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Nuove norme contro il riciclaggio: avviare i negoziati con i governi UE

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 aprile 2023

Bruxelles Parlamento europeo. Il PE ha approvato i mandati negoziali su due proposte di riforma delle politiche dell’UE sull’antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo (AML/CFT). La prima sessione dei negoziati con i rappresentanti dei ministri dell’UE si terrà all’inizio di maggio.Le due normative prevedono nuovi obblighi per le imprese, compresi quelli di “diligenza dovuta” (due diligence in inglese) e di verifica dell’identità dei clienti, delle loro proprietà e di chi li controlla, e attribuiscono alle persone con un interesse legittimo (come giornalisti, organizzazioni della società civile e istituti di istruzione superiore) l’accesso ai registri sulla proprietà effettiva. Inoltre, tra le altre disposizioni, il pacchetto prevede la creazione di un’Autorità europea antiriciclaggio (AMLA) con poteri di vigilanza e di indagine. Le proposte di mandati negoziali sono state annunciate il 17 aprile in apertura della sessione plenaria. Poiché non sono state sollevate obiezioni da parte dei deputati all’avvio dei negoziati con il Consiglio, entrambi i tesi sono considerati adottati (ex articolo 71 del regolamento) e i negoziati sulla forma finale della legislazione possono iniziare. Il Consiglio ha definito la propria posizione negoziale nel dicembre 2022.

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Ue: no ad auto inquinanti. Il suicidio dell’opposizione del governo italiano

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 febbraio 2023

Il Parlamento europeo ha stabilito lo stop alla produzione di auto a motore termico dal 2035. Purtroppo è cominciata subito la forte contrarietà da parte degli esponenti del governo italiano: motivazioni varie, non ultima quella occupazione. La stessa reazione registrata quando la Commissione industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo ha approvato la proposta di revisione della direttiva Ue sulla prestazione energetica degli edifici. E’ bene ricordare anche l’opposizione ad ipotesi di avvertenze sulle bottiglie di vino sui pericoli dell’eccesso di alcool a cui il governo ha risposto con agevolazioni alle produzioni di alcolici. Non ultimo l’ostracismo ad etichette alimentari europee di immediata comprensione salutistica.Il messaggio del nostro governo è chiaro: tutto deve restare fermo, niente deve cambiare, visto che è stato consolidato il rapporto di scambio con le varie corporazioni (6): “la perfida Europa attacca il nostro perfetto stile di vita e di produzione, noi siamo i migliori al mondo”.Un percorso scontato nel momento in cui l’Ue ha stabilito priorità all’ecologia (green deal) che, da qui al 2035 (fra 12 anni!) ha tempi anche molto lunghi perché ogni singolo Stato proceda alla conversione industriale, commerciale e dei consumi dei veicoli.La situazione è grave e l’Italia si sta assumendo una delle maggiori responsabilità contro le modifiche. Dopo i rinvii dei blocchi alle produzioni fossili dovuti alla crisi di approvvigionamento del gas (per esempio, le priorità date all’installazione provvisoria di rigassificatori), è invece importante andare molto più spediti sul possibile, soprattutto quando le decisioni dipendono solo da volontà politiche interne all’Unione. Non si capisce, altrimenti, quali e quando dovrebbero esserci queste scelte ecologiche per bloccare il degrado ambientale che ogni giorni sopportiamo per le scelte sbagliate fatte fino ad oggi (con l’aggiunta di guerre e terremoti).Quel che si capisce è che il governo non voglia vedere oltre il proprio naso, non investire sul futuro ma solo su un presente che possa garantirgli, ignorando (anche per ignoranza?) i costi altissimi da pagare, continuità di potere. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Futuro dell’Ucraina nell’UE: iniziare i negoziati di adesione

Posted by fidest press agency su sabato, 4 febbraio 2023

Bruxelles. Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che illustra le sue aspettative per il vertice tra i leader politici dell’UE e dell’Ucraina che si terrà a Kiev venerdì 3 febbraio. Il testo non legislativo è stato approvato con 489 voti favorevoli, 36 contrari e 49 astensioni. La risoluzione affronta la prospettiva di adesione dell’Ucraina all’UE, e invita l’UE ad “adoperarsi per l’avvio dei negoziati di adesione e a sostenere una tabella di marcia che delinei le prossime tappe per consentire l’adesione dell’Ucraina al mercato unico dell’UE”. Ribadendo il proprio impegno per la futura adesione dell’Ucraina all’UE in seguito alla domanda presentata dal Paese il 28 febbraio 2022, i deputati sottolineano che l’adesione rimane un processo meritocratico che richiede l’adozione e l’attuazione delle riforme pertinenti e l’adempimento delle riforme e dei criteri di adesione dell’UE. Inoltre, i deputati invitano le autorità ucraine a introdurre riforme sostanziali al fine di soddisfare efficacemente i criteri di adesione all’UE il prima possibile.Il Parlamento invita i Paesi UE a potenziare e ad accelerare la loro assistenza militare all’Ucraina, in particolare la fornitura di armi, ma anche il necessario sostegno politico, militare, economico, infrastrutturale, finanziario e umanitario.Inoltre, nel testo si invitano i leader presenti al prossimo vertice UE-Ucraina a dare priorità alla necessità di un pacchetto di misure dell’UE per sostenere la ripresa dell’Ucraina, che sia incentrato sul soccorso, la ricostruzione e la ripresa del paese nell’immediato e a medio e lungo termine, e che contribuisca a rafforzare ulteriormente la crescita dell’economia una volta terminata la guerra.Valutando le esigenze di ricostruzione dell’Ucraina, i deputati ribadiscono anche la richiesta di consentire l’uso dei beni congelati della Banca centrale russa, oltre che i beni degli oligarchi russi, per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina.I deputati esortano tutti i Paesi UE a continuare a dar prova di unità di fronte alla guerra della Russia contro l’Ucraina, e li invitano ad adottare quanto prima il decimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia e a presentare proposte per l’ulteriore sviluppo delle sanzioni, includendo nuovi settori e persone.Secondo i deputati, l’elenco delle persone oggetto di sanzioni dovrebbe essere ampliato per includere le società russe ancora presenti sui mercati dell’UE, come Lukoil e Rosatom, e dovrebbero essere introdotte sanzioni per i funzionari coinvolti in un’ampia gamma di attività illegali come le deportazioni forzate, la detenzione illegale di attivisti civili e membri dell’opposizione politica russa, e i “referendum” illegali a Lugansk, Kherson, Zaporizhzhia e Donetsk. Infine, il Parlamento ribadisce la sua richiesta di un embargo immediato e totale sulle importazioni di combustibili fossili e uranio dalla Russia nonché la completa dismissione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2.

