Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘tumori’

Tumori e malnutrizione

Posted by fidest press agency su sabato, 20 Maggio 2023

Il 49% dei pazienti oncologici, durante il percorso della malattia, può essere interessato da fenomeni di malnutrizione. All’esordio della neoplasia invece fino al 14% dei malati, con tumore in stadio metastatico, è già malnutrito. La patologia può, infatti, provocare un alterato utilizzo di nutrienti da parte dell’organismo umano e causare complesse modifiche metaboliche. Inoltre, le terapie hanno in alcuni casi delle tossicità che riducono le capacità di alimentarsi. Da qui l’esigenza che a tutti i pazienti siano effettuati degli “screening nutrizionali”. Ma al momento ricevono queste valutazioni solo il 3% dei pazienti con neoplasie non metastatiche e l’8% di quelli con malattia metastatica. È quanto evidenzia il contributo del Gruppo di Lavoro Intersocietario Italiano “Nutrizione nel paziente oncologico” nel 15° Rapporto sulla Condizione Assistenziale dei Malati Oncologici di FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), presentato nell’ambito della XVIII Giornata Nazionale del Malato Oncologi. “Il principio di fondo è in qualche modo lo stesso degli screening svolti per il tumore del seno, del colon-retto o della cervice uterina – afferma il Prof. Paolo Pedrazzoli, AIOM -. Bisogna riuscire ad identificare il più precocemente possibile quei pazienti affetti da malnutrizione o a rischio di sviluppare tale complicanza. Dopo di questo è necessario intervenire tempestivamente con la valutazione nutrizionale e con opportune terapie che vanno dalla messa a punto di un piano dietetico personalizzato, la prescrizione di integratori orali fino alla somministrazione di nutrienti liquidi per via endovenosa o attraverso un sondino. Va ricordato che uno stato nutrizionale deteriorato condiziona negativamente un adeguato percorso oncologico di cura. Nel soggetto malnutrito sono infatti più frequenti le complicanze post-chirurgiche e da chemioterapia o radioterapia, con la necessità di ritardare i trattamenti oncologici o addirittura sospenderli. Tutto ciò può portare a conseguenze molto pericolose per lo stato di salute del singolo malato. Possono verificarsi inoltre ricoveri ospedalieri più lunghi con maggiori costi per l’intero sistema sanitario nazionale, come dimostrato da vari studi scientifici”. Nei mesi scorsi un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) ha condiviso un position statement. L’obiettivo del documento è stato sottolineare il ruolo imprescindibile della valutazione nutrizionale nell’approccio al paziente con tumore. “Grazie al lavoro degli specialisti oggi sono disponibili diversi strumenti per identificare precocemente i pazienti che necessitano di un supporto nutrizionale – conclude il prof. Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO-. Tuttavia, il loro impiego risulta ancora molto carente in tutto il territorio nazionale ed è necessario implementarlo. Tutti i malati devono ricevere valutazioni e le cure appropriate anche dal punto di vista nutrizionale. Questi particolari screening devono diventare parte integrante della documentazione clinica di ciascun malato”.

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Tumori del sangue: in arrivo il primo anticorpo bispecifico

Posted by fidest press agency su martedì, 9 Maggio 2023

Teclistamab, anticorpo bispecifico umanizzato e pronto all’uso, diretto contro l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) e i recettori CD3 presenti sui linfociti T – sviluppato da Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson – è ora disponibile in Italia in CNN (fascia C, a prezzo non negoziato). Il farmaco, con somministrazione per via sottocutanea, è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno tre precedenti terapie, tra cui un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e che abbiano evidenziato una progressione della malattia durante l’ultima terapia. Si tratta del primo anticorpo bispecifico ad oggi disponibile per il trattamento del mieloma multiplo. Il mieloma multiplo è un tumore del sangue raro che ha origine nel midollo osseo ed è causato dalla proliferazione senza controllo delle plasmacellule; coinvolge ogni anno circa 4.500 persone.1 Si tratta di una malattia che colpisce principalmente persone di età superiore ai 70 anni: secondo le stime, infatti, il 38 per cento delle diagnosi riguarda questa fascia anagrafica e solo il 2 per cento individui al di sotto dei 40 anni.2 La storia clinica dei pazienti affetti da mieloma multiplo è caratterizzata da fasi di remissione indotta dalle terapie anti-mieloma e fasi di malattia attiva causate dalla resistenza ai farmaci acquisita dalle cellule tumorali. La disponibilità di numerosi farmaci attivi contro il mieloma ha permesso di estendere notevolmente la sopravvivenza dei pazienti.

