Il nome potrebbe non significare nulla eppure, dall’altra parte dell’Atlantico, è già una grande preoccupazione. Questo virus respiratorio è sempre più dilagante e sembra allarmare gli specialisti sui pericoli che rappresenta. I media americani parlano sempre più del metapneumovirus umano, un virus respiratorio scoperto nel 2001, ma che sembra essere in aumento, mentre il mondo intero sta appena uscendo da un’epidemia congiunta di influenza e Covid. Il metapneumovirus provoca sintomi che possono anche ricordare il Covid: “un’infezione del polmone inferiore, tosse secca, naso che cola, mal di gola e febbre”. Gli esperti onoche i casi di metapneumovirus umano (HMPV) negli Stati Uniti stanno aumentando. L’11% che viene testato in ospedale è positivo. Secondo le autorità sanitarie americane, l’aumento è di circa il 36% se confrontato con il picco stagionale di questo stesso virus, prima della pandemia di Covid. E poiché i test vengono eseguiti quasi esclusivamente negli ospedali, queste cifre potrebbero essere ben sottostimate. Secondo gli esperti citati dal Washington Post, le misure di barriera applicate durante il Covid avrebbero potuto costituire terreno favorevole allo scoppio di casi di questo nuovo virus. Il più delle volte, il metapneumovirus umano è piuttosto lieve, ma il Washington Post riferisce che le sue conseguenze possono essere più gravi per gli anziani, i bambini e le persone immunocompromesse. Il virus di solito dura dai tre ai sette giorni, ma può essere più preoccupante se progredisce nel tratto respiratorio inferiore e causa bronchiolite o polmonite che può essere fatale nei casi più gravi. Se gli scienziati ne parlano così tanto, probabilmente è anche perché l’HMPV è molto diffuso, pur essendo molto poco conosciuto. “Uno studio su campioni di pazienti raccolti in 25 anni ha rilevato che è la seconda causa principale di infezioni respiratorie nei bambini dietro RSV “, riferisce anche la CNN. In questa fase, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a differenza del Covid o dell’influenza, non esistono vaccini contro il metapneumovirus umano.
Posts Tagged ‘virus’
Covid, ecco come gestire il virus per i prossimi 2 anni
Posted by fidest press agency su sabato, 6 Maggio 2023
«Sebbene ci troviamo in una posizione molto più forte nell’affrontare la pandemia di Covid-19, il virus è qui per restare e i Paesi devono gestirlo insieme ad altre malattie infettive». Lo ribadisce l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha pubblicato il suo quarto Piano strategico per Covid, una guida per i prossimi due anni. Il Piano strategico globale di preparazione e risposta (Sprp), aggiornato al 2023-2025, indica la strada per gestire il virus nella transizione da una fase di emergenza a una fase in cui si dovrà attivare invece una risposta sostenuta a lungo termine, spiega l’agenzia Onu per la salute. Il piano precedente, pubblicato nel 2022, delineava due obiettivi: «ridurre la circolazione di Sars-CoV-2 e diagnosticare e trattare Covid per ridurre mortalità, morbilità e sequele a lungo termine. Ora se ne aggiunge un terzo: sostenere i Paesi durante la transizione da una risposta di emergenza a una a lungo termine. Questo è un passaggio cruciale. Non proponiamo che i Paesi abbandonino i pilastri che servivano da fondamento per la risposta alla pandemia». Il piano strategico 2023-2025, spiega l’Oms, «sarà utile nel guidare i Paesi nella gestione di Covid, indipendentemente dal fatto che la pandemia rimanga o meno un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale». «Mentre la pandemia di Covid-19 entra nel suo quarto anno – sottolinea il Dg Tedros nell’introduzione al Piano strategico – noi abbiamo tutte le ragioni per sperare. Al momento della scrittura» di questo piano, «il numero di decessi segnalati settimanalmente è al suo minimo dall’inizio della pandemia, e nella maggior parte dei Paesi, la vita è tornata alla ‘normalità’. Tuttavia, milioni di persone continuano ad essere infettate o reinfettate da Sars-CoV-2, migliaia muoiono ancora ogni settimana e molte domande restano aperte sul potenziale emergere di nuove varianti che potrebbero provocare nuove ondate». «Sulla scia di così tante perdite e sconvolgimenti, dobbiamo ora ripristinare e rafforzare i sistemi sanitari – che sono stati devastati – pur sostenendo i guadagni ottenuti durante la pandemia», evidenzia il capo dell’Oms. Fra i vari punti, il nuovo piano pone «forte enfasi sulla necessità di affrontare la condizione post-Covid (chiamata anche Long Covid), che sembra insorgere dopo il 6% dei casi sintomatici di Covid», dice il Dg Tedros. Su questo «la ricerca è fondamentale» e serve rafforzare cure e percorsi per «questa condizione spesso debilitante». Il Dg esprime infine una «speranza»: che «le dure lezioni di Covid stimolino un forte impegno nella preparazione pandemica. La risposta al Covid è stata costosa, ma il costo sarà maggiore se non riusciamo a costruire su quegli investimenti un impegno costante per la scienza e la sanità pubblica». (fonte Doctor33)
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: covid, virus | Leave a Comment »
Virus respiratori, la circolazione è alta
Posted by fidest press agency su martedì, 14 febbraio 2023
“L’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) raccomanda che le strutture sanitarie mantengano e rafforzino le misure di prevenzione e controllo delle infezioni, a causa dell’elevata trasmissione nella comunità e della contemporanea circolazione di virus respiratori come SarsCoV2, influenza, virus respiratorio sinciziale (RSV) e altri”. È l’indicazione che arriva dal rapporto ‘Considerations for infection prevention and control practices for respiratory viral infections in healthcare settings’ pubblicato dall’Ecdc. In questo momento, la situazione è particolarmente delicata: “La circolazione simultanea di diversi virus rappresenta una sfida significativa per la gestione di un gran numero di pazienti con infezioni virali respiratorie”, si legge. Per questa ragione, l’agenzia europea invita a rafforzare le misure preventive in tutti gli ambiti sanitari. Nelle cure ambulatoriali e nel rapporto con il medico di famiglia, si invitano i pazienti a contattare i sanitari prima di un’eventuale visita e riferire la presenza di sintomi respiratori. Per i medici, invece, “se fattibile dovrebbero essere presi in considerazione servizi di visita domiciliare dedicati per i pazienti vulnerabili per evitare l’affollamento dei servizi ambulatoriali e di emergenza”. Precauzioni anche in ambiente ospedaliero, a partire dall’utilizzo di tamponi per tutti i pazienti in ingresso, prediligendo soluzioni diagnostiche che siano anche in grado di identificare il tipo di patogeno responsabile dell’infezione, fino all’allocazione dei pazienti per evitare la trasmissione delle infezioni a malati fragili, oltre che nell’adozione rigorosa dei dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario (guanti, mascherine e per contatti, prolungati, anche occhiali). Infine, attenzione all’areazione e alla disinfezione. (fonte doctor33)
