In queste ore si segnala il tentativo iraniano di violare l’embargo e vendere i suoi droni e missili a diversi stati, su cui è intervenuto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant nel corso della Conferenza sulla sicurezza a Monaco, in Germania:“Teheran attualmente è in trattative per vendere armi avanzate, inclusi droni e missili di precisione (PGMs) a non meno di 50 differenti paesi”.Gallant ha poi posto l’accento sul fatto che l’Iran non sia “più un “fornitore locale” che serve i suoi alleati in Medio Oriente, ma una “azienda multinazionale”, un esportatore globale di armi avanzate”.I droni iraniani sono stati primi attori di un attacco a una nave commerciale che fa capo a un miliardario israeliano, la “Square Field” nel Mar Arabico, avvenuto lo scorso 10 febbraio, ma rivelato solo in questi giorni da una corrispondente della Bbc, informato da un’autorità militare americana.Le “attività” di Teheran si sono spinte anche in Europa con la chiusura degli studi londinesi della rete indipendente Iran International TV, dopo una “significativa escalation delle minacce dietro le quali c’è l’Iran”. Iran che ha deciso di ospitare il nuovo capo di Al Qaeda, Saif al Adel, che fu tra i pianificatori degli attentati che colpirono gli Stati Uniti l’11 settembre 2001: un modo per continuare a esercitare pressioni psicologiche in tutto il mondo. Non solo, perché il regime di Teheran si sta affidando a Mosca per costruire la propria marina, con l’obiettivo espandere la propria influenza anche per via marittima. L’Iran continua a minacciare il mondo, ma il mondo sembra voler guardare altrove…
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Iran, tra vendite di armi e droni all’attacco contro una nave israeliana
Posted by fidest press agency su lunedì, 27 febbraio 2023
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Babuino propone per il mese di febbraio una vendita variegata
Posted by fidest press agency su lunedì, 13 febbraio 2023
Roma Babuino Via del Babuino. Le sessioni d’asta sono tre: il 15, 16 e 17 febbraio 2023. Esposizione fino a martedì 14 febbraio 2023 Orario continuato: 10.00/20.00. Esposizione da venerdì 10 a martedì 14 febbraio 2023 Orario continuato: 10.00/20.00. Segue il seguente programma espositivo: Mercoledì 15 febbraio, ore 15.00 – Argenti, gioielli e preziosi; Giovedì 16 febbraio, ore 15.00 – Importanti dipinti e arredi antichi; Venerdì 17 febbraio, ore 15.00 – Dipinti e arredi del XIX secolo, fine art. L’asta sarà anche trasmessa in streaming e si potrà partecipare attraverso le piattaforme di on-line bidding “Mybabuino”, “Drouot”, “Invaluable” , “The Saleroom” e “Lottissimo”
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Il governo Meloni accelera sulla vendita di ITA
Posted by fidest press agency su giovedì, 5 gennaio 2023
L’ultimo DPCM deliberato dal Governo il 22 dicembre scorso e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale rilancia la vendita/privatizzazione totale di ITA indicando un percorso di definizione dell’operazione attraverso criteri che sembrano andare decisamene verso Lufthansa, anche se in un possibile raggruppamento.Questo atto, peraltro atteso, non aggiunge e non toglie nulla al suicidio in atto del mercato nazionale, un’operazione autolesionistica in un Paese a forte trazione commerciale e turistica come l’Italia con il terzo mercato continentale, iniziata alla fine dello scorso millennio e portata avanti da tutti i governi via via succedutisi sotto la ferrea egida della UE. L’apoteosi è stata raggiunta questa estate di boom del trasporto aereo con meno del 7% del mercato presidiato da ITA e il resto nelle salde mani di low cost e vettori tutte con sede (e profitti) all’estero.La nazionalizzazione di Alitalia è stata una grande opportunità perduta per costruire un vero vettore nazionale, di dimensioni adeguate al mercato italiano, che drenasse una parte del traffico e dei profitti che al momento prendono ineluttabilmente la strada fuori dai nostri confini.Forse Lufthansa potrà portare stabilità e interrompere l’infinità stagione delle perdite nel vettore nazionale, ma non potrà andare oltre il rapporto ancillare con la casa madre e non potrà costruire quel progetto industriale di cui il Paese e i lavoratori e le lavoratrici hanno bisogno. Per questi motivi non possiamo essere d’accordo con la vendita di ITA, anche nell’eventualità – tutta da dimostrare – che venga rattoppata qualche falla. Dopo le nefaste esperienze di Etihad e Qatar e dei tappeti rossi stesi dal governo Renzi, chiediamo che, per una volta, a chi viene a fare shopping di asset industriali in Italia venga chiesto di assumersi anche gli oneri oltre che gli onori: un piano di sviluppo credibile e non sulla carta, peraltro come previsto dallo stesso PCDM insieme al presidio in tutta l’operazione da parte del MEF, ma anche quelli delle garanzie di recupero occupazionale di cui c’è un dannato bisogno dopo il massacro sociale operato al momento della nascita di ITA. Per questo, con preoccupazione vediamo l’assenza di qualsiasi riferimento agli aspetti sociali nel DPCM del 22 dicembre, e chiediamo un incontro al governo per fare chiarezza su questi aspetti, sui quali abbiamo registrato nei giorni scorsi rassicurazioni da parte di alcuni esponenti della maggioranza.La mattina del 10 gennaio saremo in piazza al Ministero del Lavoro insieme ai cassaintegrati a 0 ore di Alitalia e Cityliner e ai dipendenti, per chiedere al governo le prime risposte concrete a quelle problematiche su reddito e lavoro che al momento sono rimaste sospese. By USB Lavoro Privato – Trasporto Aereo
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JSW Steel mette in vendita lo stabilimento siderurgico di Piombino? Giorgetti cosa fa?
