Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°87

Posts Tagged ‘soccorso’

Sperimentazione di un sistema avanzato di soccorso sanitario in emergenza

Posted by fidest press agency su domenica, 11 luglio 2021

Federconsumatori aderisce al progetto SEAM (Sanitary Emergency Air Mobility) della Società Italiana 118 siglando un importante protocollo di intesa finalizzato a promuovere la sperimentazione di un sistema avanzato di soccorso sanitario in emergenza, quindi a beneficio di persone in imminente pericolo di perdere la vita, effettuato e coordinato dalle Centrali Operative 118 mediante l’invio su scenari critici di droni in grado di veicolare defibrillatori automatici, in caso di arresto cardiaco improvviso, emoderivati, in caso di politraumi con shock emorragico, antidoti, potenzialmente salvavita, in caso di intossicazioni acute che ne richiedano la somministrazione più precoce possibile. In Italia si documentano ogni anno almeno 60.000 decessi per arresto cardiaco improvviso, numero ad oggi ancora così elevato in quanto determinato della mancata conoscenza della rianimazione cardiopolmonare e dalla scarsa diffusione di defibrillatori semiautomatici sul territorio, in particolar modo nelle aree più disagiate. Ancora eccessivamente lunghe, inoltre, per cari motivi, le tempistiche di arrivo dei mezzi e degli equipaggi del Sistema 118, sia in area urbana, sia in area extraurbana, sui pazienti in condizioni cliniche severe. Per questo è divenuto sempre più urgente e necessario assicurare alle città e ai luoghi di difficile copertura logistica un modello di cardioprotezione all’avanguardia, con l’utilizzo di strumenti e di mezzi innovativi di air mobility con la formula “Move to the place of risk”: trasportando, cioè, il servizio sanitario dove serve, accelerando i tempi di intervento e portando sul luogo di soccorso un drone ambulanza dotato di defibrillatore e di una telecamera attraverso cui il personale medico della Centrale Operativa del 118 può fornire istruzioni di primo soccorso potenzialmente salvavita alle persone che si trovano vicino alla vittima oppure supportare in tempo reale l’azione di soccorso e la strategia terapeutica degli operatori 118 giunti sul luogo. Un progetto “vitale”, e “salvavita”, che vedrà una attiva collaborazione tra Federconsumatori e SIS 118 per garantire il carattere universale della sanità pubblica e l’innovazione del nostro sistema sociale e sanitario.“Mettere a disposizione dei cittadini un sistema efficiente e tempestivo per il primo soccorso è un passo importante, che consentirà di salvare molte vite. – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori. – Per questo riteniamo fondamentale e strategico, in questa fase di rinnovamento e di rilancio, porre l’innovazione e l’intelligenza artificiale al servizio dei cittadini, per proteggere la loro salute ed aumentare la sicurezza.” “In emergenza il tempo è il fattore chiave – dichiara Mario Balzanelli, Presidente Nazionale della SIS118, e con la nuova, rivoluzionaria visione di Sistema del progetto SEAM, che vede il soccorso salvavita, in alcune situazioni specifiche, giungere anche dal cielo, in pochi minuti, proprio assicurando al paziente critico di ricevere in tempo utile terapie salvavita ridurremo, in modo assai significativo, numerose morti evitabili nel nostro Paese. Ringrazio il Presidente Nazionale di Federconsumatori, Emilio Viafora, per l’autorevole, importante adesione, che apre alla consapevolezza della società civile nazionale l’importanza insostituibile ed irrinunciabile del primo soccorso in caso di emergenza sanitaria effettuato con formula integrata sinergica, complementare e soprattutto tempo dipendente dagli astanti e dal Sistema 118.

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Ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 Maggio 2020

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, fa appello ad un maggiore coordinamento, alla solidarietà e alla condivisione delle responsabilità alla luce dell’aumento dei movimenti di rifugiati e migranti nel Mediterraneo.”Nonostante le difficili circostanze in cui si trovano attualmente molti Paesi a causa del COVID-19, la protezione delle vite e dei diritti umani fondamentali deve rimanere in primo piano nel nostro processo decisionale. Il salvataggio in mare è un imperativo umanitario ed un obbligo del diritto internazionale.Le legittime preoccupazioni per la salute pubblica possono essere affrontate attraverso la quarantena, i controlli sanitari ed altre misure. Tuttavia, ritardi nei soccorsi o impedimenti agli sbarchi di imbarcazioni in difficoltà mettono a rischio le vite delle persone. Un porto sicuro per lo sbarco dovrebbe essere fornito senza indugio, insieme a un rapido accordo su come condividere la responsabilità tra gli Stati per l’accoglienza delle persone una volta raggiunta la sicurezza sulla terraferma.Considerato il perdurare del conflitto in corso in Libia, della detenzione abituale in condizioni disumane dei rifugiati e richiedenti asilo sbarcati, che spesso si trovano ad affrontare condizioni di sovraffollamento e insalubri, e delle altre problematiche relative al rispetto dei diritti umani, l’UNHCR ribadisce che nessuno dovrebbe essere riportato in Libia dopo essere stato soccorso in mare.Gli Stati costieri europei del Mediterraneo spesso si fanno carico delle maggiori responsabilità nel caso di arrivi via mare. Quei pochi Stati che permettono regolarmente lo sbarco dovrebbero poter contare sulla solidarietà prevedibile degli altri stati UE attraverso un meccanismo rapido ed efficace di trasferimento, oltre che sul sostegno alle strutture di accoglienza.I limiti alla capienza di queste strutture sono anche una delle ragioni principali che rendono problematici gli sbarchi di rifugiati e migranti salvati in mare dopo viaggi estenuanti attraverso il Mediterraneo.In questo contesto, l’UNHCR esorta a rafforzare la solidarietà intra-UE con gli Stati costieri mediterranei dell’UE che accolgono rifugiati e migranti e chiede agli altri Stati membri di mostrare una maggiore condivisione delle responsabilità sotto forma di sostegno ai trasferimenti. Gli sforzi collettivi sono essenziali per salvare vite umane in mare. Al di là dell’attuale crisi per il COVID-19, l’UNHCR chiede un rinnovato impegno per ridurre la perdita di vite umane in mare, compresa una maggiore capacità di ricerca e soccorso e un meccanismo prevedibile di sbarco”. E’ quanto afferma l’Assistente Alto Commissario per la protezione dell’UNHCR Gillian Triggs

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Emergenza relativa ai mezzi di soccorso

Posted by fidest press agency su martedì, 2 luglio 2019

Roma 10 Luglio 2019 Ore 11:30 Presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Sala Azzurra (1 piano)Corso Vittorio Emanuele II, 349Federconsumatori, Società Italiana Sistema 118 e Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri sono estremamente preoccupate per la situazione in cui versano i mezzi di soccorso avanzato. In tutto il Paese assistiamo ad una diffusa demedicalizzazione dei mezzi di soccorso una privatizzazione del servizio secondo modalità di gestione e d’affidamento che accentuano differenze a livello regionale.Una situazione di disparità inaccettabile, che mina il diritto alla salute dei cittadini, specialmente in aree ad elevata concentrazione demografica.La scarsa disponibilità o il ritardo nell’invio dei mezzi, possono incidere significativamente sugli esiti dei soccorsi. Abbiamo deciso di rivendicare misure che garantiscano un adeguato, tempestivo e qualificato soccorso dei cittadini, uniforme su tutto il territorio nazionale.Interverranno: Dott. Filippo Anelli, Presidente Fnomceo;
Dott. Mario Balzanelli, Presidente SIS 118; Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori;
Avv. Carlo Spirito, Dipartimento Salute Federconsumatori.

