Roma – Centro Studi Americani Via Caetani 32 Lunedì 22 maggio 2023 – ore 16:00. JLL – leader nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti per il settore immobiliare – in collaborazione con AmCham Italy – Associazione senza scopo di lucro affiliata alla US Chamber of Commerce di Washington D.C., la Confindustria statunitense, della quale fanno parte oltre tre milioni di imprese – organizza l’evento. L’iniziativa, partendo dallo studio “Why Rome: re-modelling the city” sviluppato proprio da JLL, sarà l’occasione per avviare un confronto tra istituzioni, investitori e principali stakeholder sull’evoluzione della città dal punto di vista Real Estate, infrastrutturale e relativo alla mobilità, con l’obiettivo di concretizzare le potenzialità di crescita della città di Roma, aumentando l’attrattività del mercato per i capitali internazionali e favorendo lo sviluppo del tessuto urbano e delle diverse asset class nei prossimi anni. Barbara Cominelli, CEO JLL Italy, presenterà lo studio. Il panel di discussione vedrà la partecipazione di Claudia Botti, Head of Real Estate Business Development Aeroporti di Roma, Gabriele De Giorgi, Senior Manager Public Policy Italy, Greece and Malta Uber, Giordano Fatali, Founder & President CEOforLife, Aldo Mazzocco, CEO e Direttore Generale Generali Real Estate, Mauro Montagner, Amministratore Delegato e Direttore Generale Edizione Property, Francesca Patellani, Corporate Services & Sustainability lead for Italy, Eastern Europe and Greece Accenture, moderati da Mario De Pizzo, giornalista TG1.
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“Why Rome? Ripensare la città: strategie, trend e prospettive”
Posted by fidest press agency su domenica, 21 Maggio 2023
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Economia, Aidda: “L’Ue si deve dotare di una strategia industriale”
Posted by fidest press agency su lunedì, 8 Maggio 2023
Si è svolto a Roma l’incontro tra Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, e i rappresentanti dell’Unione Europea. Un appuntamento dal titolo “Le eccellenze Made in Italy: un ‘dono’ per l’Europa” che si è svolto a nello Spazio Europa, sede del Parlamento Europeo a Roma, con la partecipazione della rettrice della Scuola Sant’Anna di Pisa Sabina Nuti. Durante l’appuntamento si è tenuta anche un tavola rotonda con associate e presidente regionali di Aidda da più parti dell’Italia per un confronto sulle condizioni e il futuro delle imprese femminili nel Paese: hanno partecipato Barbara Bertocci (socia Aidda Toscana), Matilde Bocca Salvo (consigliera nazionale Aidda), Lucina Cellino (presidente Aidda Sardegna), Edy Dalla Vecchia (past president Veneto Trentino Alto Adige), Giulia Kropf (socia Aidda Friuli Venezia Giulia) e Valeria Messina (socia Aidda Sicilia). A seguire è stato consegnato il Premio Aidda Nazionale alla giornalista Annalisa Cuzzocrea “per aver saputo raccontare le tante diverse accezioni di “comunità” nel nostro Paese – si legge nella motivazione – facendo emergere con chiarezza cosa succede quando una società perde il senso della necessità della dimensione della cura come criterio guida delle decisioni politiche”. Infine sono state premiate le giovani associate Aidda.
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Le strategie del Piano europeo per la lotta contro il cancro
Posted by fidest press agency su venerdì, 28 aprile 2023
Riunito a Roma il consorzio che partecipa a Can.heal (41 organizzazioni di 17 Paesi) | Saranno estese iniziative in corso a livello nazionale per promuovere l’applicazione della genomica allo scopo di migliorare sia diagnosi e terapia per i pazienti oncologici sia la comprensione della predisposizione individuale a sviluppare determinati tipi di tumore | Il ruolo centrale dell’Italia con la Rete del Ministero della Salute (Alleanza Contro il Cancro)Affinché i pazienti possano effettivamente beneficiare delle strategie del Piano europeo di lotta contro il cancro, diagnosi e cura andranno affrontate in maniera concertata: è questo l’obiettivo principale di “Can.heal: Building the EU Cancer and Health Genomics Platform” progetto di cui gli stakeholders europei stanno discutendo in Istituto Superiore della Sanità nella conferenza dal titolo “High-level Stakeholder Conference – Reducing Disparities Across the European Union” organizzata da Alleanza Contro il Cancro, la Rete del Ministero della Salute che nell’iniziativa riveste ACC un ruolo prominente in qualità di coordinatore dell’intero ramo clinico e leader del workpackage dedicato a prevenzione e diagnosi precoce. Il braccio clinico del progetto, che risponde al bando per ‘Cancer Diagnostic and Treatment for All’, è incentrato sull’applicazione clinica della tecnologia NGS e sull’identificazione di percorsi implementativi che facilitino l’armonizzazione nell’interpretazione dei dati e nelle decisioni terapeutiche, in modo da impiegare gli stessi approcci diagnostici e/o terapeutici a pazienti che abbiano profili comparabili in tutta Europa, e permettere una migliore consulenza ai familiari circa la suscettibilità individuale al cancro, Nel ramo clinico di cui Alleanza Contro il Cancro è coordinatore così come nel workpackage dedicato a prevenzione e diagnosi precoce, di cui è leader, saranno sfruttati strumenti e risultati ottenuti in altri progetti chiave della Rete, come GerSom e oncNGS per consentire di affrontare il tumore quanto prima possibile nella sua storia clinica. A Can.heal partecipano in qualità di affiliated entities di ACC quattro soci: IFO-IRE, Fondazione Policlinico Gemelli, Humanitas e IEO. Responsabili del progetto sono Ruggero De Maria, Presidente di ACC, Patrizio Giacomini (IFO-IRE), Maurizio Genuardi (Fondazione Policlinico Gemelli), Giovanni Tonon (Humanitas) e Luca Mazzarella (IEO).