Posted by fidest press agency su domenica, 15 Maggio 2022
È arrivato qualche giorno fa, in un’intervista rilasciata al Financial Times l’annuncio da parte di Sajan Jindall, amministratore delegato del colosso siderurgico JSW Steel, dell’intenzione di mettere in vendita lo stabilimento siderurgico di Piombino. Un fatto che se veritiero e confermato è grave e clamoroso, e che rischia di azzerare di colpo la discussione sulle sorti dello stabilimento e dei suoi lavoratori.USB aveva a più riprese sostenuto la necessità di cacciare Jindall, soggetto che per quanto riguarda Piombino non ha mai rispettato un accordo e si è ben guardato dal presentare un piano industriale in un quadro in cui per anni ha succhiato ammortizzatori allo Stato e sangue e sudore ai lavoratori.Sono ancora più inaccettabili da questo punto di vista il silenzio del Governo dopo questo annuncio, e l’assenza di una discussione con le organizzazioni sindacali che si sono unite per difendere lo stabilimento ed il futuro di Piombino nonché quello della siderurgia in Italia.Il Governo ha gravi responsabilità, di come ha gestito questa partita e di come ha permesso per l’ennesima volta che una multinazionale si faccia “cavalletta” della comunità a danno di tutti.Chiediamo subito, un incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico, in presenza del ministro Giorgetti, della Regione e di tutti gli enti locali.È necessario subito un confronto senza perdere un minuto di tempo. Nel frattempo, proporremo alle altre organizzazioni di sostenere questa richiesta di convocazione e la proclamazione necessaria di una prima mobilitazione forte delle maestranze che coinvolga la cittadinanza. (fonte: USB Nazionale – Lavoro Privato)
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Il numero di hotel in vendita in Italia è cresciuto del 63% nell’ultimo anno
Posted by fidest press agency su domenica, 21 novembre 2021
Nonostante la progressiva ripresa del settore turistico italiano dopo la crisi sanitaria, il numero di hotel in vendita su idealista è cresciuto del 63% nell’ultimo anno. Il 15 novembre le strutture alberghiere in vendita sul portale immobiliare, leader per sviluppo tecnologico in Italia, erano 1.022, mentre alla stessa data dello scorso anno erano 628. Nelle province costiere l’incremento è inferiore in quanto il numero di immobili pubblicizzati su idealista che ha riconosciuto di avere un la licenza alberghiera è cresciuto del 44% negli ultimi dodici mesi, da 318 a 457 unità. Le strutture alberghiere in vendita sono distribuite in tutta la Italia, ma più della metà sono concentrate in 4 regioni: Toscana (194 annunci di hotel), Veneto (125), Lombardia (109) e Lazio (96). Seguono Emilia-Romagna (82 annunci), Sicilia (71) e Piemonte (51). Con un numero minore ai 50 hotel annunciati ci sono altre 13 regioni (:) dalla Liguria (45 annunci), alla Valle d’Aosta (5), Basilicata (4) e Molise. La Toscana è la regione in cui le strutture alberghiere in vendita sono cresciute di più rispetto allo scorso anno (122 unità in più), seguite da Veneto (52 inserzioni in più), Lombardia (47 in più), Sicilia (44 in più), Lazio (32 in più) e Liguria (31 in più). Le unità alberghiere sono aumentate, anche se in maniera più moderata, in tutte le altre regioni dello stivale eccetto 2 regioni dove il numero di hotel pubblicizzati su idealista è diminuito rispetto a novembre 2020, questo è il caso di Emilia-Romagna (44 annunci in meno) e Trentino Alto Adige (1 in meno), mentre il Friuli Venezia Giulia non ha fatto segnare variazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Analizzando i dati per provincia, troviamo che Roma presenta il maggior numero di proprietà con licenze alberghiere in vendita su idealista, con 75 unità, seguite da Firenze (66), Venezia (59) e Siena (55). Nella “top 10” delle province con la maggiore concentrazione di offerta anche Brescia (31), Verona, Milano (entrambe 28 unità), Messina (23), Rimini (22), Lucca e Torino, entrambe con 20 strutture in vendita sul portale
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Conclusa la vendita del Security business di Fedrigoni a Portals
Posted by fidest press agency su sabato, 6 novembre 2021
Portals, azienda del Regno Unito tra i principali fornitori al mondo di banconote e carta di sicurezza, e Fedrigoni, gruppo globale leader nella produzione di carte speciali per packaging, grafica ed etichette autoadesive, annunciano di avere concluso le operazioni di cessione del Security business Fedrigoni di Bollate a Portals.In base a un accordo separato, Portals ha anche un’opzione – che potrà essere esercitata da ciascuna delle parti entro la fine del 2021 – per l’eventuale acquisto di alcuni asset e macchinari legati alla carta per banconote e per passaporti della divisione sicurezza di Fabriano (AN). Il Security business comprende un ampio portafoglio di elementi di sicurezza per applicazioni su banconote e altri documenti di sicurezza, nonché l’impianto di produzione di Bollate (MI). Tutte le attività di Bollate sono già state conferite con successo a Fase srl, la NewCo costituita per finalizzare la vendita del ramo d’azienda a Portals. In essa sono confluiti un centinaio di dipendenti – tra persone dello stabilimento, team commerciale e figure di staff a supporto – e tutti i contratti legati al Security business, garantendo piena continuità per clienti e fornitori.Per quanto riguarda invece Fabriano, qualora venga esercitata l’opzione separata, saranno ceduti direttamente a Portals solo i macchinari specifici per la produzione delle carte di sicurezza e parte dell’attrezzatura. Tutte le persone, lo stabilimento e alcuni asset di particolare pregio, come la macchina in tondo, rimarranno in Fedrigoni per potenziare il business dell’Art&Drawing, cioè carte artistiche e carte pregiate per la stampa, già in grande crescita e destinato a un ulteriore potenziamento. Come sottolineato più volte, non vi sarà dunque alcuna ricaduta negativa sull’occupazione.Dall’acquisizione da parte della società di private equity Epiris, nel 2018, Portals ha investito molto nel potenziamento delle sue attività di produzione di carta di sicurezza. A seguito dell’acquisizione di Bollate, il Gruppo potrà potenziare ulteriormente la propria offerta integrata di carta, fili di sicurezza e foils, accelerando in modo significativo gli investimenti in una strategia complessiva di innovazione.
