L’Unione Europea suona la sveglia alle compagnie telefoniche. Rispondendo ad un’interrogazione di un europarlamentare di Fdi, il Commissario Ue al Mercato Interno, Thierry Breton, ha fornito dei chiarimenti sui prossimi rincari che subiranno le condizioni contrattuali di Tim e WindTre a causa dell’inflazione. Secondo l’associazione Codici una notizia utile per aiutare i consumatori ad orientarsi nella giungla dei contratti del settore tlc.“L’attenzione sugli sviluppi del mercato tariffario deve essere massima – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed in questo senso è positivo l’approfondimento sul tema avvenuto al Parlamento Europeo. Come associazione, continueremo a monitorare la situazione, anche su questo nuovo aspetto relativo agli aumenti delle due compagnie, affinché i diritti dei consumatori vengano rispettati”.In caso di anomalie o problemi con il contratto telefonico è possibile fare una segnalazione all’associazione Codici chiamando il numero 065571996 By http://www.codici.org
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Codici: bene il richiamo Ue sull’aumento delle tariffe telefoniche
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 febbraio 2023
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Telefonia mobile: I gestori voglio rimodulare le tariffe
Posted by fidest press agency su sabato, 9 luglio 2022
Sarebbe a dir poco sconcertante, se confermata, la notizia pubblicata in queste ore da numerosi organi di stampa in merito alla richiesta che WindTre avrebbe avanzato all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in merito alla rimodulazione automatica delle tariffe in base all’attuale tasso di inflazione. L’azienda avrebbe chiesto formalmente all’Authority di poter applicare in modo automatico un aumento del tariffario per poter recuperare l’inflazione in aumento, senza peraltro consentire al cliente l’esercizio del diritto di recesso previsto dalla normativa vigente nei casi di modifica unilaterale del contratto. L’adozione di questa misura risponderebbe, secondo WindTre, alla medesima logica in base alla quale TIM lega all’inflazione le tariffe applicate alle società esterne che noleggiano la sua rete all’ingrosso e che appunto dovrebbe consentire agli operatori di includere l’inflazione stessa nel calcolo dei prezzi applicati al cliente finale. Una posizione del tutto assurda e inaccettabile, che dimostra come WindTre punti all’esclusiva massimizzazione dei profitti, senza tenere in alcuna considerazione le esigenze e soprattutto i diritti – in primis quello di recesso – della clientela. In un momento in cui si assiste all’aumento esponenziale dei prezzi della maggior parte dei prodotti, con conseguenti rinunce e modifiche dei consumi, persino nell’ambito dei generi di prima necessità, come quelli alimentari ed energetici, WindTre pensa bene di aggiungere un ulteriore elemento di criticità, sentendosi per un non meglio precisato motivo al di sopra delle regole. Da tempo come Federconsumatori denunciamo l’adozione di prassi commerciali tutt’altro che corrette da parte degli operatori di telecomunicazioni, che non a caso finiscono spesso nel mirino delle Autorità di vigilanza proprio a causa del mancato rispetto delle normative vigenti in materia di trasparenza tariffaria e informativa. L’episodio odierno appare, purtroppo, come l’ultimo di una lunga serie. Chiediamo quindi ad AGCom di bloccare qualsiasi iniziativa in tal senso da parte di WindTre così come di altri gestori nonché di assumere pubblicamente e formalmente posizione contro questo tipo di richieste, lesive ed irrispettose degli utenti: i diritti dei consumatori non ammettono eccezioni.