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Banche Centrali: l’imperdonabilità di un possibile, nuovo errore e le strategie di asset allocation
Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 novembre 2022
A cura di Jon Mawby, Co-Head of Absolute & Total Return Credit di Pictet Asset Management. Stiamo vivendo un anno da “tempesta perfetta” sui mercati. Si sta osservando un ciclo economico del tutto anomalo, reso tale da una serie di shock esogeni causati prima dalla pandemia e in seguito dalla guerra in Ucraina. Il risultato è stata una sorpresa continua nei dati macroeconomici. La minore crescita non ha evitato all’inflazione di continuare ad aumentare, determinando un contesto di stagflazione. Nulla di questo ciclo ha a che fare con quanto già osservato in passato e ha come genesi il rapporto tra domanda e offerta aggregate. Entrambe, infatti, sono collassate all’inizio della pandemia. La prima, però, grazie al sostegno della politica monetaria e fiscale (soprattutto negli USA) e in seguito alle riaperture, si è ripresa molto rapidamente, culminando con l’attuale boom dei servizi. La seconda, invece, non ha avuto una risposta altrettanto elastica, generando un rallentamento della crescita con alla base i colli di bottiglia sulle catene di fornitura. Va da sé che, una domanda più forte esercitata su beni scarsi, si è trasformata inevitabilmente nell’escalation dei prezzi. Le Banche Centrali hanno deciso di rompere ogni indugio. Di fronte a un’inflazione a due cifre, infatti, la normalizzazione della dinamica dei prezzi ha assunto la priorità assoluta. La Federal Reserve, seguita dalla Banca centrale europea, ha deciso di alzare in modo sostenuto i tassi d’interesse, a costo di provocare una recessione la cui probabilità è di conseguenza aumentata, anche se ciò non rappresenta lo scenario più probabile almeno per gli USA. L’economia, infatti, si è mostrata resiliente anche in Europa all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, che si temeva avere ripercussioni peggiori sulla crescita. Considerando lo scenario base ritenuto al momento il più probabile, ovvero quello di soft-landing, il picco per l’inflazione americana sarebbe già stato raggiunto ed è previsto un dato del 7% a fine anno per arrivare a una stima del 3,3-3,4% a fine 2023. Per l’Europa, invece, è prevista un nuovo massimo attorno al 10% entro fine anno, per arrivare allo stesso livello dell’America al termine dell’anno successivo. Qualcuno potrebbe pensare a una previsione rosea, ma di fatto non ne abbiamo certezza, perché, considerando il ciclo anomalo, anche il percorso dell’inflazione è difficilmente prevedibile. In ogni caso, se la crescita dei prezzi si arrestasse subito, riteniamo che l’economia avrebbe le risorse per ripartire spedita, poiché non è convalescente come nelle crisi del passato, ma soffre di un rallentamento ‘artificiale’, indotto dalle banche centrali per curare il male dell’inflazione. Potrebbe, tuttavia, esserci un effetto secondario capace di rendere più persistente l’inflazione. Le rivendicazioni salariali, infatti, provocano inflazione futura. Il mercato del lavoro, fortemente colpito dalla pandemia, ha visto un tasso di partecipazione (Forza Lavoro in proporzione della Popolazione in età lavorativa) che, anche dopo le riaperture, non è rimbalzato al livello pre-COVID. Molte persone che hanno lasciato il lavoro hanno deciso di non tornare a cercarlo. Forse i generosi sussidi hanno avuto l’effetto, soprattutto nelle fasce più giovani, di ritardare il rientro al lavoro. Al momento negli Stati Uniti c’è un ampio gap tra domanda e offerta di lavoro che ha innescato una dinamica salariale sostenuta. La situazione, tuttavia, non è sfuggita di mano: la crescita dei salari, al momento, è intorno al 5% e i salari reali sono quindi in calo. Questa dinamica va tenuta sotto osservazione perché un riallineamento tra i due termini (prezzi e salari) è doveroso, pena il rischio di tensioni sociali, ma sarebbe meglio questo avvenisse attraverso un calo dell’inflazione. Inoltre, una miglior dinamica della produttività favorirebbe l’aggiustamento rendendolo meno frizionale e più sostenibile e consentirebbe che il recupero di potere d’acquisto dei lavoratori non i ripercuota negativamente sulla redditività aziendale. A fronte di tutto questo, ci sono diversi dati che giocano a favore di un’ipotesi di recessione tecnica e non profonda. Il motivo, come già accennato, è che questa è una recessione indotta e non provocata da una degenerazione endogena del ciclo economico. Le finanze private (così come la salute dei bilanci aziendali) non rilevano situazioni critiche né eccessi da smaltire, fattori questi che rendono le recessioni più lunghe e difficili. In assenza di inflazione, infatti, la salute finanziaria di famiglie e imprese americane è buona. (abstract by Pictet Asset Management)
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Politiche e strategie per il futuro sostenibile delle aree montane
Posted by fidest press agency su lunedì, 17 ottobre 2022
Camigliatello Silano (prov. di Cosenza) dal 25 al 27 ottobre si tiene la manifestazione internazionale che ogni due anni riunisce i più importanti stakeholder delle terre alte. Centinaia di partecipanti, tra cui istituzioni europee e nazionali, tecnici ed esperti del mondo accademico, oltre a tanti imprenditori locali, si incontreranno per costruire insieme soluzioni innovative alle nuove sfide economiche, ambientali e sociali, partendo da settori chiave come l’agricoltura e il turismo, e fornire le basi per la creazione di politiche pubbliche più attive, integrate ed efficaci con al centro le aree montane e la qualità della vita di chi le popola. Obiettivo ultimo: definire una strategia di sviluppo sostenibile per montagne “smart” entro il 2050.Patrocinata dal Mipaaf, la XII Convention Europea della Montagna parte il 25 ottobre con le visite studio nel Parco Nazionale e Riserva della Biosfera della Sila, per poi raggiungere l’Edificio Nave della Sila, location dell’apertura ufficiale dell’evento il 26 ottobre e dei tanti workshop e conferenze ad hoc che si terranno fino al 27, tra sessioni dedicate alle politiche per una montagna più intelligente; ricerca e innovazione per l’aumento di attrattività e resilienza delle zone montane; condivisione di buone pratiche.Tanti gli ospiti autorevoli, tra i quali Elisa Ferreira, commissaria europea per la Coesione e le Riforme; Herbert Dorfmann, europarlamentare e membro dell’Intergruppo per le Aree rurali, montane e i villaggi intelligenti; Pasquale Tridico, presidente dell’INPS. A dare il via ai lavori inaugurali saranno Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani; Juanan Gutiérrez Lazpita, presidente di Euromontana; Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria; Francesco Curcio, presidente del Parco Naturale della Sila.
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Con la linea dura delle banche centrali, quali strategie di portafoglio adottare da qui a fine anno?
