“… sono convinto”, sostiene Carmelo Bene in un’intervista, “che non sia possibile, che non sia legittimo mettere in scena i classici: Shakespeare, Marlowe ( che non a caso non viene mai rappresentato) erano grandissimi poeti, e rimangono in quanto tali i massimi esponenti della letteratura inglese. Ma mettere in scena oggi il loro teatro, comunque lo si ’rivisiti’ o lo si ’riscriva’, significa cadere nell’equivoco [ … ]. Il Sogno di una notte di mezza estate, lo stesso Romeo e Giulietta, sono stati teatro, e proprio per questo non lo sono più, non possono più esserlo. Io non metto in scena Shakespeare l’ho detto tante volte nè una mia interpretazione o lettura di Shakespeare, ma un saggio critico su Shakespeare”. Un’operazione critica che parte dall’Amleto (con cinque edizioni diverse hel corso di un trentennio) per continuare con Romeo e Giulietta spiatta tra i versi dei Sonetti shakespeariani, tra il profumo di giganteschi fiori e l’ebbrezza di un assonnato Shakespeare nella delusione, forse, di un incontro mancato. E ancora con Riccardo III dove le deformità ed escrescenze in variazione di un raccapricciante Gloucester che si aggira in una scena in demolizione e si costruisce come macchina da guerra ed erotica, in una serie di interminabili impedimenti, profilano il tramonto assoluto del gesto, la sospensione del tragico e l’attuazione del “nulla contro un mondo”. Un nulla che, nel totale immobilismo di un Otello sontuosamente chiuso in una cornice in bianco e nero in continua dissolvenza, celebra il suo trionfo e il suo ineluttabile declino. Otello, immemore persino del gesto, si addormenta: “L’immagine è ferma [ … ]. È sospeso illusoriamente il divenire; tutto è accecato e accecante, tutto è buio, silenzio e voce”. E proprio nella musicalità di questa voce, nell’uso sempre più sottile della strumentazione fonica, sta il superamento del nulla, l’affermazione di uno stile (Otello, appunto) e il recupero della phoné dell’attore e del teatro dell’antica Grecia. “C’è una mestizia morente”, si legge nel saggio La voce di Narciso, “delle cose che non ebbero mai un cominciamento, e una nostalgia di ciò che non fu mai. Nel tramonto del gesto senza gli occhi, non v’è altro amore del dire”. Un dire che diviene disarticolata e faticosa emissione di rumori e di suoni in Macbeth dove il corpo dell’attore, ridotto a mera cassa di risonanza, riesce in extremis a svellere le tavole del palcoscenico e scaraventarle nel vuoto prima del silenzio. PP: 200 CON ILLUSTRAZIONI PREZZO: 11,00€ ISBN: 978-88-8319-511-2 Bulzoni editore Via dei Liburni 14 Roma
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In scena Le opere complete di Shakespeare
Posted by fidest press agency su domenica, 1 agosto 2021
Roma dal 5 al 7 agosto Teatro Tor Bella Monaca Via Bruno Cirino,5 Arena Estiva va in scena di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield traduzione di Andrea Buzzi con e regia Lorenzo Degl’Innocenti, Fabrizio Checcacci e Roberto Andrioli Produzione Khora Teatro e Teatro Menotti. Una commedia originalissima che, dopo il debutto al Fringe Festival di Edimburgo nel 1987, è stata replicata per nove anni con crescente successo al Criterion Theatre di Londra, fino a diventare uno degli spettacoli più conosciuti al mondo.Lo spettacolo, veloce, spiritoso, fisico, è una parodia di tutte le opere di Shakespeare eseguita in forma comicamente abbreviata da tre attori che usano le più svariate tecniche interpretative.Un’immersione leggera e stravagante nel mondo shakespeariano, un omaggio divertito e divertente al grande drammaturgo. 37 opere, in 90 minuti.Una sfida teatrale, in cui la potenza e la poesia dei versi del Bardo divertono il pubblico, lo incuriosiscono e svelano il lato comico che si cela anche nelle tragedie più cupe. BIGLIETTI intero 12,00 Euro ridotto 10,00 Euro giovani 8,00 Euro GIFT CARD 78,00 Euro (10 ingressi) info e prenotazioni 06/2010579
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Le dodici stelle di Shakespeare
Posted by fidest press agency su domenica, 26 luglio 2020
