Tra le novità introdotte dall’ultimo Dpcm, ce n’è una che riguarda le crociere. Si tratta della cancellazione dei viaggi per il periodo di Natale e Capodanno. Alla luce di questa decisione, l’associazione Codici richiama l’attenzione di istituzioni e compagnie per evitare brutte sorprese per i consumatori.“Lo diciamo chiaro e forte – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – i consumatori hanno il diritto di ottenere il rimborso integrale in denaro di quanto versato per le prenotazioni. Vigileremo affinché ciò avvenga, senza intoppi e senza richieste fuorvianti”.“A scanso di equivoci – aggiunge Stefano Gallotta, Responsabile Trasporti e Turismo di Codici – ricordiamo che la normativa emergenziale che ha previsto, in deroga a quanto disposto dalle direttive UE e dal Codice del Turismo, la possibilità per gli operatori turistici di restituire con i voucher quanto versato dai consumatori senza necessità di accettazione da parte di questi ultimi, si applica ai soli contratti con esecuzione prevista tra l’11 marzo ed il 30 settembre 2020, la cui risoluzione, sia da parte del viaggiatore/passeggero che da parte del fornitore del servizio, sia stata effettuata entro il 31 luglio 2020. Trattandosi di partenze per un periodo successivo a quello previsto da tale normativa, per le cancellazioni per impossibilità sopravvenuta delle crociere di Natale e Capodanno si applica il Codice del Turismo, che prevede l’obbligo per l’organizzatore di offrire al consumatore il rimborso integrale in denaro dei pagamenti effettuati per il pacchetto, senza applicazione di alcuna spesa a qualsiasi titolo”.
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I viaggiatori hanno diritto al rimborso per lo stop delle crociere natalizie
Posted by fidest press agency su martedì, 15 dicembre 2020
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Cura Italia e diritti dei viaggiatori
Posted by fidest press agency su martedì, 28 aprile 2020
“L’Unione europea è l’unica regione al mondo in cui i cittadini sono completamente tutelati da un insieme di diritti dei passeggeri”: con queste parole, pochi mesi fa la Commissaria per i trasporti Adina Vălean commentava i risultati di un sondaggio Eurobarometro e la Commissione Europea, al dilagare della pandemia in corso, ribadiva in una nota che la proposta di un voucher per quanti avessero subito la cancellazione del viaggio, non avrebbe potuto influire sul diritto al rimborso. Affermazioni perfettamente in linea con l’imponente impianto di tutele faticosamente implementato negli anni da regolamenti e direttive, che oggi, tuttavia, sembra subire una consistente violazione. Ma in Italia niente più scelta tra voucher o rimborso: “il voucher assolve i correlativi obblighi di rimborso e non richiede alcuna forma di accettazione da parte del destinatario” recita l’articolo 88 bis in fase di approvazione alla Camera.“L’impossibilità di rifiutare il voucher comporterà per i cittadini, già duramente colpiti dalle drammatiche ripercussioni economiche della pandemia, l’obbligo di vincolare quanto versato per un viaggio non fruito, per giunta senza alcuna garanzia nel caso in cui i tour operator, le compagnie aeree o le strutture ricettive dovessero andare incontro all’ insolvenza. “Mantenere l’alternativa tra voucher e rimborso, prolungarne la scadenza, ad oggi di un solo anno, e prevedere una garanzia di rimborsabilità adeguata potrebbe ristabilire l’equilibrio tra le parti e realizzare concretamente quanto il principio di solidarietà impone in gravi situazioni quali quella attuale”, continua Pisanò.Eppure nessuno di questi strumenti sembra esser stato preso in considerazione. Una gestione sana e una tutela forte dei diritti, anche mediante la garanzia di rimborsi certi, possono rafforzare la fiducia dei consumatori e favorire una ripartenza dell’economia anche nel settore turistico. Ma “le modifiche apportate al Cura Italia”, conclude Monika Nardo, consulente legale dell’ufficio di Bolzano, “pongono un grande ostacolo ai viaggiatori italiani: la dichiarazione di norma di applicazione necessaria pregiudica ulteriormente la posizione del consumatore, già privato dei suoi diritti, poiché ove possibile, non gli permetterebbe di beneficiare delle più favorevoli disposizioni adottate dagli altri Stati membri. In Irlanda, così come in Germania, per esempio, i vettori aerei sono tenuti al rimborso anche se il volo è stato cancellato a causa del Covid- 19”.“Non si può non considerare che le famiglie italiane sono anch’esse colpite dalla crisi, con perdita del posto di lavoro, cassa integrazione, diminuita redditività delle loro attività economiche e che, pertanto, non potranno permettersi un viaggio in un prossimo futuro. Auspichiamo, pertanto, che le aziende possano andare incontro alle specifiche esigenze del consumatore, vero motore dell’economia, e valutare le modalità di rimborso caso per caso”, concludono le esperte del CEC che nelle ultime settimane ha assistito concretamente più di 2.000 cittadini che si sono rivolti al Centro per ricevere tutela in merito ai loro diritti di viaggiatori.
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Covid-19: I diritti dei viaggiatori ai tempi del coronavirus
Posted by fidest press agency su lunedì, 23 marzo 2020
Noto che fino al 3 aprile p.v., vigerà il divieto di spostamento delle persone su tutto il territorio nazionale salvo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.Alla luce di questa disposizione, tutti i viaggi prenotati per motivi turistici con partenza/esecuzione fino al 3 aprile possono essere annullati senza incorrere nel pagamento di penali. Che si tratti di servizi di trasporto che di soggiorni in strutture ricettive, è possibile chiedere il rimborso del prezzo versato (anche mediante emissione di un buono). È consigliabile mettersi tempestivamente in contatto con il prestatore del servizio o con l‘agenzia viaggi o portale di prenotazione laddove il servizio è stato acquistato per il loro tramite.