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Droni per il futuro

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 giugno 2019

Creare una piattaforma per la gestione dei droni da utilizzare in situazioni di emergenza, come la ricerca di persone disperse o il monitoraggio di incendi. E’ l’obiettivo di UAV RETINA, iniziativa europea promossa e finanziata. da EIT Digital nell’ambito dell’area di innovazione sulle Digital Cities, che si concluderà alla fine di quest’anno con il coordinamento dell’Università di Rennes 1 (Francia) e la partecipazione della Fondazione Bruno Kessler di Trento.
I primi test di volo sono già stati effettuati questa primavera in Trentino, presso l’area addestrativa dei Vigili del Fuoco a Marco (Rovereto), con risultati incoraggianti.
“Lo scopo finale”, spiega Fabio Poiesi, ricercatore dell’Unità TeV (FBK) “è realizzare una start up per sviluppare una piattaforma autonoma e flessibile dedicata alle operazioni di ricerca e soccorso, in particolare per il supporto ai Vigili del Fuoco o alla Protezione Civile in operazioni che vanno dalla ricerca di persone al soccorso da valanga, e al ritrovamento di ordigni esplosivi improvvisati.Il progetto prevede droni dotati di sensori che raccolgono immagini nello spettro visibile e immagini termiche da inviare a un sistema informatico che le analizza e rileva gli elementi utili da porre all’attenzione dei soccorritori, in modo che questi ultimi possano prendere decisioni più rapide.La Fondazione Bruno Kessler si occupa della parte di ricerca e sviluppo che riguarda moduli software di pianificazione strategica e sistemi di visione artificiale.
In particolare, l’Unità Embedded Systems (ES) fornirà tecnologie di pianificazione strategica per far sì che ogni operatore possa controllare più dispositivi in contemporanea e che ogni drone ottimizzi gli spostamenti, sorvolando in modo ottimale l’area di interesse nel minor tempo possibile e con il minor consumo di batterieL’Unità Tecnologie della Visione (TeV) fornirà competenze in materia di elaborazione delle immagini. Nello specifico i ricercatori si stanno occupando del rilevamento automatico e in tempo reale della presenza di persone da immagini termiche che vengono trasmesse dal drone all’operatore durante la missione di soccorso. L’algoritmo per l’elaborazione delle immagini funzionerà in una modalità di continuo apprendimento, in modo che gli input dell’operatore vengano utilizzati per un costante miglioramento in precisione e accuratezza.I ricercatori impegnati per la Fondazione Bruno Kessler sono Alessandro Cimatti (responsabile ES) e Marco Roveri (ricercatore ES), Stefano Messelodi (responsabile TeV), Fabio Poiesi (ricercatore TeV) e Paul Chippendale (ricercatore TeV) in contatto diretto in contatto diretto con il gruppo SAPR del Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco di Trento.

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Soccorso in farmacia: farmacista tenuto a intervenire, in quanto cittadino

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 agosto 2018

In caso di pericolo di vita, il farmacista è tenuto a soccorrere, non per la sua professione, ma per l’art. 54 del codice penale, ovvero quello che definisce il cosiddetto stato di necessità, che riguarda tutti i cittadini. È questa la risposta ai dubbi sollevati da un caso di emergenza verificatosi in provincia di Monza e Brianza: un uomo punto da oltre cinquanta vespe, mentre stava effettuando dei lavori in giardino, è stato soccorso e salvato da una farmacista in farmacia. Le cronache locali riportano che appena la farmacista ha visto l’uomo entrare nel suo locale con i sintomi tipici dello shock anafilattico, gli ha subito somministrato cortisone e ha immediatamente allertato il 118. Il paziente è stato poi trasportato in codice giallo all’ospedale e, fortunatamente, non è in pericolo di vita. L’episodio ha acceso un dibattito sulla liceità dell’intervento farmacologico da parte del farmacista. Un chiarimento arriva da Maurizio Cini, docente del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna che spiega: «Nel momento in cui il farmacista vede una situazione molto grave, comprende che non è sufficiente attendere i soccorsi e nell’attesa dell’ambulanza interviene secondo le sue conoscenze, non compie abuso di professione. Infatti, qualunque cittadino è tenuto a chiamare il 118 e prestare soccorso, secondo le sue possibilità» spiega Cini «sottolineo che non è tenuto a farlo, ma è legittimato e non punibile». Paradossalmente il rischio «è quello di incappare nella norma di omissione di soccorso. Perché si consideri che “l’omissione penalmente rilevante è quella di non prestare assistenza o di dare avviso all’autorità di aver trovato un corpo umano che sembri inanimato ovvero una persona ferita o che necessiti assistenza”».L’articolo che definisce lo stato di necessità è l’art. 54 del codice Penale, che così dispone: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.«Una situazione analoga» sottolinea Cini «si potrebbe presentare nel momento in cui in farmacia, o nei pressi, vi è installato un defibrillatore semiautomatico e il farmacista lo utilizza, anche se non formato da apposito corso. Con questi apparecchi, che hanno un sistema vocale di guida all’uso, ritengo giusto prestare soccorso, quando se ne riscontra la necessità, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118». (by Chiara Romeo – fonte farmacista33)

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Immigrati: necessaria gestione strutturata dei soccorsi

