Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘sovranità’

La “detronizzazione della verità”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 29 marzo 2023

Di Dietrich von Hildebrand La detronizzazione della verità A cura di Elisa Grimi Invito alla riflessione di Marcello Pera Cantagalli 2022 pp. 96 euro 15,00 Collana Come se Dio fosse. Parlando di “detronizzazione della verità”, Dietrich von Hildebrand (1889-1977) si riferisce alla detronizzazione di Dio, del cristianesimo, della rivelazione, della norma assoluta. E gli effetti che egli vede e denuncia di questa detronizzazione sono gli stessi che si producono, come oggi sempre più si vede, allorché Dio sia espunto dal nostro orizzonte intellettuale, il messaggio cristiano sia cancellato o distorto, la rivelazione messa in dubbio, la norma assoluta negata. Leggendo con attenzione il saggio di von Hildebrand, non si sa se ammirare più l’acutezza dell’analisi filosofica o la lungimiranza dell’esame delle conseguenze o l’accoratezza del suo appello alla verità. In realtà, lo scritto è mirabile per tutti e tre gli aspetti. Ed è mirabile per come von Hildebrand li colleghi in modo sistematico, come in una catena in cui un anello rimanda al successivo e questo fino a noi. Scritto ieri, parla di oggi. Dall’Invito alla riflessione di Marcello Pera. Dietrich von Hildebrand | Teologo e filosofo tedesco di fede cattolica. Figlio dello scultore Adolf von Hildebrand, nel 1914 si converte al cattolicesimo anche per influsso di Max Scheler. È stato uno strenuo oppositore di Adolf Hitler e del nazismo, tanto da dover emigrare definitivamente negli Stati Uniti, dopo essere stato in Svizzera, in Francia e in Portogallo. Ha insegnato filosofia presso la gesuita Fordham University di New York, ritirandosi dall’insegnamento nel 1960 e trascorrendo gli ultimi anni della sua vita scrivendo e tenendo conferenze in tutto il mondo.

Posted in Recensioni/Reviews | Contrassegnato da tag: , | Leave a Comment »

L’indipendenza di un popolo sta nella difesa della sua sovranità politica, economica, alimentare, energetica e culturale

Posted by fidest press agency su venerdì, 6 Maggio 2022

Dalla difesa dell’indipendenza nell’Antica Grecia alla difesa dell’indipendenza politica, alimentare. energetica, economica passando per l’Impero Romano per poi finire con la una frase del fondatore di Dubai. Un intervento pieno di riferimenti culturali quello del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli che ha introdotto il valore dell’indipendenza aprendo i tavoli tematici. “Nella filosofia – ha detto Rampelli – ci s’imbatte tardi con questo termine, ci si è interrogati su felicità, amore, natura, sul rapporto tra etica e politica, non sull’indipendenza.Anche se Epicuro 300 anni prima della nascita di Cristo scriveva che il supremo frutto dell’autosufficienza è la libertà. Autosufficienza e libertà sono parenti stretti dell’indipendenza.La cultura romana diffondeva l’autorità imperiale, quasi il contrario dell’indipendenza, però garantiva nella civilizzazione delle terre conquistate autonomia culturale e giuridica. Un gradino al di sotto dell’autosufficienza, della libertà, dell’indipendenza. Grecia si ribellò all’avanzata persiana per non finire sotto un altro mondo. I troiani resistettero 9 anni all’assedio degli Achei, sconfitti solo da un colpo di genio, perché se avessero perso sarebbero stati sottomessi. La perdita dell’indipendenza nel mondo antico era perdita di dignità. Regine e principesse sarebbero state trasformate nelle ancelle dei vincitori o vendute al mercato degli schiavi. E’ la paura di perdere la libertà che dà la forza al popolo ucraino di resistere ai bombardamenti, che induce Svezia e Finlandia a chiedere l’adesione alla Nato. Gli americani si ribellarono all’impero britannico, come Gandhi e la sua India attraverso il sublime esempio della non violenza.Se il frutto dell’autosufficienza è la libertà chi ha voluto che l’Italia perdesse la propria dignità, chi le ha strappato l’indipendenza? La lista dei colpevoli è lunga, la indagheremo un’altra volta…Quel che è certo è che la nostra missione resta di riconquistarla, l’indipendenza.Noi dobbiamo ribellarci alla trasformazione dell’Italia e dell’Europa in una gigantesca piattaforma commerciale e terziaria, dove si consumano prodotti realizzati altrove e riprendere il gusto a valorizzare le nostre materie prime, produrre ricchezza, essere protagonisti dello sviluppo economico e sociale, prima che finanziario. Dobbiamo combattere la dipendenza da nazioni straniere. Dobbiamo difendere la nostra indipendenza politica.Il che vuol dire rendersi conto della crisi delle democrazie e riformarle, restituire il diritto alla partecipazione, come nel caso dell’elezione diretta del presidente della Repubblica da parte dei cittadini, a dimostrare che una democrazia può essere decidente e autorevole.E la democrazia è decidente se protegge il principio dell’alternanza, che significa rilanciare il modello bipolare: centrodestra contro centrosinistra. Nel nostro caso conservatori, nazionalisti e popolari alternativi alla sinistra e liberi di dare gli indirizzi all’economia e alla finanza.L’indipendenza dalle oligarchie passa per una riforma che rafforzi la democrazia.Perché i tempi difficili creano persone forti, le persone forti creano tempi facili, i tempi facili creano persone deboli, le persone deboli creano tempi difficili. La morale di questi sillogismi orientali – ha concluso Rampelli – è però tutta occidentale e ci rappresenta: noi vogliamo essere persone forti sia in tempi facili che in tempi difficili.