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Emergenza Coronavirus e diritti dei viaggiatori
Posted by fidest press agency su lunedì, 9 marzo 2020
L’attuale emergenza sanitaria relativa alla diffusione del Coronavirus COVID-19 ha comportato l’adozione di provvedimenti da parte delle autorità nazionali e internazionali e di numerose misure restrittive e precauzionali che si stanno ripercuotendo notevolmente nel settore del turismo, costringendo o inducendo i viaggiatori a rinunciare o a modificare i propri viaggi. Le richieste che quotidianamente pervengono al Centro Europeo Consumatori Italia sono numerose ed hanno ad oggetto situazioni tra loro molto differenti, alle quali i consumatori non sempre riescono, autonomamente, a trovare risposte chiare ed immediate. “Voglio rinunciare al viaggio perché credo sia pericoloso, posso ottenere un rimborso? Abito nella zona rossa e non posso partire, come e a chi devo chiedere indietro i soldi del volo? Sono tanti gli interrogativi a cui in questi giorni siamo chiamati a rispondere; le fattispecie sono molteplici e complicate e comprendiamo le difficoltà dei viaggiatori e le loro preoccupazioni” dichiara Maria Pisanò, direttore del Centro Europeo Consumatori Italia, la quale precisa che “tuttavia non è possibile fornire risposte universalmente valide perché ogni situazione necessita di valutazioni specifiche”.“Districarsi fra le disposizioni normative emanate in condizioni di estrema necessità e urgenza può non essere semplice”; “per tale motivo”, afferma Monika Nardo, coordinatrice dell’ufficio di Bolzano, “il Centro Europeo Consumatori Italia pubblica, sul proprio sito, un documento contenente le risposte alle domande più ricorrenti, al fine di facilitare l’individuazione del rimedio esperibile per ciascuna delle situazioni che attualmente possono verificarsi anche in applicazione del Decreto-Legge 2 marzo 2020 n.9 recante misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
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CWT in partnership con Timeshifter per offrire ai viaggiatori una soluzione al jet lag
Posted by fidest press agency su mercoledì, 26 febbraio 2020
Minneapolis. CWT, la piattaforma di gestione di viaggi B2B4E, annuncia la partnership con Timeshifter® – The Jet Lag App®. Timeshifter offre ai viaggiatori d’affari la possibilità di creare propri piani personalizzati per contrastare gli effetti del jet lag sulla base del modello di sonno individuale, del cronotipo, dell’itinerario e delle abitudini personali quali la preparazione al viaggio o l’impiego della melatonina per rendere più rapido l’adattamento.
“Come frequent business traveler conosco fin troppo bene la routine del jet lag. Tendo a essere stanco, sveglio e affamato al momento sbagliato, e riprendermi da un viaggio può essere complicato”, afferma Patrice Simon, Vice President of New Product Development di CWT. “Siamo molto lieti di offrire una soluzione innovativa che consente ai viaggiatori d’affari di elaborare piani personalizzati di contrasto al jet lag in grado di aumentare la loro efficienza durante le riunioni di lavoro all’estero”.Al jet lag, che colpisce chi attraversa diversi fusi orari, sono spesso imputabili ridotte prestazioni lavorative, disagi in famiglia e disturbi della salute e, secondo uno studio di Conde Nast Traveler, il 93% dei passeggeri sui voli a lungo raggio dichiara di affrontare con difficoltà questa problematica. Timeshifter si basa sul sonno e sulla neuroscienza dei ritmi circadiani. In base a quanto emerso da 63.607 questionari compilati per mano di utenti Timeshifter, da quando seguono i consigli forniti dal sistema solo il 3,62% dei viaggiatori ha subito gli effetti negativi del jet lag.Timeshifter è stato sviluppato con il supporto di Steven Lockley, professore associato presso la Harvard Medical School. Il dottor Lockley ha lavorato per oltre un decennio applicando la scienza circadiana agli astronauti della NASA per alleviare il loro jet lag, migliorare il sonno e la prontezza durante gli allenamenti fuori sede e aiutarli a modificare i ritmi sonno-veglia prima del lancio della navetta. Timeshifter è disponibile per tutti quei clienti CWT nel mondo che desiderano includere nel loro travel program una soluzione per affrontare la problematica del jet lag.
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Otto consigli per proteggersi dalle minacce informatiche quando si viaggia
Posted by fidest press agency su mercoledì, 29 gennaio 2020
Nella nostra società, sempre più connessa e guidata dalla tecnologia, è quasi impossibile rimanere offline per lunghi periodi di tempo, anche se si è viaggio. Per questo motivo, è importante che chi viaggia con i dispositivi digitali sia preparato sia all’eventualità che questi possano venire rubati, sia alla possibilità che vengano sottratti i dati che vi sono contenuti. Fortinet®, leader mondiale nelle soluzioni di cyber sicurezza integrate e automatizzate, offre alcuni consigli utili per proteggersi dalle minacce informatiche quando si è in viaggio. Spesso ci si preoccupa, infatti, del possibile furto di beni fisici, come passaporti e portafogli, ma la minaccia più probabile è quella del furto di dati informatici. Nel 2018 l’FBI’s Internet Crime Complaint Center (IC3) ha ricevuto una media di oltre 900 denunce di furti di dati e di malware ogni giorno. Il rischio di sottrazione di dati informatici è accentuato dal fatto che, quando si è in viaggio, si tende a lasciare i propri dispositivi all’aperto e connessi a Internet e a WiFi pubblici. “Fortunatamente ci sono alcune semplici azioni che gli utenti possono compiere per ridurre la propria vulnerabilità ed esposizione alla minacce informatiche” spiega Derek Manky, Chief of Security Insights and Global Threat Alliances di Fortinet.Ecco gli 8 consigli di Fortinet:
1. Mettere in valigia solo il necessario: quando ci si prepara per un viaggio, è bene cercare di limitare il numero di dispositivi da inserire nel bagaglio. Una volta che si è deciso quali portare con sé, è bene rimuovere la maggior parte dei dati personali che vi sono custoditi. Prendersi del tempo per fare un backup sul cloud dei dati e dei dispositivi può essere una buona idea, così come cancellare tutto ciò che non è necessario.
2. Non riutilizzare le password: per risparmiare tempo, spesso si opta per l’utilizzo della stessa password per molteplici account, ma questo comportamento può incrementare il danno provocato dal singolo furto di parole chiave. Per limitare il rischio legato alle password, è necessario essere un po’ creativi cambiando, ad esempio, le lettere di una parola con i numeri o utilizzando la prima lettera di ogni parola di una determinata frase. Per godere di una maggiore sicurezza, si può utilizzare l’autenticazione a due fattori.
3. Criptare i dati contenuti nei dispositivi: quando possibile, può essere utile utilizzare un software di crittografia per mantenere privati i propri dati sensibili, anche qualora sia necessario consegnare i dispositivi alla frontiera per un controllo. Un altro suggerimento è quello di installare una VPN, che potrà essere utilizzata quando sarà necessario svolgere delle operazioni che implicano la trasmissione di dati sensibili (per esempio l’invio di email di lavoro o di pagamenti) in un ambiente pubblico.
4. Essere consapevoli dell’utilizzo del Bluetooth e del WiFi: i cybercriminali che sono interessati a sottrarre i dati spesso effettuano lo spoofing di network WiFi negli ambienti più disparati, come ad esempio gli aeroporti, i bar e gli hotel. Questi network, che in apparenza sembrano sicuri e connettono gli utenti a internet, rubano i loro dati e le loro credenziali; si tratta di una tipologia di attacco conosciuta con il nome di man-in-the-middle. Una strategia di difesa efficace può essere quella di disattivare le connessioni automatiche al WiFi e al Bluetooth, confermare che l’SSID WiFi coincide con quello visibile sul telefono e settare il telefono come hotspot invece di utilizzare network WiFi pubblici.