Posted by fidest press agency su domenica, 22 luglio 2018

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime soddisfazione per le azioni intraprese negli ultimi giorni da diversi Paesi europei per porre fine collettivamente alla fase di stallo verificatasi nel Mediterraneo che ha coinvolto circa 450 rifugiati e migranti bloccati in mare a causa dell’impossibilità di avviare le operazioni di sbarco.
Da sabato, i governi di Francia, Germania, Italia, Malta, Spagna e Portogallo hanno trovato un accordo per consentire lo sbarco e la presa in carico delle 450 persone coinvolte, anche delle eventuali domande d’asilo che potrebbero essere presentate.“Speriamo che questi accordi siano ora implementati rapidamente ed efficacemente”, ha affermato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi. “Oltre a porre fine all’odissea di queste persone, le decisioni prese costituiscono un esempio positivo di come, lavorando insieme, i Paesi possano sostenere le operazioni di soccorso in mare e gestire le frontiere, rispettando, allo stesso tempo, gli obblighi internazionali inerenti il diritto d’asilo”. “Tuttavia, sono ancora necessarie soluzioni che vadano oltre accordi frammentari o “nave-per-nave”, ha aggiunto Grandi. “Al summit del Consiglio UE di fine giugno i governi europei si sono impegnati ad adottare un approccio più sostenibile, collaborativo, strutturato e gestito con efficacia delle operazioni di soccorso in mare. Finché ciò non avverrà, gli accordi per la gestione degli arrivi dal Mediterraneo continueranno a essere a breve termine e non sostenibili, gli interessi di un approccio comune europeo saranno danneggiati e altre vite saranno a rischio ad ogni nuovo tentativo di traversata”.Ad oggi, accordi di più ampia portata nell’area del Mediterraneo per la gestione dei soccorsi, delle operazioni di sbarco e le successive procedure non sono in alcun modo adeguate. Le recenti misure adottate per impedire le operazioni di sbarco delle persone soccorse dalle imbarcazioni delle ONG, e altre restrizioni imposte agli interventi delle ONG, sono profondamente preoccupanti e non affrontano né le cause che stanno alla radice dei flussi di rifugiati e di migranti irregolari, né la disperazione che spinge le persone a fuggire via mare su imbarcazioni pericolose. Ciò significa che le persone continueranno a tentare di attraversare il mare e altre vite saranno perse.Allo stesso tempo, se da un lato gli Stati hanno l’obbligo di salvare vite e garantire protezione ai rifugiati, dall’altro le persone soccorse non hanno un diritto illimitato a scegliere dove andare. Le operazioni di sbarco devono avvenire in un luogo che garantisca assoluta sicurezza, tenendo in considerazione la possibile presenza di richiedenti protezione internazionale, ma non necessariamente nel luogo di loro preferenza.

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Sorriso e pianto sembrano caratterizzare il percorso dell’uomo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 luglio 2018

Tragedia e commedia lo attraversano, ma appaiono, nel loro insieme, un gioco ora piacevole ed ora perverso, ora dolce ed ora amaro. Ed il tutto si compie lungo un breve tragitto quanto può esserlo un segmento posto lungo una retta della quale non si conosce la provenienza ed il luogo dove si dirige. Posso solo aggiungere che le mie letture mi hanno portato alla convinzione che esistono due mondi di cui uno compenetra l’altro. Il primo è senza tempo ed il secondo è il frutto di un pensiero che si sofferma creando il tempo. Il primo non ha bisogno della luce per vedere ed il secondo appaga con la vista la debolezza del suo ideare speculativo e fa del sole la sua luce.
Tra i due momenti vi è un sottile legame che potremmo definire poco poeticamente “micro-buco-nero”. Al di qua vi è la creazione della materia, il tempo e la luce e al di là il suo annichilimento ed il silenzio dell’eternità. Chiederci, a questo punto, se al di là della vita vi è un’altra vita è un non senso: l’eternità è vita e non vita in ugual misura e non è una contraddizione nei termini. (Riccardo Alfonso)

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Immigrati: soccorso, accoglienza, integrazione

Posted by fidest press agency su martedì, 19 giugno 2018

Sulla questione immigrazione abbiamo giocato una partita sporca che nel giro di pochi anni ci è costata arrivi incontrollati per centinaia di migliaia di persone e decine di miliardi praticamente buttati al vento. Se ci trovassimo in un paese ligio alle regole dovremmo aprire un inchiesta parlamentare per accertare le responsabilità e individuare i colpevoli perseguendoli severamente civilmente, penalmente e patrimonialmente. I disastri che siamo costretti ad assistere sono davvero tanti e poco ci è mancato nel trasformare l’Italia nel più grande campo profughi d’Europa con l’indifferenza delle autorità comunitarie se non la loro connivenza. Ma l’aspetto più grave è ancora un altro e qui davvero parliamo di cinismo di quella parte della classe politica che si è imbarcata in questa avventura non avendo predisposto a tempo debito adeguati strumenti di accoglienza e di integrazione. E allo scorno oggi si aggiunge la beffa. Gli stessi autori di questo sfacelo si permettono di scandalizzarsi se chiudiamo i porti come se non sapessero che la responsabilità deriva dall’aver messo il paese allo sbando creando delle strutture d’accoglienza fatiscenti lontani anni luce da un minimo di accoglienza e favorendo lo sfruttamento di una manodopera con lavori in nero e obbligandoli a vivere nelle bidonville senza assistenza e privandoli di ogni diritto. Alla fine sono loro a stracciarsi le vesti e ad accusare gli attuali governanti di razzismo. Ma loro dov’erano allorché a migliaia gli immigrati sbarcavano lungo le coste italiane, soprattutto in Sicilia, e lasciavano che questi poveracci venissero ghettizzati e sfruttati in maniera indecente? (Riccardo Alfonso)

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Migrazioni e soccorso in mare

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 giugno 2018

Ginevra. L’OIM, Agenzia ONU per le Migrazioni, ha accolto con favore la decisione della Spagna di offrire un porto sicuro agli oltre 600 migranti – compresi decine di bambini e sette donne incinte – che sono in attesa da domenica a bordo della nave Acquarius.“Sono lieto che la Spagna si sia fatta avanti per attenuare questa crisi, ma temo in ogni caso che sarebbe davvero grave se gli stati iniziassero a rifiutarsi di accogliere i migranti salvati in mare, come è stato minacciato di fare”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’OIM, William Lacy Swing.“Tenere in mare le persone soccorse non dissuaderà altri migranti dall’attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa e anche questi ultimi dovranno essere salvati prima o poi,” ha aggiunto. Con il peggioramento delle condizioni metereologiche e le crescenti preoccupazioni per il benessere dei migranti più vulnerabili a bordo dell’Aquarius, il governo spagnolo si è offerto di accogliere la nave, anche se ci vorranno altri due giorni per raggiungere il porto di destinazione. L’Aquarius ha soccorso nella giornata di sabato (9 giugno) circa 630 migranti, tra i quali oltre 120 minori non accompagnati e sette donne in gravidanza.
La nave di SOS Mediterranee e Medici Senza Frontiere (MSF), dopo aver soccorso alcuni migranti che si trovavano su gommoni, ne ha poi caricati altri trasferiti da “navi della guardia costiera italiana e da navi mercantili”.L’OIM ritiene che tutti gli Stati membri dell’Unione Europea debbano fare di più per sostenere gli Stati in prima linea e ha accolto favorevolmente l’iniziativa spagnola di portare i migranti al sicuro.“Fermare una o più barche nel Mar Mediterraneo non è la risposta alle sfide poste all’Unione Europea dalla questione migrazione,” ha detto il Direttore Generale Swing. “E’ necessario affrontare il fenomeno migratorio con un approccio globale e complesso che riesca combinare la necessità di creare opportunità di movimento sicuro e regolare, la realizzazione di una più efficace gestione delle frontiere e il rafforzamento della lotta al traffico di esseri umani.”
“Salvare vite deve sempre rimanere la nostra preoccupazione principale. Dobbiamo trovare con urgenza un modo per aiutare i migranti portati in salvo e lavorare per sostenere sia loro sia gli Stati in tutta Europa”, ha sottolineato Swing.
L’OIM sollecita quindi l’Unione Europea a riconsiderare una revisione del Regolamento di Dublino sulla base della proposta del Parlamento Europeo e a raggiungere un accordo all’interno del Consiglio garantendo la solidarietà tra gli Stati membri nel pieno rispetto delle disposizioni dei trattati.

