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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘sociale’

La Medicina Estetica Sociale al centro

Posted by fidest press agency su martedì, 23 Maggio 2023

Se fatta in maniera corretta, la medicina estetica non può prescindere da un approccio diagnostico. Come tutte le discipline scientifiche. “L’approccio diagnostico della medicina estetica – spiega il presidente Bartoletti – è proprio una visita che inizia con una anamnesi tradizionale per controllare lo stato di salute generale del paziente, durante le quali non è strano riscontrare pre diabete, ipertensione o altre patologie. Seguono tutta una serie di valutazioni morfo-antropometriche che vanno fatte a cominciare dalla valutazione posturale, importantissima anche anche nei soggetti giovani”. Da qui, l’esigenza della medicina estetica anche in soggetti adolescenti o giovani. Intercettare un’alterazione posturale in età giovane, può evitare problemi più gravi con l’andare avanti degli anni. Un’altra ipotesi è quella che permette di intercettare nelle ragazze una positività per malattie circolatorie, agli arti inferiori, cellulite ad esempio ecc.. “In questo modo, anche se ad esempio dalla cellulite non si guarisce, possiamo insegnare a chi ne soffre uno stile di vita corretto e consigliare degli integratori o anche delle terapie, perché comunque va trattata al fine di evitare che nel tempo possa dare problemi di deambulazione a causa di gambe pesanti, gonfie, che fanno male ecc.. Ma non si ferma qui la nostra visita – continua Bartoletti – Ancora, facciamo una valutazione ecografica del tessuto adiposo e una valutazione angiologica degli arti inferiori per cercare di capire, appunto, se il grasso della paziente è ammalato di pannicolopatia oppure no. E poi il check-up cutaneo che ci permette di inquadrare il paziente da questo punto di vista, cercando di capire quali sono i suoi punti deboli e i suoi punti di forza e cercare di correggere le cattive abitudini (dall’esposizione solare all’utilizzo cosmetico) che possano deteriorare la qualità della cute velocemente”. Da questo, dunque, si evince quanto la medicina estetica sia soprattutto preventiva. Il medico estetico non è uno specialista in tutto, ma indaga la fisiologia, quindi se riscontra qualcosa di deviato in questa consiglia subito al paziente di andare dallo specialista di riferimento, altrettanto per la cute. “Se c’è un sospetto di un epitelioma basocellulare, quindi un tumore della pelle, oppure un sospetto di un neo che non ci convince, mandiamo subito il paziente dal dermatologo per avere una conferma diagnostica”, afferma il presidente SIME. Quindi si capisce quanto la medicina estetica possa essere utile nella prevenzione delle patologie, quindi prevenzione dei tumori cutanei, prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, prevenzione di patologie correlate e di patologie anche a livello di altri apparati. “Ecco il pieno significato e l’importanza di quella che intendiamo come medicina estetica sociale. Ma non soltanto. – spiega Emanuele Bartoletti – Questa è la medicina estetica, cioè tutto quello che non prevede un approccio di questo tipo non è medicina estetica. Labbra, zigomi e botulino in eccesso non hanno nulla a che vedere con la medicina estetica. Una volta fatta questa visita, infatti, si fa un programma di prevenzione, un programma di manutenzione e poi un programma di restituzione. Non bisogna modificare il viso dei pazienti, bisogna esclusivamente correggere alterazioni estetiche costituzionali, come per esempio asimmetrie o malformazioni, quello che non va più bene o quello che sta invecchiando in maniera eccessiva, oppure quello che sta invecchiando senza riportarlo però a trent’anni prima. Ma l’aspetto deve essere di una paziente curata, che porta bene la propria età. Ma soprattutto ricordiamoci sempre che se un intervento di medicina estetica è ben fatto, nessuno se ne deve accorgere altrimenti vuol dire che è malfatto”.

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Studenti e studentesse dell’Università di Parma a lezione di cooperazione sociale

Posted by fidest press agency su domenica, 12 marzo 2023

Parma mercoledì 15 marzo, alla Cooperativa sociale “Il Giardino” di Noceto (Via Leopardi 3), la giornata di studio Cooperazione sociale e Responsabilità sociale d’impresa, promossa dall’Università di Parma in collaborazione con il Consorzio di solidarietà sociale.L’incontro è organizzato dalla docente Katia Furlotti nell’ambito dell’insegnamento di Responsabilità sociale delle imprese, corso di laurea in Economia e Management del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali. L’iniziativa è rivolta a studenti e studentesse ma aperta a tutte le persone interessate.Alle 9 l’introduzione ai lavori da parte della prof.ssa Furlotti. A seguire la relazione Cooperazione sociale: un’impresa per la responsabilità sociale, tenuta da Danilo Amadei e Fabio Faccini del Consorzio, e la testimonianza del Presidente della Cooperativa “Il Giardino” Gianluca Agoletti. Alle 13 il pranzo in cooperativa e nel pomeriggio la tavola rotonda RSI e Cooperazione sociale: esperienze a confronto, con gli interventi di Ettore Brianti, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Parma, Maria Teresa Guarnieri, ex amministratrice e dirigente pubblica, Federica Montani del Consorzio Solidarietà Sociale e Paola Pomi, CEO di Sinfo One.

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Le buone pratiche di inclusione sociale

Posted by fidest press agency su martedì, 7 marzo 2023

“La destra copia anche nel nome le buone pratiche di inclusione sociale varate dal Pd, contro cui anni fa avevano votato compatti. Avevamo introdotto la Misura attiva per l’inclusione sociale con caratteristiche del tutto analoghe nel 2016 in Friuli Venezia Giulia ma anche in Emilia Romagna col Res: il centrodestra era schierato contro e arrivato Fedriga si sono affrettati ad abolirla, e intanto la Lega votava il reddito di cittadinanza nel Conte 1. A destra c’è un grumo di contraddizioni, governare i problemi sociali è altro”. Lo afferma la capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, già presidente del Friuli Venezia Giulia dal 2013 al 2018, commenta l’annuncio della ministra del Lavoro Elvira Calderone sulla Misura per l’inclusione attiva (Mia), il nuovo strumento da agosto dovrebbe parzialmente sostituire il reddito di cittadinanza. “Abbiamo sempre avuto lo scopo combattere la povertà e lo abbiamo fatto – spiega la capogruppo dem – attraverso un patto con i cittadini in difficoltà, cui chiedevamo l’impegno a fare tutto ciò che è necessario per riqualificarsi e poter rientrare nel mercato del lavoro, ma anche a mandare i figli a scuola. A prescindere dai nomi, oggi sembra che anche la Lega faccia retromarcia a livello nazionale e speriamo – aggiunge Serracchiani – anche nelle Regioni, che possono decidere integrazioni e politiche mirate per l’occupazione”.

