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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘zanzara’

L’animale più pericoloso per l’uomo?

Posted by fidest press agency su martedì, 25 agosto 2020

 

Non è un grande predatore, come si potrebbe pensare, ma un piccolo insetto: la zanzara. Secondo alcune stime, questo killer in miniatura sarebbe infatti responsabile, attraverso le proprie punture, veicolo di malattie potenzialmente letali, della morte di oltre 725 mila persone l’anno. Proprio per sensibilizzare la popolazione sulla fondamentale importanza di difendersi da questi pericolosi quanto fastidiosi insetti, il 20 agosto di ogni anno si celebra il World Mosquito Day. In occasione di questa ricorrenza, scelta perché in questa data, nel 1897, Sir Ronald Ross scoprì che è la zanzara femmina a trasmettere la malaria, Top Doctors® (www.topdoctors.it), azienda specializzata in servizi tecnologici per la sanità privata, come telemedicina, ricerca e selezione del miglior specialista, prenotazione e pagamento delle visite, analizza le principali malattie veicolate da questi insetti e fornisce alcuni consigli per proteggersi.
La malaria è sicuramente la malattia più tristemente nota, tra quelle trasmesse dalle zanzare. Secondo il Word Malaria Report 2019 (OMS), nel 2019 i casi stimati globalmente sono stati 228 milioni, con 405.000 decessi – il 67% dei quali tra bambini di età inferiore ai 5 anni e per la stragrande maggioranza nell’Africa sub-sahariana e in India. Altre malattie di gravità variabile e potenzialmente letali trasmesse dalle diverse specie di zanzare sono: la febbre gialla, che colpisce soprattutto le cellule del fegato, determinando una grave insufficienza epatica con comparsa di ittero; la chikungunya, letteralmente “ciò che contorce” per via delle limitazioni articolari che causa; la dengue, che può causare febbre emorragica; la zika, particolarmente pericolosa per le donne in gravidanza poiché può portare microcefalia nei nascituri; la febbre del Nilo Occidentale, che nell’80% dei casi è
lieve ed asintomatica ma può causare gravissime encefaliti. Ovviamente, i rischi maggiori si corrono durante viaggi in Paesi tropicali, dove queste malattie sono endemiche. Eppure, anche se le mete esotiche resteranno un sogno per questa estate, conviene comunque non abbassare mai la guardia. Come attesta anche l’ISS, in Italia continuano infatti ad essere presenti – con particolare riferimento nelle regioni centro-meridionali e nelle isole maggiori, zanzare del genere Anopheles, potenziali vettori di malaria. Nell’ultimo decennio, però, le attività di sorveglianza si sono sviluppate anche intorno alla Culex pipiens, ovvero la zanzara comune, poiché ha dato prova di poter trasmettere il virus della febbre del Nilo occidentale, innescando, ogni anno, focolai ditrasmissione e di malattia sia nell’uomo che nei cavalli in diverse zone del nostro Paese.

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Obsolescenza programmata. Una zanzara contro Apple