di Enrico Petronio. L’epoca di Shakespeare è segnata dalla frattura definitiva fra mondo antico e moderno, un segnale di tormento umano ed esistenziale su cui si riflettono i suoi lavori, spesso condizionati dal contesto sociale, ma ancor più spesso da… “altro”. La complessità dei sentimenti e delle azioni nei personaggi ritratti dal Bardo, secondo uno studiato allineamento astrologico naturalis che ipotizzava nel Cinquecento proprio uno stretto e intenso rapporto fra universo ed esseri viventi, è alla base del primo saggio scritto da Enrico Petronio “Le dodici stelle di Shakespeare”, pubblicato da “Emersioni”, marchio di Lit Edizioni, disponibile da ora in libreria.Costruito come un diario di bordo, esattamente come tutto il senso della ricerca che da anni compie col suo blog “Lo Zio Willy”, l’autore parte proprio dalla sua autobiografia esplorativa per analizzare le tappe di un processo che vede collimare le dodici tappe connesse ai segni zodiacali, con i caratteri psicologici di alcuni dei personaggi shakespeariani più significativi, secondo l’ordine della Natura sulla ruota del Tempo.”Da sempre considero William Shakespeare come uno straniero sconosciuto, a cui ho raccontato la vita – afferma Petronio – ma gradualmente è diventato il mio confidente più vicino nel raccontarmi, attraverso le sue opere, un mondo pervaso di uomini e donne con i loro inespugnabili misteri. Si è sempre detto che il nostro autore si sia occupato di tutta la gamma dell’umanità ed è sempre passato come un genio illuminato, ma nessuno si è mai chiesto come abbia fatto a padroneggiare una così vasta area di psicologie umane. Studiando quella che era l’astrologia ai suoi tempi, che poi è la stessa trattata da molti astrologi contemporanei, ho ipotizzato che Shakespeare abbia costruito i suoi personaggi più famosi assegnando ad ognuno, prima di descriverli, il segno zodiacale più consono. Romeo doveva quindi essere dell’Ariete perché, a mio avviso, possiede le specifiche caratteristiche di quel segno, così come Amleto non può che essere dei Pesci, il segno più complesso e tormentato che corrisponde al dodicesimo stadio dell’evoluzione umana, quella che alcuni definiscono dell’ “ultraumano”. Secondo questo concetto, quindi, lo scrittore sarebbe stato un vero e proprio artigiano, concependo per ogni opera una struttura chiara e razionale, assolutamente premeditata e in linea con gli schemi dell’astrologia.”
Dal Sonetto 14 attraverso il mistero di “Tutto è bene”, fino all’analisi approfondita di “Romeo e Giulietta”, il racconto offre spunti per una teoria nuova e rivoluzionaria nella comprensione del pensiero shakespeariano. Un saggio decisamente originale che vuole essere anche uno specchio riflesso tra l’analisi testuale delle opere del Bardo e le continue ricerche che Petronio compie da anni sull’argomento e che sono sfociate in alcuni casi in vere e proprie conferenze-spettacolo su varie e molteplici tematiche connesse. AUTORE: Enrico Petronio I edizione: luglio 2020 © 2020 Lit Edizioni s.a.s.PAGINE: 216 p. PREZZO: € 20,50
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Presentazione del libro di Sergio Perosa: Il Veneto di Shakespeare
Posted by fidest press agency su sabato, 13 aprile 2019
Venezia Martedì 16 aprile 2019, ore 17 Libreria Sansoviniana, P.tta San Marco 13/a, per il quarto incontro del ciclo “Incontriamoci in Marciana” la Biblioteca Nazionale Marciana propone la presentazione del libro di Sergio Perosa, Il Veneto di Shakesperare, Verona, Cierrre edizioni, 2018. Saluti del Direttore della Biblioteca Nazionale Marciana, Stefano Campagnolo e di Rosella Mamoli Zorzi, Presidente della Società Dante Alighieri Comitato di Venezia. La scrittrice e giornalista Isabella Panfido dialoga con l’autore.Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Questo libro ci conduce alla scoperta delle ambientazioni venete di cinque drammi shakespeariani. L’autore, uno dei più noti traduttori e studiosi del grande drammaturgo inglese, traccia un ritratto vivido e suggestivo delle tre città in cui si muovono i personaggi e si articolano le scene di Romeo e Giulietta, La bisbetica domata, Il mercante di Venezia e Otello: Verona, Padova e Venezia. Il Veneto immaginato da Shakespeare non è un’entità reale, una visione d’insieme, bensì una dimensione di fantasia, la somma di tanti particolari occasionali. Colpiscono piuttosto la precisione dei riferimenti e il fascino delle atmosfere, il senso del luogo e la funzionalità drammatica degli sfondi che vengono suggeriti. I riferimenti geografici non sono descritti con precisione topografica, ma evocati dalla forza della parola e dei dialoghi dei suoi personaggi: pochi ma risoluti richiami, che aprono squarci di prospettive, ricreano un ambiente, costituiscono