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Tumori immunologia e obesità

Posted by fidest press agency su domenica, 7 Maggio 2023

Palermo I pazienti diabetici colpiti dal cancro rispondono meno ai trattamenti immunoncologici. In particolare, in queste persone la malattia metabolica è associata a una sopravvivenza peggiore e il rischio di progressione del tumore aumenta del 20% rispetto ai pazienti oncologici non diabetici. Lo dimostra uno studio, coordinato dall’Imperial College di Londra e dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, che ha coinvolto circa 1400 persone affette da tumori solidi avanzati e trattati con farmaci immunoncologici in 21 centri. I risultati della ricerca (“Type 2 diabetes mellitus and efficacy outcomes from immune checkpoint blockade in patients with cancer”), pubblicata su “Clinical Cancer Research”, rivista scientifica dell’Associazione americana per lo studio del cancro (AACR), sono illustrati nel convegno “Cancer research: from Orlando to Palermo news from AACR Annual Meeting”, organizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro, in costante crescita anche per la diffusione di stili di vita scorretti. L’eccesso di peso rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare e oncologico e, nel nostro Paese, questa condizione riguarda 4 adulti su 10: il 33% dei cittadini è in sovrappeso e il 10% è obeso. “Secondo stime del World Cancer Research Fund, circa un quinto dei casi di cancro è attribuibile a un bilancio energetico troppo ricco – conclude Saverio Cinieri -. Il grasso è un deposito naturale di sostanze che favoriscono l’infiammazione sistemica e produce ormoni, come gli estrogeni, coinvolti in vari tipi di neoplasie. Ricerche scientifiche hanno collegato obesità e sovrappeso a ben 13 diversi tipi di tumore e sono state esaminate anche le possibili relazioni genetiche tra obesità, cancro e sindrome metabolica. Il tessuto adiposo è composto non solo da cellule grasse ma anche da cellule del sistema immunitario che permettono che si bruci al momento giusto la nostra energia. Negli individui in sovrappeso o obesi, queste cellule sono ‘disorientate’ e inviano messaggi sbagliati all’organismo. Da qui il maggior rischio di sviluppare il cancro. È importante che tutti i cittadini siano sensibilizzati sull’importanza di adottare stili di vita sani, con una dieta corretta e attività fisica costante”.

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Edizione aggiornata del PDTA dei tumori di testa e collo

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 aprile 2023

L’Associazione Italiana di Oncologia Cervico Cefalica (AIOCC) è un’associazione per lo studio e la ricerca nel campo dell’oncologia cervico-cefalica che riunisce tutti coloro che sono attivamente impegnati e interessati all’oncologia del distretto cervico-facciale. Persegue lo scopo di favorire e facilitare, attraverso iniziative scientifiche, culturali e professionali, i contatti fra quanti sono interessati ai problemi della prevenzione, della diagnosi, della terapia e della riabilitazione dei tumori e alla ricerca clinica e sperimentale in campo oncologico, relativamente all’area cervico-cefalica. Il PDTA (Percorso Diagnostico, Terapeutico e Assistenziale) è un importante strumento di gestione clinica per guidare e uniformare il lavoro degli operatori sanitari, fornendo indicazioni utili nella pianificazione delle fasi di presa in carico del paziente, dal momento della diagnosi al follow-up. Elaborato in maniera condivisa tra gli associati di AIOCC esperti nell’ambito delle principali discipline coinvolte, realizzato con il contributo incondizionato di Merck e pubblicato per la prima volta nel 2017, il PDTA per i tumori di testa e collo di AIOCC si focalizza sulle neoplasie delle sedi anatomiche principali del distretto cervico-facciale: cavo orale, orofaringe, ipofaringe, laringe, rinofaringe, naso e seni paranasali, ghiandole salivari. Partendo da una revisione della letteratura scientifica, gli specialisti AIOCC, coordinati dal presidente Roberto Maroldi, hanno revisionato e aggiornato i testi che componevano la precedente versione, integrando una sezione dedicata alle neoplasie delle ghiandole salivari minori.Come avvenuto nelle precedenti edizioni, anche in questo aggiornamento è stato utilizzato il metodo dell’evidence-based medicine, che combina la migliore evidenza scientifica all’esperienza dei professionisti. Il panel ha lavorato in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – IRCCS di Milano, che ha svolto un ruolo fondamentale nella ricerca e revisione della letteratura scientifica, a partire dalla quale gli esperti di AIOCC hanno elaborato gli aggiornamenti.Ogni anno in Italia vengono diagnosticati più di 9.000 nuovi casi di tumori del distretto testa-collo. Le terapie oggi disponibili hanno portato la sopravvivenza media dei pazienti a 5 anni dalla prima diagnosi al 57% circa, con tassi di guarigione che vanno dal 75% al 100% per le neoplasie individuate agli stadi iniziali e senza interessamento linfonodale. Ogni diversa sede anatomica in questo distretto ha peculiarità diagnostiche e terapeutiche specifiche e si riscontra ancora un’elevata variabilità nell’approccio diagnostico, nella scelta dei trattamenti e nelle modalità e nei tempi di gestione del paziente, elemento questo che rende l’applicazione di un PTDA con sguardo multidisciplinare più che mai necessaria.

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Centro meeting internazionale “Italian Summit On Precision Medicine”

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 aprile 2023

Roma 28 aprile ore 12.30 Villa Aurelia Largo di Porta San Pancrazio 2. Dal 28 al 29 aprile per due giorni a Roma si riuniscono oltre 100 tra i massimi esperti italiani ed europei sull’oncologia di precisione. L’obiettivo è avviare un confronto tra i principali opinion leader sulle prospettive future della medicina di precisione e l’applicazione nel reale nella pratica clinica quotidiana. In sede congressuale venerdì 28 aprile si tiene una conferenza stampa alla quale partecipano: Paolo Marchetti (Direttore Scientifico IDI di Roma, Professore Ordinario f.r. di Oncologia all’Università La Sapienza di Roma e Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata) e Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione Nuovi farmaci per Terapie Innovative dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano. la medicina di precisione è sempre più importante in oncologia, così come in altre branche della medicina. La migliore conoscenza della natura dei tumori ha portato alla messa a punto terapie mirate e su misura del singolo paziente. Sempre più i farmaci anti-tumorali colpiscono dei bersagli specifici in base alle mutazioni che presentano le neoplasie. Ciò nonostante non tutte le domande degli specialisti hanno trovato una risposta. Esistono, infatti, molti casi in cui un farmaco che deve colpire un bersaglio molecolare non funzioni. La ricerca deve quindi proseguire per trovare nuove e più efficaci opzioni terapeutiche.