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Spedizioni di rifiuti: regole più severe per l’UE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 gennaio 2023

Il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale su una nuova legge per riformare le procedure e le misure di controllo dell’UE per le spedizioni di rifiuti.La legge dovrebbe migliorare la protezione dell’ambiente e della salute umana, sfruttando le opportunità offerte dai rifiuti per raggiungere gli obiettivi UE di un’economia circolare e a inquinamento zero. Il testo legislativo è stato adottato con 594 voti favorevoli, 5 contrari e 43 astensioni.Nel testo, i deputati sostengono il divieto di spedizione di tutti i rifiuti UE destinati allo smaltimento verso paesi extra UE, tranne in casi limitati, autorizzati e debitamente giustificati. Inoltre, vengono vietate le esportazioni di rifiuti pericolosi dell’UE verso Paesi non OCSE. L’esportazione di rifiuti non pericolosi destinati al recupero sarebbe consentita solo ai Paesi non OCSE che danno la loro autorizzazione e dimostrano di essere in grado di gestire tali rifiuti in modo sostenibile. Inoltre, i deputati vogliono vietare l’esportazione di rifiuti di plastica verso i Paesi non OCSE ed eliminare gradualmente l’esportazione verso i Paesi OCSE entro quattro anni.Il Parlamento chiederà inoltre la creazione di un meccanismo di selezione a livello UE basato sul rischio, per orientare i Paesi UE che effettuano ispezioni a prevenire e individuare le spedizioni illegali di rifiuti.

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Carbon farming: Cia, bene obiettivi Regolamento Ue

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 dicembre 2022

Cia-Agricoltori Italiani accoglie con favore gli obiettivi della proposta di Regolamento presentata dalla Commissione Ue per costruire un primo quadro volontario europeo di certificazione degli assorbimenti di carbonio, che va nella giusta direzione di strutturare e armonizzare il settore, con l’obiettivo di arrivare a un mercato trasparente, stabile e dalle regole chiare.Tuttavia, pur apprezzando gli scopi del Regolamento, Cia individua nella proposta della Commissione Ue alcune criticità, rilevate anche dal Copa-Cogeca, che potrebbero limitare le possibilità degli imprenditori agricoli di intraprendere o intensificare le attività di stoccaggio della CO2 nei loro suoli.Prima di tutto, secondo Cia, la proposta risulta ancora troppo complessa e molti elementi importanti saranno decisi solo tramite atti delegati; vengono date, poi, definizioni che pongono limiti rigidi alle attività di carbon farming, prendendo in considerazione una frazione molto circoscritta di pratiche agricole in termini di riduzione delle emissioni. E ancora: nella proposta soltanto gli “assorbimenti netti di gas serra” sono ammissibili alla certificazione, mentre le pratiche di mitigazione che gli agricoltori possono attuare non sono incluse nel testo (pratiche che generano i cosiddetti co-benefici), come l’aggiunta di additivi ai mangimi, l’aumento di edifici a basse emissioni o l’utilizzo di fertilizzanti di precisione. Inoltre, ulteriori criticità riguardano la difficoltà a comprendere la linea di base da cui gli agricoltori dovrebbero partire per iniziare i conteggi, che potrebbe escludere imprenditori che da anni compiono sforzi per un maggiore stoccaggio delle emissioni e, infine, il sistema di accreditamento previsto rischia di risultare assai oneroso in termini amministrativi. “Il carbon farming -spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- rimane, per noi, un grande strumento per valorizzare il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici, con vantaggi sia per l’ambiente e la sostenibilità che per il reddito degli agricoltori. Per questo, siamo pronti a lavorare con i colegislatori, in Parlamento e Consiglio Ue, per migliorare la proposta e renderla una reale opportunità per tutto il settore agricolo”.