Posted by fidest press agency su sabato, 17 settembre 2022
A cura di Fabio Castaldi, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management. Rispetto al mese di luglio troviamo oggi dei mercati finanziari a livelli non molto dissimili. Questo, però, non vuol dire che il periodo estivo sia stato ordinato e privo di spunti. Durante questi due mesi abbiamo assistito a due fasi differenti. Una prima fase iniziale, nella seconda metà di luglio, di recupero significativo e sincrono dei mercati azionari e obbligazionari; mediamente un +10-11% sui mercati azionari, con rendimenti in calo fra i 50 e i 100 punti base a seconda delle scadenze e delle giurisdizioni sui mercati obbligazionari. Una seconda fase, durante il mese di agosto, di correzione violenta di entrambe le classi di attivo che riporta le valutazioni azionarie e obbligazionarie non lontano da quelle di inizio estate. Durante il mese di luglio si sono accumulati timori recessivi a livello globale. Negli Stati Uniti, questi timori, alimentati tra le altre cose dalla pubblicazione di un PIL negativo per il secondo trimestre consecutivo, hanno configurato uno scenario di una recessione quantomeno tecnica. In Europa, i timori recessivi sono stati alimentati dall’escalation dei costi dell’energia e in Cina, infine, i timori sulla crescita sono stati legati alle difficoltà dell’economia di riemergere dai ripetuti lockdown sanitari e dalla profonda crisi immobiliare. Nonostante la Federal Reserve e La Banca Centrale Europea abbiano segnalato durante il mese di luglio, con i propri rialzi di 75 e 50 punti base rispettivamente, la volontà di contrastare aggressivamente la fiammata inflazionistica in atto, i mercati finanziari hanno sposato in quella fase la tesi che l’atteso brusco rallentamento dell’economia (rischio recessione) sarebbe stato sufficiente per far rientrare in tempi sufficientemente brevi l’inflazione, permettendo alle banche centrali un approccio più morbido sul fronte della politica monetaria. Di qui il recupero sincrono, durante il mese di luglio, dei mercati azionari e obbligazionari fiduciosi di un possibile atterraggio morbido dell’economia.Tale ottimismo e recupero dei mercati ha incontrato però l’esplicita disapprovazione dei banchieri centrali durante il mese di agosto, culminata in occasione del simposio annuale di Jackson Hole: le dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell e di Isabel Schnabel, influente membro del comitato direttivo della BCE, hanno chiarito, senza mezzi termini, la volontà delle rispettive Banche Centrali di portare i propri tassi di politica monetaria in territorio restrittivo pur di garantire il rientro dell’inflazione e scongiurarne il rischio di disancoraggio. I mercati monetari e le parti a breve delle curve obbligazionarie si sono adeguate rapidamente a tali dichiarazioni confermate dalla presidente Christine Lagarde in occasione della riunione di settembre della BCE.Negli Stati Uniti, i Futures sui Fed Funds prezzano ora un punto di arrivo da qui a sei mesi al 4%, mentre in Europa i tassi di politica monetaria sono ora prezzati a 1,75% per fine 2022 con un punto di arrivo nel primo semestre del 2023 al 2,25%. Cosa aspettarsi quindi in questo contesto e quali le prospettive per i mercati? Nei prossimi mesi l’attenzione delle banche centrali resterà fermamente puntata sul rientro dell’inflazione a costo di sacrificare, se necessario, la crescita economica. Questo dichiarato approccio delle banche centrali sarà fonte di volatilità e di regimi di correlazioni instabili tra classi di attivo tradizionalmente de-correlate, nella fattispecie i mercati azionari e i mercati obbligazionari governativi. In questo contesto, la gestione del rischio, e quella tattica, diventa rilevante. Dal punto di vista dell’allocazione fra le diverse classi d’attivo, riteniamo che, a seguito del re-pricing aggressivo del mese di agosto e inizio settembre, un sovrappeso sui mercati obbligazionari rispetto agli attivi a rischio possa essere ora giustificato. I mercati azionari, viceversa, restano vulnerabili. La correzione degli indici fin qui osservata è riconducibile prevalentemente a una revisione valutativa legata al rialzo dei tassi di interesse. Il deterioramento del contesto macroeconomico rischia di impattare gli utili societari, su cui è lecito ipotizzare nei prossimi mesi, in uno scenario recessivo, importanti revisioni al ribasso, anche nell’ordine del 15-20% su base annua. Riteniamo pertanto che un posizionamento difensivo sugli attivi a rischio sia al momento l’impostazione da assumere nei portafogli degli investitori.
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Le strategie azionarie tematiche in un contesto caratterizzato da driver di mercato ciclici
Posted by fidest press agency su domenica, 12 settembre 2021
A cura di Mario Amabile, Investment Specialist di Pictet Asset Management. Prendiamo in considerazione due diversi approcci all’investimento.Il primo consiste nello sfruttare il gap di valutazione, vale a dire acquistare un’azione sottovalutata e venderla una volta che ha raggiunto il fair value. Per gli investitori che seguono tale approccio, le migliori opportunità risiedono nelle aziende estremamente cicliche che presentano uno sconto significativo tra valore dell’impresa e capitale investito. La creazione di valore economico è limitata e dipende dal ciclo economico poiché tali società riescono a generare ritorni superiori al costo del capitale solo quando gli utili toccano i massimi. Il costo del capitale, infatti, è di norma elevato, in linea con la rischiosità degli asset. La creazione di valore economico è quindi modesta, con uno spread volatile tra il CFROI (Cash Flow Return on Invested Capital) e il costo del capitale (Cost of Capital, CoC). In definitiva, gli investitori realizzano un guadagno acquistando le azioni a sconto rispetto al capitale investito in previsione di un’inversione della tendenza ciclica. Il secondo approccio è quello tematico. In qualità di investitori tematici, in Pictet cerchiamo società esposte ad attività economiche sostenute da trend di crescita strutturale (i Megatrend), investiamo in aziende con driver di valore prevedibili e una buona visibilità su crescita e margini. Tali società beneficiano di CFROI più alti e costi del capitale inferiori alla media poiché i loro asset sono meno rischiosi. Deteniamo queste aziende in un’ottica di lungo periodo approfittando del fatto che il corso azionario segue la generazione di valore economico, che a sua volta è trainata dai Megatrend. Malgrado la qualità elevata, il mercato tende a sottovalutare tali emittenti: gli operatori di mercato, infatti, solitamente hanno una view di breve periodo di ritorno al valore medio (mean reversion) e, di conseguenza, sottostimano il livello e la sostenibilità di CFROI e crescita.L’entità della sottoperformance dipende dalle valutazioni: se le azioni tematiche scambiano a un P/E elevato, la reazione del mercato sarà di più ampia portata. Tuttavia, occorre tener sempre presente che l’impatto ciclico è transitorio e non ostacola la generazione di utili nel lungo termine, per cui eventuali sottoperformance significative delle azioni tematiche rappresentano un’opportunità di acquisto. Da qui in avanti, con i mercati azionari che sembrano scontare una rapida ripresa, a fare la differenza saranno probabilmente lo stock picking e le valutazioni. Come sempre, seguendo il nostro approccio tematico, noi ci concentriamo sulle opportunità di crescita sostenute dai Megatrend ricercando aziende che presentano un potenziale di crescita e ROIC a lungo termine sottovalutati dal mercato.
