Tel Aviv EAT, a 3-day-long celebration of food, bringing together Tel Aviv’s culinary scene’s best and tastiest who will cook for the city’s foodies. The festival will take place on May 24-26th, beginning at 18:00 in Charles Clore Park in Tel Aviv, overlooking the Mediterranean Sea. Tel Aviv EAT will include gourmet chefs managing street food stands, local music bands playing during the magical hours of sunset and various farmers’ markets selling their freshest produce. Foodies will be able to find the following renowned restaurants at the Eat Tel Aviv Festival: Yaffo Tel Aviv, Yahaloma Banamal, Manta Ray, Zakaim, Meshek Barzilay, Lima Nippo, Mexicana, Vicky Cristina, Little Italy, Agadir, Cookeez, Tamara, Dim Sum Shop, and many more. (photo tel aviv)
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Tel Aviv EAT Food Festival
Posted by fidest press agency su giovedì, 19 Maggio 2016
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Tel Aviv Hotels are now Smart Hotels, Using Tel Aviv Startup Technologies
Posted by fidest press agency su martedì, 19 aprile 2016
As a new step in the way of becoming a Smart Tourism City, Tel Aviv is leading an integration of Travel Apps Made in Tel Aviv into 12% of the city’s hotels. The apps will allow tourists to enjoy improved communication with the hotels before and during their stay, enhanced segmentation in suggesting activities and events, advanced tourist profiling for hotel marketers, and more.Tel Aviv was awarded Smartest City in the World in 2014 and was ranked the #1 startup ecosystem outside of the United States in 2015. In addition, the city was recently ranked as one of the top tourist destinations by Lonely Planet.
Nowadays, Tel Aviv is investing in becoming a Smart Tourism City, combining its specialties in the field of tourism and technology.
Some of the participating technologies include:
· Howazit, which provides a seamless connection between guests and hotels throughout the different phases of the visit;
· Dotz, which offers the ideal events guide for visitors based on their geo location and personal interests;
· Aspectiva, which offers customer review insights.
The participating hotels are: Royal Beach, Isrotel Tower, the Dan Group hotels, Deborah, Golden Beach, Arkadia Tower, Carlton, Mergoza, West, Alexander, Embassy, Cucu and Port.Eytan Schwartz, CEO of Tel Aviv Global and Tourism: “Tel Aviv has been recognized as one of the world’s smartest cities, taking advantage of its flourishing Startup Ecosystem to improve its residents’ quality of life. This smart quality is now being leveraged in our tourism industry as part of the Smart Hotels initiative: to make the experience of visiting Tel Aviv easier, more connected and fun, while lowering the price of vacationing in our Nonstop City. The result will benefit international tourists, Israeli visitors, and local startups.” Dr. Isaac Mizrachi, Director of Tourism at Tel Aviv Global: “It is our duty as a DMO (Destination Marketing Organization) to facilitate innovation across the tourism map of the city. There is such a dynamic startup scene here in Tel Aviv and many great products, that it would be a shame not to exploit that for the benefit of both visitors and businesses.” (photo: tel aviv)
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Attentato in un bar di Tel Aviv
Posted by fidest press agency su lunedì, 4 gennaio 2016
Tel Aviv. L’attentato è avvenuto sulla Dizengoff, la più occidentale delle strade di Tel Aviv, teatro delle grandi stragi kamikaze negli anni Novanta. Prima dello Shabbath ieri un terrorista sulla trentina, “calmo e sorridente”, ha falciato i civili israeliani seduti al bar Simta, uccidendone due (fra cui il proprietario, Alon Bakal) e ferendone gravemente altrettanti. L’attentatore è un arabo israeliano, già noto alle autorità israeliane e riconosciuto dal padre dopo aver visto le immagini in televisione. Interpellato dal New York Times, l’esperto di antiterrorismo Daniel Byman ha detto che “sembra un attacco stile Isis”, come l’assalto ai ristoranti di Parigi del 13 novembre. Un tweet forse legato allo Stato islamico annunciava di voler colpire Tel Aviv. Anche Hamas e il Jihad islamico nei giorni scorsi avevano minacciato Israele di voler compiere un salto di qualità nella Terza Intifada, finora combattuta a colpi di coltelli e assalti con le auto. Tel Aviv, a differenza di Gerusalemme e dei Territori, era rimasta fuori dall’ondata terroristica: l’ultimo attentato risaliva al 2 novembre, quando vennero uccisi due israeliani.