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“Robeco: La crisi energetica dell’UE sarà istruttiva e distruttiva”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 novembre 2022

A cura di Roman Boner, Portfolio Manager della strategia RobecoSAM Smart Energy Equities di Robeco. Con le forniture di gas che scarseggiano e i prezzi dell’elettricità che si mantengono elevati, l’Europa si trova nella fase più acuta della crisi energetica. Tuttavia, un inverno mite potrebbe contribuire a evitare nei prossimi mesi blackout e razionamenti drastici. Finora, l’Europa si è assicurata importazioni di GNL (Gas Naturale Liquefatto) diversificando i fornitori e la speranza è di ridurre ulteriormente la domanda attraverso un mix di consumi volontari e obbligatori per l’industria e le famiglie negli Stati membri. Le misure stanno funzionando e le riserve si stanno accumulando. Le importazioni di gas dalla Russia sono passate dal 40% a meno del 10% in meno di un anno. Nel frattempo, le riserve invernali per l’intero blocco dei Paesi europei sono tornate a un rassicurante 90%.Riteniamo che l’UE debba favorire l’approccio discriminatorio olandese, in cui i prezzi sono sottoposti a un tetto massimo, dopo il quale i consumatori pagano il prezzo pieno di mercato. In questo modo si smorzerebbe l’impatto degli alti prezzi dell’energia per le famiglie e si frenerebbero i consumi eccessivi. Inoltre, a meno che non si verifichi un inverno rigido in Asia settentrionale, riteniamo che l’accesso della Cina all’abbondante gas russo e il rallentamento dell’economia interna ridurranno la concorrenza globale e manterranno le forniture di gas verso l’Europa.Nonostante la retorica e i litigi iniziali, emergeranno accordi di condivisione dell’energia che ridurranno ulteriormente i rischi di scarsità per i singoli Paesi.Anche se i blackout saranno probabilmente evitati, lo stesso potrebbe non accadere per eventuali fallimenti. Come per i Paesi, l’impatto dei prezzi dell’energia sarà disomogeneo tra i settori e le aziende e le imprese ad alta intensità energetica sono quelle che stanno sostenendo il peso maggiore di questo periodo di crisi. I profitti dei settori ad alta intensità energetica, come quelli delle utilities, della lavorazione dei metalli e i prodotti chimici, saranno colpiti per primi, con effetti secondari nei settori alimentare, alberghiero e dei trasporti.Le società di servizi “troppo grandi per fallire” si stanno affidando agli aiuti governativi, mentre le aziende più grandi con ampie riserve di liquidità hanno ridotto la produzione. I produttori di prodotti chimici e di metalli di base stanno passando al carbone a basso prezzo per avere energia e stanno chiudendo la produzione non redditizia.La tendenza a trasferire i costi sui consumatori ha protetto in modo particolare le aziende che operano in settori ad alto margine o con prodotti di alta qualità. I settori a basso margine e ipercompetitivi come il settore aereo, l’alimentare e i servizi di vendita al dettaglio, in cui aumentare i prezzi per i consumatori significa perdere quote di mercato, saranno ancora più colpiti. Alcuni hanno abilmente spostato i costi sui consumatori all’improvviso. I produttori di carta e cellulosa – anch’essi tra i principali settori ad alta intensità energetica – stanno rendendo i fogli di carta igienica più corti e stretti, mentre le aziende del settore alimentare – colpite indirettamente dall’aumento dei prezzi dei fertilizzanti e delle materie prime – stanno riducendo la quantità di cibo nelle confezioni.È iniziato un periodo di distruzione creativa accelerato dalla scarsità di energia e dalla volatilità dirompente. Chi si è affidato a infrastrutture tradizionali inefficienti e poco flessibili, basate su combustibili tradizionali, avrà sempre più difficoltà a sopravvivere con l’emergere di crisi e rischi imprevisti.Tuttavia gli approvvigionamenti di energia rinnovabile erano già in aumento nel 2021 e la precarietà energetica delle imprese dovrebbe sostenere una maggiore crescita nel medio-lungo termine. Nel frattempo, anche gli investimenti in tecnologie efficienti dal punto di vista energetico, dei fattori produttivi e dei processi dovrebbero accelerare, poiché le imprese e le famiglie si adattano alla scarsità come a un “new normal”. I mandati dell’UE per l’energia solare sui tetti e le pompe di calore ad alta efficienza energetica accelereranno queste tendenze. La cattiva notizia è che i costi dell’energia, dei fattori produttivi e degli investimenti rimarranno elevati, per cui il consumo energetico deve rimanere sotto controllo. Tuttavia, la crisi è spesso un catalizzatore del cambiamento. I governi, i consumatori e le aziende non dovrebbero lasciare che questa crisi vada sprecata. (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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Ue: Cia, bene 1,2 mld per fotovoltaico su tetti agricoli, ma superare limite autoconsumo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 20 luglio 2022

Le risorse messe in campo per sostenere il fotovoltaico sui tetti agricoli rappresentano una grande opportunità per ammodernare ed efficientare il sistema produttivo agricolo e rendere le imprese sostenibili sul piano economico, ambientale e sociale, a beneficio delle comunità rurali e dell’intero sistema Paese. Ma deve essere assolutamente superato il limite dell’autoconsumo, che rischia di ridurre drasticamente la portata e l’efficacia degli investimenti per il settore. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta l’approvazione da parte della Commissione Ue della misura del PNRR a sostegno della realizzazione di impianti fotovoltaici sulle strutture produttive agricole, con una dotazione di 1,2 miliardi di euro.Secondo Cia, con la situazione attuale, ormai emergenziale sul piano energetico, economico e produttivo, occorre mettere in campo misure e azioni straordinarie, non ci si può limitare alla gestione ordinaria del bene comune. Tra le azioni da intraprendere, il presidente di Cia propone di considerare come energia “autoconsumata” quella utilizzata da tutti coloro che aderiscono a una “Comunità energetica”, assicurando in questo modo aiuti alle imprese agricole per gli impianti di potenza superiore all’autoconsumo aziendale. “Attraverso le Comunità energetiche rurali -conclude Fini- saremo in grado di sostenere il tessuto produttivo delle aree interne e marginali, le comunità di quei territori e le politiche sociali degli Enti locali che, attraverso le comunità energetiche, potrebbero assicurare sostegno anche alle fasce meno abbienti della popolazione”.

