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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘trasparenza’

Convegno Legalità e Trasparenza nel sistema del Procurement pubblico ai tempi del PNRR

Posted by fidest press agency su martedì, 11 aprile 2023

Parma 14 aprile al Palazzo del Governatore, dalle 10 alle 16, in un convegno organizzato dall’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università di Parma con l’Assessorato ai Lavori Pubblici e Legalità del Comune di Parma.A introdurre l’incontro, accreditato da parte dell’Ordine degli Avvocati di Parma, sarà Monica Cocconi, Delegata del Rettore per l’anticorruzione e la trasparenza e Responsabile scientifica dell’Osservatorio Permanente Legalità dell’Ateneo.Seguiranno i saluti del Sindaco di Parma Michele Guerra, del Prefetto Antonio Lucio Garufi, del Prorettore Vicario dell’Università Paolo Martelli, dell’Assessore ai Lavori Pubblici e Legalità del Comune di Parma Francesco De Vanna e del Responsabile dell’Area Sicurezza Urbana, Legalità e Polizia Locale della Regione Emilia-Romagna Gian Guido Nobili. Dalle 10 alle 12.30 la sessione del mattino, moderata dal docente di Diritto Amministrativo Francesco Vetrò (Università di Parma). Interverranno i docenti di Diritto Amministrativo Mauro Renna (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) con la relazione “I principi della nuova disciplina degli appalti pubblici”, ed Elisa D’Alterio (Università di Catania e Presidente ACoS) con “La disciplina della contrattualistica pubblica alla luce del PNRR”. A chiudere la sessione sarà Giovanni Colombo, Direttore Esecutivo di Transparency International Italia, che interverrà su “Passato, presente e futuro dei Patti di integrità in Italia e in Europa” Dalle 14 alle 16 la sessione del pomeriggio, moderata dal Direttore Generale del Comune di Parma Pasquale Criscuolo, con due focus su Comune e Università.

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Pubblicità politica: PE chiede regole più severe sulla trasparenza

Posted by fidest press agency su lunedì, 6 febbraio 2023

Bruxelles. Il Parlamento ha approvato la sua posizione negoziale sulle regole UE sulla trasparenza delle pubblicità politiche con 433 voti favorevoli, 61 contrari e 110 astensioni. La votazione in Plenaria dà il via libera al negoziatore principale del Parlamento, Sandro Gozi (Renew, FR), per iniziare i colloqui con i rappresentanti dei Paesi UE e concordare un testo in tempo per le elezioni europee del 2024.In base alle modifiche apportate dai deputati alla proposta della Commissione, solo i dati personali forniti esplicitamente per la pubblicità politica online potranno essere utilizzati dai fornitori di servizi di pubblicità. Il microtargeting, una tecnica che utilizza i dati dei consumatori e i dati demografici per identificare gli interessi di individui specifici, non sarebbe quindi possibile.Il Parlamento ha introdotto altre disposizioni per regolamentare ulteriormente la più estesa attività di targeting, come il divieto assoluto di utilizzare i dati dei minori. I deputati propongono di vietare alle entità non basate nell’UE di finanziare le pubblicità politiche nell’UE. Per determinare il Paese in cui è stabilita l’entità che eroga i finanziamenti, le autorità competenti devono tenere conto del luogo in cui si trova il controllore finale di tale entità. I deputati hanno anche apportato delle modifiche significative per garantire ai cittadini, alle autorità e ai giornalisti di accedere facilmente alle informazioni sulla pubblicità politica. Tra le proposte, i deputati sostengono la creazione di un archivio online per tutte le pubblicità politiche online e i dati relativi. Secondo la proposta, sarà più facile ottenere informazioni anche sugli sponsor delle pubblicità, sul suo costo e sull’origine del denaro utilizzato. Inoltre, dovrebbero essere pubblicate informazioni su una pubblicità sospesa per violazione delle regole, sui gruppi specifici di individui soggetti a targeting e quali dati personali sono stati utilizzati per questo, oltre che le visualizzazioni e il coinvolgimento (engagement) online relativi alla campagna pubblicitaria. I deputati propongono di riconoscere ai giornalisti un diritto specifico per ottenere tali informazioni. I deputati introducono la possibilità di infliggere periodicamente sanzioni in caso di violazione ripetuta e l’obbligo per i grandi fornitori di servizi di pubblicità di sospendere i loro servizi per 15 giorni con un determinato cliente in caso di violazioni gravi e sistemiche. La Commissione potrà introdurre sanzioni minime a livello europeo. Infine, il testo approvato rafforza i poteri delle autorità nazionali e consente al Comitato europeo per la protezione dei dati di assumere il controllo di un’indagine su una violazione e di applicare le norme.

