E’ un’iniziativa che prevede un accordo quinquennale volto a facilitare la collaborazione nei campi dell’istruzione superiore e della ricerca, in particolare nelle scienze politiche e sociali, nell’economia, nel diritto, nella storia, nelle scienze tecnologiche e ingegneristiche, nel design architettonico e industriale.Insieme, le due istituzioni intendono realizzare una serie di offerte formative congiunte a beneficio di docenti, studenti, ricercatori e personale. Le attività comprendono la creazione di opportunità di insegnamento per i dottorandi dell’EUI e del Politecnico di Torino; l’organizzazione di un programma di scambio per ricercatori a livello di dottorato e post-dottorato; la promozione di corsi di formazione congiunti per dirigenti, conferenze, progetti di ricerca collaborativi, anni sabbatici e borse di studio.L’accordo di partenariato sarà ratificato nell’ambito di un simposio internazionale che il Politecnico di Torino organizzerà e ospiterà nel prossimo mese di settembre. Lo European University Institute è un’organizzazione internazionale, istituita nel 1972 con la “Convenzione che crea un Istituto Universitario Europeo” (Gazzetta ufficiale della CE, 19 n° C 29, 9/2/1976), per operare nei settori dell’istruzione superiore e della ricerca. Il Politecnico di Torino è stato fondato nel 1906 e trae origine dalla Scuola di Applicazione per gli Ingegneri sorta nel 1859. È accreditata dai ranking internazionali come una delle principali università tecniche in Europa, con circa 39.000 studenti, il 19% dei quali internazionali, provenienti da 120 paesi.
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Politecnico di Torino e European University Institute insieme per lo sviluppo dell’istruzione superiore e della ricerca
Posted by fidest press agency su lunedì, 24 aprile 2023
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Robeco: Ottimisti, pessimisti o realisti sullo sviluppo sostenibile?
Posted by fidest press agency su venerdì, 7 aprile 2023
A cura di Masja Zandbergen, Responsabile Sustainability Integration di Robeco. Nonostante le iniziative mirate all’adozione di tecnologie più pulite nella produzione di energia e a dispetto di una pandemia mondiale, che ha abbattuto le emissioni globali per un anno, le emissioni di CO2 sono tornate ai livelli pre-Covid. Le emissioni continuano ad aumentare a causa della crescita economica. Per gli investitori è urgente rispondere al giudizio dell’IPCC secondo cui il settore finanziario non tiene sufficientemente conto del rischio climatico. L’IPCC è giunto alla conclusione che nei prossimi 5-10 anni sarà necessario dedicare un notevole volume di investimenti verso l’energia, i trasporti e le infrastrutture urbane a basse emissioni di carbonio. Si tratta di questioni complesse e interconnesse. Ad esempio, sarà difficile raggiungere l’SDG 2.1 (porre fine alla fame e garantire a tutte le persone, in particolare ai poveri e le persone più vulnerabili, un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l’anno), e contemporaneamente conseguire l’SDG 15.1, che mira a garantire la conservazione, il ripristino e l’utilizzo sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce terrestri e dell’entroterra nonché dei loro servizi, in modo particolare delle foreste, delle paludi, delle montagne e delle zone aride, in linea con gli obblighi derivanti dagli accordi internazionali, o molti altri traguardi legati al clima e alla biodiversità. Se bisogna coltivare più cibo per soddisfare l’SDG 2.1, diventa molto più difficile conseguire l’SDG 15.1. Negli ultimi anni, il settore finanziario ha preso coscienza della “sostenibilità” e si è concentrato sull’integrazione dei fattori ESG finanziariamente rilevanti nei portafogli al fine di prendere decisioni di investimento più informate. Tuttavia, questo approccio comporta due problemi. La questione della sottovalutazione del rischio climatico, menzionata dall’IPCC nel suo ultimo rapporto, vale anche per altre esternalità come la perdita di biodiversità, le pessime condizioni di lavoro, la cattiva governance e le deboli relazioni con le comunità. Questo problema andrebbe risolto con una migliore regolamentazione globale, che attribuisca un prezzo a tali questioni e induca gli investitori e le imprese a internalizzare i relativi costi esterni. In alternativa, bisogna trovare un modo per andare oltre l’integrazione ESG e passare all’investimento ad impatto, creando strutture in grado di finanziare le migliaia di miliardi di dollari di investimenti necessari (nei mercati emergenti) per creare uno sviluppo sostenibile. Un primo passo è stato fatto alla COP27, con la creazione di un fondo per risarcire i paesi emergenti per perdite e danni causati dalla crisi climatica. Questo fondo, però, deve ancora diventare operativo.Altri strumenti validi con cui i grandi investitori possono produrre un impatto concreto sono le obbligazioni verdi, sociali e legate alla sostenibilità (“green, social and sustainability linked bond”). L’investitore finale deve esprimere chiaramente il proprio desiderio di ottimizzare non solo la ricchezza, ma anche il benessere. Non siamo ancora arrivati a quel punto: solo una minuscola quota di tutte le masse in gestione viene destinata al finanziamento diretto di progetti aziendali che contribuiscono allo sviluppo sostenibile. È importante, di tanto in tanto, fare il punto su ciò che accade nella realtà. Purtroppo, non ci sono molti motivi di ottimismo. Grazie a COP27 siamo avviati a un riscaldamento globale di 2,5 °C, cinque anni fa eravamo diretti verso un aumento delle temperature di 4 °C. Quindi, per concludere con un’altra citazione di Churchill: “Per quanto mi riguarda, sono ottimista: non ha molto senso essere altro.” (abstract by http://www.verinieassociati.com)
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Sviluppo della ricerca in agricoltura digitale
Posted by fidest press agency su domenica, 26 marzo 2023
Il CREA, il più importante ente di ricerca italiano in agroalimentare e il BioSense Research and Development Institute for IT in Biosystems, della Repubblica di Serbia, hanno firmato ieri, nell’ambito del “Business and Science Forum Italia-Serbia”, un Memorandum di Intesa per promuovere la collaborazione economica, scientifica e tecnologica in agricoltura.A siglare l’accordo, alla presenza del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani e del Presidente della Repubblica serba, Aleksandar Vucic, il direttore generale del CREA Stefano Vaccari e direttore di Biosense, Vladimir Crnojević.Il CREA e il BioSense Institute coopereranno mediante scambi di informazioni, buone pratiche ed esperienze tra i rispettivi staff di ricercatori, organizzando meeting ed eventi su temi di reciproco interesse e sviluppando insieme progetti comuni di ricerca, con particolare attenzione alle nuove tecnologie digitali in agricoltura. Una partnership a tutto tondo che prevede, inoltre, l’avvio di attività condivise di ricerca in agricoltura, agroindustria, agroalimentare, pesca, silvicoltura, sviluppo rurale ed economia agraria. Per assicurare l’effettiva implementazione di questo Memorandum di intesa, sarà istituito un Comitato Congiunto per la Cooperazione Scientifica e Tecnologica, che sarà composto e copresieduto da rappresentanti di entrambi gli Enti firmatari.