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Tumori: Il primo censimento dei centri di ricerca in Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 marzo 2023

Roma, 14 marzo 2023, ore 11.30 Ministero della Salute (Auditorium), Lungotevere Ripa 1. il nostro Paese è stato uno dei primi in Europa a promuovere la ricerca clinica cooperativa in oncologia. Nella maggior parte degli studi internazionali, offriamo un contributo scientifico molto elevato, ma va affrontata l’assenza di organizzazione e di risorse. Da qui il primo Annuario dei Centri di Ricerca Oncologica in Italia, promosso dalla Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (FICOG) e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), un vero e proprio censimento delle strutture che realizzano sperimentazioni cliniche sui tumori nel nostro Paese. Quali tipi di studi sono effettuati? Qual è il numero medio di studi clinici attivi e di pazienti arruolati ogni anno? Quali sono le principali patologie e ambiti di interesse? E come sono organizzati questi centri, di quanti oncologi, data manager, infermieri di ricerca dispongono? Sono solo alcune delle domande a cui risponde il volume, che sarà presentato a Roma nell’Auditorium del Ministero della Salute con gli interventi di Carmine Pinto (Presidente FICOG), Saverio Cinieri (Presidente Nazionale AIOM) e Francesco De Lorenzo (Presidente FAVO, Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia). È prevista anche la diffusione in streaming dell’evento.

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Tumori digestivi: dalla FMD strategie per favorire screening e prevenzione

Posted by fidest press agency su sabato, 18 febbraio 2023

I tumori gastrointestinali (NGI) – che includono cancro dell’esofago, dello stomaco, del pancreas, del fegato, dell’intestino tenue o del colon – sono la principale causa di morte per cancro in Europa e una fra le più importanti cause di mortalità in tutti i paesi del mondo. Colpiscono in eguale misura uomini e donne e, sebbene la prognosi per questi pazienti sia migliorata negli ultimi anni, migliaia di persone muoiono ancora a causa di queste patologie in Europa ogni anno. Attualmente, l’Europa rappresenta un quarto dei casi di cancro globali, con tassi destinati ad aumentare di oltre il 24% entro il 2035. In occasione del convegno “Strategie di screening e prevenzione dei tumori digestivi: il Progetto europeo”, La Fondazione per le malattie digestive (FMD) enuncia le raccomandazioni europee e le azioni utili in Italia affinché sia promosso uno stile di vita più sano e siano incentivati programmi di screening, essenziali per ridurre il peso di queste patologie attraverso il rilevamento di lesioni pre-neoplastiche o neoplastiche in una fase precoce e curabile, fornendo raccomandazioni che aiutino a prendere decisioni informate. Lanciato anche un appello alle istituzioni.La FMD lancia così un appello alle Istituzioni, ritenendo essenziale che tutti gli stakeholders coinvolti nella prevenzione e nella gestione delle patologie di ambito gastroenterologico italiano affrontino con determinazione il progetto di screening sia per quanto riguarda quelli già esistenti sia per ampliare le possibilità di diagnosi precoce, focalizzando l’attenzione sulla popolazione maggiormente a rischio e garantendo l’accesso a tali screening nei Livelli essenziali di assistenza (Lea).

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Tumori: Al via il programma nazionale di test NGs gratuiti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 gennaio 2023

Parte il programma di test molecolari gratuiti che utilizza la tecnologia NGS (Next Generation Sequencing) di sequenziamento esteso, che permette di valutare più bersagli contemporaneamente e di identificare i tumori che presentano la fusione dei geni NTRK. Oggi, in Italia, solo un numero limitato delle analisi di patologia molecolare è eseguito con NGS a fronte di una media europea del 10%, con forti disparità tra le diverse Regioni. Il programma (‘FastNTRK’) è su scala nazionale, vuole migliorare l’accesso dei pazienti a questi test ed è promosso dalla Fondazione Edo ed Elvo Tempia di Biella, in collaborazione con Bayer. Gli ospedali possono utilizzare una piattaforma online dedicata per conoscere le modalità di erogazione del servizio, prenotare il test NGS e tracciare lo stato di avanzamento della consegna del campione biologico. Quest’ultimo viene ritirato presso l’ospedale richiedente e inviato al laboratorio di oncologia molecolare della Fondazione Tempia. La piattaforma consente poi la trasmissione del referto NGS al medico che ha richiesto l’esame. Il progetto ‘FastNTRK’ è stato presentato ieri in una conferenza stampa virtuale.