5. Evitare di utilizzare i punti di ricarica USB pubblici: quando si ha la necessitò di ricaricare un dispositivo, questo tipo di soluzione può sembrare comoda, eppure utilizzarla può permettere ai cybercriminali di scaricare i dati personali degli utenti. Questo tipo di minaccia, conosciuta come “juice jacking”, può essere evitata semplicemente collegando il proprio adattatore a una normale presa elettrica o un caricabatterie portatile. Se proprio è necessario utilizzare un punto di ricarica pubblico, è importante assicurarsi che il dispositivo sia spento prima di metterlo in carica.
6. Garantire la sicurezza fisica dei propri dispositivi: quando i dispositivi non sono in uso, è necessario essere sicuri che siano spenti e bloccati con una password. In questo modo si eviterà che siano accessibili a coloro che potrebbero utilizzarli per averne un profitto, al di là dei cyber criminali.
7. Riconoscere i tentativi di phishing: gli attacchi di phishing sono una minaccia piuttosto comune che miete regolarmente vittime, anche quando gli utenti sono in viaggio. Se si riceve un link sospetto da qualcuno che si conosce e di cui ci si fida, è bene verificare che sia stato effettivamente il mittente ad inviarlo – se non è così, la sua email potrebbe essere stata compromessa. I segni rivelatori di una truffa sono molteplici: deve insospettire le presenza di errori grammaticali, così come un linguaggio insolito. Un altro escamotage da utilizzare per evitare guai è quello di passare il mouse sopra gli URL prima di fare clic sui collegamenti per determinare se sono autentici.
8. Mantenere le informazioni riservate: se pensiamo di lasciare casa per qualche giorno, non c’è bisogno di informare anche i cybercriminali dei nostri piani. É perciò bene evitare di condividere sul web informazioni sulla nostra abitazione e sulla nostra destinazione.
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Cina operatori turistici
Posted by fidest press agency su lunedì, 27 gennaio 2020
Jelinic (Presidente Nazionale FIAVET) : “Ben 200.000 italiani ogni anno in Cina. Siamo in stretto contatto con le autorità cinesi e gli operatori turistici cinesi. No al fai da te, spesso non si pensa a stipulare una polizza sanitaria”. “In queste ore sono in costante contatto con le autorità del posto. In questo momento la situazione è monitorata, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto tutta l’area interessata dal virus sotto osservazione”. Lo ha affermato poco fa Ivana Jelinic, Presidente Nazionale della FIAVET, la Federazione Italiana delle Agenzie di Viaggio e delle Imprese del Turismo.“Essendo quella in atto una situazione mutevole non è possibile fare una previsione di ciò che potrebbe accadere o evolversi nelle prossime ore. Dunque in Cina bisogna evitare luoghi di assemblamento, bisogna dotarsi sempre di mascherina anche a causa dello smog in alcune città, consumare cibi rigorosamente ben cotti – ha proseguito la Jelinic – mettersi in viaggio solo se si è in perfetta condizione di salute, non bere acqua dalle fontane ma solo da bottigliette ben sigillate, usare i disinfettanti per le mani, portare dietro sempre le medicine di uso comune, sia gli italiani che sono già in Cina che coloro i quali hanno in programma di partire sarebbe opportuno che si mettessero in contatto con i propri agenti di viaggio e fare esclusivamente con loro una valutazione immediata della situazione. Gli italiani che sono in Cina in aree magari definite a rischio devono seguire tutte le indicazioni che arrivano dal Governo cinese. Gli italiani che in questo momento si trovano in aree dove almeno per il momento non è presente il virus è opportuno che non si stacchino dai gruppi, che si facciano seguire sempre dagli operatori turistici cinesi che sono sul posto e qualora volessero andare in escursione da soli diano al capo – gruppo tutti i riferimenti necessari portando dietro i contatti della struttura dove stanno alloggiando. I turisti italiani che sono già in Cina devono mantenere un contatto costante con gli operatori turistici che li stanno seguendo”.
“Il fai da te, dunque prenotazioni dirette, espone a molti rischi in particolare per la Cina dove l’inglese non è diffuso. Il fai da te è rischioso poi soprattutto in condizioni di emergenza. Se si è soli – ha continuato Jelinic – ci si può imbattere in problemi di carattere oggettivo come il voler spostare un volo per partenze anticipate e nella maggior parte dei casi chi segue il fai da te non pensa ad esempio a stipulare una polizza sanitaria che invece è già prevista nei viaggi organizzati con operatori turistici. Ricordiamo che per andare in Cina è necessario il visto ma nonostante il visto abbiamo anche una minima percentuale di turisti che predilige il fai da te. In Cina la sanità è quasi tutta a pagamento e dunque l’assenza di polizza sanitaria può rappresentare un problema. Il ruolo delle Agenzie di Viaggio è importante anche in queste situazioni perché si hanno maggiori garanzie che vanno dalle coperture assicurative alle informazioni in tempo reale su tutto”. (fonte FIAVET è Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo)
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I problemi che affliggono i viaggiatori d’affari di tutto il mondo
Posted by fidest press agency su sabato, 9 novembre 2019
Minneapolis, 7 novembre 2019: Secondo una ricerca indipendente commissionata da CWT, la piattaforma di gestione di viaggi B2B4E, le due maggiori preoccupazioni che affliggono i viaggiatori d’affari di tutto il mondo riguardano il deterioramento della famiglia e la pressione sui colleghi.Rispetto alla sfera privata, il 22% dei business traveler ritiene le frequenti trasferte compromettano la qualità delle loro relazioni e della vita familiare mentre il 21% si dice preoccupato che i propri cari pensino si preferisca viaggiare per lavoro alle responsabilità domestiche quotidiane. Dal punto di vista professionale, il 22% si sente in colpa nel gravare i colleghi, durante le assenze, anche con il proprio carico di lavoro, il 21% trova stressante trascorrere troppo tempo con collaboratori o clienti e il 14% è impensierito dalla difficoltà di rimanere in contatto con le persone in sede.“Nonostante la medesima ricerca sottolinei come i business traveler percepiscano gli aspetti positivi insiti nelle loro trasferte superiori a quelli negativi tanto sul lavoro (92%) quanto a casa (82%), le aziende devono essere consapevoli delle preoccupazioni da loro evidenziate e pronte ad aiutarli nell’affrontarle apertamente”, ha affermato Catherine Maguire-Vielle, CWT EVP e Chief Human Resources Officer. “Le relazioni rappresentano una componente fondamentale del benessere della persona e le aziende hanno l’obbligo di garantire che i viaggi dei propri dipendenti non le mettano a rischio né tra le mura domestiche né in ufficio”.Nell’osservare le differenze tra frequent business traveler su base geografica, gli americani sviluppano, in genere, maggiori apprensioni rispetto ai viaggiatori europei e dell’area Asia Pacifico.Il 26% ritiene le proprie relazioni personali e familiari in sofferenza rispetto al 23% degli europei e al 18% degli orientali. Il 23% afferma che, durante le trasferte, trascorrere molto tempo con colleghi o clienti può essere stressante, valore condiviso con i viaggiatori del Vecchio Continente mentre per quelli dell’area Asia Pacifico questo si ferma al 19%. Il 22% si preoccupa che in famiglia pensino preferisca anteporre i viaggi di lavoro alle responsabilità quotidiane rispetto al 17% degli europei e al 23% degli asiatici.D’altra parte, gli americani sono meno impensieriti dalla difficoltà di rimanere in contatto con le persone nella sede centrale (13%, contro il 14% dei viaggiatori d’Europa e dell’Asia Pacifico) e del dover riversare sui colleghi il proprio lavoro (16%, contro il 25% degli asiatici e 24% degli europei).