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Nuove sfide per lo sviluppo socioeconomico dei territori
Posted by fidest press agency su domenica, 27 novembre 2022
Da Ustica riparte la volontà di tutti i sindaci delle piccole isole della Sicilia di unirsi per affrontare in sinergia le nuove sfide per lo sviluppo socioeconomico dei territori. E’ questo, in sintesi, il messaggio lanciato dai primi cittadini delle piccole isole, nel corso di una riunione che si è svolta ieri nella sala del Consiglio comunale di Ustica, a cui hanno partecipato, oltre al primo cittadino dell’isola Salvatore Militello, i sindaci Vincenzo Campo (Pantelleria), Domenico Arabia (Santa Marina Salina), Riccardo Gullo (Lipari) e Vito Vaccaro (vice sindaco Isole Egadi); collegati da remoto Clara Rametta (sindaco di Malfa), Giacomo Montecristo (Leni) e Filippo Mannino (Lampedusa e Linosa).I sindaci hanno espresso la volontà di costituire in sinergia un’Associazione per superare i gap legati all’insularità: scuola, sistema socio sanitari, infrastrutture e trasporti; bypassare la prassi di uno sviluppo incentrato quasi esclusivamente sul turismo attraverso la valorizzazione delle tradizioni socio culturali e dei prodotti tipici di qualità ma soprattutto superare le azioni di sviluppo frazionate nelle 8 realtà comunali per ricuperare la forza di un agire comune e di un agire integrato. In prospettiva futura, i sindaci non intendono agire in un’ottica “individualista” ma in sinergia per cogliere nel migliore dei modi le opportunità e le risorse finanziarie offerte dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 2021-2027. Nel contesto contemporaneo, le 14 piccole isole della Sicilia, comprese in arcipelaghi e gli 8 comuni, rappresentano un’eccellenza del territorio siciliano, ambite mete turistiche in virtù di un inestimabile patrimonio naturale, marino, culturale ed archeologico. Il prossimo incontro dei sindaci delle isole siciliane avrà luogo a Favignana.
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Sviluppo e sostenibilità delle agricolture mondiali
Posted by fidest press agency su sabato, 22 ottobre 2022
Nell’ambito del FAO Science and Innovation Forum il CREA e la FAO hanno riunito oggi a Roma tutte le principali istituzioni scientifiche italiane per lo Special Event “Agrifood systems based on circular economy” per stimolare, con un approccio multi-stakeholder, un proficuo dibattito sulle innovazioni scientifiche e tecnologiche necessarie al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 , secondo la recente Strategia per la Scienza e l’Innovazione della FAO.“La scienza e l’innovazione sono fondamentali per trasformare i sistemi agroalimentari e affrontare le sfide urgenti del nostro pianeta, come preservare la biodiversità, assicurare una dieta sana e nutriente a tutti e limitare perdite e sprechi alimentari. La FAO è grata alle istituzioni italiane per il loro impegno e il supporto per l’avanzamento dell’Agenda 2030. Così Maurizio Martina, vice direttore generale FAO , concludendo i lavori del convegno, incentratosi su tre tematiche:“Agrobiodiversità per sistemi produttivi sostenibili”; “Diete sostenibili e sane per noi e per il pianeta”; “Spreco alimentare ed economia circolare” sulle quali. Enti di ricerca e università hanno condiviso, alla presenza del della FAO Maurizio Martina e della chief scientist FAO Ismahane Elouafi lo stato dell’arte della scienza italiana. 17 gli speaker e numerose le good practises illustrate da esperti e stakeholder per contribuire a diffondere e concretizzare le evidenze scientifiche.Il direttore generale del CREA Stefano Vaccari, nell’introdurre i lavori scientifici, ha evidenziato l’eccezionalità dell’evento e come la scienza e l’innovazione siano strumenti obbligati per garantire prosperità e sviluppo sostenibile per il Pianeta. Tra le circa 900 ricerche che ogni anno il CREA conduce in tutti i campi dell’agroalimentare, Stefano Vaccari ha ricordato lo straordinario esperimento tuttora in corso sulla stazione spaziale ISS, sull’olio extravergine di oliva: <>.