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Energia: l’Arera aggiorna le tariffe +55% per l’elettricità e +41,8% per il gas
Posted by fidest press agency su venerdì, 31 dicembre 2021
Come di consueto l’Autorità per l’Energia ha aggiornato le tariffe trimestrali per l’energia elettrica e il gas per il mercato tutelato. Un appuntamento atteso con ansia, soprattutto alla luce delle forti tensioni registrate nel corso dell’ultimo anno in tali settori. Seppure “contenuti” grazie ai ripetuti interventi del Governo, gli aumenti ci saranno e incideranno pesantemente sui bilanci familiari: si prevede, infatti un incremento del +41,8% per il gas e +55% per l’elettricità.Alla luce di tale andamento la spesa annuale per la bolletta elettrica per una famiglia-tipo sarà di circa 823 euro, con una variazione del +68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2020 – 31 marzo 2021), corrispondente a un incremento di circa 334 euro/anno. Per il gas, invece, la spesa della famiglia tipo ammonterà a circa 1.560 euro, con una variazione del +64% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad un incremento di circa 610 euro/anno.È ora di ripensare la politica energetica del nostro Paese, sostenendo con determinazione la transizione senza però far pesare i suoi costi sui cittadini, specialmente quelli che si trovano in condizioni economiche maggiormente precarie.Ecco perché, in tale ottica, è indispensabile prevedere misure proporzionate alle condizioni delle famiglie, non facendo pesare gli oneri e la tassazione su tutti gli utenti nella stessa misura, ma prevedendo una progressività in base al reddito, anche attraverso detrazioni proporzionali.In tema di oneri di sistema, oltre all’adozione di una forma di gradualità è necessario: eliminare le voci obsolete e ingiustificate (ad esempio quella che prevede il sostegno dei regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario); applicare l’IVA solo sui costi della materia prima e non su importi già comprensivi di altre tasse; spostare alcuni incentivi (a partire da quello per le energie rinnovabili definito dalla componente Asos) sulla fiscalità generale. Inoltre, per incidere realmente nella lotta alla povertà energetica e al caro energia, nonché per accelerare il percorso di transizione è fondamentale: · Disporre una sospensione, in questa delicata fase, dei distacchi per morosità. · L’adozione di una politica degli acquisti di gas ed energia coordinata e gestita a livello europeo, per un approvvigionamento delle risorse più vantaggioso per gli stati membri. · L’istituzione dell’albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia in base a parametri che prendano in considerazione solidità e correttezza e soprattutto il loro impegno nel campo dell’energia sostenibile. · La valorizzazione di esperienze virtuose in tema di sviluppo sostenibile, quali le comunità energetiche e di solidarietà per il contrasto alla povertà energetica, quale il Banco dell’energia. · La ridefinizione del ruolo dell’Acquirente Unico, che dovrà poter continuare ad acquistare energia verde per la pubblica amministrazione.
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Energia. Ricchiuti (FdI): governo in legge Bilancio affronti nodo tariffe PMI
Posted by fidest press agency su martedì, 14 settembre 2021
“Il ministro Cingolani conferma che da ottobre, le bollette elettriche aumenteranno del 40 per cento che si somma al +20 per cento del trimestre precedente, dovuto al rincaro delle materie prime sul mercato internazionale, aggiungendo che ‘queste cose vanno dette’. Più che dette andrebbero evitate. Questa cosa è inaccettabile. Il governo deve intervenire immediatamente su IVA, accise e oneri di sistema e convocare Enel e gli altri operatori per ridurre tariffe e profitti. Famiglie e imprese hanno già dato. Mi auguro, inoltre, che già dalla prossima legge di Bilancio si affronti il nodo delle tariffe energetiche totalmente a sfavore delle PMI che pagano mediamente, rispetto alle grandi industrie, il doppio sull’energia elettrica e quasi il triplo per quella del gas. In nessun altro paese dell’Unione Europea, c’è un disallineamento delle tariffe energetiche così elevato tra queste due classi”. Lo dichiara Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia.
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Aumenti 2021: tra tariffe, prezzi e costi dei servizi
Posted by fidest press agency su venerdì, 1 gennaio 2021
Come ogni anno l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha effettuato una stima sull’andamento dei prezzi e delle tariffe per il nuovo anno alle porte. Per il 2021 si prevede un forte impatto sui conti delle famiglie, pari a +795,80 Euro annui A determinare tali andamenti sono i rincari in alcuni settori, specialmente quello alimentare (i cui costi da tempo non conoscono ribassi) e a quello dei trasporti (dovuto in larga misura al maggior utilizzo dei vicoli privati a causa della paura di contagio sui mezzi pubblici).Si prospettano lievi discese dei costi per quanto riguarda la tariffa del servizio idrico con l’introduzione del nuovo sistema tariffario.Seppure in linea con gli aumenti che calcoliamo ogni anno, a peggiorare la situazione per il 2021 vi è la situazione di grave difficoltà in cui si trovano molte famiglie a causa delle conseguenze della pandemia. Non bisogna trascurar, infatti, che tali aumenti avvengono in un contesto estremamente delicato e in molti casi non faranno altro che accrescere disuguaglianze e disparità all’interno del Paese.Per questo riteniamo urgente e necessario l’avvio di un piano per il rilancio economico che punti sullo sviluppo, sulla ricerca, sull’occupazione, ma soprattutto sul contrasto alle disuguaglianze. Ci troviamo di fronte ad una sfida epocale: è doveroso nei confronti dei cittadini e del Paese operare scelte coraggiose e lungimiranti, mettendo in campo ogni sforzo e ogni risorsa per gettare basi stabili utili ad avviare una nuova fase di crescita.
