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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘scuola/school’

Scuola: il pasticcio odella mobilità-lotteria

Posted by fidest press agency su venerdì, 27 Maggio 2016

scuola-digitale-casnati-como-800x500_cA giorni comincerà la pubblicazione dei movimenti della prima fase di mobilità: si inizierà con la scuola primaria e poi man mano si procederà con i docenti degli altri corsi scolastici. Ne scopriranno delle belle. Perché a questi docenti – parliamo di scuola secondaria, quindi medie e superiori – è stato chiesto di presentare domanda inserendo una classe di concorso sulla base delle vecchie tabelle, malgrado a metà febbraio fossero state pubblicate le nuove. Solo che il conferimento delle nuove sedi di servizio dei docenti avverrà invece con le nuove classi concorsuali. Con tutte le conseguenze del caso. Il rimescolamento delle cattedre produrrà l’effetto di portare nelle nuove discipline dei docenti privi di specifica abilitazione all’insegnamento. I quali avevano chiesto solo un trasferimento, ma non certo di insegnare un’altra materia.Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo di fronte a una situazione assurda. Perché le regole del ‘gioco’ si stabiliscono prima. E non a gara in corso. A pagarne le conseguenze negative saranno gli studenti: privati dei docenti esperti e messi davanti a prof improvvisati su discipline che all’università hanno appena sfiorato.

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Scuola: ai presidi incentivi ridicoli

Posted by fidest press agency su domenica, 22 Maggio 2016

ministero pubblica istruzioneIl Ministro dell’Istruzione ha dichiarato che “l’esito della valutazione sarà utilizzato per la retribuzione di risultato dei dirigenti”. Ma cosa si vuole “premiare” con 175 euro al mese lordi, pari al 3,86% della busta paga? E’ forte tra i sindacati la tentazione di lasciar perdere, di firmare pur di chiudere una vicenda che si trascina ormai da quattro anni consecutivi. Anief non ci sta: accettare supinamente questa proposta significherebbe avallare i comportamenti illegittimi e vessatori del Miur, con la “regia” del Mef, che vanno dai tagli del Fondo unico a livello nazionale fino alla pretesa di imporre le proprie pretese sui contratti regionali. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “visto che bisognerà andare in giudizio dal giudice del lavoro per recuperare il maltolto, meglio sarebbe allora arrivarci da un punto di forza, perché evidentemente è più facile impugnare un atto unilaterale che un contratto”.

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La scuola comando navale fa tappa a Civitavecchia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 Maggio 2016

corvetta chimera2Dal 20 al 23 maggio tre corvette della Marina Militare, Chimera, Driade e Sfinge, sosteranno nel porto di Civitavecchia. Le tre corvette appartenenti al Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera (COMFORPAT) di Augusta (SR) sono impegnate nella 272ª Sessione della Scuola di Comando Navale.La sosta nel porto di Civitavecchia costituisce un’opportunità per la popolazione di visitare le navi della Marina Militare, nonché di consolidare gli ottimi rapporti della Forza Armata con le istituzioni locali.La nave sarà aperta alla visite secondo i seguenti orari:
venerdì 20 maggio dalle 15.00 alle 17.00;
sabato 21 maggio dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00,
domenica 22 maggio dalle 15.00 alle 17.00.
La Scuola di Comando Navale, prestigiosa istituzione che da quasi un secolo forma i Tenenti di Vascello che si accingono a ricoprire per la prima volta nella propria carriera militare l’incarico di Comandante di unità navali della Marina Militare, ha sede ad Augusta, dove si è trasferita nel 1983, e dipende dal COMFORPAT, retto dal Contrammiraglio Alberto Maffeis. La Scuola è unica tra le marine di rango della NATO e vanta una tradizione quasi secolare. La sua lunga storia, iniziata nel 1926 ed interrottasi solo nel corso dei conflitti bellici, è stata caratterizzata da una costante opera di addestramento e travaso verso numerosissime generazioni di giovani Ufficiali della secolare esperienza, non solo in termini di conoscenze nautiche, marinaresche e professionali, ma anche di tradizioni, passione e valori morali che sono alla base della figura dell’Ufficiale della Marina Militare.
Le corvette Chimera, Driade e Sfinge appartengono alla Classe Minerva, sono state realizzate alla fine degli anni ’80 ed hanno un equipaggio di circa 70 marinai fra uomini e donne. Di recente le navi sono state impegnate in diverse operazioni nel Mediterraneo Centrale, come Mare Nostrum, svolgendo oltre alle missioni di Vigilanza Pesca anche il controllo dei flussi migratori e attività di salvaguardia della vita umana in mare. (foto: corvetta chimera)

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Miur-Unhcr firmano Protocollo su accoglienza, integrazione e solidarietà internazionale nella scuola

Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 Maggio 2016

ministero pubblica istruzioneGiovedì 19 maggio, alle ore 11, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in viale Trastevere 76/a, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e il rappresentante per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Stephane Jaquemet, firmeranno un Protocollo d’intesa con il quale intendono attivare una collaborazione diretta a promuovere congiuntamente nella scuola i temi dell’accoglienza, dell’integrazione e della solidarietà internazionale.Il documento prevede la realizzazione di attività congiunte fra i due organismi mediante l’elaborazione di specifici progetti.Durante la firma del Protocollo verrà presentato il primo progetto frutto di questa collaborazione: “Viaggi da Imparare”, un sito web interattivo sul fenomeno dei rifugiati in Italia destinato ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

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Scuola: settimana di passione per i precari

Posted by fidest press agency su lunedì, 16 Maggio 2016

consiglio di statoMartedì la sentenza della Consulta sull’abuso di supplenze, giovedì il Consiglio di Stato dirà se centinaia di ricorrenti potranno partecipare al concorso a cattedra.
La battaglia per la stabilizzazione di decine di migliaia di supplenti storici si sposta nei tribunali, dove il 17 e 19 maggio sono previste due espressioni dei giudici che potrebbero essere decisive sia sul fronte della stabilizzazione e dei risarcimenti che su quello dell’ammissione alla procedura concorsuale. Perché a fronte di 28mila posti di Ata vacanti, malgrado il giudizio cristallino emesso nel 2014 a Lussemburgo, in Rue du Fort Niedergrünewald, ad oggi non è stato stabilizzato nemmeno un amministrativo, tecnico e ausiliario. Per non parlare dei 116mila contratti annuali di docenti, che hanno evidenziato l’infondatezza della volontà espressa dell’Esecutivo di abbattere la “supplentite”, e confermato la necessità di attuare una mappatura degli organici e delle effettive vacanze di posti.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non può essere considerata esauriente, sebbene rimanga la via maestra, l’assunzione tramite il concorso a cattedra. Perché questi non annullano l’abuso di precariato. Ma la Corte Costituzionale potrebbe anche dire qualcosa sui risarcimenti per mancata assunzione nei termini stabiliti. Siamo fiduciosi, inoltre, sul fatto che il tribunale laziale possa ammettere tanti candidati che da tempo si preparano per farsi misurare il merito: lo stesso Tar ha già comunicato che le sessioni suppletive sono fattibili.