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eCommerce Management e Strategie Digitali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 Maggio 2021
E’ stato organizzato da SAA – School of Management di Torino, Progesia e ZeroGrey – 10 giugno 2021-5 marzo 2022. Il master si svolgerà presso la Saa, School of Management di Torino in via Ventimiglia 115. Lo scenario economico attuale, come quello futuro, è caratterizzato dalla continua innovazione tecnologica e dalla crescente consapevolezza dei consumatori. Per questo l’eCommerce Manager è una figura strategica all’interno di qualsiasi azienda di prodotti o servizi che vuole mantenere e consolidare la propria competitività. Dopo il successo dell’edizione 2020 Saa – School of Management dell’Università di Torino, ZeroGrey società specializzata in eCommerce e in outsourcing e Progesia, società specializzata in strategia di business, neuromarketing e pricing comportamentale, organizzano il master Executive in eCommerce Management e Strategie Digitali che inizierà il 10 giugno e terminerà il 5 marzo 2022. Tanti gli argomenti trattati nei tre moduli: dai modelli di business nell’industria 4.0 alla comunicazione nella digital trasformation, dall’omnicanalità alla normativa fiscale doganale e internazionale, dalle analisi metriche e digitali agli strumenti finanziari innovativi nell’industria 4.0 fino alla scelta del prodotto e alla costruzione di una vetrina in un eCommerce.Il master Executive in eCommerce Management e Strategie Digitali si rivolge ai laureati (laurea di primo livello, laurea vecchio ordinamento, laurea magistrale, lauree straniere equipollenti) di ogni facoltà o dipartimento, a manager, direttori e direttrici generali, direttori e direttrici commerciali e dipendenti con consolidata esperienza di lavoro che vogliono approfondire le competenze in materia di eCommerce ed incrementare il proprio valore professionale e strategico. Alla teoria, svolta da docenti universitari e da affermati manager del settore, sono affiancate numerose esercitazioni pratiche progettate replicando le strategie dei più grandi brand internazionali.L’obiettivo del master è formare una figura professionale capace di seguire e coordinare tutte le fasi della creazione e della gestione di un progetto eCommerce o multicanale. Un manager che abbia competenze trasversali in ambito digitale, gestionale, operativo e finanziario, in grado di valutare costi e tempi di realizzazione di un sito e ideare soluzioni che diano i maggiori benefici remunerativi sul progetto finale. Una figura professionale specializzata in strategie di marketing che abbia le skill per definire il timing, la politica di pricing e la linea guida di posizionamento del brand sul mercato.Anche la terza edizione del master Executive in eCommerce Management e Strategie Digitali vede la presenza di prestigiosi partner nazionali e internazionali. Ai molti che hanno già partecipato alle edizioni precedenti se ne affiancano infatti di nuovi, altrettanto importanti. Essendo già ben focalizzati sui vari aspetti dell’eCommerce, i partner offrono ai partecipanti una visione a 360 gradi dell’industria sia a livello teorico che pratico.Le lezioni si svolgono in modalità mista online e in presenza, anche con visite on-site presso i partner, sono full time una volta al mese il giovedì, venerdì e il sabato dalle ore 9.00 alle 18.00 e sono strutturate in modo che possa accedervi anche chi già svolge un incarico professionale. La parte teorica e quella pratica sono equilibrate e le nozioni acquisite vengono applicate attraverso esercitazioni e laboratori. Al termine di ogni sessione mensile ai partecipanti verranno richiesti dei feedback; è inoltre prevista l’attivazione di tirocini facoltativi presso le aziende partner e al completamento con successo del corso verrà rilasciato un certificato validato Saa – School of Management e Dipartimento di Management.
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Le strategie di comunicazione delle Mid e Small Cap quotate su Borsa Italiana in ambito Esg
Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 gennaio 2021
Intermonte SIM, investment bank italiana indipendente, presenta la quinta edizione dei “Quaderni di ricerca Intermonte”, studi su temi di interesse per il mercato che la Società sviluppa di anno in anno in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano. Quest’anno, la ricerca: “Le strategie di comunicazione delle mid e small cap quotate su Borsa Italiana in ambito ESG: un’analisi di benchmarking”, si è concentrata sull’analisi della rendicontazione dei dati non finanziari di un campione selezionato di società mid e small cap italiane quotate, per valutare la completezza e l’efficacia della comunicazione delle metriche ESG e i risultati ottenuti in tale ambito (sulla base dei principali KPI desunti dagli elenchi di vari framework nazionali e internazionali) nel corso del triennio 2017-2019. Questo ha consentito di individuare alcuni cluster fra le imprese a piccola e media capitalizzazione analizzate: le “esperte”, le “ambizione” e le “gregarie”. L’analisi si è focalizzata, in particolare, su di un campioneselezionato secondi criteri stringenti di 21 aziende non finanziarie (con un focus sui comparti industriale, energy e utilities) quotate sul segmento mid e small cap del Mercato telematico Azionario Italiano, scelte tra quelle coperte dalla ricerca di Intermonte Sim (rappresentanti circa il 95% della capitalizzazione dell’intero mercato azionario italiano) che nel 2019 hanno divulgato più del 70% delle informazioni mappate come rilevanti ai fini ESG. Tale scelta consente di focalizzare l’analisi di fatto sulle aziende più ‘virtuose’ in termini di disclosure non finanziaria, per avere una fotografia del posizionamento del campione in ottica ESG e valutarne i miglioramenti.