Nell’area Asia Pacifico e in Europa sono i Boomer a ritenere con maggiore probabilità che, quando viaggiano, le relazioni personali e domestiche ne soffrano. Tuttavia, nelle Americhe, la classifica è guidata dai viaggiatori della Generazione X.Questi ultimi sono anche i più preoccupati dal dover lasciare il proprio lavoro ai colleghi, facendo registrare la percentuale più alta nelle tre aree geografiche.
In ogni regione – rispetto alle altre due generazioni – i Millennials sono i più turbati riguardo alla difficoltà di rimanere in contatto con i colleghi in sede e al sospetto che la famiglia ritenga i viaggi di lavoro preferiti alle responsabilità quotidiane. Quando si tratta dello stress causato dal passare, durante le trasferte, troppo tempo con collaboratori o clienti, emergono differenze generazionali in ogni area. In quella dell’Asia Pacifico la percentuale più alta è stata registrata tra i Millennial, nelle Americhe tra i Boomer mentre in Europa Generazione X e Boomer sono in parità.
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Tre città italiane tra le preferite dai viaggiatori per visitare i musei
Posted by fidest press agency su venerdì, 26 luglio 2019
Roma, Milano e Firenze sono risultate tra le 19 città europee preferite dai viaggiatori, su un totale di 35 nel mondo. Altre città europee che si sono distinte per la loro offerta museale sono state Madrid, Barcellona, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Copenaghen, Stoccolma, Bilbao, Parigi, Berlino, Praga, Valencia, Vienna, Atene, Anversa e Mosca. Secondo i dati del sondaggio, infatti, il 67% dei turisti sceglie le proprie mete di vacanza in base ai musei che si possono visitare.
Le persone intervistate da http://www.jetcost.it hanno dovuto scegliere le città preferite per visitare diversi tipi di musei in base alla loro varietà, quantità e qualità, evidenziando quelli che più li interessavano e quelli che li avrebbero potuti attirare. Nel caso di Roma, la scelta è stata complessa considerando che nella Capitale ci sono più di 160 musei. I più citati, contando il Vaticano come parte della città di Roma, sono stati i Musei Vaticani, con la loro impressionante e preziosa collezione di pittura, scultura, i capolavori d’archeologia, con oltre 200.000 pezzi esposti. Per non parlare della splendida architettura e delle decorazioni di alcune delle sue sale, come le stanze di Raffaello o la Cappella Sistina, gioiello di Michelangelo. I Musei Vaticani sono risultati anche la quinta attrazione più visitata al mondo grazie ai suoi numeri: attirano più di 6 milioni di persone all’anno. Sempre a Roma, sono stati indicati i Musei Capitolini, considerati il più antico museo pubblico del mondo (la loro creazione viene fatta risalire al 1471) e la Galleria Borghese.
Parlando di Firenze, la Galleria degli Uffizi, con una delle più ricche e famose collezioni di dipinti del mondo, viene considerata dagli utenti di Jetcost il principale museo della città, anche se in questo caso, come per Roma, l’intera Firenze è un “museo a cielo aperto” che attira milioni di turisti con le sue bellezze. Offre tesori del Rinascimento italiano, opere di geni come Botticelli, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello e Tiziano e viene visitata da circa due milioni di persone ogni anno. Gli Uffizi, tra le altre cose, sono il primo museo ad applicare una tariffa in alta stagione e un’altra in bassa stagione, come fanno gli alberghi. Segue, con interesse, la Galleria dell’Accademia, che ospita tra i tanti pezzi anche il famoso David di Michelangelo (originariamente esposto in Piazza della Signoria dove ora c’è una copia).
Sebbene Milano si distingua maggiormente per la moda, il design e lo shopping, gli intervistati da Jetcost l’hanno inserita tra le principali città italiane scelte per i musei. Il più noto della città non è esattamente un museo, anche se espone uno dei più grandi capolavori di Leonardo da Vinci, famoso in tutto il mondo. Su una delle pareti dell’ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al Santuario di Santa Maria delle Grazie c’è infatti, “L’Ultima Cena”, affresco parietale ottenuto con una tecnica mista a secco su intonaco dalla bellezza disarmante. A Milano, tra le altre bellezze più apprezzate, ci sono poi la Pinacoteca Ambrosiana, una delle migliori gallerie d’arte della città e la Pinacoteca di Brera, con la sua vasta collezione d’arte considerata tra le migliori in Italia. Inoltre, molto amato dagli appassionati, ma non solo, il museo del Teatro alla Scala, uno dei templi dell’opera lirica di tutto il mondo, con la sua vasta collezione di dipinti, costumi, bozzetti di scenografie, strumenti ed altri elementi legati al mondo dell’opera.
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Viaggiatori sempre più connessi
Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 luglio 2019
Cercano soluzioni in grado di incontrare le loro abitudini quotidiane e oggi Europ Assistance supera ogni barriera nel processo di richiesta di assistenza.Dai primi di luglio acquistando la polizza Viaggi sarà possibile richiedere assistenza in viaggio 24h direttamente dalla piattaforma MyClinic in pochi passi dal proprio device.
Se per i vacanzieri italiani la possibilità di incorrere in un problema di salute è una delle principali preoccupazioni, con questa novità oggi ricevere assistenza sanitaria diventa ancora più semplice e immediato. L’integrazione di MyClinc nell’offerta Viaggi breve durata arricchisce notevolmente il prodotto di punta della Compagnia. Oltre al bottone “richiesta assistenza” che permette un altro accesso veloce e immediato con la Centrale Operativa, i clienti Europ Assistance avranno a disposizione un’equipe medica per video chiamate di primo consulto e l’accesso ad un sistema certificato di autovalutazione dei sintomi. Inoltre avranno a disposizione il passaporto salute, contenente i dati sanitari tradotti in 8 lingue da poter condividere in caso di necessità con i medici ovunque nel mondo, e la cartella salute per archiviare in formato digitale dati su farmaci e misurazioni, a cui si può accedere per la compilazione 30 giorni prima della partenza.“Siamo abituati oggi a utilizzare i nostri dispositivi per qualsiasi esigenza della vita quotidiana – commenta Riccardo Torchio Chief Marketing & Communication Officer. Telemedicina e assistenza live da remoto suscitano una curiosità crescente nelle persone e poter offrire queste tecnologie anche in viaggio non può che essere una nuova conquista nel segno dell’innovazione da parte di una Care Company come Europ Assistance.