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Festival dello Sviluppo Sostenibile ASviS Parma 2022
Posted by fidest press agency su giovedì, 6 ottobre 2022
Parma. Dal 7 al 20 ottobre torna il Festival dello Sviluppo Sostenibile ASviS Parma: 14 giorni di incontri, convegni, laboratori, eventi su temi ambientali, economici e sociali, sempre tenendo come filo rosso la sostenibilità. A Parma il Festival è organizzato come sempre dall’Università, affiancata quest’anno da APS On/Off Parma, Laboratorio Aperto (Comune di Parma) e ART-ER.L’edizione del 2022 cambia veste e si rinnova, anzi “si innova” raccogliendo e rilanciando lo spirito della sesta edizione nazionale, contrassegnata da ASviS con il claim “Una nuova generazione di idee si fa spazio”. A Parma, per sottolineare l’importanza di un’innovazione che s’inserisca all’interno di una proposta per un reale cambiamento dell’economia, il Festival ha come titolo Eppur s’innova. La rivoluzione copernicana delle startup sostenibili: è l’uomo che deve girare intorno all’economia o l’economia intorno all’uomo?. Largo quindi ai millennial e alle loro idee innovative a supporto del territorio per un futuro più sostenibile.Il fulcro del Festival sarà al Chiostro di San Paolo (Laboratorio Aperto) dal 7 al 9 ottobre.L’apertura venerdì 7 ottobre. A partire dal mattino si svolgeranno i primi eventi riservati alle scuole primarie e secondarie di Parma e Provincia, con workshop tenuti dagli esperti di Giocampus Green, EduIren e Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po. Nel pomeriggio, alle 18, l’inaugurazione ufficiale del Festival cittadino, alla presenza del Sindaco Michele Guerra, del Prorettore Vicario dell’Università di Parma Paolo Martelli, della Presidente di ASviS Marcella Mallen, del Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po Alessandro Bratti e del coordinatore Alessio Malcevschi. In chiusura di giornata infine, alle 21, un appuntamento incentrato sul volume I custodi erranti. Uomini e lupi a confronto, alla presenza del fotografo e autore Matteo Luciani, per celebrare i 50 anni di WWF Parma.Sabato 8 ottobre dalle 9 esposizione di startup già avviate, dove i giovani millennial potranno far conoscere i loro progetti incentrati sugli obiettivi dell’Agenda 2030. Saranno presenti a esporre anche alcune classi delle scuole superiori della città. Durante la mattinata, in collaborazione con Federmanager Italia, si svolgerà un workshop di “apprendimento esperienziale” per lo studio e l’applicazione della trasmissione delle informazioni in sistemi economici complessi, ideato al Massachusetts Institute of Technology – MIT: The beer game è tuttora giocato in tutto il mondo da migliaia di persone. Nel tardo pomeriggio è invece in programma un incontro con lo scrittore Mattia Masher sul volume Guida galattica per nonne e nonni del terzo millennio – Come affrontare le sfide del futuro insieme ai nipoti, vademecum per comprendere meglio le sfide che attendono le nuove generazioni, tra cambiamenti climatici, sostenibilità ambientale, Covid-19, rapporto con le nuove tecnologie e parità di genere.Nelle giornate di venerdì 7 e sabato 8 ottobre le Biblioteche delle Scienze e Tecnologie dell’Università saranno presenti al Chiostro di San Paolo con lo “Scaffale della sostenibilità”, che offrirà la possibilità di consultare numerose e nuove pubblicazioni in materia e di prenderle in prestito.Domenica 9 ottobre alle 10.30 workshop del Consorzio KilometroVerde sull’importanza degli alberi in città: piantare è infatti ritenuto dal Consorzio uno dei sistemi più efficienti a favore dell’ambiente che viviamo. Seguirà una breve uscita alla scoperta degli spazi verdi che ci circondano.Parallelamente, da venerdì 7 a domenica 9 ottobre, al Chiostro di San Paolo si svolgerà anche lo Startup Weekend, basato su un hackathon replicato in tutto il mondo per trasformare un’idea di impresa in un progetto concreto: in 54 ore i giovani partecipanti saranno affiancati da mentor e coach esperti nel settore e cercheranno di sviluppare nuove idee d’impresa. L’evento si concluderà domenica 9 ottobre nel pomeriggio con le premiazioni dei progetti più innovativi.Il festival proseguirà poi fino al 20 ottobre con una serie di eventi pensati per le scuole, i cittadini e le aziende. Da segnalare l’installazione di un planisfero SDGs il 15 ottobre all’Istituto di istruzione secondaria superiore Pietro Giordani, la mostra Cibopertutti: Crea Il Cambiamento alla Farmacia San Filippo Neri, organizzata da CSV Emilia e Kuminda dal 16 al 23 ottobre, e numerosi incontri con studentesse, studenti e cittadinanza organizzati dall’Università di Parma.
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UniCredit e SACE supportano i piani di sviluppo di Simplast Srl
Posted by fidest press agency su lunedì, 15 agosto 2022
Da UniCredit un finanziamento di 2,5milioni di euro, assistito da Garanzia Green di SACE, a supporto dei progetti di crescita sostenibile di Simplast Srl, azienda di Civitella del Tronto (Teramo), specializzata nel settore della produzione e della stampa di imballaggi flessibili. Il finanziamento – della durata di 10 anni – supporta la realizzazione di un nuovo impianto destinato al recupero di solventi, attraverso la tecnologia SRU che permette di filtrare i composti organici volatili (COV). Ciò permetterà di efficientare il processo produttivo dell’azienda e, grazie anche al riutilizzo dei solventi impiegati nel processo di stampa, di produrre un impatto positivo sull’ambiente circostante, a beneficio di tutta la comunità.L’investimento è volutamente orientato all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili nel settore con l’obiettivo di realizzare un ciclo di produzione più sostenibile, improntato alla riduzione dell’impatto ambientale. Simplast Srl conta più di 50 anni di attività nel settore della produzione e della stampa di imballaggi flessibili destinati a partner nazionali ed internazionali che operano nel settore del food e del non food. La produzione si articola nei reparti di estrusione di film in polietilene, di stampa flessografica e rotocalco; e di accoppiamento, bobinatura e taglio. La tutela dell’ambiente è alla base del concetto di sostenibilità dell’azienda che si impegna a ridurre al massimo gli impatti produttivi, a tutela del territorio e della comunità che vi risiede. La continua ricerca dell’innovazione nei materiali, in particolare nelle soluzioni di packaging sostenibile e riciclabile, lo sviluppo e la realizzazione di stampe di altissima definizione, il costante controllo qualitativo del prodotto e il puntuale servizio commerciale e tecnico offerto ai propri partner, sono i principi su cui Simplast fonda e concentra ogni sforzo nella ricerca di nuovi mercati e nuove opportunità di business.SACE ha un ruolo di primo piano nella transizione ecologica italiana. L’azienda, infatti, può rilasciare garanzie green su progetti domestici in grado di agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative volte a sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti. Questa operazione, realizzata grazie alle sinergie con la Rete di SACE, rientra nell’ambito della convenzione green con UniCredit, nella quale SACE interviene con una garanzia a copertura di finanziamenti destinati sia a grandi progetti di riconversione industriale sia alle PMI che intendono ridurre il proprio impatto ambientale e avviare una trasformazione sostenibile.