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Concorso a cattedra, sentenza Tar Lazio favorevole per 446 laureati esclusi da Miur nel 2012

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 Maggio 2016

tar lazioSentenza del Tar Lazio favorevole per 446 ricorrenti laureati esclusi dal Miur nel 2012: a breve si saprà dei 25mila del bando Giannini. Con sentenza breve n. 5362/16, il Tribunale amministrativo regionale ha dato il via libera ad un altro plotone di candidati estromessi ingiustamente dal regolamento firmato dall’allora Ministro Francesco Profumo. Ora, dopo le pronunce del Consiglio di Stato e gli appelli del Miur respinti sui nuovi ricorsi presentati dai legali dell’Anief, l’attenzione si sposta sull’attuale concorso: si attende il parere della Camera di Consiglio del 19 maggio, che ci dirà se anche stavolta chi ha intrapreso un percorso universitario per fare l’insegnante potrà o meno partecipare alla selezione nazionale. In caso di parere positivo, il Miur dovrebbe predisporre l’immediata calendarizzazione delle prove suppletive. Marcello Pacifico (presidente Anief): il pregiudizio è così grave e irreparabile che, se non accolto nelle misure cautelari richieste in merito all’ammissione con riserva, potrebbe travolgere tutta la procedura visto che, comunque, già la Legge 107/2015 è stata rimessa dallo stesso Collegio al vaglio della Corte costituzionale per l’esclusione dei docenti di ruolo.

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Nuovo rapporto tra Scuola e Università

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 Maggio 2016

Università di Napoli “Federico II”JPGNapoli mercoledì 11 maggio alle 9.30 nell’Aula Magna Leopoldo Massimilla, presso la sede della sede d’Ingegneria della Federico II, in Piazzale Tecchio, 80, nel corso della giornata dedicata alle “Esperienze e linee di indirizzo per un nuovo rapporto tra Scuola ed Università” si parlerà del nuovo rapporto tra Scuola e Università. Le iniziative congiunte della Federico II e della Direzione Scolastica Regionale.
Apriranno la manifestazione Gaetano Manfredi, Rettore della Federico II, Arturo De Vivo, Prorettore dell’Ateneo federiciano, Luisa Franzese, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, e Lucia Fortini, Assessore all’Istruzione, alle Politiche sociali e allo Sport della Regione Campania.L’evento rappresenta l’occasione per un primo bilancio degli esiti del progetto F2S – Federico II nella Scuola, avviato per iniziativa congiunta della Federico II e della Direzione Scolastica Regionale per affrontare il delicato tema della cerniera tra studi scolastici e studi universitari e dell’orientamento universitario in ingresso, che si è sviluppato in forma sperimentale attraverso consultazioni di gruppi di lavoro misti Scuola/Università. Tra gli obiettivi della giornata, un’analisi preliminare delle criticità connesse con la transizione scuola-università nell’esperienza studentesca, una disanima delle possibili azioni per la loro mitigazione, una riflessione sul possibile ruolo dello strumento dell’Alternanza Scuola-Lavoro come fattore di orientamento.

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Scuola di Umanizzazione in Oncologia in Europa

Posted by fidest press agency su sabato, 7 Maggio 2016

Humanitas Centro Catanese di Oncologia

Humanitas Centro Catanese di Oncologia

Si chiama AIOM-HuCare ed è la prima Scuola di Umanizzazione in Oncologia in Europa, resa possibile grazie ad una erogazione liberale di MSD Italia. Sono coinvolti in questo progetto 43 reparti distribuiti su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di individuare e ridurre del 75% i casi di ansia e depressione. Questi disturbi interessano in maniera grave almeno il 35% dei pazienti oncologici, ma oggi solo un terzo dei casi è diagnosticato e curato. La Scuola è presentata oggi in un convegno nazionale a Milano al Palazzo delle Stelline, dove ha sede. “Vogliamo cambiare il modo di lavorare nei reparti e formare i medici e gli infermieri perché acquisiscano le competenze e le capacità per una efficace comunicazione con i pazienti e i familiari – afferma il prof. Rodolfo Passalacqua, responsabile scientifico di HuCare e direttore dell’Oncologia di Cremona -. L’obiettivo è applicare interventi psico-sociali uniformi ed efficaci a tutti i malati nelle Oncologie del nostro Paese, a partire dal modo in cui i pazienti vengono accolti, allo screening per diagnosticare il livello di sofferenza psichica da indicare nella cartella clinica, alla presenza di uno psicologo in corsia a cui vengono indirizzati i malati colpiti da disagio psichico grave”. Il primo Progetto HuCare-1, iniziato nel 2008 e concluso nel 2011, ha coinvolto 28 centri e ha dimostrato la realizzabilità di una strategia di implementazione, introducendo nella pratica sei interventi psicosociali raccomandati nelle linee guida internazionali. “Grazie a questa strategia – continua il prof. Passalacqua -, è stato possibile modificare l’assistenza fornita nei 28 centri: oltre il 75% dei pazienti ha ricevuto le misure previste e il livello di ansia e depressione è diminuito del 75%, passando dal 35% dei casi a meno del 20%. La Scuola utilizzerà la HuCare Quality Improvement Strategy (HQIS), che abbiamo ideato e sperimentato e che prevede sei interventi: la formazione di tutto lo staff clinico per migliorare le capacità comunicative e relazionali; lo screening dei pazienti per misurare l’ansia e la depressione; lo screening dei bisogni sociali; l’assegnazione di un infermiere di riferimento a ogni paziente; l’utilizzo di una lista di domande per tutti i malati per favorire la comunicazione con il medico; un percorso strutturato per fornire a malati e care-giver informazioni in modo corretto. Inoltre nella scuola faremo corsi di consolidamento di un giorno destinati alle strutture coinvolte nel primo Progetto HuCare-1, per verificare l’applicazione nel tempo degli strumenti già acquisiti. E partirà quest’anno uno studio, HuCare-2, su altri 15 reparti. Tutto il personale parteciperà alle lezioni, della durata di 3 giorni per i medici e di 2 giornate e mezzo per gli infermieri”. Il numero di partecipanti a ciascun corso sarà limitato per ottimizzare il lavoro di formazione: 20 negli eventi per i clinici e 30 in quelli per gli infermieri. Con questo secondo progetto sarà misurata non solo l’applicazione degli interventi ma anche la qualità di vita dei malati, scopo principale di tutte le cure. “L’AIOM – spiega il Presidente nazionale, prof. Carmine Pinto – è la prima società scientifica in Europa a creare una scuola di umanizzazione. In Italia, negli ultimi quarant’anni il numero di nuovi casi di tumore è aumentato, passando da 149mila nel 1970, a 234mila nel 2000, a 360mila nel 2011, fino a 363mila nel 2015. Molto spesso queste persone presentano disturbi d’ansia e depressivi che interferiscono in maniera significativa con l’adesione alle cure e con la qualità della vita. Ma solo un terzo dei pazienti con quadri di disagio psichico grave viene riconosciuto, è quindi frequente la sottovalutazione dei casi di sofferenza psicologica che dovrebbero invece essere degni di attenzione clinica. In realtà ansia e depressione vanno rilevate subito, come avviene per i parametri vitali, al pari di temperatura corporea, frequenza cardiaca e respiratoria, pressione arteriosa e dolore”.