un mondo, consolidando, se ancora ce ne fosse bisogno, la grandezza dell’opera shakespeariana.
Sergio Perosa è professore emerito di Lingua e letteratura anglo-americana all’Università di Venezia, dov’è stato anche Preside della Facoltà di Lingue e letterature straniere. Dal 1969 collaboratore del «Corriere della Sera». Già Presidente dell’Ateneo Veneto, ha diretto gli «Annali di Ca’ Foscari» e co-diretto il «Tutto Shakespeare» bilingue edito da Garzanti (40 voll.). Ha pubblicato studi critici, edizioni e traduzioni di W. Shakespeare (nove drammi e un’introduzione ai Sonetti).
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Pamela Villoresi invita a un viaggio nel mondo di Shakespeare
Posted by fidest press agency su domenica, 4 novembre 2018
Roma mercoledì 7 novembre alle 18 nell’Auditorium Ennio Morricone (Macroarea Lettere e Filosofia, via Columbia 1) un originale concerto shakespeariano, che unisce musica e poesia.
È un viaggio nel mondo di William Shakespeare, con il contributo di musiche e canzoni che il grande autore usò nelle sue opere. Le musiche di scena dei suoi spettacoli sono eseguite con strumenti antichi dall’ensemble rinascimentale Musica Antiqua Latina diretto da Giordano Antonelli, i suoi testi saranno letti e interpretati da una grande protagonista delle italiane quale Pamela Villoresi, con la drammaturgia di Michele Di Martino e la regia di Francesco Sala. I costumi sono a cura di Susanna Proietti. Il tenore è Andrès Montilla Acurero. Gli strumenti suonati dal vivo in scena sono: ribeca, liuto, chitarra rinascimentale, viola da gamba, salterio e percussioni rinascimentali.
Si susseguiranno i testi più belli, le commedie più famose, le tragedie più rinomate come Amleto, Macbeth, Romeo e Giulietta, Otello, Re Lear, Sogno d’una notte di mezza estate, La dodicesima notte, La Tempesta, Antonio e Cleopatra, fino ai sonetti e alla Didone di Christopher Marlowe. Tra vita e sogno, amore e memoria, poesia e musica, un narratore/direttore accompagnerà il pubblico alla comprensione dei testi e al dispiegamento della loro trama.Questo spettacolo offre al pubblico una fruizione e un contatto più compiuto e intenso con Shakespeare attraverso il contributo di canzoni e componimenti musicali che il grande drammaturgo usò per le sue opere. Uno dei compositori che scrissero certamente per il Bardo le musiche di scena fu Robert e poi William Byrd, Thomas Morley, John Wilson. Ecco una recensione di Langham di queste leggendarie arie elisabettiane: “linee melodiche con voce così soave e abili musicisti; ogni linea era resa dallo strumento adatto, suonato con perfezione e pulizia; ogni strumento produceva un insuperabile armonia; tutto ciò al calar della sera. Quale gioia, quale acutezza di concetto, con quale vivo piacere questa musica trafigge il cuore degli spettatori. Vi prego di immaginarla”.Musica Antiqua Latina, ensemble fondato nel 2000 da Giordano Antonelli, è stata ospite di numerosi Festival in tutta Europa, tra le quali la World Youth Orchestra Chamber Music Festival, Campus Internazionale di Latina, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Notti d’Estate a Castel S.Angelo, Istituto Culturale Portoghese – Lisbona, Radio Vaticana, Chants Sacrés en Mediterranée, Radio3 – I concerti del Quirinale, Festival Divinamente, I Concerti nel Parco – Roma, Stagione Musicale Etnea, MedFest, Festival Perla Baroku (Varsavia), IIC Istanbul, ARP Lazio, Roma Festival Barocco, MedFest Sicilia, SabirFest, Rai Radio 3 Suite, Goldberg Festival Danzica (Polonia), Innsbruck Festwochen, Malta International Baroque Festival. Musica Antiqua Latina registra per l’etichetta discografica Sony-Deutsche Harmonia Mundi.