Europ Assistance è quindi orgogliosa di poter offrire ai propri Clienti la possibilità di avere un medico in tasca, sempre con sé, e dare quindi ai viaggiatori ancora più serenità, garantendo loro la giusta tranquillità per godersi solo la bellezza del viaggio.”
La nuova offerta Viaggi è attivabile direttamente sul sito http://www.europassistance.it, tramite il Servizio Clienti al numero 800.44.33.22, nelle migliori agenzie di viaggio e assicurative partner di Europ Assistance
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Due terzi dei viaggiatori preferiscono gli strumenti digitali per la prenotazione dei viaggi in aereo
Posted by fidest press agency su giovedì, 23 Maggio 2019
Minneapolis. Secondo l’ultima ricerca di CWT, la piattaforma di gestione dei viaggi B2B4E, i viaggiatori preferiscono gestire le prenotazioni per le proprie trasferte a livello digitale, tramite app o browser.Il 69% dei viaggiatori d’affari preferisce prenotare i propri voli con strumenti digitali piuttosto che tramite gli operatori. La percentuale è ancora più alta per le prenotazioni degli alberghi (78%), il trasporto via terra (71%) e il check-in dei voli (68%). I viaggiatori sono invece più propensi a rapportarsi direttamente con le persone nelle fasi di check-in (46%) e check-out (51%) presso le strutture alberghiere.”La tecnologia sta diventando sempre più dominante nel settore dei viaggi – ha dichiarato Andrew Jordan, Chief Product and Technology Officer di CWT -. Le interazioni digitali stanno prendendo il sopravvento, perciò l’industria dei viaggi deve continuare a evolversi per soddisfare i desideri e le aspettative delle aziende e dei loro dipendenti”.In generale, i viaggiatori dell’area Asia Pacifico tendono a privilegiare la tecnologia rispetto al contatto umano: il 73% preferisce prenotare i voli attraverso strumenti digitali, rispetto al 71% dei viaggiatori americani e al 61% degli europei. Per quanto riguarda gli hotel, arrivano addirittura all’84% i viaggiatori dell’Asia Pacifico che preferiscono fare ricorso a strumenti digitali per le prenotazioni, rispetto al 77% dei viaggiatori americani e al 70% di quelli europei.Per effettuare il check-in per i propri voli, i viaggiatori americani sono quelli maggiormente propensi a utilizzare la tecnologia rispetto al contatto umano. Il 73% dichiara infatti di preferire la tecnologia, rispetto al 66% degli europei e al 65% dei viaggiatori dell’Asia Pacifico.
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Abu Dhabi accoglie più di 10 milioni di visitatori internazionali nel 2018
Posted by fidest press agency su venerdì, 22 marzo 2019
Abu Dhabi, EAU Abu Dhabi ha accolto nel 2018 più di 10 milioni di visitatori da tutto il mondo, come mostrano i dati pubblicati dall’Emirato, mostrando una crescita incredibile negli ultimi tre anni, a cui ha contribuito un calendario di eventi di portata internazionale molto più ricco e un potenziamento di tutti i settori turistici specializzati, un miglioramento notevole delle infrastrutture e una crescita significativa degli asset culturali.
La capitale degli EAU, che ha registrato un incremento di hotel guest del 13.62 % dall’inizio del 2016, ha lavorato duramente per consolidare la sua posizione come destinazione dal notevole appeal globale come luogo destinato a diventare in futuro una città chiave legata alla cultura.Abu Dhabi ha visto dei notevoli passi avanti in tutte le aree del settore, inclusi quello culturale, business, leisure/famiglie e medico, nello specifico con quello crocieristico che ha portato più di 350.000 visitatori nell’emirato nel 2018. I patrimoni culturali hanno attratto più di 2.672.723 di persone nell’emirato, superando le previsioni iniziali.
La capitale ha anche visto l’aggiunta di istituzioni culturali di livello mondiale, come lo spettacolare Louvre Abu Dhabi e la riapertura dell’iconico Qasr Al Hosn, come anche il lancio di diversi eventi di alto profilo e iniziative che hanno portato ulteriore prestigio alla sua reputazione nel mondo.I dati rilasciati dal Dipartimento cultura e Turismo di Abu Dhabi (DCT Abu Dhabi) confermano che più di 10 milioni di visitatori hanno visitato la capitale degli EAU lo scorso anno, numeri che includono sia gli escursionisti giornalieri che non, i quali, quest’ultimi, aumentati del 3,94% in rapporto al 2017, ospiti nei 168 hotel e apart-hotel. Negli ultimi tre anni, Abu Dhabi ha raggiunto numeri da record ogni anno, superando regolarmente gli obiettivi annuali di DCT Abu Dhabi.
I mercati principali sono India, USA e Cina con una crescita a doppia cifra. India e Cina rimangono i due mercati più importanti, con il Regno Unito, primo mercato europeo, in terza posizione.Il mercato italiano ha chiuso il 2018 registrando quasi 60.000 hotel guests, leggera inflessione rispetto al 2017, con una media soggiorno di 3.6 notti.“Siamo incredibilmente soddisfatti di vedere questi dati positivi, poiché di anno in anno, superiamo i già ambiziosi obiettivi di crescita” commenta S.E. Mohamed Khalifa Al Mubarak, Chairman di DCT Abu Dhabi. “Il Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi ha mosso dei passi straordinari sin dall’inizio, e l’istantanea degli ultimi tre anni offre un’indicazione ancora più chiara della forza della crescita dell’Emirato nel palcoscenico globale. Siamo ormai solidamente riconosciuti come destinazione turistica di prim’ordine. Con le bellezze naturalistiche come punto di partenza, Abu Dhabi ha costantemente aumentato la sua proposta turistica e culturale fino ad oggi, i turisti possono ora apprezzare opzioni incredibili nel campo dell’entertainment- sia sportivo che artistico- retail, dining e ospitalità, come anche centri culturali di livello mondiale. I numeri in così grande aumento sono indicativi dell’aumento del nostro appeal a livello globale.
“Negli ultimi tre anni abbiamo visto innumerevoli e importanti novità nel panorama dell’offerta di Abu Dhabi. Tra i più importanti tra questi, troviamo la riapertura del sito culturale Al Hosn, il quale offre ora ai visitatori nuove esperienze collegate al patrimonio culturale e alla creatività artistica, e il meraviglioso Louvre Abu Dhabi. L’annuale Formula 1 Etihad Airways Abu Dhabi Grand Prix diventa sempre più conosciuto e attrae milioni di turisti sin dal suo lancio nel 2009.” “In questi tre anni le nostre proposte di entertainment sono state potenziate con tanti nuovi inneschi, tra cui il Warner Bros World, il quale ha apportato una nuova dimensione di intrattenimento offerta a Yas Island, che rappresenta di per sé un’incredibile storia di successo dell’Emirato.”