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Energia: tariffe per il I trimestre 2021. +5,3% per il gas e +4,5% per l’elettricità
Posted by fidest press agency su giovedì, 31 dicembre 2020
L’ARERA ha pubblicato il consueto aggiornamento delle tariffe di energia elettrica e gas relative al I trimestre 2021: +5,3% per il gas e +4,5% per l’elettricità. Come ogni anno, d’inverno, accelera l’aumento del costo del gas. Alla luce di tale andamento per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole, riporta l’Autorità, sarà di circa 488 euro con un risparmio di circa 55 euro annui rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Per il gas, invece, la spesa della famiglia tipo ammonterà a circa 950 euro, con un risparmio di circa 91 euro annui. Il risparmio complessivo si attesta quindi a 146 euro l’anno.Vittoria importante, frutto delle nostre battaglie, è l’automatismo dei bonus sociali di sconto sulla bolletta: da 1 gennaio 2021 chi ne avrà diritto non dovrà più presentare la domanda, ma l’erogazione sarà gradualmente riconosciuta in maniera automatica.Ad incrociare le informazioni, in modo che il bonus sia assegnato automaticamente in bolletta, saranno direttamente i soggetti che gestiscono i dati sulle utenze e l’ISEE (Acquirente Unico e INPS), come da noi più volte richiesto. “Lo sconto in bolletta sarà calcolato dal 1° gennaio 2021, indipendentemente dai tempi tecnici necessari per l’entrata a regime del meccanismo attuativo.” – garantisce l’Autorità.Nonostante questa importante novità, rimane il fatto che in una fase tanto difficile come quella attuale, in cui le famiglie stanno facendo i conti con le dure conseguenze economiche e sociali dell’emergenza sanitaria, sarà difficile far fronte a tali costi. In tal modo rischiano di aumentare le disparità esistenti anche in tale settore, accrescendo il fenomeno della povertà e della discriminazione energetica, già dilagante prima dell’emergenza sanitaria e che colpisce soprattutto persone anziane e giovani.Proprio in quest’ottica, come rivendichiamo da tempo, è giunto il momento di agire concretamente sul versante della tassazione mettendo in atto una riforma complessiva di oneri accise e balzelli che, in vario modo e in varia misura, pesano sulle tasche dei cittadini.Particolarmente onerosi gli oneri di sistema in bolletta per una riforma dei quali abbiamo sostenuto una petizione. Questi servono a finanziare tra le altre cose gli sgravi alle imprese energivore (ovvero quelle aziende che consumano enormi e smisurate fronti di energia), la cui applicazione continua a perpetrare una politica in totale contraddizione rispetto gli annunci del Governo all’insegna di una svolta green.Infine cogliamo l’occasione per fare chiarezza sull’abolizione del mercato tutelato: dal 1 gennaio tale opzione non sarà più possibile per le pmi, ma non per le famiglie, il cui obbligo di passaggio al mercato libero è slittato al 1 gennaio 2022. Sono ancora molti, infatti, i cittadini che vengono letteralmente minacciati da venditori senza scrupoli che, approfittando della confusione creata in materia dai continui slittamenti, li inducono a un passaggio forzato facendo leva sull’imminente falsa scadenza.
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Rc auto: con il Covid tariffe in calo del 10,5%
Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 novembre 2020
Secondo l’osservatorio RC auto di Facile.it la pandemia ha avuto un impatto significativo sul prezzo delle polizze tanto che, ad ottobre 2020, per assicurare un veicolo a quattro ruote occorrevano in media 492,03 euro, valore in calo del 10,51% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.Una diminuzione che, come spiegano dal comparatore, è legata sia agli effetti prodotti dal primo lockdown, sia alle politiche delle compagnie assicurative che, in virtù del risparmio ottenuto nel 2020 a seguito del calo complessivo dei sinistri stradali, hanno scelto di ridurre i prezzi offerti ai clienti, soprattutto attraverso il canale online.Anche le nuove limitazioni alla mobilità introdotte dal Governo stanno iniziando ad avere i primi effetti. Già il primo giorno dell’entrata in vigore delle regole di chiusura previste dal DPCM del 4 novembre scorso si è registrato un calo importante delle richieste di RC auto nelle regioni in fascia rossa (-9% rispetto ad un -4% rilevato a livello nazionale).Nella stessa zona è stato rilevato anche un crollo delle richieste di polizze destinate a nuovi veicoli (-22% contro un +6% rilevato, ad esempio, nelle aree in fascia gialla).