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

“La sovranità digitale passa dall’infrastrutturazione della Nazione”

Posted by fidest press agency su sabato, 10 aprile 2021

Da Nord a Sud, senza più aree bianche, nere o grigie, e dalla proprietà pubblica della rete. Secondo l’ultimo aggiornamento pubblico rilasciato da Open Fiber il 26 febbraio, risultano coperte solamente il 25% del totale delle unità abitative e meno del 25% del totale dei Comuni previsti nelle gare. La copertura della FTTH, la fibra a casa, effettivamente realizzata rappresenta solamente il 17% della copertura totale. E’ necessario, comunque, un convinto investimento sull’FWA perché sappiamo che la fibra “fisica” difficilmente potrà arrivare in tutte le case. Ci sono casi di successo, anche imprenditoriale, come Linkem, azienda competitiva anche sui mercati internazionali. Il governo deve riuscire a sintetizzare i legittimi interessi di Tim e Open Fiber, e degli altri operatori. Al di là degli evidenti problemi di sicurezza cibernetica, delle reti e del ruolo che hanno operatori con connessioni con Stati extraeuropei come la Cina, in vista soprattutto della costituzione della rete unica, è necessario garantire un regime autorizzativo per scavi e permessi che possa superare l’attuale burocrazia – soprattutto nelle aree dove sono presenti sovrintendenze. Gli istituti scolastici hanno ricevuto nel corso della pandemia circa 10 mila euro a plesso per la digitalizzazione, e per i voucher banda larga siamo in ritardo sulla Fase 2, essendo ancora in prenotifica alla Commissione Europea. Come forza politica, siamo stati i primi a inserire in un atto parlamentare il tema della “Sovranità Digitale”, ancora prima del pacchetto europeo sulla sovranità tecnologica. L’Italia e l’Europa hanno un ritardo decennale rispetto alle “superpotenze” digitali. L’intelligenza artificiale, il diritto ad essere connessi e gli altri diritti digitali, l’etica degli algoritmi e del loro processo di sviluppo, il sostegno all’impresa innovativa, la necessità di una sempre più stretta connessione fra ricerca e impresa, una più incisiva tassa sui servizi della Rete: la Sovranità Digitale è – e sarà – il punto chiave degli anni a venire. E’ necessario riformare, come abbiamo chiesto in molti emendamenti, l’Agcom, per dotarla di meccanismi di salvaguardia della libertà di manifestazione del pensiero sulle piattaforme digitali. Le piattaforme digitali sono ormai più influenti degli Stati, come dice Maurizio Mensi. E’ necessario l’intervento di un “arbitro” istituzionale che intervenga in tempo reale: in Italia può essere una “super” Agcom, con più mezzi e fondi a disposizioni. Presenteremo presto una legge quadro su questi temi.” Così Federico Mollicone, Responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia, a margine del convegno ”Le nuove reti per l’industria italiana e per i consumatori’.

Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Garantire sovranità digitale”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 gennaio 2021

“L’autoregolamentazione delle piattaforme digitali rischia di generare distorsioni non solo del mercato ma arrivare alla lesione dei diritti fondamentali di libertà d’espressione, d’opinione e di stampa: finalmente, anche il ministro Pisano è arrivata alle storiche posizioni che FDI ha sempre sostenuto sul piano parlamentare e politico, portando per la prima volta in un atto il termine “sovranità digitale” – afferma il Responsabile Nazionale Innovazione di FDI, deputato Federico Mollicone – soltanto l’autorità pubblica conserva la prerogativa di stabilire la liceità o meno di un contenuto online, e dunque il diritto ad autorizzarne l’eventuale rimozione. Ben venga la collaborazione da parte delle piattaforme private, purché essa sia iscritta in un perimetro pubblico, che non lasci alcuno spazio a possibili abusi, o speculazioni di natura ideologica come spesso avviene. La sovranità digitale è il tema del nostro tempo e FDI presenterá al più presto le proprie proposte.”

Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Tutelare sovranità digitale e libertà d’espressione