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Giornata della Trasparenza

Posted by fidest press agency su domenica, 20 novembre 2022

Parma Lunedi 21 novembre, a partire dalle 10, nell’Aula Magna della Sede Centrale dell’Università di Parma si terrà la nona Giornata della Trasparenza, convegno pubblico organizzato dall’Ateneo e dalle Aziende sanitarie di Parma (Azienda Ospedaliero-Universitaria, Azienda USL) per presentare le strategie intraprese con l’obiettivo di garantire trasparenza e legittimità ai procedimenti delle rispettive gestioni amministrative, anche in una prospettiva di miglioramento delle performance. Un’iniziativa che intende offrire un contributo sostanziale alla promozione della qualità e dell’etica dell’amministrazione pubblica, valori su cui le tre realtà sono impegnate a fondo. L’edizione di quest’anno, intitolata Le sfide della trasparenza ai tempi del PNRR, sarà aperta dai saluti del Rettore Paolo Andrei, del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e Commissario straordinario AUSL Massimo Fabi e di Monica Cocconi, docente di Diritto amministrativo all’Università di Parma e Delegata del Rettore all’Anticorruzione e Trasparenza, che modererà i lavori. Seguiranno le relazioni di Candeloro Bellantoni, Direttore Generale dell’Ateneo (Trasparenza nell’Università ai tempi del PNRR), di Giovanni Bladelli, Direttore del Servizio interaziendale Trasparenza e Integrità per l’Azienda USL e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma (Il sistema trasparenza tra novità normative e mutamenti organizzativi nelle Aziende Sanitarie di Parma), di Michela Guasti, Direttrice dell’Area Giuridica del Dipartimento interaziendale Risorse Umane AUSL/AOU Parma (Area risorse umane e trasparenza), e infine di Enrico Carloni, docente di Diritto amministrativo all’Università di Perugia (Le sfide della trasparenza ai tempi del PNRR), cui saranno affidate le conclusioni. L’incontro sarà visibile in diretta streaming sul sito web di Ateneo http://www.unipr.it, collegato con link diretti anche ai siti delle due Aziende sanitarie http://www.ausl.pr.it e http://www.ao.pr.it

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PNRR: la società civile chiede la trasparenza che ancora manca

Posted by fidest press agency su martedì, 22 febbraio 2022

DatiBeneComune pubblica oggi il dossier I dati che vorrei per richiedere al Governo la pubblicazione di dati aperti precisi, puntuali, tempestivi, riutilizzabili sui progetti del PNRR. Il dossier riassume i desideri della società civile italiana, dato che ad oggi, gli sforzi delle istituzioni sono ancora carenti su questo fronte e la sezione open data del sito italiadomani.gov.it è sparita, perchè evidentemente inadeguata, e ancora non è stata ripristinata. Da maggio 2021, la campagna DatiBeneComune, in collaborazione con l’Osservatorio Civico PNRR, chiede l’apertura di tutti i dati relativi al PNRR e, più in generale, l’apertura di tutti i dati di pubblico interesse e il dossier pubblicato oggi, realizzato grazie all’intervento di autorevoli esperti ed esperte di diverse realtà della società civile, vuole dunque essere un supporto all’azione governativa delineando le caratteristiche e le modalità di pubblicazione dei dati aperti del PNRR, in modo che le attività di monitoraggio civico siano rese possibili. Il dossier pubblicato oggi sarà seguito, nelle prossime settimane, da altri tre dossier incentrati sulle priorità trasversali riconosciute nel PNRR: i dati per misurare l’impatto sulle questioni di genere, quelle generazionali, e quelle territoriali. “I dati che vorrei” intende arricchire il bagaglio culturale dei partecipanti alla prima scuola di monitoraggio online organizzata dall’Osservatorio Civico PNRR in partenza oggi e che è finalizzata a fornire gli strumenti necessari per monitorare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Non è immaginabile una ripartenza che non preveda un attivo e consapevole coinvolgimento di cittadini e cittadine. La trasparenza è una precondizione indispensabile per la comprensione ed il coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza contiene e per il monitoraggio dei progetti che lo tradurranno in interventi concreti” affermano le organizzazioni dell’Osservatorio Civico PNRR. In particolare, questa prima scuola sarà dedicata ad approfondire i modi in cui i progetti PNRR impatteranno sulle tematiche ambientali e sulle tematiche di genere, fornendo a chi partecipa gli strumenti e le conoscenze adeguate per analizzare i progetti, capire le loro potenziali criticità, monitorare la loro attuazione affinché siano realmente orientati a promuovere le pari opportunità di genere e una corretta transizione ecologica. La società civile, nonostante molte richieste di partecipazione e campagne pubbliche in questo senso, non ha potuto incidere durante il faticoso processo di stesura del Piano, che ha visto associazioni e cittadinanza completamente escluse dal dibattito ufficiale. Nonostante la chiusura delle istituzioni, i soggetti aderenti alla campagna e all’Osservatorio continuano a chiedere al Governo un approccio più partecipativo che per realizzarsi, necessita la pubblicazione di tutte le informazioni rilevanti del PNRR in formato aperto e di qualità adeguata all’importanza del Piano stesso. Fonte: https://vorrei.datibenecomune.it/

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L’informazione al consumatore deve essere sempre trasparente e veritiera

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 marzo 2021

In merito al NutrInform Battery, Cia-Agricoltori Italiani condivide la posizione del Governo italiano che, dopo aver ascoltato i pareri del mondo scientifico, ha proposto il sistema di etichettatura fronte-pacco come alternativa all’etichetta a semaforo francese, il Nutriscore, per l’adozione di un sistema di etichettatura armonizzata nel mercato unico.Secondo Cia il nostro Paese si è, finora, battuto a Bruxelles per promuovere un sistema normativo basato solo su rigorosi pareri scientifici, per garantire ai consumatori le informazioni più dettagliate e di facile comprensione sugli alimenti. Tutto questo senza che venga mai pregiudicata la competitività del sistema agricolo europeo o siano danneggiate le filiere di qualità. Come è già stato ampiamente dimostrato, agire come sistema Italia si rivela sempre premiante. Occorre,ora, lavorare a stretto contatto col mondo della scienza e della ricerca per raggiungere un largo consenso sulla proposta del “sistema a batteria” italiano. Un metodo che premia la qualità e dei prodotti e informa davvero il consumatore. L’Europa deve favorire un’etichettatura nutrizionale che sia informativa/formativa e non prescrittiva, come invece rischia di essere il Nutri-score, che -secondo Cia- comporta la stigmatizzazione di prodotti specifici che sono parte integrante della nostra dieta e delle tradizioni rurali europee.

