TRADUZIONE DI: Anna Cambieri POSTFAZIONE DI: Anthony Burgess PP. 192 COLLANA: Gli Iperborei PREZZO DI COPERTINA: € 17,00 IN COPERTINA: © Carlo Giambarresi L’uomo che voleva essere colpevole è uno dei capolavori della narrativa scandinava, considerato da Anthony Burgess «un grandissimo romanzo che merita l’attenzione di tutti i lettori». Un uomo, dopo una lite violenta, uccide sua moglie. È una sera qualunque, in un appartamento come tanti, a Copenaghen. Ma l’azione si svolge in un prossimo futuro e in una società che molto somiglia all’ideale modello della socialdemocrazia scandinava, deformata quel che basta a renderla più universale. Lo Stato che si prende cura del bene comune «dalla culla alla tomba» si è trasformato in una gabbia di conformismo, regno del consenso e dell’eufemismo, in cui tutto è pianificato e obbligatorio, compresa la felicità. E poiché l’omicidio non è altro che insufficiente adattamento sociale, Torben, l’assassino, viene sottoposto a cure psichiatriche e rimesso in libertà.
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«L’uomo che voleva essere colpevole» di Henrik Stangerup
Posted by fidest press agency su mercoledì, 26 aprile 2023
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L’uomo in terza fila di Paolo Saccani
Posted by fidest press agency su giovedì, 16 marzo 2023
L’uomo in terza fila sarà presentato al pubblico sabato 1 aprile alle 10.30 ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia in via Emilia San Pietro, 44c. L’autore dialogherà con Eliselle (Elisa Guidelli) scrittrice, sceneggiatrice e giornalista italiana. Un romanzo ricco di mistero, un noir erotico che parla di sentimenti buoni e cattivi. L’uomo in terza fila di Paolo Saccani è un’opera prima, edizioni BookTribu, in libreria dal 23 marzo, una storia in cui opposti sentimenti spesso si mescolano senza la diretta volontà dei personaggi, travolti da emozioni e passioni così forti da far perdere loro il controllo e la lucidità. Greta ha tutto ciò che si potrebbe desiderare: una bellezza sconvolgente, una carriera in piena ascesa, un talento ineguagliabile, un marito che la ama profondamente e che farebbe qualsiasi cosa per lei; ma tutto questo non le basta, non è felice, sente che le manca qualcosa, anche se non vuole ammetterlo. Un uomo seduto in terza fila contribuirà a sgretolare il suo precario castello di carta, osservandola nella penombra, protetto da una maschera, e ogni parte della sua vita sarà messa in discussione. Greta inizierà a vivere un rapporto clandestino, caratterizzato da incontri segreti e intensa passione erotica. Nel frattempo, un tragico avvenimento sconvolgerà l’intera compagnia teatrale, portando la polizia a indagare su diverse piste possibili. In un potente intreccio alchemico tra noir, thriller ed erotismo, la trama si arricchisce di colpi di scena, fino a rivelare il mistero che si cela dietro l’uomo in terza fila. Il romanzo di Paolo Saccani entra nei risvolti della psicologia femminile, per parlare di donne e di uomini, dell’amicizia, dell’amore e delle pieghe oscure della nostra mente. By BookTribu Casa Editrice
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La salute dell’uomo e quella del pianeta viaggiano a braccetto anche a tavola
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 febbraio 2023
È quanto emerso dalla due giorni della Winter School 2023 di Motore Sanità, appena conclusasi a Pollenzo (CN), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. I 10 principali punti emersi: Nuove infezioni aggravate dai rischi climatici minacciano la nostra salute. Le diete malsane causano più di 950mila decessi in Europa e il 40% della popolazione abbandona la dieta mediterranea. È necessaria un’inversione di rotta, contro gli alti tassi di sovrappeso e obesità causati dal cibo spazzatura responsabile di gravi patologie (dal diabete al cancro). Quando il consumatore diventa paziente, mangiare in molti casi diventa preoccupazione, fino a sfociare nel rifiuto del cibo che impatta negativamente sul benessere psicofisico e rende difficile la cura. L’etichettatura racconta la storia del prodotto che portiamo sulle tavole, per questo è importante associarla alla promozione della dieta mediterranea, incoraggiando i produttori a realizzare alimenti più sani e sostenibili. Il nostro Servizio sanitario ha di fronte importanti sfide per continuare a garantire la migliore presa in carico del paziente e il miglior percorso di cura e di assistenza e la gestione delle risorse del PNRR sarà decisiva per lo sviluppo di grandi opportunità offerte dalla tecnologia digitale. L’evoluzione digitale soffre l’ansia dei tempi che incombono per realizzare la rivoluzione tecnologica. Non possiamo improvvisare, ma progettare e programmare per rispondere alla necessità di digitalizzare la sanità nel nostro Paese. Quattro italiani su 10 soffrono di almeno una malattia cronica e 2 su 10 di due o più malattie croniche. Il paradigma scientifico di riferimento è quello della one-health, un modello di analisi della correlazione tra esposizione ambientale e salute perché nel binomio cibo-salute c’è la chiave di lettura dei territori e, di conseguenza, un patrimonio scientifico sul quale costruire soluzioni per la garanzia e la tutela dei cittadini. 12,4 milioni di fumatori in Italia sono la prova che il proibizionismo non paga. Fermo restando che la proposta numero uno è smettere di fumare, i professionisti e gli esperti di settore ritengono che occorra intraprendere una strada basata sulla riduzione del rischio attraverso tutti gli strumenti disponibili e le alternative messe in campo. Salute mentale: aumentano casi di autolesionismo, depressione, anoressia, poliabuso di sostanze e atti di violenza soprattutto tra gli adolescenti. Ipercolesterolemia e diabete sono killer silenziosi. Vengono in aiuto alimentazione, prevenzione, nuovi farmaci, ma c’è anche attenzione rispetto all’utilizzo di rimedi naturali, come integratori e nutraceutici, messi a punto sull’evidenza clinica di alcuni frutti dalle straordinarie proprietà. Le strategie dietetiche che ad oggi si sono rivelate più efficaci sono la riduzione di acidi grassi saturi, l’introduzione di fitosteroli e una elevata aderenza alla Dieta Mediterranea. Evento di punta della sanità nazionale, la Winter School di Motore Sanità rappresenta da sempre un appuntamento fondamentale per il confronto tra esperti, clinici, rappresentanti delle Istituzioni, politici, associazioni di pazienti e di categoria e addetti ai lavori della Sanità italiana. Oltre 100 i relatori intervenuti nelle 20 tavole di lavoro che si sono tenute nella sede congressuale di Pollenzo. Fonte: http://www.ufficiostampa.milano.mi.it