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I servizi assicurativi scendono in un anno solo dello 0,4% ma le tariffe non si abbassano
Posted by fidest press agency su venerdì, 23 ottobre 2020
Secondo l’Ania, calano i sinistri e le compagnie sono andate incontro ai consumatori. “Non ci pare proprio. Il prezzo dell’ r.c. auto non scende abbastanza considerato il crollo dei sinistri. L’Ania dovrebbe preoccuparsi di dire ai suoi associati di abbassare le tariffe” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”E’ a dir poco vergognoso che nel secondo trimestre del 2020, secondo i dati Ivass, il premio dell’rc auto sia diminuito solo del 5,4%, appena 22 euro, attestandosi a 383 euro. Una riduzione insufficiente e deludente. E’ evidente, infatti, che il lockdown avrebbe dovuto far precipitare il prezzo dell’rc auto. Gli italiani, infatti, sono rimasti fermi per ben 69 giorni, dal 10 marzo al 17 maggio compresi” prosegue Dona. “L’importo dell’rc auto sarebbe dovuto calare su base annua del 18,9%, 76 euro a polizza. Invece, in media nazionale i servizi assicurativi nel loro insieme sono scesi da settembre 2019 a settembre 2020, secondo gli ultimi dati Istat, appena dello 0,4%. In alcune regioni hanno addirittura spiccato il volo, come in Umbria, +5,1%, o in Piemonte, +3,2%” conclude Dona.
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Costi di casa: le tariffe aumentate dopo l’emergenza Covid-19
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 luglio 2020
Quali effetti ha avuto il Covid-19 sulle principali voci di spesa domestica e come sono cambiate le tariffe nei mesi pre e post lockdown? Per rispondere a questa domanda Facile.it ha passato in rassegna e confrontato i prezzi offerti dagli operatori a gennaio e a giugno 2020, scoprendo che alcune spese, come l’RC auto (-1%), il tasso dei mutui (-22,1%), la bolletta della luce (-3%) e del gas (-4,4%) sono diminuite, mentre altre come i tassi dei prestiti (+6,1%) e il costo della telefonia fissa (+4,6%) sono aumentate, altre ancora, ovvero la telefonia mobile e i costi dei conti correnti sono rimaste sostanzialmente invariate. In alcuni casi è opportuno approfittare del momento, in altri è bene tener fede a pochi semplici consigli per non finire vittima degli aumenti.
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Autostrade. Le promesse per la riduzione delle tariffe. Dubbiosi… aspettiamo, e ragioniamo
Posted by fidest press agency su giovedì, 23 luglio 2020
“Abbiamo vinto il primo tempo di questa delicata partita entrando con lo Stato dentro Aspi e togliendo ai Benetton la gestione di Autostrade. Adesso pero’ c’e’ un secondo tempo da giocare, fondamentale. Dobbiamo abbassare le tariffe e mettere in sicurezza le nostre autostrade”. Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “È la priorita’ di uno Stato che non pensa ai profitti ma a tutelare i propri cittadini”, aggiunge. (agenzia Dire) Auguriamo al ministro tutto il bene possibile, con tutto il cuore e il portafogli. Suo, degli specifici utenti, dei contribuenti tutti e dei risparmiatori: che danno fiducia alle Poste investendo sui loro prodotti, soldi che sono gestiti dalla Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) che oggi è chiamata a gestire al posto di Atlantia investendo circa tre miliardi in attesa dell’intervento di futuri azionisti. Il portafogli del ministro, comunque, non è a rischio. E lo sanno tutti. Il portafoglio dei contribuenti è sempre a rischio, soprattutto quando lo Stato si fa gestore di attività che fino ad oggi sono state patrimonio di attività private, e soprattutto perché lo Stato, che avrebbe dovuto controllare i privati a cui aveva concesso, non ha dimostrato di saperlo fare,vista la tragedia da cui parte tutta la vicenda…. Insomma uno Stato poco affidabile che oggi diventa controllore e contraollato.Il portafoglio dei risparmiatori (gestito da Cdp) è quello di chi evidentemente non sa chi e come gestisce i propri risparmi, altrimenti è probabile che da tempo li avrebbero spostati altrove, visto che, proprio perché si sono rivolti alla Poste, è probabile che non abbiano una così alta propensione al rischio.Non ci resta che aspettare la riduzione delle tariffe per l’uso delle Autostrade e gli utili che lo Stato incasserà. Ovviamente con la consapevolezza che se si saranno perdite in questa nuova gestione, la vacanza al mare della famiglia Rossi gliel’ha avrà pagata anche la famiglia Bianchi che mai si sarebbe sognata di usare un’autostrada perché col clima economico che divampa, hanno a stento gli occhi per piangere. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)