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Tumori: indispensabile per realizzare l’oncologia di precisione nella pratica clinica

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 gennaio 2023

Per illustrare i contenuti del progetto, martedì 10 gennaio alle 11 si svolgerà una conferenza stampa online con gli interventi di Carmine Pinto (Direttore dell’Oncologia Medica, Comprehensive Cancer Centre, AUSL-IRCCS di Reggio Emilia e Presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups, FICOG), Maria Scatolini (Direttore del laboratorio di oncologia molecolare della Fondazione Tempia) e Marius Moscovici (Responsabile Medical Affairs Oncologia di Bayer). L’identificazione dei biomarcatori tramite test molecolari è indispensabile per realizzare l’oncologia di precisione nella pratica clinica. Le linee guida nazionali ed internazionali suggeriscono l’impiego di tecnologie NGS (Next Generation Sequencing) di sequenziamento esteso, che permettono di valutare più bersagli molecolari contemporaneamente, in neoplasie selezionate. In particolare, il test NGS consente di individuare anche le fusioni dei geni NTRK e, quindi, di determinare la scelta della terapia nei tumori che presentano queste alterazioni molecolari. Ma, in Italia, soltanto una netta minoranza di tutti i test per la ricerca dei biomarcatori è eseguita con le tecnologie più avanzate. Per migliorare l’accesso ai test NGS, parte un progetto realizzato dalla Fondazione Tempia, il primo di questo tipo in Italia.

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Tumori: Troppo pochi pazienti accedono ai test molecolari con tecnologie avanzate

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 dicembre 2022

Martedì 10 gennaio alle 11 si svolgerà una conferenza stampa online con gli interventi di Carmine Pinto (Direttore dell’Oncologia Medica, Comprehensive Cancer Centre, AUSL-IRCCS di Reggio Emilia e Presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups, FICOG), Maria Scatolini (Direttore del laboratorio di oncologia molecolare della Fondazione Tempia) e Marius Moscovici (Responsabile Medical Affairs Oncologia di Bayer). l’identificazione dei biomarcatori tramite test molecolari è indispensabile per realizzare l’oncologia di precisione nella pratica clinica. Le linee guida nazionali ed internazionali suggeriscono l’impiego di tecnologie NGS (Next Generation Sequencing) di sequenziamento esteso, che permettono di valutare più bersagli molecolari contemporaneamente, in neoplasie selezionate. In particolare, il test NGS consente di individuare anche le fusioni dei geni NTRK e, quindi, di determinare la scelta della terapia nei tumori che presentano queste alterazioni molecolari. Ma, in Italia, soltanto una netta minoranza di tutti i test per la ricerca dei biomarcatori è eseguita con le tecnologie più avanzate. Per migliorare l’accesso ai test NGS, parte un progetto realizzato dalla Fondazione Tempia, il primo di questo tipo in Italia. La registrazione è obbligatoria e va effettuata prima dell’inizio dell’evento. La Virtual Press Conference sarà trasmessa dal vivo utilizzando la piattaforma Zoom Webinar.

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Tumori del sangue caratterizzati da anemia

Posted by fidest press agency su sabato, 17 dicembre 2022

Secondo i risultati di uno studio coordinato dall’IRCCS Istituto Clinico Humanitas all’interno del consorzio europeo GenoMed4All (finanziato dal programma Horizon 2020) e pubblicato su Lancet Haematology, sesso ed età sono fattori di rischio fondamentali nella prognosi delle sindromi mielodisplastiche – tumori del sangue caratterizzati da anemia, in grado di evolvere in leucemia mieloide acuta – e possono influenzare la scelta della terapie più efficaci. In particolare, l’essere maschi e over 60 sarebbe correlato a una maggiore gravità dei sintomi di anemia, una minore aspettativa di vita, e alla necessità di trattamenti più precoci rispetto ai soggetti di sesso femminile con la stessa malattia. I ricercatori guidati da Matteo Della Porta, responsabile Leucemie e Mielodisplasie di Humanitas e professore di Humanitas University, hanno sviluppato e reso disponibile online un nuovo algoritmo di medicina personalizzata che calcola il rischio di progressione della malattia tenendo in conto sesso ed età del paziente.Il sesso influenza la malattia in 3 modi diversi. I risultati della ricerca indicano che il sesso influenza l’espressione della malattia in tre aspetti: biologia, prognosi e trattamento.L’intelligenza artificiale (AI) è stata fondamentale per analizzare in profondità i dati clinici e molecolari all’interno di un contesto complesso, consentendo di estrarre il maggior valore possibile e in tempi rapidi. Grazie a questo studio e alla collaborazione con i data scientists dell’Humanitas AI Center, i ricercatori coordinati da IRCCS Istituto Clinico Humanitas hanno realizzato algoritmi in grado di implementare, sul singolo paziente, due modelli prognostici innovativi per le sindromi mielodisplastiche che includono età e sesso. Inserendo i dati del paziente in una piattaforma online, il medico può oggi ottenere una prognosi più accurata per ogni singolo paziente. La prognosi calcolata con il nuovo modello matematico viene comparata con gli score clinici tradizionali (International Prognostic Scoring System-IPSS-R), che utilizzano solo parametri legati alla malattia. LINK allo studio: https://doi.org/10.1016/S2352-3026(22)00323-4

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Ricerca: dalla schizofrenia ai tumori del sangue