“Per quanto riguarda la parte del nostro mandato legata al business, abbiamo avuto un considerevole successo con il nostro Abu Dhabi Convention Bureau, il quale continua ad assicurare conferenze ed eventi di alto profilo, occupando una posizione di rilievo nello scenario business mondiale. Dal 2009 abbiamo accolto migliaia di delegati esteri con le nostre conferenze, meeting e fiere, tra cui l’evento dei World Skills, il quale ha avuto luogo nel 2017 e ha portato ad Abu Dhabi più di 100.000 visitatori da numerose scuole e università nel mondo.”
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Precipita un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines
Posted by fidest press agency su domenica, 10 marzo 2019
L’aereo era diretto a Nairobi. E’ precipitato dopo il decollo da Addis Abeba. Non vi sono stati superstiti tra i 157 a bordo (149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio). Otto viaggiatori erano italiani tra i quali l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale. Scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Oggi è un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri” A sua volta Vittorio Sgarbi ricorda l’archeologo Sebastiano Tusa: «Resta il suo pensiero l’intelligenza, la disponibilità ad ascoltare, la gentilezza, e tanti studi, tante ricerche sospese, tanti sospiri di conoscenza. In pochi casi l’archeologo, lo scienziato si era fatto politico con tanta naturalezza, continuando a vedere le cose, la storia e il mondo senza calcoli e strategia, per amore della bellezza, per la certezza che il mondo antico in Sicilia era ancora vivo. Potevano risorgere sculture, rinascere kouroi, uscire Venere dall’acqua. E come vive la storia con noi, vive anche lui oltre la sua apparente fine» Sebastiano Tusa fu nominato assessore nella giunta di Nello Musumeci nell’aprile del 2018.
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Quattro viaggiatori d’affari su dieci usano le carte aziendali per acquisti personali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 7 novembre 2018
Secondo una ricerca commissionata da CWT, società globale di gestione dei viaggi d’affari, quattro viaggiatori d’affari su dieci ammettono di aver utilizzato le carte aziendali per acquisti personali, più precisamente il 46% dei viaggiatori americani ed europei e il 38% di quelli provenienti dall’Asia Pacifico.«I travel manager devono affrontare l’uso improprio delle carte aziendali – ha dichiarato Christophe Renard, Vice President di CWT Solutions Group, la divisione di consulenza di Carlson Wagonlit Travel – e anche capire perché i viaggiatori non rispettino le regole». La pratica è diffusa, sebbene il 63% degli americani e il 58% degli europei intervistati riconoscano che la loro azienda ha una policy contraria all’utilizzo delle carte di credito corporate per acquisti personali, e che questa viene applicata nell’85% dei casi in entrambe le aree geografiche. Tra i viaggiatori dell’Asia-Pacifico, è il 69% a confermare una policy di questo genere nella propria azienda, con un tasso di applicazione dell’87%.
Complessivamente, a livello globale, sei viaggiatori d’affari su dieci dichiarano di disporre di una carta di credito corporate fornita dalla propria azienda. La percentuale è più alta per chi proviene dall’Asia Pacifico (67%), quindi dalle Americhe (61%) e poi dall’Europa (56%).Se le carte corporate sono utilizzate per acquisti personali, la ricerca mette anche in luce che le carte personali vengono spesso utilizzate per pagare spese di business.A livello globale, il 49% dei business traveler usa sempre la propria carta di credito personale quando viaggia per lavoro. I viaggiatori provenienti dall’Asia Pacifico sono più inclini a questo comportamento (55%) rispetto a quelli delle Americhe (48%) o dell’Europa (44%).«L’utilizzo di carte di credito personali per spese di business aumenta la difficoltà per le aziende di tracciare le spese, e conseguentemente rende molto più difficile far rispettare le policy – ha sottolineato Renard. – Se le aziende non vogliono emettere una carta di credito per tutti i dipendenti – il che è comprensibile – le carte di credito virtuali rappresentano un buon compromesso. In questo modo i viaggiatori non devono usare le loro carte personali per spese legate al business e, al tempo stesso, le aziende hanno la possibilità di sapere esattamente quali spese vengono effettuate dai loro dipendenti».
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L’Italia tra le prime 5 mete europee più popolari tra i viaggiatori cinesi
Posted by fidest press agency su venerdì, 10 agosto 2018
L’Italia è tra le prime 5 mete europee più popolari tra i viaggiatori cinesi, mentre a livello mondiale si colloca al 14° posto guadagnando una posizione rispetto al 2017. Diversamente da quanto accade in altre nazioni europee come Regno Unito o Francia, i turisti cinesi una volta in Italia non visitano solo la capitale Roma (63%), ma fanno tappa anche e soprattutto a Milano (64%), Firenze (43%) e Venezia (34%). 8 viaggiatori cinesi su 10 vengono nel nostro Paese soprattutto per turismo privato (83%), mentre il 16% raggiunge l’Italia per affari. I Millennial cinesi vengono anche per visitare parenti e amici, 8% contro 2% dei non-millennial, mentre il 7% visita l’Italia in occasione di eventi sportivi e un 5% per sottoporsi a cure mediche.Circa metà dei millennial cinesi (48%) sono mossi da interesse verso la cucina italiana e postano sui social e fanno selfie con pietanze e cibi italiani che non si trovano facilmente tra i confini della Repubblica Popolare Cinese. L’Italia si colloca al 3° posto in Europa e 11° nel mondo per Paese più postato sui social dai viaggiatori cinesi. Si osserva un sorprendente aumento dell’80% delle spese rispetto allo scorso anno per finanziare i loro viaggi, fare straordinarie esperienze, soggiornare in alloggi altamente tecnologici, gustare prelibatezze esotiche, fare shopping. Nel 2017 i post sui social e selfie si sono rivelati elementi fondamentali nei viaggi dei millennials cinesi: il 63% usa la telecamera interna per ottenere like e rafforzare la propria immagine social, mentre il 15% dei millennials cinesi afferma sia indispensabile valorizzare tutto ciò che potrebbe migliorare la loro presenza social. L’indagine condotta rivela comunque che nessuna generazione è totalmente immune dall’innegabile attrazione dei social network. Il 52% dei viaggiatori totali cinesi è attratto dal potere della condivisione delle notizie, e un terzo della generazione più adulta afferma che le loro decisioni e i loro comportamenti in materia di viaggi sono influenzati dai loro figli digitali nativi o più digitalmente connessi.Al primo posto il divertimento, poi le emozioni forti e anche la cura dell’anima – Pronti a liberarsi da ogni freno e inibizione, più di un terzo dei viaggiatori cinesi è attratto dalle accondiscendenti atmosfere delle più famose mete del divertimento come Macao, Bangkok, Amsterdam e Las Vegas. Nel frattempo, i millennial più esperti in quanto a festival internazionali, hanno dato vita ad una nuova ondata di viaggi caratterizzati da prezzi inferiori e con una pianificazione più rapida rispetto agli anni passati. Quasi la metà di loro afferma di voler visitare la Porta dell’Inferno in Turkmenistan e più di un terzo vorrebbe esplorare le catacombe di Parigi. Nonostante la passione per il macabro, le maggiori ansie da viaggio per i millennials cinesi provengono da antiche superstizioni, sorprendentemente più importanti per i giovani che per gli adulti.