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Dieci anni di magistero sociale di Papa Francesco

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 febbraio 2023

Si è svolto stamane presso il Centro Convegni Carlo Azeglio Ciampi della Banca d’Italia la conferenza del Segretario Generale della CEI, S.E. Mons. Giuseppe Baturi, sul tema “DIECI ANNI DI MAGISTERO SOCIALE DI PAPA FRANCESCO”, l’evento, organizzato dall’Ente Nazionale per il Microcredito, è stato aperto dall’indirizzo di saluto del Vicedirettore Generale della Banca, Piero Cipollone, e introdotto dal Presidente dell’Ente per il Microcredito, Mario Baccini. L’evento è stato moderato dal giornalista vaticanista Piero Schiavazzi. Il Vicedirettore della Banca D’Italia, Piero Cipollone nel portare l’indirizzo di saluto ha sottolineato come “dobbiamo recuperare la consapevolezza della centralità del nostro ruolo e dell’importanza dei valori a cui si ispirano i nostri comportamenti. I modelli economici – ha sottolineato Cipollone – assumono come elementi esterni, come dati esogeni, le preferenze degli individui e le tecnologie. Detto in altri termini le preferenze sono i nostri valori, quello a cui noi attribuiamo importanza, ciò per cui noi siamo disponibili a spendere le nostre risorse”. “Sono trascorsi cinque anni dal giorno in cui, nel febbraio 2018,l’Ente Nazionale per il Microcredito, che ho l’onore di presiedere, sottoscriveva con la Banca d’Italia un protocollo d’intesa recante, insieme alla mia, la firma dell’allora Vicedirettore Generale, Fabio Panetta, oggi membro italiano del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea”, ha esordito il Presidente dell’ENM, Mario Baccini nel suo discorso sottolineando che “Desideriamo portare in alto la “cultura del microcredito”, intesa come idea di una finanza che si fa piccola, che si fa “micro”, per rendere sempre più grande, sempre più “macro”, l’area di coloro che ne beneficiano e farne momento di formazione, come questa mattina, per la classe dirigente del Paese. Ma desideriamo altresì continuare a operare dal basso, a partire dalle migliaia di microimprese – diciottomila nell’ultimo triennio – alle quali offriamo supporto finanziario attraverso lo strumento del microcredito, per mezzo della rete di intermediari che abbiamo convenzionato (ad oggi 38 banche con oltre 2.700 filiali, che ci consentono di essere presenti sull’intero territorio nazionale).Le banche hanno svolto un ruolo determinante per l’avvio e l’espansione del microcredito in Italia, coordinandosi con l’Ente e dando vita a un vero e proprio ecosistema. Monsignor Baturi ha voluto portare una riflessione di ampio respiro sui 10 anni del magistero sociale del Pontefice, soffermandosi sull’idea dell’ aver cura, di assumersi la responsabilità collettiva anche nel pubblico sostegno e nelle attività pubbliche: “Per avere cura dell’altro è necessario osservare i nostri fratelli sapersi lasciar colpire, direi, dal loro grido, dal loro bisogno e non permettersi di non vedere di non sentire la loro richiesta di aiuto. Certamente questo sguardo di cura comprende e, non può non toccare, le profondità del corpo, dell’uomo, la sua sete di significato. Bisogna vedere l’uomo come una unità, un intero quindi non è possibile prendersi cura dell’uomo senza farsi carico dei suoi problemi e ciò può avvenire da parte di un uomo che si sente parte di una comunità e quindi sviluppa un’azione creativa: la definizione in fondo della dottrina sociale della chiesa da parte del Papa è esattamente in questa creatività della carità che è il cuore della dottrina sociale” Durante l’evento è stata letta la lettera e la benedizione inviata dal Santo Padre Papa Francesco.

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Presentazione del Laboratorio di partecipazione sociale

Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023

Parma Mercoledì 1° febbraio alle 16 su piattaforma Teams, si terrà la presentazione del ‘Laboratorio di partecipazione sociale’ dell’Università di Parma, inserito nel corso di laurea in Servizi Sociali (Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali, settore di Sociologia dei processi culturali) e realizzato con la collaborazione del Centro Servizi Volontariato ‘CSV Emilia’. Questo il link Teams per partecipare: https://bit.ly/3J8Ac1ZIl Laboratorio (che assegna 6 crediti liberi) ha lo scopo di orientare le ragazze e i ragazzi alla partecipazione civica attraverso una maggiore conoscenza dei contesti associativi in cui vivono. Non si tratta di una tradizionale esplorazione della teoria sociale sulle forme della partecipazione civico-politica, quanto piuttosto di un laboratorio di lettura della città come insieme di contesti d’azione sociale, scambio tra gruppi e istituzioni, sforzo collettivo di gestione del mutamento sociale verso orizzonti di minore disuguaglianza e così via. Il percorso si sviluppa in due fasi. La prima, prevalentemente teorica, ha lo scopo di definire, in modo più generale, le dinamiche della partecipazione civico-politica all’interno della sfera pubblica, approfondendo i temi della cittadinanza sociale e delle diverse forme della partecipazione. Nella seconda fase, più operativa, le partecipanti e i partecipanti potranno svolgere attività concrete all’interno delle associazioni affiancati da un tutor e saranno guidati nella conoscenza dei processi legati alla partecipazione.

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Nella Città dei Ragazzi di Roma la sostenibilità incontra il sociale