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 novembre 2022

Milano Lunedì 14 novembre alle 11.30 (Via Fabio Filzi, 29), si terrà un evento in occasione dell’anniversario dei 100 anni di Otsuka. Interverranno, fra gli altri, il Console giapponese in Italia Yuji AMAMIYA, Bernardo M. Dell’Osso (Professore Ordinario di Psichiatria all’Università degli Studi di Milano e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco Milano), Stefano Cascinu (Direttore del Dipartimento Oncologia IRCCS Ospedale San Raffele di Milano e Professore di Oncologia Medica all’Università Vita-Salute San Raffaele), Piergiorgio Messa (già Direttore dell’UOC di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale – Policlinico di Milano e Professore Ordinario di Nefrologia all’Università Statale degli studi di Milano), Alessandro Lattuada (Managing Director Otsuka Italia) ed Enrica Giorgetti (Direttore Generale Farmindustria). È prevista anche la diffusione in streaming dell’evento. La registrazione è obbligatoria e va effettuata prima dell’inizio dell’evento. La schizofrenia è una grave malattia psichiatrica caratterizzata da un forte stigma sociale. Sono importanti le ricadute negative per i pazienti e i familiari in termini di costi e di perdita di produttività. Ma, grazie ai progressi della ricerca, una percentuale significativa di pazienti oggi può lasciarsi la malattia alle spalle. A questi passi avanti ha contribuito l’impegno di Otsuka, azienda farmaceutica giapponese. Nel 2021 Otsuka ha compiuto 100 anni, durante i quali ha vissuto un’evoluzione straordinaria, focalizzando la ricerca nelle neuroscienze, in nefrologia, oncoematologia ed endocrinologia e sviluppando molecole innovative in grado di cambiare la vita dei pazienti. Solo nel 2021 l’azienda ha investito 1,8 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo.

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LILT e FIGC: protocollo di intesa per la prevenzione e la lotta contro i tumori

Posted by fidest press agency su sabato, 29 ottobre 2022

Incentivare la pratica sportiva, in particolar modo di bambini e adolescenti, con il fine di ridurre l’incidenza dei tumori e migliorare la qualità della vita. Con questo obiettivo, LILT– Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – e FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio – hanno siglato un protocollo di intesa di durata biennale: attraverso l’attuazione dell’accordo, siglato nella Sala Paolo Rossi della sede della Federazione, FIGC e LILT contribuiranno alla realizzazione di programmi, progetti e iniziative finalizzate ad accrescere il benessere dei cittadini, con lo sviluppo di azioni comuni che possano promuovere l’importanza della prevenzione oncologica. Tra le missioni della LILT c’è quella di diffondere su tutto il territorio nazionale – in collaborazione con le principali istituzioni e le più importanti organizzazioni nazionali e internazionali operanti in campo oncologico – i vari aspetti della prevenzione. In particolare la prevenzione primaria (finalizzata a ridurre i fattori di rischio e le cause di insorgenza e sviluppo del cancro), la prevenzione secondaria (visite mediche specialistiche ed esami strumentali per la diagnosi precoce dei tumori) e quella terziaria (“prendersi cura” delle problematiche del percorso di vita della persona e dei suoi familiari che hanno vissuto l’esperienza cancro). E la FIGC, per la sua attività in tutto il territorio italiano, può essere strumento perfetto per la corretta informazione e sensibilizzazione.

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Oggi guarisce il 70% delle persone colpite da tumori del sangue

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 ottobre 2022

Quindici anni fa questa percentuale non superava il 30%. Un risultato molto importante, ottenuto grazie all’innovazione delle terapie, che non si ferma e vede l’Italia al vertice della ricerca. I tumori del sangue più frequenti sono i linfomi, le leucemie e il mieloma multiplo, che ogni anno nel nostro Paese fanno registrare circa 30mila nuovi casi. Le frontiere più avanzate della ricerca sono costituite dalle CAR T, cioè dalla terapia cellulare, e dagli anticorpi bispecifici. Le CAR T sono oggi rimborsate e disponibili nel nostro Paese nei linfomi più aggressivi e nella leucemia linfoblastica acuta, in pazienti già sottoposti a diverse linee di terapia e con un’aspettativa di vita molto breve in assenza di una terapia adeguata, pari a pochi mesi. Oggi il 60-70% della popolazione trattata con CAR T vive più di un anno. Nel mieloma multiplo anticorpi monoclonali bispecifici sono in grado di colpire le cellule tumorali con estrema precisione, paragonabile a un laser. Nella leucemia mieloide acuta, che fino a pochi anni fa aveva una prognosi infausta soprattutto nei più anziani, armi sempre più selettive consentono di togliere il carburante alle cellule leucemiche. Per costruire “un ponte della ricerca” fra Italia e Stati Uniti, fino al 26 ottobre a Roma si svolge la quarta edizione della SOHO Italy annual Conference. SOHO Italy è l’estensione italiana della “Society of Hematologic Oncology”, fondata negli Stati Uniti nel 2012 dai ricercatori del MD Anderson Cancer Center di Houston.