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Concorso a cattedra: CdS accoglie gli appelli dei legali dell’Anief e ammette i laureati e diplomati magistrali ad indirizzo linguistico alle prove

Posted by fidest press agency su martedì, 3 Maggio 2016

scuola-digitale-casnati-como-800x500_cNuova vittoria del sindacato che ha patrocinato ricorsi per l’ammissione di più di 25mila esclusi, dopo aver ottenuto dal Tar Trento decreti monocratici favorevoli e dallo stesso Tar Lazio la remissione in corte costituzionale della legge 107/15 laddove esclude i docenti di ruolo. Su ricorso patrocinato dagli avv. S. Galleano ed E. De Michele, il Consiglio di Stato con ordinanze nn. 1598/16 e 1600/16 riforma rispettivamente l’ordinanza di rigetto (laureati) e sospende la sentenza negativa (diplomati magistrali), alla luce del danno irreparabile e dei precedenti della sezione, concedendo l’ammissione con riserva alle prove concorsuali, che laddove svolte dovranno essere rinnovate. La vittoria avviene il giorno dopo l’inizio delle prove scritte e intorno alla polemica sulle azioni giudiziarie scoppiata nel web. I laureati, quindi, hanno diritto a partecipare a tutte le prove ma a vedersi riconosciuto l’inserimento nelle finali graduatorie di merito soltanto dopo il definitivo pronunciamento, se favorevole, del giudice amministrativo.
Per Marcello Pacifico, è l’ennesima prova che l’azione legale intrapresa con il patrocinio degli avv. F. Ganci e W. Miceli, per migliaia di candidati esclusi, ha e aveva le sue ragione giuridiche. Finalmente ora deve essere dato spazio al merito, alla valutazione delle prove e dei curricula in un concorso che è stato definito da molti una truffa. Nei prossimi giorni, renderemo note tutte le iniziative ulteriori legali per consentire a tutti i ricorrenti di partecipare alle prove dopo i ripetuti dinieghi del Tar Lazio.

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SCUOLA: Concorso a cattedra, settimana decisiva

Posted by fidest press agency su martedì, 19 aprile 2016

consiglio di statoE’ in arrivo il parere del Consiglio di Stato sulle domande di migliaia di candidati non ammessi. Il massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione pubblica, farà conoscere la sua decisione rispetto alle misure monocratiche urgenti avverso le prime ordinanze cautelari respinte dal Tar del Lazio: in ballo, c’è il destino di un lungo elenco di docenti laureati, di insegnanti tecnico pratici e di diplomati magistrali a indirizzo linguistico.
Il giovane sindacato, ricorda al Miur di spostare in avanti il calendario delle prove scritte. I problemi di formazione delle commissioni d’esame, con migliaia di presidenti e commissari ancora da nominare, e la ricalendarizzazione nelle ultime ore degli elenchi dei candidati, sono motivi più che sufficienti per far slittare l’avvio delle prove dopo il 12 maggio. Ciò permetterebbe, inoltre, di conoscere il primo giudizio di merito, sebbene ancora nella fase cautelare, della giustizia amministrativa. Evitando, in tal modo, probabili richieste di rifacimento delle prove appena svolte.
Marcello Pacifico (presidente Anief): se i giudici di Palazzo Spada ci daranno ragione, i nostri legali torneranno al Tar del Lazio per chiedere di rivedere la loro posizione e ammettere tutti i ricorrenti, come già accaduto con i colleghi già di ruolo. Anche in caso di esito negativo, comunque, siamo pronti a rivendicare la rinnovazione delle prove scritte, in occasione della prima Camera di Consiglio utile, visto che comunque la normativa vigente, laddove esclude alcune categorie di candidati, è stata già ritenuta incostituzionale.

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Latte e frutta nelle scuole: migliorare l’educazione alimentare

Posted by fidest press agency su sabato, 5 marzo 2016

fruttaParlamento europeo lunedì 7 marzo Secondo il progetto di legge, concordato a titolo provvisorio con i ministri dell’UE in discussione lunedì e in votazione martedì, i bambini europei dovrebbero presto ottenere maggiori benefici da una migliore educazione alimentare e dal finanziamento dei programmi su latte, frutta e verdura nelle scuole.Qualora il progetto fosse approvato, i programmi scolastici su latte e frutta, attualmente separati, verranno accorpati, e i fondi annuali destinati al nuovo programma unico passeranno da 20 milioni di euro a 250 milioni di euro.Quasi 10 milioni di bambini nell’UE hanno beneficiato del programma sulla frutta e circa 19 milioni del programma sul latte nel periodo 2013/2014.
Il programma per il latte nelle scuole è stato istituito nel 1977. Il programma per la frutta, che include attività di formazione, è stato introdotto invece nel 2009. Entrambi i programmi sono stati creati per promuovere il consumo di frutta, verdura, latte e prodotti lattiero-caseari, ma hanno finora operato sotto diversi regimi giuridici e finanziari. Tutti i 28 Stati membri partecipano al programma per il latte nelle scuole e 25 di essi a quello per la frutta nelle scuole (non partecipano: Regno Unito, Finlandia e Svezia).
Il consumo di frutta, verdura e latte è in calo in tutta Europa. Più di 20 milioni di bambini europei sono sovrappeso e gli adolescenti mangiano in media solo il 30 o 50% della dose giornaliera consigliata di frutta e verdura.