La passione per tutto ciò che è locale – Soggiornare in una struttura a-tipica è importante per più della metà dei viaggiatori che, piuttosto che scegliere alberghi ultra-stellati, optano sempre più per alberghi indipendenti, fuori dagli schemi e caratterizzati da gusto e foggia locali (55%). Il 33% sceglie hotel boutique, il 23 % hotel eco-friendly e il 21% hotel super tecnologici. Inoltre, inclini a immergersi in esperienze autentiche, i viaggiatori cinesi non si tirano indietro quando si tratta di spendere per soddisfare le proprie voglie come assaggiare esotiche leccornie locali (69%), esplorare le strade delle città alla ricerca di oggetti autentici del luogo (43%) o fare shopping di lusso (38%). Digitalmania – I millennials cinesi sembrano prendere il digitale molto sul serio. Connettività ed efficienza sono la chiave per chi è sempre in viaggio. Spazi di co-working (39%), tecnologia a commando vocale (38%), prenotazioni di realtà virtuali (38%), servizio clienti robotizzato (32%), accesso alle stanze tramite telefonino (31%) e postazioni social media live (26%), sono tutti servizi extra che desidererebbero trovare nelle strutture ricettive.
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Overbooking aerea: I diritti del passeggero
Posted by fidest press agency su sabato, 28 luglio 2018
“Spiacente non abbiamo posti”. E’ la ferale notizia che un passeggero, munito di regolare biglietto e prenotazione confermata e in procinto di partire per le agognate vacanze, puo’ sentirsi dire in uno degli aeroporti italiani o dell’Unione europea. Si chiamo overbooking (sovraprenotazione) ed e’ un sistema che praticamente tutte le compagnie aeree adottano: vendono cioe’ piu’ biglietti di quanti siano i posti a disposizione. Saltano viaggio e nervi percio’ abbiamo voluto elencare le opzioni alle quali ha diritto il malcapitato turista.
In caso di overbooking la compagnia aerea deve offrire al passeggero una delle seguenti scelte:
* Rimborso del prezzo del biglietto per la parte di viaggio non usufruita oppure, in alternativa, ad un nuovo volo (riprotezione) con partenza il prima possibile o in data successiva piu’ conveniente per il passeggero, a condizioni comparabili.
* Assistenza, ovvero:
– pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa;
– adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o piu’ pernottamenti;
– trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa;
– due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail.
(l’assistenza va data in precedenza alle persone con mobilita’ ridotta e ai loro eventuali accompagnatori, nonche’ ai bambini non accompagnati).
* Compensazione pecuniaria di:
– euro 250 per i voli, intracomunitari o internazionali, inferiori o pari a 1.500 Km;
– euro 400 per i voli intracomunitari superiori a 1.500 km e per quelli internazionali tra i 1.500 e i 3.500 km;
– euro 600 per i voli internazionali superiori a 3.500 km.
Se al passeggero viene offerta la possibilita’ di viaggiare su un volo alternativo il cui orario di arrivo non superi , rispetto al volo prenotato, rispettivamente le due, le tre o le quattro ore, la compagnia puo’ ridurre queste compensazioni del 50%.
La compensazione va pagata in contanti, con assegno bancario o con bonifico oppure, in accordo col passeggero, con buoni viaggio e/o altri servizi.
Ovviamente il pagamento della compensazione non impedisce al viaggiatore di avanzare una richiesta di rimborso del danno ulteriore, soggettivo, subito a causa del disservizio.
Il passeggero ha diritto alla differenza di prezzo se viaggia in una classe inferiore a quella prenotata. Il passeggero non e’ tenuto a chiedere i risarcimenti e i servizi elencati perche’ devono essere erogati dalla compagnia aerea che deve informare i passeggeri dei loro diritti.
(Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc).
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Air France: aumento dell’offerta
Posted by fidest press agency su mercoledì, 26 ottobre 2016
Per la stagione invernale 2016-2017 (dal 30 ottobre 2016 al 25 marzo 2017), l’offerta del Gruppo aumenta del +3,7% rispetto alla scorsa stagione invernale*, una crescita dovuta all’attività di trasporto passeggeri sulle reti a lungo raggio (+2%) e a corto/medio raggio (+3,3%), nonché all’attività low cost di Transavia (+28,6%). Tra le rotte a lungo raggio, Air France-KLM inaugura altre 9 destinazioni, estendendo la propria rete su tutti i continenti. Per i passeggeri diretti negli Stati Uniti, Air France offre voli in partenza da Parigi-Orly con destinazione New York-JFK, in continuità con la stagione estiva 2016, mentre KLM potenzia i collegamenti Amsterdam Schiphol – Miami. In Medio Oriente, Air France offre collegamenti con Teheran (Iran) in partenza da Parigi-Charles de Gaulle e KLM inaugura questa nuova destinazione con partenza da Amsterdam Schiphol. In continuità con la stagione estiva 2016, KLM opera inoltre la rotta Amsterdam Schiphol – Astana (Kazakhstan). In Africa, Air France apre il collegamento con Accra (Ghana) e KLM inaugura la rotta verso Windhoek (Namibia), in partenza dai rispettivi hub. In Sud America, Air France collega per la prima volta Parigi-Charles de Gaulle a San José (Costa Rica). In Asia, KLM propone l’apertura di un collegamento diretto tra Amsterdam-Schiphol e Colombo (Sri Lanka).
Per la stagione invernale, Air France-KLM risponde alla domanda del mercato proponendo 12 nuovi collegamenti sulla sua rete a corto/medio raggio. Le destinazioni operate da Air France sono Biarritz (Francia), Glasgow (Scozia) e Oran (Algeria) in partenza da Parigi-Charles de Gaulle, a cui si aggiunge Lussemburgo in partenza da Lione. I collegamenti operati da KLM sono Dresda (Germania), Dublino (Irlanda), Inverness (Scozia), Genova (Italia), Southampton (Inghilterra), Valencia e Alicante (Spagna), in partenza da Amsterdam-Schiphol. HOP! Air France lancia la nuova Navette per Montpellier, che si aggiunge alle quattro linee già esistenti tra Parigi-Orly e Tolosa, Bordeaux, Marsiglia o Nizza. In continuità con la stagione estiva 2016, viene riproposta anche la linea Rennes – Amsterdam Schiphol.