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Cinema: L’uomo sulla strada
Posted by fidest press agency su martedì, 1 novembre 2022
Arriverà al cinema il 7 dicembre distribuito da Eagle Pictures, dopo essere stato presentato con successo in anteprima nella sezione Panorama Italia di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma. A vestire i panni dei protagonisti, Lorenzo Richelmy (Il talento del Calabrone, La ragazza nella nebbia, Marco Polo), che ha ottenuto una Menzione Speciale Premio RB Casting ad Alice per la sua interpretazione, e una delle attrici emergenti più promettenti del cinema italiano, Aurora Giovinazzo (Anni da cane, Freaks Out). Insieme a loro in questa intensa storia, l’interprete di America Latina Astrid Casali (Il vegetale, DOC – Nelle tue mani). Il film è l’opera prima di Gianluca Mangiasciutti, che dopo numerose esperienze come assistente alla regia in importanti progetti internazionali (tra gli altri, Mission: Impossible III), si cimenta in un drama thriller, il cui soggetto si è aggiudicato il Premio Solinas – Storie per il cinema. In L’uomo sulla strada, la fatalità della vita, l’inquietudine del senso di colpa e il desiderio di vendetta si intrecciano in un film raffinato in cui ritmo e suspence conducono ad emozioni e sentimenti, però, inaspettati. Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e il patrocinio della Città di Torino, il film è prodotto da Roberto Proia per Eagle Pictures.Sinossi: Irene ha 8 anni quando assiste come unica testimone alla morte del padre per mano di un pirata della strada che scappa via. Perseguitata dal senso di colpa per non riuscire a ricordare il volto dell’assassino, Irene diventa una adolescente ribelle e introversa con l’unica ossessione di farsi giustizia. Abbandona la scuola e trova lavoro nella fabbrica di proprietà del glaciale e affascinante Michele che è proprio l’uomo che era al volante dell’auto. La ragazza sembra non riconoscerlo, lui invece non ha dubbi. Michele prova da subito un forte istinto di protezione verso la ragazza, che ben presto si trasforma in amore. Irene completamente all’oscuro inizia ad aprirsi e confidarsi proprio con l’uomo a cui sta dando la caccia. Mentre il cerchio si stringe attorno a Michele, qualcosa di inaspettato avviene…
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Prima che la guerra cancelli l’uomo dalla storia
Posted by fidest press agency su sabato, 24 settembre 2022
Scrive Erasmo ne “La formazione del principe cristiano, XI°. Dell’intraprendere una guerra, 1-5”: “Platone chiamava sedizione, non guerra, quella che i Greci combattevano contro i Greci. Ma se proprio dovesse succedere, comandava che la si conducesse con la massima moderazione”. Papa Benedetto XVI° ha detto: “E’ sul rispetto di tutti che si fonda la pace”. Ed infine, Papa Francesco afferma: “Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo, prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. Malgrado i moniti del Pontefice e gli appelli dei cittadini che ripudiano la guerra, le armi parlano ai confini dell’Europa nella stanchezza generale e senza intravvedere soluzioni di pace. Anzi, proprio coloro che si dicono cristiani non solo ignorano gli accorati allarmi della Chiesa, ma continuano imperterriti a fornire armi nel disappunto generale della gente che, tra l’altro, fatica ad arrivare a fine mese. E’ vero, i morti non protestano: non piangono più i fanciulli falciati dalle bombe e dalle mitraglie. Quello che stupisce è che mentre Papa Francesco ci va pesante sulla necessità di finire questo bagno di sangue, i politici europei ed anglo-americani non sanno fare di meglio che partecipare con finanziamenti, tecnologie, addestramenti e via dicendo. Anzi, sembra di assistere ad una gara tra chi è più ligio agli interessi strategici delle potenze mondiali. Oggi, la doverosa fedeltà verso il Patto Atlantico si misura nella massa di fondi e di armi dati al Paese invaso, ignorando che le cause del conflitto risalgono al mancato rispetto delle minoranze prese di mira da un nazionalismo spietato. Non so se l’esito delle urne, già annunciato come se non servisse attendere i risultati, porterà a cambiamenti di linea, ma dubito che la voglia di accreditarsi farà la differenza tra il bene ed il male. Del resto, quando mai la volontà del popolo italiano è stata rispettata? Ed ancora: come mai in Italia chi perde le elezioni finisce poi per comandare? Tutti i salmi finiscono in gloria, mentre le salme vanno sottoterra. By Gianfranco Fisanotti (abstract)
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Diego Marani: L’uomo che voleva essere una minoranza
Posted by fidest press agency su mercoledì, 20 luglio 2022
Collana le Onde, pp. 128, 15 euro. La Nave di Teseo. Un romanzo-pamphlet, che affronta con grazia e ironia temi sensibili del nostro presente: il significato di minoranza e le sue derive, il bisogno di appartenere e la smania di evadere, la ricerca di una diversità che ci identifichi ma che alla fine diventa anch’essa conformismo che con le sue spire ci soffoca ma anche ci protegge.Rodolfo fa il barbiere da quando ha quattordici anni. Dei suoi amici, nessuno saprebbe dire cosa lo appassiona. Per la moglie è un uomo tranquillo, abitudinario, conformista. Non tifa una squadra, ma si accoda a chi tifa più forte. Non ha un’opinione, ma si lascia influenzare dal giudizio altrui. Si sente parte di una maggioranza informe e rumorosa dove gli piace annientarsi. Tutto questo un giorno non gli basta più. Rodolfo vuole smarcarsi dalla maggioranza che tutto livella e decide di diventare una minoranza. La prima strada che tenta è quella delle minoranze linguistiche. Si mette a studiare esperanto. Ma si accorge ben presto che nel piccolo paese di provincia in cui abita è l’unico a parlarlo. Avvilito, solo, decide allora di provare con le minoranze religiose. E prova a farsi ebreo. Comincia a frequentare la sinagoga, a seguire scrupolosamente i sacri precetti. Ma viene respinto dalla comunità ebraica a cui cercava di mescolarsi. Un’altra, ancor più insoddisfacente esperienza lo porterà a tentare la strada dell’invalidità fisica da cui dovrà ritirarsi miseramente. Alla fine Rodolfo si sentirà accolto solo dal gruppo di persone che vive dall’altra parte del fiume: del tutto identiche ai suoi compaesani ma rese affascinanti dallo specchio deformante di una diversità che gli era sfuggita.