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Iraq: 2 milioni di bambini non vanno a scuola

Posted by fidest press agency su sabato, 31 ottobre 2015

iraq-MMAP-mdOltre 5,300 scuole nel paese – circa 1 su 5 – non possono essere utilizzare perché sono state distrutte, danneggiate, utilizzate come rifugi per famiglie sfollate o per scopi militari dalle parti in conflitto. Solo lo scorso anno sono stati registrati 67 attacchi a scuole o personale scolastico. Tra le scuole ancora utilizzabili, migliaia sono oberate di alunni, con classi che accolgono anche 60 studenti, con due o tre turni al giorno. Questo ha ridotto significativamente per ogni bambino il numero di ore dedicate all’apprendimento. Nel nord dell’Iraq, circa 14.000 insegnanti sono stati costretti a fuggire a causa delle violenze. Le continue violenze hanno avuto impatti negativi sull’accesso all’istruzione dei bambini. Circa un milione di bambini sono sfollati, il 70% di questi ha già perso un intero anno scolastico.
“L’impatto dei conflitti, delle violenze e degli spostamenti sull’istruzione in Iraq non rappresentano solo un cortocircuito devastante”, ha dichiarato Peter Hawkins, Rappresentante dell’UNICEF in Iraq. “Un gran numero di bambini – quelli nelle comunità ospitanti, quelli sfollati dalle proprie case, i bambini rifugiati dalla Siria – continuano a subire importanti interruzioni del loro percorso scolastico, mettendo l’Iraq a rischio di perdere un’intera generazione a causa del conflitto. E’ tremendo vedere bambini e insegnanti nel paese percorrere grandi distanze, spesso rischiando le proprie vite, per raggiungere le scuole”. Lo scorso anno, come parte della risposta generale alla crisi in Iraq, l’UNICEF e i suoi partner hanno garantito accesso all’istruzione a circa mezzo milione di bambini. in Iraq l’UNICEF ha:
– costruito 40 nuove scuole e disposto nel paese 141 classi prefabbricate;
– stabilito 1.585 spazi temporanei per l’apprendimento, dando così la possibilità a 220.000 bambini sfollati di continuare il proprio percorso scolastico;
– ha distribuito materiale scolastico (materiali di cancelleria, quaderni, zaini e altro) ad oltre 200.000 bambini;
– ha distribuito materiali per la prevenzione del colera (libri, poster e volantini) in 5.000 scuole.
L’UNICEF, in Iraq, è impegnato ad ampliare l’accesso dei bambini all’istruzione. Per continuare a rispondere ai loro bisogni nel settore dell’istruzione, l’UNICEF chiede 68 milioni di dollari entro la fine dell’anno, di questi, 12 milioni sono urgentemente necessari.

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La tecnologia che fa bene alla scuola

Posted by fidest press agency su venerdì, 23 ottobre 2015

scuola-digitale-casnati-como-800x500_cA Roma, dal 27 al 30 ottobre, un multi evento tra centro e periferia, per riflettere sul ruolo dell’educazione per la crescita di comunità intelligenti. C’è una scuola che statistiche e rapporti non riescono a raccontare. E che sottostima perfino il recente rapporto Oecd “Students, Computers and Learning. Making the Connection”. Per conoscerla basta visitare gli stand dei 120 finalisti della 7ª edizione del Global Junior Challenge, allestiti nei giorni 28 e 29 ottobre presso l’Istituto comprensivo Via dei Consoli al Quadraro. Sono stati selezionati tra 413 progetti, arrivati da 42 paesi, dall’Albania all’Uganda. E ovunque la scuola di qualità è anche la scuola per tutti, perché la tecnologia aiuta a rispondere ai problemi degli studenti con bisogni speciali consentendo a tutta la classe di crescere insieme e più velocemente.
Dalla metodologia Byod alla classe capovolta, le esperienze di didattica innovativa sono dappertutto interpretate in modo inclusivo, per non lasciare nessuno indietro e nello stesso tempo valorizzare le eccellenze: come il diciottenne che costruisce da solo un videofonino low cost, la classe che mette online una piattaforma di e-learning o gli studenti che fanno animazione robotica tra le corsie di un ospedale pediatrico. E sempre di più le scuole diventano capaci di costruire alleanze sul territorio, lavorando con associazioni e imprese, per fare crescere comunità intelligenti.
Una città intelligente è abitata da persone “evolute”, che apprendono, partecipano, usano le potenzialità tecnologiche e hanno sempre e ovunque un ruolo attivo. Per questo Fondazione Mondo Digitale, con Roma Capitale e Eurocities ha pensato di organizzare in parallelo al Global Junior Challenge anche un multi evento che si snoda dal centro alla periferia della capitale.
Con la conferenza internazionale Smart&Heart Cities, giovedì 29 ottobre, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, per un’intera giornata, dalle 9 alle 16, si confrontano esperti internazionali, mettendo in comune strategie e soluzioni.
Nella Città Educativa di Roma, nei giorni 27 e 28, si svolge l’edizione 2015 del Knowledge Society Forum, promosso dal consorzio Eurocities, che riunisce oltre cento città europee tra cui Roma. Il 28 ottobre alle 17.30 si tiene anche il workshop di Klaus Haasis dedicato alla PA e alla trasformazione delle città per promuovere la partecipazione dei cittadini.
Con l’International Hackathon for Civic and Social Innovation per due giorni, 28 e 29, programmatori e studenti si sfidano per sviluppare soluzioni che migliorino il territorio e la città di Roma. Poi, la sera del 29, dalle 20 alle 23, “Mix and Mingle”, GJC Party, nella palestra dell’istituto.
Venerdì 30 si torna nel centro di Roma, dalle 9 alle 12 nella sala della Protomoteca, per il workshop che racconta i risultati del progetto europeo ComeOn! in Ungheria, Italia, Olanda, Romania e Spagna. Alle 10 nell’aula Giulio Cesare si svolge la premiazione dei vincitori del Global Junior Challenge. Tra i riconoscimenti da assegnare anche il Premio speciale del Presidente della Repubblica per i progetti più innovativi delle scuole italiane.

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Primo Forum sulla scuola del futuro

Posted by fidest press agency su venerdì, 23 ottobre 2015

firenzeFirenze 23 ottobre, ore 10 Salone de’ Cinquecento – Palazzo Vecchio (Piazza della Signoria)L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) organizza a Firenze il primo Forum sulla scuola del futuro, un’occasione di confronto e riflessione sui processi d’innovazione nella scuola italiana.Al forum parteciperanno le scuole delle Avanguardie educative, il movimento cui hanno aderito oltre 220 istituti scolastici con l’obiettivo di condividere e far emergere le sperimentazioni più significative di didattica innovativa a livello nazionale.Nell’intervento di apertura, il Presidente di Indire Giovanni Biondi presenterà i risultati inediti di un’ampia ricerca scientifica dell’Istituto sull’impatto dell’uso della tecnologia nella didattica.A seguire, il Forum si svilupperà attraverso cinque “debate” in cui esperti del settore si confronteranno sul futuro della scuola, dagli spazi educativi ai processi di apprendimento, dalla valutazione della qualità della scuola al Movimento delle Avanguardie educative come strumento per diffondere l’innovazione.