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Includere il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 luglio 2022

In una risoluzione sulla decisione della Corte suprema statunitense di abolire il diritto all’aborto negli Stati Uniti e la necessità di tutelare il diritto all’aborto e la salute delle donne nell’UE, i deputati chiedono di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Il testo, non legislativo, è stato approvato con 324 voti favorevoli, 155 contrari e 38 astensioni.I deputati affermano che occorre presentare al Consiglio una proposta intesa a modificare l’articolo 7 della Carta poiché “ogni persona ha diritto all’aborto sicuro e legale” e attendono che il Consiglio europeo si riunisca per convocare una Convenzione per la revisione dei trattati, come già ribadito nella risoluzione del 9 giugno.I deputati esprimono piena solidarietà e sostegno alle donne e alle ragazze negli Stati Uniti, nonché a coloro che sono coinvolti nella prestazione e nella promozione del diritto e dell’accesso all’assistenza legale e sicura all’aborto in circostanze così difficili, e chiedono al Congresso degli Stati Uniti di approvare un progetto di legge che tuteli l’aborto a livello federale.I deputati esprimono inoltre preoccupazione per un possibile aumento del flusso di denaro per finanziare gruppi anti-genere e anti-scelta nel mondo, anche in Europa ed esortano i Paesi UE a depenalizzare l’aborto, a eliminare e combattere le rimanenti restrizioni giuridiche, finanziarie, sociali e pratiche in alcuni Stati membri.I Paesi UE dovrebbero garantire l’accesso a servizi di aborto sicuri, legali e gratuiti, a servizi di assistenza sanitaria prenatale e materna, alla pianificazione familiare volontaria, a servizi adatti ai giovani, nonché alla prevenzione, al trattamento e al sostegno nella lotta all’HIV, senza discriminazione alcuna. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero intensificare il loro sostegno politico a favore dei difensori dei diritti umani e dei prestatori di assistenza sanitaria che lavorano per far progredire la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti (Sexual and reproductive health and rights – SRHR).

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“Se tutti gli Stati vicini alla Russia vogliono aderire all’Ue e perfino alla Nato, avranno motivi convincenti per farlo

Posted by fidest press agency su sabato, 25 giugno 2022

Noi conosciamo i francesi meglio di polacchi e finnici, loro conoscono i russi meglio del prof. Orsini. E questo dovrebbe bastare. Per quanto riguarda l’emergenza energetica siamo d’accordo al tetto per il prezzo del gas, ma manca una risposta di sistema che per noi è l’autosufficienza. Draghi ha il potere di sospendere il Pitesai, firmato nel febbraio di quest’anno per riavviare subito le attività estrattive ed esplorative sospese. Ci consentirebbero di avere 300 miliardi di gas domestico, una quantità tale da renderci per oltre 10 anni autonomi dal gas russo, non dovremmo chiedere a Putin neppure una bomboletta di gas da campeggio. Sì al fotovoltaico ma non sulle aree agricole, perché prima dell’emergenza energetica c’è l’emergenza alimentare e dobbiamo coltivare ogni fazzoletto di terra. Ci sono migliaia di superfici coltivabili alternative e il nostro paesaggio è tutelato dalla costituzione. Infine, una domanda sul ddl concorrenza, che mette a bando non solo le nostre coste per gli stabilmenti balneari, le nostre piazze per il commercio ambulante, ma anche i bacini idroelettrici, in una fase drammatica di siccità che richiede urgenti interventi di riconduzione forzata per produrre energia sempre con la stessa acqua. Che cosa mettono sul tavolo della concorrenza le altre nazioni europee? Coloro che non hanno arenili commerciabili, non hanno il clima per i mercati rionali, non hanno le montagne e quindi le centrali idroelettriche… Cosa mettono a disposizione delle imprese italiane e della nostra comunità? Perché l’ideologia liberista prevede la reciprocità, se non c’è reciprocità c’è circonvenzione d’incapace”. E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia in replica alle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi intervenuto in aula Montecitorio in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e del 24 giugno 2022.

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UE/Brexit. Perché non siamo Russia