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Tariffe residenti per tutti per rilanciare il turismo delle isole minori siciliane
Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020
Da Ustica arriva la proposta al Governo della Regione Siciliana per rendere più accessibile e disponibile il turismo delle Isole a tutti gli italiani. Gli operatori turistici di Visit Ustica supportati dalla uno@uno e da Taste&win chiedono al Governo regionale di ragionare e valutare sull’opportunità di applicare per la stagione estiva 2020 , quella post Covid, al fine di incentivare le presenze turistiche sulle isole minori siciliane, un’unica tariffa ridotta come quella applicata ai residenti per tutti coloro che decidono di trascorrere una vacanza ad Ustica o su un’altra isola siciliana.Questa iniziativa, secondo i promotori, certamente favorirebbe la voglia di visitare e scoprire sia Ustica, che altre isole come l’Eolie, l’Egadi o le Pelagie.La tariffa residente è molto conveniente e invoglierebbe sia i siciliani che gli italiani a scegliere le isole siciliane per le loro vacanze estive o autunnali, un ottima strategia per aumentare i flussi turistici e allungare la stagione 2020 sino a dicembre considerate le condizioni climatiche che caratterizza il nostro territorio. “Si applichino i prezzi dei residenti locali a tutti i Siciliani – chiede Girolamo Gigi Tranchina presidente di Visit Ustica – il Governo Regionale è chiamato ad intervenire con urgenza per aiutarci a superare le grandi difficoltà del settore Turistico-Alberghiero derivanti da Covid 19. Viste le difficoltà di spostamento che l’epidemia ha causato, ed il conseguente annullamento di tantissime prenotazioni estive, vogliamo puntare sul turismo Siciliano. Per far questo chiediamo al Governo Regionale che si possano applicare a tutti i Siciliani le tariffe di noi residenti delle isole minori, facilitando in questo modo il turismo dell’Isola, riempiendo i Traghetti e invitando tutti i Siciliani a venire a visitare le nostre meraviglie. Sono tantissime le iniziative possibili, da scontistiche per chi soggiorna per più notti ad altre agevolazioni. Crediamo però che la soluzione più efficace sia proprio l’agevolazione della tariffa; diminuendo il prezzo dei traghetti sarà possibile migliorare la continuità territoriale. Restituiamo tutta la Sicilia ai Siciliani”.
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Scuole infanzia. Vaccinazioni e agevolazioni tariffe
Posted by fidest press agency su domenica, 21 giugno 2020
Roma Capitale ricorda che per essere ammessi alla frequenza della scuola dell’infanzia, i bambini dovranno essere in regola con le vaccinazioni obbligatorie stabilite dalla Legge n. 119 del 31 luglio 2017, prima dell’inizio dell’anno scolastico. In caso contrario, anche qualora sia già fissato un appuntamento con la Asl, non sarà possibile la frequenza fino all’effettiva regolarizzazione delle vaccinazioni obbligatorie, da effettuare come termine massimo entro il 30 settembre 2020. In mancanza dell’avvenuta vaccinazione, dal 1 ottobre l’iscrizione si intenderà decaduta.In considerazione del periodo del lockdown, durante il quale possono essere stati rimandati anche appuntamenti vaccinali, si raccomanda quindi ai genitori di verificare e provvedere celermente.Si ricorda inoltre che anche per la scuola dell’infanzia c’è tempo fino al 31 luglio 2020 per presentare on line l’attestazione ISEE necessaria per la riduzione della quota contributiva alla ristorazione scolastica. Tutte le informazioni sono disponibili alla pagina https://www.comune.roma.it/web/it/informazione-di-servizio.page?contentId=IDS602364
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Antitrust: istruttoria su Autostrade per l’Italia per mancata riduzione tariffe
Posted by fidest press agency su venerdì, 19 giugno 2020
L’Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.A. in relazione al mancato adeguamento del pedaggio autostradale a fronte della riduzione delle corsie di marcia nonché di specifiche limitazioni ad 80 km/h della velocità massima consentita.”Fantastico, ottima notizia!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”E’ di tutta evidenza che chi va in autostrada paga il pedaggio sulla base del presupposto di poter raggiungere una località in breve tempo e ad alta velocità. Se invece resta imbottigliato perennemente ad 80 km/h per lavori in corso, il pedaggio è giusto che sia adeguato in modo corrispondente” conclude Dona.