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Scuola: arriva eTwinning Live

Posted by fidest press agency su giovedì, 24 settembre 2015

scuola-digitale-casnati-como-800x500_cE’ online “eTwinning Live” la nuova interfaccia della piattaforma elettronica, con funzioni completamente rinnovate. eTwinning è l’azione europea che dal 2005 mette in contatto insegnanti e classi per fare didattica in modi nuovi, sfruttando le nuove tecnologie all’interno della più grande piattaforma europea per i gemellaggi elettronici. La nuova interfaccia con strumenti a disposizione della didattica per chi lavora con eTwinning si rivolge alla community per le scuole che comprende oltre 300 mila insegnanti registrati in 35 paesi; in Italia viene gestita da l’Unità Nazionale eTwinning, con sede a Firenze all’interno dell’Agenzia nazionale Erasmus+ di INDIRE – Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca educativa. L’azione sta registrando un significativo aumento nelle adesioni di docenti, arrivando oggi a circa 27.000 insegnanti italiani registrati alla piattaforma (8.6% sul totale europeo), con oltre 11.000 progetti didattici realizzati. “I dati di crescita della piattaforma eTwinning in Italia – dichiara Flaminio Galli, direttore di INDIRE – dimostrano come la nostra scuola abbia bisogno sempre più di opportunità di internazionalizzazione e scambio, che elevino il lavoro ed i risultati dei docenti e delle classi ad un livello di condivisione e riconoscimento più alto. Oggi le tecnologie rappresentano una risorsa fondamentale, poiché permettono alla scuola di mettere in circolo i propri risultati, contribuendo a documentare l’attività dei docenti. In questo eTwinning rappresenta il palcoscenico ideale per mettere in rete esperienze innovative di didattica, rete che come Agenzia Erasmus+ Indire siamo impegnati a diffondere e valorizzare, in direzione di una scuola fondata sulla collaborazione e l’aggiornamento in Europa”. Ecco le principali novità di eTwinning Live. News Feed: il desktop utente sarà arricchito da una raccolta di notizie e aggiornamenti in tempo reale sull’attività dei propri contatti, valorizzando l’aspetto “social” della piattaforma. Eventi online in live streaming attivabili dagli iscritti: si tratta di una delle novità più importanti della nuova piattaforma e permetterà agli eTwinners di comunicare in tempo reale con la possibilità di selezionare una modalità pubblica o privata (visibile solo ai propri contatti). Durante un evento online si potranno anche condividere file, visionare i partecipanti e fornire informazioni ai partecipanti. Gli eventi online potranno essere utili per trovare partner, organizzare webinar, condividere un’idea di progetto, un’esperienza o una metodologia. Nuovi gruppi: le teachers rooms saranno trasformate in gruppi tematici che tutti gli iscritti potranno creare. Tutti i gruppi avranno strumenti come forum, file sharing, archivi e la possibilità di live streaming tra gli utenti. Livelli di esperienza:in ciascun profilo sarà presente un’area in cui, sulla base dell’attività del singolo all’interno di eTwinning, saranno visualizzabili i progressi e l’esperienza fatta nella piattaforma.

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Minori: Le funzioni più usate a scuola? Quelle esecutive