Posted by fidest press agency su sabato, 18 giugno 2022

Anche se il presidente russo Vladimir Putin dice che ha invaso l’Ucraina per un “problema di cuore”, riprendersi territori che fanno parte della Russia di Pietro il Grande per salvare i russofoni presunti perseguitati, le zone che vorrebbe annettersi sono ricche di notevoli riserve di litio e minerarie. E, invece di cominciare una “guerra commerciale” con lo Stato sovrano dell’Ucraina, è passato alla invasione in armi, come se gli ultimi cento anni di storia del continente europeo non avessero significato o insegnato nulla per la soluzione dei conflitti. Non solo, ma per Putin, la “gloria” di questa guerra serve a riaffermare e rafforzare il suo potere interno, in una Russia a suo avviso sempre più incline ai modelli occidentali di vita ed economia. Cosa di meglio del nemico esterno che vorrebbe distruggere la propria identità? In questi giorni sta avvenendo altrettanto nel Regno Unito, senza al momento bombardamenti e distruzioni. Il premier Boris Johnson, molto screditato e dato in declino per i suoi comportamenti durante i lockdown del covid e per un’economia che stenta a portare a termine la Brexit, ha deciso di far leva sull’orgoglio e il primato economico britannico per validare la propria leadership: agnello sacrificale l’Irlanda del Nord che, come da accordi voluti anche da Johnson, di fatto continua ad appartenere al mercato Ue per evitare il ritorno della frontiera fisica con la Repubblica d’Irlanda. Il progetto di legge di Johnson prevede vantaggi per le aziende Uk che esportano in Irlanda del Nord (quindi mercato Ue), ma non altrettanto per aziende Ue verso Irlanda del Nord, escludendo controlli da parte della Corte di Giustizia Ue. Se l’Ue dovesse ragionare e agire come la Russia di Putin dovrebbe schierare le proprie truppe a difesa del mercato Ue in Irlanda del Nord. Nel caso specifico ci sarebbero tutti gli elementi tipici per “passare alle armi” sul modello Putin: violazione degli accordi, interessi economici imposti e non concordati, etc. Ovviamente l’Ue non lo fa, non solo perché le sue “truppe” “lasciano un po’ a desiderare…”, ma perché l’Ue ha fatto tesoro delle lezioni di storia e umanità: mai più risolvere i conflitti con guerre in armi. Questo è uno dei diversi motivi per cui, per esempio, l’Ucraina (e non solo) vorrebbe far parte dell’Ue e non della Federazione russa, o perché i russi preferiscono McDonalds e non i burger locali. Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it

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“Embargo UE e riaperture in Cina manterranno alti i prezzi del petrolio”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 Maggio 2022

“A causa delle restrizioni in Cina e dei dati economici deboli, che hanno scatenato i timori di una recessione globale, i prezzi del Brent sono scesi a 112 dollari al barile dai 130 dollari registrati nel marzo 2022 (il livello più alto degli ultimi 13 anni); nonostante ciò, prevediamo che i prezzi del petrolio rimarranno in un trend rialzista, con l’UE che potrebbe raggiungere un accordo su un embargo graduale del petrolio russo e la produzione dell’OPEC che in questo momento sta crescendo lentamente. Inoltre, dopo settimane di preoccupazione per il rallentamento della domanda cinese a causa delle restrizioni, la Cina dovrebbe essere sul punto di porre fine ai lockdown. Questo porterà a un aumento della domanda proveniente dalla Cina, restringendo ulteriormente la disponibilità di forniture globali.Nel frattempo, Saudi Aramco ha comunicato un utile netto in aumento di oltre l’80% nel primo trimestre del 2022, una crescita record che ha beneficiato dell’impennata dei prezzi dell’energia. Saudi Aramco ha ora superato Apple come azienda di maggior valore al mondo, con un valore di mercato salito a 2,4 trilioni di dollari. Aramco ha in programma di spendere miliardi di dollari per aumentare la sua capacità di produzione di petrolio da 12 milioni di barili al giorno a 13 milioni entro il 2027. Anche grandi colossi del petrolio come Shell ed Exxon Mobil stanno generando un maggiore flusso di cassa grazie all’aumento dei prezzi dell’energia. Queste società stanno pianificando di utilizzare la liquidità per ridurre il debito e aumentare i buyback di azioni, invece che per spese di esplorazione e altri investimenti. L’aumento dei prezzi del petrolio e la ripresa della domanda sosterranno probabilmente gli utili e i flussi di cassa delle compagnie petrolifere, portando dunque a un aumento dei riacquisti di azioni e dei dividendi da qui a fine anno.L’OPEC ha deciso di aumentare gli obiettivi di produzione di 432.000 barili al giorno per il mese di giugno, attenendosi alla strategia esistente di ridurre gradualmente i tagli all’offerta. Per l’imminente riunione del 2 giugno, è improbabile che l’OPEC+ immetta ulteriore petrolio sul mercato, poiché l’OPEC beneficia degli attuali prezzi elevati del petrolio e molte nazioni non riescono a rispettare la quota di produzione. Un rapporto della stessa OPEC ha rivelato che la produzione è aumentata di 153.000 barili al giorno in aprile, raggiungendo i 28,65 milioni di barili, in ritardo rispetto all’aumento di 254.000 che il gruppo aveva concordato durante la riunione precedente.”

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L’UE deve rafforzare il sostegno ai cittadini e alle imprese e l’aiuto all’Ucraina

Posted by fidest press agency su venerdì, 20 Maggio 2022

Bruxelles. Secondo i deputati, gli strumenti esistenti come il Recovery (NextGenerationEU), lo strumento europeo SURE di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency) o il sistema di flessibilità del bilancio UE non sono sufficienti a mitigare gli effetti negativi della guerra e il costo per l’UE delle sanzioni imposte alla Russia.Per questo motivo, i deputati chiedono la tassazione dei proventi straordinari per le compagnie energetiche, il congelamento e sequestro dei beni degli oligarchi russi e un’ulteriore flessibilità nel bilancio UE. Inoltre, il quadro finanziario pluriennale (QFP) dovrebbe essere rivisto, le norme sugli aiuti di Stato dovrebbero essere applicate in modo più flessibile, il livello di garanzia dell’UE nel programma InvestEU dovrebbe essere aumentato e la Commissione dovrebbe essere pronta, se necessario, a proporre nuovi programmi. L’UE dovrebbe anche assumere un ruolo guida nella creazione di un fondo fiduciario di solidarietà per l’Ucraina.La guerra ha inasprito una già grave crisi dei prezzi dell’energia e ciò sta incidendo negativamente sul potere d’acquisto e sui costi operativi. L’aggravarsi della crisi richiede un intervento rapido. Per questo, i Paesi UE dovrebbero aumentare il loro sostegno sociale e stanziare spese supplementari per un supporto mirato alle imprese vulnerabili ma sostenibili. Inoltre, l’aumento delle retribuzioni dovrebbe tenere conto dell’inflazione a lungo termine e della crescita della produttività, al fine di mantenere il potere d’acquisto delle famiglie.Secondo i deputati, è necessario istituire un pacchetto temporaneo europeo per la resilienza sociale che coordini una serie di misure e mezzi per rafforzare i sistemi di previdenza sociale e di protezione sociale nell’UE.I deputati pongono particolare enfasi sullo sviluppo dell’autonomia dell’UE e chiedono l’istituzione di un nuovo fondo europeo dedicato. Il fondo per l’autonomia strategica per l’Europa finanzierebbe le infrastrutture energetiche transfrontaliere, la produzione di energia rinnovabile e l’efficienza energetica, la cibersicurezza, la competitività industriale, l’economia circolare, la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile.