Le società analizzate hanno performato molto meglio del mercato nell’arco del triennio: il valore mediano della performance è +76,6%, più del triplo rispetto alle blue chip e alle altre small e mid cap. Considerando che le imprese selezionate sono quelle che hanno rilasciato più informazioni in ambito ESG, ciò può rappresentare un elemento distintivo rispetto all’attenzione che il mercato ha riservato in termini di premio di performance. Si può inoltre apprezzare la presenza significativa nel capitale delle aziende del campione di investitori istituzionali e fondi: in media il 18,1% del capitale totale è in mano a questi soggetti mentre il valore mediano è il 17%. Moltissimi studi accademici, d’altronde, dimostrano l’impatto positivo di una efficace rendicontazione non finanziaria per un’impresa, con l’effetto di generare rendimenti differenziali positivi per gli investitori (es. riduzione del costo del capitale, migliore attrattività per investitori e manager, riduzione del rischio alla reputazione, efficienza sui costi operativi, riduzione delle asimmetrie informative ecc.).Secondo Morningstar, a fine giugno 2020 il valore totale degli investimenti in 3.432 fondi ‘sostenibili’ ha superato la soglia di $ 1.000 miliardi a livello mondiale. L’Europa è il mercato di riferimento, con un flusso netto di nuovi impieghi nel primo semestre 2020 pari a $ 61 miliardi (l’86% del totale) e uno stock complessivo pari a $ 870 miliardi (l’82% del totale). L’incertezza legata alla pandemia Covid-19 non ha frenato la raccolta che, a livello globale, ha registrato un valore record nel secondo trimestre del 2020 (+72% sul primo trimestre). Continua a crescere anche il numero di prodotti (fondi attivi ed ETF) che si richiamano a criteri ESG nella loro policy di investimento. Nel secondo trimestre 2020 si contano ben 125 nuovi fondi offerti al mercato, di cui 107 solo in Europa.Il tema della comunicazione dei dati non finanziari è sempre più rilevante per le aziende per consentire ad analisti e società di rating di comprendere e apprezzare qualitativamente e quantitativamente gli sforzi profusi dal management nella tensione verso l’eccellenza in ambito ESG. Dal 2017 le imprese quotate sui listini regolamentati sono tenute a pubblicare una rendicontazione non finanziaria; cominciano, quindi, ad essere disponibili informazioni di valore per il mercato (anche se la maggior parte degli studi realizzati fino ad oggi, su possibili impatti positivi della efficace rendicontazione dei paramenti ESG, sono stati spesso confinati al mondo delle blue chips e quasi mai al mondo delle piccole e medie imprese). La ricerca integrale è disponibile sul sito Intermonte al link https://www.intermonte.it/it-it/Free-Reports (abstract)
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“Crescita e strategie aziendali innovative sono componenti fondamentali per le nostre imprese”
Posted by fidest press agency su sabato, 9 gennaio 2021
“Per le imprese in questo momento diventa fondamentale avere una spiccata capacità di cambiare e innovare. Non solo spingere l’acceleratore per sostenere la crescita, ma anche indirizzare le strategie aziendali verso nuovi modelli operativi e nuovi business per sviluppare operazioni e dare così impulso al mercato”. Lo ha dichiarato Antonio Solinas, AD del Financial Advisory di Deloitte, intervenendo alla trasmissione Piazza Affari su Rai 3. A proposito del trend che vede sempre più società spinte a quotarsi, Solinas ha aggiunto: “la quotazione oltre a garantire una maggiore visibilità sui mercati, e allo stesso tempo uno strumento per avere liquidità, capitali sul mercato, per poter sviluppare nuove iniziative e progetti differenti rispetto al passato. Le aziende innovative si quoteranno con successo perché nell’innovazione è insito un grande valore e grazie a questo meccanismo, soprattutto le PMI del nostro Paese, possono entrare in “giochi” più grandi e valorizzarsi maggiormente”. “Le conseguenze della pandemia – ha proseguito Solinas – hanno reso sempre più evidente quanto conti per le aziende essere ricapitalizzate e pronte ad affrontare i prossimi mesi difficili, sia per sostenere la competitività sia per la capacità di investire e innovare in un contesto differente rispetto al passato. Non a caso i dati pubblicati dall’Istat nel report “Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19” mostrano che, nei prossimi sei mesi, quasi un’impresa su dieci (9,4%) attuerà una strategia di ricapitalizzazione e tra queste la metà (51%) intende farlo tramite il sostegno pubblico, anche avvalendosi delle misure previste dal Decreto Rilancio. La maggior parte di queste realtà sono micro e piccole imprese (98,7%), ossia unità produttive che hanno registrato una riduzione di fatturato. Una riduzione contenuta nel 54% dei casi mentre nel 30,6% è stata piuttosto notevole, superando il 50%. Come ricordato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato in occasione dell’incontro annuale di Consob ‘il ruolo del mercato è centrale nel processo di ripresa del Paese’ e bisogna favorire ‘il rafforzamento patrimoniale delle imprese, la loro crescita dimensionale, per sostenere la competitività e la capacità di investire e innovare nel nuovo contesto’.” “È fondamentale – ha concluso l’AD del Financial Advisory – che si rafforzi la relazione tra il mondo delle imprese e gli investitori istituzionali, a partire dai fondi pensione, chiamati a puntare di più sul nostro sistema imprenditoriale incrementando la quota di investimenti sull’economia reale italiana. Per tutelare e far crescere il nostro tessuto economico dovremo cogliere queste sfide”.
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“Nuove strategie riabilitative per i pazienti con Sclerosi Multipla”
Posted by fidest press agency su venerdì, 18 settembre 2020
La combinazione di stimolazioni magnetiche cerebellari e la neuroriabilitazione vestibolare come armi per accelerare il recupero del cammino e dell’equilibrio in soggetti affetti da Sclerosi Multipla. È quanto e’ emerso dal recente studio pubblicato sulla rivista ‘The Cerebellum’ che riporta i risultati del trial clinico condotto presso l’ospedale della Fondazione Santa Lucia IRCCS. A parlare con l’agenzia di stampa Dire della ricerca e delle sue applicazioni e’ Marco Tramontano, Fisioterapista e ricercatore presso la Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma nonche’ direttore del Corso di Laurea in Fisioterapia presso l’Universita’ Tor Vergata di Roma. -La rivista ‘The Cerebellum’ ha recentemente pubblicato il risultato di un trial clinico condotto presso l’UOC di Neuroriablitazione 5 della Fondazione Santa Lucia Irccs. Ci racconta di cosa si tratta e quali sono i vantaggi per i pazienti affetti da sclerosi multipla? “E’ uno studio preliminare, randomizzato, controllato e in doppio cieco cio’ significa che i pazienti sono stati sottoposti a un training di neuroriabilitazione convenzionale e in aggiunta a questo entrambi i gruppi di pazienti che hanno partecipato alla ricerca, in modo aggiuntivo sono stati sottoposti ad esercizi specifici per allenare il sistema vestibolare. In piu’ cio’ che gli conferisce il carattere di doppio cieco e’ il fatto che tali pazienti ricevuto una stimolazione magnetica transcranica diretta al cervelletto. In un gruppo, tale stimolazione era reale mentre nell’altro era ‘finta’, effetto placebo. Un escamotage metodologico che consente di dare maggiore forza metodologica allo studio. La ricerca e’ stata basata sulla somministrazione aggiuntiva di esercizi finalizzati a migliorare la stabilita’ visiva e posturale in soggetti con sclerosi multipla. La novita’ dello studio e’ legata al fatto che oltre ad effettuare un allenamento del sistema vestibolare i pazienti hanno ricevuto una stimolazione magnetica del cervelletto. Noi avevamo gia’ pubblicato uno studio molto promettente che dimostrava effetti positivi del training vestibolare in pazienti con sclerosi multipla, nello specifico il Professor Giacomo Koch aveva dimostrato in un lavoro che associando alla terapia neuroriabilitativa convenzionale la stimolazione del cervelletto si poteva migliorare il cammino e l’equilibrio di questi pazienti. Quindi abbiamo combinato queste esperienze precedenti e abbiamo condotto tale trial clinici associando la stimolazione del cervelletto al trainig vestibolare. I risultati sono
preliminari ma molto incoraggianti perche’ si evince che i pazienti che si sottopongono a tale terapia combinata tendono a
migliorare di piu’ rispetto a coloro che sono sottoposti esclusivamente alla terapia convenzionale associata alla vestibolare. L’intuizione di associare nuove tecnologie di fisiologia a nuovi trainig dinamici riabilitativi e’ una strategia vincente in neuroriabilitazione”. – Andando al cuore della ricerca e’ emerso che nel processo neuroriabilitativo il cervelletto svolga un ruolo fondamentale. “Il cervelletto, infatti, in neurofisiologia e’ un’area anatomica deputata anche all’apprendimento delle attivita’ motorie quindi per questo noi nella ricerca abbiamo sfruttato il potenziale dell’attivita’ cerebellare per facilitare il riapprendimento di funzioni neuromotorie ce erano andate perdute a causa della malattia”.