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“Flash: Vendite al dettaglio USA di giugno”
Posted by fidest press agency su martedì, 20 luglio 2021
Migliori delle attese grazie anche a revisione al ribasso di maggio, la curva continua il flattening” A cura di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte. Si conferma lo scenario tassi a lungo e soprattutto lunghissimo termine in calo a fronte di flattening della curva che progressivamente potrebbero interessare l’area euro in estate in vista di dati sull’inflazione che, da agosto in poi, potrebbero segnalare inflazione sopra il 2% In questo contesto, nel trimestre in corso potrebbe essere opportuno preferire i settori che lavorano meglio in contesto di tassi in calo/flattening (mi riferisco a curva tedesca in particolare, rilevante visto che il pricing dei finanziamenti è tarato su IRS, espressione dei tassi tedeschi)
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Vendita diretta: Cia, un’azienda agricola su 3 è multicanale
Posted by fidest press agency su venerdì, 9 luglio 2021
Sale la fiducia delle aziende agricole nella possibilità di essere multicanale, sviluppando, quindi, più strategie di vendita diretta per rafforzare e capitalizzare il rapporto diretto con i cittadini-consumatori. Un’azienda su 3, avendo attivato, durante la pandemia, la consegna a domicilio e il punto vendita in azienda, continuerà a utilizzarle come opportunità di business anche nel post Covid. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani con la sua Associazione per la promozione della vendita diretta, la Spesa in Campagna, in occasione del webinar “Il punto vendita in azienda come vetrina del territorio e le opportunità dell’e-commerce”. Da metà giugno, spiega la Spesa in Campagna-Cia, il fatturato delle aziende agricole tramite la vendita diretta è sceso drasticamente e fino al 5% sul guadagno totale, per quanto riguarda la sola consegna a domicilio, ma a incidere è perlopiù l’arrivo dell’estate e l’incremento delle vaccinazioni che stanno portando, soprattutto le famiglie, a una maggiore mobilità fuori dal perimetro abituale. I punti di forza della consegna a domicilio e dell’attività commerciale in azienda con il punto vendita, che tra aprile e maggio hanno complessivamente raggiunto anche un +140% di fatturato, non sono, dunque, in discussione, sebbene scoperti con lockdown e restrizioni, auspicabilmente non ripetibili. Come ricorda, infatti, la Spesa in Campagna-Cia, le oltre 1000 imprese agricole – tra le sue 6 mila aziende della vendita diretta e i 24 mila agriturismi associati a Turismo Verde-Cia che aderirono all’iniziativa Cia per la consegna a domicilio in tutta Italia, di materie prime fresche e di qualità per supportare famiglie e anziani, durante la pandemia – stanno continuando a offrire questo servizio al cittadino per consolidare il posizionamento sul territorio e fidelizzare i nuovi clienti che hanno continuato a comprare, direttamente nel punto vendita dell’azienda o tramite consegna a domicilio il sabato, i prodotti degli agricoltori, di qualità, sostenibili e che rispettano la stagionalità. Dunque, la Spesa in Campagna-Cia prevede che da qui al 2022, un’azienda su 3 sarà più orientata alla multicanalità della vendita diretta, capitalizzando l’esperienza non solo della consegna a domicilio, ma anche del punto vendita, della bottega di quartiere e dei mercati rionali. Sempre più pronta a trovare il suo spazio, anche quando di piccola e media dimensione, anche sul mercato online, così come nell’obiettivo della piattaforma Cia dalcampoallatavola.it, primo e-commerce con protagonisti gli agricoltori italiani. Di recente attivazione, il portale Cia nato con il sostegno di J.P. Morgan, permette, infatti, a tutte le aziende -soprattutto quelle che non potrebbero gestire un e-commerce in autonomia- di vendere a un prezzo congruo, recuperando così sulla catena del valore.“Il calo delle vendite estive non è una novità -ha dichiarato il presidente de la Spesa in Campagna-Cia, Matteo Antonelli-. Per questo ragioniamo già guardando a settembre-novembre, quando per via della sovrapposizione delle produzioni stagionali, ci sarà molto da vendere. Saranno mesi importanti per la ripresa -ha aggiunto Antonelli- e poter contare su più canali di vendita tornerà utile alle aziende che nel frattempo stanno migliorando il servizio per dare il meglio ai consumatori, ma anche per ridurre i costi della logistica, puntando molto anche sull’attività del punto vendita dove in tanti continuano a fare spesa. Questo -ha concluso Antonelli- sempre garantendo la massima sicurezza anti-Covid, come dalla prima ora, e rispettando l’identità aziendale legata al territorio e promossa dalla vendita diretta, punto d’incontro insostituibile con i cittadini-consumatori”.“Occorre non abbassare la guardia -è intervenuta Claudia Merlino, direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani-. La nuova normalità richiede da parte nostra la stessa, se non maggiore, attenzione riservata alle aziende durante la pandemia. La ripresa va sostenuta, offrendo agli imprenditori strumenti oltre che supporto. Ecco perché rinnoviamo l’impegno per migliorare nei servizi e nella consulenza sulla vendita diretta e crediamo molto nell’opportunità dell’e-commerce. Il suo sviluppo tra le piccole e medie imprese va guidato nel tempo ed è quello che stiamo facendo”. Il webinar sul punto vendita è l’ultimo di tre incontri online promossi da la Spesa in Campagna-Cia sulle opportunità della vendita diretta. Sono intervenuti tra gli altri: Andrea Pagliai, Casina Olivart di Bagni di Ripoli (FI) e Mario Grillo, Fattoria Biò di Camigliatello Silano (CS).”