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Air Italy: Unc, tariffe agevolate? No grazie!
Posted by fidest press agency su domenica, 16 febbraio 2020
Alitalia, Ryanair e EasyJet stanno annunciando offerte di tariffe agevolate per i passeggeri in possesso di biglietti di Air Italy.”Sia chiaro che Air Italy si è impegnata a garantire i voli, anche se con altri vettori, fino al 25 febbraio mentre dal 26 in poi ha annunciato che tutti i passeggeri saranno rimborsati integralmente o riprotetti, il che vuol dire che i consumatori non devono sborsare un euro e non devono acquistare nuovi biglietti di altre compagnie, neanche se scontati del 20 per cento o a tariffa fissa” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Suggeriamo, quindi, a tutti i viaggiatori di non fare riferimento ad altre compagnie aeree, ma solo ad Air Italy, telefonando o scrivendo alla compagnia, attraverso le email ed i numeri messi a disposizione. Air Italy, inoltre, deve contattare tutti i singoli passeggeri per rassicurarli e fare ulteriore chiarezza” prosegue Dona.”Chiediamo anche ad Enac e Governo di garantire che quanto Air Italy si è impegnata pubblicamente a fare venga rispettato e ci riserviamo di valutare la correttezza della pratica commerciale delle altre compagnie aeree” conclude Dona.
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Ryanair: ennesima modifica alle tariffe sui bagagli
Posted by fidest press agency su venerdì, 31 Maggio 2019
Il comportamento della compagnia continua ad essere poco trasparente e disorienta i consumatori. Non c’è pace per i passeggeri che viaggiano con RyanAir. La low cost irlandese continua a modificare le tariffe e le regole sui bagagli a mano, perseverando in una condotta poco trasparente e che genera confusione nei consumatori. In questi giorni i costi sono cambiati di nuovo e non è facile per i consumatori orientarsi nella giungla tariffaria creata dalla compagnia irlandese, quindi facciamo un breve riepilogo per chiarire il quadro della situazione… almeno fino al prossimo cambiamento!
Con la tariffa “basic” il passeggero può portare in cabina SOLO una piccola borsa personale, delle dimensioni massime di 40x20x25 cm. Per aggiungere, al momento della prenotazione, l’opzione che include un secondo bagaglio a mano (dimensioni massime 55x40x20 cm, peso fino a 10 kg) e l’imbarco prioritario il costo varia da 6 a 12 €. A tale proposito sottolineiamo anche un altro aspetto: al momento della prenotazione il consumatore deve, per poter portare a bordo il secondo bagaglio, acquistare anche l’imbarco prioritario, poiché non esiste un’opzione che consenta di aggiungere al biglietto SOLO il bagaglio a mano e che assicuri al passeggero di avere lo spazio necessario a posizionare la valigia in cabina. La compagnia obbliga così i viaggiatori a pagare per entrambi i servizi (imbarco prioritario e secondo bagaglio a mano).
Nel caso in cui il biglietto non includa l’opzione “secondo bagaglio” e il passeggero voglia acquistarla direttamente in aeroporto, il prezzo arriva a 20 euro per l’acquisto al banco deposito bagagli e addirittura a 25 euro per l’acquisto al gate di imbarco.
Ricordiamo che Ryanair e Wizzair sono state sanzionate dall’Antitrust proprio in merito alla policy sui bagagli (anche se il provvedimento dell’AGCM è stato sospeso da parte del TAR del Lazio) e che comunque è da tempo che la compagnia mette in atto comportamenti a dir poco equivoci: si tratta di una condotta che, non ci stanchiamo di ribadirlo, non solo genera confusione ma che di fatto impedisce la concreta e reale comparabilità con le tariffe applicate dagli altri vettori. Il comportamento di Ryanair, oltre a provocare un continuo aumento dei costi, è un vero e proprio affronto al diritto degli utenti alla trasparenza e alla completezza delle informazioni.