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Sviluppo sostenibile dell’Appennino
Posted by fidest press agency su giovedì, 2 giugno 2022
Sabato 4 giugno inizia un nuovo ciclo di incontri del progetto regionale “Alfonsa” (Alta Formazione e innovazione per lo Sviluppo sostenibile dell’Appennino). Fino al 2 luglio, cinque appuntamenti organizzati dall’Università di Parma in diversi Comuni della provincia: Collecchio, Borgotaro, Fidenza, Langhirano e Berceto.I temi che saranno trattati sono stati proposti dalle Amministrazioni sulla base del Patto per il Lavoro ed il Clima della Regione Emilia-Romagna.La partecipazione permetterà il riconoscimento di crediti formativi agli iscritti agli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della provincia Parma, che hanno concesso il patrocinio. Per l’incontro di sabato 11 giugno a Borgotaro è previsto anche il rilascio dei crediti per le Guide ambientali ed escursionistiche GAE e AIGAE.Focus particolare degli incontri saranno le comunità energetiche e il loro ruolo per la transizione ecologica ed energetica dei territori, il ruolo della tecnologia 4.0 nella prevenzione degli incendi e nella tutela degli ecosistemi e infine il ruolo dei giovani e dei lavoratori per un futuro sostenibile anche alla luce della recente modifica della Costituzione agli articoli 9 e 41.Oltre ai sindaci di tutti i Comuni coinvolti, parteciperanno tra gli altri Alessio Malcevschi, responsabile scientifico del progetto “Alfonsa” per l’Università di Parma, Francesco Vetrò, docente di Diritto amministrativo all’Università di Parma e Presidente di GSE – Gestore dei Servizi Energetici, Simona Acerbis, Direttrice dell’Agenzia Territoriale per l’Energia e la sostenibilità – Ates Parma, il Col. Marco di Fonzo, Comandante del Nucleo informativo antincendio boschivo del Comando Carabinieri Tutela Forestale, Alberto Poggio del Politecnico di Torino in rappresentanza della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile – RUS. In rappresentanza della Regione Emilia-Romagna saranno presenti la Vice Presidente Elly Schlein e le Assessore Barbara Lori e Irene Priolo. Parteciperanno infine anche esperti che lavorano nel settore per la transizione energetica e il mantenimento degli equilibri degli ecosistemi come Davide Galli (Presidente Guide ambientali escursionistiche – GAE), Marco Gardella (Autorità Distrettuale di Bacino del Fiume Po) e Alexander Ladurner (BelEnergia).Scopo di questi incontri, in presenza e gratuiti, è quello di offrire a tutti i partecipanti (amministratori, aziende del territorio, istituti di credito, professionisti del settore, cittadini) esempi concreti e strumenti pratici per avviare progetti ispirati agli obiettivi dell’Agenda 2030 per il rilancio del territorio appenninico.
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Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu
Posted by fidest press agency su domenica, 17 aprile 2022
Sondrio la mostra fotografica collettiva “The Horizon we look at. 17 reasons why” di Fondazione 3M, sarà inaugurata presso il Palazzo Pretorio di Sondrio il 20 aprile alle ore 17:30 dal critico fotografico e giornalista Roberto Mutti presso il Palazzo Pretorio di Sondrio. Sarà inoltre aperta al pubblico dal 21 aprile al 3 maggio dalle ore 10:00 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:00. Si tratta di una mostra in linea con la vocazione primaria della Fondazione: utilizzare la fotografia come linguaggio, per divulgare argomenti cruciali, perseguendo finalità civiche, solidaristiche e di pubblica utilità. Queste finalità si sposano bene con quelle del FAI, che opera sul territorio nazionale per sensibilizzare tutti alla cura e alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, specie in questo particolare momento storico caratterizzato da forti cambiamenti climatici e sociali. La condivisione del progetto con Fondazione 3M nasce dall’assunzione del principio del Maestro Michelangelo Pistoletto: “Arte come motore di cambiamento sociale”. Un messaggio di speranza rivolto in particolare ai giovani perché sappiamo costruire un mondo nuovo, riflesso di un cambiamento di stili di vita e di un habitus mentale più confacenti a valori di giustizia, di equità e di rispetto dell’ambiente, che è tutto ciò che ci circonda. Il paesaggio, infatti, non deve essere solo conosciuto, ma governato. Interpretare attraverso delle fotografie i diciassette obiettivi del progetto di sviluppo sostenibile dell’Onu – che spaziano dalla sconfitta della povertà e della fame alla necessità di energia pulita e sostenibile, dal diritto ad un lavoro dignitoso alla parità di genere – rappresenta una vera sfida perché, se le parole hanno il vantaggio di poter descrivere analiticamente i temi, le immagini non possono che farlo in modo sintetico. Si è così deciso di scegliere, e in alcuni casi far realizzare appositamente, scatti capaci di catturare l’attenzione e indurre l’osservatore a riflettere sui messaggi cui alludono. Anche le opere che sembrano più descrittive presentano elementi di complessità tutte da scoprire. Graziano Perotti, Fabio Zonta, Raul Iacometti, Elisabetta Gatti Biggi, Benedetta Pitscheider, Giancarla Pancera, Marta Baffi, Vittorio Valentini, Roberto Polillo, Ylenia Bonacina, Riccardo Bononi, Lorenzo Terraneo, Francesca Moscheni e Lucrezia Roda. Questi i fotografi protagonisti della mostra, che sono stati scelti per l’eterogeneità della loro poetica, aderendo così allo spirito del progetto che considera la diversità dei punti di vista come motore della comunità di intenti. In alcuni scatti il significato emerge in maniera quasi immediata, in altri la natura si presenta in tutta la sua magnificenza. Alcune fotografie, invece, fanno ricorso alla simbologia. Tutte le opere esposte appartengono all’archivio di Fondazione 3M, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione e proprietaria di uno storico archivio fotografico di oltre 110 mila immagini. Negli ultimi anni, la Fondazione ha rafforzato il suo asset identitario, focalizzando lo sguardo su tematiche sociali, culturali, sulla divulgazione e sul sostegno alla ricerca scientifica.
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Settima edizione del Master in Sviluppo Sostenibile, Geopolitica delle Risorse e Studi Artici
Posted by fidest press agency su domenica, 20 febbraio 2022
Roma Dal 21 marzo al 29 novembre 2022 il master prevede a completamento del percorso formativo, per i giovani laureati, un periodo di tirocinio curriculare presso Organizzazioni o Istituzioni internazionali, Amministrazioni e Enti pubblici, Associazioni private e Imprese. Il Master ha una durata complessiva di 12 mesi (1500 ore) comprensiva delle attività didattiche di formazione, studio individuale, preparazione delle prove, redazione del project work finale e tirocinio curriculare. Le lezioni si svolgeranno in modalità web live, da marzo a luglio 2022 e in modalità blended (on line e in presenza) da settembre a ottobre 2022 e si terranno il lunedì ed il martedì, dalle ore 14.00 alle 17.00. Tutti gli iscritti al Master in Sviluppo Sostenibile, Geopolitica delle Risorse e Studi Artici parteciperanno alla Spring School – Ambiente e Diritti Globali organizzata in collaborazione con Greenpeace Italia.