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Canali digitali e punti vendita sono sempre più integrati
Posted by fidest press agency su venerdì, 4 giugno 2021
La crescita dell’eCommerce di prodotto continua anche nel 2021, seppure in maniera più misurata rispetto al 2020. Le prime stime prevedono un incremento del +18% che porterà i prodotti a raggiungere i 30,6 miliardi di euro di transato. Il Food&Grocery rimane il settore trainante (+38%), seguito dall’Abbigliamento e accessori (+26%) e dal Beauty (+20%). Per soddisfare l’incremento di domanda online e per supportare le mutate esigenze dei consumatori, i player hanno investito nell’innovazione digitale, sia per ottimizzare i processi operativi sia per abilitare e/o potenziare i canali di vendita e di interazione.Queste alcune delle evidenze emerse dall’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano in occasione del convegno “eCommerce B2c: i nuovi equilibri dell’omnicanalità nella pandemia” Nel 2020 l’eCommerce di prodotto in Italia ha registrato una crescita del +45% raggiungendo una penetrazione sul totale acquisti Retail del 9% (era poco più del 6% nel 2019) mitigando la crisi del settore, che nello stesso periodo ha registrato un forte calo degli acquisti Retail e la chiusura di oltre 9.000 negozi.Il digitale è diventato sempre più centrale nelle strategie dei player e questi trend stanno generando nuovi equilibri tra offline e online basati sia su un riassetto dell’infrastruttura fisica, sia su modelli multi e omnicanale: se guardiamo nel dettaglio ai canali di vendita e interazione, i merchant si sono focalizzati sull’attivazione e sul rafforzamento di canali relazionali – prevalentemente sui social e sulle piattaforme di instant messaging – e sull’abilitazione di nuove iniziative in particolare sui marketplace e su siti aggregatori.Il cambiamento indotto dall’emergenza sanitaria ha contribuito alla diffusione dell’eCommerce anche tra le piccole imprese italiane che, rispetto al passato, sono state incentivate ad avvicinarsi al digitale e a comprenderne le potenzialità. In molti casi l’approccio all’eCommerce e alla multicanalità è stato piuttosto “artigianale”, fondato su modalità di interazione online e su modelli di acquisizione dell’ordine attraverso piattaforme social e/o di instant messaging (non propriamente di eCommerce). I più evoluti hanno investito in siti diretti, in vetrine sui marketplace e in iniziative sugli aggregatori online. Per le PMI italiane non si può ancora parlare di omnicanalità in maniera diffusa, ma stiamo assistendo ai primi passi verso una multicanalità online più consapevole. Si tratta comunque per il nostro Paese di un segnale della centralità e del maggior grado di maturità dell’eCommerce, che lascia presagire un’integrazione sempre più solida tra l’offline e l’online.
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Si conferma la crescita della vendita di libri nei primi tre mesi del 2021
Posted by fidest press agency su mercoledì, 21 aprile 2021
L’editoria libraria italiana continua a crescere anche nei primi tre mesi del 2021, consolidando un trend iniziato nella seconda metà del 2020. Secondo i dati elaborati dall’Associazione Italiana Editori (AIE), dal primo gennaio al 28 marzo, le vendite dei libri a stampa a prezzo di copertina nei canali trade (librerie, online e grande distribuzione organizzata) sono cresciute del 26,6% a valore e del 26,7% a copie vendute rispetto allo stesso periodo all’anno precedente. “Siamo di fronte a un incremento importante che si accompagna alla crescita della lettura, come è documentato nel libro bianco del Cepell (nel 2020 sono lettori il 61% degli italiani nella fascia d’età 15-74 anni, contro il 58% dell’anno precedente). Questi dati confermano la bontà delle politiche di sostegno al settore proposte da tutta la filiera del libro unita, l’Associazione Italiana Bibliotecari (AIB), AIE, Associazione Librai Italiani (ALI), e messe in atto nel 2020 da governo e parlamento. Ci riferiamo in particolare al sostegno della domanda tramite la 18App, la Carta Famiglia, il finanziamento degli acquisti delle biblioteche nelle librerie di prossimità, tutte misure che chiediamo siano confermate e stabilizzate” ha commentato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi.La 18App, in particolare, ha confermato la propria efficacia anche nell’avvio del nuovo anno: tra gennaio e febbraio i 18enni hanno utilizzato per l’80% questo strumento per acquisti di libri a stampa, pari complessivamente a 75 milioni di euro. Il 91% degli acquisti sono stati effettuati nelle librerie online.I dati mostrano cambiamenti di grande rilievo nei canali di vendita e nella struttura del mercato. I canali fisici (librerie e grande distribuzione) passano dal 73% del 2019 al 57% di fine 2020, al 55% a marzo di quest’anno. Le librerie online, che rappresentavano il 27% nel 2019 e il 43% nel 2020, raggiungono il 45% nel primo trimestre dell’anno. Le librerie indipendenti, maggiormente presenti nelle periferie e nei piccoli centri, passano dal 22% di fine 2019 al 18% di fine 2020 e, quindi, al 16% di fine marzo.Le librerie di catena, generalmente penalizzate dall’essere soprattutto presenti nei centri cittadini, nelle stazioni, negli aeroporti e nei centri commerciali, sono passate dal 44% del 2019 al 33% nel 2020 al 34% nei primi tre mesi di quest’anno. La grande distribuzione è passata dal 7% del 2019 al 6% del 2020 fino al 5% del primo trimestre 2021. La quota dei piccoli e medi editori, trainata dall’online, è cresciuta costantemente nel corso degli anni passando dal 39,5% del 2011 al 47,5% del 2019, al 50,9% del 2020, fino a toccare il 54,1% tra gennaio e marzo 2021.