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Francesco Muzzopappa: Un uomo a pezzi
Posted by fidest press agency su venerdì, 1 luglio 2022
Collana:Le Meraviglie Pagine:142 Prezzo cartaceo:€ 15 Prezzo eBook:€ 7.99. Un uomo a pezzi, appunto. In questo libro, fatto di tasselli e frammenti di varia umanità, lo scrittore umoristico più amato diventa finalmente protagonista e si racconta per la prima volta attraverso storie spassose e irresistibili. Se si è nati al Sud, quanto coraggio occorre per tornare a casa durante le vacanze? Come ci si procura del caffè decente quando si è all’estero? È possibile uscire vittoriosi dopo l’immancabile chiamata di un call-center? Cresciuto in Puglia, dove ogni anno la famiglia metteva in piedi un’efficiente catena di montaggio per preparare pentoloni di salsa fatta in casa, il narratore si è fatto strada in mezzo a idraulici maschilisti e coinquilini di ogni tipo per approdare infine a Milano: una moderna metropoli in cui la vita è scandita da hair stylist e frigoriferi vuoti, dove per sopravvivere occorre tener testa alla sarta cinese del quartiere ed evitare di finire schiacciati dalla libreria storta ma chic raccattata al mercatino dell’usato. Muzzopappa ha la grande capacità di narrare in modo arguto e vivace episodi che tutti noi abbiamo attraversato almeno una volta nella vita: il fascino bislacco dei luna park, i tentativi ricorrenti di mettersi a dieta, la curiosità per la moda del centro massaggi. In questi racconti singolari, popolati dai personaggi più diversi, ogni scheggia di realtà si trasforma in una riflessione sincera e divertente sul nostro folle, frenetico mondo. Dall’autore di romanzi come Una posizione scomoda e Heidi, un libro unico e imperdibile sulle vicissitudini di un giovane uomo alle prese con le contraddizioni della vita, fortunato e reso meno cinico, forse, grazie a Carmen – donna di ferro ma all’apparenza fragile Biancaneve –, personaggio ricorrente e imprescindibile di questa carrellata di pura comicità e buonumore.
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Nicola Pesce:«L’uomo più piccolo del mondo»
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 marzo 2022
E’ pubblicato da Edizioni NPE. Arriva proprio dopo l’ultimo grande successo. È la storia del commendator Carlo Valenti, un cosiddetto squalo della finanza, che ha sempre ottenuto tutto quello che desiderava. Ma un avvenimento terribile gli mostrerà quanto la sua vita sia in realtà fatta di cartapesta: quando rapiscono il suo figlio autistico, il piccolo Luca, si rende conto di essere un uomo solo, di non avere veri amici, si accorge che il suo matrimonio si sta disintegrando. La trama, come sempre nei romanzi di Nicola Pesce, è una scusa per approfondire la psicologia dei personaggi: dal lento e disilluso Commissario Branca, cui le indagini vengono affidate, alla giovane cameriera Yuliya, che si sente fuori posto in un mondo fatto solo di apparenza; dalla moglie Mina Valenti, frustrata e svuotata del suo ruolo di madre ma ancora forte, a Canio, uno dei rapitori che finisce per fare amicizia con il piccolo ostaggio. Chi è l’uomo più piccolo del mondo? Non lo sappiamo. Un bambino già così maturo, o forse un grand’uomo che non è più nessuno, o ancora un commissario che non crede più in quello che fa, o un rapitore che nella vita ha sempre cercato soltanto scorciatoie e adesso si rende conto che non c’è più tempo. In libreria dal 10 marzo.