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Robeco: È più importante la “E” o la “S”?
Posted by fidest press agency su martedì, 15 febbraio 2022
A cura di Rachel Whittaker, Head of SI Research di Robeco. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) vengono descritti come “un programma d’azione per la pace e la prosperità delle persone e del pianeta” che mette l’umanità al centro dello sviluppo sostenibile. Gli obiettivi sociali sono leggermente più numerosi di quelli ambientali e compaiono in cima all’elenco. Eppure, sarebbe ingiusto biasimare gli investitori sostenibili perché ritengono che le questioni ambientali debbano essere risolte prima di quelle sociali. La maggior parte dei fondi SI prende ancora in considerazione una vasta gamma di aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). Con i mercati dell’investimento sostenibile e dell’impact investing ormai giunti a maturazione, gli investitori dedicano molte più attenzioni a temi ambientali come i cambiamenti climatici, la scarsità d’acqua, la salute degli oceani e la biodiversità, rispetto a questioni sociali come i diritti umani, le condizioni sul luogo di lavoro e l’accesso a servizi finanziari, istruzione e sanità.Anche sul mercato obbligazionario, il primo bond verde “ufficiale” emesso nel 2008 (dalla Banca Mondiale) destinava i proventi esclusivamente a progetti ambientali. L’International Capital Markets Association (ICMA) ha introdotto i principi dei titoli green a inizio 2014. Sebbene le linee guida per i bond con finalità sociali risalgano a soli due anni dopo, in termini di volume le obbligazioni green li hanno surclassati fino al 2020, quando l’emissione dei social bond è finalmente decollata (favorita dalla pandemia da Covid-19). I green bond, comunque, sono ancora gli asset più rappresentati sul variegato mercato delle obbligazioni verdi/sociali/sostenibili.Se è lecito pensare che gli investitori possano essere a caccia di rendimento, è più difficile sostenerlo anche per le autorità. In tema di ambiente, l’evoluzione dei regolamenti SI è stata più rapida che non in ambito sociale. Nonostante l’attenzione che l’SI ha sempre dedicato ai fattori ESG, infatti, i lavori per la Tassonomia della sostenibilità dell’UE iniziati nel 2018 affrontano quasi esclusivamente temi ambientali, relegando quelli sociali a un breve richiamo al rispetto di standard minimi in termini di diritti umani. Finalmente, nel 2021 sono partiti anche i lavori per la Tassonomia degli aspetti sociali. Il recente dibattito sulla possibilità di separare o unire le due tassonomie dimostra come persino gli esperti facciano fatica a rispondere alla domanda che assilla gli investitori: come mantenere il giusto equilibrio tra tutte le questioni che si contendono la nostra attenzione? Di recente, la comunità di investitori si è armata di lente di genere, per studiare da vicino l’interconnessione tra uguaglianza di genere e sfide ambientali. Gli investitori si sono chiesti se una strategia di investimento o di impatto incentrata sull’uguaglianza di genere stia davvero perseguendo i propri obiettivi se non affronta anche le disuguaglianze associate al clima. Le Nazioni Unite hanno riconosciuto il legame tra uguaglianza di genere e cambiamenti climatici più di un decennio fa.L’interconnessione tra E ed S esiste per tutte le sfide legate alla sostenibilità. A subire gli effetti peggiori dei cambiamenti climatici saranno i più poveri del mondo; è impossibile garantire la salute di tutti senza capire che il clima e l’accesso alla fornitura di acqua pulita incidono sullo sviluppo delle malattie. Analogamente, la lotta alla fame è inestricabilmente legata alla gestione dell’impatto dei cambiamenti climatici e della biodiversità sulla produttività agricola. Cercare di scindere completamente la E dalla S, soppesandone l’importanza relativa, potrebbe finire col distrarre dall’obiettivo di guidare un cambiamento positivo e di identificare interessanti opportunità di investimento.Esaminare le nostre scelte di investimento attraverso una specifica lente E o S può aiutare gli investitori ad allinearsi a un determinato insieme di valori o di obiettivi. Ma un’efficace strategia di investimento o di impatto deve ammettere che nessuna sfida od opportunità in tema di sostenibilità può essere affrontata in modo isolato. Attraverso il voto, l’engagement e la partecipazione alle iniziative dell’industria finanziaria, chi investe in modo sostenibile può assumere un ruolo importante, garantendo che le aziende, le autorità e i governi rimangano adeguatamente concentrati sulle sfide sociali. (abstract http://www.verinieassociati.com/)
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“Oncologia Mutazionale in Italia: sviluppo, organizzazione e sostenibilità”
Posted by fidest press agency su martedì, 16 novembre 2021
“Questa non è la prima sessione di lavoro che stiamo facendo sul cancro, abbiamo in questa sede avviato un percorso, è il quinto evento che facciamo su malattie croniche e cancro alla luce delle sfide che abbiamo di fronte, una parte di sfida ci arriva dal Covid, dall’altra parte abbiamo le grandi opportunità che ci si aprono con il PNRR, dove sono previsti numerosi investimenti”. Lo dice l’on. Beatrice Lorenzin, coordinatore Health & Science Bridge del Centro Studi Americani, durante l’evento “Oncologia Mutazionale in Italia: sviluppo, organizzazione e sostenibilità”, in collaborazione con Edra. “Un tema molto importante – spiega Lorenzin – è il cambio di approccio da parte delle Regioni che deve essere accompagnato da un cambio di approccio anche del MEF, perchè se attraverso i molecular tumor board il paziente è gestito da un pool che decide una particolare procedura, è evidente che non può sottostare alle regole del trasferimento del paziente, significa pure che entriamo in un’ottica diversa in cui dobbiamo garantire a tutti le terapie migliori, ma con una logica più nazionale e diversa rispetto alla logica che abbiamo avuto fino ad adesso della mobilità attiva e modalità passiva. L’innovazione scientifica con cui noi abbiamo a che fare – conclude Lorenzin – non solo ci sta chiedendo di cambiare i sistemi regolatori e di trasformare i modelli organizzativi ma anche di cambiare l’approccio che abbiamo avuto negli ultimi 15/20 anni rispetto a cosa fa ogni singola Regione per garantire quell’accesso alle terapie”.