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InVenti allo Shakespeare Theatre Academy di Palermo
Posted by fidest press agency su martedì, 2 ottobre 2018
Palermo 20 ottobre alle 21,15, nella Sala Albertazzi della Shakespeare Theatre Academy in corso Calatafimi 382 a Palermo, nell’accademia con rettore onorario Giancarlo Giannini andrà in scena un esperimento che incuriosisce “InVenti”, il nuovo format teatrale ideato da Tony Colapinto. Protagonista sarà il pubblico, o parte di questo, che sarà contemporaneamente spettatore e protagonista.In ogni scena, della durata di non oltre 20 minuti, all’interno dello spettacolo, 5 persone, che dalla platea saliranno sul palco e che avranno volontariamente preparato un monologo lungo non oltre i 4 minuti, avranno la possibilità di esibirsi, e di rielaborare davanti ai presenti il testo, supportati da un maestro di recitazione e regista della Shakespeare Theatre Academy, che li guiderà nel processo creativo del personaggio.
Ogni attore-spettatore avrà a disposizione così venti minuti per lavorare sulla scena con il maestro e regista e “montare” il proprio monologo pubblicamente. Sulla scena: l’attore-spettatore, il maestro di recitazione, e un musicista che accompagnerà l’evoluzione del processo creativo del personaggio.Per partecipare, basta scegliere un monologo e il personaggio e studiarlo a memoria. Avere memoria solida del testo sarà infatti condizione essenziale per lavorare sul processo creativo.Ingresso 5 euro. I partecipanti a inVenti, nei giorni successivi all’evento, avranno la possibilità di seguire una lezione dei corsi per attori.
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Università. Agenda Roma tre martedì e mercoledì 29 e 30 novembre 2016
Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016
Roma La via dell’additive manufacturing e dell’investment casting
Martedì 29 Novembre 2016, ore 9:00 Dipartimento di Ingegneria, Aula Conferenze Via Vito Volterra 62 Workshop componenti speciali per applicazioni aerospaziali. La via dell’additive manufacturing e dell’investment casting. Il workshop intende evidenziare le potenzialità e i limiti della microfusione per rispondere alle esigenze aerospaziali, focalizzando l’attenzione sui contributi che le più moderne tecniche di prototipazione rapida possono offrire in modo da ridurre i tempi e i costi legati alla realizzazione di prototipi o di piccole serie. Il workshop è promosso dal consorzio MATRIS nell’ambito del Progetto MANUSPACE finanziato dalla Regione Lazio. Il consorzio MATRIS è costituito dal Centro Sviluppo Materiali e dalle Università di Roma: La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre.
Il workshop è gratuito.