Posted by fidest press agency su venerdì, 18 dicembre 2020

Bruxelles. “La presentazione da parte della Commissione Europea del pacchetto legislativo del Digital Market Act e del Digital Service Act è un primo passo per la sovranità digitale europea e italiana, ma non abbastanza. Da troppo tempo, l’elusione fiscale degli “over-the-top” causa danni erariali consistenti e l’UE dovrà necessariamente dotarsi, in tempi brevi, di un meccanismo di tassazione che riporti equità nel mercato, anche evitando di aspettare le regole OCSE. La regolamentazione delle piattaforme e degli algoritmi è una posizione storica di FDI, così come la difesa della proprietà intellettuale e del copyright: spesso, le piattaforme digitali hanno evitato di remunerare equamente il lavoro creativo e, in molti casi, hanno censurato contenuti in maniera arbitraria, anche di natura giornalistica senza adire le sedi competenti giudiziarie od ordinistiche. Da parte nostra, resta fermo il principio secondo cui soltanto l’ autorità pubblica conserva la prerogativa di stabilire la liceità o meno di un contenuto online, e dunque il diritto ad autorizzarne l’eventuale rimozione. In questo quadro , ben venga la collaborazione da parte delle piattaforme private, nell’ottica dell’autoregolamentazione, purché essa sia iscritta in un sistema di controllo pubblico, che non lasci alcuno spazio a possibili abusi, o speculazioni di natura ideologica come spesso avviene. La sovranità digitale è il tema del nostro tempo e FDI sarà in prima linea.” Così Federico Mollicone e Nicola Procaccini, rispettivamente deputato Responsazione Nazionale Innovazione di Fratelli d’Italia ed europarlamentare di Fratelli d’Italia Coordinatore per il Gruppo dei conservatori e riformisti europei nella Commissione libertà civili giustizia e affari interni.

Posted in Estero/world news, Politica/Politics | Contrassegnato da tag: , | Leave a Comment »

Necessaria riforma Agcom per tutelare sovranità digitale

Posted by fidest press agency su giovedì, 17 settembre 2020

“L’audizione di Lasorella evidenzia già un cambio di passo rispetto la presidenza Cardani che, spesso, ha assunto posizioni istituzionalmente scorrette nei confronti del parlamento e a una gestione opaca dell’Autorità – afferma Federico Mollicone, deputato FDI responsabile Innovazione del partito e componente della commissione per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelesivi, nel corso dell’audizione in commissione Trasporti per la nomina di Giacomo Lasorella come nuovo presidente AGCOM – abbiamo, inoltre, chiesto a Lasorella se, nella nuova legislatura di AGCOM, non ritenga necessario, per salvaguardare la sovranità digitale, una riforma dell’Autorità volta ad affrontare le sfide della contemporaneità come l’intelligenza artificiale e la regolamentazione degli algoritmi e del loro sviluppo. Inoltre, abbiamo posto il tema del forte squilibrio nella distribuzione del valore che la produzione dei contenuti creativi genera per gli over-the-top e i ricavi percepiti dagli editori e dagli artisti. Abbiamo proposto al Senato in un ordine del giorno alla legge di delegazione, di modo da rendere più efficace la norma di prevedere espressamente che, in caso di mancato accordo entro un termine predisposto, ci sia un intervento dell’Autorità di settore per la definizione delle condizioni, anche economiche, dell’uso dei contenuti da parte delle piattaforme digitali. Riteniamo necessaria la rottura del monopolio economico ed informativo degli OTT, e l’adozione delle misure proposte per la riduzione del divario di valore, in particolare il recepimento della direttiva copyright. Infine, abbiamo voluto sottolineare come debbano essere evitate incursioni di merito sulla linea editoriale come avvenuto sotto la presidenza Cardani, come avvenuto sul Tg2.” (by Carlo Prosperi)

Posted in Politica/Politics, Spazio aperto/open space, Uncategorized | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

L’Europa che vorremmo e che non c’è e probabilmente non ci sarà

Posted by fidest press agency su giovedì, 23 luglio 2020

Se tralasciamo il discorso su ciò che i nostri padri pensavano sull’Europa da europei e ci limitiamo a considerare i fatti odierni dobbiamo renderci conto che dopo tanti sforzi unitari e le relative accelerazioni annettendo, senza farci molti scrupoli, paesi che non avevano ancora maturato l’idea dello stare insieme e le regole che avrebbero dovuto condividere e alla possibile perdita di parte della loro sovranità in tema di politica estera, di economia, di finanza, di giustizia, di certo la loro vocazione unitaria avrebbe mostrato non poche crepe. E il caso di questi giorni dell’Olanda e dei cosiddetti paesi “frugali”. E non solo.
E’ questo, a mio avviso, il tallone di Achille di una comunità che pensa ai propri confini, ai propri interessi in termini nazionali e non di certo sovranazionali. L’Europa sembra oggi insofferente al conto che la storia le presenta dopo decenni di colonialismo, post colonialismo e di governi fantoccio in paesi dove l’ordine di scuderia era quello di sfruttare, impoverire, immiserire in nome del profitto fine a se stesso. Eravamo tanto invasati alla ricerca diplomatica di un primato fra gli Imperi Europei che abbiamo saputo solo dar seguito naturale alle feluche dei propri ministri, diplomatici, accademici sostituendole con gli elmi del guerriero e scatenare guerre sanguinose e immani distruzioni. Ora che i tempi del guerreggiare in armi sono passati di moda un’altra cultura si è affermata affinando l’ingegno di taluni paesi europei verso un modo di pensare più ricercato per ottenere sempre e comunque lauti profitti a scapito degli altri partner. Il caso dell’Olanda insegna.
Questo doppio binario di politica interna ed internazionale messo in piedi da chi continua a sentirsi storicamente erede di un passato imperiale è destinato a far pagare un prezzo molto elevato a quelle nazioni in Europa e altrove che hanno subito il fascino del più forte e dei più egoisti e fanatici e non compreso l’insidia che nascondeva. Se questa è l’Europa che vogliamo abbiamo sbagliato alla grande perché non vi è dignità per i sudditi. E qui mi fermo.(Riccardo Alfonso direttore centri studi sociali e politici della Fidest)