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Miliardi di € per investimenti in tutta l’UE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 9 marzo 2022

L’Unione europea ha raggiunto un traguardo fondamentale nell’attuazione del programma InvestEU grazie alla firma di accordi relativi alla garanzia e al polo di consulenza da parte della Commissione europea, della Banca europea per gli investimenti (BEI) e del Fondo europeo per gli investimenti (FEI).Il programma InvestEU è un pilastro fondamentale del più grande pacchetto di incentivi mai adottato dall’Unione europea per riprendersi dalla pandemia di COVID-19 e contribuire a costruire un’economia europea più verde, più digitale e più resiliente. Il programma può inoltre sostenere l’economia europea nell’affrontare le nuove sfide derivanti dalle grandi incertezze legate alle prospettive globali e di sicurezza.InvestEU consta di tre componenti: il Fondo InvestEU, il polo di consulenza InvestEU e il portale InvestEU. Fornendo una garanzia di bilancio dell’UE di 26,2 miliardi di € a sostegno delle operazioni di finanziamento e di investimento, il programma InvestEU attirerà finanziamenti pubblici e privati con l’obiettivo di mobilitare almeno 372 miliardi di € di investimenti aggiuntivi entro il 2027, a beneficio di persone ed imprese di tutta Europa. I primi progetti InvestEU dovrebbero ricevere una garanzia InvestEU già ad aprile, dopo essere stati presentati al comitato per gli investimenti.

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Zelenskyy invita l’UE a dimostrare che sta dalla parte dell’Ucraina

Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 marzo 2022

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato, “durante una pausa tra gli attacchi missilistici”, che il Parlamento e i leader UE devono ora “dimostrare che l’UE è con l’Ucraina”. “Parlo oggi a nome dei cittadini ucraini che la difendono pagando il prezzo più alto”.Zelenskyy ha fatto riferimento all’attacco a Kharkiv, “la città con la più grande piazza del paese, chiamata ‘Piazza della Libertà’ (…). Questa mattina, due missili hanno colpito la Piazza della Libertà, con decine di morti. Ciò è il prezzo che stiamo pagando per la nostra libertà. D’ora in poi, ogni piazza di ogni città ucraina si chiamerà Piazza della Libertà”.Ha poi proseguito: “Stiamo combattendo per i nostri diritti, le nostre libertà e attualmente per la nostra sopravvivenza. Stiamo inoltre lottando per essere membri dell’Europa. Quindi, ora dimostrate che siete con noi (…). Dimostrate che siete davvero europei così la vita vincerà sulla morte, e la luce vincerà sulle tenebre. Gloria all’Ucraina”.Il Presidente della Verkhovna Rada Ruslan Stefanchuk ha affermato: “L’Ucraina sta difendendo il confine del mondo civilizzato e se cade nessuno può sapere dove si fermeranno i russi”. Ha poi ribadito che il modo migliore per sostenere l’Ucraina “è un reale riconoscimento delle nostre aspirazioni europee”.”Questa brutale e massiccia invasione dell’Ucraina è ingiustificata, non provocata e si basa su spregevoli menzogne, e avviene per una sola ragione: perché in piazza Maidan avete fatto la scelta della libertà, della democrazia e dello stato di diritto”, ha detto il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, definendo l’invasione del Presidente russo Vladimir Putin “terrorismo geopolitico”. Ha assicurato i deputati che il Consiglio analizzerà la “seria, simbolica, politica e, a mio avviso, legittima richiesta” dell’Ucraina di entrare nell’UE.La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto: “Questo è un momento di verità per l’Europa. Questo è uno scontro tra lo stato di diritto e la legge delle armi, tra un ordine basato sulle regole e una pura aggressione. Non possiamo dare per scontata la nostra sicurezza, dobbiamo investire in essa”. Ha poi sottolineato che “se Putin stava cercando di dividere l’UE, la NATO e la comunità internazionale, ha ottenuto l’esatto contrario”.”Per fare la pace, dobbiamo essere in due; ma per la guerra, basta uno, come ha dimostrato il signor Putin. Ecco perché dobbiamo aumentare molto la nostra capacità di deterrenza, per evitare la guerra”, ha detto il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell. “Difendere lo stato di diritto e rafforzare le relazioni commerciali non sarà sufficiente per trasformare il mondo in un luogo pacifico”, ha aggiunto.