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“I tumori surrenalici: tante patologie per un’unica definizione”

Posted by fidest press agency su giovedì, 27 ottobre 2022

Venerdì 4 novembre alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo “I tumori surrenalici: tante patologie per un’unica definizione”. L’incontro verrà introdotto da Massimo Terzolo, Professore di Medicina Interna, Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Azienda Ospedaliero-Universitaria San Luigi Gonzaga a Orbassano (TO). I relatori saranno Giorgio Borretta, Direttore Endocrinologia, Azienda Ospedaliera Cuneo, e Alfredo Berruti, Professore di Oncologia Medica, Università degli Studi di Brescia. Massimo Terzolo, membro dell’Accademia di Medicina di Torino, presenterà la figura di Alberto Angeli, Professore di Medicina Interna all’Università di Torino presso il Polo universitario San Luigi di Orbassano e Presidente del Accademia di Medicina dal 2010 al 2014.I tumori surrenalici non sono particolarmente noti alla comunità, e persino molti medici li considerano tumori rari. In realtà, il frequente ricorso a tecniche d’immagine nella pratica medica, quali la TC e la RMN, e il loro avanzamento tecnologico, ha fatto crescere vertiginosamente il numero di diagnosi che spesso sono occasionali, senza un precedente sospetto clinico. Il termine “tumore surrenalico” identifica in realtà tipi assai diversi di neoplasia. Se nella maggioranza dei casi si tratta di tumori benigni, sono rappresentati anche i tumori maligni a prognosi infausta. Anche i tumori benigni possono risultare pericolosi, in virtù della loro capacità di secernere ormoni (steroidi o catecolamine) che possono produrre effetti negativi sul metabolismo e sul sistema cardiovascolare. Malattie quali ipertensione, diabete e dislipidemia sono più frequenti e più gravi nei pazienti con tumori surrenalici secernenti. Per questi motivi, con il titolo “I tumori surrenalici: tante patologie per un’unica definizione” si intende trattare la sfida che viene posta al clinico da uno spettro così ampio di patologie accomunate da una sola definizione.Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito http://www.accademiadimedicina.unito.it. Videoabstract: https://youtu.be/ysObh3dAkZE

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Come cambia la cura dei tumori del sangue

Posted by fidest press agency su domenica, 23 ottobre 2022

Roma martedì 25 ottobre 2022, ore 12.45 Lifestyle Hotel, Via Giorgio Zoega 59, Sala Venere. si svolge a Roma la quarta edizione della SOHO Italian Conference. SOHO Italy è l’estensione italiana della “Society of Hematologic Oncology”, fondata negli Stati Uniti nel 2012 da esperti del MD Anderson Cancer Center di Houston. I tumori del sangue più frequenti sono i linfomi, le leucemie e il mieloma multiplo, che ogni anno nel nostro Paese fanno registrare circa 30mila nuovi casi. Negli ultimi anni sono stati realizzati progressi decisivi nella cura delle neoplasie ematologiche, grazie alle terapie mirate e all’immunoterapia. E la frontiera più avanzata dell’immunoterapia è costituita dalle CAR T. Per illustrare le nuove vie nella lotta contro i tumori del sangue, si svolgerà la conferenza stampa ufficiale del Congresso con gli interventi di Giovanni Martinelli (Direttore Scientifico dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” – IRST IRCCS, Meldola), Claudio Cerchione (membro dell’equipe di Ematologia dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS) e Giuseppe Saglio (Professore di Ematologia all’Università di Torino).

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Tumori gastro-intestinali

Posted by fidest press agency su sabato, 8 ottobre 2022

I principali tumori del tratto gastro-intestinale colpiscono ogni anno 78mila uomini e donne nel nostro Paese. Nello specifico si registrano 43.700 casi di tumore del colon-retto; 14.500 allo stomaco; 14.300 al pancreas e 5.400 colangiocarcinomi. Sono tutte malattie che ancora troppo spesso vengono diagnosticate tardivamente. Questo costringe i medici specialisti a dover trattare le neoplasie in fase avanzata, in cui sono disponibili poche terapie efficaci e rispettose della qualità della vita dei pazienti. Per il colon-retto a cinque anni dalla diagnosi è vivo il 65% dei malati, mentre per lo stomaco il dato scende al 30%. Per il colangiocarcinoma si attesta al 15% e per il pancreas è di poco superiore al 10%”. “Come sempre in oncologia bisogna puntare sulle diagnosi precoci e le terapie efficaci – prosegue Giordano Beretta, Presidente di Fondazione AIOM -. Solo per il tumore del colon-retto sono previsti programmi di screening nazionali per tutti gli uomini e le donne con più di 50 anni. Per le altre patologie invece non esistono esami di prevenzione secondaria su una popolazione target. I tumori del tratto gastro-intestinale risentono di stili di vita scorretti a partire dall’alimentazione. “Alla dieta sono riconducibili più del 30% di tutti i carcinomi solidi – ricorda Filippo Pietrantonio, Membro del Consiglio Direttivo AIOM -. Influisce pesantemente anche sulle neoplasie dell’apparato digerente insieme ad altri fattori di rischio come obesità o eccesso di peso, scarsa attività fisica, fumo di sigaretta e abuso di bevande alcoliche. Possono giocare un ruolo nefasto pure alcune malattie croniche, infezioni o delle specifiche mutazioni genetiche.” “Ogni giorno in più conta: si può riassumere così la nostra sfida in oncologia e il nostro impegno nei confronti dei pazienti, per i quali mettiamo a disposizione terapie efficaci e sicure anche negli stadi più avanzati di malattia, spesso privi di opzioni terapeutiche riconosciute, in particolare per i tumori gastrointestinali ed ematologici – conclude Gilles Renacco, Direttore Generale del Gruppo Servier in Italia -. Servier ha fatto della lotta contro il cancro una delle sue priorità con l’obiettivo di diventare un attore riconosciuto e innovativo nel trattamento di neoplasie caratterizzate da forti bisogni clinici non soddisfatti. Siamo perciò orgogliosi di supportare l’AIOM in questa nuova campagna informativa”. (abstract By Intermedianews)