Posted in Confronti/Your and my opinions | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Rafforzare la sovranità digitale europea: il nuovo report di EIT Digital

Posted by fidest press agency su sabato, 13 giugno 2020

Bruxelles. Le recenti discussioni sull’accesso alla tecnologia 5G e sulle applicazioni di contact tracing per il COVID-19 evidenziano la necessità che l’Europea rafforzi la propria “sovranità digitale”, ponendo in essere un maggiore controllo delle infrastrutture digitali e politiche di gestione dei dati ancor più rispettose dei diritti dei cittadini europei.Nel suo ultimo studio su “European Digital Infrastructure and Data Sovereignty”, EIT Digital analizza diversi scenari per lo sviluppo della politica digitale. Lo studio fornisce una panoramica delle motivazioni politiche, delle tendenze, degli strumenti e dei ruoli dei vari attori nel definire la percezione e le prospettive della sovranità digitale europea.”Ciò che diventa chiaro è che abbiamo bisogno di un’azione coordinata tra i responsabili delle politiche a livello europeo e nazionale e i responsabili delle imprese e dell’industria per creare una realtà digitale europea sovrana. La chiave è rappresentata da politiche che promuovano l’innovazione e rispettino i valori e i diritti europei, creando al contempo pari opportunità economiche per tutti gli attori”, afferma l’amministratore delegato di EIT Digital, Willem Jonker.EIT Digital ha collaborato con il Digital Enlightenment Forum per la realizzazione del report. Lo studio sostiene lo sviluppo di politiche che mirino a rafforzare la sovranità europea nelle infrastrutture digitali e nella gestione dei dati. Il controllo delle infrastrutture digitali e la regolamentazione dei dati sono complementari e possono essere combinati in vari modi, che portano a diversi scenari.Il rapporto presenta alle autorità di regolamentazione un quadro di scelte politiche, basato su quattro scenari che combinano approcci che vanno da un controllo soft delle infrastrutture, ad uno più rigido, con una protezione dei dati debole o forte. Questi scenari sono valutati in relazione al loro impatto sugli obiettivi politici: crescita, equità, potenziale di innovazione, fiducia dei cittadini e competizione ad armi pari.La valutazione d’impatto serve da guida di alto livello per lo sviluppo concreto delle policy e come tale fornisce un importante strumento per lo sviluppo di infrastrutture digitali e strumenti di politica dei dati dal punto di vista della sovranità digitale europea.www.eitdigital.eu

Posted in Estero/world news, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Ue: A che serve cessione di sovranità se di fronte alla guerra scappa?

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 aprile 2020

“Se la Ue deve prendere lezioni dalla piccola e generosa Albania tanto vale tornare al vecchio Mercato unico europeo: a che serve una cessione di sovranità se poi di fronte a una guerra si scappa?”.“Non si puo’ pensare che in tempi di globalizzazione uomini e merci possano infrangere ogni barriera e non possano fare lo stesso virus e batteri”.E non e’ il momento per fare un ridicolo scontro tra Stato e regioni. Basta polemiche che spaventano i cittadini. Ma qualcuno dovrà pur ammettere certi errori per evitare che si ripetano. Quando abbiamo chiesto di mettere in quarantena tutti coloro che arrivavano dalla Cina ci è stato risposto che eravamo dei razzisti. È stato un errore. I selfie ‘abbraccia un cinese’ sono stati un errore. Il segretario del Pd con i suoi aperitivi a Milano è stato un errore. Non aver acquistato o prodotto in tempo reale mascherine, camici, respiratori nonostante le nostre richieste insistenti è stato un errore. Non perseverate allora, il Governo riprenda la proposta di Giorgia Meloni: spezzare le gambe alla burocrazia per far ripartire subito l’economia e le imprese, dare 1000 euro al mese ai cittadini che ne facciano richiesta per poter far vivere le famiglie e adeguate risorse alle imprese per non farle chiudere. Se accetterete queste proposte, noi ci saremo. Non dalla vostra parte, ma dalla parte dell’Italia”.E’ quanto ha dichiarato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi, intervenendo in Aula dopo l’informativa del ministro della Sanità Roberto Speranza sull’emergenza coronavirus.

Posted in Politica/Politics, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Stati Uniti d’Europa. Eurobond e cessione di sovranità