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Il bla, bla delle parole che di fatto ci negano un nuovo modello di sviluppo
Posted by fidest press agency su sabato, 16 ottobre 2021
È storia di questi giorni, ma è stata storia che si ripete a ogni generazione, quella di parlare di un “nuovo modello di sviluppo”. Non pochi sono coloro che si sono guardati bene dallo spiegarci con chiarezza cosa s’intende dire concretamente e, soprattutto, quali conseguenze possono derivarne per l’uomo che lavora, per la famiglia e per i ceti più deboli. È come dire che siamo insoddisfatti del modo come viviamo e vorremmo qualcosa d’altro, ma il passo che dobbiamo compiere mette in gioco molti interessi consolidati e che alla prova dei fatti non vorremmo rinunciarci. È questo l’effettivo nodo gordiano che non riusciamo a sciogliere e c’induce a gestire l’esistente guardando l’oltre solo con il pensiero. Finché non ci chiariamo le idee, e siamo con esse conseguenti, rischiamo di definirci con le parole ma non con i fatti. In tali condizioni una maggiore cautela sarebbe di rigore. “Io non nego – precisa Ferrarotti – che il concetto di partecipazione abbia lontane implicazioni di ordine filosofico e religioso”. “Inoltre mi sembra che non si possa prescindere dalla situazione economica e politica in cui versiamo”. “Non è per niente il caso di gridare allo scandalo, perché tutto è ridotto alla politica”. Al contrario. Si tratta invece di capire se la politica è cosa troppo importante per lasciarla, in esclusiva, nelle mani dei professionisti politici. “E questa presa di coscienza avrà la sua ragione d’essere se sarà assunta coralmente, se l’uomo della strada se ne farà carico, se riuscirà a coglierne il senso e a comprenderne l’importanza”. (Riccardo Alfonso)
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Boehringer Ingelheim fa progressi fondamentali in ricerca e sviluppo
Posted by fidest press agency su giovedì, 5 agosto 2021
Ingelheim. Nel primo semestre del 2021, Boehringer Ingelheim ha reso disponibili farmaci innovativi a persone e animali in tutto il mondo, più di quanto non avesse mai fatto prima. Il successo dell’azienda si basa su un ricco portafoglio in Ricerca e Sviluppo, focalizzato soprattutto sulle malattie con elevate esigenze mediche ancora insoddisfatte. Le attività di Ricerca e Sviluppo in Human Pharma comprendono oltre 60 nuovi composti, circa 100 progetti clinici e preclinici che potrebbero portare alla domanda di approvazione per ben 15 farmaci entro il 2025.Nel mese di luglio, Boehringer Ingelheim ha inoltre presentato un’importante innovazione per il trattamento dello scompenso cardiaco con empagliflozin (commercializzato con marchio JARDIANCE®). Sono più di 60 milioni i pazienti che soffrono di questa malattia in tutto il mondo, e circa la metà di essi è affetta da scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata (HFpEF), una sindrome in cui il ventricolo sinistro del cuore non è in grado di riempirsi adeguatamente, con conseguente minor afflusso di sangue a tutto il corpo. Un recente studio ha dimostrato un rischio significativamente più basso di ricovero in ospedale per scompenso cardiaco o mortalità per cause cardiovascolari con empagliflozin nei pazienti adulti affetti da HFpEF. Se sarà approvato, empagliflozin diventerà la prima e unica terapia con efficacia clinicamente dimostrata per migliorare gli outcome nell’intero spettro dei pazienti con scompenso cardiaco, indipendentemente dalla frazione di eiezione. Nel mese di giugno, la Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per empagliflozin nel trattamento dell’adulto con scompenso cardiaco cronico sintomatico con frazione di eiezione ridotta (HFrEF). Boehringer Ingelheim si impegna nello sviluppo di terapie fortemente innovative che possano migliorare la vita delle persone e degli animali. In qualità di azienda biofarmaceutica guidata dalla ricerca, l’azienda crea valore attraverso l’innovazione in ambiti in cui ci sono ancora bisogni terapeutici insoddisfatti. Fondata nel 1885, Boehringer Ingelheim è, da allora, una azienda a proprietà familiare con una visione di lungo termine. Oltre 52.000 collaboratori operano nelle tre aree di business, Human Pharma, Animal Health e Biopharmaceutical Contract Manufacturing, in oltre 130 mercati. http://www.boehringer-ingelheim.com
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Release G20: la proposta per lo sviluppo dell’Africa
Posted by fidest press agency su sabato, 31 luglio 2021
By Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista. Lo sviluppo e il futuro dell’Africa sono sempre menzionati nelle conferenze internazionali dei Paesi cosiddetti avanzati. Ma spesso ci si ferma a mere parole vuote o a pochi aiuti caritatevoli. Eclatante è il caso della pandemia: nessuna sospensione dei brevetti dei vaccini che permetterebbe la loro produzione anche in loco ma tante promesse di “regalare” centinaia di milioni di dosi in modi e tempi troppo incerti. Eppure, tutti sanno che le economie dei Paesi africani sono state colpite duramente, in particolare quelli della regione sub sahariana. Sono state già penalizzate dalla Grande Crisi per responsabilità altrui.Si aggiunga che nei prossimi tre anni il debito pubblico dei Paesi africani supererà i 950 miliardi di dollari.In questa situazione povera di idee e di interventi concreti, vi è, per fortuna, una iniziativa lungimirante, la proposta del cosiddetto “Release G20”, fatta da un gruppo di ong italiane impegnate nella cooperazione internazionale, coordinate dall’organizzazione LINK2007 con sede a Milano. Essa propone la ristrutturazione e la riconversione di parte del debito in investimenti in valuta locale finalizzati agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Nello specifico, si propone una conversione flessibile, totale o parziale, del debito sovrano di uno Stato africano debitore in un fondo in valuta locale. Ciò garantirebbe l’alleggerimento del peso del debito e nello stesso tempo favorirebbe il progresso delle comunità tramite l’avvio di investimenti produttivi di medio-lungo termine. Il fondo sarebbe gestito dal governo del singolo Stato, il quale, in assenza di pressioni dovute al debito, potrebbe promuovere e realizzare i progetti di sviluppo. Al fine di garantire il rispetto dei principi di trasparenza, efficacia e accountability, “Release G20” prevede l’utilizzo di efficaci meccanismi di