Shakespeare fra teatro e cinema: il Romeo and Juliet di Kenneth Branagh
Mercoledì 30 Novembre 2016, ore 9:30 Cinema Giulio Cesare Viale Giulio Cesare 229 Nell’ambito delle iniziative di terza missione e di orientamento in ingresso del Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere dell’Università degli Studi Roma Tre, la professoressa Maddalena Pennacchia (Letteratura inglese) introduce mercoledì 30 novembre alle 9.30 al Cinema Giulio Cesare (Viale Giulio Cesare 229) la proiezione dello spettacolo Romeo and Juliet di William Shakespeare prodotto dalla Kenneth Branagh Theatre Company per il Garrick Theatre di Londra.L’evento è organizzato in occasione della distribuzione dello spettacolo nelle sale cinematografiche italiane (29 e 30 novembre) in sinergia con Fabio Amadei, responsabile del progetto Young Cinema for Roma 2016/2017 e con gli studenti e i docenti del Liceo Statale Terenzio Mamiani, del Liceo Statale Virgilio e della Scuola Pontificia Pio IX che hanno aderito all’iniziativa. Il titolo dell”intervento di Maddalena Pennacchia sarà Shakespeare fra teatro e cinema: il Romeo and Juliet di Kenneth Branagh. Seguirà la proiezione dello spettacolo e una sessione di Q&A.
Bob Dylan: Just Like a Poet. Un Nobel al confine dei generi
Mercoledì 30 Novembre 2016, ore 11:00 Scuola di Lettere Filosofia Lingue , Aula 18 Via Ostiense 234 L’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan ha aperto un dibattito acceso tra scrittori e critici letterari. C’è chi è contro. C’è chi è a favore. C’è chi è convinto che Dylan sia un artista imprescindibile, ma che la letteratura sia un’altra cosa. Ma cos’è oggi la letteratura? Cos’è la poesia? E’ saggio ampliare i confini della poesia fino a includere la canzone? Bob Dylan è un poeta? Il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere e la Scuola di Lettere Filosofia Lingue lo chiedono ai critici letterari e americanisti.
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Teatro: Re Lear
Posted by fidest press agency su mercoledì, 26 ottobre 2016
Roma Dal 28 ottobre al 6 novembre, nella Sala Moretti del Teatro dell’Orologio di Roma, la Compagnia del LOTO propone una nuova versione dell’opera tradotta da Alessandro Serpieri, Da Nulla Verrà Nulla di William Shakespeare incentrata sulla tematiche legate alla decomposizione della Famiglia, alla Follia senile e alla caducità di Re e Regni, che vedrà protagonista Stefano Sabelli.
Lear, stanco Re zingaro, divide il suo Regno e il suo bel Carro gitano, fra due figlie adulatrici che, come in un concorso di bellezza, si fanno incoronare con civettuolo cinismo Miss di Regioni, ormai divise. Sentenziando che “dal Nulla nasce Nulla”, il vecchio Re, ripudia però la terza figlia, quella più amata, che “nulla” aveva chiesto in dote, rifiutando lo show e le lusinghe interessate delle sorelle. È l’inizio della fine! Tutto si decompone mentre esplodono ritmate fanfare Gipsy che annunciano l’implosione del Regno. Edmund, figlio illegittimo del vecchio Gloucester, lancia le sue calunnie contro il fratellastro Edgar e contro Lear, cosa che lo rende carne assai seducente per l’avida lussuria di Gonneril e Regan, che se ne litigano le attenzioni.
Lear, nel frattempo, più pazzo del suo Pazzo, non trova più luogo e sosta per il suo debordante ed invadente carrozzone da giostraio. Mentre barbarie e cecità travolgono tutto, il Grecale annuncia la tempesta in un’ampolla di vetro che scardina le menti e il nomadismo del vecchio Re perde, col Regno, la sua Rosa dei venti.
In scena, insieme ad un cast di 12 validissimi interpreti, ci saranno anche i musicisti della Riserva MOAC & Bukurosh Balkan Orchestra, a commentare le azioni drammatiche all’interno di un impianto scenico creato da Michelangelo Tomaro. I costumi sono di Marisa Vecchiarelli, le luci a cura di Daniele Passeri.