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 aprile 2020

Si invoca la solidarietà europea in questo momento drammatico per la salute dei cittadini e per gli effetti disastrosi sull’economia italiana.Gli Eurobond (ora coronabond) sono la soluzione, dicono i nostri governanti e gli oppositori.Gli Eurobond sono titoli di Stato emessi dai Paesi dell’Eurozona. In sintesi, è una emissione di debito congiunto, il cui onere di restituzione è a carico collettivo.
Gli Eurobond dovrebbero essere emessi da una agenzia europea e garantiti dagli Stati dell’Eurozona. Bene gli Eurobond diciamo, ma vogliamo rilevare che la emissione di obbligazioni comunitarie significa che sarà l’Unione europea a gestirle.L’introduzione di emissioni congiunte di Eurobond significherebbe la condivisione di emissioni sovrane tra gli Stati membri e la ripartizione dei relativi flussi di entrata e dei costi di gestione.Come già analizzato dalla Commissione europea nel Libro Verde nel 2011, le ipotesi di emissioni di Eurobond sono diverse: la prima è quella totale, cioè la sostituzione delle obbligazioni nazionali con gli Eurobond che vuol dire condividere tutto il nostro debito con Paesi dell’Eurozona, oppure, procedere con Eurobond parziali e solidali: convivrebbero così obbligazioni nazionali e europee ma, per la parte comunitaria, la gestione farebbe capo a Bruxelles, dunque ci sarebbe una cessione di sovranità.Cosa ne pensano i nostri sovranisti che vogliono gli Eurobond e, contestualmente, reclamano la sovranità italica? Qualcuno dovrebbe far pace con la propria testa. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

“La web tax è diventata anche un tema di sovranità nazionale”

Posted by fidest press agency su venerdì, 6 dicembre 2019

“Dopo le dichiarazioni di Donald Trump che legittimamente tutela le aziende statunitensi alla pari di come noi dovremmo tutelare le nostre. Non vorremmo che il passo indietro della maggioranza annunciato dal relatore Stefano, a cui riconosciamo onestà intellettuale, derivi dalle sincroniche dichiarazioni del presidente americano sull’installazione dei dazi in caso di tassa sulle aziende del digitale statunitense. Siamo allineati rispetto il partner transatlantico sui temi della sicurezza cibernetica e della penetrazione cinese nei nostri sistemi economici, ma riteniamo che nessuno possa dettarci diktat sul contrasto all’elusione fiscale dei colossi del web, che spesso portano, con complessi sistemi, i propri profitti fuori dai contesti nazionali. I giganti del web vanno tassate in base al fatturato che viene sviluppato sul nostro territorio. Spesso a danno del nostro mercato digitale, che dobbiamo assolutamente tutelare: per questo è necessario che l’impianto della tassa sul digitale abbia una specifica sui soli ricavi da servizi digitali, battaglia portata nel passaggio al Senato della legge di bilancio e che porteremo anche alla Camera.” E’ quanto dichiara il deputato responsabile Innovazione di FDI Federico Mollicone in replica alle dichiarazioni del relatore sulla legge di Bilancio Dario Stefano.

Posted in Politica/Politics, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

La sovranità italiana passa anche per il digitale e l’innovazione

Posted by fidest press agency su sabato, 27 luglio 2019

Sono temi strategici per l’Italia e che hanno visto il nostro movimento in prima fila. La partita geopolitica ed economica globale è nel segno della corsa alla qualità delle politiche per l’innovazione.L’Italia è, nello scenario europeo, uno dei Paesi definiti “moderate innovators” con una bassa quota di esportazioni ad alto contenuto di tecnologia. A livello globale l’Eurozona continua a migliorare la propria posizione nei confronti di Stati Uniti, Giappone e Canada, tuttavia il distacco da paesi fortemente innovatori come la Corea del Sud è ancora notevole.Nello specifico, troviamo interessante la proposta di una modifica costituzionale per inserire il diritto all’identità digitale, così come previsto da alcuni degli ordinamenti statali più avanzati. Non essere connessi, ormai, rappresenta una vera e propria privazione di un diritto fondamentale, a fronte comunque della tutela dei dati personali e della privacy.
I dati dell’Agenzia Digitale parlano chiaro: solo 3 milioni e mezzo di persone sono iscritte allo SPID e solo 4000 amministrazioni utilizzano il sistema; solo 13 regioni sono attive sul fascicolo sanitario elettronico; solo 1820 comuni sono iscritti all’Anagrafe nazionale della popolazione residente.Sono quindi un segnale importante le proposte relative alle TLC presentate dai colleghi, così come l’ipotesi di un piano antenne.
L’Italia non può rimanere indietro rispetto i competitor nel mondo. Ne va del nostro prestigio internazionale e della sostenibilità della nostra economia.Negli scorsi mesi, abbiamo proposto numerosi atti e portato avanti molte battaglie per l’innovazione.
Grazie ad un nostro odg approvato sulla radio digitale, il Ministero dello Sviluppo Economico ha iniziato i lavori di un tavolo tecnico di concertazione degli interessi dei consorzi della radiofonia e dei principali attori nel settore automobilistico. Chiediamo ora un’accelerazione nell’affiancamento della radio digitale DAB al segnale FM, che avvantaggerebbe i consumatori, grazie ad un migliore segnale, e persino l’ambiente, grazie a minori emissioni. Presenteremo una pdl per la tutela dei nostri operatori del mercato digitale nazionale nel campo della musica e dello streaming volta a riequilibrare l’asincronia fra le grandi aziende internazionali –i cosidetti “over the top”- e le aziende radiofoniche e tv italiane, istituendo un IP fiscale per quelle che non hanno la sede in Italia per obbligarle a pagare le tasse.Il mercato digitale va regolamentato affinchè non si creino forme di oligopolio deleterie per l’imprenditoria e gli utenti.
All’atto della ricezione della direttiva sul copyright, porteremo avanti la battaglia per la “preferenza nazionale” sul provvedimento, affinchè esso venga recepito secondo le caratteristiche del nostro mercato editoriale, evitando svantaggi e problematiche.” È quanto dichiarano i deputati Federico Mollicone, capogruppo di FDI in commissione Editoria, Scienza e ricerca alla Camera e responsabile Innovazione del partito, e Mauro Rotelli, componente della commissione Telecomunicazioni.