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Vendita diretta: Cia, sempre più famiglie comprano dagli agricoltori
Posted by fidest press agency su venerdì, 16 aprile 2021
A un anno dalla pandemia è più costante e stretto il rapporto tra agricoltori e cittadini. Legame rinsaldato, per effetto delle restrizioni, nei mercati contadini e nelle botteghe di prossimità, ma anche online dove l’e-commerce funziona se mette sempre al centro il contatto diretto. Così, negli ultimi 12 mesi, sono aumentate del 5% le aziende agricole entrate nella vendita diretta, terzo canale scelto dagli agricoltori nel 2020, e del 10% le famiglie che la prediligono. A fare il punto sul settore è Cia-Agricoltori Italiani con la sua Associazione per la promozione della vendita diretta, la Spesa in Campagna, in occasione del webinar sul ruolo chiave del mercato contadino.In Veneto, c’è l’esempio forte di Padova – con la Spesa in Campagna-Cia sono 9 i mercati contadini (4 solo in città) – che durante tutta l’emergenza Covid, in accordo con il Comune e nel pieno rispetto delle regole anti-contagio, è riuscita ad assicurare banchi sempre aperti. In regione, il mercato contadino ha registrato in media, subito dopo il primo lockdown, un +14%.Scendendo verso il Centro Italia, la Toscana di Firenze, Prato e Pistoia conta con la Spesa in Campagna-Cia, 10 mercati settimanali, 7 solo in provincia di Firenze, coinvolgendo complessivamente oltre 100 aziende. Qui le chiusure ci sono state, soprattutto lo scorso anno, ma poi i mercati sono tornati operativi anche in zona rossa. A compensare durante il blocco, la consegna a domicilio che sul portale dedicato Cia, in sei mesi dall’attivazione, ha avuto l’adesione di oltre mille aziende agricole. Sul territorio è cresciuto del 10% l’interesse degli agricoltori per un banco di vendita e soprattutto a Firenze, dove per un singolo mercato si calcola un giro d’affari pari a circa 300 mila euro l’anno. Al Sud, Palermo è re del mercato. La Spesa in Campagna-Cia ne conta 3 solo in città e per un totale di 75 espositori agricoli. Il canale è in grande espansione e spinge a fare sistema tra i produttori di tutta la regione. Quanto alle vendite, dopo il boom della scorsa primavera, ora la situazione è stabile e con fatturato, in due mesi, sui 50/60 mila euro a mercato.Oggi l’Italia conta in totale circa 1200 mercati contadini e danno linfa a piccole e medie imprese agricole, rappresentando un punto di riferimento unico per i cittadini. La Spesa in Campagna-Cia ha in tutto il Paese, circa 6 mila aziende impegnate nella vendita diretta, canale che a livello nazionale nel 2020 ha fatturato più di 6,5 mld. E’ forte di produttori di olio, vino e ortaggi, frutta, latticini e salumi, marmellate e composte. Prelibatezze che arrivano anche nelle botteghe e stanno spopolando online dove nel 2020 si è registrato un +134% dell’acquisto di generi alimentari. Il trend potrebbe raggiungere un +62% entro il 2021, sempre se saprà tutelare, anche sul digitale, la relazione tra cittadini e aziende. Principio base della piattaforma Cia dalcampoallatavola.it, primo e-commerce con protagonisti gli agricoltori italiani. “Con le aziende lavoriamo per tutelare la qualità dei nostri mercati contadini -ha dichiarato il presidente de la Spesa in Campagna-Cia, Matteo Antonelli-. La fiducia consolidata in questo periodo, porta lontano solo continuando a garantire ai consumatori produzioni proprie, stagionalità delle materie prime e il monitoraggio costante di questi requisiti. Allo stesso tempo -ha aggiunto- i mercati contadini contribuiscono alla sostenibilità delle aziende delle aree rurali d’Italia e alla promozione del territorio, tra i punti chiave della ripresa turistica dei prossimi mesi”.“La vendita diretta è un’occasione importante per il reddito degli imprenditori agricoli -ha aggiunto Claudia Merlino, direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani- e l’intervento de la Spesa in Campagna sul territorio con i mercati contadini, è cruciale per la promozione tra i cittadini dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano, fatto di qualità e autenticità. La valorizzazione del Made in Italy, della Dieta Mediterranea e delle tipicità regionali, passano per un costante dialogo tra chi produce e chi porta in tavola”. Il webinar sul mercato contadino è il primo di tre incontri online promossi da la Spesa in Campagna-Cia. I prossimi due appuntamenti, saranno dedicati a botteghe ed e-commerce. http://www.cia.it
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“No a vendita Torre di Pasolini a Chia”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 novembre 2020
“La Torre di Pasolini sita a Chi in provincia di Viterbo, dove è stato scritto “Petrolio” e dove il poeta è vissuto, è in vendita. Presenteremo un’interrogazione al ministro Franceschini affinchè la Torre possa essere acquistata dal privato e trasformata in un museo in onore dello scrittore. Ne va dell’eredità di uno dei più grandi artisti del ‘900. La Torre è un vero e proprio racconto autobiografico dell’autore, che a Chia, dove si trova, è ricordato come parte integrante della vita della cittadinanza. Purtroppo molti degli effetti personali di Pasolini, come dei preziosi arazzi, sono andati perduti o rubati. Già la Biblioteca Nazionale mise sotto la propria gestione e cura, riacquistando la proprietà degli effetti personali, case-museo per altri scrittori italiani. Auspichiamo che questa modalità possa essere garantita anche per Pasolini.” Così i deputati di FDI Federico Mollicone e Mauro Rotelli.