Questo concetto deve risultare molto chiaro. Quello che si puo’ fare e’ che una parte della terapia convenzionale al
massimo quando le evidenze scientifiche saranno piu’ solide puo’ essere integrata con queste strategie ma non sostituita”. (fonte agenzia Dire)
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LinkedIn per una nuova strategia editoriale
Posted by fidest press agency su sabato, 8 febbraio 2020
LinkedIn, il più grande network professionale del mondo, continua il suo processo di evoluzione ed innovazione nel tempo, con l’obiettivo di diventare non più solo un luogo dove i professionisti si collegano alla ricerca delle migliori opportunità lavorative, ma anche una preziosa piattaforma di contenuti. In questo contesto evolutivo, LinkedIn oggi annuncia la nomina di due nuovi redattori italiani, che si uniranno al team editoriale internazionale di LinkedIn, composto da più di 65 giornalisti provenienti da tutto il mondo.
L’inserimento di Marco Valsecchi e Michele Pierri all’interno del neonato editorial team italiano rafforza il focus di LinkedIn sulla qualità dei contenuti, per tenere costantemente informati gli oltre 675 milioni di utenti della piattaforma, fornendo loro le notizie e gli approfondimenti più utili, ed aiutarli a prendere le migliori decisioni in ambito professionale.“Con l’enorme flusso di contenuti che vengono generati ogni giorno sulla piattaforma, il nostro obiettivo è quello di aiutare gli oltre 13 milioni di professionisti in Italia ad individuare le idee e le novità più rilevanti, creando al contempo contenuti originali, curando quelli già pubblicati sulla piattaforma e incoraggiando gli utenti ad avviare conversazioni interessanti”, spiega il duo editoriale italiano formato da Marco Valsecchi e Michele Pierri.Negli ultimi tempi, LinkedIn sta registrando livelli record in termini di coinvolgimento sulla piattaforma. Più di due milioni di post, video e articoli vengono condivisi ogni giorno, generando decine di migliaia di commenti e reazioni ogni ora. Per questo motivo LinkedIn si sta concentrando sulla rilevanza e sui contenuti originali. Ma il tempo a disposizione dei professionisti è limitato, per questo motivo i due redattori si impegneranno ad aiutare gli utenti nel comprendere in maniera ottimale quali sono gli argomenti trattati nelle notizie, per scoprire i diversi punti di vista espressi e unirsi in maniera utile alla conversazione.
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Tumori Testa Collo: nuove strategie terapeutiche
Posted by fidest press agency su martedì, 28 gennaio 2020
Lo studio multidisciplinare ha svelato una correlazione tra una mutazione genica e l’attività di un farmaco di nuova generazione nei tumori testa-collo.In particolare i risultati hanno dimostrato che la presenza di mutazioni del gene p53, da cui dipende una minore sopravvivenza dei pazienti con tumori testa-collo, è associata alla risposta al trattamento con un farmaco di nuova generazione, l’alpelisib, un inibitore specifico della PI3K.I tumori della testa e del collo (laringe, faringe e cavità orale) rappresentano il sesto tipo di patologia neoplastica più frequente al mondo, con circa 500.000 nuovi casi per anno. Queste patologie sono note per avere sviluppi molto differenti da paziente a paziente. Da qui nasce la necessità di studiare nuovi marcatori molecolari, capaci di predire il decorso clinico del paziente e la risposta alle terapie.I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione AIRC e condotto dal gruppo di Giovanni Blandino dell’area di Medicina Molecolare IRE, in collaborazione con l’Otorinolaringoiatria IRE ed il Princess Margaret di Toronto, sono stati pubblicati sulla rivista Clinical Cancer Research.“Lo studio ha dimostrato che la presenza di mutazioni di p53 e di alti livelli di espressione della proteina p53 alterata possono essere un indicatore della sensibilità al trattamento con alpelisib” spiegano Federica Ganci ed il Claudio Pulito, coautori dell’articolo.
“In particolare, – proseguono i ricercatori – la presenza di alti livelli della proteina mutata p53 è in grado di potenziare l’attività di MYC, un fattore che agisce a valle di PI3K, ed il trattamento con alpelisib sembra inibire l’attività di p53 mutata e MYC”.“L’aspetto più interessante – sottolinea Giulia Fontemaggi, che insieme a Giovanni Blandino ha coordinato lo studio – è che il trattamento con alpelisib sensibilizza le cellule tumorali con mutazione di p53 ai trattamenti chemio- e radioterapici, aprendo nuovi scenari per il trattamento di questi tumori”.“I risultati del lavoro appena pubblicato, – afferma Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico dell’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, – sono una ulteriore dimostrazione che lo studio approfondito delle caratteristiche molecolari dei tumori apre ampie possibilità al riposizionamento di farmaci e a innovative strategie terapeutiche per i nostri pazienti”.