Posted by fidest press agency su venerdì, 18 settembre 2015

Pupils in primary school  -ALLIANCE-INFOPHOTO

Pupils in primary school -ALLIANCE-INFOPHOTO

Con l’ingresso a scuola le funzioni più utilizzate per svolgere i compiti in classe sono quelle esecutive. Dal tenere la stessa postura allo stare seduti per ore, dal mantenere un buon livello attentivo all’iniziare a mettere in atto tutti i processi necessari all’apprendimento. “Si pensi che fra i disturbi indagati quali potenziali conseguenze del disturbo del disordine esecutivo ci sono i disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), due entità invece molto diverse”. Avverte Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell’Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), che al XVI Congresso nazionale dell’IdO, in programma a Roma dal 16 al 18 ottobre, parlerà de ‘L’analisi delle funzioni esecutive in età evolutiva’. “In molti disturbi nosograficamente definiti (disturbo dello spettro autistico, sindrome da deficit di attenzione e iperattività, Dsa) possiamo ritrovare una disorganizzazione delle funzioni esecutive, ma un disfunzionamento esecutivo come quadro clinico a sé può anche mimare sintomi comportamentali di tipo autistico, Dsa o Adhd. Ciò che differisce il primo dai precedenti- chiosa il medico- è che se viene individuato con appositi test e trattato con training specifici, il bambino nel giro di pochi mesi potrebbe stare meglio e riorganizzare tutte quelle aree che apparentemente erano così disorganizzate”. – Cosa sono le funzioni esecutive? “Sono funzioni cognitive superiori, necessarie per programmare, mettere in atto e portare a termine un comportamento finalizzato a uno scopo. Rimandano sia a processi cognitivi che al concetto di autoregolazione e all’attenzione (selettiva, sostenuta e shifting attentivo). Le funzioni esecutive sono tra loro interconnesse- continua la neuropsichiatra dell’IdO- e difficilmente se ne riesce a isolare una, anche se i loro domini li conosciamo: pianificazione, controllo inibitorio, flessibilità, resistenza alle interferenze, memoria di lavoro e così via”. Per descriverle sono stati formulati diversi modelli teorici e neuropsicologici.
“Chiaramente lo studio di questi diversi modelli teorici può aiutarci a comprendere come si organizzano queste funzioni, ma in età evolutiva ciascun bambino è a sé e il profilo di funzionamento è individuale. Inizialmente sono state descritte come funzioni frontali, e se volessimo dare loro una localizzazione anatomo-funzionale all’interno del sistema nervoso centrale- sottolinea il medico- potremmo dire che sono situate nei lobi frontali e a livello delle regioni prefrontali. Un elemento da sottolineare è che dentro le aree prefrontali ci sono diversi circuiti, e a livello della corteccia prefrontale c’è il circuito orbito-frontale legato agli aspetto emotivi e motivazionale. Ecco perché quando si osserva un bambino che presenta un disturbo comportamentale o un disordine di tipo cognitivo non si può prescindere dall’osservazione e dalla valutazione degli spetti emotivi e motivazionali”. Il network delle funzioni esecutive è “quindi considerato come il controllore del traffico a livello delle connessioni cer ebrali, che ci consente di mettere ordine tra le informazioni in entrata e in uscita. Se questo sistema di controllo funziona bene le informazioni circoleranno in modo fluido e sarà più facile per il bambino attribuire significati a ciò che percepisce dall’ambiente e dagli altri, attivando delle risposte comportamentali, motorie, relazionali e comunicative idonee alle richieste dell’ambiente”. – A che età può essere individuato un disfunzionamento di queste funzioni? “Il livello di funzionamento è completo intorno ai 14 anni, ma già dai 4-5 anni è possibile osservare in un bambino i precursori della memoria di lavoro piuttosto che delle abilità di pianificazione. Oggi sappiamo che i precursori delle funzioni esecutive si sviluppano già nel primo anno di vita. Sono state fatte delle correlazioni tra il tipo di funzione e la fascia di età- aggiunge l’esperta- ci sono alcune che si sviluppano nella prima infanzia e altre nella seconda”. – Quali sono i sintomi? “Una delle caratteristiche principali di questo disordine è il fatto che i bambini non riescono a pianificare il loro piano di azione in modo coerente rispetto agli obiettivi prefissati. Esiste un test di pianificazione quotidiana applicato a minori di 8 anni che ci permette di verificare se abbiano già una buona capacità di pianificazione”. Un’altra area da attenzionare è la memoria di lavoro: “Se è vero che l’abilità cognitiva si struttura più in la con l’età, nei primi anni di vita si può osservare quanto un minore riesca a trattenere le informazioni acquisite per poi manipolarle e riadattarle nei contesti”. Un ulteriore dominio è il controllo inibitorio: “Se il piccolo non lo ha, metterà in atto le perseverazioni per difficoltà sia di inibizione che di flessibilità – chiarisce la neuropsichiatra- ovvero ripeterà, anche laddove sia scorretto e non necessario, una sequenza verbale, di pensiero o di azione”. – Si guarisce da un disturbo delle funzioni esecutive? “In un’alta percentuale dei casi c’è un buon recupero se viene individuato prima che si strutturino i comportamenti psicopatologici e se trattato con tecniche giuste. Il minore potrà residuare un profilo di funzionamento lievemente atipico, che però non influenzerà in modo drammatico il funzionamento adattivo. Anche il Dsm 5, il manuale diagnostico, tiene conto del funzionamento adattivo e non solo dei punteggi ottenuti ai test”. – Cosa può fare la scuola? “Parliamo di bambini che posti di fronte a un compito da organizzare non ce la fanno e avranno un risultato estremamente scadente, perché si arrendono o preferiscono evitare piuttosto che iniziare e provare. In questo contesto i docenti possono essere d’aiuto nel riconoscere i campanelli d’allarme. Quando la maestra dice, ad esempio, ‘prendiamo i quaderni e scriviamo’- precisa Vanadia- è probabile che il bambino con disordine delle funzioni esecutive tirerà fuori dallo zaino contemporaneamente tutto quello che ha dentro senza riuscire ad organizzare una sequenza economica e funzionale. Prenderà il diario, l’acqua, la merenda, i colori e si troverà di fronte a un caos all’interno del quale dover selezionare ciò che gli serve. Questo ci fa capire come nel loro cervello ci sia una gran confusione- conclude il medico- senza volerlo, tutti i loro progetti diventano più complicati perché non riescono a filtrare le interferenze e le informazioni necessarie”.

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Siria: 2 milioni di bambini senza scuola

Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 settembre 2015

siriani sfollatiMentre i bambini in tutto il mondo tornano sui banchi di scuola, oltre 2 milioni di bambini in Siria non potranno farlo. Secondo l’UNICEF, altre 400.000 rischiano di non poter andare più a scuola a causa del conflitto, di violenze e sfollamenti.
Il conflitto in Siria entra nel quinto anno e continua a cancellare anni di progressi nell’istruzione. Molti bambini in Siria non sono mai stati in una classe, mentre altri hanno perso fino a quattro anni di scuola.
Ci sono 5.000 scuole nel paese che non possono essere utilizzate perché sono state distrutte, danneggiate, utilizzate come rifugi per famiglie o per scopi militari. Molti genitori sono preoccupati di mandare i propri figli a scuola perché hanno paura dei pericoli che potrebbero incontrare lungo la strada o a scuola. Soltanto nel 2014, almeno 60 scuole sono state attaccate, alcune intenzionalmente. Anche gli insegnati in Siria hanno pagato un alto prezzo, oltre un quarto del personale scolastico ha abbandonato il posto di lavoro.
“I servizi pubblici di base della Siria, compresa l’istruzione, sono allo stremo,” ha dichiarato Hanaa Singer, Rappresentante UNICEF in Siria. “Dobbiamo fare di più per evitare che le istituzioni scolastiche collassino e per dare più opportunità ai bambini di avere accesso all’istruzione nel paese.”
L’UNICEF ha un’ampia rete di partner locali sul campo che lavorano per raggiungere circa 3 milioni di bambini. Per la prima volta da quando il conflitto ha avuto inizio, un programma di istruzione informale è stato implementato per ridurre il numero di bambini che non vanno a scuola. L’UNICEF sta stampando a livello locale materiali scolastici e libri di testo da distribuire agli studenti che hanno bisogno.I bambini in Siria stanno dimostrando livelli eccezionali di resilienza e continuano a voler imparare. Per sostenere gli esami la scorsa estate, almeno il 20% dei bambini della Siria è stato costretto ad attraversare zone di conflitto. Intraprendendo un viaggio pericoloso, i bambini hanno attraversato innumerevoli checkpoint e rischiato di essere coinvolti in terribili combattimenti.
“Anche nelle peggiori circostanze i bambini della Siria continuano a chiedere di imparare perché desiderano un futuro migliore. Circa 4 milioni di bambini sono andati a scuola lo scorso anno”, ha continuato Hanaa Singer. “E’ necessario che tutti sostengano i bambini della Siria perché sono il futuro del loro paese e contribuiranno a riscostruirlo quando tornerà la pace.”
Oltre i 2,2 milioni di bambini raggiunti dalla campagna “Ritorno allo studio”, e nell’ambito della campagna “No Lost Generation”, l’UNICEF sta avviando un programma di auto apprendimento per raggiungere 500.000 bambini che hanno interrotto il percorso scolastico. Il focus del programma è sulle aree in cui il conflitto è più intenso e dove le scuole sono chiuse. Un programma di apprendimento accelerato aiuterà 200.000 bambini a ricominciare a studiare e a reintegrarli nei programmi di istruzione formale.
Per garantire spazi adeguati per l’apprendimento sono stati allestiti nel paese almeno 600 club scolastici. Nelle aree che ospitano i più alti numeri di bambini sfollati, 600 scuole sono state riabilitate e 300 classi prefabbricate sono stati allestite per altri 300.000 bambini. L’UNICEF è impegnato a salvaguardare il diritto dei bambini a ricevere un’istruzione in Siria. Per poter continuare a rispondere ai bisogni dei bambini nel settore dell’istruzione, l’UNICEF chiede 68 milioni di dollari entro la fine dell’anno, 12 milioni di questi sono urgentemente necessari.