monitoraggio e di supervisione da parte del Ministero delle finanze dello Stato interessato e il coinvolgimento degli altri ministeri competenti e delle organizzazioni della società civile. Questi strumenti e procedure servirebbero a rafforzare le capacità amministrative e operative nell’utilizzo dei fondi.La proposta è stata fatta pervenire al G20 a presidenza italiana. Pochi giorni prima della Conferenza ministeriale “Sviluppo” del G20 tenutasi a Matera il 29 giugno, essa è stata presentata in un incontro online, promosso dalla rete di ong LINK2007 in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Nel citato incontro online, cui hanno partecipato numerosi ambasciatori dei Paesi africani, il vice ministro Marina Sereni ha spiegato che «ridurre il debito dei Paesi più poveri è una sfida cui l’Italia non si sottrae, soprattutto ora che, con la crisi di Covid-19, diventa sempre più difficile, in particolare in Africa, perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu». Ha ricordato, inoltre, che “i ministri delle finanze del G20 stanno lavorando a strategie di finanziamento di questi obiettivi, accogliendo così le proposte che emergono, come nel caso di quest’incontro, dalle organizzazioni della società civile”. Ibrahim Assane Mayaki, responsabile di “NEPAD”, l’agenzia per lo sviluppo dell’Unione Africana, ha dichiarato che “la ristrutturazione del debito può aiutare l’Africa ad andare avanti a perseguire gli obiettivi dell’Onu in tutti i settori chiave”. Ha ricordato che “il continente perde circa 90 miliardi di dollari ogni anno a causa di flussi finanziari illeciti. Per tale ragione, “Release G20” è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu”. La trasformazione del debito sovrano in investimenti per la ripresa post Covid-19 sarebbe auspicabile non solo in una prospettiva politica di rafforzamento della collaborazione tra gli Stati ma anche per qualificare la cooperazione internazionale con l’avvio di un’effettiva programmazione di investimenti orientati dai principi dell’equità e della sostenibilità. In un più recente incontro online organizzato dall’Eurispes, Roberto Ridolfi, presidente di LINK2007, ha invitato i Paesi BRICS a far propria e a sostenere con forza l’iniziativa “Release G20”. Il che non sarebbe irrilevante ai fini della sua concreta realizzazione.
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Report dedicato a “Sviluppo Sostenibile: giovani, vita e lavoro”
Posted by fidest press agency su domenica, 11 luglio 2021
Sofidel (azienda nota ai più per il marchio Regina) in collaborazione con l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, punto di riferimento in Italia per le ricerche sul mondo giovanile, ha promosso il primo Report dedicato a “Sviluppo Sostenibile: giovani, vita e lavoro”.La ricerca evidenzia il crescente livello di informazione e consapevolezza dei giovani sui temi dello sviluppo sostenibile (2 su 3), la fiducia riposta in scienziati ed esperti (l’82% del campione dichiara di ascoltarli), la loro apertura al cambiamento e all’innovazione (84%), e la volontà di contribuire attivamente attraverso il lavoro alla costruzione del bene comune (60% fra i più giovani). Una fotografia che aiuta a comprendere come le ultime generazioni (ragazzi e ragazze fra i 18 e i 34 anni) abbiano inglobato la sostenibilità nel loro orizzonte di vita e sappiano coniugare pragmatismo e idealismo, qualità della vita e ambizioni.Di particolare interesse la passione per natura. La maggior parte dei giovani afferma di cogliere ogni occasione per stare a contatto con la natura (77%) e di voler vivere in futuro vicino alla natura (79%). Inoltre, un giovane su tre auspica un lavora che consenta di stare a contatto con la natura. Un dato assolutamente innovativo che si unisce all’attivismo di questa generazione che quasi nella sua totalità si sente un soggetto attivo e generatore di nuove soluzioni (87%).Sul fronte lavorativo i ragazzi, pur attenti al tipo di contratto e retribuzione, dichiarano di preferire impieghi che si svolgano in un’azienda con valori che condividono (60%). Particolare importanza infine viene data all’impegno in sostenibilità delle aziende. Tre i principali concetti che, secondo le nuove generazioni, dovrebbero muovere le imprese in futuro: il benessere dei lavoratori, la dimensione etica (in particolare l’onestà) e la sostenibilità ambientale.La ricerca rientra nell’ambito della campagna di azioni #LaNostraCartaMigliore il programma di azioni messe in campo da Sofidel per la promozione dello sviluppo sostenibile e a favore dei giovani, di cui alleghiamo il comunicato stampa. Per accedere alla ricerca completa: Icona pdf SOFIDEL_REPORT – Sviluppo Sostenibile.pdf
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Dai libri alla tv: Enanimation acquista i diritti per lo sviluppo della serie animata Jurassik Diaries
Posted by fidest press agency su giovedì, 8 luglio 2021
Enanimation, casa di produzione e distribuzione cinematografica indipendente, che dal 2003 si occupa di produzioni e coproduzioni nazionali ed internazionali di prodotti audiovisivi, annuncia l’acquisizione dei diritti per lo sviluppo della serie animata Jurassik Diaries, ispirata agli omonimi racconti di Philip Osbourne, autore pop kids del best-seller internazionale Il Diario di un Nerd.Jurassik Diaries racconta la storia del piccolo Martin, un ragazzino di New York appassionato di scienza e poco popolare fra i suoi compagni di scuola. La sua vita cambia quando scendendo dal bus si ritrova all’improvviso catapultato nella preistoria, in un villaggio di primitivi. Martin avrà il compito di salvare il mondo giurassico dall’estinzione, spiegando le sue invenzioni e insegnando tutto ciò che sa agli abitanti di Jurassika, dove sfortunatamente si sono trasferiti anche i bulli. A caratterizzare Jurassik Diaries non sono solo le risate, il tratto principale dei libri di Philip Osbourne, ma anche educational e sensibilità ecologica, che rendono l’opera divertente e, allo stesso tempo, attenta a parlare di tematiche ambientali ai più piccoli.Jurassik Diaries, creata narrativamente da Philip Osbourne e sviluppata graficamente da Roberta Procacci, già all’opera con Osbourne su Il diario di un Nerd, grazie ad Enanimation diventerà nel 2022 una serie animata in 2D, già in fase di sviluppo, all’interno della quale le avventure giurassiche di Martin prenderanno vita per il piccolo schermo.