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Alex. La Pietra (FdI): ormai le Ong si beffano di nostra sovranità

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 luglio 2019

“Ormai le navi delle Ong si fanno beffa della nostra sovranità e fanno quello che gli pare mettendo in ridicolo e delegittimando l’autorevolezza della Nazione. È chiaro a tutti che soltanto il blocco navale al largo delle coste libiche può porre fine a questa situazione. A ciò si aggiunge anche la minaccia del governo libico di liberare circa 8mila persone dai centri di raccolta. Un chiaro segnale alle Ong. Blocco navale, quindi, ma anche un intervento internazionale che può tentare di calmieriare la situazione libica ormai allo sbando”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra.

Posted in Politica/Politics, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Modificare la costituzione per difendere la sovranità italiana

Posted by fidest press agency su domenica, 4 novembre 2018

“In Commissione Affari Costituzionali è iniziato l’iter della proposta di legge di Fratelli d’Italia che consente, attraverso una serie di modifiche costituzionali, di difendere la nostra sovranità nel rapporto con l’Unione Europea. Grazie alle modifiche che fece la sinistra nel 2001, oggi l’Italia è completamente assoggettata e asservita a qualsiasi starnuto dell’Unione europea e non ai principi delle Istituzioni europee. Noi invece vogliamo una Costituzione che consenta di difendere l’interesse nazionale italiano nel momento in cui le norme delle Istituzioni europee dovessero andare contro quell’interesse. Vedremo come andrà il voto e come si comporteranno le forze di maggioranza. Intanto il Pd che, sul tema dell’asservimento alle Istituzioni europee, è cintura nera ha preso subito la parola per dire che non è d’accordo”. Lo dice il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un video pubblicato su Facebook insieme ai deputati di FdI componenti della Commissione Affari costituzionali, Emanuele Prisco e Giovanni Donzelli.

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

La sovranità appartiene ai popoli non ai mercati

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 settembre 2018

Roma. Le parole di Günther Oettinger, che a maggio scorso aveva dichiarato che ‘i mercati insegneranno agli italiani a votare’, non sono state dimenticate da Fratelli d’Italia, che oggi ha consegnato al Commissario Ue due copie della Costituzione italiana, una in italiano e una in tedesco, durante la sua audizione alla Camera. “Vogliamo ribadire – ha dichiarato nel suo intervento il deputato e coordinatore nazionale di FDI Guido Crosetto – al commissario Oettinger che, se avrà voglia di leggere la nostra Costituzione, troverà scritto che la sovranità appartiene al popolo e non ai mercati”. “Fratelli d’Italia – ha aggiunto Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera e membro della commissione Ue – non permetterà mai che i burocrati europei pieghino la libertà dei popoli”.

Posted in Politica/Politics, Roma/about Rome | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Quando un popolo rimase privo della sovranità

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 agosto 2018

Ci riferiamo ai tempi antichi. L’alternativa fu data, probabilmente, dal nuovo modo di configurare la divinità. Essa accompagnava la vita di relazione degli esseri umani con la sua aristocrazia teocratica degli oracoli, delle gare agonistiche. Un’aristocrazia aperta a quanti ne erano meritevoli. Così Atene iniziò un’esperienza nuova e unica, per tutta la storia del mondo antico, di un governo del “popolo”. La sua linea guida fu di espandere le proprie idee con gli altri centri della Grecia. Erano avvenimenti senza precedenti e la reazione non mancò e fu imponente. Non poteva essere altrimenti. La civiltà ateniese metteva in discussione gli stessi fondamenti della religione. Oggi possiamo affermare che la sua rivoluzione fu l’unico tentativo di fondere lo stato e la sovranità nella ragione umana “non nel timore del trascendente e degli dei ignoti, ma per l’uomo, per rispettarne l’individualità e i diritti, per riconoscergli un’anima e una coscienza, una volontà e una vita morale”. La rivoluzione ateniese ebbe anche un altro merito. Fu quello di riconoscere nella perenne fruibilità del mare un veicolo di diffusione della civiltà e fattore di ricchezza e di benessere per i popoli che ne avessero colta l’essenza. La via del mare diventava il percorso che facilitava l’estendersi della civiltà e il moltiplicarsi dei contatti con i paesi più lontani. Ne furono consapevoli i romani. (Riccardo Alfonso)

Posted in Confronti/Your and my opinions | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

La sovranità monetaria dei francesi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 luglio 2018

“Invece di fare il conferenziere Macron restituisca la sovranità monetaria agli stati africani che utilizzano il Franco CFA, è inammissibile che un paese della Ue controlli ancora la moneta delle ex colonie, assicurandosi l’aggio sulle esportazioni e depredando le risorse naturali di cui il continente nero è ricco. In Francia una lampadina su tre è accesa grazie all’uranio del Niger, mentre il 90% dei nigerini non ha nemmeno accesso all’energia elettrica. L’unico vero freno all’immigrazione verso l’Europa è la fine della “Françafrique”, ovvero della depauperazione delle nazioni africane da parte della Francia di Macron”. E’ quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

