunologica o per riattivare/rieducare la risposta immunitaria, così come avviene fisiologicamente nella gravidanza. “E’ una grande soddisfazione – dichiara Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico del Regina Elena – che conferma ancora una volta l’elevata qualità scientifica dei progetti portati avanti dai nostri ricercatori e dalla preparazione dei nostri giovani talenti.” Le cellule staminali tumorali sono una sottopopolazione di cellule neoplastiche con la capacità di autorinnovarsi e dare origine a cellule tumorali e allo stesso tempo essere resistenti alle terapie farmacologiche . “Recenti evidenze scientifiche – spiegano Itaria Falcone e Simona di Martino- suggeriscono che l’enzima oggetto del nostro progetto (Stearoil CoA-desaturasi 1-SCD1) svolge un ruolo importante in diverse neoplasie e la sua attività favorisce la proliferazione delle cellule staminali tumorali soprattutto nelle neoplasie polmonari non a piccole cellule e nel melanoma.”
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Scienza e genere: prevenzione dell’emicrania
Posted by fidest press agency su venerdì, 16 ottobre 2020
Si è tenuta la web conference dedicata dal titolo “SCIENZA E GENERE. PROSPETTIVE A UN ANNO DAL PIANO NAZIONALE DI MEDICINA DI GENERE” promossa dal Centro Studi Americani in collaborazione con Novartis, che ha visto la partecipazione delle Istituzioni, di esperti clinici e di rappresentanti delle aziende.Il Piano nazionale ha introdotto per la prima volta in medicina il concetto di genere al fine di garantire in modo omogeneo sul territorio nazionale la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale, a sostegno di un approccio basato sulla “centralità del paziente” e sulla “personalizzazione delle terapie”. Per l’avvio, la gestione e il monitoraggio del piano è stato recentemente istituito l’Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere, che contribuirà alla piena attuazione delle quattro aree di intervento previste dalla legge: percorsi clinici di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; ricerca e innovazione; formazione e aggiornamento professionale; comunicazione e informazione.Durante la conferenza la Sen. Paola Boldrini, vicepresidente dem in commissione Sanità e firmataria di uno dei DDL relativi al riconoscimento dell’emicrania come malattia sociale ha sottolineato l’importanza di un approccio di genere in medicina e la necessità di dare ulteriore forza al Piano Nazionale, anche alla luce dell’emergenza sanitaria di questi ultimi mesi: dai primi dati disaggregati per genere promossi dall’ISS è emerso come il virus si adatti per incidenza, letalità e virulenza alle differenze di uomini e donne. Il Prof. Piero Barbanti, Direttore dell’Unità per la Terapia e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’Istituto San Raffaele Pisana e tra i relatori dell’evento, ha riportato la propria esperienza nell’ambito della gestione dell’emicrania.“L’emicrania è una malattia neurologica che colpisce soprattutto le donne, in un rapporto di 3 a 1, e che influisce negativamente su affetti, relazioni, attività scolastica e lavorativa – ha dichiarato il Prof. Barbanti. – Oggi è finalmente disponibile la prima cura specifica per la prevenzione dell’emicrania: gli anticorpi monoclonali anti-CGRP, che possono ridurre del 50% gli attacchi nel 60-70% dei pazienti, del 75% in un paziente su tre e nel 5-10% dei pazienti portano ad un miglioramento del 100%. Inoltre, sono in arrivo nuove terapie per l’emicrania che interiorizzano la componente di genere già nella fase sperimentale e nell’analisi epidemiologica, rappresentando un importante passo avanti nella personalizzazione e potenziamento del percorso di cura dei pazienti.”L’emicrania rappresenta quindi un esempio concreto di applicazione della Medicina di genere a partire dalla fase di ricerca, fino ai servizi di cura e ai percorsi terapeutici e di prevenzione personalizzati.