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La Ue trattiene i soldi alla Polonia per multe non pagate. E’ la prima volta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 febbraio 2022

Non paghi le multe? E allora tratteniamo i soldi dei finanziamenti che ti dovevamo dare. E’ quanto ha stabilito la Commissione europea che ha comunicato la propria decisione alla Polonia. Le multe erano state comminate dalla Corte di Giustizia europea, organo giudicante riconosciuto da tutti gli Stati membri della Ue, relativamente all’inquinamento provocato da una miniera di carbone, che viola le normative comunitarie in materia e per non aver sospeso l’attività della Sezione disciplinare della Corte Suprema polacca che, infarcita di nomine governative, impediva l’imparzialità dei giudici, infrangendo le norme che garantiscono lo Stato di diritto. Si tratta in totale di 160 milioni di euro che verranno trattenuti dai finanziamenti europei che, per la Polonia, ammontano a 78 miliardi nel periodo 2021-2027. E’ la prima volta che la Commissione europea decide di procedere in questo senso, anche perché è la prima volta che un Paese membro si rifiuta di pagare le multe inflitte dalla Corte di Giustizia europea e la Polonia, furbescamente, aveva deliberato di non rispettarne le sentenze. Come affermare che le sentenze di un tribunale non si rispettano perché non piacciono. Ora, la Polonia deve decidere se vuole continuare a essere membro della Ue, con tutti gli aiuti consequenziali, considerato che è un beneficiario netto dei fondi comunitari (anche nostri), oppure uscirne. La porta è sempre aperta, basta imboccarla. Primo Mastrantoni, Aduc http://www.aduc.it

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Crisi energetica e politica del’Ue

Posted by fidest press agency su mercoledì, 9 febbraio 2022

L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e’ candidato ad entrare nel consiglio di amministrazione della compagnia energetica russa Gazprom. L’ex capo del governo tedesco e’ gia’ presidente del consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera russa Rosneft e presidente del consorzio Nord Stream AG, che si e’ occupato della costruzione dell’omonimo gasdotto che invia carburante dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico.La vocazione manageriale di Schoreder si aggiunge a quella di altri capi di governo che hanno fatto altrettante scelte professionali. Ci viene in mente il leader liberaldemocratico britannico Nick Clegg con Facebook/Meta e, ultimo della serie, l’ex-primo ministro austriaco Sebastian Kurz approdato ad un’azienda della Silicon Valley. Tutte aziende che alterano, e non poco, la governabilità dell’economia da parte degli Stati, con queste aziende che diventano Stati e sovra-Stati a loro volta.Forse, ma è prematuro, sarebbe da includere anche il nostro Matteo Renzi, anche se per ora si milita ad una serie di conferenze in Arabia.Tornando a Schroeder, è innegabile che è inserito e sta migliorando il proprio inserimento in una delle attività economiche chiave dell’attuale crisi energetica e politica tra Ue/Usa e Russia. Non ci interessa sapere come l’ex-canceliere abbia conciliato la sua difesa degli interessi tedeschi e dell’Ue quando da tempo ha accettato di essere parte dirigente di una delle principali aziende russe. Prendiamo atto che era lì e che ora sarà in un posto ancora più strategico.Noi siamo come il volterriano personaggio “Candide”, disincantato ma non stupido, e ci poniamo una domanda: stiamo generando mostri per il nostro futuro o non abbiamo compreso nulla della vita? François-Marie Arouet, Aduc

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Potenziare la lingua italiana nell’Ue

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 gennaio 2022

“Dopo la Brexit l’inglese non ha più motivo di essere considerata la lingua principale delle istituzioni europee. Tuttavia, viene usato ancora come strumento ufficiale per le comunicazioni e il lavoro. Il governo Draghi s’impegni affinché l’italiano, lingua della Nazione appartenente al nucleo dei primi Stati fondatori dell’Unione europea, sia l’idioma veicolare usato in tutti gli atti e occasioni. Attualmente lo sono l’inglese, il francese e il tedesco. L’italiano deve essere lingua di primo rango come le altre tre visto che tuttora è la quarta lingua più studiata al mondo e, come per il francese e il tedesco, deve avere il trattamento partitario perché il suo ruolo è stato fondamentale nella costruzione dell’Unione Europea e dell’Europa stessa, essendo la lingua figlia diretta del latino”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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Sport: sì a modello basato sui valori UE e no a “competizioni separatiste”

Posted by fidest press agency su domenica, 28 novembre 2021

Con 597 voti a favore, 36 contrari e 55 astensioni, i deputati chiedono un forte impegno per allineare la cultura sportiva europea con i principi UE principi di solidarietà, sostenibilità, inclusività per tutti, competizione aperta, merito sportivo ed equità. Inoltre, il Parlamento si oppone fermamente alle “competizioni separatiste” che minano questi principi e mettono in pericolo la stabilità dell’intero ecosistema sportivo.I deputati vogliono che si trovi un equilibrio tra gli interessi commerciali dello sport professionale e le sue funzioni sociali, rafforzando i legami fra gli sport di base e quelli ad alto livello. Inoltre, chiedono una maggiore ridistribuzione finanziaria tra lo sport professionistico e quello di base e propongono la creazione di un meccanismo di solidarietà da parte delle federazioni sportive per garantire un adeguato finanziamento dello sport a livello amatorialeIl Parlamento vuole che la Commissione e i Paesi europei facciano del loro meglio per incoraggiare l’attività fisica tra i cittadini dell’UE, soprattutto i giovani di tutte le estrazioni, aumentando il numero di ore di educazione fisica nelle scuole e facendo leva su modelli di riferimento e ambasciatori dello sport.I deputati intendono anche affrontare le molestie nello sport e la disuguaglianza di genere, in particolare in materia di retribuzioni, e la pari rappresentanza nei consigli di amministrazione delle organizzazioni sportive, ed esortano i media europei a prevedere una maggiore copertura per una gamma più ampia di sport, in particolare gli sport femminili e giovanili.Il testo approvato invita anche a tutelare i minori dalla discriminazione, dalle molestie e da ogni forma di abuso nello sport, anche offrendo l’accesso a mezzi di ricorso, tra cui consulenze legali e una tutela tempestiva.Inoltre, secondo il Parlamento le federazioni sportive nazionali dovrebbero progredire verso l’equiparazione dei compensi corrisposti agli atleti e alle atlete, seguendo l’esempio della federazione calcistica irlandese (FAI).La risoluzione esorta le autorità pubbliche, le federazioni e le organizzazioni sportive a rispettare i diritti umani e i principi democratici in tutte le loro azioni, in particolare nell’assegnare lo status di paese o città ospitante per le grandi manifestazioni sportive e nella scelta degli sponsor. I deputati insistono sul fatto che non si dovrebbero più scegliere paesi in cui tali diritti e valori fondamentali sono ripetutamente violati come sedi per ospitare grandi manifestazioni sportive.