L’irriverente degli Stati Uniti d’Europa. Dimmi cosa fai e saprò chi sei

Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 aprile 2018

Grande eco per l’intervento del presidente francese Emmanuel Macron al Parlamento europeo. Soprattutto perche’ in questi ultimi tempi, a parte gli “aficionados” che riescono a star dietro al procedere del pachiderma burocratico di Bruxelles cogliendo i non pochi aspetti e le altrettanto non poche ricadute sul nostro quotidiano, di Ue se ne sente parlar male e, ogni volta che c’e’ un qualche responso delle urne, gli europeisti non ne escono bene (vedi recenti elezioni in Ungheria). Macron ha esplicitato e fatto appello per “una sovranita’ reinventata dell’Europa per far fronte alle battute d’arresto nazionali”. “Una sorta di guerra civile sta emergendo. Stano venendo a galla i nostri egoismi nazionali e il fascino illiberale”. Belle parole. Una premessa per dei fatti che, nel prossimo giugno, dovrebbero portare all’introduzione di un ministro unico Ue per le Finanze, col compito di gestire nuove regole per i bilanci dei Paesi
dell’eurozona, con la prospettiva di un unico budget…. Con chi e come, e’ tutto da capire. Visto che il partner per eccellenza del presidente francese, il tedesco, considerando quello che sta accadendo nel partito della cancelliera Angela Merkel, non sembra molto disponibile. Ma e’ la politica, Vediamo come butta, visto che possiamo solo osservare pur essendo quotidiani fruitori delle decisioni degli esecutivi di Bruxelles.
Ma intanto, cerchiamo di capire, buttandola anche sull’irriverente, qual e’, e di quale portata, il messaggio del presidente Macron.
Sostanzialmente e’: diamoci da fare per meglio articolare e usare le politiche di Bruxelles, contrapponendole a quelli che, per vari motivi, le reputano negative e ce lo ripetono ogni giorno (anche ben ascoltati dai piu’) nelle forme tipiche della rabbia e del populismo: salva il mio piatto di lenticchie di oggi e domani (anche non dandone una piccolissima parte ai vari disperati del mondo che bussano ai nostri confini), che’ all’arrosto dei prossimi giorni ed anni non ci si crede, e per i piatti di lenticchie di dopodomani, ci pensino quelli a venire.
Quindi l’Europa e’ bella per questo e per quest’altro. Economia e diritti e sicurezza, essenzialmente. Che in quanto a lavoro si e’ tutti un po’ imbarazzati perche’ le spinte nazionali (vedi delocalizzazione di aziende in Paesi Ue con fiscalita’ meno rapaci e conseguenti destabilizzazioni lavorative di interi territori) riescono a farci impallidire anche i piu’ convinti europeisti.
Ma cosa fa nel frattempo il presidente Macron? Insieme ad americani e britannici bombarda le presunte industrie chimiche siriane che sarebbero colpevoli di aver gassatto non pochi civili pur di combattere gli avversari del regime di Assad. A parte l’azione in se’ (nel suo effetto a mo’ di cazzotto di risposta) che non si capisce, nella sua estemporaneita’, dove possa portare (il classico: e poi?), il Macron che ha perorato all’Europarlamento una “sovranita’ reinventata dell’Europa”, ha agito al di fuori di Onu, Nato e Ue. Proprio come aveva fatto, sempre la Francia anche se non c’era ancora Macron, qualche anno fa destabilizzando unilateralmente la Libia, con costi umani ed economici che si sono riversati sulle sponde italiane, con la scarsissima conseguenziale collaborazione dei partner Ue al nostro Paese.
Siamo noi molto irriverenti nel rilevare che ognuno si fa i fatti propri, anche dicendo e prospettando il contrario? Dove e come andiamo? E soprattutto, come si fa a far capire l’importanza e la determinazione dell’Ue?
Riguardo alla vicenda Embraco (https://it.wikipedia.org/wiki/Embraco), azienda “sfatta” nel tempo con contributi pubblici continui e che ha deciso di trasferirsi in Slovacchia, dove tutto “costa” meno, incluso il fisco, Emma Bonino ha dichiarato “Al momento le aziende delocalizzano perché adesso ogni Stato ha regole fiscali e del lavoro differenti. Per questo occorre Più Europa, per procedere verso armonizzazione, altrimenti gli imprenditori vanno dove conviene”. Dove si intuisce che la convenienza sia una sorta di aberrazione che uno Stato europeo dovrebbe correggere… alla faccia dell’economia di mercato e del federalismo (anche fiscale, come in Usa, dove sono proprio le differenze tra Stato e Stato che fanno si’ che l’economia tiri come non mai in quel Paese). (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Gentiloni cede la sovranità alla Francia