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2,8 milioni di auto circolano senza assicurazione e tariffe Rc auto
Posted by fidest press agency su venerdì, 21 dicembre 2018
Non sempre il segno negativo è foriero di brutte notizie. È il caso delle tariffe Rc Auto. Dalle anticipazioni dei dati Ivass relativi all’indagine trimestrale emerge infatti che il trend di riduzione continua, anche se in maniera meno netta rispetto al passato.Nel terzo trimestre dell’anno, il prezzo medio effettivamente pagato per la garanzia Rc Auto è pari a 419 euro, ma il 50% degli assicurati paga meno di 376 euro. La variazione del prezzo medio su base annua è lievemente negativa (-0,3%). Il prezzo medio associato ai contratti stipulati dagli assicurati con età inferiore a 25 anni (l’1,4% del campione) è particolarmente elevato con 745 euro.Sui prezzi continua a incidere la geografia. In Campania il prezzo medio è di 539 euro, mentre in Valle d’Aosta si scende a 303 euro. In compenso si registra un -1% su base annua per il differenziale tra la provincia con i prezzi medi più elevati e quella con i prezzi medi più bassi, rispettivamente Napoli e Oristano.Dai dati Ivass emerge anche che il 20,6% dei contratti prevede clausole di riduzione del premio legate alla presenza della scatola nera, la cui diffusione è molto eterogenea su base territoriale.“La diminuzione del prezzo medio Rc Auto è senza dubbio una buona notizia – commenta il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – anche se parliamo di decimali. Si potrebbe ottenere una riduzione più importante se solo si riuscisse a rafforzare i controlli sulle auto che circolano senza assicurazione. Se, infatti, i dati dell’Ivass sul calo del prezzo medio sono positivi – sottolinea Giacomelli – quelli dell’Ania, secondo cui oltre 2,8 milioni di veicoli che circolano sulle strade italiane sono privi di assicurazione, sono allarmanti. Parliamo di quasi il 7% del totale. Un dato enorme, che va diminuito, come il prezzo medio Rc Auto”.
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Roma: Possibilità agevolazione tariffe refezione scolastica
Posted by fidest press agency su venerdì, 26 ottobre 2018
“Vogliamo andare incontro alle esigenze delle famiglie ottimizzando l’erogazione del servizio di ristorazione scolastica. Dopo un lungo percorso in Commissione Scuola, abbiamo presentato e approvato in Assemblea Capitolina le Linee di indirizzo per la “Modifica ed integrazione dei criteri di determinazione delle Tariffe dei servizi di refezione scolastica”, in base alle quali, recependo quanto sancito dal DPCM 159 del 2013, si integra la vigente delibera del Consiglio Comunale n. 74 del 2010. Ad esempio, si prevede la possibilità per i cittadini di presentare un ISEE CORRENTE qualora subentrino consistenti variazioni di reddito, per consentire a chi ha perso il lavoro o ha cessato la propria attività di richiedere agevolazioni tariffarie sulla refezione scolastica anche nel corso dell’anno scolastico.
Per efficientare la lavorazione delle pratiche e diminuire i disservizi per gli uffici e per gli utenti che richiedono il servizio di refezione scolastica, si prevede inoltre di anticipare i termini di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) al periodo compreso tra il primo marzo e il 31 luglio di ciascun anno. A coloro che entro i termini suindicati non presenteranno la documentazione comprovante la situazione reddituale sarà applicata la tariffa massima.Con questa delibera vogliamo colmare un vuoto normativo e mettere al primo posto le necessità degli utenti, con un servizio più efficiente e duttile rispetto alle condizioni economiche dei nuclei familiari”.Lo dichiara in una nota stampa Teresa Zotta, presidente della Commissione Scuola Roma Capitale.
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Aumento tariffe autostradali
Posted by fidest press agency su domenica, 2 settembre 2018
“Dal gennaio 2018, più di 80 sindaci di comuni del Lazio e dell’Abruzzo si battono contro quelli che ritengono ed appaiono come inaccettabili ed ingiustificati aumenti delle tariffe autostradali, un salasso insostenibile per le tasche dei cittadini ed incompatibile con il fragile tessuto sociale e produttivo che caratterizza le zone più interne e periferiche di questa parte dell’Italia centrale. Ad oggi, inoltre, risultano inspiegabilmente inevase le richieste di accesso agli atti dei predetti sindaci volte ad estrarre copia, tra gli altri documenti, della Convenzione originaria tra Strada dei Parchi Spa e ANAS. Gli stessi sindaci chiedono al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’adozione di idonei provvedimenti volti a prevedere la sospensione degli aumenti delle tariffe autostradali relativi alla A24 e A25 in vigore dal 1 Gennaio 2018, l’istituzione di un Tavolo Istituzionale che possa ridefinire i criteri di concessione autostradale con Strada dei Parchi al fine di garantire ai pendolari e ai cittadini una tariffa adeguata ad un’area interna svantaggiata e la declassificazione del tratto urbano della A24 che va dalla barriera di Roma Est fino all’intersezione con la Tangenziale Est. In merito a queste giustificate richieste e al fine di tutelare i cittadini costretti a esosi e ingiustificati esborsi, Fratelli d’italia ha presentato una interrogazione al ministro dei Trasporti Toninelli per sapere la posizione del governo e per sapere se questo intenda comunicare lo stato dei lavori istruttori relativo al piano economico finanziario della società Strada dei Parchi s.p.a., entro quali termini sarà approvato e, se sussistano, gli ostacoli e gli impedimenti che ad oggi non hanno ancora permesso l’aggiornamento dello stesso. Con l’interrogazione chiediamo, inoltre, di sapere quali siano i presupposti che permettono alla società Strada dei Parchi s.p.a. di ottenere aumenti di tariffa superiori rispetto a quelli accordati alle altre concessionarie autostradali e, infine, di fornire delucidazioni in merito alla convenzione della società in questione che trasferisce le risorse finanziarie all’ANAS anziché al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Lo comunicano in una nota il capogruppo Francesco Lollobrigida e i deputati Tommaso Foti, Alessio Butti e Paolo Trancassini, primi firmatari dell’interrogazione di Fratelli d’Italia.