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Trasparenza nella gestione della cosa pubblica

Posted by fidest press agency su domenica, 20 dicembre 2020

Roma – La trasparenza, nella gestione della cosa pubblica, è il punto fondamentale di una politica al servizio del cittadino. Lo è ancora di più in ambito sanitario, e in un momento storico segnato da una pandemia. Questo approccio ha sempre contraddistinto l’impegno del MoVimento 5 Stelle nelle Istituzioni.Abbiamo concluso, da poco, i lavori del Tavolo di monitoraggio della spesa sanitaria, che ha visto coinvolti la Presidenza del Consiglio, con il Dipartimento di Programmazione Economica, il Ministero dell’Economia e delle Finanze con la Ragioneria Generale dello Stato, il Ministero della Salute. Un lavoro che, grazie anche al supporto del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sen. Mario Turco, ci consentirà di rendere trasparente, e semplice nella lettura, i risultati della gestione sanitaria, a livello regionale e nazionale. I cittadini, attraverso una piattaforma digitale di raccordo, costruita appositamente, potranno conoscere l’entità delle entrate e dei finanziamenti che riceve ciascuna Regione, e Provincia Autonoma, e verificare le principali voci della spesa sanitaria. La piattaforma di raccordo permette di sintetizzare le 600 voci delle entrate e uscite del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in 6 sezioni principali e circa 40 voci di dettaglio, superando i tecnicismi delle voci di rendicontazione sanitaria a beneficio di una maggiore chiarezza del dato. Con l’adozione della delibera Cipe, prevista per gennaio, e la presentazione dei dati di monitoraggio relativi all’ultimo triennio, mettiamo anche le basi per ottimizzare la gestione della spesa sanitaria”. Così, sui social, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Codici: chiediamo trasparenza sul costo dei vaccini contro il Covid19

Posted by fidest press agency su martedì, 8 dicembre 2020

“Da alcune settimane – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – l’attenzione generale si sta soffermando su due aspetti della pandemia. Da una parte i numeri dei contagi e dei decessi, dall’altra l’andamento della corsa al vaccino. Una gara all’annuncio da parte delle società, accompagnata dal conto delle dosi e dalle previsioni sulla loro distribuzione. In questo continuo, frenetico aggiornamento, manca però un elemento a nostro avviso fondamentale: quanto pagheremo per i vaccini. I calcoli non mancano, così come le indiscrezioni, ma si fa fatica ad avere dati certi. Ad esempio, per il vaccino Pfizer/BionTech si parla di quasi 5 miliardi di euro per 300 milioni di dosi, prezzo che sarebbe stato ottenuto grazie ad un prestito di 100 milioni di euro della Banca Europea per gli Investimenti a BionTech ed agli oltre 300 milioni di euro stanziati dal Ministero tedesco per la ricerca. Per il vaccino CureVac, invece, i miliardi dovrebbero essere circa 4, per oltre 400 milioni di dosi. C’è poi il vaccino Moderna, che dovrebbe vendere le dosi ad un prezzo compreso tra 21 e 31 euro per unità. Questo uso obbligatorio del condizionale non ci piace – prosegue Giacomelli – e ci preoccupa anche, soprattutto se lo uniamo alla riservatezza degli accordi ed al fatto che non siano chiari i patti sulla responsabilità per i costi legali nel caso in cui le persone vaccinate dovessero sviluppare effetti collaterali imprevisti. Chiediamo trasparenza. Quali sono i prezzi concordati tra UE e società? Per quanto tempo questi prezzi rimarranno validi? Sono stati presi accordi su eventuali modifiche future? E se il vaccino immesso sul mercato dovesse registrare un problema, chi paga? Riteniamo che queste siano domande lecite e che le risposte siano doverose, visto che parliamo di soldi pubblici. In un contesto così delicato e complicato come quello creato dall’emergenza Covid19 – sottolinea il Segretario Nazionale di Codici – la trasparenza è imprescindibile. Abbiamo visto finora che danni hanno prodotto la confusione e la mancanza di notizie certe. L’opacità non fa altro che alimentare dubbi e paure, ed è proprio quello di cui non abbiamo bisogno. Per questo – conclude Giacomelli – chiediamo la pubblicazione dei documenti riguardanti gli accordi sui prezzi e la responsabilità in caso di effetti imprevisti dei vaccini. I cittadini hanno il diritto di sapere e le autorità hanno il dovere di informare”.

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Trasparenza e controllo smaltimento DPI. Bocciata mozione urgente M5S

Posted by fidest press agency su sabato, 30 Maggio 2020

Milano. È stata formalmente respinta la mozione urgente del M5S Lombardia che chiedeva alla regione di “garantire una gestione trasparente e controllata del trattamento e dello smaltimento di dispositivi di protezione individuale pericolosi per l’ambiente e la salute pubblica” con il coinvolgimento “di aziende e operatori specializzati accreditati”.Monica Forte, consigliera del M5S Lombardia e Presidente della Commissione regionale Antimafia dichiara: “A conclusione di una giornata paradossale abbiamo deciso, a seguito di una grave violazione del regolamento, di abbandonare l’aula.In nostra assenza è andata al voto una nostra mozione molto seria perché mascherine e guanti, rifiuti potenzialmente pericolosi, siano trattati con la massima attenzione, un tema che sta emergendo con grande urgenza in tutto il Paese. Chiedevamo la raccolta in bio contenitori in luoghi ben precisi e un conferimento personalizzato per i positivi Covid.La maggioranza ci ha scherzato sopra, dapprima votando a favore dell’urgenza della mozione, in un atto di sfregio istituzionale, e poi votando contro la mozione, bocciandola. Siamo assolutamente indignati: questi temi vanno affrontati responsabilmente, stiamo parlando di rifiuti pericolosi e che vanno manipolati con estrema cautela. Evidentemente sui rifiuti potenzialmente infetti da Covid la maggioranza trova di che scherzare”.