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Immigrazione: Soccorso, accoglienza e integrazione

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 giugno 2018

Sono i tre nodi che costituiscono la rete che il lavoro pubblico garantisce, attraverso l’impegno di tutti gli operatori in campo, nella gestione dei fenomeni migratori. Un fenomeno strutturale che deve e può rappresentare non solo un’opportunità ma soprattutto una risorsa per il nostro paese, a partire dal valorizzare il contributo, di pratiche e di idee, di chi lavora in questo complesso segmento che attraversa l’intero mondo dei servizi pubblici, ma servono risorse e programmazione”. Ad affermarlo è la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino. Ed è per questo, aggiunge, “che quanto è accaduto e sta accadendo in queste ore, a partire dalla vicenda della nave Aquarius, richiede un impegno straordinario per chi ha a cuore la dignità e il rispetto delle persone, perché nessun essere umano può essere ritenuto illegale in ragione del colore della pelle o dalla terra di nascita. Da subito abbiamo, infatti, offerto un sostegno concreto a chi, dai sindaci alle varie autorità, si è reso disponibile ad offrire un aiuto, promuovendo azioni di iniziative umanitarie e di accoglienza. Siamo con loro perché è in questi valori che ci riconosciamo e che quotidianamente pratichiamo”.Per queste ragioni infatti, fa sapere Sorrentino, “saremo domani a Melilla, l’enclave spagnola sulla costa orientale del Marocco, per un progetto condotto dal sindacato europeo Epsu, insieme alla Funzione Pubblica Cgil e al sindacato spagnolo Fsc-Ccoo, che ha come obiettivo quello di costruire una rete coordinata di solidarietà e di intervento che risponda anche alle politiche sbagliate che l’Unione Europea sta facendo sui migranti. La via maestra è dare qualità alla contrattazione e ai rapporti di lavoro di chi opera all’interno di questa vasta rete”.
Quanto alle nostre vicende, precisa la dirigente sindacale, “al Ministro dell’Interno va rimarcato il fatto che al nostro paese manchi un piano che integri accoglienza e integrazione. Il problema non sono gli sbarchi ma i lager in cui sono costretti temporaneamente i migranti, così come la tendenza a limitare il riconoscimento del diritto d’asilo insieme alle previsioni della legge Bossi-Fini. Le leggi internazionali proteggono chi migra, che sia il nostro paese a decidere di chiudere i porti è contro le radici della nostra cultura e della nostra storia, oltre ad essere una pratica disumana. In queste ore magari se il titolare del Viminale facesse un giro nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) e nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) comprenderebbe che, al di là della propaganda, ha un dovere istituzionale in quanto ministro della repubblica: riconoscere dignità a chi arriva nel nostro paese”, conclude Sorrentino.

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Portare a terra i passeggeri dell’Aquarius, affrontare successivamente questioni più ampie

Posted by fidest press agency su lunedì, 11 giugno 2018

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha fatto appello ai governi coinvolti per consentire lo sbarco immediato di centinaia di persone bloccate da sabato nel Mediterraneo a bordo della nave di soccorso Aquarius.”Siamo in presenza di un imperativo umanitario urgente”, ha affermato Vincent Cochetel, Inviato speciale dell’UNHCR per il Mediterraneo centrale. “Le persone sono in difficoltà, stanno esaurendo le provviste e hanno bisogno di aiuto in fretta. Questioni più ampie come chi ha la responsabilità e come queste responsabilità possano essere meglio condivise tra gli Stati dovrebbero essere esaminate più tardi.” A bordo dell’Aquarius ci sono circa 629 persone tra cui oltre 100 bambini. La nave si trova a largo delle coste maltesi ed italiane. Finora nessun paese ha accettato di consentire loro di sbarcare.”Fondamentalmente, il principio del salvataggio in mare non deve essere messo in dubbio da incidenti come questo. I paesi esposti agli arrivi via mare devono essere sostenuti dagli altri governi. Fra le misure adottabili un meccanismo prevedibile in tutta la regione per lo sbarco, basato su una buona cooperazione tra Stati e altri attori rilevanti “, ha aggiunto Cochetel.
Fino ad oggi, nel 2018, sono circa 13.706 gli arrivi via mare in Italia, una diminuzione significativa rispetto agli ultimi anni.

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Cani da soccorso in gara a Napoli con Quattrozampeinfiera

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 Maggio 2018

Napoli Sabato 26 e domenica 27 maggio alla Mostra d’Oltremare nei Padiglioni 4, 5 e 6 della Mostra d’Oltremareper la 5° edizione partenopea di Quattrozampeinfiera, la più importante manifestazione del settore pet in Italia. Per festeggiare gli amici a 4 zampe che dedicano la loro vita al soccorso degli umani si disputerà per la prima volta a Napoli, una sfida tra tutte le associazioni italiane. La prima edizione del “Trofeo Nazionale Macerie Indoor” nata con il supporto di CSEN Soccorso, ha duplice obiettivo: da un lato, mostrare per la prima volta in Italia al grande pubblico le eroiche e coraggiose attività svolte dai soccorritori e dai loro fedeli compagni a quattro zampe, dall’altro regalare loro la possibilità di celebrare le loro encomiabili azioni.Tra le altre novità, il primo Trofeo Sportivo Quattrozampeinfiera,nel quale si sfideranno i binomi più dinamici nelle diverse attività sportive coma la Dog Agility, lo Splash dog e l’Agility in acqua. Entrambi gli appuntamenti sono promossi da Trainer da anni impegnata nel campo della cinofilia con finalità sociali e con un evento annuale.
Non è la solita fiera con le esibizioni di Fido e Fuffi in passerella ma un mix di animal-cultura a 360 gradi in cui si possono conoscere le novità del settore in fatto di alimentazione e di accessori ma anche saperne di più sul rapporto speciale con quello che fa parte a tutti gli effetti della propria famiglia, individuare il comportamento più giusto da avere in ogni situazione.Sarà possibile cimentarsi gratuitamente con i propri cani in tante attività sportive a misura di quattrozampe:DiscDog, l’AquaDog, a Socializzazione, l’Attivazione mentale, la DogAgility, il cani Cross, il Dog Scooter e la RallyObedience. All’interno delDogs WorldbyFarmina, si terranno interessanti appuntamenti per la presentazione delle razze canine.Non solo cani ma anche gatti. NelFelis World, grazie alla collaborazione con la Sezione ANFI Campania, presenzieranno razze provenienti da tutta Italia ed Europa. Un’opportunità per osservare da vicino il misterioso mondo dei gatti, con i suoi mille colori, sfumature e particolarità e scoprire quanto sia magico!
Imperdibili saranno gli spettacoli che si alterneranno sul Dog Carpet Showcome le performance del campione del mondo di disc dog Adrian Stoicache grazie ad Innovet, stupirà il pubblico con il suo showeffetto WOW! Alla due giorni romana seguiranno altre 2 tappe: Milano il 13 e 14 ottobre e Padovail 10 e 11 novembre. Quattrozampeinfiera è organizzato da 6 anni dalla società Tema Fiere e pensato per essere a misura di cani e gatti. L’unica manifestazione al quale si può partecipare col proprio amico fidato. L’ingresso alla fiera per tutte e quattro le tappe è a pagamento. Prevendita on line 8,50 euro e scaricando il Buono Sconto dal sito http://www.quattrozampeinfiera.it8 euro.Prezzo intero 11 euro. Ingresso gratuito per i bambini 0-10 anni, cani e gatti.