Posted by fidest press agency su sabato, 13 gennaio 2018

macronDichiarazione dell’onorevole Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: “Il ‘Trattato del Quirinale’ al quale starebbero lavorando congiuntamente il presidente del consiglio italiano Paolo Gentiloni e il presidente francese Emmanuel Macron, avente l’intento di rafforzare la cooperazione bilaterale tra Italia e Francia, rappresenta una umiliazione che il nostro premier fa subire all’Italia da parte dei cugini d’oltralpe. Qual è il motivo per cui il tanto europeista Macron, il giovane politico che ha vinto le ultime elezioni francesi presentandosi con il chiaro intento di voler riformare l’Unione Europea in una rafforzata cooperazione multilaterale, desidera ora così tanto stipulare un trattato bilaterale con l’Italia, appena prima di saldare un patto di ferro con la Germania per decidere i destini dell’Europa? Il sospetto che ci viene è che il presidente francese da una parte voglia riformare l’Europa, sfruttando la sua partnership di ferro con Berlino, e dall’altra portare a casa vantaggi enormi per la sua Francia, sfruttando l’attuale debolezza contrattuale di Roma. Questo improvviso ritorno di fiamma con il nostro paese, culminato con l’elogio fatto da Macron a Gentiloni, non è affatto credibile ed ha tutta l’aria di un grande tranello teso al nostro Primo Ministro per convincerlo a firmare un trattato chiaramente vantaggioso per la sola Francia. Abbiamo già avuto più che una riprova del fatto che del presidente Macron non c’è da fidarsi. Non ci siamo scordati, infatti, del caso riguardante l’acquisto dei cantieri navali di Saint-Nazaire da parte di Fincantieri, con il governo francese che, in barba alle normative europee e alle regole di mercato, ha messo i bastoni tra le ruote ad una trattativa già conclusa, rifiutandosi di concedere il controllo dei gentilonicantieri alla multinazionale italiana. Una vicenda che sfiorò lo scontro diplomatico e che finì sui tavoli di Bruxelles, bollata come una ‘vergogna’ anche dalla stampa finanziaria anglosassone. Fu lo stesso Macron a rimettere in discussione il precedente accordo stipulato dal suo predecessore Francois Hollande, al fine di ‘garantire la tutela dei posti di lavoro, ma anche la sovranità della compagnia’, dopo aver raccolto ‘le preoccupazioni dei lavoratori’ e affidando al suo ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, il compito di ‘negoziare per individuare un nuovo assetto azionario’, culminato poi con la proposta di offrire a Fincantieri soltanto il 50% del pacchetto azionario contro il 66,6% che il precedente accordo stabiliva. Così come non ci siamo dimenticati di come la Francia abbia votato per Amsterdam come nuova sede dell’European Medical Agency, che avrebbe dovuto finire a Milano come logica voleva, mentre lei, grazie agli accordi sottobanco fatti con gli altri paesi europei, riusciva a garantirsi la nuova sede dell’European Banking Agency a Parigi, in cambio, si era fatto credere, di sostenere la candidatura dell’ingenuo ministro dell’economia Pier Carlo Padoan alla guida dell’Eurogruppo. Sappiamo tutti come anche questa vicenda è andata a finire”.

Posted in Politica/Politics, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Un cittadino al di sotto di ogni sovranità

Posted by fidest press agency su venerdì, 23 dicembre 2016

raggiquirinaledi Beppe Grillo Quirinale: in mezzo alla quintessenza dei resti della storia d’Italia si aggira il sindaco di Roma capitale. In “mezzo” a pacche sulle spalle, discorsini di sottocchio, puntini sulle i vietati oppure troppi, pancette tonde al mercato nel tempio della democrazia.
Dove, pacatamente svenduta la sovranità, restano espressioni sempre più vuote e disorientanti.
Virginia Raggi non è ignorata complottisticamente, ma invisibile: come i cittadini a questo potere sempre più inconsapevole delle sue responsabilità.
Un potere irresponsabile non può organizzare dei veri complotti ma sopravvivere soltanto a se stesso. Come tanti pezzi di un grosso verme che non si vede il culo da una vita intera, un verme solitario, che abita la pancia di questo Paese sempre con gli stessi segmenti: Napolitano & Sons, pallidi -sebbene straviziati nel resort di Montecitorio- e ciechi ai cittadini che neppure si sognano di rappresentare o sognare.
Un nugolo di persone che aspetta un treno di regalie prenatalizie, lei sembra quello che immagino nei miei incubi peggiori: non essere visto. Non puoi mica andare tutti i giorni dal concessionario travestito da cliente della Lamborghini per avere l’impressione di essere ascoltato! Ma cosa deve fare un cittadino al di sotto di ogni sovranità?!?!
Lasciarsi deridere da dei deretani? No Olimpiadi No Happy Hours? Come funziona questa democrazia di soffitta? Funziona così, come la vedete, se ti ci ha mandato il popolo sei Truman: ti guardano sperando che ti faccia male.
I Malagò sono i filosofi di quella nebbia umana nella quale si sentirebbe disperso pure Cristoforo Colombo. Virginia sta lì… in mezzo a quei monelli invecchiati male che la fissano per un attimo, come un barbone alla prima della scala: “oh poverina… meglio a lei che a me”. Fosse soltanto per lei mi limiterei a considerarlo un episodio di maleducazione collettiva: purtroppo è la fotografia esatta di come la casta vede i cittadini. (foto: raggiquirinale)

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , | Leave a Comment »