Infine, Transavia amplia significativamente i propri orizzonti con l’apertura di 31 nuovi collegamenti, di cui 17 in partenza da Monaco1, 9 in partenza da Amsterdam Schiphol2 e 5 in partenza dalla Francia (Parigi-Orly e Lione).
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Pacchetti vacanze: i deputati aggiornano i diritti dei consumatori all’era digitale
Posted by fidest press agency su giovedì, 29 ottobre 2015
Chi comprerà un pacchetto turistico online con la formula “tutto compreso” o tramite pagine web collegate, che includono almeno un volo e un hotel o un auto-noleggio, godrà della stessa protezione d chi acquista un pacchetto turistico presso le agenzie di viaggio. I deputati hanno inoltre ottenuto che ai viaggiatori siano fornite più opzioni per annullare un contratto e su chi sia il responsabile ultimo in caso di problemi.
Per la relatrice Birgit Collin-Langen (PPE, DE), “i cambiamenti nel mercato dei viaggi e la crescente tendenza a prenotare viaggi online, rendono urgentemente necessario modernizzare e adattare la vecchia direttiva, risalente al 1990. Grazie alla revisione di questa normativa, i diritti dei viaggiatori in Europa, in generale, si rafforzano. Nel campo di applicazione, sono ora presi in considerazione i nuovi metodi di prenotazione e i viaggiatori sono informati in maniera esaustiva dei propri diritti. Siamo riusciti, inoltre, a prendere in considerazione gli interessi economici dell’industria: operatori, agenzie di viaggio e strutture alberghiere”.
Le nuove regole dei pacchetti turistici riguarderanno due tipi di contratto: le offerte a pacchetto, organizzato in anticipo dall’operatore turistico o personalizzato dal viaggiatore, e il sistema di prenotazione di viaggi online, denominato “servizi turistici collegati”, che permette ai consumatori di essere guidati alla prenotazione di servizi supplementari, per esempio mediante un link disponibile dopo la prenotazione di un volo. Grazie al Parlamento, tutte queste offerte “cliccabili”, nelle quali il nome del passeggero, i dettagli di pagamento e l’indirizzo e-mail sono trasferiti tra un fornitore e l’altro e il secondo contratto è concluso entro 24 ore dalla prima prenotazione, saranno considerate come pacchetto.
Il testo approvato stabilisce che prima che i viaggiatori siano vincolati da un contratto, gli organizzatori o i rivenditori devono specificare chiaramente agli acquirenti che stanno acquistando un pacchetto e informarli dei loro diritti e di chi è responsabile in caso di problemi.Il Parlamento ha aggiunto l’obbligo per l’organizzatore di fornire i viaggiatori orari indicativi per la partenza e per il ritorno, nonché l’indicazione della natura di eventuali costi aggiuntivi.Le nuove regole prevedono anche il diritto per i viaggiatori di annullare un contratto di un pacchetto, e ottenere il rimborso del denaro versato, nel caso in cui il prezzo del pacchetto aumentasse oltre l’8% (la Commissione aveva proposto il 10%) o se avvenimenti “non prevedibili”, quali disastri naturali o attacchi terroristici, dovessero interessare il luogo di destinazione.
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Viaggiatori cinesi tecnologici
Posted by fidest press agency su giovedì, 17 luglio 2014
L’ultimo Chinese International Travel Monitor (CITM) di Hotels.comTM, sito leader nella prenotazione di hotel online, rivela come la tecnologia sia diventata un fattore determinante nei processi decisionali dei viaggiatori cinesi, dopo un altro anno record per quanto riguarda i viaggi e la capacità di spesa.Per la prima volta, più della metà dei viaggiatori cinesi intervistati ha sostenuto di prenotare i propri soggiorni in hotel tramite web o applicazioni per mobile, con un aumento del 45% rispetto al 2013. Poco meno della metà utilizza i siti di prenotazioni di hotel online e legge le relative recensioni per organizzare il proprio itinerario, mentre un terzo controlla le informazioni veicolate tramite i social media. L’84% decide di condividere le proprie foto di viaggio ed esperienze sui canali social sia durante che dopo un viaggio all’estero. Il 59%, inoltre, sostiene che l’accesso gratuito al Wi-Fi sia uno dei servizi fondamentali offerti da un hotel.La terza edizione del CITM, che si basa su un campione di oltre 3.000 viaggiatori cinesi e 3.000 albergatori in tutto il mondo, indaga aspetti in continua evoluzione dei comportamenti di viaggio della popolazione cinese e permette di scoprire come l’industria globale del turismo stia cercando nuove soluzioni per ottenere i massimi benefici da questo nuovo mercato.Con 97 milioni di Cinesi in viaggio in tutto il mondo nel 2013, 14 milioni in più rispetto al 2012, più della metà degli albergatori intervistati sostiene di aver assistito ad un aumento di ospiti provenienti dalla Cina in rapporto allo scorso anno. Il 36%, inoltre, crede che l’afflusso di viaggiatori cinesi sarà uno dei fattori che incideranno di più sui propri affari nei prossimi 12-24 mesi.Secondo i dati diffusi dal China Internet Network Information, la Cina ha chiuso l’anno con 618 milioni di utenti attivi in rete, grazie alla maggiore penetrazione di Internet, salita del 45,8%; di questi, 500 milioni hanno effettuato l’accesso tramite mobile. Inoltre, più del 90% degli utenti ha un proprio profilo sui social media. Abhiram Chowdhry, Vice Presidente e Managing Director APAC di Hotels.com, afferma: “Ci sono diversi fattori che guidano il popolo cinese a viaggiare nel mondo. L’aumento della ricchezza della nuova classe media, che ha ora a disposizione redditi più alti, l’aumento del numero dei viaggiatori abituali, le condizioni meno rigide per il rilascio dei visti e il miglioramento delle infrastrutture locali sono tutti elementi che hanno contribuito a questa crescita. Il nostro report, inoltre, evidenzia un altro fattore: la velocità con cui la tecnologia sta modificando il panorama dei viaggi dei Cinesi oltreoceano”.E’ inoltre evidente una maggiore fiducia in se stessi da parte dei nuovi viaggiatori, soprattutto i più giovani: due terzi degli intervistati hanno sostenuto di preferire viaggiare in maniera indipendente (+5% rispetto al 2013), piuttosto che seguire gruppi organizzati. A conferma di questa tendenza, più del 60% degli albergatori ha dichiarato di aver assistito negli ultimi 2 anni ad un aumento di viaggiatori cinesi indipendenti, un chiaro segno di come viaggi di gruppo siano per essere ormai superati.
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