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“Strategie contro mafie e corruzione in Europa e in Regione”
Posted by fidest press agency su martedì, 24 settembre 2019
Parma Giovedì 26 settembre, dalle ore 9.30 nell’Aula Magna dell’Ateneo di Parma (via Università 12), si terrà l’evento formativo “Strategie contro mafie e corruzione in Europa e in Regione”, organizzato dall’Università di Parma, dall’Associazione culturale antimafia Cortocircuito e dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.I saluti introduttivi saranno portati da Paolo Andrei, Rettore dell’Università di Parma, e da Monica Cocconi, delegata del Rettore per l’Anticorruzione e la trasparenza. Interverranno, dialogando con studenti e neolaureati, Giovanni Kessler, magistrato che lavora presso la Commissione Europea a Bruxelles e già direttore dell’Ufficio europeo antifrode, Elisabetta Pugliese, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, e Leonardo Draghetti, Direttore Generale dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Interverrà e condurrà l’incontro Elia Minari, autore del libro-inchiesta “Guardare la mafia negli occhi. Le inchieste che svelano i segreti della ‘ndrangheta al Nord”, edito da Rizzoli con la prefazione del Procuratore Nazionale Antimafia. Le inchieste di Elia Minari sono state citate nel maxi-processo “Aemilia” e in cinque indagini della magistratura sulla penetrazione della ‘ndrangheta nel Nord Italia.Nel corso dell’incontro la Delegata del Rettore Monica Cocconi presenterà l’Osservatorio Permanente Legalità sui fenomeni mafiosi e corruttivi, promosso dall’Università di Parma insieme all’Associazione culturale antimafia Cortocircuito, in collaborazione con altre istituzioni.
L’incontro è aperto a tutti gli studenti e ai neolaureati, di ogni corso di laurea. Per partecipare occorre inviare una e-mail con nome, cognome e corso di studio all’indirizzo mail formazione.antimafia@gmail.com. A tutti i presenti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. La partecipazione è gratuita, i posti sono limitati.
Nella stessa giornata di giovedì 26 settembre, dalle ore 15.30 alle ore 17.30, sempre nell’Aula Magna dell’Università, si terrà un altro evento formativo: un laboratorio interattivo, intitolato “Strategie informatiche e telematiche per prevenire e contrastare criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio”. L’iniziativa pomeridiana sarà coordinata da Elia Minari e interverrà Maurizio Ricciardelli, responsabile del Servizio Affari legislativi e aiuti di Stato della Regione Emilia-Romagna. È possibile partecipare solo al seminario formativo della mattina o solo al laboratorio interattivo del pomeriggio oppure a entrambe le iniziative. Per altre informazioni: http://www.cortocircuito.re.it. L’evento è la seconda giornata formativa del corso di formazione “Prevenzione e contrasto della corruzione e della criminalità organizzata”, aperto anche a chi non è iscritto al corso.
Il progetto è realizzato dall’Università di Parma insieme all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e all’Associazione culturale antimafia Cortocircuito. Il progetto offre anche l’opportunità di partecipare a quattro giornate formative gratuite a Bruxelles e L’Aja sul contrasto a mafie e corruzione che si terranno dall’11 al 14 novembre 2019. Per informazioni e per partecipare gratuitamente, visitare il link http://www.cortocircuito.re.it/formazione-antimafia-europea.
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Diversity & Governance: strategie e policy aziendali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 settembre 2019
Milano Giovedì 19 settembre 2019 – Piazza Borromeo 12, 17:00 – 19:00 Seminario. Il seminario si propone di approfondire il tema della diversity data analysis: come raccogliere i dati organizzativi, aggregarli e interpretarli per individuare criticità e opportunità di miglioramento in tema gender, LGBT, disabilità, età e multiculturalità.Sarà esaminato il contesto normativo e le prassi di riferimento, con focus specifico su recruiting, gestione del rapporto di lavoro e casistica in materia di discriminazione.Verranno inoltre delineate le best practice per la costruzione della diversity policy governance aziendale e analizzati i rating finanziari di riferimento.Interverranno:
Mariella Bruno, Founder – Diversity Opportunity
Andrea Gangemi, Socio – Portolano Cavallo, Responsabile area Labor & Employment
Federico Neri, Harman Tech Lead – Harman International
Patrizia Tomasicchio, HR Director Southern Europe – Pandora
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La guerra nata in sordina e nuove strategie militari
Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 agosto 2019
Dal 1° settembre del 1939 al 10 giugno del 1940 trascorsero ben 284 giorni di “non belligeranza”, non solo per l’Italia, se escludiamo l’attacco tedesco alla Norvegia avvenuto solo il 9 aprile del 1940 e la guerra russo-finlandese scoppiata il 30 novembre del 1939.Fu proprio all’alba del 10 giugno del 1940 che si comprese appieno cosa avrebbe significato scatenare una guerra mondiale con tecniche militari innovative e con l’uso strategico d’armi e di mezzi ancora poco digeriti dagli stati maggiori militari francesi e britannici. Pensiamo alla mobilità delle truppe, all’uso massiccio di carri armati e degli aerei. Fu la data che scatenò un volume di fuoco senza precedenti e con ritmi impressionanti. L’offensiva, a occidente iniziò, infatti, con una guerra lampo che portò le truppe della Wehrmacht, in poco tempo, a sfilare con i suoi carriaggi per le vie di Parigi e a prendersi beffa della linea Maginot aggirandola. Cosa ci insegna tutto questo? Senza dubbio che i nostri padri disponevano di una visione statica della società dove la tradizione impediva la nascita di un pensiero nuovo che non riguardava di certo solo la logica delle strategie militari ma interessava il mondo della cultura e ancora di più la consapevolezza che i tempi stavano mutando. (Riccardo Alfonso)
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Ipertensione arteriosa Le nuove strategie per sconfiggere il ‘killer silenzioso’
Posted by fidest press agency su martedì, 26 marzo 2019
L’ipertensione arteriosa è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolari; i farmaci a disposizione per trattarla sono molti e ben collaudati, ma ancora troppo pochi sono i pazienti che raggiungono l’obiettivo dei 130 mmHg di pressione sistolica. Le nuove linee guida europee e americane dell’ipertensione suggeriscono dunque nuove strategie di trattamento per colmare questo gap: associazione di due farmaci in un’unica pillola da subito, per raggiungere il target di trattamento entro tre mesi.In Italia, recenti studi epidemiologici hanno rivelato che solo il 37 per cento degli ipertesi è ‘a target’, cioè presentava dei livelli di pressione ottimale. Un problema non da poco considerato, che ad essere affetto da ipertensione è circa un quarto degli adulti e oltre il 70 per cento dei soggetti di età superiore ai 65 anni, stando ai dati epidemiologici raccolti dalla Medicina Generale.