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Alle Regioni chiediamo di consentire la vendita dei libri nelle grandi strutture di vendita il week end
Posted by fidest press agency su venerdì, 30 ottobre 2020
“Dopo le librerie chiuse nei week end all’interno dei centri commerciali, adesso in molte Regioni anche gli scaffali dei libri dei supermercati e delle grandi strutture di vendita sono interdetti ai cittadini il sabato e la domenica. Torniamo a rivolgere il nostro appello a tutte le istituzioni: il libro è un bene essenziale e tale deve essere considerato nei provvedimenti delle Regioni”. Lo dichiara il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi.A seguito dei provvedimenti restrittivi assunti da diverse Regioni, infatti, le grandi catene, su indicazione delle istituzioni stesse, stanno transennando gli scaffali e vietando le vendite dei prodotti non acquistabili nel week end, tra cui sono ricompresi i libri. “Ribadiamo – conclude Levi – che il libro non può essere considerato alla stregua di un semplice oggetto di consumo il cui acquisto è rinviabile, ma va considerato un bene essenziale, come già aveva indicato il governo nei decreti di aprile. Facciamo appello alle Regioni perché intervengano immediatamente consentendo la vendita di libri nel week end”.
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Vendita a domicilio in forte ripresa dopo il lockdown
Posted by fidest press agency su mercoledì, 16 settembre 2020
Dopo il lockdown a giugno e luglio il fatturato delle aziende di Univendita, la maggiore associazione italiana della vendita a domicilio, ha raggiunto rispettivamente +30% e +32% in confronto agli stessi mesi del 2019. Le aziende che fanno parte di Univendita, che proprio il 16 settembre 2020 festeggia i suoi primi 10 anni di attività, presentano in questo momento 30mila offerte di lavoro attive, mentre 4,8 milioni sono le famiglie servite: una clientela variegata, composta in maggioranza da donne (84,1%), che apprezzano la possibilità di fare acquisti personalizzati e consapevoli, nella tranquillità della propria casa, con la consulenza di un esperto.La relazione diretta e personale che si instaura tra venditore e cliente e la dimostrazione del prodotto, in tutte le sue funzionalità, sono gli elementi irrinunciabili della vendita a domicilio. E i clienti hanno dimostrato di ricercarli fortemente già nelle prime settimane dopo il lockdown. «Tra marzo e maggio, naturalmente, le vendite fisiche non hanno potuto avere luogo e le aziende hanno saputo mettere in campo soluzioni digitali alternative, mantenendo così un buon 35% del fatturato abituale – spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatra –. Ma era il contatto umano ciò che mancava di più ai nostri clienti, e quando abbiamo potuto tornare alle vendite in presenza la risposta del mercato è stata positiva oltre le previsioni».Univendita (www.univendita.it) Qualità, innovazione, servizio al cliente, elevati standard etici. Sono queste le parole d’ordine di Univendita, la maggiore associazione del settore che riunisce l’eccellenza della vendita diretta a domicilio. All’associazione aderiscono: AMC Italia, Avon, Bimby (divisione di Vorwerk Italia), bofrost* Italia, CartOrange, Conte Ottavio Piccolomini, Dalmesse Italia, DES, Fi.Ma.Stars, Folletto (divisione di Vorwerk Italia), Just Italia, Nuove Idee, Ringana Italia, Starline, Tupperware Italia, Uniquepels Alta Cosmesi, Vast & Fast, Witt Italia, che danno vita a una realtà che mira a riunire l’eccellenza delle imprese di vendita diretta a domicilio con l’obiettivo di rafforzare la credibilità e la reputazione del settore tra i consumatori e verso le istituzioni. Univendita, che aderisce a Confcommercio, rappresenta il 46% del valore dell’intero comparto della vendita diretta in Italia (fonte: Format Research, marzo 2017).