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: respiratori, virus | Leave a Comment »
Un’esca contro SARS-CoV-2: scoperto un nuovo modo di contrastare il virus
Posted by fidest press agency su lunedì, 2 gennaio 2023
In uno studio pubblicato su Science Advances, James Torchia, del Dana-Farber Cancer Institute, e il suo gruppo di lavoro descrivono un farmaco da loro sviluppato in grado di neutralizzare SARS-CoV-2. Il farmaco sperimentale è efficace contro la variante Omicron e ogni altra variante testata e potenzialmente anche contro le varianti future. Si tratta di una molecola nota come esca del recettore ACE2. A differenza degli anticorpi, l’esca ACE2 è molto più difficile da eludere per il virus SARS-CoV-2 perché le mutazioni nel virus che gli permetterebbero di evitare il farmaco ridurrebbero anche la sua stessa capacità di infettare le cellule. I ricercatori hanno trovato un modo per far sì che questo tipo di farmaco neutralizzi i coronavirus in modo potente negli animali infetti da COVID-19 e per renderlo sicuro da somministrare ai pazienti. Gli esperti hanno identificato infatti le caratteristiche che rendono le esche ACE2 particolarmente potenti e durature. Per esempio, hanno scoperto che includendo una porzione della proteina ACE2 (chiamata dominio simile alla collectrina) il farmaco era più aderente al virus e aveva una vita più lunga nel corpo umano. I loro esperimenti hanno dimostrato che le esche ACE2 hanno una potente attività contro il virus COVID-19 perché innescano un cambiamento irreversibile nella struttura del virus, modificando la parte superiore della proteina spike in modo che non possa legarsi alla superficie cellulare del recettore ACE2 e infettare le cellule. Le esche ACE2, infatti, attirano il virus affinché si leghi a loro stesse invece che alla cellula, inattivandolo in maniera permanente. Poiché il legame con ACE2 è necessario per l’infezione in tutte le varianti, il farmaco è potenzialmente utile per trattare tutti i ceppi attuali e quelli nuovi che potrebbero emergere in futuro. Il farmaco, chiamato DF-COV-01, non è stato ancora testato sugli uomini, ma lo sviluppo della produzione è quasi completo, e sono in corso gli studi preclinici necessari per l’approvazione normativa, con l’obiettivo di utilizzarlo presto in studi clinici. (fonte: Doctor33)
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: esca, virus | Leave a Comment »
Virus: Utilizzo green-pass
Posted by fidest press agency su giovedì, 22 dicembre 2022
Il 13 dicembre il Senato ha deciso di abolire l’ultima casistica ancora attiva di utilizzo del green pass (Ospedali, RSA, strutture assistenziali o socio-assistenziali) che sarebbe scaduta il 31 dicembre 2022. Il relativo provvedimento è stato quindi trasmesso alla Camera, dove è attualmente (20 dicembre) in discussione presso la commissione II (Giustizia), e ne è calendarizzata la discussione in aula a partire dal 27 dicembre, con il voto finale previsto entro il 29 dicembre. Pertanto, se il testo non verrà modificato nel corso dell’esame alla Camera, il termine del 31 dicembre 2022 per la fine dell’utilizzo del green pass in ospedali, RSA e strutture sanitarie potrà essere anticipato da un minimo di due ad un massimo di quattro giorni. By Aggiornamenti coronavirus – 20 dicembre 2022 a cura di Salvatore Curiale
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: green pass, utilizzo, virus | Leave a Comment »
Virus: miglioramento della situazione epidemiologica
Posted by fidest press agency su giovedì, 22 dicembre 2022
Gli indicatori epidemiologici rilevati dalla cabina di regia Ministero della Salute-ISS segnalano per la settimana 9-15 dicembre un miglioramento della situazione epidemiologica. L’incidenza dei casi settimanali per 100.000 abitanti è diminuita da 375 a 296, mentre il numero di riproduzione Rt relativo ai casi sintomatici è lievemente diminuito da 1,10 a 0,98, appena al di sotto della soglia epidemica dopo tre settimane sopra il valore soglia. Continuano tuttavia ad aumentare i decessi, passati da 686 a 719 (+4,8%). In lieve aumento (+2,4%) i ricoverati nelle aree mediche, con sette regioni nelle quali è stato superata la prima soglia di attenzione del 15% dei posti letto occupati e due regioni dove è stata superata la seconda soglia del 30%. In diminuzione invece (-4,2%) il numero dei ricoverati in terapia intensiva, con un tasso nazionale di occupazione che scende dal 3,4% al 3,2% By Aggiornamenti coronavirus – 20 dicembre 2022 a cura di Salvatore Curiale
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: epidemiologica, situazione, virus | Leave a Comment »
Covid-19, come prepararsi all’autunno. Il decalogo per affrontare il virus
Posted by fidest press agency su martedì, 21 giugno 2022
Mentre sale l’incidenza dei casi di Covid-19 a livello nazionale si iniziano a considerare quali strategie utilizzare per affrontare l’autunno. Il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, convinto che il virus endemico non debba spaventare ha delineato un decalogo per costruire oggi un piano anti-Covid per anticipare le mosse del virus a ottobre. Ecco i dieci punti: 1) Il virus responsabile del Covid è ormai con noi e almeno per adesso non ci lascerà. Ma un eventuale aumento dei casi non deve allarmare; 2) Le varianti non devono spaventarci: vanno individuate, isolate e studiate; 3) Occorre avere al più presto vaccini anti-Covid e terapie antivirali e monoclonali aggiornati alle varianti; 4) Non si può più perdere tempo ma da subito e finalmente si deve programmare un piano d’azione per l’autunno. Facciamo come le formichine operose e non sprechiamo tempo; 5) Il piano d’azione deve mettere in sicurezza innanzitutto le scuole, i trasporti e i luoghi della socialità. Ogni scuola deve essere dotata di impianti di ventilazione meccanica moderni, così come teatri e cinema”. 6) “Oggi abbiamo armi efficaci contro la malattia, dai monoclonali agli antivirali. Sappiamo contrastarla; 7) La chiave per convivere con il virus è prevenire, prevenire e prevenire. Anticipare è la strada giusta basta interventi tampone, pur giusti e utili ma servono interventi strutturali e di sistema; 8) La sanità non potrà mai da sola risolvere problematiche che ormai richiedono una visione sindemica e interventi multidisciplinari che investono diverse responsabilità e poteri, da quelli centrali ai governi regionali e cittadini; 9) La scienza, le istituzioni e la politica siano unite, serve una visione universale della lotta alle infezioni emergenti e riemergenti; 10) Serve un impegno maggiore per vaccinare i Paesi poveri, non possiamo lasciarli soli nella lotta al Covid. L’invito pressante del Papa è anche il nostro invito e sia il nostro impegno”. (fonte Doctor33)