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M5S Lombardia. Ospedale Fiera: “Dopo operazione di marketing pretendiamo operazione trasparenza”

Posted by fidest press agency su sabato, 23 Maggio 2020

“Apprendiamo dalla stampa che Guido Bertolaso avrebbe diffidato Regione Lombardia e Fondazione Milano dal chiudere l’ospedale in Fiera e che ‘quell’ospedale non è ciò che lui aveva concepito’ e che a causa del suo essere stato colpito dal Covid, sarebbe stato di fatto ‘esautorato dall’operazione’.Come M5S faremo tutti gli atti dovuti per fare chiarezza, anche rispetto alle dichiarazioni di questa mattina dell’avvocato milanese Giuseppe La Scala, uno degli azionisti dell’ospedale in Fiera, che esterrefatto chiede spiegazioni sulla chiusura e sulla gestione del denaro. I soldi sono stati donati per un fine pubblico e quindi devono seguire gli iter di trasparenza dei fondi pubblici. Questo sarà certamente uno dei temi che affronterà la commissione d’inchiesta”, così i consiglieri regionali del gruppo consiliare M5S Lombardia.

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Coronavirus, Radicali: app Immuni, Governo assicuri massima trasparenza

Posted by fidest press agency su venerdì, 24 aprile 2020

“Chi tratterà i dati, dove verranno conservati e per quanto tempo? Il Governo deve fare chiarezza su informazioni essenziali come queste, rispetto all’utilizzo dell’app Immuni. Pur sostenendo la scelta di soluzioni che si collocano in una prospettiva integrata a livello europeo, non possiamo che stigmatizzare la poca trasparenza nel processo decisionale e la mancanza di informazioni. Il risultato delle valutazioni del gruppo di lavoro avrebbe dovuto essere pubblicato insieme all’ordinanza, per fugare ogni dubbio rispetto alla decisione presa, così come avrebbero dovuto essere forniti da subito i dettagli relativi all’affidabilità e alla sicurezza e quelli su una eventuale valutazione d’impatto preventiva, richiesta dall’art.35 del Gdpr. Ricordiamo al Governo che il ricorso a strumenti di contact tracing può avvenire solo a seguito di un provvedimento legislativo che ne configuri il termine temporale, oltre a tutte le altre garanzie riguardo alla protezione dei dati” dichiara Massimiliano Iervolino, Segretario di Radicali Italiani.“Ricordiamo, infine, che affinché l’utilizzo di Immuni sia efficace, deve essere inserito in una strategia complessiva che rafforzi il sistema sanitario e comprenda la dotazione su larga scala di test che possano rilevare la positività al virus. Come segnalato dal garante della Privacy l’app dovrebbe essere scaricata dal 60% degli italiani per essere davvero efficace. Per questo è necessario aumentare la trasparenza, l’informazione e il coinvolgimento della società civile. Se non venissero attuate queste condizioni minime, non solo verrebbero lesi i diritti dei cittadini, ma non si otterrebbero nemmeno i risultati che ci si attende da questi strumenti”.

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Data Protection Day 2020: la gestione del rischio nell’era della trasparenza

Posted by fidest press agency su martedì, 28 gennaio 2020

La questione della protezione dei dati e della privacy era, fino a poco tempo fa, una conversazione che avveniva tra uno specifico gruppo di persone all’interno di un’organizzazione. Chi si occupava di rispetto della privacy erano figure come il consulente informatico o l’avvocato aziendale. Quindi, come siamo arrivati al punto in cui molte organizzazioni sono obbligate per legge ad assumere un responsabile della protezione dei dati (RPD)? Perché i CEO sono ora così interessati alle politiche di protezione dei dati e della privacy della loro azienda?Erroneamente si potrebbe pensare che l’interesse per la data privacy risalga al 2018, ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Da un punto di vista antropologico, gli esseri umani desiderano la privacy da oltre 3.000 anni. Lo dimostra l’uso di muri interni all’interno degli edifici che hanno iniziato ad essere di uso comune nel 1500 d.C.. Il concetto di “diritto alla privacy”, così come lo conosciamo oggi, è in realtà più giovane, ed è stato formalizzato come un diritto umano internazionale nel 1948. La Svezia è stato il primo paese a promulgare una legge nazionale sulla protezione dei dati nel 1973. Anche questo, il primo sforzo tangibile per regolamentare la privacy dei dati, è avvenuto in risposta alla preoccupazione dell’opinione pubblica nei confronti del sempre maggior uso dei computer per elaborare e memorizzare informazioni personali.Certo, non si può negare che il 2018 è stato il momento di svolta in tema di privacy dei dati. Il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) ha ora meno di due anni, ma il suo impatto è stato senz’altro significativo. Oltre alla sua natura molto specifica che rende il regolamento applicabile, i regolatori del GDPR non hanno avuto paura di tenere una linea ferrea. Ad oggi, sono stati raccolti quasi 429 milioni di euro di multe – che servono a ricordare costantemente a qualsiasi impresa che elabora i dati dei cittadini europei che esistono sanzioni per il mancato rispetto dei requisiti di riservatezza dei dati.
La ricerca Veeam dimostra che tre quarti dei responsabili IT a livello globale guardano al Cloud Data Management come a un mezzo per rendere l’azienda più intelligente. Il Cloud Data Management riunisce discipline come il backup, la replica e il disaster recovery in tutto ciò che riguarda il cloud e la gestione dei dati all’interno di un’organizzazione. Garantisce che i dati siano sempre disponibili, recuperabili e protetti in ogni momento. Ma, come la privacy dei dati, anche l’IT è un settore fattor di persone. In un mondo in cui le aziende hanno più che mai bisogno di proteggere i loro dati, i CEO, i CIO e gli RPD sono alla ricerca di partner di fiducia che aiutino a ridurre i rischi nella gestione dei dati. Questo supporto può assumere la forma di configurazione dei sistemi di gestione dei dati, di formazione tecnica per gli amministratori o di formazione di base sulla privacy dei dati per gli utenti finali.