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Montessori di Percorsi per Crescere

Posted by fidest press agency su giovedì, 10 settembre 2015

calcinateVarese. Si comincia il 19 settembre con un corso per grandi e piccini dedicato all’argilla, mentre venerdì 25 si terrà una serata gratuita dal titolo “Il bambino non è un elettrodomestico”. Gli eventi, aperti a tutti, si svolgono nella sede di via Maggiora a Calcinate del Pesce (Varese).Sta per cominciare un anno ricco di iniziativa, scolastiche ed extrascolastiche, alla scuola Montessori di Percorsi per Crescere di Calcinate del Pesce (Varese), che ha messo a punto un calendario ricco di incontri con specialisti e di corsi aperti anche a chi non frequenta la scuola. «Il nostro obiettivo è proporre delle occasioni per migliorare l’approccio educativo dei bambini – afferma Maria Angela Ferioli, presidente della Cooperativa Percorsi per Crescere che gestisce la scuola di Varese -. Anche quest’anno, come già in passato, abbiamo quindi previsto dei momenti in cui la scuola si apre al pubblico. In programma abbiamo dei laboratori per imparare giocando e degli appuntamenti serali con esperti, che affronteranno diversi aspetti interessanti nell’educazione di un figlio».
Da settembre a maggio nella sede della scuola di via Maggiora a Calcinate del Pesce si parlerà quindi di educazione, libertà, sviluppo del linguaggio, ma anche temi pratici come alimentazione e abbigliamento. Alcuni incontri sono dedicati poi al metodo Montessori, per spiegare l’originale approccio educativo di cui troppo spesso si parla in modo non corretto.Il sabato mattina si svolgeranno i laboratori dedicati ai bambini e alle loro famiglie, per trascorrere del tempo insieme per imparare divertendosi, ad esempio con il corso dedicato alla realizzazione di video, all’invenzione di storie o alla preparazione di piatti da gustare insieme.Si comincia con i laboratori del sabato mattina il 19 settembre con il primo dei 4 incontri “La scoperta dell’argilla”, per progettare, disegnare e realizzare piccole opere d’arte, come vasi o bassorilievi. Insieme con Greta Andreoli (Università di Belle arti di Brera), per 4 sabati di fila (il 19, il 26 settembre, il 3 e il 10 ottobre) dalle 10 alle 12.30 si lavorerà quindi con l’argilla Il costo è di 100 euro per ogni coppia accompagnatore-bambino e la quota comprende anche i materiali utilizzati.Per quanto riguarda gli incontri serali, a ingresso gratuito con prenotazione, si parte venerdì 25 settembre alle 20.30 con “Il bambino non è un elettrodomestico” con la psicologa Giuliana Mieli, da oltre 20 anni consulente ospedaliera. «I bambini non hanno un libretto d’istruzione, non si può impostare il programma come si fa con un elettrodomestico e lasciarli alla crescita naturale: vanno seguiti giorno per giorno, con attenzione continua e disponibilità al cambiamento» spiega Ferioli. (foto: calcinate)

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Scuola – Vicepresidi siamo alla farsa: il Mef li manda in classe, ma il Miur invita i dirigenti scolastici a dargli gli esoneri disapplicando la riforma