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Circa 1 milione gli italiani con tumori genitourinari

Posted by fidest press agency su giovedì, 29 settembre 2022

I pazienti che convivono con i tumori genitourinari sono in aumento e attualmente in Italia se ne registrano circa 1 milione: 500.000 pazienti con tumore della prostata, 144.000 con tumore del rene e circa 300.000 con tumore della vescica. Diventa quindi imprescindibile migliorare la loro qualità di vita e il loro benessere psico-fisico durante tutto il percorso di cura e questo si può ottenere anche con l’inserimento dell’attività fisica come trattamento non farmacologico complementare. Una regolare attività fisica, controllata dal proprio medico oncologo, incrementa la capacità aerobica, aumenta la resistenza e la forza fisica, il senso di benessere e l’autostima ed è in grado di contrastare alcuni degli effetti collaterali associati al tumore e ai trattamenti. È questo il tema principale del webtalk “I benefici dell’attività fisica nei pazienti con tumori genitourinari”, disponibile online da oggi su Oncowellness (www.oncowellness.it), che vede la partecipazione di Claudia Cerulli, Dottore di Ricerca in Attività Fisica e Salute, Università degli Studi di Roma Foro Italico, Gabriella De Benedetta, Dirigente Psicologo presso UOSC Ematologia dell’Istituto Nazionale Tumori e Vice-Presidente SIPO – Società Italiana di Psico-Oncologia, Laura Magenta, Assistente alla Presidenza Associazione PaLiNUro e Daniele Santini, Direttore UOC Oncologia Territoriale, Università La Sapienza – Polo Pontino. Oncowellness è una piattaforma digitale con trainer certificati, schede di allenamento e video-tutorial che aiuteranno i pazienti nel loro percorso di cura, con un focus specifico su quattro tipologie di tumori: tumori genitourinari, tumore al seno, tumore del polmone e tumori del sangue. Il progetto è promosso da Pfizer insieme a una coalition di esperti che riunisce le competenze di specialisti dell’oncologia, dell’oncoematologia, della psico-oncologia, della riabilitazione oncologica, dell’educazione motoria e trainer certificati e con la collaborazione di AIL – Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, Europa Donna Italia, IncontraDonna Onlus, Susan G. Komen Italia, PaLiNUro – Pazienti Liberi da Neoplasie Uroteliali e WALCE – Women Against Lung Cancer Europe.

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Diciannove (19,3) miliardi di euro: è il costo annuale dei tumori in Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 settembre 2022

In otto anni (2014-2021), nel nostro Paese, la spesa per i farmaci oncologici è passata da 2,3 a 4 miliardi di euro, con un incremento del 73%. A fronte di una costante crescita delle uscite per la cura del cancro, migliora sempre più la sopravvivenza a un quinquennio, attestandosi al 65% nelle donne e al 59% negli uomini (rispetto al 63% e al 54% della rilevazione precedente aggiornata al 2015). Un risultato ottenuto grazie alle campagne di prevenzione e alle terapie innovative che permettono in molti casi di cronicizzare la malattia o di ottenere la guarigione, con consistenti risparmi in altre voci di spesa (sanitaria e sociale). I vantaggi della prevenzione oncologica sono dimostrati, ma questa voce è quasi del tutto assente nei programmi elettorali delle principali coalizioni delle prossime elezioni politiche. “Abbiamo letto solo vaghi accenni alla necessità di riprendere gli screening interrotti durante la pandemia, ma non vi è nessuna visione di sistema che ponga la prevenzione al centro della lotta contro il cancro, che deve includere anche la riduzione dei tempi di accesso ai farmaci innovativi e la maggiore diffusione dei test genomici. Nei programmi manca l’oncologia. Chiediamo alle coalizioni di considerare questi temi fondamentali. Solo così potremo salvare più vite e garantire la sostenibilità del sistema sanitario”. È l’appello di Saverio Cinieri, Presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) in un press briefing al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), che si apre oggi a Parigi. “A causa della pandemia – afferma il Presidente AIOM -, gli screening per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon retto hanno registrato una riduzione di due milioni e mezzo di esami nel 2020 rispetto al 2019. Sono state stimate anche le diagnosi mancate: oltre 3300 per il tumore del seno, circa 1300 per il colon-retto (e 7474 adenomi in meno) e 2782 lesioni precancerose della cervice uterina. Non basta far riferimento solo alla necessità di riavviare questi programmi di prevenzione secondaria, che restano fondamentali”.Ogni anno in Italia sono 377.000 le nuove diagnosi di cancro. È dimostrato che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati agendo su fattori di rischio prevenibili, in particolare sugli stili di vita. “Il principale – continua Saverio Cinieri – è il fumo di sigaretta, associato all’insorgenza di una neoplasia su tre e a ben 17 tipi di cancro, oltre a quello del polmone. Non solo. Anche una dieta corretta e la regolare attività fisica possono ridurre fino al 30% il rischio di sviluppare la malattia. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi ai cittadini e risparmi al sistema sanitario. È stimato che, in Italia, i fattori di rischio comportamentali e, quindi, modificabili siano responsabili ogni anno di circa 65mila decessi per cancro e il fumo di sigaretta presenta il maggior impatto con 43mila morti”. “L’oncologia di precisione oggi include armi efficaci come le terapie mirate e l’immunoncologia che consentono di allungare la sopravvivenza anche nella malattia metastatica, in alcuni casi cronicizzandola – conclude il prof. Curigliano -. Nell’oncologia di precisione rientrano anche i test genomici, che permettono di limitare il ricorso alla chemioterapia dopo l’intervento chirurgico nelle donne con tumore del seno in stadio precoce. Risale a luglio 2021 la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto attuativo ministeriale, che ha sbloccato i 20 milioni di euro del Fondo dedicato all’applicazione gratuita di queste analisi molecolari, che però non sono ancora utilizzate in modo uniforme sul territorio. Va superata la lunghezza degli iter burocratici a livello regionale, perché tutte le pazienti abbiano la possibilità di accedere ai test genomici”.