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Settima Giornata della Trasparenza

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 novembre 2019

Parma lunedì 18 novembre, con inizio alle 9.30, nell’Aula Magna della Sede Centrale dell’Ateneo (via Università 12), si svolgerà la settima Giornata della Trasparenza, il convegno pubblico organizzato da Università e Aziende sanitarie di Parma al fine di presentare le azioni realizzate per garantire trasparenza e correttezza ai procedimenti delle rispettive gestioni amministrative, non solo in adempimento agli obblighi normativi, ma anche per contribuire alla promozione di una cultura di legalità ed etica pubblica.
L’edizione 2019, dal titolo Modelli e paradossi della trasparenza amministrativa fra riforme e concreta gestione amministrativa, sarà moderata da Monica Cocconi, docente di diritto amministrativo e Delegata del Rettore all’anticorruzione e alla trasparenza, e sarà aperta dai saluti del Rettore Paolo Andrei, del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi, della Direttrice Generale dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Elena Saccenti e del Prefetto Giuseppe Forlani. Seguiranno gli interventi di Michele Malanca, Direttore del Servizio Internal Auditing AUSL/AOU di Parma (Audit interno e Trasparenza nelle Aziende Sanitarie di Parma), Giovanni Bladelli, Direttore del Servizio Integrità e Trasparenza AUSL/AOU di Parma (Trasparenza e gestione operativa nelle Aziende Sanitarie di Parma), Enrico Carloni, Ordinario di Diritto amministrativo dell’Università di Perugia e autore, insieme a Raffaele Cantone, del libro Corruzione e anticorruzione. Dieci lezioni (Il diritto di accesso generalizzato e la persistenza degli obblighi di pubblicazione), e Alessia Pellicciari, studentessa dell’Ateneo e referente in città dell’Associazione Cortocircuito (La trasparenza verso la componente studentesca). L’evento, aperto a tutta la cittadinanza, è oggetto di formazione obbligatoria per personale direttivo, dirigenti, componenti della Unità Organizzativa Anticorruzione e Trasparenza.

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Trasparenza sugli investimenti: Nuova iniziativa di Aduc sul web

Posted by fidest press agency su lunedì, 4 novembre 2019

Gli italiani sono un popolo di risparmiatori ma spesso non si informano sui costi dei servizi legati ai loro soldi: è un errore, perché questi oneri possono abbassare notevolmente i rendimenti. Per questo Aduc ha aperto sul web un nuovo sito “Trasparenza & Investimenti” https://trasparenzainvestimenti.it/ Il nuovo web intende “Sensibilizzare i risparmiatori per far sì che la trasparenza dei costi diventi normale, con resoconti chiari e semplici”. La base del servizio gratuito che offriamo ai risparmiatori è un Test per verificare la trasparenza del proprio istituto di credito. Il test consente di conoscere i veri costi sostenuti per la gestione dei propri risparmi: inserendo i dati generici sulla propria banca e il proprio rapporto con la stessa, viene subito fornita una risposta se la banca stessa abbia o meno i minimi requisiti previsti dalla legge sulla Trasparenza (https://analisibanca.trasparenzainvestimenti.it/)
Il test è inoltre utile alla nostra campagna perché possiamo acquisire informazioni statistiche per spingere le autorità competenti (Consob e Parlamento) a migliorare l’applicazione delle norme europee in Italia sulla trasparenza negli investimenti.Aduc dal 1991 aiuta i risparmiatori ad investire dopo essersi informati. La direzione editoriale dello specifico web di Aduc è affidata a Nicola Borzi, veterano del giornalismo d’inchiesta nel settore finanziario. Le informazioni e l’assistenza sono fornite da consulenti finanziari indipendenti coordinati da Alessandro Pedone, Responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio.

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Trasparenza nei servizi d’investimento: un tema sempre più rilevante

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 ottobre 2019

Finalmente il problema della trasparenza, in particolare sull’aspetto dei costi, nei servizi d’investimento sta diventando sempre più un tema dibattuto, sebbene non ancora a sufficienza da rendere gli investitori effettivamente informati e consapevoli.
Del tema se ne parlerà anche domani, 23 Ottobre 2019, a Borsa Italiana in occasione di Trading Online Expo. Massimo Scolari, presidente di Ascofind, terrà una relazione sul tema “La trasparenza dei costi nella Mifid2 e le commissioni dei Fondi”.
Fra le tematiche che verranno affrontate vi sarà un’interessante comparazione con altre nazioni europee come: Olanda, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna.Perché la questione dei costi è così particolarmente rilevante in finanza? Il vero problema, infatti, è capire cosa si sta pagando con con quel prezzo. Mediamente, gli italiani che si affidano al risparmio gestito pagano circa il 2% di ciò che investono. Ciò significa che chi ha 100.000 euro investiti paga, mediamente, due mila euro all’anno. Qualcuno, ovviamente né pagherà mille, altri ne pagheranno quattromila.
La maggioranza degli investitori valuta il servizio in funzione del rendimento ottenuto. Credono che il compito della propria banca sia quello di far rendere “il più possibile” il proprio denaro. Per questo la trasparenza nei costi dei nei servizi d’investimento è così fondamentale. Far conoscere agli italiani quanto realmente spendono per la gestione dei propri risparmi potrà far emergere finalmente la qualità del servizio di consulenza che ricevono. Visto che le norme, formalmente, esistono è indispensabile che le autorità di vigilanza prendano tutti i provvedimenti necessari affinché diventino concretamente efficaci. (Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio)