Posted by fidest press agency su martedì, 6 dicembre 2022

Da oggi l’ONCR – Opera Nazionale per le Città dei Ragazzi di Roma, realtà impegnata nella formazione e pieno sviluppo personale e sociale dei minori in difficoltà, ha due campi da basket e volley in gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso proveniente dalla filiera Ecopneus, società senza scopo di lucro principale operatore della gestione degli Pneumatici Fuori Uso in Italia. All’interno di una vera e propria città, con strade, piazze, alloggi e servizi, pensata per i ragazzi più vulnerabili, nella quale vengono accolti e resi protagonisti di una vita cittadina democratica e solidale, ONCR ha voluto dare l’opportunità ad un gruppo di ragazzi del centro di seguire un corso per imparare, passo dopo passo, come la gomma riciclata possa essere utilizzata per creare nuovi prodotti ecosostenibili e circolari, come i campi sportivi sui quali potranno allenarsi e divertirsi. Un percorso che ha previsto lezioni in aula e sul campo, curate da Ecopneus e realizzate grazie al supporto di Waterproofing, azienda specializzata nella realizzazione di superfici sportive in gomma riciclata da PFU. Un’iniziativa dal grande valore sociale, che si inserisce nel programma di percorsi formativi della Città e si pone l’ambizioso obiettivo di promuovere uno sport che faccia crescere, insegnando ai ragazzi l’importanza della condivisione, nell’attività fisica come nella vita, oltre al rispetto per l’altro e per l’ambiente. I campi sono destinati ad ospitare le attività sportive delle scuole primaria e secondaria di secondo grado, presenti nel Centro, e le attività pomeridiane dei ragazzi ospiti nella Città. Fortemente voluto da Ecopneus e ONCR, questo progetto coniuga sostenibilità ambientale e attenzione alle persone più fragili, mettendo a disposizione una nuova area sportiva all’interno del Centro, composta da due innovative superfici in gomma riciclata da PFU, che contribuiranno a migliorare la qualità dell’offerta sportiva e le opportunità di socialità e crescita dei ragazzi ospiti del Centro e non solo.Priorità della Città dei Ragazzi è sempre stata quella di promuovere e consolidare la relazione tra gli ospiti e la comunità cittadina di cui il centro fa parte, diventando negli anni il motore dell’animazione socio-culturale del territorio. La riqualificazione dei due nuovi campi rappresenta, infatti, un’opportunità anche per la comunità, che rientra nel piano di ONCR di consentire alla popolazione locale di utilizzare tutti i servizi della Città dei Ragazzi.

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La Musica per il Sociale

Posted by fidest press agency su martedì, 15 novembre 2022

Roma – Martedì 22 novembre alle ore 10,00 in Campidoglio, nella Sala Laudato Si – si terrà la Conferenza di presentazione del Progetto socioeducativo sul Bullismo e Cyberbullismo nelle scuole patrocinato dai Municipi II e X di Roma Capitale.Il progetto, promosso dall’On. Giovanni Zannola, Consigliere dell’Assemblea Capitolina e nato da un’idea del Prof. Aldo Grauso, ha come colonna sonora Una Buona Occasione un brano inedito scritto e interpretato da Roberta Marchetti e Davide De Marinis per Keep Hold, per parlare di bullismo e cyberbullismo attraverso la musica, che, come lo sport, è inclusiva e universale.L’iniziativa della durata di un anno scolastico prevede l’attivazione di un intervento scientifico – culturale nelle scuole secondarie di primo grado dislocate in due aree socialmente, culturalmente ed economicamente molto diverse tra loro, Ostia e Parioli, a dimostrazione di come il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo non conosca confini territoriali o di classe. Le prime due scuole che hanno aderito, alle quali va un ringraziamento speciale, sono IC Via Mare dei Caraibi (Ostia) e IC Via Micheli (Parioli). La Musica ancora una volta diventa ambasciatrice per il Sociale con parole e note che possono scardinare e superare qualunque diffidenza. Roberta Marchetti, grazie all’amicizia con il Prof. Grauso non ha esitato a scendere in campo coinvolgendo il cantautore Davide De Marinis che, generosamente, ha voluto mettere a disposizione la sua musica.Il progetto è del tutto gratuito per l’amministrazione comunale e la Keep Hold che ha prodotto Una Buona Occasione, garantirà, nell’ottica della responsabilità sociale, un aiuto concreto a I colori di Matteo, Ente del Terzo Settore no profit, che si occupa da anni a Roma di progetti di Inclusività sociale e di Autismo per le famiglie in difficoltà.Un ringraziamento va all’amministrazione di Roma Capitale, nella persona dell’On. Giovanni Zannola che ha sposato fin da subito il progetto e ai Vicepresidenti Emanuele Gisci (II Municipio) e Valentina Prodon (X Municipio), che lo hanno patrocinato nei rispettivi Municipi e che si sono adoperati nel collegamento tra il progetto e le scuole.Per fare cose buone serve un coinvolgimento di esperti, amministrazioni, famiglie, docenti e la volontà di tutti a sperimentare.

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Importanza della coesione digitale per ridurre le disparità strutturali tra i Paesi UE

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 ottobre 2022

Bruxelles. Per garantire il buon funzionamento dell’Unione Europea, alla coesione economica, sociale e territoriale – obiettivi chiave elencati nell’articolo 174 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea) che mirano a ridurre le disparità strutturali tra le regioni per dare pari opportunità a tutti gli individui dei Paesi UE – diventa fondamentale aggiungere anche la coesione digitale. E’ stata argomentata il 12 ottobre in assemblea plenaria del Comitato europeo delle Regioni (CdR), a Bruxelles, l’opinione sul tema avanzata da Gaetano Armao, componente del Comitato e Presidente dell’intergruppo sull’insularità del CdR. I diritti e i principi sui quali verte l’opinione del relatore Armao sono: mettere le persone e i loro diritti al centro della trasformazione digitale; sostenere la solidarietà e l’inclusione; garantire la libertà di scelta online; promuovere la partecipazione allo spazio pubblico digitale; aumentare la sicurezza, la protezione e l’empowerment degli individui; promuovere la sostenibilità del futuro digitale.Fino ad oggi il divario digitale non è mai stato formalmente riconosciuto come una minaccia alla coesione dell’UE. E’ basilare invece operare per colmare questo gap, mettendo in atto azioni che evidenzino il ruolo essenziale della tecnologia nella vita di tutti: trasporti, amministrazione, innovazione, ambiente. Senza dimenticare le specificità delle isole, delle aree depresse e di quelle rurali: la transizione digitale è essenziale anche per loro, e bisogna assicurarsi che nessuno venga lasciato indietro.Precise e coerenti le motivazioni a sostegno dell’opinione sulla Coesione digitale, preparata da Armao con il supporto dell’esperta Carmen Ciciriello, già consulente della Commissione europea e Ceo di Celeris Group. La relazione mette in evidenza come, nonostante gli investimenti nelle politiche di coesione, il divario digitale continui a crescere e a causare una rilevante diseguaglianza e disparità tra chi è in grado di accedere e utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e chi, per lacune proprie o territoriali, non riesce a beneficiare dei servizi digitali basati su internet e delle opportunità che questi veicolano. Il documento sulla Coesione digitale delinea le macro aree di debolezza della trasformazione digitale nell’UE. In primis, viene sottolineato lo scollamento di molte aree rurali rispetto a quelle urbane in termini di connettività e infrastrutture digitali. Le zone rurali, oltre a presentare una bassa competenza informatica di base, mancano anche di reti (NGA) ad alta velocità di trasmissione dei dati. Il divario tra aree urbane e rurali emerge anche in termini di accesso ai servizi pubblici digitali: nonostante l’accelerazione della digitalizzazione degli anni di pandemia 2019-2021, il gap è addirittura aumentato. Per poter sfruttare appieno il potenziale delle nuove tecnologie, emerge pertanto l’urgenza di favorire un cambiamento culturale partendo dalla pubblica amministrazione nelle zone dove il divario si sta allargando. In linea di principio, l’interoperabilità dei sistemi informatici regionali e locali con quelli nazionali dovrebbe essere un prerequisito per qualsiasi iniziativa digitale. Anche la maggiore disponibilità di dati pubblici aperti e il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico dovrebbe essere considerato un diritto digitale dei cittadini europei.E’ auspicabile che la trasformazione digitale che l’UE si prefigge di raggiungere entro il 2030 arrivi anche a questo traguardo.www.celeris-group.eu