Posted by fidest press agency su domenica, 6 settembre 2015

ministero pubblica istruzionePer trovare una soluzione alla cancellazione della figura professionale prevista dalla Legge di Stabilità 2015, il dicastero di Viale Trastevere chiede di accantonare i posti dell’organico dell’autonomia, su cui però ancora si devono esprimere gli organi collegiali e non considerando che sono posti inutilizzabili per quest’anno scolastico. E soprattutto, mandando in fumo l’accordo con Mef sulle risorse aggiuntive, annunciato dal ministro Stefania Giannini soltanto qualche giorno fa.Marcello Pacifico (presidente Anief): il problema è che il Collegio dei Docenti potrebbe non ratificare la scelta del dirigente scolastico di esonerare i loro colleghi. E anche qualora approvino la proposta, sacrificando ogni cambiamento all’attuale Pof previsto dalla norma, non potrebbe tale scelta consentire esoneri per quest’anno non essendo economicamente possibile, ma soltanto giuridicamente, assegnare del personale alle scuole. Basta con gli annunci: il Miur deve trovare risorse aggiuntive subito, perché non si possono lasciare soli i dirigenti a gestire 5-6 plessi. In questo modo, la scuola diventerebbe ingestibile.Assume connotati sempre più teatrali la vicenda degli esoneri e dei semi-esoneri da assegnare a circa 5mila docenti per affiancare i presidi nella conduzione delle scuole: a seguito della assurda cancellazione della figura professionale, introdotta per meri motivi di risparmio a fine 2014 con la Legge di Stabilità (L. 190/14 art. 1, comma 329), il Governo ha cercato di coprire la “falla” attraverso la riforma approvata a luglio 2015: prevedendo la possibilità, con la il comma 83 della L. 107/15, che il dirigente scolastico possa “individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia, fino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo e didattico dell’istituzione scolastica”, ma sorvolando sul fatto che questo organico potrà realizzarsi, nella migliore delle ipotesi, non prima della fine del 2015, e di fatto solo a settembre 2016.Per tamponare la situazione – resa ancora più difficile dalla carenza cronica di presidi che con l’anno appena partito ha portate ad avere una scuola italiana su cinque affidata in reggenza – attraverso la nota prot. n. 0001875 del 3 settembre 2015 il capo dipartimento Miur ha invitato gli Uffici Scolastici Regionali a ricordare ai dirigenti scolastici della possibilità che hanno di concedere esoneri ai loro vicari e chiamare supplenti, salvo accantonamento dei posti nell’istituendo organico dell’autonomia. Peccato che la delibera del Pof sia di competenza del Collegio dei Docenti e vada ratificata dal Consiglio d’Istituto, entro il mese di ottobre. E che le stesse future nomine, per l’anno scolastico 2015/2016, saranno giuridiche e non economiche, producendo quindi un sicuro danno erariale alle casse dello Stato e violazione di legge. Inoltre, poiché nel linguaggio burocratico del capo dipartimento ministeriale si parla di invito e di possibilità, è evidente che le decisioni quando assunte saranno tutte sulle spalle dei dirigenti scolastici: gli unici responsabili del danno erariale prodotto e subito protagonisti di un conflitto con gli organi collegiali.Eppure, la soluzione fino a ieri sembrava diversa, con un impegno pubblico preso dallo stesso Ministro dell’Istruzione che rassicurava su altre risorse prossime ad essere approvate per coprire anche per quest’anno gli esoneri e i semi esoneri privati ai vicari: “I dirigenti scolastici avranno dal primo momento i vice presidi al loro fianco”, ha detto Stefania Giannini. “Si tratta di una buona notizia che accompagna l’avvio ufficiale del nuovo anno scolastico: d’accordo con il Ministero dell’Economia consentiremo di confermare l’esonero dall’insegnamento a un vicario per attività di supporto ai dirigenti scolastici alle scuole che lo avevano lo scorso anno”, ha confermato lo stesso Miur attraverso un comunicato ufficiale.Ora, alla luce degli accadimenti, sembra che queste risorse siano sparite in due giorni. Se inizia così l’applicazione della legge sull’organico dell’autonomia, allora si prevede un anno di fuoco. Per Anief, infatti, possono essere assegnati anche sei o sette esoneri a tutti i collaboratori che, questo sì, può indicare il dirigente scolastico. Ma sempre e solo a seguito della scelta del Collegio dei Docenti e l’adozione da parte del consiglio del Piano triennale dell’offerta formativa e della conseguente previsione nell’assegnazione dell’organico dell’autonomia, il quale, è bene ricordarlo, non prenderà servizio a novembre 2015 ma di fatto a settembre dell’anno prossimo. Perchè, si legge al punto C del comma 98, la Legge 107/15, i docenti dell’organico potenziato “sono assunti, con decorrenza giuridica al 1 settembre 2015, nel limite dei posti di cui alla Tabella 1, secondo la procedura nazionale di cui al comma 100”.“Il nodo della questione – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – sta nel fatto che il Collegio dei Docenti potrebbe non ratificare la scelta del dirigente scolastico di esonerare i loro colleghi. E anche qualora approvino la proposta, sacrificando ogni cambiamento all’attuale Piano dell’offerta formativa previsto dalla norma, non potrebbe tale scelta consentire esoneri per quest’anno non essendo economicamente possibile, ma soltanto giuridicamente, assegnare del personale alle scuole”.“La soluzione per quest’anno deve essere diversa: il Miur – continua il presidente Anief – deve trovare risorse aggiuntive subito, perché i vicari non possono tornare in classe e lasciare i dirigenti a gestire, senza collaboratori diretti esentati dalle lezioni, in media 5-6 plessi. In questo modo, la scuola sarebbe ingestibile”, “Inoltre, sorge un altro problema spontaneo – dice ancora Pacifico -: se la scuola chiede anche un esonero e accantona un posto per un vicario, secondo quale criterio il cervellone sceglierà il docente scorrendone la graduatoria nella fase C di assunzioni con 55mila posti da assegnare? Forse, non solo i docenti, ma anche al Miur avrebbero bisogno di un corso di aggiornamento sulla corretta applicazione della riforma”.
Per questi motivi, l’Anief sta realizzando in questi giorni 32 seminari specifici sulla Legge 107/2015, rivolti alle Rsu e al personale scolastico e da svolgersi prima dell’avvio dell’attività didattica; altrettanti seminari verranno realizzati, in ogni provincia, nella seconda metà di settembre, prima dell’approvazione della riforma.
Si ricorda, con l’occasione, che Anief ha riaperto i ricorsi in tribunale per il recupero della liquidazione dei vicari dei dirigenti scolastici: si tratta, oltre che di una battaglia di principio, di vedersi assegnare una cifra di mancati emolumenti che si aggira sui 25mila euro. Sono quelli spettanti, in media, al lavoro da svolto da un vicario negli ultimi cinque anni. A tal proposito, più di un giudice si è già pronunciato favorevolmente per il risarcimento. Tutti i vicari interessati ad ottenere la liquidazione spettante, a seguito della mancata assegnazione di indennità di reggenza e sostituzione del dirigente scolastico, anche per brevi-medi periodi, possono aderire ricorso preparato dall’Anief.

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Scuola e guerra: Perchè i bambini sappiano

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 settembre 2015

scuolatramat3L’Unicef, in un rapporto pubblicato oggi, ci fa sapere che piu’ di 13 milioni di bambini sono privati della scuola quest’anno grazie alle guerre che imperversano in diversi Paesi del Medio Oriente. “L’impatto distruttivo dei conflitti ha un riflesso sui bambini in tutta la regione”, dice il rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia.
Nello specifico siriano, con quasi 12 milioni di persone che sono fuggite dalle loro abitazioni, quattro milioni di esse hanno cercato rifugio all’estero, e sono numerosissimi i bambini che vediamo in questi giorni nei nostri Paesi europei mentre cercano ospitalità, come non ha potuto fare il bimbo trovato morto su una spiaggia in Turchia e che oggi e’ sulle pagine dei media di tutto il mondo.
Nei prossimi giorni aprono le scuole nel nostro Paese. Non dobbiamo dire nulla ai nostri figli (soprattutto delle scuole elementari) che varcheranno i portoni degli edifici? Non dobbiamo dire nulla sulla loro condizione di privilegiati e fortunati rispetto a questi altri bambini? E’ probabile che molti bambini in qualche modo siano a conoscenza di questo dramma in corso: la ricerca di un cartone o di un telefilm comporta anche di “incontrarsi” con qualche immagine di un tg in merito, o l’ascolto distratto di un programma visto dai “grandi” o i titoli di un giornale in famiglia. O qualche genitore che ne ha parlato con loro. Ma tutto questo e’ sufficiente? Non sarebbe meglio passare dalla casualita’ ad una informazione specifica per loro, nel luogo deputato all’apprendimento delle informazioni, la scuola? E’ questo un compito specifico della stessa scuola dell’obbligo?
Certo, e’ difficile. Anche perche’ in materia giocherebbero un ruolo non secondario le diverse opinioni in materia: accoglienza come, quanto, quando e perche’? Una difficolta’ che non dovrebbe dar spazio alla prevalenza di questa o quell’altra opinione, ma essere superata con l’informazione su come oggi si e’ bambini nel mondo e nella scuola, far sentire i bambini parte di una comunita’ mondiale (e molto vicina nella fattispecie) che e’ gia’ tale in economia, in culture e scambi delle stesse, giochi, passioni; una comunita’ dove 13 milioni di bambini, grazie alla violenza delle decisioni dei grandi che fanno le guerre, sono privati dei loro diritti.
Una proposta e una riflessone che giriamo al ministero dell’Istruzione, nonche’ a tutti i singoli istituti e insegnanti. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)

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