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Piercamillo Davigo in Consiglio regionale Antimafia: “spazio trasparenza va trovato nel mendace”

Posted by fidest press agency su sabato, 5 ottobre 2019

Davigo, membro togato del Consiglio superiore della magistratura, ha partecipato, su invito del M5S Lombardia, a un’audizione in Commissione congiunta Antimafia e Affari Istituzionali sul progetto di legge “Disposizioni in materia di trasparenza dell’appartenenza ad organizzazioni ed associazioni private e in materia di associazioni proibite”. La proposta, a prima firma del consigliere regionale del M5S Lombardia Luigi Piccirillo, ha l’obiettivo di ampliare la trasparenza e prevede una serie di disposizioni per rendere pubblica l’appartenenza ad associazioni private di consiglieri regionali, del presidente della Regione, degli assessori e dei sottosegretari regionali. Davigo ha manifestato interesse al provvedimento sottolineando la necessità di evitare un eccesso di burocratizzazione dei processi: “lo spazio della trasparenza può essere trovato nel mendace, che è punibile, e su base volontaria tenendo conto della privacy”.

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Trasparenza negli investimenti finanziari: è ora di passare dalle parole ai fatti

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 settembre 2019

Sulla questione della trasparenza negli investimenti finanziari è giunto il momento di fare un salto di qualità per la tutela dei diritti degli investitori. Aduc Investire Informati sta lavorando in queste settimane per preparare una nuova iniziativa che non sarà a termine, ma durerà fino a quando gli intermediari finanziari e le banche non rispetteranno le norme; non solo formalmente, ma nella sostanza.
Ricordiamo qual è il problema. Dal 2018 le banche avrebbero dovuto comunicare ai clienti i costi complessivi effettivamente sostenuti nell’anno precedente per la gestione degli investimenti. L’informazione deve essere espressa sia in termini percentuali che in termini monetari.Nel 2018, di fatto, le banche sono state esonerate. Ad inizio 2019 hanno iniziato a dire che fare i calcoli era troppo complesso, che i software dovevano essere aggiornati (erano anni che si sapeva che avrebbero avuto questo obbligo) ed hanno chiesto un’ulteriore proroga. Dopo che sulla stampa è uscita la notizia di un incontro fatto con la Consob (allora il presidente non era ancora il prof. Paolo Savona) per cercare di ottenere questa proroga, la Consob ha preso una posizione pubblica molto chiara ribadendo gli obblighi degli intermediari. Messi alle strette, la maggioranza degli intermediari ha iniziato a preparare un rendiconto che rendesse il meno probabile possibile che il cliente venisse realmente a conoscenza del dato rilevante: quanto effettivamente ha speso nel 2018.
Quali sono gli stratagemmi che la maggior parte delle grandi banche hanno messo in atto?
In primo luogo hanno deciso di inviare i rendiconti nel periodo estivo, durante le vacanze.
In questo modo è molto probabile che i clienti di ritornano dalle vacanze, trovandosi la “mazzetta” di lettere, pongano meno attenzione e tendano a cestinare con più facilità le comunicazione che appaiono poco rilevante.
Il secondo stratagemma è quello di “affogare” il dato rilevante all’interno di un mare di carte non importanti. Nella maggioranza dei casi il rendiconto è inserito in una ventina di pagine che contengono informazioni come l’andamento dei mercati finanziari nel 2018, modifiche normative, grafici e tabelle generiche, in alcuni casi addirittura ritagli di giornali e pubblicità di enti di beneficenza! Il chiaro obiettivo è quello di far cestinare la comunicazione prima di arrivare a conoscere il dato rilevante!
E’ evidente che questa sia una pratica, nella sostanza, scorretta la quale non risponde allo spirito della norma. E’ vero che la norma non specifica un modello standard con il quale presentare i dati. Anzi, specifica che i dati possono essere comunicati insieme ad altri rendiconti. Esiste, quindi, anche una battaglia da fare con i regolatori affinché le norme vengono aggiornate per evitare i comportamenti palesemente elusivi degli intermediari. Al tempo stesso, però, è anche necessario che i clienti si facciano parte diligente e utilizzino il potere che le nuove norme gli mettono a disposizione.
I clienti, infatti, possono richiedere le informazioni sui costi effettivamente pagati nell’anno precedente anche in forma ANALITICA. Davanti ad una specifica richiesta è chiaro che la banca non potrà fare “giochetti”. E’ chiaro che per un investitore informato e consapevole che esercita i propri diritti, purtroppo, ci sono centinaia – se non migliaia – di investitori distratti. Per questo Aduc ha deciso di concentrare le proprie energie su questo specifico tema e cercare di sensibilizzare il maggior numero di persone possibili affinché esercito il proprio diritto di conoscere quanto effettivamente hanno speso per far gestire i propri risparmi alla banca. Una volta conosciuto il dato di quanto spendono, finalmente, potranno valutare se a fronte della spesa hanno ricevuto un servizio adeguato.
Nelle prossime settimane ci saranno novità importanti. Nel frattempo, invitiamo tutti a richiedere alla propria banca i dettagli analitici dei costi effettivamente subiti nel 2018. Fino a prima delle vacanze, le banche rispondevano dicendo che stavano facendo i conti. Adesso che il grosso delle banche ha inviato i rendiconti sintetici non potranno più nascondersi dietro questa scusa e dovranno tirar fuori i dati veri. (Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio)

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M5S Lombardia: Italia-Russia. Il PDL trasparenza va votato subito

Posted by fidest press agency su giovedì, 11 luglio 2019

È di oggi la notizia dell’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Milano sui fatti emersi dalle registrazioni pubblicate sul sito BuzzFeed relativi all’associazione culturale Lombardia-Russia. Luigi Piccirillo, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “Proprio ieri in Commissione regionale abbiamo avuto la conferma da parte del Procuratore Dolci, capo della Direzione Distrettuale Antimafia, che la richiesta di trasparenza contenuta nel nostro progetto di legge è un passo avanti nella giusta direzione.Gli accertamenti, anche su associazioni con scopi culturali, ci ha confermato la dott.ssa Dolci, sono necessari. Con la nuova legge tutto dovrà essere reso pubblico. Per questo è fondamentale che il consiglio regionale lombardo lo approvi al più presto”.