Quale modo migliore per accogliere Israele nel nuovo anno che colpire gli ebrei al cuore della loro scintillante capitale economica? Tanti aspiravano a realizzare un simile attentato. Lo Stato Islamico, che alcuni giorni fa aveva declamato col califfo: “La Palestina sarà la vostra tomba”. Ma anche la galassia palestinese. E il fatto che il terrorista sia un cittadino israeliano che uccide altri israeliani avvicina prepotentemente Israele a Parigi, anch’essa messa in ginocchio da altri cittadini francesi. Ma questa strage, la più sofisticata dall’inizio della Terza Intifada, si consuma in un clima di impressionante e colpevole delegittimazione dello stato ebraico da parte dell’opinione pubblica internazionale. I capi politici dell’Europa da anni mistificano dicendo che il terrore che colpisce le loro città è diverso da quello che fa sanguinare Israele. Il presidente francese, François Hollande, nel suo discorso dopo il 13 novembre ha volutamente separato Gerusalemme dalle altre capitali colpite dal jihad. E basta sfogliare la top ten di antisemiti preparata dal Centro Simon Wiesenthal: ci trovi un giornalista di sinistra dello Spiegel, un festival di musica in Spagna, un leader politico inglese. Alla notizia dei morti di Tel Aviv, tanti europei, nei giornali, nelle cancellerie, nei parlamenti, nelle strade, segretamente si compiacciono. (fonte:Il Foglio.it) (foto: attentato tel aviv)
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Jerry Seinfeld canta in Israele il 19 ed il 20 dicembre
Posted by fidest press agency su mercoledì, 4 novembre 2015
Tel Aviv. Jerry Seinfeld, il comico superstar americano di origine ebraica, si esibirà a Tel Aviv alla Nokia Arena il 19 e il 20 dicembre prossimo. Sebbene Seinfeld sia stato in Israele più volte (l’ultima nel 2007 per promuovere il suo Bee Movie), questo sarà il suo debutto professionale in Israele come artista di cabaret. Originariamente era stato previsto un solo spettacolo, che però è andato esaurito in poche ore, così i promotori hanno deciso subito di aggiungerne un altro, e ppoi un altro e poi un ultimo ancora! La domanda è stata così grande che Seinfeld si esibirà in quattro spettacoli in tutto, due al giorno sia il 19 sia il 20 dicembre. Il comico è soprattutto conosciuto per la sua popolare sitcom della NBC “Seinfeld”, che è andata in onda tra gli anni 1989 e 1998 ed è ampiamente considerata una delle più grandi serie tv di tutti i tempi. (foto: Jerry Seinfeld, tel aviv)
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Tel Aviv Smart City to be featured at Expo Milano
Posted by fidest press agency su giovedì, 28 Maggio 2015
A special Smart City conference will be hosted by the “Nonstop City” at the Israel Pavilion at the World Expo, on June 4th, featuring world-leading experts from Tel Aviv and Italy.
Tel Aviv – the Smart City – will soon land in Milan on June 4th and 5th at the Milano Expo. The City of Tel Aviv and Israel Ministry of Foreign Affairs will be proudly hosting the Smart City Conference, set to include an impressive lineup of guest speakers on the topic of innovation, including the Mayor of Tel Aviv-Yafo, Mr. Ron Huldai, revealing the secret to Tel Aviv’s unique and thriving startup ecosystem. Tel Aviv recently won the ‘Smartest City’ in the World Award at the Barcelona Smart City world expo. A recent ranking by Savills placed Tel Aviv as one of the three best cities in the world for tech companies, alongside San Francisco and Austin. Hila Oren, CEO of Tel Aviv Global: “Tel Aviv is proud to be featured at the Israel Pavilion during the World Expo. In recent years Tel Aviv has managed to become one of the world’s leading smart cities, thanks to innovation, resident engagement and “out of the box” thinking. We are now opening our Smart City to the world – assisting other cities and mentoring them in the field of ‘Smart City’ “.