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Team sempre più esperti per soccorrere le persone colpite da un trauma

Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 novembre 2017

ospedale-bergamo-papaBergamo venerdì 24 e sabato 25 novembre 2017 auditorium “Lucio Parenzan” della ASST Papa Giovanni XXIII, in Piazza OMS 1.
Come viene organizzato il soccorso a persone con traumi o vittime di incidenti in Italia, in Sud America, in Europa e nel resto del mondo? Sarà questo il tema di apertura del simposio internazionale “Critical issues in the management of polytrauma patient with traumatic brain injury” in programma a Il Simposio, organizzato dalla Fondazione per la Ricerca Ospedale Maggiore (FROM) di Bergamo e dalla ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini, vedrà la partecipazione dei massimi esperti internazionali che si confronteranno sulle principali tematiche riguardanti i pazienti con trauma, dall’importanza cruciale dell’assistenza nelle prime ore dopo l’incidente, alle nuove opportunità terapeutiche e chirurgiche.
«I traumi al cervello e le lesioni di più organi rappresentano la principale causa di morte e disabilità nei giovani» spiega Tiziano Barbui, Direttore Scientifico della Fondazione per la Ricerca Ospedale Maggiore (FROM) di Bergamo. «Negli ultimi anni i progressi nel soccorso pre-ospedale oltre alle terapie intensive e chirurgiche hanno ridotto la mortalità per incidenti, ma la situazione resta preoccupante. La strategia ideale per ottenere i migliori risultati probabilmente consiste nell’intervenire su diversi fronti: dal soccorso al paziente sulla scena dell’incidente fino alla riabilitazione, lo studio e l’utilizzo di nuove tecniche e procedure d’urgenza, l’aggiornamento dei team di pronto intervento e nella gestione del paziente in ospedale. Per questo prima di tutto dobbiamo considerare cruciale l’idea di “contaminazione culturale”. Dobbiamo cioè fare in modo che persone con differenti specializzazioni e ruoli imparino a lavorare in team, a condividere esperienze diverse, discutere e rivedere i casi difficili, imparare dalla ricerca ma anche dal lavoro sul campo. Saranno questi gli argomenti principali del simposio in programma a Bergamo». http://www.fondazione-menarini.it

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Farmacisti volontari nella Protezione Civile

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 agosto 2017

Farmacista con antibiotici

“E’ ormai passato un anno dalla prima scossa di terremoto che ha devastato il Centro Italia e, per una tragica coincidenza, questo periodo si è chiuso con l’altra tragica notizia del sisma di Ischia.
E’ stata una concatenazione di eventi che ha duramente colpito i nostri connazionali di Lazio, Marche, Abruzzi e Umbria – e ora Campania – nella quale però l’organizzazione dei soccorsi, la solidarietà di tutta la popolazione si sono confermate ancora una volta. E in questa opera generosa credo che l’Associazione dei Farmacisti Volontari nella Protezione Civile abbiano svolto un ruolo importante, come riconosciuto dalla stessa Protezione Civile, dai NAS e dalle amministrazioni locali” dice il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Senatore Andrea Mandelli.Un bilancio, anche rapido, dell’azione dei Farmacisti volontari non può che confermarlo. Già nella notte successiva alla prima scossa in Centro Italia, tra il 24 e il 25 agosto, il camper farmaceutico e i volontari dell’Associazione di Verona, guidati dal suo presidente Paolo Pomari, hanno raggiunto Arquata del Tronto, dove hanno operato fino al 5 settembre. Da quel momento, grazie agli uomini e ai mezzi delle Associazioni di Agrigento, Cagliari, Cuneo e Reggio Emilia, si è intervenuti ad Accumoli, Pieve Torina, Calderola, Visso, Norcia, Campotosto. “In queste località i nostri volontari hanno operato per rispondere alle esigenze immediate della popolazione e per far riprendere il più in fretta possibile la normale operatività del servizio farmaceutico locale, ma hanno anche collaborato alla gestione, per esempio, dei medicinali raccolti per la popolazione, come accaduto nelle Marche e nella Provincia di Rieti. Nel complesso, i farmacisti volontari hanno operato per 77.000 ore e con i loro mezzi hanno percorso più di 38.000 chilometri. Accanto a loro ha operato tutta la Federazione, attraverso i presidenti degli Ordini delle province colpite, ma anche tutti i colleghi del territorio che hanno dato il loro contributo” spiega Mandelli. ”Inoltre, fin dall’inizio dell’emergenza la Federazione ha promosso una raccolta di fondi che
oggi ha superato i 117.000 euro. Una parte di questi fondi, frutto della generosità dei colleghi, sono stati impiegati per l’acquisto di5 shelter attrezzati a farmacia che sono stati affidati ai colleghi titolari della farmacie rese inagibili a San Ginesio, Pieve Torina, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, nella provincia di Macerata, e a Cascia, in provincia di Perugia”. Per destinare il resto della somma donata, la Federazione ha chiesto ai presidenti delle Province coinvolte di indicare quali sono le principali esigenze del loro territorio e di lì procedere celermente all’impi ego di questi fondi. “Tutti i farmacisti italiani esprimono la loro vicinanza alle popolazioni che hanno sofferto e soffrono tuttora delle conseguenze di questi eventi catastrofici. Ringrazio il presidente dell’Associazione Enrica Bianchi e con lei i volontari accorsi lasciando lavoro e famiglie, i presidenti degli Ordini di Ascoli Piceno, Ido Benigni, Macerata, Luciano Diomedi, Perugia, Emma Menconi e Rieti, Pierluigi Cortellini, e tutti i colleghi che hanno dimostrato che i nostri volontari sono una parte integrante del sistema della Protezione civile e che la professione è una forza viva e positiva della nostra società. Nella missione del farmacista l’assistenza alla persona è al primo posto, in particolare nei momenti di difficoltà e di fragilità, e siamo sempre pronti a fare la nostra parte” conclude Andrea Mandelli.