I nuovi concetti che emergono dall’ultima edizione delle linee guida europee sull’ipertensione relativi alle nuove strategie da adottare sono: l’impiego preferenziale delle associazioni di due farmaci nella stessa pillola (associazioni precostituite) sin dall’inizio del trattamento e il cercare di raggiungere gli obiettivi terapeutici nel minor tempo possibile, idealmente entro i primi tre mesi. “La tradizionale terapia ‘a scalini’ dell’ipertensione arteriosa – riflette il professor Volpe – non consente di raggiungere il traguardo terapeutico dei 130 mmHg di sistolica entro 3 mesi. Per questo le nuove linee guida suggeriscono di iniziare subito il trattamento con un’associazione di due farmaci (tipicamente un ACE inibitore o un sartano insieme ad un calcio antagonista o a un diuretico), preferenzialmente in associazione precostituita, cioè in un’unica pillola, per favorire la compliance del paziente. La monoterapia andrà riservata ai pazienti con ipertensione di grado 1, agli anziani e ai pazienti più fragili, che non rappresentano più del 20-25 per cento degli ipertesi”. Gli studi clinici hanno dimostrato che prima si raggiunge l’obiettivo terapeutico, maggiore e più sostenuto sarà il vantaggio cardiovascolare .
“L’ipertensione arteriosa – afferma il professor Giuliano Tocci, responsabile del Centro ipertensione dell’Ospedale Sant’Andrea e professore associato di Cardiologia, Università ‘La Sapienza’ di Roma – rappresenta ancora oggi il principale fattore di rischio responsabile di eventi fatali a livello mondiale. Le principali malattie cardiovascolari, tra cui infarto, ictus, insufficienza cardiaca, sono molto spesso riconducibili ad un aumento della pressione arteriosa, che si è protratto per anni, spesso in modo del tutto asintomatico, determinando un aumento del rischio di eventi cardiovascolari fatali”.
Altro punto di convergenza tra linee guida europee e americane è il fatto che, una volta che la malattia si è resa manifesta, il controllo dei valori pressori andrebbe raggiunto il più rapidamente possibile e mantenuto entro i valori considerati normali, al fine di ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari, cerebro-vascolari e renali. A tal fine l’uso delle terapie di combinazione precostituite si è dimostrato un elemento molto utile nella gestione clinica quotidiana dell’ipertensione arteriosa – conclude Tocci – soprattutto in virtù del fatto che tali terapie hanno dimostrato di garantire una migliore aderenza alla terapia, particolarmente nel paziente che assume diversi farmaci o strategie terapeutiche complesse (paziente politrattato)”.
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PRCO apre in Asia
Posted by fidest press agency su giovedì, 7 marzo 2019
PRCO, il Gruppo internazionale di comunicazione integrata specializzato in brand di lusso, annuncia l’apertura di due nuovi uffici a Hong Kong e a Shanghai, dando l’avvio a PRCO Asia. Gary Yu, che in passato ha supervisionato l’espansione di GHC Asia in Cina, diventa il responsabile della nuova divisione, con l’obiettivo di fornire le migliori strategie per i Clienti del settore viaggi, real estate e lifestyle.PRCO Asia apre con il seguente portfolio Clienti: McArthurGlen, Chelsea Barracks e One Wall Street. “PRCO è attiva da tempo in Asia attraverso uffici associati” commenta Robert Lyle, Presidente di PRCO. “L’apertura di PRCO Asia ci permette di assumere il controllo diretto nell’area economica più dinamica del mondo e di fornire la nostra consulenza in modo fluido in 8 diversi mercati”. Dalla sua fondazione a Londra nel 1990, PRCO non ha mai arrestato la sua crescita, sviluppando il proprio organico aziendale fino a diventare una delle agenzie di comunicazione integrata leader al mondo nel segmento lusso. Oggi PRCO conta oltre 100 dipendenti negli uffici di proprietà a Londra, Milano, Parigi, Monaco di Baviera, Mosca, Dubai, Hong Kong e Shanghai.
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Nuove sfide e strategie professionali del farmacista delle aziende sanitarie
Posted by fidest press agency su domenica, 7 ottobre 2018
Camerino. Un evento che punta al nuovo e guarda al futuro, coagulando in sé esperienze e punti di vista differenti: dalle istituzioni all’industria farmaceutica, dalle società scientifiche al mondo accademico, senza trascurare le associazioni dei pazienti. È stato questo il tema del convegno “Nuove sfide e strategie professionali del farmacista delle aziende sanitarie. Scenari e modelli per una sanità in cambiamento”, che si è tenuto a Bergamo presso l’Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII ed ideato dall’Università di Camerino. Presidente del Comitato scientifico è stato Carlo Cifani, professore di Farmacologia e direttore del master Manager di dipartimenti farmaceutici nel medesimo ateneo e presidente del Comitato organizzativo è stata la Dr.ssa Maria Vittoria Micioni Di Bonaventura, ricercatrice di Farmacologia Unicam.L’importante appuntamento, rivolto ai farmacisti del Servizio sanitario nazionale che hanno risposto numerosi arrivando a 550 partecipanti, è stato organizzato dall’Università di Camerino in collaborazione con l’Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (SIFO). Il provider dell’evento è la società di progettazione in sanità Maya Idee, con il patrocinio di Società italiana di farmacologia (SIF), Federazione Ordini farmacisti italiani (FOFI), l’Area Vasta dell’Azienda sanitaria unica regionale Marche, Farmindustria, Federazione delle Associazioni Regionali Economi e Provveditori della Sanità (FARE), l’Associazione nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), l’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM) e la Società Italia di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT).Focus della giornata è stata la riflessione sui principali drivers di cambiamento che in un prossimo futuro caratterizzeranno l’offerta di salute, per quanto riguarda sia farmaci che dispositivi. Una “valanga di innovazione”, con un ruolo preponderante delle terapie immunologiche e biotecnologiche, ma che include anche un’evoluzione delle tecnologie, dei media e, naturalmente, dei ruoli organizzativi e di governance. Si tratta di ricostruire, pezzo per pezzo, il quadro evolutivo, prendendo coscienza degli elementi con cui fare i conti e delle sfide da affrontare, in modo da non subire il cambiamento, ma da governarlo. Come? Attraverso risposte tecniche, organizzative, culturali adeguate a questa crescente complessità. È, ad esempio, su questa scia che le università, in quanto principali responsabili dei processi formativi, devono saper offrire, opportunità di conoscenza e di crescita coerenti con il contesto, secondo una matrice specialistica e manageriale allo stesso tempo. Partendo da queste tematiche attuali e complesse, l’approccio del convegno è stato “dare voce a più voci”, costruendo uno scenario composito e articolato. Per questo sul palco si sono alternati relatori e moderatori provenienti dai vari comparti istituzionali, industriali, accademici, clinici.
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