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Premio De Sanctis per la Salute Sociale

Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2022

Roma 4 ottobre presso la sede del Consiglio di Stato al Palazzo Spada di Roma Il fondatore e direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi, sarà insignito del Premio De Sanctis per la Salute Sociale per l’area Esperienze e buone pratiche. Il premio fa riferimento ad un concetto di salute molto ampio e che va al di là della mera assistenza sanitaria e si rivolge ad attività che abbiano tra le proprie finalità il miglioramento della qualità della vita delle persone attraverso la promozione di azioni e di servizi di prossimità ad alto coinvolgimento sociale. E’ evidente come questo approccio che il premio vuole valorizzare sia perfettamente aderente a quello che Giffoni fa, realizza e produce da oltre cinquant’anni. La giuria, presieduta da Walter Ricciardi, accademico e consigliere scientifico del Ministro della Salute, oltre al direttore Gubitosi ha deciso di riconoscere il premio a Sofia Corradi, pedagogista romana, ispiratrice e sostenitrice del progetto di studi Erasmus (area Esperienze istituzionali), a Guido Bertolaso, in rappresentanza degli ideatori e legislatori del Servizio civile universale istituito con la legge 64 del 2021 (area Legislativa), a Giancarlo Perego, in rappresentanza di Fondazione Near Onlus, attiva a Milano a fianco dei giovani sui fronti salute, lavoro e inclusione ed editrice del mensile Il Bullone, di cui Perego è direttore (area Esperienze buone pratiche) e a Laura Dalla Ragione, fondatrice e responsabile del Centro Disturbi del Comportamento Alimentare Residenza Palazzo Francisci, Todi, USL Umbria 1 (area Ricerca). Molto prestigiosa la giuria che ha individuato coloro da insignire di questo prestigioso riconoscimento. Era, infatti, composta da Gianni Letta (patron del Premio), Franco Locatelli (accademico ed ex Presidente del Consiglio Superiore di Sanità), Cesare Fassari (direttore di Quotidiano Sanità), Roberto Burioni (professore ordinario di Microbiologia e Virologia), Maria Cristina Messa (ministro dell’Università e della Ricerca), Maria Chiara Carrozza (presidente Cnr), Luigi Ripamonti (responsabile editoriale Corriere Salute), Domenico De Masi (professore di Sociologia del lavoro), Maria Emilia Bonaccorso (caporedattore aggiunto Salute&Benessere di Ansa.it), Franco Pesaresi (redazione Prospettive Sociali e Sanitarie), Antonio Gaudioso (capo segreteria tecnica del ministro della Salute) e Daniela Minerva (responsabile pagine Salute di Repubblica). Tra gli ospiti che hanno già confermato la loro partecipazione alla cerimonia del 4 ottobre figurano Gianni Letta, patron Premio De Sanctis; Walter Ricciardi, presidente della giuria; Franco Frattini, Presidente Consiglio di Stato; Pietro Curzio, presidente Corte suprema di cassazione; Silvio Brusaferro, presidente Istituto Superiore di Sanità; Erika Stefani, ministro per le disabilità; Federico D’Incà, ministro per i rapporti con il Parlamento; Maria Chiara Carrozza, presidente Cnr; Miguel Gotor, assessore alla Cultura del Comune di Roma; Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano; Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali e alla Salute del Comune di Roma.

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Reinserimento sociale dei detenuti

Posted by fidest press agency su martedì, 26 luglio 2022

Il Ministero di Giustizia, con la Ministra Marta Cartabia e il Gruppo FS, con l’AD Luigi Ferraris, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa dal titolo “Mi riscatto per il futuro”, che prevede una cooperazione tra i sottoscrittori finalizzato ad agevolare il reinserimento sociale dei detenuti attraverso mirati progetti di istruzione, formazione e orientamento professionale e un loro possibile impiego in programmi di pubblica utilità e lavori intramurari. Il Protocollo d’Intesa, di durata triennale, prevede inoltre la creazione di un tavolo di lavoro che avrà molteplici compiti, fra i quali lo studio e la verifica delle iniziative avviate nell’ambito dell’accordo e finalizzate al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.”Collaborazioni con aziende prestigiose che operano a livello nazionale costituiscono uno strumento indispensabile perché l’Amministrazione Penitenziaria possa adempiere al meglio al suo mandato istituzionale, offrendo opportunità formative e lavorative importanti per dare un senso alla pena”, ha commentato la Ministra Marta Cartabia, che ha poi voluto evidenziare “aspetti simbolici in quest’accordo: Ferrovie dello Stato evoca l’idea di rete e connessioni, che sono l’opposto – ha aggiunto la Guardasigilli – dell’isolamento che generalmente si accompagna al mondo del carcere”.“La firma di questo protocollo con il Ministero della Giustizia conferma il particolare impegno del Gruppo FS nel sostenere progetti sociali rivolti a persone in condizioni di fragilità e marginalità – ha dichiarato l’AD di FS Luigi Ferraris. La solidarietà è infatti un elemento cardine della sostenibilità sociale, e la sostenibilità permea ogni nostra attività. Vorrei ricordare, in questo ambito, i 18 Help Center ospitati nelle nostre stazioni che ogni anno compiono oltre 49mila interventi di assistenza a persone in difficoltà, attivando percorsi di recupero e reintegro sociale. O, ancora, iniziative come il Treno Solidale, che assicura a chi non può permetterselo viaggi in treno per ricongiungimenti familiari o per partecipare a corsi di formazione”.Sono 110 gli accordi fin qui siglati con il modello “Mi riscatto per il futuro” e finalizzati alla riabilitazione sociale della persona. Anche questo, come i precedenti, prevede il possibile coinvolgimento di partner internazionali. Circa 1.500 le persone in esecuzione pena fino ad oggi coinvolte in interventi di manutenzione stradale, rifacimento di segnaletiche, manutenzione del verde pubblico, recupero del patrimonio ambientale e altre attività di rilevante impatto sociale.Le attività di formazione previste dall’accordo – diversificate per singoli progetti – saranno condotte dal personale del Gruppo FS e rivolte ai detenuti individuati in accordo con il Ministero. L’obiettivo comune sarà quello di creare nuove competenze professionali: punto di partenza del percorso di reintegro sociale.