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Tariffe a 28 giorni, entro il 31 dicembre arrivano i rimborsi
Posted by fidest press agency su venerdì, 6 luglio 2018
Il consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha intimato agli operatori di telefonia Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb di restituire in bolletta i giorni illegittimamente sottratti agli utenti a seguito della fatturazione a 28 giorni delle offerte di telefonia fissa entro il prossimo 31 dicembre 2018. L’Adoc è soddisfatta dalla decisione ma chiede che siano rimborsi veri e che non vengano tramutati in servizi gratuiti o sconti commerciali.“Bene l’Autorità sui rimborsi agli utenti, è una battaglia che Adoc sta portando avanti da anni e che adesso possiamo considerare vinta – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – è fondamentale, però, che i rimborsi promessi ai consumatori siano rimborsi veri e non “trovate commerciali”, traducibili in sconti o servizi offerti gratuitamente, a compensazione di quanto indebitamente sottratto con il cambio di fatturazione a 28 giorni. È inoltre importante che anche chi ha cambiato gestore nel periodo che va dal 27 giugno 2017 al momento in cui l’operatore è tornato alla fatturazione mensile venga giustamente rimborsato, in attesa della sentenza del Tar del Lazio prevista per il prossimo novembre, che ci auguriamo possa dare maggiore soddisfazione e certezza ai consumatori. Invitiamo comunque l’Autorità a vigilare sulla correttezza dei rimborsi che verranno erogati e i consumatori a segnalarci ogni eventuale anomalia che riscontreranno. Ad ogni modo riteniamo che, alla luce di quanto accaduto, sia necessario introdurre il principio dell’invarianza di spesa per il consumatore a fronte di ogni modifica della tempistica di fatturazione e prevedere la possibilità, per l’Agcom, di poter esprimere un parere vincolante prima dell’applicazione delle modifiche unilaterali del contratto da parte degli operatori. Altrimenti ci potremmo ritrovare, a breve, in situazione simili, con i consumatori che continueranno ad essere vessati.” (Flavio Mollicone)
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Tariffe: Tar, legittimo intervento Agcom su bollette mensili
Posted by fidest press agency su lunedì, 26 marzo 2018
Per il Tar del Lazio deve ritenersi del tutto legittima la delibera dell’Autorità delle comunicazioni che ha stabilito come corretta nelle bollette telefoniche la fatturazione mensile e non quella a 28 giorni.”Una motivazione del tutto condivisibile, che conferma quella che è sempre stata la nostra tesi, ossia che l’Authority è del tutto legittimata ad individuare un periodo minimo di un mese per le fatturazioni telefoniche e a dare un quadro di riferimento anche rispetto alle condizioni contrattuali, se è fatto in nome della trasparenza e della tutela dei consumatori, che hanno il diritto di poter confrontare in modo chiaro le diverse offerte” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Diverso, ovviamente, il giudizio rispetto alla sospensiva concessa alle compagnie telefoniche, con la quale il Tar ha invece bloccato i rimborsi, sostenendo che il loro ammontare elevato appariva in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili delle aziende ed era indeterminata la somma da corrispondere” prosegue Dona. “Una decisione alla quale, per fortuna, l’Authority delle Comunicazioni ha già posto prontamente rimedio, sostituendo il rimborso in denaro sotto forma di posticipo della fatturazione, ma che resta assurda nei suoi presupposti. Ora attendiamo i rimborsi, considerato che non ci sono più scusanti per indennizzare i consumatori” conclude Dona.
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