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Scuola: Maxi tassa sulla trasparenza, per saperne di più su atti e trasferimenti docenti

Posted by fidest press agency su martedì, 21 Maggio 2019

È quello che da qualche giorno devono sborsare i lavoratori e le famiglie degli alunni che vogliono vederci chiaro su documenti conservati dall’amministrazione scolastica, domande di mobilità, verbali degli organi collegiali, atti di gestione del rapporto di lavoro oppure conservati nel fascicolo personale custodito nelle segreterie: per effetto di un decreto Miur di metà aprile, attuativo della Legge 241/90, in presenza di documenti cartacei serviranno 12,50 euro per ogni ricerca, 10 euro per le notifiche, più i costi per la visura (10 centesimi a pagina), per l’estrazione di copia (25 centesimi a pagina) e l’oscuramento degli eventuali dati personali (1 euro a pagina). Poi ci sono i bolli.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “premesso che tutto questo è assurdo, visto che in Italia si pagano già le tasse più alte d’Europa, siamo convinti che ci troviamo davanti ad un’operazione nata non tanto per motivi di spending review, ma con il preciso scopo di disincentivare la trasparenza degli atti pubblici. Noi non ci stiamo e siamo pronti a fare ricorso al Tar. Diventa salato il conto da pagare per chi nella scuola vuole vederci chiaro su trasferimenti, concorsi e burocrazia. In base al decreto n. 662 emanato dal ministero dell’Istruzione il 17 aprile scorso, d’ora in poi per estrarre copia degli atti e dei documenti in possesso dell’amministrazione scolastica e universitaria non basterà più pagare 25 centesimi per ogni fotocopia, ma cifre ben consistenti: 10 euro per la notifica al controinteressato, un euro a pagina se la domanda contiene dati personali da oscurare e 10 centesimi a pagina solo per la visura, sintetizza Italia Oggi. E se l’accesso e l’estrazione di copia avverranno per posta, i relativi costi saranno posti a carico del richiedente: le spese per l’eventuale scansione saranno quantificati come se si trattasse di fotocopie. Le somme da sborsare non finiscono qui. “Se poi i documenti richiesti dovessero essere in formato cartaceo – continua la stampa specializzata – bisognerà anche pagare 12,50 euro per ogni ricerca in archivio. I contributi saranno dovuti solo se il costo dell’operazione supererà i 50 centesimi. Al di sopra di tale importo, dovrà essere effettuata la riscossione dell’intera cifra. Compresi i 50 centesimi”. E nel caso di richiesta di copie di documenti in bollo, al pagamento dell’imposta provvederà direttamente il richiedente, fornendo all’ufficio competente al rilascio la marca da bollo. L’importo è pari a euro 16 per marca da bollo ogni 4 fogli/facciate.
È ampio il ventaglio dei casi per cui bisognerà mettere mano al portafoglio: “L’accesso a pagamento vale per tutti gli atti e documenti conservati dall’amministrazione scolastica, comprese le domande di trasferimento, i verbali degli organi collegiali, gli atti di gestione del rapporto di lavoro e tutti gli atti conservati nel fascicolo personale di docenti e Ata presso le segreterie scolastiche. Ma anche gli atti della selezione per i Prin da parte delle università escluse”. Le norme erano attese da tempo, quasi 30 anni: danno infatti attuazione all’articolo 25, comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241. Il quale dispone che il diritto di accesso si esercita mediante esame ed estrazione di copia dei documenti amministrativi, nei modi e con i limiti indicati dalla presente legge. Il mero esame dei documenti è gratuito. Ma il rilascio di copia «è subordinato al rimborso del costo di riproduzione, salve le disposizioni vigenti in materia di bollo, nonché i diritti di ricerca e di visura». Ciò che si paga, dunque, non è la cosiddetta ostensione del documento richiesto e la relativa lettura (che può comprendere anche la possibilità di prendere appunti), ma tutto ciò che viene prima della messa in mostra dell’atto o del documento richiesto, affinché il richiedente possa visionarlo (cosiddetta ostensione) e per l’eventuale estrazione di copie. Il procedimento di accesso, peraltro, dal 2006 è gravato anche dall’onere, per l’amministrazione, di individuare e notiziare il controinteressato all’accesso (si veda il dpr 184/2006).

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Trasparenza sui costi ex-post nei servizi finanziari