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L’Italia avrà il Conto Satellite sull’Economia Sociale

Posted by fidest press agency su lunedì, 3 gennaio 2022

Il nostro Paese, a maggior ragione in questi ultimi anni di pandemia, ha compreso più che mai l’importanza del settore, sia per la sua potenzialità economica che per l’etica con cui opera. Entrambi sono leve fondamentali per lo sviluppo dell’intero Sistema Paese. Serve però potersi affidare a dati attuali, e sempre aggiornati, cosa sulla quale fino ad oggi, non era possibile fare affidamento. Ma dal 2022 sì. Attraverso la creazione del Conto Satellite dell’Economia Sociale. Lo prevediamo con la Legge di Bilancio, con la quale abbiamo istituito, al MEF, anche il “Fondo per l’Economia Sociale” per implementare le politiche di natura economico, finanziaria e fiscale.L’Economia Sociale è certamente Terzo Settore, volontariato, ma non solo. È un mondo che in Italia non è ancora ben circoscritto e che ora, anche per attuare l’Action Plan for Social Economy della Commissione Europea, dobbiamo strutturare e valorizzare.È stato un anno intenso, ma con l’impegno che, da gennaio, avvierò un’importante operazione d’ascolto, per dare voce a questo mondo e per definire, insieme, un percorso di interventi necessari.L’Economia Sociale ha trovato casa al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la nascita del Governo Draghi, quando su proposta del Ministro Franco, il Consiglio dei Ministri mi ha assegnato la delega. Da lì è nato l’accordo di collaborazione interistituzionale con il CNEL, che ho firmato con il Presidente Treu, e che ci ha consentito di avviare, in materia economica e fiscale, una collaborazione per il completamento della Riforma del Terzo Settore, lo studio di strumenti di credito adeguati, la misurazione dell’impatto economico del settore e la definizione della disciplina delle organizzazioni ed imprese che operano in questo ambito. Poi il bilaterale con Olivia Grégoire, delegata all’economia sociale, solidale e responsabile del Governo francese, e il il “Summit for Social Economy”, che ho promosso, coinvolgendo anche Joaquín Pérez Rey, delegato all’impiego e all’economia sociale per il Governo spagnolo. Un lavoro inteso, soprattutto di relazioni internazionali, per far sì che l’Europa, ad esempio, capisca che l’impresa sociale è un’impresa che ha un minore lucro e per questo gli strumenti di finanziamento non possono essere quelli di un’impresa normale. Ne ho parlato, a più riprese, con il Commissario Gentiloni ed il Presidente Sassoli. Ed ora arriva il Conto Satellite. Lo realizzeremo in collaborazione con l’ISTAT con cui, nelle prossime settimane, come MEF, sottoscriveremo un protocollo d’intesa, anche per avviare un progetto di sviluppo delle statistiche sul movimento della platea di attori dell’economia sociale. L’Economia sociale è il presente, ma soprattutto il futuro. E per progettare il futuro dobbiamo conoscere ogni singola sfaccettatura di questo mondo. Individuando e riconoscendo anche indicatori innovativi che valorizzino l’impatto sociale. È un lavoro che mi appassiona molto, ed a cui tengo veramente tanto. Il Paese lo cambiamo lavorando tutti i giorni per dare le giuste risposte a cittadini, famiglie, imprese, e dando gli strumenti giusti a chi opera per e nel sociale.

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La concertazione sociale alla prova del metodo di governo Draghi

Posted by fidest press agency su lunedì, 11 ottobre 2021

Di Giuseppe Bianchi. Non ci sono elementi che facciano presumere cambiamenti nel metodo di governo Draghi che è la cifra del suo ampio consenso. Che è quello dell’ascolto, della registrazione delle altrui proposte, quelle dei partiti della sua maggioranza, per decidere la soluzione più praticabile, giudicata tale nell’interesse del Paese. Come intendere, allora, l’apertura di Draghi a forme di concertazione con le parti sociali per arrivare “ad una prospettiva economica condivisa”? Che ai partiti si aggiungeranno nuovi interlocutori dell’ascolto, considerato che i problemi da affrontare nel nuovo ciclo politico di riforme (pensioni, fisco, lavoro, P.A.) chiamano strettamente in causa interessi collettivi tutelati dalle parti sociali. Non un nuovo metodo di governo, ma l’allargamento della platea delle voci da ascoltare per allargare il minimo comune denominatore su cui costruire le decisioni, riducendo i condizionamenti delle posizioni più estreme mobilitate intorno a questioni di bandiera, come quota 100 e reddito di cittadinanza. Un più ampio spazio di manovra per un Governo legittimato nei confronti dei cittadini e delle istituzioni europee dal perseguimento di obiettivi dati in tema di sicurezza sanitaria e di ripresa economica.L’attuale situazione è oggettivamente diversa. Il tracciato politico è definito da un piano straordinario di risorse finanziarie (europee e nazionali) per rimettere il Paese su un percorso di crescita sostenuta e stabile, all’interno del quale tutte le istituzioni del Paese (pubbliche, private e della rappresentanza sociale) sono chiamate a riposizionarsi. C’è una transizione digitale e ambientale da gestire, a sostegno di un più avanzato modello di sviluppo che richiede politiche sociali di accompagnamento per evitare, come avvenuto nelle precedenti fasi di concertazione, che i costi del provvisorio risanamento ricadano ancora una volta sul mondo del lavoro, con la moderazione salariale che innescò un lungo periodo di bassa crescita della produttività e dei salari.Si può pertanto ritenere, senza per questo limitare arbitrariamente i contenuti della concertazione avviata, che il confronto avviato tra Governo e Parti sociali debba dare priorità alle tematiche dell’occupazione. La gestione delle esuberanze di personale create dalle ristrutturazioni produttive e la creazione delle competenze e delle istituzioni di accompagnamento al mercato del lavoro a favore della nuova occupazione. Si tratta di problemi per i quali le parti sociali hanno le competenze più appropriate, perché vissute direttamente, a cui aggiungere una strumentazione contrattuale la cui flessibilità meglio aderisce alla diversità delle situazioni settoriali e aziendali da governare. La concertazione avviata tra Governo e Parti sociali, come già detto, deve riservare centralità alle politiche del lavoro, che costituiscono un tassello fondamentale nel processo di transizione economica e sociale in atto. Si tratta di ridefinire i confini tra l’intervento regolatorio della legge che delimita l’area dell’intervento pubblico e la regolazione affidata alla contrattazione fra le parti sociali. Tenendo conto che già esiste una strumentazione contrattuale operativa, costituita dagli Enti bilaterali, dai Fondi settoriali previdenziali e sanitari, dalle esperienze diffuse di welfare aziendale e dalle varie attività di assistenza sociale che integrano l’azione delle istituzioni pubbliche.Una sfida per le parti sociali perché, pur nella diversità degli interessi rappresentati, ricompongano i rispettivi mondi oggi dispersi nella molteplicità delle rappresentanze in assetti più unitari e convergenti lungo un asse di obiettivi condivisi. Perdere questa sfida può portare ad una governabilità con una rappresentatività sempre più sbiadita. Il rilancio della concertazione sociale deve contenere tale rischio.