Stefano Sabelli è attore, autore, regista, scenografo, fondatore e direttore artistico del Teatro del Loto. Dopo essersi diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, è entrato nel 1981 al Lee Strasberg Theatre Institute di Los Angeles. Negli anni ha collaborato con diverse personalità della Cultura e dello Spettacolo, italiane e internazionali, alternando l’attività artistica a quella di manager culturale, capace di realizzare produzioni, rassegne, mostre ed eventi originali e di successo. Il cast è formato da Bianca Mastromonaco – Goneril, figlia maggiore di Lear, Simone Bobini – Duca di Albany, suo marito, Michela Ronci – Regan, seconda figlia di Lear, Lorenzo Massa – Duca di Cornovaglia, suo marito, Eva Sabelli – Cordelia, figlia minore di Lear in seguito Matto di Lear, Danilo Capezzani – Re di Francia, Michele Manocchio – Duca di Borgogna, poi Oswald, Fabrizio Russo – Conte di Kent in seguito Caius, Marco Caldoro – Conte di Gloucester, Gianluca Vicari – Edgar, figlio maggiore di Gloucester, Piero Grant – Edmund, figlio bastardo di Gloucester. Adattamento e regia: Stefano Sabelli Scene: Michelangelo Tomaro Costumi: Marisa Vecchiarelli Disegno Luci: Daniele Passeri Direttore di scena: Vittorio Ziccardi (foto: re lear)
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“La Volpe e il Leone” Shakespeare & Cervantes due “Italiani” a Messina?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 agosto 2016
Messina. Lo Spettacolo andrà in Scena a Messina il 9 Settembre 2016 alle ore 19 nella corte di Villa con l’amichevole partecipazione di David Coco, attore, tra i protagonisti della Fiction “Rimbocchiamoci le Maniche”, interpretata da Sabrina Ferilli, diretta dallo stesso Reali e in onda dal 7 Settembre su Canale 5, in prima serata.
Ogni Nazione Europea ha il suo Poeta Nazionale. L’Italia ha Dante, la Germania ha Goethe, la Spagna ha Cervantes, l’Inghilterra ha Shakespeare… Ma siamo sicuri che tutto ciò che ci è stato tramandato sulla vita di questi poeti sia vero? Che cosa ha vissuto Miguel de Cervantes a Messina? E chi c’era davvero dietro il nome d’arte di William Shakespeare?
“La Volpe e il Leone” è la cronaca di un sorprendente “incontro” tra due Poeti, Miguel De Cervantes e John Florio, che potrebbe essere avvenuto nell’ ottobre 1571 nell’ Ospedale di Messina. Un incontro che nasconde un segreto su cui gli storici, dopo quasi un secolo di ricerche, stanno finalmente facendo luce: chi c’era davvero dietro il nome di William Shakespeare?Questo il tema dell’ultima fatica di Stefano Reali, un racconto teatrale, accompagnato dalle note di un pianoforte, scritto e diretto dal regista stesso con la collaborazione artistica di Antonio Nobili. (foto: la volpe e il leone)
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In viaggio con Giulio Cesare, dai Fori Imperiali ai Musei Capitolini
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 agosto 2016
Roma Dal 29 agosto al 7 settembre, un viaggio con il Giulio Cesare prima all’interno di aree abitualmente chiuse al pubblico dei Fori Imperiali (dal 29 al 31 agosto) e poi in una nuova ipotesi di visita dei Musei Capitolini ( dall’ 1 al 6 settembre). Una “visita” originale nei luoghi che ospitarono i fatti storici nell’immaginario shakespeariano di Roma, in una formula sperimentale di teatro mobile per spettatore-visitatore audio ricevente. Il pubblico potrà partecipare all’evento itinerante ascoltando dalla cuffia di cui sarà dotato la partitura testuale, sonora e musicale dell’evento. Le diverse tappe del percorso saranno modulate sul testo messo in scena e gli accadimenti visivi e spaziali saranno azioni attoriali dal vivo pensate come installazioni specifiche significanti dei luoghi-ambiente.Non si tratterà, dunque, di una messinscena tradizionale ma di un vero e proprio esperimento scenico nei luoghi archeologici e museali più importanti di Roma: con la regia di Marcello Cava, prenderanno vita frammenti