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: autunno, covid-19, virus | Leave a Comment »
Libro: “Con il cuore oltre il virus”
Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 marzo 2022
E’ il titolo del nuovo volume edito dalla Marina Militare. Il libro, opera della giornalista e ufficiale riservista Anita Fiaschetti, racconta l’impegno della Forza Armata durante la pandemia e sarà lanciato, come contributo commemorativo, nella Giornata nazionale in memoria delle vittime del COVID-19.Nelle 168 pagine del libro emerge come, nonostante l’emergenza sanitaria, la Marina Militare abbia mantenuto tutti gli impegni nazionali e internazionali assunti, mutando velocemente approccio e capacità di risposta e trovando nuove soluzioni ai necessari cambiamenti che l’epidemia aveva imposto.La Forza Armata si è presa cura dei propri uomini, degli equipaggi in mare e delle loro famiglie, inviando contemporaneamente il proprio personale a supporto del servizio sanitario nazionale.Medici, infermieri e tecnici – protagonisti di buona parte del volume – raccontano il loro impegno in prima linea negli ospedali, nelle case di riposo, nelle tende da campo e nei drive through. A dare valore a quanto fatto da ogni marinaio, le testimonianze raccolte nel mondo civile: persone che per ruolo o per necessità hanno ricevuto il supporto della Marina Militare in una delle pagine più buie della storia. Il libro è disponibile nello store editoria Marina Militare: http://www.amazon.it/marinamilitare
Posted in Recensioni/Reviews | Contrassegnato da tag: anita fiaschetti, cuore, virus | Leave a Comment »
Capital Group – I fattori chiave da monitorare per i mercati emergenti sono: virus, inflazione e incertezza politica
Posted by fidest press agency su venerdì, 28 gennaio 2022
Kirstie Spence, Gestore di portafoglio di Capital Group. L’inflazione rimane elevata nei mercati emergenti (ME) con rischi continui ma gestibili. Gran parte dello shock inflazionistico ravvisabile nei ME può essere attribuito alla volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia. I prezzi degli alimenti rappresentano una componente dell’inflazione IPC molto più ampia nelle economie emergenti rispetto ai mercati sviluppati; pertanto, tali economie sono più sensibili agli shock dell’offerta, a livello sia globale sia locale. È probabile che molti di questi fattori siano transitori, quindi è ragionevole aspettarsi che l’inflazione degli alimenti si stabilizzi con l’apertura delle economie emergenti. Detto questo, dovremo prestare attenzione all’impatto a lungo termine che le condizioni meteorologiche e il prezzo dell’energia genereranno sui prezzi dei prodotti alimentari.Tendenzialmente i prezzi dell’energia hanno un effetto particolarmente significativo sui ME, nonostante l’effetto finale sui consumatori vari dal momento che i prezzi dei combustibili rappresentano una questione politica in molti paesi emergenti. I prezzi del petrolio hanno registrato una ripresa dall’inizio dell’anno, trainati da fattori sia dal lato dell’offerta sia da quello della domanda. Sul fronte della domanda abbiamo assistito a una forte ripresa, mentre l’offerta è rimasta limitata. Ora i prezzi del petrolio riflettono meglio i fondamentali ed è ragionevole aspettarsi almeno un po’ di stabilità nei prossimi 12-24 mesi, con i prezzi più alti che innescano una reazione nella domanda e nell’offerta. Anche gli effetti base dovuti all’aumento dei prezzi del petrolio dovrebbero normalizzarsi il prossimo anno, aiutando ad attenuare l’inflazione dei prezzi dell’energia.Mentre si prevede che la crescita globale rallenti rispetto ai livelli del 2021, secondo le stime del nostro Capital Strategy Research Group nei prossimi 12 mesi i tassi di crescita delle principali economie resteranno superiori al trend, fatta eccezione per la Cina. I sondaggi PMI del settore manifatturiero globale indicano una continua perdita di momentum, ma rimangono al di sopra di quota 50, il che indica una crescita economica continua.Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede che l’economia globale registrerà una crescita del 4,9% nel 2022, rallentando rispetto al 5,9% del 2021. Questo dato rispecchia in ampia misura economie sviluppate più deboli, principalmente a causa di interruzioni dell’offerta e restrizioni dettate dal virus. I Paesi emergenti, nel frattempo, si sono dimostrati relativamente resilienti alle nuove varianti del virus e alle continue strozzature sul fronte dell’offerta. Ciononostante, esiste una forte differenziazione fra i ME. I Paesi che si trovano nelle prime fasi di riapertura delle economie (es. India) e gli esportatori di materie prime dovrebbero registrare una crescita economica più rapida, mentre quelli che si trovano in fasi successive della riapertura (es. Messico) hanno più probabilità di osservare un rallentamento della crescita. L’America Latina in particolare (trainata dal Brasile) registrerà probabilmente una crescita molto più lenta, considerata la velocità della stretta monetaria attuata nel 2021. Nel frattempo, nell’Europa centrale e orientale la crescita dovrebbe riprendersi con maggiore decisione grazie ai benefici legati agli ampi trasferimenti fiscali dell’UE.Ci si aspetta che le banche centrali dei mercati sviluppati rallentino l’espansione monetaria nel 2022. La Federal Reserve (la Fed) ha iniziato a ridurre gli acquisti di asset a novembre a un ritmo di circa 15 miliardi di USD al mese e proseguendo su tale traiettoria il programma di acquisti terminerà a metà 2022. La Banca Centrale Europea (BCE) ha mantenuto il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali a zero da marzo 2016 e non sembra propendere per un aumento dei tassi d’interesse nel prossimo futuro. Tuttavia, a settembre ha iniziato a rallentare il ritmo di acquisto di obbligazioni attraverso il suo Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP), che dovrebbe concludersi entro marzo 2022.Nel frattempo, in molti Paesi emergenti sono state mantenute politiche monetarie più ortodosse, poiché la maggioranza delle banche centrali dei ME non ha avuto la flessibilità e la fiducia di mercato necessarie per adottare un’attività di quantitative easing (QE) impattante. Ora che l’attività economica ha iniziato a riprendersi ed è apparsa l’inflazione, molte banche centrali dei ME hanno già iniziato il ciclo di rialzi, tra cui la maggior parte