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Paesi ricchi e disagio sociale

Posted by fidest press agency su martedì, 31 agosto 2021

La fatica e l’attività sono figlie predilette della necessità. Il popolo che necessita di vivere e di propagarsi sa stimolare energie favolose e creare fonti di ricchezza che a tutta prima sembrerebbero inaccessibili. Per misurare il valore fisico, morale e intellettuale di un popolo basta guardare le risorse che sa scoprire attorno a sé e in sé quando gli ostacoli gli tolgono o gli offuscano la prosecuzione del suo cammino verso il progresso. Sono crisi che in tutti i tempi hanno attraversato le nazioni, i popoli e le razze. Esse possono temprare la vita fisica di un uomo se è consapevole di una prospettiva che gli permetta di vivere con serenità. Se volgiamo il nostro sguardo al passato credo che molto della straordinaria e rapida potenza della Roma repubblicana prima, e imperiale dopo, fu dovuto alla guerra instancabile che dovette a lungo combattere prima con le popolazioni laziali, e quindi latine, e poi campane, sannite e via di questo passo. Finché durò la severità dei costumi repubblicani, tanto da Catone rimpianta, nessuna forza parve potesse abbattere il vessillo romuleo. E il decadimento cominciò quando la molle civiltà greca e le effeminate civiltà orientali penetrarono e corruppero la città di Lucrezia, di Camillo, di Fabrizio e di Bruto. Ricca e sicura sembrò la Roma imperiale in cui la natura elargì a piene mani tesori naturali di vegetazioni, acque, coste e un clima temperato. A ciò si aggiunse la fama di conquistatori, di protettori e di ricchi tenutari. Eppure, non fu sufficiente per tenere unito saldamente un così grande impero. Una delle cause fu senza dubbio la perdita del collante sociale con un popolo di plebei sempre più impoverito e una ricchezza riservata a pochi eletti. Fu una lezione che non riuscimmo a farne tesoro e ancora oggi ci ritroviamo con gli stessi problemi con paesi ricchi il cui benessere invece di essere diffuso resta nelle mani di pochi. A pagarne, come al solito, sono le classi meno abbienti e fa specie osservare, da una parte, un’opulenza sfacciata e arrogante e, dall’altra, una povertà estrema che s’ingrossa sempre di più. (Riccardo Alfonso)

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Spesa sociale per i comuni italiani

Posted by fidest press agency su venerdì, 20 agosto 2021

Roma – “Le prossime elezioni amministrative rappresentano un appuntamento importante. Un’occasione per raccontare la rivoluzione silente fatta in questi anni, sempre dalla parte dei cittadini. Una rivoluzione di cui adesso, tutti, inizieremo a raccogliere i frutti. E che parte proprio da quei servizi che hanno sempre condizionato la vera differenza nella spesa sociale degli enti locali, soprattutto tra nord e sud.Da quest’anno tutti i Comuni italiani sono più uguali, ed hanno le stesse risorse per asili nido e spesa per la funzione sociale. Iniziamo ad avere così un Paese che garantisce, ai cittadini, gli stessi diritti, indipendentemente dal luogo in cui risiedono. È un lavoro di cui vado molto fiera, che in questi anni di Governo ho portato avanti per il MoVimento 5 Stelle. Con la determinazione che ci contraddistingue da sempre. Per molte realtà, come Salerno dove la spesa sociale passa dai 70,20 € ad abitante del 2020 ai 104,29 del 2021, con un incremento complessivo sul primo anno di oltre 1,5 milioni di euro, vuol dire poter riprogrammare radicalmente alcuni settori.I Comuni, infatti, grazie ai nuovi criteri (e alla cancellazione di quello storico) ed alle risorse aggiuntive (stanziate dal Governo Conte Il fino al 2030), potranno attivare altri servizi, o potenziare quelli esistenti, a beneficio di anziani, cittadini disabili e minori. Questo, in concreto, vuol dire che gli enti locali devono dedicare risorse all’assistenza domiciliare sociale o all’erogazione di servizi come i pasti, la spesa o le faccende domestiche, per favorire la permanenza a domicilio degli anziani. Ma anche attività di sostegno ai minori in età scolare, e ai nuclei familiari fragili, tra cui i centri per le famiglie. E poi l’assistenza domiciliare, i centri diurni ed i servizi di trasporto per i disabili.Questa è la nostra idea di Italia, un’Italia dove la qualità della vita dei cittadini è al centro dell’azione amministrativa, politica e di Governo.Ora che ci sono più risorse, scegliere gli amministratori giusti è ancora più importante”. Così, sui social, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Il sociale nei centri studi Fidest