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Festival della Scienza Medica: Rezza invita a non abbassare la guardia
Posted by fidest press agency su domenica, 4 ottobre 2020
Si è aperta con le parole di Giovanni Rezza, Direttore Generale del Dipartimento Prevenzione presso il Ministero della Salute, la seconda giornata del Festival della Scienza Medica di Bologna, in programma – per la prima volta interamente on line – fino al prossimo 17 ottobre. Il Professor Rezza – da diversi anni la figura di riferimento per gli studi epidemiologici sull’influenza in Italia, sulle vaccinazioni e i risvolti etico-sociali del controllo delle malattie infettive attraverso farmaci e vaccini – ha ripercorso l’andamento dell’epidemia in Italia e rivendicato la necessità delle misure restrittive messe in atto per evitare un balzo drammatico dei contagi. Si è concentrata invece sugli aspetti clinici la relazione del Professor Pierluigi Viale, a capo del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, che ha sottolineato il ruolo fondamentale che l’Italia ha avuto nel tracciare le basi della risposta mondiale a Covid-19, per resistere a quella che ha definito “una vera e propria invasione aliena” e come anche oggi il nostro Paese sia in prima linea su un tema che riguarda le conseguenze future della malattia. “Eravamo in guerra – ha detto Viale – e abbiamo dovuto rinunciare alla medicina dell’evidenza e far riferimento alla medicina dell’intuizione, perché eravamo soli e senza conoscenze. Sul tema dei secondi tamponi Viale ha anche ipotizzato la possibilità di una nuova regolamentazione, spiegando che “veniamo da mesi in cui abbiamo tenuto in casa persone fino a che il tampone non risultava negativo, ma un test positivo non sempre è espressione di una malattia in atto, ma potrebbe essere dato dalla presenza di residui virali. “Non è più necessario tenere il paziente in isolamento per tempi prolungati fino a che non si negativizzano i test, quando sappiamo che dopo 12 giorni dall’insorgenza dei sintomi – nei 14 gg classici della quarantena – il paziente perde infettività. Adesso abbiamo ancora una regolamentazione che ci impone il doppio tampone per riammettere il paziente alla vita di comunità, ma contiamo sul fatto che presto queste nozioni entreranno a far parte della gestione corrente e non sarà più necessario isolare i pazienti per lungo tempo”. Nell’attesa del vaccino per il Covid però, ricorda Viale, c’è già un’arma potente a disposizione: la vaccinazione antinfluenzale. “Vaccinarsi significa creare una popolazione più forte, in attesa del vaccino anti Covid-19 – ha detto– oltre a non mettere sotto stress il sistema ospedaliero: quest’anno chi avrà febbre e tosse, dovrà fare un tampone e non solo mettersi a letto in attesa che passi. In conclusione un appello alla coscienza civica collettiva: “Nei primi 100 giorni la gestione è stata nelle mani del personale medico. Nei prossimi 1000 giorni la gestione è nelle mani di tutti noi, è un affare di coscienza civile, di educazione civica: lavarsi le mani e indossare la mascherina è davvero fondamentale. Un positivo senza febbre che indossa la mascherina non infetta nessuno: se il senso civico entrerà nel Dna della vita di tutti i giorni probabilmente potremo convivere con SARS-CoV-2, in attesa del vaccino”.La seconda giornata di Festival si è chiusa con l’incontro sulla prevenzione, diagnosi e cura delle apnee ostruttive del sonno, disturbo largamente sottodiagnosticato, in grado di compromettere la qualità e l’aspettativa di vita associandosi a diverse malattie, e che richiede per le sue caratteristiche un approccio multispecialistico per garantire un intervento terapeutico ottimale. All’incontro, moderato da Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, hanno preso parte il Professor Giuseppe Plazzi, Direttore del Centro per lo Studio e la Cura dei Disturbi del Sonno dell’Università di Bologna, lo pneumologo Giuseppe Insalaco, la Dottoressa Francesca Milano, esperta in Ortodonzia e Disturbi Respiratori del Sonno, Claudio Vicini, Professore di Otorinolaringoiatria dell’Università di Bologna e, in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, Kyriakoula Petropulacos, Responsabile della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare.Gli eventi live accessibili da piattaforma saranno resi disponibili 24 ore dopo la messa in onda. Il Festival torna live l’8 ottobre alle 17, mentre il 5, 6 e 7 ottobre sarà possibile rivedere i contributi di alcune delle più autorevoli voci intervenute nelle passate edizioni del Festival: Eric Kandel, Tim Hunt, Louis Ignarro e Robert Lefkowitz, disponibili on demand.