delle banche centrali dell’America Latina e dell’area CEEMEA (Europa centrale e orientale, Medio Oriente e Africa), esclusa la Turchia, e questa tendenza sembra destinata a continuare nel 2022, con la possibile eccezione della Cina in questa fase.La traiettoria del virus, le sue varianti e le risposte dei governi sono chiaramente un fattore di rischio chiave costante.L’inflazione rappresenta un’incertezza significativa per il 2022. Una prospettiva inflazionistica più favorevole, che potrebbe essere supportata allentando le difficoltà sul fronte dell’offerta, permetterebbe alla Fed di rimanere ferma più a lungo. Questo potrebbe consentire una combinazione di disinflazione e crescita robusta, potenzialmente a vantaggio degli asset dei ME. In alternativa, se l’inflazione apparirà più persistente del previsto, la Fed potrebbe alzare i tassi prima o più del previsto, presentando rischi di ribasso per il debito dei mercati emergenti.Il cambiamento del regime di politica monetaria della Cina e la transizione verso una crescita di qualità più elevata rappresentano un’altra incertezza, soprattutto a causa della rilevanza del Paese nella domanda e nelle filiere produttive globali. Tuttavia, mentre gli investitori sono stati comprensibilmente destabilizzati dall’ondata di cambiamenti normativi del 2021, è importante comprendere che i cicli normativi non sono rari in Cina e i rischi legati alle politiche dovrebbero sempre essere presi in considerazione quando si investe in questo Paese o in altre economie emergenti. In realtà, negli ultimi anni la Cina ha già attraversato diversi episodi di inasprimento normativo in vari settori, come la campagna anticorruzione, la legge sulla cybersecurity e la stretta sui videogame.Da ultimo c’è il rischio di incertezza politica. L’America Latina in particolare ha osservato un aggravarsi delle tensioni sociali, dopo anni di crescita ridotta seguiti dalla pandemia. In Colombia e Brasile nel 2022 si terranno le elezioni presidenziali. Entrambi i Paesi hanno subito uno stress di mercato nel 2021, e la Colombia ha perso il rating investment grade da due agenzie di rating. Il Messico potrebbe indire un referendum revocatorio del Presidente Andrés Manuel López Obrador (AMLO), mentre l’Argentina proseguirà le trattative con il Fondo Monetario Internazionale. Al di fuori dell’America Latina, nel 2022 si terranno elezioni in Ungheria, India e Kenya.
Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: capital group, inflazione, politica, virus | Leave a Comment »
“Convivenza col virus: dagli USA l’idea di una “rassegnazione attiva”
Posted by fidest press agency su venerdì, 14 gennaio 2022
Di Simonetta Pagliani. Mentre Israele offre la quarta dose di vaccino anti SARS-CoV-2 ai pazienti più fragili, gli scienziati di altre parti del mondo occidentale, come gli Stati Uniti, stanno avendo ripensamenti sulla politica del richiamo vaccinale ripetuto ogni pochi mesi. In questo contesto indeterminato, sono appena comparsi sul JAMA tre editoriali che esortano Biden ad adottare una strategia diversa e nuova, orientata a condurre una vita normale con il virus, invece che a tentare di spazzarlo via. Leggerli porta non solo a notare le inevitabili similitudini di molti problemi tra paesi diversi, ma anche di apprezzare tutte le posizioni di vantaggio che l’Italia, grazie al suo (pur deficitario) SSN e anche ai provvedimenti degli ultimi due (pur criticabili) governi, ha sulla grande America. (abstract fonte:Scienza in Rete newsletter)
Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: attiva, rassegnazione, virus | Leave a Comment »
Virus riprende e viaggi annullati. Evitare e combattere i profittatori
Posted by fidest press agency su giovedì, 22 luglio 2021
Le prime timide percentuali di annullamento viaggi cominciano a circolare come indesiderata reazione alle tutt’altro che timide percentuali della ripresa diffusione del virus. In diversi non se ne vogliono ancora rendere conto, ma la realtà è più dura dei desiderata, e le scanzonate ballate di orgoglio italiano di una settimana calcistica fa, cominciano a dare i loro risultati. Quella sorta di lotta al coltello tra poveri, che avevamo già intuito come rinascita economica a suon di aumenti assurdi, corre il rischio di diventare letale per i consumatori. Già fragili in buona parte e, finito il grasso accumulato da tempi altrettanto grassi, i consumatori hanno provato a mescolare il frugale con la felicità della vacanza, del viaggio, del non-pensiero e del riposo dai riposti lockdown. In questa realtà da film di fantascienza catastrofista c’è un pericolo umano che si aggira insieme a quello virologico: la fregatura. Gli esperti della fregatura si sono fatti più disperati e più aggressivi. E nonostante gli appelli di governanti e circoli umanitari per agire in modo disciplinato per mantenere a galla la barca comune nella furia della tempesta, la guerra per appropriarsi delle scialuppe di salvataggio è cominciata: nella ignoranza che una volta in mare queste scialuppe non hanno lidi ma solitudini e nuove disperazioni. Ancora in voga, nonostante diverse perplessità e attentati (anche legislativi), la forza del Diritto, contro quella della spada, sembra poter essere utile.Diritto che è bene rammentare, ripassare, rispolverare, chiamando tutti i suoi protagonisti e meccanismi alla luce e, in certi casi, alla lotta.Principio base: ogni annullamento causa covid (divieti di vario tipo) dà diritto al rimborso in soldi al 100%. Ma la prevenzione individuale ognuno se la paga: il timore di covid, fa rientrare l’annullamento nell’ambito dei normali contratti tra fornitore del servizio e utente (penalità, etc).Trasporti: voli, treni, navi, autobus noleggi. Causa covid sono tutti rimborsabili in denaro al 100%. Se annullano i fornitori per loro esigenze di pianificazione commerciale (aerei con pochi passeggeri, per esempio) e non per covid, in alcuni casi ai consumatori sono dovuti anche indennizzi.Alberghi e alloggi vari. Causa covid sono rimborsabili in denaro al 100%. Causa paura di covid: se da parte del fornitore del servizio, non si esclude l’indennizzo per vacanza rovinata; se da parte del consumatore, occorre verificare le penali specifiche del servizio. Se l’interlocutore è italiano o comunitario (UE) la richiesta e l’eventuale contenzioso sono “facili”, altrimenti sono “difficili”. Dopo le richieste di rimborso coi canali più o meno facili che ogni fornitore di servizio mette a disposizione (modulistica e mail), in mancanza di considerazione dopo pochi giorni, occorre passare alle “maniere forti”: pec (solo per i fornitori italiani) o raccomandata A/R di diffida, intimando il rimborso del dovuto e minacciando di rivolgersi alle autorità preposte.