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Attività di ricerca e soccorso (SAR) nel Mediterraneo

Posted by fidest press agency su sabato, 15 luglio 2017

barbara spinelliBruxelles. Barbara Spinelli è intervenuta nel corso della riunione ordinaria della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo durante un’audizione sulle attività di ricerca e soccorso (SAR) nel Mediterraneo.Erano presenti Sandro Gallinelli, capitano della Guardia costiera italiana; Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex; Marco Bertotto, responsabile Advocacy & Public Awareness di Medici Senza Frontiere Italia; Judith Sunderland, direttore per l’Europa e l’Asia Centrale di Human Rights Watch.Di seguito l’intervento:«Vorrei concentrarmi sul codice di condotta per le Ong affidato al governo italiano. É molto preoccupante, anche legalmente.
In primo luogo, si ignora completamente che un codice di condotta volontario è già stato sottoscritto dalla stragrande maggioranza delle Ong – promosso da Human Rights at Sea –­ e che comunque esiste una legge che le guida: la Convenzione sul diritto nel mare.
In secondo luogo, è particolarmente grave che nell’elaborazione di nuove regole non si consultino tutte le Ong che fanno search and rescue. So che la loro richiesta in questo senso – così come il loro codice – è stata in genere ignorata.
Alcuni paragrafi del codice preparato dall’Italia sono concepiti solo per rendere impossibile il salvataggio di vite umane. Ne cito qualcuno:
– Il divieto “assoluto” di operare in acque territoriali libiche, dove muore la maggior parte delle persone, e dove Triton non è presente. Il divieto è senza senso perché il salvataggio è legge in qualunque circostanza. La Libia non è in grado ancora di organizzare una zona SAR. Non ha nemmeno firmato la Convenzione di Ginevra.
– Il divieto di comunicare per telefono o mandare segnali luminosi. Anche questa sembra una provocazione, perché rende impossibile il search and rescue. L’uso di segnali luminosi è prescritto inoltre dalle regole marittime internazionali, le cosiddette “rules of the road”.
– L’obbligo di non ostacolare le operazioni di search and rescue condotte dalle guardie costiere libiche. Sappiamo che le guardie fanno spesso parte di milizie incontrollabili, e che spesso collaborano con i trafficanti. Più volte sparano sui migranti imbarcati, e non rispondono ad alcuna autorità statale affidabile.
– La presenza della polizia giudiziaria sulle navi delle Ong perché investighi sugli smuggler. Questo è in violazione del principio di neutralità osservato dalle Ong e dell’assoluta priorità che deve essere rappresentata dal search and rescue.Ricordo infine che il training delle guardie costiere libiche è stato altamente sconsigliato: dal rappresentante dell’ONU Martin Kobler, da Amnesty. E che l’ONU considera la Libia un Paese non sicuro, dove i profughi non vanno rimpatriati. L’UE obbedisce ancora all’ONU?Io non capisco come possa l’Unione guardarsi allo specchio e parlare di valori. Nel febbraio scorso, prima del vertice di Malta, ha fatto sapere che il principio di non refoulement andrà riscritto. Oggi giunge sino a riscrivere la legge del mare. Il tutto in assenza di qualsiasi decisione concernente operazioni europee proattive e massicce di Ricerca e Soccorso.Non vorrei infine che si dimenticassero i tanti che moriranno nel deserto, se anche le frontiere Sud della Libia saranno sigillate militarmente con l’assistenza dell’Unione».

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In questo paese non esiste prevenzione!

Posted by fidest press agency su domenica, 22 gennaio 2017

vigili-fuocoAncora impegnati nei soccorsi nel pescarese ma dopo giornate estenuanti di lavoro, non ce la facciamo a stare zitti proprio per rispetto della popolazione di questo territorio e di chi ancora vive in una situazione di estremo disagio.
Abbiamo atteso che la fase acuta dell’emergenza che ogni giorno colpisce il nostro paese si mitigasse per inviare una lettera al presidente della repubblica, perché è inconcepibile dichiarare di avere una macchina del soccorso, quando poi dobbiamo attendere mezzi speciali che arrivano da mezza Italia, impiegando pochi uomini già provati da turnazioni ininterrotte.Riteniamo assolutamente indispensabile un tavolo di discussione sulla pianificazione del soccorso e delle successive attività di protezione civile, con la presenza del presidente della repubblica e la partecipazione del Corpo nazionale VV.F., perché le condizioni in cui operano i Vigili del Fuoco in questi ambiti sono centrali.L’USB VV.F. ritiene sia arrivato il momento di una svolta concreta e radicale e che non sia più accettabile giustificare sempre tutto con l’“eccezionalità “ degli eventi: di eccezionale ci sono solo i tagli al soccorso.
Più di tre quarti della superficie di questo paese sono occupati da montagne e colline (75,8%) con frequenti alluvioni, frane ed incendi, vulcani ancora attivi e spesso forti terremoti: tutti questi eventi non possono essere classificati come “eccezionali”.
I ritardi nei soccorsi registrati in questi giorni di reale emergenza sono anche frutto di una mancata diffusione territoriale dei centri di soccorso. E’ inaccettabile attendere ore ed ore per ricevere il necessario aiuto, anche in situazioni eccezionali come quelle di questi giorni.L’USB è pronta a discutere ed illustrare le condizioni della prevenzione e del soccorso in Italia alla massima autorità dello stato: ma è importante intervenire immediatamente e non quando i riflettori di stampa e televisione si saranno spenti.
Riteniamo assolutamente necessario avviare un confronto serrato nel paese sul tema della prevenzione prima ancora che dell’intervento di emergenza. Un mutamento culturale radicale che parta ora e che si sviluppi nel tempo, che sia risolutivo, per dare gambe al progetto di prevenzione nel nostro paese: lo dobbiamo a chi purtroppo non riusciamo a salvare, lo dobbiamo alle nostre coscienze!