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Russi e bielorussi d’intesa per destabilizzare l’UE

Posted by fidest press agency su domenica, 21 novembre 2021

La telefonata della cancelliere tedesca, Angela Merkel, al presidente russo, Vladimir Putin, per risolvere il problema dei migranti alla frontiera Bielorussa-Polacca – Lituana, la dice lunga su chi manovra Aljaksandr Lukhascenka, presidente della Bielorussia da 27 anni. La cancelliere Merkel ha chiesto a Putin di intervenire su Lukhascenka per farlo desistere dal convogliare i migranti al confine polacco e lituano. La risposta è stata: si rivolga a Lukhascenka, cioè lo riconosca, il che non è possibile perché l’UE non lo ha fatto e ha condannato le violente repressioni delle pacifiche manifestazioni dei cittadini, sanzionando il governo bielorusso. I migranti sono utilizzati, da russi e bielorussi, come pedine per creare pressione politica sulla UE. E’ evidente che il presidente russo Putin stia giocando una partita che non è migratoria ma geopolitica, inoltre, il dispiegamento di 100 mila soldati al confine della Ucraina, vicina alle posizioni occidentali, e le esercitazioni militari comuni con la Bielorussia, fanno parte della strategia russa. Nel solo mese di ottobre circa 5.000 migranti, provenienti dalla Bielorussia, hanno attraversato la Polonia per dirigersi in Germania. Ad agosto i migranti entrati illegalmente in Lituania sono stati 4.000. Il governo bielorusso ha organizzato voli dal Medio-Oriente per portare i migranti alle frontiere con i due Paesi comunitari.La UE ha già iniziato a rispondere, applicando sanzioni ai gerarchi bielorussi e alle compagnie aeree, agenzie di viaggio e alberghi che si prestano all’operazione, ma l’UE ha maggiori possibilità di intervento applicando dazi e limitando le importazioni dalla Bielorussia, che quest’anno sono cresciute del 58% rispetto allo scorso anno. Una spallata economica metterebbe in serie difficoltà Lukhascenka e, di conseguenza, il suo alleato Putin. L’Unione europea è la seconda potenza economica mondiale. Sarebbe necessario che si facesse valere. Primo Mastrantoni, Aduc

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Soldi Ue. Erogati male e spesi poco. La fiera delle opportunità mancate

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 novembre 2021

La Corte dei Conti europea, nella relazione sull’esercizio finanziario 2020 dell’Ue pubblicata ieri, ha espresso, per il secondo anno consecutivo, un giudizio negativo sulla spesa Ue. Ed ha anche espresso perplessità su come verranno spesi nei prossimi anni i soldi messi a disposizione dall’Unione per la crisi covid. Oltre alle irregolarità (2,7%) la Corte valuta il 59% della spesa ad alto rischio, anche per una complessità dei criteri di ammissibilità che induce in errore… responsabilità anche della stessa Ue nel non implementarne l’uso con la semplicità. Non solo, ma le erogazioni dei fondi arrivano con molto ritardo.E come se non bastasse questa difficoltà, il nostro Paese ce la mette tutta per aggiungere problematicità a problematicità. Tra i tre Stati che usano meno questi fondi, con Croazia e Spagna c’è anche l’Italia: il 45% degli importi impegnati.Ci viene in mente la costante lamentela, statale, regionale e locale che tante cose, anche molto necessarie, non si possono fare perché mancano i fondi.. Evidentemente se i soldi a disposizione li usiamo sono al 45% vuol dire che il problema non è la mancanza di fondi, ma la capacità di utilizzarli, pur sommata alle difficoltà create dalla stessa Unione.Tanti i motivi. Politici e tecnici. Una classe politica che nell’amministrare e nel legiferare ha deficit pesanti nel rapportarsi con il grande salvadanaio dell’Unione. Tecnici e aziende non scelti per le competenze anche nel merito ma selezionati per appartenenza e condiscendenza… non bestemmiamo se ricordiamo che spesso il libero mercato degli appalti è tale solo sulla carta. Perché siamo a questo livello? La risposta base è il deficit di scolarizzazione in materia civica, italiana ed europea. Deficit che si portano dietro (con rari casi che – semplificando – indichiamo al 45%) coloro che poi amministrano, legiferano e fanno business. Serviranno questi dati e queste riflessioni? Se guardiamo lo stato della politica in generale, ci vengono i brividi. (Comunicato stampa Aduc)

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