Posted by fidest press agency su lunedì, 10 febbraio 2020

La zanzara che ha punto Apple è quella dell’Autorità francese della concorrenza (DGCCRF): una multa di 25 milioni per “pratiche commerciali scorrette”. Si tratta dell’invecchiamento accelerato che Apple ha indotto in alcuni modelli di iPhone con un aggiornamento del sistema operativo iOS (10.2.1 e 11.2). Secondo l’azienda di Tom Cook si trattava di un aggiornamento per non compromettere la durata della batteria, ma per chi ha denunciato la vicenda all’Antitrust si trattava di spingere all’acquisto di nuovi modelli. L’Autorità ha dato ragione ai denuncianti e Apple, per non andare al processo e coinvolgere la sua immagine, ha accettato un accordo penale, ed ha pagato 25 milioni. Lapidario e sintomatico il commento della Apple: “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare prodotti sicuri e apprezzati dai nostri clienti”. Una “neutralità” che va di pari passo con le rimostranze che la stessa azienda ha fatto e continua a fare contro la possibilità che ci sia uno standard unico europeo per i caricatori dei telefonini: ”Riteniamo che una regolamentazione sulla standardizzazione dei connettori installati in tutti i tipi di smartphone soffocherebbe l’innovazione invece di incoraggiarla, e danneggerebbe i consumatori in Europa e l’economia in generale”. In questi giorni il Parlamento europeo, con una grande maggioranza (583 a 40) ha approvato una risoluzione in materia che “esorta la Commissione a garantire che i consumatori non siano più costretti ad acquistare un nuovo caricabatteria con ogni nuovo dispositivo, in modo da consentire una riduzione del volume di caricabatteria prodotti ogni anno” (quindi anche una motivazione ambientale). Comunque non c’è da sperarci più di tanto perché si parla già che ne verrà fuori una raccomandazione e non una normativa. La puntura dell’Antitrust francese dovrebbe minare la missione che la Apple dice di svolgere nel mondo per il bene dell’economia, dove per “economia” intende quella che ha origine dalle sue aziende e ritorno sulle stesse aziende… il resto (sempre secondo loro) gira intorno al loro business. Nessuno mette in discussione la carica innovativa ed economica che le produzioni della Apple hanno avuto e continuano ad avere nel mondo. Ma questo riconoscimento non si può trasformare in una sorta di diritto superiore che questa azienda (e non solo) crede di avere rispetto alle norme dei vari Paesi del mondo. Norme che dovrebbero valere per la piccola impresa come per le multinazionali che operano negli specifici territori.
Nel nostro caso si tratta di una questione che i vari Parlamenti nazionali, e le istituzioni europee, hanno già affrontato: l’obsolescenza programmata, cioè stabilire a priori quanto un oggetto debba durare sì a indurre all’acquisto dei modelli successivi. Tutto questo con ampia pubblicità e stimoli delle bontà dei nuovi prodotti rispetto a quelli che vengono considerati superati… e si sa, la pubblicità spesso induce bisogni che non è detto che siano proprio tali. Se a questa pubblicità di aggiungiamo anche che il nostro “vecchio” telefonino (che magari soddisfa le nostre esigenze) comincia a non funzionare come prima.. grazie ad un aggiornamento che ci viene chiesto per non compromettere la durata della batteria… le produzioni e i profitti di chi è convinto di avere in mano le redini dell’economia, è garantito.Questa vicenda ci deve anche indurre ad un’altra constatazione/riflessione. Che l’economia di un Paese, e del mondo, non deve essere decisa da aziende private o pubbliche, per quanto eccellenti possano essere le loro produzioni. E’ la politica che deve tenere in mano le redini dell’economia. Perché la politica, nei nostri sistemi democratici, è espressione dei cittadini, mentre le aziende fanno solo il loro interesse (e sarebbe anomalo che non lo facessero). (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)

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La zanzara asiatica che porta l’artrite