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La cura del diabete con le staminali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 ottobre 2013
L’idea di curare il diabete, sostituendo il pezzo difettoso, la funzione d’organo mancante, con un trapianto di pancreas o di isole pancreatiche, risale a diversi decenni fa. Ma gli ostacoli a questo tipo di terapia sono molti e riguardano principalmente la scarsità dei donatori e il sistema immunitario del ricevente che, se non tenuto a bada, finisce col distruggere le cellule trapiantate.Non è semplice trovare donatori e quindi bisogna trovare altri fonti di beta cellule. Un tentativo è quello di ‘fabbricarne’ di nuove. I metodi potenziali per ottenere questo risultato in vivo sono sostanzialmente due: sfruttare le cellule staminali/progenitrici normalmente presenti nel pancreas per farle rigenerare (metodo assai controverso) oppure realizzare una ‘trans-differenziazione’ di cellule diverse dalle beta-cellule (es. dei fibroblasti). I metodi ex vivo (cioè al di fuori del corpo del paziente) prevedono invece di espandere, cioè di far moltiplicare le cellule del donatore o di differenziare delle cellule staminali pluripotenti. “Grazie alle nuove tecnologie e agli avanzamenti della ricerca – afferma Shimon Efrat, del Dipartimento di genetica Umana dell’Università di Tel Aviv e uno dei massimi esperti mondiali in terapia con cellule staminali applicata al diabete – oggi siamo in grado di espandere in maniera importante le cellule beta pancreatiche prelevate da un donatore, al punto che dalle cellule estratte da un solo pancreas siamo in grado di produrne una quantità sufficiente per migliaia di potenziali riceventi. Ma le cose non sono così facili come potrebbe sembrare: un conto è infatti riuscire ad avere un grande numero di cellule, un altro è quello di mantenerne intatta la loro capacità di produrre insulina, che è quanto serve per trattare la persona con diabete. In teoria oggi è anche possibile ‘fabbricare’ cellule beta pancreatiche anche a partire da un fibroblasto o da cellule cutanee ma la via ancora altamente sperimentale. Per produrre un grande numero di cellule beta a partire da un piccolo gruppo di isole pancreatiche è necessario prima manipolarle per farle regredire ad uno stadio simile a quello embrionario, andando cioè ad ottenere le cosiddette ‘induced pluripotent stem cells’ (iPS); in questo stadio, è abbastanza facile fare espandere le cellule, cioè ottenerne un gran numero. Successivamente, mettendole a contatto con delle miscele di cosiddetti ‘fattori solubili’ è possibile far tornare adulte queste iPS, riportandole a “maturazione” cioè facendo riacquisire loro le caratteristiche di beta cellule adulte in grado di produrre insulina.Queste cellule ridifferenziate per ora sono state utilizzate solo in esperimenti sugli animali, ma i risultati sono molto promettenti. Nel topo ad esempio, sono in grado di correggere l’iperglicemia. Per quanto riguarda l’uomo, siamo ancora fermi agli esperimenti in vitro che tuttavia hanno dimostrato la possibilità di fare regredire ad uno stadio di ‘pluripotenza’ le beta cellule umane. In altre parole le iPS derivate dalle beta-cellule (BiPS) potrebbero un giorno rappresentare un’importantissima fonte di cellule staminali pluripotenti dalle quali ricavare cellule beta pancreatiche per trapianti. E nel frattempo, gli scienziati fanno pratica di ‘trans-differenziazione’, partendo da un fibroblasto per arrivare a cellule beta pancreatiche, per applicazioni che si avvicinano sempre più ad esperimenti di stretto interesse per la pratica clinica. Si è riusciti ad esempio, isolando fibroblasti da pazienti con diabete di tipo 2 a transdifferenziarli in cellule beta-pancreatiche con le caratteristiche del paziente con diabete di tipo 2. Queste cellule, coltivate in laboratorio possono essere utilizzate dall’industria farmaceutica per fare esperimenti con nuovi farmaci anti-diabetici su un modello ‘in vitro’, mai utilizzato prima assimilabile ad una persona con diabete ‘in provetta’. Uno scenario da fantascienza, molto più vicino di quanto si pensi. “Le ricerche presentate dal Prof. Efrat – commenta il professor Stefano Del Prato, Presidente della Società Italiana d Diabetologia – rappresentato un fronte avanzato della ricerca che apre nuove speranze per la cura del diabete. Certo, la strada è ancora lunga ma lo sforzo dell’intera comunità scientifica diabetologica, va seguita passo passo perché è solo dalla ricerca e dal suo sostegno che può venire a risposta che molte persone con diabete attendono”.
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