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Festival della scienza e della curiosità in digital edition
Posted by fidest press agency su giovedì, 24 settembre 2020
Padova venerdì 25 settembre, alle 20.30 in diretta dall’Auditorium dell’Orto Botanico di Padova. L’evento di apertura del Festival si intitola “Benvenuti al CICAP Fest Extra: la sfida è adesso!” e sarà condotto da Massimo Polidoro, divulgatore, Segretario del CICAP e Direttore del CICAP Fest, con la partecipazione di Daniela Ovadia, giornalista scientifica e coordinatrice scientifica del CICAP Fest, e Sergio Della Sala, professore di “Human Cognitive Neuroscience” all’Università di Edimburgo e Presidente del CICAP. Dopo i saluti istituzionali di Rosario Rizzuto, Rettore dell’Università di Padova, del sindaco Sergio Giordani, dell’Assessore alla Cultura Andrea Colasio, del Presidente della Provincia Fabio Bui, del Presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro e del Presidente della Camera di Commercio di Padova Antonio Santocono, alle ore 21.00 Telmo Pievani, delegato del Rettore per la comunicazione istituzionale dell’Università di Padova, filosofo della scienza e grande divulgatore, inquadrerà il momento storico che stiamo vivendo in una prospettiva biologica ed evoluzionistica. Sarà possibile seguire la diretta streaming dell’inaugurazione – e tutti gli altri incontri del programma – sul sito http://www.cicapfest.it e sui social media dell’evento (Facebook, YouTube e Instagram). Dal giorno successivo, il programma vedrà appuntamenti ricorrenti a orari fissi, tutti online only, che resteranno comunque fruibili sui social del CICAP Fest e del CICAP anche dopo la chiusura del Festival. Tra gli incontri: sabato 26 settembre alle ore 11.30 Silvio Garattini racconta al pubblico cosa l’emergenza inattesa del Coronavirus ci ha insegnato sulla globalizzazione e come possiamo metterlo a frutto; nell’ambito del format “Padova insolita e scientifica”, sabato 26 alle 14.00 e domenica 27 alle 14.15 il giornalista e scrittore Daniele Mont D’Arpizio e l’astronomo Leopoldo Benacchio accompagnano il pubblico a casa, rispettivamente, in una passeggiata presso alcuni dei luoghi che hanno segnato e ancora segnano la storia scientifica della città, e in un percorso fra astronomia, storia e arte alla scoperta del cielo dipinto, scolpito e “raccontato” che si trova tra portici e palazzi di Padova; alle 15.00, Federico Taddia ci presenta Valentina Sumini, che padroneggia paesaggi ostili e inabitati come quelli della Luna e di Marte per progettare le abitazioni di domani; alle 16.30, Paolo Attivissimo, tra i massimi esperti sull’argomento, risponde alle domande del pubblico a casa sul perché le bufale tecnologiche prosperano in un mondo pieno di tecnologia; alle 17.15, Antonella Viola e Adriana Albini, moderate da Daniela Ovadia, analizzano le cause del cosiddetto “soffitto di cristallo”, ossia la difficoltà delle donne a raggiungere i vertici dei laboratori di ricerca e nelle istituzioni accademiche; alle 18.30, Jim Al-Khalili, fisico teorico alla University of Surrey, in Gran Bretagna, dove ha anche una cattedra di Comunicazione scientifica, racconterà la fisica, forse la più radicale delle avventure intellettuali umane; alle 20.45, il