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Putin l’uomo e la storia
Posted by fidest press agency su lunedì, 28 febbraio 2022
La recente decisione di Putin di ordinare l’occupazione militare dell’Ucraina lo pone di fatto al giudizio dei suoi contemporanei in modo severo e probabilmente più di quanto non se lo aspettasse. Diciamo che la sua impopolarità è diventata popolare in ogni angolo della terra. Il perché lo deve per aver messo a nudo in maniera “tragica” i limiti di entrambe le governance mondiali che fondano i loro principi sulla guida e il governo dei popoli e i loro rapporti d’interdipendenza strutturali e settoriali. Da una parte vi è il sistema a democrazia compiuta dove le decisioni passano attraverso vari filtri che richiedono tempo e che alla fine del percorso possono variare, accettare o rifiutare in toto le iniziative proposte dalla parte avversa. Sull’altro versante vi è un solo uomo a decidere, e lo può fare in tempo reale, anche se concede ai suoi consiglieri d’esprimere una loro opinione ma che non la considera, in ultima analisi, vincolante. E Putin rientra proprio, nell’immaginario collettivo, in quest’ultima casella. Tant’è che i commentatori politici nell’evidenziare la differenza nel caso ucraino hanno rispolverato una vecchia locuzione latina tratta dalle Storie di Tito Livio: “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” e che significa: “mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata.” In pratica vuol dire, riportandoci ai fatti odierni, che mentre Putin agisce gli Stati Uniti e i suoi alleati europei continuano a discutere e a non decidere il da farsi. Da qui si ha netta l’impressione che le democrazie occidentali hanno un serio problema al loro interno che li pone in una luce ambigua rispetto alle logiche dei nostri tempi dove le decisioni vanno prese rapidamente. Questo prevede, per evitare errori gravi e irreversibili, che la leadership sia assunta da un saggio e capace di trovare una sintesi che sappia guardare oltre il contingente. In caso contrario, come lo stesso Putin ha evidenziato, potremmo trovarci improvvisamente sull’orlo della terza guerra mondiale e in questo caso con l’uso dei belligeranti di armi d’ultima generazione: atomiche, chimiche e biologiche. (Riccardo Alfonso)
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Un uomo sottile: Un tributo a DDG e al potere salvifico della letteratura
Posted by fidest press agency su sabato, 25 dicembre 2021
Novara martedì 18 gennaio ore 18 il Circolo dei lettori, via F.lli Rosselli 20 presentazione del libro di e con Pierpaolo Vettori edito da Neri Pozza. Il protagonista cerca un uomo mai visto, un famoso scrittore da anni chiuso in un istituto di cura, ridotto a una vita assente. Citato come DDG, è di certo Daniele Del Giudice. E la sfida impossibile con il destino è provare a ritrovarlo, a dargli ancora consistenza. «In inglese l’espressione vanish into thin air significa all’incirca sparire nel nulla…». Non poteva che iniziare con queste parole Un uomo sottile. Il protagonista di questo libro cerca un uomo che non ha mai visto e che da anni ormai è chiuso in un Istituto di cura di Venezia, colpito da una grave malattia degenerativa. Si tratta di un famoso scrittore, ridotto ormai a una vita assente, privo di memoria, dimentico di chi è stato e di cosa ha rappresentato. Il narratore lo cita solo con il suo acronimo, DDG, ma è evidente si tratti di Daniele Del Giudice: di lui ha letto tutto quello che ha scritto. E in una sorta di sfida impossibile con il destino prova a ritrovarlo, a dargli ancora consistenza, consapevolezza, andando a domandare ai personaggi letterari inventati dall’autore di Atlante Occidentale la storia di quell’uomo, quell’uomo che sembra sparito nel nulla. Ma il protagonista di Un uomo sottile non dialoga soltanto con i personaggi dei romanzi di DDG, racconta in parallelo anche una storia privata: quella della malattia e della guarigione di sua moglie, una malattia che potrebbe apparire simile a quella che ha colpito DDG. Alla fine il narratore decide di andare a trovarlo a Venezia. Oserà aprire la porta di quella stanza ritrovandoselo davanti? Costruito come fossero scatole cinesi, questo romanzo ci mette in contatto con il mistero dell’identità, con la chiaroveggenza della letteratura, con il miracolo dei romanzi che in una forma inaspettata finiscono per custodire la memoria di chi li ha scritti anche quando l’autore non può piú ricordarli. Un omaggio, una dichiarazione d’amore verso il potere salvifico della letteratura, e verso uno scrittore che abbiamo tutti amato. Un tributo, un modo per prolungarne ricordo e memoria.
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“Pictet AM rimette l’uomo al centro del mondo”
Posted by fidest press agency su martedì, 13 aprile 2021
A cura di Paolo Paschetta, Country Head Italia di Pictet Asset Management. Ben prima di Covid-19, i cambiamenti demografici e il progresso tecnologico avevano avviato un processo di trasformazione radicale delle nostre vite. Formiamo famiglie più tardi, viviamo più a lungo e dobbiamo occuparci dei più anziani. Il tradizionale stile di vita basato sullo schema scuola-lavoro-pensione goduto dalle generazioni precedenti si è evoluto in qualcosa di più complesso e dinamico, spinto anche da nuove necessità. L’avvento della pandemia ha, poi, acuito alcune tendenze: il lavoro è più transitorio e sempre più spesso si svolge da casa, l’educazione si sta spostando fuori dall’aula verso l’online. Cresce, quindi, la rilevanza di servizi che supportano l’apprendimento di cui abbiamo bisogno per carriere in continua evoluzione, l’assistenza per le nostre famiglie e per noi stessi, le faccende quotidiane che cerchiamo di esternalizzare per liberare il bene più prezioso, il tempo, e i servizi che ci aiutano a godercelo.Sul fronte degli investimenti, in un’epoca segnata dalla diffusione dell’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance), questo comporta la necessità di dedicare più spazio agli aspetti sociali, finora in parte trascurati per concentrarsi sulla tutela dell’ambiente. In quest’ambito c’è tutto un mondo di temi d’investimento che Pictet AM ha al momento diviso in tre grandi filoni: la crescita della domanda di istruzione, la sfera legata ai bisogni familiari e all’accudimento delle persone care e la potente domanda di intrattenimento e di esperienze che deflagrerà quando le restrizioni verranno finalmente meno. Le società di servizi incentrate sulla persona rappresentano un’opportunità di investimento potente e diversificante incentrata sui bisogni sociali quotidiani. Hanno il potenziale di fornire rendimenti, ma anche di migliorare il benessere delle comunità aiutando gli individui a condurre una vita più soddisfacente. L’obiettivo è sempre più quello di andare oltre i beni tangibili verso ciò che veramente appaga: la propria autorealizzazione.La crisi che stiamo attraversando ha portato con sé una serie di conseguenze negative e nuovi bisogni sociali da soddisfare. Il Global risks report 2021 del World Economic Forum (The Global