dai primi tre atti del Julius Caesar di William Shakespeare (traduzione di Agostino Lombardo), con la contaminazione con I, Cinna (The Poet) del drammaturgo inglese Tim Crouch (traduzione di Rosy Colombo).Al viaggio con la potente figura romana, si affiancheranno eventi speciali realizzati con la partecipazione di illustri personalità della cultura e dello spettacolo.L’avvio è previsto domenica 4 settembre, ai Musei Capitolini, con la lettura scenica de Lo stupro di Lucrezia eseguita dagli attori Galatea Ranzi e Giulio Scarpati; seguirà mercoledì 7 settembre, negli spazi della Centrale Montemartini, un’altra lettura scenica: questa volta da Antonio e Cleopatra (Morire ad Alessandria, adattamento di Rosy Colombo dalla traduzione di Agostino Lombardo), ancora con Galatea Ranzi e la partecipazione di Paolo Musio.Sotto la direzione artistica di Marcello Cava, con la consulenza scientifica di Rosy Colombo (Senior Professor di Letteratura inglese, Sapienza Università di Roma) e di Daniela Guardamagna (Professore ordinario di Letteratura inglese, Università di Roma “Tor Vergata”), si cercherà di sviluppare una forma di spettacolo itinerante dove lo spettatore-visitatore sarà invitato a confrontarsi con il tema della memoria di un passato lontano ma incombente, secondo i temi-domanda delle opere romane di William Shakespeare.Giovedì 8 settembre il progetto, che ha l’ambizione di ipotizzare nuove possibilità di fruizione dei luoghi simbolo della città di Roma, si concluderà con una tavola rotonda con Nadia Fusini e Alessandro Roccati.Il programma degli eventi viene proposto al termine di un laboratorio che ha coinvolto – e coinvolgerà ancora – professionisti, studenti e docenti di scuole superiori e università, nell’ambito di un pluriennale progetto di “Teatro e Scuola”, realizzato presso sedi universitarie e spazi museali dall’associazione Culturale Teatro Mobile, ideatrice del progetto stesso.La manifestazione “Shakespeare e l’immaginario di Roma” è realizzata con il contributo di Roma Capitale in collaborazione con la SIAE ed è inserita nell’edizione 2016 dell’ESTATE ROMANA: “Roma, una Cultura Capitale”.Potendo accogliere un numero limitato di visitatori-spettatori, la partecipazione agli eventi in programma – sempre gratuita – sarà possibile solo su prenotazione, in http://www.teatromobile.eu (foto: Shakespeare)
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Molto rumore per nulla
Posted by fidest press agency su domenica, 29 novembre 2009
Roma 1-13 dicembre 2009 Teatro Argentina Molto rumore per nulla di William Shakespeare traduzione Chiara De Marchi regia e scene Gabriele Lavia costumi Andrea Viotti musiche originali Andrea Nicolini light designer Pietro Sperduti con Pietro Biondi, Lorenzo Lavia, Federica Di Martino, Francesco Bonomo, Salvatore Palombi, Andrea Nicolini, Gianni De Lellis, Luca Fagioli, Alessandro Riceci, Igor Horvart, Tamara Balducci, Faustino Vargas, Viviana Lombardo, Alessandro Cangiani, Daniele Sirotti, Silvia De Fanti, Andrea Trovato, Claudia Crisafio In questa commedia, come sostiene Gabriele Lavia, sono contenuti alcuni temi chiave del teatro shakespiriano, in primo luogo il dilemma esistenziale tra l’essere e l’apparire, il tema del doppio, dello specchio, della maschera. Dov’è la verità? In ciò che è, in ciò che si deve o in ciò che appare? Ci saranno tanta musica e tante canzoni, due pianoforti, un flauto e delle chitarre in scena. Sarà tutta musica dal vivo. I ragazzi canteranno e suoneranno molto. Sono motivi nati apposta per lo spettacolo, che di per sé già contiene tante canzoni. I costumi saranno a volte indossati, a volte solo appoggiati e a volte trascinati da attori in abiti di tutti i giorni, a seconda degli stati d’animo, a seconda della “maschera”, del ruolo, dell’apparenza. “Sarà uno spettacolo molto allegro, leggero, fresco e divertente” così come auspica il regista. (light)
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