Posted by fidest press agency su sabato, 17 luglio 2021

Abbiamo più volte richiamato l’attenzione, di chi ci onora leggerci, sulla necessità, in via prioritaria, che si ponesse mano alle riforme della previdenza e dell’assistenza. Più volte ci siamo soffermati sul progetto da noi elaborato e ci siamo persino addentrati su alcune possibili varianti, ma non diciamo che la nostra proposta è valida al 100% ma che, pur essendo perfettibile, sia capace di migliorare la nostra esistenza e di ridurre le tensioni generazionali e i conflitti di genere. Pensiamo alla previdenza. Abbiamo subito avanzato un’indicazione che a taluni è parsa provocatoria allorché abbiamo detto “aboliamo le pensioni”. In effetti, con l’allungamento della vita, con la ricerca medico-scientifica che tende a renderla migliore, noi possiamo fare un passo avanti importante. E lo abbiamo spiegato. Se, infatti, accantoniamo l’idea della previdenza e passiamo a quella dell’assicurazione possiamo garantire per ogni dieci anni di lavoro una rendita pari al 20% della media delle retribuzioni erogate e il discorso vale sia per i lavoratori dipendenti sia per gli autonomi. Non solo. Possiamo nell’arco della nostra esistenza calibrare le nostre forze in rapporto al lavoro che si svolge. In proposito abbiamo fatto un esempio tipico che è quello del giocatore di calcio professionista. Di solito tra i trentacinque e i quaranta anni tende ad appendere gli scarpini al chiodo ma non per questo si considera un pensionato. Tutt’altro. Si cercherà un’altra attività e lo stesso dovrebbe verificarsi per tutti noi ricercando una scala graduata di lavori in rapporto al “peso degli anni”. Dopo di tutto che senso ha risparmiare per fare un gruzzoletto da servire come “assicurazione” per gli anni di magra quando sarebbe possibile concentrare le proprie risorse per avere con cadenza decennale una rendita che in cinquanta anni di attività potrebbe raggiungere il 100% della media delle retribuzioni percepite in tale periodo? L’assistenza non dovrebbe essere da meno assicurando non una “assistenza universale” ma una “prevenzione universale”. E si sa che prevenire e sempre meglio che curare e non solo in senso economico, ma soprattutto per individuare in tempo i mali e porvi riparo al minor costo e per sollevarsi da quelle che potrebbero essere delle sofferenze inevitabili. Si può, quindi, costruire un modello di società diverso con un impegno economico che si premia da solo. Se è facile proporre non è altrettanto agevole la realizzazione perché vi interferiscono gli egoismi personali, la consapevolezza che si possano ridurre gli arricchimenti individuali e che si possa arrivare ad una società dove si “rischia” di far scomparire le logiche del consumismo e il suo figlio degenere che è il profitto, ad ogni costo, a scapito dei più deboli. (Riccardo Alfonso)

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Sociale. Campidoglio, dal 1° luglio riaprono i Centri Sociali Anziani

Posted by fidest press agency su martedì, 8 giugno 2021

Roma. La Giunta Capitolina ha approvato la Memoria che conferma, ai sensi della normativa nazionale, la possibilità di riaprire, dal 1° luglio, il servizio nei Centri Sociali Anziani del territorio.I circa 150 Centri Sociali Anziani della città potranno così riaprire le porte agli oltre 65 mila iscritti proponendo attività ricreative, sociali, culturali e di informazione, sempre nel rispetto delle vigenti disposizioni sanitarie e di prevenzione del contagio.La possibilità, in zona gialla e a partire dal 1° luglio, di riprendere le attività in centri culturali, sociali e ricreativi è infatti prevista all’interno del Decreto Legge n. 65 del 18 maggio 2021, con esclusione delle attività in sale da ballo, discoteche e simili, all’aperto o al chiuso. Il Dipartimento Politiche Sociali invierà lunedì una circolare ai Municipi con le informazioni utili a garantire la riapertura in sicurezza dei Centri Sociali Anziani sui relativi territori.“I Centri Sociali Anziani rappresentano un punto di riferimento importante per i cittadini della terza età, fra i più provati dalle conseguenze delle misure di distanziamento rese necessarie dalla pandemia. Per questo, in base alla normativa nazionale abbiamo voluto dare un impulso ai Municipi perché pongano in essere le azioni necessarie alla riapertura in sicurezza di queste strutture, sempre nell’assoluto rispetto delle misure di prevenzione previste”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.

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Lavoro: Mura (Pd), attenzione a innescare crisi sociale

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 Maggio 2021

“Attenzione a innescare una crisi sociale dalle conseguenze imprevedibili: in questa fase di passaggio i lavoratori devono essere supportati e non lasciati alle esclusive dinamiche della ripresa. Inopportune anche iniziative come quella di Salvini, che escono dagli argini istituzionali, fanno dilagare le logiche partitiche”. Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), intervenendo nel dibattito sulla modulazione del blocco dei licenziamenti.Per la parlamentare “nell’allentamento dei blocchi serve gradualità, se vogliamo evitare pesanti traumi sociali e per avviare quelle politiche attive del lavoro e i nuovi ammortizzatori sociali di cui parla Confindustria. Auspico che le categorie datoriali decidano di evitare forzature che non aiutano nemmeno il sistema delle imprese, e che il dialogo con le parti sociali prosegua e si approfondisca nei luoghi propri”.“Abbiamo all’ordine del giorno le risposte da dare alle povertà vecchie e nuove, la revisione del reddito di cittadinanza e delle politiche attive, da rafforzare e per alcuni aspetti elaborare ex novo – aggiunge Mura – un percorso di tutela del lavoro autonomo”.

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Agricoltura sociale per il rilancio dell’economia

Posted by fidest press agency su sabato, 15 Maggio 2021

Il valore sociale dell’agricoltura è tangibile non solo in termini di occupazione e tutela del territorio, ma anche per i risultati positivi nel contrasto alle disuguaglianze – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Uno studio diffuso di recente da Aiccon e Ubi Banca ha misurato l’impatto in termini di occupazione e produzione delle imprese sociali, evidenziando come le aziende agricole abbiano spesso un ruolo da protagonista nel rispondere ai bisogni del territorio e delle persone svantaggiate.Dalla ricerca, effettuata su 1267 realtà con 14.196 dipendenti – per lo più meridionali – emerge la capacità del mondo agricolo di includere i soggetti più deboli e di promuovere la coesione sociale, riattivando le comunità e rimettendo in moto le economie locali – continua Tiso. In termini di dimensioni economiche, è il turismo sociale il settore che ha prodotto in media i migliori risultati, sia rispetto alla redditività dell’organizzazione (+82% di utile) che dell’occupazione (+78% di dipendenti). Le imprese attive nell’agricoltura sociale sono inoltre protagoniste nel campo dei contratti di rete (il 50% del totale), perché capaci di costruire partnership che generano nuove opportunità di occupazione e sviluppo sostenibile. Di fronte a uno scenario in cui le disuguaglianze continuano ad aumentare, anche a causa della crisi sanitaria, l’agricoltura sociale è una risorsa preziosa su cui è opportuno investire non solo per il rilancio dell’economia, ma anche per uno sviluppo inclusivo capace di offrire nuove prospettive di crescita e lavoro.