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Immigrazione: chiudere col soccorso in mare e avviare una politica di cooperazione

Posted by fidest press agency su domenica, 25 dicembre 2016

agostino-spataroA fronte di tali tragedie e di altre che si annunciano, viene da chiedersi: ma quanti migranti dovranno ancora morire per mettere fine a questo vergognoso mercimonio di esseri umani che, da circa vent’anni, si sta svolgendo nel Mediterraneo, intorno e dentro la nostra civilissima Europa?Come da copione, le reazioni non sono state all’altezza del dramma: da un lato le dichiarazioni commosse, lacrimevoli, ipocrite o talvolta sincere, di autorità, ministri e ciambellani che, per tutto questo tempo, si sono limitati a gestire la parte finale del turpe mercimonio e dall’altro lato il bieco odio razzista di chi cavalca la tigre anti-immigrati per calcoli meramente elettorali.
C’è poi una categoria di benpensanti che cosparge d’invettive l’universo mondo che prima di pontificare avrebbe il dovere di meglio documentarsi su fenomeno, sulle sue origini e soprattutto sulle ragioni che alimentano il crescente malcontento popolare.
Reazioni, posizioni diverse per gravità, ma un po’ tutte ripetitive e inconcludenti poiché – come si vede – non hanno contribuito a risolvere il problema, semmai l’hanno aggravato, fino a farlo diventare esplosivo come oggi appare.
Di fronte alla tragedia in atto e ai pericoli di varia natura che s’intravvedono, non è tempo di recriminare ma di pensare alle migliori soluzioni possibili.Che fare? Questo è il vero, urgente problema. La risposta non è a portata di mano e comunque spetta darla alle forze politiche e sociali, alle autorità preposte, italiane ed europee.A noi, cittadini di Sicilia che assistiamo, attoniti e impotenti, agli sbarchi di disperati o dei loro cadaveri, non resta che ricordare- per ciò che può valere- l’iniziativa politica e parlamentare intrapresa, negli anni ’80, dal PCI ossia dal più grande partito della sinistra italiana.
Il nostro criterio ispiratore, il metro di misura era quello di assicurare agli immigrati gli stessi diritti (e doveri) richiesti per i lavoratori italiani all’estero.Perché gli emigrati in cerca di un lavoro onesto sono tutti uguali!
Per gli immigrati chiedevamo il massimo ossia l’equiparazione con i diritti acquisiti dai lavoratori italiani mediante le dure lotte del biennio 1968-69, ma eravamo contro l’immigrazione irregolare, il traffico degli esseri umani, il mercato nero delle braccia, le discriminazioni razziali e/o religiose, ecc. Per non restare nel vago indicammo all’art.10 sanzioni adeguate contro i profittatori locali e internazionali, contro ogni illegalità.Tenendo conto delle esperienze più evolute d’Europa, l’impianto propositivo era mediterraneobasato sull’esigenza di programmare e regolare i flussi secondo le esigenze del Paese, garantendo, al contempo, i diritti e una accoglienza dignitosa agli immigrati mediante accordi bilaterali con i paesi d’origine.
Paradossalmente, quella proposta non fu approvata perché ritenuta giusta, umana, forse troppo umana, giacché equiparava gli immigrati ai lavoratori italiani.Come oggi, anche allora si preferiva un’immigrazione illegale, clandestina per alimentare il mercato nero del lavoro, abbattere i costi di produzione e, se del caso, usare come clava per indebolire, demolire il sistema di tutele e dei diritti dei lavoratori italiani. Il Job Act è figlio di tale contesto.Certo, dal 1981 a oggi, molte cose sono cambiate e le proposte vanno adeguate alle nuove condizioni createsi, tuttavia solidarietà e legalità restano punti di riferimento validi che debbono procedere di pari passo.
Per favorire e regolarizzare il processo di accoglienza si potrebbe fare ricorso (perché no?) a un classico istituto caduto in disuso: il famoso “atto di richiamo” che consentiva a un immigrato regolarizzato di potere “chiamare” un parente, un amico assumendosene gli oneri del viaggio, di vitto e alloggio e aiutandolo a trovare un lavoro entro un tempo congruo.
Perciò, resto convinto che il miglior modo di aiutarli concretamente é quello di contribuire a risolvere i problemi dei loro Paesi, alcuni dei quali possiedono risorse e potenzialità davvero interessanti.
Un esempio? La massa d’immigrati nigeriani provengono da un grande Paese che galleggia sopra un mare di petrolio e di gas, di diamanti, ecc. In taluni ambienti si conoscono bene certe previsioni secondo le quali, nei prossimi decenni, sarà l’Africa il continente a più elevato indice di sviluppo. Allora, invece di indurli a scappare, bisognerebbe aiutarli a restare, per organizzare il loro futuro.
Come aiutarli? Certamente non con le guerre, con le missioni militari “umanitarie”, né con la carità pelosa, ma con la cooperazione economica e culturale, reciprocamente vantaggiosa, con gli scambi commerciali, con i trasferimenti di tecnologie, di capitali leciti.
Perché l’umanità si salva tutta intera o non si salva. Altrimenti scoppieranno nuovi, micidiali conflitti razziali, religiosi, verrà la maledetta Guerra ossia la fine di tutto. (Fonte: Periodico a cura del Centro Studi Mediterranei – Direttore Agostino Spataro articolo riprodotto in sintesi)

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Tavola rotonda sul fenomeno del bullismo e presentazione del “Vademecum di primo soccorso contro il bullismo”