Posted in Viaggia/travel | Contrassegnato da tag: annullati, Viaggi, virus | Leave a Comment »
Covid-19, l’Università di Yale e il Papa Giovanni XXIII di Bergamo dimostrano per la prima volta al mondo come il virus attacca il fegato
Posted by fidest press agency su domenica, 16 Maggio 2021
Bergamo. I risultati di questa dimostrazione scientifica sono stati ora pubblicati sulla rivista Journal of Hepatology, una delle più prestigiose riviste al mondo di gastroepatologia. La collaborazione tra i ricercatori della prestigiosa Università di Yale, New Haven, Cunnecticut (USA) e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha permesso, per la prima volta, di analizzare e soprattutto riprodurre il meccanismo patologico con cui il virus causa un danno del fegato nei malati di Covid-19. Questo studio conferma il ruolo-chiave della citochina IL-6 e della endoteliopatia cioè l’infiammazione delle pareti dell’endotelio che riveste i vasi sanguigni, responsabile del danno epatico associato a forme gravi e mortali di Covid-19. Il virus Sars-Cov-2 induce cioè le cellule dell’endotelio dei vasi sanguigni che irrorano il fegato a produrre una proteina chiamata interleuchina IL-6, che in situazioni normali agisce con funzione di regolazione dei processi immunitari. Quando la sua produzione è sregolata ed eccessiva può portare a stati infiammatori anomali. Nel caso del Covid-19, questa tempesta porta allo stato infiammatorio (endoteliopatia) e alla coagulazione del sangue all’interno dei vasi. Per arrivare a questi risultati sono stati valutati i campioni istologici di fegato relativi a 43 pazienti deceduti all’Ospedale di Bergamo nella primavera del 2020. Le autopsie con prelievo di materiale istologico erano state effettuate a Bergamo durante la prima ondata dal direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio Andrea Gianatti e dal collega anatomopatologo Aurelio Sonzogni. I dati biochimici ed umorali dei pazienti selezionati sono stati analizzati e valutati da Maria Grazia Alessio, Giulia Previtali e Michela Seghezzi della Medicina di Laboratorio – analisi chimico cliniche del Papa Giovanni XXIII. Si sono rivelate di importanza fondamentale le indagini radiologiche effettuate all’epoca del ricovero dall’Unità di Radiologia del Papa Giovanni. Il direttore Sandro Sironi, docente all’Università di Milano-Bicocca alla post Graduate School in Radiologia diagnostica, insieme ai radiologi Clarissa Valle e Pietro Bonaffini sono tra gli autori che hanno collaborato allo studio. Si tratta al momento del primo studio mai pubblicato su modello animale che coinvolge il più grande campione numerico di tessuti umani provenienti da pazienti deceduti per infezione da Covid-19. Uno dei più grandi studi clinici ad aver valutato il rapporto tra danno epatico e SARS-CoV-2 aveva rilevato che su 2.273 pazienti il 45% aveva un danno epatico lieve, il 21% moderato e il 6,4% grave. I pazienti con danno epatico acuto erano a maggior rischio di ricovero in terapia intensiva (69%), intubazione (65%), terapia renale sostitutiva (33%) e mortalità (42%). Il ruolo dell’infiammazione delle cellule endoteliali era già stato ipotizzato, ma nel caso del fegato non era mai stato dimostrato su tessuto. Precedenti studi sul Covid-19 si erano focalizzati finora soprattutto sulla coagulopatia, cioè sull’aumento delle complicanze trombotiche e microvascolari generate dalla risposta infiammatoria del sistema immunitario e derivante dalla ‘tempesta di citochine’ indotta dal virus Sars-CoV-2. Nessuno studio aveva analizzato direttamente il danno sui campioni di fegato correlandolo ai dati clinici. Ora lo studio degli scienziati italiani e statunitensi torna a porre l’accento sul ruolo dell’endoteliopatia come principale causa di danno epatico rispetto alla coagulopatia, proprio perché sarebbe la causa di quest’ultima. Questa conclusione suggerisce che l’identificazione precoce dell’endoteliopatia e le strategie terapeutiche per ridurne la accelerazione infiammatoria potrebbero migliorare il trattamento di malattia da Covid-19 grave. Lo studio conferma inoltre che l’IL-6 può essere più generalmente un potenziale bersaglio per la terapia mirata del Covid-19 anche perché il danno risulta essere ubiquitario, cioè diffuso nell’organismo, non limitato al solo polmone. E’ la strada già intrapresa da alcuni studi clinici, che si stanno concentrando sulla ricerca di farmaci efficaci come inibitori dell’IL-6.