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 ottobre 2018

Chikungunya: “ciò che si piega”. E’ il nome di una malattia virale e pericolosa, spesso scambiata per artrite reumatoide a causa dei sintomi debilitanti a carico delle articolazioni, che porta alla tipica postura curva. Questo virus -isolato per la prima volta in Tanzania nei primi anni ‘50 – è trasmesso dalla zanzara del gruppo Aedes, in particolare dalla Aedes aegypti in paesi tropicali o dalla Aedes albopictus (la zanzara tigre) in aree temperate come quelle del bacino del Mediterraneo. A causa dei cambiamenti climatici in atto e dei frequenti viaggi in Asia e nei Paesi tropicali – la febbre da virus Chikungunya (CHIKV) è diventata un nemico frequente, ma ancora poco conosciuto in occidente. Le epidemie da CHIKV interessano un grande numero di persone in un breve periodo di tempo, producendo non solo casi acuti, ma sino al 40% dei casi anche un numero elevato di casi cronici.
In Italia e in Europa si è assistito – nell’ultimo decennio – all’aumento della segnalazione di casi “importati” e autoctoni di arbovirosi (tra le quali proprio la febbre da virus Chikungunya) molto diffuse nel Mondo. Dopo il primo episodio accaduto nel 2007 nel ravennate, in Italia si sono verificati due nuovi focolai autoctoni – tra loro collegati – di CHIKV nel Lazio e in Calabria nel 2017, con circa 500 casi.
NEL MONDO – Nel 2005 era già descritta una epidemia nelle Isole Reunion, coinvolgendo il 34% della popolazione e nell’isola keniota di Lamu, il 75% degli abitanti colpiti. Anche l’India è stata colpita: nel 2006 sono stati segnalati circa 1,4 milioni di casi sospetti di Chikungunya.
“La malattia può avere un andamento bifasico”, spiega il Dottor Emanuele Nicastri, Direttore della Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive ad Alta Intensità di Cura dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma, nella sua relazione al 5° Congresso della Società Italiana di Gastro Reumatologia. “Dall’incubazione – continua Nicastri – che ha un periodo-finestra che va dai 2 ai 14 giorni, la febbre da virus Chikungunya si manifesta con febbre alta spesso oltre i 39°, esantemi cutanei che si evidenziano dopo circa 3 giorni dall’inizio della febbre e possono diventare pruriginosi e sintomi tipici delle poliartriti. Altri segnali sono forti emicranie, congiuntivite, mialgia, ingrossamento dei linfonodi periferici, sintomi gastrointestinali e neuropatie diffuse che danno stanchezza e spossatezza. La seconda fase è quella cronica che, dopo un iniziale miglioramento dopo la fase acuta, può durare anche mesi ed è particolarmente invalidante. È caratterizzata da dolore diffuso alle articolazioni, rigidità articolare mattutina, dolore, gonfiore delle parti colpite e spossatezza persistenti”.
Sino al 40% dei casi, infatti, I sintomi si stabilizzano sfociando in poliartrite, manifestandosi prima come piccoli rigonfiamenti delle articolazioni distali, sino a immobilizzare il paziente a causa del dolore e della mancanza di forza muscolare.
Studi condotti sulla patogenesi della malattia avvicinano la Chikungunya cronica all’artrite reumatoide – RA – con la quale condivide anche molte caratteristiche cliniche. Il meccanismo di CHIKV che induce l’artrite persistente rimane sotto indagine, tuttavia al momento, vi è accordo sul fatto che Chikungunya e RA presentano molte vie immuno-cellulari e citochiniche in comune e coinvolte nel loro sviluppo. Non sono ancora disponibili vaccini o farmaci antivirali contro CHIKV. Il trattamento della fase acuta è sintomatico, mentre nelle fasi croniche sono stati utilizzati diversi farmaci antireumatici, che modificano il decorso della malattia con esito variabile.
Fin dal 2008 in Italia è attivo un piano di sorveglianza per le arbovirosi promosso dal Ministero della Salute, che dal 2016 comprende anche il virus Zika e che è stato recentemente aggiornato. (Dr.ssa Johanna Rossi Mason)

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Chikungunya: Cosa aspetta la Raggi per l’ordinanza?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2017

zanzara tigre“La Chikungunya, sta determinando una situazione grave, che in caso di ulteriori ritardi potrebbe causare una vera e propria epidemia. Sulla salute dei cittadini non si scherza. La Raggi può continuare a giocare con le figurine sulle nomine degli Assessori e dei Dirigenti, con la sua incompetenza e approssimazione può lasciare Roma nel degrado e nell’incuria, ma sulla salute dei cittadini non si scherza né si gioca.
La Raggi e il suo Assessore Montanari mostrano di non essere affatto affidabili continuano a tergiversare anziché firmare l’ordinanza ed attivare un piano concreto di intervento per limitare i contagi.
Invece, continuano a parlare di tavoli e di riunioni al posto di interventi che andavano fatti già a partire dalla settimana scorsa. La comunicazione della Regione Lazio è stata inviata giovedì 7 settembre in quale cassetto della Montanari è andato a finire? Quali sono le motivazioni per non aver attivato le procedure che la legge impone? La Montanari anziché polemizzare su date, che ovviamente vengono smentite dalle carte, e scaricare sugli altri le responsabilità, perché non sta agendo? La Sindaca Raggi , anche se ormai siamo in netto ritardo visto che i casi sono saliti a 13 firmi immediatamente l’ordinanza contingibile ed urgente per l’avvio della disinfestazione di carattere sia adulticida che larvicida, perché bisogna si uccidere le larve ma anche le zanzare in vita.” Così in una nota il consigliere del PD capitolino Marco Palumbo.