Dopo il lockdown a giugno e luglio il fatturato delle aziende di Univendita, la maggiore associazione italiana della vendita a domicilio, ha raggiunto rispettivamente +30% e +32% in confronto agli stessi mesi del 2019. Le aziende che fanno parte di Univendita, che proprio il 16 settembre 2020 festeggia i suoi primi 10 anni di attività, presentano in questo momento 30mila offerte di lavoro attive, mentre 4,8 milioni sono le famiglie servite: una clientela variegata, composta in maggioranza da donne (84,1%), che apprezzano la possibilità di fare acquisti personalizzati e consapevoli, nella tranquillità della propria casa, con la consulenza di un esperto.La relazione diretta e personale che si instaura tra venditore e cliente e la dimostrazione del prodotto, in tutte le sue funzionalità, sono gli elementi irrinunciabili della vendita a domicilio. E i clienti hanno dimostrato di ricercarli fortemente già nelle prime settimane dopo il lockdown. «Tra marzo e maggio, naturalmente, le vendite fisiche non hanno potuto avere luogo e le aziende hanno saputo mettere in campo soluzioni digitali alternative, mantenendo così un buon 35% del fatturato abituale – spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatra –. Ma era il contatto umano ciò che mancava di più ai nostri clienti, e quando abbiamo potuto tornare alle vendite in presenza la risposta del mercato è stata positiva oltre le previsioni».Univendita (www.univendita.it) Qualità, innovazione, servizio al cliente, elevati standard etici. Sono queste le parole d’ordine di Univendita, la maggiore associazione del settore che riunisce l’eccellenza della vendita diretta a domicilio. All’associazione aderiscono: AMC Italia, Avon, Bimby (divisione di Vorwerk Italia), bofrost* Italia, CartOrange, Conte Ottavio Piccolomini, Dalmesse Italia, DES, Fi.Ma.Stars, Folletto (divisione di Vorwerk Italia), Just Italia, Nuove Idee, Ringana Italia, Starline, Tupperware Italia, Uniquepels Alta Cosmesi, Vast & Fast, Witt Italia, che danno vita a una realtà che mira a riunire l’eccellenza delle imprese di vendita diretta a domicilio con l’obiettivo di rafforzare la credibilità e la reputazione del settore tra i consumatori e verso le istituzioni. Univendita, che aderisce a Confcommercio, rappresenta il 46% del valore dell’intero comparto della vendita diretta in Italia (fonte: Format Research, marzo 2017).
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Bayer completa la vendita della sua divisione Animal Health a Elanco
Posted by fidest press agency su lunedì, 10 agosto 2020
Alla firma dell’atto, Bayer ha ricevuto il pagamento di 5,17 miliardi di Dollari statunitensi (prima delle imposte) dopo la deduzione delle consuete rettifiche del prezzo di acquisto, oltre a 72,9 milioni di azioni di Elanco Animal Health, corrispondente al 15,5% delle azioni in circolazione dell’azienda statunitense. Bayer conferma la sua intenzione di cedere la quota in Elanco a tempo debito ma sicuramente a partire dalla metà del 2021 in avanti, periodo minimo di possesso delle azioni. La cessione del business Animal Health è la maggiore tra le dismissioni avviate da Bayer sin dal novembre 2018. L’azienda ha già completato la cessione dei marchi Coppertone™ e Dr. Scholl’s™ e del 60 per cento della sua partecipazione in Currenta, società di gestione servizi. Il business di Animal Health di Bayer conta circa 4.400 dipendenti e ha realizzato nel 2019 un fatturato di 1,57 miliardi di Euro. Sviluppa e commercializza prodotti e soluzioni innovative per la prevenzione e la cura delle malattie di animali d‘affezione e da reddito.
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Promuovere la vendita dei prodotti italiani
Posted by fidest press agency su sabato, 9 Maggio 2020
L’agroalimentare è stato uno dei settori che, sin dall’inizio dell’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, ha continuato l’attività assicurando l’approvvigionamento alimentare al nostro Paese. Questo non ha però risparmiato il settore dalla crisi a causa delle pesanti restrizioni: i disagi maggiori sono arrivati dalla chiusura di bar, ristoranti, pizzerie, mense, ed in generale di tutte le attività del circuito Horeca con un vero e proprio crollo dei consumi fino a un meno 30%, cui si aggiunge la forte contrazione dell’export per analoghe misure adottate anche all’estero.Il contraccolpo di questo stop è stato avvertito in modo notevole anche dalle filiere zootecniche. I comparti al momento più colpiti sono quello della carne suina, in crisi per il crollo della domanda soprattutto di prosciutti DOP, il settore latte, con la forte contrazione della domanda di latte fresco e latticini, il settore della carne bovina che vede difficoltà forti, con riferimento a molti tagli freschi, a cominciare da quelli più pregiati e una forte diminuzione del consumo di carne di vitello, e per finire al settore del pesce fresco, anch’esso in caduta libera. Tutti prodotti per i quali l’Horeca e l’export rappresentano una quota rilevante della domanda oggi senza sbocco.A ciò deve aggiungersi anche il cambiamento significativo della domanda dei consumatori che si è riorientata verso prodotti con una shelf life più lunga, che ha contribuito alla riduzione della domanda di prodotti alimentari italiani, rischiando di mettere in ginocchio gli agricoltori e gli allevatori italiani e tutta la filiera che, responsabilmente, non hanno mai smesso di lavorare in questo periodo di grave emergenza.Un vero e proprio paradosso, se si considera che il nostro Paese di regola non è autosufficiente per il fabbisogno interno di latte, carni e pesce e che, in situazioni normali, si è costretti ad importare notevoli quote di questi prodotti dall’estero per soddisfare la domanda interna e che oggi invece, a causa del riorientamento dei consumi, si sta mettendo in grave crisi le produzioni nazionali.In attesa, pertanto, della ripartenza dei canali Horeca ed auspicando il ritorno a una, seppur, lenta normalità, allo stato attuale i punti vendita al dettaglio rappresentano l’unico canale di sbocco della produzione agro-zootecnico-alimentare di origine italiana. Per questo motivo ASSALZOO, l’Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici, si rivolge alle catene della Grande Distribuzione Organizzata affinché lancino iniziative specifiche per promuovere e sostenere l’acquisto di prodotti lattiero-caseari e di carni e loro derivati 100% italiani.L’emergenza ha modificato la fisionomia dei consumi, con il consolidarsi di nuove tendenze di acquisto. I supermercati e i piccoli esercizi di prossimità, anche con il potenziamento dei nuovi canali distributivi come le consegne a domicilio e l’e-commerce, hanno un ruolo di primo piano per i consumi alimentari. Per questo è fondamentale che sostengano la produzione agroalimentare, soprattutto di quelle filiere più indebolite dalla crisi.Per questa ragione Assalzoo, da sempre al fianco e in difesa della filiera agroalimentare italiana, si rivolge alla Grande Distribuzione Organizzata e in generale a tutta la distribuzione, perché i punti vendita sposino questa visione con iniziative di promozione dei prodotti italiani. Campagne come quelle già avviate da alcuni gruppi vanno nella giusta direzione: favorire il consumo di prodotti che parlino italiano, che siano espressione della qualità, del territorio, della tradizione e del gusto italiano.