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Roma e i suoi modelli di sviluppo
Posted by fidest press agency su martedì, 29 giugno 2021
Realizzare il piano industriale per la città di Roma per attrarre investimenti per lo sviluppo dell’ecosistema hi-tech in collaborazione con altre istituzioni e con imprese a elevato tasso innovativo. Con questa finalità Roma Capitale ha approvato le Linee Strategiche Tech Business 2030 che delineano obiettivi e azioni da implementare nel medio e lungo termine, finalizzate a far evolvere la filiera strategica dell’innovazione e dell’alta tecnologia di Roma a livello internazionale.Le linee si inseriscono nell’ambito del Programma dei lavori “Piano Strategico per lo Sviluppo Economico Urbano di Roma” e prevedono una Cabina di Regia interna all’Amministrazione Capitolina, costituita dalla Sindaca di Roma, dall’Assessore allo Sviluppo Economico e dall’Assessore all’Urbanistica che sarà dunque operativa anche in vista degli stanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza #NextGenerationItalia, per il Giubileo 2025 e per la candidatura Roma Expo 2030. In primo piano per Tech Business l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di infrastrutture e servizi a supporto delle attività imprenditoriali; di potenziare la capacità attrattiva del territorio per investimenti imprenditoriali e immobiliari, privilegiando sempre operazioni di recupero e rigenerazione degli spazi urbani; di favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali e potenziare la competitività degli operatori del territorio capitolino; di sviluppare reti di innovazione aperta tra l’amministrazione capitolina, imprese, startup, incubatori e acceleratori d’impresa, università, centri di ricerca, istituzioni e altri operatori della filiera dell’economia dell’innovazione.
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I deputati europei approvano fondi più verdi per lo sviluppo e la cooperazione regionale
Posted by fidest press agency su sabato, 26 giugno 2021
Il Parlamento ha approvato mercoledì tre fondi UE per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale in Europa per un totale di 243 miliardi di euroIl cosiddetto “pacchetto coesione” comprende l’obiettivo di cooperazione territoriale europea (Interreg), il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione, come anche il regolamento recante disposizioni comuni e un insieme di norme che regolano i fondi regionali, di coesione e sociali dell’UE per i prossimi sette anni.I tre regolamenti, approvati in via definitiva, saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’UE il 30 giugno ed entreranno in vigore il giorno successivo.In linea con le nuove norme sulle disposizioni comuni, Interreg e il Fondo regionale e di coesione dovranno destinare almeno il 30% delle loro risorse all’azione per il clima, all’economia circolare e agli investimenti nella crescita sostenibile e nella creazione di posti di lavoro. Sono previste anche misure specifiche per PMI e regioni ultraperiferiche.Con una dotazione di 243 miliardi di euro (a prezzi 2018), il nuovo Fondo regionale e di coesione integrato, equivalente a circa un quarto del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, è il più grande fondo pubblico dell’UE. L’obiettivo non è solo di contribuire alla ripresa dalla pandemia di COVID-19, ma anche di garantire un sistema sanitario pubblico più resiliente. Sostegni anche a cultura, turismo sostenibile e trasformazione digitale.Gli investimenti legati all’energia nucleare o ai combustibili fossili sono esclusi dal sostegno, ad eccezione dei progetti sul gas naturale in sostituzione del carbone (fino al 31 dicembre 2025).Per la cooperazione territoriale europea (Interreg) è previsto un bilancio di 8,05 miliardi di euro (a prezzi 2018) per il periodo 2021-2027, un aumento del 3% rispetto al periodo precedente, con un tasso complessivo di cofinanziamento dell’80% (85% per le regioni ultraperiferiche). La cooperazione transfrontaliera riceverà il 72,2% di queste risorse, mentre la dotazione per la cooperazione transnazionale, interregionale e delle regioni ultraperiferiche ammonta rispettivamente al 18,2%, al 6,1% e al 3,5%. Fino al 20% dei fondi di un programma Interreg può essere assegnato a piccoli progetti.
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Accordo per sviluppare forme di collaborazione a supporto di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
Posted by fidest press agency su domenica, 23 Maggio 2021
Genova. Il CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano e l’Università degli Studi di Genova hanno sottoscritto una Convenzione per individuare azioni comuni nell’organizzazione di programmi, progetti, eventi istituzionali e tutto ciò che si riterrà di ulteriore beneficio al fine di promuovere la cultura scientifico-tecnologica e imprenditoriale a livello locale e nazionale. Il CEI e l’Università degli Studi di Genova ritengono infatti strategici i settori della didattica e della formazione, e si prefiggono di operare con la sinergia tra le rispettive strutture per creare una consapevolezza dell’importanza della standardizzazione nell’ambito degli sviluppi tecnologici e industriali finalizzati all’interazione con il mercato.Le parti si impegnano ad assicurare la reciproca collaborazione attraverso pubblicazioni scientifiche congiunte, partecipazioni congressuali e azioni divulgative e di formazione risultanti da tali attività, dandone adeguato risalto in tutte le comunicazioni verso l’esterno. È infatti interesse comune attuare nuove forme di raccordo tra il mondo della formazione universitaria e quello del lavoro, al fine di migliorare la qualità dei processi formativi e di ricerca, favorendo la diffusione della cultura d’impresa.Il CEI è l’Ente responsabile della normazione nel settore elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni e pubblica norme che costituiscono la regola d’arte di prodotti, processi, sistemi e impianti. Annovera 140 Comitati Tecnici e SottoComitati, con 3.000 esperti, e tratta temi di attualità, quali: E-Mobility, Cybersecurity, Smart Grid, Efficienza Energetica, IoT (Internet of Things), Sostenibilità, Energie Rinnovabili. L’Università degli Studi di Genova opera in tutti i campi declinati dal CEI in una logica di cooperazione fra l’Accademia e il tessuto industriale, anche in collaborazione con gli organi rappresentativi di categoria e con specifiche azioni nei maggiori Progetti relativi alla Digitalizzazione, Elettrificazione, Efficientamento energetico, Ecosostenibilità, AI (Artificial Intelligence), Cybersecurity nonché su tutte le esperienze connesse alle Energie rinnovabili applicate anche ai trasporti terrestri e marittimi.
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