Posted by fidest press agency su martedì, 5 marzo 2019

La Consob ha finalmente pubblicato una presa di posizione chiara sulla questione della comunicazione dei costi ex-post nei servizi d’investimento.Ricordiamo la vicenda a favore di chi avesse perso le “puntate precedenti”.Dall’inizio dello scorso anno è pienamente in vigore una normativa la quale – per usare le parole della stessa Consob – “impone in modo incondizionato, chiaro ed esplicito, agli intermediari di fornire agli investitori, ex ante ed ex post, informazioni in forma aggregata su tutti i costi ed oneri connessi ai servizi prestati ed agli strumenti finanziari, per consentire al cliente di conoscere il costo totale ed il suo effetto complessivo sul rendimento.”Ciò che spaventa gli intermediari è dover comunicare con i rendiconti relativi all’anno 2018 i costi che gli investitori hanno effettivamente pagato (costi ex-post) poiché la quasi totalità degli investitori non è a conoscenza di quanto effettivamente stiano pagando. Le coincidenze temporali, poi, non aiutano anche perché nel 2018 la quasi totalità degli investitori vedrà un rendimento negativo. Mediamente gli investitori pagano circa il 2% (ovviamente chi paga molto di più, chi paga di meno) sul capitale investito nei prodotti finanziari comunemente distribuiti. Poiché nel 2018, la media dei fondi comuni d’investimento ha perso tra il 4 ed il 5%, non sarà gradevole per i clienti scoprire che circa la metà delle perdite che hanno subito sono dovute ai costi che non sapevano di sostenere per un servizio di cui non percepiscono minimamente l’utilità.Ad inizio 2018 gli intermediari si sono lamentati del fatto che non erano pronti ad applicare la normativa. In modo in parte implicito, in parte esplicito, hanno ottenuto una sorta di “chiusura di un occhio” da parte dell’ESMA (l’Autorità di Vigilanza Europea) la quale ha detto che per quanto riguarda la comunicazione dei costi ex-post nel 2017 potevano evitarlo (essendo la normativa entrata in vigore nel 2018), ma che avrebbero dovuto farla comunque ai clienti che chiedevano il rapporto.
In Italia, la Consob, fino ad oggi, ha chiuso entrambi gli occhi, dal momento che nel 2018 nessun intermediario ha fatto questa comunicazione ai clienti che hanno chiuso il rapporto.
Ad inizio del mese scorso viene pubblicato su articolo riporta un incontro tra le associazioni delle banche e degli intermediari finanziari (Abi, Assoreti, AssoSim ed Assogestioni) e la Consob nel quale le associazioni chiedevano dei chiarimenti su come fare questi rendiconti.Secondo le fonti giornalistiche, l’incontro avrebbe partorito l’idea di proporre un “tavolo di lavoro” con l’ESMA per ottenere questi chiarimenti.A seguito dello scandalo che questo articolo ha generato, finalmente, la Consob ha chiarito che la norma è pienamente in vigore ed è “chiara ed esplicita”.Siamo a Marzo è gli intermediari avrebbero già dovuto provvedere a fornire i rendiconti per l’anno scorso, ma evidentemente hanno il terrore della reazione dei clienti.Adesso che la Consob ha finalmente preso una posizione inequivoca, non resta che mettere gli intermediari davanti alle proprie responsabilità, mettendoli formalmente in mora Se non adempiranno in tempi ragionevoli, dovranno risarcire i danni! (Alessandro Pedone – Responsabile Aduc Tutela del Risparmio)

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Sesta Giornata della Trasparenza

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Parma 6 dicembre nell’Aula Magna dell’Università (via Università, 12), con inizio alle 9.30, si terrà la sesta Giornata della Trasparenza, il convegno pubblico organizzato da Università e Aziende sanitarie di Parma al fine di presentare le azioni realizzate per garantire trasparenza e correttezza ai procedimenti delle rispettive gestioni amministrative, non solo in adempimento agli obblighi normativi, ma anche per contribuire alla promozione di una cultura di legalità ed etica pubblica.
L’edizione 2018, dal titolo “La strategia della trasparenza dell’Ateneo e delle Aziende del Servizio sanitario di Parma”, assume particolare rilievo in quanto vedrà la firma di un Protocollo d’intesa tra Università e Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). All’interno del Protocollo, frutto di un impegno per la tutela della legalità intesa non in senso formale ma anche etico e sostanziale, rientra il progetto di Ateneo “Ambasciatori della legalità”, consistente nella formazione di studenti del Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali, che diverranno promotori del valore della legalità nei confronti degli studenti degli Istituti superiori della città.
La mattinata, moderata da Monica Cocconi, docente di diritto amministrativo e Delegata del Rettore all’anticorruzione e alla trasparenza, sarà aperta dai saluti del Rettore Paolo Andrei, del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Massimo Fabi, del Direttore Generale dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Elena Saccenti, del Delegato all’anticorruzione e trasparenza del Prefetto Antonio Giaccari.Seguiranno gli interventi di Giovanni Bladelli, Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza AUSL-AOU, di Ida Nicotra, ordinario di diritto costituzionale dell’Università di Catania e membro dell’ANAC e di Leonardo Spadi, Consigliere incaricato alla partecipazione giovanile del Comune di Parma. Alle 12 è prevista la firma del protocollo ed infine vi sarà spazio per il dibattito.L’evento, aperto a tutta la cittadinanza, è oggetto di formazione obbligatoria per personale direttivo, dirigenti, componenti della Unità Organizzativa anticorruzione e trasparenza.La Giornata della Trasparenza nasce dalla collaborazione che impronta i rapporti fra Università di Parma, Azienda Ospedaliera e Azienda Ausl nell’azione programmatica e gestionale, a vantaggio della comunità degli utenti dei relativi servizi.
Nella stessa logica il convegno mira a rafforzare il rapporto dell’Ateneo con la città e l’amministrazione periferica operante sul territorio, per la quale l’Ateneo e le Aziende del Servizio sanitario rappresentano interlocutori fondamentali.Le misure proposte nella Strategia della trasparenza non sono concepite come meri adempimenti formali, ma come un processo sinergico diretto a migliorare, in una logica di performance, il buon andamento e la funzionalità dei servizi offerti. Su tale versante la sostanza deve prevalere senz’altro sul rispetto della forma e avere come unico obiettivo il conseguimento dell’interesse pubblico. L’Ateneo e le Aziende del Servizio sanitario sono infatti istituzioni al servizio della società e devono essere improntate ad un impegno costante e consapevole verso i diritti degli utenti dei rispettivi servizi. L’incontro sarà visibile in diretta web.

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