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science, Università/University | Contrassegnato da tag: covid-19, fegato, università yale, virus | Leave a Comment »
Covid, virus ridotto vaccinati. Ecco i dati dei Cdc
Posted by fidest press agency su lunedì, 5 aprile 2021
I vaccini a mRna di Pfizer-Biontech e Moderna proteggono non solo dai sintomi della Covid-19, ma anche dal contagio. È quanto dimostrato da uno studio americano condotto dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) su 3.950 medici, infermieri e altri lavoratori essenziali vaccinati negli Stati Uniti e monitorati per 13 settimane (da metà dicembre 2020 fino a metà marzo 2021) in un periodo in cui circolavano già le nuove varianti. Secondo la ricerca, il rischio di infezione è ridotto del 90% dopo due dosi e dell’80% dopo una singola dose. I risultati dei Cdc confermano che per sviluppare anticorpi protettivi servono all’incirca due settimane dopo la somministrazione di ciascuna dose di vaccino.Anche il direttore dell’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, Andrea Ammon sottolinea il rischio ridotto di trasmissione del virus tra i vaccinati. «È molto incoraggiante vedere che le reinfezioni da Sars-Cov-2 sono piuttosto rare. Ora ci sono anche le prime indicazioni positive che il rischio di trasmissione del virus sembra essere ridotto nei vaccinati. Sebbene l’effetto delle varianti debba essere attentamente monitorato, ci aspettiamo che il numero totale di infezioni diminuirà in modo significativo con l’aumentare della copertura vaccinale». Dal report dell’Ecdc emergono alcuni punti chiave. «La prova dell’impatto della vaccinazione sul rischio di trasmissione è disponibile da un solo studio, che suggerisce che la vaccinazione di un componente della famiglia riduce il rischio di infezione negli altri di almeno il 30%». Ma è stato «dimostrato che la vaccinazione riduce significativamente l’infezione sintomatica o asintomatica negli individui vaccinati, sebbene l’efficacia vari in base al prodotto vaccinale e al gruppo target». Vi sono anche «alcune prove di una minore carica virale e di una minore durata della diffusione negli individui vaccinati, il che potrebbe tradursi in una trasmissione ridotta» di Covid-19. Molti degli studi sull’efficacia del vaccino, rileva però l’Ecdc, «sono stati condotti prima dell’emergere delle varianti di Sars-Cov-2 che preoccupano e vi sono alcune prove che l’efficacia del vaccino potrebbe essere ridotta per alcune delle varianti». Lo studio del Cdc è il primo americano con dati del ‘mondo reale’ (cioè ottenuti al di fuori delle condizioni controllate tipiche delle sperimentazioni cliniche) ed è in linea con altri precedentemente condotti in Gran Bretagna e Israele. Gli esperti considerano dunque “parzialmente vaccinati” i soggetti che hanno ricevuto da almeno due settimane la prima dose e ‘completamente vaccinati’ coloro che hanno ricevuto da almeno due settimane la seconda dose.I dati del “mondo reale” sono in linea con quelli ottenuti nella fase 3 della sperimentazione clinica dei due vaccini. Quei test ne avevano valutato l’efficacia nel prevenire l’insorgenza della malattia Covid-19 con sintomi, mentre lo studio condotto dai Cdc ne valuta l’efficacia contro tutte le infezioni, anche quelle asintomatiche. Il disegno dello studio prevedeva infatti che ogni partecipante si sottoponesse ogni settimana a un tampone nasale fai-da-te, indipendentemente dalla presenza o meno di sintomi sospetti riferibili alla Covid-19. Per completare il quadro, i ricercatori hanno correlato gli esiti del tampone molecolare con l’eventuale presenza di segni di malattia (come febbre, tosse, diarrea, perdita di gusto e olfatto). I risultati dimostrano che raramente il contagio è stato trasmesso da asintomatici: solo il 10,7% delle infezioni rilevate era senza sintomi, mentre il 58% dei contagi è stato diagnosticato prima della comparsa dei sintomi. In media si sono verificate 0,04 infezioni al giorno ogni mille persone completamente vaccinate (due dosi) e 0,19 infezioni ogni mille parzialmente vaccinati (con una singola dose), numeri decisamente inferiori all’incidenza di 1,38 registrata tra le persone non vaccinate. Risultati altrettanto promettenti sono stati raccolti sulle persone parzialmente vaccinate con una singola dose. La riduzione del rischio di contagio dell’80% è infatti in linea con altri studi condotti in Gran Bretagna e Israele, i quali indicano un’efficacia rispettivamente del 70% e del 60%. (Fonte doctor33)
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: covid-19, vaccinati, virus | Leave a Comment »
Covid. L’uomo che coltiva il virus: variante inglese?
Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 febbraio 2021
Milano – “Una variante non puo’ essere definita piu’ pericolosa prima di avere dei risultati scientifici”. A invitare alla prudenza e’ Pasquale Ferrante, docente dell’Universita’ di Milano, coordinatore dei laboratori di virologia della Statale e direttore dell’istituto clinico ‘Citta’ Studi’. Ferrante si occupa, insieme al suo gruppo di ricercatori, di coltivare il virus: “Di studiarlo, quindi, piu’ approfonditamente”. “Abbiamo un centro di massima sicurezza e possiamo lavorare con i virus piu’ pericolosi”, spiega alla ‘Dire’. Ora sta analizzando la variante inglese “per testare se gli anticorpi sviluppati dai soggetti vaccinati siano neutralizzanti anche nei confronti di questa mutazione”. Per avere delle risposte, bisognera’ aspettare altre due settimane. “Il tema delle varianti esiste- ragiona Ferrante- ma dobbiamo ancora capire se hanno un impatto sulle vaccinazioni e sulla gravita’ della malattia”.
Per adesso si hanno soltanto delle “indicazioni su un’alterazione molecolare della proteina Spike che inciderebbe sulla capacita’ infettante”. Anche in questo caso, pero’, serve piu’ tempo. “Questi sono tutti dati che non possiamo dare immediatamente. Dobbiamo attendere che gli studi vengano pubblicati”, sottolinea il virologo.Analizzando la variante scozzese (quella che a detta del consulente Guido Bertolaso sarebbe presente in alcuni comuni del Varesotto), il gruppo di ricerca dell’universita’ di Milano ha scoperto che i soggetti vaccinati sono protetti anche per quella mutazione del Sars-CoV-2: “Dagli studi pubblicati sul ‘The New England Journal of Medicine’ sembrerebbe che anche nei confronti della variante inglese rimanga l’efficacia neutralizzante degli anticorpi”, aggiunge Ferrante. L’importante e’ avere pazienza, anche per far in modo che le persone non incomincino a dubitare dell’efficacia dei vaccini. “Penso che alla fine contrarre una variante sara’ come ricevere un’ulteriore dose di stimolazione antigenica”. (Fonte: agenzia Dire)
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: sicurezza, uomo, virus | Leave a Comment »
I pazienti con gruppo sanguigno 0 e Rh-positivo potrebbero avere una maggiore protezione contro il COVID-19
Posted by fidest press agency su venerdì, 5 febbraio 2021
A tal proposito, uno studio recentemente pubblicato da IVI e presentato all’ultima edizione del Congresso ASRM (American Society for Reproductive Medicine), uno dei più importanti convegni, a livello mondiale, sulla Medicina della Riproduzione, ha dimostrato che gli individui con il gruppo sanguigno 0 positivo e Rh positivo presentano una maggiore protezione contro il COVID-19.“Sulla base dei dati analizzati nel periodo post-lockdown, compreso tra maggio e giugno 2020, prendendo in esame un campione di 6.140 pazienti affetti da SARS-CoV-2, abbiamo rilevato una minor incidenza della malattia (comprovata dalla presenza di anticorpi positivi IgM o IgG) nei pazienti con il gruppo sanguigno 0. Inoltre, al contrario di quanto era stato pubblicato in precedenza, lo studio ha rilevato una percentuale maggiore di pazienti infetti tra quelli con gruppo Rh-negativo”, ha affermato la Dott.ssa Daniela Galliano, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma.“La percentuale dei pazienti positivi al virus non varia significativamente in base all’età e non sono state osservate neanche importanti differenze in base al genere o al gruppo sanguigno. Tuttavia, nei pazienti con Rh-negativo è stato rilevato un rischio leggermente superiore di contrarre il virus rispetto ai pazienti con Rh positivo. Inoltre, nelle aree in cui il virus è più diffuso, la percentuale di IgM-positivi è maggiore e vi è un maggior rischio di infezione in caso di coppie in cui un partner sia già positivo”, ha aggiunto la Dott.ssa Galliano. L’idea che il gruppo sanguigno possa avere un valore prognostico in relazione al COVID-19 è interessante, tuttavia siamo ancora in una fase preliminare di studio in cui è urgente determinare in primo luogo se quest’associazione è reale, come altri studi su questo argomento hanno suggerito.