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GVN Zika task force

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 febbraio 2016

Ospedale Spallanzani, RomaRoma Ospedale Spallanzani. Il Global Virus Network- GVN, in rappresentanza di 35 centri di eccellenza distribuiti in 26 nazioni, composta da esperti virologi di fama internazionale, al fine di dare risposte adeguate ai problemi legati ai nuovi virus, ha annunciato la formazione del GVN Zika task force, presieduta da Scott Weaver, co-presidente per il GVN Chikungunya Task force e direttore della University of Institute del Texas Medical Branch per le infezioni umane e immunità.Il GVN Zika Task force è destinato a crescere per affrontare l’urgente necessità di mettere in rete e condividere informazioni e ricerca a livello internazionale. L’annuncio è stato dato ieri da Robert Gallo, co-fondatore del GVN e presidente del Leadership Comitato Scientifico del GVN e José Esparza, presidente della GVN.
Giuseppe Ippolito, Direttore Scientifico dell’Istituto per le malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, già membro attivo del Global Virus Network, è stato chiamato a fare parte della Zika Task Force come rappresentante esperto italiano: “Siamo contenti – dichiara Ippolito – di mettere al servizio le nostre conoscenze nella risposta internazionale alla pandemia. Il nostro Istituto ha avviato un progetto di collaborazione con i colleghi della Slovenia e del Brasile per studiare la patogenesi dell’infezione da virus Zika: non vediamo l’ora di condividere le nostre scoperte con gli altri membri della GVN Task Force “. Marta Branca, Commissario straordinario dell’INMI Spallanzani ha così commentato: “ Sono onorata che il nostro Istituto ancora una volta si attesti una risorsa a livello mondiale per le malattie infettive. Auguro a tutto il gruppo buon lavoro”.

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Diana De Feo alla Zanzara su Radio 24

Posted by fidest press agency su martedì, 24 aprile 2012

“Emilio voleva restare ancora qualche mese, niente di più. Sarebbe stato contento così. Non meritava questo trattamento dopo aver dato una vita per Mediaset. Si poteva aspettare un po’…ma non voglio entrare in polemica con Fedele Confalonieri”. Lo dice Diana De Feo, senatrice del Pdl e moglie di Emilio Fede, alla Zanzara su Radio 24. “Anche lui si è intestardito – dice la senatrice De Feo – e ora è bene che si riposi un po’, si prenda qualche mese di relax. Tornerà a fare tv? Penso di sì. E perchè non dovrebbe farlo? D’altra parte abbiamo presidenti della Repubblica che lavorano e sono lucidi a oltre ottant’anni…perchè non può continuare anche Emilio?”. Che rapporto ha con suo marito, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo? “Non ci vediamo mai – racconta la De Feo alla Zanzara – lui ha altri giri, altre cose da fare…Sa, quando una coppia è sposata da 45 anni, si parla solo al telefono e ci vediamo alle feste comandate”. Un rapporto virtuale, insistono i conduttori. “Beh, ripeto, dopo 45 anni di matrimonio…ormai Emilio è come un parente prossimo. Siamo come separati. Se cerco un messaggio tenero che mi ha mandato devo risalire molto indietro nella memoria” (Maria Luisa Chioda)

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Carlo Taormina alla Zanzara su Radio 24

Posted by fidest press agency su sabato, 17 settembre 2011

Giustizia moderna

Image by aldoaldoz via Flickr

“Non ci può essere l’accompagnamento coatto perché Berlusconi è, purtroppo, anche un deputato e ci vuole il consenso del Parlamento.” Lo ha detto alla Zanzara su Radio 24 l’avvocato Carlo Taormina (l’avvocato Pecorella aveva sostenuto alla Zanzara su Radio 24 che Berlusconi è obbligato dal codice penale a presentarsi in quanto testimone, ndr). “Siamo come nel basso impero ed è peggio della Prima Repubblica. Io sono un garantista ma se la lega non si dissocia e, credo sia impossibile perché anche lei ha i suoi problemi con Milanese, il Parlamento lo appoggerà. Questa situazione è assurda in quanto Berlusconi è vittima di un reato e non imputato, e non ci va!!! – continua l’avvocato Taormina alla Zanzara su Radio 24 – “Si è incastrato da solo Berlusconi è anche assillato dai magistrati ma in 17 anni non ha toccato la magistratura perché non gli conveniva: lui non fa nulla a caso.” Poi commenta i suoi collaboratori: “Con gli avvocati che ha è meglio che ci vada da solo. Ha paura che questi personaggi parlino e per questo si sta mettendo nella stesa situazione del processo Mills.” Sulle donne di Berlusconi, l’avvocato conclude raccontando un episodio della Polanco: “Le donne sono state un errore perché hanno determinato la caduta del suo consenso e della sua credibilità. Ho incontrato la Polanco ieri sera e mi ha detto che lavorerà al Milan Channel. Le ho risposta: ma guarda un po’. Poi mi ha detto che andava a cena da Berlusconi con il fidanzato. Ah si e dove lo metti il fidanzato?” Sulla generosità di Berlusconi: ” Filantropo e generoso tranne con me: mi ha ricompensato con un calcio nel culo. “(Maria Luisa Chioda)

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