sabato si chiude con un doppio intrattenimento: si parte con CIALTRONPEDIA! ovvero: aspettando quelli seri…, un’improbabile Enciclopedia che toccherà tutti i temi possibili (anche quelli che era meglio non toccare!) con la cialtroneria surreale di Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli degli Oblivion, accompagnati da Alberta Izzo e Lino Patrugno. E a seguire, alle 21.30… quelli seri, in questo caso Alessandro Barbero che ci racconterà come, per ripartire, è indispensabile servirsi delle conoscenze del passato, in modo da vivere il presente nel modo più sereno possibile. Tra gli incontri di domenica 27 settembre, la rassegna stampa del CICAP Fest alle ore 10.00, una lettura critica delle notizie della settimana legate alla scienza, all’insolito al misterioso con i giornalisti di Focus Margherita Fronte e Marco Ferrari; alle 11.30, Raffaele De Caro e Francesco De Ceglia ripercorrono con Daniela Ovadia la storia dell’esposizione dei cadaveri dal Museo della Medicina (MUSME) di Padova e discutono sui problemi etici e di conservazione che i curatori delle moderne collezioni hanno dovuto risolvere; alle 15.30 uno dei podcast di intrattenimento scientifico in collaborazione con Audible: Marco Merola viaggerà attraverso le regioni italiane per raccontare le loro storie di adattamento ai cambiamenti climatici; alle 16.15, Paolo Vineis e Shaul Bassi, moderati da Roberta Villa, discutono di diseguaglianze e di “destini segnati”, affrontati con gli strumenti della scienza e della letteratura; alle 17.30 Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e divulgatore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, risponde alle domande del pubblico sul modo in cui sia possibile conciliare un’alimentazione sana con la sostenibilità ambientale, moderata da Gianluca Dotti, in collaborazione con Confagricoltura Padova; chiudono la settimana, alle 18.30, le riflessioni del grande giornalista e divulgatore, oltre che presidente onorario del CICAP, Piero Angela, che in dialogo con Massimo Polidoro racconta com’è nato il CICAP.Anche quest’anno il CICAP Fest coinvolgerà i più bei nomi della divulgazione, della scienza e del panorama culturale italiano e internazionale, come lo psicologo dell’Università di Bristol Stephan Lewandowsky, Naomi Oreskes, storica della scienza dell’Università di Harvard, Jim Al-Khalili, fisico teorico alla University of Surrey, in Gran Bretagna, dove ha anche una cattedra di Comunicazione scientifica, Charles Spence, psicologo sperimentale all’Università di Oxford, esperto di modalità sensoriali (in collaborazione con Food&Science Festival), e David Quammen, scrittore e divulgatore scientifico statunitense (in collaborazione con Bergamo Scienza).
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A Frascati arriva la festa della scienza
Posted by fidest press agency su sabato, 19 settembre 2020
Frascati (Roma). Il 26 settembre dalle ore 16 fino alle 24, Piazza del Mercato e il Mercato Coperto di Frascati saranno animati da associazioni e divulgatori scientifici intenti nella realizzazione di tanti laboratori e attività gratuite per grandi e piccini, dedicate a robotica, biologia, fisica, astronomia, igiene e sostenibilità. Tutto, come sempre, all’insegna del divertimento!