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: gruppo sanguigno, protezione, virus | Leave a Comment »
Oxfam: Covid, virus della disuguaglianza
Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 gennaio 2021
Secondo il Rapporto Oxfam, le 1.000 persone più ricche del mondo hanno recuperato in nove mesi tutte le perdite accumulate per l’emergenza Covid-19, mentre i più poveri potrebbero impiegare più di 10 anni per farlo. I 10 uomini più ricchi hanno visto la loro ricchezza aumentare di 540 miliardi di dollari dall’inizio della pandemia, una somma sufficiente a pagare il vaccino per tutti gli abitanti del pianeta.”Dati vergognosi, che dovrebbero allarmare tutti i governi, compreso quello italiano” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il tema sul quale il Governo Conte dovrebbe riflettere e trovare al più presto una maggioranza parlamentare, è il seguente: a chi si chiederanno nei prossimi anni tutti i miliardi che si stanno spendendo ora per via dell’emergenza Covid? Ai soliti noti? Alla povera gente che fatica ad arrivare alla fine del mese, aumentando l’Iva, imposta con effetti regressivi che fa più male a chi già fatica ad arrivare a fine mese?” si chiede Dona.”Va rivoluzionato subito il nostro sistema fiscale, smantellato in questi anni per riscuotere consenso elettorale, con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze e redistribuire meglio la ricchezza, rispettando finalmente il criterio della capacità contributiva” prosegue Dona.”Se il ceto medio si è impoverito è proprio perché in questi ultimi vent’anni mentre con una mano si toglieva l’Imu sulla prima casa, con l’altra si alzavano Iva, accise, oneri di sistema di luce e gas, tariffe locali, dall’acqua ai rifiuti. Per questo condividiamo la proposta di Bankitalia di aumentare il carico fiscale sulla ricchezza, unica via per tassare anche gli evasori che non pagano le imposte sui redditi” conclude Dona.
Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: disuguaglianza, Oxfam, virus | Leave a Comment »
Nuova variante del virus denominata VOC-202012/01 o B.1.1.7
Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 gennaio 2021
A partire dalla fine del mese di settembre si è diffusa nel sud-est della Gran Bretagna una nuova variante del virus denominata VOC-202012/01 o B.1.1.7, che ha causato allarme e indotto il governo ninglese ad assumere significative misure di contenimento nell’area, dove questa nuova variante si è diffusa in misura notevole sino a rappresentare a dicembre oltre il 50% dei nuovi casi, e dove in contemporanea l’incidenza dei casi positivi è aumentata in maniera significativa. Secondo le analisi elaborate dalla London School of Hygyene and Tropical Medicine e dall’Imperial College di Londra10, questa nuova variante sarebbe caratterizzata da una maggiore trasmissibilità rispetto agli altri ceppi più diffusi. Sempre nel mese di dicembre, il Sudafrica ha segnalato un’altra variante della SARS-CoV-2, designata come 501.V2, anch’essa potenzialmente preoccupante. Questa variante è stata osservata per la prima volta in campioni prelevati nel mese di ottobre, e da allora più di 300 casi con la variante 501.V2 sono stati confermati dal sequenziamento del genoma virale in Sud Africa, dove è diventata la forma dominante del virus e dove, secondo analisi preliminari, anche questa variante avrebbe una maggiore trasmissibilità. Tuttavia, come per la variante B.1.1.7, anche per la variante 501.V2 non esistono evidenze che la loro diffusione sia collegata ad una mag- giore gravità dell’infezione, né che le mutazioni del virus renderebbero queste varianti non attaccabili dal vaccino11. Alcuni ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che varianti come la B.1.1.7 possano essersi originate da pazienti immunocompromessi con un’infezione di lunga durata12, che permetterebbero al virus di evolversi più a lungo all’interno dell’ospite umano. Un recente studio13 ha analizzato il caso di un paziente oncologico trattato con un farmaco che riduce la produzione di linfociti B, deceduto 101 giorni dopo aver contratto l’infezione. Per i primi due mesi dall’infezione il virus si è replicato senza significative mutazioni. Dopo un ciclo di trattamento con plasma di convalescente, tuttavia, il virus ha sviluppato significative mutazioni, una delle quali è presente anche nella variante “inglese” B.1.1.7. (Salvatore Curiale Science Communicator Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.)