Risks Report 2021 | World Economic Forum – weforum.org) ha collocato, all’interno della sua mappa dei rischi globali, l’erosione della coesione sociale tra le questioni a lungo termine, con cui, con alta probabilità, si dovrà fare i conti. È sempre più diffuso un certo malcontento, acuito dalla pandemia che ha portato inoltre solitudine, rinunce e, per alcuni, la perdita del lavoro (o la paura di perderlo). Su tutti questi capisaldi si fonda la strategia del fondo d’investimento Pictet-Human di Pictet AM, lanciato in Italia a inizio anno, nato per cavalcare un trend, quello legato al tema del sociale, evidentemente sottorappresentato nel mercato. Il portafoglio riesce ad avere, di fatto, un impatto sociale positivo. È così soprattutto per il mondo dell’istruzione e della sanità, come misurato dall’esposizione agli SDG dell’ONU numero 3 e 4, afferenti rispettivamente a “Salute e Benessere” e “Istruzione di Qualità”. I pilastri dell’universo di investimento sono quei settori in grado di rappresentare le radici del cambiamento nella nostra società, il che porta il fondo a investire in titoli sottorappresentati, ma con un enorme potenziale. È il primo fondo che pone attenzione a tutto tondo sull’uomo: dal percorso professionale all’istruzione, dalla formazione alla vita familiare, fino a toccare la socialità. Con buona pace del sistema eliocentrico, l’uomo torna a essere il centro del mondo. (abstract)
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Covid. L’uomo che coltiva il virus: variante inglese?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 febbraio 2021
Milano – “Una variante non puo’ essere definita piu’ pericolosa prima di avere dei risultati scientifici”. A invitare alla prudenza e’ Pasquale Ferrante, docente dell’Universita’ di Milano, coordinatore dei laboratori di virologia della Statale e direttore dell’istituto clinico ‘Citta’ Studi’. Ferrante si occupa, insieme al suo gruppo di ricercatori, di coltivare il virus: “Di studiarlo, quindi, piu’ approfonditamente”. “Abbiamo un centro di massima sicurezza e possiamo lavorare con i virus piu’ pericolosi”, spiega alla ‘Dire’. Ora sta analizzando la variante inglese “per testare se gli anticorpi sviluppati dai soggetti vaccinati siano neutralizzanti anche nei confronti di questa mutazione”. Per avere delle risposte, bisognera’ aspettare altre due settimane. “Il tema delle varianti esiste- ragiona Ferrante- ma dobbiamo ancora capire se hanno un impatto sulle vaccinazioni e sulla gravita’ della malattia”.
Per adesso si hanno soltanto delle “indicazioni su un’alterazione molecolare della proteina Spike che inciderebbe sulla capacita’ infettante”. Anche in questo caso, pero’, serve piu’ tempo. “Questi sono tutti dati che non possiamo dare immediatamente. Dobbiamo attendere che gli studi vengano pubblicati”, sottolinea il virologo.Analizzando la variante scozzese (quella che a detta del consulente Guido Bertolaso sarebbe presente in alcuni comuni del Varesotto), il gruppo di ricerca dell’universita’ di Milano ha scoperto che i soggetti vaccinati sono protetti anche per quella mutazione del Sars-CoV-2: “Dagli studi pubblicati sul ‘The New England Journal of Medicine’ sembrerebbe che anche nei confronti della variante inglese rimanga l’efficacia neutralizzante degli anticorpi”, aggiunge Ferrante. L’importante e’ avere pazienza, anche per far in modo che le persone non incomincino a dubitare dell’efficacia dei vaccini. “Penso che alla fine contrarre una variante sara’ come ricevere un’ulteriore dose di stimolazione antigenica”. (Fonte: agenzia Dire)
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Riportare l’uomo al centro delle relazioni economiche
Posted by fidest press agency su giovedì, 4 febbraio 2021
Marcello Pacifico, vicepresidente dell’accademia Europa della Cesi e presidente nazionale Anief, è intervenuto al Cesi, confederazione europea. Pacifico ha detto di aver letto “il programma delle Istituzioni europee per il 2021 presentato dalla Commissione europea. Intanto sottolineo delle urgenze: c’è un partenariato sul vicinato meridionale che sarà attivato in questo trimestre, io penso che la Cesi debba costituire un gruppo di lavoro ad hoc o comunque interessarsi a questo grande tema, perché riguarda anche il rapporto dell’Europa con il mondo e con il mondo più vicino nel bacino mediterraneo. È uno dei progetti che la Commissione europea sta portando avanti, come quello sullo stile di vita europeo. Altro progetto, un nuovo slancio per la democrazia europea. Questi progetti devono vedere certamente Cesi partecipe. Vediamo dunque quale sarà la decisione migliore, se assegnare alle commissioni o creare appunto un gruppo di lavoro ad hoc. Questo si realizzerà nella conferenza sul futuro dell’Europa. È necessario per noi essere presenti come forza sociale europea”.
Il vicepresidente dell’accademia Europa della Cesi ha affermato poi che “sulla transizione verde, il 60% delle risorse Next Generation EU – stiamo parlando del 60% di 780 miliardi – verrà investito nel verde e nel digitale. Nel digitale, la commissione europea intende promuovere servizi pubblici con la digitalizzazione; la commissione si dovrà poi occupare di questo, perché è quello che la commissione europea farà. La commissione Cesi dovrà sviluppare questo tema. Altro tema che dovrà sviluppare è quello dell’economia sociale, che la commissione europea chiama l’economia per le persone. Cesi si sta già occupando del pilastro sociale dei diritti europei. È necessario ritornare a un umanesimo che porti l’uomo al centro delle relazioni economiche e che porti l’uomo a riscoprire la propria socialità. Tra le conseguenze del Covid-19 ci dovrebbe essere una riflessione sociologica legata all’uomo animale sociale e politico che ha perso la sua socialità a dispetto di un’epidemia che ha messo a rischio la sua esistenza. Dunque, è fondamentale fare più incontri con le istituzioni e utilizzare l’accademia che ormai ha nome e prestigio per portare avanti queste iniziative”.
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Provvidenza di Dio e destino dell’uomo
Posted by fidest press agency su lunedì, 9 novembre 2020
Roma 12 novembre 2020, ore 15:30 – Facoltà di Filosofia Pontificia Università Gregoriana Piazza della Pilotta 4 Provvidenza di Dio e destino dell’uomo Live streaming su bit.ly/provvidenzaDio La Facoltà di Filosofia della Gregoriana e l’Associazione Italiana di Filosofia della Religione (AIFR) organizzano il convegno “Provvidenza di Dio e destino dell’uomo”. La storia umana ha senso o è un non-senso? La questione della Provvidenza si può comprendere nei limiti della sola ragione? Su questo argomento interverrà il Prof. Francesco Paolo Ciglia (Università di Chieti-Pescara). A rispondergli l’intervento del Prof. Giacomo Canobbio (Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale) che affronterà l’esperienza del male da una prospettiva teologica. Per partecipare la sola partecipazione al successivo dibattito, moderato dal Prof. Andrea Aguti (Presidente AIFR), è necessario registrarsi all’evento sul sito http://www.unigre.it.