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Libro: Chimica sociale di Marissa King

Posted by fidest press agency su martedì, 4 Maggio 2021

In un mondo sempre più connesso sembra sempre più facile sentirsi soli. A farne esperienza sono l’80% dei giovani e il 40% degli anziani e la rivoluzione digitale, in questo, non ha aiutato: negli ultimi quindici anni il numero di adolescenti che vedono i loro amici ogni giorno è diminuito di oltre il 40% e il tutto prima che la pandemia richiudesse gran parte della popolazione in confini sempre più stretti. La ricerca delle scienze sociali ha scoperto che a contare non è tanto la dimensione delle reti ma la qualità e la struttura delle nostre connessioni. Il saggio “Chimica sociale” di Marissa King si spinge un passo più in là, andando a individuare le tipologie fondamentali di rete e spiegando come ogni persona possa impegnarsi per raggiungere un migliore allineamento con i propri valori e progetti di vita privata e professionale. Sociologa e docente di Comportamento organizzativo presso la Yale School of Management, King mette a sistema quindici anni di studio sul modo in cui evolvono le reti sociali delle persone e su cosa significhino rispetto alla capacità di avere successo nel lavoro, di essere in salute e di trovare la propria realizzazione personale. Partendo dallo studio sui microscopici meccanismi sociali alla base del comportamento degli individui e delle interazioni umane quotidiane, l’analisi “chimica” di King si estende a quelli che Herman Melville definì i “mille fili invisibili” che collegano le vite delle persone, lungo i quali “corrono le nostre azioni come cause e ritornano a noi come risultati”. Reti all’apparenza sempre più complesse ma che, secondo King, possono essere ricondotte a tre tipologie di ruoli fondamentali: aggregatori, intermediatori ed espansionisti, analizzati in un viaggio tra evidenze scientifiche e storie di personaggi noti del presente o del passato. Che si tratti del leggendario “First friend” dei Presidenti Usa, Vernon Jordan, o della ragazza più popolare della scuola, gli espansionisti hanno reti straordinariamente estese, godono di una certa fama e hanno una capacità sorprendente di stare al centro dell’attenzione. Di solito preferiscono legami deboli e dedicano la maggior parte del loro impegno sociale a fare nuove conoscenze. Allo stesso tempo hanno meno difficoltà a porre fine alle relazioni perché i loro rapporti non prevedono molti obblighi reciproci e spesso faticano a mantenere i legami e a usarli per creare valore per sé o gli altri. Gi intermediatori, invece, il valore lo creano facendo da tramite tra mondi sociali diversi, ricombinando idee e informazioni per generare soluzioni e innovazioni. Di solito hanno alcuni legami forti ma il valore della loro rete deriva da quelli deboli, che curano con grande attenzione. Il rovescio della medaglia è il rischio di essere percepiti come persone poco autentiche, talvolta perfino calcolatrici. Quello dell’intermediatore è un profilo che rappresenta al meglio alcuni grandi politici come Cosimo de’ Medici e grandi innovatori nei campi più disparati, dallo chef spagnolo Ferran Adrià al violoncellista statunitense Yo Yo Ma. Gli aggregatori, infine, sono persone che tendono a vivere in reti dense in cui i propri amici lo sono anche tra loro, preferendo legami forti. Persone che non amano uscire dalla propria cerchia, che si tratti dei vecchi compagni di sempre o di conoscenze esclusive come quelle della nota giornalista Anna Wintour. Piuttosto che passare del tempo a esplorare più mondi sociali, gli aggregatori tendono a radicarsi in profondità in alcuni di essi costruendo reti caratterizzate da elevati livelli di fiducia reciproca e resilienza nelle crisi, ma che rischiano di non aprirsi al cambiamento e alla novità. E che spesso, quindi, trovano la loro felicità più nella vita privata che in quella professionale. Secondo King, comunque, non esiste una tipologia migliore di altre. Anzi, in base all’analisi condotta su quasi mille reti di altrettanti soggetti, l’autrice ha scoperto che una persona su tre non ha uno stile definito con chiarezza mentre il 20-25% possiede uno stile misto che può rappresentare una risorsa. “La rete più appropriata è quella che corrisponde ai vostri obiettivi personali, alla vostra carriera e alle vostre necessità”, spiega King. “I vantaggi della visibilità, della popolarità e del potere che derivano dall’essere espansionisti hanno grande valore all’inizio della carriera o per tutti quei professionisti che hanno bisogno di vedere e farsi vedere. I vantaggi in termini di innovazione che derivano dall’essere intermediatori sono maggiori nei settori creativi o in quelle arene che privilegiano un lavoro unico. I vantaggi a livello di fiducia e reputazione degli aggregatori contribuiscono a garantire il benessere emotivo, a proteggere dalla solitudine e dal burnout e sono massimi in tutti quegli ambiti caratterizzati da grande incertezza interpersonale. Momenti e sfide diversi richiedono reti diverse. Proprio come le vostre esigenze emotive, sociali e lavorative, anche la vostra rete può evolvere nel tempo”. Conoscere il proprio ruolo sociale, insomma, non è né uno sfizio fine a se stesso né il passepartout per una migliore carriera lavorativa, ma qualcosa di ben più importante: se una rete ben strutturata ha molte probabilità di migliorare la retribuzione di una persona, ne ha ancora di più di migliorare la qualità delle sue idee e della sua vita. Oltre l’ufficio – o lo schermo di un computer – le connessioni sociali restano la linfa vitale della salute e della felicità e chiunque può impegnarsi per costruirne di più significative.

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Sociale. Mammì: “Attenzione a persone più fragili sempre alta”

Posted by fidest press agency su sabato, 3 aprile 2021

Roma. “L’attenzione per le persone più fragili non è mai venuta meno da parte dell’Amministrazione. Abbiamo investito con forza e costantemente per nuove strutture, abbiamo aperto e continueremo ad inaugurare anche nei prossimi mesi cohousing dove accogliere e guidare chi si trova in difficoltà verso l’autonomia, abbiamo investito su ogni immobile potesse essere coinvolto in servizi di tipo sociale, anche riconvertendo beni confiscati alla mafia, per il benessere della città. Come assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale ho condotto una ricognizione sia tra gli immobili del patrimonio capitolino sia tra quelli confiscati a disposizione e ho fatto assegnare ogni singola unità immobiliare che potevo utilizzare agli uffici dei Dipartimenti competenti. Grazie a questa azione sono nati e continuano a nascere sempre più servizi. Sicuramente c’è ancora molto da fare, ma l’impegno e l’azione di sistema, per colmare le lacune di troppi anni di gestione inefficace delle risorse pubbliche, è stato e continua ad essere totale. Durante questa ricognizione del patrimonio, condotta in tutte le direzioni, non è stato possibile prendere in utilizzo Casale Gomenizza, al centro delle attenzioni per un importante servizio a sostegno delle persone con autismo, in quanto non di immediato utilizzo. L’attenzione dell’Amministrazione resta sempre alta per aprire nuovi servizi”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.

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