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: variante, virus | Leave a Comment »
Piattaforma per tracciare la diffusione delle varianti del genoma del virus Covid-19
Posted by fidest press agency su sabato, 26 dicembre 2020
“L’obiettivo del portale – dichiara Matteo Pallocca – è quello di scremare rapidamente tra le centinaia di migliaia di sequenze virali generate e le mutazioni rilevate sulla proteina virale Spike, quelle di maggiore interesse per l’interazione con i recettori e gli anticorpi umani, e che possono impattare sul funzionamento dei vaccini in via di approvazione” Il portale COVID-Miner è l’oggetto di un lavoro in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale Journal of Translational Medicine. Qui è descritta già la cosiddetta “variante inglese” diventata molto famosa negli ultimi giorni. Questa contiene due mutazioni principali sulla proteina Spike: in particolare una piccola delezione di pochi aminoacidi (delta 69-70) e una mutazione (N501Y) nel sito di contatto del virus con il recettore umano. Di fatto non sarebbe da definire propriamente variante inglese perché, come viene descritto nel lavoro, è stata riscontrata per la prima volta negli Stati Uniti in Aprile e poi in Australia a Giugno, per poi diffondersi maggiormente nel Regno Unito e in Sud Africa. La pubblicazione che descrive il COVID-Miner contiene già le caratteristiche di questa variante, associata ad una scarsissima frequenza (0.4%), anche se presenti in ceppi diversi del virus. Nei mesi scorsi abbiamo visto molte varianti diffondersi e diventare dominanti. Un esempio è la variante D614G, presente in più del 90% dei virus in circolazione. Attualmente ci sono evidenze circa la crescita della variante inglese nel Regno Unito, tuttavia è ancora difficile determinare se tale crescita sia dovuta a una sua maggiore infettività, oppure sia piuttosto da attribuire alla grande mobilità degli abitanti nell’affollata area metropolitana di Londra. Anche sulla maggiore trasmissibilità nei confronti delle fasce più giovani della popolazione gli epidemiologi dell’OMS sono ancora cauti nelle loro dichiarazioni. L’apprensione riguardo alla possibilità che i vaccini appena approvati non abbiano effetto su questa nuova variante è comprensibile. Tuttavia, esiste un ragionevole ottimismo al riguardo, giustificato dal meccanismo d’azione dei vaccini stessi. Se è vero infatti che il vaccino induce una risposta anticorpale verso la proteina Spike classica (cioè non mutata) è altrettanto vero che il “repertorio di anticorpi” prodotto dal corpo umano in seguito all’inoculazione del vaccino contiene migliaia di piccole variazioni che, per ragioni evolutive, sono in grado di riconoscere anche le variazioni della proteina Spike originaria. L’espressione “variante inglese” non è legata dunque al luogo d’origine della mutazione, tuttavia è entrata nell’uso perché dal Regno Unito è giunto finora il maggior numero di rilevazioni. Questa disparità è plausibilmente originata dal più alto numero di sequenziamenti e tracciamenti avvenuti: basti pensare che attualmente nel portale internazionale di riferimento per le sequenze virali (GISAID) sono depositate circa 80.000 sequenze provenienti dalla Gran Bretagna e meno di 1.000 dall’Italia, su un totale di 200.000 sequenze circa. Questa differenza nella raccolta dei dati potrebbe aver originato nei media e nell’opinione pubblica un resolution bias, ossia la tendenza a dare maggior risalto a un evento semplicemente perché maggiormente rilevato.
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: covid-19, genoma, piattaforma, virus | Leave a Comment »
Nuova variante del virus denominata VUI-202012/01
Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 dicembre 2020
Nel mese di dicembre 2020 si è diffusa nel sud-est della Gran Bretagna una nuova variante del virus denominata VUI-202012/01, che ha causato allarme e indotto il governo inglese ad assumere significative misure di contenimento nell’area, dove questa nuova variante rappresenta oltre il 50% dei nuovi casi, e dove in contemporanea l’incidenza dei casi positivi è aumentata in maniera significativa. Alcune analisi preliminari suggeriscono che questa variante avrebbe un potenziale stimato di aumento del numero riproduttivo (R) di 0,4 o superiore, ed un aumento stimato della trasmissibilità fino al 70%. Al momento tuttavia non esistono concrete evidenze che la correlazione tra l’e- mergere di una nuova variante virale e l’aumento dei casi abbia anche valore di causa ed effetto, né che le mutazioni del virus renderebbero questa variante non attaccabile dal vaccino. I biologi molecolari continuano a sorvegliare le mutazioni più diffuse ed a tracciare il percorso di evoluzione del virus attraverso il sequenziamento del genoma dei virus isolati nei pazienti. (fonte: Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Roma)
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science | Contrassegnato da tag: variante, virus | Leave a Comment »
Covid, Rotta: “Passo avanti con la ricerca che studia la relazione tra smog e virus”
Posted by fidest press agency su sabato, 12 dicembre 2020
Verificare se esiste una relazione tra inquinamento e diffusione del coronavirus e predisporre un sistema di allerta ambientale precoce. Sono questi alcuni degli obiettivi del progetto di ricerca Pulvirus promosso da ENEA, Istituto Superiore di Sanità e Sistema nazionale per la Prevenzione ambientale presentato oggi in Commissione Ambiente della Camera. “Per la prima volta tre enti di ricerca di primaria importanza stanno lavorando insieme a una mole importante di dati per verificare la capacità del virus di aderire al particolato atmosferico. E’ un progetto che apre la strada a tantissime altre ricerche sulla qualità dell’aria”, ha detto la presidente della Commissione, Alessia Rotta. Lo studio può costituire anche “un’opportunità per verificare l’effetto delle misure adottate dai diversi decreti per il riavvio delle attività, con particolare attenzione agli impegni presi con l’Accordo di Parigi sul raggiungimento dell’obiettivo delle emissioni nette nulle entro il 2050”.Al momento, secondo la ricerca, abbiamo evidenza solo di una relazione indiretta tra virus e inquinamento: laddove i livelli di smog sono più alti, la salute delle persone è più fragile, l’apparato respiratorio più esposto e pertanto più vulnerabile al Covid. Altro dato interessante è che il lockdown ha ridotto, come intuibile, le emissioni di inquinanti in atmosfera a causa della minore mobilità privata e della produzione, ma il calo non ha prodotto effetti positivi sul riscaldamento globale. Nel primo trimestre 2020 si è registrato una riduzione delle emissioni di gas serra del 5,5% e nel terzo trimestre 2020 del 9,2%, ma è dimostrato che per ridurre di 1,5°C la temperatura del pianeta, la riduzione globale di emissioni di gas serra deve essere superiore al 7,6% su base annua. “Siamo lontani quindi dal generare effetti incisivi sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico – aggiunge la presidente Rotta – Proprio per tale motivo ho voluto fortemente questa audizione affinché tutti i parlamentari fossero coscienti del compito decisivo che ci attende nelle prossime settimane: disegnare con scelte concrete, fin dalla legge di Bilancio e dai progetti da realizzare con la Next Generation Ue, la strada nuova di uno sviluppo fondato sul principio della sostenibilità ambientale e sociale. La prima indicazione – conclude Rotta – è che dobbiamo assolutamente modificare il modello produttivo rovesciando il paradigma attuale della crescita non sostenibile e sostituirlo con un sistema di produzione e con modelli di vita ecosostenibili”.
Posted in Medicina/Medicine/Health/Science, Politica/Politics | Contrassegnato da tag: covid-19, smog, virus | Leave a Comment »