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L’uomo del terzo giorno e la nascita della biologia
Posted by fidest press agency su mercoledì, 9 settembre 2020
Mi riferisco al terzo giorno della creazione in cui Dio disse: “Sulla terra asciutta nascano le erbe, le piante con i loro semi.” E la biologia, dovremmo soggiungere, è stata la longa manus di questo miracolo della natura scoprendo la molecola dell’Adn altrimenti detto acido desossiribomucleico che spiega la vita di tutti i viventi, dall’erba all’uomo attraverso le piante e tutti gli animali con formule diverse e specifiche, cioè irripetibili e non trasferibili dall’una all’altra specie. Così il biologo è diventato un esploratore del terzo giorno. E potremmo soggiungere come ha scritto Luigi Gedda che il biologo è altresì lo scienziato del Paradiso quando Adamo è stato incaricato di dare a ciascun essere un nome qualificando ogni specie vivente come farà poi Linneo e gli altri scienziati, trovando nuove specie e nelle specie nuove variabilità, la scienza insomma.
Le due proposizioni sono unite dall’idea della vita e dal modo come riconoscerla e coltivarla e prosperano solo se sono collegati dall’amore che si nutre per esse. La stessa difesa della vita ci insegna che non è sufficiente favorirne la nascita ma nel permettere che la sua crescita e la sua maturità si evolva in un ambiente ospitale e la scienza può fare molto se la si mette al servizio dell’umanità per migliorare il suo tenor di vita, nessuno escluso. È il senso che diamo alle cose e le riconosciamo e rispettiamo nella nostra quotidianità. (Riccardo Alfonso)
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Sperimentazione sull’uomo del vaccino italiano contro il Covid-19
Posted by fidest press agency su lunedì, 24 agosto 2020
È iniziata stamattina, presso l’Istituto Nazionale malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” di Roma, la sperimentazione sull’uomo di GRAd-COV2, il candidato vaccino italiano contro SARS-CoV-2 il virus che causa COVID-19, realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera. Il primo volontario, scelto tra le migliaia che si sono offerti con grande generosità allo Spallanzani, ha ricevuto tramite iniezione intramuscolare la dose di vaccino ed iniziato l’iter che lo porterà nei prossimi mesi a sottoporsi a una serie di ravvicinati controlli periodici che serviranno ai ricercatori per verificare la sicurezza e la tollerabilità del vaccino, nonché eventuali effetti collaterali. La sperimentazione, messa a punto da un team di ricercatori e clinici dello Spallanzani in collaborazione con ReiThera, sarà effettuata su novanta volontari suddivisi in due gruppi per età: 45 tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di età superiore ai 65 anni. Ciascun gruppo sarà suddiviso in tre sottogruppi da 15 persone, a ciascuna delle quali verrà somministrato un diverso dosaggio del preparato vaccinale. Una parte della sperimentazione sarà effettuata presso il Centro Ricerche Cliniche – Policlinico G.B. Rossi di Verona, e successivamente anche negli ospedali di Piacenza e Cremona. Se i primi risultati della fase 1 saranno positivi, entro la fine dell’anno potranno prendere il via le fasi 2 e 3, che saranno condotte su un numero maggiore di volontari anche in paesi dove la circolazione del virus è più attiva.Quella di oggi è una tappa importante di un percorso iniziato nello scorso marzo, grazie all’impegno del Ministero della Ricerca Scientifica e della Regione Lazio che, d’intesa con il Ministero della Salute, hanno deciso di finanziare il progetto, individuando nell’INMI “Lazzaro Spallanzani” di Roma e nel Consiglio Nazionale delle Ricerche i partner operativi per la realizzazione della sperimentazione.Il vaccino di ReiThera ha superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, che hanno evidenziato la forte risposta immunitaria indotta dal vaccino e il buon profilo di sicurezza, ottenendo successivamente l’approvazione della fase 1 della sperimentazione sull’uomo da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Comitato Etico Nazionale per l’Emergenza COVID-19.Il vaccino GRAd-COV2 utilizza la tecnologia del “vettore adenovirale non-replicativo”, ovvero incapace di produrre infezione nell’uomo. Il vettore virale agisce come un minuscolo “cavallo di Troia”, che induce transitoriamente l’espressione della proteina spike (S) nelle cellule umane. Questa proteina è la “chiave” attraverso la quale il coronavirus, legandosi ai recettori ACE2 presenti all’esterno delle cellule polmonari, riesce a penetrare ed a replicarsi all’interno dell’organismo umano. La presenza della proteina estranea innesca la risposta del sistema immunitario contro il virus.ReiThera Srl, società con sede a Castel Romano, ideatrice del vaccino, è stata costituita nel 2014 da un gruppo di ricercatori italiani che avevano ideato l’utilizzo dell’adenovirus dello scimpanzé come “navicella” su cui innestare il materiale genetico necessario per realizzare vaccini contro malattie infettive come Epatite C, malaria, virus respiratorio sinciziale, ed Ebola. Sulla base di questa esperienza, ReiThera ha recentemente sviluppato il nuovo vettore virale, GRAd32, isolando un adenovirus di gorilla che negli studi preclinici ha indotto una forte risposta immunitaria, sia umorale che cellulare, contro le proteine veicolate, dimostrando inoltre un buon profilo di sicurezza.Attraverso tecniche sofisticate questo virus, assolutamente innocuo per l’uomo, è stato modificato per azzerarne la capacità di replicazione; successivamente è stato inserito al suo interno il gene della proteina S del SARS-CoV-2, il principale bersaglio degli anticorpi prodotti dall’uomo quando il coronavirus penetra nell’organismo. Una volta iniettato nelle persone, questo virus modificato, o meglio la proteina S che trasporta, provocherà la risposta del sistema immunitario dell’organismo, ovvero la produzione di anticorpi in grado di proteggere dal virus SARS-CoV-2. Altri vaccini basati su vettori adenovirali ricavati dai primati sono già stati valutati in trial clinici di fase 1 e 2 per candidati vaccini di altre malattie infettive, dimostrando di essere sicuri e di generare risposte immunitarie consistenti anche con una singola dose di vaccino.