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Tumori: prevenzione personalizzata

Posted by fidest press agency su domenica, 19 giugno 2022

Paolo Marchetti, Direttore Scientifico IDI IRCCS di Roma: “Vanno identificati specifici determinanti genomici legati a un aumentato rischio di sviluppare il cancro. Così possiamo salvare più vite. Il paradigma istologico e agnostico è superato. È necessario considerare le modificazioni dell’ambiente individuale ed esterno” Non solo geni o bersagli molecolari, da colpire con terapie anticancro mirate. L’oncologia di precisione oggi va ben oltre questo orizzonte, includendo un universo molto più ampio. La prevenzione dei tumori diventa personalizzata grazie all’identificazione di precise alterazioni molecolari che consentono di individuare gruppi di popolazione a rischio. E, nei trattamenti, il modello da seguire è quello mutazionale, in cui vanno considerate tutte le alterazioni subite dall’organismo, a seguito delle modificazioni dell’ambiente individuale ed esterno, che possono avere un ruolo nello sviluppo del cancro e nella scelta della terapia. Le nuove frontiere sono delineate oggi a oggi a Roma all’Università La Sapienza al “World Health Summit Regional Meeting – Europe”, nella sessione dedicata all’oncologia di precisione, moderata da Paolo Marchetti (Direttore Scientifico IDI IRCCS di Roma, Ordinario di Oncologia all’Università La Sapienza di Roma e Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata) e da Khay-Guan Yeoh (Professore di Medicina all’Università di Singapore). Nel meeting, organizzato ogni anno dall’Alleanza dei centri accademici e di ricerca (M8 Alliance of Academic Health Centres, Universities and National Academies), vengono affrontati temi di grande rilievo che vanno dai vaccini ai sistemi di gestione della salute pubblica, alle sindromi metaboliche alle malattie croniche, fino alle nuove tecnologie e alla medicina personalizzata. “La prevenzione diventa personalizzata perché può essere basata su modelli di medicina di precisione, attraverso l’identificazione di specifici determinanti genomici legati a un aumentato rischio di sviluppare il cancro – afferma il prof. Marchetti -. In questo ambito rientra una serie di interventi per individuare il tumore in fase iniziale oppure per evitare l’insorgenza della malattia. Ad esempio, alle donne con mutazione del gene BRCA, che rappresenta un fattore di rischio per il tumore del seno, possono essere proposti programmi di screening mammario più frequenti, che rientrano nella prevenzione secondaria, oppure il trattamento con inibitori dell’aromatasi o antiestrogeni, ancora all’interno di studi clinici, per potenziare la prevenzione primaria. Così possiamo salvare più vite e garantire risparmi al sistema sanitario”. Questi temi relativi alla prevenzione personalizzata sono illustrati al meeting da Stefania Boccia, professore di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. “La patologia molecolare è un elemento cardine dell’oncologia di precisione – continua il prof Marchetti -. La mutazione genetica non può più rappresentare la soluzione del problema. È necessario imparare a studiare non più solo le singole alterazioni ma le modificazioni complessive delle vie di segnale cellulare. Così il patologo molecolare può fornire al clinico informazioni decisive per la scelta della terapia. Ad esempio, un paziente con un alto carico mutazionale, teoricamente candidato all’immunoterapia, deve essere indirizzato a un’altra cura in presenza di una mutazione che blocca la risposta all’immunoterapia”. Lo scopo del “World Health Summit Regional Meeting – Europe”, che fa parte del “World Health Summit” che si svolge ogni anno a fine ottobre a Berlino, è studiare elementi innovativi, raccomandazioni da offrire alla valutazione delle autorità politiche e accademiche. Si tratta di progetti di applicazione clinica per superare le disuguaglianze ancora presenti nei sistemi sanitari e nell’accesso alle terapie.

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