All’interno del Mercato Coperto, ci saranno i professori di pozioni dell’Associazione G.Eco a condurre i giovani scienziati alla scoperta degli animali dai poteri incredibili nel laboratorio Essenza di cimice e bava di lumaca! Chi riuscirà a indovinare gli ingredienti giusti da mettere nel calderone e riconoscere tutte le meravigliose creature? Si farà la conoscenza con il mondo del microscopico in All’attacco di germi e batteri! Una divertente sfida all’ultima lavata di mani, a cura dell’Associazione Bioscienza Responsabile per conoscere tutti i segreti di germi e batteri, e le corrette pratiche igieniche per preservare la nostra salute.Lo scorso 30 luglio siamo rimasti tutti incollati davanti ai telegiornali a guardare il lancio del rover Perseverance, che nel prossimo anno sarà impegnato nell’esplorazione del pianeta rosso, Marte. L’Associazione ScienzImpresa, attraverso esperimenti per grandi e piccini, ci accompagnerà in un viaggio alla scoperta dell’esplorazione dello Spazio e della vita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, con il laboratorio che prende proprio il nome dalla missione Nasa, Mars 2020. Tutti gli appassionati di robotica potranno costruire un robot nella postazione Oh my Microbot! insieme agli amici di MindSharing.tech e CoderDojo Roma SPQR. Ai partecipanti verrà fornito un kit per realizzare il proprio originale microbot e poi farlo gareggiare insieme a tutti gli altri! A Piazza del Mercato ancora appuntamenti scientifici e quiz! Chi sarà a laurearsi Dottore in Sostenibilità? Per scoprirlo basta partecipare al quiz interattivo di Giornalisti Nell’Erba, SDGs: 17 e lode! Per giocare basta un cellulare, una buona connessione e… Mostrare tutte le proprie conoscenze sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda delle Nazioni Unite da raggiungere entro il 2030. Siete pronti? Un, due, tre… Scienza! I giovani ricercatori di Raffa fa cose vi aspettano per illustrarvi le curiosità scientifiche del mondo che ci circonda, dalla fisica del freddo, a quella dei liquidi fino ai segreti dell’ottica. Tantissimi esperimenti divertenti per grandi e piccoli! Sei un fan delle attività dell’Associazione Frascati Scienza? Vieni all’Info Point, diventa socio, ritira il tuo gadget e… Buona Scienza! La partecipazione a tutte le attività e laboratori è gratuita ma, nel rispetto e sicurezza di tutti è obbligatoria la prenotazione su https://www.frascatiscienza.it/pagine/science-party-2020/programma/
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6° edizione del Festival della Scienza Medica di Bologna
Posted by fidest press agency su mercoledì, 9 settembre 2020
Quest’anno per la prima volta si terrà in streaming e sarà interamente dedicato al tema pandemia, per discuterne sotto diversi profili, da quello più strettamente medico-scientifico alle ricadute sociali ed economiche, nonché per quanto riguarda le percezioni culturali dell’emergenza sanitaria.Gli eventi saranno trasmessi on line con cadenza settimanale dal 2 al 17 ottobre: convegni, incontri e lezioni magistrali con Premi Nobel e scienziati di fama mondiale.Tra gli ospiti di questa edizione il Premio Nobel Bruce Beutler, il Presidente dell’ISS Silvio Brusaferro, Pierluigi Viale, Andrea Crisanti e l’epidemiologo statunitense John Ioannidis.
Anche gli argomenti di questa edizione non potevano che ‘adattarsi’ al momento storico inedito che stiamo vivendo, e il Festival sarà dedicato al tema “Lezioni di medicina. Covid 19”: un momento di dibattito e confronto proprio sulla pandemia. Convegni, incontri e lezioni magistrali avranno l’obiettivo di trarre indicazioni utili sulle caratteristiche e delle conseguenze dell’emergenza sanitaria sul piano medico-sanitario, scientifico, economico, sociale e politico.
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28ª edizione del Festival ArteScienza
Posted by fidest press agency su sabato, 5 settembre 2020
Roma. 28ª edizione del Festival ArteScienzaRoma dall’8 settembre al 4 ottobre il Centro Ricerche Musicali organizza il festival fin dal suo nascere. Si parte l’8 settembre al Casino Nobile di Villa Torlonia con l’installazione sonora Voci sottese, e si proseguirà al Goethe-Institut Rom dove per ogni sera saranno in programma più appuntamenti multimediali, fra performance, concerti, video, incontri e tant’altro.ArteScienza fa parte di Romarama 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale. Titolo di quest’edizione “Accelerazione || Decelerazione”, un titolo pensato prima dell’emergenza Covid e che alla luce degli ultimi mesi acquista un significato ancora più attuale e stimolante. Come sempre il Festival sarà occasione per scoprire i risultati delle nuove ricerche in campo musicale, legandole all’arte, alla danza, al video d’autore e a ciò che di più innovativo si sta realizzando in generale nel campo artistico.
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