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Un uomo a pezzi di Francesco Muzzopappa
Posted by fidest press agency su domenica, 19 luglio 2020
In libreria dal 27 agosto Collana Le Meraviglie Storie di vita vissuta tenute assieme da un umorismo implacabile e spietato: torna in libreria Francesco Muzzopappa con un libro che è già un successo.
Un uomo a pezzi nasce da un racconto autobiografico apparso sul blog Inchiostro di Puglia che ha collezionato in pochi giorni oltre 300.000 views. L’autore ha così iniziato a leggere le sue storie alla fine di ogni presentazione dei suoi romanzi dando vita a un insieme di racconti di irresistibile comicità.
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La città per l’uomo ai tempi del covid-19
Posted by fidest press agency su giovedì, 30 aprile 2020
Giovanni Maria Flick, Luca Bergamo, Margherita Petranzan, Franco Purini, Salvatore Settis A cura di Massimiliano Cannata, pp. 160, euro 9.99 (La Nave di Teseo editore) Una riflessione corale sul futuro della città e della nostra società dopo il trauma dell’epidemia di Covid-19. Prendendo le mosse da una riflessione voluta da Giovanni Maria Flick, giurista ed ex ministro di Grazia e Giustizia, sul ruolo della città nel presente e nel futuro il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, gli architetti Margherita Petranzan e Franco Purini e lo storico e archeologo Salvatore Settis analizzano con lucidità la crisi del modello di città in cui viviamo, schiava di uno sviluppo incontrollato, del mercato e incapace di garantire la crescita umana e la protezione dei suoi cittadini. Proprio l’epidemia che stiamo vivendo ha reso ancor più evidente che la città è ormai il centro sociale ed economico della nostra vita, ma ha dimostrato anche che è proprio nelle città che il virus ha trovato terreno fertile per svilupparsi e diffondersi, rendendo manifesta la crisi del modello sociale in cui viviamo e di cui le città sono il simbolo. Il Covid-19 ci ha tragicamente ricordato che nessuno si salva da solo e che è la forza della comunità la nostra ultima difesa e che questa va sviluppata per la salvaguardia di tutti. La soluzione quindi è quella di ripensare la città e i suoi sviluppi futuri in un’ottica di “città come bene comune” che incrementi un’etica della cittadinanza attiva e comunitaria e che, al contempo, sia in grado di garantire ai suoi abitanti i diritti fondamentali sanciti costituzionalmente. Questo perché, suggeriscono gli autori, ripensando la città si ripensa anche la società. Viceversa, solo tenendo in considerazione le necessità dell’uomo, i suoi diritti inalienabili, si può riprogettare in modo positivo una città che sia motore di sviluppo non solo economico ma anche personale e umano. Il nostro futuro dipende da questo. Questo agile pamphlet, ricco di spunti e suggestioni, si propone di creare un dibattito e i presupposti per ragionare su una società migliore, perché ogni crisi regala anche delle possibilità di crescita.
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Emergenza Sanitaria e Diritti Inviolabili dell’Uomo
Posted by fidest press agency su lunedì, 30 marzo 2020
COVID-19: il Comitato europeo delle regioni lancerà una piattaforma per sostenere le comunità regionali e locali in tutta Europa,
Una piattaforma di scambio contribuirà a condividere le esigenze e le soluzioni, rafforzerà il sostegno reciproco e fungerà da meccanismo di feedback per consentire una verifica effettiva delle misure dell’UE a livello locale e regionale. Il CdR metterà a disposizione delle comunità locali informazioni pratiche e regolari sulle azioni dell’UE.Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha messo a punto un piano d’azione per sostenere e assistere gli enti locali e regionali in prima linea nella lotta alla pandemia di coronavirus. Il piano, in cinque punti, comprende l’avvio di una piattaforma di scambio per aiutare i leader locali e regionali a condividere le loro esigenze e soluzioni e rafforzare il sostegno reciproco tra le comunità locali in tutta Europa. Esso inoltre metterà i membri del CdR in condizione di esprimere le loro posizioni sulle azioni dell’UE già attuate, consentendo una verifica pratica sul campo delle politiche. Il CdR fornirà informazioni pratiche e regolari sulle misure dell’UE, con particolare attenzione per le opportunità di finanziamento.Il piano d’azione, approvato dalla Conferenza dei Presidenti del CdR*, invita le istituzioni dell’UE a promuovere il sostegno dell’UE ai leader locali attraverso un meccanismo dell’UE per le emergenze sanitarie, volto tra l’altro a coordinare la distribuzione di apparecchiature mediche essenziali in tutta l’UE. Per affrontare le esigenze sanitarie, sociali ed economiche dei cittadini, i leader locali e regionali devono proteggere le loro economie. Il piano d’azione chiede un sostegno finanziario per le imprese locali e le persone colpite dalla disoccupazione, e fa appello al sostegno dell’UE per strategie di ripresa regionale tagliate su misura, attualmente elaborate da molte regioni dell’UE per stabilizzare l’economia.Commentando l’approvazione del piano d’azione, il Presidente del Comitato europeo delle regioni Apostolos Tsitsikostas, ha affermato : ” I membri del CdR e tutti i leader locali e regionali dell’UE stanno facendo sforzi straordinari per contrastare la pandemia . In questi tempi difficili dobbiamo essere uniti e agire responsabilmente. Numerosi presidenti di regioni e sindaci mi hanno chiesto di istituire una piattaforma di scambio che consenta ai membri del CdR e ai leader locali e regionali dell’UE di condividere le loro esigenze, le loro posizioni e le loro idee, e di elaborare soluzioni comuni. Il piano d’azione consentirà inoltre di trattare in maniera più mirata le esigenze sanitarie delle comunità locali e di affrontare gli aspetti sociali ed economici della pandemia, e il loro impatto sugli enti locali e regionali “.A seguito dell’emergenza sanitaria da COVID-19 sono state imposte limitazioni alla libertà di circolazione, di domicilio, di riunione, di pratica della propria religione, di riservatezza, di iniziativa economica, di scelta del trattamento sanitario, giustificate dall’esigenza di assicurare il primario diritto alla vita mediante il contenimento del contagio.La lettura delle opinioni circolanti sul web e di molti articoli di stampa induce la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo a porre l’attenzione su alcuni aspetti rilevantissimi per la previsione ed attuazione degli strumenti per contrastare l’emergenza sanitaria.Prima di tutto occorre ricordare il rilievo riconosciuto ai diritti inviolabili dell’Uomo dall’art. 2 della nostra Costituzione, declinati nelle loro espressioni dalla Corte Costituzionale in numerose pronunce, la cui limitazione è consentita solo in presenza di conflitto con altri interessi costituzionalmente protetti. In tali casi si impone l’esigenza di un “ragionevole bilanciamento” degli uni con gli altri il quale, tuttavia, non può mai pregiudicare la “garanzia di un nucleo irriducibile del diritto” protetto dalla Carta Costituzionale “come ambito inviolabile della dignità umana”, che impone di impedire la costituzione di situazioni prive di tutela (C.Cost. n. 252/2001).