In questo modo sarà possibile tutti insieme superare la grave crisi che stiamo vivendo e continuare a garantire il futuro delle imprese agroalimentari del nostro Paese e che sono un’eccellenza e un traino dell’intera manifattura italiana e dell’economia nazionale.
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Mascherine devono poter essere vendute singolarmente
Posted by fidest press agency su domenica, 12 aprile 2020
“Giustissima la richiesta di chiarimenti di Federfarma e l’appello che rivolgono alle amministrazioni competenti. Va immediatamente consentito al farmacista, vista la carenza di mascherine, di poterle vendere singolarmente, ovviamente purché non ci sia alcun incremento di prezzo rispetto alla confezione integra” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Le mascherine ancora non si trovano, nemmeno nelle regioni come la Lombardia dove è avvenuta una distribuzione gratuita. E’ evidente, infatti, che 3,3 milioni di mascherine, a fronte di oltre 10 milioni di lombardi, sono del tutto insufficienti, specie se si considera che per molti esperti andrebbero cambiate almeno ogni 8 ore, per alcuni addirittura ogni 4 e, comunque, non appena diventano umide” conclude Dona.
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Ue contro la vendita di falsi vaccini e presidi medici a costi eccessivi
Posted by fidest press agency su venerdì, 27 marzo 2020
La Commissione Europea, su impulso dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, si arma contro la vendita di falsi vaccini e presidi medici a costi eccessivi.L’emergenza sanitaria in corso, che ha tristemente guadagnato la qualifica di pandemia, attribuita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sta comportando l’adozione di misure restrittive tanto rigide quanto necessarie a contenere gli effetti dilaganti del virus COVID-19. Mentre i governi europei ed extra europei si impegnano nella complessa opera di bilanciamento di tutti gli interessi coinvolti dai provvedimenti adottati, non manca chi cerca di trarre giovamento dalla delicata situazione in corso, lucrando sulle paure dei consumatori e vendendo prodotti quali mascherine e disinfettanti per le mani a prezzi esorbitanti, più che decuplicati. “Spregevoli pratiche commerciali del genere non sono fortunatamente sfuggite alla lente della nostra autorità Antitrust che, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha avviato un procedimento istruttorio contro un sito web che commercializzava un farmaco antivirale a più di 600 euro” dichiara Maria Pisanò, Direttore del Centro Europeo Consumatori Italia “e ora le autorità nazionali a tutela dei consumatori di tutta Europa, coordinate dalla Commissione Europea, hanno avviato un’ azione comune per tutelare i consumatori dalla disonestà di alcuni commercianti”.A tal proposito si è pronunciato Didier Reynders, commissario per la Giustizia e i consumatori, il quale ha assicurato che Commissione e Stati Membri adotteranno tutte le misure in loro potere per evitare che condotte disoneste possano essere messe in atto e ha invitato e incoraggiato le piattaforme di vendita online a seguire l’esempio di Amazon e Facebook che hanno autonomamente e volontariamente adottato provvedimenti contro pratiche commerciali scorrette.“Il commissario Reynders ha annunciato anche che sarà presto pubblicata una guida per identificare meglio le pratiche da censurare e per fornire un valido ausilio alle autorità nazionali” dichiara Monika Nardo, consulente legale del Centro Europeo Consumatori Italia; proprio il Centro, che da sempre costituisce un valido interlocutore della rete CPC, è investito della funzione di effettuare le cosiddette “segnalazioni esterne”, nell’ambito del meccanismo recentemente introdotto dal Regolamento (UE) 2017/2394, in vigore dal 17 gennaio 2020. Il nuovo testo legislativo espande e rafforza i poteri delle autorità nazionali per coordinare e rendere più incisi i propri interventi di sorveglianza del mercato al fine di contrastare in modo più efficace le violazioni transfrontaliere del diritto dei consumatori, in particolare nei contesti digitali.
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Vendita Saeco
Posted by fidest press agency su venerdì, 31 gennaio 2020
«Le nuove strategie affaristiche di Philips non possono riversarsi in danno ai 280 lavoratori di una realtà aziendale storica per Gaggio Montano (BO). Chiediamo immediate iniziative al Ministro del lavoro Catalfo affinché si adoperi nei confronti dei vertici aziendali per sapere quali ripercussioni avrà la futura vendita di Saeco sul destino dei dipendenti, già provati dalle precedenti riorganizzazioni. Vanno adottati provvedimenti, anche ad effetti preventivi, per salvaguardare i livelli occupazionali. Non possiamo accettare che il cambio di business della multinazionale olandese possa essere portato a termine con un’operazione che vada a sacrificare i dipendenti, che solo ieri hanno appreso con una mail dell’operazione di vendita che renderà incerto il loro destino». È quanto dichiara il deputato Walter Rizzetto e capogruppo della Commissione lavoro di Fratelli d’Italia che ha presentato un’interrogazione al governo a tutela dei lavoratori.
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