Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 165

GAM: Questioni irrisolte

Posted by fidest press agency su giovedì, 13 giugno 2024

A cura di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR. Il taglio dei tassi della Banca Centrale Europea, il primo dal 2019, era ampiamente atteso e infatti i mercati non hanno reagito, sostanzialmente stabili l’euro e il titolo tedesco a due anni, il cui rendimento si è mosso all’insù di soli tre punti base. Ma è tutt’altro che certo che la decisione della settimana scorsa sia l’inizio del ciclo di allentamento.Solo nei prossimi mesi potremo, forse, tirare le righe tra i punti e capire meglio le azioni della BCE, vedere le carte di Christine Lagarde. È stata ribadita l’importanza dei dati e l’indipendenza dalla politica della Federal Reserve ma, in filigrana, la BCE non è così indipendente: un ciclo di allentamento dei tassi in Europa con la Fed ferma nel paradigma “higher for longer” non sarebbe sostenibile, il peggioramento delle ragioni del cambio euro-dollaro, e del costo delle importazioni, farebbe rientrare dalla finestra l’inflazione uscita dalla porta.Guardando a est, alla seconda economia del mondo, anche lì ci sono punti da collegare e fare sintesi. Il primo punto è a Dalian, città costiera nel nord-est della Cina, a circa 850 chilometri da Pechino. Lì, dal 25 al 27 giugno, si terrà la versione estiva del Summit che il World Economic Forum organizza a Davos, il tema sarà “Le nuove frontiere della crescita”. Oltre 1.500 persone, esponenti della politica, dell’economia e della finanza mondiali discuteranno dell’economia globale, delle condizioni di quella cinese, dell’intelligenza artificiale e delle sue applicazioni, del commercio globale, del clima, delle fonti energetiche. L’altro punto da collegare riguarda il cosiddetto “Beijing Consensus”, una modalità di sviluppo opposta al “Washington Consensus” e caratterizzata da massivi investimenti pubblici, esportazioni, modernizzazione guidata dalla mano pubblica, difesa della sovranità nazionale. Un modello che piace ai paesi in via di sviluppo, è “la via della modernizzazione senza occidentalizzazione”, come ha detto lo stesso Xi Jinping, ma è una via che sembra opacizzata dalle deludenti performance dell’economia cinese. L’ipertrofico settore immobiliare appesantisce e frena, il Summit di Dalian e la versione 2.0 del “Beijing Consensus” fanno i conti con il serio rallentamento della seconda economia del mondo. Nelle ultime settimane il governo di Pechino ha promosso una serie di misure a sostegno degli enti locali e, con una mossa coordinata, la Banca del Popolo ha annunciato un piano di finanziamenti per oltre quaranta miliardi di dollari finalizzati all’acquisto di parte delle case invendute. L’economia cinese è ammaccata ma sembra dare segni di ritrovata vitalità, il Fondo Monetario ha rivisto al rialzo le stime della crescita, +4,5% nel 2024, e le valutazioni della borsa sono decisamente convenienti. Nei prossimi mesi avremo qualche indicazione in più per tirare righe tra i molti punti che si stanno affastellando nel quadro complessivo dei mercati finanziari anche se, a pensarci meglio, la similitudine dei punti e delle righe è imprecisa: la realtà è sempre più complicata di un disegno, nella realtà le righe che collegano i punti non sono mai lineari, sono semmai discontinue, irregolari. (Abstract by http://www.verinieassociati.com)

Lascia un commento