La tutela del diritto alla salute è riconosciuta dall’art. 32 Cost. come diritto inviolabile della persona umana, prima ancora che interesse della collettività, il quale deve essere realizzato positivamente dal legislatore mediante una non irragionevole opera di bilanciamento fra i valori costituzionali e di commisurazione degli obiettivi così determinati alle risorse esistenti, il cui nucleo irriducibile consiste nell’assicurare cure gratuite agli indigenti.Quanto ai trattamenti sanitari obbligatori, la Corte ha chiarito che essi possono essere imposti solo dalla necessità di salvaguardare contemporaneamente la salute individuale e la salute collettiva, nel senso che l’eventuale conflitto tra la libertà individuale e l’interesse alla salute collettiva può essere risolto a favore di quest’ultimo solo nei casi in cui la sua tutela coincida con la tutela della salute dell’individuo, ferma restando l’esigenza di salvaguardare la dignità della persona, che comprende anche il diritto alla riservatezza sul proprio stato di salute ed al mantenimento della vita lavorativa e di relazione compatibile con tale stato.In questa cornice di principi, l’adozione di misure restrittive della libertà personale deve essere rigorosamente e razionalmente giustificata dalle esigenze di tutela della salute collettiva dai contagi. Rigore e razionalità impongono che, nell’ambito delle determinazioni sulle modalità applicative e sugli strumenti di controllo e repressione degli abusi, la scelta di uno strumento, tra le diverse opzioni possibili, ricada su quello implicante il minore impatto sui diritti in conflitto tutelati dalla Costituzione.Alcune misure tra quelle proposte, se adottate indiscriminatamente, potrebbero comportare la totale compromissione di ogni garanzia dei diritti violati, a volte senza neppure assicurare con certezza il controllo e la tutela della salute collettiva: si pensi all’installazione di applicazioni o trojan sui cellulari per verificare la posizione dei cittadini, senza alcuna comunicazione preventiva, né garanzie sulla loro eliminazione al termine del periodo di emergenza come ha evidenziato il Un ostacolo alla riduzione dei rischi e delle conseguenti misure per fronteggiarli è rappresentato, ora come nei secoli scorsi, dalla necessità di una seria condivisione internazionale di dati, programmi, strumenti e risorse per le emergenze sanitarie. L’accordo tra Firenze e Genova per la peste del 1652 durò pochi anni; il tentativo di accordo della Prima conferenza sanitaria internazionale del 1851 sul colera fu un fiasco totale; ancora oggi i moniti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed i protocolli per fronteggiare situazioni di pandemia sono rimasti lettera morta per un tempo sufficiente a procurare la diffusione del virus in tutto il pianeta.
Solo una vera solidarietà umana potrà assicurare in futuro il contenimento dei contagi senza le disastrose conseguenze economiche che già si prospettano e che, come nelle epidemie dei secoli passati, avranno come conseguenza certa l’impoverimento di buona parte della popolazione. Anna Maria Pitzolu (Componente esecutivo Lidu – Lega Italiana dei diritti dell’uomo)
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Il gap nelle retribuzioni uomo-donna dev’essere azzerato
Posted by fidest press agency su lunedì, 9 marzo 2020
«In Italia c’è una differenza di genere nei salari del 10%, 2.700 euro lordi, a sfavore delle donne (dati Osservatorio JobPricing 2019). Azzerare questo gap dev’essere una priorità. La Giornata Internazionale della Donna è un’occasione per ricordarlo una volta di più, ma su questo tema bisogna impegnarsi sempre: oltre a essere un’ingiustizia e una questione di dignità delle persone, la mancanza di pari opportunità fra uomini e donne nel mercato del lavoro penalizza i talenti ed è un fattore di arretratezza che pesa su tutta la nostra economia. Sono invece orgoglioso di dire che,nel settore della vendita a domicilio, il lavoro delle donne viene pienamente valorizzato: nelle aziende di Univendita la componente femminile è pari al 91% e le oltre 144mila incaricate svolgono un lavoro meritocratico al 100%, in cui tutti hanno le stesse possibilità di realizzazione e di guadagno perché i risultati sono direttamente commisurati all’impegno. Non solo, la vendita a domicilio offre interessanti percorsi di crescita professionale a tutti e,per le donne impegnate nella cura della famiglia, comporta un ulteriore vantaggio: essendo un’attività che si può organizzare in autonomia, consente di conciliare lavita professionale con gli impegni personali e familiari. Ricordo che, per il 2020, le aziende di Univendita offrono 23mila opportunità a chi cerca un lavoro solido, flessibile e meritocratico».
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