Posted by fidest press agency su martedì, 13 dicembre 2016

cover-calendarioRoma Mercoledì 14 dicembre ’16 alle ore 11,00 verrà presentato allo Stadio di Domiziano a Roma Via di Tor Sanguigna il calendario di Tiziana Luxardo dal titolo “Bulli e pupe” prodotto dalla Codacons, insieme ad un “vademecum di primo soccorso” elaborato da un pool di 23 neuropsichiatri infantili, coordinati dal Prof Santo Rullo, per supportare chi si trova in questa condizione .
La presentazione si svolgerà sotto forma di tavola rotonda alla quale parteciperanno: Tiziana Luxardo, Carlo Rienzi Presid. della Codacons, Mario Rusconi Vice Presidente della ANP (Associazione Nazionale Presidi), la Dott.ssa Silvia D’Oro funzionario del Dipartimento delle Pari Opportunità, Teresa Manes autrice del libro “Andrea oltre il pantalone rosa” Graus Editore, Marida Lombardo Pijola (giornalista – scrittrice), Dott. Santo Rullo (Psichiatra Neuro –infantile), l’ex pugile Cantatore.
Codacons e Tiziana Luxardo ancora una volta insieme. Una collaborazione tra l ‘Associazione per la difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori e la fotografa di fama già collaudata da diversi anni. Arte fotografica che diventa strumento di comunicazione per trattare temi e argomenti di forte impatto sociale. Scatti forti, non politicamente corretti per denunciare temi come la prostituzione, la violenza sulle donne nei campi di lavoro, ed infine l’ultimo prodotto di questa sinergia, il calendario 2017 sul bullismo nelle scuole. Un tema che riempie le pagine dei quotidiani e la cronaca del nostro paese fino ad arrivare anche a tragici epiloghi. Un gemellaggio di denuncia vincente quello tra Codacons e Luxardo, un incontro che rappresenta un grido di protesta tramite l’uso sapiente dell arte visiva come mezzo di forte sensibilizzazione mediatica.
Il Prof. Santo Rullo insieme ad una Rete Informale di esperti costituita da un pool di 23 neuropsichiatri infantili e psicologi, impegnati nel delicato campo dell’età evolutiva, ha studiato e commentato le fotografie del Calendario di Tiziana Luxardo centrato sul fenomeno del bullismo, strutturando un “Vademecum di primo soccorso” che mette in luce: percorsi di individuazione precoce del disagio, di intervento in famiglia, di educazione tra pari e di trattamento delle conseguenze del bullismo su vittima ed aggressore. Da questo lavoro ne é scaturito uno strumento concreto ed utile a ragazzi e familiari, ad insegnanti ed educatori per contrastare il bullismo e per promuovere una cultura fondata sull’educazione alle emozioni.
I fenomeni sociali si manifestano in modi differenti, in epoche diverse e la sorpresa, che questa diversità suscita, viene interpretata ogni volta come novità assoluta. Il bullismo non si sottrae a questa regola. Il bullismo è da sempre un comportamento di prevaricazione nei confronti della persona, che si considera più vulnerabile e come tutti i fenomeni che avvengono in un gruppo ha un sua funzione sociale. Il bullismo di oggi si avvale di nuovi strumenti di comunicazione e di un contesto di coesione sociale in rapido cambiamento ed in forte crisi. Questo crea difficoltà alle agenzie educative degli adulti (famiglia, scuola, servizi sociali e sanitari) che non riescono ad intercettare le necessità dei ragazzi prima che esploda il fenomeno.
Il gruppo, specialmente in età evolutiva, propone la soluzione di una serie di problemi: il bisogno di esprimere vitalità ed aggressività, il bisogno di acquisire una posizione al suo interno, il bisogno di crearsi uno spazio sicuro dove fare esperienze di costruzione dell’identità. Il bullo e la vittima si pongono spesso come estremi in grado di offrire un campo efficace sul quale si giocano complesse dinamiche di relazione che rendono il bullismo una vera emergenza sociale, educativa e sanitaria.
Lo strumento proposto è una guida pratica alla soluzione dei diversi elementi del problema che delinea percorsi di aiuto per vittime, bulli, famiglie, insegnati e servizi socio-sanitari ed un’eventuale presa in carico. I percorsi informativi ed educativi verranno pubblicati sul sito web (www.reteinformale.net) della Rete Informale dei professionisti della salute mentale dell’età evolutiva aumentando la sensibilità al problema. Il Vademecum di primo soccorso, è un nuovo strumento, mai realizzato prima, atto a contrastare questo fenomeno dilagante; verrà presentato nelle scuole, da un rappresentate della Rete informale, insieme all’ex pugile Cantatore, inoltre si prevedono interventi di promozione dei percorsi educativi nelle scuole. (foto: cover calendario)

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Leasys presenta: Leasys I-Doctor

Posted by fidest press agency su sabato, 16 luglio 2016

medico_di_baseSi chiama Leasys I-Doctor il nuovo servizio che Leasys, società di noleggio a lungo termine di FCA Bank, mette a disposizione di tutti i clienti che desiderano guidare con la certezza di poter contare sull’assistenza medica telefonica in ogni momento della giornata.Già disponibile per tutti i clienti, vecchi e nuovi, che ne facciano richiesta, Leasys I-Doctor consente l’accesso telefonico a un call center presidiato da operatori specializzati che – 365 giorni l’anno, dalle 7 alle 22 – possono rispondere alle necessità dei driver dando consigli medici di primo livello, indicazioni su dove siano ubicate farmacie e pronto soccorso ospedalieri nelle vicinanze di chi effettua la chiamata, indicazioni per un intervento di primo soccorso e, più in generale, suggerimenti per una guida all’insegna della maggior salute e del benessere.Il servizio è dedicato ai driver delle grandi aziende clienti, così come alle PMI e, perché no, ai privati, un segmento in grande crescita nella flotta Leasys.
Qualora previsto dal contratto, il driver potrà usufruire del servizio registrandosi sul sito http://www.leasys.com per poter accedere, fin da subito, a un canale diretto con il personale medico, beneficiando così di un’importante rassicurazione psicologica e di un punto di riferimento per la salute e la sicurezza personale. Dice Daniele Gulino Responsabile Business Development Leasys: “Leasys si dimostra ancora una volta capace di fare innovazione proponendo un servizio esclusivo per il settore del rental automotive e del tutto in linea con la nostra filosofia di caring, che vede le persone al centro di ogni nostra attività. È una, per così dire, estensione della cura e dell’attenzione che mettiamo ogni giorno nel garantire veicoli sempre efficienti e in linea con le esigenze personali e lavorative dei nostri clienti”.

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Anniversario naufragio Lampedusa

Posted by fidest press agency su sabato, 3 ottobre 2015

NUOVO DRAMMA DEI MIGRANTI, ANNEGANO DUE DONNE A PANTELLERIAL’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) partecipa alle commemorazioni della Seconda Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, durante la quale vengono ricordate le 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013 e tutti i rifugiati e migranti scomparsi nel tentativo di raggiungere l’Europa.
In occasione della ricorrenza l’Agenzia ONU per i rifugiati ribadisce il proprio elogio e sostegno alla Guardia Costiera, alla Marina Militare e a tutti gli attori impegnati nelle operazioni di ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo. Le operazioni di salvataggio in mare avvengono su base praticamente quotidiana e l’alta professionalità dimostrata dai soccorritori riduce sensibilmente il rischio di perdita di vite umane.
Ciò nonostante, dal 3 ottobre 2013 si sono verificati molti altri naufragi e migliaia di uomini, donne e bambini hanno perso la vita in circostanze drammatiche nella speranza di raggiungere le coste dell’Unione europea in cerca di sicurezza e protezione. Fino ad oggi nel 2015 sono già quasi 3.000 le vittime del Mediterraneo, principalmente nel Canale di Sicilia e nel Mar Egeo. Nel 2014 3.500 migranti e rifugiati avevano perso la vita.Alla luce di questi drammatici dati, l’UNHCR rinnova il suo appello all’Europa affinché mantenga come prioritario il salvataggio di vite umane nel Mediterraneo e intensifichi gli sforzi per fornire vie legali legali per evitare che le persone rischino la vita in mare.
L’UNHCR si augura infine che gli sforzi del Comitato 3 ottobre, finalizzati all’approvazione della proposta di legge che istituisce la Giornata della memoria e della accoglienza, vengano premiati con l’approvazione definitiva del Senato dopo il voto favorevole della Camera dei Deputati del 15 aprile 2015.

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